bosco: «l’educazione è cosa di cuore» - sfogliami.it del 10-12-2014.pdf · cuore»; un cuore...

31
Vivi Don Bosco Magazine Sommario Pagina 1-2 Educare con Don Bosco: L’educazione è cosa di cuore Pagina 3 Oratorio: Presepe Vivente Pagina 4-8 Legalità: Legalità..conviene Pagina 9-10 Spazio Associazioni: Protezione civile “Club Radio C:B:” Pagina 11-12 Tradizioni in città: E’ Natale… Pagina 13 Tradizioni gastronomiche: Maccaruni ‘i casa Pagina 14-16 Ambiente: Valle del Mela. Disperata ‘lettera- appello’ di Padre Trifirò Pagina 17-18 Un mese di calcio a 5: Zaccagnini disattenta Pagina 19 BasketTiamo: The show must go on! Pagina 20-27 Mountain bike: Campionato d’autunno ACSI Messina Sintesi finale.. Pagina 28-29 Noi animatori: Cosa significa essere un’animatrice salesiana Pagina 30 Chi siamo «L’educazione è cosa di cuore» «L’educazione è cosa di cuore e Dio solo ne è il padrone». Nel Bicentenario della nascita di don Bosco, questo messaggio è attualissimo e bellissimo. Poiché oggi di cuore si parla ma non in modo corretto. Si strugge, si lascia soffrire e mortificare ciò che appartiene al cuore. Il cuore per don Bosco abbraccia l’anima della persona, qualunque essa sia. Belli, brutti, ricchi o poveri… Ma la persona non ha titoli o censo. Il Cuore è luogo in cui l’essere umano decide l’orientamento della sua vita, plasma la propria volontà e opera scelte concrete. Il Cuore motiva le azioni del nostro essere interiore, il cuore può rivelare la profondità delle aspirazioni che solo Dio conosce pienamente. «L’uomo infatti - guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore»; un cuore capace di amare e perdonare, aperto alla compassione e alla comunione universale. Don Bosco è un educatore: propone progetti di vita, commisurandoli, anzi calibrandoli alla realtà di ogni giovane e all’ambiente in cui può crescere e maturare. Don Bosco coglie i fermenti, i bisogni emergenti della realtà in cui vive e cerca di rispondervi con la passione per lo sviluppo integrale dei giovani, che mette in moto l’inventiva e moltiplica le energie, vive in un tempo e lo santifica, lui è stato l’uomo per eccellenza che ha incarnato, La gloria di Dio è L’Uomo vivente. Come Francesco di Sales, don Bosco è convinto che la persona umana si

Upload: trannga

Post on 15-Feb-2019

214 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Vivi Don Bosco Magazine

Sommario

Pagina 1-2 Educare con Don Bosco:

L’educazione è cosa di cuore

Pagina 3 Oratorio:

Presepe Vivente Pagina 4-8 Legalità:

Legalità..conviene Pagina 9-10 Spazio

Associazioni: Protezione civile

“Club Radio C:B:” Pagina 11-12 Tradizioni in

città: E’ Natale…

Pagina 13 Tradizioni gastronomiche:

Maccaruni ‘i casa Pagina 14-16 Ambiente:

Valle del Mela. Disperata ‘lettera-appello’ di Padre Trifirò

Pagina 17-18 Un mese di

calcio a 5: Zaccagnini disattenta

Pagina 19 BasketTiamo:

The show must go on!

Pagina 20-27 Mountain bike: Campionato

d’autunno ACSI Messina

Sintesi finale..

Pagina 28-29 Noi animatori:

Cosa significa essere un’animatrice salesiana

Pagina 30 Chi siamo

«L’educazione è cosa di cuore»

«L’educazione è cosa di cuore e Dio solo ne è il padrone». Nel Bicentenario della nascita di don Bosco, questo messaggio è attualissimo e

bellissimo. Poiché oggi di cuore si parla ma non in modo corretto. Si strugge, si lascia soffrire e mortificare ciò che appartiene al cuore. Il cuore per don Bosco abbraccia l’anima della persona, qualunque essa sia. Belli, brutti, ricchi o poveri…

Ma la persona non ha titoli o censo. Il Cuore è luogo in cui l’essere umano decide l’orientamento della sua vita, plasma la propria volontà e opera scelte concrete. Il Cuore motiva le azioni del nostro essere interiore, il cuore può rivelare la profondità delle aspirazioni che solo Dio conosce pienamente. «L’uomo infatti - guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore»; un cuore capace di amare e perdonare, aperto alla compassione e alla comunione universale. Don Bosco è un educatore: propone progetti di vita, commisurandoli, anzi calibrandoli alla realtà di ogni giovane e all’ambiente in cui può crescere e maturare. Don Bosco coglie i fermenti, i bisogni emergenti della realtà in cui vive e cerca di rispondervi con la passione per lo sviluppo integrale dei giovani, che mette in moto l’inventiva e moltiplica le energie, vive in un tempo e lo santifica, lui è stato l’uomo per eccellenza che ha incarnato, La gloria di Dio è L’Uomo vivente.

Come Francesco di Sales, don Bosco è convinto che la persona umana si

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

2

realizza nell’amore e deve essere educata all’amore. Così si configura il cammino di crescita a cui tutti siamo chiamati mediante un impegno quotidiano che non allontana dal mondo, ma rende responsabili degli altri nella trama delle relazioni quotidiane, nell’esercizio della propria professione, nella più ampia sfera sociale. Affermando che l’educazione è cosa di cuore, don Bosco i cammini che ogni persona può compiere, riconosce che il processo educativo tocca le sfere più profonde della persona; comprende apprendimenti che possono essere identificati nella progressione: imparare a conoscere, imparare a fare, imparare a vivere insieme, imparare ad essere. Educata è la persona coerente con le sue convinzioni interiori, così da fare scelte libere e responsabili, non determinate dalla costrizione o da passivo adeguamento all’ambiente. Cosa di cuore, cioè questione di relazione. Don Bosco è gradualmente avviato a questa comprensione a partire dal sogno fatto a nove anni, quando dinanzi a lui si delinea il campo della sua missione: essere segno dell’amore di Dio per i piccoli e i poveri, per i giovani abbandonati che non sanno o non sentono di essere amati. Incessantemente don Bosco cercherà di mettersi in sintonia con questa chiamata, di tendere le antenne per individuare i modi e i luoghi in cui esprimere il mandato ricevuto. Si adopererà per manifestare l’amorevolezza, ossia l’amore reso percepibile nelle relazioni vitali, valorizzanti, capaci di aprire alla fiducia, di coinvolgere i giovani nella stessa missione. In mezzo ai ragazzi, don Bosco è presenza amica e desiderata, esprime in modo tangibile l’amore educativo. Nella sua prassi, l’amorevolezza, non è da scambiare con il sentimentalismo, è coinvolgimento emotivo costantemente illuminato, purificato dalla ragione e dalla fede. Diventa pedagogia dell’uno per uno e, al tempo stesso pedagogia di ambiente. Il motto: da mihi animas coetera tolle esprime la decisione radicale di don Bosco di dedicarsi al bene dei giovani, consapevole che questo richiede di vivere in Cristo. Speranza dell’Umanità. È ciò che insegnato ai suoi ragazzi in modo creativo ed unico. Vivere con passione e autorevolezza nella vita cercando di essere Buoni Cristiani ed onesti cittadini, anzi, cittadini attenti, partecipi capaci di sognare e costruire perché i sogni abbiamo una piena realizzazione. Ridiamo ai nostri ragazzi, oggi la Speranza!

