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Iscritto al n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA Anno II - N°7 ARRIVA UN PACCHETTO CREDITO PER GIOVANI E AGRITURISMI IL PRESIDENTE MARINI “FACCIAMO EMERGERE L’ITALIA DEL BUONSENSO”

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1ANNO II - N°7

Sergio Marini - PRIMO PIANO

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NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA Anno II - N°7

ARRIVA UN PACCHETTO CREDITO PER GIOVANI E AGRITURISMI

IL PRESIDENTE MARINI

“FACCIAMO EMERGERE L’ITALIA DEL BUONSENSO”

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3ANNO II - N°7

Sergio Marini - PRIMO PIANOPRIMO PIANO - Sergio Marini

Dobbiamo fare emergere quell’Italia del buonsenso di cui è ricco il Paese che non merita di essere rap-

presentato solo dalla crisi etica della vita pubblica”. Sono le pa-role del presidente Sergio Marini all’Assemblea nazionale, a Roma. “Non ci stiamo a che la rappre-sentazione del nostro Paese si esaurisca nel deficit di etica nella vita pubblica, esiste un'altra Italia, alla quale ci sentiamo di apparte-nere, che è tessuto connettivo, in-telaiatura del Paese, un’Italia che lavora, si assume responsabilità e ci permette, nonostante tutto, di stare in piedi. Questa Italia dobbiamo farla emergere affinché traghetti il Pa-ese verso un futuro migliore”. Oc-corre, secondo Marini, “riaffer-mare il primato rispetto all’oggi e la strategia deve prevalere sulla tattica di corto respiro. Se traguardiamo il futuro e il tema diventa se accettiamo che il nostro destino sia quello della Grecia op-

pure se accettiamo che i nostri fi-gli debbano andare in giro per il mondo a cercare lavoro e vergo-gnarsi di provenire da un Paese in cui i genitori ingordi li hanno ca-ricati di debiti, allora sono sicuro che il popolo italiano sarà dispo-nibile a fare sacrifici. Il punto è però un altro e riguar-

DOBBIAMO FARE EMERGERE QUELLA STRAORDINARIA ITALIA DEL BUONSENSOIl presidente Sergio Marini invita a “recuperare il ruolo della Politica nell’interpretare i bisognidei cittadini senza farsi condizionare dall’economia e dalla finanza”

La volatilità dei prezzi sul mercato del cibo danneggia imprese agricole e consumatori

Il presidente Sergio MariniPresidente: Sergio Marini

Direttore Generale: Toni De Amicis

Coordinatori regionali:

Contatti:Via Nazionale 89/a 00184

Roma (Italy) Tel +39.06489931

[email protected] www.campagnamica.it

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa

del Tribunale di Roma

Direttore Responsabile: Paolo Falcioni

Coordinamento editoriale: Massimiliano Paoloni,

Sara Paraluppi

Redazione: Fabio Cagnetti, Raffaella Cantagalli, Angela Galasso, Alessandra Gioggi,

Hanno collaborato: Silvia Bosco, Domenico Buono,

Carlo Hausmann, Daniele Taffon,Rolando Manfredini, Stefano Masini,

Carmelo Troccoli

Indagini a cura dell’istituto ricerche SWG S.r.l.

sede legale via S.Francesco 24 34133 Trieste

Tel +39.040362525 www.swg.it

Stampa: Digitalia Lab, via G. Peroni, 131 – Roma

Valle D'aosta Erik Verraz, Piemonte Paolo Marengo,

Lombardia Valeria Sonvico, Veneto Luca Motta,

Trentino A.A. Ezio D'andrea, Friuli V. G. Rita Nassimbeni,

Liguria Giovanni Bottino, Emilia Romagna Ivo Zama,

Toscana Paola Saviotti, Umbria Samuele Arcangeli,

Marche Michela Fabiano, Lazio Roberto Santopietro, Abruzzo David Falcinelli, Molise Carla Porfilio, Campania Rita Gaviglia, Basilicata Lino Sivolella, Puglia Teresa Depetro, Calabria Ester Perri, Sicilia Emanuela Russo, Sardegna Giuseppe Casu

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Bklkds dqsd qw djjd qwj dsdqdd qdq sssssPrimo piano - del Presidente Marini

FONDAZIONE - di Rolando manfrediniVendita della carne fresca nei mercati, ora serve fare chiarezza

DONNE IMPRESACon donne impresa la rete di vendita diretta si colora di rosa

ITINERARI DEL GUSTO - di Fabio CagnettiPesca e nettarina di romagna igp: inseparabili compagne dell’estate

LETTO PER VOI - di Stefano MasiniPaolo rossi, quando il mangiare diventa “bisogno. Desiderio ossessione”

FILIERA COLTA - di Toni De AmicisProdotti agricoli e cibi industriali: La sfida è aperta

I NUOVI MERCATITrento, Ravenna, Vieste, Olbia

TERRANOSTRAUna guida per gli agriturismi bergamaschi fra sorprese, bontà e tradizioni

FONDAZIONEEcco la nuova mappa dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani

IL MERCATO DEL MESEAosta, a rilanciare il mercato ci pensano I produttori di campagna amica

FONDAZIONE - di Domenico BuonoFare il pane si conferma attivita’ agricola, entrano anche i frutti di bosco

SPECIALE CREDITO TERRANOSTRAPremiati i cinque dell’innovabio, a Pescara di scena gli oscar del bio

SPECIALE CREDITO GIOVANIPacchetto credito per i giovani, ecco tutte le opportunita’ per le aziende

NOVITÀ DA FONDAZIONE Condiviso, didattico o sociale? Una “carta” per capire di che orto sei

NOVITÀ DA FONDAZIONE Arriva la rete nazionale degli orti urbani di campagna amica

PRIMO PIANO - di Sergio MariniDobbiamo fare emergere quella straordinaria italia del buonsenso

SOMMARIO19

FILI

ERA

COLT

A

da la capacità della Politica di proporre soluzioni eque che non generano sospetti e soprattutto di avere il coraggio di prendere provvedimenti che nel breve pe-riodo sono impopolari. La Politica è disposta a fare que-sta scommessa?”. Per il presidente bisogna recupe-rare proprio “il ruolo della Poli-tica nell’interpretare i bisogni dei cittadini senza farsi condizionare dall’economia e dalla finanza che spinge verso un modello di svilup-po che ha favorito le speculazione e nuove povertà. Oggi occorre recuperare il prima-to della Politica capace di fare re-gole per il funzionamento dell’e-conomia reale alla quale la finanza deve porsi a servizio. Le criticità del mercato del cibo, a partire dalla volatilità che dan-neggia imprese agricole e consu-matori, è il prezzo che paghiamo per aver invertito questa gerarchia valoriale”.

