capitolo 3 grandezze dosimetriche e danni del radon sulluomo agenti fisici... · capitolo 3...

50
44 Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sull uomo 3.1 Grandezze di dose [1] Le grandezze di dose si riferiscono agli effetti delle radiazioni sulla materia e dipendono dalle caratteristiche del tipo di radiazioni e del mezzo. A seguito dell interazione, le radiazioni cedono energia alla materia secondo i processi già descritti nel capitolo 1. Può essere utile evidenziare due aspetti fondamentali del rilascio di energia alla materia: 1. il trasferimento di energia: tale processo riguarda esclusivamente le radiazioni indirettamente ionizzanti (fotoni o neutroni) che trasferiscono energia a particelle secondarie cariche; 2. la cessione e l assorbimento di energia: le particelle cariche, primarie e secondarie, cedono energia in processi di ionizzazione ed eccitazione. L energia ceduta è assorbita dal mezzo tutta o in parte a seconda delle modalità di interazione delle particelle cariche, delle dimensioni e delle caratteristiche del mezzo. 3.1.1 Potere frenante lineare (S) L interazione con la materia delle radiazioni direttamente ionizzanti è caratterizzata dal potere frenante lineare S: coll irr coll irr dE dE S S S dx dx (3.1)

Upload: vohanh

Post on 16-Feb-2019

220 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

44

Capitolo 3

Grandezze dosimetriche e danni del

Radon sull uomo

3.1 Grandezze di dose [1]

Le grandezze di dose si riferiscono agli effetti delle radiazioni sulla materia e

dipendono dalle caratteristiche del tipo di radiazioni e del mezzo.

A seguito dell interazione, le radiazioni cedono energia alla materia secondo i processi

già descritti nel capitolo 1. Può essere utile evidenziare due aspetti fondamentali del

rilascio di energia alla materia:

1. il trasferimento di energia: tale processo riguarda esclusivamente le radiazioni

indirettamente ionizzanti (fotoni o neutroni) che trasferiscono energia a particelle

secondarie cariche;

2. la cessione e l assorbimento di energia: le particelle cariche, primarie e secondarie,

cedono energia in processi di ionizzazione ed eccitazione. L energia ceduta è

assorbita dal mezzo tutta o in parte a seconda delle modalità di interazione delle

particelle cariche, delle dimensioni e delle caratteristiche del mezzo.

3.1.1 Potere frenante lineare (S)

L interazione con la materia delle radiazioni direttamente ionizzanti è caratterizzata dal

potere frenante lineare S:

coll irrcoll irr

dE dES S S

dx dx

(3.1)

Page 2: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

45

dove dE è l energia perduta dalla particella carica lungo il cammino dx . Si hanno due

componenti principali:

-le perdite dovute a collisione collS (potere frenante lineare da collisione);

-le perdite per irraggiamento irrS

(potere frenante lineare per irraggiamento), rilevante

solo per elettroni di alta energia.

Si definisce inoltre potere frenante lineare di massa il rapporto S

dove

è la

densità del materiale attraversato. Per l interpretazione degli effetti delle radiazioni

ionizzanti sulla materia vivente, è di fondamentale importanza la distribuzione spaziale

dell energia trasferita lungo le tracce delle particelle cariche. È stato introdotto quindi il

LET, definito come il potere frenante lineare da collisione dove si tiene conto

solamente delle perdite di energia per unità di percorso per collisione, poiché le perdite

per irraggiamento avvengono con emissione di radiazione elettromagnetica che si

suppone trasferisca energia lontano dalle tracce.

Il LET si esprime in J·m-1.

Gli elettroni sono particelle a basso LET, mentre gli ioni pesanti, come le particella ,

sono particelle ad alto LET.

Nel processo di perdita di energia per ionizzazione, le particelle cariche primarie

cedono energia ad elettroni della materia, i quali talvolta acquisiscono energia cinetica

sufficiente per dare luogo a tracce distinte (raggi ) divergenti dalla traccia primaria e

produrre quindi ionizzazione a distanza da questa.

È stato quindi introdotto il potere frenante lineare ristretto da collisione L

che tiene

conto solo dell energia ceduta localmente nel mezzo, cioè in prossimità della traccia

primaria, poiché in esso si considerano esclusivamente le collisioni che comportano

cessioni di energia inferiori ad un opportuno valore (espresso generalmente in eV).

3.1.2 Il Kerma

Il Kerma K è una grandezza fisica che riguarda il trasferimento di energia e quindi

esclusivamente l interazione dei fotoni e dei neutroni con la materia.

Si può esprimere, qualunque sia il mezzo attraversato, nel seguente modo:

Page 3: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

46

dm

dE

dV

dEK

(3.2)

dove dE è la somma delle energie cinetiche iniziali di tutte le particelle cariche

prodotte da radiazione indirettamente ionizzante in un volume dV di un mezzo di densità

.

L unità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy); 1Gy = 1Kg

J

Nel caso di radiazione

o X di energia E, l energia trasferita agli elettroni secondari

per unità di massa (dE/dm) è data, nel S.I., dalla seguente relazione:

trtrEK

(3.3)

dove

è la fluenza di particelle, cioè il numero di particelle che attraversano l unità di

superficie del mezzo, dove

è la fluenza di energia, cioè = ·E ed E indica l energia

del singolo quanto di radiazione; il coefficiente tr

è chiamato coefficiente di

trasferimento di energia di massa ed è pari a trf, dove trf è la frazione di energia

trasferita ai secondari carichi.

L intensità (o rateo) di Kerma, espressa in Gy/s, è data dalla relazione seguente:

.

trEK

(3.4)

dove si è indicato con

il flusso, cioè la fluenza nell unità di tempo.

Page 4: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

47

3.1.3 L Esposizione

Si definisce Esposizione la grandezza:

dV

dQX

(3.5)

dove dQ è la carica totale degli ioni omopolari dopo che tutti gli elettroni liberati dai

fotoni in un volume dV di aria di densità sono completamente fermati in aria.

L esposizione va usata solo per l interazione di fotoni in aria e il volume dV deve

essere circondato da un ulteriore volume di aria pari almeno al range degli elettroni

secondari.

L energia di un fascio di radiazioni perduta in processi di ionizzazione ed eccitazione,

per unità di massa d aria, è:

perduta endE E

dm

(3.6)

dove en è il coefficiente di assorbimento di energia di massa definito come 1tr g ,

con g pari alla frazione di energia persa per irraggiamento.

Considerando che l energia media necessaria per creare una coppia di ioni in aria è

33.85ariaW eV , il numero di coppie di ioni per unità di massa è:

en

aria

E

n coppie createW

(3.7)

perciò l esposizione si può esprimere nel seguente modo:

Page 5: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

48

en

aria

E eX

W

(3.8)

L unità di misura si esprime, nel S.I., in C

Kg.

Per energie fino a qualche MeV si può approssimare che il fattore g assuma valori

trascurabili (g~ 0.003) e la (3.8) si può approssimare nel seguente modo:

aria

aria

K eX

W

(3.9)

3.1.4 La dose

La dose è l energia effettivamente depositata all interno di un volume unitario e si può

definire nel seguente modo:

dE dED

dV dm

(3.10)

dove dE

è l energia media rilasciata in un volume dV di un mezzo di densità

ed è

data dalla differenza della somma delle energie che entrano in dV

indE e la somma

di quelle che escono outdE , più la somma algebrica delle energie liberate (positive)

ed assorbite (negative), nelle reazioni che avvengono in dV

Q :

in outdE dE dE Q

(3.11)

L unità di misura per la dose è il Gray (Gy).

Page 6: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

49

3.1.5 Equilibrio delle particelle cariche (EPC) e relazione tra grandezze

dosimetriche

Si possono stabilire relazioni particolarmente semplici tra alcune grandezze

dosimetriche quando in un punto di un mezzo irradiato si verificano le condizioni di

equilibrio delle particelle cariche (EPC). Si considerano realizzate tali condizioni quando

l energia dissipata al di fuori di un piccolo volume sferico, centrato nel punto in esame, da

secondari carichi in esso prodotti è compensata dall energia dissipata al suo interno da

secondari carichi prodotti al di fuori.

Sussiste equilibrio delle particelle cariche quando sono verificate le seguenti

condizioni:

l elemento di volume è immerso in una porzione di materiale di dimensioni non

inferiori al percorso massimo dei secondari carichi messi in moto dalla radiazione

primaria;

la fluenza

di particelle e la distribuzione energetica della radiazione primaria non

variano in modo apprezzabile su distanze maggiori o uguali al massimo percorso

dei secondari carichi.

Nelle condizioni di EPC si può porre:

enD E per radiazione indirettamente ionizzante (3.12)

dove E

è l energia per fascio incidente e en è il coefficiente di assorbimento di energia

di massa definito come 1tr g , con g pari alla frazione di energia persa per

irraggiamento.

collSD

per radiazione direttamente ionizzante (3.13)

Page 7: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

50

dove collS è il potere frenante di collisione massico.

Nel caso non siano verificate le condizioni di EPC, la grandezza collS

va sostituita con

L (vedi paragrafo 3.1.1).

3.1.6 La dose equivalente

La grandezza dose equivalente è stata introdotta per tenere conto del fatto che dosi

uguali impartite da tipi differenti di radiazioni, producono danni biologici differenti.

La dose assorbita, infatti, è una quantità macroscopica correlata alla energia media

assorbita da un insieme di cellule, mentre ai fini del danno biologico è importante la

distribuzione microscopica dell energia, la posizione della traccia e la densità di coppie di

ioni create.

L efficacia biologica relativa (RBE) ci dà una misura della efficacia biologica di una

data radiazione rispetto ad una di riferimento: se una dose Dr di una radiazione r produce

un effetto biologico e lo stesso effetto biologico è prodotto da una dose Drif della

radiazione di riferimento, la RBE è data da:

rif

r

DRBE D

(3.14)

tradizionalmente la radiazione di riferimento è costituita da raggi X di bassa energia.

