caffe’ con delittoaltro lo apre. mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di...

22
1 CAFFE’ CON DELITTO Atto Unico Comico-Brillante SCRITTO DA MARIA TERESA PAZZAGLIA Iscrizione SIAE N. 227846 E-Mail: [email protected] Tel:0547 666945 Cell: 339 1783850

Upload: others

Post on 02-Oct-2020

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 2: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

2

Personaggi e Interpreti

In ordine di entrata

Cinzia: signora

Teresa: signora

Sabina: impiegata

Tania: impiegata

Sofia: impiegata

Michela: capufficio

Rita: dipendente di Michela

Maicol: barista

Alberto: poliziotto

Fernanda: poliziotta

Matteo: dottore

Elisa: infermiera

( La scena si svolge all’ esterno del “ Bar del Corso” , sulla via principale del paese. Una insegna sulla

porta posteriore di uscita del palcoscenico, che è la porta di entrata nel bar, sarebbe opportuna. All’

esterno ci sono : un tavolino con due sedie a destra, su cui sono appoggiati due quotidiani. Un

tavolino con tre sedie al centro, sul quale ci sono alcune riviste. Un tavolino con due sedie a sinistra.

Sui tavoli anche portatovaglioli da bar. Le uscite laterali corrispondo alla strada.)

Page 3: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

3

( suona la musica della colonna sonora de “ La signora in giallo” )

( Si apre il sipario, sedute al tavolo di destra ci sono Cinzia e Teresa. Teresa ha una camicetta

o vestito che dir si voglia di colore giallo. Cinzia è vestita di una eleganza un po’ retrò)

CINZIA: Ma davvero te vieni al bar tutti i giorni?

TERESA: Bè, vuoi scherzare, non mi perdo un giorno, altro chè proprio quando fa la neve o se

fa la bufera.

CINZIA: Anche quando piove forte?

TERESA: Basta coprirsi bene e mettersi gli stivali.

CINZIA: Come i contadini in campagna?

TERESA: Embè, non dobbiamo mica più fare conquiste noi due.

CINZIA: E’ anche vero, però… Ma dì, senti, te dici che è meglio del cinematografo?

TERESA: Vuoi mettere, spendi molto di meno, stai qui all’ aria aperta, vedi tanta gente e poi…

non ti sfugge niente.

CINZIA: Proprio niente, niente?

TERESA: Basta venire all’ ora della pausa pranzo, quando tutti vengono a prendere il caffè

prima di rientrare al lavoro.

CINZIA: E ciacolano qui al bar? Non hanno paura che qualcuno li senta?

TERESA: Mo va là, io sto qui, faccio finta di leggere il giornale e sento tutto. Chi va con chi, chi

fa le corna, chi le ha e non lo sa; tutto! Il Carlino qui non ci fa un baffo; questo è il

gazzettino di Romagna!

( entra Maicol dalla porta del bar, si avvicina alle due donne per chiedere l’

ordinazione)

MAICOL: Buongiorno signore, cosa prendono? Lei Teresa il solito? E lei?

CINZIA: Io un caffè corto.

TERESA: Per me, il solito caffè d’ orzo, grazie.

( Maicol saluta e rientra nel bar)

CINZIA: Il caffè d’ orzo? Ma se è più cattivo che mai! Vieni al bar per prendere una

spurcheria?

TERESA: Ma sai alla nostra età… il caffè può fare male al cuore.

Page 4: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

4

CINZIA: Nostra? Dì parla per te, perché io sono molto più giovane di te e io il caffè lo reggo

ancora una massa bene.

TERSA: Scusa, non ti offendere, ho solo usato il plurale maiestatis.

CINZIA: Sua maestà non esiste mica più! Non lo sai che adesso c’ è la repubblica?

TERESA: Ma è un modo di dire, in latino.

CINZIA: Macchè latino! Con me scorri in italiano, che faccio fatica a capire anche quello.

TERSA: Guarda!!! Arrivano le tre, le tre! Oggi sembrano le sorelle bandiera! Prendi il

giornale e fai finta di leggere. ( prende i due giornali sul tavolo, uno lo dà a Cinzia l’

altro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere,

tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ abbassati e ogni tanto tendendo le

orecchie per sentire meglio quello che dicono.)

( entrano Sabina, Tania e Sofia e si siedono al tavolo centrale . Una ha una maglietta

bianca, una verde e una rossa.)

SOFIA: Ragazze che mattinata stamattina! Che stress, stasera per smaltirlo dovrò andare in

palestra due ore.

SABINA: Non dire a me! Il mio capo mi ha sgridata perché non avevo fatto un lavoro, che io

non sapevo di dover fare; quel citrullo se ne era andato via senza dirmi niente.

TANIA: E io? Non sopporto più la mia capa, non so più come fare; mi vorrebbe schiavetta

come l’ altra, ma io noo eh! Con me non la spunta!

SABINA: Oh, se è per quello neanche il mio capo; pretende che gli altri abbiano la sfera di

cristallo e indovinino quello che lui vuole. Sì, sta fresco!