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4 5IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO II - N°7

Arriva la “Rete Nazionale degli Orti Urbani di Cam-pagna Amica”. Il progetto, promosso dal-

la Fondazione Campagna Ami-ca, prevede la nascita di un vero e proprio sistema organizzato di orti. Un altro tassello dell’opera di sensibilizzazione sui temi agri-coli e sociali portata avanti, che punta ora su uno strumento che affascina l’immaginario di una lar-ga fascia degli abitanti dei centri urbani italiani. Basti ricordare che, secondo un’analisi di Coldiretti su dati Istat, quattro italiani su dieci si dedicano alla cura del verde col-tivando fiori o piante. E, se è vero che sono tante le realtà che opera-no sul territorio in tale direzione,

ossia nella costituzione di questo tipo di esperienze in tutte le decli-nazioni possibili (giardini condivi-si, orti didattici, orti sociali etc.), la prerogativa di agire in rete, condi-videndo, perciò, problemi, solu-zioni e buone pratiche è propria di pochi progetti. Gli orti urbani, in particolare, hanno successo perché

ARRIVA LA RETE NAZIONALE DEGLI ORTI URBANI DI CAMPAGNA AMICAL’obiettivo è sensibilizzare i cittadini sui temi agricoli e sociali attraverso il recupero del rapporto diretto con la terra e con il cibo che si mangia

Dare priorità nella scelta delle coltivazioni a quei tipi di ortaggi e frutta caratteristici dell’agricoltura italianaPredisporre tutte le iniziative atte alla tutela della biodiversità e del paesaggio attraverso la piantumazione di cultivar rare, in via d’estinzione e legate al territorio e eventualmente predisponendo strutture finalizzate alla conservazione della fauna urbana (bat box, mangiatoie per uccelli, cassette nido etc.) Rispettare la stagionalità dei prodotti. Privilegiare in tutte le attività prodotti non OGM. Aprire l’esperienza alla didattica mettendo a punto iniziative con le scuole e con associazioni attive nell’educazione dei giovani. Non utilizzare fitofarmaci in particolare nel

caso gli orti siano inseriti in contesto urbano. Apporre all’ingresso dell’orto la tabella con il logo Orti Urbani.Rispettare la corretta utilizzazione del marchio nella comunicazione e la presentazione al pubblico della propria attività. Rispettare i regolamenti associativi e/o comunali approvati negli specifici territori. Sottoporsi volontariamente a tutti i controlli che la Fondazione Campagna Amica e gli Enti preposti vorranno disporre, e ad accettare il tempestivo ritiro dell’uso gratuito del marchio in caso di mancato rispetto degli impegni sottoscritti, che la Fondazione stessa potrà accertare anche attraverso il giudizio del pubblico.

Con il termine “orto”, Campagna Amica si riferisce alle seguenti tipologie di esperienze:

Giardino condiviso: (community garden o jardin partagé/collectif): coltivazione collettiva di un appezzamento di terra destinato alla produzione di fiori, frutta, ortaggi. Prevale la dimensione collettiva e partecipata.

Orto didattico: ha lo scopo di avvicinare i giovani alla conoscenza e al piacere del coltivare la terra. I ragazzi sono guidati nelle attività teoriche e pratiche sul terreno; generalmente ad ogni bambino viene data la possibilità di coltivare un pezzo di orto con metodi di agricoltura sostenibile (biologica o biodinamica), curarlo, seguirne la crescita nel corso dei mesi e raccoglierne gli ortaggi prodotti.

Orto sociale: area di proprietà comunale dedicata alle coltivazioni ortofrutticole e assegnate ai cittadini, generalmente in concessione gratuita, al fine di stimolare e agevolare l'impiego del tempo libero della popolazione in età pensionabile, in attività ricreative volte a favorire la socializzazione nonché la diffusione e la conservazione di pratiche sociali e formative tipiche della vita rurale.

Orto urbano: si intende un appezzamento di terreno, in territorio urbano, destinato alla produzione di fiori, frutta, ortaggi per i bisogni dell’assegnatario e della sua famiglia.

IL VADEMECUM PER OTTENERE IL MARCHIO DEFINIZIONI UTILISsdasdsadsddsasadd paternità

favoriscono il recupero del rappor-to diretto con la terra e con il cibo che si mangia, perché diventano strumenti di aggregazione sociale e perché portano alla scoperta e alla valorizzazione di tradizioni e usan-ze. Si tratta in genere di piccoli lotti di terreno (tra i 40 e i 65 mq.) di proprietà comunale da adibire ad orti e giardinaggio ricreativo ed

assegnati in comodato ai cittadini richiedenti, che li coltivano per consumi familiari. Possono essere

anche luoghi adatti allo svolgimen-to di attività didattiche per i più giovani. La passione per la coltiva-zione casalinga dell’orto coinvolge allo stesso modo ambo i sessi e pia-ce ai giovani, giacché è praticato da più di uno su quattro di quelli con età compresa tra i 25 e i 34 anni, anche se l'interesse aumenta con l'età e raggiunge quasi la metà de-gli over 65. L’obiettivo finale del progetto pre-vede la messa a punto in collabora-zione con le amministrazioni locali di una fitta rete di orti che scambi-no informazioni e buone pratiche diventando a tutti gli effetti luoghi di socialità e cultura. D’altra parte già i mercati, i pun-ti vendita, i ristoranti di Campa-gna Amica cosa sono se non degli aspetti di quanto detto?

CONDIVISO, DIDATTICO O SOCIALE? UNA “CARTA” PER CAPIRE MEGLIO… DI CHE ORTO SEIAl centro della nuova iniziativa avviata dalla Fondazione i concetti di stagionalità, rapporto con le aziende agricole, legame col territorio, rispetto dell’ambiente

La Fondazione Campagna Amica favorisce lo svilup-po di orti che privilegiano rapporti di conoscenza con

il mondo agricolo e rurale, colla-borazione tra città e campagna, pratiche rispettose dell’ambiente, percorsi di socialità e aggregazione dei cittadini.

Il legame con l’agricoltura:Un orto di Campagna Amica è oc-casione di riscoperta dei metodi agricoli tradizionali e di corretta e sana alimentazione: si instaura-no rapporti con aziende agrico-le locali (tutoraggio, know- how, materiali, piante, visite in azienda, …) e/o con i mercati di Campagna Amica (gestione e animazione di spazi verdi, piccoli spazi espositivi, scambio di semi), si rispetta la sta-gionalità, per semina e impianto, si utilizzano varietà locali.

Sostegno all’agricoltura:Un orto di Campagna Amica sostiene l'agricoltura italiana e pro-muove i prodotti e le specialità ali-mentari di fattoria attraverso la di-sponibilità a veicolare il messaggio culturale della Fondazione Campa-gna Amica (es: bacheca con mercati locali degli agricoltori, elenco delle aziende agricole della provincia che fanno vendita diretta)

Rispetto dell’ambiente:Un orto di Campagna Amica è un luogo in cui si sperimentano metodi di coltivazione e pratiche rispettose dell’ambiente. Contribuisce al mantenimento della biodiversità in ambito ur-bano e rurale, alla conoscenza e diffusione di pratiche sostenibili

anche nel contesto urbano: tra cui gestione razionale dell’acqua (es. sistemi di irrigazione localizzati, recupero dell’acqua piovana, …), raccolta differenziata dei rifiuti, gestione dei rifiuti verdi (valoriz-zazione del compost, …), gestione dei consumi energetici ed intro-duzione di piccoli sistemi di pro-duzione di energia da fonti rinno-vabili, ridotto utilizzo di concimi

minerali e pesticidi di sintesi so-stituiti da prodotti naturali, intro-duzione di sistemi di coltivazione biologici o integrati.

