carita' politica 2006 nr.2 settembre

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Rivista di Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

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Page 1: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre
Page 2: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Anno XI - N. 2Settembre 2006Rivista quadrimestrale dell’Associazione Carità Politica

Direttore Responsabile: Alfredo LucianiCoordinamento redazionale: Rossella SempliciEdito da:Associaz. Internazionale Missionari della Carità PoliticaDirezione Amministrativa:Associazione Internazionale Missionari della Carità PoliticaV.le Milizie 140 - 00192 Roma - tel. 06.3723511Redazione: Via San Marco 22 -20121 Milano

E-mail: [email protected]: www.caritapolitica.it; www.caritapolitica.com;www.caritapolitica.org

Registrazione Tribunale di Milano n. 536 del 27.11.93

Progetto Grafico: Bravo Communication - Verona

Impaginazione Graficae Stampa: One Communication - Montichiari

Abbonamento annuale - 3 numeriItalia Euro 40,00 - Europa Euro 50,00Paesi Extra Europei Euro 70,00

Un numero Euro 15,00

Si può pagare attraverso c/c postale n. 17113044 intestatoa Associazione Internazionale Missionari della CaritàPolitica, Viale delle Milizie 140, 00192 Roma

Oppure bonifico bancario c/c bancario 1339793 - BancaMonte dei Paschi di Siena, Agenzia 9 , Via Leone IV n. 32,Roma - C.A.B 03209 A.B.I 01030 oppure a mezzo assegnoo vaglia a favore di:Associazione Internazionale Missionari Carità PoliticaViale delle Milizie 140, Roma.

Nel rispetto della Legge 675/96 sulla tutela della personee dei dati personali, Carità Politica Già e non ancora garantisceche le informazioni relative agli abbonati, custodite nelproprio archivio elettronico, non saranno cedute ad altrie saranno utilizzate esclusivamente per l’invio della rivista.

Sommario

Questa è l’oradella carità sociale e politica

capace di disegnare le strade della pace,della giustizia e dell’amicizia tra i Popoli.

Giovanni Paolo IIL’osservatore Romano - 30 ottobre 2004

LETTERA DELL’ASSOCIAZIONEINTERNAZIONALE CARITÀ POLITICA 3

LETTER FROM THE “CARITÀ POLITICA”INTERNATIONAL ASSOCIATION 3

CARTA DE LA ASOCIACIÓN INTERNACIONAL“CARITÀ POLITICA” 20

LETTRE DE L’ASSOCIATION INTERNATIONALE“CARITÀ POLITICA” 20

RIFLESSIONI SULL’ASSESSMENTDI “CARITÀ POLITICA”Malta 38Italia 41Argentina 43Bosnia ed Erzegovina 45Croazia 47Regno Unito 49Grecia 52Israele 55Repubblica di Cina 57Stati Uniti 59Svezia 61Federazione Russa 62Francia 64Brasile 65Filippine 66Turchia 67

ARTICOLI“Testimonianze di alcuni Ambasciatori sul valoredell’importante iniziativa” dall’Osservatore Romano 68Raul Romoli Venturi 69Andrè Gernez 72

TESTIMONIANZE DI PERSONALITÀ RELIGIOSEPoupard Paul 76Saraiva Martins José 80Sebastiani Sergio 83Sandri Leonardo 86Parolin Pietro 88Tomasi Silvano M. 90Herranz Julián Casado 92Grocholewski Zenon 94Rylko Stanislaw 98Laghi Pio 100Re Giovanni Battista 102Scola Angelo 104Martino Renato Raffaele 106Marchetto Agostino 108Monterisi Francesco 110Gestori Gervasio 112Merisi Giuseppe 114

DOCUMENTISollicitudo Omnium Ecclesiarum 119Decreti Vaticani 126Decreto Stato Italiano 130

STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE 139

Page 3: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

INTRODUZIONE

1. Tutta l’attività dell’Associazione Internazionale

Carità Politica è espressione di un amore che cerca il

bene integrale dell’uomo. I dieci anni trascorsi hanno

visto il consolidarsi dell’Associazione, e lo sviluppo

di iniziative di studio e di formazione, tra le quali è da

apprezzare particolarmente il ciclo triennale di

conferenze sul tema «Essere Ambasciatori presso la

Santa Sede oggi», dove sono intervenuti Ambasciatori,

studiosi e numerosi rappresentanti della Curia romana.

Il fomentare una nuova coscienza di pace nei governi

e nelle istituzioni, innalzare l’etica a principio che

regge i rapporti internazionali ha costituito il filo

conduttore di tutti gli interventi, raccolti poi in tre

volumi. Essi sono stati il punto di partenza della presente

Lettera di Carità Politica circa l’Ufficio degli

Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede.

La stesura di questa Lettera ci offre l’opportunità di

riflettere sul valore e sul significato della carità. Così,

mentre la mente andrà precisando il concetto vero e

completo della carità, la volontà si sentirà impegnata

ad attuare in tutta la vita, privata e pubblica, quei grandi

principi, nella cui applicazione integrale sta alla fine

il segreto della pace sociale e della stessa prosperità

economica.

Lettera dell’Associazione Internazionale Carità Politicacirca l’Ufficio degli Ambasciatoriaccreditati presso la Santa Sede

Letter from the “Carità Politica” International Associationregarding the Office of the Ambassadors

accredited to the Holy See

INTRODUCTION

1. A ll the activities of the “Carità Politica” Interna-

tional Association are an expression of love aimed at

the integral well-being of mankind. Over the last ten

years, this Association has consolidated and developed

research and training initiatives, including the

particularly appreciated three-year-long series of

conferences on the theme “Being Ambassador to the

Holy See Today”, which have included speeches by

Ambassadors, scholars and numerous representatives

from the Roman Curia. Fostering a new awareness of

peace among governments and institutions and

promoting ethics as the governing principle of

international relations, have been the leit-motifs of

these speeches, which have been subsequently collected

in three volumes. The said collections comprise the

starting point of this Letter from “Carità Politica”

regarding the Office of the Ambassadors accredited to

the Holy See. This Letter gives us the opportunity to

reflect on the value and the meaning of charity. Thus,

while the mind will work on the definition of a full and

true concept of charity, determination will feel committed

to putting into practice – in public and private life,–

those great principles whose application reveals the

secret of social peace and economic prosperity.

Carità Politica 03

Page 4: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

PARTE I

Stare nella storia con amore

2. R iflessione sulla carità

L’essere umano porta in sé l’anelito a vivere e realizzarsi

pienamente nell’amore. Chi ama dimentica se stesso

e si mette al servizio del prossimo. La carità vede e

ama Dio nel prossimo. La carità è il fenomeno sociale

più forte. Essa è la premessa inderogabile del progresso

civile, la base indispensabile di ogni forma di

convivenza umana che si voglia regolata secondo gli

imperativi della morale e le esigenze della giustizia.

L’esercizio della carità, per essere autentico, deve

superare un certo concetto di «volontariato», puramente

assistenziale ed «elemosiniere», per individuare in esso

uno strumento per anticipare con atti concreti e gratuiti

una società migliore, e uno stimolo alla condivisione,

all’incontro, all’impegno politico per rimuovere le

cause del bisogno e dell’ingiustizia. La giustizia fa

parte della carità, ma la carità ci porta oltre la giustizia,

perché riesce a giungere all’individualità della persona

e dei suoi bisogni.

È venuto il tempo in cui la carità, con le risorse dei

suoi secoli d’esperienza, potenzi il proprio ruolo e la

propria identità: trasformandosi in carità politica, essa

va al di là della beneficenza e si pone come una forza

attiva, critica e propositiva nei confronti del mondo e

della storia.

Così intesa, essa non è più allora semplice riparazione

del guasto, senza la preoccupazione di risalire alle

cause, ma forma impegnata a favorire la trasformazione

dei rapporti sociali in termini di amore, di perdono, di

servizio reciproco.

È la carità che purifica la politica dal suo accecamento

etico, derivante dal prevalere dell’interesse e del potere.

In questa luce si colloca l’intera azione dell’Asso-

ciazione Internazionale Carità Politica, impegnata a

presentare agli uomini d’oggi l’ideale dell’amore sociale

come alternativa all’egoismo, allo sfruttamento, alla

violenza.

Di fronte ai nuovi problemi della mondializzazione

della cultura, della politica, dell’economia e della

finanza, urgono regole certe, in cui decisivo è il

contemporaneo impegno per la globalizzazione dei

valori della solidarieà, dell’equità, della giustizia e

della libertà. Diventa evidente, a questo punto, che,

accanto e insieme con una razionalità tecnica ed estetica,

PART I

Being part of history with love

2. R eflection on charity

Human beings have a yearning to live and fulfil

themselves through love. When we love, we forget

ourselves and serve our neighbour. Charity identifies

and loves God in one’s neighbour. Charity is the most

powerful social experience. It is the vital foundation

of civil progress, and the indispensable basis of any

kind of human coexistence that is to be governed in

accordance with moral imperatives and the

requirements of justice.

In order to be authentic, the practice of charity must

go beyond a certain concept of “voluntary work”,

which is merely welfare assistance and “alms-giving”.

It must be regarded as an instrument for contributing

to make a better society through free and concrete

actions, a motivation to share, to meet others, a political

commitment aimed at eliminating the causes of need

and injustice. Justice is part of charity, but charity

takes us beyond justice because it can reach the

individuality of a person and his or her needs.

Based on centuries of experience, it is time for charity

to enhance its role and identity: by becoming political

charity it goes beyond mere donations and positions

itself as an active, critical and proposing force with

respect to the world and to history. As such, it is no

longer mere repairing of damage, with no concern to

find the root causes, rather it comprises a commitment

to foster transformation of social relations in terms of

love, forgiveness and mutual service.

Charity cleanses politics of its ethical blindness, which

derives from the dominance of interest and power. All

the activities of the “Carità Politica” International

Association are enacted within this light, through

commitment to present to today’s mankind the ideal of

social love as an alternative to selfishness, exploitation

and violence.

The new problems arising from the globalisation of

culture, politics, economics and finance urgently call

for clear-cut rules in which a parallel commitment to

a globalisation of the values of solidarity, fairness,

justice and freedom is decisive.

At this point it is obvious that man’s ethical values are

based on morale as well as technical and aesthetic

rationality. If the capacity for moral knowledge is to

Carità Politica04

Page 5: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

vi è nell’uomo anche una ragione morale come

fondazione di valori etici. Affichè la capacità di

conoscenza morale possa sorgere e svilupparsi, essa

ha bisogno del sostegno del sapere morale esperienziale

dell’umanità e delle indicazioni morali di coloro che

sono stati i grandi testimoni del bene nella storia.

3. Carità e politica

Oggi, la carità e la politica hanno accezioni del tutto

differenti rispetto al loro significato originario. Per

questo, inizialmente abbiamo riflettuto su queste due

parole per purificarle, dischiudendogli al contempo

nuove dimensioni. Inoltre la carità e la politica vengono

spesso contrapposte e così perdono la loro grandezza.

Solo quando ambedue si fondono diventano pienamente

se stesse e sperimentano una nuova nobiltà. Nello

sviluppo di questo incontro si rivela con chiarezza

come l’azione politica è una forma eminente di carità.

Siamo quindi di fronte ad una idea alta della politica

intesa come attività autonoma ma non indipendente,

cioè un’attività non totalizzante né assoluta, per cui la

politica deve essere laica ma non neutrale,

razionalizzazione morale e non tecnica, denuncia e

proposta profetica. Capacità di saper guardare oltre il

rapporto con il prossimo, temporalmente e restrit-

tivamente considerato, e pensare ad uomini del futuro,

con un senso dell’universalità del dovere verso

l’umanità.

Così, l’Associazione Internazionale Carità Politica è

nata per far sì che il principio della carità possa irradiarsi

e vivificare il mondo in ogni iniziativa spirituale,

culturale e di animazione sociale. Amare è la sua

missione e nel perseguire tale finalità, invita tutti a

edificare il mondo nella carità, quale «comunità

d’amore». Ben consapevole che lo spirito con il suo

soffio rinnova gli uomini e, per mezzo di essi, la faccia

della terra.

4. U n mondo da costruire nella verità e nella carità

Per mettere, in giusta luce, l’offerta di servizio

dell’Associazione, abbiamo deliberato di redigere la

presente Lettera.

In pari tempo abbiamo voluto corrispondere alla

domanda di meglio valorizzare l’ufficio e le funzioni

degli Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede.

Mai in passato, tanti popoli avevano delegato sì gran

numero di rappresentanti presso la Santa Sede. Tutto

questo, pur in mezzo alle tante minacce che gravano

emerge and develop, the support of the experiential

moral wisdom of humanity and the moral indications

of the great witnesses of goodness in history are

required.

3. Charity and politics

Today, the meanings of charity and politics are very

different from what they were originally. To this extent,

at first we reflected on these two words in order to

purify them and to assign new dimensions to them.

Moreover, charity and politics are often opposed and

thereby lose their greatness. They acquire full meaning

and experience a new dignity when they become one.

Once they unite, it is clear to see how political action

becomes a refined form of charity.

Therefore, we are dealing with a sophisticated idea of

politics as an autonomous but not independent activity,

namely an activity that is neither totalising nor absolute.

Consequently, politics should be secular but not neutral,

and encompass moral and non-technical rationa-

lisation, condemnation and prophetic proposal. It is

the ability to look beyond the relationship with one’s

neighbour, strictly and temporally speaking, and think

of the future generations with a sense of the universality

of duty towards humanity.

The “Carità Politica” International Association was

thus established to spread the principle of charity and

enliven the world in all spiritual, cultural and social

life initiatives. Its mission is to love and, in pursuing

this goal, it invites everyone to build a world of charity,

a “community of love”. Well aware that the spirit’s

breath renovates men and, through them, the face of

the earth.

4. A world to be built in truth and charity

We have decided to write this Letter to properly

elucidate the offer of service made by our Association.

At the same time, we have pursued to highlight the

office and functions of the Ambassadors accredited to

the Holy See.

Never before had such numerous countries delegated

so many representatives to the Holy See. Despite the

many threats looming over the world, this fact gives

us reasons to hope.

Carità Politica 05

Page 6: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

sul mondo, costituisce per noi uno dei motivi di

speranza.

Stimolandoli ad un amore appassionato per l’umanità,

l’Associazione Carità Politica chiama tutti i

rappresentanti dei Paesi con i quali la Santa Sede

mantiene relazioni diplomatiche ad operare insieme

per edificare il comune futuro destino del mondo.

Indubbiamente, questa è una delle componenti costanti

e più valide della nostra azione che non adopera altro

potere se non quello della potenza silenziosa della

verità e dell’amore: due aspetti che vanno sempre

insieme. Esiste un’unità profonda tra il vero e il bene,

tra gli occhi della mente e quelli del cuore: l’amore fa

vedere. È la carità che porta alla luce e alla pienezza

della verità.

Nello stesso tempo, va ricordato che non esiste autentica

libertà senza verità. E la verità trova forza in se stessa

e non nel numero dei consensi che riceve.

Al giorno d’oggi, il nichilismo e il fondamentalismo

fanatico si rapportano in modo errato alla verità: i

nichilisti negano l’esistenza di qualsiasi verità, i

fondamentalisti accampano la pretesa di poterla imporre

con la forza.

PARTE II

Santa Sede e Diplomazia

5. E siste una diplomazia pontificia?

La risposta è complessa e legata ai duemila anni di

storia della Chiesa e del Papato stesso. Tuttavia, in

poche parole, la risposta è che i Pontefici hanno sempre

inviato i loro rappresentanti presso i Capi e i Governi

delle nazioni perché è proprio della Chiesa attrarre

tutte le culture e tutti i popoli in quella comunione che

è la vera natura della Chiesa. Il Corpo Diplomatico

della Santa Sede è interamente al servizio della

comunione dei credenti e dell’unità della famiglia

umana e quindi al servizio della comprensione e del

dialogo fra i popoli. Il Vescovo che rappresenta il Papa

in un determinato Paese svolge una missione

caratteristica, con la quale il Romano Pontefice cerca

di essere presente nella vita delle Chiese particolari,

sia per essere di sostegno ai Vescovi del luogo, sia per

mantenere un dialogo costruttivo con le Autorità civili.

Attraverso le Nunziature, la Santa Sede è in grado di

facilitare il dialogo con le autorità civili, di promuovere

i contatti con le Chiese locali e di mantenere la sua

By encouraging them to love humanity with passion,

the “Carità Politica” Association calls on all the

representatives of the countries having diplomatic

relations with the Holy See to work together to build

a shared future destiny for the world.

Undoubtedly, this is one of the constant and most

worthwhile components of our activities based solely

on the silent power of truth and love: two aspects that

always go hand in hand.

A deep unity exists between truth and goodness, between

the eyes of the mind and those of the heart: love allows

us to see.

It is charity that brings truth out in the light and in its

entirety.

At the same time, it must not be forgotten that authentic

freedom cannot exist without truth. And truth finds

strength in itself, not in the quantity of consensus it

receives.

Today, nihilism and fanatic fundamentalism are

erroneously related to truth: nihilists deny the existence

of any sort of truth, fundamentalists think they have

the right to impose their truth with the use of force.

PART II

The Holy See and Diplomacy

5. D oes pontifical diplomacy exsist?

The answer to this question is complex and tied to two

thousand years of history of the Church and of the

Papacy. Nevertheless, a brief answer is that the Pontiffs

have always sent their representatives to the leaders

and to the governments of foreign nations because the

Church attracts all cultures and all peoples in

communion, which is the true nature of the Church.

The Holy See’s Diplomatic Corps is entirely at the

service of the communion of the faithful and of the

unity of the human family, hence it is at the service of

understanding and dialogue among peoples. The Bishop

who represents the Pope in a specific country carries

out a characteristic mission, through which the Roman

Pontiff intends to be present in the lives of particular

Churches, in order both to support the local Bishops

and to maintain a constructive dialogue with the lay

authorities. Through the Nunciatures, the Holy See is

able to facilitate dialogue with civil authorities, to

promote contacts with local Churches and to maintain

Carità Politica06

Page 7: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

presenza nella vita internazionale. In quanto «esperta

in umanità», essa reca il beneficio della propria

esperienza nei dibattiti internazionali sui problemi

sociali, i diritti dell’uomo, la cooperazione per lo

sviluppo dei popoli e le questioni di giustizia e di pace.

È da rilevare come, dalla fine del pontificato di PioXII

e soprattutto durante quelli di Paolo VI e di Giovanni

Paolo II, la presenza delle Santa Sede nei diversi paesi

attraverso le sue Rappresentanze si sia accresciuta in

maniera significativa.

6. C hiesa e Stato

Dopo secoli di conflitti tra sfera religiosa e sfera politica,

finalmente si è preso coscienza che Chiesa e Stato

sono due comunità autonome e sovrane, ciascuna nel

proprio ordine di competenza. E che la via migliore

da seguire è la collaborazione a favore della persona

umana, oggetto di sollecitudine tanto dello Stato quanto

della Chiesa. Ovviamente nel rispetto delle finalità e

della natura di ciascuna. La Chiesa non si sostituisce

alla ricerca degli uomini , ma li accompagna nel loro

sforzo per tradurre la verità nella realtà sociale.

Quando la Chiesa interviene su questioni che toccano

direttamente la persona e le relazioni sociali, dobbiamo

escludere nelle sue motivazioni ogni riferimento agli

equilibri politico-parlamentari contingenti. Essa si

rivolge ai valori e ai comportamenti, ma lascia ai

politici e più in generale ai cittadini, come è giusto e

doveroso, le scelte concrete per la realizzazione dei

principi.

In quanto allo Stato è doveroso che esso sia laico,

democratico, sociale:

a) laico, cioè uno Stato che nelle sue scelte fondamentali

si ispira ai valori emergenti dalla natura dell’uomo,

senza privilegiare nessuna ideologia e nessuna fede

religiosa;

b) democratico, cioè uno Stato che determina la propria

legislazione e la propria linea di governo secondo la

volontà popolare, espressa da libere elezioni indette a

ragionevoli intervalli, e offre al governo della nazione

la reale possibilità di alternanze di maggioranza e di

opposizione;

c) sociale, cioè uno Stato che non si limita a garantire

i diritti in termini formali, ma si impegna a creare

condizioni concrete per cui, chiunque lo voglia, possa

esercitare i suoi diritti e partecipare in modo

responsabile e solidale al progresso della società.

its presence in the international community. As an

“expert in human affairs” it provides the benefits of

its experience during international debates on social

problems, human rights, development cooperation and

issues of justice and peace.

It is worthy to note how, since the end of Pious XII’s

Pontificate and particularly during Paul VI and John

Paul II Papacies, the presence of the Holy See in

different countries by means of its Nunciatures has

increased in a significant quantity.

6. C hurch and State

After centuries of conflict between the religious and

political spheres, an awareness has finally arisen that

Church and State are two autonomous and sovereign

communities, each with its own competences. The best

path to follow is to collaborate for the well-being of

the human being, which is the concern of both Church

and State, obviously respecting the distinct goals and

nature of each. The Church does not intend to replace

the search of men and women, rather it accompanies

them in their efforts to translate truth into social reality.

When the Church intervenes on issues that directly

affect people and social relations, we should exclude

any reference to contingent parliamentary political

balances from its motivations. The Church deals with

values and behaviours, it leaves the concrete choices

for the realization of principles to politicians and

citizens in general, as it should be.

As for the State, it should be lay, democratic and social:

a) lay, namely a State whose fundamental principles

stem from the values arising from the nature of mankind,

without favouring any ideology or religious faith;

b) democratic, namely a State that determines its

legislation and governing strategy in accordance with

the will of the people, expressed through free elections

held at reasonable intervals and offers the government

of the nation the real possibility of alternating the

majority and the opposition;

c) social, namely a State that does not limit itself to

guaranteeing rights in formal terms, but rather commits

itself to creating specific conditions so that all those

who wish to do so may exercise their rights and

participate in a joint and responsible way in the progress

of society.

Carità Politica 07

Page 8: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

7. E ccellentissimo Corpo Diplomatico pressola Santa Sede

La Santa Sede, oltre al diritto attivo di legazionediplomatica, esercita il diritto passivo, riceve cioè iLegati che gli Stati inviano o in missione straordinariae temporanea o ordinaria e permanente.Inviati diplomatici presso la Santa Sede, con un certocarattere di stabilità, si trovano fin dalla fine del sec.XV; nel sec. XVI cominciarono a costituirsi rap-presentanze permanenti.I Legati degli Stati inviati con carattere diplomaticoordinario e permanente costituiscono, consideraticomplessivamente, il Corpo Diplomatico accreditatopresso la Santa Sede. Essi godono, sia in tempo di paceche in tempo di guerra, di tutte le prerogative edimmunità che a norma del diritto internazionale spettanoagli agenti diplomatici. E godono tali prerogative edimmunità anche in rapporto allo Stato italiano nel cuiterritorio risiedono (art. 12 del Trattato Lateranense).Alcuni degli agenti sono accreditati col titolo diAmbasciatori Straordinari e Plenipotenziari, altri coltitolo di Inviati Straordinari e Ministri Plenipotenziari.

8. C ompiti degli Ambasciatoria) All’Ambasciatore accreditato presso la Santa Sedeincombe il dovere di rendere sempre più stretti edoperativi i vincoli che legano il proprio Paese e la SantaSede.b) Egli, da una parte, fa conoscere alla Santa Sede ilpensiero delle Autorità civili, dei Religiosi e dei fedelidel suo Paese, e ne inoltra a Roma le proposte edistanze; dall’altra si rende interprete con chi di doveredegli atti, documenti, informazioni e istruzioni chepromanano dalla Santa Sede.c) Scopo primario e specifico della missione degliAmbasciatori accreditati presso la Santa Sede è diessere uomini del dialogo, in particolare devonointeressarsi con zelo dei problemi della pace, delprogresso e della collaborazione dei popoli in vista delbene spirituale, morale e materiale dell’intera famigliaumana. Partendo da opportunità comuni, essi devonoadoperarsi per raccogliere le sfide della mondia-lizzazione e per eliminare le minacce che non cessanodi presentarsi su scala mondiale.d) L’Associazione Carità Politica si occupadettagliatamente delle facoltà e dei compiti propri degliAmbasciatori. A questo scopo si nota la possibilità diattribuire all’Ambasciatore una funzione mediatrice odi ponte: tra fede e politica, tra Stato e Chiesa, tra icompiti caritativi e la politica.

7. T he Honorable Diplomatic Corpsof the Holy See

In addition to the active right of diplomatic legation,the Holy See also exercises the passive right to receivethe Ambassadors sent by Nations either on extraordi-nary and temporary missions or on ordinary andpermanent missions.Diplomatic envoys to the Holy See have existed on afairly stable basis since the end of the 15th century andthe establishment of permanent delegations began inthe 16th century.Taken as a whole, the Ambassadors of Nations sentfor ordinary and permanent diplomatic purposescomprise the Diplomatic Corps accredited to the HolySee. In times of peace and war they enjoy all theprerogatives and immunities granted by internationallaw to diplomatic agents. They also enjoy suchprerogatives and immunities with regard to the Italianstate where they reside (art. 12 of the Lateran Treaty).Some of the diplomats are accredited as AmbassadorsExtraordinary and Plenipotentiary, others asExtraordinary Envoys and Plenipotentiary Ministers.

8. T he duties of Ambassadorsa) Ambassadors accredited to the Holy See have theduty to make the ties that link their countries to theHoly See closer and more effective.b) On the one hand they inform the Holy See regardingmatters of interest to the civil authorities and thereligious and faithful of their country and submit theirproposals and requests to Rome and, on the other, theyinterpret the acts, documents, information andinstructions issued by the Holy See for those concerned.c) The primary and specific purpose of the mission ofthe Ambassadors accredited to the Holy See is toengage in dialogue, and in particular they should takea keen interest in issues regarding peace, progress andcollaboration among peoples with a view to enhancingthe spiritual, moral and material good of the wholehuman family. Starting from common opportunities,they should do their utmost to take up the challengesof globalisation and eliminate the threats thatcontinually arise on a world scale.d) The Carità Politica Association thoroughly dealswith the powers and duties of Ambassadors, it entrusts

Ambassadors with a mediating role, or a bridge role:

between faith and politics, between Church and State,

between charitable duties and politics.

Carità Politica08

Page 9: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

PARTE III

Identità e missionedell’Associazione Internazionale

Carità Politica

9. U na testimonianza di carità

Compito dell’Associazione Internazionale Carità

Politica è comunicare incessantemente l’amore sociale.

Il decreto pontificio di approvazione definitiva degli

Statuti dell’Associazione, pone bene in evidenza come

la sua identità e missione è di «svolgere diversi

programmi di formazione all’impegno sociale e politico,

come pure attività educative e culturali, seguendo come

orientamento principale la carità»1.

Altro suo compito è collegare gli Ambasciatori

accreditati presso la Santa Sede favorendo fra di loro,

sia lo scambio di conoscenze e di idee, sia comuni

iniziative di natura culturale e sociale.

L’Associazione è una realtà ecclesiale e, al tempo

stesso, una componente della società civile. Sempre

consapevole di questa sua duplice dimensione, essa

s’impegna esemplarmente, nel servizio dell’uomo,

della cultura e del bene comune, a estendere il raggio

d’azione della giustizia e dell’amore all’interno di

ciascuna nazione e nei rapporti delle nazioni tra loro.

Essa vuole servire la formazione della coscienza nella

politica e contribuire affinché le esigenze della giustizia

diventino comprensibili e politicamente realizzabili.

Essa, quindi, si adopera per alimentare la spiritualità

di ogni uomo, l’esperienza vissuta dei valori più alti

e la fraternità fra gli uomini. Cosi l’Associazione non

è solo un catechismo di carità. Un magistero di libertà

e di rispetto, ma un potente richiamo verso valori

spirituali.

In ambito internazionale, l’Associazione vuole

essenzialmente, sciogliere il gelo della diffidenza e del

preconcetto, e promuovere la fiducia, una fiducia

realistica, che possa incoraggiare i singoli e i gruppi

a compiere passi concreti, senza perseguire il miraggio

di cambiamenti epocali fondati su astrattismi teorici.

PART III

The Carità Politica International Association’s

identity and mission

9. A testimony of charity

The role of Carità Politica International Association to

spread social love indefatigably. The Pontifical decree

of final approval of the Charters of the Association

well emphasizes that its identity and mission is to

“enact different training programs in social and

political commitment, as well as educational and

cultural activities”1.

Another task of the Association is to create ties between

the Ambassadors accredited to the Holy See by

promoting exchange of ideas and mutual knowledge

as well as shared cultural and social initiatives.

The Association is an ecclesial organisation and, at

the same time, a component of civil society. Constantly

aware of this dual dimension, it is exemplarily

committed – in the service of mankind, culture and the

common good – to extending the range of action of

justice and love within each nation and between different

nations. This entails serving the formation of political

awareness and helping the requirements of justice to

become comprehensible and politically realisable.

Therefore the Association strives to nourish everyone’s

spirituality, the experience of the highest values and

fraternity among men and women. Thus the Association

is not only a catechism of charity. It is a teaching of

freedom and respect, a powerful call towards spiritual

values. Since it promotes these values, we may speak

of the office and mission of the Association Carità

Politica with the principles of judgement and prophecy.

In the international sphere the Association primarily

seeks to break the ice of mistrust and prejudice and

promotes a realistic faith that may encourage

individuals and groups to take concrete steps, without

pursuing the illusion of epochal changes based on

theoretical abstractions.

Carità Politica 09

Page 10: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

SEZIONE I

Alcune questioni più urgenti

10. L a dignità della persona umana

L’Associazione esprime in seno alla comunità

internazionale una voce perseverante affinché i popoli

realizzino una solidarietà che traduca sul piano morale

l’accresciuta interdipendenza tra gli Stati e i leader

mondiali promuovano uno sviluppo che salvaguardi

effettivamente la dignità ed il progresso del singolo

individuo. È infatti la dignità umana il segno del comune

destino dell’umanità, il seme da dove nascono tutti i

diritti e costituisce il fondamento ultimo di ogni sistema

giuridico compreso il sistema giuridico internazionale.

Il rispetto della dignità della persona umana è una

condizione essenziale per la pace della famiglia umana.

Inoltre, per conferire un volto veramente umano alla

società, è importante che i popoli non ignorino il bene

prezioso della famiglia.

11. L a dignità del lavoro

Le fonti della dignità del lavoro si devono cercare non

nella sua dimensione oggettiva, ma nella sua dimensione

soggettiva. È la dignità della persona che conferisce

al lavoro e allo sviluppo il loro vero valore.

Nesso essenziale tra la persona e la società è il lavoro.

Questo è diritto-dovere di tutti, non solo per un’esistenza

dignitosa ma anche e soprattutto perché ciascuno deve

partecipare alla vita sociale realizzando la sua vocazione.

Dal primato della valenza etica del lavoro umano,

derivano poi ulteriori priorità: quella dell’uomo sullo

stesso lavoro, del lavoro sul capitale, della destinazione

universale dei beni sul diritto alla proprietà privata.

12. S olidarietà e bellezza

L’estrema povertà che affligge ancora molti Paesi è un

affronto per tutta l’umanità. La fratellanza che deve

regnare nel genere umano deve portare ad una

collaborazione e solidarietà fra tutti gli uomini ed i

popoli, che permetta lo sviluppo di tutti, rispettando

le caratteristiche di ciascuno.

La dignità, la libertà e la felicità non saranno mai

complete senza la solidarietà e la bellezza. Di qui

l’esigenza di valorizzare la creazione artistica in tutte

le sue espressioni: letteratura, musica, arti plastiche,

cinema, mass media. Costante deve essere l’attenzione

SECTION I

Some of the most pressing issues

10. T he dignity of the human person

The Association is an unrelenting voice within the

international community calling for peoples to bring

about a solidarity which, on the moral level, translates

the growing interdependence of nations and world

leaders by promoting development that effectively

safeguards the dignity and progress of each individual.

Human dignity is, in fact, a sign of the shared destiny

of humanity, the seed which bears all the rights, the

utmost foundation of all juridical systems, including

the international one.

The respect of human dignity is an essential condition

for peace of the human family.

Furthermore, in order to give a truly humane face to

society, it is important that people do not ignore the

precious gift of the family.

11. T he dignity of work

Sources of the dignity of work must not be searched in

the objective sphere, rather in the subjective sphere.

The dignity of the person confers to work and to

development their true value. Work is an essential link

between the person and society. It is a right and duty

for everyone, not only to have a dignified life but above

all because we should all participate in social life by

fulfilling our vocations. The pre-eminence of the ethical

aspect of work gives rise to further priorities: mankind

in relation to work itself, work in relation to capital

and the universal destination of goods with regard to

private property rights.

12. S olidarity and beauty

Extreme poverty which still afflicts many countries

today is an insult to all humanity. Brotherhood which

must reign among people must lead to cooperation and

solidarity among all people, it must give all an

opportunity for development, while respecting individual

characteristics.

Dignity, freedom and happiness would never be

complete without solidarity and beauty. This gives rise

to the need to promote artistic creation in all its

expressions: literature, music, the plastic arts, cinema

and mass media. Media must be given continuous

Carità Politica10

Page 11: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

ai media, perché rappresentano un veicolo importanteper favorire la solidarietà fra i popoli, attirandonel’attenzione sui grandi problemi che ancora li segnanoprofondamente. Inoltre, mai come oggi abbiamo tuttibisogno del bello come via per il recupero del vero edel bene. Abbiamo bisogno della bellezza che s’irradianella carità per fronteggiare fenomeni di disagiopsicologico e sociale.È questa bellezza che ci salva dall’idolatria del consumoe dall’idolatria del possesso.È questa «via pulchritudinis» che può certamentediventare un efficace ed effettivo cammino diformazione umana, come pure un’occasione di dialogocon quanti sono alla ricerca della bellezza autentica.

13. L a cooperazione interreligiosaParte integrante della missione dell’Associazione è ildialogo interreligioso perché tutti gli uomini religiosisi conoscano di più per stimarsi ed intendersi su talunivalori fondamentali. Con la fiducia e la stima reciprocal’Associazione promuove il dialogo delle spiritualitàtra le diverse religioni ad un ruolo di effettiva incidenzasulla condotta delle relazioni internazionali. Essa,inoltre, considera la cooperazione interreligiosa unaforza potente di promozione di modelli politici e socio-economici moralmente giusti. Ormai uno Stato modernolaico non è neutro riguardo ai valori, ma vive attingendoalle fonti etiche aperte dalle grandi religioni.

SEZIONE II

Le responsabilità degli Ambasciatorinell’ora presente

14. L e responsabilità degli Ambasciatori di frontealle sfide dell’attuale momento storico non si limitanoal proprio Paese, ma riguardano l’edificazione di unfuturo di giustizia, di sensibilità e di pace per ogninazione abbattendo barriere e preconcetti etnici eculturali, e superando le divisioni esistenti tra Occidentee Oriente, tra Nord e Sud del pianeta.

15. L e iniziative specificheL’Associazione vuole essere attivamente presente nellagrande opera di rendere la terra più fraterna e solidale.L’Associazione vuole collaborare con tutti gli uominidi buona volontà, con ogni uomo al quale stia a cuoreil futuro di tutta l’umanità.

attention, as they represent an important vehicle tofavour solidarity among people by drawing attentionon the great problems that still afflict them. Today weneed beauty in order to recuperate truth and goodness.We need beauty to spread in charity in order to facepsychological and social malaise.This beauty saves us from materialism and the needto possess.This “via pulchritudinis” may become an efficient andeffective way towards human training, it may becomean occasion for dialogue with all those who are insearch of genuine beauty.

13. I nter-religious cooperationInter-religious dialogue is an integral part of theAssociation’s mission in order that all religious peoplemay get to know each other better so that they mayappreciate and understand each other with regard tocertain fundamental values. Through faith and mutualesteem the Association promotes a spiritual dialogueamong various religions and a role that has an effectiveimpact on the conduct of international relations.Furthermore, it deems inter-religious cooperation tobe a strong force for promoting morally just politicaland socio-economic models. A modern secular stateis not neutral with regard to values, but rather livesby drawing on the ethical sources opened up by thegreat religions.

SECTION II

The responsabilities ofAmbassadors today

14. Ambassadors are not only responsible about thechallenges that this historical moment poses to theircountries. They are responsible for building a futureof justice, awareness and peace in every nation, brakingdown barriers and ethnical and cultural prejudice,overcoming differences between East and West, Northand South of the planet.

15. S pecific ActivitiesThe Association wishes to be actively involved in greatefforts to foster partnership and solidarity in the world.It aims to collaborate with all men and women of goodwill, and with all those who are deeply concernedabout the future of all humankind. By promoting

Carità Politica 11

Page 12: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Nel promuovere la fantasia della carità dentro la storia

l’Associazione metterà al centro delle proprie

preoccupazioni le seguenti priorità: diritti umani, aiutare

i più deboli, rapporto tra etica e economia, le grandi

religioni, la difesa della pace, la tutela dei migranti e

dei profughi, biotecnologie e medicina, rapporti e

unione dell’Associazione con gli Ambasciatori.

16. D iritti umani

L’insieme dei diritti dell’uomo deve corrispondere alla

sostanza della dignità della persona. Essi devono riferirsi

alla soddisfazione dei suoi bisogni essenziali,

all’esercizio delle sue libertà, alle sue relazioni con le

altre persone e con Dio. Proprio per questo,

l’Associazione si impegna a salvaguardare e promuovere

i diritti umani e delle culture nonché la solidarietà in-

ternazionale. Nell’ambito della comunità internazionale

l’Associazione sostiene tutti gli sforzi per creare

efficienti strutture giuridiche a tutela dei diritti di libertà

della persona all’interno dei singoli Stati, sia nella vita

pubblica come in quella privata, sia nei rapporti

economici come in quelli politici, in quelli culturali

come in quelli religiosi.

17. A iutare i più deboli

L’eliminazione della povertà, può avvenire grazie a

sforzi dispiegati in favore dello sviluppo, della riduzione

del debito e dell’apertura del commercio internazionale.

Nel contempo aiutare tutti i paesi a mettere a punto

sistemi educativi efficienti, innovativi e aperti.

In quanto alla democrazia, essa raggiungerà la sua

piena attuazione solo quando ogni persona ed ogni

popolo sarà in grado di accedere ai beni primari (vita,

cibo, acqua, salute, istruzione, lavoro, certezza dei

diritti) attraverso un ordinamento delle relazioni interne

e internazionali che assicuri a ciascuno la possibilità

di parteciparvi. Non si potrà dare, peraltro, vera giustizia

sociale se non in un’ottica di genuina solidarietà, che

impegni a vivere ed ad operare sempre gli uni per gli

altri e mai gli uni contro gli altri o a danno degli altri.

È dunque necessario innalzare il livello di vita dei

popoli sottosviluppati, come dovere di solidarietà

internazionale e come presupposto per la tutela della

pace nel mondo.

the imagination of charity within history the Association

puts the following priorities at the heart of its concerns:

human rights; helping the most vulnerable; the

relationship between ethics and economics; the great

religions; defending peace; protecting migrants and

refugees; biotechnologies and medicine; and relations

and union between the Association and ambassadors.

16. H uman rights

Human rights as a whole should correspond to the

dignity of the person.

They should refer to meeting essential human needs,

exercising freedom and relations with other people

and God.

Consequently, the Association is committed to safe-

guarding and promoting human rights and cultures,

as well as international solidarity.

Within the scope of the international community the

Association supports all efforts to create efficient legal

structures to protect the rights of freedom of persons

within individual states, in public and private life, and

with regard to economic, political, cultural and religious

relations.

17. H elping the most vulnerable

Eliminating poverty may be attained thanks to efforts

deployed in favour of development, debt reduction and

the opening up of international trade.

At the same time countries must be assisted in setting

efficient, innovative and open educational systems.

As far as democracy is concerned, it will be fully

enacted when everyone will have access to primary

goods (life, food, water, health, education, jobs, right

guarantee) by regulating internal and international

affairs that ensure this right to everybody.

There cannot be true social justice without genuine

solidarity, so that we all engage in working one for

the other, never one against the other.

It is therefore necessary to raise the lifestyle of

underdeveloped people, it is the duty of the international

community and it is the precondition for peace in the

world.

Carità Politica12

Page 13: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

18. R apporto tra etica ed economia

Un rapporto valido tra etica e economia si avrà quando

i due mondi si incontreranno con il massimo di

comprensione e di rispetto. Norme etiche che

trascurassero le competenze economiche sarebbero

infatti puro moralismo, mentre un’economia che

trascurasse i valori etici andrebbe contro il senso stesso

dell’umanità. In ogni decisione deve confluire un

massimo di competenza e un massimo di etica.

È dovere di tutti: imprenditori, lavoratori, sindacati,

politici, economisti, associazioni imprenditoriali e, in

genere, tutto l’insieme delle forze sociali, unire gli

sforzi in solidale collaborazione per restituire un volto

etico e umano all’impresa.

Osservando la dimensione mondiale dei problemi

economici, è necessario superare la politica economica

ispirata a un capitalismo «selvaggio» e senza freni, e

trovare mezzi nuovi per far fronte agli squilibri

economici e sociali fra Paesi ricchi e Paesi poveri, e

all’interno stesso delle nazioni in cui le differenze

sociali continuano ad aumentare. Occorre rispondere

alla globalizzazione dei sistemi economici con la

globalizzazione dell’impegno di solidarietà verso le

generazioni presenti e future. Con tale spirito favorire

il commercio al fine di accrescere il progresso umano

e spirituale in un settore vitale per lo sviluppo dei

popoli. Far sì che il settore finanziario e commerciale

prenda sempre più coscienza del bisogno di solide

pratiche etiche, che assicurino che l’attività

imprenditoriale rimanga sensibile alla sua dimensione

fondamentalmente umana e sociale. Poiché la ricerca

del profitto, sebbene legittimo, non può essere il

movente principale o persino esclusivo di un’attività

imprenditoriale o commerciale.

La moderna economia di mercato deve affrontare anche

il fenomeno del consumismo e la cosiddetta economia

ecologica. Infatti lo sviluppo economico non può

compiersi indiscriminatamente a detrimento dell’uomo

e del suo ambiente naturale. Ai fini di uno sviluppo

sostenibile va richiamata l’attenzione sulla salvaguardia

dell’ambiente e la prevenzione delle catastrofi naturali.

Abbiamo, infatti, una seria responsabilità verso le

generazioni a venire, che ci chiederanno conto del

nostro impegno per salvaguardare beni naturali che il

Creatore ha affidato agli uomini perché li valorizzino

in modo attento e rispettoso.

18. T he relationship between ethics and economics

A worthwhile relationship between ethics and economics

will come about when the two worlds meet each other

with the greatest understanding and respect. Ethical

standards that neglect economic expertise would be

pure moralising, whilst an economy that neglects ethical

values would go against the very meaning of humanity.

Any decision should combine a maximum of expertise

and a maximum of ethics.

This is a duty for everyone: entrepreneurs, workers,

trade unions, politicians, economists, employers’

associations and, in general, all social forces, should

unite their efforts in joint collaboration to bring back

a human and ethical face to enterprise.

