campagna piazza affari cedole per 15 miliardi dai pi ......l'ultima cedola risale al 2013 (2...

2
24 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 7 MARZO 2016 Campagna Agli azionisti una ricca torta. Dopo i cali di gennaio-febbraio prezzi ancora lontani dai massimi Piazza Affari Cedole per 15 miliardi Dai più generosi il triplo dei Btp Azimut e Unipol in testa alla classifica (7%) . Poste debutta e supera Snam (5%) Il ritorno di alcune banche. Telecom paga solo le risparmio. Le attese per Eni DI ADRIANO BARRI’ L e blue chip di Piazza Affari sono pronte a staccare una cedola da 15 miliardi. I prezzi piangono e da inizio anno tutti i big soffrono con un se- gno meno davanti, ma la Bor- sa di Milano si conferma co- me una delle più generose d’Europa a poche settimane dall’inizio della stagione del- la distribuzione dei dividen- di. Un dato interessante so- prattutto in un momento in cui i rendimenti degli investi- menti più tradizionali resta- no molto vicini allo zero. In media le blue chip di Piazza Affari distribuiranno un cou- pon del 3,7%, quasi tre volte il Btp a 10 anni, e di un terzo su- periore anche a quello del Btp a 30 anni. Le grandi so- cietà che non sono in grado di pagare la cedola o che non vogliono farlo per scelta si contano sulla punta delle di- ta: Monte dei Paschi di Siena, Telecom Italia Yoox e Sai- pem, reduce da un anno hor- ribilis e da un aumento di ca- pitale molto consistente. Nel 2016 si consoliderà an- che un’altra tendenza. Il ritor- no al dividendo da parte dei titoli bancari, che scalano an- che la classifica dell’alto ren- dimento: Intesa Sanpaolo ha già confermato una cedola di 0,14 centesimi pari al 5,9%. Alle sue spalle Mediobanca con il 4,5% di yield, ovvero il rapporto tra cedola e prezzo di Borsa, e la Banca Popolare di Milano con il 4,2%. La griglia Nella tabella Corriere Eco- nomia riporta i dati sulle ce- un anno fa. Un risultato pos- sibile grazie al significativo balzo dell’utile che dovrebbe passare da poco meno di 100 milioni di euro a quasi 300 al- la fine del 2015. Alle sue spalle una coppia storica dell’alto rendimento: UnipolSai che, secondo il consensus degli analisti, pa- gherà il 7,4% e Unipol Gruppo Finanziario con il 5,5%. La holding a capo della galassia assicurativa emiliana piace ad Emanuele Oggioni gestore azionario di HZ&Partners: «oltre al tema del dividendo ci sono anche altri aspetti po- sitivi. Il titolo tratta a circa il 30% di sconto sul valore del patrimonio e circa 7 volte gli utili 2016. Da inizio anno per- de il 26% ma aveva chiuso il 2015 sui massimi». Le certezze Coupon certi invece per Poste Italiane, Unicredit e Ubi a conferma che il proces- so di consolidamento dei ri- sultati dei titoli bancari è a buon punto. Per Poste il de- butto è dei migliori: con un rendimento del 5,3% si classi- fica tra le prime 10 società la- sciando, per il momento, alle proprie spalle un campione di generosità come Snam (yield 5%). «Le banche italiane — spiega Mauro Vicini direttore di Websim.it — dopo un crol- lo che è arrivato al 30% da inizio anno, potrebbero esse- re riscoperte anche grazie al- la campagna dividendi». Una posizione condivisa da Kepler Cheuvreux che in un report diffuso recente- mente ha analizzato con la lente di ingrandimento la re- ale esposizione di ogni banca italiana e le relative coperture rispetto ai crediti deteriorati. Il responso è che il sistema è solido e il panico che si è dif- fuso sul mercato nelle prime settimane dell’anno è immo- tivato. Sui singoli titoli questa analisi si è tradotta in promo- zione (buy, comprare) per Unicredit, Mediobanca e Ubi. Kepler-Cheuvreux, inoltre, calcola che dal 2015 al 2017 le nostre banche in media do- vrebbero mettere a segno un aumento degli utili del 30% medio annuo. Nel 2016 potrebbe invece tornare a pagare dividendo Fca. La visibilità è ancora molto bassa e anche per que- sto il mercato stima una ce- dola in denaro davvero risica- ta e pari a 2 centesimi. Sicuro invece il pagamento di un di- videndo «in natura» ovvero, in azioni Rcs, come comuni- cato dalla stessa società in oc- casione dell’annuncio della cessione al gruppo L’Espres- so dei quotidiani La Stampa e Secolo XIX. Come già accaduto nel 2015 Telecom Italia distribui- rà il dividendo solo agli azio- nisti di risparmio. Una deci- sione definitiva verrà presa verso la metà di marzo ma le stime degli analisti propen- dono verso questa ipotesi. L’ultima cedola risale al 2013 (2 centesimi). Un digiuno che però non spaventa il mercato visto che il titolo da inizio an- no si muove in linea con la performance del listino prin- cipale. Le turbolenze del prezzo del petrolio non dovrebbero cambiare troppo le abitudini di Eni che però aspetterà le prossime settimane per co- municare la propria politica di dividendo 2016. Nel frat- tempo è stato annunciato che il 23 maggio verrà distribuito un dividendo di 40 centesimi, che si va ad aggiungere all’ac- conto di 40 centesimi del 21 settembre scorso, per un to- tale di 80 centesimi stimati su base annua © RIPRODUZIONE RISERVATA I titoli dell’Ftse Mib che distribuiscono la cedola, dati all’1 marzo 2016 La classifica CEDOLA 2016* % YIELD 2016 Fonte: elaborazione Corriere Economia Btp a 30 anni *) sugli utili di competenza 2015. In campo azzurro il dato ufficiale, il resto sono stime di consensus; **) da inizio anno; 1)la cedola di prossima distribuzione è di 0,40 euro e parziale. Il dato riportato è la sua proiezione annua; 2) la cedola di prossima distribuzione è di 0,09 euro e parziale. Il dato riportato è la sua proiezione annua; nd: non disponibile. Titolo quotato dopo l'inizio dell'anno Azimut Holding UnipolSai Assicurazioni STMicroelectronics 2 Eni 1 Intesa Sanpaolo Assicurazioni Generali Unipol Gruppo Finanziario