caratteristiche della centrale elettrica dell'arsenale di venezia del 1902 (corrado medici)
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Caratteristiche della centrale elettrica dell'Arsenale di Venezia del 1902. Ricerca realizzata dall'ingegnere, prof. Corrado Medici per il progetto "Dall'Arsenale alla scuola, dalla Scuola all'Arsenale"TRANSCRIPT
L’impianto elettrico del’Arsenale di Venezia
(1902)
ing. Corrado Medici 2014
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l’inizio
1881: Mostra Internazionale dell’Elettricità a Parigi,
1882: prima centrale elettrica, Pearl Street, NewYork
1883, prima centrale elettrica europea: Santa Radegonda, Milano
1882-85: viene realizzato il trasformatore,
1884: centrale elettrica nella Friedrichstrasse, Berlino
1890: a Venezia, officina a S.Luca per l’illuminazione di una zona ristretta
1891: Esposizione di Francoforte (sul trasporto dell’energia elettrica)
Il progresso tecnico del settore elettrico investe anche l’Arsenale di Venezia
Negli anni a ridosso del 1889 vengono installati, in vari punti dell’Arsenale,
piccoli centri di produzione (caldaia+motrice+dinamo) per sostituire l’illuminazione a gas con quella elettrica (lampade ad incandescenza, corrente continua).
< 1889
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Prima del 1889 erano presenti 2 dinamo Gramme (avvolgimento serie) da 70A e 90V collegate a 2 motori Brotherhood per alimentare– per 1 ora e ½ in media al giorno, da novembre a marzo – circa 100 delle 157 lampade ad incandescenza da 12 candele distribuite nel
circuito d’illuminazione di alcuni uffici e delle officine ad essi contigue.
< 1889
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1889 - 1902
Nel 1889, alla scadenza del contratto con la compagnia del gas che assicurava l’illuminazione a tutto l’Arsenale, viene elaborato il progetto generale che porterà, nel 1902, all’utilizzo dell’energia elettrica sia per illuminazione sia per forza motrice.
La “stazione forza-luce”
1902. Come negli altri 2 dipartimenti della MM. ( Genova/La Spezia, I° dipartimento, e Taranto, II° dipartimento) nell’Arsenale a Venezia,che costituiva il III° dipartimento, avviene l’introduzione in modo completo dell’energia elettrica.
1902. Rete di distribuzione di forza e illuminazione (in rosso). A,B,C,D,E,F: sottostazioni di trasformazione
[tav.da G.Bertolini]
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Legenda della pianta precedente
71902. Magazzino 187, sede della stazione forza-luce e linea monofase di illuminazione (in rosso)
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il magazzino 187 (+ 1/3 del 186)
Nella stazione-luce si avranno (secondo progetto): 2 caldaie multitubolari* Neville da 100CV 2 motori a vapore da 250CV 1 condensatore da 500CV 2 alternatori trifasi da 160kW 3 caldaie multitubolari Tosi da 100CV 2 pompe duplex da 15.000 litri d’acqua/h 1 condensatore da 300CV 2 alternatori monofasi da 100kW in progetto anche: 1 (altra) caldaia multitubolare di adeguata potenza 1 motore a vapore da 250CV 1 alternatore trifase da 160kW
viene costruita un’alta ciminiera (55m) di servizio per le caldaie
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Viene stabilito di usare l’energia, sotto forma di corrente monofase (110V):
a) Per l’illuminazione stradaleb) Per quella degli uffici dipartimentalic) Per quella degli alloggi militari, nonché per quella della caserma RR.Equipaggi, della R.Scuola Allievi Macchinisti e dell’ospedale di Marina
e di usare l’energia, sotto forma di corrente trifase (2.000V):
d) Per l’illuminazione delle Officine delle due Direzioni di lavorie) Per forza motrice necessaria, tanto sulle navi in allestimento o in riparazione, quanto nelle officine di dette Direzioni
impiego dell’energia elettrica prodotta
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Stazione elettrogeneratrice del R.Arsenale di Venezia (1902)E’ divisa in tre parti, da sx: camera macchine, camera caldaie, camera carbonaia(in alto a dx) con il camino di 55 metri. Visibile la rotaia per il carrello carbone.