ConvivialitàIn un orto di Campagna Amica si possono organizzare eventi pub-blico sul tema campagna, agricol-tura, alimentazione o ambiente (evento culturale, festa, semine).

NOVITÀ DA FONDAZIONENOVITÀ DA FONDAZIONE

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6 7IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO II - N°7

Cresce l’interesse per le mi-sure inserite nel pacchet-to denominato “Progetto Giovani”, promosso da

CreditAgri Italia, in collaborazio-ne con FriulAdria e Cariparma (banche appartenenti al Gruppo Credìt Agricole), per i giovani che intendono scommettere in agricol-tura e che non hanno superato i 40 anni di età. Start Up, Prestito Informatizza-zione Aziendale, Formazione, Fi-deiussione a favore di Ismea, Tut-to Compreso e Linea Scelgo Io, costituiscono gli “asset” di queste opportunità studiate per dare ri-sposte alle crescenti richieste di finanziamento per i giovani. CreditAgri Italia guarda, infatti, alla fattibilità delle idee progettua-li e non solo alle garanzie patrimo-niali. Ma vediamo di scoprire un po’ meglio che cosa assicurano le

varie misure. “Start Up” garan-tisce ai giovani agricoltori (mas-simo 40 anni) dei finanziamenti per l’avvio dell’impresa, comprese le spese di costituzione, con un plafond massimo di 50.000 euro. Durata massima 60 mesi con una partenza minima a 19 mesi ed un pre-ammortamento facoltativo di massimo 12 mesi. La copertura del 100%, iva com-presa, delle spese relative all’ac-quisto hardware e software per il miglioramento della gestione aziendale costituiscono l’asse della misura denominata “Prestito in-formatizzazione Aziendale”. Anche in questo caso le agevola-zioni sono previste per le impre-se di giovani agricoltori, massimo quarantenni, ma anche per socie-tà di persone o società di capitali, con almeno un giovane con età in-feriore ai 40 anni nella compagine sociale. Durata massima 36 mesi. La misura definita “Formazione” risulta particolarmente attenta alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. Infatti, in questo caso, vengono coperti il 100% dei costi, iva com-presa, sostenuti per prendere par-te ad attività formative. Durata massima del finanziamen-to 12 mesi con accesso a tale op-portunità sempre destinata solo ai giovani imprenditori che non ab-biamo superato i 40 anni di età e per le società di persone, o società di capitali, con almeno un giovane con età inferiore ai 40 anni nella compagine sociale. “Fideiussione a favore di Ismea” prevede, invece, finanziamenti per i progetti destinati al subentro in agricoltura con l’importo fissato al

PACCHETTO CREDITO PER I GIOVANI, ECCO TUTTE LE OPPORTUNITA’ PER LE AZIENDEDallo start up alla formazione, sono tante le misure ideate da Creditagri Italia per sostenere l’imprenditoria giovanile e facilitare l’accesso ai finanziamenti

La linea dedicata agli under 40 che

vogliono scommettere in agricoltura.

Si guarda alla fattibilità dei progetti e non solo alle garanzie

patrimoniali

massimo al 100% di quanto pre-visto dal decreto di concessione Ismea. “Conto Corrente Tutto Compre-so in Agricoltura” è destinata alle imprese associate CreditAgri Ita-lia riconosciute tramite apposita convenzione con un canone pari a zero nei primi 6 mesi che successi-vamente arriva a 9 euro. A queste condizioni sono previste le spese di liquidazione, costo per numero illimitato di operazioni, spese di invio estratto conto, costo per il rilascio carnet di assegni, co-sto invio trasparenza e domicilia-zione utenze. Ultima misura previ-sta quella del “Subentro aziendale – linea Scelgo Io” destinata alle imprese associate CreditAgri Italia

che prevede investimenti finanzia-bili per acquisto e subentro per imprenditoria giovanile (18-40 massimo 65 anni) anche in qualità di socio dove la componente gio-vanile rappresenta la maggioranza della compagine sociale garan-tendo la continuità dell’azienda. 100% l’importo dell’investimento documentato, con Iva finanziabile qualora questa non venga detrat-ta analiticamente dall’impresa e comunque nel caso non si possa recuperare. Per questo tipo di finanziamento la tipologia utilizzata è quella del mutuo ipotecario agrario con una durata minima di 5 anni e massima di 25 anni e con varie possibilità di flessibilità che variano a seconda

de tipo di contratto. Le misure, in-serite nel Progetto Giovani, sono state presentate nel corso di un incontro del Comitato Nazionale di Giovani Impresa. “Si tratta – ha commentato Rober-to Grassa, consigliere delegato di CreditAgri Italia -, di linee di fi-nanziamento dedicate alle imprese con presenza di giovani con l’in-tento di offrire risposte per l’avvio delle imprese ossia per il momento cruciale di ogni azienda, da sem-pre particolarmente delicato per le imprese e, soprattutto, per quelle dirette dai giovani che si trovano a fronteggiare varie criticità tra le quali proprio quella del credito, appunto, appare da sempre tra la più complessa”.

Previsti anche interventi per fidejussioni a favore di Ismea, conti correnti “tutto compreso”, informatizzazione, subentri aziendali

SPECIALE CREDITO GIOVANI SPECIALE CREDITO GIOVANI

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9ANNO II - N°7

I prodotti offerti, sviluppati all’in-terno di un tavolo tecnico perma-nente tra i due firmatari dell’ac-cordo, permetteranno alle aziende agrituristiche socie di Terranostra di far fronte alle loro necessità di credito ricorrendo a forme di fi-nanziamento fino al 100%. Risorse che potranno essere de-stinate sia alla ristrutturazione e alla manutenzione degli edifici, sia all’acquisto di arredi e di attrezza-ture per la cucina. Ma anche per l’avvio di attività ricreative e per allestire spazi da adibire all’agricampeggio, nonché come anticipazioni per la canaliz-zazione dei flussi POS. Si tratta in sostanza di una forma di credito comoda e sicura, basa-ta non sulle garanzie patrimoniali dell’impresa agrituristica, bensì sul progetto imprenditoriale per-seguito dalla stessa.

Terranostra è convinta che l’ini-ziativa incontrerà il favore delle aziende associate, forte del fatto che essa darà valore aggiunto alla crescita imprenditoriale del settore agrituristico. Per saperne di più gli interessa-ti possono contattare gli uffici di Terranostra e CreditAgriItalia che sono a disposizione per ulteriori informazioni. Tra le varie misure previste nel progetto agriturismi sta riscuo-tendo particolare consenso quella per l’acquisto delle attrezzature per cucine, che prevedono aiu-ti sino ad un massimo del 100% dell’investimento documentato, e quella destinata ai camping, che prevedono interventi per la re-alizzazione di opere di acquisto attrezzature per l’allestimento di spazi aperti destinati alla sosta dei campeggiatori.