Poste Italiane Snam Mediobanca Enel Banca Popolare di Milano Terna Anima Holding A2A Atlantia UniCredit Ubi Tod's Tenaris PREZZO CORRENTE (euro) 18,6 1,9 5,4 13,4 2,4 12,9 3,5 6,3 5,0 6,5 3,7 0,6 4,9 5,8 1,1 23,8 3,5 3,7 70,9 10,3 1,40 0,14 0,37 0,80 0,14 0,71 0,19 0,33 0,25 0,29 0,16 0,03 0,20 0,22 0,04 0,90 0,12 0,11 2,06 0,28 7,6% 7,4% 6,8% 6,0% 5,9% 5,5% 5,4% 5,3% 5,0% 4,5% 4,3% 4,2% 4,1% 3,9% 3,9% 3,8% 3,4% 3,0% 2,9% 2,7% Btp a 10 anni CNH Industrial Prysmian Salvatore Ferragamo Banca Mediolanum Banca Popolare Emilia Romagna Banco Popolare Luxottica Group 6,7 19,1 21,5 6,6 4,8 7,7 53,8 0,17 0,42 0,46 0,14 0,10 0,15 0,95 2,5% 2,2% 2,1% 2,1% 2,1% 1,9% 1,8% Enel Green Power Ferrari Davide Campari Buzzi Unicem Exor Moncler Italcementi Mediaset Finmeccanica Fiat Chrysler Saipem Telecom Italia Yoox Net Monte Paschi Siena 1,8 35,9 7,5 14,5 31,0 14,6 10,3 3,4 10,2 6,7 0,4 0,9 27,4 0,5 0,03 0,46 0,09 0,17 0,36 0,15 0,08 0,03 0,05 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 1,4% 1,3% 1,2% 1,2% 1,2% 1,1% 0,8% 0,8% 0,5% 0,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% PATRIMONI & FINANZA Come investire e risparmiare 1,4% Btp decennale Il rendimento lordo del titolo di Stato a dieci anni Pro e conto I conti in tasca alla strategia della remunerazione cedolare in vari periodi storici. Il caso della recessione giapponese Un paracadute in caso di tempesta Ma frenano quando corre il Toro Nei prossimi mesi alla ribalta le cedole delle società europee Spinte da valutazioni meno care e dal rischio di deflazione adatte a tutte le stagioni. Lo dimostra un’analisi di Ubi Pramerica su un sottoinsie- me di titoli americani sulla base di alcuni parametri, tra cui elevato dividend yield (rendimento da dividendi) e stabilità dei coupon. Dallo studio si evince co- me le società ad alto divi- dendo abbiano battuto il mercato in fasi Orso, per- dendo smalto durante i trend rialzisti. All’epoca del- la bolla dot.com, per esem- pio, mentre l’S&P500 subiva un crollo del 43%, il paniere selezionato da Ubi Priameri- ca guadagnò il 73%. Analo- gamente, tra l’estate del 2008 e il febbraio 2009, quando l’S&P 500, in pieno terremoto post-Lehman, precipitò del 42,5%, i titoli ad alto dividendo misero a se- gno un sorprendente più 21%. Al contrario, però, duran- te il lungo mercato Toro ini- ziato a marzo del 2009, i tito- li high dividend hanno gua- dagnato solo 20 punti per- centuali, 142 in meno del paniere di riferimento. «Fa- cendo i conti, si scopre che la sovraperformance nei mer- cati Orso è comunque molto più rilevante della sottoper- formance in fase Toro: dal 2000 in poi, il vantaggio ac- cumulato dagli alti dividendi rispetto al mercato è del 46%», conclude Emilio Franco, vice direttore gene- rale e responsabile investi- menti di Ubi Pramerica sgr. Vale la pena ricordare che nel lungo periodo la parteci- pazione dei dividendi al ren- dimento complessivo («total return») è determinante: se- condo un’analisi di Morgan Stanley, tra il 1930 e il 2012, la componente cedolare ha contribuito alla performan- ce dell’S&P500 per il 48%. Non bisogna però trascu- rare l’esame delle valutazio- ni: che, in alcune aree, appa- iono tirate, a causa del so- vraffollamento sui titoli di- fensivi, con buona visibilità e flussi di cassa costanti. «I settori che hanno guadagna- to bene sono utility, consumi di base, health care, reits (re- al estate investment trust ndr). Tra i consumi di base, in particolare, è molto diffi- cile trovare storie convincen- ti, a questi prezzi», segnala Eric Papesh, portfolio spe- cialist azioni Usa di T. Rowe Price. Il favore riscontrato dalle azioni ad alto dividen- do negli ultimi due anni si spiega anche con l’andamen- to dei tassi: «Cedole molto magre nel reddito fisso inco- raggiano gli investitori a cer- A Tokyo negli ultimi 25 anni hanno fatto meglio della media 3,7% Yield medio Il rapporto dividendo prezzo delle 40 blue chip I mprovvisamente, noioso è diventato bello. Lo scri- ve il Wall Street Journal, analizzando il revival dei ti- toli ad alto dividendo in que- sto complicato inizio d’anno. Essendo meno volatili, sono la prima scelta di molti inve- stitori quando sale l’incer- tezza sull’andamento del ci- clo economico o sulla dina- mica degli utili. Poiché, negli ultimi mesi, si sono adden- ta dall’S&P500 (vedi artico- lo a fianco). Analogamente, l’Eurostoxx Select Dividend 30 — indice europeo focaliz- zato sulle aziende capaci di conseguire dividendi elevati e in aumento da almeno 5 anni — ha perso il 2% tra gennaio e febbraio, contro il 6,3% ceduto dallo EuroStoxx50. Sfortunatamente le azioni ad alto dividendo, non sono Azimut 7,6% PIETRO GIULIANI Eni 6 % CLAUDIO DESCALZI Mediobanca 4,5 % ALBERTO NAGEL Unip 7,4% CARLO CIMBRI Poste Italiane 5,3 % FRANCESCO CAIO Enel 4,3 % FRANCESCO STARACE sate parecchie nubi su en- trambi i fronti, non stupisce che le azioni ad alto dividen- do abbiano richiamato mol- to interesse, offrendo una protezione contro i venti ri- bassisti. Da inizio anno, l’S&P500 Dividend Aristocrats, un pa- niere di titoli con cedole in crescita da 25 anni, ha gua- dagnato l’1,9%, a fronte di una perdita di 2,5 punti subi- dole di prossima distribuzio- ne, stimate e annunciate, dei titoli dell’indice Ftse Mib con i rispettivi rendimenti e il pa- ragone con i Btp che serve, è ovvio, da ordine di grandez- za. I titoli di Stato e le azioni, infatti, non sono paragonabili in termini di rischio e nem- meno di tassazione (12,5% contro 26%). Spicca in cima alla lista Azimut con uno yield del 7,6% oltre cinque volte rispetto a quello del Btp a 10 anni. La cedola non è an- cora stata fissata dal manage- ment del gruppo finanziario ma secondo il consensus di mercato sarà di 1,4 euro, qua- si il doppio degli 0,78 euro di