Marilena Mercurio

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

3

E’ giunto ormai alla 4ᵃ edizione il Presepe Vivente dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Il presepe, organizzato dall’Associazione Vivi Don Bosco con il supporto dell’Oratorio F.M.A., si disloca nel retrostante giardino dell’Istituto fra limoneti, aranceti e qualche pino secolare. Ad ogni pennellata, con i colori delle mai stanche ex-allieve, con quelli solari dei giovani dell’Oratorio, dello sport, del gruppo famiglie, ne sta venendo fuori un dipinto sull’unione di questa famiglia salesiana, che ha voglia di emozionare i visitatori. Tante generazioni in gioco alla riscoperta della nostra sicilianità, per farvi vivere e rivivere il mistero della nascita di Gesù Bambino che ogni anno si rinnova per unire. Niente assoli ma un coro di voci per riscoprire un valore che ormai sembra esser diventato vecchio e non più di tendenza… quello di essere una famiglia… una famiglia che nel bene e nel male sa perdonare perché AMA.

Ottavio Miano

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

4

LA LEGALITA’…CONVIENE

Legalità significa osservanza della legge. Ma perché osservare la legge? Innanzitutto perché la legge c’è. E poi perché non osservarla può comportare dei castighi. Ma la legalità non è soltanto questo. Il rispetto della legge conviene. Serve ad evitare effetti dannosi per sé e per i terzi . C’è poi la “convenienza” della legalità e l’osservanza della legge, non solo può evitare conseguenze negative, può anche causare effetti positivi, benefici. Rispetto

della legge, infatti, equivale a civile convivenza con riferimento all’interesse generale, per non far prevalere saranno i rapporti di forza, gli interessi particolari di questo o di quello. Dunque la legalità non è un problema di scontro cui assistere con sostanziale indifferenza: se c’è più legalità, può migliorare la qualità della vita di ciascuno di noi.

Per convincersene, basterà pensare alla corruzione, che non è solo violazione “formale” di legge, ma anche sottrazione qualcosa alla collettività. E’ allora evidente che più legalità significa

non solo meno reati, ma anche più possibilità di avere una migliore qualità della vita. In altre parole, la legalità è un concreto vantaggio per tutti: sia per quanto concerne le violazioni di legge che percepiamo direttamente, con maggior immediatezza ( perché colpiscono la sicurezza e la serenità della nostra vita quotidiana, o perché sono “urlate” dai media), sia sul piano dei reati nelle segrete stanze del potere. Oggi lo scandalo romana conferma il dilagare del pensiero criminogeno, basato sul ledere in modo nefasto la collettività. È necessario avere di più anche se ciò, può causare danno a molti altri. La motivazione e gli obiettivi per avere di più. Pensate…. Ricevo una tangente che

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

5

poi sarà un modo per acquistare un bene, un orologio, un gioiello, una grossa vettura o altro… cose che non procurano realmente il bene, ma uno stato di soddisfazione temporaneo. La legalità, vista come interfaccia dell'etica, può essere centrale nel discorso fra etica e politica, perché può capitare che la politica veda la legalità come un impaccio al suo pieno svilupparsi. Se le regole vengono considerate un impaccio, anche la ricerca di giustizia viene contrastata e il magistrato che ha la sfortuna di doversi occupare di un politico, è accusato di fare politica. Assurdo: se la magistratura cerca di svolgere un'azione doverosa di giustizia tutto questo viene strumentalmente presentato come …. attività giudiziaria piegata a fini politici. E’ il rovesciamento della realtà! Fattore di sfiducia verso la giustizia. Ma anche sintomo di debolezza della politica. Tra giurisdizione e politica non può esserci competizione, le relazioni fra i due settori devono essere imperniate sul reciproco rispetto degli ambiti di intervento, perché soltanto la credibilità sia della giurisdizione che della politica può dare equilibrio e serenità al sistema, mentre la delegittimazione, dell'una o dell'altra, inevitabilmente incide anche sull'altro versante. Una società sana non può prescindere dalla fiducia nelle sue istituzioni. Posto questo come premessa, non può disconoscersi, in quando fondamento dello Stato moderno, il primato della politica, perché è solo la politica che deve essere motore del buon governo. Quindi spetta alla politica e solo alla politica governare la cosa pubblica, predisporre leggi più idonee e articolate, più efficaci controlli per ridurre le corruzioni, i rapporti col malaffare. Le cose che ho detto, sul difficile rapporto fra etica e politica, attraverso il difficile rapporto fra politica e controllo di legalità, vedono sullo sfondo, anzi, sono un tutto che si intreccia inestricabilmente con la questione morale. Nel Regno unito, negli Stati Uniti d’America, carriere politiche di assoluto rilievo sono state stroncate dalla sera alla mattina a causa di irregolarità. Se uno di noi invita a pranzo o a cena qualcuno, e poi vede che si sta mettendo in tasca le posate, ebbene, questo signore lo denunciamo. Ma per non invitarlo più a casa nostra non aspettiamo la conclusione del processo. Non lo invitiamo più e basta. Invece, ecco l'interrogativo: quanti sono nel nostro paese quelli che, anche se trovati con le posate in tasca, continuano ad essere invitati a pranzo, continuano a sedersi a

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

6

tavola e a banchettare, letteralmente come se niente fosse? Questa è la questione morale, aggravata dal fatto che una parte della nostra classe politica, tende perpetuamente ad autoassolversi. Allora non è un caso, come detto prima, che le dimissioni, anche in presenza di condanne per fatti gravissimi, siano ormai nel nostro paese desuete. Il vecchio rilievo machiavellico secondo cui gli Stati non si governano con i pater noster fa, evidentemente, premio sul pensiero dei nostri maggiori – da Norberto Bobbio in poi – secondo i quali la corruzione è priva di giustificazioni politiche e, come il tiranno resta tiranno, così il corrotto resta corrotto, il colluso con la mafia resta colluso, a prescindere dalle sue capacità, dai suoi successi. Invece la questione morale è questione democratica, una questione istituzionale. Questo rigetto si traduce anche in un frequente “sterminio” del significato delle parole. Ci sono infatti parole che vengono ormai usate in un senso tutt' affatto diverso da quello corrente . L’esempio più clamoroso è la parola giustizialismo: se voi prendete un dizionario della lingua italiana di qualche anno fa e cercate “giustizialismo”, trovate soltanto un riferimento all'Argentina e al peronismo, niente che riguardi la giustizia. Se prendiamo un vocabolario della lingua italiana di oggi, vediamo che la parola giustizialismo ha ormai un'accezione del tutto diversa e marchia aprioristicamente coloro che cercano di fare giustizia senza compromessi, senza mezze misure. E lo sterminio delle parole rende ancor più complicati e difficili i rapporti tra etica e politica: perché accentua lo svilimento dell’etica ad opera della politica. Perché tutto questo? Forse perché la verità e una certa politica, che si scorda o non si pone come punto di riferimento imperativo l’etica, sono piuttosto incompatibili. E lo sterminio del significato delle parole aiuta . Per esempio aiuta a confondere assoluzione e prescrizione: assoluzione significa che il reato non c'è stato, mentre prescrizione significa che il reato c'è stato ma non merita più formale