Given the global dimension of economic problems, it

is necessary to go beyond economic policy inspired by

“wild” unrestrained capitalism and find new means

for tackling the economic and social imbalances

between rich and poor countries, and within nations

where social differences continue to increase.

Globalisation of economic systems should be responded

to with globalisation of a commitment of solidarity

towards present and future generations. In this spirit,

trade that increases human and spiritual progress in

a vital sector for the development of peoples should

be encouraged.

The awareness of the financial and commercial sector

should be raised regarding the need for sound ethical

practices which ensure that entrepreneurship remains

sensitive to its fundamentally human and social

dimension. Whilst legitimate, seeking profit cannot be

the prime, or even exclusive, mover of entrepreneurial

or commercial activity.

Modern market economy should also tackle the

phenomenon of consumerism and so-called ecological

economics. Indeed, economic development cannot be

carried out indiscriminately to the detriment of

humankind and the environment. In the interests of

sustainable development, attention should be drawn

to protecting the environment and preventing natural

disasters. Indeed, we have a grave responsibility

towards future generations who will call on us to give

an account of our commitment to safeguarding the

natural resources that the Creator has entrusted to

mankind so that we may exploit them in a careful and

respectful way.

Carità Politica 13

Page 14: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

19. R eligione: fatto privato e realtà pubblica

Adoperarsi perché i seguaci delle varie religioni

crescano nel rispetto reciproco e collaborino a

consolidare insieme la giustizia e la pace nel mondo.

Non c’è cosa più indegna dell’uomo della guerra empia,

distruttiva.

Collaborare perché si rafforzi nei responsabili delle

Nazioni e delle Organizzazioni Internazionali la volontà

di realizzare una pacifica convivenza tra etnie, culture

e religioni, che allontani la minaccia del terrorismo.

Nulla di durevole si costruisce sulla violenza. Il mondo

ha bisogno di speranza, ma questa può essere recata

soltanto da chi offre all’uomo prospettive di alto profilo

spirituale e morale, quali sono quelle che scaturiscono

dalle diverse comunità religiose.

La religione è formativa anche in senso civile.

20. L a difesa della pace

La pace è frutto della giustizia e della carità. La pace

è anelito insopprimibile presente nel cuore di ogni

persona, al di là delle specifiche identità culturali.

Proprio per questo ciascuno deve sentirsi impegnato

a mantenere e promuovere la pace tramite la giustizia,

incoraggiando il disarmo e promovendo una cultura

di rifiuto della guerra, quale soluzione delle contese

fra i Popoli. Infatti, ogni popolazione oppressa e

umiliata, prepara la riscossa trasmettendo di generazione

in generazione l’odio e la volontà di vendetta.

Occorre, quindi non lesinare sforzi per convincere i

responsabili degli Stati a rinunciare in ogni occasione

alla violenza e alla forza e a fare sempre prevalere il

negoziato come mezzo per superare i dissidi e i conflitti

che possono sorgere fra le nazioni, i gruppi e gli

individui. Tra i grandi compiti della diplomazia va

annoverato quello di far comprendere a tutte le parti

in conflitto che la richiesta di perdono, e la concessione

del perdono, parimenti dovuta, sono elementi

indispensabili per la pace.

In quanto punto nevralgico della scena mondiale,

favorire un valido supporto per la pace giusta e globale

nel Medio Oriente, che permetta a tutte le sue nazioni

di vivere da buoni vicini e di lavorare insieme per

ottenere lo sviluppo e la prosperità dell’intera regione

e dei suoi abitanti. Da qui deve partire un progetto

rinnovato di autentico umanesimo mediterraneo, valido

e significativo per gli uomini e le donne del terzo

millennio.

19. R eligion: private matter and public reality

The utmost should be done to ensure that the followers

of various religions increasingly respect each other

and collaborate together to build justice and peace in

the world. There is nothing worse than cruel and

destructive war, which is unworthy of mankind.

Collaboration should aim to strengthen the resolve of

the leaders of nations and international organisations

to bring about peaceful coexistence among ethnic

groups, cultures and religions and remove the threat

of terrorism. Nothing lasting is ever built on violence.

The world needs hope, but this can only be brought by

those who offer mankind high-profile spiritual and

moral prospects which derive from different religious

communities.

Religion is positive even under a civil aspect.

20. T he defence of peace

Peace is an outcome of justice and charity. Peace is

an irrepressible yearning in everyone’s heart, which

goes beyond specific cultural identities.

Consequently, a commitment to maintain and promote

peace through justice should be felt, thereby

encouraging disarmament and fostering a culture that

rejects war and resolves conflicts between peoples.

In fact, all oppressed or humiliated populations prepare

revenge and transmit hate from generation to

generation.

No efforts should be spared in persuading national

leaders to renounce violence and force on all occasions

and give priority to negotiation as a means for

overcoming the disagreements and conflicts that arise

among nations, groups and individuals.

The principal duties of diplomacy should include

informing all parties involved in conflicts that requests

for, and the granting of, forgiveness – both equally due

– are vital elements for peace.

As a crucial point on the world stage, substantial

support should be given to bringing about a just and

overall peace in the Middle East, which would enable

all its nations to live as good neighbours and work

together to obtain the development and prosperity of

the whole region and its inhabitants.

Hence must be started a renewed project of authentic

Mediterranean humanism which must be worthy and

significant for men and women of the third millennium.

Carità Politica14

Page 15: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

21. O rganizzazioni internazionali e pace

Il diritto internazionale non può essere quello del più

forte né quello di un’organizzazione internazionale,

ma quello che è conforme ai principi del diritto natu-

rale e della legge morale. Pertanto le organizzazioni

internazionali e regionali devono collaborare per

favorire la pace, instaurando relazioni di fiducia

reciproca.Sarebbe bene riconoscere l’importanza

dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, e sostenere

la necessità di un’Autorità internazionale e indipendente,

capace di servire non solo da mediatrice nei potenziali

conflitti, ma anche da guida per l’intera umanità,

conducendo la famiglia umana nella pace verso la

sovranità del diritto.

22. L a tutela dei migranti e dei profughi

Non rimanere inerti di fronte a tutti coloro che

condizioni di vita non degne spingono ad emigrare,

lontano dal loro Paese e dai loro cari, nella speranza

di una vita migliore.

Le migrazioni possono essere un fattore estremamente

positivo di mutua comprensione e di rimescolamento

delle culture. Inoltre gli immigrati possono svolgere

un ruolo di rilievo per la crescita dell’economia e della

società.Non è in discussione la necessità di osservare

la legalità. Nel rispetto delle esigenze di sicurezza e

di regolamentazione dei flussi, gli immigrati possono

dare molto al Paese di accoglienza. In questo contesto

si inserisce la tutela dei migranti e dei profughi

valorizzando il lavoro che quotidianamente svolgono

le associazioni e le istituzioni per creare legami di

solidarietà tesi a vivere insieme in fraternità.

23. B iotecnologia e medicina

Le nuove possibilità offerte dalle attuali tecniche

biologiche e biogenetiche suscitano, da una parte,

speranze ed entusiasmi e, dall’altra, allarme e ostilità.

In uno spirito di solidarietà internazionale è necessario

sostenere i nobili fini della medicina e della ricerca

scientifica, la lotta contro le grandi malattie e l’accesso

ai più poveri alle cure e alle medicine di base.

Le nazioni che hanno una lunga storia democratica e

tecnologica, e una vitalità economica e sociale antica,

hanno acquisito sapere e abilità. Esse possono metterli

al servizio dei Paesi che hanno difficoltà a gestire le

loro infrastrutture e le organizzazioni indispensabili

alla crescita economica, alle esigenze sanitarie e alle

necessità fondamentali delle persone.

21. I nternational organisations and peace

International law is not the preserve of the strongest

nor of an international organisation, but rather that

which complies with the principles of natural and

moral law. Therefore, international organisations

should collaborate to promote peace, thereby

establishing relations of mutual trust.

The importance of the United Nations should be

recognised and support given to the need for an

international and independent authority that is able

to serve not only as a mediator in potential conflicts,

but also as a guide for all of humanity, leading the

human family in peace towards the sovereignty of law.

22. P rotecting migrants and refugees

We should not remain indifferent to those whose

inadequate living conditions lead them to emigrate far

from their countries and loved ones in the hope of

finding a better life.

Immigrants can play a leading role to promote

understanding among cultures. They can also play a

major role for the growth of economy and society.

The need to comply with legislation is not being

questioned here. If safety requirements and inflow

regulations are respected, immigrants can give a great

deal to host countries.

The protection of migrants and refugees takes place

in this context, taking advantage of the work carried

out by associations and institutions on a daily basis to

create solidarity links aimed at fostering harmonious

coexistence.

23. B iotechnologies and medicine

On the one hand, the new possibilities offered by current

biological and biogenetic technologies generate hope

and enthusiasm and, on the other, alarm and hostility.

In a spirit of international solidarity, it is necessary to

support the noble ends of medicine and scientific

research, the fight against serious diseases and access

of the poorest to treatment and basic healthcare.

Nations with a long democratic and technological

history, and longstanding economic and social vitality,

have acquired knowledge and expertise. Such know-

how may serve countries that have difficulties in

managing their infrastructure and vital economic

growth organisations, healthcare requirements and

people’s basic needs.

Carità Politica 15

Page 16: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

24. R apporti e unione dell’Associazione

con gli Ambasciatori

Per quanto è possibile l’Associazione Carità Politica

vuole realizzare questi grandi compiti con lo sforzo

comune di tutti gli Ambasciatori presso la Santa Sede,

dei quali si è assai occupata. Con essi intende

promuovere lo studio di tali questioni, e inoltrare le

conoscenze tecniche e operative ai responsabili politici

e agli uomini di religione affinché le includano nel

loro insegnamento. Con essi intende contribuire a

edificare una civiltà basata sul desiderio di una

coesistenza che rispetti la diversità dei popoli, le loro

storie, le loro culture e le loro tradizioni spirituali,

tenendo conto che ogni realtà culturale è al medesimo

tempo memoria del passato e progetto per il futuro.

Così vediamo come sia profetica e insieme realista la

missione dell’Associazione Carità Politica.

SEZIONE III

La Domus Carità Politica

25. L a casa del dialogo e della collaborazione

tra i popoli

Un mondo che ci mette di fronte a nuove sfide richiede

luogo e opportunità di confronto adatti alle esigenze

della nostra epoca. Per questo è nata la «Domus Carità

Politica, che costituisce uno degli strumenti più carat-

teristici dell’Associazione. Suo compito è collegare gli

Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede,

fomentando la collaborazione tra di loro, e organizzando

incontri per l’approfondimento di tematiche di carattere

internazionale»2. L’azione della Domus comincia così,

come un incontro di persone che stabiliscono rapporti

di reciproca comprensione, di mutuo coordinamento

e collaborazione, per la realizzazione delle grandi

speranze umane, della pace tra le Nazioni, della tran-

quillità interna e del progresso di ciascun Paese.

Si tratta di una pratica espressione della carità, di uno

spazio del dialogo e della collaborazione tra i popoli,

tra le culture e le religioni. Nei rapporti tra gli Amba-

sciatori si sono così aperte nuove prospettive all’insegna

del dialogo e della solidarietà:

a) interpretare la coscienza morale dei popoli quando

essa si sente lesa da determinati avvenimenti o modi

di procedere inumani;

b) studiare e discutere le applicazioni più urgenti e più

24. T he Association’s relations and union

with Ambassadors

As far as possible, the Carità Politica Association aims

to carry out these primary duties via the joint efforts

of all the ambassadors to the Holy See.

With them it intends to promote the study of such issues,

and submit technical and operational knowledge to

political leaders and religious people so that it may

be included in their teachings. With them it aims to

help build a civilisation based on a desire for

coexistence that respects the diversity of peoples - and

their histories, cultures and spiritual traditions - taking

into account that any cultural context is at the same

time memory of the past and a plan for the future.

Hence it can be seen how prophetic and realistic the

mission of the Association Carità Politica is.

SECTION III

Domus Carità Politica

25. T he house of dialogue and collaboration

between peoples

A world that poses new challenges needs an adequate

place and opportunities for encounter that meet the

requirements of our time. This led to the establishment

of “Domus Carità Politica”, which is one of the

Association’s most characteristic instruments. Its task

is to bring together the Ambassadors accredited to the

Holy See, by promoting collaboration among them,

and organizing meetings to discuss in depth

international issues”2. The action of the Domus thus

began as a meeting of persons who established relations

of mutual understanding, coordination and

collaboration in order to bring about the great human

ambitions of peace among nations, and the internal

stability and progress of every nation.

It is a practical expression of charity and a space for

dialogue and collaboration between peoples, cultures

and religions. Relations between Ambassadors have

thus opened up new perspectives in the spirit of dialogue

and solidarity:

a) by interpreting moral conscience of people when it

seems to have been hurt by certain events or inhumane

actions;

b) by studying and discussing the most urgent and

Carità Politica16

Page 17: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

immediate della carità;

c) elaborare, con coraggio di pensiero e con generosità

d’azione, forme nuove in cui la solidarietà animi

l’efficienza e l’efficienza concretizzi la solidarietà;

d) riaffermare il valore della religiosità perenne

dell’uomo che interpella a collaborazione fattiva, fede

e ragione;

e) riaffermare che l’azione umana è un agire (agere)

non un fare (facere);

f) agevolare la maturazione di una coscienza etica della

comunità internazionale;

g) considerare il dialogo tra le culture del nostro tempo

essenziale per l’avvenire dell’umanità.

Specialmente negli incontri del mercoledì, si determina

una autentica crescita spirituale e intellettuale degli

Ambasciatori. Essi si sottopongono ad un enorme

lavoro di informazione collettiva, di ricognizione delle

esperienze altrui, di approfondimento diplomatico delle

questioni. Inoltre essi affinano il metodo di lavoro,

adeguano i linguaggi, soprattutto, sviluppano una

fraternità sincera e fattiva.

Da questi incontri ha avuto origine la Pratica Carità

Politica, coordinata da un Comitato dei 10 (comitato

ad hoc). La Pratica Carità Politica è composta da due

tipi di pratiche: una pratica larga ed una pratica stretta.

Col nome di pratica stretta si designa una riunione a

cui sono invitati da dieci a venti Ambasciatori ( secondo

i problemi e i Paesi cui i problemi si riferiscono);

mentre la pratica larga comprende tutti gli Ambasciatori.

Essi operano in équipe, lasciando ogni volta ai loro

successori i risultati da cui ripartire.

Così una migliore mutua conoscenza e la pratica della

carità, favoriscono tra gli Ambasciatori di diversi Paesi

anche una più ampia collaborazione per il bene comune.

Per far conoscere poi tutte le iniziative della Domus,

viene pubblicato, dall’Associazione, il periodico “Carità

Politica”.

26. L a Domus Carità Politica a Roma

Come riferimento simbolico e reale di comunione

universale di fraternità e di pace, la Domus Carità

Politica non poteva che sorgere a Roma: città dall’impa-

reggiabile carica di universalità e di fede. L’“urbs” che

esprime l’“orbis” la terra. Poi a Roma - «presidente

della Carità»3 – tutto è caratterizzato e indicato dalla

Carità. Basti pensare che lo stesso Primato di cui Pietro

e i suoi Successori godono e che esercitano è tutto

contraddistinto dalla Carità.

immediate applications of charity;

c) by elaborating, with courageous thought and

generosity of action, new forms in which solidarity

may animate efficiency and efficiency may bring about

solidarity;

d) by restating the value of man’s permanent value of

religiousness which calls for effective collaboration,

faith and region;

e) by restating that human action means to act (agere),

not to do (facere);

f) by facilitating the raising of the ethical awareness

of the international community;

g) by considering dialogue between contemporary

cultures as essential for the future of humanity.

Particularly in the Wednesday meetings, Ambassadors

give fine speeches using adequate language,

particularly they develop a true and efficient

brotherhood.

Political Charity Practice has originated in these

meetings. It is coordinated by a Committee of 10 (ad

hoc committee).

Political Charity Practice is composed by two types of

practices: a wide practice and a narrow practice. The

narrow practice refers to meetings to which ten to

twenty Ambassadors are invited (according to the

issues and the countries those issues refer to); the wide

practice includes all of the Ambassadors who work in

teams and they leave the results to their successors

who take up from where they left.

Hence, a better mutual knowledge and practice of

charity favors a better cooperation to achieve the

common good between Ambassadors from different

countries.

To let people know about the initiatives of the Domus,

the magazine “Carità Politica” is published by the

Association.

26. D omus Carità Politica in Rome

As a real and symbolic reference of the universal

communion of fraternity and peace, Domus Carità

Politica could only have started up in Rome: the

unparalleled city of universality and faith. The urbs

that expresses the orbis, the world. Also in Rome –

“President of Charity”3 – everything is characterised

and indicated by Charity. It suffices to consider that

the Supremacy that Peter and his Successors have

enjoyed and exercised is completely distinguished by

Carità Politica 17

Page 18: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Gli Ambasciatori presso la Santa Sede si sentono legati

a doppio filo anche con Roma e con l’Italia, data

l’ubicazione e la storia della Cattedra di Pietro.

In tale contesto si può dire che la Domus Carità Politica

è un’espressione concreta della convinzione

dell’Associazione che il dialogo sia lo strumento

principale e più efficace per la promozione di una

pacifica coesistenza nel mondo e dell’eliminazione del

flagello della violenza, della guerra e dell’oppressione.

E poiché questa casa, è casa di tutti gli Ambasciatori,

tocca anche a loro, renderla sempre più accogliente

luogo di incontro per gli Stati e per la società civile e

punto di convergenza dei vari interessi e delle varie

necessità, regionali e particolari, del mondo in generale.

27. L’ Istituto Superiore Carità Politica

Annesso alla Domus ed in stretto legame con essa

opera l’Istituto Superiore Carità Politica che

costantemente invita ad incarnare la carità nelle vita

quotidiana e a produrre frutti di giustizia e di pace.

Concretamente l’Istituto si adopera a formare cittadini

esemplari, capaci di dare tutto il loro contributo di

intelligenza, di serietà, di competenza, per la

costruzione, retta ed ordinata, della comunità civile.

28. C ircoli di Amici di Carità Politica

In varie parti del mondo sorgono Circoli di Amici di

Carità Politica, che organizzano il sostegno per

l’Associazione. Grazie alla bontà e alla generosità di

Amici di tutto il mondo, l’Associazione può impegnarsi

in vari settori d’attività, come i convegni, le

pubblicazioni, ma soprattutto nell’aiutare i giovani che

intraprendono gli studi di perfezionamento a Roma.

Tale aiuto è il più prezioso investimento, che cresce

incessantemente, quando i borsisti, dopo aver terminato

i loro studi, dedicano le loro capacità al servizio altrui.

È bene che la memoria di questi gesti di benevolenza

per l’Associazione possa essere conservata per le

generazioni future. Così, su una lapide della Domus

vengono incisi i nomi di taluni donatori. È un segno

esterno di gratitudine verso coloro che rispondono nel

modo più generoso ai bisogni dell’Associazione.

Charity. The ambassadors to the Holy See feel doubly

linked to Rome and Italy, given the location and history

of St Peter’s Chair.

In this context it may be said that Domus Carità Politica

is a concrete expression of the Association’s conviction

that dialogue is the principal and most effective

instrument for promotion of peaceful coexistence in

the world and elimination of the scourge of violence,

war and oppression.

And as this house is the house of all the ambassadors,

they too should make it a more welcoming meeting

place for nations and civil society and a point of

convergence for the various interests and needs,

regional and particular, of the world in general.

27. T he Carità Politica Higher Institute

In addition to Domus, and closely related to it, the

Carità Politica Higher Institute constantly stimulates

to make charity part of our daily life and to produce

fruits of justice and peace.

The Institute aims to form exemplary citizens who are

able to fully contribute their intelligence, reliability

and skills for the upright and orderly building of the

civil community.

28. C arità Politica Friends Clubs

Carità Politica Friends Clubs organize support for the

Association in various parts of the world. Thanks to

the goodness and generosity of friends around the

world, the Association is able to engage in various

sectors of activities, such as conferences and

publications, but above all in helping young people to

undertake specialised studies in Rome. This assistance

is the most valuable investment – which is constantly

growing – as after finishing their studies the scholarship

holders devote their skills to serving others. It is a

good idea that remembrance of such acts of generosity

towards the Association may be preserved for future

generations. Therefore, the names of certain donors

are engraved on a Domus plaque. This is an outward

sign of gratitude to those who respond most generously

to the Association’s needs.

Carità Politica18

Page 19: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

CONCLUSIONE

a) Dopo dieci anni di storia, l’Associazione si sente

più che mai chiamata ad ascoltare la voce che si leva

dalle diverse società, culture e civiltà del mondo intero,

e a percepirne le esigenze più profonde per mettersi al

loro servizio. In tale orizzonte si situa l’obiettivo di

esaminare le forme più adatte per assicurare una

maggiore cooperazione e i più fruttuosi contatti degli

Ambasciatori con la Santa Sede e tra loro.

Il Corpo Diplomatico presso la Santa Sede può essere

certo che i vari uffici di Carità Politica , in conformità

alla propria natura e secondo le proprie possibilità,

sono sempre pronti a favorirne la complessa e difficile

attività, e a venire incontro alle loro urgenti necessità.

Tutto ciò nel clima di una disinteressata e sincera

amicizia.

b) Possa questa Lettera far meglio comprendere il

motivo fondamentale della presenza dell’Associazione

Internazionale Carità Politica in riferimento agli

Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede e possa

suscitare nei loro cuori una più ferma volontà di intesa

e di cooperazione per la promozione di quei valori

etici che sono fondamentali per la vita di ogni popolo,

quali sono il senso sacro della vita, la dignità di ogni

persona umana, l’importanza della famiglia, il dovere

della solidarietà e l’impegno per la pace.

c) Il tempo è giunto per comprendere che tutti siamo

responsabili di tutti. E gli Ambasciatori presso la Santa

Sede possono fare molto per costruire un mondo nel

quale gli individui e i popoli accettino pienamente e

senza equivoci di avere delle responsabilità nei confronti

degli altri esseri umani, di tutti gli abitanti della terra

affamati di gioia, di pace, di amore.

ALFREDO LUCIANIFondatore e Presidentedell’Associazione Internazionale Carità Politica

1 Decreto Pontificium Consilium Pro Laicis, approvatodefinitivamente con gli Statuti, 8 dicembre 2001.

2 Decreto Pontificium Consilium Pro Laicis, approvatodefinitivamente con gli Statuti, 8 dicembre 2001.

3 S. Ignazio d’Antiochia, già prima del 107, chiamava Roma «laPresidente della carità». Cfr. Funk, P. X. Patres Apostolici, I, 252.

CONCLUSION

a) Ten years after its establishment, the Association

feels increasingly called on to listen to the voices that

emerge from various societies, cultures and civilisations

from the whole world and to discern their deepest

needs in order to serve them. The aim of examining

the most suitable means of ensuring greater and more

fruitful contacts between the ambassadors and the

Holy See, and amongst themselves, comes within this

perspective.

The Diplomatic Corps of the Holy See may be certain

that the various offices of Carità Politica are always

willing – to the best of their abilities – to facilitate

their complex and difficult tasks, in a spirit of

disinterested and sincere friendship.

b) May this Letter promote understanding of the

presence of the Carità Politica International Association

with regard to the ambassadors accredited to the Holy

See and may it arouse in their hearts a more resolute

desire for agreement and cooperation to promote the

ethical values that are fundamental for the life of a

people, namely, the sacred meaning of life, the dignity

of each human person, the importance of the family,

the duty of solidarity and a commitment to peace.

c) The time has come to understand that we are all

responsible for each other. The ambassadors to the

Holy See can do a great deal to build a world in which

individuals and peoples fully accept, without any

doubts, that they have responsibilities towards other

human beings, to all the inhabitants of the earth who

yearn for joy, peace and love.

ALFREDO LUCIANIFounder and Presidentof “Carità Politica” International Association

1 Decree Pontificium Consilium Pro Laicis, definitively approvedwith the Statutes on 8 December 2001.

2 Decree Pontificium Consilium Pro Laicis, definitively approvedwith the Statutes on 8 December 2001.

3 Already before 107, Saint Ignatius of Antioch called Rome thePresident of Charity . Cf. Funk, P. X. Patres Apostolici, I, 252.

Carità Politica 19

Page 20: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

INTRODUCCION

1. T oda la actividad de la Asociación Internacional

Carità Politica es la expresión de un amor que busca

el bien integral del hombre. Los diez años transcurridos

han visto la consolidación de la Asociación, y el

desarrollo de iniciativas de estudio y de formación,

entre las que ha tenido un particular relieve el ciclo

trienal de conferencias sobre el tema “Ser Embajadores

ante la Santa Sede, hoy”; en el ciclo intervinieron

Embajadores, estudiosos y numerosos representantes

de la Curia romana. Fomentar una nueva conciencia

de paz en los gobiernos y en las instituciones elevar

la ética como principio que sostiene las relaciones

internacionales constituyó el hilo conductor de todas

las intervenciones, recogidas luego en tres volúmenes.

Estos han sido el punto de partida de la presente Carta

de Carità Politica acerca de la Función de los

Embajadores acreditados ante la Santa Sede.

La redacción de esta carta ofrece la oportunidad de

reflexionar sobre el valor y el significado de la caridad.

De este modo, mientras la mente profundiza en el

verdadero y completo concepto de la caridad, la

voluntad se verá urgida a aplicar en toda su vida,

privada y pública, esos grandes principios, de cuya

práctica integral depende en definitiva la paz social y

la misma prosperidad económica.

INTRODUCTION

1. Toutes les activités de l’Association Carità Politica

manifestent un amour qui cherche le bien intégral de

l’homme. L’Association s’est consolidée au cours des

dix dernières années par le développement d’initiatives

d’étude et de formation, entre autres le cycle triennal

de conférences sur le thème «Être Ambassadeur près

le Saint Siège aujourd’hui». Cette initiative est louable

à plus d’un titre eu égard aux interventions émanants

des Ambassadeurs, des chercheurs et de plusieurs

représentants de la Curie romaine. Favoriser une

nouvelle conscience de paix au sein des gouvernements

et des institutions, promouvoir les principes de l’éthique

dans les relations internationales a constitué le fil

conducteur de toutes les interventions, recueillies par

la suite en trois volumes. Ceux-ci ont constitué le point

de départ de la présente: Lettre de Carità Politica

concernant la mission des Ambassadeurs accrédités

près le Saint Siège.

La rédaction de cette Lettre nous offre l’opportunité

d’une réflexion sur la valeur et le sens de la charité.

Ceci étant, tandis que l’esprit expliquera le concept de

charité de façon réelle et complète, la volonté, elle,

s’appliquera à mettre en pratique pour toute la vie,

privée et publique, ces grands principes dont le secret

de la paix sociale et de la prospérité économique réside

dans leur application intégrale.

Carità Politica20

Carta de la Asociación Internacional “Carità Politica”acerca de la Función de los Embajadoresacreditados ante la Santa Sede

Lettre de l’Association Internationale “Carità Politica”concernant le rôle des Ambassadeurs

accrédités près le Saint Siège

Page 21: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

PARTE I

Estar en la historia con amor

2. R eflexión sobre a la caridad

El ser humano lleva consigo el anhelo de vivir y

realizarse plenamente en el amor. Quien ama se olvida

de sí mismo y se pone al servicio del prójimo. La

caridad ve y ama a Dios en el prójimo. La caridad es

el fenómeno social más fuerte. Ella es la premisa

inderogable del progreso civil, la base indispensable

de toda convivencia humana que quiera ajustarse a los

imperativos de la moral y a las exigencias de la justicia.

El ejercicio de la caridad, para ser auténtico, debe

superar un cierto concepto de “voluntariado”, puramente

asistencial y “limosnero”; debe ser un instrumento para

lograr con actos concretos y gratuitos una sociedad

mejor, y un estímulo a la participación, al encuentro,

al empeño político para remover las causas de la miseria

y de la injusticia. La justicia forma parte de la caridad,

pero la caridad nos lleva más allá de la justicia, porque

alcanza a cada persona y a sus necesidades concretas.

Ha llegado el momento en que la caridad, con los

recursos acumulados durante sus siglos de experiencia,

incremente la propia función y la propia identidad:

transformándose en caridad política; ésta va más allá

de la beneficencia y se coloca como una fuerza activa,

crítica e impulsiva del mundo y de la historia. Entendida

de este modo, la caridad no se limita a la simple

reparación de los daño sin preocuparse de llegar a las

causas; es más bien un modo exigente di transformar

las relaciones sociales en términos de amor, de perdón

y de servicio recíproco. Es caridad que purifica la

política de su ceguera ética, derivada del predominio

del interés y del poder.

En este marco se encuentra toda la actuación de la

Asociación Internacional Carità Politica, empeñada

en presentar a los hombres de hoy el ideal del amor

social como alternativa al egoísmo, a la opresión, a la

violencia.

Frente a los nuevos problemas de la mundialización

de la cultura, de la política, de la economía y de las

finanzas, urgen reglas ciertas, presididas por el empeño

de globalizar los valores de la solidaridad, de la

imparcialidad, de la justicia y de la libertad.

Es evidente en este sentido, que junto a una racionalidad

técnica y estética, existe en el hombre una razón moral

como fundamento de valores éticos. Para que la

PREMIERE PARTIE

Être dans l’histoire avec amour

2. R éflexion sur la charité

L’être humain porte en lui-même le désir de vivre et

de s’épanouir dans l’amour. Qui aime s’oublie soi-

même et se met au service du prochain. La charité voit

et aime Dieu à travers le prochain. La charité est le

phénomène social le plus fort. Elle constitue les

prémisses inéluctables du progrès civil, la base

indispensable de toute forme de cohabitation humaine

qui doit être régie selon les exigences de la justice et

les impératifs moraux. L’exercice de la charité, afin

qu’il soit authentique, doit dépasser un certain concept

de « volontariat », de pure assistance et «d’aumône »,

pour puiser en lui les ressources pour anticiper et

rendre plus proche , avec des actes concrets et gratuits,

une société meilleure, et une envie de partager, de se

rencontrer, de s’engager politiquement pour éliminer

les causes de la pauvreté et de l’injustice. La justice

fait partie de la charité ; mais la charité nous conduit

au-delà de la justice, car elle est capable d’arriver à

l’individualité de la personne et de ses besoins.

Forte de plusieurs siècles d’expérience, il est temps

pour la politique de s’adapter aux impératifs de la

charité renforçant ainsi son rôle et son identité, cela

suppose aussi que la charité doit dépasser la notion

de simples donations et s’imposer comme une force

active, critique et de proposition envers le monde et

l’histoire. Ainsi comprise, elle n’est plus alors une

simple réparation d’un dommage, sans le souci de

remonter à la cause, mais une forme d’action utilisée

pour favoriser la transformation des rapports sociaux

en termes d’amour, de pardon, et d’aide réciproque.

C’est la charité qui purifie la politique de sa cécité

éthique, conséquence de la recherche dominante de

l’intérêt et du pouvoir. C’est dans cette optique que

se situe l’action entière de l’Association Internationale

Carità Politica, engagée toute entière à présenter aux

hommes d’aujourd’hui l’idéal de l’amour social comme

alternative à l’égoïsme, à l’exploitation, à la violence.

Les problèmes émergents de la mondialisation

concernant la culture, la politique, l’économie et la

finance exigent l’élaboration de règles urgentes, et

l’engagement de front à la globalisation des valeurs

de la solidarité, de l’équité, de la justice et de la liberté

est décisif. Á ce point, il devient évident qu’à côté

Carità Politica 21

Page 22: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

capacidad de conocimiento moral pueda surgir y

desarrollarse, necesita el apoyo del saber moral empírico

de la humanidad y las enseñanzas morales de quienes

han sido los grandes testigos del bien en la historia.

3. Caridad y política

Actualmente la caridad y la política tienen acepciones

muy distintas a las de su significado original. Por esto,

inicialmente hemos reflexionado sobre estas dos

palabras para purificarlas y mostrar al mismo tiempo

sus nuevas dimensiones.

Además la caridad y la poltica a menudo se contraponen

y de esa manera pierden su grandeza. Solo cuando

ambas se funden vuelven a ser plenamente ellas mismas

y experimentan una nueva nobleza. En ese encuentro

se descubre con claridad cómo la acción política es

una forma eminente de caridad.

Nos hallamos, por tanto, ante una noción alta de la

política, entendida como actividad autónoma pero no

independiente; es decir, una actividad no totalizadora

ni absoluta. Por eso, la política debe ser laica pero no

neutral, racionalización moral y no técnica, denuncia

y propuesta profética.

Capacidad de saber mirar más allá de la relación con

el prójimo, temporal y restrictivamente considerado,

y pensar en hombres del futuro, con un sentido de la

universalidad del deber hacia la humanidad.

De hecho, la Asociación Internacional Carità Politica

nació para lograr que el principio de la caridad pueda

irradiarse y vivificar el mundo en cada iniciativa

espiritual, cultural y de animación social. Amar es su

misión y persiguiendo tal finalidad, invita a todos a

construir el mundo en la caridad, como “comunidad

de amor”.

En el entendido que el espíritu, con su soplo remueva

los hombres y, por medio de ellos, la faz de la tierra.

4. U n mundo que debe costruirse en la verdad

y en la caridad

Para mostrar bien la oferta de servicio de la Asociación,

hemos resuelto redactar la presente Carta.

Al mismo tiempo hemos querido responder a la petición

de valorizar mejor el cargo y las funciones de los

Embajadores acreditados ante la Santa Sede.

d’une rationalité technique et esthétique il y’a aussi

chez l’homme une raison morale comme fondation de

valeurs éthiques. Pour que la capacité de connaissance

morale puisse naître et se développer, celle-ci a besoin

du soutien de l’acquis moral dû à l’expérience de

l’humanité et à l’exemple de ceux qui ont été les grands

témoins du bien dans l’histoire.

3. Charité et politique

De nos jours, la charité et la politique ont des

conceptions tout à fait différentes par rapport à leur

sens initial. C’est pourquoi, au départ, nous avons

réfléchi sur ces deux mots pour les préciser, en leur

offrant, en même temps, de nouvelles dimensions. En

outre, la charité et la politique sont souvent opposées

et perdent ainsi de leurs grandeurs. C’est seulement

quand les deux fusionnent en devenant elles-mêmes,

qu’elles expérimentent une nouvelle noblesse. Dans le

développement de ce nouveau concept l’action politique

se révèle être une forme magnifiée de la charité. Nous

sommes donc en présence d’une idée élevée de la

politique entendue comme activité autonome mais pas

indépendante, c’est à dire une activité ni totalitaire ni

absolue. En conséquence, la politique doit être laïque

mais non pas neutre, et contenir une rationalisation

morale mais non pas technique, une dénonciation et

une proposition prophétique. C’est une capacité de

regarder plus loin que le rapport avec le prochain,

considéré au sens restrictif et temporel, et de penser

aux futures générations, avec le sens de l’universalité

du devoir envers l’humanité. C’est ainsi que

l’Association Internationale Carità Politica est née

pour que le principe de la charité puisse se diffuser et

réussisse à vivifier le monde dans chacune de ses

initiatives spirituelles, culturelles et sociales. Aimer

est sa mission et pour poursuivre ce but, elle nous

invite tous à construire le monde dans la charité, en

tant que « communauté d’amour », en étant bien

conscients que l’esprit par son souffle revivifie les

hommes et, à travers eux, la face de la terre.

4. Un monde à construire dans la vérité

et la charité

Pour mettre en lumière l’offre de service de

l’Association, nous avons décidé de rédiger cette Lettre.

En même temps, nous avons voulu répondre à la

question d’une meilleure valorisation du rôle et de la

fonction des Ambassadeurs accrédités près le Saint

Carità Politica22

Page 23: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Nunca en el pasado, tantos pueblos habían enviado un

número tan grande de representantes ante la Santa

Sede. Todo esto, aún en medio de tantas amenazas que

pesan sobre el mundo, constituye para nosotros un

motivo de esperanza.

Estimulándolos a un amor apasionado por la humanidad,

la Asociación Carità Politica solicita a todos los

representantes de los Países con los cuales la Santa

Sede mantiene relaciones diplomáticas a trabajar juntos

para construir el futuro común del mundo.

Indudablemente, esta es una de las componentes

constante y más importante de nuestra actuación, que

no usa otro poder sino el de la potencia silenciosa de

la verdad y del amor: dos aspectos que van siempre

unidos. Existe una unión profunda entre lo verdadero

y el bien, entre los ojos de la mente y los del corazón:

el amor permite ver. Es la caridad la que lleva a la luz

y a la plenitud de la verdad.

Al mismo tiempo, se debe recordar que no existe

libertad sin verdad. Y la verdad encuentra fuerza en si

misma y no en el número de aprobaciones que recibe.

Actualmente, el nihilismo y el fundamentalismo fanático

se relacionan con la verdad de modo errado: los

nihilistas niegan la existencia de cualquier verdad, los

fundamentalistas aducen la pretensión de poderla

imponer con la fuerza.

PARTE II

Santa Sede y Diplomacia

5. ¿E xsiste una diplomacia pontificia?

La respuesta es compleja y ligada a los dos mil años

de historia de la Iglesia y del Papado mismo. Sin

embargo, en pocas palabras, la respuesta es que los

Pontífices han siempre enviado sus representantes ante

los Jefes de Estado y los Gobiernos de las naciones

porque es propio de la Iglesia atraer todas las culturas

y todos los pueblos hacia esa comunión que es la

verdadera naturaleza de la Iglesia. El Cuerpo Diplo-

mático de la Santa Sede está enteramente al servicio

de la comunidad de los creyentes y de la unidad de la

familia humana y, por lo tanto, al servicio de la

comprensión y del diálogo entre los pueblos. El obispo

que representa al Papa en un determinado país desarrolla

una misión característica, a través de la cual el Romano

Pontífice trata de estar presente en la vida de las Iglesias

particulares, ya sea para sostener a los obispos del

Siège. Jamais dans le passé autant de peuples n’avaient

délégué un aussi grand nombre de représentants près

le Saint Siège. Cela constitue pour nous, malgré les

si nombreuses menaces qui pèsent sur le monde, un

des motifs d’espoir. En les encourageant à un amour

passionné pour l’humanité, l’Association Carità

Politica, invite tous les représentants des Pays avec

lesquels le Saint Siège entretient des relations

diplomatiques à œuvrer ensemble pour édifier le

commun futur destin du monde. Sans aucun doute,

c’est une des composantes constantes et la plus valable

de notre action qui n’exerce d’autre pouvoir que celui

de la puissance silencieuse de la vérité et de l’amour :

deux aspects qui vont toujours de paire. Il existe une

unité profonde entre la vérité et la bonté, entre les yeux

de l’esprit et ceux du cœur : l’amour nous permet de

voir. En même temps, il ne faut pas oublier que la

liberté authentique ne peut pas exister sans la vérité.

Et la vérité trouve sa force en elle-même, non dans la

quantité d’approbation qu’elle reçoit. Aujourd’hui, le

nihilisme et le fondamentalisme fanatique ont une

relation fausse avec la vérité : le nihilisme nie

l’existence de quelque vérité que ce soit, les

fondamentalistes pensent qu’ils ont le droit d’imposer

leur vérité par la force alors que c’est la charité qui

conduit à la lumière et à la plénitude de la vérité.

DEUXIEME PARTIE

Saint Siège et Diplomatie

5. E xiste-t-il une diplomatie pontificale?

La réponse est complexe et est liée à deux mille années

d’histoire de l’Église et de la Papauté elle-même.

Toutefois, en deux mots, la réponse est que les

Souverains Pontifes ont toujours envoyé leurs

représentants auprès des Chefs d’Etats et des

Gouvernements des nations car c’est le propre de

l’Église d’attirer toutes les cultures et tous les peuples

en cette communion qui est la vraie nature de l’Église.

Le Corps Diplomatique du Saint Siège est entièrement

au service de la communion des croyants et de l’unité

de la famille humaine et donc, au service de la

compréhension et du dialogue entre les peuples.

L’évêque qui représente le Pape dans un pays donné,

accomplit une mission particulière, par laquelle le

Souverain Pontife Romain est présent dans la vie des

Églises locales, aussi bien pour être un soutien aux

Carità Politica 23

Page 24: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

lugar, como para mantener un diálogo constructivo

con las autoridades civiles.

A través de las Nunciaturas, la Santa Sede está

capacitada para facilitar el diálogo con las autoridades

civiles, para promover los contactos con las Iglesias

locales y para mantener su presencia en la vida

internacional. Como “experta en humanidad”,

contribuye con la propia experiencia a facilitar los

debates internacionales sobre problemas sociales,

derechos del hombre, cooperación para el desarrollo

de los pueblos y cuestiones de justicia y paz.

Hay que destacar que, desde el término del pontificado

de Pío XII y sobre todo durante los de Paulo VI y de

Juan Pablo II, la presencia de la Santa Sede en los

diversos países a través de sus Representaciones se ha

ido incrementando de manera significativa.

6. I glesia y Estado

Luego de siglos de conflictos entre la esfera religiosa

y la esfera política, finalmente se ha tomado consciencia

que Iglesia y Estado son dos comunidades autónomas

y soberanas, cada una en su propio orden de

competencia y que el mejor camino a seguir es la

colaboración a favor de la persona humana, objeto de

preocupación tanto del Estado cuanto de la Iglesia,

obviamente, en el respeto de las finalidades y de la

naturaleza de cada una. La Iglesia no sustituye la

responsabilidad de los hombres, sino que los acompaña

en su esfuerzo por traducir la verdad en realidad social.

Cuando la Iglesia toma parte en cuestiones que tocan

directamente las personas y las relaciones sociales,

debemos excluir en sus motivaciones toda referencia

a los equilibrios políticos parlamentarios contingentes.

Ella se dirige a los valores y a los comportamientos,

pero deja a los políticos y más en general a los

ciudadanos, como es justo y necesario, las elecciones

concretas para la realización de los principios.

En cuanto al Estado es necesario que éste sea laico,

democrático y social:

a) laico, es decir que en sus elecciones fundamentales

se inspira a los valores que emanan de la naturaleza

del hombre, sin privilegiar ninguna ideología y ninguna

fe religiosa;

b) democrático, es decir un Estado que determina la

propia legislación y la propia línea de gobierno según

la voluntad popular, manifestada sobre la base de

elecciones libres convocadas a intervalos razonables,

y ofrece al gobierno de la nación la real posibilidad de

Évêques locaux, que pour maintenir un dialogue

constructif avec les Autorités civiles.

À travers les nonces, le Saint Siège est en mesure de

faciliter le dialogue avec les autorités civiles, de

promouvoir les contacts avec les Églises locales et de

maintenir sa présence dans la vie internationale. En

tant qu’ « expert en humanité », il apporte le bénéfice

de sa propre expérience dans les débats internationaux

sur les problèmes sociaux, les droits de l’homme, la

coopération pour le développement des peuples et les

questions liées à la justice et la paix.