SOFIA: E io ho avuto in ufficio la signora Maffoni, quella rompiscatole, che pretende che tutti

siano al suo servizio, perché lei dice che paga le tasse; quando viene crede che noi

siamo lì solo per lei. Va là che la metto a posto io quella, con il marito che si ritrova.

SABINA: Oh, quelli sono proprio dei pidocchi rifatti; perché hanno fatto i soldi, credono di

comandare il mondo.

TANIA: La moglie si dà tante di quelle arie! Se sapesse le corna che le fa il marito,

abbasserebbe la cresta! Eccome!

( Teresa dà una gomitata a Cinzia )

SOFIA: Dicono che è stato visto con la moglie del Ferretti, il rappresentante; lui è sempre in

giro e la moglie intanto se la spassa.

TANIA: Eh, ci vorrebbe alla mia capa un po’ di spasso! Secondo me la sua ha le ragnatele e

due dita di polvere e poi si sfoga su di noi. Ma le verrà un accidente una volta o l’

altra?

Page 5: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

5

( Cinzia e Teresa allungano le orecchie)

SABINA: Certo che te sei proprio capitata male, con quella dispotica.

TANIA: Pensate che ci tratta come delle schiave: al mattino mi dice ” accendi

computer” , “ portami qui l’ agenda”. Non sono mica la sua serva!

SOFIA : E tu lo fai?

TANIA: Sei matta? Non sono mica come la Rita, che ha paura di lei e la riverisce e la serve

come una regina. Con me non attacca.

( entra dal bar Maicol, che porta il caffè a Teresa e Cinzia, poi si rivolge alle tre

ragazze )

MAICOL: Cosa prendete oggi ragazze? Il solito caffè o volete anche qualche dolcetto?

SABINA: Sono a dieta, vuoi fare il diavolo tentatore?

MAICOL: Se è per quello troppe ne vorrei tentare di donne, è che avete messo su una cresta

che è impossibile starvi vicino.

SOFIA: E con questo vuoi dire che noi non siamo appetibili? Va là che te fai come la

volpe con l’ uva

TANIA: E poi dipende, noi non siamo mica disponibili per tutti, siamo ragazze serie.

MAICOL: Io, veramente, non ho ancora capito bene la differenza fra la serietà e la puzza sotto

il naso.

SABINA: Una donna ci deve pensare bene prima di scegliere.

MAICOL: Vabbè e ci avete pensato almeno a cosa volete ordinare?

TANIA: Per me un caffè macchiato, con tanta schiuma sopra.

SOFIA: Per me lungo, ma senza schiuma.

SABINA: Per me col cioccolato sopra e con la schiuma.

MAICOL: Guarda qui, si vede che siete di gusti difficili, un caffè normale no, vero? Un’

ordinazione uguale per tutte tre no, poi mi fate scervellare per ricordarmi le

ordinazioni. Vorrei sapere chi dice che le donne non sono di gusti difficili; venga al bar

che glie lo racconto io.

( esce alla porta del bar)

TANIA: E’ proprio carino il nostro barista. Eccola che arriva!!!

( prendono le riviste e le sfogliano.)

Page 6: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

6

( entrano Michela e Rita. Rita porta una borsa da ufficio e la borsa portacomputer; si

siedono al tavolo a sinistra.)

MICHELA: Rita appoggia pure le mie cose, ma mi raccomando, fai attenzione. Anzi tieni la borsa

del computer sulle ginocchia e stai bene attenta a non muovere le gambe, che non

prenda degli scossoni.

( Rita esegue)

RITA: Posso appoggiare la borsa?

MICHELA: Non in terra, che è sporco, mettila sullo schienale della sedia e stai bene attenta che

nessuno la urti e che non cada.

RITA: Sì signora starò attentissima.

MICHELA: Rita, tienilo ben dritto quel computer, che non si sa mai ti dovesse scivolare dalle

gambe.

RITA: Sì signora lo tengo stretto, stretto, vedrà che non mi cade, sulle mie gambe è sicuro.

MICHELA: Ma quando arriva il barista? Abbiamo fretta, che oggi ho una riunione importante e

devo ancora finire di studiare la relazione. Rita me l’ hai scritta tutta bene, con

caratteri grandi come ti ho detto?

RITA: Sì signora, così grandi che la può leggerla anche senza occhiali.

MICHELA: Non è che me l’ hai scritta troppo grande? Rita vai a chiamare il barista, che quel

poltrone chissà cosa starà facendo.

RITA: Vado subito signora; il computer lo lascio qui?

MICHELA: Mettilo bene saldo sulla sedia che non cada, sennò sei rovinata.

RITA: Obbedisco signora.

( esegue, fa per entrare nel bar, ma incontra sulla porta Maicol)

RITA: Vieni al nostro tavolo, che la nostra capufficio oggi ha urgenza.

( ambedue si dirigono al tavolo; Rita si siede)

MAICOL: Ditemi pure, sono a vostra disposizione.

MICHELA: Due caffè, subito, che ho una riunione importante.

MAICOL: Sono ai vostri ordini.

( esce)

TANIA: Scommettiamo che le servirà il caffè prima di noi? Altrimenti è capace di fare un

putiferio.

