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2010 calendario Le nostre sagre paesane. La loro storia fino ai nostri giorni COMUNE DI CODOGNE’

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2010calendario

Le nostre sagre paesane.La loro storia fino ai nostri giorni

COMUNE DI CODOGNE’

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Sant’ AndreaSant’ Andrea Tra gli apostoli è il primo che incontriamo nei Vangeli: il pescatore Andrea, nato a Bethsaida di Galilea, fratello di Simon Pietro. Fu anche il primo tra i discepoli di Giovanni Battista ad essere chiamato dal Signore Gesù presso il Giordano. Egli lo seguì e condusse da lui anche suo fratello esortati dalle parole: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini” (Matteo 4,18-20). Nel prodigio della moltiplicazione dei pani è proprio Andrea che segnala a Gesù il fanciullo dei cinque pani e dei due pesci (Giovanni 6, 1-14). Troviamo poi Andrea nel gruppetto – con Pietro, Giacomo e Giovanni – che sul monte degli Ulivi, “in disparte”, interroga Gesù sui segni degli ultimi tempi: e la risposta è nota come il “discorso escatologico” del Signore, che insegna come ci si deve preparare alla venuta del Figlio dell’Uomo “con grande potenza e gloria” (Marco 13, 24-28). Infi ne, il nome di Andrea compare nel primo capitolo degli Atti con quelli degli altri apostoli diretti a Gerusalemme dopo l’Ascensione. Di Andrea ne parlano anche alcuni testi apocrifi , ossia non canonici. Uno di questi, del II secolo d.C., pubblicato nel 1740 da L.A. Muratori, afferma che sia stato Andrea ad incoraggiare Giovanni a scrivere il proprio Vangelo. Un testo copto (ovvero, cristiano dell’Egitto) contiene questa benedizione di Gesù ad Andrea: “Tu sarai una colonna di luce nel mio regno, in Gerusalemme, la mia città prediletta. Amen”. Lo storico Eusebio di Cesarea (ca. 265-340) scrive che Andrea predicava il Vangelo in Asia Minore e nella Russia meridionale. Poi, passato in Grecia, guidò i cristiani di Patrasso. E qui, intorno all’anno 60 d.C., il 30 novembre, subì il martirio per crocifi ssione: appeso con funi a testa in giù, secondo una tradizione, a una croce dalla forma di X, quella detta poi “croce di Sant’Andrea”. Nel 357 d.C. i suoi resti vennero portati a Costantinopoli; ma il capo, tranne un frammento, restò a Patrasso. Nel 1206, durante l’occupazione di Costantinopoli (quarta crociata) il legato pontifi cio cardinale Capuano, di Amalfi , trasferì quelle reliquie in Italia. E nel 1208 gli amalfi tani le accolsero solennemente nella cripta del loro Duomo. Quando nel 1460 i Turchi invasero la Grecia, il capo dell’Apostolo venne portato da Patrasso a Roma, dove fu custodito in San Pietro per cinque secoli, ossia fi no a quando il papa Paolo VI, nel 1964, restituì la reliquia alla Chiesa di Patrasso.La Chiesa di Costantinopoli lo venera come suo insigne patrono.

San Ulderico VescovoSan Ulderico VescovoNacque nell’890 d.C. Suo padre, Hupaldo, apparteneva all’importante famiglia dei Conti tedeschi di Kirpurg di Dillingen. Suo zio era Adalberone, vescovo e principe della città di Augusta, descritto negli annali come “personaggio assai dotto, distinto cultore dell’arte della musica, magnifi co e potente principe che condivide con il re di Germania il peso del governo dello Stato”. Ulderico, trascorse gli anni della formazione scolastica e dell’adolescenza nel famoso monastero di San Gallo in Svizzera, facendo profondamente sua la regola benedettina dell’”ora et labora” (“prega e lavora”). Nell’anno 908, su volontà dello zio Adalberone, venne avviato al sacerdozio, cui seguì l’affi damento amministrativo dei beni privati e pubblici del vescovado. Il giovane Ulderico si dimostrò particolarmente zelante e saggio, di grande disciplina e di fi ne spiritualità, meritandosi fi n da subito, la stima della sua gente. Nel primo anno di sacerdozio chiese ed ottenne dallo zio di potersi recare, pellegrino, a Roma ed è proprio durante questa permanenza nella città eterna che apprese la notizia della morte dello zio. Il papa Sergio III°, estimatore del vescovo appena scomparso, desiderò nominare Ulderico quale successore nella cattedra episcopale di Augusta, carica che Ulderico rifi utò garbatamente sia per umiltà sia per la consapevolezza della propria giovane età e della responsabilità che questo onere avrebbe signifi cato. Il pontefi ce accettò il diniego, profetizzando tuttavia che ciò che Ulderico andava a rifi utare in quel giorno gli sarebbe stato comunque affi dato in avvenire. Per quattordici anni Ulderico rimase in disparte, accudendo alle necessità della sua famiglia e prendendosi cura della madre e dei beni paterni, fi nché nel 923, alla morte del vescovo Hiltino, all’età di trentatre anni, la popolazione di Augusta e lo stesso re di Germania, Enrico I°, lo designarono Vescovo. La consacrazione avvenne il 28 dicembre di quello stesso anno.Da quel momento e per cinquanta anni Ulderico fu l’insigne custode sia del cammino spirituale della popolazione e del clero, sia il difensore coraggioso e avveduto della città di Augusta e del territorio limitrofo.La sua opera di zelante Pastore della Diocesi fu stimata e apprezzata, e a questa ben presto si dovette aggiungere anche una sapiente opera di mediazione e di lungimiranza politica. La fama della sua santità fu tale e diffusa che alla sua morte, avvenuta il 4 luglio del 973 d.C. la gente cominciò subito a chiedere delle grazie e a vedere la loro realizzazione attraverso la sua intercessione, tanto da convincere il vescovo Luitolfo, suo terzo successore alla cattedra di Augusta, ad intraprendere una operazione allora inusuale: la raccolta ponderata e verifi cata di tutti i miracoli e i prodigi che venivano attribuiti all’intercessione di Ulderico. Questo materiale fu portato a Roma e sottoposto il 31 gennaio del 993 al vaglio del Pontefi ce, Papa Giovanni XV, e dei Cardinali riuniti nel Sinodo Lateranense. Il 3 febbraio, venne proclamata, con una Bolla pontifi cia, la santità di Ulderico. E’ stato il primo santo ad essere proclamato dopo un “processo” canonico, e da quel momento ogni altra canonizzazione seguirà questo iter.

Sant’ Ubaldo patrono di GubbioSant’ Ubaldo patrono di GubbioUbaldo nacque intorno al 1085, da Giuliana e Rovaldo Baldassini, esponenti di una ricca e nobile famiglia di Gubbio. Rimasto orfano fi n dalla tenera età, fu seguito da un suo zio che progettò nozze adeguate al suo rango. Ma Ubaldo rinunciò ai suoi beni e scelse la vita sacerdotale nella canonica di San Mariano per condurre una vita comune di preghiera e di carità verso i più poveri. Ordinato sacerdote intorno al 1114, Ubaldo fu nominato nel 1117 priore della canonica che in quegli anni moralmente vacillava. Ne divenne riformatore coraggioso introducendo la regola dei Canonici Ravennati. Nel 1129 fu nominato Vescovo di Gubbio. Tra le mille diffi coltà procurategli soprattutto dalla sua mitezza, il nuovo Vescovo gradualmente diventò il punto di riferimento per tutta la comunità eugubina. Nel contesto di un grandioso movimento teso in tutta Europa a riportare la Chiesa alla forma di vita apostolica che ne aveva caratterizzato le origini, mite e decisa, generosa ed equilibrata, la sua azione pastorale mirò innanzitutto al quotidiano e affettuoso incontro con la gente; si propose, anche esponendosi a pericoli personali, di ridurre le violente tensioni sociali scoppiate tra i vecchi feudatari del contado e gli emergenti ceti cittadini. Quando un disastroso incendio distrusse Gubbio, fu lui che ne promosse la ricostruzione, e così nacque la “città di pietra”. Quando una potente coalizione di città sembrò doverne segnare la fi ne, fu lui a prendere in mano la situazione: fece pentire i propri cittadini dei propri peccati in una processione che percorse tutta la città; poi li portò alla vittoria contro gli assedianti che si dettero ad una precipitosa fuga. Quando, nell’estate 1155, Federico Barbarossa piantò il campo in vista della città, deciso a distruggere Gubbio come poche settimane prima aveva fatto con Spoleto, i varones dell’Imperatore, sbigottiti, lo videro chiedere la benedizione a Ubaldo, a testa bassa. Morì il 16 maggio 1160, nel lunedì di Pentecoste. Per un anno intero si protrassero le manifestazioni di straordinaria devozione e molti eugubini fecero pace con chi avevano violentemente odiato; si verifi cò un’insolita generosità verso i poveri; ininterrotti erano i pellegrinaggi della gente che portava “ceri” accesi di giorno e di notte. Tutta la popolazione lo venerò subito come Santo e Papa Celestino III° lo canonizzò con apposita bolla, data dal Laterano il 5 marzo 1192. L’11 settembre 1194 il corpo di S. Ubaldo venne traslato sul Monte Ingino. Fu il Vescovo Bentivoglio ad assumere questa decisione. Pare che ragioni di sicurezza consigliassero di collocare le amatissime spoglie all’ombra delle munite rocche del Monte Ingino. Quando si seppe in giro la decisione del Vescovo, fu festa per tutti. La leggenda che, come sempre, abbellisce giornate del genere, racconta che in sogno S. Ubaldo chiese al suo successore di indire un digiuno cittadino di tre giorni e, subito dopo, porre il suo corpo su di un carro trainato da buoi, liberi di muoversi. Il luogo dove si sarebbe fermato il carro, quello sarebbe stato prescelto dalla Provvidenza. Così fu fatto. I giovenchi imboccarono la via che portava al monte e si fermarono presso la Pieve di San Gervasio, poco distante dalle rocche. Fu costruita, per l’occasione, una piccola chiesa che accolse le spoglie del Santo. Nello stesso periodo di tempo, in Alsazia, fu edifi cata una piccola chiesa per custodire una reliquia di S. Ubaldo. La leggenda narra che il servitore di S. Ubaldo, alsaziano, nello sfi lare l’anello episcopale, prima di essere posto il sacro corpo nella tomba, staccò un frammento cutaneo del dito del Santo. Dopo qualche giorno lasciò la città per ritornare nel luogo di nascita. In prossimità di una pineta si fermò per trascorrere la notte. La mattina successiva cercò di estrarre il bastone che aveva infi lato nel terreno, ma il bastone non si staccò. In quel punto gli abitanti del luogo costruirono una piccola chiesa per custodire la reliquia.