Upload: others

Post on 26-May-2020

2 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Campagna Piazza Affari Cedole per 15 miliardi Dai pi ......L'ultima cedola risale al 2013 (2 centesimi). Un digiuno che per non spaventa il mercato visto che il titolo da inizio an-no

24 CORRIERECONOMIA LUNEDÌ 7 MARZO 2016

Campagna Agli azionisti una ricca torta. Dopo i cali di gennaio-febbraio prezzi ancora lontani dai massimi

Piazza Affari Cedole per 15 miliardi Dai più generosi il triplo dei BtpAzimut e Unipol in testa alla classifica (7%) . Poste debutta e supera Snam (5%)Il ritorno di alcune banche. Telecom paga solo le risparmio. Le attese per EniDI ADRIANO BARRI’

L e blue chip di PiazzaAffari sono pronte astaccare una cedolada 15 miliardi. I prezzi

piangono e da inizio annotutti i big soffrono con un se-gno meno davanti, ma la Bor-sa di Milano si conferma co-me una delle più generosed’Europa a poche settimanedall’inizio della stagione del-la distribuzione dei dividen-di. Un dato interessante so-prattutto in un momento in cui i rendimenti degli investi-menti più tradizionali resta-no molto vicini allo zero. Inmedia le blue chip di PiazzaAffari distribuiranno un cou-pon del 3,7%, quasi tre volte ilBtp a 10 anni, e di un terzo su-periore anche a quello delBtp a 30 anni. Le grandi so-cietà che non sono in grado dipagare la cedola o che nonvogliono farlo per scelta sicontano sulla punta delle di-ta: Monte dei Paschi di Siena,

Telecom Italia Yoox e Sai-pem, reduce da un anno hor-ribilis e da un aumento di ca-pitale molto consistente.

Nel 2016 si consoliderà an-che un’altra tendenza. Il ritor-no al dividendo da parte deititoli bancari, che scalano an-che la classifica dell’alto ren-dimento: Intesa Sanpaolo hagià confermato una cedola di0,14 centesimi pari al 5,9%.Alle sue spalle Mediobancacon il 4,5% di yield, ovvero ilrapporto tra cedola e prezzodi Borsa, e la Banca Popolaredi Milano con il 4,2%.

La grigliaNella tabella Corriere Eco-

nomia riporta i dati sulle ce-

un anno fa. Un risultato pos-sibile grazie al significativobalzo dell’utile che dovrebbepassare da poco meno di 100milioni di euro a quasi 300 al-la fine del 2015.

Alle sue spalle una coppiastorica dell’alto rendimento:UnipolSai che, secondo ilconsensus degli analisti, pa-gherà il 7,4% e Unipol GruppoFinanziario con il 5,5%. La holding a capo della galassiaassicurativa emiliana piace ad Emanuele Oggioni gestoreazionario di HZ&Partners:«oltre al tema del dividendoci sono anche altri aspetti po-sitivi. Il titolo tratta a circa il30% di sconto sul valore delpatrimonio e circa 7 volte gliutili 2016. Da inizio anno per-de il 26% ma aveva chiuso il2015 sui massimi».