Page 7: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

7

( Sabina e Sofia acconsentono con un cenno del capo)

MICHELA: ( vede Tania, anche se Tania cercava di nascondere il viso dietro la rivista) Oh Tania

sei qui anche te? Lo sai vero che dobbiamo rientrare presto in ufficio oggi? Non te lo

scordare, mi raccomando, che devi farmi le fotocopie della mia relazione.

TANIA: Non lo sapevo mica che avesse una relazione, la credevo ancora single, dopo che si è

separata da suo marito.

MICHELA: Come al solito non capisci mai! Intendo la relazione che devo portare oggi alla

riunione.

TANIA: E suo marito non si sa ancora dove si sia rifugiato? Dicono che abbia chiesto asilo in

Corsica?

MICHELA: Sempre sarcastica Tania eh? Piuttosto ragazze ( rivolta a Rita e a Tania) domenica

mattina venite al parco a correre con me?

SOFIA: Sì signora, come tutte le domeniche.

MICHELA: E tu Tania ci vieni?

TANIA: Ma quante volte le devo dire che a casa ho una bimba di sei mesi?

MICHELA: Embè? E quante volte ti ho detto che la tua vita privata non mi interessa?

TANIA: Me la tiene lei la bambina?

MICHELA: Non hai un marito? Cosa fa tutte le domeniche? Dovrà pure fare il padre, no?

TANIA: Sa, onde evitare che chieda di far compagnia al suo marito in Corsica, cerco di non

farlo psicologicamente deperire.

RITA: Signora a che ora devo essere pronta?

MICHELA: Alle sette, sempre lo stesso orario.

SOFIA: Non... non potremmo, per una volta, fare alle otto, otto e trenta, è domenica, sa…

MICHELA: Cosa ti ho sempre detto? Correre al mattino presto fa bene alla schiena,a…

RITA: Alle ossa, alla pelle e al cuore.

MICHELA: Sabato sera vado al cinema; chi di voi due mi accompagna?

RITA: Io.

MICHELA: E tu Tania, immagino che non verrai.

TANIA: Ma come ha fatto a indovinare? Lei è più acuta di una civetta notturna.

Page 8: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

8

MICHELA: E’ acuta la civetta notturna?

TANIA: Altro chè. Sarei felice di regalargliene una per il suo compleanno.

MICHELA: Qualche volta hai dei moti di gentilezza insospettabili. Oh ecco che arriva il mio caffè.

( Entra Maicol che porta loro i caffè e li mette sul tavolo)

TANIA: ( rivolta alle amiche del suo tavolo) Le ha servite prima di noi, cosa vi avevo detto?

Fosse almeno avvelenato quel caffè.

( Cinzia e Teresa allungano il collo al sentire queste parole)

SABINA: Stai attenta, parla piano, che se ti sente si vendica!

SOFIA: Non ti lascia più in pace, ti farà crepare, ti renderà la vita impossibile.

SABINA: E sarai costretta a licenziarti e a rimanere a casa senza lavoro.

TANIA: Sé! Prima che mi senta, le metto il cianuro in quel caffè.

( Cinzia e Teresa si coprono il volto coi giornali, scandalizzate. Nel frattempo Michela

ha bevuto il suo caffè)

MICHELA: Rita vado un attimo in bagno, intanto paga e prepara le mie cose, che dobbiamo

tornare di corsa in ufficio.

( Michela si alza ed esce dalla porta centrale, entrata del bar)

SOFIA: Mamma mia, sembra un generale , se fosse la mia capa io l’ avrei già fatta fuori.

SABINA: Zitta, ti ci metti anche a te adesso? Vuoi soffiare sul fuoco e fare scoppiare un

incendio di quelli che non bastano dieci camion di pompieri per spegnerlo?

TANIA: Dieci camion di pompieri non basterebbero neanche a farle spegnere le bizze che

quella ha nella testa. Ve l’ ho detto qual’ è l’ unico rimedio, non ce n’ è un altro.

( finge di bere il caffè e di perdere i sensi)

SABINA: E se tu provassi ad annientarla facendola sparire dai tuoi pensieri?

SOFIA: E come si fa?

TANIA: Ce l’ ho tra i piedi tutto il giorno.

e con le pretese più assurde.

SOFIA: Non ti rimane che pregare la provvidenza.

SABINA: Oppure sperare che fugga in Corsica a recuperare il marito.

Page 9: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

9

TANIA: Magari! Ma chi la vuole quella! Non vedete che il suo marito è scappato e per la

paura?

Ecco Maicol, dai ragazze divertiamoci un po’! (ridono complici)

MAICOL: Ecco i caffè ragazze!

TANIA: Di un po’, ma tu ce l’hai una ragazza?

MAICOL: (visibilmente imbarazzato) No, …..

SABINA: Ma dai, chi prendi in giro, un ragazzo carino come te…

MAICOL: Bè veramente una che mi moriva dietro ce l’ho avuta.

SOFIA: Volevo ben dire, dai racconta.

MAICOL: (si siede con loro) Era perdutamente innamorata di me, diceva sempre che avevo un

buon profumo…

SOFIA: Che ragazza sensibile!

