carta d’identita’ carta d’identita’ carta d’identi- · tratto da un mondo da scoprire...
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CARTA D’IDENTITA’ CARTA D’IDENTITA’ CARTA D’IDENTI-
Scuola Comunale dell’Infanzia Gianni Rodari
Istituzione dei servizi educativi e scolastici
- Comune di Scandiano – R.E.
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Indice
La scuola nasce 5
La nostra idea di bambino 6-7
Iniziare a costruire una esperienza 8
La scuola raccontata dai bambini 9
Bambine, bambini, ambienti 10-11
Il parco 12
Nella città 13
Bambini e alberi 14
Intorno all’amicizia 15
Continuità Nido-scuola infanzia-scuola primaria 16
Laboratori 17
Il funzionamento 18
Il gruppo di lavoro 19
La formazione 20
La documentazione 21
La partecipazione 22
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La scuola nasce
nel 1972. L’Amministrazione comunale ha
investito per dare una risposta ai bisogni della
donna lavoratrice e di famiglie che avevano la
necessità e l’urgenza di essere aiutate nei
compiti dell’educazione.
Viene ampliata nel 1995 con la costruzione di
una nuova sezione e di un’atelier.
Oggi ospita 100 bambini.
Perché Gianni Rodari?
Nel marzo 1972 Rodari è a Reggio Emilia e
partecipa agli Incontri con la Fantastica.
Rodari, pedagogista e scrittore, ci ha insegnato
che l’immaginazione e la creatività non sono
facoltà separate dalla mente, ma
rappresentano la mente stessa nella sua
interezza. Sono qualità del pensiero che
appartengono a tutta l’umanità (bambini e
adulti). La parola può possedere una grande
potenza di liberazione ed è importante che a
tutti sia data la possibilità di conoscere ed agire
tutti gli usi della parola.
L’auspicio è che, le creazioni che Rodari ci
mostra possibili con le parole, possano aiutarci
a crescere in un “mondo dialogato”.
“La nostra scuola si chiama Scuola Rodari
d’infanzia.
Rodari era uno che faceva le filastrocche e le
favole per noi. E’ la scuola Rodari perché io
anche a casa ciò il libro di Gianni Rodari, ne
ho sessanta, cioè trenta”.
Silvia, 4 anni e 2 mesi
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La nostra idea di bambino e di scuola Pensiamo ad un bambino fin da subito in
relazione con l’altro e con il mondo, competente,
forte, predisposto all’apprendimento attraverso
l’ incontro, lo scambio, la collaborazione, il
conflitto; un bambino che comunica - e con cui
possiamo comunicare - fin da prima della sua
nascita, perché portatore di cento … e forse più
… linguaggi.
I primissimi anni di vita sono riconosciuti, da
moltissime discipline ormai, gli anni più
significativi per lo sviluppo degli apprendimenti e
per la costruzione di strategie che possono
generarli, sostenerli, consolidarli. Crediamo che
il contesto (ambientale, relazionale, sociale e
culturale), sia luogo essenziale in cui il bambino
può trovare occasioni e possibilità per la
costruzione di queste strategie e per
l’apprendimento stesso.
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La scuola, quindi, si fa luogo di relazione;
spazio di vita in cui l’io incontra il noi e su
questa reciprocità condivisa si creano legami
fecondi fra bambini, ma anche tra bambini e
adulti e tra adulti e adulti.
Adulti che attraverso il loro esserci quotidiano,
sostengono e valorizzano climi (relazionali,
comunicativi, ambientali) in cui centrale è
l’incontro tra la ricerca e lo stupore, la curiosità
e il dialogo, il piacere e la gioia.
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Iniziare a costruire insieme una esperienza.
L’inizio della scuola è inizio di un percorso di
dialogo fra genitori, insegnanti, bambini.
Per noi è poter concretizzare l’idea e il valore della accoglienza.
Sosteniamo questo processo attraverso incontri, gesti,
organizzazione di tempi e spazi:
• incontro informale a giugno nel parco della scuola
per una prima conoscenza reciproca.
• Assemblea di presentazione della scuola e delle
sue scelte educative, del personale, degli spazi.
• Colloquio individuale prima dell’inizio della
frequenza.
• Maggior compresenza delle insegnanti nei primi
mesi.
• Presenza del personale ausiliario per tre ore nelle
mattine di settembre nella sezione dei tre anni.
• Tempi di permanenza del bambino all’interno del
nuovo contesto variabili e che si ristrutturano nel
tempo.