ARRIVA IL CREDITO PENSATO PER L’AGRITURISMO COI PRODOTTI PER I SOCI DI TERRANOSTRAGrazie all’accordo tra Creditagri Italia e il Gruppo Cariparma/Friuladria è possibile proporre una serie di opportunità finanziarie con condizioni non da sportello

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Si chiama conto corrente “Tutto Compreso” e fa par-te del progetto Agriturismi voluto da CreditAgriItalia.

Prevede, per tutte le imprese asso-ciate a CreditAgriItalia, un canone pari a zero per i primi 6 mesi, con inserite le spese di liquidazione, il costo per numero illimitato di operazioni, le spese di invio dell’e-stratto conto, costo per il rilascio del carnet degli assegni, il costo dell’invio della trasparenza, la do-miciliazione delle utenze e l’ istalla-zione dell’apparecchiature del Pos (carte di credito). Il conto corrente tutto compreso fa parte dell’importante accordo tra Creditagri Italia e il Gruppo Cariparma/Friuladria per offrire, in esclusiva, ai soci di Terranostra, un carnet di prodotti finanziari con condizioni non da sportello. CreditAgri Italia è una Coopera-tiva di garanzia fidi e assistenza e consulenza tecnico – finanziaria in agricoltura che si occupa in modo specialistico, con una rete di risorse professionali dedicate e altamente qualificate, di Credi-to Agrario e Finanza d’Impresa a vantaggio delle imprese agricole. Lo scopo è quello di favorire l’ac-cesso al credito ordinario e agevo-lato e incentivare lo sviluppo con prodotti dedicati e un servizio di accompagnamento e di con-sulenza personalizzata in ambito finanziario e creditizio, in modo da sostenere i progetti di investi-mento. I principali aspetti tecnici dell’accordo sono stati illustrati in occasione della recente assemblea nazionale dell’associazione agritu-ristica di Coldiretti Terranostra.

Tra gli interventi finanziabili anche ristrutturazioni, acquisto arredi, realizzazione di attività ricreative

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10 11IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO II - N°7

I NUOVI MERCATISCELTI FRA I TANTI APERTI NELL’ULTIMO MESE

TRENTO - La valle dei laghi e delle bontà

A Padergnone, centro nella val-le dei Laghi, fra le Dolomiti del Brenta e il Monte Bondone, si può fare la spesa di prodotti trentini ogni venerdì pomeriggio in Piaz-za del Parco. Sono circa 15 i pro-

duttori che assicurano al mercato una gamma completa di prodotti: ortofrutta, vini locali e grappe, olio extravergine del Garda Dop, salumi, miele e dolci tipici come il gustoso strudel.

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RAVENNA - In riviera il vero made in romagnaTra le iniziative estive organizza-te per promuovere il vero Made in Romagna di qualità spiccano gli appuntamenti del giovedì sera a Marina di Ravenna e del vener-dì sera a Lido di Classe, cittadi-na della HYPERLINK "http://www.hotelpass.it/riviera-adriatica/riviera-adriatica.php"riviera a due

passi da Rimini, Cervia e HYPER-LINK "http://www.hotelpass.it/parchi-divertimento/mirabilandia/mirabilandia.htm"Mirabilandia. Oltre a frutta e verdura di stagione non mancheranno le eccellenze del territorio per comunicare ai consu-matori i valori esclusivi delle produ-zioni locali.

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VIESTE – Il mercato sul mare raddoppiaLa rinomata cittadina balneare del Gargano si arricchisce di una nuova opportunità di vendita diretta. Ol-tre all’ormai consolidato appunta-mento giornaliero in via Naccarati, gli abitanti e i numerosi turisti po-

tranno recarsi ogni giorno anche in via S. Maria di Merino e trovare una vasta offerta di prodotti anche mol-to pregiati, come l’olio extravergine di oliva del Gargano, per una spesa di qualità al giusto prezzo.

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OLBIA – Le tipicità della terra dei nuraghiCon l’avvio della stagione turistica aumentano le offerte per i consu-matori che scelgono la filiera corta per acquistare prodotti locali fre-schi e genuini. Dal mese di giugno sono ormai due gli appuntamenti

con il Mercato di Campagna Ami-ca in città, il mercoledì in Piazza Mercato e il lunedì in Piazza Nas-sirya, per far conoscere e divulgare i veri sapori, la qualità e il valore nutrizionale della tradizione sarda.

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IL MERCATO DEL MESE

Nasce come una sperimen-tazione ma già le prime giornate di apertura hanno mostrate le ottime possibi-

lità di crescita dell’iniziativa avviata ad Aosta i primi di luglio. E’ nato infatti il primo mercato coperto di Campagna Amica valdostano: quindici postazioni della struttura coperta del mercato di Aosta dal 5 Luglio sono occupate da produt-tori di Campagna Amica che ogni martedì, fino a gennaio, daranno lustro ai prodotti tipici valdostani. Il progetto, realizzato dalla Col-diretti Valle d’Aosta, risponde ad un’iniziativa del Comune che per rilanciare il mercato coperto citta-dino ha deciso di dare spazio ad un mercato agroalimentare di tipicità locali che rappresenti anche uno strumento di promozione turistica per il capoluogo. L’Associazione Agrimercato di Aosta, forte anche dell’esperienza positiva ed ormai consolidata del mercato mensile sotto i portici di Piazza Chanoux,

ha risposto con entusiasmo alla proposta del Comune, coinvolgen-do i propri associati: tutti produtto-ri attentamente selezionati in grado di garantire la presenza di prodotti rintracciabili, genuini e molto con-trollati. A farla da padrone sono soprattutto frutta e verdura a chilo-metro zero e in qualche caso anche biologici, ma si possono trovare an-che formaggi, salumi tipici valdo-stani, miele, conserve, latte fresco e vino Doc. Le adesioni dei produt-

AOSTA, A RILANCIARE IL MERCATO CI PENSANOI PRODUTTORI DI CAMPAGNA AMICANato come una sperimentazione il farmers market valdostano ha calamitato l’interesse dei cittadini con l’offerta di prodotti a km zero

tori di Campagna Amica sono già molte e per questo si prevedono delle rotazioni, vista anche l’ottima risposta dei consumatori. Natu-ralmente la prospettiva è quella di aumentare la presenza dei produt-tori, andando ad occupare anche le altre postazioni disponibili. Inoltre, se come si prevede, la sperimenta-zione avrà successo e ci sarà una crescita tanto di clienti quanto di produttori interessati, si potrà an-che aumentare e differenziare le date di apertura. Già le prime re-azioni sono state positive: i clienti hanno apprezzato il fatto che il mercato è tornato ad essere anima-to e ricco di prodotti, i produttori hanno sperimentato la convenienza di impiegare una giornata di lavoro nella vendita diretta. Le aspettative dei produttori sono state superate fin dalle prime giornate di apertu-ra e oltre alla quantità di prodotto venduto il giudizio è stato positivo anche in merito all’organizzazione generale del mercato.