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

7

condanna perché è passato troppo tempo. Ma assoluzione e prescrizione non sono la stessa cosa, anche se spesso c'è il malvezzo di parlarne come sinonimi. Perché lo si fa, pur sapendo che è sbagliato? Per semplicità, leggerezza, impreparazione? Ecco che torniamo alla questione dei rapporti fra etica e politica. Quando si sostituisce arbitrariamente la parola prescrizione alla parola assoluzione, il fatto (non solo il reato) viene cancellato. Gaetano Mosca nel 1900 scrisse un saggio intitolato “Cos'è la mafia”. Gaetano Mosca fu uno storico, politico e giurista di grande rilievo, nella sua epoca. In “Cosa è la mafia” scrive che persino un funzionario pubblico onesto presto

comprende che, se vuole combattere i soliti onorevoli usi a trescare, dovrà intanto essere esposto alle trame e alle calunnie che si ordiranno contro di lui, e se non riesce, vedrà addossata a lui tutta la responsabilità dell'insuccesso. Tornando al tema della legalità, si tratta allora di chiedersi: è giusto, come spesso accade, o è gravemente sbagliato, gettare pregiudizialmente fango su di un magistrato soltanto perché (facendo il suo dovere) indaga su fatti specifici riguardanti un personaggio pubblico.

Non si rischia di spingere la giurisdizione verso le soluzioni più accomodanti, che non turbano il quieto vivere, invece di favorire il rigore e la correttezza intransigenti? Si può davvero pensare che la corruzione, i rapporti tra mafia e politica siano un'invenzione dei magistrati? Ma attenzione, la posta in gioco, parlando di rapporti fra etica e politica, è ben più alta dei profili che abbiamo fin qui esaminato. Riguarda la concezione stessa di democrazia, perché se questa concezione, nella sua dimensione pluralistica che ne costituisce l’essenza, si appanna, restringendo gli spazi per la ricerca del bene comune, e aprendo invece praterie sconfinate per il perseguimento degli interessi di singoli o di pochi: ecco che questo predominio dell'interesse particolare si concretizza

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

8

in una forte, sintomatica insofferenza verso le funzioni di garanzia e controllo sociale in tutte le loro articolazioni, a partire dal libero ed indipendente esercizio della giurisdizione. E la democrazia ne soffre nella sua effettività . All’inizio si è formulato un auspicio, per i ragazzi, di una vita migliore, di felicità. Nella Costituzione degli Stati Uniti d'America è persino codificato il diritto del cittadino americano ad essere felice. Ma scritto o non scritto, codificato o non codificato che sia, il diritto alla felicità ci appartiene. Soprattutto a voi giovani, che avete ancora tutta una vita da vivere. Bene, ricordatevi ragazzi che la possibilità di essere felici dipende da tante variabili: la famiglia, la scuola, i compagni, le persone che si incontrano, la fortuna. Una di queste variabili però è proprio la legalità: quanto più ci sarà di osservanza delle regole, quanto più la legalità sarà realizzata, tanto più si avranno prospettive e speranze concrete per potere tutti quanti crescere in eguaglianza, per poter vivere in condizioni migliori, per essere più felici. L’ augurio - di essere felici - è scontato, doveroso. Ma l'augurio di essere felici si intreccia con l'invito a considerare come la vostra felicità dipenda anche dalla legalità, da un certo tipo di rapporto fra etica e politica, e come tutte queste cose non siano soltanto nozioni astratte, ma cose concrete, con precise ricadute sul vostro futuro. In altre parole, siate per favore consapevoli che almeno una quota della vostra felicità dipende in generale da quel tanto di legalità, ed in particolare da quel tanto di rispetto dell'etica da parte della classe politica, che riuscirete ad ottenere. Ed è una consapevolezza importante per tutti, quale che sia l’orientamento politico-culturale di ciascuno.

Marilena Mercurio

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

9

PROTEZIONE CIVILE “CLUB RADIO C.B.”

Molti di noi hanno vissuto l’esperienza dell’alluvione in quel tragico giorno del 22 Novembre 2011. Tutti ci siamo mobilitati per aiutare i nostri amici, vicini, conoscenti per riportare alla normalità il nostro territorio duramente colpito sotto l’aspetto

economico e morale, i cosiddetti “angeli del fango”.

A fianco di queste persone, ce ne sono altre nel nostro Comune che hanno deciso di migliorare il mondo nel quale viviamo portando amore ed assistenza con le proprie competenze, buona volontà, impegno quotidiano e spirito di servizio e condivisione, facendo “sistema”, formandosi ed addestrandosi.

Era il 5 Dicembre del 1995 quando viene costituita l’ associazione di volontariato “ Club Radio C.B. “a Barcellona P.G. . Riconosciuta dalla presidenza del consiglio dei Ministri Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e dalla Presidenza Regione Sicilia Dipartimento Regionale di Protezione Civile , è

associata ad ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) operando nel territorio della regione con numerose attività di prevenzione e assistenza, partecipando a corsi di formazione ed esercitazioni.

L’attività di protezione civile si svolge soprattutto nel periodo estivo in collaborazione con gli enti preposti nella salvaguardia delle zone boschive e principalmente in quelle definite dalla norma di “interfaccia”, monitorando e prestando i primi interventi grazie all’impiego dei volontari ben addestrati ed equipaggiati che impegnati in turni h24 garantiscono la funzionalità del servizio antincendio . Sono numerosi gli incendi che tengono impegnati i volontari barcellonesi, con una media di 80 interventi l’anno. A causa della mancanza di un comando dei Vigili del Fuoco in città e la relativa lontananza legata inoltre alla carenza di organico, il loro tempestivo intervento fa si che molte volte i piccoli focolai non si trasformino in incendi di natura più grande e pericolosa.

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

10

La prima operazione che i ragazzi del volontariato sono stati chiamati a svolgere, è stata a Roma nel 2005 nel “Grande Evento Esequie del S. Padre” ovvero l’assistenza all’afflusso dei numerosi fedeli nei giorni precedenti e delle esequie del Santo Padre Papa Giovanni Paolo II .

Da segnalare la presenza dei volontari Barcellonesi anche nel territorio di Giampilieri ,San Fratello e altre zone del messinese colpite da alluvione nel 2009, nel terremoto in Abruzzo a L’Aquila nell’Aprile 2009 con interventi di assistenza alla popolazione e in diverse operazioni nel territorio provinciale di ricerca di persone disperse con l’aiuto di unità cinofile: eroici animaletti a quattro zampe Nory , Asia e Sally che mediante il loro olfatto aiutano i volontari nelle operazioni di soccorso.

In occasione del 22 novembre scorso è stata organizzata una manifestazione in collaborazione con il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto e la presenza dell’ Ing. Foti - Dirigente Generale del Dipartimento Regionale della Protezione Civile - dove si è parlato dell’importanza della protezione civile nell’assistenza e nella prevenzione dei rischi idrogeologici a cui è sottoposto il nostro territorio .Durante la mattinata sono state anche fatte delle esercitazioni presso alcuni istituti scolastici per evacuazioni in caso di una grave calamità naturale come il terremoto .

Tra i volontari barcellonesi, vi sono uomini e donne di diverse età dai 16 ai 60 anni che mettono a disposizione del prossimo le proprie conoscenze, capacità e il loro tempo libero in maniera spontanea e totalmente gratuita. L’unica paga che questi ragazzi hanno è il sorriso della gente che aiutano e assistono. La campagna associativa della protezione civile è sempre aperta a tutti coloro che desiderano farne parte. Ognuno di noi deve essere volontario nei confronti del prossimo , perché ognuno di noi ha bisogno di essere aiutato.

