bollettino rurale 4: residenze artistiche e culturali per valorizzare i territori

8
Bollettino rurale n. 04 - Ottobre 2014 San Vito, 15/09/2014 Le residenze artistiche e culturali per valorizzare i territori

Upload: gal-sole-grano-terra

Post on 07-Aug-2015

72 views

Category:

Small Business & Entrepreneurship


0 download

TRANSCRIPT

Bollettino rurale n. 04 - Ottobre 2014

San Vito, 15/09/2014

Le residenze artistiche e culturali per valorizzare i territori

CALENDARIO DEI SEMINARI

Le economie informali: modelli di successo con Mario Carfagna

10/12/2014, Selegas (Sa Domu de sa Contissa) h 1730-2030

Il mercato a Km zero: un modello integrato

per la valorizzazione dei prodotti locali

con Angela Galasso

17/12/2014, Guasila (Auditorium comunale) h 1730-2030

Associazionismo e Terzo settore

con Rodolfo Ciucciomei, Giulio Landis, Marco Antonio Pani

14/01/2015, Selegas (Sa Domu de sa Contissa) h 1730-2030

Seminari interattivi

Reti territoriali e di impresa: dall’idea al pro-

getto con Andrea Stroppiana

25/09/2014, Ballao (Casa Olla) h 900-1600

26/09/2014, San Basilio (Aula consiliare) h 900-1600

Web, Social media e Apps mobili per la pro-

mozione del lavoro in rete con Claudio Garau

16/10/2014, Escalaplano (Aula consiliare) h 900-1600

17/10/2014, Senorbì (Istituto Einaudi) h 900-1600

Pianificare una strategia di marketing

con Francesco Congiu

13/11/2014, Senorbì (Casa Lonis) h 900-1600

14/11/2014, Villaputzu (Sala polifunzionale) h 900-1600

Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie

di efficacia e gestione dei conflitti con Carlo Duò

27/11/2014, San Vito (Sala conferenze) h 900-1600

28/11/2014, San Basilio (Aula consiliare) h 900-1600

Seminari aperti

Il territorio e le reti con GAL SGT

13/09/2014, San Nicolò Gerrei (Via S. Pertini) h 1700-2030

Le residenze artistiche e culturali per valor-

izzare i territori con Fabio Biondi

15/09/2014, San Vito (Casa Cauli) h 1000-1700

L’accesso al credito per gli operatori dei terri-

tori rurali: quali opportunità?

con C.arlo Usai, Bobore Bussa, Roberto Spano

24/09/2014, Guamaggiore (Teatro Comunale) h 1730-2030

La domanda turistica: microtendenze, seg-

menti e target con Amos Cardia e Sandro Mezzolani

15/10/2014, Villasalto (Miniera Su Suergiu) h 1730-2030

Agricoltura sociale: progetti inclusive

con Iser Sanna, Claudia Marras, Anna Franca Mascia

22/10/2014, San Vito (Azienda Paolo Murru) h 1730-2030

La valorizzazione dei beni culturali: il patri-

monio archeologico nella pianificazione stra-

tegica con Elena Romoli e Chiara Pilo

19/11/2014, Armungia (Casa del Segretario) h 1730-2030

Certificazione istituzionale e certificazione

dal basso: modelli a confronto

con Antonino Sutera

26/11/2014, Escalaplano (Aula consiliare) h 1730-2030

Il turismo di qualità e la rete dei B&B

con Giuseppina Scorrano e Alessandra Tore

04/12/2014, San Vito (Aula consiliare) h 1730-2030

C’è teatro e teatro.

C’è un teatro che si esaurisce nello spettacolo e che per questo motivo vuole piacere, cerca il consenso e desidera convincere. Ma questo teatro è malato,

superato dalle trasformazioni politiche e sociali con cui non ha saputo fare i conti. E’ diventato pure routine o un’ombra pa llida dei più nuovi mezzi di comu-

nicazione.

E c’è un teatro che cerca piuttosto la conoscenza. Non si accontenta del divertimento. Non vuole illustrare idee, nemmeno le più nobili. Si interroga da sempre

su pochi temi, sempre gli stessi e mai esauriti. Quelli che toccano il destino dell’uomo, il suo rapporto con la storia. È’ un teatro di necessità. Come il gesto

inutile di Antigone – quella manciata di terra buttata sul corpo del fratello ucciso che può anche costare la vita. Necessario per chi lo fa, innanzitutto. Il suo

tempo è il presente. Vive nel suo farsi, nel presente della scena in cui l’attore si incontra con lo spettatore – e l’incontro può cambiare entrambi. E’ un evento

non nel senso di una spettacolarità da consumarsi su pagine di anticipazioni giornalistiche. È anche un teatro che spesso divide, perché implica l’esplorazione

di limiti margini zone d’ombra. È il solo teatro al quale riusciamo a riconoscere un senso.