Le certezzeCoupon certi invece per

Poste Italiane, Unicredit eUbi a conferma che il proces-so di consolidamento dei ri-sultati dei titoli bancari è a

buon punto. Per Poste il de-butto è dei migliori: con unrendimento del 5,3% si classi-fica tra le prime 10 società la-sciando, per il momento, alleproprie spalle un campionedi generosità come Snam(yield 5%).

«Le banche italiane —spiega Mauro Vicini direttoredi Websim.it — dopo un crol-lo che è arrivato al 30% dainizio anno, potrebbero esse-re riscoperte anche grazie al-la campagna dividendi».

Una posizione condivisada Kepler Cheuvreux che inun report diffuso recente-mente ha analizzato con lalente di ingrandimento la re-ale esposizione di ogni banca

italiana e le relative coperturerispetto ai crediti deteriorati.Il responso è che il sistema èsolido e il panico che si è dif-fuso sul mercato nelle primesettimane dell’anno è immo-tivato. Sui singoli titoli questaanalisi si è tradotta in promo-zione (buy, comprare) perUnicredit, Mediobanca e Ubi.Kepler-Cheuvreux, inoltre,calcola che dal 2015 al 2017 lenostre banche in media do-vrebbero mettere a segno unaumento degli utili del 30%medio annuo.

Nel 2016 potrebbe invecetornare a pagare dividendoFca. La visibilità è ancoramolto bassa e anche per que-sto il mercato stima una ce-dola in denaro davvero risica-ta e pari a 2 centesimi. Sicuroinvece il pagamento di un di-videndo «in natura» ovvero,in azioni Rcs, come comuni-cato dalla stessa società in oc-casione dell’annuncio dellacessione al gruppo L’Espres-so dei quotidiani La Stampa eSecolo XIX.

Come già accaduto nel2015 Telecom Italia distribui-rà il dividendo solo agli azio-nisti di risparmio. Una deci-sione definitiva verrà presaverso la metà di marzo ma lestime degli analisti propen-dono verso questa ipotesi.L’ultima cedola risale al 2013(2 centesimi). Un digiuno cheperò non spaventa il mercatovisto che il titolo da inizio an-no si muove in linea con laperformance del listino prin-cipale.

Le turbolenze del prezzodel petrolio non dovrebberocambiare troppo le abitudinidi Eni che però aspetterà leprossime settimane per co-municare la propria politicadi dividendo 2016. Nel frat-tempo è stato annunciato cheil 23 maggio verrà distribuitoun dividendo di 40 centesimi,che si va ad aggiungere all’ac-conto di 40 centesimi del 21settembre scorso, per un to-tale di 80 centesimi stimati subase annua

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I titoli dell’Ftse Mib che distribuiscono la cedola, dati all’1 marzo 2016

La classificaCAPITALIZZAZIONE

(milionidi euro)

CEDOLA2016*

% YIELD2016

Fonte: elaborazione Corriere Economia

Btp a 30 anni 2,6%

*) sugli utili di competenza 2015.In campo azzurro il dato ufficiale, il resto sono stime di consensus;**) da inizio anno;1)la cedola di prossima distribuzione è di 0,40 euro e parziale.Il dato riportato è la sua proiezione annua;2) la cedola di prossima distribuzione è di 0,09 euro e parziale.Il dato riportato è la sua proiezione annua;nd: non disponibile. Titolo quotato dopo l'inizio dell'anno

-19,3%

-17,5%

-12,6%

-3,3%

-22,7%

-23,7%

-26,1%

-11,7%

4,2%

-26,7%

-3,9%

-29,5%

2,4%

-28,3%

-14,2%

-2,7%

-31,5%

-40,5%

-3,0%

-5,9%

Azimut Holding

UnipolSai Assicurazioni

STMicroelectronics2

Eni1

Intesa Sanpaolo

Assicurazioni Generali

Unipol Gruppo Finanziario

Poste Italiane

Snam

Mediobanca

Enel

Banca Popolare di Milano

Terna

Anima Holding

A2A

Atlantia

UniCredit

Ubi

Tod's

Tenaris

2.665

5.507

4.917

48.516

39.896

20.099

2.526

8.189

17.626

5.675

35.169

2.850

9.789

1.724

3.371

19.678

21.012

3.324

2.345

12.148

PREZZOCORRENTE

(euro)