IL CONTA PUNTI

I Farmers Market, le Aziende agricole, gli Agriturismi e le Cooperative in vendita diretta che al Mese di Giugno hanno aderito alla rete nazionale delle imprese a marchio “PUNTO CAMPAGNA AMICA” sono:

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12 13IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO II - N°7

Il pane si conferma a tutti gli ef-fetti un prodotto della trasfor-mazione agricola. Lo ha ratifi-cato un decreto del ministero

dell’Economia e delle finanze, recentemente pubblicato in Gaz-zetta Ufficiale, che ha aggiorna-to l’elenco dei beni che possono rientrare tra le attività agricole connesse. È con questo strumento legislativo che, con cadenza bien-nale, si stabilisce cosa rientra nel reddito agrario dei soggetti che manipolano o trasformano pro-dotti ottenuti prevalentemente dai propri terreni. Nonostante le pro-teste dei panificatori, resta dunque valida la novità, introdotta dal de-creto dello scorso 10 agosto e for-temente voluta da Coldiretti, che permette agli imprenditori agricoli di produrre e vendere il pane, in azienda, nei mercati di Campagna Amica o nelle Botteghe che apri-ranno presto i battenti su tutto il territorio nazionale. Un’innovazione importante che oltre a completare il processo di liberalizzazione dell’attività di pa-nificazione, va a collocarsi in un mercato dove la metà del pane in vendita è ottenuto con farina im-portata senza alcuna indicazione per i consumatori. Lo stesso prov-vedimento legislativo aveva allar-gato le attività connesse anche alla produzione di farina o sfarinati di legumi da granella secchi, di radici o tuberi o di frutta in guscio com-mestibili, la produzione di grappa, la produzione di malto e la produ-zione di birra. Il nuovo decreto è andato ora a correggere alcuni aspetti rispetto al precedente elenco. Tra le attivi-tà agricole connesse rientrano ora

anche quelle collegate alla mani-polazione di molti altri prodotti tra cui il tabacco, le piante da cui si ri-cavano le fibre tessili, fiori e piante di foraggio. Sono anche consentite le manipolazioni di uva e agrumi, delle pomacee, della frutta (a noc-ciolo, di bosco, in guscio) insie-me a quella dei frutti oleosi, delle piante utilizzate per produrre be-vande e di quelle aromatiche, far-maceutiche e riprodotte; è esclusa, invece, la manipolazione dei pro-dotti da silvicoltura. Rispetto al precedente elenco escono soltanto pizzette e rustici. Naturalmente, per legge la mani-polazione può solo modificare l’a-spetto dei prodotti ma non andare a mutarne le caratteristiche intrin-seche; nel caso della frutta secca, è ammesso lo sgusciamento. L’energia prodotta prevalente-mente all’interno del fondo rima-ne parte del reddito agrario. Gli effetti del nuovo decreto decorro-no dal 2011 mentre per il periodo precedente rimane valida la nor-mativa previgente.

FARE IL PANE SI CONFERMA ATTIVITA’ AGRICOLA, ENTRANO ANCHE I FRUTTI DI BOSCOL’aggiornamento dell’elenco dei beni “connessi” ratifica la novità introdotta lo scorso 10 agosto con un decreto fortemente voluto da Coldiretti

In seguito a una serie di quesiti proposti dalle associazioni agri-cole e dalle Asl territoriali sulle modalità di vendita della carne

nei mercati contadini, il servizio veterinario e igiene degli alimen-ti della Regione Emilia Romagna ha fornito alcuni chiarimenti utili, sia per i produttori di Campagna Amica del territorio emiliano che, in prospettiva, per quelli di tutto il resto del Paese. Non a caso, proprio sulla base di questo provvedimento, l’area Qua-lità e sicurezza alimentare di Col-diretti ha aperto un confronto col Ministero della Salute, al fine di ottenere una circolare ministeriale che possa rendere chiare le moda-lità di vendita di prodotti carne ai mercati contadini all’aperto. Secondo il servizio Veterinario dell’Emilia Romagna, il D.Lgs 228/2001, all’articolo 4, consen-te innanzitutto agli imprenditori agricoli, singoli o associati, la ven-dita al dettagli dei prodotti prove-nienti in misura prevalente dalle rispettive aziende, nel rispetto delle disposizioni vigenti in mate-ria di igiene e sanità. Da parte sua, il Decreto del Mi-nistero delle Politiche agricole del 20 novembre 2007 recita che “nei mercati agricoli di vendita diret-ta conformi alle norme igienico sanitarie di cui al Regolamento 852/2004 CE del Parlamento e del Consiglio del 29 aprile 2004 e soggetti ai relativi controlli da parte delle autorità competenti, sono posti in vendita esclusiva-mente prodotti agricoli conformi alla disciplina in vigore per i sin-goli prodotti e con l’indicazione del luogo di origine territoriale e

dell’impresa produttrice”. E’ dunque a tale Regolamento che occorre far riferimento. La carne fresca confezionata e regolarmente etichettata può pertanto essere venduta tal quale dagli imprenditori agricoli nei far-mers market anche in banchi tem-poranei a specifiche condizioni: che la carne provenga da animali allevati dai medesimi imprenditori agricoli; che sia stata macellata in stabilimenti riconosciuti; che sia stata macellata in stabilimenti re-gistrati, esclusivamente per quan-to riguarda il pollame e lagomorfi; che sia stata sezionata e confezio-nata in stabilimenti riconosciuti o registrati; che sia regolarmente etichettata secondo la vigente nor-

mativa in materia; che non venga privata della confezione e/o mani-polata nel corso della vendita; che le condizioni di vendita rispettino quanto previsto dal regolamen-to 852/2004, in particolare deve essere disponibile idonea attrez-zatura per il mantenimento della catena del freddo sia durante il trasporto che durante la vendita. L’operatore deve garantire inol-tre con appropriati controlli ter-mometrici, il mantenimento delle stesse. I banchi di vendita dovranno es-sere sollevati da terra e costruiti in materiali lisci, lavabili, resistenti alla corrosione e idonei al contat-to con gli alimenti.

VENDITA DELLA CARNE FRESCA NEI MERCATI, ORA SERVE FARE CHIAREZZAIl parere del Servizio veterinario della Regione Emilia Romagna può fare da base per una circolare ministeriale che detti una volta per tutte le regole a livello nazionale

Le prescrizioni da seguire per commercializzare i propri prodotti senza problemi

Nonostante le proteste dei panificatori i produttori di Campagna Amica potranno vendere pagnotte e panini in azienda, nei mercati o nelle botteghe mantenendo la fiscalità agricola

FONDAZIONE - Rolando Manfredini Domenico Buono - FONDAZIONE

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14 15IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO II - N°7