Papa Clemente IPapa Clemente IFu il quarto Papa della Chiesa cattolica e il primo dei Padri Apostolici. Della sua vita si conosce poco. Probabilmente era originario della città di Filippi. Nominato papa nell’88 d.C., morì intorno al 97. Alcune informazioni sono deducibili da un suo scritto autentico, dalla sua Lettera alla Chiesa di Corinto e da alcuni scritti di dubbia attribuzione. Queste fonti narrano, con un sottofondo di leggenda, di diversi miracoli e molte conversioni. Si dice poi che l’imperatore Traiano, a causa di ciò, lo bandì in Crimea dove Clemente continuò a professare la sua fede e a operare conversioni. Tra i popoli della Crimea avrebbe dissetato 2000 cristiani e in segno di devozione sarebbero state edifi cate 75 chiese. Leggendario ci è stato tramandato anche il suo martirio. In risposta a quanto avvenuto in Crimea, l’imperatore Traiano avrebbe ordinato che Clemente fosse gettato in mare con un’ancora di ferro al collo. Così sarebbe stato fatto e da quel giorno, ogni anno, si disse che il mare si ritirò di due miglia, fi no a rivelare un sacrario costruito “miracolosamente” che conteneva le ossa del martire così da permettere ai fedeli di recarvisi in preghiera. Il suo corpo, al tempo del Sommo Pontefi ce Adriano II°, fu trasportato a Roma dai santi fratelli Cirillo e Metodio, ed onorevolmente sepolto il giorno 23 novembre nella chiesa, che già prima era stata edifi cata sotto il suo nome (Chiesa di San Clemente al Laterano). Da questo aneddoto ne deriva l’iconografi a tipica di San Clemente Papa, ovvero caratterizzato dalla presenza di un’ancora.

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NUMERI UTILI

MUNICIPIO tel. 0438.7931 Fax. 0438.793201www.comune.codogne.tv.itcomune@comune.codogne.tv.itUff.tecnico 0438.793261Uff segreteria 0438.793220Uff. ragioneria 0438.793230Uff. tributi 0438.793240Uff.anagrafe 0438.793210Uff.messo 0438.793232Uff.assistente sociale 0438.793205Uff. SAVNO (rifi uti) 0438.793203Polizia municipale 0438.793250Biblioteca comunale [email protected]

Poste di Codognè 0438.794732Poste di Cimetta 0438.794766

SCUOLE

Scuola Materna/Asilo nido di Codognè 0438.794829Scuola Materna di Cimetta 0438.794868Scuola Elementare 0438.795078Scuola Media 0438.794706Istituto comprensivo statale di Codognè 0438.794706

Ceod di Codognè 0438.795662

Stadio comunale (U.S.C. Codognè) 0438.795757

Canonica di Codognè 0438. 794704Canonica di Cimetta 0438.794785

“Le nostre sagre paesane: la loro storia fino ai nostri giorni”“Le nostre sagre paesane: la loro storia fino ai nostri giorni”

Codognè rivela una lunga tradizione di sagre paesane, la maggior parte ancora attive, altre purtroppo abbandonate e quindi dimenticate. Sono eventi signifi cativi perchè esprimono l’identità dell’intera comunità: molte sono legate a ricorrenze religiose, alcune alle stagioni, altre a leggende o antiche pratiche agresti (si invocava ad esempio una benedizione, si pregava per un raccolto copioso o si chiedeva la

pioggia contro la siccità). Oggi, per i giovani la sagra è un luogo dove c’è un servizio di ristorazione alla griglia e spesso si balla il liscio. Nella tradizione, invece, erano occasioni d’importante incontro sociale, si mangiavano cibi che risultavano essere un lusso negli altri periodi dell’anno (es: le ciambelle chiamate “buzolà”, oppure le caramelle o i salumi “delle grandi occasioni”), c’erano i giochi, per lo più oggi

sconosciuti, e c’erano gli antichi riti praticati con credo e passione. In questo progetto di calendario verranno descritte le sagre più signifi cative del nostro paese, attraverso foto e testi raccolti grazie al coinvolgimento degli anziani, depositari della storia e della cultura locali, e dei volontari che, facendo parte dei vari Comitati per i

festeggiamenti, continuano a mantenere in vita queste manifestazioni. Attraverso le testimonianze riportate sarà anche possibile un recupero della lingua locale, dei modi di dire legati alle singole sagre, del vocabolario orale dei nostri anziani.

Inoltre, nell’ambito della manifestazione “Codognè tra natura e agricoltura”, che ha avuto luogo nelle giornate del 10 e 11 ottobre 2009, questa Amministrazione comunale ha coinvolto gli alunni dei nostri asili, della scuola elementare e media in un concorso il cui tema era:

“La sagra del mio paese”, con la specifi cità di stimolare i nostri giovani alla conoscenza della Tradizione locale attraverso la ricerca storica resa possibile dialogando con i loro nonni e le persone più anziane, chiedendo loro quali sagre di Codognè si ricordassero e come si svolgevano. Questo è stato un progetto didattico che desiderava stimolare quel passaggio di saperi ed emozioni tra generazioni che oggi

si rischia di perdere. Il risultato lo scoprirete mese dopo mese, sfogliando le pagine del nostro calendario comunale 2010, lasciandovi prendere dalla curiosità di sbirciare le foto proposte e leggendo i testi che abbiamo scelto di riportare per la loro carica d’informazioni e per la freschezza d’espressione!Precisiamo che l’ordine con cui troverete spiegate le sagre non segue il reale periodo del loro svolgimento,

aspetto che, tuttavia, per quanto possibile è stato tenuto in considerazione.Con l’augurio di salute e serenità per tutti i giorni del 2010 !

Il Sindaco Roberto Bet Ass. Lisa Tommasella

MEDICI DI BASE

Benetton Dr.ssa Maria 0438.795540 (studio) 0438.795057(abitazione) 347.9563076 (cellulare)Marangon Dr.ssa Anna 0438.795567 (studio) 0438. 795858 (abitazione) 349.6695891 (cellulare)Burigana Dr.Vittorio 0438.795567 (studio)0438.795858 (abitazione)348.3602571 (cellulare)Feis Dr.Alfonso 0438.791021 (studio)339.6938593 (cellulare)

SANITA’

Farmacia di Codognè 0438.794723Distretto Sanitario Vazzola 0438.662810Guardia medica di Vazzola 0438.740124Distretto Veterinario Conegliano 0438.73221Ospedale civile di Conegliano 0438.66311Ospedale De Gironcoli – Conegliano 0438.654111Ospedale civile di Vittorio Veneto 0438.665111Presidio osped. Ca’ Foncello - Treviso 0422.322111Presidio osped. di Oderzo 0422.7151Ospedale riabilitativo di Motta di Livenza 0422.28711

SICUREZZA

Questura di Treviso 0422.577111Carabinieri di Codognè 0438.794580Vigili del Fuoco 115Polizia stradale 113Carabinieri 112Emergenza sanitaria 118

Provincia di Treviso 0422.656000

Servizi Idrici Sinistra Piave srl 0438.795743 – 796010Consorzio di bonifi ca Sinistra Piave srl 0438.795745Asco Piave Ormelle 0438.745227 – 800383800Camera di Commercio Treviso 0422.5951Aeroporto di Treviso 0422.315111Aeroporto di Venezia 041.2606111

Ideazione a cura della Commissione cultura:Mariateresa BattistuzziEdith MomiTiziana CorteseEnzo MeneghinLara MorasLorena ZanetteDiego PoleseRealizzazione ad opera della Proloco di Codognè. Grafi ca e stampa: Tipografi a Combigraf – Oderzo

Si ringraziano per la preziosità delle informazioni e del materiale forniti:Comitato Festeggiamenti Madonna del RosarioComitato Festeggiamenti Madonna della Salute Comitato festeggiamenti San ClementeComitato Festeggiamenti Sant’Ubaldo Comitato Festeggiamenti San UldericoComitato Festeggiamenti Arthur’s ClubRoverbasso ClubPio Dal Cin (per le belle foto d’epoca concesse)Ester Cappellotto, Silvana Casagrande e Guido Antoniolli (per i loro ricordi sulla storia del capitello

di Sant’Antonio da Padova in via Ariosto - Roverbasso)Valentina Rossi, Vittorio Battistuzzi e Armida Zaia (per i ricordi sulla storia del capitello di Sant’Antonio da Padova in via Mazzini – Borgo Chiesa)Famiglie Meneghel, Pessotto e Zanette (per le importanti informazioni sulla Sagra del Palù)Don Michele e Don Stefano (per le biografi e dei Santi titolari delle nostre chiese)Tutti i volontari che hanno collaborato

L’amministrazione comunale esprime sentita gratitudine per le aziende che con la loro generosità hanno sostenuto il presente progetto.

Si ringrazia la Regione Veneto per il contributo e il supporto concessi.

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S. Madre di Dio

S. Basilio

S. Genoveffa

S. Ermete

S. Amelia

Epifania di N. S.

S. Raimondo di P.

S. Massimo

S. Giuliano

S. Aldo

S. Igino

Battesimo di Gesù

S. Leonzio

S. Dazio

S. Mauro

S. Marcello

S. Antonio ab.

S. Liberata

S. Mario

S. Sebastiano

S. Agnese

S. Vincenzo

S. Emerenziana

S. Francesco di S.

Conv. di S. Paolo

SS. Tito e Timoteo

S. Angela Merici

S. Valerio

S. Costanzo

S. Martina

S. Giovanni Bosco

Panevin

Commissione Cultura Giornata della Memoriag

gennaio

2011

Via Cadoremare n.631013 Cimetta di Codognè

tel. 0438. 795565 - Fax. 0438. 795892

CODOGNE’ Via Roma, 30 Tel. 0438. 79.55.69

Via Valdoni n.1931013 Cimavilla di Codognè

tel. 0438. 470342 - Fax. 0438. 478762

Via del Lavoro n. 4831013 Cimavilla di Codognè

tel. 0438. 770511 - Fax. 0438. 770555

Via Toniolo n. 4031028 Vazzola

tel. 0438. 441558

AMBULATORIO MEDICO

POLISPECIALISTICO

Direttore Sanitario:

Dott. EDDI PELLEGRINI Medico Chiururgo Odontoiatra

Via Dante, 3/b- 31013 Codognè (TV)

Tel. 0438/795295Aut. Regione n. 00001 del 16/01/2008

LABORATORIO ODONTOTECNICO

di Dassiè Gianluigi -Tel. 0438/795295

ROVERBASSO di CODOGNE’Via Roma,211

tel. 0438. 795167

CODOGNE’ Via Bosco, 11 Tel 0438 79 42 71CONEGLIANO, Sagrato della Madonna delle GrazieBOCCA DI STRADA ,Sagrato della Chiesa

L ’ A R C O B A L E N O di Petrovic Ljiljana

Tel. 0438.795236 - Via Roma 33, Codognè (TV) Tabacchi - LottoSuperenalotto - Win for lifeWestern UnionArticoli di bigiotteriaCancelleriaServizio fotocopie e fax

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Nell' organizzare i festeggiamenti di Ferragosto, con impegno, passione e dedizione, il Roverbasso Club ha fatto, creato e inventato, una nuova storia della sagra, quella sagra di partecipa-zione, di aggregazione, di più giornate, arricchite di spettacoli e festeggiamenti di ogni genere. Certo è che continua a farci piacere constatare, partecipare e rivive-re le moltitudini di sagre che ogni anno si alternano nei pa-esi attorno a noi ad imitazione dei Fe-steggiamenti di Ro-verbasso.