• Disponibilità a colloqui individuali di confronto con
le famiglie
Ognuna di queste strategie, in relazione con le altre,
vuole sostenere il diritto del bambino ad essere ascoltato
nella sua individualità, nei sui tempi, nelle differenti
forme del suo benessere.
“Per quanto riguarda l’inizio dell’esperienza
alla nuova scuola posso affermare con una
certa tranquillità che le aspettative mie e del
mio bambino non sono andate deluse.
Innanzi tutto perché avevo preparato Gabriele
al cambiamento con largo anticipo, l’avevo
portato più volte a vedere la scuola all’esterno
e insieme avevamo prospettato le novità in
positivo che lo attendevano: nuovi amici, nuovi
giochi e nuove possibilità di conoscere tante
cose”.
mamma di Gabriele
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La scuola raccontata dai bambini
“… ci sono dei bei vestiti dei travestimenti, tanti
libri: mi piace la storia dell’Albero vanitoso, La
mano della strega, Biancaneve, Kamillo Kromo
con gli uccellacci e quella del Pereppeppè con
il gran maestro dei grigi.
E’ bello starci...tutte le mattine
arrivo e vedo tanti bimbi giocare.
Si può andare sulla nave, noi facciamo dei
giochi troppo belli: facciamo finta di essere
marinai.
Mi piace la canzone del cavallo che galoppa,
fare il cameriere e il pannello degli incarichi e
dare da mangiare al pesciolino.
A letto io vorrei andare sempre vicino all’Alice
perché è la mia amica del cuore.
E’ bella che possono entrare tutte le mamme,
che ci entrano i papà senza bici.
E’ bello venire a scuola, a volte quando ero
piccola perdevo la scuola perché avevo la
varicella.
Giochiamo agli spettacoli, mi piace Stefano
perché lui si mette la parrucca in testa e il
mantello e fa ridere. Facciamo anche la festa
dove vengono i genitori e facciamo i fuochi di
artificio”.
Le conversazioni delle bambine e dei bambini di 4-5 anni
sono tratte da Appunti di vita a Scuola a.s. 2001 2002
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Bambine, bambini, ambienti
“Pensiamo anche noi che lo spazio debba
essere una specie di acquario dove si
rispecchiano le idee, i valori, le attitudini e le
culture della gente che vive al suo interno”.
Loris Malaguzzi
Nello spazio scuola gli arredi, la scelta dei
materiali, il modo in cui vengono messi a
disposizione dei bambini costituiscono un invito
alla esplorazione che viene dall’ambiente
stesso.
Tutto è pensato con la previsione di creare
delle comunicazioni.
Lo spazio viene progettato e predisposto per
facilitare gli incontri e il fare insieme.
Le sezioni sono organizzate in spazi:
• per il gioco del far finta:
travestimenti - bambole - cucina;
• per la raccolta, la osservazione, la
seriazione, la catalogazione di materiali
naturali;
• per le esperienze grafiche e pittoriche;
• per l’incontro con il libro;
• per la costruttività;
• per lo scambio di messaggi.
Gli spazi così strutturati con differenti materiali
vogliono sostenere l’accoglienza del piccolo
gruppo, la vicinanza relazionale fra bambini e
fra bambini e adulti, la capacità di
autorganizzazione nella consapevolezza che,
tali azioni, contengono significativi e importanti
apprendimenti.
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La cucina è un luogo nel quale i bambini
vanno quotidianamente per comunicare il
numero dei partecipanti al pranzo, per rifornire
la sezione di acqua, per riportare il carrello
dopo il pranzo e altro.
E’ parte viva e integrante della scuola.
L’atelier è uno spazio laboratorio,
complementare alle sezioni, è destinato alla
r icerca, al la sperimentazione, alla
manipolazione. E’ un luogo per variare
strumenti, tecniche e materiali di lavoro.
E’ perché si pensa a un bambino ricco di
risorse al quale è doveroso offrire opportunità
ricche.
Le quattro sezioni, l’atelier e la cucina si
affacciano allo spazio centrale, comune.
E’ luogo di incontri, di spettacoli, di feste, di
assemblee con e fra genitori.
E’ luogo di passaggio per raggiungere le
sezioni.
E’ il luogo di attesa dei genitori per i bambini
che lasciano la scuola entro le 13.
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Il parco della scuola
Il parco della scuola rappresenta un mondo
ricco e stimolante, pieno di occasioni e di
apprendimenti complessi.
Le possibilità di apprendimento investono le
aree delle scienze anche con la ricerca dei
processi stagionali, ricerca sulle trasformazioni
ambientali.
“La nebbia ha l’odore di sera. E’ un odore bello
quello della sera, è quello che quando si va a
mangiare la sera si sente”.