Il y’a lieu de noter qu’à la fin du pontificat de Pie XII

et surtout durant les pontificats de Paul VI et de Jean

Paul II, la présence du Saint-Siège dans divers pays

à travers ses représentants s’est accrue de façon

significative.

6. Église et État

Après des siècles de conflits entre la sphère religieuse

et la sphère politique, on a enfin pris conscience que

l’Église et l’État sont deux communautés autonomes

et souveraines, chacune dans son propre champ de

compétence, et que le meilleur chemin à suivre est

celui de la collaboration en faveur de la personne

humaine, objet d’attention aussi bien pour l’État que

pour l’Église, dans le respect, évidemment, de la finalité

et de la nature de chacun. L’Église ne se substitue pas

à la recherche des hommes et des femmes, mais les

accompagne dans leur effort pour rendre visible la

vérité dans la réalité sociale.

Quand l’Église intervient sur des questions qui touchent

directement la personne et les relations sociales, toute

référence aux équilibres politico parlementaires est à

exclure de ses motivations. Elle s’adresse aux valeurs

et aux comportements, mais elle laisse aux politiques

et, en général, aux citoyens, comme il est juste et

convenable, les choix concrets pour la réalisation des

principes. Quant à l’État il a le devoir d’être laïque,

démocratique et social:

a) laïque, c’est à dire un État qui, dans ses choix

fondamentaux, s’inspire des valeurs intrinsèques de

la nature de l’homme, en ne privilégiant aucune

idéologie ni aucune croyance religieuse;

b) démocratique, c’est à dire un État qui détermine sa

propre législation et sa propre ligne de gouvernement

selon la volonté populaire, exprimée par des élections

libres organisées à intervalles raisonnables, et qui

offrent au gouvernement de la nation la possibilité

Carità Politica24

Page 25: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

alternancias de mayoritario y de oposición;

c) social, es decir un Estado que no se limita a garantizar

los derechos en términos formales, sino que se empeña

a crear condiciones concretas para que, todo aquel que

lo desee, pueda ejercer sus derechos y participar de

manera responsable y solidaria al progreso de la

sociedad.

7. E xcelentísimo Cuerpo Diplomático

ante la Santa Sede

La Santa Sede, además del derecho activo de legación

diplomática, ejerce el derecho pasivo, es decir recibe

los Legados que los Estados envían, en misión

extraordinaria y temporánea u ordinaria y permanente.

Enviados diplomáticos ante la Santa Sede, con un

cierto carácter de estabilidad, se encuentran desde fines

del siglo XV; en el siglo XVI iniciaron a constituirse

representaciones permanentes. Los legados de los

Estados enviados con carácter diplomático ordinario

y permanente constituyen, considerando su totalidad,

el Cuerpo diplomático acreditado ante la Santa Sede.

Ellos gozan, sea en tiempo de paz que en tiempo de

guerra, de todas las prerrogativas e inmunidades que

según la normativa del derecho internacional les

corresponde a los agentes diplomáticos. Gozan también,

de tales prerrogativas e inmunidades también con

relación al Estado italiano en cuyo territorio residen

(art.12 del Tratado Lateranense). Algunos de los agentes

están acreditados con el título de Embajadores

Extraordinarios y Plenipotenciarios, otros con el título

de Enviados Extraordinarios y Ministros Pleni-

potenciarios.

8. C ometidos de los Embajadores

a) El Embajador acreditado ante la Santa Sede tiene

el encargo de hacer cada vez más estrechos y operativos

los vínculos que unen el propio país a la Santa Sede.

b) Facilitan que la Santa Sede conozca los pensamientos

de las autoridades civiles, religiosas y de los fieles de

su País, y presentan en Roma las propuestas y las

solicitudes; además, son intérpretes de los actos,

documentos, informaciones e instrucciones que emanan

de la Santa Sede.

c) La finalidad primaria y específica de la misión de

los Embajadores acreditados ante la Santa Sede es la

de ser hombres de diálogo, en particular deben

interesarse con dedicación a los problemas de la paz,

del progreso y de la colaboración de los pueblos en

réelle d’alternance entre majorité et opposition ;

c) social, c’est à dire un État qui ne se limite pas à

garantir les droits en termes formels, mais s’engage

à créer des conditions concrètes par lesquelles tous

ceux qui le veulent puissent exercer leurs droits et

participer de façon responsable et solidaire au progrès

de la société.

7. E xcellentissime Corps Diplomatique

près le Saint Siège

Le Saint Siège, en plus du droit actif de légation

diplomatique, exerce le droit passif, c’est à dire qu’il

reçoit les Ambassadeurs que les États envoient en

mission soit extraordinaire et temporaire soit ordinaire

et permanente.

On trouve dès la fin du XVème siècle des envoyés

diplomatiques auprès du Saint Siège ; au XVIème, des

représentants permanents commencent à s’installer.

Les Ambassadeurs des États, envoyés avec un rôle

diplomatique ordinaire ou permanent, constituent,

considérés dans leur ensemble, le Corps Diplomatique

accrédité auprès du Saint Siège.

Ceux-ci jouissent, en temps de paix comme en temps

de guerre, de toutes les prérogatives et immunités qui,

selon le droit international, appartiennent aux agents

diplomatiques. Ils jouissent aussi de ces prérogatives

et immunités par rapport à l’État italien sur le territoire

duquel ils résident (art.12 du Traité du Latran).

Certains de ces agents sont accrédités avec le titre

d’Ambassadeurs Extraordinaires et Plénipotentiaires,

d’autres avec le titre d’Envoyés Extraordinaires et

Ministres Plénipotentiaires.

8. L e rôle des Ambassadeurs

a) Á l’Ambassadeur accrédité près le Saint Siège,

revient le devoir de rendre toujours plus étroites et

opérationnelles les obligations qui lient son propre

Pays au Saint Siège.

b) C’est lui qui, d’une part, fait connaître au Saint

Siège la pensée des autorités civiles, des Religieux et

des fidèles de son pays, et en transmet à Rome les

propositions et les exigences ; d’autre part, il se fait

l’interprète, auprès de qui de droit, des actes,

documents, informations et instructions qui émanent

du Saint Siège.

c) Le but premier et spécifique de la mission des

Ambassadeurs accrédités près le Saint Siège est qu’ils

soient des hommes de dialogue. En particulier, ils

Carità Politica 25

Page 26: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

vista del bien espiritual, moral y material de la entera

familia humana. Partiendo de comunes oportunidades,

deben trabajar para reconocer los desafíos de la

mundialización y para eliminar las amenazas que se

presentan a escala mundial.

d) La Asociación Carità Politica se ocupa detalla-

damente de las capacidades y de los deberes mismos

de los Embajadores. Por este motivo se ve la posibilidad

de asignar a los Embajadores una función mediadora

o de enlace: entre la fe y la política, entre el Estado y

la Iglesia, entre los deberes caritativos y la política.

PARTE III

Identidad y misiónde la Asociación Internacional

Carità Politica

9. Un testimonio de caridad

La misión de la Asociación Internacional Carità

Politica es comunicar incesantemente el amor social.

El decreto pontificio de aprobación definitiva de los

Estatutos de la Asociación, evidencia que su identidad

y su misión es la de “llevar a cabo diversos programas

de formación en el ámbito social y político, y también

desarrollar actividades educativas y culturales, tomando

como orientación principal la caridad”1.

Otra de sus funciones es relacionar los Embajadores

acreditados ante la Santa Sede favoreciendo entre ellos,

ya sea el intercambio de conocimientos y de ideas,

como las normales iniciativas de naturaleza cultural y

social.

La Asociación es una realidad eclesial y, al mismo

tiempo, civil. Consciente de esta doble dimensión, se

dedica de modo ejemplar, al servicio del hombre, de

la cultura y del bien común, a extender la acción de la

justicia y del amor al interno de cada nación y en las

relaciones entre las naciones. Desea colaborar a la

formación de la conciencia en la política y contribuir

a que las exigencias de la justicia sean comprensibles

y políticamente realizables. Procura también favorecer

la espiritualidad de cada hombre, la experiencia vivida

de los valores más altos y la fraternidad entre los

hombres. Todo esto muestra que la Asociación no es

doivent s’intéresser avec zèle aux problèmes de la paix,

du progrès et de la collaboration des peuples en vue

du bien spirituel, moral et matériel de la famille

humaine entière. En partant d’occasions communes,

ils doivent œuvrer pour relever les défits de la

mondialisation et pour éliminer les menaces qui ne

cessent de se présenter à l’échelle mondiale.

d) L’Association Carità Politica s’occupe en détail des

droits et des devoirs propres aux Ambassadeurs ; dans

ce but, on note la possibilité d’attribuer à

l’Ambassadeur une fonction médiatrice ou de pont

entre foi et politique, entre État et Église, entre les

devoirs de charité et les devoirs politiques.

TROISIEME PARTIE

Identitè et missionde la Association Internationale

Carità Politica

9. U n témoignage de charité

Le rôle de l’Association Carità Politica est celle de

communiquer incessamment l’amour social.

L’Association fonde son identité et sa mission sur le

décret pontifical de 2001 dans lequel on lit que sa

mission est de « développer différents programmes de

formations à l’engagement social et politique aussi

bien que des activités éducatives et culturelles en

suivant comme orientation principale la charité» 1.

Outre cette mission, l’Association favorise le contact

entre les Ambassadeurs accrédités près le Saint-Siège

aussi bien au niveau des échanges d’idées et de

connaissance que des initiatives communes d’ordre

culturel et social.

L’Association est une réalité ecclésiale mais en même

temps une composante de la société civile. Consciente

de cette double dimension, elle s’engage de façon

exemplaire, au service de l’homme, de la culture et du

bien commun et à étendre le rayonnement de la justice

et de l’amour à l’intérieur de chaque nation et dans

les rapports des nations entre elles. Elle veut servir à

la formation de la conscience politique et contribuer

à ce que les exigences de la justice deviennent

compréhensibles et politiquement réalisables. Elle

s’efforce donc d’alimenter la spiritualité de chaque

homme, l’expérience vécue des valeurs les plus élevées

Carità Politica26

Page 27: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

solo un catecismo de caridad, un magisterio de libertad

y de respeto, sino que se trata de un potente llamado

hacia los valores espirituales.

En ámbito internacional, la Asociación desea en modo

esencial, evitar el hielo de la indiferencia y del prejuicio,

y promover la confianza; una confianza realista, que

pueda estimular las personas y los grupos a dar pasos

concretos, sin perseguir la ilusión de cambios epocales

fundados en teorías abstractas.

SECCION I

Algunas cuestiones más urgentes

10. L a dignidad de la persona humana

La Asociación supone en el seno de la comunidad

internacional una voz perseverante para que los pueblos

practiquen una solidaridad que traduzca en el plano

moral la creciente interdependencia entre los Estados,

y los leaderes mundiales promuevan un desarrollo que

salvaguarde efectivamente la dignidad y el progreso

de cada uno de los individuos. Efectivamente, la

dignidad humana es señal del destino común de la

humanidad, semilla de donde nacen todos los derechos

y constituye el fundamento último de un sistema

jurídico, incluido el sistema jurídico internacional. El

respeto de la dignidad de la persona humana es una

condición esencial para la paz de la familia humana.

Además, para darle un rostro auténticamente humano

a la sociedad, es importante que los pueblos no ignoren

el gran bien que supone la familia.

11. L a dignidad del trabajo

Las fuentes de la dignidad del trabajo se deben buscar

no en la dimensión objetiva, sino en la dimensión

subjetiva. Es la dignidad de la persona la que confiere

al trabajo y al desarrollo su verdadero valor.

Relación esencial entre la persona y la sociedad es el

trabajo. Este es un derecho-deber de todos, no solamente

para lograr una existencia digna, sino también y sobre

todo porque cada uno debe participar a la vida social

realizando su vocación. De la supremacía del valor

ético del trabajo humano, derivan luego ulteriores

prioridades: la del hombre sobre el trabajo mismo, la

del trabajo sobre el capital y la de la destinación

universal de los bienes sobre el derecho a la propiedad

privada.

et la fraternité entre les hommes et les femmes. Ainsi

l’Association en faisant la promotion de ces valeurs

remplit en quelque sorte une mission prophétique.

Dans le domaine international, l’Association cherche

en premier lieu à briser la glace de la méfiance et du

préjugé et à promouvoir une foi réaliste qui puisse

encourager les particuliers et les groupes à accomplir

des pas concrets, sans poursuivre les illusions d’un

changement fondé sur des abstractions théoriques.

SECTION I

Quelques questions plus urgentes

10. L a dignité de la personne humaine

L’Association est une voix éloquente et persévérante

au sein de la communauté internationale appelant les

peuples à réaliser concrètement une solidarité qui

traduise, sur le plan moral, la croissante

interdépendance entre les États et les leaders mondiaux,

pour qu’ils promeuvent un développement propre à

sauvegarder effectivement la dignité et le progrès de

chaque individu. La dignité de l’homme est en effet la

semence de laquelle naissent tous les droits et qui

constitue le fondement ultime de chaque système

juridique y compris le système juridique international.

Le respect de la dignité humaine est une condition

essentielle pour la paix de la famille humaine. De plus,

pour donner un aspect vraiment humain à la société,

il est important que chacun n’ignore pas le don

précieux que constitue la Famille.

11. L a dignité du travail

La source de la dignité du travail ne doit pas être

cherchée dans la sphère objective mais plutôt dans la

sphère subjective. La dignité de la personne confère

au travail et au développement leur véritable valeur.

Le travail est un lien essentiel entre la personne et la

société. Celui-ci est un droit et un devoir pour tous,

non seulement pour avoir une existence digne mais,

par-dessus tout, parce que nous devons tous participer

à la vie sociale en accomplissant notre vocation. De

la prééminence de l’aspect éthique du travail humain

découlent naturellement des priorités incontournables :

celle de l’homme sur le travail lui-même, du travail

sur le capital, de la destination universelle des biens

sur le droit à la propriété privée.

Carità Politica 27

Page 28: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

12. S olidaridad y belleza

La extrema pobreza que aflige aún muchos Países es

una ofensa para toda la humanidad. La hermandad que

debería reinar en el género humano debería llevar a

una colaboración y solidaridad entre todos los hombres

y los pueblos, que permita el desarrollo de todos,

respetando las características de cada uno.

La dignidad, la libertad y la felicidad no serán jamás

completas sin la solidaridad y la belleza. De ahí la

exigencia de valorar la creación artística en todas sus

expresiones: literatura, música, artes plásticas, cine,

comunicaciones. La atención a los medios de

comunicación debe ser constante, porque representan

un vehículo importante para favorecer la solidaridad

entre los pueblos, llamando la atención sobre los

grandes problemas que aún les afecta profundamente.

Además, hoy más que nunca necesitamos la belleza

como camino para la recuperación de la verdad y del

bien. Necesitamos la belleza que se difunde en la

caridad para enfrentar los fenómenos de las disfunciones

psicológicas y sociales.

Es esta belleza que nos salva de la idolatría del consumo

y de la idolatría de la posesión. Es esta “via pulchritu-

dinis” que puede ciertamente ser un eficaz y efectivo

camino de formación humana, y también una ocasión

de diálogo con aquellos que buscan la belleza auténtica.

13. L a cooperación interreligiosa

Parte integrante de la Asociación es el diálogo

interreligioso, con el fin de que todos los hombres

religiosos se conozcan mejor y puedan estimarse y

entenderse sobre algunos valores fundamentales. Con

la confianza y la estima recíproca la Asociación

promueve que el diálogo entre las espiritualidades de

las diferentes religiones adquiera un papel de efectiva

incidencia en desarrollo de las relaciones interna-

cionales. Considera, además, que la cooperación

interreligiosa es una fuerza potente de promoción de

los modelos políticos y socioeconómicos moralmente

justos. Un Estado moderno laico no es neutral respecto

a los valores, sino que vive recurriendo a las fuentes

éticas abiertas de las grandes religiones.

12. S olidarité et beauté

L’extrême pauvreté qui afflige encore tant de pays est

un affront pour toute l’humanité. La fraternité qui doit

régner entre les hommes doit conduire à une

collaboration et à une solidarité entre tous les peuples,

de façon à permette le développement de tous, en

respectant les caractéristiques de chacun.

La dignité, la liberté et le bonheur ne seront jamais

complets sans la solidarité et la beauté. D’où l’exigence

de valoriser la création artistique dans toutes ses

expressions : littérature, musique, art plastique, cinéma,

mass médias. L’attention envers les médias doit être

constante, parce qu’ils représentent un véhicule

essentiel pour favoriser la solidarité entre les peuples,

en attirant l’ attention sur les grands problèmes qui

les affligent encore profondément. En outre, aujourd’hui

plus que jamais, nous avons tous besoin du beau comme

moyen pour rétablir la vérité et la bonté. Nous avons

besoin que la beauté se mêle à la charité pour affronter

le malaise psychologique et social.

C’est cette beauté qui nous sauve de l’idolâtrie de la

consommation et de l’avidité à posséder.

Cette « via pulchritudinis » peut certainement devenir

non seulement une réelle voie de formation humaine

mais aussi une occasion de dialogue avec tous ceux

qui sont à la recherche de la beauté authentique.

13. L a coopération interreligieuse

Le dialogue interreligieux est une partie intégrante de

la mission de l’Association afin que tous ceux qui ont

un sentiment religieux se connaissent mieux pour

s’estimer et s’entendre sur certaines valeurs fondamen-

tales. Á travers la confiance et l’estime réciproque,

l’Association promeut un dialogue spirituel entre les

différentes religions et met en valeur leur rôle, destiné

à avoir un impact réel sur la conduite des relations

internationales. En outre, elle considère la coopération

interreligieuse comme étant une force puissante pour

promouvoir des modèles politiques et socio-écono-

miques moralement justes. Un État moderne laïque

n’est pas neutre par rapport aux valeurs, mais il existe

plutôt en puisant aux sources éthiques alimentées par

les grandes religions.

Carità Politica28

Page 29: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

SECCION II

Las responsabilidadesde los Embajadores en el presente

14. L as responsabilidades de los Embajadores frente

a los desafíos del momento histórico actual no se

limitan al propio País, sino que se refieren a la

edificación de un futuro de justicia, de sensibilidad y

de paz para cada nación abatiendo barreras y prejuicios

étnicos y culturales, y superando las divisiones

existentes entre Occidente y Oriente, entre Norte y Sur

del planeta.

15. L as iniciativas específicas

La Asociación desea estar activamente presente en la

gran obra de hacer el mundo en más solidario y fraterno.

La Asociación desea colaborar con todos los hombres

de buena voluntad, cada hombre al que le importe el

futuro de toda la humanidad.

Al promover la fantasía de la caridad dentro de la

historia, la Asociación pondrá al centro de las

preocupaciones las siguientes prioridades: derechos

humanos, ayudar a los más débiles, relación entre ética

y economía, las grandes religiones, la defensa de la

paz, la tutela de los emigrantes y de los prófugos,

biotecnologías y medicina, relaciones y unión de la

Asociación con los Embajadores.

16. D erechos humanos

El conjunto de los derechos del hombre debe

corresponder a la sustancia de la dignidad de la persona.

Ellos deben referirse a la satisfacción de sus necesidades

esenciales, al ejercicio de sus libertades, a las relaciones

con las otras personas y con Dios. Justamente por esto,

la Asociación se esfuerza en salvaguardar y promover

los derechos humanos y la solidaridad internacional

de las culturas. En el ámbito de la comunidad

internacional la Asociación sostiene todas las iniciativas

dirigidas a crear eficientes estructuras jurídicas para

la tutela de los derechos de libertad de la persona al

interno de cada Estado, en la vida pública o en la

privada, en las relaciones económicas y políticas, en

las culturales religiosas.

SECTION II

Les responsabilitésdes Ambassadeurs à l’heure actuelle

14. L es Ambassadeurs ne sont pas seulement

responsables du défi que ce moment historique lance

à leurs pays. Ils sont responsables de l’édification d’un

futur de justice, de conscience et de paix dans chaque

nation, brisant les barrières et les préjugés ethniques

et culturels, surmontant les différences entre l’Est et

l’Ouest, le Nord et le Sud de la planète.

15. L es initiatives spécifiques

L’Association veut s’impliquer activement en faisant

des efforts importants pour encourager les partenariats

et la solidarité dans le monde. Elle veut collaborer

avec tous les hommes et les femmes de bonne volonté,

avec tous ceux qui sont profondément concernés par

le futur de toute l’humanité. Pour promouvoir

l’imagination de la charité dans l’histoire l’Association

placera au centre de ses propres soucis les priorités

suivantes : les droits humains, l’aide aux plus faibles,

le rapport entre éthique et économie, les grandes

religions, la défense de la paix, la protection des

émigrants et des réfugiés, la biotechnologie et la

médecine, les rapports et l’union de l’Association avec

les Ambassadeurs.

16. L es droits de l’Homme

Les droits de l’homme dans leur ensemble doivent

correspondre à la dignité de la personne. Ils doivent

tendre à la satisfaction des besoins humains essentiels,

à l’exercice de la liberté et des relations avec les

autres et avec Dieu. En conséquence, l’Association

s’engage à sauvegarder et à promouvoir les droits

humains et les cultures aussi bien que la solidarité

internationale.

Dans le domaine de la communauté internationale,

l’Association soutient tous les efforts pour créer des

structures judiciaires efficaces pour protéger le droit

à la liberté de la personne à l’intérieur de chaque

État, aussi bien dans la vie publique que dans la vie

privée, dans les rapports économiques comme dans

les rapports politiques, dans les rapports culturels

comme religieux.

Carità Politica 29

Page 30: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

17. A yudar a los más débiles

La eliminación de la pobreza, puede lograrse gracias

a los esfuerzos desplegados a favor del desarrollo, de

la reducción de la deuda y de la apertura del comercio

internacional. Al mismo tiempo ayudar a todos los

países a afinar los sistemas educativos eficientes,

innovadores y abiertos.

La democracia logrará su plena realización solamente

cuando cada persona y cada pueblo estén en grado de

acceder a los bienes primarios (vida, alimento, agua,

salud, instrucción, trabajo, seguridad de los derechos)

a través de un ordenamiento de las relaciones internas

e internacionales que aseguren a cada uno la posibilidad

de participar de ellos.

No es posible, por otra parte, una verdadera justicia

social sin una base de genuina solidaridad, que

comprometa a vivir y a actuar siempre los unos por

los otros y nunca los unos contra los otros o en perjuicio

de los otros.

Por lo tanto, elevar el nivel de vida de los pueblos

subdesarrollados es un deber de solidaridad interna-

cional y premisa para tutelar la paz en el mundo.

18. R elación entre ética y economía

Una relación correcta entre ética y economía se logrará

cuando los dos campos se encuentren en una atmósfera

de máxima comprensión y respeto. Normas éticas que

descuidaran las competencias económicas serían, en

efecto, un puro moralismo; a la vez, una economía que

descuidase los valores éticos iría en contra del sentido

mismo de la humanidad. En cada decisión debe confluir

un máximo de competencia y un máximo de ética.

Es deber de todos: empresarios, trabajadores,

sindicalistas, políticos, economistas, asociaciones

empresariales y, en general, todo el conjunto de las

fuerzas sociales, unir los esfuerzos en colaboraciones

solidarias para devolver un rostro ético y humano a la

empresa.

Teniendo en cuenta la dimensión mundial de los

problemas económicos, es necesario superar una política

económica inspirada a un capitalismo “salvaje” y sin

frenos, y encontrar nuevos medios para hacer frente a

17. L’ aide aux plus faibles

La suppression de la pauvreté pourra être atteinte

grâce aux efforts déployés en faveur du développement,

de la réduction de la dette et de l’ouverture du

commerce international. Le poids de la dette sur les

pays les plus pauvres constitue un obstacle à leur

développement économique et provoque des

conséquences sociales désastreuses. Sur la base des

données statistiques disponibles nous pouvons affirmer

que moins de la moitié des immenses sommes

globalement destinées aux armements serait plus que

suffisante pour soustraire, d’une manière durable,

l’immense armée des pauvres à la misère.

La démocratie atteindra sa pleine réalisation seulement

quand chaque personne et chaque peuple aura les

moyens d’accéder aux biens primaires (vie, nourriture,

eau, santé, instruction, travail, certitudes des droits)

par le biais d’une organisation des relations internes

et internationales capable d’assurer à chacun la

possibilité d’y participer. Du reste, une vraie justice

sociale ne pourra exister sans une solidarité

authentique, ainsi nous devons nous engager à

travailler les uns pour les autres et jamais les uns

contre les autres. Par conséquent, il est nécessaire

d’élever le niveau de vie des populations sous-

développées, c’est le devoir de la communauté

internationale et c’est la condition sine qua non pour

la paix dans le monde.

18. R apport entre éthique et économie

Un rapport valable entre éthique et économie pourra

exister seulement quand les deux mondes se

rencontreront avec un maximum de compréhension et

de respect. Les normes éthiques qui négligeraient les

compétences économiques seraient en effet, pur

moralisme, tandis qu’une économie qui négligerait les

valeurs éthiques irait contre le sens même de l’humanité.

Chaque décision doit combiner un maximum d’expertise

et un maximum d’éthique.

C’est le devoir de tous: entrepreneurs, ouvriers,

syndicats, hommes politiques, économistes, associations

d’entreprises et, en général, tout l’ensemble des forces

sociales, d’unir leurs efforts en collaboration solidaire

pour restituer un visage éthique et humain à l’entreprise.

Etant données les dimensions mondiales des problèmes

économiques, nous pouvons comprendre qu’il est

nécessaire de dépasser la politique économique inspirée

par un capitalisme « sauvage » et sans freins, et de

Carità Politica30

Page 31: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

los desequilibrios económicos y sociales entre Paísesricos y Países pobres, y al interno mismo de las nacionesen la que las diferencias sociales continúan en aumento.Es necesario responder a la globalización de los sistemaseconómicos con la globalización del empeño desolidaridad hacia las generaciones presentes y futuras.Con tal espíritu, se debe favorecer el comercio a finde aumentar el progreso humano y espiritual en unsector vital para el desarrollo de los pueblos.Lograr que el sector financiero y comercial sea cadavez más consciente de la necesidad de una seriaactuación ética, que asegure que la actividad empresarialpermanezca sensible a su dimensión fundamentalmentehumana y social, porque la búsqueda del beneficio, sibien legítima, no puede ser la causa principal o inclusoexclusiva de una actividad empresarial o comercial.La moderna economía de mercado debe tener tambiénen cuenta el fenómeno del consumismo y la llamadaeconomía ecológica. Efectivamente el desarrolloeconómico no puede realizarse indiscriminadamenteen perjuicio del hombre o del ambiente natural. Paralograr el desarrollo sostenible es necesario lasalvaguardia del ambiente y la prevención de lascatástrofes naturales. Tenemos una seria responsabilidadhacia las generaciones que vendrán, que nos pediránpedir cuentas de nuestro empeño para salvaguardar losbienes naturales que el Creador ha confiado a loshombres para que los valoricen de modo atento yrespetuoso.

19. R eligión: acción privada y realidad públicaPreocuparse para que los seguidores de las variasreligiones crezcan en respeto recíproco y colaborenpara consolidar juntos la justicia y la paz en el mundo.No hay cosa más indigna que el hombre de la guerrasacrílega, destructiva.Colaborar para que se refuerce en los responsables delas Naciones y de las Organizaciones Internacionalesla voluntad de realizar una pacífica convivencia entreetnias, culturas y religiones, que alejen la amenaza delterrorismo. No se construye nada duradero sobre laviolencia. El mundo necesita de esperanza, pero éstapuede llegar solo por parte de quien ofrece al hombreperspectivas de alto perfil espiritual y moral, como lasque derivan de las diversas comunidades religiosas.La religión es formativa también en el sentido civil.

trouver les moyens pour affronter les déséquilibres

économiques et sociaux entre Pays riches et Pays

pauvres, et dans les pays où les différences sociales

continuent d’augmenter. Il faut répondre à la

globalisation des systèmes économiques par la

globalisation de l’engagement de solidarité envers les

générations présentes et futures. Dans cet esprit, le

commerce qui accroît le progrès humain et spirituel

dans un secteur vital pour le développement des peuples

doit être encouragé. La conscience du secteur financier

et commercial doit être élevée pour développer de

saines pratiques éthiques de façon à ce que l’activité

entrepreneuriale reste sensible à sa dimension

fondamentalement humaine et sociale. La recherche

du profit, bien que légitime, ne peut être le mobile

principal voir exclusif d’une activité entrepreneuriale

ou commerciale. L’économie de marché moderne doit

aussi affronter le phénomène du consumérisme et de

l’ «économie écologique». En effet, le développement

économique ne peut s’accomplir sans discernement

au détriment de l’homme et de son milieu naturel.

Dans l’intérêt du développement durable, notre

attention doit être concentrée sur la sauvegarde de

l’environnement et sur la prévention des catastrophes

naturelles. Nous avons, en effet, une grave respon-

sabilité envers les futures générations, qui nous

demanderont de rendre compte de notre engagement

pour la sauvegarde des biens naturels que le Créateur

a confiés aux hommes pour qu’ils les valorisent avec

attention et respect

19. R eligion: fait privé et réalité publique

De grands efforts doivent être faits pour que les adeptes

des diverses religions croissent dans le respect

réciproque et collaborent à renforcer ensemble la

justice et la paix dans le monde. Il n’y a rien de pire

que la guerre, cruelle et destructive, indigne de

l’humanité. Nous devons collaborer afin de renforcer,

chez les responsables des Nations et des Organisations

Internationales, la volonté de réaliser une cohabitation

pacifique entre les ethnies, les cultures et les religions,

et, ainsi, éloigner la menace du terrorisme. Rien de

durable ne se construit jamais avec la violence. Le

monde a besoin d’espoir, mais cet espoir peut

seulement être apporté par ceux qui offrent à l’homme

des perspectives de spiritualité et de moralité élevées,

perspectives qui sont celles qui naissent dans les

diverses communautés religieuses. La religion est

positive même sous l’aspect civil.

Carità Politica 31

Page 32: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

20. L a defensa de la paz

La paz es fruto de la justicia y de la caridad. La paz es

anhelo irrefrenable presente en el corazón de cada

persona, más allá de las especificas identidades

culturales. Por esto mismo, cada uno debe sentirse

obligado a mantener y promover la paz trámite la

justicia, incentivando el desarme y promoviendo una

cultura de rechazo a la guerra, como solución de las

controversias entre los Pueblos. En efecto, cada

población oprimida y humillada, prepara la revancha

transmitiendo de generación en generación el odio y

la voluntad de venganza.

Es necesario, por lo tanto, no escatimar esfuerzos para

convencer a los responsables de los Estados a renunciar

en cada ocasión a la violencia y a la fuerza, y hacer

que prevalezca siempre el negociado como medio para

superar los conflictos y las discrepancias que pueden

surgir entre las naciones, los grupos y los individuos.

Entre los grandes deberes de la diplomacia se encuentra

el de hacer comprender a todas las partes en conflicto

que el pedido de perdón, y la concesión del perdón,

igualmente debida, son elementos indispensables para

la paz.

En cuanto punto neurálgico de la escena mundial,

favorecer un válido soporte para la justa y global paz

en Medio Oriente, que permita a todas las naciones

vivir como buenos vecinos y trabajar juntos para obtener

el desarrollo y la prosperidad de la entera región y de

sus habitantes.

De aquí tiene que partir un proyecto renovado de

auténtico humanismo mediterráneo, válido y

significativo para los hombres y las mujeres del tercer

milenio.

21. O rganizaciones internacionales y paz

El derecho internacional no puede ser el del más fuerte

ni el de una organización internacional, sino el que

está de acuerdo con los principios del derecho natural

y de la ley moral. Por lo tanto, las organizaciones

internacionales y regionales tienen que colaborar para

favorecer la paz, instaurando relaciones de confianza

recíproca.Convendría reconocer la importancia de la

Organización de las Naciones Unidas, y apoyar la

necesidad de una autoridad internacional e

independiente, capaz de servir no solamente como

mediadora en los potenciales conflictos, sino también

como guía para la entera humanidad, conduciendo la

familia humana en la paz hacia la soberanía del derecho.

20. L a défense de la paix

La paix est le fruit de la justice et de la charité. La

paix est l’aspiration irrépressible présente dans le

cœur de chaque personne, au-delà des identités

culturelles spécifiques. C’est justement pour cela que

chacun doit se sentir engagé à maintenir et à

promouvoir la paix au moyen de la justice, en

encourageant le désarmement et en diffusant une

culture du refus de la guerre comme solutions aux

conflits entre les Peuples. En fait, toutes populations

oppressées ou humiliées préparent une revanche et

transmettent la haine de générations en générations.

Il ne faut pas économiser les efforts pour convaincre

les responsables des États à renoncer en toutes

occasions à la violence et à la force et à faire toujours

prévaloir la négociation comme moyen de surmonter

les désaccords et les conflits qui peuvent naître entre

les nations, les groupes et les individus. La principale

mission de la diplomatie est de faire comprendre à

toutes les parties en conflit que la demande de pardon,

et sa concession, pareillement dues, sont des éléments

indispensables pour la paix.

En tant que point névralgique du théâtre mondial, il

faut porter un soutien valable et favoriser la paix juste

et durable au Moyen-Orient, pour permettre à toutes

ces nations de vivre en bon voisinage et de travailler

ensemble pour créer les conditions du développement

et de la prospérité pour les habitants de la région toute

entière. Ainsi, il nous faut commencer un projet

renouvelé pour un authentique humanisme

méditerranéen qui doit être digne et significatif pour

les hommes et les femmes du troisième millénaire.

21. L es organisations internationales et la paix

Le droit international ne peut être celui du plus fort ni

celui d’une organisation internationale, mais celui qui

est conforme aux principes du droit naturel et de la loi

morale. Ainsi, les organisations internationales et

régionales doivent-elles collaborer pour favoriser la

paix, en instaurant des relations de confiance

réciproque. Il serait bon de reconnaître l’importance

de l’Organisation des Nations Unies, et de soutenir la

nécessité d’une autorité internationale indépendante,

capable de servir non seulement de médiatrice dans

les conflits potentiels, mais aussi de guide pour

l’humanité entière, en conduisant la famille humaine

dans la paix vers la souveraineté du droit.

Carità Politica32

Page 33: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

22. L a tutela de los emigrantes y de los prófugos

No permanecer inertes frente a todos aquellos que, a

causa de unas condiciones de vida no dignas, emigran,

lejos de sus países y de sus seres queridos, con la

esperanza de una vida mejor.

Las emigraciones pueden ser un factor extremadamente

positivo de mutua comprensión y de intercambio

cultural. Además, los inmigrados pueden desempeñar

un papel de relieve para el crecimiento de la economía

y de la sociedad.

No está en discusión la necesidad de mantener la

legalidad. Respetando las exigencias de seguridad y

de reglamentación de los flujos de personas, los

emigrantes pueden aportar mucho al País de acogida.

La tutela de los emigrantes y de los prófugos se debe

considerar en este contexto, valorizando el trabajo que

diariamente desarrollan las asociaciones y las

instituciones en crear enlaces de solidaridad finalizados

a vivir juntos en hermandad.

23. B iotecnologías y medicina

Las nuevas posibilidades ofrecidas por las actuales

técnicas biológicas y biogenéticas suscitan, por un

lado, esperanzas y entusiasmos y por el otro, alarmas

y hostilidades.

En un espíritu de solidaridad internacional es necesario

sostener las nobles finalidades de la medicina y de la

investigación científica, la lucha contra las graves

enfermedades y el acceso de los más pobres a los

tratamientos y a los medicamentos de base.

Las naciones que tienen una larga historia democrática

y tecnológica, y una vitalidad económica y social

antigua, han adquirido sabiduría y habilidad. Éstas

pueden ponerlas al servicio de los Países que tienen

dificultad en manejar sus infraestructuras y las

organizaciones indispensables para el crecimiento

económico, para las exigencias sanitarias y para las

necesidades fundamentales de las personas.

24. R elaciones y uniones

de la Asociación con los Embajadores

Dentro de sus posibilidades, la Asociación Carità

Politica desea llevar a cabo estas grandes tareas con

el esfuerzo común de todos los Embajadores ante la

Santa Sede, con los cuales ha mantenido una constante

relación. Con su ayuda espera promover el estudio de

tales cuestiones, y presentar los conocimientos técnicos

22. L a tutelle des émigrants et des réfugiés

Nous ne devons pas rester indifférents face à tous ceux

que des conditions de vie indignes poussent à émigrer,

loin des leurs et de leur Pays, dans l’espoir d’une vie

meilleure.

L’émigration peut être un facteur extrêmement positif

de compréhension mutuelle et de mélange des cultures.

Les émigrants peuvent en outre jouer un rôle important

pour la croissance de l’économie et de la société.

La nécessité de respecter la loi n’est pas mise en

question ici. Dans le respect des exigences de sécurité

et de réglementation des flux, les émigrants peuvent

beaucoup apporter au Pays d’accueil. La protection

des émigrants et des réfugiés prend place dans ce

contexte, profitant du travail qu’effectuent quoti-

diennement les associations et les institutions pour

créer des liens de solidarité et pour nous amener à

vivre ensemble dans la fraternité.

23. B iotechnologies et médicine

Les nouvelles possibilités offertes par les techniques

biologiques et biogénétiques actuelles suscitent d’une

part, espoir et enthousiasme et, d’autre part, alarme

et hostilité.

Dans un esprit de solidarité internationale, il est

nécessaire de soutenir les nobles fins de la médecine

et de la recherche scientifique, la lutte contre les

grandes maladies et l’accès des plus pauvres aux soins

et à la médecine de base.

Les nations qui ont un long passé démocratique et

technologique et une vitalité économique et sociale

déjà ancienne, ont acquis savoir et expertise. Ce savoir-

faire doit être mis au service des Pays qui ont des

difficultés à gérer leurs infrastructures et les

organisations indispensables à la croissance

économique, aux exigences sanitaires et aux besoins

fondamentaux.

24. R apports et union de l’Association

avec les Ambassadeurs

Pour autant qu’il lui soit possible, l’Association Carità

Politica veut réaliser ces grands projets grâce à l’effort

commun des Ambassadeurs près le Saint Siège, dont

elle s’est beaucoup occupée. Avec eux elle entend

promouvoir l’étude de ces questions et transmettre les

connaissances techniques et opérationnelles aux

Carità Politica 33

Page 34: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

y operativos a los responsables políticos y a los hombres

de religión para que las incluyan en sus enseñanzas.

Con ellos se quiere contribuir a edificar una civilización

basada en el deseo de una coexistencia que respete la

diversidad de los pueblos, sus historias, sus culturas

y sus tradiciones espirituales, teniendo en cuenta que

cada realidad cultural es al mismo tiempo memoria

del pasado y proyecto para el futuro.

En este sentido, la misión de la Asociación Carità

Politica es, a la vez, profética y realista.

SECCION III

La Domus Carità Politica

25. L a casa del diálogo y de la colaboraciónentre los pueblos

Un mundo que nos pone frente a nuevos desafíos

necesita un lugar y unas condiciones de encuentro

adecuados a las exigencias de nuestra época. Por esto

nació la “Domus Carità Politica, que constituye uno

de los instrumentos más característicos de la Asociación.

Su deber es conectar los Embajadores acreditados ante

la Santa Sede, fomentando la colaboración entre ellos,

y organizando encuentros para profundizar los temas

de carácter internacional”2.

La acción de la Domus inicia así, como un encuentro

de personas que establecen relaciones de recíproca

comprensión, de mutua coordinación y colaboración,

para la realización de las grandes esperanzas humanas,

de la paz entre las Naciones, de la tranquilidad interna

y del progreso de cada País.

Se trata de una expresión práctica de la caridad, de un

espacio de diálogo y de colaboración entre los pueblos,

entre las culturas y las religiones. En las relaciones

entre los Embajadores se han así abierto nuevas

perspectivas bajo el lema del diálogo y de la solidaridad:

a) interpretar la conciencia moral de los pueblos cuando

se siente herida a causa de determinados aconte-

cimientos o modos de proceder inhumanos;

b) estudiar y discutir las aplicaciones más urgentes e

inmediatas de la caridad;

c) elaborar, con valentía de pensamiento y con

generosidad de acción, nuevas formas en las que la

solidaridad anime la eficiencia y la eficiencia concrete

la solidaridad;

d) reafirmar el valor de la perenne religiosidad del

hombre que exige una colaboración activa entre la fe

y la razón;

responsables politiques et aux hommes de religion afin

qu’ils les intègrent à leur enseignement. Avec eux

l’Association entend contribuer à édifier une civilisation

basée sur le désir d’une coexistence qui respecte la

diversité des peuples, leurs histoires, leurs cultures et

leurs traditions spirituelles, en tenant compte du fait

que chaque réalité culturelle est en même temps

mémoire du passé et projet pour le futur. Ainsi nous

pouvons voir combien prophétique et réaliste est la

mission de l’Association Carità Politica.

SECTION III

Domus Carità Politica

25. L a maison du dialogue et de la collaboration

entre les peuples

Un monde qui nous met face à de nouveaux défis

requiert un lieu et des opportunités de rencontre adaptés

aux exigences de notre époque. C’est pour cela qu’est

née la «Domus Carità Politica, qui constitue l’un des

instruments les plus caractéristiques de l’Association.

Son rôle est de mettre en relation les Ambassadeurs

accrédités auprès du Saint Siège, en entretenant la

collaboration entre eux, et en organisant des rencontres

pour discuter en profondeur les problèmes

internationaux» 2. L’activité de la Domus commence

ainsi, comme une rencontre de personnes qui établissent

des rapports de compréhension réciproque, de

coordination et de collaboration mutuelles, pour la

réalisation des grandes ambitions humaines, de la paix

entre les Nations, de la tranquillité interne et du progrès

de chaque Pays. Il s’agit d’une expression pratique de

la charité, d’un espace de dialogue et de collaboration

entre les peuples, entre les cultures et les religions.

Dans les rapports entre les Ambassadeurs se sont ainsi

ouvertes de nouvelles perspectives dans un esprit de

dialogue et de solidarité :

a) En interprétant la conscience morale des peuples

quand celle-ci semble avoir été blessée par certains

événements ou par des actions inhumaines.

b) En étudiant et discutant la façon la plus urgente et

immédiate d’appliquer les principes de la charité.

c) En élaborant, avec une pensée courageuse et une

action généreuse, de nouvelles formes d’action dans

lesquelles la solidarité sera un gage d’efficacité et

l’efficacité un gage de solidarité.

d) En réaffirmant la valeur de l’homme comme être

spirituel d’une valeur permanente appelé à une unité

Carità Politica34

Page 35: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

e) reafirmar que la acción humana es un actuar (agere),

no un hacer (facere);

f) facilitar la plasmación de una conciencia ética de la

comunidad internacional;

g) considerar el diálogo entre las culturas de nuestro

tiempo, esencial para el futuro de la humanidad.

Especialmente en los encuentros de los miércoles, se

determina un auténtico crecimiento espiritual e

intelectual de los Embajadores. Estos se someten a un

enorme trabajo de información colectiva, de

reconocimiento de las experiencias ajenas, de

investigación diplomática de las cuestiones. Además,

afinan el método de trabajo, adecuan los lenguajes,

sobre todo desarrollando una fraternidad sincera y

activa.

