brocure unitinsieme 2009.02.20 - cesip · un “centro diurno socio-educativo e riabilitativo”...
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Ass.ne UNITINSIEME Bari – Rete Naz.le Comunità di CAPODARCO Pagina 1
Via Cancello Rotto, 3 - 70125 Bari (BA)
Telefono/Fax 080.5013677
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Progetto per la realizzazione
di una Comunità di Accoglienza Socio-Riabilitativa
attraverso la realizzazione e l’avviamento di:
“CENTRO DOPO DI NOI”
“CENTRO DIURNO SOCIO-EDUCATIVO E RIABILITATIVO”
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LA NOSTRA MISSION
La nostra Associazione UNITINSIEME di Bari, facente parte della Rete Nazionale delle Comunità di Capodarco, ha come obiettivo primario quello di realizzare nella città di Bari una Comunità di Accoglienza Socio-Riabilitativa, destinata a soggetti maggiorenni in situazione di handicap fisico, privi del sostegno familiare o per i quali la permanenza nel nucleo familiare sia valutata temporaneamente o definitivamente impossibile o contrastante con il progetto individuale.
IL NOSTRO PROGETTO
La Comunità di Accoglienza Socio-Riabilitativa della Associazione UNITINSIEME eserciterà le attività in una struttura idonea ad ospitare:
Un “Centro Dopo di Noi” per disabili fisici senza il necessario supporto familiare;
un “Centro Diurno socio-educativo e riabilitativo” rivolto a persone con disabilità fisico-intelettiva di grado medio-lieve.
LE OPPORTUNITÀ DI OGGI
In data 29.10.2008 l’Assessorato al Patrimonio del Comune di Bari ha concesso in via provvisoria alla nostra Associazione l’immobile di proprietà comunale “ex Scuola Materna Statale ed Elementare STANIC” (Allegato 1).
Detta concessione provvisoria sta diventando definitiva in questi giorni.
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COMUNITA’ SOCIO RIABILITATIVA PER DISABILI FISICI “DOPO DI NOI”
La nostra Comunità Alloggio è la casa famiglia di tutti i disabili fisici a cui è venuto meno il supporto della famiglia di origine.
E’ un ambiente confortevole in cui l’operatore propone una relazione accogliente, calda e affettiva, in modo da poter rispondere alle esigenze emotive e psicologiche del disabile che si trova ad affrontare una nuova situazione di vita.
La comunità alloggio non si caratterizza in modo esclusivo come soluzione in caso di mancato supporto della famiglia, ma anche come strumento che possa aiutare la persona disabile, che ne abbia desiderio, nel perseguimento di una scelta indipendente di autonomia personale.
La comunità alloggio è perciò una abitazione in cui la gestione degli spazi , dei tempi e l’organizzazione sono riservate e stabilite con le persone e per le persone che ci vivono. All’interno della Comunità le persone dovranno sentirsi accolte, potranno esprimere le proprie richieste, i propri bisogni e trovare risposte a qualsiasi esigenza. Dovranno trovare conforto, tranquillità nei momenti più difficili e nei momenti di solitudine.
Si valuta come importante lo svolgimento, naturalmente a seconda delle potenzialità individuali, di alcune attività all’interno della Comunità allo scopo di favorire il riconoscimento e la valorizzazione di ogni singolo abitante della casa, creando in tal modo un ambiente il più possibile caratterizzato da familiarità e da “normalità”.
ATTIVITA’ INTERNE ALLA COMUNITA’
1 Attività domestica
In questa attività si è pensato di includere:
• pulizia e riordino della propria camera da letto;
• preparazione della cucina prima dei pasti;
• riordino della cucina dopo i pasti;
• svolgimento di piccole mansioni riguardanti l’attività di cucina;
• pulizia e riordino di spazi comuni.
Ci pare importante lavorare per una presa in carico da parte delle persone che abiteranno nella Comunità, ciascuno per le abilità che possiede, di tali attività (o parti di esse, e di altre che progetteremo) per contrastare il rischio di far sentire le persone solamente ospiti (nel senso peggiore del termine) della Casa.
Una presa in carico di attività che sono necessarie al miglioramento della propria e altrui qualità della vita, in un reale contesto di auto aiuto si prospetta come necessario affinché la casa venga vissuta come qualcosa di proprio e non solo come un “servizio”.