L ICRP nel 1991 [2] ha introdotto la dose equivalente HT e i fattori di peso WR

correlati agli RBE relativi agli effetti stocastici (vedi il paragrafo 3.2.2); la dose

equivalente è stata definita come la dose media assorbita in un organo o tessuto pesata in

funzione del tipo e dell energia della radiazione con i fattori WR:

,T R T RR

H W D

(3.15)

dove DT,R è la dose assorbita mediata sul tessuto T.

Page 8: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

51

L unità di misura è il Sievert (Sv).

Nella tabella 3.1 sono riportati i valori raccomandati di WR per le radiazioni indicate:

Tipo di radiazione WR

Fotoni 1 Elettroni e mesoni 1 Neutroni < 10 KeV 5 10 KeV 100 KeV 10 100 KeV 2 MeV 20

2 MeV 20 MeV 10 > 20 MeV 5 Protoni > 2 MEV 5

Particelle alfa, nuclei di fissione e nuclei pesanti

20

Tabella 3.1 Valori di WR per i vari tipi di radiazione

3.1.7 La dose efficace

La relazione tra probabilità di insorgenza di effetti stocastici e dose equivalente

dipende anche dall organo o tessuto irradiato. È opportuno, quindi, definire una ulteriore

quantità per considerare le dosi assorbite dai vari tessuti ed avere così una semplice

correlazione con il totale degli effetti stocastici.

Si definisce la dose efficace nel seguente modo:

T TT

E W H

(3.16)

dove HT è la dose equivalente nel tessuto T e WT il relativo fattore di peso che

rappresenta il contributo di tale organo al detrimento totale, attribuibile agli effetti

stocastici che risultano da un irraggiamento uniforme dell intero organismo. L unità di

misura è ancora il Sievert.

I valori di WT sono tabulati nella tabella 3.2:

Page 9: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

52

Tessuto od organo WT

Gonadi (effetti genetici) 0.20

Midollo osseo, colon, polmone, stomaco 0.12

Vescica, esofago, fegato, tiroide e rimanente

0.05

Pelle, superficie ossea 0.01

Tabella 3.2 Valori di WR per i varo organi

3.1.8 Quantità dosimetriche sussidiarie

A seguito dell introduzione di radioisotopi nell organismo di un individuo, c è un

periodo di tempo durante il quale il radionuclide dà contributo alla dose nei tessuti.

L integrale rispetto al tempo della dose equivalente è denominato dose equivalente

impegnata Himp( ) ove

è il tempo di integrazione (in anni) successivo all introduzione.

Se non è specificato, si assume il valore di 50 anni per gli adulti e di 70 per i bambini.

0

0

( ) ( )t

imp T

t

H H t dt

(3.17)

dove t0 è l istante in cui ha inizio l esposizione alla radiazione.

Analogamente è definita la dose efficace impegnata Eimp( ):

0

0

( ) ( )t

imp

t

E E t dt

(3.18)

3.2 Effetti delle radiazioni [2]

Le radiazioni producono danno per processi di ionizzazione soprattutto a carico del

DNA delle cellule e quindi, in minor misura, delle membrane cellulari.

Le cellule possono essere o uccise o modificate e gli effetti possono essere:

-change: cambiamento rispetto allo stato di normalità che può risultare dannoso o non

dannoso;

-damage: lesione ovvero effetto dannoso alle cellule ma non necessariamente

Page 10: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

53

all'individuo esposto;

-harm: effetto dannoso clinicamente osservabile negli individui irraggiati o nella loro

prole;

-detriment:il detrimento è un concetto in cui si combinano la probabilità di insorgenza

del danno, il tipo di danno e il tempo di manifestazione.

Gli effetti possono essere:

somatici: riguardano l'individuo irraggiato e possono essere:

-deterministici (non stocastici, immediati)

-stocastici (tardivi)

genetici: riguardano la discendenza dell'individuo irraggiato e sono stocastici.

3.2.1 Effetti deterministici

Gli effetti deterministici sono il risultato della morte cellulare e se l irraggiamento

assume determinate dimensioni si può compromettere la funzionalità dell'organo o del

tessuto irraggiato. Sono per lo più effetti immediati per i quali si può stabilire un nesso di

causalità con l'irraggiamento, anche se alcuni effetti deterministici possono insorgere

molto tempo dopo l'irradiazione (come, ad esempio la cataratta dell occhio).

Come visibile nella figura 3.2 in una popolazione irraggiata la frequenza di comparsa

di tali effetti in funzione della dose segue l'andamento di una curva di tipo sigmoide che

va da zero fino al 100% a seconda delle condizioni patologiche dei vari individui: sono

quindi effetti a soglia. Si assume come valore della dose-soglia, tipico per ogni effetto, la

dose che dà una frequenza di comparsa nel 50% degli individui esposti.

Page 11: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

54

Figura 3.2

Per valori crescenti della dose, l'effetto si manifesta in forme sempre più gravi (effetti

graduati) poichè la percentuale di cellule inattivate è funzione crescente della dose.

La probabilità e la gravità aumentano anche in funzione dell'intensità di dose, poiché

diluendo la dose nel tempo si dà modo di operare ai diversi meccanismi di riparazione

cellulare.

Gli effetti deterministici possono essere completamente evitati limitando le dosi a

valori inferiori a quelli per cui si incomincia ad osservare il danno e in ogni individuo

irraggiato è possibile prevedere la gravità del danno deterministico.

Effetti deterministici su alcuni organi e tessuti

SISTEMA EMOPOIETICO: è costituito dai tessuti linfatici che producono i globuli

bianchi (linfociti e monociti) e dal midollo osseo che produce gli eritrociti e le piastrine.

A seguito di irraggiamento acuto si ha una riduzione della densità dei vari globuli. Per

irraggiamenti del corpo intero con radiazioni penetranti si ha prima la riduzione dei

globuli bianchi (leucopenia) e poi dei globuli rossi (anemia).

CRISTALLINO DELL'OCCHIO: l'effetto è opacità e cataratta.

TESTICOLI E OVAIE: si ha sterilità.

CUTE: gli effetti deterministici sulla cute sono causati soprattutto da raggi beta e sono,

Page 12: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

55

in ordine di dose crescente,desquamazione umida, ulcerazione e necrosi epiteliale.

FETO: un particolare effetto deterministico è stato osservato nei bambini esposti

nell utero, soprattutto durante il periodo che va dalla 8a alla 15a settimana dal

concepimento.

Nei bambini nati dopo le esplosioni di Hiroshima e Nagasaki si è osservato uno

spostamento verso il basso della curva di distribuzione del quoziente intellettuale con una

perdita di 30 punti per Sv assorbito: quindi sembrerebbe accertato che, al crescere della

dose, aumenta la probabilità di un grave ritardo mentale.

Si presume che tale effetto sia di natura deterministica poiché è ipotizzabile un valore

soglia (0.12-0.20 Gy) collegato con il minimo shift del Q.I. che può essere osservato.

Nella tabella 3.3 sono raccolte le stime delle soglie per effetti deterministici in alcune

parti del corpo di individui adulti (da ICRP, 1984).

Tessuto ed effetto Equivalente di dose totale ricevuto in una breve esposizione singola (Sv).

Equivalente di dose totale ricevuto in esposizioni molto frazionate (Sv).

Testicoli: Sterilità temporanea Sterilità permanente

0.2 3.5-6.0

Non disponibile Non disponibile

Sterilità ovaio 2.5-6.0 6.0

Cristallino: Opacità visibili Lesioni (cataratta)

0.5-2.0 5.0

5.0 8.0

Midollo osseo: Depressioni dell ematopoiesi

0.5

Non disponibile

Tabella 3.3 Soglie per effetti deterministici

A dosi notevolmente maggiori dei limiti e localizzate sui singoli organi si hanno altri

effetti deterministici elencati in ordine di effetti a dosi crescenti (per radiazioni a basso

LET si va da qualche Gy alle decine di Gy):

CAPELLI E PELI con caduta temporanea e, al crescere della dose, definitiva.

Page 13: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

56

SISTEMA RESPIRATORIO con infiammazioni e polmoniti.

TIROIDE con riduzione della secrezione ormonale

OSSA con necrosi

ENCEFALO con alterazioni del tracciato e quindi con morte dell individuo

RENI con sclerosi.

DECESSO per irradiazione dell intero organismo con dosi acute. Non si osservano

decessi per dosi < 1Gy.

La relazione tra sopravvissuti e dose è descritta con LD50/60

ovvero con la dose per cui

il 50% degli individui irraggiati muore nell arco di 60 giorni. Per un adulto sano LD50/60

vale 3-5 Gy per esposizioni acute ed in assenza di cure.

La morte avviene per coinvolgimento del midollo rosso, del sistema gastrointestinale e

del sistema nervoso, interessati in successione al crescere della dose.

Nella tabella 3.4 sono riportati gli intervalli di dose associati alle sindromi.

Dose assorbita su tutto il corpo (Gy)

Causa di morte principale

Tempo dopo il quale sopraggiunge la morte dopo l esposizione (giorni)

3-5 Danno al midollo osseo

30-60

5-15 Danno al tratto gastrointestinale e ai polmoni

10-20

>15 Danno al sistema nervoso

1-5

Tabella 3.4 Intervalli di dose associati alle varie sindromi

3.2.2 Effetti stocastici somatici

Questi effetti compaiono a caso (stocastici) nelle popolazioni irradiate e sono del tutto

indistinguibili da quelli che insorgono anche in assenza di irradiazione artificiale.

Gli effetti stocastici derivano dalle cellule modificate e non uccise. In una popolazione

di cellule la probabilità di tali alterazioni è assunta proporzionale alla dose assorbita e

Page 14: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

57

probabilmente non c è una soglia.

Se il danno è a carico delle cellule che hanno la funzione di trasmettere informazioni

genetiche alle successive generazioni, gli effetti, che possono essere di molti tipi e di varia

gravità, si presentano alla progenie della persona esposta. Questi effetti stocastici sono

detti effetti genetici e verranno esaminati nel paragrafo successivo.