TERRANOSTRA

La rete di vendita diretta or-ganizzata si colora di rosa. Il progetto economico pro-mosso per una Filiera agri-

cola tutta italiana è stato al centro della due-giorni di lavori che ha visto le imprenditrici di Coldiretti Donne Impresa riunite a Riva del Garda, in Trentino, per confron-tarsi e fare il punto sulla presenza e sulla rappresentatività delle im-prese agricole al femminile. In Italia è proprio l’agricoltura il settore in cui la presenza di don-ne è maggiormente tangibile: sul totale di 1,2 milioni di donne im-prenditrici ben oltre il 20% lavora in campagna. Le imprese agricole a conduzione femminile sono circa 1 su 4. La maggior parte è attiva nel Mez-zogiorno (44%9), seguono le re-gioni del nord (32%) e quelle del centro (24%). Il settore più “gettonato” è quello agricolo-turistico. “Gli agri-asilo sono una testimo-nianza del carattere fortemente innovativo e multifunzionale delle imprese al femminile, arrivate oggi a rappresentare il 40% dell’agri-coltura italiana – ha sototlineato Adriana Bucco, delegata nazionale di Coldiretti Donne Impresa e Pre-sidente Commissione femminile del Copa (Comitato organizzazioni professionali agricole dell’Ue) – dove le donne riescono a dare vita a imprese valide economicamente e capaci di tessere un dialogo con i consumatori e con la società. Anche a livello europeo stiamo chiedendo di introdurre nella nuova Pac un chiaro riferimento all’importanza delle imprese al femminile e al ruolo che possono

svolgere nello sviluppo rurale". Nel corso dei lavori del Coordi-namento nazionale si è parlato del nuovo panorama di servizi sempre più all’avanguardia e di prodotti dedicati ai finanziamenti per l’im-prenditoria giovanile e femminile, alle esigenze legate ai Psr, all’ac-quisto di terreni, attrezzature, scorte, impianti, alle anticipazio-ni, a prodotti per la cooperazione e per i soci cooperatori, a finan-ziamenti per lo stoccaggio, l’in-vecchiamento e la stagionatura, al riposizionamento di debiti preesi-stenti, ai finanziamenti legati alla realizzazione di impianti fotovol-taici e altre energie alternative.La due giorni si è chiusa con il convegno su “Il territorio agrico-lo al centro delle Politiche di Svi-luppo”, momento di confronto tra l’imprenditoria femminile e la pub-blica amministrazione trentina.

CON DONNE IMPRESA LA RETE DI VENDITA DIRETTA SI COLORA DI ROSAl progetto economico promosso per una Filiera agricola tutta italiana è stato al centro della due-giorni che ha visto le imprenditrici riunite a Riva del Garda

UNA GUIDA PER GLI AGRITURISMI BERGAMASCHI FRA SORPRESE, BONTÀ E TRADIZIONIL’iniziativa punta a promuovere le cinquantaquattro strutture presenti in provincia e a far conoscere ai turisti tutte le particolarità del territorio

Per chi ama divertirsi all’a-ria aperta a contatto con la natura, mangiare in modo genuino nonché conoscere

le tradizioni e le particolarità del territorio bergamasco è più facile scegliere l’agriturismo dove pas-sare una giornata o un periodo di vacanza e relax. Terranostra Bergamo, l’associa-zione della Coldiretti che pro-muove l’agriturismo, ha infatti realizzato – grazie anche al soste-gno dell’Assessorato Provinciale all’Urbanistica e all’Agricoltura - una guida che presenta 54 azien-de, ben identificate sulla cartina della provincia di Bergamo, con una fotografie e una breve descri-zione. Tutte le strutture offrono la ristorazione, 23 il pernottamento e 10 vari servizi ricreativi. 8 azien-de fanno ippoturismo e 12 attività didattica. 47 aziende effettuano anche la vendita diretta delle pro-prie produzioni e sono una vera e propria “finestra aperta” sul gusto

e le tradizioni agroalimentari del-la cultura rurale. Stampata in 15 mila copie, la guida – cartina viene distribuita gratuitamente nelle aziende agri-turistiche e nelle varie manifesta-zioni di settore, ma si può anche acquistare a un prezzo molto con-tenuto nei distributori automatici posizionati presso i mercati dei produttori agricoli di Campa-gna Amica presenti a Bergamo in Piazza Pontida il venerdì mattina e in Piazzetta Santo Spirito il mar-tedì mattina. Ulteriori informazioni sull’agritu-rismo promosso da Terranostra Bergamo si possono trovare sui siti Hyperlink :

"http://www.lombardia.terrano-stra.it/" o "blocked::http://www.lombardia.terranostra.it/" www.lombardia.terranostra.it, www.bergamo.coldiretti.it oppure www.coldiretti.it(Fondazione Campagna Amica).

Oltre 2 milioni di presenze ad agosto negli agriturismi italiani che si confermano una meta molto gettonata in alternativa alle più tradizionali vacanze al mare o in montagna. E' quanto stima la Coldiretti sulla base dei dati dell'associazione agrituristica Terranostra, nel sottolineare che anche la vacanza verde è favorita nel 2011 dalla preferenza accordata ai soggiorni in Italia rispetto all'estero.

A essere più gettonati sono gli agriturismi localizzati in prossimità delle località turistiche di mare, montagna, lago e anche quelli vicini alle città d’arte perché consentono di conciliare esigenze familiari diverse. Su un totale di 19.019 aziende agrituristiche presenti in Italia, 15.681 offrono alloggio, 9.335

N 2 MLN PAZZI PER LA VACANZA VERDELe ferie in campagna si confermano le preferite

La delegata nazionale Adriana Bucco “A livello europeo stiamo chiedendo di introdurre nella nuova Pac un chiaro riferimento all’importanza delle imprese al femminile”

DONNE IMPRESA

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16 17IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO II - N°7

Sono quattromilaseicentosei i prodotti agroalimentari ita-liani ottenuti secondo tra-dizioni antiche tramandate

nel tempo censiti dalle Regioni nel 2011, che rappresentano il motore del turismo enogastronomico che in Italia vale 5 miliardi. E' quanto emerge dall'indagine della Coldi-retti sull'Elenco dei prodotti agro-alimentari tradizionali delle Regioni pubblicato con decreto nella Gaz-zetta Ufficiale. Una ricchezza na-zionale che comprende i prodotti ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni e metodiche praticate sul ter-ritorio in modo omogeneo. Un la-voro finalizzato a proteggere dalle falsificazioni e a conservare anche in futuro nella sua originalità il patrimonio regionale delle tipicità ma anche per disegnare la mappa enogastronomica del territorio per le vacanze 2011. Per più di un ita-liano su tre (35 per cento) infatti

dipende dal cibo il successo della vacanza che per essere perfetta non deve mai far mancare la degustazio-ne delle specialità enogastronomi-che locali, secondo l’indagine Swg. Nella mappa delle regioni che con più bandiere del gusto si classifica al primo posto la Toscana con 462 specialità seguita sul podio da Lazio (374) e Veneto (368) tallonato dal Piemonte (363), ma ottimi posizio-

ECCO LA NUOVA MAPPA DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI ITALIANI

namenti si riscontrano per Campa-nia (354). A seguire ci sono Liguria (295), Calabria (271), Emilia-Romagna (257), Lombardia (242) che con 33 nuove denominazioni ha stabilito il record di incremento quest’anno, Sicilia (233), Puglia (226), Sardegna (174), Molise (159), Friuli-Venezia Giulia (151), Marche (151), Abruz-zo (147), Trento (109), Bolzano (92), Basilicata (77) Umbria (69) e Val d’Aosta (32). A prevalere tra le specialità “salvate dall’estinzione” sono i 1.387 diversi tipi di pane, pa-sta e biscotti, seguiti da 1.285 ver-dure fresche e lavorate, 765 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 472 formaggi, 158 bevande tra analcoliche, liquo-ri e distillati, 151 prodotti di origi-ne animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 146 prepara-zioni di pesci, molluschi, crostacei, ecc. In undici anni, rispetto al luglio 2000 quando è iniziato il lavoro di catalogazione a livello regionale, i prodotti censiti dalle regioni sono più che raddoppiati grazie all’impe-gno degli imprenditori agricoli nel recupero delle tradizioni.