18,6

1,9

5,4

13,4

2,4

12,9

3,5

6,3

5,0

6,5

3,7

0,6

4,9

5,8

1,1

23,8

3,5

3,7

70,9

10,3

1,40

0,14

0,37

0,80

0,14

0,71

0,19

0,33

0,25

0,29

0,16

0,03

0,20

0,22

0,04

0,90

0,12

0,11

2,06

0,28

7,6%

7,4%

6,8%

6,0%

5,9%

5,5%

5,4%

5,3%

5,0%

4,5%

4,3%

4,2%

4,1%

3,9%

3,9%

3,8%

3,4%

3,0%

2,9%

2,7%

Btp a 10 anni 1,4%

-2,2%

-5,6%

-1,1%

-10,3%

-32,1%

-39,7%

-11,0%

CNH Industrial

Prysmian

Salvatore Ferragamo

Banca Mediolanum

Banca Popolare Emilia Romagna

Banco Popolare

Luxottica Group

9.067

4.144

3.629

4.840

2.301

2.800

25.997

6,7

19,1

21,5

6,6

4,8

7,7

53,8

0,17

0,42

0,46

0,14

0,10

0,15

0,95

2,5%

2,2%

2,1%

2,1%

2,1%

1,9%

1,8%

-3,9%

nd

-6,2%

-12,8%

-26,4%

12,8%

0,9%

-10,4%

-21,0%

-21,4%

-55,3%

-20,9%

-20,7%

-58,1%

Enel Green Power

Ferrari

Davide Campari

Buzzi Unicem

Exor

Moncler

Italcementi

Mediaset

Finmeccanica

Fiat Chrysler

Saipem

Telecom Italia

Yoox Net

Monte Paschi Siena

9.045

6.786

4.359

2.750

7.626

3.644

3.611

4.056

5.891

11.342

3.842

16.936

2.336

1.514

1,8

35,9

7,5

14,5

31,0

14,6

10,3

3,4

10,2

6,7

0,4

0,9

27,4

0,5

0,03

0,46

0,09

0,17

0,36

0,15

0,08

0,03

0,05

0,02

0,00

0,00

0,00

0,00

1,4%

1,3%

1,2%

1,2%

1,2%

1,1%

0,8%

0,8%

0,5%

0,3%

0,0%

0,0%

0,0%

0,0%

%

%

%

%

%

S. F

ranc

hino

%PERFOR.** 15

mili�di di e�oIL MONTEDIVIDENDI

TOTALE

3,7%IL RENDIMENTO MEDIO

DEL LISTINO

PATRIMONI & FINANZACome investiree risparmiare

1,4%Btp decennaleIl rendimento lordo del titolo di Stato a dieci anni

Pro e conto I conti in tasca alla strategia della remunerazione cedolare in vari periodi storici. Il caso della recessione giapponese

Un paracadute in caso di tempestaMa frenano quando corre il ToroNei prossimi mesi alla ribalta le cedole delle società europee Spinte da valutazioni meno care e dal rischio di deflazione

adatte a tutte le stagioni. Lodimostra un’analisi di UbiPramerica su un sottoinsie-me di titoli americani sullabase di alcuni parametri, tracui elevato dividend yield(rendimento da dividendi) estabilità dei coupon.

Dallo studio si evince co-me le società ad alto divi-dendo abbiano battuto ilmercato in fasi Orso, per-dendo smalto durante i

trend rialzisti. All’epoca del-la bolla dot.com, per esem-pio, mentre l’S&P500 subivaun crollo del 43%, il paniereselezionato da Ubi Priameri-ca guadagnò il 73%. Analo-gamente, tra l’estate del2008 e il febbraio 2009,quando l’S&P 500, in pienoterremoto post-Lehman,precipitò del 42,5%, i titoli adalto dividendo misero a se-gno un sorprendente più21%.

Al contrario, però, duran-te il lungo mercato Toro ini-ziato a marzo del 2009, i tito-li high dividend hanno gua-dagnato solo 20 punti per-centuali, 142 in meno delpaniere di riferimento. «Fa-cendo i conti, si scopre che lasovraperformance nei mer-cati Orso è comunque moltopiù rilevante della sottoper-

formance in fase Toro: dal2000 in poi, il vantaggio ac-cumulato dagli alti dividendirispetto al mercato è del46%», conclude EmilioFranco, vice direttore gene-rale e responsabile investi-menti di Ubi Pramerica sgr.

Vale la pena ricordare chenel lungo periodo la parteci-pazione dei dividendi al ren-dimento complessivo («totalreturn») è determinante: se-condo un’analisi di MorganStanley, tra il 1930 e il 2012,la componente cedolare hacontribuito alla performan-

ce dell’S&P500 per il 48%. Non bisogna però trascu-

rare l’esame delle valutazio-ni: che, in alcune aree, appa-iono tirate, a causa del so-vraffollamento sui titoli di-fensivi, con buona visibilitàe flussi di cassa costanti. «Isettori che hanno guadagna-to bene sono utility, consumidi base, health care, reits (re-al estate investment trustndr). Tra i consumi di base,in particolare, è molto diffi-cile trovare storie convincen-ti, a questi prezzi», segnalaEric Papesh, portfolio spe-cialist azioni Usa di T. RowePrice. Il favore riscontratodalle azioni ad alto dividen-do negli ultimi due anni sispiega anche con l’andamen-to dei tassi: «Cedole moltomagre nel reddito fisso inco-raggiano gli investitori a cer-

A Tokyo negli ultimi 25 anni hanno fatto meglio della media

3,7%Yield medioIl rapporto dividendo prezzo delle 40 blue chip

Improvvisamente, noiosoè diventato bello. Lo scri-ve il Wall Street Journal,

analizzando il revival dei ti-toli ad alto dividendo in que-sto complicato inizio d’anno.Essendo meno volatili, sonola prima scelta di molti inve-stitori quando sale l’incer-tezza sull’andamento del ci-clo economico o sulla dina-mica degli utili. Poiché, negliultimi mesi, si sono adden-

ta dall’S&P500 (vedi artico-lo a fianco). Analogamente,l’Eurostoxx Select Dividend30 — indice europeo focaliz-zato sulle aziende capaci diconseguire dividendi elevatie in aumento da almeno 5anni — ha perso il 2% tragennaio e febbraio, contro il6 , 3 % c e d u t o d a l l oEuroStoxx50.