Gli effetti stocastici somatici derivano dalla modificazione di cellule che possono

portare allo sviluppo, dopo un periodo di latenza, di leucemie e tumori solidi

nell individuo esposto. Molto spesso i meccanismi riparatori delle cellule impediscono la

genesi dei tumori.

Vediamo nella figura 3.3 come si sviluppano nel tempo le leucemie e i tumori solidi:

Figura 3.3

Notiamo che per le prime c è un periodo di latenza di almeno due anni e un picco di

comparsa dopo circa 5 anni, mentre per i secondi non c è un picco e il periodo di latenza è

maggiore, circa una decina di anni.

3.2.3 Effetti stocastici genetici

Non si hanno dati epidemiologicamente significativi sulla specie umana: si tratta di

effetti rilevati solo su animali (mammiferi) e corretti in base alle conoscenze sulla

genetica umana. Sono di natura stocastica e dovuti ad irraggiamento delle gonadi maschili

e femminili in età riproduttiva; quella media di riferimento è di circa 30 anni.

Si hanno sostanzialmente due tipi di effetti ereditari:

Page 15: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

58

MUTAZIONI GENETICHE (alterazioni della struttura dei geni) possono essere:

Dominanti: appaiono nella I generazione;

Recessive: possono esplicarsi solo se comunicate da entrambi i genitori con lo

stesso gene mutato; possono rimanere latenti per molte generazioni o per sempre.

Poche sono le mutazioni favorevoli, molte le sfavorevoli. Le mutazioni sfavorevoli

scompaiono per selezione naturale anche dopo venti generazioni.

ABERRAZIONI CROMOSOMICHE (alterazioni nel numero e nella struttura dei

cromosomi). Non vengono trasmesse alle generazioni successive generalmente perchè

portano malattie gravi.

Si aggiungono effetti multifattoriali che risultano dall azione congiunta di più geni e

dall interazione di questi con fattori ambientali.

Ipotesi di linearità

I dati epidemiologici per la valutazione degli effetti stocastici sull uomo provengono

soprattutto dalla popolazione giapponese esposta alle esplosioni nucleari di Hiroshima e

Nagasaki. Si tratta di esposizioni a dosi acute da particelle a basso LET con dosi

notevolmente superiori ai limiti. Per dosi o ratei di dose più bassi si presume una

relazione lineare tra dosi ed effetti; pertanto se ne deduce la mancanza di una dose soglia

per effetti stocastici e si afferma che il rischio per esposizione alle radiazioni non è mai

nullo

3.3 Irraggiamento interno [3]

3.3.1 Modalità

L'irraggiamento interno è dato da radioisotopi presenti all'interno dell'organismo. Le

vie di introduzione dei radioisotopi sono l inalazione, l ingestione e l assorbimento

cutaneo.

Page 16: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

59

Gli organi e tessuti possono essere considerati come compartimenti a rinnovo continuo

delle sostanze in essi contenute. Essi captano e rilasciano molecole e ioni secondo un

rateo di scambio che è proprio di ogni compartimento.

Il tempo di dimezzamento biologico TB è l'intervallo di tempo in cui metà del

quantitativo di un materiale in un compartimento, in un organo o nell'intero organismo è

eliminato a seguito di processi biologici.

Il tempo di dimezzamento fisico TR è il tempo di dimezzamento a seguito del

decadimento radioattivo di un radionuclide.

Il tempo di dimezzamento effettivo TE è il tempo necessario perché l'attività dì un

materiale radioattivo presente in un compartimento, organo o intero organismo sia

dimezzato dalla combinazione della eliminazione biologica e del decadimento radioattivo

secondo la formula:

/E R B R BT T T T T (3.19)

In alcuni casi il dimezzamento da decadimento radioattivo è così rapido che il

dimezzamento biologico può essere ignorato. In altri casi il dimezzamento da

decadimento radioattivo è così grande che il valore di TE è dato pressoché esclusivamente

da TB.

Nella figura 3.4 sono rappresentate schematicamente le vie di introduzione, di

trasferimento e di eliminazione (principalmente urine e feci).

Particolare rilievo assume il compartimento di trasferimento costituito dai fluidi

extracellulari che veicolano le sostanze distribuendole entro il corpo.

Page 17: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

60

Ferite

Sudore

Assorbimento diretto

Compartimento di trasferimento

Reni

Altri organi

Fegato

Tratto Gastro-

intestinale

Tratto

respiratorio

Pelle

Pelle

Linfonodi

Tessuti sottocutanei

Urine

Inalazione Esalazione

Figura 3.4

I tratti respiratorio, gastrointestinale e la pelle sono visti come vie di ingresso nel

corpo. I radionuclidi diffondono attraverso i fluidi extracellulari (che costituiscono il

compartimento di trasferimento).

La distribuzione dell'attività assorbita nel corpo può essere relativamente omogenea,

come nell acqua triziata, o localizzata in determinati organi e tessuti (come lo iodio nella

tiroide, il plutonio nelle ossa e nel fegato, le terre rare nelle ossa...).

Frazioni del materiale dal compartimento di trasferimento traslocano ai vari

compartimenti da cui sono rimossi con tempi di dimezzamento biologici caratteristici.

L'eliminazione di un radionuclide avviene per via urinaria e fecale rispettivamente con

frazioni FU ed FF.

I vari compartimenti non corrispondono necessariamente ai processi biologici e i valori

dei parametri usati dalla ICRP sono scelti in modo che questa semplice descrizione porti a

risultati in buon accordo con i dati osservati.

Page 18: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

61

3.3.2 Le vie di introduzione

L introduzione, il trasferimento ad organi e tessuti e la escrezione dei composti e delle

sostanze contenenti radioisotopi dipendono dalla loro forma chimica.

Storicamente la prima distinzione è tra composti e sostanze solubili e composti e

sostanze insolubili. I composti solubili circolano nella corrente sanguigna, entrano in

organi e tessuti, sono trasportabili attraverso le membrane cellulari e tissutali; i composti

insolubili non hanno queste caratteristiche o le presentano in misura ridotta.

Introduzione per via cutanea.

Può avvenire per assorbimento transcutaneo con trasferimento diretto al compartimento

di trasferimento o per ferita. I composti solubili (a rimozione rapida) passano nel plasma

sanguigno e da questo nei vari organi e tessuti corporei. In genere vengono escreti con le

urine. I composti insolubili (a rimozione molto lenta) tendono a restare nel luogo di

introduzione nel caso di ferita.

Introduzione da inalazione.

Nelle recenti raccomandazioni dell'ICRP, gli aerosol inalati sono classificati in tre

categorie di crescente rimozione dalla regione alveolare dell apparato respiratorio:

classe Y (years): rimozione assai lenta con tempo di dimezzamento biologico, nella

regione polmonare, TB>100 giorni;

classe W (weeks): rimozione lenta con 10 < TB < 100 giorni;

classe D (days): rimozione rapida con TB < 10 giorni.

Il sistema respiratorio è suddiviso in tre regioni distinte: naso-faringea (N-P), trachea

ed albero bronchiale (T-B), parenchima polmonare (P);

Il deposito nelle tre regioni varia con le proprietà dell aerosol ed è descritta dai tre

parametri DN-P, DT-B e DP che rappresentano la frazione del materiale inalato inizialmente,

depositato rispettivamente nelle regioni N-P, T-B e P. La frazione 1- DN-P - DT-B - DP non

è trattenuta nel tratto respiratorio e la si assume come riesalata.

Page 19: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

62

Se consideriamo una particella dell aerosol, si definisce diametro aerodimanico il

diametro di una sfera in m di densità unitaria che in aria ha la stessa velocità finale di

deposito della particella di interesse. Poiché l aerosol è in generale costituito da particelle

diverse, si definisce un diametro medio che prende il nome di AMAD (Activity Median

Aerodynamic Diameter), in riferimento al quale viene espressa la frazione depositata.

Introduzione da ingestione

Parte di ciò che ingeriamo non viene assimilato ed effettua semplicemente il transito

del sistema gastrointestinale con possibile irraggiamento delle mucose (particelle alfa,

beta e gamma) nonché dell'addome e dell' intero organismo (raggi gamma).

Il tratto gastrointestinale (GI) è rappresentato da quattro sezioni ciascuna considerata

come un compartimento e le costanti di tempo del transito da un compartimento al

successivo sono date nella tabella 3.5.

Sezione del GI Tempo medio di residenza (h)

Costante di tempo del transito (d-1)

Stomaco 1 24

Piccolo intestino 4 6 Intestino largo superiore

13 2

Intestino largo inferiore

24 1

Tabella 3.5 Tempo medio di residenza del cibo nei vari organi

La frazione che viene assimilata e raggiunge i fluidi organici è denominata F1.

Si noti che anche una frazione dell inalato arriva nel compartimento di trasferimento

attraverso il sistema gastrointestinale.

Page 20: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

63

3.3.3 L incorporazione

L incorporazione cronica

L'incorporazione cronica avviene per esposizioni prolungate dovute per lo più ad

attività lavorative. L'accumulo del radionuclide in un organo o nell'intero organismo

avviene con legge del tipo:

( )q i R t dt

(3.20)

ove R(t) è la ritenzione al tempo t ed i è il rateo di attività incorporata (Bq/giorno) che

supponiamo costante nel tempo.

Nel caso semplice di un solo compartimento la ritenzione è esprimibile con un termine

esponenziale ovvero ( )t

R t e

ove

è la vita media effettiva nel compartimento. Si ha

quindi

(1 )t

q i e (3.21)

L accumulo segue pertanto una legge che tende ad un valore di saturazione.

Nella figura 3.5 sono dati gli accumuli di vari radionuclidi nell organo di elezione.