A queste motivazioni inoltre si associa il valore indiscutibile dell’impegno “lavorativo” come strumento educativo per mantenere e se possibile migliorare le abilità delle persone, importante soprattutto quando viene proposto nello svolgimento di attività che riguardano la propria quotidianità.
2 Cura e igiene della persona
Oltre all’attività assistenziale che la Comunità garantirà, si ritiene importante che ogni persona mantenga (o se necessario acquisisca) abilità legate al prendersi cura di se stessi.
A partire dall’igiene personale in senso stretto a tutto ciò che si ritiene necessario, ad esempio e non in ordine di importanza:
• capacità di regolarsi nell’acquisire uno stile di vita il più possibile salutare (scelte e abitudini);
• capacità di autodeterminarsi in alcune scelte (vestiario, acquisti, …).
3 Attività di orto e giardinaggio (e se possibile cura di animali da cortile)
E’ di dominio comune oramai considerare tali attività come positive, sia se le intendiamo nel loro aspetto di svago e divertimento, ma anche se ne consideriamo il valore educativo del “prendersi cura”, del fare non solo per sé ma anche per gli altri…., e pensiamo alla ricaduta che ciò può avere in una dinamica di persone che si trovano a vivere insieme, con tutte le problematiche che ciò comporta.
Si spera che alcune attività, come quella appena menzionata, possa anche permettere alle persone di trovare un terreno comune che faciliti la relazione e la comunicazione, come a dire che interessi comuni o passioni condivise possano permettere di avvicinare tra loro persone che, almeno in partenza, sono oggettivamente lontane.
4 Attività di “laboratorio”
Per il mantenimento e se possibile l’acquisizione di abilità si sta pensando alla strutturazione di attività mirate che possono comunque avere anche una loro ricaduta di utilità nella quotidianità:
• uso del computer (anche come forma di comunicazione);
• altre attività che potranno originarsi dalla volontà e capacità degli ospiti ma anche dalla volontà e capacità degli operatori.
5 Attività ludico ricreative
• animazione del tempo libero sia individuale che di gruppo;
• ascoltare musica;
• guardare la televisione (anche con l’intenzionalità della condivisione e dell’apprendimento: dvd, programmi di interesse comune, ecc.;
• cura di hobby e interessi personali.
Anche in questo caso si cercherà di lavorare affinché tali attività assumano carattere di normalità e familiarità: non il fare a tutti i costi, non il divertirsi per forza, ma l’assecondare scelte che ogni persona in casa sua farebbe in autonomia.
6 Attività culturali (sia individuali che di gruppo)
• Lettura del quotidiano
• Lettura di riviste (recupero e/o mantenimento abilità di lettura)
• Lettura di libri
• Scrittura
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• Costituzione di un gruppo di discussione (auto mutuo aiuto) sull’aspetto di vita di comunità e su tematiche varie, che possono anche scaturire dalle letture, dall’apprendimento di notizie, da fatti di vita comunitaria.
L’idea del gruppo di discussione, del quale si spera sarà possibile condividere regole ritmi e quant’altro con gli ospiti stessi, ci pare interessante anche come momento in cui sia possibile affrontare, nel modo più franco possibile, le reali problematiche che la convivenza inevitabilmente porterà con sé.
ATTIVITA’ ESTERNE ALLA COMUNITA’
1 Mobilità esterna
Non si esclude, per le persone che ne abbiano la possibilità, la sperimentazione autonoma delle seguenti attività:
• uscita nel territorio circostante;
• uscita anche nel territorio non circostante;
• utilizzo dei mezzi pubblici;
• frequenza di spazi pubblici;
• frequenza di persone e/o famiglie del territorio;
• frequenza di iniziative territoriali.
Per le persone con ridotta autonomia si prevedono attività simili, supportate dalla presenza di operatori e/o volontari, per mediare la relazione con l’esterno e, se necessario, per fornire una forma di aiuto nel superamento delle difficoltà tecnico-pratiche. A priori non ci sentiamo di scartare nessuna ipotesi sulla possibilità di uscita delle persone dalla comunità per svolgere attività di tipo territoriale, consapevoli dell’enorme importanza che queste attività rivestono, in relazione al benessere del singolo, in relazione all’attività di sensibilizzazione che già solo una presenza territoriale comporta, e infine in relazione al valore aggiunto che il territorio acquista nel momento in cui riesce ad integrare persone in difficoltà. Abbiamo inteso la mobilità esterna anche come risorsa per supportare altri percorsi di autonomia e di partecipazione attiva alla vita della casa.
