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Bir El Gobi - I “Mussolini’s Boys” L’antefatto 1a parte Questo testo nasce dalle pagine dei settimanali del tempo e il contributo critico di siti storici sull’argomento nonché dalle testimonianze di volontari . Alcuni brani fanno riferimento alla testimonianza di F.P. Calvaruso tratti da http://www.isspe.it/Dic2001/calvaruso.htm Settembre 1940- Alcuni mesi fa 24.000 ragazzi hanno abbandonate le loro case.. .... così iniziava il testo dell’articolo su un noto settimanale del tempo (1940) a firma Gian Bardi sulla marcia della G.I.L. dalla Liguria. Erano la prima classe (oggi diremmo quasi maggiorenne) nata dopo la Marcia su Roma. Nata dalla fusione fra i fasci giovanili e l'O.N.B (Opera nazionale Balilla) la G.I.L (Gioventù italiana del littorio), dipendente dal Segretario del PNF, aveva lo scopo d’inquadrare i giovani Italiani sotto i 18 anni. A questa organizzazione si affiancavano i G.U.F (Gruppi Universitari Fascisti ,studenti dai 18 fino ai 28 anni) e il Servizio Premilitare, dai 18 ai 21 anni. Questa ultima organizzazione non faceva di loro dei soldati, poiché c’erano solo due modi per stare sotto le armi: o di Leva o Camicia Nera dopo aver fatto la leva (una specie di professionismo ante litteram). La leva aveva le sue regole (idoneità fisica e l’autorizzazione del padre nel caso in cui non si fosse ancora compiuto il 21° anno della maggiore età !!!). L'Esercito e la leva erano sottoposti ad Ufficiali in genere filomonarchici. Un’idea di Muti di creare una quarta (nel caso quinta dopo la M.V.S.N o camicie nere) forza armata con questi ragazzi non trovò naturalmente il parere favorevole dello Stato Maggiore dell’Esercito. Si pensava anche all’immagine negativa di minorenni al fronte: ma Mussolini diceva "Noi siamo la generazione che tramonta, i giovani sono l’alba che sorge . Che cos’è una generazione? E quanto dura? Ve lo dico subito. Vent’anni. Il tempo sufficiente perché l’uomo generi figli. E i figli, generalmente, vengono a contrasto coi padri. La storia ha sempre dimostrato la fatalità di questa lotta. Come fare, allora, per trasmettere una fede alla nuova generazione, per ottenere anzi la saldatura? Bisogna passare il comando ai giovani. Subito." (Questa frase rientra nel novero delle più famose frasi storiche di tutti i tempi, e forse non l'ha nemmeno inventata Mussolini, poiché per abitudine ancora oggi chi sta seduto sullo scranno del potere la enuncia e col beneplacito dei suoi democratici elettori aumenta la dose di colla ). I Battaglioni assumono il nome del luogo in cui sono stati costituiti e sono: - Btg. Ancona - Btg. Bari - Btg. Bergamo - Btg. Bologna - Btg. Cremona - Btg. Firenze - Btg. Forlì - Btg. Genova - Btg. La Spezia - Btg. L'Aquila - Btg. Livorno - Btg. Littorio - Btg. Milano - Btg. Modena - Btg. Napoli - Btg. Padova - Btg. Perugia - Btg. Reggio Calabria - Btg. Roma - Btg. Sardegna - Btg. Sicilia - Btg. Vercelli (Battaglione Alpino) - Btg, Verona - Btg. Torino - Btg. Trieste e vengono divisi in 3 raggruppamenti (Brigate): Armamento il moschetto 91. Ufficiali Sottufficiali Volontari 579 985 19.345 Volevano di più questi?: una seconda ondata rivoluzionaria o una guerra che desse nuova linfa ad un nuovo fascismo?. L’educazione militare del tempo e la figura del Duce li ammaliava. Li aveva esaltati come la più bella e fiera espressione del futuro, li aveva forgiati nella comunione dello spirito nazionale, li aveva curati in ogni settore della loro vita, dalla culla (Onmi) alla guerra. Li aveva educati e chiamati alle adunate di piazza, a maneggiare un’arma al sabato, e portati in colonia al mare, in montagna, ai "campi Dux". Art. 1 - la GIOVENTÙ ITALIANA DEL LITTORIO, organizzazione unitaria e