Chiara, 4 anni 7 mesi
“Quando sono uscita io ho visto una bianca
neve ho pensato di mangiarla, era buona,
molto buona, aveva il sapore di ghiaccio”.
Mariachiara, 4 anni 4 mesi
Un mondo da godere e da incontrare fatto di
funghi, bacche, rami, sassi, cortecce, foglie
grandi, foglie piccole, foglie lunghe, rotonde,
secche, umide, profumate...
“Nel parco ascoltiamo gli uccellini e
ascoltiamo le lucertole, fanno rumore perché
scappano nell’erba...
Quando c’è il vento sento le foglie che cadono
giù …”.
Tratto da Un mondo da scoprire conversazione di
bambine e bambini di 3/4 anni.
“Io gioco nel labirinto, mi attacco con i piedi e
poi attacco le mani...proviamo sempre più a
fare le capriole, così impariamo prima, se no ci
vuole un anno”.
Luca, 5 anni
Bruco grafica di Martina 4 anni e 3 mesi
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Nella città La scuola interagisce e dialoga con la
comunità di cui è parte.
Promuove un atteggiamento di apertura al
territorio per aiutare bambine e bambini a
riconoscere la propria identità culturale.
Il valore che per noi assume l’incontro con
l’ambiente esterno è rintracciabile anche in
alcune esperienze che hanno visto protagonisti
i bambini e gli adulti della scuola.
“Antiche suggestioni”, è stato il percorso
progettuale che indagava sui castelli, la Rocca
di Scandiano e L’Orlando Innamorato di Matteo
Maria Boiardo e che confluì parzialmente
nell’opera di Emanuele Luzzati e i bambini
“Paladini e draghi nella magica foresta”.
“Vedere il mondo. Fare scienza alla scuola
dell’infanzia”, percorso didattico sviluppato in
tutte le scuole di Scandiano in collaborazione
con il Centro Studi Lazzaro Spallanzani, che si
è proposto di accompagnare i bambini nella
conoscenza del mondo, dei fenomeni
attraverso il metodo sperimentare.
“Le fontane di Scandiano” è un progetto
dell’a.s. 2003 2004 che ha coinvolto bambine e
bambini di 5 e 6 anni.
E’ stato una parte di un percorso più ampio
intorno all’acqua, alla sua preziosità e al suo
essere indispensabile alla vita che ha coinvolto
tutta la scuola ed è confluito in una festa nel
parco. La fontana dell’Amore
ispirato all’Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo
realizzazione di bambini e bambine di 3/4 anni
Il Grifone ispirato all’Orlando innamorato
di Matteo Maria Boiardo realizzazione di bambini e bambine di 4/5
anni
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Bambini e alberi
La scuola è circondata da alberi con i quali i
bambini instaurano relazioni: li vedono, ne
sentono l’odore, indagano intorno alla vita che
sono e che ospitano, ci giocano vicino, vi si
arrampicano sopra. Sono sentiti come presenze
importanti.
“Gli alberi servono per nascondere i nidi.
L’albero guarda i bimbi c’ha gli occhi dentro …
Gli alberi camminano e dopo si attaccano.
Alcuni sono alti, alcuni più bassi, alcuni ci sono le
foglie, alcuni i fiori, alcuni hanno le ciliegie e alcuni
no”.
Tratto da “Solo le foglie respirano...quando viene il vento”
conversazione e grafiche di bambine e bambini di 5/6 anni.
“Io mi so arrampicare sull’albero.
Sono sempre lì loro.
Se non facevano tutti gli alberi c’ era un buco qui.
Devono stare nella terra loro se no cadono.
C’è un buchino l’aria ci va dentro e respira.
Gli amici degli alberi sono gli altri alberi.
...giocano con le foglie.
Sono felici perché sono verdi.
Sono le foglie a farli felici perché sono belle”.
Tratto da “Alberi” conversazioni di bambine e bambini di 3/4 anni
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Laboratori:
“ … la specie umana ha il privilegio di
manifestarsi attraverso una pluralità di
linguaggi (oltre a quello parlato) […] di questi
linguaggi il bambino è soggetto costruttivo e
coautore […] tutti i linguaggi che già convivono
nella mente e nelle attività del bambino hanno
il potere di divenire forze generatrici di altri
linguaggi, altre azioni, altre logiche e altre
potenzialità creative. […] tutti i linguaggi hanno
bisogno di vivere in eguale dignità e
valorizzazione, in solidarietà piena con una
adeguata competenza culturale dell’adulto e
dell’ambiente. […]”
Loris Malaguzzi
Le parole di Malaguzzi vogliono trovare concretezza in:
La musica vien ... giocando
“Facciamo delle cose: quello dell’insetto
piccolo e dell’insetto grande e facciamo
sempre delle cose con i tubi che hanno dentro
le conchiglie e le palline e fanno un suono
bellissimo”.