Gianni Manzella, I quaderni di Santarcangelo 1, giugno 1994

Tempo e spazi

Serve tempo. Servono spazi. Tempo e spazi adeguati

alle nuove esigenze delle arti sceniche contemporanee.

Tempo e spazi per sperimentare nuove e differenti mo-

dalità di studio e di ricerca dei processi creativi e di

produzione delle opere. Tempo e spazi di riflessione e

approfondimento per gli artisti, soprattutto, ma anche

di relazione e confronto critico fra artisti, studiosi, or-

ganizzatori e pubblici; le comunità di riferimento e le

comunità creative, per generare assieme nuove doman-

de dal teatro del presente, dal presente del teatro,

senza soluzione di continuità e senza contrapposizione

fra un teatro e l’altro, il vecchio e il nuovo.

Le residenze creative, le co-

munità creative Il tempo e gli spazi delle residenze creative possono

contribuire a innovare il sistema teatrale italiano, con la

consapevolezza che non può esistere un’unica modalità

di residenza creativa. Le residenze creative vanno inte-

se per lo più come progetti aperti che si modificano di

continuo, nel tempo e negli spazi; progetti semplici o

complessi, che riflettono su singoli aspetti della ricerca e

della produzione o sulla complessità del sistema teatra-

le italiano. In questi ultimi anni sono nate differenti

esperienze di residenza: di

Residenze artistiche: l’esperienza de

L’Arboreto

L’Arboreto

Il Teatro Dimora immerso nel bosco

Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie

Qualunque sia la definizione e l’autorialità di chi le

progetta, le residenze creative vanno intese principal-

mente come luoghi di studio e di lavoro in continua evo-

luzione, vitali per chi le progetta e le abita temporane-

amente, insieme; officine aperte per sviluppare le rela-

zioni e il confronto, per consentire agli artisti il “lusso di

perdere tempo” e il “diritto all’errore”, in particolare

per le nuove generazioni di teatranti.

L’Arboreto

Dal 1998, L’Arboreto è un centro teatrale riconosciuto

a livello nazionale e internazionale per la qualità e la

complessità delle attività, che si propone, fra le altre

iniziative, due obiettivi fondamentali per valorizzare la

cultura del teatro e delle arti sceniche: formazione e

residenze creative. Una residenza-laboratorio per com-

prendere le diverse espressioni interpretate non solo

come forma creativa e artistica ma anche come modo

di essere e di reagire, mettendo in evidenza l’ispira-

zione e i processi, prima ancora dei risultati. Il Teatro

Dimora e la casa foresteria, in un parco di nove ettari

con circa 6.000 piante, fanno dell’Arboreto una strut-

tura unica in Italia particolarmente adatta per ricerca,

prove e produzione di nuove opere.

studio e di ricerca; di produzione; di gestione e pro-

grammazione di teatri. In ogni caso, occorre partire

dall’esigenza primaria di realizzare dei progetti di re-

sidenza per gli artisti, dalla parte degli artisti.

Altri “ingredienti” fondamentali che determinano le di-

verse esperienze di residenza sono le relazioni con il

territorio, il paesaggio e l’ambiente, la qualità degli

spazi e dei luoghi, la comunità di appartenenza e il

rapporto con il pubblico. Soprattutto, la specificità dei

luoghi e la cultura del paesaggio, possono incidere no-

tevolmente sulla natura dei progetti. Bisogna quindi

partire dalla storia e l’identità del territorio, per co-

struire un progetto culturale unico e irripetibile, di senso

compiuto. Ascoltare i luoghi e il paesaggio è fonda-

mentale per comprendere le azioni da adottare, per-

ché dai luoghi nascono i pensieri e i luoghi portano con

sé una “memoria che può essere rinnovata di continuo e

che si trasforma nel tempo e negli spazi, con il lavoro e

il rispetto degli uomini, le opere e le tracce lasciate sul

terreno”.

Per parlare dell’Arboreto, sono la bellezza e la parti-

colarità del luogo che hanno suggerito che cosa fare,

ma soprattutto che cosa non fare. Forse, l’idea di lavo-

ro, di progetto, era già inscritta in quel luogo di confi-

ne, di unione e di contrasto fra l’opera della natura e

le opere degli uomini che anni prima avevano creato un

arboreto sperimentale della flora mediterranea; un

luogo naturale e artificiale, insieme, dove la guardia

forestale sperimentava e osservava la crescita delle

giovani piante che oggi si continuano a custodire.