totalitaria delle forze giovanili del regime fascista, è istituita in seno al partito nazionale fascista, alla diretta dipendenza del segretario del partito nazionale fascista, ministro segretario di stato, che ne è il comandante generale. La gioventù italiana del littorio ha per motto: “CREDERE – OBBEDIRE-COMBATTERE”. Art. 2 - Il sottosegretariato di stato per l'educazione fisica e giovanile, istituito presso il ministero dell'educazione nazionale col r. decreto 12 settembre 1929-vii, n. 1661, è soppresso. L'Opera Nazionale Balilla, istituita con legge 3 aprile 1926-iv, n. 2247, viene assorbita dalla Gioventù Italiana Del Littorio. ... Ma torniamo ai nostri liguri, che (già nel Giugno 1940 volevano schierarsi per la guerra sulle Alpi, già c'erano vicini !) si erano presentati a Sassello al segretario del Partito. Sui loro visi si vedeva anche scorrere qualche lacrima per le mamme e la casa paterna che lasciavano e qualcuno anche per la morosa. A oltre 400 km da Padova, dove era previsto il concentramento, iniziava la loro avventura. Le colonne provenienti da ogni parte d'Italia sfilavano fra paesini in festa, fra campi e vigneti, fra le ciminiere delle città industriali all’appuntamento con la storia al passo di 5 Km/h………... la storia continua ma anche le loro vicende si fecero nel frattempo più complesse. Chi sperava di scremare con la fatica (prova finale dei 24 battaglioni - cadauno 900 giovani) questi ragazzi rimase deluso e non seppe più che pesci pigliare. Il problema divenne serio. Che fare di questi 21.000 irrequieti ragazzi? Non è un gioco la guerra. Dopo l’estetica sfilata finale di giovinezza per le strade dell’Italia settentrionale il 1° e 2° Raggruppamento GIL incontrano per strada l’altra colonna proveniente da Fano. L’incontro avviene proprio alle porte di Padova il 16 settembre 1940. "Si entra in Padova – racconta Mugnone – e, fra una trionfale accoglienza del popolo, che accalca i marciapiedi della città universitaria, termina la Marcia della Giovinezza". I ragazzi, stanchi ma soddisfatti, sono così accasermati alla Fiera e presso il 58° Rgt. di Fanteria. 10 ottobre 1940 - oltre la data del settimanale Gli Italiani di Mussolini. Il regime degli Italiani: Giordano B. Guerri Una sommossa per andare al fronte. Le Scie. Mondadori. 1995. Un gesto unico nella storia d'Italia: Furono più combattivi i giovanissimi cresciuti sotto il regime, che erano passati direttamente dalla GIL alla Milizia dando prova di particolare attaccamento al fascismo. Permeati di fede e bellicismo, molti (soprattutto gli studenti) videro nel conflitto la possibilità di mettersi alla pari dei vecchi fascisti che avevano fatto la Grande Guerra e la rivoluzione, e videro anche la speranza di poter costruire, dopo, un nuovo fascismo. Parecchi di questi giovani, non pochi dei quali avrebbero aderito alla Repubblica Sociale o sarebbero entrati nella Resistenza, furono protagonisti di atti eroici e un gruppo di loro compì addirittura un gesto unico nella storia d'Italia: una sommossa per andare al fronte. Il Duce assiste dal palco alla sfilata delle varie rappresentanze giovanili in armi comprese quelle del blocco del Reich. Terminata la sfilata si rientra nelle caserme. Luigi Barzini così scrive di questi ragazzi sul "Popolo d’Italia”: "Sorprende di vedere questi soldati adolescenti sorpassare in altezza una gran parte dei loro ufficiali. Aitanti, seri, marziali, con delle facce intelligenti, l’occhio vivo e attento, i volontari del littorio, ancora quasi fanciulli, hanno già un’aria guerriera. L’indomani Ettore Muti (nominalmente ancora segretario del Partito) telegrafa con piacere ai Comandi dei Btg. Volontari comunicando che ben presto saranno inquadrati fra varie unità combattenti. Del resto