Alessandro Molino

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

11

E’ Natale… E’ Natale…in strada, da lontano, si vedono le ciaramedde che suonano la novena, in casa si preparano i dolci e si dice il rosario, seduti tutti attorno “a conca”.

Questo era un classico quadretto natalizio!

Nostalgia? Sì, tanta, perché lo spirito del Natale si è molto allentato negli ultimi anni, e più che una festa intima di famiglia, dove si respira pace e amore è divenuta una festa di regali costosi e di apparenze. Si stava meglio quando si stava peggio, dispiace dirlo, ma è proprio così!

Mi piace pensare quando seduti intorno alla conca si discuteva della giornata appena trascorsa e si programmava già quella del giorno dopo. D’inverno a conca, era la televisione di una volta, ma con una differenza che intorno ad essa le famiglie soprattutto la sera si parlavano, mentre adesso con il televisore acceso si sta tutti zitti.

A conca la ricordo a casa dei nonni e se chiudo gli occhi, sento ancora il profumo che emanava, profumo di scorcia d’arancio misa supra a cabbunedda. E’ sempre bello parlare di Tradizioni, di usi e costumi della propria città, perché evocano ricordi di chi magari ne ha vissuta la nascita o perché, la storia di un paese ce la racconta. Il Natale era una delle ricorrenze più importante dell’anno. In ogni casa vi era un presepe, costruito con materiali semplici e i pastori erano di terracotta o di legno. La grotta era fatta di un asparago selvatico, “a spina pulici”, che si lavorava piegandolo ad arco e intrecciandolo; essa poi veniva adagiata su un prato di muschio fresco ed infine veniva addobbato con i vari frutti di stagione, quali arance, limoni e mandarini. La preparazione del presepe era come un rito che ogni famiglia affrontava con gioia e amore. La sera, attorno al presepe, le donne recitavano il rosario, si cantavano i canti natalizi e i bambini ne approfittavano per andare a letto più tardi. All’indomani mattina vi era la novena che si faceva in chiesa prima di andare al lavoro, malgrado il freddo era pieno di gente. Le nenie erano accompagnate dai ciaramiddari.

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

12

La ciaramedda ovvero la zampogna è uno strumento a fiato antico che appartiene alla cultura siciliana, legata appunto al Natale; è una tradizione, la cui sopravvivenza, ormai, è legata alla passione di pochissimi zampognari rimasti. All’inizio questo strumento era suonato dai pastori mentre pascolavano il loro gregge, in seguito, invece, suonata dai ciaramiddari durante la novena di Gesù Bambino.

Davanti ad ogni chiesa, veniva posta una catasta di legna e durante la notte di Natale, come per riscaldare Gesù bambino infreddolito, veniva accesa, u zuccu, e le persone del quartiere si riunivano attorno al fuoco per scambiarsi gli auguri, due chiacchierare e in alcuni posti anche mangiare e bere tutti insieme. Alla vigilia di Natale era tradizione cenare con baccalà fritto e cavolfiore bollito; mentre per il giorno di Natale le massaie preparavano i maccaruni frischi ‘nto sugu di carni i maiali, per secondo un polpettone o falsomagro alla fine del pranzo si mangiava frutta secca, come noci, nocciole, fichi, datteri. Le famiglie riunite giocavano a carte o a tombola e poi scappavano in chiesa per la messa di mezzanotte. Il Natale era la festa religiosa per eccellenza!

Tradizioni che ancora oggi ritrovo, ma senza sentimenti e senza valori. L'egoismo, la mancanza di comunicazione e di solidarietà fra le persone fa e farà si che il Natale diventi sempre più una ricorrenza degradata.

E concludendo: “Bisognerebbe spegnere le luci delle vetrine e delle strade e contemplare le stelle in silenzio. Abbiamo necessità di riflettere, di fare il bilancio di questa nostra civiltà che ha perso molto della sua umanità", così scriveva lo scrittore Mario Rigoni Stern.

Loredana Irato

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

13

Naturalmente un posto d’onore, nella celebrazione delle feste natalizie, lo occupa l’antica tradizione culinaria, con piatti molto belli da vedere e molto ghiotti da gustare. Nelle nostre tavole la Vigilia di Natale non potevano mancare i Maccaruni ‘i casa, un piatto povero ma ricco di storia. Queste donne chine su di un grande tavolo di legno a tirar via, veloci e rapide, mentre il sugo bolliva sul fuoco…

Loredana Irato

MACCARUNI ‘I CASA

Occorrono: 1 Kg di farina di grano, e uova, acqua q.b., ragù di carne di maiale.

Mettete sul tavolo la farina a fontana , rompeteci dentro le uova e impastate unendo acqua tiepida fino ad ottenere un composto consistente. Lavoratelo bene e stendetelo con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia non troppo sottile che taglierete a quadrati di circa 1 cm. Premete su ogni pezzo di pasta un ferro da calza, arrotolatelo e otterrete così dei piccoli maccheroni. Sfilateli dal ferro e lasciateli asciugare. Preparate un buon ragù con la carne di maiale, lessate al dente i maccheroni, conditeli e cospargeteli con abbondante pecorino grattugiato.

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

14

Valle del Mela. Disperata ‘lettera-appello’ di Padre Trifirò

‘Silenzio ed immobilismo’ questo è quanto vige riguardo all’annosa emergenza inquinamento e tutti i relativi rischi sanitari e ambientali insiti nell’area della Valle del Mela sempre più definibile come ‘Valle dei veleni’. La denuncia sullo ‘status quo’, arriva nuovamente da Padre Giuseppe Trifirò, il parroco di Archi che lotta da

anni insieme a movimenti e associazioni per la tutela della salute e dell’ambiente del Comprensorio. A distanza di più di due mesi dal tragico incidente avvenuto alla Raffineria di Milazzo che ha scosso non poco la popolazione, dopo tante promesse fatte le istituzioni latitano ancora a proporre delle risposte concrete in merito all’annosa questione. Parte da qui, il ‘leitmotive’ che

ha spinto Padre Trifirò a scrivere una lettera aperta destinata alle maggiori istituzioni locali, regionali e nazionali, indirizzata precisamente alla presidenza del consiglio, i vari ministeri, il presidente della Regione Siciliana, il prefetto di Messina, i sindaci del comprensorio della Valle del Mela e tutti i parlamentari nazionale e regionale. Attraverso la missiva Padre Trifirò si fa portavoce delle istanze dei cittadini e delle varie associazioni con a cuore l’ambiente e la salute del territorio. “Sono passati due mesi dal famoso incendio della raffineria di Milazzo e, come è costume dei nostri governanti e dei nostri politici, passata la tempesta, tutto torna alla normalità – esordisce Trifirò - e questo lo dico non soltanto per l’incendio della raffineria, ma per tutti i disastri e alluvioni che sono diventati ormai il pane quotidiano della nostra Italia. In una prima frase, quella immediatamente dopo il disastro, tutti i governanti e politici nazionali e regionali si attivano a fare la loro comparsa con dichiarazioni e