[tav.da G.Bertolini
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Schema di un impianto di produzione di energia elettrica presente nel magazzino 187. La pompa è comandata da un motore (verticale) a vapore. La collocazione reale del condensatore e della pompa è sullo stesso piano delle altre macchine
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Previsione del quantitativo di energia elettrica richiesto annualmente (1903)
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[ tav. da G.Bertolini]Caldaia multitubolare NEVILLEè composta da un fascio di tubi d'acciaio che comunicano superiormente, per mezzo di 2 tubi di larga sezione, col serbatoio della caldaia, costituito da un grosso cilindro d'acciaio. In tale cilindro ha sede il vapore prodotto, mentre fino alla sua metà arriva l'acqua la quale riempie inoltre i tubi, le casse dell'estremità e i loro condotti al serbatoio del vapore.
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Condensatore, per riportare allo stato liquido il vapore prodotto dalle motrici. Il condensato è inviato dalla pompa ancora in caldaia (ciclo chiuso)[tav. da G.Bertolini]
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Alternatore Brioschi e Finzi (Milano). E’ a induttore ruotante ed indotto fisso con eccitatrice ad armatura (dinamo ad 8 poli) portata dallo stesso asse. L’uscita della c.a. monofase avviene attraverso i due grossi morsetti nella parte sotto la carcassa.
[tav. da G.Bertolini]
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17[foto da G.Bertolini]Quadro generale di distribuzione
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Quadro generale di distribuzione (parte di fronte) In vista lastre di marmo in intelaiatura di ferro, sulle lastre di marmo sono montati gli apparecchi di misura, i manubri degli interruttori, le valvole di sicurezza e i volantini dei reostati di regolazione dei campi.
[foto da P.Ventrice]
19Stazione forza-luce, impianto di trasformazione [foto da P.Ventrice]
20[foto da G.Bertolini]
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Trasformatori da 10kVAInstallati nelle stazioni di trasformazione, hanno rapporto di trasformazione 2000/110V e la corrente, da 5,25A in ingresso diviene 91A in uscita, rendimentodel 96%.
[tav. da G.Bertolini]
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Torretta di distacco delle condutture dalla stazione centrale.E’ montata in corrispondenzadella parte mediana del quadro.Visibili gli isolatori di porcellana e gli scaricatoridi sovratensione tipo Siemens a corda.
[foto da G.Bertolini]
23[foto da G.Bertolini]
24[foto da G.Bertolini]
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L’evoluzione immediata
L’introduzione, negli anni immediatamente successivi, delle alte tensioni per la trasmissione dell’energia elettrica allarga illimitatamente il campo d’azione delle industrie stesse, attenuando sempre di più il loro carattere di aziendesemplicemente locali.
1908. Realizzazione dell’impianto idro-elettrico che, dal torrente Cellina, porta l’energia elettrica (anche) a Venezia. Impianto trifase a 30.000V, 88km di percorso, a Ve alla stazione di S.Giobbe, ivi trasformata a 6.200V, in città 40 sottostazioni di trasformazione a 200V per la rete comunale di illuminazione e di piccola forza motrice.
Per poter collegare, la nuova rete alla rete (autonoma) esistente in Arsenale nella Stazione Elettrica Centrale viene collocata una sottostazione di trasformazione 6.200/2.000V
La tendenza diviene quella di considerare il macchinario della Stazione Centrale come seconda riserva utilizzando per l’Arsenale parte dell’energia trasportata in città dall’impianto del Cellina.
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Bibliografia:
WILCKE-PAGLIANI, L’elettricità. Sua produzione e sua applicazione, Torino, 1897
G.BERTOLINI, Impianto elettrico dell’Arsenale di Venezia, Città di Castello, 1903
P.LANINO, La Nuova Italia industriale, vol I e II, L’Italiana, Roma , 1916
O.MARAN, Modello di generatore di corrente alternata, Milano, 1953
F.TOSI S.p.A., Franco Tosi Società per Azioni 1876-1956, Legnano, 1956
U.FORTI, Tecnica e progresso umano, Milano 1963
NERI FONDAZIONE, Origine e Storia dell’illuminazione pubblica a Venezia, 2008
P.VENTRICE, L’Arsenale di Venezia tra manifattura e industria, Cierre Ed., 2009
gennaio 2014