Mussolini glielo aveva promesso: "Il fascismo non vi promette né onori né cariche”. Ben presto, però, una notizia fredda i Volontari. La miccia scoppia quando sulla seconda pagina del "Popolo d’Italia" il gen. Ottavio Zoppi, Ardito della Grande guerra, li definisce "Premilitari". Questa definizione li fece infuriare e reagirono tappezzando i muri di Padova con copie del "Popolo d’Italia" colmi di frasi ingiuriose e non contenti organizzarono anche un ironico funerale del PNF. Quattro studenti portarono sulle spalle una cassa di munizioni avvolta in un drappo nero sul quale erano ben evidenziate le iniziali del PNF e della Gil. Dopo il funerale devastarono gli stand della fiera, saccheggiarono i magazzini e nascosero le armi. Polizia e milizia partirono immediatamente alla caccia dei colpevoli, solo in 600 riuscirono ad evitare la cattura. Riguardo questo episodio Mario Niccolini, uno dei volontari di Bir el Gobi, ci da’ una versione diversa. Sembra che il funerale di Padova si sia svolto non all’esterno per le vie di Padova, ma all’interno di una camerata e fu opera di pochi. (fonte A.N.P.I )"Venivano saccheggiati i magazzini, veniva appiccato fuoco alla paglia, si rendevano inutilizzabili le attrezzature ... » (A. Pagin). Subito dopo Pietro Badoglio chiede di smobilitare tutti i GIL. Muti naturalmente non è d’accordo. "bisogna agire, muoversi

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Settembre 1940- Alcuni mesi fa 24.000 ragazzi hanno abbandonate le loro case….. .... così iniziava il testo dell’articolo su un noto settimanale del tempo (1940) a firma Gian Bardi sulla marcia della G.I.L. dalla Liguria. Erano la prima classe (oggi diremmo quasi maggiorenne) nata dopo la Marcia su Roma. Nata dalla fusione fra i fasci giovanili e l'O.N.B (Opera nazionale Balilla) la G.I.L (Gioventù italiana del littorio), dipendente dal Segretario del PNF, aveva lo scopo d’inquadrare i giovani Italiani sotto i 18 anni. A questa organizzazione si affiancavano i G.U.F (Gruppi Universitari Fascisti ,studenti dai 18 fino ai 28 anni) e il Servizio Premilitare, dai 18 ai 21 anni. Questa ultima organizzazione non faceva di loro dei soldati, poiché c’erano solo due modi per stare sotto le armi: o di Leva o Camicia Nera dopo aver fatto la leva (una specie di professionismo ante litteram). La leva aveva le sue regole (idoneità fisica e l’autorizzazione del padre nel caso in cui non si fosse ancora compiuto il 21° anno della maggiore età !!!). L'Esercito e la leva erano sottoposti ad Ufficiali in genere filomonarchici. Un’idea di Muti di creare una quarta (nel caso quinta dopo la M.V.S.N o camicie nere) forza armata con questi ragazzi non trovò naturalmente il parere favorevole dello Stato Maggiore dell’Esercito. Si pensava anche all’immagine negativa di minorenni al fronte: ma Mussolini diceva "Noi siamo la generazione che tramonta, i giovani sono l’alba che sorge. Che cos’è una generazione? E quanto dura? Ve lo dico subito. Vent’anni. Il tempo sufficiente perché l’uomo generi figli. E i figli, generalmente, vengono a contrasto coi padri. La storia ha sempre dimostrato la fatalità di questa lotta. Come fare, allora, per trasmettere una fede alla nuova generazione, per ottenere anzi la saldatura? Bisogna passare il comando ai giovani. Subito."