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

15

promesse di interventi immediati, scaricando ognuno la responsabilità sugli altri. In una seconda fase si parla di meno e in maniera più pacata senza fare riferimento a interventi concreti. In una terza e ultima fase cade il silenzio assoluto.” Continua dopo nella sua lettera a rincarare la dose il parroco di Archi, rivolgendosi direttamente ai ministeri e al mondo della politica: “Carissimi ministri dell’interno, della salute e dell’ambiente, carissimi politici nazionali e regionali, a che punto siamo? Sono passati due mesi e il nostro territorio è come prima, tale e quale: la raffineria continua nel suo ritmo indisturbata, la centrale termoelettrica di Archi insiste sul CSS, mentre l’aria è sempre irrespirabile, gli odori molesti continuano a provocare nausea e malessere, la popolazione è sempre più preoccupata e vive con l’incubo di un nuovo disastro. Ancora una volta mi rivolgo a voi tutti che avete il potere legislativo, politico, amministrativo ed economico e vi esorto a cambiare politica prima che sia troppo tardi. Penso che molto leggi dello Stato, le quali ci hanno portato al disastro ecologico e alla fame, siano sbagliate perché vanno contro la legge naturale e vi esorto a cambiarle subito se volete salvare la vita, la salute, il lavoro e il creato. Prima di tutto bisogna cambiare le leggi che regolano tutti gli inquinanti emessi dalle industrie e basate sulla media giornaliera mensile o annuale. Non deve esistere nessuna media e il limite stabilito dalla legge, il minimo possibile, non deve essere mai superato perché il superamento anche di pochi minuti può recare un danno enorme alla salute e all’ambiente. Bisogna cambiare anche la legge che regola la produzione e il trasporto dell’energia elettrica e far si che non sia tutto concentrato su un piccolo territorio. Non si può accettare neppure la legge che dà un compenso in denaro ai comuni dove passano gli elettrodotti. Questo denaro dovrebbe essere impiegato per fare degli impianti il meno inquinanti possibili. Sinceramente non riesco a capire, come in alcuni posti i cavi elettrici possono essere interrati o passati in centri non abitati mentre qui da noi passano tutti e numerosi nei centri abitati e sulle campagne, causando molto danno alle persone e all’agricoltura. Certamente si tratta solo di questione economica e questo è imperdonabile!”. Inoltre, nel documento Padre Giuseppe Trifirò pone l’attenzione anche sull’elettrodotto Terna, sul quale sembrano state vane le diverse proteste e gli incontri succedutesi: “Abbiamo fatto capire, in moltissimi modi, il danno prodotto e che continua a produrre Terna , ma senza alcun risultato. Nell’ultimo incontro a Palermo si era deciso di rivolgersi all’OMS, per uno studio serio e approfondito, sull’elettrodotto a doppia Terna di 380 Kv. Questo studio non è mai stato fatto mentre l’elettrodotto è

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

16

quasi terminato, pronto a entrare in funzione”. Il sacerdote, esorta la comunità a non mollare e continuare nella sua battaglia per il bene della Valle del Mela: “Sento il dovere di ringraziare tutti i sindaci e gli amministratori del comprensorio che hanno preso a cuore il problema della salute dei cittadini e il risanamento ambientale e li invito a non demordere, ma a continuare a lottare accanto ai cittadini e di organizzarsi per creare un fronte comune sul territorio. Inoltre voglio ricordare che da più di 50 anni si sta facendo di tutto per distruggere non solo il nostro territorio, ma tutto il pianeta terra. Stiamo toccando con mano dove ci ha condotto questa politica affaristica che sta procurando disoccupazione, fame e miseria. Sono convinto che siamo giunti a questo punto perché le leggi sono fatte per avvantaggiare i potenti, gli industriali e il potere politico ed economico. In quasi 40 anni di lotta contro questi signori dell’inquinamento, della morte e del disastro economico, ho ricevuto e ricevo sempre la stessa risposta “Noi lavoriamo in conformità alla legge e per il bene dei cittadini”. In conclusione, il parroco di Archi pone un ultimo accorato appello a tutti i politici e legislatori incitandoli a cambiare rotta: “Carissimi politici e legislatori, siete stati poco attenti alle esigenze e ai suggerimenti del popolo, togliendogli tutti i diritti e lasciandogli solo i doveri. Vi supplico cambiate!”. Auguriamoci vivamente che le parole di Padre Trifirò non cadono anch’esse nel dimenticatoio e che facciano breccia nei cuori e nella mente dei vari governanti e amministratori.

Francesco Barca

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

17

ZACCAGNINI DISATTENTA

Inizia cosi come è finita la prima settimana di gara nel mese di Novembre per la Zaccagnini sconfitta in casa dal Montalbano , dopo una partita dominata dai padroni di casa che passano in vantaggio e concludono la prima metà di gioco con il risultato di 2- 1 il secondo tempo iniziava con il solito crollo psicologico che permetteva agli ospiti di rimontare e poi passare in vantaggio dopo gravi disattenzioni difensive. Gara chiusa con il risultato di 4 – 7

Le altre gare giocate .Merì –Trinacria 3 - 2 – Virtus Milazzo – Castroreale 9 – 2 e pareggio 4 – 4 tra Nicolosi e la capolista Sicily Gym . Sospese le altre partite in programma Salina – Atene ,Savio Messina – Real Aci e Sport Club – Ludica Lipari.

Ennesima giornata senza nulla di fatto per la squadra Barcellonese che anche stavolta deve alzare bandiera bianca davanti alla capolista , vuoi per il divario tecnico vuoi per le numerose assenze in casa Libertas ,la squadra di Mister Molino subisce un 7 a 0 pesante. Ancora tanta sfortuna sotto porta con buone occasioni mancate che hanno impedito ai biancorossi di segnare almeno il gol della bandiera . Giornata positiva per le eoliane ,vittoriose entrambe . Il Salina si impone fuori casa con il Montalbano 9 a 5 e il Lipari vince sul Castroreale che non riesce a rimontare e chiude la partita 6 -4 .Vittorie esterne per le messinesi Trinacria – Sport Club Peloritana 2 -4 e Atene – Savio 3 – 5 .Altre partite in calendario Nicolosi – Milazzo 4 – 5 e Real Aci – Merì 4 -4 . Giornata sempre più nera per la Zaccagnini che colleziona la sconfitta numero 10 contro un Nicolosi che parte subito in vantaggio per 1 a 0 dopo appena un solo minuto di gioco . La partita continua con numerosi capovolgimenti di fronte e dal 3 a 1 per gli ospiti la Zaccagnini rimonta e agguanta il 3 – 3 con Mandanici autore di una doppietta ,ma i festeggiamenti durano poco più di 30 secondi e la squadra catanese torna in vantaggio e allunga il risultato sul 6 a 3 ,inutile il gol su tiro libero di Kumanaku che chiude il tabellino marcatori per il finale di 4 – 6 in favore degli ospiti . Vittoria numero due per il Castroreale contro il Trinacria che vince 5 – 4 un emozionante e sofferta gara. Prova di forza del Merì vittorioso per 8 -3 sulla messinese Atene . Nella parte alta della classifica, la capolista Sicily Gym fermata sul pareggio 2 – 2 contro il Salina , ma guadagna comunque terreno visti i risultati Sport

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

18

Club Peloritana – Real Aci 1 – 2 . Altri risultati Virtus Milazzo – Lipari 4- 2 e Savio – Montalbano 2 – 0.