Riccardo, 4 anni 6 mesi
Il teatro
“Siamo andati in tutti i paesi di Giovannino
Perdigiorno...dovevamo far finta di essere
rigidi, di ghiaccio. Poi eravamo delle bolle di
sapone...E gli uomini di zucchero era bello,
ridevamo perché eravamo pazzi...e gli omini di
burro tutti molli”.
Gabriele, 6 anni
Il corpo in movimento
“In palestra si può correre. E’ bello correre
perché si va veloce, perché è anche divertente
perché si vince. Facciamo la ruota...si striscia
sotto le gambe per liberare la Ceci. Si può
saltare, si può fare le capriole...ci si diverte
molto, si sente che sei forte, che sei
coraggioso”.
Vittorio, 5 anni 2 mesi
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Continuità
Nido-scuola infanzia-scuola primaria
“Quando ero piccolo all’asilo nido non sapevo
disegnare un bimbo... facevo così...dei pocci”.
Luca, 3 anni 7 mesi
Il passaggio dei bambini dal Nido alla scuola
dell’infanzia e dalla scuola dell’infanzia alla
scuola primaria è un appuntamento che
coinvolge ogni anno bambini, genitori e
insegnanti.
Nel nostro territorio un progetto accompagna
la transizione dei bambini e delle loro famiglie
e ha come obiettivo uno sviluppo coerente e
coordinato del processo formativo.
Si basa su interscambi formativi e metodologici
tra docenti e individuazione di progetti comuni
(o di raccordo) .
• Predisposizione dell’ambiente nella scuola per
favorire l’accoglienza dei bambini
• Predisposizione di strumenti che accompagnino al
passaggio dei bambini (ad esempio: un
autoritratto disegnato alla scuola dell’infanzia
come autopresentazione ai nuovi compagni e alle
nuove insegnanti)
• Percorso tematico di accompagnamento al
passaggio (ad esempio una fiaba iniziata alla
scuola dell’Infanzia da riprendere e continuare alla
scuola elementare).
• Visite alle rispettive scuole primarie
“Quando andrò alla scuola elementare troverò
nuovi amici e studierò. Alla scuola elementare
studio...leggo...poi faccio attività tipo primavera
da attaccare sui vetri. A scuola imparerò a
leggere, a scrivere e quando sarò grande
posso leggere delle fiabe ai miei bambini, ai
miei nipoti”.
Giada, 5 anni Senza titolo
grafica di Laura 6 anni e 3 mesi
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Il funzionamento
La scuola funziona
dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 16.00.
Per le famiglie che ne fanno richiesta apre alle
7.30 e chiude alle 18.20.
E’ frequentata da 100 bambini suddivisi in
quattro sezioni omogenee per età.
Ogni gruppo è formato da 25 bambini e due
insegnanti.
Il calendario scolastico inizia il 1 settembre e
termina il 30 giugno.
Il personale è presente già giorni prima
dell’apertura e dopo la chiusura per
predisporre e riassettare l’ambiente.
Durante il mese di luglio è previsto un tempo
estivo per le famiglie che ne fanno richiesta.
Giraffa grafica di Elena 3 anni e 9 mesi
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Tartaruga grafica di Cecilia 4 anni e 10 mesi
Il gruppo di lavoro è composto da 8 insegnanti in ruolo di cui 4 a
part-time;
4 insegnanti a part-time assunte a tempo
determinato a completamento dell’orario dei
part-time in ruolo.
2 ausiliarie a tempo pieno in ruolo;
1 ausiliaria a metà tempo in ruolo,
1 ausiliaria part-time a tempo determinato.
2 insegnanti della coop-Elios addette al tempo
prolungato.
Se nelle sezioni sono presenti bambini con
handicap è inserito anche personale di
sostegno della cooperativa che si è
aggiudicata sia l’appalto del tempo lungo che
del sostegno.
Tutti gli operatori concorrono al progetto
educativo e all’organizzazione della scuola.
Le insegnanti lavorano 35 ore alla settimana di
cui 30,30 con i bambini e 4,30 dedicate alla
formazione, agli incontri con le famiglie, alla
progettazione e alla documentazione.
Il personale addetto alla cucina distribuisce i
pasti confezionati da CIR seguendo una dieta
bilanciata elaborata da un’equipe di dietisti,
pediatri e cuochi.
