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L’INTERVISTA NASCE IL CONSORZIO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA N° IV _ APRILE 2011 IL PRESIDENTE MARINI UN MARCHIO PER I FIORI MADE IN ITALY

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L’INTERVISTA

NASCE IL CONSORZIO DI CAMPAGNA AMICA

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NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA

N° IV _ APRILE 2011

IL PRESIDENTE MARINI

UN MARCHIO PER I FIORI MADE IN ITALY

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“Costruiamo un’immagine attorno ai fiori e alle piante italiane legata alla distintività, qualità, diversità dei nos-tri territori e diamo loro il marchio di Campagna Amica. Utilizziamo il più potente strumento di comunicazione che abbiamo a disposizione: i nostri mercati di Campagna Amica”. E’ questa la strada del rilancio del set-tore florovivaistico italiano secondo quanto illustrato del presidente Sergio Marini nel corso dell’incontro “Una filiera florovivaistica tutta italiana” or-ganizzato da Coldiretti a Genova, in occasione di Euroflora 2011, la rasseg-na internazionale del settore. Un settore oggi in difficoltà, tra la concorrenza sleale dei prodotti impor-tati dall’estero e spacciati come italiani (+18% nel 2010) e le tante difficoltà, dai costi di produzione troppo alti. “Non ci possiamo permettere di far di-ventare le piante ed i fiori italiani una commodity - ha sottolineato Marini -. L’Italia è conosciuta in tutto

il mondo come il paese dei fiori, degli architetti del verde, dei grandi giardi-nieri. Sono queste le leve competitive che devono essere contenute in un mar-chio del vero Made in Italy del floro-vivaismo”. Un marchio che, secondo un’indagine presentata da Swg e Col-diretti alla fiera genovese vedrebbe l’interesse di ben l’85 per cento dei consumatori che attribuiscono alla produzione nazionale le caratteristiche di freschezza, durata, buon rapporto qualità/prezzo e rispetto dell’ambiente in misura nettamente superiore al pro-dotto importato. “Dobbiamo spiegare perché scegliere i fiori italiani, perché sono migliori: etica, sostenibilità, lavoro regolare, as-senza di prodotti nocivi – ha ricordato Marini ad Euroflora -. Per tutto questo il fiore italiano è migliore degli altri.

Ma non bastano i conveg-ni, dobbiamo farlo persona per persona, con pazienza e buona volontà”.

Presidente: Sergio Marini

Direttore Generale: Toni De Amicis

Contatti:Via Nazionale 89/a 00184 Roma (Italy) Tel [email protected] www.campagnamica.it

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa del Tribunale di Roma

Direttore Responsabile: Paolo Falcioni

Redazione: Fabio Cagnetti, Raffaella Cantagalli, Angela Galasso, Alessandra Gioggi, Massimiliano Paoloni, Sara Paraluppi

Hanno collaborato: Silvia Bosco, Domenico Buono, Carlo Hausmann, Daniele Taffon,Rolando Manfredini, Stefano Masini, Carmelo Troccoli

Indagini a cura dell’istituto ricerche SWG S.r.l. sede legale via S.Francesco 24 34133 Trieste Tel +39.040362525 www.swg.it

Impaginazione e grafica: Matteo Brogi

Stampa: Digitalia Lab, via G. Peroni, 131 – Roma

PRIMO PIANO

N° IV _ APRILE 2011

Il presidente Sergio Marini ad Euroflora 2011."Utilizziamo i nostri mercati di Campagna Amica"

UNA FILIERA FLOROVIVAISTICA TUTTA ITALIANA

UN MARCHIO PER I FIORI MADE IN ITALY

√ 700 farmer’s market di Campagna Amica in tutto il territorio nazionale.√ Una rete di migliaia di punti vendita di produttori agricoli, vicino a te, √ migliaia di aziende agrituristiche e di fattorie didattiche per il tuo tempo libero.√ centinaia di prodotti e di specialità alimentari di fattoria, sicuramente italiani

Vogliamo una campagna viva , pulita, vicina alla gente, piena di cose buone, ovvero una Campagna Amica

Sostieni le attività della Fondazione Campagna Amica con il tuo 5 x mille.Firma nello spazio apposito della tua dichiarazione dei redditi e compilalo con il codice fi scale della Fondazione. Il 5 x mille non costa nulla e può essere devoluto contemporaneamente all 8 x mille

NOI STIAMO CAMBIANDO L’ITALIA

è nato un nuovo modo di fare la spesa

ʼimposta, alDa consegnare unitamente alla dichiarazioneMod. 730/2011 al sostituto dC.A.F. o al professionista abilitato, utilizzandolʼapposita busta chiusa contrassegnata suilembi di chiusura.

redditi 2011

genziantrate

Scheda per la scelta della destinazione dell'8 per mille dell'IRPEF e del 5 per mille dell'IRPEF

Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale,

delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute

che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Codice fiscale del beneficiario (eventuale)

Finanziamento della ricerca sanitaria

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FIRMA

Finanziamento della ricerca scienti�ca e della università

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Codice fiscale del beneficiario (eventuale)

FIRMA

Sostegno delle attività sociali svolte dal comune di residenza

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .FIRMA

Codice fiscale del beneficiario (eventuale)

FIRMA

SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti)

Mario Rossi97467440588

CODICE FISCALE FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA

FIRMA DEL CONTRIBUENTE

Dona il 5 x mille a Campagna Amica

Con

54 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

NOVITÀ DA FONDAZIONE NOVITÀ DA FONDAZIONE

Fondazione Campagna Amica inaugura la stagione primaver-ile estiva con una serie di iniziative che consentiranno ai consumatori vacanzieri di trovare i mercati anche nei luoghi

di villeggiatura. L’idea nasce dalla possibilità di organizzare, nei giorni e negli orari di maggiore afflusso di villeggianti, mercati di Campagna Amica con i produttori locali o regionali, nelle maggiori località turistiche. Tra le iniziative già in programma, il debutto di Coldiretti Bergamo col primo farmers market che coniuga il gusto con il divertimento. Al via infatti l’agrimercato di Cam-pagna Amica sul piazzale d’ingresso del Parco Minitalia Leolan-dia a Capriate S. Gervasio (BG). Il primo appuntamento si è svolto sabato 16 aprile e proseguirà per i prossimi due mesi, in cui 12 produttori proporranno una vasta selezione delle produzi-oni agricole locali. Con questo nuovo farmers market si consolida l’impegno nel valorizzare e promuovere le eccellenze della nostra agricoltura, rispondendo alle esigenze di produttori e consumatori. Oltre alle produzioni tipiche, rigorosamente a chilometro zero, come salumi tradizionali, formaggi vaccini e caprini, marmellate, vini, confetture, miele e fiori, al mercato dei produttori di Capri-ate, così come in tutti gli altri farmers market di Campagna Ami-ca, si potranno anche trovare golosità di nicchia, come formaggi e salumi di bufala, salumi di cinghiale e di capra, cotognate o salse di verdura, marmellate di frutti antichi.“Siamo felici di essere il primo parco italiano a lanciare un’iniziativa di questo tipo - spiega Massimiliano Freddi, di-rettore di Minitalia Leolandia. Per una realtà dall’identità così