Undici partite e nulla di fatto ancora per la Zaccagnini che oramai entra in totale crisi ,restando ancora in basso alla classifica con uno zero che fa male .Contro la Virtus Milazzo , molte le disattenzioni che permettono alla squadra milazzese di passare in vantaggio fin dai primi minuti e di chiudere la prima frazione di gioco sul risultato di 4 – 0 . Secondo tempo che vede una timida reazione dei biancorossi , si passa però al 5 – 0 e poi 6 – 0 in favore degli ospiti ,poi finalmente accorciano le distanze i ragazzi barcellonesi segnando 3 reti , ma il risultato finale è di 3 – 7 con molta delusione per la prova incolore dei padroni di casa. Nella parte alta della classifica vincono tutte le

squadre Sicily Gym – Savio Messina 6- 4 , Nicolosi – Salina 6-7 , Atene – Sport Club Peloritana 1- 2.

Riprende posizione il Montalbano vincendo 9 – 6 sul Merì, mentre il Castroreale in crescita anche se viene fermato dal Real Aci sul risultato di 6 – 4 per i catanesi .

Chiude la giornata Trinacria – Ludica Lipari 6 – 4.

Sperando in un Dicembre migliore , si chiude il mese di Novembre con la Libertas Zaccagnini a zero punti , preceduta dal Castroreale e l Atene Messina a soli 6 punti. In testa alla classifica la Sicily Gym con 27 punti inseguita dallo Sport C.Peloritana 25 e Salina 22 . A seguire Real Aci 20 punti, Savio , Nicolosi e Virtus Milazzo 19, Merì 17 , Montalbano 16 , Trinacria 10 , Lipari 9 .Una partita da recuperare per Real Aci , Atene , Salina e Savio .

Alessandro Molino

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

19

THE SHOW MUST GO ON !

Pericolo scampato per il basket Barcellona: dopo un estate ricca di colpi di scena, infatti, la crisi societaria si è ripresentata dovuta ad una mancanza di liquidità necessaria al mantenimento di scadenze improrogabili, che per fortuna si è risolta grazie all’ impegno in prima persona del presidente in pectore dott. Fedele Genovese, al socio dott. Prestipino e al trust che hanno fatto si che la terza e ultima rata delle tasse della federazione venisse pagata senza ritardi: ritardo che avrebbe causato una penalizzazione di 3 punti ( come successo a Forlì per la seconda seconda rata) e successivamente in caso di mancata regolarizzazione nei successivi 15 giorni, l'esclusione dal campionato. Il Basket ha rischiato quindi di scomparire per la seconda volta in un paio di mesi, questo deve far riflettere, perchè non è immaginabile continuare a pensare che tutto il carico debba essere supportato da poche persone ( come in passato avveniva addirittura solo con il presidente Bonina che nel frattempo sta onorando l'impegno di azzerare tutte le passività pregresse). L'ostacolo, per il momento, è stato superato, e domenica i ragazzi ci hanno regalato l' ennesima vittoria fra le mura "amiche" del Palaserranò di Patti. Adesso è da li che bisogna partire, da questa vittoria che ha messo in luce come la squadra sappia reagire alle problematiche dentro e fuori dal campo. Una vittoria meritata, sulla matricola Mantova dell' ex indimenticato "direttore" Sandro Santoro. Altro scoglio da superare adesso è quello del ritorno al Palalberti. Si spera infatti che entro la fine dell' anno venga consegnata la struttura e che si possa tornare a giocare a Barcellona, puntando su un aumento degli incassi e dell' entusiasmo, perchè ricordiamolo, anche se la squadra costruita in un mese, non ha ambizioni come gli anni passati, è una squadra che sta facendo e vuole continuare a fare divertire.

Maurizio Molino

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

20

Campionato D’autunno ACSI Messina

Domenica 9 nov 2014 si è disputato il 2° trofeo Santa Maria valida come 4ᵃ tappa del campionato d’autunno open xc. Organizzata dall’associazione culturale – sportiva Santa Maria in collaborazione con l’asd Montalbike, ha adunato circa 90 atleti che si sono misurati in un circuito di 3 km molto impegnativo e insidioso a causa di tratti resi fangosi dalle precedenti piogge. Il primo start è stato dato alle ore 9.30 per le categoria primavera ( 2 giri ) dove al pronti via si è imposto Ficarra Gianluca

Team bike 2000 tallonato da Di Stefano Antonino Cr Randabike. A pochi metri dall’arrivo scatto secco di Ficarra e vince in solitaria precedendo il suo avversario. Terza posizione per Saitta Vincenzo Maletto Bike. Per la fascia primavera donne vittoria netta di Caprì Laura davanti alla sua compagna di sqaudra Pisano Maria Pia ( Cicloturistica Castanea). A seguire si è disputata la seconda batteria ove nel percorso corto ( 3 giri ) si è distinto Scandurra Giovanni Ciclo Record, che ipoteca la vittoria di campionato vincendo 4 volte di fila. Alle sue spalle giungono Mirabile Alessio Ciclo record e Minutoli Giovanni Cicloturistica Castanea. Per la fascia del gentil sesso vittoria di Di Bella Maria Agata ( Bici club Davide

di Mauro). Mentre nel percorso lungo ( 5 giri ) si è assistiti ad un testa a testa tra Magro Alfio (Cr randabike) e Milone Giovanni ( Vivi Don Bosco). A un giro dalla fine Milone a causa di un una foratura è costretto a cambiare ruota e ha avuto la meglio il catanese magro aggiudicandosi la 4

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

21

tappa. Il portacolori del team Vivi Don Bosco deve accontentarsi con l'amaro in bocca della seconda posizione assoluta. Terza giunge Aricò Francesco Agostiniana Enerwolf. La società che vince è il Team Bike 2000 davanti alla Bici Club Davide di Mauro e la Cicloturistica Castanea.

Per i colori Bianco/azzurri 2° posto nella categoria Senior per Ciolaro.

La classifica:

Primavera A: Mancuso Gianluca Team Bike 2000; Primavera B: Ficarra Gianluca Team Bike 2000; Primavera Donne: Caprì Laura ( Castanea ); Debuttanti: Scandurra Giovanni Ciclo record; Donne: Di bella Maria Bici club Davide di mauro; Junior: Mesiti Vittorio team Bike 2000; Senior: Milone Giovanni Vivi don bosco; Veterani: Magro Alfio Cr Randabike; Gentlman: Aricò Francesco Agostiniana Enerwolf; Sga: Minutoli Salvatore Team Bike 2000; Sgb: Forzisi Vincenzo Forzisi Giarre;

La quinta tappa del campionato d’autunno Acsi Xc a Merì. Manifestazione organizzata in maniera impeccabile sotto tutti i punti di vista dall’ Asd Vivi Don Bosco che ha realizzato un circuito di 3,8 km davvero impegnativo dove vi erano difficoltà di ogni genere, da passaggi in single track, a salite ripide, e discese tecniche . La gara giunta alla terza edizione denominata Trofeo San Giuseppe ha raccolto circa 80

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

22

atleti divisi in due batterie. La prima partenza è stata data alle ore 9.00 per le categorie primavera dove abissa un altro successo staccando la concorrenza il portacolori del Team Bike 2000 Gianluca Ficarra. Nella fascia femminile della medesima categoria vince Pisano Maria Pia ( Castanea ). Nel percorso corto sin dai primi mt di gara tutto era deciso da un’attacco fulmineo di Scandurra Giovanni Ciclo record, vero protagonista in questo campionato, che ha ottenuto un'altra vittoria giungendo in solitaria al traguardo con un margine di oltre 40 secondi. Per la categoria Donne altro successo della catanese Maria Agata Di Bella ( Bici Club Davide di Mauro ).