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S. Madre di Dio

S. Basilio

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S. Massimo

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S. Igino

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S. Leonzio

S. Dazio

S. Mauro

S. Marcello

S. Antonio ab.

S. Liberata

S. Mario

S. Sebastiano

S. Agnese

S. Vincenzo

S. Emerenziana

S. Francesco di S.

Conv. di S. Paolo

SS. Tito e Timoteo

S. Angela Merici

S. Valerio

S. Costanzo

S. Martina

S. Giovanni Bosco

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CTG Tour della Libia (fi no al 5.01)

Panevin

Parrocchia di Codognè e CimettaBenedizione dei bambini

CTG “Cin-ci-la”,al Filarmonico di Verona

Parrocchia di Cimetta Battesimi

Volley Codognè vs Cormons (GO)

p

y g

Il “PANEVIN”Il “PANEVIN”Grande faló che viene acceso sui nostri campi la sera del 5 gennaio, notte della Befana. Anticamente questo era un rito propiziatorio, poiché innanzi al fuoco, si invocavano i buoni raccolti per la prossima stagione agricola. Si chiedeva principalmente abbondanza di pane e di vino. I partecipanti osservando la direzione delle faville, facevano previsioni per i prossimi raccolti: “ Se le fuische le va a sera, farina pien la caliera. Se le fuische le va a matina, ciol su ‘l sac e va a farina”. Qualche volta c’erano discussioni sulla mutevole direzione delle faville, causata dalle differenti correnti d’aria; ma questo faceva parte della festa e i dialoghi favorivano le buone relazioni tra i componenti della stessa comunità. La festa continuava con l’offerta di “pinsa” e di “vin caldo”, qualche volta si organizzava una cena a base di trippe con “pasta e fasioi”. Si racconta che qualche decennio fa, quando il sentimento religioso era più vivo e forse più profondo, si trascorresse la notte attorno alle braci recitando il rosario e cantando le litanie.

RENGHE E STRENGHEBISATELE

CHE LE BIAVE LE VEGNE BELE

DA LONTAN, DA VEZIN

EL PANEVIN!

Volley Codognè vs Padovay g

CTG visita alla mostra a Padova“Telemaco Signorini e la pittura in Europa”g p

Commissione Cultura Giornata della Memoriag

CTG “La Boheme” a VrParrocchia di Codognè Inizio corso per fi danzati

Parrocchia di Cimetta Celebrazioni per San Giovanni BoscoScuola dell’infanzia Don Bosco Vendita dolciFesta di Don Bosco, Cimetta

Roverbasso Club

Roverbasso Club

Roverbasso Club - Panevin

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Nell' organizzare i festeggiamenti di Ferragosto, con impegno, passione e dedizione, il Roverbasso Club ha fatto, creato e inventato, una nuova storia della sagra, quella sagra di partecipa-zione, di aggregazione, di più giornate, arricchite di spettacoli e festeggiamenti di ogni genere. Certo è che continua a farci piacere constatare, partecipare e rivive-re le moltitudini di sagre che ogni anno si alternano nei pa-esi attorno a noi ad imitazione dei Fe-steggiamenti di Ro-verbasso.

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S. Verdiana

Pres. del Signore

S. Biagio

S. Gilberto

S. Agata

S. Paolo Miki

S. Teodoro

S. Girolamo Emil.

S. Apollonia

S. Arnaldo

N.S. di Lourdes

S. Eulalia

S. Maura m.

S. Valentino

S. Faustino

S. Giuliana

Le Ceneri

S. Simone

S. Mansueto

S. Silvano

I di Quaresima

S. Margherita

S. Renzo

S. Edilberto Re

S. Cesario

S. Romeo

S. Leandro

II di Quaresima

febbra

ioSagra della Madonna della SaluteSagra della Madonna della Salute Borgo ChiesaBorgo Chiesa

Il Comitato “Madonna della Salute” nasce circa trent’anni fa, grazie ad un gruppo di giovani che prende a cuore alcune necessità del Borgo Chiesa. La prima cosa da fare era riparare l’orologio del campanile e, coinvolgendo gli abitanti di Codognè in occasione del Panevin, fu possibile farlo. Inoltre, si pensò che sarebbe stato bello festeggiare il 21 novembre (Festa della Madonna della Salute) presso il capitello a Lei dedicato che sorge all’incrocio tra via Farmacia e via Mazzini. Da quel momento, dopo la celebrazione liturgica e la processione, i festeggiamenti iniziano con castagne, “muset” e, considerando le temperature rigide del periodo, thè caldo e vin brulè. Inoltre, viene effettuata una lotteria con ricchi premi in natura (che riscuote sempre molto successo) il cui ricavato viene devoluto a sostegno delle attività parrocchiali, per l’acquisto di materiale per l’asilo, per invitare San Nicolò a far visita ai bambini ed per la realizzazione di molte altre iniziative quali ad esempio: il campetto da calcio adiacente la chiesa e le luci natalizie che da molti anni distinguono il Borgo Chiesa per la sua unicità. Il Comitato è un gruppo molto affi atato a laborioso che dedica tempo e fatiche a numerose attività. Al suo interno si respira un’aria di festa che da sempre accompagna i membri nel loro impegno, li unisce e li stimola a proseguire e a mantenere viva questa tradizione. Ciò è reso possibile anche grazie alla presenza di giovani su cui il Comitato può contare.

Comitato Festeg.

Madonna della Salute

Madonna della SaluteMadonna della SaluteIl sacello della Madonna della Salute è stato costruito dalla famiglia Cattai che abitava in via Comun probabilmente intorno alla metà dell’800. I Cattai, commercianti di bestiame, avevano avuto un serio incidente al bivio della strada tra via Mazzini e via Farmacia, con il rovesciamento nel fosso del carro che trasportava bestiame, uscendone miracolosamente indenni, anche in seguito all’invocazione della Vergine. Per ringraziamento decisero di erigere sul luogo dell’incidente una cappelletta in onore della Madonna. Il 21 novembre, ricorrenza della Madonna della Salute, era tradizione da parte dei Cattai trasportare in processione la statua della Vergine con una portantina in legno sulle spalle.

Parrocchie Unità PastoraleGiornata per la vita

Scuola Materna di CodognèCarnevale

CTG “L’opera da tre soldi”a VeronaVolley Codognè vs Porcia (PN)

Volley Codognè vs Vicenzay g

AlpiniCena Sociale (S.Messa a Cimetta)

La processione

Recita del Rosario presso il Capitello

CODOGNE’ Via Roma, 30 Tel. 0438. 79.55.69

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Nell' organizzare i festeggiamenti di Ferragosto, con impegno, passione e dedizione, il Roverbasso Club ha fatto, creato e inventato, una nuova storia della sagra, quella sagra di partecipa-zione, di aggregazione, di più giornate, arricchite di spettacoli e festeggiamenti di ogni genere. Certo è che continua a farci piacere constatare, partecipare e rivive-re le moltitudini di sagre che ogni anno si alternano nei pa-esi attorno a noi ad imitazione dei Fe-steggiamenti di Ro-verbasso.

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S. Albino

S. Basileo

S. Cunegonda

S. Casimiro

S. Adriano

S. Coletta

III di Quaresima

S. Giovanni

S. Francesca

S. Simplicio

S. Costantino

S. Massimiliano

S. Eufrasia

IV di Quaresima

S. Longino

S. Eriberto

S. Patrizio

S. Salvatore

S. Giuseppe

S. Alessandra

V di Quaresima

S. Lea

S. Turibio

S. Romolo

Annunc. del Signore

S. Teodoro

S. Ruperto

Le Palme

S. Secondo

S. Alberto

S. Beniamino

marz

oSagra di San Clemente -Sagra di San Clemente - CampocervaroCampocervaro

Le sagre sono nate quando gli uomini cominciarono a raggrupparsi in piccoli gruppi-comunità creando riti propiziatori a sfondo divino con l’utilizzo di animali e piccoli oggetti.Tutto il mondo antico pullula di esempi; basti pensare che, in epoca romana, ogni fi glio aveva sette divinità protettrici. L’evoluzione moderna dei nostri festeggiamenti parrocchiali comincia quando, nel IV sec. d.C. con gli editti di Costantino e Teodosio, sono stati aboliti tutti i culti e gli idoli non attinenti alla religione cristiana; così si cominciarono a festeggiare i martiri, i santifi cati e tutti gli uomini illustri del nostro mondo religioso. Quando e come cominciò la sagra di S.Clemente? La chiesette di San Clemente sorge probabilmente molti anni prima del 1000, ma assume uffi cialmente la sua valenza cristiana dal 1177 con l’arrivo dei monaci cistercensi. Nel corso degli anni assume ruoli molto importanti (come tutte le chiese della diocesi di Ceneda – attuale Vittorio Veneto) per lasciare, infi ne, il titolo di Parrocchia all’attuale chiesa di Cimetta. Rimase comunque nei cuori della gente che nel giorno di S.Clemente ha sempre partecipato alla celebrazione in onore del Santo. Nell’anno 1936 un fulmine danneggiò gravemente l’edifi cio. Fu prontamente restaurato da: Angelo Antoniazzi soprannominato “al Perior”, Eugenio Tonon e Antonio Faldon che per festeggiare la fi ne dei lavori organizzarono dei semplici giochi di gruppo (la corsa podistica, il gioco delle pignatte, la corsa coi “sach”…). Negli anni, con l’aiuto di altri compaesani, soprattutto dei “veci” della borgata di Campocervaro, i festeggiamenti presero defi nitivamente il via assumendo la valenza di vera e propria sagra parrocchiale con un comitato sempre più numeroso ed effi ciente. La sera del Santo (il 23 Novembre) veniva rallegrata con i fuochi d’artifi cio; questi venivano pagati con una questua effettuata nei dintorni. Intorno agli anni Ottanta, il capo e iniziatore dei festeggiamenti, Angelo Antoniazzi, lasciò in mano ai più giovani l’impegno di continuare con devozione la tradizione (dal 1936 la sagra si era svolta tutti gli anni); oggi, quei giovani che giovani non sono più, costituiscono, con l’ausilio di due nuove leve, l’attuale Comitato Festeggiamenti San Clemente, così composto: Da Dalt Pietro, Angelo e Mario, Tonon Francesco, Fontana Giuseppe, Pessotto Alberto e Lorenzo, Danelutti Umberto e Zanchetta Giuseppe. Bisogna ricordare anche il grande contributo di un valoroso gruppo di donne e ragazzi che svolgono un’importantissima mansione per la buona riuscita della festa.