Estos encuentros han dado origen a la Práctica Carità

Politica, coordinada por un Comité de los 10 (comité

ad hoc). La Práctica Carità Politica está compuesta

por dos tipos de práctica: una práctica amplia y una

práctica restringida. Con el nombre de práctica

restringida se designa una reunión a la que se invitan

de diez a veinte Embajadores (según los problemas y

los Países a los cuales esos problemas se refieren);

mientras que la práctica amplia la integran todos los

Embajadores. Estos trabajan en equipo, dejando a sus

sucesores, los resultados desde donde iniciar.

De este modo, el mejor conocimiento mutuo y la

práctica de la caridad, favorecen entre los Embajadores

de diversos Países una más amplia colaboración para

el bien común.

Para dar a conocer las iniciativas de la Domus, la

Asociación publica la revista “Carità Politica”.

26. L a Domus Carità Politica en Roma

Como referencia simbólica y real de comunión universal

de fraternidad y de paz, la Domus Carità Politica tiene

su sede en Roma: ciudad de incomparable carga de

universalidad y de fe. Es el “urbs” que expresa el

“orbis” de la tierra. Además, en Roma –“presidente

de Carità” 3- todo se caracteriza e indica por la Caridad.

Basta pensar que el Primado del que Pedro y sus

Sucesores gozan y ejercen, se caracteriza por la Caridad.

Los Embajadores ante la Santa Sede se sienten ligados

en un doble sentido, a Roma y también a Italia, teniendo

avec les autres êtres humains.

e) En réaffirmant que l’action humaine signifie agir

(agere) et non pas simplement faire (facere).

f) En facilitant le développement de la conscience

éthique de la communauté internationale.

g) En considérant le dialogue entre les cultures

contemporaines comme essentiel pour l’avenir de

l’humanité.

Particulièrement, dans les réunions du mercredi,les

Ambassadeurs développent une croissance spirituelle

et intellectuelle authentique. Ils se soumettent à un

énorme travail d’information collective, de

reconnaissance des expériences d’autrui et

d’approfondissement des questions ayant trait à la

diplomatie. En outre, les Ambassadeurs affinent la

méthode de travail en utilisant un langage adéquat,

permettant ainsi de développer entre eux une fraternité

véritable et efficace. À partir de ces réunions est née

une vraie pratique de la carità politica, coordonnée par

un comité des 10 (comité ad hoc). La pratique de la

charité politique est composée de deux types de

pratiques : la pratique élargie et la pratique étroite. La

pratique étroite se rapporte aux réunions auxquelles

de 10 à 20 ambassadeurs sont invités (selon les

problèmes et les pays concernés). La pratique élargie

réunit tous les ambassadeurs qui travaillent en équipe

et laissent le résultat de leur travail pour leurs

successeurs qui le reprendront là où il aura été laissé.

Ainsi, les ambassadeurs ont appris de nouvelles façons

de travailler à travers la Domus Carità Politica. Ainsi

une meilleure connaissance mutuelle et la pratique de

la charité, favorisent entre les Ambassadeurs de

différents Pays une plus ample collaboration pour le

bien commun. Pour faire connaître ensuite toutes les

initiatives de la Domus, un périodique « Carità

Politica » est publié par l’Association.

26. L a Domus Carità Politica à Rome

En tant que référence symbolique et réelle de

communion universelle de fraternité et de paix, la

Domus Carità Politica ne pouvait s’ériger qu’à Rome :

ville incomparablement chargée d’universalité et de

foi. L’ «urbs» qui exprime l’ «orbis», la terre. Puis, à

Rome - «Présidente de la Charité»3 - tout est caractérisé

et marqué par la Charité. Il suffit de considérer que

la Primauté dont Pierre et ses successeurs ont jouie

et qu’ils ont exercée, se distingue complètement par

la charité. Les Ambassadeurs près le Saint Siège se

Carità Politica 35

Page 36: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

en cuenta la ubicación y la historia de la Cátedra de

San Pedro.

En ese contexto, se puede decir que la Domus Carità

Politica es una expresión concreta de la convicción de

la Asociación, que el diálogo es el principal y más

eficiente instrumento para la promoción de una pacífica

coexistencia en el mundo, para la eliminación del

flagelo de la violencia, de la guerra y de la opresión.

Siendo esta casa la casa de todos los Embajadores, les

corresponde también a ellos, hacerla cada vez más

acogedora, lugar de encuentro de los Estados y de la

sociedad civil, y punto de convergencia de los intereses

y las necesidades, regionales y particulares, del mundo

en general.

27. E l Instituto Superior Carità Politica

Anexa a la Domus en un estrecho vínculo con ella

actúa el Instituto Superior Carità Politica que

constantemente invita a encarnar la caridad en la vida

cotidiana y a producir frutos de justicia y paz.

Concretamente el Instituto se preocupa de formar

ciudadanos ejemplares, capaces de dar todo su aporte

de inteligencia, de seriedad, de competencia, para la

construcción recta y ordenada, de la comunidad civil.

28. C írculos de Amigos de Carità Politica

En varias partes del mundo surgen Círculos de Amigos

de Carità Politica, que organizan el apoyo a la

Asociación. Gracias a la bondad y a la generosidad de

Amigos de todo el mundo, la Asociación puede realizar

en varios sectores actividades, como convenios,

publicaciones, y sobre todo, ayudar a los jóvenes que

inician los estudios de perfeccionamiento en Roma.

Dicha ayuda es la más preciosa de las inversiones, que

crece incesantemente, cuando los becarios, después de

haber terminado sus estudios, ponen sus capacidades

al servicio de los demás. Para que la memoria de estos

gestos de benevolencia hacia la Asociación pueda ser

conservada en las generaciones futuras, sobre una placa

de la Domus están grabados los nombres de algunos

donantes. Es un signo externo de gratitud hacia aquellos

que responden en modo generoso a las necesidades de

la Asociación.

sentent liés par un double fil avec Rome et avec l’Italie,

grâce à l’ubication et à l’histoire de la Chair de Pierre.

Dans un tel contexte, on peut dire que la Domus Carità

Politica est une expression concrète de la conviction

de l’Association que le dialogue est l’instrument

principal et le plus efficace pour la promotion d’une

coexistence pacifique dans le monde et pour

l’élimination du fléau de la violence, de la guerre et

de l’oppression. Puisque cette maison est la maison

de tous les Ambassadeurs, il leur revient de la rendre

toujours plus accueillante, comme lieu de rencontre

pour les États et la société civile, et comme un point

de convergence des intérêts et des besoins, régionaux

et particuliers, du monde en général.

27. L’ Institut Supérieur Cartà Politica

En plus de la Domus et en étroite relation avec elle,

l’Institut Supérieur Carità Politica a pour mission de

stimuler constamment l’application de la charité dans

notre vie quotidienne et de produire des fruits de justice

et de paix. L’institut entend former des citoyens

exemplaires, capables d’apporter toute leur con-

tribution, avec leur intelligence, leur sérieux, leur

compétence à la construction, honnête et harmonieuse,

de la communauté civile.

28. C lubs des amis de Carità Politica

Dans diverses parties du monde apparaissent des

Clubs d’Amis de Carità Politica, qui organisent le

soutien à l’Association. Grâce à la bonté et à la

générosité des Amis du monde entier, l’Association

peut s’engager dans des secteurs d’activité variés,

comme les conférences, les publications, mais surtout

dans l’aide aux jeunes qui entreprennent leurs études

de perfectionnement à Rome. Cette aide est le plus

précieux investissement, qui se développe sans cesse,

quand les boursiers, après avoir fini leurs études,

mettent leurs capacités au service des autres. C’est

une chose précieuse que ces gestes de bienveillance

envers l’Association soient conservés pour les généra-

tions futures, ainsi, sur une plaque de la Domus sont

gravés les noms de certains donateurs. C’est un signe

extérieur de gratitude envers ceux qui répondent de

la manière la plus généreuse aux besoins de

l’Association.

Carità Politica36

Page 37: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

CONCLUSION

a) Después de diez años de historia, la Asociación se

siente más que nunca llamada a escuchar la voz que

se alza desde las diversas sociedades, culturas y

civilizaciones del mundo entero, y a percibir sus

exigencias más profundas para ponerse a su servicio.

En plano se encuentra el objetivo de examinar las

formas más aptas para asegurar una mayor cooperación

y más fructíferos contactos de los Embajadores con la

Santa Sede y entre ellos.

El Cuerpo Diplomático ante la Santa Sede puede estar

seguro que los varios departamentos de Carità Politica,

de acuerdo con su propia naturaleza y según las propias

posibilidades, están siempre dispuestos a favorecer la

compleja y difícil actividad de los Embajadores, y

ayudarles en sus urgentes necesidades. Todo esto en

un clima de desinteresada y sincera amistad.

b) Esperamos que esta Carta pueda hacer comprender

mejor el motivo fundamental de la presencia de la

Asociación Internacional Carità Politica en referencia

a los Embajadores acreditados ante la Santa Sede y

pueda suscitar en sus corazones una mayor voluntad

de acuerdo y cooperación en la promoción de aquellos

valores éticos que son fundamentales para la vida de

cada pueblo, como son el sagrado sentido de la vida,

la dignidad de cada persona humana, la importancia

de la familia, el deber de la solidaridad y del empeño

por la paz.

c) Es importante comprender que todos somos

responsables de todos. Y los Embajadores ante la Santa

Sede pueden hacer mucho para construir un mundo en

el cual los individuos y los pueblos acepten, plenamente

y sin temor, asumir responsabilidades en relación de

los demás seres humanos, de todos los habitantes de

la tierra hambrientos de alegría, de paz y de amor.

ALFREDO LUCIANIFundador y Presidentede la Asociación Internacional “Carità Politica"

1 Decreto Pontificium Consilium Pro Laicis, aprobado definitivamentecon los Estatutos, 8 de diciembre 2001.

2 Decreto Pontificium Consilium Pro Laicis, aprobado definitivamentecon los Estatutos, 8 de diciembre 2001.

3 S. Ignacio d’Antiochia, hacia el añ'96o 107, llamaba a Roma “laPresidente de la Caridad” Cfr. Funk, P.X. Patres Apostolici, I. 252.

CONCLUSION

a) Après dix ans d’histoire, l’Association se sent plus

que jamais appelée à écouter les voix qui s’élèvent des

diverses sociétés, cultures et civilisations du monde

entier, et à percevoir les besoins les plus profonds pour

se mettre à leur service. Le but est d’examiner les

moyens les plus adaptés pour assurer une coopération

majeure et des contacts plus fructueux des

ambassadeurs avec le Saint Siège et entre eux.

Le Corps Diplomatique près le Saint Siège peut être

assuré que les différents bureaux de Carità Politica,

en conformité avec sa propre nature et selon ses propres

possibilités, sont toujours prêts à en favoriser sa

complexe et difficile activité, et à venir en aide à leurs

besoins les plus urgents dans un climat d’ amitié

sincère et désintéressée.

b) Puisse cette Lettre faire mieux comprendre le motif

fondamental de la présence de l’Association

Internationale Carità Politica en référence aux

Ambassadeurs accrédités près le Saint Siège et puisse-

t-elle susciter en leurs cœurs une volonté plus ferme

d’entente et de coopération pour la promotion de ces

valeurs éthiques qui sont fondamentales pour la vie

de chaque peuple, valeurs qui sont le sens sacré de la

vie, à savoir : la dignité de chaque personne humaine,

l’importance de la famille, le devoir de la solidarité

et l’engagement pour la paix.

c)Le temps est venu de comprendre que nous sommes

tous responsables de tous. Les Ambassadeurs près le

Saint Siège peuvent faire beaucoup pour construire un

monde dans lequel les individus et les peuples acceptent

pleinement et sans équivoque d’avoir des

responsabilités envers les autres êtres humains, tous

les habitants de la terre qui cherchent la joie, la paix

et l’amour.

ALFREDO LUCIANIFounder and Presidentof “Carità Politica” International Association

1 Décret Pontificium Consilium Pro Laicis, approuvé définitivementavec ses statuts, 8 décembre 2001.

2 Décret Pontificium Consilium Pro Laicis, approuvé définitivementavec ses statuts, 8 décembre 2001.

3 Saint Ignace d’Antioche, déjà avant l’an 107, appelait Rome «laprésidente de la charité». Cfr. Funk, P.X. Patres Apostolici, I,252.

Carità Politica 37

Page 38: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

assessment

Ordine di Malta

Carità Politica38

L’assessment di “Carità Politica” sul servizio reso e

che continua a rendere agli Ambasciatori accreditati

presso la Santa Sede merita un sincero e convinto

apprezzamento.

Trattasi di una efficace sintesi dell’attività degli ultimi

dieci anni dell’Associazione nella sua fase di con-

solidamento e di sviluppo nella quale sono in

maggioranza focalizzati i temi etici essenziali offerti

alla riflessione degli Ambasciatori nell’obiettivo di

stimolarne l’approfondimento e talvolta l’elaborazione.

Il contributo dell’Associazione ha così permesso agli

Ambasciatori di soffermare la loro attenzione sul valore

ed il significato della carità, della politica, della

diplomazia con particolare riguardo a quella Pontificia,

della dignità dell’uomo, della solidarietà, della

cooperazione interreligiosa e dell’impegno a favore

della pace.

Un’opera, quella di “Carità Politica” che si ispira a

quel principio fondamentale della dottrina sociale della

Chiesa che è l’attenzione al bene di tutti. E che al

tempo stesso, fra gli altri impulsi, sollecita alla

consapevolezza di un problema quale è quello posto

S.E. ALBERTO LEONCINI BARTOLIAmbasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta presso la Santa Sede

Carita Politica’s Assessment of the service rendered to

the Ambassadors, merits a sincere and hearty

appreciation.

It is an effective synthesis of the Association’s activity

over the last ten years, during its phase of consolidation

and development, in which focus was put mainly on

essential ethic matters, beckoning Ambassador’s

thoughts, in hopes to stimulate in-depth elaboration

and research.

In this manner, the Association’s contribution has

allowed the Ambassadors to direct their attention to

the value and significance of charity, policy and

diplomacy, with particular regard to topics that concern

the Pontiff, human dignity, solidarity, interreligious

cooperation and commitment in favor of peace.

Carità Politica’s literary work is inspired by the

fundamental principle contained in the Church’s social

Doctrine, namely the attention to universal welfare,

while contemporarily calling for awareness of a

reoccurring problem in politics, consisting of the fact

that policies of a modern society in evolution seem to

forgot how fundamental concepts, such as justice, civil

Riflessioni sull’Assessmentdi “Carità Politica”

Reflections on the Assessmentof “Carità Politica”

Page 39: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 39

sovente dalla politica che sembra non rendersi conto

rispetto alla società odierna che stanno mutando concetti

fondamentali quali la giustizia, il diritto, la natura, la

vita umana.

Un particolare rilevo assume nell’opera di “Carità

Politica” il reiterato riferimento al bisogno di amare

e con esso al desiderio della verità, entrambi

appartenenti alla natura stessa dell’uomo. Sottolineerei

la questione della verità a cui va indubbiamente

riconosciuto uno spazio centrale. Riecheggiando il

pensiero di Benedetto XVI ed approfondendo il concetto

di verità, allarghiamo infatti l’orizzonte della nostra

razionalità liberando la ragione da limiti troppo angusti

come quando si considera razionale soltanto ciò che

può essere oggetto di esperimento o di calcolo. È

proprio qui che avviene l’incontro della ragione con

la fede nella quale accogliamo il dono che Dio fa di

se stesso rivelandosi a noi. Accettiamo quella verità

che la nostra mente non può comprendere fino in fondo

e non può possedere ma che proprio per questo dilata

l’orizzonte della nostra conoscenza e ci permette di

giungere al mistero in cui siamo immersi e di ritrovare

in Dio il senso definitivo della nostra esistenza.

È un tema, questo della verità, che si può dire costituisca

una costante nell’impegno dispiegato da “Carità

Politica” nel corrispondere alle premure provenienti

da sempre più numerosi rappresentati diplomatici

accreditati presso la Santa Sede desiderosi di com-

prendere ed assolvere con pienezza e nel modo più

adeguato le rispettive missioni consapevoli che la

promozione del valore della sacralità della vita e della

libertà della persona devono costituire le basi su cui

edificare il nostro vivere ed insieme i principi ispiratori

della società.

In tema di ulteriori contributi e prospettive da offrire

agli Ambasciatori da parte di “Carità Politica” non si

può fare a meno di rilevare il drammatico reiterarsi,

purtroppo, sulla scena internazionale di scenari di

violenza e terrorismo che alimentano le angosce che

percorrono le società all’inizio del terzo millennio.

“Carità Politica” prendendo le mosse da queste sempre

più allarmanti situazioni, potrebbe insistere nel

richiamare ancora una volta l’attenzione sul tema

“uomini e religioni” anche alla luce dei più recenti

accadimenti. Un tema che è stato al centro dell’incontro

delle religioni per la preghiera per la pace svoltosi nei

giorni scorsi ad Assisi giunto ormai al suo ventesimo

anniversario. Illuminante il messaggio di Sua Santità

per questa solenne occasione in cui il Sommo Pontefice

rights, nature, human life, are evolving.

A particular position of prominence within the

Association’s assessment is occupied by the reference

to two characteristic of human nature, the need to love

and the desire for truth, both reiterated in the activity

of Carità Politica. Echoing the thoughts of Benedict

XVI and studying the notion of truth in-depth, can

widen our horizon of rationality, liberating reason

from narrow limits, as for example when we consider

to be rational only what is based upon mathematic

calculations. It is precisely here that reason meets the

Faith with which we gather the gift of God when he

reveals himself to us. We accept this truth, which our

mind cannot understand completely and cannot posses,

and it is exactly for this reason that the horizon of our

conscience broadens, allowing us to behold the mystery

in which we are immersed and to find in God the

definitive sense of our existence.

Truth is a topic which one could say establishes a

constant in the commitment pledged by “Carita Politica”

which consists of answering to the preoccupations

expressed by a growing number of diplomatic

representatives to the Holy See, wishing to understand

and carry out, fully and in the most correct manner,

their respective missions. They are aware that promotion

of the value of life’s sacredness and freedom of the

individual must be the foundation upon which we build

our existence, as well as the principals to which society

aspires.

Whilst speaking of further contributions and prospects

offered to the Ambassadors by Carità Politica one

cannot help but mention the dramatic repetition of

scenes of violence and terrorism upon the international

backdrop, that feed the anguish that has afflicted society

from the beginning of the third millennium.

Carità Politica taking into account the ever more

alarming situation, should be more insistent in calling

attention to the subject of “man and religions”. Recent

affairs have been a central topic of the religious

encounters of prayer and peace taken place in the past

few days in Assisi, upon its 20th anniversary. The

message given by his Holiness on this solemn occasion

is enlightening, the Supreme Pontiff recaptures and

enriches Pope Wojtyla’s intuition, defined a timely

prophecy, which only today truly shines with all its

strength and splendor. The dream of peace - observes

the Pope - that surfaced at the end of the cold war has

not come true, quite the contrary, the animated conflicts

are ignited mainly by geopolitical tensions, favoring

Page 40: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica40

riprende e rilancia l’intuizione di Papa Wojtyla definita

una puntuale profezia che forse proprio oggi rivela

tutta la sua forza. Non si è avverato il Sogno di Pace

– ha osservato il Papa – che era stato suscitato dalla

fine della guerra fredda ma al contrario gli scontri

armati si svolgono oggi sullo sfondo soprattutto delle

tensioni geopolitiche sì da favorire l’impressione che

non solo le diversità culturali ma le stesse differenze

religiose costituiscono motivi di instabilità o di minaccia

per le prospettive di pace.

Il tempo che stiamo vivendo in riferimento ai temi

della pace e del dialogo interreligioso potrebbe essere

un tema suscettibile di sollecitare la sensibilità di quanti

seguono l’opera di “Carità Politica”, in relazione ad

una crescente esigenza di continuare ad impegnarsi in

favore della pace. La preghiera e la testimonianza degli

adulti si ergono come elementi unificanti e determinanti

per una pedagogia della pace imperniata, come ricordato

da Papa Ratzinger, sull’amicizia, sul dialogo,

sull’accoglienza tra uomini di diverse culture e religioni.

Ed il pensiero corre a Gerusalemme, Terra Santa per

Ebrei, Cristiani e Mussulmani ove le tre religioni del

libro hanno diritto di abitare e vivere solo stando

insieme in pace. Senza soprattutto dimenticare che la

guerra e la pace originano nel cuore degli uomini ed

è da esso, come osservato dal Cardinale Kasper, che

deve avvenire la conversione ed il rinnovamento.

Altro tema che “Carità Politica” potrebbe proporre si

prospetta quello della continuità dei Pontificati di

Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI attraverso la

disamina delle direttrici della politica ecclesiastica.

Viene alla mente la ricerca di un nuovo rapporto con

la Chiesa Ortodossa nel perseguimento di un obiettivo

a suo modo storico dal punto di vista ecclesiale e

geopolitico.

Questo, è solo uno dei grandi temi della Chiesa e della

società contemporanea mentre l’attualità getta un

ulteriore fascio di luce sull’omelia di Papa Ratzinger

nella recente messa celebrata a Monaco allorché il

Sommo Pontefice ha voluto fra l’altro soffermarsi

sull’uomo occidentale ridotto ad un uomo a due

dimensioni: capace di grandi performance tecniche

ma afflitto da nanismo dell’anima.

the impression that it is not cultural diversity, but

religious differences to form a new motive of instability

and menace the prospects of peace.

In reference to the themes of peace and interreligious

dialogue, our times could represent the opportunity to

solicit the empathy of those who follow the work of

Carità Politica, corresponding to a growing demand

for continuity of the commitment to peace. The prayer

and testimony of adults rise as elements of unification

and determination for a pedagogy of peace, centered

upon, as remembered by Pope Ratzinger, friendship,

dialogue and reception of men of different cultures and

religions. And this thought extends to Jerusalem, Holy

Land for Jews, Christians and Muslims where the three

religions are entitled to live and thrive only in a

condition of peace. Above all, it must not be forgotten,

that war and peace originate solely from the heart of

man, and, as observed by Cardinal Kasper, conversion

and renewal must therefore come from the heart.

Another theme that Carità Politica can propose is the

expected continuity, upon accurate exam of ecclesiastic

policy, between the Pontiffs of John Paul II and that

of Benedict XVI. What comes to mind is the search for

a new relationship with the Orthodox Church, in the

mutual pursuit of an objective considered historical,

if seen from an ecclesiastic and geopolitical view point.

This is only one of the many themes proposed by the

Church and modern society, whereas, in a recent mass

celebrated in Munich current events shed light upon

Pope Ratzinger’s sermon, quoting how on this occasion

the Pope lingered on western man, reduced to a man

of two dimensions: capable of great performances, yet

afflicted by dwarfism of the spirit.

Page 41: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

ItaliaNei due anni e mezzo trascorsi in qualità diAmbasciatore della Repubblica Italiana presso la SantaSede ho avuto modo di apprezzare l’attivitàdell’Associazione Carità Politica volta a collegare idiplomatici accreditati presso la Santa Sede favorendonelo scambio di conoscenze e di idee e promuovendoiniziative di natura culturale e sociale. La lettera cheè stata fatta circolare agli Ambasciatori testimonia ilsignificativo apporto che Carità Politica offre nell’analisidell’attività, nell’illustrazione degli obiettivi e nellavalutazione dei contributi che essi recano alperseguimento di finalità convergenti e di alto valoreetico nell’espletamento delle loro mansioni istituzionali.Per un Ambasciatore italiano l’incarico presso la SantaSede rappresenta un onore particolare, anche per lospecialissimo rapporto che lega nella storia l’Italia ela Santa Sede, che si manifesta nei “millenari vincoliche uniscono la sede di Pietro agli abitanti dellapenisola”, così efficacemente richiamati da PapaGiovanni Paolo II in occasione della presentazionedelle mie lettere credenziali il 9 gennaio 2004. Lafunzione ha inoltre una sua particolarità rispetto adaltri incarichi diplomatici in quanto ha una specificarilevanza costituzionale: infatti l’art. 7 della Costituzionerecepisce nella Carta Costituzionale i Patti Lateranensi,i quali a loro volta rappresentano il fondamento dellerelazioni diplomatiche tra Italia e Santa Sede (l’art. 12recita che le Alte Parti contraenti si impegnano astabilire fra loro normali rapporti diplomatici, medianteaccreditamento di un Ambasciatore italiano presso laSanta Sede e di un Nunzio pontificio presso l’Italia…).Sempre a norma dell’art. 12, che tratta del diritto dilegazione attivo e passivo della Santa Sede, la funzionedell’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede siarricchisce inoltre di contenuti peculiari rispetto aquella degli altri colleghi stranieri, in quantol’Ambasciata d’Italia funge da tramite tra le Ambasciateaccreditate presso la Santa Sede e le Autorità italianesu specifici temi relativi al miglior espletamento delle

S.E. GIUSEPPE BALBONI ACQUAAmbasciatore d’Italia presso la Santa Sede

Carità Politica 41

In the two and a half years I have spent as Ambassador

of the Republic of Italy to the Holy See I have had the

opportunity to appreciate the activities of the

International Association of Carità Politica, aimed at

bringing together the diplomats accredited to the Holy

See so as to allow the exchange of knowledge and

ideas and promote social and cultural initiatives. The

“Lettera” dispatched to the Ambassadors testifies to

the significant contribution Carità Politica offers in its

analysis of activities, illustration of common objectives

and in its assessment of the contribution supplied by

the Association in the pursuit of converging goals

whilst carrying out its institutional duties.

It is a particularly high honor for an Italian Ambassador

to be assigned to the Holy See, since, Italy has been

tied to the Holy See through-out history by a most

special relationship, manifested by the “thousand year

bond that unites Peter’s chair to the inhabitants of the

peninsula”, as so effectively phrased by Pope John

Paul II on the occasion of the presentation of my

credentials, January 9th, 2004. The position is also

unique when compared to other diplomatic

assignments, as it is of a specific constitutional

relevance: in fact, Art. 7 of the Constitution

acknowledges the “Patti Lateranensi” to be the

foundation of all diplomatic relations between Italy

and the Holy See (Art. 12 states that the contracting

parties must pledge to establish regular diplomatic

relations through the institution of an Italian

Ambassador to the Holy See and a Papal Nuncio to

Italy). In accordance with Art. 12, pertaining to the

Holy See’s active and passive prerogatives of legation,

the Italian Ambassador to the Holy See’s charge, in

comparison to that of its foreign colleagues, is enriched

by peculiar contents, namely, the Italian Embassy

stands as an intermediary between other Embassies

accredited to the Holy See and the various Italian

Authorities (in matters of security, immunity, privileges

Page 42: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica42

loro mansioni sul territorio italiano (sicurezza,immunità, privilegi ecc.).L’art. 7 della Costituzione e i Patti Lateranensirappresentano inoltre la cornice cui l’Ambasciatored’Italia presso la Santa Sede deve fare riferimentonell’assolvimento dei suoi compiti. Le relazionibilaterali tra Italia e Santa Sede si sono infatti sviluppatein quest’ambito, superando gli antichi dissidi, secondoun modello che si sintetizza nel principio costituzionale:“lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprioordine, indipendenti e sovrani”. Tale modello harealizzato nel corso degli anni un nuovo assettoequilibrato di rapporti bilaterali che fu confermatodall’Accordo di revisione del Concordato del 1984, lacui stipula, come felicemente ricordato nell’articolodell’ “Osservatore Romano” dell’11 febbraio 2006,pubblicato per commemorare l’anniversario della firmadei Patti, corrispondeva appunto al desiderio di GiovanniPaolo II di armonizzare il Concordato con laCostituzione Italiana e con gli insegnamenti del ConcilioVaticano II sulla laicità dello Stato.Su queste salde e feconde basi le relazioni bilateralitra l’Italia e la Santa Sede si sono sviluppate in modoeccellente. Esse sono caratterizzate da ampieconvergenze efficacemente richiamate un anno fa, il24 giugno 2005, dal Presidente della RepubblicaItaliana, Carlo Azeglio Ciampi, in occasione della visitaufficiale di Benedetto XVI al Quirinale. In taleoccasione il Presidente della Repubblica ha sottolineatoche le relazioni tra i due Paesi offrono un “esempiotangibile di come si possano comporre, in spirito dipace, le controversie tra gli Stati” e costituiscono unmodello di armoniosa convivenza e collaborazione“radicata nella multiforme realtà del nostro Paese”.L’Italia e la Santa Sede “condividono valorifondamentali: il rispetto della dignità dei diritti di ogniessere umano, la famiglia, la solidarietà, la pace”. Laconvergenza su tali valori “alimenta una crescentecollaborazione anche di fronte ai problemi del mondo”e dà origine alla definizione di obiettivi congiunti direttia realizzare il pieno sviluppo dell’individuo nelle suedimensioni culturale, spirituale e religiosa. Dal cantosuo il Santo Padre aveva dato atto all’Italia dell’impegnoa favore della solidarietà e della pace, profondamenteradicato nella tradizione culturale cristiana del popoloitaliano, sottolineando come “in virtù della sua storiae della sua cultura, l’Italia può recare un contributovalidissimo in particolare all’Europa, aiutandola ariscoprire quelle radici cristiane che le hanno permessodi essere grande nel passato e che possono ancora oggifavorire l’unità profonda del Continente”.

etc) for a more complete execution of respective duties

within the Italian teritory.

Article 7 of the Constitution and the Patti Lateranensi,

together, represent a guideline that the Italian Embassy

to the Holy See can refer to when carrying out of its

duties. The bilateral relationship between Italy an the

Holy See has, in fact, developed to this extent,

surpassing the past disagreements, in creating a model

capable of synthesizing the Constitutional principle

by which “ State and Catholic Church, each by their

own order, are independent and sovereign”. This model

has achieved over the years, a new and balanced asset

of bilateral relations, confirmed by the Agreement to

modifying the Concordato of 1984. Its stipulation, as

amicably recollected by the publication in the

“Osservatore Romano” of February 11th 2006, in

commemoration of the anniversary of the signing of

the Pacts, corresponded to John Paul’s desire to

harmonize the Concordato with the Italian Constitution

and the teachings of the second Vatican Council on

the lay status of the State.

On these solid and fertile grounds the relations between

Italy and the Holy See have flourished. They are indeed

characterized by ample convergences effectively

recalled last year on June 24th 2005 by Carlo Azeglio

Ciampi, President of the Republic of Italy, on the

occasion of the official visit of Benedict XVI to the

Quirinale (Presidential Palace). On this occasion the

President highlighted how relations between the two

countries “offer a tangible example of how

controversies between States can be settled, in peaceful

spirit,” and constitute a harmonious model of

collaboration and cohabitation “engrained in the

multiform reality of our Nation”. Italy and the Holy

See “share fundamental values: respect for human

dignity, the entitlement to family, solidarity and peace”.

The convergence on such values “feeds a growing

collaboration, even when confronted with World

problems”, giving birth to the definition of joint

objectives to achieve a full development of the individual

in his cultural, spiritual and religious dimensions. On

his part, the Holy Father acknowledged Italy’s

commitment to solidarity and peace, deeply rooted in

the Italian Christian culture and heritage, underlining

how “in virtue of her history and culture, Italy may

give a valid contribution to Europe, particularly helping

the Continent revive its Christian heritage, allowing

it to be grand in the past and favouring in the present

a more profound unity of the Continent”.

Page 43: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 43

Gli Ambasciatori presso la Santa Sede possono contare,

ormai da dieci anni, sulla discreta ma al tempo stesso

permanente ed efficace assistenza dell’Associazione

Internazionale “Carità Politica”. La Lettera che in

sintesi raccoglie gli alti obiettivi e le molteplici attività

dell’Associazione, altro non è che la conferma

dell’inalterata validità della stessa, offrendoci al tempo

stesso l’opportunità - a noi che siamo i primi beneficiari

del suo impegno - di esprimere con queste parole tutta

la nostra riconoscenza, incoraggiandone l’attività

affinché prosegua con lo stesso successo.

Quale Ambasciatore della Repubblica Argentina presso

la Santa Sede vorrei confermare l’assoluta convergenza

dei principi e degli obiettivi dell’Associazione, con le

più sane tradizioni politiche che hanno consentito alla

mia Nazione di essere un luogo privilegiato di

democrazia, di dialogo, di creatività nella ricerca di

soluzioni e d’intransigente rispetto e promozione dei

diritti umani. Siamo un Paese in sviluppo, che ha

conosciuto e conosce, come pochi, le note più dolenti

di taluni modelli economici inumani che hanno

provocato gravissime sequele sociali, politiche e

culturali. Siamo, comunque, eredi di un ricchissimo

retaggio di valori e principi, tra i quali spicca

precisamente quello della “carità politica”, ciò sta a

significare “l’amore che cerca il bene integrale

dell’uomo”. Anche nella mia nazione abbiamo imparato

con il sangue, che la miglior politica è quella che si

pone al servizio dell’uomo, con particolare attenzione

verso i più deboli, che nutre e difende i valori supremi

della pace, della giustizia e della solidarietà.

Oltre a riconoscere i valori comuni e propri della

tradizione cristiana e umanista, non vorrei omettere il

significativo contributo del nostro Paese nell’elabo-

razione del Diritto Internazionale con la formulazione

della rinomata “Dottrina Drago” di “non intervento”,

la quale allo scopo di favorire la soluzione negoziata

For ten years now the Ambassadors have been able to

count on the discreet, yet constant and effective

assistance of the International Association Carità

Politica. The Letter, which synthesizes the Association’s

high objectives and multiple activities, is merely the

confirmation of its steady and unaltered validity, offering

at the same time the opportunity – to those of us who

are the prime beneficiaries of its commitment – to

express our acknowledgement with these few words to

encourage its activity to proceed with the same success

as before.

In quality of Ambassador of the Republic of Argentina

to the Holy See I would like to confirm the absolute

convergence between the Association’s principles and

objectives, and those belonging to the soundest political

traditions which have allowed my Nation to be a

privileged area for democracy, dialogue, resourcefulness

in the search of solutions and for the intransigent

respect and promotion of human rights. We are a

developing Nation, that has faced some of the worst

aspects of certain inhumane economic models, causing

very severe social, political and cultural sequences.

Nonetheless we have inherited an extremely rich legacy

of values and principles, including that of “carità

politica” (political charity), which assumes a great

relevance, meaning “love that searches for man’s entire

wellbeing”. In my Nation we have learned, as others

have, with blood how the best policy is one which serves

man, with practical attention to the weakest, and which

defends the supreme values of peace, justice and

solidarity.

As well as acknowledging the common values belonging

to our Humanist and Christian heritage, I shall not

omit the significant contribution that our country has

given to the elaboration of International Law with the

formulation of the renowned “Drago Doctrine” of non

intervention, which, while favoring a negotiated

ArgentinaS.E. CARLOS LUIS CUSTER

Ambasciatore della Repubblica Argentina presso la Santa Sede

Page 44: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica44

dei conflitti vieta l’uso della forza nei casi di recupero

dei debiti tra le nazioni. È il caso di ricordare che la

proposta dell’allora Ministro degli Esteri argentino,

Luis María Drago (1902), durante il blocco dei porti

venezuelani da parte di alcune potenze europee, si

basava sulle idee del nostro illustre giurista Carlos

Calvo, che è stato mio predecessore quale Ambasciatore

Argentino presso la Santa Sede, dal 1899 al 1905.

È vero infine, come sostiene Lettera, che “il tempo è

giunto per comprendere che tutti siamo responsabili

di tutti”. E, per incanalare questa responsabilità,

acquisiscono particolare valore e rilevanza le istanze

d’incontro e dialogo come quelle offerte dall’Associa-

zione. Abbiamo qui la possibilità concreta di esercitare

e valorizzare la professione e le funzioni che ci

competono quali Ambasciatori presso la Santa Sede,

tutelati dalla luce permanente delle verità cristiane

“forza attiva, critica e propositiva nei confronti del

mondo”.

Condividiamo allora la sfida, che con tanta bellezza e

poesia ci prospetta la Lettera, di “promuovere la fantasia

della carità dentro la storia”, mediante la spinta della

democrazia e dei diritti umani sia nei nostri paesi sia

a livello internazionale.

resolution of conflicts, forbids the use of force to recover

debts owed to nations. This is an opportunity to be

reminded that the proposal made by the Minister of

Foreign Affairs, Luis Maria Drago (1902), at the time

of the blockade of Venezuelan ports by some of Europe’s

powerful countries, was based upon the ideas of our

illustrious jurist, Carlos Calvo, my predecessor as

Argentinean Ambassador to the Holy See, from 1899

to 1905.

It is true, as declared in the Letter that “the time has

come to understand that we are all responsible for

each other”. And, in order to channel this responsibility,

the instances of encounters and dialogue offered by

the Association, acquire particular importance. In this

Association we are offered the concrete opportunity to

exercise our profession as Ambassadors to the Holy

See, enlightened by Christian values, “active, critical

and proposing force with regard to the world and

history”.

How could we not share the challenge that is expressed

so gracefully and poetically in the Letter of “promoting

the fantasy of charity within history”, by the way of

democracy and human rights at national and

international levels.

Page 45: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Bosnia edErzegovina

Carità Politica 45

La Carità Politica come nome ed associazione, conserva

e contiene nel suo nome e nella sua attività quei campi

di significati concernenti l’etica e l’elevatezza dei

contenuti. La sua prima componente è sulle orme di

quelle interpretazioni che le sono state attribuite dai

grandi scrittori ecclesiastici, e la secondaria (politica)

mantiene il significato originale dal greco antico

nell’occuparsi delle cose pubbliche (politikeo). Queste

caratteristiche ed i suoi obiettivi fondamentali già

nell’intento sono in realtà un valore particolare nel

mondo dei significati dimenticati dalla società moderna

di consumo in cui le parole e le azioni in sostanza

perdono i loro significati originali ed autentici.

Sono queste le ragioni per cui la carità politica può

avere un senso più duraturo nello svolgere la sua

attività, ma anche nel comunicare con il Corpo

Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, come

sua attività collaterale. Certamente, vi si potrebbe

aggiungere tutta una gamma di dettagli affinché queste

relazioni siano più profonde, abbiano più contenuto e

servano allo scopo. Mi soffermerei soltanto su un

suggerimento riguardo all’attività tradizionale della

Carità Politica, vale a dire quello di rendere più vivaci

ed attraenti le Conferenze, magari impegnandovi dei

relatori ed introducendovi dei temi riguardanti quelle

parti del mondo particolarmente bisognose del pensiero

compassionevole. Mi riferisco, ad esempio, ai profughi

dell’estate scorsa in Libano di cui ha parlato il Santo

Padre in ogni occasione in cui si è rivolto al pubblico.

Poiché l’Associazione la Carità Politica ha nel suo

nome la parola politica, la quale racchiude in sé il

Carità Politica as a name and as an Association,

preserves and holds by its very name and activities, a

particular level of meanings regarding ethics and

nobility of contents. Its first component follows along

the lines of the interpretations that have been attributed

to the word charity by the great ecclesiastic writers,

and the second (politica) maintains the original meaning

of the ancient Greek politikeo, to deal with public

matters. These characteristics, along with the

Association’s fundamental objectives, represent, even

by their intent, a particular value within a society of

consumerism, in which words and actions substantially

loose their original and authentic meanings.

It is for these reasons that Carità Politica may gain a

lasting sense whilst carrying out its activity, and also

whilst dealing with its secondary activity, namely,

communicating with the Diplomatic Corps to the Holy

See. Surely, one could add a whole range of details to

further enrich these relations, for more continuity and

effectiveness. I shall take a moment to reflect on one

suggestion I could make regarding the traditional

activity of Carità Politica, and that would be to work

to make the Conferences more attractive and lively,

perhaps by getting speakers to introduce subject matter

concerning the parts of the world which are particularly

in need of compassionate thoughts. I refer to, for

example, the refugees from Lebanon last summer, about

which the Holy Father spoke publicly on every possible

occasion.

Since Carità Politica has the word policy in its name,

which encompases the meaning of soliciting and

S.E. MIROSLAV PALAMETAAmbasciatore della Bosnia ed Erzegovina presso la Santa Sede

Page 46: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica46

significato dell’azione sollecita e dinamica nell’agire

agli eventi attuali, sarebbe opportuno ed attraente farlo

presente al pubblico che non deve necessariamente

essere di provenienza diplomatica, trattando bisogni,

desideri e problemi di coloro che soffrono di più nei

focolai di guerra, oppure nei rigidi sistemi politici, e

la cui voce difficilmente giunge al pubblico, perché

talvolta filtrata attraverso gli interessi altrui.

In ogni caso, all’Associazione la Carità Politica ed alle

rispettabili persone che si impegnano nel guidarla,

auguro buon lavoro e molto successo, sperando che

nei valori originali della carità trovino nuove ed

appropriate ispirazioni.

dynamic action in dealing with public events, it is

advisable and attractive to inform the public that it

does not it necessarily have to be part of a Diplomatic

Corps to participate. Dealing with need, desires and

the problems of those who suffer the most in the

hardships of war, or within rigid political systems, one

could give voice to those whose words rarely reach

the public, because more often than not, they are filtered

out by the interests of others.

In any case, I send my best wishes of good luck and

good work to Carità Politica and all the respectable

people that commit themselves to managing it, hoping

that in the true meaning of charity they may find new

and appropriate inspirations.

Page 47: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 47

CroaziaIn qualità di Ambasciatore della Repubblica di Croazia,

il paese la cui storia recente è segnata dalle distruzioni

di guerra e innumerevoli vittime, sono in grado di

comprendere con una particolare sensibilità il significato

delle attività dell’Associazione Internazionale Carità

Politica e la grande portata dei suoi scopi.

Le circonstanze nelle quali la Repubblica di Croazia

ha combattuto per ottenere la propria indipendenza ed

il cammino travagliato che sta percorrendo per

conseguire il pieno diritto di diventare membro

dell’Unione europea, hanno inciso, in modo particolare,

nella coscienza del popolo croato il bisogno della pace.

Il bisogno della pace nei rapporti con le persone che

ci circondano, con i paesi vicini, con il mondo intero.

Il significato della parola “pace”, nella Croazia di oggi,

ha acquistato una dimensione supplementare di maturità

e di responsabilità ed è diventato l’argomento

determinante nel concepire i rapporti umani, e questo

sottointende sia quel primario rapporto con il prossimo

che i rapporti a livello universale dell’umanità. Nello

stesso modo, le linee guida e gli scopi fondamentali

della politica della Repubblica di Croazia nei suoi

rapporti con gli altri paesi sono la pace, il dialogo, la

cooperazione, la solidarietà, la soluzione pacifica dei

conflitti, il rispetto delle diversità e dei diritti.