MAICOL: Gia! “stordiscila e conquistala”

SABINA: Come?

MAICOL: Il profumo! “stordiscila e conquistala”! Me l’aveva regalato mio nonno…un playboy…

TANIA: Eh, eh, buon sangue non mente!

MAICOL: A lei piaceva molto, Delmina, era il suo nome, donna d’altri tempi, era più grande di me…mi

diceva: "amore il tuo profumo mi inebria, a tal punto, che tra le tue braccia io ci vorrei

morire...

SOFIA: addirittura…

MAICOL: e ci morì!

Tutte e tre: Oh Dio, e come?

MAICOL: Una sincope! La chiamano la morte dell’angelo…

SOFIA: accidenti, mi dispiace!

MAICOL: E’ la vita! … (si alza) via, torno al mio lavoro…

TANIA: Ma guarda le storie che si nascondono nelle persone….chi l’avrebbe detto…il nostro barista…

SABINA: Chissà quanto ha sofferto il poverino!

SOFIA: forse è per quello che adesso ci va piano con le donne.

Page 10: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

10

( in quel momento esce dal bar Maicol agitatissimo )

MAICOL: E’… è morta! no… non respira! C’ è un morto! Aiuto! Chiamate aiuto; chiamate l’

ambulanza!… i poliziotti!… i carabinieri!

RITA: C’ è un morto? Ma chi è morto?

SOFIA: Bisogna telefonare a un dottore, all’ ambulanza!

MAICOL: Vado immediatamente; e che numero devo fare? Oddio nell’ agitazione non mi

ricordo più niente. ( rivolto verso Sofia)

SOFIA: Eh, lo dica a me, figuriamoci, forse deve chiamare il… il… cento …cento…

MAICOL: Cento è il numero del gabinetto, quello dove c’ è il morto, come faccio a chiamare il

morto?

( Cinzia e Teresa si guardano allibite, posano i giornali e rimangono a bocca aperta,

incapaci di profferire parole)

SOFIA: Ma come un morto? E da dove viene?

SABINA: L’ hanno portato col carro funebre, no! Anche te che domande stupide fai.

TANIA: Ma se eravamo tutte qui e non abbiamo visto niente!

SABINA: Senti Maicol, ma dove è questo cadavere?

MAICOL: E’ in bagno, dietro la porta.

SOFIA: Oh poveretta la nostra direttrice che è proprio andata in bagno, se l’ ha visto chissà

che spavento si è presa!

MAICOL: Non credo che abbia avuto tempo per spaventarsi, è successo tutto così all’

improvviso!

RITA: Ma dove è la direttrice? Perché non torna?

MAICOL: Come volete che possa tornare! Un cadavere! Ma che domande!

SABINA: Ma insomma io non ci capisco più niente, ma questo cadavere chi è?

MAICOL: Io non ho il coraggio di dirvelo, vado dentro a telefonare all’ ambulanza.

SOFIA: Stai qui e prima parla, su, non avere timore.

MAICOL: E’… è…è…

TANIA: Dai Maicol.

MAICOL: E’ il loro… ( guarda Tania e Sofia), la loro… capo...

Page 11: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

11

( A Rita cadono le braccia, tutte rimangono allibite)

RITA : Oh, povera me! E adesso come faccio?

TANIA: Oh, povera me! Hanno già fatto effetto? Così presto?

MAICOL: Vado a telefonare.

( esce )

SOFIA: ( guarda verso la strada, come se guardasse lontano) Guardate ! ci sono due

poliziotti! Chiamiamoli!

SABINA: Polizia! Venite qui subito, di corsa, aiuto!

( entrano con passo veloce Alberto e Fernanda, con la pistola in mano)

ALBERTO: Fermi tutti, cosa c’ è una rapina?

FERNANDA: ( estrae la pistola) Fermi tutti, nessuno esca.

ALBERTO: Questo lo devo dire io, tu sei la mia sottoposta. Dov’ è il ladro?

( rientra Maicol)

MAICOL: C’ è, è.. morto.

ALBERTO: Una rapina con omicidio? E chi l’ ha ucciso?

MAICOL: Non lo so…io.

( Teresa alza la mano , per fare una domanda al poliziotto)

ALBERTO: ( a Teresa) Lei stia zitta e ferma lì, qui le domande le faccio solo io.

FERNANDA: Stia tranquillo capo, che io tengo la situazione sotto controllo.

ALBERTO: Allora dov’ è questo morto?

MAICOL: Nel bagno.

ALBERTO: E cosa ci faceva nel bagno?

SOFIA: Cosa vuole che facesse! Lei quando va al bagno cosa fa?

ALBERTO: Non sia impertinente e non mi prenda in giro, perché sennò le faccio un verbale per

offesa a pubblico ufficiale.

FERNANDA: Signorina le sembra il momento di scherzare questo?

ALBERTO: Bè se il cadavere è morto, possiamo mettere le pistole nella fondina.

FERNANDA: Eseguo, comandante.