Comitato festeg. S. Clemente

CTG “Cats” a PordenoneParrocchia di Cimetta Cresime

CTG “Cats” a PordenoneCIF Festa della Donna

Volley Codognè vs PadovaParrocchia di Codognè Cresime

CTG visita alla mostra “Giorgione” e città di Castelfranco

XVIII Giornata FAI di PrimaveraAVIS DonazioniParrocchia di Cimetta Battesimi

Volley Codognè vs Villorbap y g

Parrocchia Unità Pastorale Giornata Mondiale della Gioventù

CTG “Romeo e Juliette”a Vr

Scuola Materna di Codognè Festa del papà

Tradizionali giochi della sagra

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Nell' organizzare i festeggiamenti di Ferragosto, con impegno, passione e dedizione, il Roverbasso Club ha fatto, creato e inventato, una nuova storia della sagra, quella sagra di partecipa-zione, di aggregazione, di più giornate, arricchite di spettacoli e festeggiamenti di ogni genere. Certo è che continua a farci piacere constatare, partecipare e rivive-re le moltitudini di sagre che ogni anno si alternano nei pa-esi attorno a noi ad imitazione dei Fe-steggiamenti di Ro-verbasso.

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S. Ugo

S. Francesco

S. Isidoro

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dell’Angelo

S. Guglielmo

S. Giov. B. La Salle

S. Alberto

S. Maria

S. Terenzio

S. Stanislao

S. Giulio

S. Martino

S. Abbondio

S. Annibale

S. Lamberto

S. Aniceto

S. Galdino

S. Ermogene

S. Adalgisa

S. Anselmo

SS. Sotero e Caio

S. Giorgio

S. Fedele

Festa della Liberazione

S. Marcellino

S. Zita

S. Valeria

S. Caterina

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Festa di Sant’Antonio da PadovaFesta di Sant’Antonio da Padova Capitello di via Ariosto (Roverbasso)Capitello di via Ariosto (Roverbasso)

Il “capitello” di S. Antonio in via Ariosto è stato costruito agli inizi degli anni Cinquanta, a seguito di un ex-voto del signor Cappellotto Luigi. Il signor Luigi era stato catturato sul fronte slavo dopo l’8 settembre 1943 e deportato in un campo di concentramento della Germania del Sud. Vi rimase prigioniero fi no alla fi ne della Seconda Guerra Mondiale, quando, nel 1945, venne liberato dagli americani. Durante la prigionia Luigi aveva fatto voto, se fosse riuscito a salvarsi, di costruire un sacello in onore di S. Antonio, di recarsi a piedi alla basilica del Santo a Padova e di non bestemmiare più. Tornato a casa nel 1946, dopo sei mesi di permanenza con gli americani per le condizioni fi siche estremamente precarie, sciolse il voto, costruendo in collaborazione con Casagrande Benedetto il suddetto “capitello”. Infatti, anche Casagrande aveva fatto un voto simile: se fosse rientrato salvo dalla guerra (trovatosi sul fronte albanese), avrebbe eretto una piccola cappella al Santo patavino. C’è di originale che per un certo periodo presso questo sacello ci fu l’usanza di festeggiare il Santo non nella giornata patronale, ma nell’ultima domenica di luglio. Questo perché, nel momento in cui ci si dedicò alla costruzione del capitello, si ritardò a causa dell’impegnativo lavoro appresso ai “cavalier” (i bacchi da seta - prima risorsa economica per le famiglie dei nostri contadini che si apprestavano ad affrontare le spese dovute all’inverno), decidendo di festeggiare il Santo in concomitanza con la conclusione di questi lavori di costruzione. Da qui, la ricorrenza nell’ultima settimana di luglio e non il 13 giugno. In occasione della festa si recitava il rosario, si pregava per i defunti e per i beati. Successivamente, a termine del momento religioso, si iniziò a dare vita ad una sagra vera a propria con servizio enogastronomico. Tra i primi organizzatori della sagra si ricorda la famiglia Zambon. Oggi, purtroppo, i festeggiamenti per Sant’Antonio in via Ariosto non si svolgono più.

Capitello di via Mazzini (Borgo Chiesa)Capitello di via Mazzini (Borgo Chiesa)

La festa di S. Antonio si svolge ogni anno la sera del 13 giugno, giorno della ricorrenza del Santo, presso il capitello di via Mazzini a lui dedicato. Il signifi cato della festa è in primo luogo religioso: nasce come occasione per gli abitanti delle vie circostanti, ma anche per tutte le altre persone che vogliono partecipare, per condividere la propria preghiera a S. Antonio ed invocare la sua intercessione. Momento chiave è infatti la recita del rosario intorno al capitello, con la guida del parroco. Nel corso dei decenni al momento sacro ne è seguito un altro, in forme diverse, di carattere profano. Per alcuni anni, infatti, la partecipazione di un gelataio ha allietato i bambini al termine del rosario. La presenza invece di un’osteria (quella di Battistuzzi Luigi) permetteva agli adulti di stare ancora insieme, condividendo dopo la preghiera anche un momento conviviale, con un buon piatto di trippe. Anche i giovani si impegnavano nella riuscita della bella serata, dando vita alla fi ne ad un breve spettacolo pirotecnico. Con il passare del tempo tutto ciò è venuto meno, tranne il rosario, che ha continuato ad essere una ricorrenza importante. Solo negli ultimi anni, gli abitanti delle vie intorno al capitello hanno pensato di ridar vita ad un momento conviviale. Le famiglie infatti collaborano nella sua organizzazione, creando così un momento di condivisione, in cui trascorrere alcune ore insieme di fronte ad un buon bicchiere di vino.

USC qualifi cazioni Torneo Esordienti

USC inizio XVIII Torneo Juniores “Città di Codognè”, VII Memorial Miro Piazzalungag

USC qualifi cazioni Torneo Esordienti

Roverbasso Club Pic-NicUSC Festa Provinciale Cat. Pulcini Alpini, Artiglieri, Combattenti e Reduci65° Anniversario Liberazione, Cimetta

USC qualifi cazioni Torneo Esordienti

USC qualifi cazioni Torneo Esordienti

CTG Visita mostra “Cima da Conegliano. Il poeta del paesaggio” a Conegliano USC XVI Torneo Esord.“Memorial Mario Gardenal”

Parrocchia di Cimavilla 1° ComunioneCIF gita a Chiampo

Volley Codognè vs Stra (VE)

Parrocchia di Cimetta 1° ComunioneScuola Materna di Codognè Minimarcia Asilotti. Festa della Famiglia CTG Visita alla mostra “Giorgione” e città di Castelfranco

USC Festa dello Sport

ASD Cimetta Comprex 62° Circuito del Termen

Parrocchie di Codognè e Roverbasso Battesimi

CTG Tour in Costa Azzurra(fi no al 5/04)

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Capitello S. Antonio in Via Ariosto

Capitello S. Antonio in Via Mazzini

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Nell' organizzare i festeggiamenti di Ferragosto, con impegno, passione e dedizione, il Roverbasso Club ha fatto, creato e inventato, una nuova storia della sagra, quella sagra di partecipa-zione, di aggregazione, di più giornate, arricchite di spettacoli e festeggiamenti di ogni genere. Certo è che continua a farci piacere constatare, partecipare e rivive-re le moltitudini di sagre che ogni anno si alternano nei pa-esi attorno a noi ad imitazione dei Fe-steggiamenti di Ro-verbasso.

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S. Giuseppe

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S. Filippo

SS. Silvano e Nereo

S. Pellegrino

S. Giuditta

S. Flavia

S. Desiderato

S. Geronzio

S. Antonino

S. Fabio

S. Rossana

S. Emma

S. Mattia ap.

S. Torquato

S. Ubaldo

S. Pasquale

S. Giovanni I papa

S. Pietro di M.

S. Bernardino

S. Vittorio

S. Rita da Cascia

Pentecoste

Beata V. Maria

S. Beda

S. Filippo Neri

S. Agostino

S. Emilio

S. Massimino

S. Felice

S. Ferdinando

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La sagra delle rane -La sagra delle rane - PalùPalù