marcatamente italiana e molto radicata nel ter-ritorio lombardo, qual è la nostra, e’ importante promuovere la spesa a km 0 e, al contempo, le eccellenze e i prodotti tipici del territorio bergamasco in un anno così importante come quello del quarantesimo compleanno di questa

struttura”.Seguiranno iniziative in località di mare, tra cui l’evento di Biosottocasa a Pescara a giug-no, ma anche in parchi, nelle aree

di servizio degli autogrill, in montagna, nelle lo-calità termali e molto altro. Ogni occasione sarà utile per incontrare i consumatori e far scoprire loro il meglio del vero made in Italy.

MERCATI APERTI ANCHE NEI LUOGHI DI VILLEGGIATURA

TIPICITÀ PROTAGONISTE NEL

PARCO DIVERTIMENTI

Produttori e ristoratori insieme per sostenere la filiera corta. In ot-tanta si sono ritrovati nei locali

della Scuola regionale Azienda Berga-masca Formazione, su invito di Ascom, Coldiretti e Confesercenti. Al centro dell’incontro il Progetto di valoriz-zazione della filiera corta del territorio bergamasco “Bergamo Terra & Cibo a Km Zero”, ideato e promosso dalle As-sociazioni di categoria di Bergamo.Un’iniziativa che “nasce dal basso”. Al termine della breve presentazione della cornice progettuale da parte dai promotori, produttori locali e ristora-tori hanno avuto modo di incontrarsi, conoscersi, scambiarsi opinioni sul tema della filiera corta. Le aziende ag-ricole del territorio hanno presentato i loro prodotti, anche offrendo degus-tazioni agli chef che hanno potuto ap-prezzare, scoprire alcune novità e, in-fine, scegliere. Una sorta di “fiera della filiera corta”, utile alla composizione dei menù a Km Zero che saranno

proposti al pubblico. “Bergamo Terra & Cibo a Km Zero”, infatti, tra il 10 maggio e il 10 giugno 2011 darà vita all’omonimo Festival Enogastronomico, che nasce per val-orizzare la filiera corta produttore – ristoratore – consumatore e, quindi, i prodotti genuini e tipici, che bene si prestano ad esaltare la creatività dei ris-toratori bergamaschi che prepareranno menù dal sapore locale. Scegliere “Bergamo Terra&Cibo a Km Zero” significherà preferire qualità, freschezza e ricchezza della nostra ter-ra valorizzate in piatti gustosi, nostrani, unici proposti dalla nostra ristorazione. Per promuovere il Festival, è stato real-izzato un Logo ad hoc “Bergamo terra & Cibo Km Zero” che contraddistinguerà la comunicazione della manifestazione. Nella Guida al Festival, che sarà presen-tata a breve insieme agli altri strumenti di promozione, saranno resi noti gli abbinamenti tra ristoratori e produttori, i menù proposti e i relativi prezzi.

TERRA&CIBO A KM ZERO COL PATTO DI FILIERAA BERGAMO ACCORDO PRODUTTORI-RISTORATORI

FINO AL 10 GIUGNOSI MANGIA LOCALE AL FESTIVAL ENOGASTRONOMICO

LA CAMPAGNA NON VA IN VACANZA

N° IV _ APRILE 2011

Bologna - Primizie in città Da aprile a luglio le primizie locali sono le pro-tagoniste del mercato che si terrà ogni sabato mattina presso la galleria del centro commer-ciale Navile. I prodotti, freschi, di stagione e di qualità garan-tita provengono da 25 aziende locali. Un guadagno per la salute e per l’ambiente: metodi produttivi, trasporto ridotto e assenza di manipolazioni industriali riducono molto l’impatto ambientale dei prodotti.

I NUOVI MERCATISCELTI FRA I TANTI APERTI NELL’ULTIMO MESE

Pescara - Un’oasi a km zero Milano Bresso - Tipicità al Parco Nel ristrutturato mercato di Via Pepe trova spazio, ogni settimana, una vera oasi a km zero: tanti prodotti fres-chi e di giornata provenienti dall’hinterland pescarese a disposizione dei consumatori pescaresi. Sono oltre venti le aziende accreditate che porta-no i loro prodotti nel mercato rionale che è considerato, per ampiezza, uno dei più grandi d’Italia. Salgono così a due i mercati stabili presenti in città.

All’interno del Parco Nord di Milano, lungo la passeggia-ta al centro della cittadina, i prodotti del territorio di-ventano i veri protagonisti ogni sabato mattina in Via Vittorio Veneto. L’appuntamento non sarà occasionale ma durerà per tutto l’anno e offrirà a consumatori la pos-sibilità di fare una spesa completa, avendo la certezza di avere tra le mani un prodotto “appena raccolto”.

76 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

IL MERCATO DEL MESEI NUOVI MERCATI

MERCATO DI ASCOLI, LA CASA DELLE BONTÀ PICENE

Finocchi, cicoria, cardi, verze, cavoli a un euro, bietole a 1,08 euro, mele a 1,19 euro, ma anche agnello certificato marchigiano, conserve e confetture, carne di mucca e di maiale, formaggi, sa-lumi, olio extravergine di oliva, vini Doc Rosso Piceno, Offida Pecorino. Sono le proposte del Mercato di Campagna Amica in-augurato dalla Coldiretti ad Ascoli Piceno. Un’occasione per as-sicurarsi prodotti a km zero di qualità e made in Piceno, oltre che per fare la spesa di Pasqua e portare in tavola il tradizionale ag-nello, pecorino e salame per i cacioni, erbe amare e vino. Il farm-ers market sarà aperto il lunedì, il martedì, il venerdì e il sabato con orario 8.30-13. Otto i produttori presenti: Marco Ranelli di Ascoli, Rapini e Martoni di Castel di Lama, Antonio Ricciotti di Ascoli, Azienda Agricola Le Casette di Rotella, Pasquale Cap-pella di Monteprandone, Piero Geminiani di Montalto e Mauro Stoppo, sempre di Montalto. “Si tratta del primo mercato al co-perto della provincia e si inserisce nel progetto per una filiera agricola tutta italiana – ha ricordato Paolo Mazzoni, presidente della Coldiretti Ascoli Fermo -. Nel 2010 sono stati 190mila i cit-tadini marchigiani che hanno fatto la spesa in uno dei 29 mercati degli agricoltori attivati dalla Coldiretti in regione, per un giro d’affari stimato in 1,4 milioni di euro”. “Un servizio per la città – ha aggiunto il sindaco di Ascoli, Guido Castelli -, rivolto ai con-sumatori ma anche teso a valorizzare le tradizioni rurali di questo territorio”. Mazzoni e il primo cittadino ascolano erano presenti

alla tavola rotonda organizzata a Palazzo dei Capitani, alla quale ha preso parte anche il di-rettore nazionale della Fondazione Campagna Amica, Toni De Amicis, il quale ha sottolineato come il mercato ascolano entra a fare parte di una rete a livello nazionale che coinvolge oltre settecento farmers market. Assieme a lui la di-rigente della Provincia di Ascoli, Egea Latini, Micaela Giraldi, segretaria regionale del Movi-mento di Difesa del Cittadino e Stefano Galli, presidente dell’associazIone Agrimercati della Coldiretti. Un’occasione di confronto sul tema della vendita diretta e dei vantaggi per cittadini e imprenditori agricoli.