Page 12: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

12

( ambedue si guardano come in un duello e in perfetta sincro, mettono le pistole

nella fondina)

ALBERTO: Allora vediamo di ricostruire cosa è successo; dove era il cadavere prima di andare in

bagno?

MAICOL: Era lì a bere il caffè.

ALBERTO: ( indica la tazzina nel posto vuoto ) E quello è per caso il caffè che ha bevuto?

MAICOL: Esattamente, ma le volevo dire…

ALBERTO: Ho già detto che qui le domande le faccio io, lei deve rispondere solo quando è

interpellato. Sottoposta prenda quella tazzina come corpo del reato.

( Fernanda prende in mano la tazzina)

ALBERTO: Ma cosa fa! La prende con le mani, senza guanti? Confonde le impronte digitali!

FERNANDA: Comandante, non ho i guanti, eravamo di corsa per la strada e non abbiamo dietro l’

attrezzatura.

( prende un tovagliolino di carta sul tavolo e lo strofina attorno alla tazzina)

ALBERTO: Ma cosa fa adesso?

FERNANDA: Cancello le mie impronte digitali.

ALBERTO: Brava furba! E così cancella anche le possibili impronte dell’ assassino; metta caso

che le abbiano messo del cianuro nel caffè.

( Fernanda allora prende il cucchiaino che era rimasto sul piattino, prende il fondo

del caffè e lo sparge attorno al bordo della tazza)

E adesso ancora cosa fa?

FERNANDA: Rimetto a posto le impronte dell’ assassino.

ALBERTO: Si spicci e metta il tutto in un sacchetto ben sigillato e sterilizzato.

FERNANDA: Non ce l’ ho un sacchetto.

ALBERTO: ( rivolto a tutti) Chi ha un sacchetto di plastica?

MAICOL: Io ho il sacchetto della spesa di stamattina.

( Alberto si guarda attorno, tutti stanno a capo chino e zitti)

ALBERTO: Va bè, se non c’ è altro, ci porti quello.

Page 13: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

13

( Maicol esegue, esce, poi rientra subito con una normale sportina della spesa e la dà

a Fernanda, la quale prende tazzina, cucchiaino e piattino e li mette nella sportina,

poi lega i due manici con un nodo)

ALBERTO: Dunque, prima di morire ha bevuto un caffè; quindi se qualcuno ha messo del veleno

nel caffè, lei, che è seduta qui, è la principale indiziata. ( rivolto a Rita )

( Teresa si sbraccia, per dire no e indica col dito Eleonora)

( A Teresa) Le ho già detto di stare ferma e zitta, signora, verrò a interrogarla quando

sarà il suo turno.

( entrano Matteo, col camice da dottore e Elisa vestita da infermiera)

MATTEO: Ci hanno telefonato per un’ urgenza, è qui che c’ è un morto?

MAICOL: Sì dottore è nel bagno, venga.

MATTEO: Infermiera ha preso su il defibrillatore?

ELISA: Ma dottore non si ricorda che è rotto e che la Asl non ha i soldi per farlo riparare?

MATTEO: Ah già!… è vero; allora facciamo come sempre, tiriamo a sorte chi deve fare la

respirazione bocca a bocca.

( Ambedue tirano a sorte con le mani)

MATTEO:

ELISA: ( insieme) Un, due, tre, bim, bum bam!

( aprono le mani, ciascuno ha messo quattro dita)

MATTEO: Quattro pari, ma che sfiga! Allora, in caso di parità, se è un maschio glie la fa lei, se è

una femmina la faccio io. Ma se è una vecchia la fa ancora lei.

ELISA: E se è un vecchio tocca ancora a me. Lei dottore trova sempre il modo di fregarmi,

anche quando vinco io, fa le regole come piacciono a lei.

MATTEO: E chi comanda qui? Glie lo devo ricordare ogni volta che tiriamo a sorte?

( Matteo si mette le mani attorno alle spalle, in cerca dello stetoscopio)

Infermiera dov’ è il mio stetoscopio? ( agitato)

ELISA: Ma dottore non si ricorda che la settimana scorsa le è caduto ed è finito sotto le

ruote di una macchina?

MATTEO: Ah già!…e adesso come faccio?

ELISA: Non si preoccupi dottore ho il bastoncino di sambuco ( lo estrae dalla tasca e glie lo

fa vedere) , liberato del midollo interno, come gli antichi stetoscopi.

Page 14: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

14

MATTEO: Brava Maria, se non ci fosse lei.

ELISA: Io sono Elisa dottore, Maria era l’ infermiera che ha finito il turno prima di me.

MATTEO: Ah già!… E l’ abbassalingua l’ ha portato?

ELISA: Ma dottore, lei mi ha proibito di mangiare le cose dolci, come faccio a farle il

rifornimento di bastoncini del gelato?

MATTEO: Ah già!… Allora le tolgo la proibizione fino a quando non mi avrà fatto un corposo

rifornimento di bastoncini di legno. Intanto per oggi chiederemo un cucchiaio al

barista.

ELISA: Già che siamo in un bar, potrei prendere un gelato, lo mangio subito, così ha il

bastoncino per guardare la lingua del morto.