La sagra del Palù, diventata poi nota col nome di sagra delle rane, può essere presa ad esempio di tutte quelle sagre che ebbero un grande successo nel passato, ma che sono poi scomparse senza lasciare altro che ricordi dietro di sé. Cominciò in sordina dopo la costruzione del capitello della Madonna delle Grazie, come ex voto dopo la Prima Guerra Mondiale, e si ingrandì col passare degli anni fi no a quando, al culmine della sua popolarità negli anni Ottanta, venne sospesa per mancanza di volontari e per l’impegno troppo gravoso richiesto agli organizzatori. La sagra era legata alla festa della Madonna delle Grazie, il cui capitello si trova all’imbocco di Via Bar De Spin, quasi al confi ne con Bibano. Si svolgeva tra l’ultima settimana di aprile e la prima di maggio, periodo non proprio felice perché pioveva spesso e perché i contadini erano occupati nella semina dei campi e la raccolta dei ‘cavalier’ (i bacchi da seta). Quella della Madonna delle Grazie era una festa religiosa molto sentita e la statua della Madonna veniva portata in processione dai fedeli che abitavano nelle vicinanze del capitello. La settimana prima della festa la statua veniva prelevata dal capitello e portata a spalla fi no alla Chiesa arcipretale di Sant’Andrea, da dove poi ripartiva, sempre portata a spalla, nel giorno della sagra. Dopo la costruzione della Chiesa Nuova di Santa Maria Immacolata la statua venne portata la settimana prima in questa chiesa, più vicina al capitello, e usando un pulmino. La tradizionale processione si svolgeva già negli anni Quaranta e fu una delle manifestazioni che subì i disagi dovuti alla rivalità tra la Parrocchia di Codognè e quella di Roverbasso. I parroci delle due parrocchie infatti non erano in buoni rapporti e i fedeli di quella parte di Codognè lo sperimentarono in prima persona a causa di una ‘raccolta di fi rme’ a dir poco anomala. Uno degli abitanti di via Bar de Spin si incaricò infatti di raccogliere le fi rme per far portare la luce elettrica nel borgo, molto isolato rispetto al resto del paese. Dopo aver completato la raccolta cambiò però la destinazione dei nominativi, che vennero consegnati al prete di Roverbasso con la richiesta di entrare a far parte di quella parrocchia! Il risultato fu che le case del borgo di via Bar de Spin, quelle a sinistra di via Baracche e a destra di via Piave (solo la famiglia Meneghèl), diventarono parte della Parrocchia di Roverbasso. A farne le spese furono soprattutto le anime (e forse più di loro i familiari) dei morti di questi borghi. Le salme infatti venivano accompagnate dal prete di Roverbasso dalla casa del defunto fi no all’altezza in cui da via G. Ancillotto comincia via Baracche, ovvero il nuovo confi ne delle due parrocchie. Arrivati a quel punto la processione e la salma venivano presi in consegna dal prete di Codognè fi no alla chiesa arcipretale e poi al cimitero. Anche alla processione della Madonna delle Grazie toccò la stessa sorte e per anni il suo percorso verso il capitello venne seguito da due preti che si davano rigorosamente il cambio all’inizio di via Baracche. In anni più recenti il percorso della processione venne ulteriormente accorciato e si dipanò in circolo lungo via Bar De Spin, via Piave (passando per le Piane) e via Ancillotto. Per un lungo periodo ad accompagnare la processione ci fu la musica della banda, che veniva assoldata a turno tra quelle di Mareno, Oderzo o Cappella Maggiore. La sagra della Madonna delle Grazie è famosa col nome di sagra delle rane, sebbene le rane siano arrivate molto tardi nel menù della festa. Nei primi anni infatti la sagra era una semplice cena a base di pollame che i vicinanti facevano riunendosi insieme dopo la processione. Venivano messi in comune il vino e il pollame e, in compagnia del prete, si mangiava sotto la frasca nei cortili delle case vicine al capitello: alla fornase, ovvero nel prato davanti alla casa dei Pessot del Brasil, dal Moro Zanardo, dai Pessot. Le rane arrivarono nel menu della sagra negli anni Sessanta con la famiglia Baradèl, proveniente dalla Bassa, che si trasferì nella casa colonica vicina al capitello. Le rane venivano catturate dalle parti di Motta nei giorni precedenti la sagra e poi preparate per la cena della festa. La sagra era nel frattempo cresciuta ed attirava gente da tutta Codognè: prima per la processione, poi per la festa. Si organizzarono i giochi tradizionali delle feste paesane (albero della cuccagna a cui erano attaccati conigli, pollame e salumi; corsa coi sacchi e corsa dei muli), ma anche novità come la corsa delle rane. Questa consisteva in una gara con delle carriole dentro ognuna delle quali era sistemata una rana. A rendere più avvincente la gara era il fatto che le rane tendevano naturalmente a saltare fuori e i concorrenti dovevano fermarsi a raccoglierle prima di ricominciare a correre. Non erano poche le rane che venivano gettate nelle carriole con forza suffi ciente a far loro perdere conoscenza fi no alla fi ne della gara! Accanto ai giochi di paese per alcuni anni arrivarono anche le giostre, mentre la musica era garantita dai ragazzi del borgo che portavano direttamente l’impianto e i dischi da casa. Quando la sagra cominciò ad ingrandirsi il capannone sotto cui si svolgeva la cena veniva fatto a mano riutilizzando tutto quanto era possibile. All’inizio era un semplice tendone creato sistemando dei teli militari sospesi sopra delle scale a libretto, mentre chi cucinava stava all’aperto. Le panche erano invece fatte a mano con del legno che veniva poi riutilizzato in autunno per fare le cassette necessarie alla vendemmia. Negli ultimi anni in cui si fece la sagra delle rane la struttura del capannone e della cucina era diventata molto più stabile e professionale, purtroppo venne a mancare la materia prima, ovvero gli organizzatori e i volontari per realizzare la sagra!

Capitello Madonna delle Grazia in Via Bar de Spin

Il tradizionale “Albero della Cuccagna”

Festa dei lavoratoriCTG Ville della Brianza e luoghi manzoniani (fi no al 3/05)Volley Codognè vs Noventa Vicentina

ASD CIMETTA COMPREX 28° G. Premio Trattoria Campocervaro28° Trofeo ATTIMEC, 16° Memorial Mario GardenalP. di Codognè e Roverbasso Prime Comunioni

Milan Club qualifi cazioni 25°Torneo Giovanissimi

USC qualifi cazioni Torneo Juniores

Milan Club qualifi cazioni 25°Torneo Giovanissimi

USC qualifi cazioni Torneo Esordienti

USC qualifi cazioni Torneo EsordientiALPINI 83° Adunata Nazionale Alpini a Bergamo (fi no al 9/05)

Scuola dell’infanzia Don Bosco vendita dolci. Festa della Mamma - Cimetta

USC qualifi cazioni Torneo Juniores

Milan Club qualifi cazioni 25°Torneo Giovanissimi

USC qualifi cazioni Torneo Juniores

Milan Club qualifi cazioni 25°Torneo Giovanissimi

USC qualifi cazioni Torneo Esordienti

USC qualifi cazioni Torneo Esordienti

CTG Laguna di Venezia Vignole, Sant’Erasmo e CertosaScuola Primaria Elementarissima

USC qualifi cazioni Torneo Juniores

Milan Club qualifi cazioni 25°Torneo Giovanissimi

USC qualifi cazioni Torneo JunioresRoverbasso club inizio Torneo delle frazioni

Milan Club qualifi cazioni 25°Torneo Giovanissimi

USC qualifi cazioni Torneo EsordientiRoverbasso club Torneo delle Frazioni

USC quarti Torneo Esordienti

Proloco Prato in tavolaRoverbasso club Roverbasso Pedala

USC qualifi cazioni Torneo JunioresRoverbasso club Torneo delle Frazioni (recuperi)

Milan Club semifi nali 25°Torneo Giovanissimi

Roverbasso club Torneo delle Frazioni

USC semifi nali Torneo Esordienti

USC qualifi cazioni Torneo JunioresRoverbasso club Torneo delle Frazioni

Scuola di Musica Saggio di fi ne annoRoverbasso club Partita “Dee Femene”

Milan Club fi nali 25°Torneo Giovanissimi Scuola dell’infanzia Don Bosco XI Pedala con noi, Cimetta

Roverbasso club Torneo delle Frazioni

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Parrocchia di Cimetta Apertura Campi da tennis CimettaUSC qualifi cazioni torneo Juniores

Via Cadoremare n.631013 Cimetta di Codognè

Tel. 0438. 795565Fax. 0438. 795892

CODOGNE’ Via Bosco, 11· Tel 0438 79 42 71CONEGLIANO, Sagrato della Madonna delle Grazie

BOCCA DI STRADA ,Sagrato della Chiesa

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SS. Giustino

Festa della Repubblica

S. Carlo

S. Quirino

S. Bonifacio

S. Norberto

S. Roberto

S. Medardo

SS. Efrem e Primo

S. Diana

S. Barnaba

S. Guido

S. Antonio da Pad.

S. Eliseo

S. Germana

S. Aureliano

S. Gregorio

S. Marina

S. Gervasio

S. Silverio

S. Luigi

S. Paolino

S. Lanfranco

Nat. S. Giovanni B.

S. Guglielmo

S. Virgilio

S. Cirillo

S. Ireneo m.

SS. Pietro e Paolo

SS. Primi Martiri

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USC fi nali Torneo EsordientiRoverbasso club Torneo delle Frazioni (recuperi)

USC quarti di fi nale JunioresParrocchie unità pastorale Corpus Domini

USC quarti di fi nale JunioresRoverbasso club Torneo delle Frazioni (fi nali)

Scuola Materna di Codognè cena dei GrandiAss. Naz. Carabinieri 196° Festa dell’Armadei Carabinieri

CTG “Otello” a TSUCS fi nali Torneo Pulcini “Radio Top” Festa Biancoceleste

USC semifi nali Torneo Juniores

Scuola Primaria Spettacolo di fi ne anno

Oltredanza saggio di fi ne anno (Teatro Cristallo, Oderzo)

USC fi nali XVIII Torneo Juniores “Città di Codognè”VII “Memorial Miro Piazzalunga”Arthur’s Club Trentennale Cimavilla in festa

Volley Codognè Cena socialeArthur’s Club Trentennale Cimavilla in festa

2° TrattoradunoArthur’s Club Trentennale Cimavilla in festa

Arthur’s ClubTrentennale Cimavilla in festa

Arthur’s ClubTrentennale Cimavilla in festa

PROLOCO Gardèe co e bronzeArthur’s Club Trentennale Cimavilla in festa

AVIS DonazioniArthur’s Club Trentennale Cimavilla in festaCEOD Pranzo d’amicizia, Cimavilla

Arthur’s Club Trentennale Cimavilla in festa

Scuola Materna di CodognèS.Messa di fi ne anno scolastico

Parrocchia di Codognè, Roverbasso, Cimetta Battesimi

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Da trentanni a Cimavilla si svolgono dei famosi festeggiamenti nati come Feste del Rugby, poi divenuti Festeggiamenti dell’Arthur’s. A disposizione c’è una ricca proposta enogastronomica.