Page 21: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

64

Figura 3.5

Lo 131I nella tiroide va presto in saturazione, mentre lo 90Sr e il 240Pu (nell'osso) dopo

50 anni di incorporazione cronica non hanno ancora raggiunto la saturazione. Dato che il

tempo massimo di esposizione per attività lavorativa è assunto in 50 anni, si preferisce

fissare a 100 il valore raggiunto a 50 anni con accumuli percentuali di tale valore per i

tempi inferiori, come espresso nella tabella 3.6:

Accumulo in percentuale Nuclide Organo A 6 mesi

A 5 anni A 50anni

131I Tiroide 100 100 100

137Cs Intero organismo

69 100 100 90Sr Ossa 2.3 21 100 239Pu Ossa 1.2 12 100

Tabella 3.6 Accumulo in percentuale dei radionuclidi nei vari organi

Incorporazione acuta

L'incorporazione acuta è una incorporazione unica e di breve durata. La funzione di

accumulo q è data generalmente da uno o più termini esponenziali (a seconda del numero

di compartimenti coinvolti) del tipo:

Page 22: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

65

t

q I e

(3.22 )

ove I è l'attività incorporata (Bq), t è il tempo in giorni trascorso dalla incorporazione e

è la la vita media effettiva.

In taluni casi la ritenzione è descritta da una funzione con un solo esponenziale, come

nel caso dell acqua ricca in Radon che, incorporata per inalazione, ingestione o

assorbimento attraverso la pelle, viene completamente ed istantaneamente assorbita e

rapidamente distribuita pressoché uniformemente nell'intero organismo. La funzione di

ritenzione (con I=1) è:

10

tq e

(3.23)

dove 10 giorni è il tempo di dimezzamento biologico. Assumendo come volume di

acqua dell intero corpo 42000 ml si ha una concentrazione in Bq/ml nel corpo intero data

da:

10

42000

te

C

(3.24)

Identica è la concentrazione nelle urine. Un incremento del consumo di acqua

gionaliero (3-4 litri al giorno) porta ad una riduzione della concentrazione C di un fattore

tra due e tre.

3.3.4 Controllo dell irraggiamento interno

Il controllo dell'irraggiamento interno è fondato su due tipi di accertamenti:

controllo della contaminazione radioattiva dell'aria e dell acqua (ambiente);

controllo della contaminazione radioattiva degli individui (personale).

Page 23: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

66

I controlli della contaminazione dell'aria e dell'acqua fanno riferimento ai limiti annuali

di introduzione detti ALI, cioè sulla base di modelli relativi all'uomo standard si deduce il

valore di concentrazione in aria o in acqua che portano all introduzione di 1 ALI.

Un ALI (Annual Limit Intake) è il quantitativo in Bq che, introdotto nell arco di un

anno, porta ad una dose efficace impegnata (50 anni) pari al limite annuo di dose efficace

(20 mSv).

Quindi con l introduzione di un ALI non c è spazio per altri irraggiamenti né interni né

esterni.

Nel caso di introduzione di più radionuclidi, l introduzione totale non deve dar luogo

ad una dose equivalente superiore alla dose limite e i livelli di riferimento dovrebbero

essere corretti in modo che non si superi 1 ALI complessivo.

Il controllo della contaminazione radioattiva degli individui si effettua mediante due

metodi fondamentali:

1. misure dirette con rivelatori di radiazione gamma (contatori per il corpo intero o

rivelatori collimati);

2. misure radiometriche e chimiche sugli escreti (misure su urine, feci...).

I controlli possono essere:

- controlli di routine: sono controlli sui singoli lavoratori effettuati ad intervalli

regolari di tempo e sono richiesti in situazioni di rischio continuato di contaminazione del

luogo di lavoro;

- controlli operativi: sono richiesti dopo particolari operazioni: si ritiene noto il tempo

e la durata dell esposizione e si hanno informazioni sulla natura fisica e chimica del

potenziale contaminante nonché sulla via di introduzione;

- controlli speciali: sono richiesti nel caso in cui si verifichino situazioni anomale di

contaminazione nel luogo di lavoro o si riscontrino risultati anomali nel corso di un

controllo di routine.

- controlli di conferma: sono controlli da effettuare per la verifica di soddisfacenti

condizioni di lavoro dei lavoratori che non sono soggetti ad essere esposti a significative

introduzioni di radionuclidi

Si definisce livello di investigazione IL il valore al di sopra del quale sono necessarie

Page 24: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

67

ulteriori indagini:

0.1IL ALI N m

dove N=T/365 è il numero di indagini programmate ad intervalli di T giorni ed m sono

i valori di attività tabulati.

3.4 Dosimetria del Radon inalato e rischio associato

3.4.1 Rischio da inalazione dei prodotti di decadimento a breve vita del

Radon

Come vedremo in seguito per la determinazione del rischio polmonare da inalazione

sono stati condotti degli studi su popolazione di minatori [4,5,6,7,8,9].

La determinazione del rischio non si basa su dosimetria interna, ma sull esposizione ai

prodotti di decadimento in unità PAEC (vedi paragrafo 2.6.1) presenti nell aria all interno

delle miniere.

L unità di esposizione utilizzata è il WLM (Working Level Month): per ottenere tale

valore è sufficiente eseguire una misurazione molto semplice, prendendo un campione di

aria filtrata e contando le particelle alfa totali [10].

Per esposizioni domestiche, 1 WLM è equivalente alla concentrazione di Radon di 185

Bq·m-3 per un intero anno, considerando un 70% di tempo speso all interno

dell abitazione [11].

Nelle miniere si è osservato un evidente aumento di cancro polmonare in seguito

all esposizione ai prodotti di decadimento del Radon, pari a diverse centinaia o anche

migliaia di WLM, che sono paragonabili ad un esposizione a lungo termine ad altissime

concentrazioni di Rn-222 in un abitazione.

Visto che il rischio di cancro è collegato alla dose effettivamente rilasciata nei bronchi

e non al valore dei PAEC, è necessario sapere se la dose rilasciata nei bronchi per unità di

PAEC nelle miniere è equivalente a quella rilasciata per unità di PAEC nelle abitazioni.

La proiezione del rischio dalle miniere alle abitazioni è stato oggetto di alcuni studi che

Page 25: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

68

hanno portato alla formulazione di modelli teorici, come vedremo in seguito.

Per quanto riguarda le abitazioni, l ICRP raccomanda la seguente relazione di

riferimento per la valutazione dell esposizione complessiva annua ai figli dell Rn-222 a

breve vita [12]

1 2 35000 2000 1700E c c c

(3.25)

dove la grandezza E è espressa in Bq·y·m-3, 1c , 2c , 3c

sono le concentrazioni medie di

Radon, espresse in Bq/m3, stimate rispettivamente per le abitazioni, altri luoghi chiusi e

per ambienti aperti, mentre i coefficienti numerici rappresentano le ore trascorse

annualmente negli stessi luoghi. Tali tempi di permanenza possono essere applicati alla

realtà italiana come risultato dalla Indagine nazionale sulla radioattività naturale nelle

abitazioni condotta da ISS e ANPA [13]

3.4.2 Dose dovuta direttamente al Radon

La dose da particelle alfa rilasciata nelle cellule bersaglio dell epitelio bronchiale è

dovuta principalmente ai prodotti di decadimento a vita breve del Radon. Tali prodotti,

infatti, si depositano sulla superficie delle vie bronchiali e pertanto hanno una probabilità

più alta di colpire i nuclei delle cellule rispetto al Radon (vedi paragrafo 3.6), che decade

durante il percorso nelle vie respiratorie.

La dose equivalente impegnata in un anno di esposizione al gas Radon nei polmoni è

stata calcolata dall ICRP nel 1981 [14] e dall NCRP nel 1987 [15], fornendo i valori

riportati nella tabella 3.7:

Organo mSv·y-1 per Bq·m-3

Riferimento Polmoni e bronchi 7·10-3 ICRP (1981) Superficie bronchiale

5·10-3 NCRP (1987)

Tabella 3.7 Dose equivalente impegnata in un anno di esposizione al Radon

Nel calcolo della dose equivalente i fattori di peso WR e WT sono quelli forniti

Page 26: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

69

dall ICRP. Tale dose è più bassa di circa un fattore 10 rispetto alla dose rilasciata dai

prodotti di decadimento.

Va ricordato inoltre che, attraverso il sangue, il Radon viene trasportato ad altri organi

dove rilascia, insieme ai suoi prodotti di decadimento che si vengono a formare, una certa

quantità di dose. Essa dipende dalla solubilità del Radon nei vari tessuti del corpo rispetto

al sangue, come riportato in uno studio del 1992 di Harley e Robins [16].

I valori di dose equivalente calcolati per unità di esposizione per organi e tessuti diversi

dal polmone [16,17] sono riportati nella tabella 3.8, dove è possibile vedere che tali valori

sono molto più bassi (nella maggior parte dei casi di circa un fattore 100) rispetto alla

dose rilasciata nell epitelio bronchiale.

Tessuto mSv·y-1 per Bq·m-3

Riferimento Fegato 5.1·10-5 Jacobi e Eisfeld(1980) Reni 5.6·10-5 Jacobi e Eisfeld(1980) Milza 5.2·10-5 Jacobi e Eisfeld(1980) Midollo spinale 9.6·10-5 Jacobi e Eisfeld(1980) Superficie delle ossa

2.5·10-5 Jacobi e Eisfeld(1980)

Tessuti molli 3.0·10-5 Harley e Robbins(1992)

Tessuti adiposi 9.0·10-5 Harley e Robbins(1992)

Pelle 50·10-5 Harley e Robbins(1992)

Linfociti T 50·10-4 Harley e Robbins(1992)

Capillari dell alveolo

20·10-5 Harley e Robbins(1992)

Tabella 3.8 Dose equivalente ai tessuti per continue esposizioni a 1Bq·m-3 di Rn-222 in aria

3.4.3 Effetti del Radon inalato e della sua progenie sulla salute

Le stime delle conseguenze sulla salute determinate dall esposizione a radiazioni

ionizzanti sono basate principalmente su studi epidemiologici di diverse popolazioni

umane, tesi a stabilire una relazione statistica tra esposizione ed effetti.

Si è stabilito oltre ogni ragionevole dubbio che la radiazione ionizzante è un agente

fondamentale dell induzione del cancro in molti organi e tessuti del corpo; più difficile è

invece la determinazione quantitativa di tale azione cancerogena.