Con il nuovo elenco pubblica in Gazzetta le specialità tipiche salgono a quota 4.606 Un patrimonio che rappresenta il vero motore della vacanza enogastronomica made in Italy

1.387 Paste fresche e prodotti di panetteria, biscotteria, pasticceria, confetteria 1.285 Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati765 Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione 472 Formaggi 159 Piatti composti o prodotti della gastronomia158 Bevande analcoliche, distillati e liquori 151 Prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso burro) 146 Preparazioni di pesci, crostacei, ecc. e tecniche particolari di allevamento 47 Grassi (burro, margarina, oli) 36 Condimenti

4.606 TOTALE

TUTTI I NUMERI DELLE TIPICITÀ REGIONALIVincono paste e biscotti, seconde frutta e verdura

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

Storicamente, la diffusione del pesco in Europa veni-va attribuita ad Alessan-dro Magno, che l’avrebbe

introdotto dopo una delle sue campagne in Persia, da cui il nome “persico” e poi “pesco”, ma l’albe-ro è in realtà originario della Cina, dove è stato coltivato da oltre mil-le anni prima della nascita di Cri-sto; resta il dubbio sul suo arrivo sul nostro continente direttamente da là, attraverso l’Afghanistan, o proprio dalla Persia.Facendo un notevole balzo in avanti, è proprio in Romagna, e per la precisione a Massalombarda, che intorno all’anno 1900 nasce la moderna frutticoltura italiana con i primi pescheti sperimentali, intorno ai quali si sviluppò una fiorente industria che non ha mai conosciuto crisi, tant’è che oggi la regione produce ben 500.000 ton-nellate annue equamente ripartite tra pesche e nettarine, un terzo di un totale nazionale che ci pone primi in Europa, dove la Pesca e la Nettarina di Romagna IGP sono gli unici frutti di questo genere a vantare tale denominazione.Il disciplinare indica i comuni delle province di Bologna, Ferra-ra, Forlì e Ravenna in cui devono trovarsi le aziende, stabilisce stan-dard di produzione quali la resa (350 quintali per ettaro) e densità d’impianto (2.000 ceppi per etta-ro) massime e specifica che la dife-sa fitosanitaria deve affidarsi pre-valentemente alla lotta integrata o biologica.Il periodo di maturazione delle Pesche IGP, a polpa bianca o gial-la, varia a seconda delle varietà ed abbraccia tutta l’estate, in quanto

le varietà più precoci maturano intorno al 10 giugno e le più tar-dive dopo la metà di agosto; simile il discorso per le nettarine, le più precoci delle quali giungono a maturazione intorno al 20 giugno per poi passare il testimone ad al-tre cultivar che si succedono fino a fine agosto. Le nettarine, dalla buccia liscia e dalla polpa tipica-mente aromatica, sono state intro-dotte negli anni ’80, e da lì hanno conosciuto un’inarrestabile ascesa, fino ad essere prodotte in quanti-tà pari alle pesche. Al contrario di queste ultime, che sono perfet-tamente mature quando risultano leggermente morbide al tatto, le nettarine vengono consumate a uno stato anteriore di maturazio-

ne, quando sono ancora dure e croccanti al morso, in quanto è in questa fase che il loro profumo è più intenso.Le caratteristiche nutrizionali di questi frutti sono interessanti: sono molto ricche di vitamina C (una pesca equivale al 10% del fabbi-sogno di un adulto) e di potassio (minerale particolarmente prezio-so nel periodo estivo), e conten-gono anche una buona quantità di retinolo, precursore della vitamina A. Vengono consumate perlopiù fresche, ma rientrano anche nella produzione di liquori, confetture, macedonie e numerosi dessert, ol-tre a fornire ai più creativi diverse possibilità di abbinamento soprat-tutto con i secondi piatti.

PESCA E NETTARINA DI ROMAGNA IGP: INSEPARABILI COMPAGNE DELL’ESTATEDue varietà fiori all’occhiello della moderna frutticoltura italiana. In regione se ne producono ogni anno ben oltre cinquecentomila tonnellate

Una produzione da primato in Italia e in Europa. Un “tesoro” ricco di vitamina C e potassio

Fabio Cagnetti - ITINERARI DEL GUSTOFONDAZIONE

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18 19IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO II - N°7

LETTO PER VOI - Stefano Masini Toni De Amicis - FILIERA COLTA

Mangiare. Bisogno, deside-rio, ossessione”(Bologna, Il Mulino, 2011, 1-153) è il denso e suggestivo

volume che Paolo Rossi dedica alla molteplicità delle metafore ali-mentari e dei paradossi che, in un ‘epoca di sovrabbondante disponi-bilità di cibo - al meno dal versante geografico dell’occidente - conse-guono a comportamenti e senti-menti legati all’idea della tavola e del cibo. Una volta dimenticati i bollini della tessera annonaria, per tutti noi l’accesso al cibo configu-ra una normale consuetudine del vivere quotidiano, ma può essere anche una forma di piacevole go-dimento o, invece, costituire moti-vo di ansia o di rifiuto. Il tema è complesso e coinvolge la natura e la cultura. Sì che, avverte l’Autore, dobbiamo spogliarci della presun-zione di operare solo con il rigore e la precisione che appartengo-no al mondo della matematica, in quanto intorno alle cose davvero importanti per tutti e per ciascuno abbiamo idee confuse e disponia-mo di definizioni approssimative. Perché, ad esempio, gli esseri uma-ni che sono dotati di un apparato digerente assolutamente identico, nelle varie aree geografiche, si ap-provvigionano di alimenti tanto diversi da apparire reciprocamente strani o, perfino, disgustosi? È si-curamente il risultato di tecniche di adattamento all’ambiente, ma soprattutto è il prodotto della cul-tura: “il cibo non viene solo inge-rito. Prima di entrare nella bocca, viene progettato e dettagliatamen-te pensato” (pag. 31). Riti, ceri-monie e abitudini ci introducono, ancora, nell’immaginario religioso

del cibo: dal digiuno come forma di autodisciplina se non di coltiva-zione di sofferenze, alla rimozione dello spettro della fame e della pe-nuria di cibo. La fame, d’altra par-te, può essere considerata anche come forma di protesta e strumen-to di lotta politica ovvero come i miti e le vicende storiche ( e le stes-se cronache) hanno tramandato e ci consegnano, con episodi dram-matici, quale esito feroce, folle o tragico di forme di cannibalismo e di olocausto. Entrato nel presente, all’Autore pare, in ogni caso, che il tema dell’alimentazione sia come