La dieta è organizzata in un menù estivo e in
un menù invernale con rotazione su quattro
settimane. I prodotti alimentari richiesti alla
ditta che produce i pasti sono provenienti in
parte da colture a lotta integrata o biologiche
ed è vietato l’utilizzo di prodotti geneticamente
modificati.
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La formazione
“...cos’è la formazione per noi?
E’ apprendere: il nostro mestiere è
apprendere perché facciamo le insegnanti. E’
stare lontano dall’equilibrio, dal già deciso,
precostituito, dal certo.
E’ stare vicino all’intreccio tra oggetti e
pensieri, fare e riflettere, teoria e prassi,
emozioni e conoscenze”.
Carla Rinaldi
pedagogista scuole dell’infanzia R.E.
“… ho imparato anche a scrivere il mio nome, a
costruire le barche...con la pazienza ho
imparato”.
Federico, 4 anni 9 mesi
“..per imparare le cose difficili io provo tante
volte”. Martina, 4 anni 2 mesi
“...prima non riuscivo...poi eh, con l’attenzione
ci sono riuscita”.
Marta, 6 anni 1 mese
Il nostro è un lavoro di equipe che si costruisce
attorno a incontri settimanali per discutere e
approfondire sia aspetti progettuali ed educativi
che organizzativi - gestionali.
La formazione è soprattutto un processo di
auto formazione: della singola insegnante e del
gruppo, attraverso la ricognizione che è il
riflettere sul proprio fare.
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La documentazione vuole dare visibilità a chi vive dentro alla
scuola.
“E’ ascolto, riconoscimento dell’altro, è rendere
visibile e quindi condivisibile, è dare e darsi
identità”.
Mara Davoli
atelierista scuola infanzia Neruda R.E.
La documentazione, nelle sue diverse forme, a
parete o in quaderni, offre ai genitori la
possibilità di conoscere cosa avviene ogni
giorno nella scuola.
I bambini si rendono conto di una attenzione
che viene dedicata dagli adulti alle loro
opinioni, alle loro realizzazioni grafiche,
pittoriche, manipolative … ai diversi aspetti del
loro vivere, crescere e comunicare. E’ uno
strumento che sostiene il riflettere sul proprio
fare; il rendersi consapevoli di cosa si è
appreso; di cosa si è goduto. E’ una modalità
per rileggersi nel tempo.
Per le insegnanti è, attraverso l’osservazione,
un atto di conoscenza.
E’ uno spazio di confronto, è una struttura
narrativa che diviene forma visibile di pensiero.
E’ una responsabilità perché richiede una
interpretazione.
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La partecipazione Partecipare vuol dire sentirsi parte, condividere
idee, sensi, significati e valori.
“Gli incontri di sezione mi permettono di sapere
ciò che fa mia figlia a scuola, con che cosa si
sta misurando, quali cose impara insieme agli
altri bambini.
Attraverso i racconti “vedo” la qualità delle
relazioni di Giorgia in un luogo diverso dalla
casa e con persone che non siamo noi
famigliari.”
mamma di Giorgia
Le forme della partecipazione sono molteplici:
iniziative come quella della visita alla scuola, oppure
merende nel parco offrono ai bambini e ai genitori
l’opportunità di percorrere gli ambienti, gli spazi della
scuola, di conoscere il nuovo contesto e le persone che
lo abitano prima dell’inizio della scuola.
• Incontri di sezione: luoghi di incontro tra genitori
e insegnanti della sezione, per condividere
insieme i percorsi progettuali, i nodi significativi
della quotidianità a scuola, le storie personali di
ciascun bambino.
• Feste, ricorrenze, incontri di lavoro: momenti di
partecipazione significativi perché favoriscono, in
un clima di leggerezza e informalità, relazioni e
scambi.
• Colloqui individuali: vengono concordati su
richiesta dei genitori o delle insegnanti.
• Incontri tematici: per offrire occasioni di scambio
su temi che riguardano l’educare.
“Nei colloqui individuali confronto le idee che io
ho del mio bambino con un altro sguardo,
adulto e professionale, che a volte ha
riorientato il modo di comportarmi con mio
figlio”.
papà di Samuel
Girotondo grafica di Davide 6 anni e 3 mesi
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Note sulla pubblicazione:
documento realizzato
dal Collettivo della scuola dell’infanzia Gianni Rodari
anno scolastico 2006 2007
Note sullo stampato:
Realizzato in Publisher 2003
Progetto grafico e realizzazione:
Nicoletta Bedeschi
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scuola dell’infanzia
G ia nn i Roda r i
Via dei Mille 10
Scandiano
Reggio Emilia
0522 857845