È nella luce di queste linee guida fondamentali della

politica croata che l’Ambasciatore della Repubblica

di Croazia presso la Santa Sede, riflette sulle attività

dell’Associazione Internazionale Carità Politica,

consapevole dell’importanza straordinaria della

missione di questa associazione internazionale. Il

principio della carità sul quale è fondata l’attività

dell’Associazione Internazionale Carità Politica può

fungere da promotore nella costruzione di una maggiore

comprensione fra i popoli ed i paesi, può agevolare la

costruzione di un mondo migliore. E questo è un

obiettivo nobile al quale bisogna aspirare. Il Corpo

S.E. EMILIO MARINAmbasciatore della Repubblica di Croazia presso la Santa Sede

As Ambassador of the Republic of Croatia, a country

whose recent past has been marked by the destructions

of war and countless victims, I am especially sensitive

to and capable of understanding the significance of

the activities carried out by the International Association

Carità Politica and the far reaching range of its

objectives.

The circumstances in which the Republic of Croatia

has fought to achieve its independence and the bumpy

road it is traveling in order to gain full membership

rights in the European Union have etched quite deeply

in the consciousness of the Croatian people a demand

for peace in our relationships with the people around

us, with neighboring countries, and with the whole

world. In present day Croatia, the meaning of the word

“peace” has acquired an additional connotation of

maturity and responsibility becoming the determining

factor in all human relations, from those with the people

around us to those with mankind on a more universal

level. Likewise, the guidelines and core objectives of

the Republic of Croatia’s policy towards other countries

are peace, dialogue, cooperation, solidarity, peaceful

conflict resolution, and a respect for diversity and the

rights of others.

With guidelines such as these at the foundation of

Croatian politics, the ambassador of the Republic of

Croatia to the Holy See assesses the activities of the

International Association’s Carità Politica activities

well aware of the importance of its mission. The

principle of charity at the foundation of the International

Association Carità Politica may act as promoter in the

construction of greater understanding between peoples

and countries. It may also facilitate the process of

creating a better world. And this noble goal is one we

must strive to achieve. The Diplomatic Corps to the

Holy See which encompasses over 170 envoys from

around the world represents without a doubt a force

Page 48: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica48

Diplomatico accreditato presso la Santa Sede che

riunisce più di 170 Legati dei paesi del mondo intero

rappresenta senza dubbio una forza capace di contribuire

in modo significativo alla realizzazione di questo nobile

obiettivo. L’Associazione Internazionale Carità Politica

ha riconosciuto questa forza e con il programma delle

attività e gli scopi che si prefigge, crea i presupposti

per la mobilitazione di quelle forze capaci di trasformare

il mondo in un luogo di pace e d’amore, e sono proprio

gli Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede quelli

che potrebbero agire da promotori di queste stesse

forze. Le iniziative e le priorità promosse dall’Asso-

ciazione Internazionale Carità Politica comprendono

tutti i problemi essenziali che affligono il mondo

contemporaneo ed è giustificato aspettarsi che gli

Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede

intraprendano e partecipino in maniera attiva alle

iniziative proposte in modo da dare, sia individualmente

che insieme, un impulso alla soluzione di questi

problemi. In questo senso, la Lettera dell’Associazione

Internazionale Carità Politica rappresenta per gli

Ambasciatori il giusto stimolo all’attività, dato che ai

loro diritti e doveri essa aggiunge una dimensione

supplementare del mediatore nella divulgazione del

principio della carità in tutti i segmenti di società, e

sopratutto nella politica e nelle strutture che hanno il

potere decisionale. L’importanza del riconoscimento

del valore sia della carità nel mondo di oggi, sia

dell’agire nello spirito di questa virtù, si specchia anche

nel fatto che la prima enciclica del papa Benedetto

XVI, “Deus Caritas est”, è stata dedicata proprio alla

carità. In quella enciclica, il Santo Padre indica il

cammino da seguire ed offre i punti di partenza

spirituali, culturali, concreti ed operativi per la rinascita

della carità nel mondo di oggi. Tutti hanno il dovere

di concorrere a questo rinnovamento. L’Associazione

Internazionale Carità Politica partecipa in modo giusto

nella realizazzione di questo dovere.

Oltre i modelli d’assembramento e di cooperazione

già esistenti (regionali, linguistici, politici), gli Amba-

sciatori accreditati presso la Santa Sede hanno in questo

modo l’opportunità di conoscerne un altro ancora più

inclusivo. Questa “cornice” dell’Associa-zione è basata

sui valori universali dai quali nessuno, secondo nessun

criterio, può essere escluso. È proprio per questo che

vorremmo sperare, e dare anche il nostro contributo

affinché così sia realmente.

capable of contributing significantly to the achievement

of this noble goal. The International Association Carità

Politica has recognized this force and with its program

of activities and the goals it has set for itself, it is

creating the basis to successfully mobilize all those

forces capable of transforming the world into a place

of love and peace. The ambassadors to the Holy See

could act as promoters of such forces.

The initiatives and priorities set forth by the

International Association Carità Politica deal with all

the main problems affecting the world of today, and it

is fair to expect the ambassadors to the Holy See to

take on and play an active role in such initiatives so

as to give impetus to the solutions of such problems,

both individually and collectively. In this sense, the

Letter of the International Association Carità Politica

provides the ambassadors with a suitable encoura-

gement to act, as it adds to their rights and their duties

a new dimension as mediators in spreading the principle

of charity to all segments of society, and above all to

politics and to those structures with decision making

power.

The importance of recognizing both the value of charity

in contemporary world and acting in its spirit also

reflects in the fact that Pope Benedict XVI’s first

encyclical letter “Deus Caritas est” was devoted to

charity. In it, the Holy Father shows the path to follow

and offers solid spiritual and cultural starting points,

operational tools for the rebirth of charity in today’s

world. Everybody has an obligation to participate in

this renewal. The International Association Carità

Politica gives the right contribution to the accom-

plishment of such obligation.

The ambassadors to the Holy See thus have the

opportunity to become acquainted with an even more

inclusive model than the existing regional, linguistic,

and political ones of assembly and cooperation. The

Association’s “frame” is based on universal values

whereby no one can be left out regardless of approach.

That is why we are hopeful and offer our contribution

so that it can really happen.

Page 49: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 49

Regno UnitoVorrei ringraziare il Professor Luciani e l’Associazione

Carità Politica per la Lettera agli Ambasciatori

accreditati presso la Santa Sede.

L’iniziativa del Professor Luciani è una grande

opportunità per aiutare a stimolare la discussione su

un’ampia serie di questioni internazionali. Avendo poi

letto i ricchi e profondi contributi dei precedenti

Ambasciatori presso la Santa Sede, pubblicati nel 1998

nel compendio in tre volumi “Essere Ambasciatori

presso la Santa Sede”, mi è tornato in mente ciò che

Lord George Robertson - già Segretario Generale della

NATO – ha osservato una volta: “Tutto è stato detto…

ma non ancora da tutti quanti”. Spero che in questo

volume, otto anni più tardi, si possa riesaminare la

sfida per la diplomazia.

Molti colleghi del Ministero degli Esteri e del governo

britannico hanno chiesto di cosa si occupa in concreto

un Ambasciatore presso la Santa Sede. A nove mesi

dall’assunzione di questo incarico sarei tentato di

mostrare i molteplici impegni giornalieri. Pur essendo

un programma di intenso lavoro, non chiarisce il

significato di avere un’Ambasciata presso la Santa

Sede. La domanda interessante è quale valore ha

un’Ambasciata presso la Santa Sede. La risposta, credo,

sia abbastanza semplice.

La religione, contrariamente all’opinione che sembra

prevalente negli ultimi decenni, è ancora un fattore

che influenza la vita pubblica - incluse la politica e gli

affari internazionali.

I governi hanno bisogno di ricorrere a tutta la loro

saggezza e competenza, quando operano in quelle parti

del mondo in cui hanno un’influenza limitata. I Ministeri

degli Esteri attuali ed i governi necessitano di strumenti

adeguati per parlare e capire il linguaggio della fede

e della politica e la loro interazione, che spesso è

I would like to thank Professor Luciani and the Carità

Politica Association for his Letter to the Ambassadors

accredited to the Holy See.

Professor Luciani’s initiative is a great opportunity to

help stimulate discussion on a wide range of

international issues. Having now read the insightful

and rich contributions of previous ambassadors to the

Holy See published in 1998 in the three-volume

compendium “Being Ambassador to the Holy See”, I

am reminded of something Lord George Robertson –

the former NATO Secretary General – once remarked:

‘everything has been said…. but not yet by everyone’.

I hope in this volume, some eight years later we can

re-examine the challenge for diplomacy.

Many colleagues in the Foreign Office and in

government have asked what actually an Ambassador

to the Holy See does. Some nine months into this post

one is tempted to trot out a series of diary commitments.

Yet, that – while showing that you have a full schedule

– does not address the underlying rationale of having

an embassy to the Holy See. The interesting question

is what value is an embassy to the Holy See. The answer

– I believe - is quite simple.

Religion, contrary to the prevailing impression given

by some in recent decades, is still an influential factor

in public life – including public policy and international

affairs. Governments need to tap all the intelligence

and expertise we can get, especially in those parts of

the world where our reach is limited. Modern Foreign

Offices and Governments need to be equipped to talk

and understand the language of faith and politics and

the often complicated interaction between the two.

That puts the Holy See in a unique position.

The Holy See – as the headquarters of the Catholic

Church - represents a global religious institution with

S.E. FRANCIS CAMPBELLAmbasciatore del Regno Unito presso la Santa Sede

Page 50: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

complessa. Questo pone la Santa Sede in una posizione

privilegiata.

La Santa Sede – in qualità di quartier generale della

Chiesa Cattolica - è un’istituzione religiosa globale

con più di un miliardo di fedeli; ha rappresentanze in

ogni angolo del pianeta, una certa influenza sui paesi

che fanno parte del Commonwealth, uno status

privilegiato come interlocutore con le altre due fedi

d’Abramo - Islam e Giudaismo- nonché due generazioni

di esperienza nel dialogo interreligioso. La Santa Sede

ha un Corpo Diplomatico molto rispettato e ascoltato,

non solo nei 174 paesi con cui ha rapporti diplomatici;

inoltre è molto più presente sul territorio degli altri

corpi diplomatici ordinari, grazie alla sua rete di vescovi

e sacerdoti presenti in ogni regione e in ogni località.

È da aggiungere alla portata globale del Vaticano, il

suo ruolo centrale, non solo nella Chiesa, ma anche

nel dibattito più ampio/globale intellettuale e morale,

dove andrebbe ridefinito il confine tra fede e politica.

Il Vaticano è molto considerato nel mondo religioso e

in particolare in quello culturale-filosofico. Esercita

particolare influenza anche nel dibattito tra fede e

politica ed aiuta a mantenere la discussione ad alto

livello.

La Santa Sede costituisce uno dei più ampi e globali

opinion formers del mondo. Quindi il Governo

Britannico cerca sempre di mantenere costante il dialogo

con la Santa Sede sulle più importanti questioni e

problematiche attuali; dalla U.E., Medio Oriente,

America Latina, Africa, alla prevenzione dei conflitti,

al cambiamento climatico, ai diritti umani, al dialogo

interreligioso e all’ecumenismo. Per esempio sul

cambiamento climatico, possiamo domandarci quali

contributi possa offrire la Santa Sede al dibattito,

tenendo conto del fatto che non è grande produttrice

d’inquinamento o di effetto serra. Ma l’insegnamento

della Chiesa Cattolica sulla conservazione del creato,

sul dono della creazione e, quindi, la fede in Dio il

Creatore, testimonia come la cura prestata al mondo

e al nostro ambiente sia un insegnamento vitale della

Chiesa Cattolica. In questo ambito e in molti altri, il

Vaticano offre, ai problemi attuali, un giudizio morale,

con una forte e persuasiva influenza nel mondo intero.

All’inizio di quest’anno - durante il Discorso Annuale

al Corpo Diplomatico - Papa Benedetto XVI ci ha

offerto una panoramica sul suo modo di vedere la

diplomazia. Piuttosto di un dibattito pragmatico sulla

diplomazia dei nostri giorni, Papa Benedetto ci ha

offerto qualcosa di più profondo - una sorta di moderna

over 1.1 billion adherents; reach into every corner of

the planet; serious influence in as many countries as

are in the Commonwealth, a privileged status as

interlocutor with the two other Abrahamic faiths –

Islam and Judaism – and two generations of experience

in inter-faith dialogue. It also has a highly respected

diplomatic corps with sharp eyes and ears, not only

in 174 countries, but far closer to the ground than any

ordinary diplomatic corps ever gets through its network

of bishops in each region and clergy in each locality.

Added to its global reach is the Vatican’s central role,

not only in the Church, but also in the wider/global

intellectual and moral debate around where the

boundaries between faith and politics should be placed.

The Vatican is taken seriously in the religious world

and in particular the world of ideas. It is a key

stabilising influence in the global faith/politics debate

and helps keep discussion rational.

The Holy See is one of the world’s largest global

opinion formers. As such the British Government is

always seeking to engage the Holy See in dialogue on

important global matters and concerns. Those issues

range from the EU, Middle East, Latin America, Africa

to Conflict prevention, Climate Change, Human Rights,

and Inter-faith and Ecumenism. For example on Climate

Change, one could ask what could the Holy See offer

to the debate. Yes it is true - the Holy See or Vatican

City State are not big producers of pollution or green

house gases. But the Catholic Church’s teaching on

stewardship, the gift of creation and, indeed the belief

in God the Creator, means that caring for the world

and our environment is a vital teaching of the Catholic

Church. In this and many other areas the Vatican offers

a moral critique to a contemporary problem and has

a strong persuading influence around the world.

Earlier this year – in the Annual Papal Address to the

Diplomatic Corps – Pope Benedict XVI offered us a

glimpse of his views on diplomacy. Rather than engage

in a pragmatic debate about contemporary diplomacy,

Pope Benedict offered us something deeper – a sort of

modern raison d’être of diplomacy.

The Pope reminded us that among the statutes in the

Vienna Convention on Diplomatic Relations was the

promotion of friendly international relations. On this

foundation, true peace could develop. He went on,

“Your experience as diplomats can only confirm that,

in international relations too, by seeking the truth one

can identify the most subtle nuances of diversity, and

the demands to which they give rise, and therefore also

Carità Politica50

Page 51: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 51

raison d’être della diplomazia.

Il Papa ci ha ricordato che tra le decisioni del Congresso

di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche c’era la

promozione di relazioni internazionali amichevoli. Su

queste fondamenta può svilupparsi una vera pace. Egli

ha proseguito: “La vostra esperienza di diplomatici

non può non confermare che anche nei rapporti

internazionali, la ricerca della verità riesce ad

individuare le diversità fin nelle più sottili sfumature,

e le relative esigenze, e per ciò stesso anche i limiti da

rispettare e da non oltrepassare, nella tutela di ogni

legittimo interesse delle parti. Questa medesima ricerca

della verità vi porta allo contempo ad affermare con

forza ciò che vi è di comune, di appartenente alla

medesima natura delle persone, di ogni popolo e di

ogni cultura, e che deve essere parimenti rispettato”.

Il Papa ha affermato che: “Tra i grandi compiti della

diplomazia deve essere sicuramente annoverato quello

di far comprendere a tutte le parti in conflitto che, se

sono amanti della verità, non possono non riconoscere

gli errori - e non solo quelli degli altri - né possono

rifiutare di aprirsi al perdono, richiesto e concesso.

L’impegno per la verità che certo sta loro a cuore- li

convoca, attraverso il perdono, alla pace”.

Suppongo che non sia diverso nelle altre professioni,

ma le parole di Papa Benedetto XVI sono state richiamo

necessario per ricordare ai diplomatici moderni le loro

finalità e obiettivi. Un richiamo anche alla logica che

è alla base di agende e vite piene di impegni.

I nostri colleghi che hanno scritto nel 1998 non

avrebbero potuto immaginare un mondo post 11 set-

tembre. Oggi siamo obbligati a considerare le radici

della nostra cultura e società più profondamente che

in qualunque altro momento del secolo scorso. Veniamo

sfidati a ricercare un fondamento più sicuro di quello

offerto ora dalle vecchie certezze. E con tali compiti

davanti, la Santa Sede costituisce un partner essenziale.

the limits to be respected and not overstepped, in

protecting every legitimate interest.

This search for truth leads you at the same time to

assert vigorously what there is in common, pertaining

to the very nature of persons, of all peoples and cultures,

and this must be equally respected.”

The Pope said that: “surely one of the great goals of

diplomacy must be that of leading all parties in conflict

to understand that, if they are committed to truth, they

must acknowledge errors – and not merely the errors

of others – nor can they refuse to open themselves to

forgiveness, both requested and granted. Commitment

to truth – which is certainly close to their hearts –

summons them, through forgiveness, to peace”.

I suspect it is no different in other professions, but Pope

Benedict XVI’s words were a much-needed reminder

to modern diplomats of our purpose and motivation.

A reminder too of the underlying rationale to busy

diaries and lives. Our colleagues writing in 1998 could

not have conceived of a post 9/11 world. Today we are

being forced to consider the roots of our culture and

society more profoundly than at any time in the past

century. We are being challenged to look for a more

secure foundation than the old certainties now provide.

And in those tasks, the Holy See is an essential partner.

Page 52: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica52

Grecia“Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna

latrocinia?”

(Gli Stati che sono lontani dalla giustizia non sono

forse ridotti a grandi bande di ladroni?)

Sant’Agostino di Ippona, De Civitate Dei

Le relazioni fra l’Ambasciata di Grecia presso la Santa

Sede e l’Associazione Internazionale Carità Politica

risalgono praticamente ai primi tempi dell’insediamento

di questa Missione a Roma. Questi legami si sono

mantenuti fino al giorno d’oggi ad un livello di cordialità

e di interesse mutuale mai smentito, nonostante una

certa “periodicità” nella loro intensità, fenomeno

purtroppo intrinseco al ritmo di vita delle Missioni

diplomatiche.

Dall’altro canto, non poche furono le occorrenze di

stretta collaborazione fra le due parti, per produrre

delle presentazioni di altissima qualità, e tengo a questo

punto a rammentare, a titolo di esempio, la memorabile

sessione del 13 ottobre 2004, sul Dialogo Culturale e

Inter- religioso. Presentazione che, a un momento

cruciale per la formazione delle opinioni sul soggetto,

contribuì in maniera significativa a tale scopo.

In effetti, mi riferisco alla questione specifica della

collaborazione fra quest’Ambasciata e Carità Politica,

per illustrare, appunto, l’apporto di quest’ultima al

lavoro svolto dalle Missioni straniere presso la Santa

Sede. Sotto questo aspetto, a prima vista e ad un piano

assolutamente basilare, Carità Politica offre un forum

alla presentazione e discussione delle opinioni

intrattenute dai vari allocutori. Ma, ovviamente, è

molto di più: è un punto d’incontro, o piuttosto, un

fattore attivo di coniugazione di riflessioni, opinioni,

idee, coltivate ognuna nell’ambito della Santa Sede,

del mondo politico ed intellettuale italiano e del mondo

corrispondente dei Paesi rappresentati dalle Missioni

S.E. STAVROS LYKIDISAmbasciatore di Grecia presso la Santa Sede

“Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna

latrocinia?”

(Have the states which are far from justice not been

reduced to a great gang of thieves?)

St. Augustine from Ippona. De Civitate Dei

Relations between the Greek Embassy to the Holy See

and the International Association of Carità Politica

trace back to the beginning of the Mission’s settlement

in Rome. This bond has been maintained until the

present on a mutual level of interest and warmth, never

bellied, though the intensity of these relations presents

a certain “periodicity”, true to the pace of diplomatic

missions.

On the other hand, numerous were the occasions of

close collaboration between the parties, enough to

produce high quality presentations, therefore I would

like to mention, as a quotable example, the memorable

session of October 13, 2004 regarding Cultural and

Inter-religious Dialogue. A presentation which, amidst

what was a crucial moment for the formation of general

opinion concerning this subject, contributed

significantly to reach its goal.

As a matter of fact, I refer specifically to the

collaboration between this Embassy and Carità Politica,

to illustrate the latter’s contribution to the work carried

out by foreign Missions to the Holy See. From this

view point, at first glance and at a fundamental level,

Carità Politica offers a forum to present and discuss

the opinions formulated by various addressers. But,

obviously, it represents much more: it is a meeting

place, or rather, a dynamic element which allows the

combination of reflections, opinions, ideas, cultivated,

each one, within the Holy See, by the politic and

intellectual Italian world and by the Nations represented

by their respective Missions; a process that often results

Page 53: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 53

stesse; un processo che spesso risulta in una visione

chiara ed integrale dei grandi temi al centro delle

preoccupazioni dell’uomo odierno.

Un risultato di questo scambio di idee, che non dovrebbe

venire sottovalutato, consisterebbe peraltro

all’introduzione, nel “vocabolario” politico delle

Ambasciate, della nozione di carità e, quello che più

è, della carità nell’azione politica. Ammettiamo, che

per chi fra di noi non avesse una formazione od

esperienze che lo avessero familiarizzato con il modo

di pensare della Chiesa, tale concetto può essere

frainteso: dopotutto, diplomazia e politica, specie quelle

europee, sono spesso accusate di non aver mai

rinunciato a certe tendenze “machiavelliche” (evitando

peraltro la discussione, sull’ingiustizia di questa

qualificazione ai riguardi del pensatore fiorentino)

anzi, costituiscono, per eccellenza, un ambiente che,

almeno nella mente popolare, sa di zolfo. Uno quindi

potrebbe legittimamente chiedersi se fra le nozioni di

carità e di politica, non ci fosse una certa incompatibilità.

In realtà, questo discorso particolare è assai antico e

può essere rintracciato, risalendo al concetto aristotelico

dell’ “ ”, concetto ripreso non soltanto nelle ope-

re politiche del filosofo di Stageira ed in particolare

nella sua Etica ( ), ma anche nelle

sua Poetica, nella famosa definizione della tragedia:

forse a sottolineare la relazione fra l’apparente ed il

sostante, fra percezione e prassi politica.

Ovviamente, l’ “ ” di Aristotele e del suo mondo

precristiano, non coincide in tutto a quello del mondo

odierno, modellato dalla filosofia e dalla morale

cristiana. La nozione aristotelica è, infatti, quella di

una carità senza amore, o piuttosto, senza l’amore

incondizionato ed illimitato del Cristianesimo. La carità

e la grazia ( ), sono nozioni introdotte con

l’insegnamento cristiano e richiedono dall’individuo

un’abnegazione di sé, che va oltre i requisiti del concetto

antico.

La morale cristiana ed il concetto di carità da essa

proposto, condizioneranno il comportamento dell’uomo

occidentale, ovvero il suo modo di agire in società. Si

tratta quindi di concetti per eccellenza politici, che nel

tempo dagli albori dell’era cristiana al giorno d’oggi,

si trovano al centro dell’azione sociale e politica, a

volte in modo subliminale, incidendo sulle coscienze

degli attori, a volte in modo esplicito e spesso

spettacolare.

Anzi, la Chiesa, sin dai suoi primi passi, ha rivendicato

un posto centrale per il concetto di carità, nella politica

in a clear and integral vision of topics central to the

quandaries of modern man.

Furthermore, a result of this exchange of ideas not to

be underestimated, consists of the introduction, in the

Embassies’ political “vocabulary”, of the notion of

charity and of charity within political action. One must

admit that for those among us who lack experience or

familiarity with the Catholic Church’s way of thinking,

such a concept risks being misunderstood: after all,

diplomacy and politics, especially when European, are

often accused of not having abandoned certain

“Machiavellian” tendencies (wanting to avoiding the

debate around this unjust attribution of terminology

to the Florentine thinker), constituting, rather, an

environment that, at least in the common man’s mind

smells “fishy”. One could legitimately ask himself if

there is not a certain incompatibility between the notion

of charity and that of politics.

In reality, this particular subject matter is quite ancient

and can be traced back to the Aristotelian concept of

“ ”, concept reassumed not only in the

philosopher’s political works, as especially in Ethics

( ), but also in his poetics, in the

famous definition of tragedy: maybe to underline the

relationship between the apparent and the underlying,

between perception and political praxis.

Obviously, Aristotle’s “ ” and his pre-Christian

world do not coincide with that of the present day,

modelled by philosophy and Christian morality. The

Arostotelic notion is, in fact, based upon a charity in

love’s absence, or rather, in the absence of the

unconditional and unlimited Love professed by

Christianity. Charity and blessing ( ), are notions

introduced by Christianity and demand a self-denial

not found in its original requisites.

Christian morality and the concept of charity it

proposes, are bound to condition western man’s actions

and furthermore his actions within society. In that

case, we are dealing with pre-eminently political notions

which, since the dawn of the era of Christianity, are

found at the centre of social and political action, at

times in a subliminal manner, influencing the actors’

conscience, other times in a more explicit and often

spectacular manner.

Actually the Church, ever since its first steps, has

claimed a central position for this conception of charity:

from Saint John Crisostomo’s Omelie, composed in

the IV century, in which there is clearly a proposal of

charity as the motor for political and social practice

Page 54: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica54

del momento: già nel IV secolo, nelle Omelie di San

Giovanni Crisostomo viene proposta chiaramente la

carità come motore della prassi politica e sociale (idea

in difesa della quale questo Patriarca pagò il prezzo

forte), mentre Sant’Ambrogio, nel suo De Officiis

Ministrorum definisce l’azione caritativa come la

quintessenza dell’azione sociale. L’elaborazione del

concetto arriva fino ai nostri giorni, con il Compendio

della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica, l’enciclica

Deus Caritas est di Sua Santità, il Papa Benedetto XVI

e la Globalizzazione dell’Amore, di Sua Santità, il

Patriarca Ecumenico Bartolomeo. Nella definizione

dunque della carità, come in tanto altro, nei nostri

giorni, le Chiese Cristiane di Oriente e di Occidente

si incontrano di nuovo, nel loro percorso verso la

riunificazione del Corpo di Cristo.

Il ritorno del fattore religioso sulla scena politica

mondiale costituisce uno degli elementi-chiave (alcuni

direbbero l’elemento-chiave) di questo inizio del terzo

millennio; la carità, nella sua presenza, o nella sua

assenza, potrebbe avverarsi la pietra angolare nelle

relazioni umane (e quindi politiche) negli anni a seguire.

(in defence of this idea the Patriarch will be forced to

pay a high price), whereas Saint Ambrosia, in his De

Officiis Ministrorum, defines charitable action as the

quintessential of all social actions. The elaboration of

the concept continues till present day, with Compendium

of the Social Doctrine of the Churc, or the encyclical

Deus Caritas est , written by his holiness Pope Benedict

XVI and the Globalization of Love, by his holiness,

the Patriarch Ecumenico Bartholomew. In defining

charity, the Eastern and Western Churches of Christ

come together once again, in their common road

towards the reunification of the Body of our Lord.

The return of the religious factor to the international

political scene constitutes one of the key elements for

the beginning of the third millennium; charity, in its

presence, or in its absence, could prove itself to be the

corner stone in human (and therefore political) relations

in the years to come.

Page 55: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

IsraeleNell’ambito del Corpo Diplomatico accreditato presso

la Santa Sede, quello dell’Ambasciatore d’Israele mi

sembra essere un ruolo particolare. A causa della storia

peculiare svoltasi tra il mondo Ebraico e quello

Cristiano, nei trascorsi duemila anni, i rapporti

diplomatici tra Santa Sede e Stato d’Israele richiedono

una speciale delicatezza e la maggior sensibilità. Secoli

di persecuzioni e di antisemitismo hanno creato un

distacco che ha favorito la crescita di odio e pregiudizi.

Ancor peggio, si è creato tra noi un abisso d’ignoranza,

che vorremmo fosse colmato tramite un processo di

educazione al rispetto reciproco.

Nell’agenda dell’Ambasciatore d’Israele presso la

Santa Sede, fra gli obiettivi principali ci sono un più

attento esame per la miglior conoscenza dell’apparato

Ecclesiastico, la necessità di creare un’infrastruttura

di legami sia personali che istituzionali tra Santa Sede

ed Israele, la promozione di attività culturali ed

accademiche.

Il compito più importante, però, è l’approfondimento

del processo di educazione alla conoscenza

interreligiosa ed interculturale tra Israele, mondo

Ebraico, Chiesa Cattolica e Santa Sede. A tale scopo,

l’Ambasciatore d’Israele ha stabilito una tradizione di

visite periodiche nelle varie Diocesi, nelle quali è

previsto prima di tutto l’incontro con i Vescovi e poi

conferenze in atenei e seminari, scuole ed istituti di

studio cattolici, nonché interviste per i media locali.

L’Ambasciatore, inoltre, porta avanti un’attività

quotidiana vis-a-vis con gli esponenti della Curia

Romana anche per promuovere visite di autorità e

personalità Israeliane.Intorno a ciò, si svolge un

continuo contatto con i giornalisti vaticanisti per dare

il massimo rilievo alle posizioni dello Stato e del

Governo d’Israele, in ambito cattolico.Uno dei traguardi

principali dell’Ambasciatore d’Israele è operare al fine

di portare alla conclusione l’Accordo Finanziario ed

S.E. ODED BEN-HURAmbasciatore d’Israele presso la Santa Sede

Carità Politica 55

Amongst the Diplomatic Corps accredited to the Holy

See, it seems to me that the role of the Ambassador of

Israel is a unique one. Given the particular events

which have taken place between the Jewish and

Christian peoples during the last two-thousand years,

handling the relations between the Holy See and Israel

requires particular tact and greater sensitivity.

Centuries of persecution and anti-Semitism have created

a detachment that has favoured the rising of hate and

prejudice. Even worse, a gap of ignorance has formed

between us: one that we wish could be filled through

the process of educating each other towards mutual

respect. The agenda of the Ambassador of Israel to

the Holy See, among its main goals, includes a closer

study in order to understand at best the Ecclesiastic

world, the need for creating an infrastructure of

relations - both personal and institutional - between

the Holy See and Israel, and the promotion of cultural

as well as academic events. The most important task,

however, is that of strengthening the process of

education towards religious and inter-cultural

awareness between Israel, the Jewish world, the

Catholic Church and the Holy See. In order to do so,

the Ambassador of Israel has established the tradition

of periodic visits to the various Dioceses, which, most

importantly, include a visit to the Bishop, plus

conferences held in universities and seminars, Catholic

schools and institutions, not to mention interviews

given to the local media. In addition, the Ambassador

has daily meetings “vis-à-vis” with the representatives

of the Roman Curia aimed, among other things, at

promoting visits of authorities and important people

from Israel. In the background, continuous contact is

carried out with Vatican journalists in order to give

the utmost relevance to the positions of the State and

Government of Israel within the Catholic Church.

One of the main goals of the Ambassador of Israel is

Page 56: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica56

Economico tra Santa Sede e Stato d’Israele, che

stabilisce i parametri di diritti e doveri delle comunità

Cattoliche in Israele. Altro obiettivo concreto è la

promozione dell’auspicata ed attesa visita del Papa in

Israele, nel corso del prossimo anno. Tra le attività

culturali, può essere citata la presentazione di mostre

itineranti, concerti, convegni - in Atenei o Istituti di

Studio Cattolici -, e lo scambio di studenti.

Grande rilievo viene anche riservato alla promozione

dei pellegrinaggi in Israele-Terra Santa, così come

vanno ricordati i rapporti con associazioni, come Carità

Politica, appunto, e movimenti Cattolici come

Sant’Egidio, Focolarini, Meeting Internazionale di

Rimini, con la partecipazione dell’Ambasciatore ai

loro lavori.

Per ultima, ma non ultima, va menzionata la creazione

dell’Associazione Cattolici, Amici d’Israele, dalla

quale si spera e ci si aspetta che nasca una rete di

“ambasciatori”, che favorisca e divulghi la corretta

conoscenza culturale e religiosa della realtà Israeliana

ed una giusta informazione sui rapporti tra Santa Sede

ed Israele.

Torniamo, per concludere, a Carità Politica, con cui

l’Ambasciatore ha un rapporto che potremmo definire

“privilegiato”. L’Associazione è un ottimo strumento

per facilitare gli incontri tra il Corpo Diplomatico

accreditato presso la Santa Sede ed il mondo

Ecclesiastico, così come con quello politico e sociale;

essa contribuisce all’arricchimento di tutti noi, dandoci

la possibilità di conoscere da vicino una varietà di temi

ed aspetti del massimo interesse, che, altrimenti, non

farebbero parte della nostra quotidianità. A tal proposito,

vorrei suggerire che, nell’ambito dell’attività annuale,

per approfondire la conoscenza sia dei temi che dei

relatori, si desse più spazio al dibattito. Mentre affido

queste mie riflessioni, come richiesto, a Carità Politica

ed al suo ideatore e “motore”, l’amico Professor Alfredo

Luciani, desidero complimentarmi per la preziosa

attività svolta fin qui dall’Associazione, alla quale

auguro sempre maggior successo.

that of working towards the completion of the Financial

and Economic Agreement between the Holy See and

the State of Israel, thereby establishing the rights and

duties of the Catholic communities in Israel.

Another concrete objective is that of promoting the so

hoped-for and eagerly-awaited-for visit of the Pope to

Israel next year. Among the cultural activities, it is

worth mentioning the presentation of exhibitions,

concerts, and conferences – in universities and institutes

for Catholic studies – and exchange-student

programmes. Much attention is dedicated to the

promotion of pilgrimage to Israel and the Holy Land,

as well as to the collaboration with associations and

catholic movements - such as Carità Politica - and

Catholic groups like Sant’Egidio, the Focolare

Movement, the Rimini Meeting (Meeting Internazionale

di Rimini), through the participation of the Ambassador

in their work. Last but not least, I must mention the

Association “Cattolici Amici d’Israele” (Catholic

Friends of Israel), recently formed by the Ambassador,

which – hopefully and expectedly – will generate a

network of “ambassadors” encouraging and promoting

accurate cultural and religious knowledge on the

realities of Israel and truthful information on the

relations between the Holy See and Israel. In conclusion,

let me mention again, Carità Politica, with which the

Ambassador has relations that could be defined as

“privileged”. The Association is an excellent instrument

for facilitating meetings between the Diplomatic Corps

accredited to the Holy See and representatives of the

Church, and of the political and social world, as well.

It contributes to enriching all of us, by giving us the

opportunity to get acquainted with a variety of topics

and aspects of great interest, which, otherwise, would

not be part of our daily agenda. In this regard, I would

like to suggest that, within its annual activities and in

order to achieve a better understanding of the issues

and the speakers, more time be given for debate.

While entrusting these thoughts of mine, as requested,

to Carità Politica and its creator and “prime mover”,

my friend Professor Alfredo Luciani, I would like to

commend the precious work carried out so far by the

Association, and assure my best wishes for its growing

success.

Page 57: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 57

Repubblicadi Cina

S.E. CHOU-SENG TOUAmbasciatore della Repubblica di Cina (Taiwan) presso la Santa Sede

L’Associazione Internazionale Carità Politica offre

vari tipi di servizi al Corpo Diplomatico accreditato

presso la Santa Sede. Innanzi tutto, essa crea un legame

fra gli Ambasciatori presso la Santa Sede favorendo

la cooperazione reciproca e organizzando incontri volti

alla promozione della comprensione dei principi di

fratellanza e universalità della famiglia umana. Questo

dà l’opportunità ai rappresentanti del Corpo Diplomatico

che hanno presentato le Lettere Credenziali al Santo

Padre di rinnovare l’appello per la pace.

Quando temi di interesse comune sono discussi in un

contesto multi-culturale come quello in cui si svolgono

gli incontri di “Carità Politica”, le barriere linguistiche

sono molto ridotte e tutti i partecipanti parlano e

capiscono la stessa lingua universale, basata sulla

solidarietà e l’amore fraterno, col sommo e

fondamentale obiettivo di raggiungere la pace.

Il significato di “Carità Politica” bene si colloca nella

natura unica della diplomazia del Vaticano. Gli

Ambasciatori presso la Santa Sede non hanno a che

fare con questioni economiche o commerciali, essi

sono chiamati a rappresentare le proprie nazioni

nell’ambito della missione specifica della Santa Sede,

la cui diplomazia si impegna instancabilmente a

promuovere la coesistenza e la cooperazione delle

comunità e dei popoli. Questa constatazione ci porta

al secondo tipo di servizio reso da “Carità Politica”

agli Ambasciatori e ai Diplomatici accreditati presso

la Santa Sede: l’Associazione crea il dialogo e la

comprensione fra le Nazioni. Fa nascere la speranza

The International Association “Carità Politica” renders

several types of services to the Diplomatic Corps

accredited to the Holy See. First of all, it creates a

liaison between the Ambassadors to the Holy See by

advocating mutual cooperation and by organizing

meetings to promote the understanding of brotherhood

and universality of the human family. This provides

the representatives of the Diplomatic Corps who have

presented the Letters of Credentials to the Holy Father

with the opportunity to renew their call for peace.

When issues of shared interests are brought up in a

multi-cultural context such as the one created during

the meetings of “Carità Politica”, language barriers

are greatly reduced and the universal language of

solidarity and brotherly love, whose utmost and ultimate

goal is peace, is spoken and understood by all the

participants.

The significance of “Carità Politica” well fits in the

unique nature of Vatican Diplomacy. Ambassadors to

the Holy See do not deal with economic or trade issues,

they are called to represent their countries by abiding

with the specific mission of the Holy See. Holy See

diplomacy is indefatigably engaged in promoting

coexistence and cooperation of the human communities

and of peoples. This brings us to the second service

that “Carità Politica” renders to Ambassadors and

Diplomats accredited to the Holy See: it creates

dialogue and understanding among Nations. It creates

hope along the path towards the living together of all

peoples in the name of peace.

Page 58: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica58

lungo la via verso la coesistenza di tutti i popoli nel

nome della pace.

Nel Suo Messaggio per celebrare il Giorno Mondiale

della Pace per l’Anno 2001 intitolato “Dialogo Fra

Culture per una Civiltà di Amore e di Pace”, il Servo

di Dio Giovanni Paolo II disse: “… il dialogo è un

mezzo privilegiato per costruire una civiltà di amore

e di pace… il tema del dialogo fra le culture e le

tradizioni è fondamentale per la ricerca della pace”.

Nel corso degli incontri organizzati da “Carità Politica”,

gli Ambasciatori hanno l’opportunità di parlare dei

loro paesi, le loro culture, le loro religioni – allo stesso

tempo, chi li ascolta ha l’opportunità di conoscere

meglio altri popoli grazie alle parole di una fonte molto

attendibile ed affidabile. Sicuramente, col dialogo si

promuove la conoscenza reciproca e la conoscenza

previene gli scontri di civiltà. Nel promuovere relazioni

amichevoli fra diverse civiltà, culture e religioni in un

mondo che si avvia sempre più verso la globalizzazione

e l’internazionalizzazione, “Carità Politica” contribuisce

alla missione degli Ambasciatori presso la Santa Sede:

la promozione e la creazione di una nuova civiltà basata

sulla solidarietà e la pace.

Per il futuro, ci si auspica che questa lodevole

Associazione possa continuare a forgiare nuovi legami

e a riunire gruppi coesi ed integrati di diplomatici.

Perché questo si avveri, è necessario proporre in

continuazione temi stimolanti e attuali, cercando di

trovare argomenti di interesse comune che incoraggino

gli Ambasciatori a partecipare sia come conferenzieri

che come pubblico. La presenza di rappresentanti del

Vaticano che delucidano il pubblico sulla politica della

Santa Sede e sui punti di vista del Vaticano in merito

ai temi proposti è una componente essenziale ai fini

del completamento del quadro di conoscenza e

comprensione. Inoltre, l’Associazione dovrebbe

garantire traduzioni di alta professionalità in una o due

lingue oltre l’italiano, principalmente inglese e francese.

La fedeltà delle traduzioni è fondamentale per l’esito

positivo degli incontri.

Auguro all’Associazione Internazionale Carità Politica

un grande successo nel suo cammino verso la

promozione delle relazioni amichevoli fra diverse

civiltà, culture e religioni del mondo.

In His message for the Celebration of the World Day

of Peace for the Year 2001 entitled “Dialogue Between

Cultures for a Civilization of Love and Peace”, the

Servant of God John Paul II said, “… dialogue is a

privileged means for building the civilization of love

and peace… the theme of dialogue between cultures

and traditions is crucial to the pursuit of peace”.

During the “Carità Politica” meetings, Ambassadors

are given the opportunity to speak about their countries,

their culture, their religion – the listener, in turn, is

given the opportunity to learn more about other

populations through the words of a highly respectable

and trustworthy source. Indeed, dialogue promotes

understanding and understanding prevents clashes

among civilizations. By promoting friendly relations

among peoples, cultures and religions in a world

moving ever more towards globalization and

internationalization, “Carità Politica” contributes to

the mission of the Ambassadors to the Holy See: the

promotion and the creation of a new civilization based

on solidarity and peace.

In the future, it is hoped that this praiseworthy

Association may keep on forging new ties and cohesive

and integrated groups of Diplomats. In order to do so,

the proposal of interesting and current topics must be

continuously offered, trying to find themes of mutual

concern that stimulate Ambassadors to participate

both as speakers and as audience. The presence of

Vatican representatives who elucidate the audience on

the Holy See’s policy and views on the said matters is

also essential to complete the frame of knowledge and

understanding. Furthermore, the Association should

guarantee highly professional translations in one or

two languages in addition to Italian, namely English

and French. The accuracy of the translations is

fundamental to the successful outcome of the meetings.

I wish the International Association “Carità Politica”

great success in its path towards the promotion of

friendly relations among peoples, cultures and religions

around the world.

Page 59: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 59

Stati UnitiPace tra i governi

In dieci anni, l’Associazione Internazionale Carità

Politica, sotto la guida ispiratrice del suo fondatore e

presidente Prof. Alfredo Luciani, ha promosso con

coerenza una nuova consapevolezza sull’importanza

della pace tra governi e istituzioni, elevando l’etica a

principio fondamentale nelle relazioni internazionali.

Gli Stati Uniti d’America e noi come Ambasciata

americana presso la Santa Sede perseguiamo

costantemente questi nobili fini.

Gli Stati Uniti sono convinti che la pace e la giustizia

potranno essere realizzati solo quando il dialogo tra le

differenti culture e religioni sarà franco e leale. Il

Presidente Bush ha ribadito in molte occasioni che la

libertà di religione è un potente antidoto all’estremismo

religioso e al terrorismo.

Riflettendo sui rapporti tra libertà, stabilità, religione

e cultura, abbiamo colto il valore dell’impegno di

Carità Politica negli anni, per promuovere il dialogo,

condizione fondamentale per rendere possibile la pace

nel mondo.

Gli Stati Uniti riconoscono che la promozione della

pace sia un’impresa enorme. Infatti non si devono

impegnare solo i governi, ma anche le organizzazioni

non governative i e leader religiosi. Ecco perché noi

lavoriamo in stretto rapporto con molte organizzazioni

e associazioni che condividono i nostri ideali. Tra

queste includiamo Carità Politica. Siamo sicuri che

questi sforzi collettivi predisporranno i governi, le

associazioni non governative, gli uomini e le donne di

buona volontà, in ogni parte del mondo, a sollecitare

le coscienze dei governanti per un maggior impegno

per la salvaguardia dei diritti umani e la promozione

della tolleranza verso differenti culture e religioni.