E’ stato inaugurato il primo farmers market al coperto della provincia

IL CONTA PUNTI

I Farmers Market, le Aziende agricole, gli Agriturismi e le Cooperative in vendita diretta che al Mese di Aprile hanno aderito alla rete nazionale delle imprese a marchio “PUNTO CAMPAGNA AMICA” sono:

4 3 0 2Vetralla - Il mercato per due Non solo il venerdì mattina: d’ora in poi a Vetralla si potrà fare la spesa a km 0 anche il lunedì mattina nella frazione Cura. Sui banchi vendita prodotti locali, stagion-ali e garantiti dal produttore. La risposta dei consumatori testimonia che questo modo di fare la spesa è entrato or-mai nelle abitudini quotidiane dei cittadini che mostrano di apprezzare molto la possibilità di acquistare i prodotti della filiera agricola italiana.

N° IV _ APRILE 2011

I Produttori del primo mercato di Ascoli

98 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

Giovedì 24 marzo, è stato costituito il Consorzio Produttori di Cam-pagna Amica, una cooperativa

agricola SPA che ha lo scopo di com-mercializzare, trasformare e valorizzare i prodotti agricoli ed alimentari dei soci nell’ambito del progetto "Filiera agrico-la italiana". Ne parliamo con il neo Pres-idente eletto, il dr. Claudio Filipuzzi.

D. Presidente, perché nasce questo Consorzio e qual è il progetto?

R. Il progetto di Coldiretti della Fili-era Agricola Italiana non può avere un respiro nazionale e un peso economico di rilievo senza una fase organizzativa che consenta ai produttori di vendere direttamente affrancandosi dai limiti della scarsa varietà dell’offerta o dalla localizzazione territoriale. Il Consorzio è uno strumento in mano ai produttori per espandere le possibilità della ven-dita diretta su un livello organizzativo più elevato.

D. In che modo viene garantita la ven-dita diretta se entra un soggetto inter-medio nella filiera?

R. Il Consorzio non è un soggetto in-termedio. È un soggetto agricolo for-mato da produttori che li promuove e li affianca nell’arricchire la varietà dell’offerta. Laddove ve ne sia la neces-sità e l’opportunità interviene diretta-mente nella gestione dei punti vendita.

D. Non si rischia di allungare la filiera in questo modo?

R. La lunghezza della filiera si misura in numero di passaggi dal produt-

valori e delle conseguenze economiche e sociali che sottostanno alle scelte di consumo quotidiano. In un secondo tempo speriamo che un messaggio di questo tipo possa essere recepito anche dalla GDO portando a prassi diverse delle attuali nei confronti di noi produ-ttori così come dei consumatori.

D. Come si forma il prezzo in questa “filiera corta”?

R. La base di partenza è un prezzo equo al produttore: un prezzo in grado final-mente di ripagare il produttore del pro-prio lavoro e dei rischi connessi, cosa che oggi non avviene. Sarà il produttore stesso che, all’interno delle logiche di mercato, deciderà il valore del proprio prodotto. Si tratta di una vera e propria rivoluzione copernicana!Alla formazione del prezzo di vendita concorreranno poi altre voci di costo quali ad esempio la logistica, se esiste e nella misura minima indispensabile, le attività accessorie del Consorzio e la quota per la gestione del punto vendita..

D. Non c’è il rischio che il consumatore trovi prezzi più alti rispetto alla GDO?

R. La GDO usa spesso artifici (prezzi civetta, sottocosto, promozioni…) che poi scarica sui produttori. Se un pro-dotto viene proposto ad un prezzo infe-riore a quello di costo (ed a volte perfino a quello di produzione) è evidente che qualcuno pagherà a monte o a valle… Noi vogliamo un sistema trasparente in cui sia chiaro il patto tra produttore e consumatore, senza sotterfugi e ingan-ni: nove volte su dieci questo significa più reddito all’agricoltore e prezzo infe-riore per il consumatore.

D. Quali sono dunque i vantaggi per i consumatori?

R. Certezza della provenienza dei pro-dotti (agricoli e italiani), scoperta di

tore al consumatore: questa ha lung-hezza uguale a uno. Più corta c’è solo l’autoconsumo! Da qui in avanti la filiera si allunga a causa dei passaggi di mano. Il Consorzio consente di mante-nere il più vicino possibile il produttore a consumatore. Non confondiamo poi la lunghezza commerciale della filiera con i chilometri percorsi dal prodotto.

D. Come si concilia questo con il con-cetto del Km zero?

R. Il Km zero si sposa benissimo con le piccole produzioni in grado di essere as-sorbite dai mercati locali e che dunque trovano soddisfazione economica entro un breve raggio dal luogo di origine. Noi dobbiamo dare risposta anche alle aziende, singole o associate, che hanno grande disponibilità di prodotto e che dunque deve essere distribuito a livello interregionale o nazionale, usufruendo di una rete di punti vendita e di servizi evoluti quali la ad esempio la logistica. L’intelligenza della gestione dovrà essere quella di evitare inutili “ giri turistici” ai prodotti, con conseguenti minori costi economici ed ambientali, a tutto vantag-gio dei consumatori e dei produttori.

D. Sembrerebbe un’alternativa alla dis-tribuzione organizzata…

R. Non proprio. I punti di contatto con la GDO e la distribuzione in gen-erale sono solo quelli legati ad una necessità di presenza territoriale e di organizzazione logistica, ma si fermano qui. I valori e le attese sono completa-mente diversi: il progetto vuole ridare protagonismo a chi produce e portare i cittadini ad essere più consapevoli dei

produzioni tipiche finora bandite in quanto “non standard” e riscoperta della stagionalità, oltre naturalmente alla già citata trasparenza sulla formazi-one del prezzo.