MATTEO: Ah già!…Può essere un’ idea; ma si ricordi che sul lavoro non ammetto deroghe, solo

per oggi, poi i gelati li mangia nella pausa pranzo.

ELISA: E a cena, no?

MATTEO: Non saprei; perché le avevo proibito i gelati?

ELISA: Ma dottore non si ricorda mai niente, non starà un po’ esagerando con i bicchierini di

bianchello?

MATTEO: Ma cosa dice! Stamattina abbiamo preso solo un aperitivo al bar, cosa vuole che sia

per un bicchiere di cagnina.

ELISA: E con l’ infermiera del turno precedente quanti aperitivi ha preso?

MATTEO: Ah già!… Non mi ricordo…

ELISA: Dottore sarà meglio che andiamo a vedere sto morto.

MAICOL: Seguitemi che vi accompagno.

( Elisa e Matteo escono, dall’ uscita di fondo; Maicol è sulla porta, ma… )

ALBERTO: ( rivolto a Maicol) Lei dove vuole andare? Stia qui, nessuno si muova, che dobbiamo

proseguire l’ indagine.

MAICOL: Faccio strada al dottore e poi torno.

ALBERTO: Si spicci e faccia presto.

MAICOL: Sarò più veloce di una lepre.

( esce)

ALBERTO: Allora appuntato, dove eravamo arrivati?

Page 15: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

15

FERNANDA: Ho messo via il corpo del reato, comandante, per portarlo ad analizzare.

ALBERTO: ( rivolto a Rita ) Lei era qui quando il cadavere ha bevuto il caffè?

RITA : ( con voce tremolante) S..sì

ALBERTO: E’ una persona che aveva mai visto prima?

RITA: S…

SOFIA: Eh! Eccome signor comandante.

ALBERTO: Non l’ ho chiesto a lei signorina, stia agli ordini. ( rivolto a Rita) Quindi… forse lei

poteva avere motivi di odio nei suoi confronti.

SABINA: Come no, la poveretta, era la sua schiava!

ALBERTO: Lei non è ancora interrogata, rispettiamo l’ ordine, signorina.

FERNANDA: Rispettiamo l’ ordine!

ALBERTO: Perché ripete a pappagallo tutto quello che dico?

FERNANDA: Scusi comandante, la prossima volta starò zitta come un pappagallo impagliato.

ALBERTO: Ecco, bene. Allora dove eravamo? Vede che mi ha fatto perdere il filo del discorso?

( Fernanda lo guarda con la bocca chiusa, serrata, le dita sulla bocca, in segno che

non può parlare, ma con la mano indica Rita )

ALBERTO: Ah, eravamo alla schiavitù. Bene, bene, abbiamo già una possibile killer. Però cosa

insegna il manuale? ( si rivolge a Fernanda, la quale, a bocca serrata, fa sempre cenno

che non può parlare) ; bell’ aiuto mi dà, su le ordino di parlare!

FERNANDA: Il manuale dice che non bisogna mai fermarsi alle prime apparenze.

( Cinzia e Teresa fanno vistosi gesti di assenso con la testa)

ALBERTO: Cosa ne volete sapere voi due! State buone che non è ancora il vostro turno.

Veniamo invece a queste giovani donzelle ( guarda le tre ragazze sedute al tavolo di

centro e si rivolge a Sabina) : Lei, che sembra sappia tutto, cosa ne sa della schiavitù?

SABINA: Io…io l’ ho studiata a scuola, boh, c’ era una volta, tanti anni fa, ma adesso non c è

più, credo, almeno da quando sono morti i romani.

FERNANDA: Risposta esatta.

ALBERTO: Ma stia zitta lei, faccia il pappagallo imbalsamato che è meglio. Lei ( rivolto a Sofia)

conosceva il cadavere?

SOFIA: Io… il cadavere non l’ ho visto, non lo so.

Page 16: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

16

ALBERTO: Ho capito, lei è un testimone inaffidabile.

SOFIA: Ma io volevo…

ALBERTO: Non interrompa la mia concentrazione con discorsi inutili, tanto per trovare delle

scuse alla sua ignoranza.

TANIA: Perché le dà dell’ ignorante? Guardi che lei ha studiato sa? Ha fatto le scuole

superiori.

ALBERTO: Signorina siamo duri di comprendonio; ignorante perché non sa nulla del delitto.

TANIA: Ah! Neppure io.

ALBERTO: E’ proprio vero? Lei conosceva la vittima?

TANIA: ( in atteggiamento ritroso, come se volesse non rispondere,tentenna, mentre Teresa

e Cinzia annuiscono col capo) Io…

ALBERTO: ( rivolto a Teresa e Cinzia) Voi due non suggerite le risposte, non siamo mica all’

“ Eredità” qui. Quante volte ve lo devo dire?

TANIA: Io… sì.

ALBERTO: Bene, bene…Anche e era in buoni rapporti con la vittima?

TANIA: Bè… insomma.

( Cinzia e Teresa fanno no con la testa)

ALBERTO: Allora, non avete ancora capito che non si suggerisce? Mica c’ è un’ eredità da

vincere qui. O…forse…sì?