Che cos’è l’Arthur’s ClubChe cos’è l’Arthur’s ClubCari amici, dovete sapere che l’Arthur’S Club è nato circa 30 anni fa da un gruppo di ragazzi di Cimavilla giocatori di rugby, che tra una partita e l’altra s’incontravano da Arturo Zambon (il bar di paese), che, dopo la “Cesa” è la più grossa istituzione di Cimavilla. Praticamente negli anni Ottanta più di tre quarti del paese in un modo o nell’altro si nutriva di rugby, a volte su quindici giocatori del Conegliano, ben tredici provenivano da Cimavilla. Ragazzi pareva d’essere nel Galles !! Chi innescò questa reazione e la trasmise fu il mitico Gianca (Giancarlo Favero) detto il baffo. Uno dei giocatori più disciplinati, atleta polivalente e tutto d’un pezzo, che contagiò dapprima il Betto (l’Adriano) conosciuto come The shoe man, l’uomo della scarpa, poiché nei mitici terzi tempi rugbystici amava chiudere la serata tracannando vino dalle Superga (le Nike dell’epoca) tolte al momento, per passarle poi ai compagni che a volte c’inzuppavano anche il calzino. Questi due arditi contagiarono tutto il resto, primo tra tutti il Berto detto “mischia” per la sua forza e stazza, dopo Loris Antoniazzi “fi ol de Bino”, Giacomino Tonon detto “giacomischia”, Roberto Dalla Cia, Tony Rullo, il Toro Moro (Roberto Fantuz), Ermes Girardi, ed il grande Vittore Antoniazzi detto “El pibe de oro” per la potenza del suo piede. Poi vennero gli anni del Ceo Spina (Luigi Spinazzè), che tutto si può dire tranne avesse “le fi sic du role” del rugbysta. Alto un soldo di cacio, asciutto come un’acciuga, fi sico da peso piuma, era il regista di tutta la squadra, con la sua voce stridula metteva in riga tutti, in campo comandava lui ed il suo nome di battaglia era “Bisata”, perché era IM-PREN-DI-BI-LE.Intanto a Treviso in collegio, che non era “Il College”, si facevano le ossa i gemei, Romeo e Renato (el biondo e el moro) autentiche perle del rugby nostrano che, quando tornavano a casa parlavano tutto col “XE’”. Entrambi militanti nel Benetton che ai loro inizi si chiamava Metalcrom. Romeo il più estroso, giocatore nella nazionale, era soprannominato “vieni vieni”, perché usava questa espressione per farsi passare la palla dai compagni.Renato, “pì bronsa querta”, lo seguiva a ruota, lo chiamavano “tarallucci”

perché negli ormai famosi terzi tempi, sgranocchiava quantità industriali di tarallucci inzuppati nel vino. Orbene; in ogni partita questi temerari macinavano punti su punti, sia nel campo sia sul proprio corpo tanto da far arrossire una “Singer” (mitica macchina da cucire). NOI : CIFACEVAMODISPORT !! Ecco, l’Arthur’s Club è nato da tutto questo, in un’epoca dove si trovava il tempo per divertirsi con semplicità, un’epoca non ancora intaccata dalla frenesia del lavoro e, l’amicizia era ancora un valore. Ll’Arthur’s Club ha poi saputo trasformarsi in associazione ricreativa-culturale aperta a tutti i giovani del paese, che via via si sono alternati in questi anni. Attualmente ha in gestione un’area verde a Cimavilla nella quale ha costruito gli impianti sportivi e il capannone dove si dà vita alla sagra.

Arthur’s Club

(recuperi)

Chiesa di Cimavilla

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Nell' organizzare i festeggiamenti di Ferragosto, con impegno, passione e dedizione, il Roverbasso Club ha fatto, creato e inventato, una nuova storia della sagra, quella sagra di partecipa-zione, di aggregazione, di più giornate, arricchite di spettacoli e festeggiamenti di ogni genere. Certo è che continua a farci piacere constatare, partecipare e rivive-re le moltitudini di sagre che ogni anno si alternano nei pa-esi attorno a noi ad imitazione dei Fe-steggiamenti di Ro-verbasso.

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S. Madre di Dio

S. Basilio

S. Genoveffa

S. Ermete

S. Amelia

Epifania di N. S.

S. Raimondo di P.

S. Massimo

S. Giuliano

S. Aldo

S. Igino

Battesimo di Gesù

S. Leonzio

S. Dazio

S. Mauro

S. Marcello

S. Antonio ab.

S. Liberata

S. Mario

S. Sebastiano

S. Agnese

S. Vincenzo

S. Emerenziana

S. Francesco di S.

Conv. di S. Paolo

SS. Tito e Timoteo

S. Angela Merici

S. Valerio

S. Costanzo

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luglio

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S. Teobaldo

S. Ottone

S. Tommaso ap.

S. Elisabetta di P.

S. Antonio M.Z.

S. Maria Goretti

S. Edda

S. Priscilla

S. Veronica

S. Felicita

S. Benedetto

S. Fortunato

S. Enrico

S. Camillo

S. Bonaventura

N.S. del Carmelo

S. Alessio

S. Calogero

S. Simaco

S. Elia

S. Lorenzo da B.

S. Maria Maddalena

S. Brigida

S. Cristina

S. Giacomo ap.

SS. Anna e Gioacchino

S. Liliana

S. Nazario

S. Marta

S. Pietro

S. Ignazio

Parrocchia di Cimetta Inizio festeggiamenti S.Ulderico (fi no all’11/07)

Parrocchia di Cimetta S.UldericoCIF Gita a BarbanaRoverbasso club Scampagnata a Campon

Commissione Cultura Inizio festeggiamenti “Codognè, Notti tra le stelle”Roverbasso club concerto Piccolo Coro

Parrocchia di Cimetta Madonna del Carmine, processione

CTG “Il barbiere di Siviglia” a MiGiovani per i giovani la Corrida

Alpini Gita a Falcade e Valle del BioisIGBO Festa etnica

AVIS Donazioni

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Sagra di San Ulderico -Sagra di San Ulderico - Cimetta

Dal 1972 i festeggiamenti parrocchiali sono gestiti dal “Tennis Club Cimetta” con la collaborazione di tutta la Comunità Parrocchiale. Prima del 1972 i festeggiamenti venivano organizzati e gestiti dalla “Società Ciclistica Cimetta”. Inizialmente si cominciò con un piccolo chiosco collocato nella piazza davanti la Scuola Materna. Successivamente il chiosco venne sistemato sul territorio ove attualmente sorge il monumento dedicato a Santa Barbara. In seguito venne realizzato un campo giochi con annessa zona verde. In quest’ultima, adiacente la canonica, venne collocato un nuovo chiosco e un capannone offerto dalla ditta “Carmet”. Nel 2004 venne edifi cata la nuova cucina e uno stand enogastronomico di riconosciuta qualità che risponde alla normativa in vigore. Risultano essere i fi ori all’occhiello: lo spiedo gigante e la serata di solo pesce, ovvero favolosa grigliata mista preparata dai pescatori di Cortellazzo. Negli anni, in concomitanza con i festeggiamenti, si sono svolte svariate manifestazioni tra le quali, da segnalare: i concorsi ippici e le gare cinofi le; la corsa dei “mus”; i tornei di calcio amatoriale femminili e maschili; le serate danzanti con orchestre dal vivo; le esibizioni canore delle voci nuove locali, le esibizioni di scuole di ballo.

Comitato festeg. Ssn Ulderico

”…Quando i miei nonni erano bambini aspettavano con ansia la sagra del paese, il 4 luglio, dedicato al Santo patrono San Ulderico. Essa non si svolgeva sempre nei pressi della chiesa, ma vicino a delle osterie per avere con più facilità la corrente elettrica per far funzionare la giostra a catene, detta “le careghette”. Molto spesso questa giostra era vecchia e malandata. La nonna ricorda che poteva fermarsi alla sagra solo dopo aver partecipato alla Santa Messa e alle funzioni religiose pomeridiane. Il suo divertimento preferito era la giostra a catene, ma doveva calcolare i giri poiché aveva pochi soldi in tasca e le doveva rimanere una quota per comprarsi la pastina. Talvolta i bambini più poveri andavano solo a guardare gli altri che salivano sulle giostre e che mangiavano dolcetti, mentre chi aveva più soldi poteva addirittura bere un bicchiere di spuma o di chinotto. Nel periodo in cui si svolgeva la sagra di San Ulderico arrivava anche una carovana con le marionette. C’era l’albero della cuccagna. Un altro gioco che si faceva durante la sagra consisteva in una gara con una carriola e una gallina: vinceva chi arrivava al traguardo per primo con la gallina dentro la carriola!

”(Ricordo di un alunno delle scuole elementari di Codognè)

Squadra di calcio amatoriale femminile di Cimetta

Foto di gruppo con Don Angelo

Chiesa San Ulderico diCimetta

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Nell' organizzare i festeggiamenti di Ferragosto, con impegno, passione e dedizione, il Roverbasso Club ha fatto, creato e inventato, una nuova storia della sagra, quella sagra di partecipa-zione, di aggregazione, di più giornate, arricchite di spettacoli e festeggiamenti di ogni genere. Certo è che continua a farci piacere constatare, partecipare e rivive-re le moltitudini di sagre che ogni anno si alternano nei pa-esi attorno a noi ad imitazione dei Fe-steggiamenti di Ro-verbasso.