Ad esempio:
• possibilità per gli ospiti di andare a fare la spesa sia per esigenze personali che per esigenze della Comunità;
• svolgimento di piccole commissioni e impegni periodici, anche in questo caso sia a scopo personale che per esigenze della Comunità.
2 Partecipazione alla vita di realtà territoriali
Si prevede di lavorare anche sulla possibilità di inserimento e integrazione delle persone in quei contesti territoriali che svolgono attività che possono essere stimolanti e accessibili per gli ospiti della Comunità (es. gruppi formali, associazioni, realtà parrocchiali, attività culturali).
3 Mantenimento dei rapporti di amicizia e dei contatti con le famiglie di origine
Si cercherà di fare in modo che le persone inserite trovino nella Comunità un supporto efficace per non perdere i contatti con la realtà precedente all’inserimento in comunità, ove questo sia comunque ritenuto necessario dalla progettazione educativa che verrà predisposta per ogni singolo utente. Allo stesso modo si cercherà di coinvolgere la famiglia di origine nell’entrare in comunità, non vivendo tale struttura
come uno spazio estraneo, bensì come una risorsa che potrebbe essere utile anche per rinsaldare quei rapporti con il proprio familiare, a partire da una nuova modalità di intendere tale relazione, sicuramente non più gravata dal peso dell’assistenza continua e di una talvolta difficile presa in carico.
Sarebbe inoltre auspicabile che si creassero dei rapporti di amicizia, o quantomeno di conoscenza tra gli ospiti e persone del territorio che potrebbero così anche frequentare la Comunità proprio a titolo di amici, così come le persone frequentano le case dei propri amici.
SERVIZI OFFERTI AGLI OSPITI
Nella Comunità saranno attivati dei servizi in modo da garantire il più possibile la cura e la riabilitazione della malattia di ogni singolo soggetto.
Ciò sarà possibile attraverso:
1. la presenza infermieristica durante la settimana ;
2. una stretta collaborazione con i singoli medici di base e con i medici specialistici che hanno in cura i soggetti;
3. la presenza settimanale in Comunità di un medico volontario;
4. il costante e puntuale aggiornamento della cartella individuale di ogni singolo utente nella quale sarà presente una parte sanitaria dove, oltre al costante aggiornamento della terapia farmacologica, saranno riportate tutte le informazioni di carattere sanitario necessarie;
5. la frequenza alle attività riabilitative necessarie attraverso un servizio di accompagnamento svolto a cura della Comunità ( la comunità si doterà di pulmini attrezzati);
6. l’accompagnamento a visite, controlli periodici, esami e quant’altro necessario;
7. dotazione di tutti gli ausili tecnici necessari;
Al fine di garantire ulteriori opportunità di autonomia si è valutato necessario dotarsi di:
1. telefono ad uso pubblico;
2. computer con possibilità per gli utenti che ne abbiano desiderio di usufruire di personali indirizzi di posta elettronica;
3. computer con possibilità di collegamento ad Internet.
LA PRONTA ACCOGLIENZA
La comunità avrà al suo interno la disponibilità di due o più posti di Pronta Accoglienza per persone con disabilità fisica , ma per periodi limitati nel tempo al fine di sollevare temporaneamente la famiglia, offrendo la possibilità di “provare” l’esperienza della vita comunitaria.
La Pronta Accoglienza ha carattere di urgenza e si ha in caso di gravi e improvvise evenienze relative alla famiglia del disabile.
L’ACCOGLIENZA TEMPORANEA PROGRAMMATA
L’Accoglienza Temporanea Programmata non ha il carattere di urgenza e ha come obiettivo il contenimento del disagio famigliare conseguente all’assistenza del disabile stesso, e offre inoltre l’opportunità alle famiglie senza risorse parentali o amicali di programmare vacanze, periodi di riposo, ecc…
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L’ospitalità è consentita per 30 giorni all’anno rinnovabili successivamente in caso di necessità, per altri 30 giorni.
Le persone disabili accolte in via temporanea entrano a far parte del gruppo dei residenziali e ne seguono le abitudini di vita; il Progetto Individualizzato verrà formulato sulla base delle caratteristiche dell’interessato e della disponibilità territoriale dei servizi.
IL TERRITORIO
La Comunità Alloggio è una casa inserita in una comunità territoriale ed è il luogo dove ci sono occasioni per incontrare frequentemente amici, parenti e volontari. E’ inoltre opportunità per scambi, incontri e occasione per vivere esperienze significative con gli abitanti del posto.