Un luogo vivo e vitale, composto e rappresentato da

luci e ombre, già segnato dalle ferite dell’uomo sulla

natura: tentativi falliti ed errori creativi che l’uomo ha

praticato sulla natura, e viceversa.

Un paesaggio da vivere e rappresentare. Un paesag-

gio da mettere in scena, in vita.

L’Arboreto

Il Teatro Dimora - interno

Per natura, il Terzo paesaggio costituisce un territorio per

le molte specie che non trovano spazio altrove.

Il residuo di specie che non compare nel Terzo paesaggio

è rappresentato dalle piante coltivate, dagli animali da

allevamento e da quegli esseri la cui esistenza dipende

dalle colture e dagli allevamenti.

Gilles Clément, Manifesto del Terzo paesaggio

Un momento del seminario

Il seminario

Esperienze di confine, non solo geografico, situate per

lo più nella provincia italiana, con poche risorse econo-

miche, nate per determinare un processo di teatro di

senso, un teatro di esistenza e resistenza, a volte solo

di sopravvivenza, per un teatro d’arte e di qualità.

A proposito di residenze

creative

In un contesto di generale “crisi” del teatro, di caratte-

re economico ma anche culturale, è difficile per artisti,

produttori e organizzatori compiere scelte coraggiose,

e questo a discapito della qualità delle nuove opere. In

questi anni si sono “insediate” in Italia diverse esperien-

ze di “residenza”: realtà piccole e a volte isolate, mol-

to diverse tra loro per principi e modalità, che però

hanno prodotto dei risultati straordinari.

Fabio Biondi - breve profilo Fabio Biondi è nato e vive a Santarcangelo di Roma-

gna, in provincia di Rimini e si è laureato in Sociologia

con una tesi dal titolo “Come nasce un progetto teatra-

le. Percorsi di lavoro fra teatro e comunicazione. Ana-

lisi di manifestazioni realizzate dal Teatro degli Dei e

dall’Associazione culturale l’Arboreto in collaborazione

con le Istituzioni pubbliche”.

Regista teatrale, ideatore e direttore artistico di nume-

rosi progetti teatrali, rassegne e stagioni di teatro con-

temporaneo, è stato, tra le altre attività: consulente

artistico e organizzativo dell’Ufficio Teatro del Comu-

ne di Rimini; autore di programmi televisivi per la Rai;

regista di alcuni spettacoli di Fabio De Luigi e di nu-

merose opere e rassegne teatrali a livello locale e na-

zionale.

Dal 1998 lavora per la creazione del progetto L’Ar-

boreto – Teatro Dimora, con sede a Mondaino (Rimini),

ed è direttore artistico dell’omonina associazione cultu-

rale. Attualmente è anche coordinatore nazionale del

Tavolo delle Idee di C.Re.S.Co. - Coordinamento Real-

tà Scena Contemporanea.

Le residenze non devono essere animatori e

cercare di attirare la gente, devono essere

attrattive in sé e per sé

Aperitivo rurale

L’aperitivo rurale è un ulteriore momento di confronto sui

temi appena affrontati… ma non solo. È un momento di

relazione fondamentale per il processo di rete che si sta

attivando. È un momento in cui il GAL SGT, affidando il

servizio solo ad aziende del territorio, valorizza le

capacità e competenze locali e fa conoscere le diverse

realtà territoriali anche al fine di possibili e future

collaborazioni tra i diversi settori

Un nuovo movimento teatrale, non sempre marginale,

che nel tempo è riuscito (in parte) a modificare il siste-

ma produttivo del teatro italiano. Identità culturali e

progetti artistici che hanno generato nuove e differenti

pratiche d’informazione e di produzione; percorsi di

ricerca adeguati e in sintonia con l’urgenza di modifica-

re i tempi e gli spazi del lavoro delle nuove generazio-

ni di artisti, e non solo.

Vale a dire, in gran parte, la progettualità delle resi-

denze creative: tempi e spazi per dare corpo e voce

alle nuove visioni di chi crede che il processo di ricerca

sia altrettanto importante come la produzione delle

opere. Teorie e pratiche per ripensare, soprattutto, il

rapporto con le “prossimità”.

L’Arboreto

La foresteria

Panificio Fratelli Marteddu

San Vito

TERRITORIO

Il GAL SGT è una Fondazione di Partecipazione che uni-

sce i principi e lo spirito della Fondazione propriamente

detta e quello dell'associazione.

Tale forma giuridica è stata individuata come la più ade-

guata a soddisfare l'esigenza di garantire il massimo

livello di condivisione delle scelte.