D. Come si chiameranno questi punti vendita che nasceranno sul territorio?

R. La catena dei negozi si chiamerà “Campagna Amica, La Bottega”. Avrà un’insegna che mantiene i segni distin-tivi oggi conosciuti attraverso i Mercati e le Fattorie di Campagna Amica e un format in grado di consentirne una chi-ara identificazione su tutto il territorio nazionale: una vera rete.

D. Chi volesse aprire una Bottega di Campagna Amica, cosa deve fare?

R. Il primo, decisivo passo è quello di mettersi in contatto con il Consorzio Produttori di Campagna Amica. Si af-fronteranno regole, problematiche ed opportunità. Da lì in poi la strada è in discesa…

D. Quando aprirete la prima Bottega?

R. Presto, molto presto: stiamo de-finendo gli ultimi dettagli tecnico am-ministrativi, ma fin da ora ci si può fare avanti per iniziare un percorso che ci porterà sicuramente lontano.

“UNO STRUMENTOIN MANO AI PRODUTTORI PER ESPANDERE LE POSSIBILITÀDELLA VENDITA DIRETTA”

L’INTERVISTAL’INTERVISTA

E’ NATO IL CONSORZIO DEI PRODUTTORI DI CAMPAGNA AMICAIL PRESIDENTE CLAUDIO FILIPUZZI RACCONTA IL NUOVO PROGETTO

N° IV _ APRILE 2011

di Raffaella Cantagalli

Il Presidente Claudio Filipuzzi

10 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA 111110 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

Il fatturato medio è aumentato del 20% e molti produttori assumono manodopera

Crescono i Mercati di Campagna Amica, cresce l’occupazione. L’indagine presentata da Swg e Coldiretti in occasione della I Assemblea Nazionale dei Presidenti degli Agrimer-

cato evidenzia, infatti, che lo svilupo della rete di vendita diretta ha effetti positivi anche sul fronte del lavoro.Dalle interviste ai produttori agricoli risulta che i principali ef-fetti della partecipazione ai Mercati di Campagna Amica sono un aumento del fatturato aziendale (in media nell’ordine del 20%), come dichiarato dal 57% degli intervistati, ed una mag-giore sicurezza dello smercio dei prodotti, 51% del campione. I vantaggi legati alla partecipazione ai Mercati di Campagna Amica non si fermano però qui, un altro 21% di produttori agri-coli segnala anche altri migliorie, tra cui le variazioni intervenute nella gestione del lavoro in azienda.Analizzando questa informazione in modo più specifico, si nota infatti che, conseguentemente alla scelta di effettuare la vendita diretta presso i Mercati di Campagna Amica, un 40% di aziende ha impiegato la manodopera in modo diverso; un ulteriore 39% degli intervistati ha potenziato la propria forza lavorativa, sia ricorrendo a manodopera familiare in modo stabile (39%) o saltuario (43%); sia ricorrendo a salariati esterni (18%). Tra le forme di impiego utilizzate, prevale il part time stabile (32%), mentre è marginale l’impiego saltuario (3%) o a tempo pieno (3%).

L’impatto dei Mercati di Campagna Amica, per-ciò, oltre ad avere un effetto economico diretto sul reddito aziendale, mostra anche un effetto positivo sull’occupazione, dato questo non tras-curabile in un periodo di crisi economica e la-vorativa come quello attuale, in cui il tasso di disoccupazione nazionale è superiore all’8%, con punte del 28% per la disoccupazione gio-vanile (ISTAT febbraio 2011).

Si anche se le risorse sono le stesse, ora le impieghiamo in modo diverso

Si abbiamo potenziato la nostra forza lavoro

No, non c’è stata alcuna variazione

Non risponde

È VARIATA LA GESTIONE DELLA FORZA LAVORO IN AZIENDA DA QUANDO PARTECIPA AI MERCATI DI CAMPAGNA AMICA?

39%40%

7% 14%

AUMENTO DEL FATTURATO

MAGGIOR SICUREZZA DI SMERCIO

ALTRI VANTAGGI

AUMENTO DEL PREZZO DI VENDITA

NON RISPONDE

0 20 40 60

ITALIA

MERCATI CAMPAGNA AMICA

più di 64 anni

55 - 64 anni

45 - 54 anni

35 - 44 anni

sotto i 35 anni

0 10 20 30 40 50 %

CON CAMPAGNA AMICACRESCE ANCHE L’OCCUPAZIONE

IL SONDAGGIO IL SONDAGGIO

Sono i giovani a raccogliere la sfida della vendita di-retta. Dalle 363 interviste ai produttori coinvolti in Mercati di Campagna Amica, c’è una sorprendente

inversione di tendenza rispetto al panorama agricolo na-zionale. Risulta infatti un’età media dei conduttori ab-bastanza bassa e decisamente in controtendenza con le statistiche nazionali sull’età dei conduttori delle aziende agricole italiane (il 21% degli intervistai è tra i 18 ed i 34 anni; il 33% dai 35 ai 44 anni ed il 30% tra i 45 ed i 54 anni. Solo il 15% è di età compresa tra i 55 ed i 64 anni ed addirittura l’1% ha oltre 64 anni. Non si può fare a meno di notare come la vendita diretta sia un modo per consentire ai giovani di rimanere in azienda.

Il contatto con il pubblico e la sfida della vendita diretta sono attività che gratificano, non solo economicamente ma anche dal punto di vista professionale, per il lavoro svolto nella propria azienda, ridanno nuove prospettive di sviluppo alla propria attività e senso ad un lavoro sp-esso duro, ma che riesce a dare più soddisfazione di altri (a tale riguardo, su una scala di importanza da 1 a 10 gli intervistati hanno segnalato il “contatto diretto con il cliente”con un 9, posizionandolo in testa ai fattori che contribuiscono al successo della vendita diretta). Tutto ciò permette finalmente ai giovani di rimanere in azienda non come ripiego, ma come precisa volontà im-prenditoriale, ed i numeri dell’indagine lo dimostrano.

VENDITA DIRETTA, I GIOVANI RACCOLGONO LA SFIDALE DICHIARAZIONI DEGLI AGRICOLTORI INTERVISTATI

I VANTAGGI INDICATI DAI PRODUTTORI

ETÀ DEGLI AGRICOLTORI: CONFRONTO ITALIA - MERCATI DI CAMPAGNA AMICA

IL SONDAGGIO COLDIRETTI-SWG METTE IN EVIDENZA GLI EFFETTI POSITIVI DEI FARMERS MARKET SUL FRONTE DEL LAVORO

N° IV _ APRILE 2011

di Silvia Paolini

12 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA 13

DAI, SCATTA LA CAMPAGNA!