Il collegamento con il territorio diventa indispensabile non solo perché si creano sinergie che permettono alla comunità alloggio di migliorare la qualità del proprio servizio, condividendo la gestione delle attività con una base più allargata di risorse, ma diventa un modo per dare una lettura più ampia ed una risposta più articolata al bisogno delle persone, che si trovano in uno stato di disagio, di vivere una vita, dal punto di vista delle relazioni sociali, il più normale possibile.
IL PERSONALE DI ASSISTENZA
Gli operatori, i volontari, i tirocinanti, il servizio civile, con funzioni uguali ma ruoli diversi, garantiscono un clima sereno all’interno della comunità, aggregando chi in essa vive e lavora.
Si riportano di seguito, a solo titolo esplicativo, alcune attività che si potrebbero realizzare:
1. stabilire una forma di dialogo e collaborazione con il territorio per facilitare l’inserimento nel contesto esterno delle persone disabili residenti nella comunità, attraverso forme di partecipazione più o meno “assistita” e guidata;
2. dare la possibilità al territorio di vivere la comunità, o almeno parti di questa, anche come uno spazio che può essere a disposizione del territorio stesso per lo svolgimento di attività di interesse collettivo;
3. favorire l’ingresso in comunità di persone del territorio a titolo di volontari, e dar loro la possibilità di esprimere attitudini, capacità, inclinazioni personali mettendole a servizio delle esigenze della comunità e degli utenti;
4. progettare e svolgere iniziative per il territorio e/o in collaborazione con le realtà territoriali;
5. progettare e svolgere attività di sensibilizzazione alla realtà della disabilità;
6. progettare e svolgere attività formative aperte al territorio.
Il Centro Diurno Disabili (CDD) nasce come struttura per l'accoglienza di persone disabili ed ha come finalità il benessere globale della persona disabile e il miglioramento della sua qualità di vita.
Esso si pone come struttura di appoggio e sollievo alla famiglia offrendo spazi educativi, riabilitativi, assistenziali, ricreativi e favorendo l'integrazione sociale degli utenti nel territorio di appartenenza.
Il CDD accoglie persone in situazione di handicap, che hanno superato l'età dell'obbligo scolastico, operando sulla base della gravità come unica categoria di selezione.
Gli Obiettivi Generali del CDD sono i seguenti:
CENTRALITÀ DELLA FAMIGLIA E DELLA PERSONA DISABILE:
nella predisposizione e nell'attuazione dei Progetti di Intervento Individualizzati, gli operatori del Servizio sono attenti a collaborare con la famiglia dell'utente, primo agente educativo. Pertanto il Servizio si muove con l'obiettivo di sostenere la famiglia rispettandone e stimolandone l'autonomia. Inoltre, le famiglie nel loro insieme, sono intese come risorsa per la valutazione e l'attuazione delle azioni a favore della qualità della vita degli ospiti del centro.
CRESCITA PSICOLOGICA:
il raggiungimento del benessere globale della persona va inteso come un processo che si realizza attraverso l'acquisizione di un maggior livello di autonomia e integrazione sociale.
QUALITA' DELLA VITA DELL'UTENTE:
le azioni a favore del mantenimento e dello sviluppo delle autonomie sono prioritariamente volte alla ricerca di una migliore qualità della vita della persona, ricercando per essa le risposte ai bisogni più ecologiche, meno dannose e meno sostitutive.
INTEGRAZIONE SOCIALE:
il CDD ricerca e favorisce l'integrazione sociale degli utenti e nel territorio di appartenenza del soggetto e di ubicazione del CDD.
SENSIBILIZZAZIONE DELL'AMBIENTE E INTEGRAZIONE IN RETE:
il CDD promuove la crescita di una cultura della solidarietà, della comprensione della “diversità” come risorsa, di diffusione di valori e comportamenti generalizzabili nella Comunità, con attenzione all'integrazione in rete tra Servizi ed Associazioni del territorio di riferimento. Il collegamento con il territorio diventa indispensabile non solo perché si creano sinergie che permettono al CDD di migliorare la qualità del proprio servizio, condividendo la gestione delle attività con una base più allargata di risorse, ma diventa un modo per dare una lettura più ampia ed una risposta più articolata al bisogno delle persone, che si trovano in uno stato di disagio, di vivere una vita, dal punto di vista delle relazioni sociali, il più normale possibile.