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S. Alfonso

S. Eusebio

S. Lidia

S. Giovanni M. V.

Madonna della neve

Trasfi g. del Signore

S. Gaetano

S. Domenico

S. Fermo

S. Lorenzo

S. Chiara

S. Ercolano

S. Ponziano

S. Alfredo

Assunzione V. Maria

S. Rocco

S. Giacinto

S. Elena

S. Italo

S. Bernardo

S. Pio X papa

S. Fabrizio

S. Rosa da Lima

S. Bartolomeo

S. Ludovico

S. Alessandro

S. Monica

S. Agostino

Martirio S. Giovanni

S. Felice

S. Aristide

agost

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Sagra di RoverbassoSagra di Roverbasso Sagra signifi ca festa popolare per la celebrazione di una ricorrenza religiosa: è questo quanto accade ogni 15 agosto a Roverbasso in occasione del Santo patrono, Santa Maria Assunta in Cielo. Fin dagli anni ‘40 si hanno ricordi di questo giorno speciale di festa e devozione per il paese; già da allora la fi gura della Madonna veniva portata in processione per le strade del paese cantando le sue lodi ed accompagnata dalle fanfare del tempo.Di contorno a questo, nacque anche la parte ludica della sagra, comparvero infatti, lungo la via principale, piuttosto che nella piazza, una o due “baracche”, gestite da persone estranee al paese, che vendevano paste, “buzolà”, mandorle, liquirizia, spumiglie, mandorlato ecc.,.Per i più piccoli si trovavano anche semplici giocattoli come aquiloni di carta, palloncini colorati, girandole e tante bambole di stoffa. Negli anni ’50 la parrocchia, sempre in occasione della sagra, iniziò ad organizzare la pesca di benefi cenza. I premi di maggior pregio erano costruiti dai giovani dell’ epoca che durante tutto l’ anno, con traforo e compensato si prestavano ad assemblare e dipingere. Nei giardini dei Villa Dall’Andrea, oggi Villa Rosa, furono organizzate anche le prime rappresentazioni teatrali e spettacoli di marionette.Con il passar del tempo si aggiunse anche il chiosco per la vendita delle angurie, e in seguito il chiosco delle ombrette, spuma, aranciata e gassosa. Tutto ciò portò, per molti anni, un gran affl usso di gente; persone semplici, devote e con tanta voglia di far festa. Arrivarono gli anni ’70 e con loro la nascita del Roverbasso Club, questa associazione, ancor oggi pienamente attiva, portò la sagra di Roverbasso al massimo del suo splendore e della sua grandezza, non solo per la frazione di Roverbasso, ma anche per i paesi e province limitrofi .Nel corso degli anni a seguire, la sagra esplose in una grandissima festa, i cui festeggiamenti occupavano più giornate, fi no al culmine del 15 agosto. Durante le serate della sagra, fatte di enormi grigliate e non solo, si sono alternati: famose orchestre romagnole di ballo liscio, concerti di cantanti di fama internazionale, gruppi corali di vario genere, tra cui ricordiamo il Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna, spettacoli teatrali per grandi e piccoli, il Giro di Mike con Mike Bongiorno, sfi late di moda ed ancora mostre fotografi che e d’arte contadina, ecc.. E che dire della famosa lotteria di Roverbasso con i suoi ambiti premi? ... Automobili, mobili per la casa, interi soggiorni e camere da letto, oppure i viaggi premio?..Non possiamo dimenticarci, poi, delle tre edizioni dei “Giochi senza frontiere” , parte ancor viva nella memoria di tantissima gente, partecipanti e spettatori.Nell’ organizzare i festeggiamenti di Ferragosto, con impegno, passione e dedizione,il Roverbasso Club ha fatto, creato e inventato, una nuova storia della sagra, quella sagra di partecipazione, di aggregazione, di più giornate, arricchite di spettacoli e festeggiamenti di ogni genere. Certo è che continua a farci piacere constatare, partecipare e rivivere le moltitudini di sagre che ogni anno si alternano nei paesi attorno a noi ad imitazione dei Festeggiamenti di Roverbasso. E’ comunque motivo d’orgoglio per noi, aver contribuito alla nascita di questa che è: LA STORIA DELLA SAGRA

Roverbasso Club

Giochi senza frontiere

Riccardo Cocciante a Roverbasso

Concerto del Piccolo Coro Dell’Antoniano a Roverbasso

Gruppo OrnitologicoFiera dei Osei, Cimetta

CTG Tour degli USA (fi no al 20/08)

Parrocchia di Roverbasso Festa Patronale Roverbasso club Festeggiamenti Patrono

Parrocchie Unità Patorale Pellegrinaggio a Motta di Livenza

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Nell' organizzare i festeggiamenti di Ferragosto, con impegno, passione e dedizione, il Roverbasso Club ha fatto, creato e inventato, una nuova storia della sagra, quella sagra di partecipa-zione, di aggregazione, di più giornate, arricchite di spettacoli e festeggiamenti di ogni genere. Certo è che continua a farci piacere constatare, partecipare e rivive-re le moltitudini di sagre che ogni anno si alternano nei pa-esi attorno a noi ad imitazione dei Fe-steggiamenti di Ro-verbasso.

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SS. Egidio

S. Elpidio

S. Gregorio

S. Rosalia

S. Vittorino

S. Umberto

S. Regina

Natività B. Vergine

S. Pietro

S. Nicola

S. Diomede

SS. Nome di Maria

S. Giovanni

Santa Croce

B.V. Addolorata

SS. Cornelio e Cipriano

S. Roberto

S. Sofi a

S. Gennaro

S. Eustachio

S. Matteo

S. Maurizio

S. Lino papa

S. Pacifi co

S. Aurelia

SS. Cosma e Damiano

S. Vincenzo

S. Venceslao

S. Michele

S. Girolamo

sett

em

breSagra della Madonna del Rosario

Borgo MunicipioBorgo Municipio

“...Ci siamo documentati e abbiamo appreso che questa sagra è dedicata alla B.V. del Rosario

perché nel lontano 1821 Don Antonio Bevilacqua, allora parroco di Codognè, volle che Maria

Vergine, sotto il titolo del rosario, fosse protettrice della parrocchia. Egli sapeva che dove regna la

devozione a Maria si hanno beni di ogni sorta, spirituali e materiali. Da questa stessa testimonianza

abbiamo saputo che verso la metà degli anni Quaranta, i festeggiamenti cominciavano con il

trasporto in processione della statua dal suo capitello alla Chiesa arcipretale di Sant’Andrea e li

veniva lasciata fi no alla fi ne dei festeggiamenti. Sotto il grande platano della piazza Sant’Andrea

c’era una sola giostra a catene e poche bancarelle di dolciumi, frutta secca e castagne….”Luca Vettorel e Marco Boldarin, 5aC

“…Nel pomeriggio c’era il “vespro” e poi in processione con i bambini della Prima Comunione si riportava la statua della Madonna al suo capitello. La nonna si ricorda che il sacerdote faceva una “predica” che per loro bambini sembrava lunghissima perché pensavano già alle giostre che si trovavano in piazza e lungo la strada principale. Per i bambini più piccoli c’era la giostra con i cavallini e le carrozze. La giostra non funzionava a motore come adesso, ma c’era un cavallo che la faceva girare. La nonna dice che a lei faceva pena vedere il cavallo che girava sempre attorno; le sembrava molto triste. C’erano giochi anche per i più grandi, per esempio “la corsa con i sacchi” o “il palo della cuccagna”. Questo gioco si trovava sul piazzale dove adesso c’è la cantina, ma una volta c’era la “Casa del Fascio”. Sul palo c’erano appese tante cose da mangiare. Provavano a salire molti ragazzi, ma pochi riuscivano ad arrivare in alto. Ogni ragazzo aveva appeso alla cintura un sacchetto pieno di cenere che buttavano sul palo per asciugarlo dal grasso. La nonna si ricorda che dovevano chiudere gli occhi perché la cenere fi niva in faccia. Salivano in tanti e a volte quello più alto scivolava giù trascinando anche gli altri. Allora ricominciavano...Lungo la strada principale c’erano tante bancarelle di dolciumi, in particolare nonna si ricorda dei biscotti che si chiamavano “buzolà”. Alla sera gli uomini cucinavano le castagne. Facevano un cartoccio con una carta gialla chiamata “di paglia” dove mettevano le castagne cotte che vendevano. Ogni tanto, ma non tutti gli anni, verso mezzanotte c’erano i fuochi artifi ciali. Non erano tanto grandi, ma per loro erano molto belli. Veniva anche un piccolo circo che si metteva nel piazzale della Casa del Fascio (ndr. attuale sede della cantina). Rimaneva a Codognè due settimane. Il giorno dopo la nonna ci racconta che con le sorelle e i cugini provavano a ripetere gli esercizi nel granaio attorno alla colonna che sosteneva il tetto…”Damiano e Yin, 52aC

“…I miei nonni mi hanno raccontato che ai loro tempi, quando c’era la sagra di Codognè il tempo era molto freddo e mio papà si ricorda che la peschiera della villa Toderini era ghiacciata e ci andava a scivolare con i suoi amici.C’erano dei signori che cucinavano le castagne e i bambini più poveri stavano lì ad aspettare che qualche castagna cadesse per terra per raccoglierla…”( Ricordo di un alunno delle scuole elementari di

Codognè)

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Il capannone dei festeggiamenti della Madonna del Rosario

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Parrocchia di Codognè BattesimiParrocchia di Cimavilla Festa liturgica Madonna delle Mercede

riorio

Le cucine della sagra e l’attuale Comitato festeg. Madonna del Rosario

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Nell' organizzare i festeggiamenti di Ferragosto, con impegno, passione e dedizione, il Roverbasso Club ha fatto, creato e inventato, una nuova storia della sagra, quella sagra di partecipa-zione, di aggregazione, di più giornate, arricchite di spettacoli e festeggiamenti di ogni genere. Certo è che continua a farci piacere constatare, partecipare e rivive-re le moltitudini di sagre che ogni anno si alternano nei pa-esi attorno a noi ad imitazione dei Fe-steggiamenti di Ro-verbasso.

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S. Teresa

SS. Angeli Custodi

S. Gerardo

S. Francesco

S. Placido

S. Bruno

N. S. del Rosario

S. Pelagia

S. Dionigi

S. Daniele

S. Firminio

S. Serafi no

S. Edoardo re

S. Callisto I papa

S. Teresa d’Avila

S. Edvige

S. Ignazio

S. Luca

S. Laura

S. Adelina

S. Orsola

S. Donato

S. Giovanni da C.

S. Antonio M. C.

S. Daria

S. Evaristo papa

S. Fiorenzo

S. Simone

S. Ermelinda

S. Germano

S. Lucilla

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Sagra della Madonna del RosarioSagra della Madonna del RosarioFesta Ecologica - Codognè Piazza EuropaFesta Ecologica - Codognè Piazza Europa

In concomitanza con la Sagra della Madonna del Rosario (7 ottobre) , si svolge la Festa Ecologica. Con l’edizione 2009 questa grande manifestazione ha acquisito il nome di “CODOGNÈ TRA NATURA E AGRICOLTURA”.

Comitato festeggiamenti Madonna del RosarioComitato festeggiamenti Madonna del RosarioIl Comitato festeggiamenti ha il suo inizio nell’anno 1988 grazie all’entusiasmo del Parroco Don Marco e di un gruppo di persone del comune di Codognè. Successivamente, nel 1997 viene legalmente fondato il “Comitato Festeggiamenti Madonna del Rosario”, sottoscritto da Don Vittorio Battistuzzi e altri. L’attività principale del Comitato è la tradizionale sagra con stand enogastronomico che ricorre la seconda domenica di ottobre e si conclude con la Festa delle Famiglie, un sentito momento di aggregazione e condivisione per tutte le famiglie di Codognè. Recentemente si è vista la costruzione della nuova cucina, che ha apportato una notevole comodità e nuova potenzialità al Comitato. Grazie alla preziosa collaborazione di più persone, si spera di allargare le iniziative e di realizzarne di nuove.

Comitato Festeg. Madonna del Rosario

“…La Festa Ecologica presenta tante cose come la vendita dei lavori fatti dai ragazzi del CEOD

di Codognè per ricavare qualche soldino per loro e per far conoscere a più persone il problema dei ragazzi

diversamente abili. Poi, ricordandosi che il nome del nostro paese deriva da “cotogna”, vennero promosse

delle iniziative per far riconoscere a noi ragazzi un frutto dimenticato dalla popolazione. Durante la Festa

ecologica vengono organizzati diversi giochi coinvolgendo le scuole e anche i genitori, in modo particolare le

mamme e le nonne con i loro dolci. Anche i papà organizzano sulla Mutera la gara con le mountain-bike,

dove possono partecipare bambini ed adolescenti. Il gruppo AVIS fa un grande panino che vende per benefi cenza.”