Sfortunatamente le azioniad alto dividendo, non sono

Azimut

7,6%

PIETRO GIULIANI

Eni

6%

CLAUDIO DESCALZI

Mediobanca

4,5%

ALBERTO NAGEL

Unip�

7,4%

CARLO CIMBRI

Poste Italiane

5,3%

FRANCESCO CAIO

Enel

4,3%

FRANCESCO STARACE

sate parecchie nubi su en-trambi i fronti, non stupisceche le azioni ad alto dividen-do abbiano richiamato mol-to interesse, offrendo unaprotezione contro i venti ri-bassisti.

Da inizio anno, l’S&P500Dividend Aristocrats, un pa-niere di titoli con cedole increscita da 25 anni, ha gua-dagnato l’1,9%, a fronte diuna perdita di 2,5 punti subi-

dole di prossima distribuzio-ne, stimate e annunciate, deititoli dell’indice Ftse Mib coni rispettivi rendimenti e il pa-ragone con i Btp che serve, èovvio, da ordine di grandez-za. I titoli di Stato e le azioni,infatti, non sono paragonabiliin termini di rischio e nem-meno di tassazione (12,5%

contro 26%). Spicca in cimaalla lista Azimut con unoyield del 7,6% oltre cinquevolte rispetto a quello del Btpa 10 anni. La cedola non è an-cora stata fissata dal manage-ment del gruppo finanziarioma secondo il consensus dimercato sarà di 1,4 euro, qua-si il doppio degli 0,78 euro di

caffetto
Rettangolo
caffetto
Rettangolo
caffetto
Linea
caffetto
Linea
caffetto
Rettangolo
caffetto
Linea
caffetto
Linea
caffetto
Linea
caffetto
Linea
caffetto
Rettangolo
Page 2: Campagna Piazza Affari Cedole per 15 miliardi Dai pi ......L'ultima cedola risale al 2013 (2 centesimi). Un digiuno che per non spaventa il mercato visto che il titolo da inizio an-no

CORRIERECONOMIA LUNEDÌ 7 MARZO 2016 25

Il clubIndice S&P High Yield Dividend Aristocrats = composto dalle aziende

dell’indice S&P 1500 che ogni anno hanno aumentato il dividendo negli ultimi 20 anni

Le prime dieciper peso sull’indiceAristocratsDati al29/2/2016

1) comprende la variazione di prezzo delle azioni e i dividendi distribuiti; 2) Performance annualizzata

DA INIZIO2016

PERFORMANCETOTALE1

+1,28%

-5,04%

12MESI

+0,16%

-6,57%

5ANNI2

+11,76%

+9,96%

10ANNI2

+7,59%

+6,51%

ANNO2008

-23,01%

-36,72%

«Aristocratici»

S&P 1550

SETTORENOME

Telecom

Utility

Industriale

Immobiliare

Energia

Immobiliare

Immobiliare

Industriale

Finanza

Utility

VARIAZIONEPREZZO 2016

+9%

+27%

+2%

+14%

-3%

-20%

+12%

+6%

-4%

+8%

RENDIMENTODIVIDENDO/

PREZZO

5,14%

3,57%

4,45%

4,08%

4,97%

7,58%

3,95%

3,78%

4,46%

3,84%

AT&T

Questar

Caterpillar

Realty income

Chevron

HCP

National retail properties

Emerson electric

People’s united financial

Consolidated edison

Fonte: S&P Dow Jones Indices; Bigcharts

-2%

INDICES&P 500

107 le aziende «aristocratiche» a fine febbraio 2016

PATRIMONI & FINANZANoi & gli altri

Come investiree risparmiare

I titoli dell’Ftse Mib che distribuiscono la cedola, dati all’1 marzo 2016

La classificaCAPITALIZZAZIONE

(milionidi euro)

CEDOLA2016*

% YIELD2016

Fonte: elaborazione Corriere Economia

Btp a 30 anni 2,6%

*) sugli utili di competenza 2015.In campo azzurro il dato ufficiale, il resto sono stime di consensus;**) da inizio anno;1)la cedola di prossima distribuzione è di 0,40 euro e parziale.Il dato riportato è la sua proiezione annua;2) la cedola di prossima distribuzione è di 0,09 euro e parziale.Il dato riportato è la sua proiezione annua;nd: non disponibile. Titolo quotato dopo l'inizio dell'anno

-19,3%

-17,5%

-12,6%

-3,3%

-22,7%

-23,7%

-26,1%

-11,7%

4,2%

-26,7%

-3,9%

-29,5%

2,4%

-28,3%

-14,2%

-2,7%

-31,5%

-40,5%

-3,0%

-5,9%

Azimut Holding

UnipolSai Assicurazioni

STMicroelectronics2

Eni1

Intesa Sanpaolo

Assicurazioni Generali

Unipol Gruppo Finanziario

Poste Italiane

Snam

Mediobanca

Enel

Banca Popolare di Milano

Terna

Anima Holding

A2A

Atlantia

UniCredit

Ubi

Tod's

Tenaris

2.665

5.507

4.917

48.516

39.896

20.099

2.526

8.189

17.626

5.675

35.169

2.850

9.789

1.724

3.371

19.678

21.012

3.324

2.345

12.148

PREZZOCORRENTE

(euro)