Studi epidemiologici hanno mostrato una correlazione tra esposizione alla radiazione e

aumento di cancro al polmone; tra questi ricordiamo in particolare il Life Span Study

Page 27: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

70

[18] sui sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, e studi sui minatori

esposti al Radon [19].

Il Life Span Study ha fornito stime sui coefficienti di mortalità per cancro dopo

l esposizione, principalmente a radiazione gamma, mentre gli studi sui minatori hanno

fornito informazioni sulla relazione tra l incidenza di cancro mortale ai polmoni e la

concentrazione della progenie del Radon all interno delle miniere.

Negli ultimi 10 anni circa, ci sono stati anche molti studi tesi a determinare una

correlazione tra l incidenza di cancro ai polmoni e l esposizione al Radon nelle abitazioni.

Alcuni di questi hanno mostrato che esiste una correlazione, ma molti altri non hanno

dato nessuna evidenza[20,21]. La maggior parte degli studi effettuati si basano sul

confronto di diverse aree geografiche con diverse concentrazioni di Radon.

Sfortunatamente, le correlazioni geografiche sono difficili da interpretare persino in modo

qualitativo, a causa della presenza di un gran numero di fattori importanti che generano

confusione. Un primo problema è rappresentato dal fatto che le regioni di alta

concentrazione di Radon sono spesso quelle di montagna e di collina mentre la

popolazione e lo sviluppo industriale si concentrano generalmente nelle zone

pianeggianti; la confusione è generata dal fatto che anche l industrializzazione, oltre

all esposizione al Radon, è una causa di incremento nei casi di cancro polmonare. Un

altro fattore importante di cui bisogna tener conto è l aumento di rischio riscontrabile in

una popolazione di fumatori.

A causa della mancanza di una rilevanza statistica attendibile degli studi sulle

abitazioni, l ICRP continua a far riferimento principalmente ai dati ricavati dalle indagini

sui minatori.

Ad ogni modo sono sempre presenti un certo numero di sorgenti di incertezza nella

determinazione del rischio da esposizione al Radon. In primo luogo la limitazione

statistica dovuta alla scarsa percentuale di popolazione impegnata nelle miniere; inoltre la

necessità di elaborare un modello per determinare la relazione esposizione-effetto e

ottenere stime sul rischio a livelli di esposizione inferiori a quelli direttamente osservati.

Riportiamo qui di seguito, nella tabella 3.9, i dati ricavati dagli studi epidemiologici

sull esposizione al Radon dei lavoratori in miniere, iniziati intorno al 1950.

Page 28: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

71

Numero di morti

da cancro polmonare Gruppi di studio Numero di

minatori Osservati

Attesi

Colorado (USA),1951-1982 2975 157 48.7

New Mexico (USA), 1957-1985 3469 68 17 Ontario (Canada), 1955-1981 11076 87 57.9

Beaverlodge,Saskatchewan (Canada), 1950-1980

6847 65 28.7

Bohemia, 1953-1985 4042 574 122 Francia, 1946-1985 1785 45 21.1

Malmberget (Svezia), 1951-1976

1292 51 14.9

Totale relativo a tutti gli studi 31486 1047 310

Tabella 3.9 Dati ricavati dai vari studi sui minatori

Dagli studi si è potuto ricavare complessivamente una relazione chiara tra esposizione

ai prodotti di decadimento del Radon ed effetto cancerogeno.

La valutazione del rischio ulteriore per i fumatori è stata effettuata in modo completo

solo per il gruppo di studio del Colorado; per gli altri, a causa della mancanza di

informazioni, il rischio stimato è quello complessivo.

Nella figura 3.6 è mostrato l andamento del rischio relativo (aumento del rischio di

ammalarsi di cancro polmonare rispetto alla popolazione non irraggiata) in funzione dei

valori cumulativi di WLM per i minatori di uranio del Colorado:

Page 29: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

72

Figura 3.6

Un importante aspetto dei dati riportati in figura è dato dall appiattirsi della curva per

alti valori dell esposizione. Tale effetto è chiamato, in modo fuorviante, effetto di

esposizione inversa . Si potrebbe pensare, infatti, che l aumento del rischio per unità di

esposizione sia più alto per basse esposizioni. Probabilmente, invece, l appiattimento

della risposta per alte esposizioni si può interpretare come il risultato dell uccisione delle

cellule dovuta ad attraversamenti multipli dei nuclei da parte delle particelle alfa. Ad alte

esposizioni, infatti, sono molte di più le cellule che muoiono (apoptosi), senza dare

origine quindi a mutazioni maligne. Si ha pertanto una riduzione della risposta ad alte

esposizioni e non un aumento a basse esposizioni.

Il termine effetto di esposizione inversa ha generato confusione perché sembrerebbe

implicare che l esposizione domestica (a basse dosi) possa essere più dannosa di quella

delle miniere, mentre è stato dimostrato in studi nelle abitazioni che il rischio a basse dosi

non è sovralineare.

Dall unione dei dati raccolti sui minatori si sono tratte inoltre le seguenti

considerazioni:

c è una riduzione nel rischio dopo la cessazione del lavoro nelle miniere. Questo è

chiamato fattore TSE (Time Since Exposure);

sembra non esserci un effetto relativo all età a cui si inizia a lavorare, mentre è

evidente una diminuzione del rischio con l età (AGE Factor);

Page 30: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

73

il rischio di cancro ai polmoni per unità di esposizione al Radon è più alto nei

fumatori rispetto ai non fumatori.

3.4.4 Modelli di rischio per cancro polmonare da inalazione dei prodotti

di decadimento del Radon

Sono stati sviluppati 7 modelli per trasportare i risultati degli studi sui minatori alle

abitazioni, i quali hanno fornito i valori riportati nella tabella 3.10 [9,12,22,19,10,4)

relativi alla probabilità (rischio) di ammalarsi di cancro polmonare per l esposizione

domestica continua a 148 Bq·m-3.

Modello Rischio per tutta la vita in percentuale

Commento

NCRP(1984a) 0.50 Il rischio diminuisce dopo la fine dell esposizione

ICRP (1987) 0.90 NCRP (1987b) 0.62 ICRP (1993b) 0.56 Si è adottato il rischio per tutta la vita

in funzione dell esposizione in WLM BEIR IV (NRCP 1988) 1.1 Il rischio decresce con esposizione

molto alta NTH (Lubin et al. 1994)

1.8 Il rischio decresce con esposizione molto alta

BEIR VI (NRCP 1999) 2.0 Il rischio decresce con esposizione molto alta

Tabella 3.10 Rischio di cancro al polmone per esposizioni continue a 148 Bq·m-3

I dati relativi all esposizione ai prodotti di decadimento del Radon nelle miniere sono

gli unici dati disponibili da cui si possono ricavare stime numeriche per il rischio di

cancro polmonare nei luoghi di lavoro e nelle case. Pertanto è inevitabile ricorrere ad

alcuni modelli per quantificare tale rischio, incorrendo ovviamente in generalizzazioni e

approssimazioni.

Page 31: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

74

3.5 Dosimetria del Radon ingerito e rischio associato

In questo paragrafo stimeremo la dose per vari tessuti del corpo dovuta all ingestione

di Radon disciolto nell acqua da bere e discuteremo i rischi per la salute che ne derivano.

I punti centrali di questa analisi sono:

1. la diffusione del Radon nelle pareti dello stomaco;

2. il comportamento del Radon e dei suoi prodotti di decadimento del corpo.

3.5.1 Ingestione del Radon e distribuzione all interno dell organismo

L introduzione del Radon per ingestione assume un ruolo fondamentale se

consideriamo che un individuo adulto medio introduce circa due litri di acqua al giorno

[23]. Pertanto l acqua ricca in Radon può divenire una fonte importante di

contaminazione per l organismo ed è per questo che si sta sviluppando, anche nel nostro

paese, un interesse particolare nel monitoraggio delle sorgenti d acqua, come sottolineato

da una recente normativa italiana (vedi par 2.5.1).

Se un atomo di Rn-222 viene introdotto nel corpo, in assenza di qualsiasi meccanismo

biologico di rimozione per il Radon stesso e per i suoi prodotti di decadimento, vengono

resi disponibili per il rilascio di energia nei tessuti i valori di energia delle particelle

emesse, come riportato nella tabella 2.2.

Ad ogni modo, è noto che la maggior parte del Radon ingerito ed inalato viene

prontamente rimosso dal corpo attraverso l esalazione. Altri processi di rimozione

biologica possono essere applicati anche ai prodotti di decadimento formati all interno

dell organismo: per quelli a vita media più lunga l eliminazione avviene soprattutto

attraverso l urina e le feci, mentre per i prodotti a breve vita media l importanza dei

meccanismi di rimozione biologica è limitata.

La percentuale di Radon assorbita dal tratto gastro-intestinale (GI) e trattenuta

all interno del corpo è determinata, in larga parte, dalla solubilità di questo gas nel sangue

e nei tessuti.

La solubilità dei vari gas nobili in acqua [24] alla temperatura del corpo, in funzione

del peso atomico, è riportata nel grafico 3.7 da cui si evince che il Radon è circa 15 volte

più solubile di Elio e Neon:

Page 32: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

75

Figura 3.7 Solubilità in acqua in funzione del peso atomico

Il Radon è prontamente assorbito dal tratto GI e distribuito ai vari tessuti, in relazione

alla diversa solubilità del gas nel sangue e nei tessuti. La frazione che esprime il rapporto

tra la solubilità in un tessuto od organo rispetto a quella nel sangue è chiamata coefficiente

di partizione. Nella tabella 3.11 sono riportati alcuni dati relativi al valore di tale

coefficiente per tre gas nobili: Krypton, Xenon e Radon.