PAOLO ROSSI, QUANDO IL MANGIARE DIVENTA “BISOGNO. DESIDERIO OSSESSIONE”Il libro del filosofo e storico urbinate indaga i molteplici aspetti del cibo nell’epoca dell’abbondanza, da piacevole forma di godimento a motivo di ansia o di rifiuto

esploso e sia divenuto oggetto di una vera e propria ossessione, di volta in volta dei sostenitori della genuinità, degli amanti delle cu-cine etniche, dei fautori del bio-logico e dei cultori del fast food. Siamo d’accordo che questo sarà, nel terzo millennio, uno dei gran-di scenari dell’antropologia: non, invece, sul giudizio che, vivendo all’interno di una società che dà uno spazio sempre più ampio al localismo e alle specifiche tradizio-ni gastronomiche saremmo affetti da un sempre più accentuato pri-mitivismo. Un forma di nostalgia e di elogio di un passato migliore del presente. L’Autore sottopone a critica l’idea - portata all’estremo- che un tempo si mangiava naturale e il cibo era gustoso: in quel tem-po, egli dice, era facile rinvenire un legame stretto tra malattie e sottoalimentazione, tra carestie e fame. Sarebbe incauto, pertanto, ricercare il rischio zero a proposito dei cibi tecnologicamente modifi-cati o adottare la precauzione che ci riporterebbe “all’epoca delle scimmie” o, in genere, identificare il naturale con il bene e l’artificiale con il male.Fatto sta che, per estirpare quella terribile malattia, assai diffusa tra i giovani, di rifiuto del cibo - a cui l’Autore dedica, nelle conclusioni, considerazioni assai incisive - occor-re, proprio, tornare ad interpretare quello stile di vita, alternativo, sem-plice e conviviale, che la campagna ci ha tramandato riequilibrando le necessità del lavoro con la felicità delle feste, tanto da rimuovere so-litudine ed egoismo anche verso sé stessi e insegnare la responsabilità di vivere in comunità.

Paolo RossiMangiare. Bisogno desiderio ossessioneEditore: Il Mulino Pg.156 - 14,00 Euro

PRODOTTI AGRICOLI E CIBI INDUSTRIALI: LA SFIDA È APERTA XXXXXXXXXXXXXXLe tipicità locali sono sempre più richieste dalle nuove generazioni di consumatori ma vanno difese dai furti di identità che continuano a ingannare i cittadini

Le nuove tendenze negli ac-quisti alimentari ci sembra-no ormai chiare da tempo.I cosiddetti “clienti col codi-

ce a barre” per fortuna sembrano in forte diminuzione. Al contrario invece, i prodotti “locali” sono sempre più richiesti dalle nuove generazioni di consumatori e quin-di, di conseguenza, si va veloce-mente ampliando e affermando la fascia di consumi di cibo più orien-tati alla qualità, alla tradizione, alla sicurezza alimentare, alla certezza della provenienza, alla connessione con il territorio e alla stagionalità.Tutte caratteristiche che general-mente il prodotto industriale tende a non garantire .La salvaguardia e il successo sul mercato delle produzioni locali (ad oggi, purtroppo, ancora fortemen-te minoritarie intermini di quote e fatturati economici) comporta però necessariamente l’elaborazio-ne di adeguate strategie di posizio-namento, riconoscimento e com-mercializzazione che ne evidenzino la loro “distintività” e quindi le forti potenzialità intrinseche.

I prodotti industriali, infatti, spes-so si propongono al consumatore “vestiti” da prodotti agricoli, con quella forte immagine rurale e campestre che il Presidente Mari-ni spesso denuncia come “furto di identità” perpetrato ai danni del vero Made in Italy.Sono prodotti che ingannano, difficili da riconoscere per la “Si-gnora Maria” quando si reca a far la spesa.Ma da qualche anno a questa par-te, anche con il contributo deter-minante del nostro circuito di pro-duttori in vendita diretta, il vento è cambiato. Sono sempre di più i cittadini che hanno imparato a distinguere, che si sono resi consapevoli che la crea-tività e la diversità alimentare è una prerogativa positiva del mondo agricolo, a differenza dell’industria che basa il suo successo sulla stan-dardizzazione produttiva.Sono consumatori che hanno ca-pito che con un po’ di attenzione in più possono acquistare a prezzi equi prodotti con qualità gustativa ed organolettica superiori alla me-

dia dei prodotti industriali.Sono consumatori che hanno ri-scoperto che possono acquistare prodotti genuini nel senso antico del termine, cioè integri, ovvero non manipolati industrialmente e quindi più ricchi di freschezza bio-logica e proprietà nutritive perché non necessitano di lunghi processi di conservazione.Molti di questi, spessissimo, sono i consumatori che hanno conosciuto i nostri prodotti “locali autentici”, quelli a marchio Campagna Amica, che siamo stati in grado nel solo anno 2010 di far apprezzare a più di otto milioni di cittadini italiani.Sono questi i prodotti che dalle prossime settimane vogliamo far trovare anche nella nuova moda-lità di vendita che stiamo organiz-zando: la catena delle “Botteghe di Campagna Amica”. Si tratta dei nostri negozi alimen-tari sparsi in tutte le grandi e pic-cole città italiane, dove il marchio Campagna Amica darà la certezza al consumatore di poter acquistare in vendita diretta il sicuro prodotto agricolo, di origine italiana.

I prodotti a marchio Campagna Amica presto anche nelle Botteghe

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SCATTALA CAMPAGNA

1° CONCORSO FOTOGRAFICO

Porta la macchina fotografica quando vai a fare la spesa!

Il Concorso Fotogra� co “SCATTA LA CAMPAGNA” indetto da Fondazione Campagna Amica e La Nuova Ecologia in collaborazione con Coldiretti e Legambiente intende rappresentare la relazione di � ducia, quasi di famigliarità, che si sta-bilisce fra produttori e consumatori nel contesto dei Farmer’s Market. Attraverso il linguaggio fotogra� co si propone ai cittadini di ritrarre il colore, il sapore ed i volti dei Mercati di Campagna Amica, per costruire un racconto collettivo della distribuzione a chilometro zero presente in moltissime città e comuni d’Italia.

Il Concorso è diviso in due categorie: A. Immagini realizzate con fotocamere professionali o semiprofessionali, comunque ad alta risoluzione (mini-mo 300dpi) e/o stampate su carta fotogra� ca; B. Immagini realizzate con fotocamere integrate all’interno di cellulari, smart phone o altri apparecchi mobili, comunque a bassa de� nizione. Inoltre è previsto un Premio Speciale “I VOLTI DELLA CAMPAGNA”.

Invia le tue foto entro il 31 Luglio18 Settembre

In palio premi da € 1.500,00 - 1.000 (In prodotti)

Scarica Il regolamento da: www.campagnamica.it - www.lanuovaecologia.it

Ritrai il colore, il sapore ed i volti dei mercati di Campagna Amica