Porta la macchina fotografica quando fai a fare la spesa! Questo è lo slogan, “Scatta la Campagna” è l’iniziativa. Un concorso fotografico che vuole premiare chi, con occhio at-tento, si reca presso i Mercati di Campagna Amica e cattura con le proprie fotocamere o i propri telefonini i momenti, i volti, l’anima dei nostri Mercati. Un concorso fortemente voluto da Fondazione Campagna Amica e al quale ha creduto anche il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che ha dato il proprio patrocinio. Ci ha quindi seguito anche la Nuova Ecologia che, con l’attenzione di chi segue tutto ciò che ruota attorno all’ambiente, ha voluto dare anche il proprio apporto nel voler comunicare quanto può

essere forte il rapporto fra i nostri consuma-tori e i nostri produttori. Adesso tocca anche a voi partecipare, perché tutti possono trasferire un’emozione. L’obiettivo di “Scatta la Cam-pagna” è portare in primo piano i protagonisti della distribuzione a chilometro zero che garan-tisce sempre qualità, convenienza e rispetto per l’ambiente. In altre parole, vogliamo portare in primo piano voi! Per informazioni scrivi a:[email protected] oppure visita i siti www.campagnamica.it o www.lanuovaecologia.it.

VIA AL CONCORSO FOTOGRAFICO SUI MERCATI DEGLI AGRICOLTORI

CONCOR SOIPorta la macchina fotografica quando

vai a fare la spesa! Negli oltre 1000

mercati contadini, dove gli agricoltori

vendono senza intermediari i propri

prodotti, arriva “Scatta la campa-

gna!”, un concorso fotografico lan-

ciato da Fondazione Campagna Amica

e dal mensile La Nuova Ecologia, che invita

i consumatori a raccontare con un’imma-

gine i propri “produttori del cuore”, a

ritrarre i volti e i momenti più significa-

tivi che si creano ogni giorno nei farmer’s

market italiani. È facile: basta scattare una

foto (anche con il telefonino) e spedirla

al nostro concorso per posta elettro-

nica o posta ordinaria. Insieme

all’immagine dovrai inviare una

scheda di partecipazione e

una breve presentazione del

mercato o del produttore,

del luogo o del momento

che hai voluto ritrarre. Le foto

pervenute si potranno guardare sui

siti web www.campagnamica.it e

www.lanuovaecologia.it. Al termine

del concorso una giuria di esperti le

valuterà indicando i vincitori. In palio ci

sono prodotti alimentari per 3.500 euro (divisi

nelle tre sezioni) da ritirare nei mercati di

Campagna amica.

Allora, tutti pronti? Il concorso,

realizzato in collaborazione con

Coldiretti e Legambiente, è rivolto

a tutti coloro che amano fare la

spesa nei mercati di vendita diretta e

che vogliono contribuire a farli conoscere,

compresi i fotografi professionisti.

“Scatta la campagna!” per portare in

primo piano i protagonisti della

distribuzione a Km zero che garan-

tisce qualità, rispetto dell’ambiente

e convenienza. Aspettiamo le imma-

gini anche del tuo mercato contadino

del cuore!

Info: [email protected],

Fotografico

Dal tuo mercato Campagna Amica

il calore, il sapore, i volti immortalati

nel tempo della memoria

➤ www.campagnamica.it

➤ www.lanuovaecologia.it

[email protected]

FONDAZIONE

IL TARTUFO? E’ AGRICOLO!

Cosa fare in caso di vendita di un trattore rottamato? Ecco i consigli dell’esperto per una corretta procedura.

la Coltivazione del tartufoDomanda: Il tartufo non è presente nella prima parte ta-bella “A”, pertanto ai fini Iva si deve applicare il regime normale, nel caso di produzione di tartufi da piante mi-corizzate il reddito è riconducubile al reddito agrario del terreno?Risposta: L’attività di coltivazione e raccolta di tartufi ri-entra fra le attività agricole di cui all’articolo 2135 c.c., a condizione che la stessa coltivazione venga esercitata sul proprio fondo. Ai fini delle imposte dirette, il reddito è determinato – per le persone fisiche – catastalmente, ai sensi dell’art. 32 del Tuir. Diversamente, nel caso di raccolta di tartufi su fondi altrui, viene a configurarsi un’attività diversa da quella agricola, ferma, in termini fiscali, la specifica disciplina prevista a favore dei rac-coglitori occasionali. Ai fini Iva, non è applicabile alcun regime speciale. Di conseguenza, la determinazione dell’imposta avverrà nei modi ordinari (aliquota 20%).

Vendita trattore rottamatoDomanda: Un impresa agricola individuale proprietaria di un vecchio trattore, bene strumentale, non più a nor-ma con la legislazione in materia di sicurezza, restituisce le targhe ed effettua le pratiche per la rottamazione in Motorizzazione Civile. Il trattore viene venduto ad una ditta che si occupa di ritiro di materiale ferroso e fattu-rato senza applicazione Iva ai sensi dell’articolo 74 Dpr 633/72 per un importo di Euro 500,00 e viene rilasciato il formulario in quanto rifiuto speciale. Quale è il cor-retto trattamento ai fini reddituali di quanto incassato per la vendita di materiale ferroso ex trattore bene stru-mentale da parte di una azienda agricola?Risposta: Ai fini Iva, la procedura è corretta, poiché si tratta della cessione di un bene rientrante nella discipli-na di cui all’articolo 74, settimo comma, del Dpr n. 633 del 1972. Si tratta della cessione di un bene “che non può essere reimpiegato secondo l’ordinaria destinazione senza essere sottoposto ad ulteriore lavorazione”. Come precisato dalla circolare n. 28 del 2004, in presenza di tale condizione è obbligatoria l’applicazione dell’Iva con il meccanismo del reverse charge. Ai fini reddituali il corrispettivo della cessione non è rilevante perché:- se si considera cessione di bene strumentale, il medesimo sarebbe assorbito nel reddito agrario di cui all’articolo 32 del TUIR; - se si tiene conto del “doppio passaggio” (destinazione a finalità estranea e successiva rivendita), il primo - per i motivi di cui al punto precedente - non è rilevante, e il secondo non parimenti rilevante perchè non contemplato tra i redditi diversi di cui all’art. 67 del medesimo TUIR.

COLTIVAZIONE NEL REDDITO AGRARIO SE FATTA SUL PROPRIO FONDO

L'ESPERTO FISCALISTAdi Domenico Buono

N° IV _ APRILE 2011

1514 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

CARNE CLONATA, PERCHÈ DIRE NO

Clonazione – Cos’è?Nella moderna genetica, e nelle scienze biologiche applicate in genere, la clonazione è la tecnica di produzione di copie genet-icamente identiche di organismi viventi tramite operazioni di in-gegneria genetica atte a preservare integralmente il patrimonio genetico del donatore nel neo organismo . In questa ultima ac-cezione il termine è divenuto di uso comune a partire dagli anni novanta, quando prima Neal First (1994), quindi Ian Wilmut (il padre della famosa pecora Dolly - 1996) provarono a clonare, con successo, una pecora. Clonare in laboratorio un organismo, in questo caso, significa creare ex-novo un essere vivente che pos-siede le stesse informazioni genetiche dell’organismo di partenza. Quindi le moderne tecniche di clonazione prevedono il preleva-mento e trasferimento del nucleo di un somatocita (cioè di una cellula somatica) dell’organismo da clonare in una nuova cellula uovo della stessa specie dell’organismo da replicare. Poiché il nu-cleo contiene quasi tutte le informazioni genetiche necessarie per realizzare una forma di vita, l’uovo ricevente si svilupperà in un organismo geneticamente identico al donatore del nucleo.