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In tal senso si intende favorire l’ingresso in comunità di persone del territorio a titolo di volontari, e dar loro la possibilità di esprimere attitudini, capacità, inclinazioni personali mettendole a servizio delle esigenze della comunità e degli utenti; progettare e svolgere iniziative per il territorio e/o in collaborazione con le realtà territoriali; progettare e svolgere attività di sensibilizzazione alla realtà della disabilità; progettare e svolgere attività formative aperte al territorio.
Il Centro offrirà:
Attività di tipo espressivo
• laboratorio teatrale, laboratorio di pittura, laboratorio di pittura su stoffa, decoupage, lavori con carta pesta.
Attività di tipo cognitivo
• laboratorio di informatica, mantenimento del livello di scolarizzazione presente ed acquisizione di conoscenze scolastiche elementari.
Attività di tipo occupazionale e manuale
• floricoltura ed orticoltura, falegnameria, cucina.
Attività motorie
• danza, ginnastica, judo.
Attività di socializzazione e ricreative
• feste, gite, finesettimana e soggiorno estivo.
Attività di autonomia
• igiene personale (dopo attività motorie, a tavola, in bagno), orientamento temporale e spaziale.
Attività di musico-terapia
• laboratorio condotto da un musico-terapista.
Attività di video
• riprese video per la realizzazione di cortometraggi svolte da un esperto
Attività di Pet-therapy
• attività assistita dagli animali: cura e assistenza di piccoli animali (tartarughe, pesci da vasca) e attività in compagnia di una coppia cane-conduttore
Il Centro Diurno disporrà inoltre, all'esterno, di un orto, una serra e uno spazio verde.
Il Centro Diurno fornirà ai propri utenti il servizio di mensa e trasporto.
LA STRUTTURA ASSEGNATACI
DOVE SI TROVA
È nel comprensorio delle case popolari dello IACP di Via Bruno Buozzi presso la STANIC.
È in una area recintata all’interno di detto comprensorio su un’area a verde che al momento sembra ricoprire una superficie di circa 3750 mq.
Pianta della zona da Aerofotogrammetrico
AEROFOTO 1 - Da satellite Scuola STANIC
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AEROFOTO 2 - Da satellite Scuola STANIC
COME È
La Scuola è abbandonata da alcuni anni e per renderla utilizzabile per i ns. scopi dovremo effettuare un importante intervento di recupero edilizio.
La notizia confortante è che le strutture portanti sono in buono stato di conservazione.
Qui di seguito sono riportate alcune foto che mostrano la struttura nelle condizioni attuali.
Non ci amareggiamo troppo perché il paragrafo successivo ci rallegrerà parecchio.
FOTO 1 – La scuola all’interno del condominio dello IACP
FOTO 2 – Ingresso principale ed edificio visto dall’esterno della recinzione
FOTO 3 – Facciata secondaria vista dal cancello d’ingresso
FOTO 4 – Stessa facciata secondaria dall’angolo opposto
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FOTO 5 – Facciata con Ingresso Principale
FOTO 6 – Facciata dal lato campo sportivo
FOTO 7 – Il giardino verso il campo sportivo
FOTO 8 – Una stanza interna
FOTO 9 – Le scale interne
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COME SARÀ
Come promesso, per rallegrarci lo spirito seguono immagini elaborate al computer che mostrano invece la struttura dopo l’intervento di recupero a cui sarà sottoposta.
……….. ed ora sogniamo …………..
Dapprima la pianta della struttura e del giardino …..
Figura 1 – Pianta dopo la ristrutturazione
Figura 2 – Ingresso Principale
Figura 3 – Vista prospettica da angolo facciata secondaria
Figura 4 – Vista prospettica da campo sportivo verso facciata principale
Figura 5 – Facciata principale
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Figura 6 – Particolari del giardino verso la facciata principale
Figura 7 – Vista della facciata principale dal campo sportivo
L’INTERVENTO DI RECUPERO EDILIZIO
La struttura, come detto, è situata in un ampio giardino recintato con accesso attraverso un giardino condominiale di un agglomerato di palazzine che ha ingresso sito direttamente su Via Buozzi.
È composta da tre superfici fuori terra più scantinato e lastrico solare, ognuna occupante una superficie di circa 303 mq.
Prima di intraprendere qualsiasi attività si provvederà a disinfestare, derattizzare, disinfettare, ripulire e sgombrare dalle macerie e dai rifiuti attualmente presenti la palazzina.
