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CORSO DI FORMAZIONE “SVILUPPO DELL’INTEGRAZIONE COME RISPOSTA ALLE DIFFICOLTÀ DEI SISTEMI DI WELFARE LOCALE”
Mantova 2012
Le fasi e i principi metodologici di un percorso di programmazione
Alessandro Battistella
Il campo sociosanitario è caratterizzato oggi da una grande complessità derivata da:
mutevolezza degli scenari mutevolezza dei bisogni molteplicità e varietà di attori sociali possibili tensioni fra attori sociali
istituzionali e non carenza di risorse incertezza sulle diverse risorse limitata conoscenza di soluzioni di
efficacia certa progressiva moltiplicazione degli
ambiti di intervento trasformazione delle relazioni fra i
centri di governo del welfare
Alessandro Battistella
Per superare il rischio di una lettura eccessivamente semplicistica o disfattista della di programmazione appare rilevante ed opportuno, assumere teorizzazioni e metodologie, adeguate a fronteggiare la complessità sopradescritta.
Alessandro Battistella
In questo quadro il processo di costruzione di una programmazione sociosanitaria rischia, da un lato, una eccessiva semplificazione dei problemi, dall’altro una esasperazione del livello di complessità dello scenario, con il risultato di considerare ineluttabile il mantenimento dell’attuale frammentazione gestionale.
Alessandro Battistella
LA SCELTA DELL’APPROCCIO PROGRAMMATORIO
OBIETTIVICONSENSO CONFLITTO
CONOSCIUTE A
PROGRAMMAZIONEModello razionale
B
NEGOZIAZIONE
STRATEGIE
SCONOSCIUTE C
SPERIMENTAZIONEModello incrementale
D
DEFINIZIONE
Schema di Thomson-TudenK. Christiensen, “Coping with Uncertainty in Planning, APA Journal, Winter 1985.
Alessandro Battistella
MODELLO RAZIONAL-SINOTTICO
Analisi dei bisogni Definizione degli obiettivi Selezione degli obiettivi secondo scelte di
valore Analisi di tutte le alternative e loro
confronto Analisi delle conseguenze della
applicazione di ogni alternativa in termini di costi e benefici
Scelta della alternativa che permette la massima possibilità di raggiungere gli obiettivi e di minimizzare i costi.
Alessandro Battistella
UNO DEI PRIMI AUTORI A PROPORRE UN APPROCCIO RAZIONALISTA FU L’ECONOMISTA JOHN MAYNARD KEYNES, CHE CONSIDERAVA NECESSARIO CHE LE STRATEGIE FOSSERO ESPRESSIONE DI IDEE PIUTTOSTO CHE DI MEDIAZIONI DI INTERESSI CONTRASTANTI.
Alessandro Battistella
IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE ERA CONSIDERATO ESSENZIALMENTE TECNICO, I PIANIFICATORI DOVEVANO DECIDERE SULLA BASE DI CONOSCENZE ED ESPERIMENTI RAGIONATI, ELIMINANDO PROGRESSIVAMENTE COME VARIABILI DEL PROCESSO DECISIONALE L’INCERTEZZA, IL PREGIUDIZIO POLITICO E LE RICHIESTE DI GRUPPI PARTICOLARI.
Alessandro Battistella
ELEMENTI DI VALORE DEL MODELLO RAZIONALISTA
Ha prodotto utili intuizioni e prospettive sul processo di pianificazione
Ha definito il processo di pianificazione come un “ciclo di attivita’” (Bridgman e Davies 1998)
Ha definito la pianificazione come una serie di stadi distinti
Ha individuato la circolarita’ del processo di pianificazione e ripianificazione
Ha individuato la rilevanza della valutazione nel processo decisionale
Alessandro Battistella
Le tappe del progetto nell’approccio sinottico razionale
Ideazione
Attivazione
Progettazione
Realizzazione
Verifica
Alessandro Battistella
Le principali critiche al modello razionalista
È estremamente prescrittivo Rifiuta come assurde le modalità di
progettazione e programmazione utilizzate nella realtà
Presenta un quadro idealizzato del processo di progettazione e pianificazione
Ignora l’importanza di elementi essenziali nei processi decisionali, quali l’ideologia e i valori
Ha una visione eccessivamente ottimistica sulle capacità decisionali degli esseri umani
Alessandro Battistella
Motivi di crisi del modello razional-sinottico
Gli attori chiamati ad interagire in un progetto sono molti, non legati tra loro da rapporti gerarchici, e comunque non subordinati ad un soggetto decisore.