Gli Stati Uniti sono convinti che gli aspetti che ci

S.E. FRANCIS ROONEYAmbasciatore degli Stati Uniti d’America presso la Santa Sede

Peace Among Governments

For ten years now, the Carità Politica International

Association, under the inspirational leadership of its

founder and president Professor Alfredo Luciani, has

consistently fostered a new awareness of peace among

governments and institutions and raised ethics to be

the governing principle of international relations. The

United States and we at the U.S. Embassy to the Holy

See are equally dedicated to these noble goals.

The United States is convinced that peace and justice

are possible only when there is a spirit of frank and

open dialogue between different religions and cultures.

President Bush has said on many occasions that

religious freedom is a powerful antidote to religious

extremism and terrorism. Reflecting on the connections

between liberty, stability, religion and culture, we can

see the value of Carità Politica’s efforts over the years

in fostering dialogue and, in turn, chances at world

peace.

The United States recognizes that the promotion of

peace is a massive undertaking. It is not only a job

for governments, but also for religious leaders and

non-governmental organizations. That is why we work

closely with an array of dedicated organizations and

associations who share our commitments. That includes

associations like Carità Politica. We do so in the belief

that these collective efforts will better prepare

governments, NGOs and men and women of good will

everywhere to stir the consciences of governments that

need to do more to safeguard human rights and promote

tolerance of cultural and religious differences.

The United States stands convinced that much more

unites us as citizens of the world than divides us.

Across all borders, we share a common humanity.

While the color of our skin, the language we speak, or

Page 60: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica60

accomunano, come cittadini del mondo, sono maggiori

di quelli che ci dividono. Al di là di tutte le frontiere

noi condividiamo una umanità comune. Sebbene il

colore della pelle, la lingua parlata o il modo in cui

crediamo possano essere differenti, i popoli aspirano

al dialogo, alla partecipazione attiva nella propria

società, alla libertà di culto, alla sicurezza e perseguono

un’educazione, un lavoro e grandi opportunità per i

propri cari.

Al centro delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti

d’America e Santa Sede c’è una visione e un dovere

comuni: promuovere e difendere la dignità di ogni

uomo, donna e bambino.

Con tale spirito, gli Stati Uniti d’America sono

fortemente impegnati nella difesa dei diritti umani,

nella promozione della libertà di religione, dello

sviluppo del dialogo e della tolleranza tra i popoli con

differenti fedi e culture. Come Ambasciata degli Stati

Uniti presso la Santa Sede ci dedichiamo alla

promozione dei valori etici che riteniamo fondamentali

per la vita delle persone, con particolare attenzione

alla sacralità della vita, principio indispensabile per

tutelare la dignità di ogni essere umano, l’importanza

della famiglia, per sostenere la solidarietà e l’impegno

per la pace. Inoltre ricerchiamo la libertà vera ed

opportunità economiche eque e per tutti. Ad esempio,

lavoriamo per mettere fine alla piaga del traffico di

esseri umani e per sviluppare, in modo equilibrato, le

scoperte ottenute dalle moderne tecnologie biogenetiche

per sconfiggere la fame.

Con Carità Politica condividiamo l’idea che gli

Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede, tutti

insieme, possono fare molto per costruire un mondo

in cui i singoli individui e i popoli accettino

consapevolmente di avere responsabilità verso gli altri

esseri umani e verso tutti gli abitanti della Terra.

In occasione del decimo anniversario dell’Associazione

Internazionale Carità Politica il mio plauso va al

costante impegno profuso in questi anni; sono inoltre

convinto che il Corpo Diplomatico presso la Santa

Sede si sia arricchito anche grazie al suo spirito

disinteressato e alla sincera amicizia che ha offerto

costantemente e generosamente.

the way we worship may be different, people

everywhere aspire to speak their minds, participate in

their society, worship freely, live in security, and pursue

education, jobs and greater opportunities for their

families.

At the core of the diplomatic relationship between the

United States and the Holy See lies a common vision

and task: to promote and defend the dignity of every

man, woman and child. In that spirit, the United States

is committed to the vigorous defense of human rights,

the promotion of religious freedom, and the

advancement of dialogue and tolerance among people

of different faiths and cultures. We at the U.S. Embassy

to the Holy See stand dedicated to the promotion of

ethical values that are fundamental for the life of a

people, namely, the sacred meaning of life, the dignity

of each human being, the importance of the family, the

duty of solidarity and a commitment to peace. We seek

true freedom and economic opportunity for all. For

example, we work to put an end to the scourge of

trafficking in persons and to advance in a balanced

way the new possibilities offered by current biogenetic

technologies to feed the hungry. And like Carità Politica,

we agree that together ambassadors to the Holy See

can do a great deal to build a world in which individuals

and peoples accept that they have responsibilities

towards other human beings, and to all inhabitants of

the earth.

On its tenth anniversary, I applaud the contributions

of Carità Politica International Association and stand

convinced that the Diplomatic Corps to the Holy See

is richer for the spirit of disinterested and sincere

friendship it has consistently and generously offered.

Page 61: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 61

SveziaS.E. FREDRICK VAHLQUIST

Ambasciatore di Svezia presso la Santa Sede

Caro professore Luciani!

Prima di tutto desidero ringraziarLa per la sualettera del 9 giugno 2006.Concordo nel sottolineare l’importanza del lavorosvolto dagli Ambasciatori presso la Santa Sede, conparticolare riferimento alla possibilità di creare dialoghiinterculturali ed interreligiosi. Sono sicuro che la SuaAssociazione, Carità Politica, possa incoraggiare efacilitare le relazioni tra gli Ambasciatori presso laSanta Sede, i vari paesi e le organizzazioniinternazionali. Come Lei ha scritto, Professore, caritàe solidarietà sono due parole chiave per lacollaborazione internazionale. Vorrei evidenziare chela politica estera svedese ha una lunga tradizione disolidarietà e carità, fondata sull’alto valore dellagiustizia, molto sentito dal popolo svedese. Per noi èimportantissima l’uguaglianza tra i vari popoli e ladignità di ogni vita umana, sia nel nostro paese che alivello internazionale. La carità è anche una questionedi interesse comune e le leggi internazionali ispiratead essa, non possono che giovare alla solidarietà inquanto creano fiducia e sicurezza.Come Ambasciatore della Svezia presso la Santa Sedeho il privilegio di fare da ponte tra due mondi, la SantaSede e la Comunità Internazionale. Desidero evidenziarela grande importanza del ruolo delle Nazioni Unite perla promozione della pace, della sicurezza e per larealizzazione di un dialogo capace di debellare laviolenza, la guerra e l’oppressione. Come da Leisottolineato è la via maestra per unire le forze ecombattere il terrorismo internazionale.Vorrei infine aggiungere che sono convinto che il forumdella Domus Carità Politica sia di grande importanzaper creare occasioni di dialogo e di lavoro comune persuperare l’angoscia e sconfiggere terrorismo e guerra.

Profitto dell’occasione per esprimerLe, Professore, lamia più alta considerazione.

Dear professor Luciani,

First of all I wish to thank you for your letter dated9 June 2006. I agree that it is always important to emphasize thework of the Ambassadors to the Holy See and theirpossibility to build bridges and create intercultural-aswell as interreligious-dialogues. I am certain that yourorganisation Carità Politica can influence and facilitatethe work between Ambassadors to the Holy See andother countries and international organisations.As you wrote, Professor, compassion and solidarityare two key words when it comes to internationalcollaboration. I would like to underline the fact thatSweden’s foreign policy has a tradition of solidarityand compassion, which is based on the Swedish people’sstrong conception of justice, the equal value of allpeople and a life in dignity for everyone-both in ourown country and internationally. Not at least iscompassion also a question of common interest, whichis where international law comes in the pictures, henceinternational law benefits of solidarity since it createstrust and security.In my capacity as Ambassador of Sweden to the Holysee I have the privilege to be a bridge between twoworlds; the holy See and the International Community.It is therefore in my interest to highlight the greatimportance that the United Nations play forinternational peace and security and in creating adialogue to eliminate violence, war and oppression.Just as you emphasize, this is a way to join forces withthe aim to fight international terrorism.I would also like to add that I am certain that the forumof Domus Carità Politica is of great importance increating dialogues and work together in order to findsolutions to terror and war.

I take this opportunity to express to you, Professor, theassurances of my highest consideration.

Page 62: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica62

FederazioneRussa

Caro professore Luciani!

Vorrei associarmi a tutti coloro che conoscono e

amano la Sua Associazione e dire subito che la Lettera

mi pare non solo di grande interesse storico, politico

e pratico, ma anche di grande attualità perché non è

solo uno sguardo oggettivo e giusto sulla vita passata

dell’Associazione e sul suo contributo ai difficili dieci

anni vissuti dall’Umanità e dal Cristianesimo alla fine

del XX secolo, ma rappresenta un programma molto

concreto, dettagliato, allo stresso tempo teorico e pratico

della futura azione della nostra Associazione.

Mi ricordo con grande simpatia le nostre conferenze

digli anni novanta all’Università Gregoriana, poi gli

incontri nei saloni dell’Associazione stressa, negli

uffici dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede

organizzati da Carità Politica. Essi costituiscono

momenti indimenticabili della vita così attiva del nostro

Corpo Diplomatico, le occasioni preziose di contatti,

tanto ufficiali che umani, tra i colleghi che permettevano

di conoscerci meglio, apprendere le cose veramente

interessanti sui paesi da loro rappresentati, scambiare

le nostre idée e giudizi sulla vita internazionale e la

situazione nel mondo.

Sono state tante le proposte e le cose fatte da Carità

Politica nel campo umano, culturale, artistico, scien-

tifico. Tra i miei più bei ricordi a questo proposito c’è

la famosa mostra mondiale di pittura cui ha partecipalo

con un suo ormai famoso dipinto la giovane Russa di

grande talento Natalia Zarkova.

Riprendendo il tema della Lettera dell’Associazione

S.E. G.V. URANOVGià Ambasciatore della Federazione Russa presso la Santa Sede

Dear Professor Luciani!

I would like to join in with the others who know

and love your association and say how your Letter

seems not only of great historical, political and practical

interest, but also extremely relevant, giving, not only

an objective and just view point of the past actions of

the Association and its contribution to the last years

of the XX century, a time, undoubtedly difficult for

humanity and Christianity, but also representing a

concrete, yet detailed, both in theory and in practise,

program for the Association’s future actions.

I remember with great fondness our conferences held

in the ‘90’s at the Gregorian University and in the

reception hall of the Association itself. These encounters

constitute some of most the unforgettable moments of

our active life as members of the Diplomatic Corps,

precious occasions to get know each other better, learn

interesting facts pertaining to the countries represented

and exchange ideas and opinions on international life

and world conditions.

Numerous were the proposals made and deeds carried

out by Carità Politica in the humane, cultural, artistic,

scientific fields. I will take the occasion to recall, in

particular, the famous international art exhibition in

which the young Russian with great talent, Natalia

Zarkova participated.

Resuming the topic of the Association’s Letter I must

ascertain that it is a fundamental document, destined

to work well in the near future. From this point of view

I would like to underline the special, at least as far as

A
Nuovo timbro
Page 63: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 63

devo constatare che si tratta di un documento

fondamentale per chi è destinato a lavorare molto bene

nel futuro, anche prossimo. Da questo punto di vista

vorrei sottolineare la speciale, per conto mio, importanza

della Parte III della Lettera cui materie e idee mi sono

particolarmente vicine. Penso che sarebbe molto utile

parlarne e discuterne specialmente durante un incontro

o Congresso organizzato dall’Associazione Carità

Politica.

Con migliori auguri e

grandissima stima,

G.V. UranovAmbasciatore Straordinario e Plenipotenziario,

Professore all’Università MGIMO (Mosca)

I am concerned, importance of the third part of the

Letter, whose subjects and ideas are particularly close

to my heart. I feel it would be particularly helpful to

discuss them during one of our next encounters or

conferences organized by the Association of Carità

Politica.

My best wishes and esteem,

G.V. UranovAmbassador and Deputy Professor

of the University MGIMO of Moscow

Page 64: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica64

FranciaS.E. BERNARD KESSEDJIAN

Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede

“Egregio Signor Presidente,con lettera del 18 luglio ha voluto farmi pervenire la nota dell’Associazione Internazionale Carità Politica sul ruolodegli Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede. La ringrazio vivamente. Questo testo, di grandissimo interesse,è fonte di preziosi suggerimenti per svolgere al meglio la nostra missione.La prego di ricevere, Signor Presidente, l’espressione della mia alta considerazione”.

Page 65: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 65

BrasileS.E. VERA BARROUIN MACHADOAmbasciatore del Brasile presso la Santa Sede

“Distinguished Professor,

On behalf of the Ambassador Vera Barrouin Machado, currently on vacation, I thank you for sending the document

“The International Association of Carità Politica’s Letter concerning the Bureau of Ambassadors confirmed by the

Holy See ”. The considerations made in this letter shed light on proposals and testify the importance of the

International Association of Carità Politica which you direct.

I take advantage of the occasion to send my best regards.”

Page 66: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica66

FilippineS.E. LEONIDA L. VERA

Ambasciatore delle Filippine presso la Santa Sede

“ Caro Prof. LucianiI miei più sentiti auguri! La ringrazio molto per la Sua gentile lettera, inviatami per e-mail e ricevuta solo ieri nellaquale mi invita a scrivere una riflessione sulla della Lettera dell’Associazione Carità Politica “circa l’ufficio degliAmbasciatori accreditati presso la Santa Sede”. Purtroppo ho lasciato Roma il 18 luglio scorso per andare negliStati Uniti e sono tornata solo il 23 agosto 2006; il prossimo sabato, 9 Settembre, partirò per Manila, dove presenzieròa due eventi importanti. Sono veramente dispiaciuta per non poter scrivere, per mancanza di tempo, la profondastima che ho di Carità Politica. È sempre stato un privilegio e un onore per me collaborare con Carità Politica esono sicura che ci saranno altre occasioni per dare il mio contributo. Nell’augurarLe ogni bene per questa Suaattività, profitto dell’occasione per esprimerLe la mia più alta considerazione”.

Page 67: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 67

TurchiaS.E. OSMAN DURAK

Ambasciatore di Turchia presso la Santa Sede

“Caro Professore,

grazie per la Sua lettera del 18 Luglio 2006 in cui dava informazioni dettagliate sulle attività della Sua stimata

organizzazione e sulla rivista che sarà pubblicata a Settembre.

Sono sicuro che le attività della sua organizzazione contribuiranno alla consapevolezza del dialogo interreligioso

e ad una migliore comprensione tra le diverse fedi. Tale comprensione è il modo più efficace per promuovere la

convivenza pacifica, di cui abbiamo bisogno oggi più che mai specialmente in Medio Oriente.

Profitto dell’occasione per augurare successo a Lei e alla sua organizzazione.

Con la mia più alta considerazione, Sinceramente Suo”.

Page 68: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre
Page 69: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

industryHoly See

industriaSanta Sede

Il valore aggiuntodella responsabilità sociale:

Industria e Santa Sede

Lo sviluppo delle relazioni istituzionali tra una realtà

industriale come il Gruppo Bacardi Martini e la Santa

Sede attraverso un ente di diritto pontificio come

l’Associazione Internazionale Carità Politica, centro

di incontro di tutti gli Ambasciatori accreditati presso

la Santa Sede, si inquadra perfettamente nello sviluppo

dei dibattiti sulle multinazionali e sulla necessità di

una coscienza etica delle stesse. Corporate Social

Responsibility, ovvero l’integrazione, su base volontaria,

da parte delle imprese delle preoccupazioni sociali e

ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei loro

rapporti con le parti interessate (stakeholder).

Un tema di grande attualità che il Gruppo al quale

appartengo ha da sempre posto al centro delle sue

strategie, abbinando l’ottimizzazione del profitto alla

massimizzazione del valore, espressione quest’ultima

del benessere della collettività.

Essere socialmente responsabili significa, quindi, andare

oltre il semplice rispetto di quanto prescritto dalla legge

ed investire di più nel capitale umano, nell’ambiente

e nei rapporti con le parti interessate, in breve avere

un orientamento di lungo termine che garantisca

all’impresa uno sviluppo duraturo nel tempo.

Bacardi-Martini da sempre ha ritenuto necessaria

un’attenzione particolare allo sviluppo culturale e so-

RAOUL ROMOLI VENTURIConsigliere di Amministrazione Martini & Rossi

Carità Politica 69

The added valueof social responsability:

Industry and the Holy See

The development of institutional relationships between

an industrial reality such as the Bacardi Martini Group

and the Holy See through a body of canon law such

as the International Association Carità Politica, a

rendez-vous for all Ambassadors accredited to the

Holy See, fits perfectly into the ongoing debate on

multinational companies and on the need for them to

have an ethical conscience. Corporate Social

Responsibility is the integration on the part of the

enterprises, on a voluntary basis, of social and

environmental concerns in their commercial operations

and in their relationship with the parties concerned,

the stakeholders.

It is an issue of great actuality which the Group I

belong to has always placed at the centre of its strategies

combining optimal profit to maximum value, the latter

being an expression of the collective well-being.

Being socially responsible means going beyond the

mere respect of what is prescribed by law. It means

investing on human capital, on the environment, and

on the relationships with the parties concerned. In

simple words, it means to have a long term orientation

that will guarantee the company a lasting development.

Bacardi-Martini has always thought necessary to have

a particular attention to the social and cultural

RAOUL ROMOLI VENTURIMember of Board of Directors Martini & Rossi

Page 70: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica70

ciale, alla coscienza ambientale e allo sviluppo di

tecnologie ecologiche nella convinzione profonda che

solo un comportamento etico vive nel tempo,

producendo benessere e felicità. L’intesa con Carità

Politica - volta autorevolmente all’applicazione pratica

della dottrina sociale della Chiesa al di là delle consuete

vie della carità per la scelta caratterizzante data

dall’aggettivazione della stessa - nasce con le nostre

ultime riflessioni e decisioni di azione nel campo della

“responsabilità sociale”, più particolarmente su quelle

tematiche legate al consumo e all’abuso delle bevande

alcoliche da parte dei giovani che negli ultimi mesi

hanno trovato così grande enfasi sulla stampa nazionale.

Sono, innanzitutto, da riaffermare alcuni elementi

oggettivi del panorama nel quale ci muoviamo, ovvero

che i consumi di alcol in Italia si sono dimezzati rispetto

a pochi decenni fa, che nelle statistiche mondiali l’Italia

figura al ventiquattresimo posto per consumi com-

plessivi di alcolici (vino incluso) che, quindi, risulta

evidente non esistere un’emergenza alcol nel nostro

paese. Ciò nonostante non sono da sottovalutare i

modelli comportamentali negativi del cosiddetto “binge

drinking” (bere fino allo “sballo”) che si osservano nei

giovani del Nord Europa e dei quali la globalizzazione

potrebbe favorire l’importazione nella nostra realtà

nazionale.

Riteniamo utile, di conseguenza, non essere solo

spettatori dell’evoluzione degli eventi, ma farci portatori

di contributi costruttivi per evitare le eventuali negatività

di un tale processo sul contesto sociale italiano ed

operare per intervenire con efficacia su realtà europee

meno fortunate della nostra.

Le politiche restrittive in termini di legislazione

pubblicitaria, di alta tassazione o di età legale per il

consumo con lo scopo di prevenire l’abuso hanno già

dimostrato la loro inefficacia in tutti i paesi nei quali

queste misure sono state adottate. È chiaro, ormai, agli

osservatori più attenti che rifuggono la vuota demagogia

che l’insegnamento di un corretto consumo degli alcolici

non può che passare prioritariamente attraverso

l’educazione in famiglia e a scuola. È necessario ritro-

vare quella via alla virtù della temperanza, così ben

espressa nella pubblicazione di Carità Politica -

L’Angelo della Temperanza - il bere moderato.

È in quest’ottica che siamo impegnati nel sostenere,

direttamente come azienda ed indirettamente attraverso

le nostre associazioni di categoria, in collaborazione

con le apposite istituzioni della Santa Sede e con il

Ministero dell’Istruzione, iniziative di educazione e di

development, to the environmental conscience, and to

the development of ecological technologies, in the

profound conviction that only an ethical behaviour

lives in time, producing comfort and happiness.

The agreement with Carità Politica - authoritatively

aimed, given the distinctive choice of the adjective, at

the practical application of the social doctrine of the

Church beyond the common path of charity - springs

from our last reflections and decisions of action in the

field of “social responsibility”, and more particularly

on those issues related to the consumption and to the

abuse of alcoholic beverages by the youth, which have

found great emphasis on the national press in the last

few months.

We believe, first of all, we must reaffirm some objective

elements of the scenario in which we are moving: the

consumption of alcohol in Italy has halved in

comparison with a few decades ago; in global statistics

Italy is at the twenty-fourth place for general

consumption of alcoholic beverages (including wine),

meaning that it is evident there is no alcohol emergency

in our country. Having said this, we should not

underestimate the negative behavioural models of the

so called “binge drinking” (drinking till one drops)

that are observed in the youth of Northern Europe,

models for which globalization may favour an import

in our national reality.

We think useful, consequently, not to be simple

spectators of the evolution of events, but to make

ourselves promoters of constructive contributions in

order to avoid the possible negativity of such a process

on the Italian social context and operate to intervene

effectively on less fortunate European realities.

The restrictive policies in terms of advertising

legislation, of high taxation, or of legal age for

consumption, which had the purpose of preventing

alcohol abuse have already proven to be ineffective in

all those countries where they have been adopted. It

is clear, by now, to those careful observers that reject

void demagogy that the teaching of a correct

consumption of alcoholic beverages must pass through

the education in the family and at school.

It is necessary to find again that path to the virtue of

temperance, so well expressed in the publication of

Carità Politica, “The Angel of Temperance - Drinking

in moderation”.

It is in this sense that we are committed to supporting,

directly as a firm and indirectly through our trade

associations, in collaboration with the dedicated

Page 71: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 71

sensibilizzazione nelle scuole volte alla moderazione

nel consumo delle bevande alcoliche. Le bevande

alcoliche, dal vino alla birra, dai liquori ai distillati,

dai cocktails classici alle forme più moderne dei ready

to drink, fanno parte della nostra cultura, della nostra

tradizione e hanno accompagnato nelle loro diverse

forme e tecnologie l’evoluzione dell’alimentazione

umana, della quale fanno parte a pieno titolo. È, però,

assolutamente necessario imparare a conoscere il

proprio limite di consumo ed il confine oltre il quale

non bisogna spingersi.

La frontiera più sicura del bere alcolici non è solo fatta

di quantità consumate consigliate, univoche ed assolute,

ma di una sana educazione e di un avvertito buon

senso. Un’azienda come la nostra entra poi in contatto

con migliaia di barman e di operatori del settore ed a

questi abbiamo iniziato a rivolgerci direttamente

attraverso la nostra comunicazione e le nostre

manifestazioni specializzate con iniziative divulgative

e formative per contrastare la somministrazione di

alcolici ai giovani di età inferiore ai sedici anni. Le

nostre pubblicità si chiudono con un invito a bere

responsabilmente.

Abbiamo promosso un codice di autoregolamentazione

pubblicitaria più articolato e più vincolante di quanto

non prescriva la legge, il rispetto del quale imponiamo

a tutti gli operatori di comunicazione che lavorano con

noi. Crediamo fermamente che il nostro marchio storico

M & R non significhi solamente Martini & Rossi, ma

anche Moderazione & Responsabilità, questa

convinzione ci vede, quindi, paladini a fianco di Carità

Politica, e quindi della Santa Sede, della virtù della

Temperanza. È, peraltro, evidente che il contesto dei

media e della comunicazione attuale, nonché il fatto

di vivere il mercato nel suo aspetto competitivo, nonché

di essere un’organizzazione industriale, mondiale e

complessa, composta da uomini con diversi gradi di

sensibilità e di culture nazionali, talvolta non ci rende

immuni nella realtà da alcune devianze rispetto ai

principi. Ma è nostra ferma volontà di riuscire nel

nostro intento e progressivamente e compiutamente

far convivere etica ed economia all’interno del nostro

Gruppo.

institutions of the Holy See and with the Ministry of

Education, all those initiatives of education and of

awareness in the schools aimed at moderation in the

consumption of alcoholic beverages.

Alcoholic beverages, from wine to beer, from liqueurs

to distillates, from the classic cocktails to the latest

“ready to drink”, are part of our culture, of our

tradition. They have accompanied in their diverse

forms and technologies the evolution of human nutrition,

of which they are part with full title.

It is absolutely necessary, however, to learn to know

one’s limit of consumption and the boundary beyond

which one must not step. The frontier of secure drinking

of alcoholic beverages is not only a matter of advised

consumption quantities, univocal and absolute, but of

a healthy education and of a shrewd common sense. A

firm like ours comes to contact with thousands of

barmen and of operators of the sector and it is directly

to them that we have turned through our communication

and our dedicated events, using divulging and formative

initiatives to oppose the supply of alcoholic beverages

to that youth with less than eighteen years of age. Our

advertisements close with an invitation to responsible

drinking. We have promoted a self-regulating code of

advertising which is more articulate and more binding

than what is prescribed by law. We impose the respect

of this code to all communication operators working

with us. We firmly believe that our historical brand

“M & R” doesn’t mean just Martini & Rossi, but also

Moderation & Responsibility. This conviction sees us,

then, paladins to the side of Carità Politica, and thus

of the Holy See, of the virtue of Temperance.

Nonetheless, it is evident that the context of the media

and of modern communication, the fact that we are

living the market in its most competitive form, and

being an industrial organization, global and complex,

composed by men with different degrees of sensibilities

and of different national cultures, does not make us

immune from sometimes deviating from the premises

of our principles.

But it is our firm determination to succeed in our

intents and progressively and completely make ethics

and economy live together within our Group.

Page 72: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

problèmes

problemi

VIEILLISSEMENT

INVECCHIAMENTO

Carità Politica72

I problemidell’INVECCHIAMENTO

Ricorrendo quest’anno il decimo anniversario del

riconoscimento ecclesiastico dell’Associazione

Internazionale Carità Politica, desidero unire la mia

voce al plauso di molti per quanto viene compiuto

dall’Associazione in ambito culturale e scientifico.

L’Associazione Carità Politica, fra i suoi meriti più

importanti, ha proprio il pregio di farci capire sempre

più e meglio, con opportune e qualificate iniziative, i

problemi posti dall’invecchiamento.

Inoltre, in questo ambito, l’Associazione è impegnata

a dare spazio e porre all’attenzione esperienze come

quella che di seguito cercherò di illustrare.

Certamente, in questo momento storico, segnato dal

crescente invecchiamento della popolazione, tutto ciò

è di grande importanza.

La malattia di Alzheimer

Fra tutte le patologie, la malattia di Alzheimer è la più

inquietante visto la sua rapidissima progressione e la

sua incurabilità.

Nell’area occidentale la malattia colpisce 25 milioni

di persone; in Europa ha un costo sociale pari alla

somma di quelli relativi alle malattie cardio-vascolari

Les problèmes

du VIEILLISSEMENT

Cette année se célèbre le dixième anniversaire de la

reconnaissance ecclésiale de l’Association Carità

Politica je désire unir ma voix aux nombreuses

appréciations pour ce que l’Association réalise dans

le domaine culturel et scientifique.

L’Association Carità Politica, parmi ses mérites les

plus importants, a justement celui de mieux nous faire

comprendre, par des initiatives opportunes et qualifiées,

les problèmes que soulève le vieillissement.

En outre, dans ce domaine l’Association est engagée

à donner espace et prêter attention aux expériences

comme celle que je chercherai d’illustrer ci-après.

En cette période historique, marquée par le croissant

vieillissement de la population, tout cela résulte de

grande importance.

La maladie d’Alzheimer

De toute la pathologie, la maladie d’Alzheimer est la

plus inquiétante en raison de sa fulgurante progression

et de son incurabilité.

Dans l’aire occidentale 25 millions d’individus en sont

frappés; en Europe son coût social est aussi important

que celui des maladies cardio-vasculaires et

Page 73: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 73

e cancerogene; in Francia 855.000 persone ne sono

affette e ogni anno vengono diagnosticati 225.000

nuovi casi.

Si stima che, se come previsto da alcune fonti per il

2020 verrà raggiunto in Francia il numero di 1.200.000

casi, allora solo per tale patologia verrà richiesto,

unicamente per l’aspetto assistenziale, il coinvolgimento

di un decimo della popolazione attiva; questa emergenza

socio-sanitaria rischierà di provocare l’abolizione del

divieto di eutanasia.

La malattia, oltre a colpire chi ne è affetto, si ripercuote

anche sul supporto assistenziale. La mortalità delle

persone che assistono i malati di Alzheimer è superiore

del 63% a quella dei soggetti di pari età non coinvolti

nella suddetta forma di supporto. Perché, se di cancro

si muore o si guarisce, di Alzheimer né si guarisce e

né si muore.

Pertanto, tra tutte le priorità sanitarie, emerge l’urgenza

di individuare una soluzione a questa problematica.

Le procedure e le strategie sino ad oggi prospettate

non hanno dato alcuno sbocco terapeutico.

La ragione di ciò risiede in una errata convinzione,

nell’ambito della biologia cellulare, sviluppata all’inizio

del secolo scorso e da allora non più messa in

discussione, basata sul concetto che le cellule nervose

dopo la nascita non si riproducano; “le strutture nervose

sono fisse e immutabili dalla nascita; tutto può morire

e niente può rigenerarsi”.

Questo dato fuorviante è stato corretto nel 1970 e

questa revisione è tuttora valida; l’esistenza di divisioni

cellulari da parte dei neuroblasti è oramai

universalmente riconosciuta.

cancéreuses réunies; en France 855.000 personnes en

sont touchées et 225.000 nouveaux cas se déclarent

chaque année.

On estime que si le chiffre de 1.200.000 cas prévus de

certaines sources en France pour 2020 est atteint, la

maladie mobilisera à elle seule et pour le simple

nursing un dixième de la population active et il y aura

le risque que l’interdition de l’euthanasie soit levée.

La maladie ne frappe pas que les individus mais aussi

leur entourage. La mortalité des personnes aidant est

supérieure de 63% à celle de personnes de même âge

ne s’occupant pas d’un malade. Car, si le cancer guérit

ou tue, l’Alzheimer ne guérit pas et ne tue pas.

L’urgence d’une solution s’impose donc et prévaut sur

toute autre priorité médicale. Les voies d’action

actuellement prospectées n’ont abouti à aucun débouché

thérapeutique.

La raison en est l’existence d’une erreur de biologie

cellulaire introduite au début du siècle dernier et

devenue indiscutée depuis lors, à savoir que les cellules

nerveuses ne se divisent pas après la naissance; «les

structures nerveuses sont fixées et immuables à la

naissance; tout peut y mourir rien n’y peut régénérer».

Cette erreur fut corrigée en 1970 et cette révision est

aujourd’hui validée; l’existence de divisions cellulaires

par des neuroblastes est universellement reconnue.

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Carità Politica74

Purtuttavia in concreto questa acquisizione non è ancora

in grado di influenzare positivamente la soluzione delle

problematiche neuropatologiche correlate alla malattia

di Alzheimer.

In affetti, la popolazione cellulare neuronale è costituita

da cellule differenziate, ognuna con una funzione

specifica in rapporto alla loro localizzazione (queste

non si dividono), e da una frazione di cellule generatrici,

i neuroblasti, che assicurano, attraverso la loro

replicazione, il ricambio di cellule funzionali, a mano

a mano che esse muoiono per usura o per necrosi

indotta da diverse patologie. Allo schema

antropomorfico precedentemente adottato secondo il

quale una stessa cellula neuronale possiede

alternativamente un ruolo funzionale ed un ruolo

generatore va sostituito un modello di popolazione

cellulare simile a quello delle api, all’interno del quale

l’ape regina procrea senza svolgere alcuna attività

funzionale e le api operaie assicurano la funzione ma

sono infeconde.

Il quantitativo di cellule generatrici nei vari distretti

neuronali è limitato su base genetica. In condizioni

normali questa riserva neuroblastica assicura la

normalità delle funzioni cerebrali fino al termine della

vita. Il suo esaurimento con l’età si traduce con

un’involuzione lacunare progressiva e cumulativa senza

rottura con la realtà.

Invece, il suo prematuro esaurimento porta ad una

atrofia cerebrale della aree limbiche, sede della memoria

cosiddetta “semantica”, il fondamento dei processi

nmesici. Alla disgregazione di questa memoria consegue

il progressivo affievolirsi dei rapporti tra la personalità

dell’individuo e la sua realtà modellata attraverso un

prolungato processo di elaborazione ormai completato

e non ricostruibile. Questa rottura con la realtà si

manifesta con la malattia di Alzheimer, una demenza

irreversibile dal momento che ogni sostituzione cellulare

mirata a compensare le riserve blastiche diverrebbe di

fatto inefficace, a causa del subentro di cellule neutre

nei siti svuotati, e non sarebbe in grado di ritenere il

carico mnemonico accumulato e registrato fino al

termine dell’adolescenza durante il lungo

apprendimento della memoria semantica. Per questo

motivo la disintegrazione del “Io” è irreversibile.

A mio avviso la soluzione, la sola che sia biologicamente

plausibile, consiste nel ritardare l’esaurimento della

Toutefois cette donnée tarde à être exploitée alors

qu’elle conditionne la solution de problèmes de neuro-

pathologie dont la maladie d’Alzheimer.

En fait, la population cellulaire neuronale est constituée

de cellules qui exécutent la fonction spécifique des

sites nerveux et ne se divisent pas et d’une fraction de

cellules génératrices, les neuroblastes, qui assurent

par leur division le remplacement des cellules

fonctionnelles au fur et à mesure qu’elles disparaissent

par usure ou destruction par divers aléas pathologiques.

Au schéma anthropomorphique anciennement adopté

selon lequel le même neurone avait alternativement

un rôle fonctionnel et un rôle générateur, il convient

de substituer la structure des populations, comme les

abeilles, où la reine procrée sans activité fonctionnelle

et dont les ouvrières assurent la fonction mais sont

infécondes.

La réserve des sites neuronaux en cellules génératrices

est génétiquement limitée. Dans des conditions normales

ce stock neuroblastique assure la normalité des

fonctions cérébrales jusqu’au terme de la longévité.

Son tarissement avec l’âge se traduit par une involution

lacunaire progressive et cumulative sans rupture avec

la réalité.

Par contre, son tarissement prématuré aboutit à une

atrophie cérébrale appelée limbique, qui détient la

mémoire dite «sémantique», c’est à dire la mémoire

fondamentale. La désagrégation de cette mémoire a

pour conséquence la perte des repères qui amarrent

la personnalité de l’individu à la réalité, façonnée par

un long apprentissage, qui est révolue et non

reproductible. Cette rupture avec la réalité se traduit

par la maladie d’Alzheimer qui est une démence

irréversible parce que toute suppléance cellulaire

destinée à compenser les réserves blastiques serait

inopérante du fait de l’apport de cellules neutres aux

sites déshabités et ne détiendrait pas la charge

mnémonique accumulée et inscrite jusqu’au terme de

l’adolescence au cours du long apprentissage de la

mémoire sémantique. C’est pourquoi la désagrégation

du «moi» est irréversible.

A mon avis la solution, la seule qui soit biologiquement

envisageable, consiste à retarder la tarissement de la

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riserva neuroblastica fino al raggiungimento dell’età

in cui la morbidità della malattia si attenua. Questa

strategia si basa sulla possibilità di rallentare il

sopraggiungere del processo di esaurimento, attraverso

l’inibizione dell’ormone che invece lo stimola.

Questo ormone secreto dall’ipofisi si chiama fattore

stimolante della crescita (GH). Indispensabile nel bam-

bino, diventa inutile nell’adulto e la sua scomparsa,

che accade naturalmente con il passare degli anni

oppure vieni indotta, passa inosservata e non ha alcun

effetto secondario fisiologico o patologico, né imme-

diato né ritardato. La sua inibizione permette di

rimediare al deficit di un altro ormone, la somatostatina,

che di norma inibisce il fattore stimolante della crescita

(G.H.) e la cui deficienza è correlata alla malattia di

Alzheimer.

La procedura necessaria a questa inibizione implica

un’irradiazione dell’ipofisi ai Gamma-unit; si pratica

in ambulatorio, senza invasività chirurgica, senza

anestesia, con una risposta terapeutica tra i 6 e i 18

mesi.

ANDRÉ GERNEZDottore-ricercatore patologie dell’invecchiamento

Già Membro della Fondazione Curie, per la sua opera diricerca è stato insignito della “Hans Adalbert Schweigart-Medaille” il 17 giugno 1979 a Salisburgo.

réserve neuroblastique pour parvenir à l’âge où la

morbidité de la maladie s’éteint. Elle implique de

ralentir la survenue de ce tarissement en inhibant une

hormone qui l’accélère.

Cette hormone secrétée par l’hypophyse s’appelle la

stimuline de croissance. Indispensable chez l’enfant,

elle devient inutile chez l’adulte et sa suppression, qui

survient naturellement avec l’âge ou qui est provoquée,

passe inaperçue et n’a aucun effet secondaire

physiologique ou pathologique, ni immédiat ni retardé.

Son inhibition permet de pallier la défaillance d’une

autre hormone, la somatostatine, qui est frénatrice de

la stimuline de croissance et dont la déficience est

corrélée avec la maladie d’Alzheimer.

La procédure nécessaire à cette inhibition implique

une irradiation de l’hypophyse au Gamma-unit ; elle

est ambulatoire, sans chirurgie, sans anesthésie, avec

une latence d’effet de 6 à 18 mois.

Ancien Membre de la Fondation Curie, pour son oeuvre derecherche et ses découvertes, la “ Hans Adalbert Schweigart-Medaille ” lui a été décernée le 17 juin 1979 à Salzbourg.

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Testimonianze diPersonalità Religiose

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TESTIMONY OF HIS EMINENCE CARDINAL PAUL POUPARDPRESIDENT OF THE PONTIFICAL COUNCIL FOR CULTURE

ON THE INTERNATIONAL ASSOCIATION OF POLITICAL CHARITY

ROME, SEPTEMBEROn the occasion of the Tenth anniversary of the Ecclesiastical Recognition of the International Missionary Associationof Political Charity, I am glad to give my testimony about the Association and in particular regarding the importantrelationship it has maintained over the years with the Pontifical Council for Culture.At the very outset, my heartfelt congratulations to Professor˚ Alfredo Luciani, the founder and the inspirer of theInstitute, to whom I have been connected constantly by a rich series of meetings and collaboration in variouscultural and artistic circles. ˚In fact, he has often involved me along with Pontifical Council for Culture, theDicastery of the Holy See, which I have the honour to preside, in his ever significant and interesting ventures,intended to create moments and occasions of real dialogue between peoples and diverse cultures and representativesof the Diplomatic Corps in Rome accredited to the Holy See. Besides through concurred agreements, Memorandaof understanding, various partnerships, the Association of Political Charity has widened its horizons of intervention,to make known better its goals and to contribute actually to social and cultural projects of remarkable interest.The vision of the foundation which sustains the Association of Political Charity and which inspires all its initiativesand activities aims at uniting a theory of political action inspired by charity with constant essential reference andthe Social doctrine of the Church, through a practice always marked by dialogue, profound respect for the humanperson, and the concreteness of human relationships intended for an authentic spiritual and material progress ofpersons. The goal of the Association, therefore, is in full synchrony with what has been affirmed by His Holiness,Benedict XVI, in his Homily of the Celebration with which he solemnly inaugurated his Petrine Ministry as Bishopof Rome and Pastor of the Universal Church. The Holy Father has indicated charity as the via maestra of the actionof the Church and of its pastors and has done so taking off from the image of Christ, the good Shepherd. So also,the first Encyclical of Benedict XVI, Deus caritas est is precisely dedicated to charity, and has brought us back tothe essentials of the Christian faith and practice. It can also be seen as a programmatic manifesto for the Association,which should draw from it, renewed inspiration and encouragement for its commitment.In the mission and action of the Church, and in its unique vocation is inserted and understood the original actionand specific mission of political charity, consisting indeed in entering into history, to operate in the politicaldimension, but with the original vision of charity that is with the evangelical spirit, which knows to incarnatethe newness of Christ in the very diverse situations of life and culture.The Association of Political Charity livesand nourishes itself on the vision of charity , so that its seat, the Domus Carità Politica can really be defined asThe house of dialogue or the factory of the future . I remember with joy and gratitude the many occasions of

reunion, of dialogue and of exchange, in which I have had the privilege and satisfaction of participating, and whichmake us understand better how to express effectively and concretely the vision of charity . I am referring inparticular, to the different and ever interesting sequences of meetings with the Ambassadors accredited to the HolySee, through which we have had the opportunity to dwell upon very important actual and evocative themes: todayshumanism, Learning Rome , health and longevity, to mention only some of the recent ones.I also think of the artistic events and editorials organised by the Association to valorise the artistic expressionsof various countries and cultures, as also the numerous agreements and memoranda of understanding stipulatedby the Association of Political Charity with public and private Institutions in simple but evocative ceremonies,celebrated in the Aula Magna of the Pontifical Council for Culture, where the Association is almost at home.The newness and speciality of the action of the Association of Political Charity and its President Prof. Luciani andhis able collaborators consists precisely in this capacity to bring together and to lead to dialogue ecclesiasticalpersonalities and politicians, ambassadors and entrepreneurs, men of culture and known professionals.In fact, in ten years of its activity, they have known to construct with patience and with foresight, a broad and solidnetwork of bonds, in which the institutional and formal aspect exists wisely side by side with an atmosphere offriendship and trust, fundamental for a constructive˚ dialogue without barriers, so necessary today for constructingrelationships of˚ peace and authentic collaboration between peoples and cultures. For this reason, participatingin this important goal achieved by the Association, I wish form the depth of my heart, that President Luciani andall those forming part of the Association of Political Charity, continue their mission with the same enthusiasm andthe same courage entrusting themselves ever the more to the creative breath of the Spirit, the same Spirit whichis Charity in person.

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˚Dear Professor Alfredo Luciani,

˚

As this year marks the 10th anniversary of the ecclesiastical recognition of the International Association Missionaries

of Carità Politica, I am pleased to express my sincere appreciation for all that the Association proposes and realizes

with the objective to spread the Christian message in social and political life, as it is a path towards sanctity.

In an interview granted in 1967 to a university magazine, H.E. Jos Maria Escriv , who is now venerated as a

Saint by the Church, was asked his opinion on whether political activities should be allowed within the University.

As he answered the question, Msgr. Escriv proposed an interesting definition of politics : I believe we should

first of all agree on what we intend by ˚˚ politics . Then he suggested two possible meanings of that word: a)˚ To

be interested in and to work for peace, social justice and freedom for all ;˚ b)˚ To find a concrete solution to a

certain problem, rejecting other possible and legitimate solutions, opposing those who propose the contrary (in

Christian faith and personal freedom in the social and political action, by Jos Luis Illanes, Romana, July — December

2000, p. 308). ˚

Among its most important merits, the International Association Missionaries of Carità Politica˚ is praiseworthy

because, through its initiatives, it makes us understand even better the meaning of politics and how Christians must

be involved in it, to serve and love their neighbour in the light of Incarnation.