TANIA: Noo! Macchè eredità, vuole scherzare?

ALBERTO: Stia attenta signorina, lei vuole depistare le indagini! Allora aveva motivi per

desiderare la morte del morto?

TANIA: Coi pensieri e le parole…ma con le opere sono innocente.

ALBERTO: Questo lo dico io, non lei. E quali omissioni ha fatto?

TANIA: Non credo importanti ai fini dell’ indagine.

ALBERTO: Ah, ma allora proprio non capisce! Anche questo lo devo dire io. Piuttosto mi dica

quali rapporti aveva con la vittima?

TANIA: Era … ( farfuglia ) era… capufficio.

ALBERTO: Bene! Lei poteva avere validi motivi per compiere l’ omicidio.

TANIA: Io…io non credevo che facessero effetto, tantomeno così presto.

Page 17: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

17

ALBERTO: Allora confessa, cosa le ha messo nel caffe?

( rientra Maicol)

MAICOL: Ma guardi che la signorina non c’ entra, il caffè glie l’ ho preparato io.

ALBERTO: Quindi lei è il suo complice; bene, bene; stiamo ottenendo risultati in men che non si

dica. Quindi lei ha preparato il caffè con…con… ( rivolto a Maicol)

MAICOL: Con la schiumina e la panna, come piaceva alla signora.

ALBERTO: E poi?

MAICOL: Lo zucchero.

ALBERTO: Barista ci vogliamo prendere in giro? Lei vuole rallentare la giustizia?

( entrano il medico , seguito dall’ infermiera che sorregge Michela, che cammina con

fatica)

MATTEO: Signori ho una importantissima notizia da darvi, ascoltate tutti… il cadavere è vivo!

( coro generale di oh!)

ALBERTO: Si??? Allora dobbiamo fargli l’ autopsia per capire come mai.

MATTEO: Ah già!... Ma le dovremo chiedere l’ autorizzazione per fargliela.

ELISA: Ma dottore ormai l’ autopsia non serve più.

MATTEO: Ah già!... E come facciamo?

ELISA: Glie lo chiediamo a voce.

( Michela ha in una mano un tacco da scarpa)

ALBERTO: ( rivolto a Michela) E questa chi è? Da dove viene?

MAICOL: Dal bagno signor comandante, dove era caduta e aveva sbattuto la testa.

ALBERTO: L’ omicida aveva cercato di uccidere anche lei?

MICHELA: Povera me! Chi ha cercato di uccidermi? L’ hanno fatto apposta a farmi scivolare?

FERNANDA: Comandante devo andare a prendere un altro corpo del reato?

MAICOL: Ma cosa sta dicendo! La signora è caduta perché le si è rotto un tacco di una scarpa,

ha sbattuto forte la testa ed è stata parecchio tempo immobile, svenuta e senza

respiro, che sembrava proprio morta.

( tutti gli astanti fanno un sospiro di sollievo)

MATTEO: E le rimarrà il bergnoccolo per parecchio tempo.

Page 18: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

18

ELISA: Ma noi l’ abbiamo medicata ( gira la testa di Michela e fa vedere il grosso cerotto che

ha dietro) coi cerotti pronto intervento monouso “ Cerotex” , all’ occorrenza

riciclabili, ma solo in caso di estrema necessità. ( a mò di spot pubblicitario)

( poi aiuta Michela a sedersi al suo posto)

MATTEO: Infermiera, visto che siamo qui e che abbiamo finito il nostro lavoro, che ne dice di

un aperitivo?

ELISA: Un bianchello leggero però dottore.

MATTEO: Macchè , oggi festeggiamo il buon lavoro fatto. Barista ce l’ ha un Pinot Noir?

MAICOL: Al vostro servizio, qui abbiamo tutti i migliori aperitivi, bianchi, neri e gialli.

( Maicol, Matteo ed Elisa entrano al bar )

ALBERTO: Ma insomma, mi volete dire quanti tentati omicidi ci sono stati?

FERNANDA: A me sembra che non ce ne siano altri, comandante.

ALBERTO: Embè? Allora che facciamo qui? Torniamo in servizio, che dobbiamo andare alla

banca dove ci avevano chiamato per una rapina in corso.

FERNANDA: Comandante non mi porto in banca questa tazzina di caffè, vero? ( mostra il

sacchetto)

ALBERTO: Uhm…lasci la tazzina e prenda su il sacchetto, caso mai ci dovesse servire per

metterci altri corpi del reato là in banca.

( Fernanda esegue, mette tazza, ecc sul tavolino e tiene il sacchetto)

FERNANDA: Corriamo comandante, sennò i ladri della banca ci sfuggono.

ALBERTO: Andiamo su, non vede che io sto aspettando lei! Ah! le donne, non sono mai

puntuali! A proposito, in quale banca ci avevano chiamato?

( Alberto e Fernanda escono a sinistra, da dove sono entrati)

MICHELA: Che mal di testa che ho! Rita aiutami a tornare in ufficio, ti prego, sostienimi.