Nel percorso lungo Ciolaro scatta subito al comando staccando di una decina di metri gli avversari ma viene ripreso al terzo giro, giusto il tempo di rifiatare ed il nuovo attacco, a seguiro solo Ruvolo del Team Bike Genesi che nulla può dinanzi la voglia di alzare le mani per la prima volta in carriera di Ciolaro, Terzo l’altro “salesiano” Milone Giovanni. La società vincitrice è il Team Bike 2000.

Tantissimi i complimenti per l’organizzazione della gara

Per i colori Bianco/azzurri 3° posto assoluto e 3° nella categoria Senior Milone Giovanni; 8° assoluto e 2° nella categoria Veterani Miano Ottavio Giuseppe; 23° assoluto e 5° nella categoria Junior Filippo Gibilaro

La classifica:

Primavera A: Biancuzzo Gaetano Castanea Primavera B: Gianluca Ficarra Team Bike 2000 Primavera : Pisano Maria Pia Castanea Debuttanti : Scandurra Giovanni Ciclo record SGA: Minutoli Salvatore Team Bike 2000 SGB: Papa Francesco Bici Club Davide di Mauro Junior: Scilipoti Sebastiano Team Max Bici Senior: Ciolaro tonino Vivi Don Bosco Gentlman: Aricò Francesco Agostiniana Enerwolf Veterani: Nicita Antonio Bici & Bike

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

23

Domenica 23 Novembre 2014 con la 2° XC Gualtieri Sicaminò si è conclusa la stagione d’autunno open MTB Acsi Messina con il trionfo di Aricò Francesco dell’ Asd Agostiniana Enerwolf, che ha battuto in volata lo juniores Alberto Giacoppo del Team Bike Genesi. La manifestazione organizzata benissimo dall’ asd

Panificio Fornica ha registrato la partecipazione di circa 90 atleti. Il cicrcuito realizzato tra le vie del paese e un tratto della pista di motocross locale per un toale di 3.8km. La prima partenza è stata per le categorie primavera di fasca A-B-Donne, nella quale si è imposto Di Stefano Antonino del Team CR Randabike. Per la fascia femminile Pisano Maria Pia della Cicloturistica Castanea. A seguire partono le categorie Debuttanti, Donne, SGA, SGB. Gara apertissima per metà, e poi l’ottimo gioco di squadra della Ciclo Record permette a Mirabile Alessio di allungare e giungere in solitaria al traguardo precedendo il compagno di squadra Scandurra Giovanni. Per lui la prima vittoria nel campionato d’autunno xc. Nella categoria Donne s’impone Vecchio Silvia della Bici Club Davide di Mauro davanti alla compagna Di Bella Maria Agata e Katia Rigano dell’Asd Bici & Bike. A concludere la gara è la manche dei big con le categorie Junior-Senior-Gentlman-Veterani. Al pronti via molti dei favoriti tentano l’assolo ma nessuno vi riesce. A 4 giri dal termine il plotone si fraziona in tanti gruppi guidati da Aricò Francesco Agostiniana Enerwolf, Cannone Antonino e Giacoppo Alberto Team Bike Genesi, e Milone

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

24

Giovanni Vivi Don Bosco. Sul quartetto riesce a spuntarla Aricò e con un guizzo da vero fuoriclassi scrolla di dosso gli avversari fino a vincere la volata da cardio palma contro Giacoppo. Terzo Milone Giovanni. La società vincitrice è la Cicloturistica Castanea davanti al Team Bike 2000 e Team Bike Genesi.

La classifica:

Primavera A: Biancuzzo Gaetano Castanea; Primavera B: Di Stefano Antonino CR Randabike; Primavera Donne: Pisano Maria Pia; Donne: Vecchio Silvia Bici Club Davide di Mauro; Debuttanti: Mirabile Alessio Ciclo Record; SGA: Minutoli Salvatore Team Bike 2000; SGB: Papa Francesco Bici Club Davide di Mauro; Gentlman: Aricò Francesco Agostiniana Enerwolf; Junior: Giacoppo Alberto Team bike Genesi; Senior: Milone Giovanni Vivi Don Bosco; Veterani: Miano Ottavio Vivi Don Bosco.

Ottavio Miano

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

25

SINTESI FINALE DEL CAMPIONATO D’AUTUNNO OPEN DI MTB 2014

Dopo una lunga stagione agonistica, cicloturistica dei nostri biker

siculi-calabresi, il Campionato d’Autunno Open di MTB XC viene vissuto come una festa di fine stagione, un modo per incontrarsi e scontrarsi agonisticamente, nonché di condividere a fine gara una festa di sport con ristori e rinfreschi ben gestiti dagli organizzatori di queste manifestazioni.

Sei sono state le ASD che si sono prese il compito di organizzare questa festa di fine anno insieme alla collaborazione delle varie amministrazioni comunali, ed in particolare un grazie alla Proloco di Randazzo nella persona di Sangricoli Nicolò e all’Amministrazione comunale, al Comune di Falcone e Nino Benedetto, a Santi Grillo della ciclo Record, al Comune di Montalbano, Angelo Buccheri e al Sig. Rinaldo, al Comune di Merì e Miano Ottavio, all’Amministrazione comunale di Gualtieri Sicaminò e Piero Bonarrigo per la fattiva collaborazione e Franco e Riccardo Formica:

- ASD PRORANDAKES di Randazzo;

- ASD CICLI BENEDETTO di Falcone;

- ASD CICLO RECORD 2 di Messina;

- ASD MONTALBIKE e ass. Promevent di Montalbano Elicona;

- ASD VIVI DON BOSCO di Barcellona Pozzo di Gotto;

- ASD PANIFICIO FORMICA di Santo Pietro di Milazzo.

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

26

Tutte e sei le manifestazioni sono state graziate dal meteo, che hanno certamente contribuito a garantire non numero di ciclisti pari ad una media di 100 a gara, per complessivi 600 ciclisti a darsi battaglia “in festa” in questo scorcio autunnale di stagione. Tra le società c’è stato uno scontro titanico tra la ASD TEAM BIKE 2000 del presidente Saccà Giovanni e la ASD CICLOTURISTICA CASTANEA del presidente Santi Caprì, con la prima che ha prevalso di poco, mentre tra le vittorie di tappa hanno dominato “Scandurra Giovanni della ASD Ciclo Record 2” nella cat. dei primavera lotta tra “Biancuzzo e Ficarra” mentre ottime le prove di “Maria Pia Pisano” della Asd Cicloturistica Castanea nella cat. Primavera Donne. Lotta in famiglia tra le ragazze della Asd Bici di Mauro di Linguaglossa tra Di Bella Maria e Vecchio Silvia. Lotta serrata invece tra il Team Bike Genesi e la Vivi don Bosco per le vittorie di tappa ed i numerosi piazzamenti sempre nei cinque, mentre di seguito i vincitori delle varie tappe: Randazzo (CT) – vincitore MILONE GIOVANNI (Asd Vivi don Bosco); Falcone (ME) – vincitore MIANO OTTAVIO Giuseppe (Asd Vivi don Bosco); Messina (ME) – vincitore CANNONE TONINO (Asd Team Bike Genesi); Montalbano E. (ME) – vincitore MAGRO ALFIO (Asd Randabike); Merì (ME) – vincitore CIOLARO TONINO (Asd Vivi don Bosco); Gualtieri Sicaminò (ME) – vincitore ARICO’ FRANCESCO (Asd

Agostiniana Enerwolf).