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Bir El Gobi - I Mussolinis BoysLantefatto 1a parteQuesto testo nasce dalle pagine dei settimanali del tempo e il contributocritico di siti storici sullargomento nonch dalle testimonianze divolontari . Alcuni brani fanno riferimento alla testimonianza di F.P.Calvaruso tratti dahttp://www.isspe.it/Dic2001/calvaruso.htmSettembre 1940- Alcuni mesi fa 24.000 ragazzi hanno abbandonate le loro case.. .... cos iniziava il testo dellarticolo suun noto settimanale del tempo (1940) a firma Gian Bardi sulla marcia della G.I.L. dalla Liguria. Erano la prima classe (oggi diremmoquasi maggiorenne) nata dopo la Marcia su Roma. Nata dalla fusione fra i fasci giovanili e l'O.N.B (Opera nazionale Balilla) la G.I.L(Giovent italiana del littorio), dipendente dal Segretario del PNF, aveva lo scopo dinquadrare i giovani Italiani sotto i 18 anni. Aquesta organizzazione si affiancavano i G.U.F (Gruppi Universitari Fascisti ,studenti dai 18 fino ai 28 anni) e il Servizio Premilitare,dai 18 ai 21 anni. Questa ultima organizzazione non faceva di loro dei soldati, poich cerano solo due modi per stare sotto le armi: odi Leva o Camicia Nera dopo aver fatto la leva (una specie di professionismo ante litteram). La leva aveva le sue regole (idoneit fisica elautorizzazione del padre nel caso in cui non si fosse ancora compiuto il 21 anno della maggiore et !!!). L'Esercito e la leva eranosottoposti ad Ufficiali in genere filomonarchici. Unidea di Muti di creare una quarta (nel caso quinta dopo la M.V.S.N o camicienere) forza armata con questi ragazzi non trov naturalmente il parere favorevole dello Stato Maggiore dellEsercito. Si pensavaanche allimmagine negativa di minorenni al fronte: ma Mussolini diceva "Noi siamo la generazione che tramonta, i giovani sono lalbache sorge. Che cos una generazione? E quanto dura? Ve lo dico subito. Ventanni. Il tempo sufficiente perch luomo generi figli. E ifigli, generalmente, vengono a contrasto coi padri. La storia ha sempre dimostrato la fatalit di questa lotta. Come fare, allora, pertrasmettere una fede alla nuova generazione, per ottenere anzi la saldatura? Bisogna passare il comando ai giovani. Subito."(Questa frase rientra nel novero delle pi famose frasi storiche di tutti i tempi, e forse non l'ha nemmeno inventata Mussolini, poichper abitudine ancora oggi chi sta seduto sullo scranno del potere la enuncia e col beneplacito dei suoi democratici elettori aumenta ladose di colla ).I Battaglioni assumono il nome del luogo in cui sono staticostituiti e sono: - Btg. Ancona - Btg. Bari - Btg. Bergamo -Btg. Bologna - Btg. Cremona - Btg. Firenze - Btg. Forl -Btg. Genova - Btg. La Spezia - Btg. L'Aquila - Btg. Livorno -Btg. Littorio - Btg. Milano - Btg. Modena - Btg. Napoli - Btg.Padova - Btg. Perugia - Btg. Reggio Calabria - Btg. Roma -Btg. Sardegna - Btg. Sicilia - Btg. Vercelli (BattaglioneAlpino) - Btg, Verona - Btg. Torino - Btg. Trieste e vengonodivisi in 3 raggruppamenti (Brigate): Armamento ilmoschetto 91.Ufficiali Sottufficiali Volontari579 985 19.345Volevano di pi questi?: una seconda ondata rivoluzionaria o una guerra che desse nuova linfa ad unnuovo fascismo?. Leducazione militare del tempo e la figura del Duce li ammaliava. Li aveva esaltati come la pibella e fiera espressione del futuro, li aveva forgiati nella comunione dello spirito nazionale, li aveva curati in ognisettore della loro vita, dalla culla (Onmi) alla guerra. Li aveva educati e chiamati alle adunate di piazza, a maneggiareunarma al sabato, e portati in colonia al mare, in montagna, ai "campi Dux".Art. 1 - la GIOVENT ITALIANA DEL LITTORIO, organizzazione unitaria e totalitaria delle forze giovanili del regime fascista, istituita inseno al partito nazionale fascista, alla diretta dipendenza del segretario del partito nazionale fascista, ministro segretario di stato, che ne ilcomandante generale. La giovent italiana del littorio ha per motto: CREDERE OBBEDIRE-COMBATTERE.Art. 2 - Il sottosegretariato di stato per l'educazione fisica e giovanile, istituito presso il ministero dell'educazione nazionale col r. decreto 12settembre 1929-vii, n. 1661, soppresso. L'Opera Nazionale Balilla, istituita con