Quindi si provvederà e recuperare la struttura della palazzina e finirla per lo scopo che ci prefiggiamo.
A fine di detto intervento ristrutturazione avremo disponibili:
• una rampa di accesso al piano rialzato esterna di pendenza idonea per l’impiego di carrozzelle per disabili, realizzata in carpenteria metallica;
• una scala interna aerata e ventilata di accesso al piano interrato ed alle tre superfici fuori terra;
• un ascensore che collega le superfici in questione;
• al Piano Interrato nove locali per stoccaggio e immagazzinamento di attrezzatura della struttura;
• al Piano Rialzato saranno disponibili sei locali di varie dimensioni collegati da corridoi; una cucina con annessa dispensa; servizi igienici con antibagno di idonee dimensioni;
• al Piano Primo saranno disponibili sei locali di varie dimensioni collegati da corridoi; servizi igienici di idonee dimensioni;
• al Piano secondo saranno disponibili sei locali di varie dimensioni collegati da corridoi; servizi igienici di idonee dimensioni.
Il tutto, ovviamente, sarà privo di barriere architettoniche.
All’esterno è prevista la sistemazione del giardino affinché sia pienamente sfruttabile dagli ospiti della struttura.
Gli impianti al servizio della struttura da realizzare completamente “ex novo” sono:
impianto idrico e fognario,
allaccio alla rete gas cittadina,
riscaldamento ambienti e acqua sanitaria,
condizionamento ambienti a pompa di calore,
impianto elettrico,
impianto telefonico e citofonico,
impianto antincendio,
impianto elettrico,
ascensore di collegamento fra le superfici.
Il costo stimato della ristrutturazione in questione ammonta ad un totale di circa 527.000 euro ed è giustificato come di seguito indicato.
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RIEPILOGO COSTI TOTALE 1 GRAN TOTALE
OPERE EDILI
PIANO INTERRATO
Risanamento ambienti € 4.349
Recupero e Modifiche € 45.967
PIANO TERRA
Risanamento ambienti € 6.796
Recupero e Modifiche € 65.852
PRIMO PIANO
Risanamento ambienti € 7.152
Recupero e Modifiche € 59.100
SECONDO PIANO
Risanamento ambienti € 7.152
Recupero e Modifiche € 59.775
COPERTURA € 16.886
FACCIATE ESTERNE € 26.470
OPERE EDILI PER ASCENSORE € 27.696
TOTALE OPERE EDILI € 327.194
IMPIANTI E DOTAZIONI SICUREZZA
IMPIANTO ASCENSORE € 25.485
IMPIANTO IDRICO E FOGNARIO € 3.500
ADDUZIONE GAS METANO € 2.500
RISC.TO AMBIENTI E ACQUA SANITARIA € 30.000
CONDIZIONAMENTO AMBIENTI € 33.000
IMPIANTO ELETTRICO € 35.000
IMPIANTO TELEFONICO € 4.900
IMPIANTO CITOFONICO € 1.483
IMPIANTO ANTINCENDIO € 14.499
SCALA SICUREZZA (EVENTUALE) € 50.000
TOTALE IMPIANTI E DOTAZIONI SICUREZZA € 200.366
TOTALE INTERVENTO € 527.560
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LE PIANTE DELLA PALAZZINA DOPO L’INTERVENTO DI RECUPERO
Qui di seguito si propongono le piante della struttura come probabilmente si presenteranno dopo l’intervento di recupero e ristrutturazione edilizia.
PIANTA 1 – SEMINTERRATO
PIANTA 2 – PIANO RIALZATO DI ACCESSO ALLA STRUTTURA
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PIANTA 3 – PIANO PRIMO
PIANTA 4 – PIANO SECONDO
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SOSTENETE CON NOI IL PROGETTO
Struttura di accoglienza socio-riabilitativa destinata a persone maggiorenni in situazione di handicap fisico, idonea a garantire il “DOPO DI NOI”, e “CENTRO DIURNO PER DISABILI” rivolto a persone con disabilità fisico-intellettiva.
“La Nostra Casa“ necessita di grossi lavori di ristrutturazione edili, idrici ed elettrici, di abbattimento delle barriere architettoniche.
Per sostenere il nostro progetto è possibile effettuare un bonifico bancario sul conto corrente:
presso : BANCA PROSSIMA (Gruppo INTESA-SAN PAOLO)
intestato a : ASSOCIAZIONE UNITINSIEME
IBAN : IT62 L033 5901 6001 0000 0004 886
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