Di seguito i vincitori del Campionato nelle rispettive Categorie:

BIANCUZZO GAETANO (Asd Cicloturistica Castanea) – Prim. A;

FICARRA GIANLUCA (Asd Team Bike 2000) – Prim. B;

PISANO MARIA PIA (Asd Cicloturistica Castanea) – Prim. Donne;

SCANDURRA GIOVANNI (Asd Ciclo Record) – Debuttante;

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

27

DI BELLA MARIA AGATA (Asd Bici Club Davide Di Mauro) – Donne;

MINUTOLI SALVATORE (Asd Team Bike 2000) – Super Gentleman A;

PAPA FRANCESCO (Asd Bici Club Davide Di Mauro) – Super Gentleman B;

ARICO’ FRANCESCO (Asd Agostiniana Enerwolf) – Gentleman;

CARCAMI GIOVANNI (Asd Team Bike 2000) – Junior;

MILONE GIOVANNI (Asd Vivi don Bosco) – cat. Senior;

SOTTILE CARMELO (Asd Agostiniana Enerwolf) – cat. Veterano.

Tra le società questa la classifica:

1) ASD TEAM BIKE 2000 – Messina;

2) ASD CICLOTURISTICA CASTANEA – Messina;

3) ASD BICI CLUB DAVIDE DI MAURO – Linguaglossa (CT).

Un grazie a tutti i partecipanti ed arrivederci al prossimo anno.

PAOLO CAMPANELLA Presidente ACSI Ciclismo

Messina

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

28

Cosa significa essere un’animatrice salesiana? Fino a pochi anni fa non sapevo nulla dell’esistenza dei Salesiani e delle F.M.A., Don Bosco e Madre Mazzarello erano per me santi come tanti. Sono cresciuta frequentando il convento del mio quartiere, con i frati francescani, e dopo aver fatto parte di vari gruppi di formazione ho dovuto lasciare a causa dei vari impegni che la scuola e i miei hobby mi imponevano. Ringrazierò sempre i miei “ex animatori” per aver gettato le basi di quella che sono oggi!

Un giorno d’estate, dopo aver ricevuto la proposta da un’amica, mi sono ritrovata ad una riunione per organizzare le varie attività che si sarebbero svolte nelle giornate di GR.EST, conservo un ricordo fantastico: i bambini, i giochi, le giornate trascorse insieme…TUTTO MERAVIGLIOSO! Sono cresciuta con il mito dell’animatore, non c’era altro che io desiderassi di più! Peccato che della vera e propria “animatrice salesiana”, in quel primo GR.EST non avessi proprio niente. Sentivo di non essere riuscita in qualcosa, ma cosa? Il gruppo di ballo che avevo coordinato era andato benissimo, la mia squadra era arrivata seconda, il momento di formazione era andato molto bene, io ero rimasta tutti i giorni ad ascoltare gli animatori più “esperti” di me che richiamavano l’attenzione dei bambini sui passi del Vangelo e sui racconti delle parabole…ecco il vero problema! Sentivo di non essere stata all’altezza del momento più importante della giornata dei bambini, quella della condivisione con Cristo, della lettura del Vangelo. Questo è stato uno dei motivi che mi hanno spinta a frequentare l’oratorio anche d’inverno. Quando mi è stato possibile, ho partecipato alle varie giornate organizzate per il Movimento Giovanile Salesiano, mi sono impegnata in attività pomeridiane di dopo-scuola e di gioco per i bambini che frequentavano l’oratorio, ma cosa più importante ho intrapreso un percorso di formazione personale insieme ad altri ragazzi del gruppo animatori. E’ proprio qui che, grazie alle parole della “nostra guida” Annalisa, ho capito cosa significa essere animatrice salesiana.

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

29

Ricorderò sempre una frase che ci ha detto durante uno dei nostri incontri: “Non si tratta di saper animare un GR.EST, una festa, un momento di gioia. Non è solo questo. Si tratta di saper animare i cuori dei nostri ragazzi e di chi ci sta vicino”! Ecco, credo di essere partita proprio da questa sua frase, ha sconvolto il mio modo di vedere le cose fino a quel momento. Non è stato un cammino sempre facile, ma è bastato applicare quei piccoli insegnamenti alla mia vita quotidiana per sentirmi meglio. Inutile dire che per me l’oratorio è diventato il centro del mio essere animatrice salesiana e alla seconda esperienza di GR.EST, per me, sono arrivate le vere sorprese. In ogni squadra, in ogni gruppo, c’erano sempre bambini difficili che sembravano causare continuamente problemi ovunque andavano. Ho capito che una gran parte di essi vengono da situazioni familiari molto tese e questo spiega il loro cattivo umore e comportamento. Ho cercato di valorizzare le qualità di ognuno di questi bambini, esattamente come poi ho scoperto essere una delle indicazioni di Don Bosco: “ CHE NON SOLO SIANO AMATI. MA CHE ESSI STESSI SAPPIANO DI ESSERE AMATI”. Il risultato è stato sconvolgente: i bambini sembravano rispondere bene alle attività proposte e avevano desiderio di compiacerti. Ho capito che anche dedicare del tempo per gli approcci personali era molto importante. Conoscere il nome di ogni bambino, sapere qualcosa di lui/lei fa una grande differenza. Se in oratorio mi capitava di chiamare un bamino/a con il loro nome sembravano compiaciuti e sorpresi e molti chiedevano: “Conosci il mio nome”? Seguendo il sistema preventivo ideato da Don Bosco ho capito che incoraggiare, elogiare, impegnare (anche riprendere) un bambino in una qualsiasi attività lo fa sentire ben voluto e fiducioso nelle proprie qualità. RAGIONE, RELIGIONE e AMOREVOLEZZA sembrano essere la cura per ogni cuore, solo e perso. Solo provando il contatto diretto con le persone, starle a sentire, ascoltare le loro storie, i loro dubbi e paure, capisci che privilegio sia far parte di tutto questo…far parte di una famiglia chiamata ORATORIO. Sapere che, anche se involontariamente, lasci qualcosa ad ogni bambino, ogni adulto con cui hai la fortuna di poterti confrontare. Posso assicurare che non si finisce mai di imparare, MAI! Secondo me è molto importante non rifiutare l’amore che ci viene donato, non emarginare mai nessuno, non etichettarlo come qualcuno di inutile perché tutti siamo speciali creature agli occhi di Dio. Dovremmo mettere in pratica tutto ciò. Cristo risiede in ogni sorriso di un bambino, in un nostro abbraccio silenzioso, in un momento di sofferenza e uno di gioia, in ogni parola d’amore ed in quelle bellissime giornate passate in Oratorio

Cassandra Barresi

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

30

Ass. Vivi Don Bosco Via Regina Margherita 22 98051 Barcellona Pozzo di Gotto Messina

Tel.: 338 1469135 Fax: 090 9410080 E-mail: [email protected]

Testata informativa cittadina con ampia finestra sulle tradizioni, sullo sport e sulle attività aggregative delle varie associazioni barcellonesi. Inoltre ampio spazio a tutte le attività svolte nell’Istituto F.M.A. di cui ne siamo parte integrante.. La testata è pubblicata in formato online sul sito www.youpublisher.com.

Mi basta che siate giovani perché io vi ami Don Bosco

Numero 3 del 10/12/2014

Vivi Don Bosco Magazine

31