legge 3 aprile 1926-iv, n. 2247, viene assorbita dallaGiovent Italiana Del Littorio. ...Ma torniamo ai nostri liguri, che (gi nel Giugno 1940 volevano schierarsi per la guerra sulle Alpi, gi c'erano vicini !) si eranopresentati a Sassello al segretario del Partito. Sui loro visi si vedeva anche scorrere qualche lacrima per le mamme e la casa paternache lasciavano e qualcuno anche per la morosa. A oltre 400 km da Padova, dove era previsto il concentramento, iniziava la loroavventura. Le colonne provenienti da ogni parte d'Italia sfilavano fra paesini in festa, fra campi e vigneti, fra le ciminiere delle cittindustriali allappuntamento con la storia al passo di 5 Km/h... la storia continua ma anche le loro vicende si fecero nelfrattempo pi complesse. Chi sperava di scremare con la fatica (prova finale dei 24 battaglioni - cadauno 900 giovani) questi ragazzirimase deluso e non seppe pi che pesci pigliare. Il problema divenne serio. Che fare di questi 21.000 irrequieti ragazzi? Non ungioco la guerra. Dopo lestetica sfilata finale di giovinezza per le strade dellItalia settentrionale il 1 e 2 Raggruppamento GILincontrano per strada laltra colonna proveniente da Fano. Lincontro avviene proprio alle porte di Padovail 16 settembre 1940. "Sientra in Padova racconta Mugnone e, fra una trionfale accoglienza del popolo, che accalca i marciapiedi della citt universitaria,termina la Marcia della Giovinezza". I ragazzi, stanchi ma soddisfatti, sono cos accasermati alla Fiera e presso il 58 Rgt. diFanteria.10 ottobre 1940 - oltre la data del settimanaleGli Italiani di Mussolini. Il regime degliItaliani: Giordano B. Guerri Una sommossaper andare al fronte.Le Scie. Mondadori. 1995.Un gesto unico nella storia d'Italia: Furono pi combattivii giovanissimi cresciuti sotto il regime, che erano passatidirettamente dalla GIL alla Milizia dando prova diparticolare attaccamento al fascismo. Permeati di fede ebellicismo, molti (soprattutto gli studenti) videro nelconflitto la possibilit di mettersi alla pari dei vecchifascisti che avevano fatto la Grande Guerra e larivoluzione, e videro anche la speranza di poter costruire,dopo, un nuovo fascismo. Parecchi di questi giovani, nonpochi dei quali avrebbero aderito alla Repubblica Socialeo sarebbero entrati nella Resistenza, furono protagonistidi atti eroici e un gruppo di loro comp addirittura ungesto unico nella storia d'Italia: una sommossa perandare al fronte.Il Duce assiste dal palco alla sfilata delle varie rappresentanze giovanili in armi comprese quelle del blocco del Reich. Terminata lasfilata si rientra nelle caserme. Luigi Barzini cos scrive di questi ragazzi sul "Popolo dItalia: "Sorprende di vedere questi soldatiadolescenti sorpassare in altezza una gran parte dei loro ufficiali. Aitanti, seri, marziali, con delle facce intelligenti, locchio vivo eattento, i volontari del littorio, ancora quasi fanciulli, hanno gi unaria guerriera. LindomaniEttore Muti (nominalmente ancora segretario del Partito) telegrafa con piacere ai Comandi deiBtg. Volontari comunicando che ben presto saranno inquadrati fra varie unit combattenti.Del resto Mussolini glielo aveva promesso: "Il fascismo non vi promette n onori ncariche. Ben presto, per, una notizia fredda i Volontari. La miccia scoppia quando sullaseconda pagina del "Popolo dItalia" il gen. Ottavio Zoppi, Ardito della Grande guerra, lidefinisce "Premilitari". Questa definizione li fece infuriare e reagirono tappezzando i muri diPadova con copie del "Popolo dItalia" colmi di frasi ingiuriose e non contenti organizzaronoanche un ironico funerale del PNF. Quattro studenti portarono sulle spalle una cassa dimunizioni avvolta in un drappo nero sul quale erano ben evidenziate le iniziali del PNF e dellaGil. Dopo il