( Rita si alza e prende sottobraccio Michela, nell’ altra mano ha la borsa del computer

e la borsa di Michela)

SOFIA: Si appoggi a me, che la sosterrò io, anche se carica come una mula.

MICHELA: Mi raccomando la mia borsa e il computer, stai attenta.

RITA: Sì signora, non si preoccupi, camminerò adagio e prudente come l’ asinello della fuga

in Egitto.

MICHELA: Oggi in ufficio mi fai tutto te, io non sono in grado.

Page 19: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

19

RITA : Sì signora. Lei starà seduta e io eseguirò ogni suo ordine.

( si avviano; Michela è zoppicante a causa del tacco mancante in una scarpa)

TANIA: La megera! l’ ha scampata anche questa volta!

SOFIA: E vedrai che adesso sarà ancora più esigente.

SABINA: E dalla scrivania manderà ordini con voce tonante.

TANIA: Le ho mandato un po’ di accidenti, ho paura che sia per quello che è caduta e temo

che gli accidenti mi si ritorcano tutti contro, povera me.

SABINA: Non sarai mica superstiziosa, di quelli che pensano che gli accidenti si attaccano.

SOFIA: Se si attaccassero metà del mondo sarebbe morta.

SABINA: E l’ altra metà sarebbe piena di guai, perché gli sono tornati indietro.

TANIA: Forse avete ragione, comunque… per stare dalla parte del sicuro è sempre meglio

non mandarli.

SOFIA: E trovare un’ altra via di sfogo?

TANIA: Ad esempio?

SABINA: Ad esempio… prendere tutto con umorismo.

SOFIA: E trovare il lato comico delle situazioni.

TANIA: Fate presto voi a parlare, non siete mica nella mia situazione, non lo sapete che tra il

dire e il fare c’ è di mezzo il mare?

SABINA: Un bel mare di umorismo servirebbe proprio per rendere migliore il mondo.

TANIA: Altro che mare allora! Qui non bastano l’ oceano Pacifico, l’ Oceano Indiano, l’

Oceano Atlantico e… quanti ce ne sono ancora?

SOFIA: Non si dice che da una gocciolina si fa un fiume?

TANIA : Arriva all’ oceano te! Campa cavallo, che buon tempo si spera!

( tutte tre si alzano e finiscono il discorso uscendo)

SOFIA: Si è fatto tardi, dobbiamo rientrare al lavoro.

TANIA: Mi sa proprio che avete ragione. Da oggi pomeriggio voglio provare a prendere la mia

capa con ironia, perché non voglio che continui a rovinarmi la vita.

SOFIA: Ben detto, comincia a fare esercizio subito: “ signorina Eleonora mi vada ad

accendere il computer! “

Page 20: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

20

TANIA: Si è già acceso da solo, signora, perché si era stancato di stare al buio.

SOFIA : Direi che come prima prova ci siamo.

SABINA: E io allora come devo rispondere al mio capo?

SOFIA: Vediamo…” signorina perché non ha fatto la pratica del Melidoni?

SABINA: Mi si è rotta la sfera di cristallo, capo, avrei bisogno di un aumento per poterla

comperare nuova.

( tutte tre escono)

CINZIA: Dì, se ne sono andati tutti, siamo rimaste solo noi due, da per noi.

TERESA: E’ ora che andiamo a casa anche noi.

CINZIA: Però lo sai che avevi ragione? E’ un gran meglio venire qui, che stare in casa alla

televisione.

TERESA: Con quel giuggiolone di tuo marito poi, figurati, non ci vuole un gran chè per farti

passare delle emozioni in più.

CINZIA: Cosa vuoi le mozioni, ormai, chi se le ricorda più! E mio marito, poi, quello è

diventato liscio come l’ olio stuglato su una lastra di marmo.

TERESA: Però, se ci fosse stato davvero il delitto, noi saremmo state le testimoni, intervistate

dai giornali. Ci pensi?

CINZIA: Saressimo diventate famose e andate alla televisione!

TERESA: Comunque è stata lo stesso una bella avventura.

CINZIA: Che se la racconto a mio marito non si scrulla e non si muove lo stesso.

TERESA: Macchè tuo marito! La raccontiamo alle amiche, vedrai che invidia! Che loro non

c’ erano!

CINZIA: Lo sai che io ci vengo anche domani? Non vedo l’ ora!

( si alzano e si avviano verso l’ uscita)

TERESA: Hai visto che ti ho convinta?

CINZIA: Peccato che dobbiamo andare via. Te cosa fai adesso a casa?

TERESA: Tra poco alla televisione danno “ La signora in giallo” . La conosci? Te la guardi?

CINZIA: Io sì , sempre, mi piace una gran massa.

Page 21: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

21

TERESA: Io non ne perdo una puntata. E pensa che lei dove va trova sempre un delitto; ma

come farà?

Si chiude il sipario

( Suona la musica della colonna sonora de “ La signora in giallo )

FINE

Page 22: CAFFE’ CON DELITTOaltro lo apre. Mentre le ragazze parlano, le due donne fanno sempre finta di leggere, tenendo i giornali un po’ alzati sul viso, un po’ a assati e ogni tanto

22