18,6

1,9

5,4

13,4

2,4

12,9

3,5

6,3

5,0

6,5

3,7

0,6

4,9

5,8

1,1

23,8

3,5

3,7

70,9

10,3

1,40

0,14

0,37

0,80

0,14

0,71

0,19

0,33

0,25

0,29

0,16

0,03

0,20

0,22

0,04

0,90

0,12

0,11

2,06

0,28

7,6%

7,4%

6,8%

6,0%

5,9%

5,5%

5,4%

5,3%

5,0%

4,5%

4,3%

4,2%

4,1%

3,9%

3,9%

3,8%

3,4%

3,0%

2,9%

2,7%

Btp a 10 anni 1,4%

-2,2%

-5,6%

-1,1%

-10,3%

-32,1%

-39,7%

-11,0%

CNH Industrial

Prysmian

Salvatore Ferragamo

Banca Mediolanum

Banca Popolare Emilia Romagna

Banco Popolare

Luxottica Group

9.067

4.144

3.629

4.840

2.301

2.800

25.997

6,7

19,1

21,5

6,6

4,8

7,7

53,8

0,17

0,42

0,46

0,14

0,10

0,15

0,95

2,5%

2,2%

2,1%

2,1%

2,1%

1,9%

1,8%

-3,9%

nd

-6,2%

-12,8%

-26,4%

12,8%

0,9%

-10,4%

-21,0%

-21,4%

-55,3%

-20,9%

-20,7%

-58,1%

Enel Green Power

Ferrari

Davide Campari

Buzzi Unicem

Exor

Moncler

Italcementi

Mediaset

Finmeccanica

Fiat Chrysler

Saipem

Telecom Italia

Yoox Net

Monte Paschi Siena

9.045

6.786

4.359

2.750

7.626

3.644

3.611

4.056

5.891

11.342

3.842

16.936

2.336

1.514

1,8

35,9

7,5

14,5

31,0

14,6

10,3

3,4

10,2

6,7

0,4

0,9

27,4

0,5

0,03

0,46

0,09

0,17

0,36

0,15

0,08

0,03

0,05

0,02

0,00

0,00

0,00

0,00

1,4%

1,3%

1,2%

1,2%

1,2%

1,1%

0,8%

0,8%

0,5%

0,3%

0,0%

0,0%

0,0%

0,0%

%

%

%

%

%

S. F

ranc

hino

%PERFOR.** 15

mili�di di e�oIL MONTEDIVIDENDI

TOTALE

3,7%IL RENDIMENTO MEDIO

DEL LISTINO

Confronti La storia delle 107 corporation che piacciono molto a Warren Buffett

Wall Street Gli Aristocraticiche salgono (quasi) sempreI titoli ad alto rendimento su del 4% anche con la Borsa in rossoDa At&T a Coca Cola, c’è chi paga la cedola da 50 anni di filaDI MARIA TERESA COMETTO

G l i A r i s to c rat i c ipiacciono anche alguru di Wall StreetWarren Buffett. E si

capisce perché guardando laloro performance in questoinizio d’anno turbolento: inBorsa vanno meglio degli al-tri titoli azionari e inoltre of-frono un rendimento moltopiù generoso dei titoli di Sta-to americani. Gli Aristocra-tici li ha inventati Standard& Poor, la società che elabo-ra una serie di indici di Bor-sa, fra cui l’S&P 500 e il pa-niere ancor più generaleS&P 1500.

Le aziende componenti diquest’ultimo indice che han-no aumentato i loro dividen-di (utili distribuiti agli azio-nisti) ogni anno durante gliultimi 20 anni sono quelleche S&P chiama Aristocrats.A fine febbraio se ne conta-vano 107 e vantavano com-plessivamente una perfor-mance positiva totale —

somma della variazione diprezzo delle azioni e dei di-videndi distribuiti — del-l’1,9% contro una perdita del4,9% dell’indice S&P 500 dainizio 2016. La settimanascorsa l’indice che rappre-senta gli Aristocratici, l’S&Phigh yield dividend Aristo-c r a t s i n d ex ( s i m b o l oSPHYDA) è salito ulterior-mente: +4% contro il -2%dell’S&P 500, sempre da ini-zio 2016.

Le caratteristicheGli Aristocratici sono par-

ticolarmente attraenti in unclima di grande incertezza ealta volatilità sui mercati fi-nanziari, come l’attuale. Inmezzo alle preoccupazioniper il rallentamento dell’eco-nomia globale, per gli effettidel crollo dei prezzi petroli-feri e per le difficoltà in cui sidibattono le banche centrali,gli investitori cercano rifu-gio in questi titoli «noiosi»ma affidabili. Il loro rendi-mento — il rapporto fra di-videndo e prezzo dell’azione— batte alla grande l’alter-nativa del reddito fisso go-vernativo, che è sicura marende poco o niente.

Mentre le obbligazioni adalto rendimento (high yield)e alto rischio (non a caso sichiamano anche junk bond,titoli spazzatura), l’annoscorso sono andate in rossoper la prima volta dopo lacrisi del 2008. Ancor più ri-marchevole è il successo de-gli Aristocrats nel lungo pe-riodo: il loro rendimento an-nualizzato nell’ultimo de-cennio è stato del 7,58%contro il 6,51% dell’indiceS&P 500, non male se si pen-sa che in mezzo c’è stato ilpanico del 2008, anno in cuianche gli Aristocratici sono

crollati (-23%), ma moltomeno della media di WallStreet (-36,7% l’S&P 500).