funerale devastarono gli stand della fiera, saccheggiarono i magazzini e nascoserole armi. Polizia e milizia partirono immediatamente alla caccia dei colpevoli, solo in 600riuscirono ad evitare la cattura. Riguardo questo episodio Mario Niccolini, uno dei volontari diBir el Gobi, ci da una versione diversa. Sembra che il funerale di Padova si sia svolto nonallesterno per le vie di Padova, ma allinterno di una camerata e fu opera di pochi. (fonteA.N.P.I )"Venivano saccheggiati i magazzini, veniva appiccato fuoco alla paglia, si rendevanoinutilizzabili le attrezzature ... (A. Pagin). Subito dopo Pietro Badoglio chiede di smobilitaretutti i GIL. Muti naturalmente non daccordo."bisogna agire, muoversiMa come, prima li esortiamo allo slancio senza condizioni, alla battaglia, gli diciamo a lettere cubitali che "bisogna agire, muoversie, se occorre, morire", li spingiamo ad amare la Patria sopra ogni cosa materiale, e poi li deludiamo mandandoli a casa, come deibambini da strapazzare?. Mussolini deve prendere una decisione ed anche in fretta. A novembre Mussolini esautora Muti dalla carica diSegretario del PNF. Venti di critica aperta, di revisionismo e dopposizione interna, soffiavano nel partito ormai da un anno, sullacecit di chi aveva fatto la rivoluzione fascista ed ora si era imborghesito. (in Spagna al termine di una scazzottata coi tedeschi per questioni didonne, cos raccontava Davide Lajolo ufficiale delle Camicie Nere).. .. . era Ettore Muti. Si sedette al tavolo, si fece raccontare dove avevamobuscato tante ammaccature limportante farsi rispettare. Darle e prenderle vale anche per i nemici e gli alleati fece locchiolinopoi il discorso pass alla guerraQuella sera Muti era in vena di parlare franco. ...secondo lui si sarebbe dovuto cambiare capitale, un p di ritorno alle origini non guasterebbe, il ricordo di quello che erano allora, farebbe bene anche ai gerarchi doggi che si credonotutti aquile perch le portano sul berrettoMussolini lo sa. .non occorrono le banche. I ricchi non andranno mai verso i poveri se non perfar loro lelemosina, e qui a rischiare, non sono venuti Questi giovani fascisti volontari erano davvero un pericolo per tutti. Unvolontario ha sempre una opinione, una volont, un ideale da esprimere e in Italia si preferiva che le opinioni, le volont ognuno sele tenesse possibilmente per se. Tutti a casa dunque?.adesso mandano in guerra anche i bambiniNo si salveranno forse solo alcuni battaglioni.Bisogna ricorrere alle maniere forti per farli andare via. Ma non cosa facilesgombrare da Padova migliaia di giovani. Tanti di loro riescono a sfuggire alloperazione di sgombero ritornandosene a casa con leproprie gambe. Moltitrovano un nascondiglio, vanno e vengono rispuntando a Padova di nuovo per le strade. Quelli irremovibili earmati, chiusi alla Fiera non hanno accettato di retrocedere a bambini capricciosi. Un Maggiore dei Granatieri Fulvio Balisti viene atrattare. Eun ufficiale e gentiluomo daltri tempi. Dopo essersi chiariti il 15 novembre 1940 alle 5 del mattino li conduce (Balisti) dipersona alla stazione e acquista 635 biglietti di terza classe per Montebello Vicentino, Arzignano e Montecchio. I Volontari sonodunque inquadrati insieme a 14 ufficiali nel I Btg. speciale Volontari della GIL.Due anni dopo lo stesso problema si present anche a Hitlerquando gli proposero l'organizzazone paramilitare della Hitlerjugend. Da compiti di protezione civile (pompiere) i giovani da 15anni in supassavano in forza ai reparti antiaerei, avvistamento edifesa, poi con un breve salto alla costituzione di una divisioneWaffen SS. Quella che gli americani nel 1944 chiamavano ladivisione "Baby". A chi fece osservare che era come spedire untelegramma a Rooseveltdichiarando la propria