Alimenti derivati da animali clonati – Lo stato della legge- La carne e i derivati degli animali ottenuti tramite tecniche di clonazione NON sono attualmente commercializzati all’interno dell’Unione Europea. Per esserlo ne dovrebbe essere fatta richi-esta attraverso l’iter previsto dal Regolamento CE 258/97 per l’approvazione dei novel foods, in quanto “prodotti e ingredienti alimentari sottoposti ad un processo di produzione non general-mente utilizzato”.- Possono invece circolare liberamente la carne e i derivati della progenie degli animali clonati, in quanto ottenuti tramite tec-niche convenzionali quali la riproduzione naturale o la fecondazi-

one assistita, pur essendo il genitore o donatore un animale clonato.- Non esiste attualmente nell’Unione Europea una legge specifica sulla clonazione, che si oc-cupi anche degli alimenti derivati da animali clonati e loro progenie. Il Parlamento europeo la caldeggia, e sostiene che si dovrebbe vietare la circolazione di qualsiasi alimento derivato da cloni, inclusa la progenie. Il Consiglio d’Europa ha insistito per mantenere gli animali clonati all’interno del regolamento per i novel foods, per coprire il vuoto legislativo in cui tali prodotti cadrebbero nell’attesa di tale legge, aprendo di fatto le porte alla loro legittimazione e all’attuale libera circolazione dei prodotti derivati dalla progenie di animali clonati. La Commissione tende a considerare la progenie di animali clon-ati, e gli stessi animali clonati, come equivalenti ad animali ottenuti con altre tecniche, sostenuta dai pareri scientifici di EFSA.

Problematiche aperte- Non esiste attualmente una dose di informazi-oni scientificamente attendibili ed esaustive sug-li effetti del consumo di carne clonata da parte dell’uomo. - Vi sono seri dubbi sull’eticità di tale pratica. Il Comitato Europeo per l’Etica si dichiara contrario alla clonazione, e i sondaggi di Euro-barometro rilevano le medesime preoccupazio-ni da parte dei cittadini.- Si teme per gli effetti nocivi su ambiente e biodiversità.- Gli animali clonati vivono in media meno de-gli altri, e manifestano problemi di salute mag-giori. - Le tecniche di clonazione sono molto dispen-diose. Non conviene dunque economicamente utilizzarle per la produzione di animali da mac-ello o a fini alimentari.- Le opinioni dei consumatori sia europei che specificatamente italiani risultano chiare dai sondaggi: la forte maggioranza della popolazi-one non è interessata all’acquisto di alimenti derivati da animali clonati, se non fortemente contraria per motivi sia etici che di non fiducia sulla salubrità di tali prodotti. Tale mancanza di fiducia investe anche i prodotti derivati dalla progenie, per i quali il 78% degli italiani ha di-chiarato di ritenere necessario un sistema di eti-chettatura, attualmente assente.

La situazione attuale e tutti i rischi per imprese e consumatori

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di Rolando Manfredini

ITINERARI DEL GUSTOdi Fabio Cagnetti

IL POSTO DELLE FRAGOLELa prima domenica di giugno l’appuntamento è con la Sagra delle fragole che riprende un’antica celebrazione romana

I Castelli Romani stanno attraversando un’importante fase di rinnovamento e rilancio per quanto riguarda la pro-

duzione vinicola: Frascati Superiore e Frascati Cannellino hanno appena otte-nuto la DOCG, mentre gli addetti ai la-vori riscoprono –qualcuno senza poter trattenere lo stupore- le eccellenze qui prodotte nei decenni passati. Non meno rilevante, tuttavia, è il patrimonio gas-tronomico dell’area, tra il pane di Gen-zano e quello di Lariano, la porchetta di Ariccia, il carciofo di Cori e altre specialità, fra cui è necessario ricordare le fragoline di Nemi, che pur essendo il più picco-lo comune dei Castelli è particolarmente ricco di storia, tra la villa di Cesare, il Tempio di Diana Nemorense e il museo che ospitò le navi romane purtroppo distrutte in un incendio nel 1944.Nella mitologia romana, le fragole sono le lacrime della dea Venere per la morte dell’amato Adone, ucciso da Marte su istigazione della gelosa e vendicativa Persefone. La scienza agronomica, in-vece, ci dice che è il microclima lacustre –caratterizzato da temperature fresche d’estate e miti d’inverno e da una buona umidità- a permettere la crescita anche spontanea delle fragole. La varietà più tipica e diffusa è la fragola rifiorente, Fragaria vesca semperflorens, piccola e

assai profumata: dal peso medio di un grammo e dalla forma tipicamente al-lungata, è di coltivazione piuttosto im-pegnativa, ha la caratteristica di fiorire per tre o quattro anni e i suoi frutti, di coltivazione piuttosto impegnativa, gi-ungono sul mercato tra il mese di aprile e quello di giugno. Tra maggio e giugno si trovano anche le fragole di bosco pro-priamente dette, di forma tondeggiante, oltre a varietà di maggiori dimensioni meno caratteristiche ma comunque col-tivate qui da lungo tempo. Ed è proprio la prima domenica di giugno che a Nemi

si svolge l’ormai cel-ebre Sagra delle Fragole, erede di un’antica cel-ebrazione che si svolgeva

a Roma in piazza Campo de’ Fiori il giorno di Sant’Antonio da Padova (13 giugno) e che fu soppressa con l’unità d’Italia, prima di essere recuperata pro-prio in quel paese che tradizionalmente, come ci riportano scritti ottocenteschi, riforniva di fragole, oltre che di fiori fre-schi, la Capitale.Le fragoline hanno un limitato apporto calorico, ma contenuti significativi di Potassio, vitamine B1, B2, C e PP a fronte di poco Sodio; vengono consu-mate prevalentemente al naturale, con zucchero e limone, panna o gelato, ma va ricordata anche la tradizionale pro-duzione di liquori.