Chies Sofi a, Valente Francesca, Dal Mas Lisa, 5aC

“...Lungo il marciapiede e lungo la villa Toderini è un susseguirsi di quadri, infatti i pittori dilettanti delle zone limitrofe espongono le loro opere d’arte. In piazza con il passare delle ore si moltiplicano le bancarelle, ci sono varie associazioni che per raccogliere fondi vendono prodotti artigianali. Troviamo anche la marmellata fatta in casa con le mele cotogne da cui è nato il nome del nostro paese; le mamme e le nonne ricamano centri, tovaglie e una moltitudine di altri oggetti per abbellire le case. Ci sono diversi oggetti di bigiotteria confezionati esclusivamente a mano e favolose torte fatte in casa come una volta.Nel pomeriggio, quando la strada principale è chiusa al traffi co e molti passeggiano, c’è anche il taglio del panino gigante, imbottito con formaggi locali, salame, prosciutto, nutella. Per ultimo non dimentichiamoci delle giostre che sono il nostro principale obbiettivo e dei nostri giovani che ci intrattengono al tiro alla fune e l’albero della cuccagna. Da assicurare che una festa così ci rende tutti euforici, peccato che arrivi solo una volta l’anno.” Anna Vettorel e Erica Mazzarotto, 5aA

Parrocchia di CodognèFesteggiamenti Madonna del Rosario

Parrocchia di CodognèFesteggiamenti Madonna del Rosario

Parrocchia di CodognèFesteggiamenti Madonna del Rosario

Parrocchia di CodognèFesteggiamenti Madonna del Rosario

Parrocchia di CodognèFesteggiamenti Madonna del Rosario

Oltredanza Inizio corsi

CODOGNÈ TRA NATURA E AGRICOLTURAX° FESTA DELLA MELA COTOGNA.Parrocchia di Codognè Festeg. Madonna del Rosario

Parrocchia di Cimetta Battesimi, Parrocchia di Codognè Festeggiamenti Madonna del Rosario, Festa delle famiglieGruppo Podistico Edilmarmi 33° Corsa Podistica, 5° Gara disabili, Campocervaro

AVIS Donazioni

CEOD Castagnata

CTG “Oneghin” a Mi Alpini 20° Anniversario fondazione del gruppo,castagnata

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Parrocchia di Codognè Festeggiamenti Madonna del Rosariogg

Via Valdoni n.1931013 Cimavilla di Codognè

tel. 0438. 470342Fax. 0438. 478762

Via del Lavoro n. 4831013 Cimavilla di Codognè

tel. 0438. 770511 Fax. 0438. 770555 Via Toniolo n. 4031028 Vazzola - tel. 0438. 441558

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Nell' organizzare i festeggiamenti di Ferragosto, con impegno, passione e dedizione, il Roverbasso Club ha fatto, creato e inventato, una nuova storia della sagra, quella sagra di partecipa-zione, di aggregazione, di più giornate, arricchite di spettacoli e festeggiamenti di ogni genere. Certo è che continua a farci piacere constatare, partecipare e rivive-re le moltitudini di sagre che ogni anno si alternano nei pa-esi attorno a noi ad imitazione dei Fe-steggiamenti di Ro-verbasso.

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Tutti i Santi

Commemorazione dei Defunti

S. Silvia

S. Carlo Borromeo

S. Zaccaria

S. Leonardo

S. Ernesto

S. Goffredo

S. Oreste

S. Leone Magno

S. Martino di Tours

S. Renato

S. Diego

S. Giocondo

S. Alberto Magno

S. Margherita

S. Elisabetta

S. Oddone

S. Fausto

S. Benigno

Presentez. B. V. Maria

S. Cecilia

S. Clemente

S. Flora

S. Caterina

S. Corrado

S. Virgilio

S. Giacomo

S. Saturnino

S. Andrea

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Festeggiamenti di Sant’ Andrea -Festeggiamenti di Sant’ Andrea - Borgo ChiesaBorgo ChiesaPatrono di CodognèPatrono di Codognè

“…Mio nonno mi ha raccontato che quando era bambino la sagra del paese veniva fatta nella Piazza di Sant’Andrea, a Borgo Chiesa, il trenta novembre. La sagra era diversa da quelle di oggi, perché c’erano solamente due giostre: le seggioline e le barche (piccole costruzioni che dondolavano) tutto intorno c’erano le bancarelle che vendevano arachidi, spumiglie, castagne cotte e castagne secche. Dopo pranzo si andava in chiesa per il vespro. I genitori di mio nonno gli davano 5 lire per le giostre. Tutto il paese partecipava alla sagra andando a piedi, era un giorno di allegria e d’incontro per tutti i paesani...” Matias Huici, 5aC

“…Il nonno mi ha raccontato che la sagra era un punto d’incontro per ragazzi e bambini. La vecchia sagra era diversa da quelle di oggi, perché una volta c’erano solo due giostre, le seggioline e la barca, cioè una giostra a forma di nave che andava su e giù. Poi c’erano delle bancarelle che vendevano caramelle, arachidi, carrube dette “carobole”, castagne secche dette “stracaganasse”, le castagne cotte che cucinavano sul fuoco al momento e poi c’era la cosa che il nonno preferiva: i “buzolà” che erano dei dolci che assomigliavano a dei biscotti di forma rotonda con un buco al centro e sopra erano ricoperti da tanti granellini di zucchero colorato...”

Giorgia Marion, 5aB

“…Tanto tempo fa la sagra del mio paese non era proprio come quella di adesso. I nonni mi hanno raccontato che se anche non c’erano tanti soldi si divertivano di più di adesso: andavano alla sagra a piedi e prendevano un po’ di castagne. Le mangiavano in compagnia ed erano sempre contenti, non come adesso. I giovani di allora avevano pochi soldi e si divertivano con poco mentre quelli di adesso non sono mai contenti di ciò che hanno e litigano per poco più di un euro. I miei nonni mi hanno raccontato che i loro genitori, quando c’era la sagra, non andavano mai a divertirsi perché avevano tanti lavori da fare nei campi, dovevano pensare a far da mangiare alla famiglia che era molto più numerosa di quelle di adesso.” Aurora Giust, 5aA

Scuola dell’infanzia Don BoscoCastagnata, Cimetta

Proloco Festa di San Martino

Parrocchia di Cimetta Festeg. San ClementeCampocervaro

Parrocchia di Cimetta Festeg. San ClementeCampocervaro

Parrocchia di Cimetta Festeg. San Clemente, CampocervaroArthur’s club Castagnata, Cimavilla

Parrocchia di Cimetta Festeg. San ClementeCampocervaro Comitato S. Ubaldo Festeg. di S.Ubaldo. Giornata del Ringraziamento

Alpini,Artiglieri, Combattenti e Reduci IV Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.92° Anniv. della Vittoria I° Guerra Mondiale

Parrocchia di Cimetta Festeg. San Clemente, Campocervaro CTG cena socialeP. Cimetta Festeg. San Clemente P. di Codognè e Roverbasso Festa Madonna della Salute. AlpiniPellegrinaggio al Santuario Madonna del Carmine (Bs) Ass. Naz. Carabinieri Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma

Parrocchia di Cimetta Festa liturgica di San ClementeCampocervaro

Alpini Giornata Nazionale della colletta alimentare

Festa Patronale

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Chiesa di S. Andrea

Page 16: calendario 2010 - comune.codogne.tv.it · San Ulderico Vescovo Nacque nell’890 d.C. Suo padre, Hupaldo, apparteneva all’importante famiglia dei ... La mattina successiva cercò

Nell' organizzare i festeggiamenti di Ferragosto, con impegno, passione e dedizione, il Roverbasso Club ha fatto, creato e inventato, una nuova storia della sagra, quella sagra di partecipa-zione, di aggregazione, di più giornate, arricchite di spettacoli e festeggiamenti di ogni genere. Certo è che continua a farci piacere constatare, partecipare e rivive-re le moltitudini di sagre che ogni anno si alternano nei pa-esi attorno a noi ad imitazione dei Fe-steggiamenti di Ro-verbasso.

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S. Ansano

S. Bibiana

S. Francesco

S. Barbara

S. Crispina

S. Nicola

S. Ambrogio

Immacolata Concezione

S. Siro

N. S. di Loreto

S. Damaso papa

S. Giovanna

S. Lucia

S. Giovanni

S. Valeriano

S. Albina

S. Lazzaro

S. Lazzaro

S. Graziano

S. Liberato

S. Pietro

S. Francesca

S. Vittoria

S. Irma

Natività del Signore

S. Stefano

S. Giovanni

Sacra Famiglia

S. Tommaso

S. Savino

S. Silvestro

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Sagra di Sant’UbaldoSagra di Sant’UbaldoBorgo MunicipioBorgo Municipio

Il Comitato S.Ubaldo promuove la Giornata del Ringraziamento nel mese di Novembre. La sagra che ha luogo davanti alla chiesetta campestre dopo la funzione religiosa, continua a mantenere intatte le tradizioni tipiche delle antiche feste di paese in cui si svolgevano con semplicità giochi e momenti di svago e dove la comunità si radunava a chiusura delle attività nei campi, brindando e degustando i prodotti della terra preparati dalle famiglie del borgo. Tra i giochi più conosciuti c’era quello delle ”pignatte”. Da sempre il ricavato della festa serve per migliorare e decorare la Chiesa di Borgo Municipio.

Comitato festeg. S. Ubaldo

“…C’era anche il gioco delle “pignatte”. Tra due pali era legata una fune dove appendevano 4-5 pentole piene di varie cose: acqua, cenere, caramelle. Con gli occhi bendati, i ragazzi dovevano colpire con un bastone le pentole...” Damiano e Yin, 5aC

Parrocchia di Cimetta BattesimiSan Nicolò

Proloco Inizio festeggiamenti “Codognè, Notti tra le stelle” (inverno)

Parrocchia di CodognèFesta patronale e processioneAmministrazione Comunale Inaugurazione Presepe, accensione dell’albero di Natale

Amministrazione Comunale Concerto di Natale

AVIS Donazioni

CEOD Messa di Natale

Scuola dell’infanzia Don Bosco Recita di Natale, Cimetta

Parrocchia di Codognè Battesimi

CTG Tour della Sicilia (fi no al 3/01/2011)

A nome dell’Amministrazione

Comunale auguriamo a tutti voi

Buone Feste

ROVERBASSO di CODOGNE’Via Roma,211

tel. 0438. 795167