Assicura, inoltre, maggiormente l'attuazione dell'approc-

cio Leader, in quanto si basa sui due principi fondamenta-

li, considerati dal partenariato essenziali per garantire

una reale partecipazione dei soci alle decisioni: il princi-

pio di "una testa un voto con divieto di delega" e il princi-

pio della "porta aperta".

Fondata il 9 luglio 2009, persegue lo scopo di promuo-

vere lo sviluppo sociale, culturale ed economico della

popolazione delle regioni storiche in essa rappresenta-

te, attraverso l'attuazione del Piano di Sviluppo Locale

(PSL), finanziato nell'ambito della programmazione

comunitaria e delle attività del Piano di Sviluppo Rurale

(PSR) 2007-2013.

I soggetti che hanno sottoscritto l'atto costitutivo e fanno

parte dell'Assemblea dei soci del GAL sono circa 230 di

cui 206 privati e 24 pubblici.

Gli organi della Fondazione sono: l'Assemblea dei Soci,

il Consiglio di Amministrazione, il Presidente, l'Organo di

Sorveglianza, il Revisore dei Conti.

GAL SGT

Attività di marketing territoriale

Promozione del territorio e delle sue peculiarità. Creazione di

un marchio territoriale partecipato, realizzazione di azioni

volte a migliorare l'immagine e la promozione del territorio,

anche attraverso sistemi di riconoscimento collettivo volontari.

Mobilitazione degli operatori e della popolazione locale

attraverso eventi

Realizzazione di aventi sportivi, culturali, storici, ambientali,

gastronomici, finalizzati ad attrarre flussi di visitatori e di ospi-

ti, al rafforzamento dell'identità locale e ad individuare nel

GAL un soggetto attivatore di processi di sviluppo locale.

Attività per l'accompagnamento alla nascita e sviluppo di

reti territoriali e di impresa

Supporto alla costruzione ed al funzionamento di sistemi di reti

tra operatori dell'area GAL, per consentire l'accesso a servizi

difficilmente realizzabili dai singoli. Sostegno alla creazione di

reti di imprese attraverso attività di orientamento, formazione

e consulenza, promozione della cultura di impresa.

La misura 421 vede il GAL impegnato nell'attuazione di

due tipi di cooperazione: la cooperazione interterrito-

riale, che coinvolge i GAL della Sardegna e della peni-

sola, e la cooperazione transnazionale, aperta a GAL

operanti in diversi Paesi d'Europa.

In tale ambito il GAL lavora sui seguenti assi: la valoriz-

zazione delle identità e delle produzioni tipiche, con

particolare attenzione agli ambiti di filiera, l'agricoltu-

ra sociale, il turismo ed il turismo attivo, la tutela

dell'ambiente e dell'identità.

COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Il territorio del GAL SGT è costituito da 19 co-

muni della provincia di Cagliari facenti parte

delle 4 regioni storiche del Sarrabus, Gerrei,

Trexenta e Campidano di Cagliari.

Nell'intero territorio del GAL risiede una popo-

lazione di quasi 38 mila abitanti distribuita su

una superficie di circa 13000 kmq. Si tratta di

aree rurali con una forte vocazione agricola e

pastorale.

L'area presenta attrattive di rilievo e diversifi-

cate: la Trexenta, caratterizzata dal susseguirsi

di verdi e rigogliose campagne dove frutteti si

alternano a vigne, oliveti e campi cerealicoli; il

Gerrei, attraversato dal fiume Flumendosa e

dalla riserva naturale del lago Mulargia, con

un paesaggio caratterizzato

da altopiani solcati da profonde valli; il Sarrabus, che dal

sistema carsico del Monte Cardiga, nel territorio di Villaputzu,

nei cui pressi sorgono le miniere calcaree di Gibbas e S'Ac-

qua Arrubia, giunge sino al cuore dell'area ambientale e

montana dei Sette Fratelli.

L'area del Sarrabus-Gerrei fa parte del Parco Geominerario

della Sardegna e rappresenta la porta del territorio sul ma-

re, con le sue spiegge e acque cristalline. Si caratterizza da

altrettanti attrattori culturali e scientifici: dai circoli megalitici

di Pranu Muttedu alla presenza del Sardinian Radio Telesco-

pe (SRT).

www.galsgt.it

twitter.com/solegranoterra

facebook.com/solegranoterra

Via Croce di Ferro, 32

09040 San Basilio (CA) - ITALY

tel. & fax +39 070 989497

email [email protected]

pec [email protected]

Con l’assistenza tecnica dell’Agenzia Laore Sardegna