Organo

Krypton Xenon Radon Sangue/aria 0.06 0.18 0.43

Tessuti adiposi/sangue

5.50 8.00 11.2 Muscoli/sangue 1.09 0.70 0.36 Cervello/sangue 1.13 0.75 0.72 Reni/sangue - 0.65 0.66

Testicoli/sangue - - 0.43

Fegato/sangue - 0.70 0.71

Ossa/sangue - 0.41 0.36 Polmone/sangue - 0.70 0.70

Tratto GI/sangue - 0.81 0.70

Altro/sangue - - 0.70

Tabella 3.11 Coefficienti di partizione per vari gas nobili

Page 33: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

76

Si nota che il coefficiente di partizione per il tessuto adiposo è molto elevato e quindi è

proprio in questo tessuto che si deposita la maggior parte del Radon che è entrato nella

circolazione sistemica.

3.5.2 Stima della dose dovuta all ingestione di Radon nello stomaco

Il pericolo dovuto all inalazione del Radon e alla sua progenie sono stati da tempo

considerati oggetto di interesse per la radioprotezione.

L ingestione del Radon ha invece ottenuto molta meno attenzione da parte degli

organismi preposti al controllo della salute dei lavoratori, soprattutto perché generalmente

nei luoghi di lavoro è proibito mangiare. Pertanto l ICRP (Interntional Commission on

Radiological Protection) e l NCRP (National Council on Radiation Protection and

Measurements) non hanno dato indicazioni a riguardo.

In assenza di tali direttive un certo numero di sperimentatori hanno tentato di stimare la

dose e il rischio associato all ingestione di Radon. I metodi usati sono però molto diversi

tra loro e spesso scarsamente documentati e portano, perciò, a risultati anche molto

discordanti.

I risultati di questi studi hanno portato, comunque, ad una serie di osservazioni

generali:

l esalazione è la maggiore via di eliminazione del Radon dal corpo;

il Radon ingerito è eliminato in gran parte entro un ora;

il tessuto adiposo è il luogo in cui il Radon rimane per più tempo.

L assorbimento e la ritenzione dei gas inerti nei tessuti del corpo umano sono stati

ampiamente studiati da parecchi autori, tra cui: Smith e Morales (1944) [25], Kety (1951)

[26],

Studi in vitro hanno fornito dati sulla solubilità e sui coefficienti di partizione dei gas

nobili e di altre sostanze chimicamente inerti nel sangue, nel tessuto adiposo e negli altri

tessuti.

Page 34: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

77

Hursh et al. [27] nel 1965 ricavarono un valore per la massima concentrazione di

Radon in acqua consigliata, basandosi sulla dose limite accettabile per lo stomaco.

Assunsero che il Radon diffonde attraverso le pareti dello stomaco e entra nel sangue

arrivando fino al fegato, considerando, in modo conservativo, una concentrazione di

Radon nelle pareti dello stomaco equivalente a quella nel suo interno.

Le stime per la dose rilasciata nello stomaco ottenute dai diversi studi eseguiti, sono

riportate nella tabella 3.12:

Autore Dose equivalente (Sv·Bq-1) Hursh et al.(1965) 1.1·10-7

Von Doebeln e Lindell (1964)

1.1·10-9

Suomela e Kahlos (1972) 1.3·10-7

Crawford-Brown (1989) 3.0·10-8

Brown e Hess (1996) 8.8·10-8

Sharma et al. (1996) 8.2·10-7

Harley e Robbins (1994) 1.6·10-9

Tabella 3.12 Stime di dose equivalente allo stomaco per unità di attività (Bq) di Radon ingerito

Tutti gli autori hanno assunto che i prodotti di decadimento del Radon a breve vita

decadono nello stesso punto in cui decade l Rn-222; questo implica che ad ogni

decadimento del Radon è associata l energia

di 19.2 MeV, cioè l energia delle prime

due emissioni . I risultati variano in un range piuttosto ampio (10-7-10-9), perché

ovviamente le stime dipendono molto dall importanza data alla diffusione come

meccanismo attraverso cui il Radon entra in contatto con le pareti dello stomaco.

3.5.3 Comportamento del Radon nel corpo

Per studiare il percorso del Radon ingerito all interno del corpo, viene usato un

modello basato su principi fisiologici e indicato con la sigla PBPK (Physiologically Based

PharmacoKinetic), illustrato nel diagramma 3.8:

Page 35: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

78

Figura 3.8

Brevemente, il Radon è distribuito attraverso il sangue ai vari organi, dove il

trasferimento dipende dal coefficiente di partizione per quel tessuto.

Il sangue venoso è pompato dal ventricolo destro nella regione polmonare, dove il

Radon, disciolto nel sangue, si scambia con l aria degli alveoli ed è riesalato.

Il Radon ingerito è velocemente assorbito e appare prontamente nell aria esalata.

Gli studi sul Radon ingerito hanno indicato che la ritenzione nel corpo è maggiore

quando il Radon è introdotto insieme al cibo [28]. Tale risultato è presumibilmente una

conseguenza del più lento trasferimento del cibo dallo stomaco al piccolo intestino:

infatti, sebbene il piccolo intestino sia il sito di maggiore assorbimento per la maggior

parte dei cibi introdotti, è stato dimostrato che parte di alcuni materiali come acqua,

aspirina e alcool sono anche assorbiti dallo stomaco.

Nella figura 3.9, è illustrato l andamento delle frazioni di Radon ingerito che

rimangono nel corpo (nel tratto GI e nei tessuti) in funzione del tempo dopo l ingestione.

Page 36: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

79

Nella figura 3.10, è indicata la frazione di attività iniziale che risiede nei vari tessuti in

funzione del tempo.

Figura 3.9 Frazione di Radon ritenuta nel corpo e nello stomaco in funzione del tempo

Figura 3.10 Frazione di attività iniziale che risiede nei vari tessuti in funzione del tempo

La grande quantità di Rn-222 accumulata nel fegato è una diretta conseguenza del fatto

che tutto il Radon assorbito dalle pareti del tratto GI fluisce, attraverso il sangue, nel

fegato. Il tessuto adiposo, dopo circa 30 minuti dall ingestione, è il maggior sito di

deposito di Radon nel corpo.

Page 37: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

80

3.5.4 I prodotti di decadimento del Radon nel corpo

I prodotti di decadimento della serie che ha inizio dal Po-214 sono indicati come

prodotti a breve vita in opposizione alla serie a lunga vita che inizia dal Pb-210 (vedi

tabella 2.2).

Per quanto riguarda la prima serie, bisogna osservare che la vita media del Pb-214

(26,8 min) non è breve se confrontata con i processi fisiologici: ad esempio, in un

intervallo di tempo pari a tale vita media, il sangue passa attraverso il cuore più di trenta

volte. Pertanto, è ragionevole assumere che il Pb-214 ha un suo preciso destino all interno

del corpo, distinto da quello del Radon.

L analisi dosimetrica per ingestione di Radon che presenteremo tra breve è basata sul

metodo messo a punto dall ICRP nel 1989 [29].

Tale metodo considera la dose assorbita in media da una regione bersaglio come la

quantità dosimetrica di maggiore interesse. Tale quantità è considerata fondamentale per

l induzione del cancro, perché è rappresentativa del rischio di danno cellulare.

L ICRP distingue due categorie di regioni anatomiche: le regioni sorgente , che

specificano la posizione dei radionuclidi del corpo, e le regioni bersaglio , cioè gli

organi e i tessuti per i quali devono essere calcolate le dosi rilasciate.

Le regioni sorgente sono quelle zone anatomiche coinvolte nel comportamento del

radionuclide (e dei suoi successivi prodotti di decadimento) all interno del corpo. Si

assume che il radionuclide è uniformemente distribuito all interno del volume della

regione sorgente.

L energia media assorbita in una regione bersaglio dipende dal tipo di radiazione

emessa, dalla relazione spaziale tra sorgente e bersaglio e dalla natura dei tessuti

attraversati.

Come già espresso all inizio del capitolo (vedi paragrafo 3.1), la dose equivalente è la

somma delle dosi rilasciate dai vari tipi di radiazione ciascuna pesata con un fattore,

inizialmente chiamato fattore di qualità, legato agli effetti biologici relativi (RBE) [2].

Per quanto riguarda il Radon, la dose equivalente H è data da:

20Basso LET Alto LETH D D (3.23)

Page 38: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

81

dove Basso LETD rappresenta la dose assorbita dovuta a elettroni e fotoni, mentre Alto LETD è

la dose data dalle particelle , per le quali si è calcolato un fattore di peso pari a 20 [2].

La tabella 3.13 riporta il valore di dose equivalente impegnata (vedi 3.1) ricevuta da

individui di varie età, assumendo un ingestione di Rn-222 di attività unitaria (Sv/Bq),

calcolata secondo un preciso modello di trasferimento dall interno dello stomaco alle sue

pareti, che, in base a studi successivi, si è rivelato essere conservativo.