Le capacità analitiche sulla domanda e sui bisogni sono limitate in rapporto alla complessità del reale.
Le capacità previsionali sono generalmente inadeguate a causa del rapido e spesso radicale cambiamento degli elementi del contesto.
La pianificazione sinottica prevede l’illegittima estensione a complessi collettivi del modello della razionalità individuale.
Richiede troppe informazioni.
Alessandro Battistella
Modello incrementale per prova ed errore
Si parte dalla situazione di fatto, reagendo a stimolazioni occasionali
Definizione di mezzi ed obiettivi non separata: spesso si parte dai mezzi per definire gli obiettivi
Si prendono in considerazione poche alternative, non troppo diverse dagli interventi in atto
Le alternative sono valutate sulla base del consenso espresso dagli attori principali
Viene scelta l’alternativa che raccoglie il maggior consenso, indipendentemente da ogni giudizio sulla sua adeguatezza ad affrontare il problema.
Alessandro Battistella
Il metodo incrementale (1)
Questo metodo si è sviluppato a partire dalle critiche mosse al modello razionalista.
Le decisioni non vengono prese nel contesto di un movimento verso obiettivi predeterminati, basati sulla analisi completa della situazione.
Alessandro Battistella
Il metodo incrementale (2)
Nel processo programmatorio si cerca di trovare risposte rapide a richieste immediate e urgenti, piuttosto che soluzioni a lungo termine a problemi meno visibili ma forse più essenziali.(Lindblom 1959).
E’ il processo del “cavarsela alla meno peggio” (Lindblom).
Alessandro Battistella
Critiche all’incrementalismo (1)
L’idea iniziale del modello incrementale, che la pianificazione coinvolge molti interessi e che le strategie risultano da un processo di adattamento reciproco per ottenere il consenso generale, è stato criticato da diversi autori.
Alessandro Battistella
Critiche all’incrementalismo (2)
In un secondo momento lo stesso Lindblom ha rivisto il modello riconoscendo che il cambiamento non è sempre il risultato di un accordo tra diversi interessi, ma spesso è risultato di una prova di forza tra diversi interessi in cui chi ha più potere prevale.
Alessandro Battistella
La critica più radicale alla prospettiva incrementalista è di alimentare un atteggiamento conservatore, giustificando scientificamente l’inerzia e l’accettazione dello status quo (Dror).
Compito del decisore illuminato è proprio di superare la predisposizione al cambiamento incrmentale.
Alessandro Battistella
Il processo di progettazione concertativo
Il problema e l’ambiente non sono dati a priori come fattori oggettivi
Il processo di interazione tra i diversi soggetti coinvolti prosegue in tutte le tappe di progettazione
Ogni attore continua a essere portatore di sue aspettative pur condividendo un impianto logico comune
Alessandro Battistella
Le tappe del progetto nell’approccio concertativo
Ideazione
Attivazione
Progettazione
Realizzazione
Verifica
Alessandro Battistella
Il processo di progettazione euristico
Esiste un fine, l’individuazione di strategie, un contesto e poi esiste un processo condiviso di ricerca partecipata attraverso cui si definiranno con i destinatari obiettivi specifici, interventi e ipotesi trasformative più mirate
Non si definiscono a priori obiettivi specifici
La centratura è sulla tappa di attivazione
La progettazione di un intervento è intesa come prodotto di percorso e non come luogo di partenza.
Alessandro Battistella