Furthermore, the founding of˚Domus Carità Politica, which is one of the most characteristic instruments of the

Association, promotes substantial relations between Ambassadors to the Holy See, it proposes itineraries of political

culture and international themes, thus it is a providential organization which has undoubtedly demonstrated through

the years that it is able to attain its goals.

I wish to emphasize what could be regarded as a detail, but in truth is an exemplary characteristic of the Association

and of those who work in it and guide it: to experience politics and the training for it as a Christian duty, through

an unreserved and selfless service, without hypocritical craving for powerful positions. I think that is the best

schooling, from which we all can learn something, particularly if we want to profess our faith and live the Gospel

where the only Master, Jesus Christ, as he warns us against those who love to have seats of honor during banquets,

the first row seats in the Synagogues (Mt, 23, 6), teaches us not to do the same, because greatness lies in service.

The Association has rendered a great service in the first ten years of its existence and my wish is that it may continue

at length its precious, unique mission, although sometimes there might seem to be a large disproportion between

the vast world of politics in general and the smaller reality of those who operate in the International Association

Missionaries of Carità Politica. We should recall at all times the parable in which Jesus reminds us that even a

little grain, when it is sown in the earth, is less than all the seeds that be in the earth: but when it grows up it will

become greater than all herbs and shoot out great branches: so that the fowls of the air may lodge under ˚its

shadow (Mk.31 — 32).

I am confident that this will happen to the Association which for some time now has been walking around the world,

exporting a contagious passion to serve Christ in Political Charity.

From the Vatican, July 22, 2006

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Dear Professor, As I accept with pleasure your invitation, I can but recall the many occasions in which I participated in the activitiespromoted by the International Association Carità Politica, of which you are founder and president. At the same time, I congratulate you on this initiative which I hope will join other activities that foster dialogueand mutual understanding between different people and cultures. For many decades we have witnessed a staggering evolution favoured by the development of technologicalapplications that come from an ever deeper scientific knowledge on behalf of today’s human beings.The technological development of communication means as wellas the rapid movement of people and things, havecontributed in a determinant way to the phenomenon which we call globalization.In this context, economic resources are also involved in a phenomenon that produces a similar acceleration inprofit cycling and in taking decisions which can produce serious consequences in the life of nations and states.We also assist to a certain trend of “financing” economy, which often aims at an immediate speculation and atcreating revenues rather than at production and development of actual resources, where decisions are taken farfrom the place where they produce their effects, hence with little awareness about the consequences on the peoplewho live in those places.Not to mention the massive migratory phenomena, whether they are spontaneous, provoked or even programmed,often determining violent eradication with dramatic and unpredictable consequences for the people involved andfor the societies where these population “transfers” occur. Human beings are not objects that can be moved fromone place to another without causing relevant repercussions. I don’t want to talk much longer about issues that are not within my competence, however my long experience atthe service of the Holy See’s diplomatic missions has made me realize ever more deeply that action is needed alsoin politics and in relations between people. Each culture is a place where experiences, habits and values settle.Differences must be understood and experienced as the possibility of a reciprocal enrichment with dialogue andmutual respect. The absence of dialogue and knowledge produces suspects and fear. Fear often tends to generateviolence. Unfortunately, even in recent days, we are witnessing too many conflicts that augment the urgency of an actionthat foster communication, dialogue and understanding between different culture to favour threatened peace. Hence, dear Professor, the importance of politics as a service, as Christian charity, that comes into being whenthere is not only an inspiration but also a feeling of personal belonging to Christ and Church.While hoping that the members of the Association may keep on developing this sensibility and a consequent operativeability, I wish great success to the initiatives for the celebrations of the 10th anniversary of the ecclesiasticalrecognition.

Please accept my warmest regards.

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Dear Professor Luciani,

˚

I was pleased to learn that this International Association Carità Politica is marking with a range of different

activities the tenth anniversary of its recognition, by the Pontifical Council for Laymen as a Private International

Association of Lay Faithful, dedicated fundamentally to promote knowledge of the Church s Social Doctrine.

The Association which you have founded and presently direct, has organized many activities, among which a series

of important conferences with the participation of ambassadors to the Holy See, aimed at promoting, through

dialogue and constructive comparison, greater knowledge and application of Christian Social Philosophy. Every

political commitment, understood as an important contribution to the common good, in order to be effective, should

incorporate a profound spirituality and be sustained by professional competence. Political activity, when perceived

in this way, far from being subordinated to the logic of selfish and short-sighted interests, constitutes a particular

expression of the deepest Christian vocation : the service of charity , to which Pope Benedict XVI expressly calla

all Believers in Encyclical letter Deus caritas est (cf. No. 19).

Allow me to express my warm personal congratulations on this special occasion. May the memory of what has

been brought about and the joy of having reaped abundant fruits encourage you to continue with renewed enthusiasm

along the same path in the service of a generous social and political commitment, constantly inspired by the

enduring values of the Gospel.

Please be assured of my spiritual closeness and of a special remembrance in my prayers. Upon you and your

associates and upon all who follow with interest the activities of your Association, I ask the Lord s blessing.

With sentiments of˚ esteem and every good wish, I am

˚

˚

Yours sincerely.

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Dear Professor,

Ten years ago the Pontifical Council for Laity approved the Statutes of the International Association of Missionaries

of Carità Politica. This Association seeks to promote and cultivate Christian vocation in the realm of politics, by

means of research and initiatives aimed at communicating and implementing the social doctrine of the Church.

The Associations activity takes place within an area of life which is quite specific, highly structured and complex.

To ensure effectiveness, its members are called to respond faithfully and enthusiastically to the invitation addressed

by Pope Benedict XVI to those who implement and practice the Churchs work of charity in the sphere of politics.

They are to seek the guidance of faith, which becomes operative through love (cf Deus Caritas Est, No. 33). Love

has a political and social dimension, which involves the promotion of the genuine wellbeing of all, regardless of

narrow personal or corporate interest, and commitment to a wider solidarity, embracing individuals, group and

peoples, through competent and professional service.

With these thoughts and the assurance of my prayerful support, I congratulate the International Association Carità

Politica for its service over the past ten years and encourage its members to persevere faithfully and responsibly

in their mission.

With good wishes, I remain

Yours sincerely

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Contemporary society witnesses new ferments brought about by the ever closer encounter of peoples and cultures

resulting from increasing globalization, and by an existential uncertainty caused by ˚the loss of basic values as

reference points for individuals and society. It is a classic time of crisis where danger and opportunity meet. The

Political Charity International Association finds its place in this ambiguous culture with a constructive message

of its own and a confident commitment as leaven of hope.

I remember my conversations with Professor Alfredo Luciani at the time the movement he launched was taking

its first steps. In ten years the progress made has been visible and remarkable.

Today, the political engagement founded on the values of social love has become an essential service within a

perspective of transparency: responsability, openness to peaceful coexistence, dialogue with others, effective

solidarity within and between nations, support for peace and a ceaseless search for the common good. Such values

can˚ give hope to the young and build a future in which the individual may flourish in his spiritual and social

dimension.

The wish, then, is that the Association s own path of study, analysis, sharing and action may continue to move

forward toward new goals of conviviality and bear ever more abundant fruits through the power of truth and

charity.

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Dear Professor Luciani,

˚

On the occasion of the 10th anniversary of the ecclesiastical recognition of the International Association Missionaries

of Political Charity, please accept my congratulations and good wishes to you and to the other promoters and

members of the Association.

Having had the pleasure of participating in a few of the activities promoted by the Association, I am certainly

aware of its great potential as it promotes the education of citizens, dialogue among nations and knowledge of the

social doctrine of the Church, as indicated by its Charter.

It is my sincere hope that the Association may succeed in carrying out the mission proposed by our Holy Father,

Pope Benedict XVI in his first encyclical letter: The mission of the lay faithful is therefore to configure social life

correctly, respecting its legitimate autonomy and cooperating with other citizens according to their respective

competences and fulfilling their own responsibility. [ ] Charity must animate the entire lives of the lay faithful

and therefore also their political activity, lived as social charity (Encyclical letter Deus Caritas Est, n. 23).

While extending once again my congratulations to you, to Archbishop Giuseppe Molinari and to the dear Professor

Enrique Colom my congratulations, I convey my best regards.

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AN ASSOCIATION AIMED AT BUILDING A CIVILISATION OF LOVE

The celebration of the tenth anniversary of the official recognition of the Associazione Internazionale Missionari

della Carità Politica (Association of the Missionaries of Political Charity), on behalf of the Holy See, concurrent

to the thirtieth anniversary of its foundation, is surely a suitable occasion for me to manifest my praise and

congratulations to its Founder and President, Professor Alfredo Luciani. I must also mention all the profuse efforts

of the Members of the Association to promote the Evangelical values in various spheres of social and political life,

operating with the Social Teachings of the Church as its reference point.

1.˚As can be read in the Directory of the International Associations of the Faithful, published by the Pontifical

Council for the Laity in 2004 — The Association seeks to foster justice and love in each country and in relations

between countries; to stimulate dialogue between different religions activities (peace education, respect for the

environment, solidarity with the suffering); to apply the social teaching of the Church in order to contribute to

making politics a transparent workshop of ideas, proposals and projects consistent with the dignity and the

fundamental rights of the person and of the peoples, and their deep-seated and lawful aspirations; to involve the

largest possible number of citizens in political activity and in the choices that have to be made, according to the

criteria of participatory democracy, so that every community takes responsibility for its own development and can

be self-managed according to the methodology of freedom and co-responsibility. (p. 97)

˚

This is truly a noble and promising goal for the future of the good of humanity. After all, its goal — as is even

indicated in the very name of the Association — is to build a civilization of love of which both Popes Paul VI

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and John Paul II spoke. In fact, in his first Encyclical, Redemptoris hominis, (4 March 1979) Karol Wojtyla wrote:

Man cannot live without love. He remains a being that is incomprehensible for himself, his life is senseless, if

love is not revealed to him, if he does not encounter love, if he does not experience it and make it his own, if he

does not participate intimately in it. (No. 10). On other occasions the same Pope added The experience of the

past and of our own time demonstrates that justice alone is not enough, that it can even lead to the negation and

destruction of itself, if that deeper power, which is love, is not allowed to shape human life in its various dimensions.

(Encyclical Dives in misericordia, 30 November 1980, No. 12). Soon after, in 1981, John Paul II strongly said to

the Diplomatic Corps in Manila: My message [ ] to you concerns precisely the power of love. A profound love

felt and truly manifested through concrete, individual and collective actions, is a driving force, which pushes man

to be true with himself. Only love can render man truly open to the appeal of need. It is the same force, fraternal

love, that may push you to greater and greater lengths of service and solidarity (18 February 1981, No. 5). Along

theses lines are the teachings of Pope Benedict XVI, who dedicated his first Encyclical precisely to the importance

of love in society and human relationships: Deus caritas est (25 December 2005).

˚

2. A positive insight of the Association is certainly the institution of the Domus Carità Politica whose task — as

confirmed in the Decree of definitive approval from the Pontifical Council for the Laity — is to link the Ambassadors

accredited to the Holy See, fostering collaboration between them and organising meetings to explore international

issues (8 December 2001). Since I became Prefect of the Congregation for Catholic Education, I have had the

pleasure of being invited three times to make presentations — at the Domus Carità Politica — and at the same time

to be enriched by those of other speakers. It was a formidable experience that allowed me to feel a sense of

universality, of friendship and sincere dialogue. Even during the various encounters with Ambassadors in the

headquarters of the Congregation, I was able to confirm how the activities of the Associazione Carità Politica are

highly considered by the Ambassadors accredited to the Holy See, since they are strongly involved in them.

˚˚˚˚˚˚˚˚˚˚˚

I believe that being an Ambassador to the Holy See is a very particular experience, one of a kind in the diplomatic

field. Their experience, in fact, does not pertain so much to economic affairs, business or even to political conflict,

rather principally to spiritual values, relations based on moral principles, protections and promotion of the dignity

of each human being and his or her inalienable rights, education - upon which many things depend, as far as the

future of the world is concerned. This activity is mainly carried out in the perspective of improving life together

and the peaceful and fruitful collaboration of all and to contribute to true integral and harmonious progress of

the Earth s citizens. Besides, living in the Eternal City — rich and eloquent in its history and monuments — is a

fortune to be envied. Even for the more than two-thousand-year old See of the Successor to Peter, with its unique

worldwide dimension, Rome has an entirely special charm and expressiveness.˚˚˚˚˚˚˚˚˚˚˚

All this creates an atmosphere favourable to more serene and profound reflections, to constructive dialogue, and

sincere bonds of friendship. I was particularly struck, in fact, by a series of meetings, organised by the Association

bearing the suggestive common title Imparare Roma (Learning Rome) (not learning in Rome, but precisely

learning Rome ). Yes, Rome is a big book of religious faith and culture, from which much can be learned.

˚

3. Therefore, I hope that the events mentioned represent for the Associazione Internazionale Missionari della Carità

Politica an opportunity for further improvement and that it may perceive the fruits of its work more and more in

the true life of humanity.

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Dear Professor Luciani,˚

The 10th ˚anniversary of the recognition of the International Association Missionaries of Political Charity, decreed

by the Pontifical Council for the Laity on September 27, 1996, gives us an opportunity to express our appreciation

for the valid initiatives fostered by the Association over the past decade. These include meetings and study seminars

for the Diplomatic Corps accredited to the Holy See.

May the commitment of the Association to the service of the Church continue to bring forth much fruit. I pray that

God may always bless your work.

Yours sincerely in Christ.

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Dear Professor,

˚

I would like to express my sincere congratulations and my best wishes for the 10th anniversary of the ecclesiastical

recognition of the Association Missionaries of Carità Politica, whose aim is to spread the Christian message in

social and political life as a way to sanctity , following and disseminating the principles of the social doctrine of

the Church. ˚

I remember that, as Prefect of the Congregation for Catholic Education, I had many meetings with you from the

very start of the Association. I participated many times in the meetings between Ambassadors to the Holy See and

the Chiefs of the Ministers of the Roman Curia. A recurring topic, which I insisted on during my exchange of ideas

with the Ambassadors who were supposed to deliver a speech, was the concept expressed by Pope John Paul II

in his book Gift and Mystery :

˙For those who are fortunate enough, to study in the capital of Christianity, it is more important to learn Rome

itself than to get a degree (a doctorate in theology can be completed elsewhere!) In the heart of Christianity,

and in the light of Saints, people from different nations come together, as if they could foresee, beyond the tragic

war which had left such a deep mark on us, a world no longer divided¨. (Gift and Mystery, Pope John Paul II ˚-

pages 51,52 — ed. By Doubleday, Catholic Truth Society).

The idea to compare the points of view of the Ambassadors with those of Holy See Chiefs of Ministries, was brilliant

and productive: on this rich soil also originated and developed the Superior Institute of Carità Politica, created

in the womb of the Association.

Renewing my wishes and congratulations, I avail myself of this occasion to renew the assurances of my sincere

consideration and friendship and to convey my best regards. ˚

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Dear Professor Luciani,

˚

˚

I thank you for your polite letter dating this July tenth in which I was informed that your International Association

will be celebrating it s tenth anniversary of ecclesiastic recognition this year.

I wish to congratulate you, as well as all the lay Missionaries of˚ Carita Politica , for, while following in the

tracks of the Church s social doctrine, you have dedicated yourselves to promoting a general acknowledgement

that policy, as according to Giuseppe Lazzati s lucid intuition, is the highest of all human activities as well as

one of the most demanding forms of charity , as splendidly defined˚ by Paul VI.

˚My˚ best regards and wishes for bountiful fruits of good,

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My Dear Professor,

˚

It is my extreme pleasure to participate in the commemoration of the tenth anniversary of the ecclesiastic

recognition of the International Association of the Missionaries of Carit Politica.

˚˚˚˚˚˚˚˚˚˚˚

Having had the possibility to meet you in person and participate in your initiatives has led me to consolidate

my belief in your Association as a fine instrument, capable of testifying faith s fertility within the ever so

delicate field of politics.

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Dear Professor,

˚

I received your kind letter of May 31,2006 along with the first issue of Carità Politica review, as well as a copy

of the volume Mediterranean Humanism which contains the reflections proposed during the meetings organized

by the Association.

˚

It is my pleasure to express my warmest congratulations on the occasion of the 10th anniversary of the Pontifical

recognition of the International Association Carità Politica, whereby it was given ecclesiastical and legal status.

Since its beginnings, the Association has offered a valuable contribution to the reflections concerning its topical

themes, particularly through the publication of its official magazine.

˚

While thanking you sincerely for the attention you have always reserved to me, I take this opportunity to convey

˚my best regards.

˚

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Dear Professor,

As the 10th anniversary of the ecclesiastical recognition of the International Association Carità Politica will recur

soon, I accept with pleasure your invitation to join the celebrations by expressing a thought of gratitude which is

inspired by the name of the Association itself.

As I recall, the Servant of God Paul VI defined politics as over-eminent charity. As Missionaries, you have grasped

the heart of his vision, which was at the same time exceptional and yet very complex to achieve. I wish you may

go ahead on this challenging path!

Personally, it was a good occasion to be with you during the cycle of meetings on New Feminism . The choice

of the topic was clever and I spoke about the migrant woman - sicut decet , because of my competence - , however

I had the chance to give a general overview in order to defend the eternal female figure. Thank you!

With cordial wishes and devoted regards.

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Dear Professor Luciani,

˚

Thank you very much for the appreciated gift of the copy of the review Carit Politica with a new typographic

appearance, and for the enclosed volume Mediterranean Humanism, which collects the interventions of the

Wednesdays of˚ Carit Politica 2004 dedicated to the meetings of civilizations of the Mediterranean Humanism.

Both testify the positive value of Carit Politica International Association, ten years after the conferment of

ecclesiastical and legal status.

I am pleased to join others in their praises for what the Association is doing. In this historical moment, marked

by globalization trends, the work of your Association has a great importance as you devote yourselves to promote

the conscience of brotherhood of the human family through dialogue and reciprocal knowledge of different traditions,

religions and cultures.

Renewing my appreciation for this publication and for the different activities promoted by your Association, I

assure you of my consideration and I will remember you in my prayers.

Devotedly Yours

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Dear and distinguished Professor,

˚

Moved by the cordial friendship, of which I am honoured and the knowledge of the precious activity carried out

by the International Association Missionaries of Carità Politica which you have founded and preside, I am pleased

to write this short statement on the occasion of the 10th anniversary of ecclesiastical recognition of this laudable

ecclesiastic and lay Association.˚

During the years in which I rendered my service to the Italian Episcopal Conference, when I was called to chair

the Committee for Charitable Works for the Third World countries, I was used to deal with charity issues related

to poverty in developing countries. In those cases the political perspective, in its higher meaning, was necessary

to avoid superficial assistance, which was convenient but not productive and to carry out effective works with a

specific, intelligent and useful aim, not only under an economic point of view. Who should have the priority of aids?

Which projects should be undertaken? Who would be available for˚ on site cooperation? etc. These were everyday

questions and those who were in Rome could not answer them easily since they could only reason out on paper

correspondence.˚

Those who made the requests were trustworthy, however it was necessary to proceed with caution ad responsibility.

The opinions of those who truthfully cared about the wellbeing of the needy were very useful in carrying out

economic charity. The cooperation of the Apostolic Nuncios, of some Ambassadors and representatives of the local

Episcopal Conferences was vital and cherished.˚ This collaboration was an expression of the real political charity

to evaluate project priorities and to allow economic charity to become humanitarian charity as well. It was not

easy to win over convenient assistance and it was sometimes difficult not to choose stronger destinations, but

selfless love for the common good and objectively urgent situations were a certain drive.˚

To spread political charity at all levels is a very noble way of exercising charity (as Paul VI had written in

Octogesima adveniens), it keeps on representing a precious service for the Church and for the world.˚

Please accept my warmest congratulations for your intuition, dear Professor, and my best wishes for your activities.

˚With sincere consideration.

˚

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Dear Professor,

˚

Thank you for your letter of August 24, 2006 and accept my cordial and brotherly congratulations for the

International Association Missionaries of Carità Politica , on the occasion of the 10th anniversary of ecclesiastic

recognition signed by Cardinal Pironio, President of the Pontifical Council for the Laity. ˚˚

I believe that the training work, is necessary today like it was ten years ago in order to educate lay men to contribute

to the promotion of common good.˚

Training of lay men is even more important today with the problems caused by the enlargement of the European

Union and by the relations with great world religions and which are brought to our attention.˚

I hope that the Association Missionaries of Carità Politica may keep on representing a point of reference for this

task, starting with the significant recognition by the Holy See.˚

Warm regards.˚˚˚

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Carità Politica116

In questi volumi sono raccolte lerealzioni e le comunicazioni che sono

state discusse negli incontri su“Essere Ambasciatori

presso la Santa Sede oggi” (1997-1999).

These books present the reports andthe statements discussed during the meetings on

“Being Ambassador to the Holy See today”

(1997-1999)

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Paolo VI

LETTERA APOSTOLICA MOTU PROPRIOCIRCA L’UFFICIO DEI RAPPRESENTANTI

DEL SOMMO PONTEFICE

Da L’OSSERVATORE ROMANO23-24 giugno 1969

SOLLICITUDOOMNIUM

ECCLESIARUM

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La sollecitudine di tutte le Chiese, alla quale siamo stati chiamati per arcano volere di Dio e della quale dovremoun giorno render conto, esige che, inviati quali rappresentanti di Cristo a tutte le genti, Ci rendiamo presenti inmodo adeguato in tutte le regioni della terra e Ci procuriamo una conoscenza accurata e completa delle condizionidelle singole chiese.Il Vescovo di Roma, infatti, in virtù del suo ufficio, ha su tutta la Chiesa una potestà piena, suprema e universale,che può sempre esercitare liberamente (Cf CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 22: AAS57 (1965), p. 26), essendo essa ordinaria e immediata (Cf CONC. VATIC. I, Cost. dogm. sulla Chiesa di CristoPastor aeternus: Denz. 1821 - 3055s); egli inoltre, come successore di Pietro è il perpetuo e visibile principio efondamento dell'unità sia dei Vescovi, sia della moltitudine dei fedeli (Cf CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla ChiesaLumen Gentium, n. 23: AAS 57 (1965), p. 27); e pertanto ha come funzione precipua nella Chiesa il tenere unitoe indiviso il Collegio episcopale (Cf CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 18: AAS 57(1965), p. 22). Con l’affidare al suo Vicario la potestà delle chiavi e con il costituirlo pietra e fondamento dellasua Chiesa (Cf Mt 16, 18), il pastore eterno gli attribuì pure il mandato di confermare i propri fratelli (Cf Lc 22,32): ciò si avvera non solo col guidarli e tenerli uniti nel suo nome, ma anche col sostenerli e confortarli, certamentecon la sua parola, ma in qualche modo anche con la sua presenza.Né possiamo passare sotto silenzio l’impegno che Ci deriva dal richiamo del buon Pastore verso quei suoi seguaciche non sono di questo ovile: il Nostro pensiero e la cura pastorale è rivolta pure a loro, perché si compia il desideriodel Signore, che si costituisca un solo gregge, un solo Pastore (Gv 10, 16). Invero, Gesù Cristo, mediante la fede,le predicazione del Vangelo, dell’amministrazione dei sacramenti e del governo amorevole da parte degli Apostolie dei loro successori, cioè i Vescovi con a Capo il Successore di Pietro, sotto l’azione dello Spirito Santo, vuoleche il suo popolo cresca e perfezioni la sua comunione nell’unità (Cf CONC. VAT. II, Decr. sull’ecumenismoUnitatis Redintegratio, n. 2: AAS 57 (1965), p. 92). Inoltre, la carità di Cristo Ci sprona, e il mandato ricevuto daDio Ci impegna a diffondere la fede e la salvezza del Cristo (Cf CONC. VAT. II., Decr. sull’attività missionariadella Chiesa Ad gentes divinitus, n. 5: AAS 58 (1966), p. 952): abbiamo infatti il dovere di annunziare a tuttiincessantemente Cristo, che è via, verità e vita (Cf CONC. VAT. II, Dich. Sulle relazioni della Chiesa con le religioninon cristiane Nostra aetate, n. 2: AAS 58 (1966), p. 741). L’esercizio di questa nostra multiforme missione imponeun intenso scambio di relazioni tra Noi e i Nostri Fratelli nell’Episcopato e le Chiese locali loro affidate: relazioniche non si possono intrattenere soltanto per mezzo della corrispondenza epistolare, ma che si esplicano mediantela visita dei Vescovi alla Sede Apostolica e mediante l’invio da parte Nostra di quegli ecclesiastici che ci rappresentanoper l’adempimento di uno speciale incarico o per una stabile permanenza presso i Vescovi delle varie Nazioni. Èben vero che il moderno progresso Ci ha offerto provvidenzialmente di portarCi di persona anche in lontanicontinenti, a visitare i Nostri figli e Fratelli, dando una nuova espressione al Nostro operato apostolico. Ma questafelice esperienza, che i molteplici e gravi impegni nella Sede Apostolica non Ci consentono di ripetere con ladesiderata frequenza, Ci ha confermato ancor più l’importanza dei mezzi di cui si sono serviti i Nostri Predecessorie di cui abbiamo fatto sopra menzione.

Carità Politica 119

SOLLICITUDOOMNIUM ECCLESIARUM

Paolo VI

LETTERA APOSTOLICA MOTU PROPRIOCIRCA L’UFFICIO DEI RAPPRESENTANTI

DEL SOMMO PONTEFICE

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La sollecitudine di tutte le Chiese, alla quale siamo stati chiamati per arcano volere di Dio e della quale dovremoun giorno render conto, esige che, inviati quali rappresentanti di Cristo a tutte le genti, Ci rendiamo presenti inmodo adeguato in tutte le regioni della terra e Ci procuriamo una conoscenza accurata e completa delle condizionidelle singole chiese.Il Vescovo di Roma, infatti, in virtù del suo ufficio, ha su tutta la Chiesa una potest piena, suprema e universale,che pu sempre esercitare liberamente (Cf CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 22: AAS57 (1965), p. 26), essendo essa ordinaria e immediata (Cf CONC. VATIC. I, Cost. dogm. sulla Chiesa di CristoPastor aeternus: Denz. 1821 - 3055s); egli inoltre, come successore di Pietro il perpetuo e visibile principio efondamento dell’unit sia dei Vescovi, sia della moltitudine dei fedeli (Cf CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla ChiesaLumen Gentium, n. 23: AAS 57 (1965), p. 27); e pertanto ha come funzione precipua nella Chiesa il tenere unitoe indiviso il Collegio episcopale (Cf CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 18: AAS 57(1965), p. 22). Con l’affidare al suo Vicario la potestà delle chiavi e con il costituirlo pietra e fondamento dellasua Chiesa (Cf Mt 16, 18), il pastore eterno gli attribuì pure il mandato di confermare i propri fratelli (Cf Lc 22,32): ciò si avvera non solo col guidarli e tenerli uniti nel suo nome, ma anche col sostenerli e confortarli, certamentecon la sua parola, ma in qualche modo anche con la sua presenza.Né possiamo passare sotto silenzio l’impegno che Ci deriva dal richiamo del buon Pastore verso quei suoi seguaciche non sono di questo ovile: il Nostro pensiero e la cura pastorale è rivolta pure a loro, perché si compia il desideriodel Signore, che si costituisca un solo gregge, un solo Pastore (Gv 10, 16). Invero, Ges Cristo, mediante la fede,le predicazione del Vangelo, dell amministrazione dei sacramenti e del governo amorevole da parte degli Apostolie dei loro successori, cio i Vescovi con a Capo il Successore di Pietro, sotto l azione dello Spirito Santo, vuoleche il suo popolo cresca e perfezioni la sua comunione nell unit (Cf CONC. VAT. II, Decr. sull’ecumenismoUnitatis Redintegratio, n. 2: AAS 57 (1965), p. 92). Inoltre, la carità di Cristo Ci sprona, e il mandato ricevuto daDio Ci impegna a diffondere la fede e la salvezza del Cristo (Cf CONC. VAT. II., Decr. sull’attività missionariadella Chiesa Ad gentes divinitus, n. 5: AAS 58 (1966), p. 952): abbiamo infatti il dovere di annunziare a tuttiincessantemente Cristo, che via, verit e vita (Cf CONC. VAT. II, Dich. Sulle relazioni della Chiesa con le religioninon cristiane Nostra aetate, n. 2: AAS 58 (1966), p. 741). L’esercizio di questa nostra multiforme missione imponeun intenso scambio di relazioni tra Noi e i Nostri Fratelli nell’Episcopato e le Chiese locali loro affidate: relazioniche non si possono intrattenere soltanto per mezzo della corrispondenza epistolare, ma che si esplicano mediantela visita dei Vescovi alla Sede Apostolica e mediante l’invio da parte Nostra di quegli ecclesiastici che ci rappresentanoper l’adempimento di uno speciale incarico o per una stabile permanenza presso i Vescovi delle varie Nazioni. Èben vero che il moderno progresso Ci ha offerto provvidenzialmente di portarCi di persona anche in lontanicontinenti, a visitare i Nostri figli e Fratelli, dando una nuova espressione al Nostro operato apostolico. Ma questafelice esperienza, che i molteplici e gravi impegni nella Sede Apostolica non Ci consentono di ripetere con ladesiderata frequenza, Ci ha confermato ancor più l’importanza dei mezzi di cui si sono serviti i Nostri Predecessorie di cui abbiamo fatto sopra menzione.Anche il Concilio Vaticano II ha riconosciuto il valore di questa prassi e, nel suo duplice aspetto, l’ha confermata,quando ha richiesto, da una parte, una maggiore presenza nella Curia Romana di persone - siano essi Vescovi, oSacerdoti, o Laici - provenienti dalle varie Nazioni, e dall’altra, ci ha domandato di meglio precisare l’ufficio e lefunzioni dei Nostri Rappresentanti (CONC. VAT. II, Decr. sulla missione pastorale dei Vescovi nella Chiesa ChristusDominum, n. 9: AAS 58 (1966), pp. 676-677).Volendo pertanto corrispondere alle istanze della Chiesa, abbiamo costituito il Sinodo dei Vescovi, i quali, rispondendoa un Nostro invito, vengono a offrirCi l’ausilio dei loro saggi consigli e di quelli dei loro Fratelli, dei quali sonorappresentanti, e vengono altresì a informarci sullo stato e le condizioni delle singole Chiese (Cf Lett. Ap. sottoforma di Motu proprio Apostolica Sollicitudo: AAS 57 (1965), pp. 775-780); similmente abbiamo voluto corrisponderealle aspettative del Concilio, quando abbiamo emanato una Costituzione per rendere stabilmente membri dei consiglidei Dicasteri e Uffici della Nostra Curia Romana, Vescovi di varie parti del mondo (Cf Lett. Ap. sotto forma diMotu proprio Pro comperto sane: AAS 59 (1967), pp. 881-884).Così, ora riteniamo di portare a compimento, in questa parte, le giuste aspettative dei Nostri Fratelli nell’Episcopato,emanando un Documento che riguarda i Nostri Rappresentanti presso le Chiese locali e presso gli Stati, in ogniparte dell'orbe. È, infatti, evidente che al movimento verso il centro e il cuore della Chiesa deve corrispondere unaltro moto, che dal centro si diffonda alla periferia e porti in certo modo a tutte e singole le Chiese locali, a tutti esingoli i Pastori e i fedeli la presenza e la testimonianza di quel tesoro di verità e di grazia, di cui Cristo Signoree Redentore Ci ha resi partecipi, depositari e dispensatori.Mediante i Nostri Rappresentanti, che risiedono presso le varie Nazioni, noi ci rendiamo partecipi della vita stessa

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Carità Politica 121

dei Nostri figli e quasi inserendoci in essa veniamo a conoscere, in modo più spedito e sicuro, le loro necessità einsieme le aspirazioni.L’attività del Rappresentante Pontificio reca innanzitutto un prezioso servizio ai Vescovi, ai Sacerdoti, ai Religiosie a tutti i cattolici del luogo, i quali trovano in lui sostegno e tutela, in quanto egli rappresenta un’Autorità superiore,che è a vantaggio di tutti. La sua missione non si sovrappone all’esercizio dei poteri dei Vescovi, né lo sostituisceo intralcia, ma lo rispetta e, anzi, lo favorisce e sostiene col fraterno e discreto consiglio. La Santa Sede, infatti,ha sempre considerato norma valida di governo nella Chiesa, quella che il Nostro Predecessore, san GregorioMagno, enunciò con le seguenti parole: Se non rispettata la giurisdizione di ciascun Vescovo, viene creataconfusione proprio da Noi, che dobbiamo custodire l ordine nella Chiesa (S. GREGORIO MAGNO, RegistrumEpistolarum, II, 285).Non si esaurisce, tuttavia, in questo pur grandissimo servizio presso le singole Chiese la missione dei NostriRappresentanti. Per un nativo diritto inerente alla Nostra stessa missione spirituale, favorito da un secolare sviluppodi avvenimenti storici, Noi inviamo pure i Nostri Legati alle supreme Autorità degli Stati nei quali è radicata opresente in qualche modo la Chiesa Cattolica.È ben vero che le finalità della Chiesa e dello Stato sono di ordine diverso e che ambedue sono società perfette,dotate, quindi, di mezzi propri, e sono indipendenti nella rispettiva sfera d’azione, ma è anche vero che l’una el’altro agiscono a beneficio di un soggetto comune, l’uomo, da Dio chiamato alla salvezza eterna e posto sulla terraper permettergli, con l’aiuto della grazia, di conseguirla con una vita di lavoro, che porti a lui benessere, nellapacifica convivenza con i suoi simili.Da ciò deriva che talune attività della Chiesa e dello Stato sono in certo senso complementari, e che il benedell’individuo e della comunità dei popoli postula un aperto dialogo e una sincera intesa tra la Chiesa da una partee gli Stati dall’altra, per stabilire, fomentare e rafforzare rapporti di reciproca comprensione, di mutuo coordinamentoe collaborazione, e per prevenire o sanare eventuali dissidi, allo scopo di giungere alla realizzazione delle grandisperanze umane, della pace tra le Nazioni, della tranquillità interna e del progresso di ciascun Paese (CONC. VAT.II, Cost. past. sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et spes, nn. 1-3: AAS 58 (1966), pp. 1025-1027).Questo dialogo, dunque, mentre mira a garantire alla Chiesa il libero esercizio della sua attività, perché sia in gradodi corrispondere alla missione da Dio affidatale, rende certa l’Autorità civile degli scopi sempre pacifici e proficuiintesi dalla Chiesa, e offre l’ausilio prezioso delle sue energie spirituali e della sua organizzazione, per ilraggiungimento del bene comune della società. Il fiducioso colloquio che così si instaura, quando interviene unrapporto ufficiale tra le due società, sancito dal complesso di usi e consuetudini, raccolto e codificato nel dirittointernazionale, dà modo di stabilire una fruttuosa intesa e di organizzare un’opera veramente salutare per tutti.Il vivo desiderio di tutti gli uomini di buona volontà, che vi sia una pacifica convivenza fra le Nazioni e si diaincremento al progresso dei popoli, è oggi espresso anche per mezzo delle Organizzazioni Internazionali, le quali,ponendo a disposizione di tutti la propria scienza ed esperienza e il proprio prestigio, non risparmiano sforzi pertale servizio in favore della pace e del progresso. I rapporti tra la Santa Sede e gli Organismi Internazionali sonomolteplici e di varia natura giuridica; presso alcun di essi Noi abbiamo istituito delle Missioni permanenti, pertestimoniare l’interesse della Chiesa per i problemi generali del vivere civile e per offrire l’ausilio della suacollaborazione.Per mettere, dunque, in giusta luce, nel contesto degli organi di governo della Chiesa, le funzioni dei NostriRappresentanti, e per dare al loro ufficio un ordinamento più adeguato alle esigenze dei tempi nuovi, tenendo contoanche del ministero pastorale dei Vescovi (CONC. VAT. II, Decr. sulla missione pastorale dei Vescovi nella ChiesaChristus Dominum, n. 9: AAS 58 (1966), pp. 676-677), abbiamo deliberato di emanare le seguenti norme sull’ufficioe le competenze dei Rappresentanti Pontifici, abrogando in pari tempo, disposizioni in vigore che siano ad essecontrarie.

I

1. Col nome di Rappresentanti Pontifici si indicano qui gli ecclesiastici, ordinariamente insigniti della dignitàEpiscopale, che ricevono dal Romano Pontefice l’incarico di rappresentarlo in modo stabile nelle varie Nazioni oRegioni del mondo.2. Essi esercitano la legazione pontificia o soltanto presso le Chiese locali, o congiuntamente presso le Chiese localie gli Stati e i rispettivi Governi. Quando la loro legazione è soltanto presso le Chiese locali, prendono il nome diDelegati Apostolici; quando a tale legazione, di natura religiosa ed ecclesiale, si congiunge anche quella diplomatica,presso gli Stati e i Governi, ricevono il titolo di Nunzio, Pro-Nunzio e Internunzio, a seconda che abbiano il grado

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di «Ambasciatori», con annesso il diritto di decananza nel corpo diplomatico, o senza tale diritto, o abbiano il gradodi «Inviato straordinario e Ministro plenipotenziario».3. Il Rappresentante Pontificio propriamente detto, a motivo di speciali circostanze di luogo e di tempo, può esseredesignato con altri nomi, quale, ad esempio «Delegato Apostolico e Inviato della Santa Sede presso un Governo».Si dà inoltre il caso di una Rappresentanza Pontificia affidata in modo stabile, ma suppletorio, ad un «Reggitore»,o ad un «Incaricato d’Affari con lettere».

II

1. Rappresentano la Santa Sede anche quegli ecclesiastici e laici che, come capi o membri, fanno parte di unaMissione Pontificia presso Organizzazioni Internazionali, o intervengono a Conferenze e Congressi. Questi hannoil titolo di Delegati o di Osservatori, a seconda che la Santa Sede sia membro o no dell’Organizzazione Internazionale,e a seconda che essa partecipi a una Conferenza con o senza diritto di voto.2. Parimenti, rappresentano la Santa Sede i membri della Rappresentanza Pontificia che, in mancanza o in assenzatemporanea del capomissione, lo sostituiscono sia di fronte alle Chiese locali, sia di fronte al Governo, col titolodi «Incaricato d’Affari ad interim».3. Le norme contenute in questo documento non riguardano i Delegati e Osservatori della Santa Sede, né «gliIncaricati d’Affari ad interim» a meno che non se ne faccia espressa menzione.

III

1. Al Sommo Pontefice compete il diritto nativo e indipendente di nominare, inviare, trasferire e richiamareliberamente i suoi Rappresentanti, in conformità con le norme del diritto internazionale per quanto concerne l’invioe il richiamo degli Agenti Diplomatici.2. La missione del Rappresentante Pontificio non cessa con la vacanza della Sede Apostolica; termina con ilcompiersi del suo mandato, con la revoca a lui intimata, con la rinuncia accettata dal Romano Pontefice.3. Salva disposizione pontificia in contrario, si applica anche al Rappresentante Pontificio la norma del RegolamentoGenerale della Curia Romana, che fissa al 75° anno di età la cessazione dell’ufficio.

IV

1. Scopo primario e specifico della missione del Rappresentante Pontificio è di rendere sempre più stretti e operantii vincoli che legano la Sede Apostolica e le Chiese locali.2. Egli inoltre interpreta la sollecitudine del Romano Pontefice per il bene del Paese in cui esercita la sua missione;in particolare deve interessarsi con zelo dei problemi della pace, del progresso e della collaborazione dei popoli,in vista del bene spirituale, morale e materiale dell’intera famiglia umana.3. Al Rappresentante Pontificio incombe pure il dovere di tutelare in concorde azione con i Vescovi, presso leAutorità civili del territorio in cui esercita il suo ufficio, la missione della Chiesa e della Santa Sede. Tale compitoappartiene anche a quei Rappresentanti pontifici che sono privi di carattere diplomatico: questi, pertanto, avrannocura di intrattenere amichevoli rapporti con le medesime autorità.4. Nella sua qualità di inviato del Supremo Pastore delle anime, il Rappresentante Pontificio promuoverà, in armoniacon le istruzioni che riceve dai competenti Uffici della Santa Sede e d’accordo con i Vescovi del luogo, soprattuttocon i Patriarchi in territorio orientale, opportuni contatti tra la Chiesa Cattolica e le altre comunità cristiane, efavorirà cordiali rapporti con le Religioni non cristiane.5. La multiforme missione del Rappresentante Pontificio è svolta sotto la guida e secondo le istruzioni del CardinaleSegretario di Stato e Prefetto del Consiglio per gli Affari pubblici della Chiesa, verso la quale egli è direttamenteresponsabile nell’esecuzione del mandato affidatogli dal Romano Pontefice.

V

1. Il Rappresentante Pontificio ha come sua funzione ordinaria di tener regolarmente e obiettivamente informatala Santa Sede circa le condizioni delle comunità ecclesiali presso le quali è stato inviato, e circa quanto può avereriflesso sulla vita della Chiesa e sul bene delle anime.2. Egli, da una parte, fa conoscere alla Santa Sede il pensiero dei Vescovi, del Clero, dei Religiosi e dei fedeli del

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territorio dove svolge il suo mandato, e ne inoltra a Roma le proposte e istanze; dall’altra si rende interprete conchi di dovere degli atti, documenti, informazioni e istruzioni che promanano dalla Santa Sede.3. Perciò, ogni Ufficio e Dicastero della Curia non ometterà di comunicargli le decisioni prese e, ordinariamente,si varrà dei suoi buoni uffici per farle pervenire a destinazione; inoltre, chiederà anche il suo parere su gli atti e iprovvedimenti da adottarsi nel territorio in cui egli svolge la sua mansione.

VI

1. In merito alla nomina dei Vescovi e di altri Ordinari ad essi equiparati, il Rappresentante Pontificio ha l’incaricod’istruire il processo canonico informativo sui candidati, e di inoltrare i nomi ai competenti Dicasteri Romani,insieme con una accurata relazione, nella quale esprimerà davanti al Signore il proprio parere e voto preferenziale.2. Nell’esercizio di questa funzione egli: a) si varrà liberamente e riservatamente del parere di Ecclesiastici e anchedi Laici prudenti che sembrino i più idonei a fornire sincere e utili informazioni, imponendo il segreto alle personeconsultate, per l’ovvio e doveroso riguardo sia ai soggetti attivi e passivi della consultazione, sia alla natura di essa;b) procederà in base alle norme stabilite dalla Santa Sede circa la proposta di nominativi per il ministero episcopalenella Chiesa, tenendo presente, in particolare, la competenza delle Conferenze Episcopali; c) rispetterà i legittimiprivilegi accordati o acquisiti, e ogni procedura speciale riconosciuta dalla Santa Sede.3. Rimangono, in ogni caso, inalterati, sia il diritto vigente circa l’elezione dei Vescovi nelle Chiese Orientali, siala prassi della designazione di candidati per circoscrizioni ecclesiastiche affidate a comunità religiose e dipendentidalla Sacra Congregazione per la Evangelizzazione.