Dose equivalente impegnata per unità di attività (Sv·Bq-1) Età dell ingestione

Organo Infante

1 anno 5 anni 10 anni

15 anni adulto

Ghiandola surrenale

2.5·10-9 1.0·10-9 5.1·10-10 3.0·10-10 2.3·10-10 2.0·10-10

Vescica 6.3·10-10 4.6·10-10 2.6·10-10 1.4·10-10 1.1·10-10 9.9·10-11

Cervello 1.2·10-9 9.9·10-10 5.0·10-10 2.7·10-10 2.2·10-10 2.0·10-10

Mammella 5.9·10-10 4.3·10-10 2.4·10-10 1.3·10-10 9.7·10-11 8.5·10-11

Pareti dello stomaco

3.0·10-7 1.6·10-7 7.3·10-8 4.2·10-8 3.1·10-8 2.4·10-8

Intestino tenue 1.2·10-9 7.9·10-10 4.2·10-10 2.5·10-10 1.8·10-10 1.6·10-10

Intestino crasso superiore

9.8·10-10 6.7·10-10 3.8·10-10 2.2·10-10 1.5·10-10 1.3·10-10

Intestino crasso inferiore

1.3·10-9 8.7·10-10 4.9·10-10 2.8·10-10 1.9·10-10 1.7·10-10

Reni 6.1·10-9 4.1·10-9 2.1·10-9 1.3·10-9 9.3·10-10 1.2·10-9

Fegato 1.5·10-8 1.2·10-8 3.7·10-9 2.4·10-9 1.4·10-9 1.7·10-9

Muscoli 8.2·10-10 6.6·10-10 3.4·10-10 1.9·10-10 1.5·10-10 1.4·10-10

Ovaie 6.1·10-10 4.4·10-10 2.5·10-10 1.4·10-10 1.0·10-10 8.7·10-11

Pancreas 7.0·10-10 4.4·10-10 2.5·10-10 1.5·10-10 1.1·10-10 9.3·10-11

Midollo osseo 9.5·10-9 8.5·10-9 4.2·10-9

2.5·10-9 2.0·10-9 1.8·10-9

Milza 1.3·10-9 4.5·10-10 2.8·10-10 1.8·10-9 1.7·10-10 1.4·10-10

Testicoli 2.2·10-9 7.5·10-10 3.9·10-10 2.2·10-10 1.7·10-10 1.5·10-10

Timo 5.9·10-10 4.2·10-10 2.4·10-10 1.3·10-10 9.7·10-11 8.4·10-11

Tiroide 1.5·10-9 9.7·10-10 5.0·10-10 2.9·10-10 2.2·10-10 2.0·10-10

Utero 6.0·10-10 4.3·10-10 2.6·10-10 1.3·10-10 9.9·10-11 8.6·10-11

Polmone 9.1·10-10 7.2·10-10 3.8·10-10 2.1·10-10 1.6·10-10 1.3·10-10

Dose efficace (somma delle dosi equivalenti pesate) [2]

4.0·10-8 2.3·10-8 1.0·10-8 5.9·10-9 4.2·10-9 3.5·10-9

Tabella 3.13 Dose equivalente impegnata per unità di attività (Bq) di Radon ingerito

Page 39: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

82

3.5.5 Rischio di cancro per unità di concentrazione di Radon nell acqua

da bere

Il rischio di mortalità per cancro associato all ingestione, nell arco di tutta la vita

dell individuo, di una concentrazione pari a 1Bq/m3 di Radon-222 disciolto nell acqua da

bere, è riportato nei dati della tabella 3.14:

Rischio di mortalità per cancro Sito del cancro

Maschi

Femmine

Entrambi i sessi

Esofago 1.5·10-12

3.3·10-12 2.2·10-12

Stomaco 1.3·10-9 2.0·10-9 1.6·10-9

Colon 4.6·10-11

7.7·10-11 5.9·10-11

Fegato 6.8·10-11

4.4·10-11 5.8·10-11

Polmone 2.6·10-11

4.5·10-11 3.4·10-11

Ossa 5.4·10-12

5.7·10-12 5.5·10-12

Mammella - 1.0·10-11 4.5·10-12

Ovario - 6.1·10-12 2.6·10-12

Vescica 7.8·10-12

3.7·10-12 6.0·10-12

Rene 1.8·10-11

1.1·10-11 1.5·10-11

Tiroide 1.3·10-12

3.1·10-12 2.1·10-12

Sangue 1.9·10-11

1.5·10-11 1.7·10-11

Altri 6.9·10-11

9.2·10-11 7.9·10-11

Totale 1.5·10-9 2.3·10-9 1.9·10-9

Tabella 3.14 Rischio di mortalità per ingestione di 1Bq/m3 di Radon disciolto nell acqua.

La media totale sui due sessi è pari a 91.9 10 ; l incertezza sui valori stimati è

largamente influenzata dalle stime della dose rilasciata nello stomaco (Tabella 3.12) e dai

dati epidemiologici utilizzati.

I dati di base utilizzati nel calcolo dei coefficienti di rischio riportati in tabella sono

stati derivati dall osservazione dei sopravvissuti ai bombardamenti atomici in Giappone,

confrontati con la popolazione degli USA: i valori sono stati calcolati cioè confrontando il

rischio della popolazione giapponese irraggiata rispetto al rischio della popolazione

statunitense non irraggiata (rischio di base).

Tali studi hanno dimostrato che il cancro dello stomaco è stato il maggiore effetto

tardivo prodotto da tale irraggiamento e questo risultato si riflette, ovviamente, nei

Page 40: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

83

risultati della tabella. I valori ottenuti sono però affetti da una elevata incertezza causata

anche dal fatto che il rischio di mortalità per cancro allo stomaco per individui non

irraggiati è molto differente per le due popolazioni. Si è stimato che il coefficiente di

rischio per lo stomaco è compreso probabilmente tra 91.9 10 e 94.4 10 , centrato

intorno al valore 91.9 10 [29,19,30,31].

3.6 Meccanismi molecolari e cellulari di carcinogenesi

indotta da Radon

L esposizione di cellule a radiazioni densamente ionizzanti, come le particelle alfa del

Radon e dei suoi prodotti di decadimento, può dare inizio ad una serie di eventi

molecolari e cellulari che culminano nello sviluppo di un cancro polmonare o di altro tipo

[32].

3.6.1 Cellule a rischio

L inalazione del Radon comporta l esposizione delle cellule dell epitelio bronchiale e

polmonare alle radiazioni alfa emesse dai prodotti di decadimento che sono depositati

nelle mucose.

L ingestione del Radon contenuto nell acqua può in modo simile causare

l irraggiamento delle cellule dello stomaco, ma anche le cellule del piccolo intestino

possono essere interessate dall irraggiamento visto che, come già osservato nel paragrafo

precedente, il Radon disciolto nell acqua passa nell intestino in un tempo medio di circa

15-20 minuti.

Infine, attraverso il sangue, possono essere raggiunte la maggior parte delle cellule del

corpo.

È importante sottolineare che le cellule staminali e le altre cellule proliferative sono

quelle maggiormente radio-sensibili, cioè queste cellule hanno una probabilità più alta di

degenerare a seguito di irraggiamento perché subiscono continue divisioni (mitosi) che

Page 41: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

84

possono esprimere e fissare permanenti modificazioni genetiche.

Le cellule maligne spesso mantengono aspetti enzimatici e cellulari caratteristici del

loro tessuto di origine, cosicché i programmi di differenziazione e specializzazione delle

cellule possono essere alterati ma non completamente eliminati dai processi di

trasformazione maligna.

I danni indotti al materiale genetico dalle particelle alfa, si fissano come alterazioni

permanenti alla struttura genetica e coinvolgono processi di riparazione di DNA e di

divisione delle cellule.

Le cellule staminali dei tessuti epiteliali sono racchiuse in cripte che le rendono

relativamente inaccessibili al diretto contatto con il Radon inalato o ingerito.

Ad ogni modo, tali cellule possono ugualmente essere esposte alle radiazioni alfa

attraverso la circolazione linfatica e sanguigna e, in seguito ad inalazione, dai prodotti di

decadimento che si fissano nei tessuti e agiscono come sorgenti addizionali di radiazioni.

3.6.2 Danno cellulare indotto dalle particelle alfa

Le particelle alfa creano una densa ionizzazione che determina una scia (cluster) di

coppie di ioni attraverso cellule e tessuti. Se tali scie attraversano il nucleo della cellula,

questa risulta gravemente danneggiata.

In condizioni di bassa esposizione, come quelle che si riscontrano generalmente

nell aria e nell acqua delle nostre case, si è stimato in media che meno dell 1% delle

cellule dell epitelio bronchiale vengono attraversate dalla traccia di una particella alfa in

un anno.

È necessaria infatti un esposizione di 100 WLM per raggiungere il livello di

esposizione media delle cellule staminali che corrisponde ad una particella alfa per

nucleo, valore che in genere viene raggiunto solo in particolari condizioni di lavoro, come

ad esempio nelle miniere di uranio.

Le particelle alfa attraversano una cellula in meno di 10-12 secondi e depositano

un energia corrispondente a circa 10-50 cGy [33].

Man mano che le particelle rallentano rilasciano una quantità crescente di energia per

Page 42: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

85

unità di lunghezza (LET) e il massimo alla fine del loro percorso (picco di Bragg) (vedi

cap2). L efficacia biologica relativa (RBE) di una particella alfa, quindi, varia lungo la

sua traccia.

La traccia media può attraversare molti filamenti di DNA, depositando energia nella

forma di clusters di ionizzazione, producendo un corrispondente numero di rotture della

doppia elica, secondo una chimica complessa [34].

A causa della struttura sottile ed elicoidale del DNA nei nuclei, le rotture hanno una

distribuzione non uniforme e producono una grande quantità di piccoli frammenti che

possono andare persi o essere ricollocati in posizioni errate durante il processo di

riparazione [35].

I clusters producono anche radicali liberi che possono danneggiare le basi del DNA e,

ad alte dosi, alterare la trasduzione del segnale intracellulare e innescare processi di

danneggiamento extracellulare [36,37]

Esperimenti condotti negli anni 90 [38,39] hanno mostrato che un fascio di particelle

produce danni nucleari potenzialmente letali; i danni subiti non dal nucleo possono

produrre ugualmente effetti rivelabili, come una riduzione della sintesi del DNA, ma non

letali; i danni extracellulari, infine, implicano la produzione di altri radicali liberi.

3.6.3 Letalità delle tracce rilasciate dalle particelle alfa attraverso cellule

e tessuti

La letalità delle tracce prodotte da particelle alfa può essere messa in relazione con

l assorbimento netto di una determinata quantità di energia per cellula, misurata lungo il

percorso totale attraverso il nucleo, sia che si tratti di una singola traccia sia di una serie di

piccole tracce.

Calcoli eseguiti a tale proposito, indicano una costante di probabilità di 0.03-0.08 che

si verifichi un evento letale per ogni m di traccia [33].

Tutti gli effetti dovuti alle particelle alfa alle basse dosi che in genere sono associate

all esposizione di acqua ricca in Radon sono riconducibili al passaggio di singole

Page 43: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

86

particelle attraverso una piccola frazione di cellule in un tessuto, cosicché l effetto può

essere considerato una funzione lineare della dose senza effetti legati al rateo di dose.

Questo è vero perché variando il rateo di dose cambia il numero di cellule colpite

piuttosto che la gravità del danno per singola cellula.