Per questo Buffett nelportafoglio azionario dellasua holding Berkshire Ha-thaway — un portafogliomolto ristretto — ha ben seititoli Aristocratici: la tele-com AT&T, il re delle bollici-ne Coca-Cola, il gigante deicomputer Ibm, le multina-zionali del largo consumoJ o h n s o n & J o h n s o n eProcter&Gamble, e la catenadi ipermercati low-cost Wal-Mart. I loro rendimenti va-riano dal 5% di AT&T al 3%di Wal-Mart. Ed è da notareche due di queste azioni, Co-ca-Cola e Ibm, fanno parteanche delle Big Four, leQuattro Grandi aziende dicui Buffett è azionista dasempre (le altre sono l’emit-tente di carte di creditoAmerican Express e la ban-ca Wells Fargo). Quattro deisei Aristocratici amati daBuffett vantano anche un

rendimento totale sui diecianni migliore dell’indiceS&P 500: il 10,7% annualiz-zato per Coca-Cola, il 9,5%per J&J, l’8,6% per AT&T e il7,2% di Ibm, contro il 6,5%dell’S&P 500. Solo P&G eWall-Mart hanno fatto me-no bene (6% e 6,2%), men-tre Berkshire Hathaway hareso in media l’8,8% l’anno.

I profiliAT&T è il componente

con il peso maggiore sull’in-dice degli Aristocrats e conuno dei rendimenti più alti.Dall’inizio del 2016 è ancheuno dei titoli risaliti di più inBorsa, con una performancedel 9%. Il gruppo telecom haaumentato i dividendi ognianno per 32 anni consecuti-vi. Opera in un mercatomolto competitivo, ma contasu ingenti risorse con cuipuò fare acquisizioni — co-me quella recente di Di-recTV — per ampliare lasua offerta di servizi digitali.

Coca-Cola si è appenaconfermata come uno degliAristocrats più generosi: loscorso 18 febbraio ha an-nunciato un aumento del 6%d e l d i v i d e n d o , i l s u o54esimo consecutivo au-mento annuale. Non è quin-di solo uno degli Aristocrati-ci, è anche uno dei 17 Re deidividendi: i titoli con oltre 50anni di aumenti consecutividegli utili distribuiti. Gli al-tri sono i già citati Johnson& Johnson e Procter&Gam-ble, e poi, in ordine alfabeti-co: American states water,Cincinnati financial, Colga-te-Palmolive, Dover, Emer-son electric, Farmers & mer-chants bancorp, Genuineparts company, Lancastercolony, Lowe’s, 3M, Nord-son, Northwest natural gas,Parker-Hannifin, Vectored.

Scommettere su questeaziende solide, poco «gla-mour», a volte addiritturasconosciute al largo pubbli-co, come certe utility (azien-de che distribuiscono acqua,

elettricità e altri servizi dibase) significa anche sposa-re l’ottimismo espresso daBuffett nella sua ultima let-tera agli azionisti, appenapubblicata. L’Oracolo diOmaha ha scritto: «In Ame-rica, i guadagni degli investi-menti vincenti hanno sem-pre più che compensato leperdite dei catorci. Duranteil 20esimo secolo l’indiceDow Jones è salito da 66 a11.497 punti, con le sueaziende che hanno pagatodividendi sempre crescen-ti». L’enfasi sui dividendisottolinea che possono inparte compensare il calodelle quotazioni nelle fasi diBorsa calante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le buone cedole possono compensare il calodelle quotazioni

At&T Randall Stephenson Coca Cola Muhtar Kent

J&J Alex Gorsky Colgate Ian Cook

ca un sostituto nella compo-nente azionaria, sotto formadi dividendi», chiarisce Pa-pesh.

«E se paragoniamo il divi-dend yield ai rendimenti ob-bligazionari — precisa Fran-co — sia le azioni europeeche quelle americane appa-iono attraenti». Il rapportotra dividendo e prezzo è parial 4,2% in Eurozona, 50 pun-ti base in più della media

storica, sei volte il rendimen-to dei governativi. Negli Usa,invece, il dividend yield è pa-ri al 2,7%, 24 punti base inpiù della media storica.«L’attrattiva dei dividendi americani si misura soprat-tutto nel confronto con i Tre-asury a 10 anni che — osser-va Fr a n c o — re n d o n ol’1,82%, rispetto a una mediastorica del 6,4%».

L’avanzata del processo di

normalizzazione dei tassi daparte della Federal Reserverenderà via via meno allet-tante il tema degli alti divi-dendi. Almeno rispetto al-l’Eurozona, dove la risalitadei tassi è ancora molto lon-tana. C’è anche un altro mo-tivo che rende questo seg-mento appetibile nel Vec-chio Continente. Deriva da un’inquietante analogia con il Giappone: qui, durante lalunga spirale deflattiva degliultimi 25 anni, i titoli ad altodividendo hanno sovraper-formato nettamente la Borsadi Tokyo. «Visto che la zonaeuro sta flirtando pericolo-samente con una dinamicadeflattiva — conclude Fran-co — queste azioni potreb-bero offrire una protezioneimportante».

PIEREMILIO GADDA© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ubi Pramerica sgrEmilio Franco

T. Rowe PriceEric Papesh

Dal 2005 il rendimento annualizzato è stato del 7,5%

caffetto
Rettangolo
caffetto
Rettangolo
caffetto
Rettangolo
caffetto
Rettangolo