VII

Ferma restando la facoltà delle Conferenze Episcopali di formulare voti e proposte circa l’erezione, il dismembramentoe la soppressione di circoscrizioni ecclesiastiche diocesane o provinciali, e salva la disciplina delle Chiese Orientali,è compito del Rappresentante Pontificio promuovere - anche di propria iniziativa, quando ve ne sia bisogno - lostudio di tali questioni e inoltrare le proposte della Conferenza Episcopale, corredate dal proprio voto, al competenteDicastero della Santa Sede.

VIII

1. In rapporto ai Vescovi, ai quali è affidata per divino mandato la cura delle anime nelle singole diocesi, ilRappresentante Pontificio ha il dovere di aiutare, consigliare e prestare la sua opera pronta e generosa, con spiritodi fraterna collaborazione, sempre rispettando l’esercizio di giurisdizione propria dei Pastori.2. Per quanto riguarda le Conferenze Episcopali, il Rappresentante Pontificio tenga sempre presente la estremaimportanza del loro compito, e la necessità pertanto di intrattenere con esse strette relazioni e di offrire loro ognipossibile aiuto. Pur non essendo membro della Conferenza, egli sarà presente alla seduta iniziale di ogni assembleagenerale, salva ulteriore partecipazione ad altri atti della Conferenza, su invito dei Vescovi stessi o per esplicitomandato della Santa Sede. Egli sarà inoltre informato, in tempo utile, dell’ordine del giorno dell’assemblea, ericeverà copia dei verbali, per prenderne conoscenza e trasmetterli alla Santa Sede.

IX

1. Data la natura giuridica delle Comunità Religiose di diritto pontificio e la convenienza di rafforzare la loro unioneinterna e la loro associazione in campo nazionale e internazionale, il rappresentante del Romano Pontefice èchiamato a dare consiglio e assistenza ai Superiori Maggiori residenti nel territorio della sua missione, allo scopodi promuovere e consolidare le Conferenze dei Religiosi e delle Religiose, e di coordinare la loro attività diapostolato educativa, assistenziale e sociale, in accordo con le norme direttive della Santa Sede e con le localiConferenze Episcopali.2. Egli, pertanto, sarà presente alla seduta iniziale delle Conferenze dei Religiosi e delle Religiose, e prenderà partea quegli atti che, d’intesa coi Superiori Maggiori, richiedessero la sua presenza. Sarà inoltre informato, in tempoutile, dell’ordine del giorno della riunione, e riceverà copia dei verbali, per prendere conoscenza e trasmetterli alcompetente Dicastero della Curia Romana.3. Il voto del Rappresentante Pontificio, insieme a quello dei Vescovi interessati, è necessario, quando una

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Congregazione religiosa avente la sua Casa Generalizia nel territorio di competenza del rappresentante medesimo,si propone di ottenere l’approvazione della Santa Sede e il titolo di «diritto pontificio».4. Il Rappresentante Pontificio esercita le stesse funzioni di cui ai paragrafi 1, 2, 3, nei riguardi degli Istituti Secolari,applicando ad essi ciò che è loro applicabile.

X

1. I rapporti tra Chiesa e Stato sono, normalmente, coltivati dal Rappresentante Pontificio, al quale è affidatol’incarico, proprio e peculiare, di agire in nome della Santa Sede: a) per promuoverne e favorirne i rapporti con ilGoverno della Nazione presso cui egli è accreditato; b) per trattare questioni concernenti le relazioni tra Chiesa eStato; c) per occuparsi in particolare della stipulazione di «modus vivendi», di accordi e di concordati, nonché diconvenzioni che si riferiscono a questioni della sfera del diritto pubblico.2. Nello svolgere tali trattative, conviene che il Legato Pontificio, nel modo e nella misura che le circostanzepermetteranno, chieda il parere e il consiglio dell’Episcopato e lo tenga informato dello sviluppo dei negoziati.

XI

1. Il Rappresentante Pontificio ha l’incarico di seguire con cura programmi disposti dalle Organizzazioni Internazionali,quando presso di esse non vi sia un Delegato o un Osservatore permanente della Santa Sede. È inoltre sua funzionedi: a) informare regolarmente la Santa Sede sulla attività di tali organizzazioni; b) agevolare, d’accordo conl’Episcopato locale, l’intesa per una proficua collaborazione tra gli Istituti assistenziali ed educativi della Chiesae gli analoghi Istituti intergovernativi e non-governativi; c) sostenere e favorire l’attività delle OrganizzazioniInternazionali Cattoliche.2. I Delegati e gli Osservatori della Santa Sede presso Organismi Internazionali svolgono la loro missione d’intesacon il Rappresentante Pontificio nella Nazione in cui si trovano.

XII

1. La sede della Rappresentanza pontificia è esente dalla giurisdizione dell’Ordinario del luogo.2. Il Rappresentante Pontificio, nell’Oratorio della propria sede può concedere ai sacerdoti la facoltà di ascoltarele confessioni, può esercitare le facoltà sue proprie, e compiere atti di culto e cerimonie sacre, sempre però inarmonia con le disposizioni vigenti nel territorio, ed informata, quando conviene, l’autorità ecclesiastica interessata.3. Egli può, dandone, per quanto possibile, preavviso agli Ordinari del luogo, benedire il popolo e compiere lesacre funzioni, anche pontificali, in tutte le chiese del territorio della propria legazione.4. Nell’ambito del territorio in cui svolge la sua missione, il Rappresentante Pontificio ha diritto di precedenzasugli Arcivescovi e Vescovi, non però sui Membri del Sacro Collegio, né sui Patriarchi delle Chiese Orientali, nelloro territorio, e anche fuori di esso ogni qualvolta questi celebrano nel proprio rito.5. I diritti e i privilegi inerenti alla sede e alla persona del Rappresentante Pontificio sono concessi affinché,facendone egli uso discreto e prudente, meglio si manifesti il carattere della sua legazione e gli sia reso più facileil servizio che deve prestare.Tutto quanto è stato da noi stabilito con il presente Motu proprio, ordiniamo che abbia pieno e stabile valore,nonostante qualsiasi disposizione contraria, pur meritevole di speciale menzione.

Dato a Roma, presso S. Pietro, il 24 giugno dell anno 1969, settimo del Nostro Pontificato.˚

PAOLO PP. VI

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Progetto DomusCarit Politica

Per promuovere gli ideali di convivenzadi comprensione e di amicizia tra i popoli

NEL CUORE DI ROMA LA CASA DEL DIALOGO E DELLA COLLABORAZIONE TRAI POPOLI, TRA LE CULTURE E LE RELIGIONI

IN THE HEART OF ROME THE HOUSE OF DIALOGUE AND COLLABORATIONBETWEEN ALL THE PEOPLE, BETWEEN CULTURES AND RELIGIONS

UN CENTROINTELLETTUALE

UN CENTROMORALE

UN PONTE

UN SIMBOLOE UNA REALTÀ

UN’AUTORITÀMORALE

capace di creare quella cultura politica che operasempre e comunque per il bene comune ela salvaguardia dei valori.

per promuovere la ricerca di relazioni armoniosetra le persone e i popoli.

tra la storia che viene da lontano e la cultura dellacomprensione che guarda al futuro.

d’un cammino di convivenza tra ipopoli nel nome della Pace.

sempre più rispettata dalla comunità internazionale.

V.le delle Milizie 140 - 00192 Roma - Tel/fax 06.3723511 - E-mail: [email protected] - Sito: www.caritapolitica.it

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mercoledìincontri

Carità Politica134

Alcuni temi

degli INCONTRI del MERCOLEDÌ

Questa pubblicazione offre un quadro delle principali manifestazioni culturali

previste per il 2000 dall’Associazione Carità Politica.

Tutte le iniziative sono a sfondo internazionale e mirano a far scoprire,

al di là di tutte le frontiere, volti di fratelli e volti di amici.

Un’eco popoli nella direzione del dialogo e della collaborazione tra le nazioni,

tra le culture e le religioni.

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Carità Politica 135

IL PENSIERO SOCIALEDELLE RELIGIONI MONDIALI

1. La religiosità è una delle connotazioni essenziali dellacoscienza umana. Rendere conto riflessivamentedell’esperienza religiosa significa sondare in profonditàle tradizioni “carismatiche” dei vari popoli. Ciò aiuta aporre le premesse perché da ogni cultura si sprigionil’autentico soffio di vita e di verità che si traduca in stiledi mutuo riconoscimento e di impegno per la promozioneumana.

2. Strettamente collegato con queste considerazioni, gliincontri di quest’anno, alla Domus Carità Politica,propongono il Pensiero sociale delle religioni mondialicome il tema su cui far sostare le nostre riflessioni ecoltivare i nostri impegni in vista di un mondo più fraternoe solidale. Si vuole mettere in rilievo l’importanzadell’elemento religioso nei rapporti umani e il valore deldialogo come metodo efficace per promuovere la pace elo sviluppo di tutta l’umanità. La convivenza, il benecomune sono aiutati dal dialogo e dalla collaborazione ditutte le confessioni religiose. La politica, il sindacato,l’impegno sociale, non bastano per abbattere le barrieredell’indifferenza e dell’egoismo, per costruire una societàpiù giusta, equa e tollerante.

3. Oggi si sta avvertendo più chiaramente che anche i valori spirituali servono alla costruzione di una società piùsensibile e fraterna. Anzi senza di essi la società diventa meno vivibile.A tale propostio abbiamo invitato i responsabili delle grandi religioni mondiali ad una riflessione di tipofenomenologico, vale a dire su come la loro religione è immersa nel mondo. Questa ricerca in ordine all’uomo,al suo rapporto con la morale, con la cultura, con la società, con lo Stato, con le diverse idee di Dio, mira aevidenziare una possibile convergenza nelle differenze.Lo scopo di tale lavoro è quello di elaborare un centro pregnante di pensiero sociale che, attingendo dalle varieespressioni di fede religiosa possa costituire uno stimolo al progresso civile.

4. Le grandi religioni del mondo possono svolgere un ruolo decisivo nel richiamare e guidare alla pace, al dialogo,alla speranza, ai grandi valori dell’uomo. Tale ruolo è amplificato e assume un ulteriore significato quando lediverse religioni uniscono la propria voce e coordinano i loro sforzi per promuovere l’armonia fra i popoli e lagiustizia nella società.

5. In tutto ciò, particolare importanza assume il considerare i seguaci di altre religioni non come persone daconvertire, ma piuttosto come persone da comprendere lasciando a Dio il ruolo di illuminare la coscienza. Nonsiamo concorrenti, ma fratelli e sorelle.

6. In conclusione, si può dire, che questa iniziativa dell’associazione Carità Politica mira a coniugare tre importantiobiettivi. In primo luogo, presentare un riepilogo organico degli insegnamenti sociale delle grandi religioni. Insecondo luogo, suscitare e alimentare una più decisa coscienza del dono e della responsabilità che tutti i fedelihanno di riflettere insieme e cercare nuove soluzioni per un futuro di pace e solidarietà. In terzo luogo, rafforzareil dialogo tra la religione Cristiana ed altre religioni.

7. Una particolare attenzione sarà posta allo specifico ruolo delle religioni nella maturazione e svolgimento dellerelazioni internazionali.

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Carità Politica136

Umanesimo Mediterraneo è tema fondamentale peril futuro dell’umanità, poiché invita a prendere coscienzadel posto centrale che la persona umana occupa neidiversi ambiti della società.Inoltre l’Umanesimo Mediterraneo può essere propostoa qualsiasi cultura; esso rivela l’uomo a se stesso nellaconsapevolezza del suo valore.Alla base dell’Umanesimo Mediterraneo c’è l’acco-glienza reciproca, la stima e la fiducia, la solidarietà,la capacità di entrare in sintonia con le altre culture,la passione per la ricerca della verità, il rispetto per lavita di tutti e di ciascuno. Sono queste le caratteristicheessenziali che l’Associazione Carità Politica intendeapprofondire attraverso il concorso e con lacollaborazione di autorevoli studiosi, politici e religiosidell’area Mediterranea.S’intende che questa iniziativa nasce, soprattutto, dallaconsapevolezza che il Mediterraneo può ritornare adessere culla di civiltà, fucina di vero progresso umano,a condizione che ogni popolo sappia riprendere ilmeglio delle sue tradizioni, della civiltà antica, perfarne oggetto di dialogo sincero, di scambio, di luogod’incontro nella pace e nella concordia.Dopo l’11 settembre diviene drammaticamente urgenteoccuparsi di come sia possibile convivere tra personediverse, tra fedi diverse, tra popoli diversi. Per questo,è importante cercare la strada dell’UmanesimoMediterraneo, così profondamente radicato nelle

aspirazioni dell’essere umano. Un Umanesimo che permette all’uomo d’oggi di ritrovare se stesso, assumendo ivalori superiori d’amore, d’amicizia e di solidarietà. Un Umanesimo nel quale le conquiste della scienza, dell’economiae del benessere sociale non si orientino ad un consumismo privo di senso, ma stiano al servizio di ogni uomo innecessità e dell’aiuto solidale per quei paesi che cercano di raggiungere la meta della sicurezza sociale.All’Umanesimo Mediterraneo la “Carità Politica” è fortemente interessata, perché nel Mediterraneo essa vede una«famiglia» di popoli, uniti da una comune civiltà e da un comune destino, non solo politico ed economico, maanche culturale e spirituale.Ne auspica perciò l’unità più stretta, che conduca tutti i Paesi a un livello di vita il più omogeneo ed alto possibilein tutti i settori della convivenza.Nello stesso tempo la Carità Politica auspica che i grandi valori spirituali e culturali che hanno animato la storiadei Paesi del Mediterraneo possano formare il ricco patrimonio ideale del mondo. Questa eredità deve suscitarein tutti i cittadini il desiderio di trasformare la comunità umana in una grande famiglia, dove le relazioni sociali,politiche ed economiche siano degne dell’uomo.La scelta dei temi, la ben nota dottrina dei Relatori, la partecipazione numerosa e qualificata di tanti religiosi,diplomatici, studiosi conferiscono la rilevanza di un avvenimento altamente culturale e di indubbio valore politico-diplomatico.

mediterraneoumanesimoUMANESIMO MEDITERRANEO

Page 139: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 137

L a Congregazione per la Dottrina della Fede harecentemente inviato una Lettera ai Vescovi dellaChiesa Cattolica sulla collaborazione dell uomo edella donna nella Chiesa e nel mondo. Benché la Con-gregazione si rivolga ai Vescovi della Chiesa Cattolica,essa esprime la speranza che queste riflessionidivengano punto di partenza per un dialogosull’argomento non solo all’interno della Chiesa maanche con tutti gli uomini e le donne di buona volontà.Peraltro il contenuto della Lettera rivela una preoc-cupazione ancora più specifica, ossia l’influenzadeleteria di alcune “correnti di pensiero” contemporaneesull’autentica promozione femminile. La Congregazionedescrive le teorie considerate problematiche, evidenziagli elementi chiave della visione biblica della personaumana, maschio e femmina, per poi indicare comequesta visione alternativa potrebbe ispirare la generosacollaborazione nella società e nella Chiesa.

Ispirata da questa Lettera della Congregazione per laDottrina della Fede, l’Associazione InternazionaleCarità Politica si è fatta promotrice di una serie diincontri su Nuovo femminismo, tema già sollecitato daGiovanni Paolo II nell’Enciclica Evangelium vitae. Sivuole cosi richiamare all’attenzione la dignità delladonna, le sue multiformi funzioni sia nella Chiesa chenella società civile, seguendo le orme delle VergineMaria.

Protagonisti degli incontri in programma saranno le Onorevoli Donne Ambasciatori presso la Santa Sede e personalitàdella Curia Romana.

Dal dipanarsi delle diverse relazioni si delineranno figure femminili profondamente diverse, quindi meritevoli diessere conosciute e rispettate nelle loro diversità.Il rapporto uomo-donna si costituisce e si determina attraverso i meccanismi della dialettica sociale ed è esso stessocausa e portata di una determinata civiltà. Di qui l’attenzione per la delineazione di una strategia di nuovo femminismoin cui gli obiettivi specifici della liberazione della donna si saldino concretamente con gli obiettivi generali di unpiù ampio disegno di trasformazione della società e di costruzione di una civiltà superiore, più libera, più giusta.

La novità ed il merito di Carità Politica sono nell’avere intuito il forte legame tra il problema della condizionefemminile ed i grossi problemi della globalizzazione, e di aver quindi collegato i temi della donna a quelli dellademocrazia delle strutture dello Stato e dell’economia, delle istituzioni, dei valori e della cultura dominante.

femminismonuovoNUOVO FEMMINISMO

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Carità Politica138

IMPARAREROMA

LEARNINGROME

Per rendere il volto della Citt esemplare per il mondo intero

A ttraverso qualificate riflessioni di alcuni Prelati della Curia Romana

unitamente alle testimonianze di Ambasciatori presso la Santa Sede e

personaggi della vita civile, si vuole intraprendere un viaggio sapienzale

nella Roma antica e moderna. Un viaggio per illustrare il significato

universale di Roma, la capacità dell’Urbe di essere patria comune a genti

diverse, per lingua, per razza e per consuetudini.

Sarà un viaggio non tanto rivolto a far rivivere il mondo antico, quanto

ad assumere in sé lo “spirito” della civiltà latina e cristiana e ad accordare

il suo valore con la realtà contingente. Un viaggio per comprendere

meglio il valore dell’uomo e il valore della democrazia intesa come

gestione partecipativa dello Stato, attraverso specifici organi di

rappresentanza e di controllo, a servizio del bene comune. Un viaggio

per fare di Roma un modello di convivenza rispettosa tra uomini e donne

di religioni e di idealità diverse.

Questa iniziativa si ispira innanzitutto a Paolo VI, che inaugurò un nuovo

stile di dialogo con l’Urbe, e poi riprende l’esortazione di Giovanni

Paolo II che, nel libro “Dio e Mistero” ha scritto: “Per chi ha la fortuna

di potersi formare nella capitale del Cristianesimo, più ancora degli studi

importante è imparare Roma stessa”.

The city as a world model

T hroughout several comments made by prelates of the Roman Curia, by Ambassadors to the Holy See and other civilians let

us follow an intellectual journey between ancient and modern Rome. A journey to illustrate the universal meaning of Rome, the

capacity of the Urbe to be (and become) homeland for diverse people. It won t be a trip to revive the splendor of the ancient

past, but it will rather be a way to take on the spirit of the Latin and Christian civilization and to bring out lessons for the

present. A journey to understand better the value of mankind and the value of democracy as state governance, through different

representative controls, committed to the common good. A journey to Rome, to bring up the city as a model of living together

between men and women of diverse ideas and faiths.

This initiative draws its inspiration from Paul VI who opened a new style of dialogue with the city. It recalls as well the piece

of advice of John Paul II, who wrote in the book Dio e Mistero : For those who are lucky enough to stop by in the capital of

Christianity, more than the study it is important to learn Rome itself”.

Page 141: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

DENOMINAZIONE - SEDE - FINALIT¸

Art. 1 - È costituita l’Associazione Internazionale

Missionari della Carit Politica. L’Associazione ha

sede in Roma ed è giuridicamente rappresentata dal

Presidente.

Art. 2 – L’Associazione Internazionale Missionari

della Carit Politica, per mezzo dei suoi membri,

impegnati nel sociale e nel politico, si propone le

seguenti finalità:

a) estendere il raggio d’azione della giustizia e

dell’amore all’interno di ciascuna nazione e nei rapporti

delle nazioni tra loro;

b) promuovere la coscienza della fraternità e universalità

della famiglia umana;

c) realizzare fra le diverse religioni il dialogo delle

opere, tra cui si devono evidenziare l’educazione alla

pace e al rispetto per l’ambiente; la solidarietà verso

il mondo della sofferenza, la promozione della giustizia

sociale e dello sviluppo integrale dei popoli;

d) sviluppare gli studi per l’approfondimento e l’appli-

cazione del pensiero sociale cristiano;

e) suscitare una presenza dinamica e responsabile nella

vita sociale e politica della propria comunità;

f) contribuire, alla luce della dottrina sociale della

Chiesa, a rendere la politica locale, nazionale e

internazionale un laboratorio trasparente di idee, di

proposte, di progetti e realizzazioni, che siano conformi

alla dignità e ai diritti fondamentali della persona e del

popolo e alle loro profonde e legittime aspirazioni;

g) coinvolgere e interessare all’attività politica e alle

scelte che si devono compiere il più vasto numero di

cittadini secondo i criteri della democrazia partecipata

NAME - REGISTERED OFFICE - AIM

Art. 1 - The International Association Missionaries of

Political Charity is constituted. The Association has its

registered office in Rome and is juridically represented

by the President.

Art. 2 - The International Association Missionaries of

Political Charity, by means of its members engaged in

social and political walks of life, sets itself the following

goals:

a) to spread the range of actions of justice and love

into each country and the relations between nations;

b) to foster the consciousness of brotherhood and

universality of human family;

c) to set, among the different religions, the dialogue of

actions, in which peace education and environmental

respect, solidarity towards the suffering world,

promotion of social justice and integral development

of the peoples have to be highlighted;

d) to develop studies for the deepening and application

of Christian Social Thinking;

e) to promote a dynamic and responsible presence of

one s ecclesiastical community in social and political

life;

f) to contribute, in the light of the Social Teaching of

the Church, to make local, national and international

politics into a transparent laboratory for ideas,

proposals, projects and plans and for their practical

execution as long as such are in conformity with the

dignity and fundamental rights of the human being and

of the people and with their deep and legitimate

aspirations;

g) to involve the greatest part of the citizens and get

StatuteStatutoSTATUTO

STATUTE

Carità Politica 139

Page 142: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica140

perché ogni comunità - piccola o grande - sia artefice

del proprio sviluppo e si autogestisca secondo la

metodologia della libertà e della corresponsabilità;

h) diffondere, per mezzo della stampa, della radio,

della televisione, nonché mediante riunioni, convegni

di studio, congressi, pubblicazioni e scuole di

formazione la dottrina sociale cristiana perché sia un

punto capitale di riferimento e una fonte ispiratrice per

tutti gli operatori politici e sociali.

ATTIVIT¸ DELL ASSOCIAZIONE

Art. 3 - L’attività dell’Associazione Internazionale

Missionari della Carit Politica si svolge attraverso:

a) il Master internazionale di specializzazione in Dot-

trina Sociale della Chiesa;

b) ricerche e raccolta di documentazione in colla-

borazione con altre istituzioni;

c) convegni, seminari, dibattiti, conferenze e mostre

a livello nazionale e internazionale;

d) incontri, convegni, seminari di studio e altre modalità

di collaborazione con il personale diplomatico

accreditato presso la Santa Sede;

e) cooperazione internazionale in iniziative di con-

sulenza, di formazione e di scambi di esperienze;

f) corsi di istruzione e formazione professionale

finalizzati a preparare figure professionali in linea con

il mercato del lavoro, curando anche la formazione di

docenti, istruttori e animatori;

g) contatti con altri enti, istituzioni ed associazioni

aventi finalità analoghe, con lo scopo di dar vita a

iniziative culturali coordinate;

h) pubblicazione e divulgazione a livello nazionale e

internazionale dei risultati delle attività svolte;

i) l’Associazione non ha scopo di lucro.

Art. 4 - Annesso all’Associazione Internazionale

Missionari della Carit Politica ed in stretto legame

con essa esiste l’Istituto Superiore Carit Politica.

L’Istituto ha carattere internazionale ed ha come scopo di:

- perfezionare ecclesiastici e laici nella Dottrina Sociale

della Chiesa, nonché nella sua applicazione;

- assicurare un’adeguata formazione morale e culturale

a quanti vogliono dedicarsi alla attività sociali e

politiche;

them interested in political activity and in the options

open to them in accord with the criteria of participated

democracy, so that every community, small and large,

may be the architect of its own development and manage

itself according to the methodology of freedom and co-

responsibility;

h) to spread Christian Social Teaching, by means of

the press, radio, television, and also reunions, study

meetings, congresses, publications, and schools of

formation, so that such teaching may be the principal

point of reference and an inspiring source for all the

social and political operators.

ACTIVITY OF THE ASSOCIATION

Art. 3 - The activity of the International Association

Missionaries of Political Charity is carried out through:

a) a Master s Degree of specialisation in the Social

Doctrine of the Church;

b) research and collection of documents in co-operation

with other institutions;

c) conventions, seminars, debates, conferences and

exhibitions at national and international level;

d) meetings, conventions study seminars and other

ways of co-operation with the diplomatic staff accredited

to the Holy See;

e) international co-operation on initiatives of consulting,

education and exchanges of experiences;

f) courses of education and training aiming to coach

professionals in line with the labour market, also

looking after taking care of teachers, instructors and

organisers;

g) contacts with other bodies, institutions and

associations having the same aim, in order to set up

co-ordinated cultural initiatives;

h) publication and popularisation of the activities

results carried out at national and international level;

i) this is a non-profit association.

Art. 4 - Belonging to the International Association

Missionaries of Political Charity and deeply connected

with it, there is the Superior Institute of Political

Charity.

The Institute has an international nature and its goals

are:

- to improve Ecclesiastics and Lay people in the Social

Doctrine of the Church and in its application;

- to ensure an appropriate moral and cultural education

Page 143: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

- promuovere, a livello post-universitario, lo studio

delle scienze sociali, economiche, politiche e giuridiche,

in rapporto alle fedi religiose.

Art. 5 - L’Associazione Internazionale Missionari della

Carit Politica esplica la sua attività principalmente

in due momenti distinti ma integrati: quello formativo

e quello operativo.

Art. 6 - Il momento formativo comprende:

a) la formazione spirituale di tutti i suoi membri effettivi

e simpatizzanti secondo la tradizione spirituale cristiana,

che ha come centro e termine Cristo nella pienezza dei

suoi misteri e nella integralità dei valori del suo

messaggio custodito e proclamato dalla Chiesa;

b) la formazione culturale intesa come conoscenza e

approfondimento della dottrina sociale cristiana e della

cultura sociale e politica; come competenza specifica

per svolgere e valutare l’attività politica secondo i

principi della sapienza cristiana; come testimonianza

e trasparenza della fede di cui si è portatori.

Art. 7 - Il momento operativo presuppone tutti i requisiti

del momento formativo e in più l’impegno, la dedizione,

lo spirito di servizio perché l’attività politica sia davvero

un esigente esercizio di carità a favore dei fratelli e di

tutta la comunità, in particolare delle categorie più

deboli e povere; perché la società abbia leggi e

ordinamenti giusti, efficienti e funzionali; perché a

tutti e a ciascuno sia garantito lo sviluppo integrale in

condizione di uguaglianza e solidarietà.

Per l’espletamento di tali scopi l’Associazione provvede

all’istituzione di organismi e società nazionali e

internazionali con funzione sia didattica che operativa,

in ambito economico, finanziario, industriale e del

lavoro, con particolare riguardo alla cooperazione con

i Paesi in via di sviluppo.

Art. 8 - Organo ufficiale di collegamento e di

informazione è il periodico Carit Politica - Gi e non

ancora.

VITA DELL ASSOCIAZIONE

Art. 9 - Sono membri effettivi dell’Associazione

Internazionale Missionari della Carit Politica fedeli

laici, celibi e coniugati che dimostrino la vocazione di

to those, who want to devote themselves to social and

political activities;

- to foster, at post-university level, the study of social,

economic, political and juridical sciences with reference

to the religious faiths.

Art. 5 - The International Association Missionaries of

Political Charity explicates its activity principally in

two distinct but integral moments: formative and

operative.

Art. 6 - The formative moment involves:

a) the spiritual formation of all its effective and

sympathiser members in accord with the Christian

spiritual tradition, which has Christ as its centre and

goal in the fullness of his mysteries and the integrity

of the values of his message proclaimed and protected

by the Church;

b) the cultural education is understood as knowledge

and deepening of political, social, cultural and Christian

Social doctrine; as specific competence for carrying

out and evaluating political activity according to the

principles of Christian wisdom; as the testimony and

transparency of faith, of which it is bearer.

Art. 7 - The operative moment presupposes all the

requisites of the formative moment and goes beyond

it to include the commitment, the dedication, the spirit

of service, so that political activity may be truly an

exercise demanding charity in favour of the brethren

and of the entire community, in particular in favour of

the weaker and poorer categories of people; so that

society may have just, efficient and functional laws

and orientations , so that to everybody and everyone

there may be guaranteed integral growth under the

condition of equality and solidarity. In order to reach

all these goals the Association provides to set up

national and international bodies and companies with

didactic and operational function, within the economic,

financial, industrial and labour field, taking particular

care of the co-operation with the developing countries.

Art. 8 - The official organ for the co-ordination and

information is the periodical called Carità Politica -

Già e non ancora .

THE LIFE OF THE ASSOCIATION

Art. 9 - Effective members of the International

Association Missionaries of Political Charity are the

lay faithful, married and unmarried who demonstrate

Carità Politica 141

Page 144: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

essere chiamati dal Signore e servire gli altri, a

impegnarsi per la comunità civile nelle sue diverse

articolazioni e istituzioni sia nei posti di gestione del

potere sia nelle strutture di base.

Art. 10 - L’adesione all’Associazione comporta

l’accettazione dello statuto e la sua perfetta osservanza.

Art. 11 - Agli aderenti all’Associazione Internazionale

Missionari della Carit Politica si richiede una regolare

vita cristiana, una professione leale e piena delle verità

di fede, la docilità al Sommo Pontefice, ai Vescovi,

nonché ai superiori dell’Associazione.

Art. 12 - Poiché i Missionari della Carit Politica sono

chiamati dal Signore a servire gli altri nella sfera

politica e sociale, la risposta a tale chiamata viene

ratificata e omologata da uno speciale «atto di

consacrazione» che ha la sua radice nella consacrazione

battesimale e cresimale.

Art. 13 - Il momento di «consacrazione» ha il suo

suggello nel pronunciamento delle promesse davanti

ad uno degli assistenti spirituali al servizio dell’Associa-

zione e ai dirigenti della stessa. Le promesse riguardano

l’impegno a vivere e a testimoniare il Vangelo nella

sua integralità, a promuovere la giustizia sociale nella

propria condizione laicale e nell’ambiente liberamente

scelto.

Art. 14 - Il pronunciamento delle promesse evangeliche

avviene dopo un biennio di formazione con esito

positivo. Il giudizio di idoneità spetta alla direzione

dell’Associazione.

La formazione avviene nello sforzo di conformarsi al

Vangelo, ed inoltre partecipando alla vita, agli impegni

e alle iniziative dell’Associazione (ritiri, convegni,

riunioni), sotto la guida di uno degli assistenti spirituali,

senza tuttavia interrompere la propria attività ordinaria.

Art. 15 - I fedeli laici attraverso il ministero della carità

politica attualizzano la nuova evangelizzazione nel

tempo e nella vita sociale della comunità e testimoniano

nella città terrena i valori del Regno.

Art. 16 - Sono soci simpatizzanti dell’Associazione

quanti contribuiscono al suo sviluppo con la loro

collaborazione personale e con oblazioni.

Art. 17 - Sono sostenitori quanti, persone fisiche o

giuridiche, contribuiscono allo sviluppo sia dell’Asso-

ciazione che delle sue attività con donazioni congruenti

con le finalità statutarie.

Art. 18 - Il Consiglio di Presidenza può nominare soci

d’onore uomini e donne benemeriti dell’Associazione.

the vocation of being called by the Lord to serve others,

and to engage themselves for the civil community in

different articulations and institutions both, in places

of influence and in basic structures.

Art. 10- Adhesion to the Association demands the

acceptation of the statutes and its perfect observance.

Art. 11 - The adherent to the International Association

Missionaries of Political Charity is required a regular

Christian life, a loyal and full profession of the truth

of faith, docility to the Supreme Pontiff, to Bishops, as

well as to the superiors of the Association.

Art. 12 - Since the Missionaries of Political Charity

are called by the Lord to serve others in the political

and social spheres, the answer to such a call becomes

ratified and approved by a special «act of consecration»

which has its root in Baptismal and Confirmational

Consecration.

Art. 13 - The moment of «consecration» has its seal

in the pronouncement of the promises in front of a

spiritual assistant to the service of the Association and

in front of its leaders. The promises concern the

commitment of living and bearing witness to the Gospel

in its integrity, and of promoting social justice in one s

lay condition and in one s freely chosen ambient.

Art. 14 - The pronouncement of the evangelical promises

takes place after a successful two-year period of

formation. The judgement of suitability rests on the

directors of the Association.

The formation consists in the effort to conform oneself

to the Gospel, and there upon in participating in the

life, commitments, and initiatives of the Association

(retreats, conventions, reunions), under the guidance

of one of the spiritual assistants, without however

interrupting one s proper ordinary activity.

Art. 15 - The lay faithful actualise, through the ministry

of political charity, the new evangelisation in the time

and social life of the community and give witness to

the values of the kingdom of God within the terrestrial

city.

Art. 16 - Sympathisers of the Association are those,

who help to develop it with their own co-operation

and oblations.

Art. 17 - Supporter of the Association are individual

or juridical people, who help to develop both, the

Association and its activities, through donations

corresponding to the statutory goals.

Art. 18 - The President and his Council can appoint

meritorious men and women of the Association members

of honour.

Carità Politica142

Page 145: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 143

ORGANI DELL ASSOCIAZIONE

Art. 19 - L’ Associazione Internazionale Missionari

della Carit Politica è retta da un organo centrale

composto dal Presidente e dal suo Consiglio.

Tanto il Presidente quanto i componenti del Consiglio

di Presidenza sono elettivi. Alla elezione partecipano

tutti i membri effettivi dell’Associazione. Risulterà

eletto chi avrà ottenuto la maggioranza assoluta al

primo e al secondo scrutinio, e relativa al terzo a norma

del cn. 164-179.

Il Consiglio Direttivo è composto dal Presidente e da

quattro suoi Consiglieri. Il Consiglio delibera con la

partecipazione e il voto del Presidente e di almeno due

Consiglieri.

Art. 20 - L’incarico di Presidente e di Consigliere dura

cinque anni e può essere rinnovato.

COMPITI DEL PRESIDENTE

Art. 21 - Il Presidente, con il suo Consiglio, ha la

responsabilità della vita e dell’azione dell’Associazione.

Uno dei membri del Consiglio sarà anche ammini-

stratore dei beni dell’Associazione. A eleggerlo sarà

lo stesso Consiglio.

Art. 22 - Il Consiglio convocato e presieduto dal

Presidente:

a) propone al Pontificio Consiglio per i Laici la nomina

dell’assistente spirituale centrale e gli assistenti locali;

b) riceve candidati all’Associazione e decide l’avvio

della procedura di dimissione degli inidonei;

c) anima l’associazione e propone iniziative program-

matiche per il conseguimento dei fini;

d) prende provvedimenti a carico degli inadempienti,

secondo le norme canoniche;

e) indice riunioni di formazione, convegni di studio,

congressi e pubblicazioni che rientrino nelle finalità

dell’Associazione;

f) promuove scuole di formazione della dottrina sociale

della Chiesa per il laici;

g) promuove lo studio ed il progresso delle scienze

sociali, economiche e giuridiche, ed istituisce corsi e

scuole di formazione professionale;

h) stipula convenzioni di collaborazione con enti,

società e organismi nazionali, esteri e internazionali

per l’espletamento degli scopi statutari;

i) approva il bilancio preventivo e consultivo

dell’Associazione.

THE ORGANS OF THE ASSOCIATION

Art. 19 - The International Association Missionaries

of Political Charity, is run by the central organ

composed by the President and his Council.

Both the President and the components of the Council

of Presidency are elective. All elective members of the

Association participate in the election. The one who

secures the absolute majority in the first or in the

second scrutiny and relatively in the third, according

to the norm of the canon 154-179, emerges as elected.

The Board of Governors is made up by the President

and four Members. The Board decides with the

participation and the vote of the President and at least

two Members.

Art. 20 - The President and the Members of the Board

of Governors continue in office for five years and can

be re-elected.

THE DUTIES OF THE PRESIDENT

Art. 21 - The President, with his Council, has the

responsibility for the life and action of the Association.

One of the members of the Council shall also be the

administrator of the Association s goods. It pertains

to the Council also to elect him.

Art. 22 - The Council convoked and presided by the

President:

a) proposes to the Pontifical Council for the Laity the

appointment of the central spiritual assistant and the

local assistants;

b) receives candidates into the Association and decides

the starting of the procedure for dismissal of any

inadequate member;

c) animates the Association and proposes programmatic

initiatives in order to achieve its goals;

d) takes measures with regard to defaulters, according

to the canonical norms;

e) calls education meetings, study conventions,

congresses and publications that fall within the goals

of the Association;

f) promotes schools of education in the Social Doctrine

of the Church for lay faithful;

h) fosters the study and progress of social, economic

and juridical sciences and sets up courses and schools

of training;

i) enters into conventions with national, international

and foreign bodies, companies and organisations in

order to reach the statutory goals;

Page 146: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica144

Art. 23 - Il Presidente:

a) convoca e presiede l’assemblea

b) intrattiene i rapporti con la Santa Sede e con l’autorità

ecclesiastica locale;

c) promuove le relazioni personali con i membri e dei

membri fra loro;

d) comunica gli atti della Presidenza all’Associazione

e ai membri.

FONDO COMUNE DELL ASSOCIAZIONE

Art. 24 - L’Associazione può disporre di un fondo

proprio comune costituito dalle offerte dei membri e

da altre fonti laiche. Tale fondo sarà gestito da un

amministratore eletto dal Consiglio di Presidenza il

quale rimarrà in carica cinque anni e potrà essere

rinnovato come gli altri membri del Consiglio.

L’amministrazione non può disporre di tali fondi se

non per le esigenze e le finalità dell’Associazione, ma

sempre con il consenso esplicito del Consiglio di

Presidenza. Il Consiglio di Presidenza deciderà le

modalità per aiutare i membri dell’Associazione che

si trovino in estrema necessità.

RAPPORTO MEMBRI-ASSOCIAZIONE

Art. 25 - I Missionari della Carit Politica, pur facendo

parte dell’Associazione, nello svolgimento dell’attività

politica e nella correlativa assunzione di responsabilità

nella gestione del potere nella comunità civile, nelle

associazione e nelle istituzioni, agiscono sotto la loro

diretta responsabilità, tenendo nettamente distinto il

loro operato sociale politico dalla vita dell’Associazione.

Art. 26 - I Missionari della Carit Politica impegnati

attivamente nel sociale e nel politico riceveranno

dall’Associazione orientamenti di principio che

ripropongono i criteri normativi del Vangelo, inter-

pretato dal magistero della Chiesa: principi che essi

dovranno tradurre nelle situazioni concrete in coerenza

con la loro fede e in comunione con i fratelli.

g) approves the estimate and final balance of the

Association.

Art. 23 - The President:

a) convokes and presides the assembly;

b) conducts relations with the Holy See and the local

ecclesiastic authority;

c) promotes personal relationships with the members

and of the members among themselves;

d) communicates the Presidential acts to the Association

and the members.

THE COMMON FUND OF THE ASSOCIATION

Art. 24 - The Association can dispose of its common

fund constituted by the offers made by the members

and by other licit sources. This fund shall be managed

by an administrator elected by the Council of Presidency

who shall remain in office five years and shall be

renewed like the other members of the Council.

The administration can not dispose of such sources,

except for the needs and the goals of the Association,

but always with the explicit consent of the Council of

Presidency. The Council of Presidency shall decide

the means for helping the members of the Association

who may find themselves in extreme necessity.

THE MEMBER - ASSOCIATION RELATIONSHIP

Art. 25 - The Missionaries of Political Charity, while

they are part of the Association, must make a clear-

cut distinction between their social political work and

the life of the Association, in carrying out the political

activity and in the assumption of responsibility that

goes with it, in the exercise of power within the civil

community, within the associations and within the

institutions, over those under their direct responsibility.

Art.26 - The Missionaries of Political Charity engaged

actively in the social and political work shall receive

from the Association the principles of orientation,

which will recall the normative criteria of the Gospel,

interpreted by the magisterium of the Church. These

are the principles which they ought to translate into

concrete situations in coherence with the faith and in

communion with the brethren.

Page 147: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

Carità Politica 145

DIMISSIONE DEI MEMBRI

Art. 27 - I membri dell’Associazione Internazionale

Missionari della Carit Politica possono essere dimessi

per i seguenti motivi:

a) abbiano in modo notorio abbandonato la fede cattolica

(cn 694);

b) abbiano ostinatamente appoggiato e propagandato

dottrine riprovate dal magistero della Chiesa (cn 696);

c) abbiano operato ripetute violazioni alle promesse e

ai principi sanciti dallo statuto (cn 696);

d) abbiano in corso provvedimenti giudiziari;

e) abbiano intrapreso una vita irregolare in contrasto

con il Vangelo e lesiva della dignità e della fede cristiana.

Art. 28 - Delle dimissioni decidono il Presidente con

il suo Consiglio, mediante voto collegiale, udito il

parere del Comitato dei Garanti. Perché la decisione

sia valida è necessario che sia avallata dai 2/3 dei

componenti del Consiglio di Presidenza. La votazione

deve essere segreta.

All’interessato del provvedimento è riconosciuto il

diritto di esporre le proprie ragioni al Consiglio di

Presidenza a sostegno del proprio comportamento.

Art. 29 - I membri che siano dimessi dall’Associazione

o che la abbandonino spontaneamente non possono

esigere nulla dall’Associazione stessa per qualunque

attività in essa svolta né recuperare le donazioni fatte

all’Associazione (cn 702).

DISMISSAL OF MEMBERS

Art. 27 - The members of the International Association

Missionaries of Political Charity can be dismissed for

the following reasons:

a) be it that they have in a notorious way abandoned

the Catholic faith (can. 694);

b) be it that they have obstinately supported a

propagated doctrines that the magisterium of the

Church has rebuked (can. 696);

c) be it that they have caused repeatedly violations of

the promises and principles sanctioned by the statute

(can. 696);

d) be it that they have judiciary measures in progress;

e) be it that they have undertaken an irregular life in

contrast to the Gospel and harmful to dignity and to

the Christian faith.

Art. 28 - The President with his Council make decisions

regarding the dismissal, through collegial vote, after

listening to the opinion of the committee of Guarantee.

In order that the decision may be valid it is necessary

that it be supported by 2/3 of the members of the

Council of Presidency. The vote has to be secret.

The right to expose one s reasons in front of the Council

of Presidency in order to justify one s very behaviour,

is recognised and conceded to the one concerned in

the case.

Art. 29 - Members, who are dismissed from the

Association or who may abandon it spontaneously,

can not demand anything from the Association, for

whatever activity they may have done in it nor

recuperate the donations they have made to the

Association (can. 702).

Page 148: Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre

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via G. Deledda, 925018 Montichiari

Brescia - Italytel. +39 030 966521

fax +39 030 [email protected]

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