LA PICCOLA NEMI E’ DIVENTATA UNO DEI CENTRI PRODUTTIVI PIU’ IMPORTANTI

TRA I CASTELLI ROMANI UN

MICROCLIMA IDEALE

FONDAZIONE

Non tutti i materiali presentati come rispettosi dell’ambiente hanno le caratteristiche previste dalla legge. Nei Punti e nei Mercati di Campagna Amica si promuovono i sacchetti ecocompatibili

Con il nuovo anno e l’entrata in vigore del Decreto Legge78/2009 relativa alla biodegradabilità e compostaggio dei materiali, sono molti i materiali proposti come “rispettosi dell’ambiente” anche se non lo sono e possono essere causa di errata ed ingannevole informazione. I riferimenti corretti sono quelli presenti nella norma En 13432 che colma alcune lacune della precedente di-rettiva 94/62/Ce che presentava punti non chiari: ad esempio il sacchetto in polietilene riportante il marchio “biodegradabile”. Per “plastica biodegradabile” si deve intendere un tipo di mate-riale che si biodegrada ovunque come qualsiasi sostanza organica naturale. Il problema è nel tempo in cui avviene tale processo. Perciò il termine biodegradabile, in assenza di ulteriori specifiche, è aleatorio se non addirittura fuorviante. Il 22 Dicembre 2010 con il provvedimento 21942 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato tre aziende attive nell’ambito della commercializzazione di shoppers per pubblicità ingannevole nei confronti dei consumatori. I messaggi in questione erano volti a promuovere l’utilizzo dell’additivo chimico ECM Masterbatch Pellets attraverso vanti relativi alla capacità dello stesso di rendere biodegradabili e compostabili svariate materie plastiche tradizion-ali, nonché alla superiorità dello stesso rispetto al prodotto Ma-terbì commercializzato dalla Novamont. Al contrario di quanto affermato dalle tre aziende, le plastiche trattate con ECM sono risultate, ad un’analisi condotta dall’Istituto Superiore di Sanità,

COME RICONOSCERE LE SHOPPERS “GIUSTE”

MATERIALI NATURALI, PER SAPERNE DI PIÙBUSTE BIODEGRADABILI? SI’ MA OCCHIO AGLI INGANNI

“scarsamente biodegradabili” ossia biodegrada-bili in tempi lunghi e a maggior ragione da non considerare compostabili ai sensi della norma-tiva vigente. Alla luce di tale sentenza è bene chi-arire i concetti di biodegradabilità e composta-bilità al fine di evitare errate comunicazioni e per indirizzare al meglio i comportamenti da at-tivare all’interno della rete dei Punti Campagna Amica (mercati, punti vendita aziendali, agrit-urismo, cooperative). Inoltre, per quanto detto sinora, si richiede la massima attenzione nella distribuzione di shoppers prodotti con materiali plastici nella rete dei punti Campagna Amica. Auspichiamo senza dubbio che si sviluppi sem-pre più l’utilizzo della classica sporta prodotta con vari tessuti e in questa fase di transizione la vendita di shoppers in Materbì. Si ricorda a tal proposito che la Novamont, titolare del brevetto Materbì, ha un accordo con Coldiretti Terni per la fornitura della materia prima necessaria a sos-tenere la produzione di “bio-shoppers”. Con lo stesso spirito ricordiamo che nei punti Campag-na Amica, oltre ai bio-shoppers, è obbligatorio, quando necessario, impiegare materiali usa e getta compostabili al 100% (piatti, posate etc.) e che è possibile acquistare tali materiali da Ecoz-ema con cui è tutt’ora in piedi un accordo per una fornitura personalizzata. I prezzi di questi utensili, che spesso sono stati considerati ecces-sivi, risultano ad oggi rivisti e scontati del 20% + 20% rispetto al 2009.

Biodegradabilità: è un processo naturale che avviene in presen-za di batteri saprofiti che decompongono i materiali in sostanze semplici che rientrano nei normali cicli bio–geo-chimici. La velocità di biodegradazione è differente da materiale a ma-teriale, ma è importante capire che tutte le sostanza organiche vanno incontro a tale processo. Perciò si può dire che, per esem-pio, un normale shopper in polietilene si biodegrada in un arco di tempo che va dai 100 ai 1000 anni. È evidente che questi non sono tempi sostenibili per i normali cicli della natura.

Compostabilità: secondo la norma EN 13432, un materiale per definirsi “compostabile”, deve possedere le seguenti caratteristiche:

• degradarsi almeno del 90% in 9 mesi se sottoposto ad un am-biente ricco di anidride carbonica; • tali valori vanno testati con il metodo standard EN 14046 (anche chiamato ISO 14855); • a contatto con materiali organici per un periodo di 3 mesi, la massa del materiale deve essere costituita almeno per il 90% da frammenti di dimensioni inferiori a 2 mm; • tali valori vanno testati con il metodo standard EN 14045; • il materiale non deve avere effetti negativi sul processo di com-postaggio; • bassa concentrazione dei metalli pesanti additivati al materiale; • valori di pH entro i limiti stabiliti; • contenuto salino entro i limiti stabiliti;• concentrazione di solidi volatili entro i limiti stabiliti; • concentrazione di azoto, fosforo, magnesio e potassio entro i limiti stabiliti.

Il Compostaggio è quindi il processo attraverso il quale una sostanza si biodegrada più velocemente del normale in situazioni controllate ed in apposite strutture destinate allo scopo.

ACCORDO TRA COLDIRETTI TERNI E NOVAMONT PER LE BIO-SHOPPERS FATTE IN MATERBÌ

di Daniele Taffon

1716 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

FONDAZIONE FONDAZIONE

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18 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA 19

Gli attuali ricettari, che fanno la fortuna di Autori desiderosi di soddisfare la più recente attenzione del pubblico per pietanze, piatti e ingredienti fir-

mati e trascritti come si potrebbero leggere in un manu-ale tecnico, prestano poca attenzione all’aspetto sociale delle scelte alimentari. Roberto Barbolini con Ricette in famiglia (Garzanti, pagg. 157, prezzo € 16 ) intraprende, invece, un racconto coinvolgente e partecipato sulla di-mensione sociale del cibo in quanto capace di evocare una qualità costituita, prima di tutto, dai valori familiari e domestici della mensa. Se il gusto è, dunque, relegato in un ambito puramente fisiologico, decisamente impor-tante è la reinvenzione degli affetti e delle identità attraverso saperi orali e gestuali della cucina di casa dove si ritrovano e si riconoscono risorse e valori affettivi che rendono l’individuo partecipe di una comunità e della terra che lo circonda: il vero antidoto ai cambiamenti portati dalla modernità. Dal flan di cer-vella, alla lepre arrosto, le singole ricette sono, di volta in volta, combinate con le trovate pubblicitarie (l’idrolitina, la prima acqua frizzante fatta con le bustine) o con il ricordo della brillantina Linetti e presentate insieme alle vicende televisive del mago Zurlì, o al profilo del “tra-gattino” di paese (quello che s’arrangia). Scorrono, così, veloci le pagine che parlano di un secolo che si chiude su un piatto di patatine all’happy hour trangugiato in piazza o in una degustazione di sushi al secondo la tendenza del momento.Dall’atmosfera della dimora di campagna fino a quella del bilocale metropolitano il racconto coinvolge un ca-rosello di personaggi: una mamma sempre ai fornelli, un babbo dall’olfatto sopraffino, l’amico che sposa solo donne giapponesi, il cugino che vuole globalizzare le tigelle (crescentine) in un fast food. Tutto inizia con un taccuino tramandato dalla nonna Armida alla figlia. Un moleschino a quadretti scritto in bella calligrafia che ri-porta segreti e appunti per la preparazione di pietanze tipiche dell’Appennino.Un elogio della semplicità, come nel caso del “lattemiele sull’africano” un budino particolare capace di incantare anche una piccola bimba che scopre gli appunti della bis-nonna e corre dai suoi genitori gridando che da grande vuol “fare la cucinaia”.I capitoli sono ricchi di spunti divertenti che invitano