Ovviamente per calcolare il rischio di cancro è necessario conoscere la probabilità che

una cellula colpita subisca una trasformazione e il periodo di latenza prima che diventi

maligna [40].

La popolazione cellulare importante per la carcinogenesi non è formata da quelle poche

cellule uccise dal passaggio delle particelle , ma da quelle che sopravvivono dopo aver

subito un danno diretto al loro patrimonio genetico.

Poiché si è calcolato che la dose media letale per una cellula [33] corrisponde al

passaggio di più di una particella

per ogni nucleo (1.2-1.5), in condizione di bassa

esposizione la maggior parte delle cellule esposte sopravvive, visto che è estremamente

raro che una stessa cellula venga colpita più di una volta.

3.6.4 Trasformazione di cellule in vitro dovuta ad irraggiamento alfa

Sono state eseguiti degli studi tesi a misurare l efficacia biologica delle particelle alfa e

a stimare il rischio di cancro, irraggiando delle cellule in coltura con basse dosi di

particelle

che simulano l esposizione al Radon, allo scopo di osservare delle

degenerazioni maligne.

Sebbene molti di questi studi hanno fornito delle curve dose-effetto lineari [41,42],

alcuni hanno indicato una risposta non lineare con un efficacia maggiore a dosi più basse

[43,44].

Pertanto, esiste ancora una grande incertezza sulla forma precisa della relazione dose-

effetto per la trasformazione di cellule in coltura e, come implicazione, anche per la

carcinogenesi.

I risultati ottenuti, infatti, non permettono in generale una risposta definitiva per la

forma di tale curva a basse dosi e ratei di dose, ma allo stesso tempo non c è una

convincente evidenza per adottare una particolare relazione non lineare.

Page 44: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

87

Bibliografia del cap.3 [1] ICRU (International Commission on Radiation Units and Measurement), (1998)

Fundamental Quantities and Units for Ioniziong Radiation, ICRU report 60.

[2] ICRP (International Commission on Radiological Protection), (1991), 1990

Recomendation of the International Commission on Radiological Protection. ICRP

Publication 60, Annals of the ICRP 21(1-3). Oxford: Pergamon Press.

[3] ICRP (International Commission on Radiological Protection), (1997), Individual

Monitoring for Internal Exposure of Workers. ICRP Publication 78, Annals of the ICRP

7(1-2). Oxford: Pergamon Press.

[4] Lubin et al., (1994). Lung Cancer and Radon: A Joint Analysis of 11 Underground

Miners Studies. Publication No. 94-3644, Bethesda, MD: National Institutes of Health.

[5] Lubin JH, et al. (1995). Lung cancer in radon exposed miners and estimation of risk

from indoor exposure. Journal of the National Cancer Institute 87:817-827.

[6] UNSCEAR. (United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic

Radiation). (1993).Sources and Effects of Ionizing Radiation. New York: United

Nations.US Congress. 1986. Safe Drinking Water Act Amendments (SDWA). Public Law

99-939, 100 STAT 642.

[7] National Research Council, (1988). Health Risk of Radon and other lnternally

Deposited Alpha-Emitters (BEIR IV). Washington, DC: National Academy Press.

Page 45: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

88

[8] National Research Council, (1999). Health Effects of exposure to Radon (BEIR VI).

Washington DC: National Academy Press.

[9] NCRP (National Council on Radiation Protection and Measurement), (1984a),

Evalutation of Occupational and Environmental Exposures to Radon and Radon daughters

in the United States. NCRP Report No. 78. Bethesda, MD.

[10] NCRP (National Council on Radiation Protection and Measurement), (1988),

Measurement of Radon and Radon Daughters in Air NCRP Report No. 97. Bethesda,

MD.

[11] Harley RH. Et al. (1991) Personal and home Radon and gamma-ray measured in 52

dwellings, Helath Physics 61:737-744.

[12] ICRP (Internatioinal Commission on Radiologieal Protection), (1987), Lung Cancer

Risk from Indoor exposures to Radon daughter, ICRP Publication 50, Annals of the ICRP

17(1). Oxford:Pergamon Press.

[13] F.Bochicchio et al., (1994), Agenzia Nazionale per la Protezione Ambientale e

Istituto Superiore di Sanità "Indagine nazionale sulla radioattività naturale nelle

abitazioni".

[14] ICRP (International Commission on Radiological Protection), (1981), Limits for

Inhalation of Radon Daughters by Workers, ICRP Publication 32, Annals of the ICRP

6(1). Oxford: Pergamon Press.

[15] NCRP (National Council on Radiation Protection and Measurement), (1987a),

Exposure of the Population in the United States and Canada from Natural Background

Radiation. NCRP Repart No. 94. Bethesda, MD.

Page 46: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

89

[16] Harley RH. Et al. (1992), Rn222 alpha dose to organs other than the lung, Radiation

Protection Dosimetry 45:619-622.

[17] Jacobi W et Eisfeld K., (1980), Dose to tissues and effective dose equivalent by

inhalation of radon-222. Radon and their short lived daughters. Report S-626. Munich:

Gesellachatì fur Strahlen und Umwtforachung.

[18] Shimizu, Y., Kato, H., (1988), Life Span Study Report 11, Part 2., Cancer mortatity

in the years 1950-85 based on the recently revised doses (DS86). Report RERF TR-5-88.

Radiation Effects Research Foundation, Hiroshima.118, 502-524.

[19] ICRP (International Commission on Radiological Protection), (1993b),. Protection

Against Radon-222 at Home and at Work. ICRP Publication 65, Annals of the ICRP

23(2). Oxford: Pergamon Press.

[20] Samet J.M., (1989), Radon and lung cancer, J. Nat. Cancer. Inst 81, 745-757.

[21] Stidley CA, Samet JM., (1994), Assessment of ecologic regression in the study of

lung cancer and indoor radon. American Journal of Epidemiology 139:312-322.

[22] NCRP (National Council on Radiation Protection and Measurement), (1987b),

Ionizing radiation exposure of the population in the USA. NCRP Report No. 93.

Bethesda, MD.

[23] EPA (Environmental Protection Agency), (1994), Report to the USA on Radon in

drinking water, EPA 811-R-94-001.

[24] CRC, (1996), Handbook of Chemistry and Physics. Boca Raton, FL: CRC Press.

Page 47: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

90

[25] Smith RE, Morales MF. (1944). On the theory of blood-tissue exchanges:

Fundamental equations.

[26] Kety SG., (1951). The theory and application of the exchange of inert gas at the lung

and tissue, Pharmacological Reviews 3:1-41.

[27] Hursh JB et al., (1965). The fate of radon lngested by man. Health Physics 11:465-

476.

[28] Brown WL, Hess CT. (1992). Measurement of the biotransfer and time constant of

radon from ingested water by human breath analysis. Health Physics 62:162-170.

[29] ICRP (International Commission on Radiological Protection), (1989), AGE-

Dependent doses to members of the public from intake from radionuclides, Part 1., ICRP

publication 56, Annals of the ICRP 20(2). Oxford: Pergamon Press.

[30] ICRP (International Commission on Radiological Protection), (1995), Age-

dependent Doses to Member or the Public from intake of Radionuclides: Part 4,

Inhalation Dose Coefficients. ICRP publication 71, Annals of the ICRP 25(3-4). Oxford:

Pergamon Press.

[31] ICRP (International Commission on Radiological Protection), (1996), Age-

dependent Doses to Member or the Public from intake of Radionuclides: Part 5,

Inhalation Dose Coefficients. ICRP publication 72, Annals of the ICRP 26(1). Oxford:

Pergamon Press.

[32] Hall EJ., (1994) Radiobiology for the radiologist 4th edition. Philadelphia, PA.

[33] Jostes RF., (1996), Genetic, cytogenetic, and carcinogenic effects of radon: a review.

Mutation Research 340:125-139.

Page 48: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

91

[34] Ward Jf. et al., (1990), DNA lesions produced by ionizing radiation: Locally

multiply damages sites. In: Wallace SS, Painter RB (eds.), Ionizing Radiation Damage to

DNA: Molecular Aspects. New York: Wiley-Liss.

[35] Ritter MA et al., (1977), High LET radiations induce a large proportion of non

rejoining DNA breaks , Nature 266:653-655.

[36] Smith CL. (1964). Microbeam and partial cell irradiation. International Review of

Cytology 16:133-153.

[37] Munro TR., (1970b). The site of the target region for radiation-induced mitotic delay

in cultured mammalian cells. Radiation Research 44:747-757.

[38] Hei TK et al. (1997) Mutagenic effects of a single and exact number of alpha

particles in mammalian cells, Proceedings of the National Academy of Science 94: 3765-

3770.

[39] Hickman AW et al., (1994). -particle induced p53 protein expression in a rat lung

eplitelial cell strain, Cancer Research 54:5797-5800.

[40] Raabe OG, (1987) 3-dimensional dose response models of competine risk and

natural lifespan, Fundamental Applied Toxicology 8: 463-473.

[41] Miller RC,et al., (1995). The biological effectiveness of radon-progeny alpha

particles. Oncogenic transformation as a function of linear energy transfer. Radiation

Research 142:54-60.

Page 49: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

92

[42] Brenner Dj et al.,(1995). The biological effectiveness of radon-progeny alpha

particles. III. Quality factors., Radiation Research 142:61-69.

[43] Martin SG, et al., (1995) The biogical effectiveness of radon progeny alpha particles.

IV. Morphological transformation of Syrian hamster embryo cells at low doses. Radiation

Research 142:70-77.

[44] Bettega D et al., Transformation of C3H 10T1/2 cells with 4.3 MeV alpha particles at

low doses: effects of single and fractionated doses, Radiation Research 131: 66-71.

Page 50: Capitolo 3 Grandezze dosimetriche e danni del Radon sulluomo AGENTI FISICI... · Capitolo 3 Grandezze ... Lunità di misura, nel Sistema Internazionale (S.I.), è il Gray (Gy);

This document was created with Win2PDF available at http://www.daneprairie.com.The unregistered version of Win2PDF is for evaluation or non-commercial use only.