comunque a pensare come la produzione, il mercato e la cultura assumono caratteri che inevitabilmente ten-dono ad eliminare diversità e specificità che, invece, arricchiscono i sapori locali o di comunità. È il caso dell’avventura del Maliverni che pianta tutto per andare in India a promuovere le crescentine per rispondere alla proliferazione in Italia della salsa chutney e pollo tan-doori, fantasticando sulla piadina paragonata al roti o al chapati indiano.Ed è sempre il racconto a dare la risposta giusta. Per fare le tigelle (particolare pane modenese che prende il nome dalle piastre fatte con la terra di creta per la cottura nel

camino) bastano acqua, farina e sale al massimo un po’ di lievito di birra o del latte per ammorbidirla. Ma una nota ben sottolineata dalla saggia au-

trice del block notes dice che il suo quid rimane il tocco celtico del lardo tritato con aglio e rosmarino. Il piacere indimenticabile di una torta fatta in casa è il passaggio fondamentale per saper gustare anche il Kheer di De-hli. Perché fondamentale è la radice del gusto, quella legata al territorio d’origine: allora sì che si può pensare di diventare dei gourmet professionisti in grado di av-venturarsi in un safari delle cucine globali senza perdere la bussola per l’orientamento.Un po’ come far la spesa in un mercato di Campagna Amica e cucinare seguendo i dettami delle ricette di casa, evocando ciascuno propri ricordi e vicende conviviali perché – e sarebbe difficile smentire – qualsiasi ricordo si lega ad un sapore tradizionale ed al gusto originale che solo prodotti “autentici” sono in grado di riproporre.

Sono passati appena 2 anni da quando il Presidente Marini lanciò al Palalottomatica di Roma, davanti a 10.000 produttori, il progetto Coldiretti per realiz-

zare una grande filiera del prodotto agricolo autentica-mente italiano, come risposta al furto di valore e al furto d’immagine che l’agricoltura subisce nel nostro Paese.In questi 2 anni Fondazione Campagna Amica - incari-cata della costruzione della impalcatura portante del Pro-getto - si è messa in moto con tutto il sistema territoriale Coldiretti per realizzare una grande “Rete di imprese” agricole in vendita diretta. Una Rete che oggi è già fat-tivamente parte integrante di una nuova filiera agricola capace di assicurare nuove quote di valore aggiunto alle imprese aderenti e indubbi vantaggi ai consumatori.Un insieme di imprese che consapevolmente, a tratti quasi entusiasticamente, ha sposato i valori e gli assunti pro-pri della filosofia di Campagna Amica e che oggi con l’ attività di vendita diretta al consumatore sono diventati un formidabile strumento di comunicazione e condivi-sione con la società. Un circuito di imprenditori agricoli riconoscibili che sono diventati dei “testimonial” del vero prodotto agricolo italiano, ma anche dei promotori delle mille campagne e dei mille territori che fanno del nostro Paese un grande patrimonio enogastronomico da tutelare e valorizzare.

Perché siamo una Rete

Una rete di imprese che si può definire tale perché è com-posta da imprenditori che dalla Sicilia al Trentino hanno:• Lo stesso marchio distintivo;• Lo stesso regolamento d’uso del marchio;• Le stesse regole comportamentali;• Lo stesso codice etico ambientale;• Lo stesso sistema di controllo ramificato in ogni più remoto angolo del Paese, costituito dalle Imprese Verdi

LE RICETTE DELL’IDENTITÀ

DA BARDOLINI UN RACCONTO SULLA DIMENSIONE SOCIALE DEL CIBO

Nei saperi e nei gesti della cucina di casa si ritrovano i valori affettivi dell’individuo

provinciali ed un unico Ente terzo che controlla il controllore.Sono produttori che: Hanno una stessa tipologia produttiva e una stessa origine territoriale e che vendono prodotti freschi, stagionali, a Km zero con diretto legame al proprio territorio.

Perché parliamo di Rete

Una Rete di imprese che è anche un vero e proprio circuito commerciale molto composito dove insieme ai mo-menti di vendita collettiva, rappresen-tati dai nostri mercati di Campagna Amica, abbiamo cominciato ad ac-creditare anche aziende agricole che fanno vendita diretta in azienda o in punti vendita extra aziendali, coopera-tive, consorzi di produttori ma anche imprenditori e ristoratori del vero Made in Italy a Km zero che fanno rif-erimento ai nostri produttori.Una Rete di imprese che sta diventan-do un nuovo canale distributivo del vero prodotto agricolo italiano, un terzo incomodo tra GDO e commer-cio tradizionale, complementare ma distinta, a cui guardano con interesse milioni di consumatori. A questi sog-getti fin dalle prossime settimane si af-fiancherà una nuova figura dalle forti valenze commerciali: “le Botteghe” di Campagna Amica. Ovvero dei nuovi spazi di vendita diret-ta del vero prodotto agricolo e italiano dei nostri territori. Insomma un in-sieme di soggetti che si riconoscono nei principi e nei contenuti dal manifesto politico di Coldiretti e negli assunti fondativi di Campagna Amica e che sono riconoscibili dal consumatore dal format di vendita e dai segni distintivi elaborati dalla Fondazione.

A due anni dal lancio del progetto per una Filiera agricola tutta italiana il circuito di Campagna Amica è diventato realtà

CAMPAGNA AMICA:IN RETE SI VINCE

LETTO PER VOIdi Stefano Masini

di Toni de Amicis

FILIERA COLTA

Tit.: Ricette di famigliaAut.: Roberto BarboliniEd: Garzanti Libri (coll. Narratori moderni)Pag.: 160Prezzo: € 16.00

N° IV _ APRILE 2011

La rete dei Punti Campagna Amica continua a crescere.

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