sconfitta (dopoquesto ci sono solo quelli delle elementari)venne tappata labocca. Se ne trovarono anche pi giovani con le armi in pugnoquando a Berlino arrivarono i Russi.L'Esercito non gli fornivacibo, la milizia li ignorava, il Partitoli ripudi. Balisti li ricaric allora su un treno e li port a Formia, Gaetae Scauri lontano dai clamori. Ma la guerra in Grecia sta prendendo intanto una brutta piega: Badoglio viene cacciato a calci in culo.Fra gli estimatori dei giovani c' il pluridecorato Col. Fernando Nannini Tanucci dei Bersaglieri. Viene costituito ufficialmenteilGruppo Battaglioni speciali Giovani Fascisti, di cui prende il comando proprio Tanucci. Il Gruppo speciale suddiviso in 2 Btg., il Ial comando del Magg. Balisti e il II al bersagliere Magg. Benedetti."Che siamo? Esercito?, Milizia?". Serena, Nuovo Segretariodel PNF succeduto a Muti, non ha remore a bollare seccamente i GG.FF. come "nientaltro che Premilitari" impreparati alla guerra.Starace, allora capo della Milizia, non li vuole. Durante unispezione al Gruppo, il Gen. Taddeo Orlando, vista l'esercitazione a fuoco,esprime parere positivo al loro impiego. Starace fa marcia indietro e da il suo assenso affinch venga costituita la 301" LegioneCC.NN. dassalto che resta in organico 4 giorni.Ufficialmente costituita il 14 aprile 1941, viene sciolta il 18, poich le camicie nere, come si detto, dovevano essere ex militari. IVolontari saranno costretti a riporre la camicia nera per quella grigioverde. Il calvario comunque alla fine. I volontari divengono atutti gli effetti, ai sensi della Disp.n. 49840 del Ministero della Guerra del 18/4/41, membri del Regio Esercito, con la denominazione diGruppo Battaglioni Giovani Fascisti. I Volontari sono ora veri fanti. La divisa consegnata ai GG.FF. il grigio-verde (o altro adottatoper teatro), con le stellette, le fiamme cremisi rosse bordate di giallo (i colori di Roma e della GIL) e il fez nero degli Arditi dellaGrande Guerra, unica eccezione al "fascismo". Dopo due ulteriori mesi di addestramento i volontari si sentono pronti per un Fronte.Il Gen. Magli sconsiglia la Russia e Mussolini sentenzia "vada per l'Africa". Il 29 Luglio 1941 alle ore 14 il Gruppo GG.FF. parte allavolta della Libia su 4 motonavi. Sbarca a Tripoli con compiti aihm di presidio e antisabotaggio ad Homs e Misurata nelle retrovie.Bastico dice: "Non saranno mai impiegati in prima linea". Questaria di snobismo li urtava parecchio, ma la naturalestrafottenza giovanile ottimo antidoto per avventati giudizi. Ottenuto il parco macchine e gli anticarro 47/32 i Volontarisincamminano per il deserto un po risentiti degli sfott tipo adesso mandano in guerra anche i bambini."Chi vuole vedere il pi grande incendio delmondo? " erano i giorni dellarischiosa impresa delbombardamento degli oleodotti del Barhein nelGolfo Persico ad opera di Muti. Muti ritornatooperativo in aeronautica non pu che dedicaresprazzi alla vicenda di Padova, tanto che a fine mesene prevista la sostituzione con Adelchi Serena piorganico alla dottrina"Eravamo ansiosi di andare a combattere, desideravamo conoscere quando sarebbe stata sferrata loffensiva". Durante il viaggio verso ildeserto, verso un posto chiamato Bir el Gobi, i GG.FF. simbattono in unautocolonna carica di feriti. Il dolore forte, gli occhi sonosgranati, il silenzio dobbligo. Da una parte soldati feriti o prossimi alla morte che chiedono solo di essere assistiti dopo aver fattodel loro meglio, dallaltro diciottenni che non desiderano altro che imbattersi nel nemico.Eroismo o incoscienza di giovani?.Lufficiale superiore che li accompagna non pu fare a meno di strabuzzare gli occhi alla vista dellet media dei giovani dinanzi a s,e dice: "Ma sono tutti ragazzini. Mai stati in linea?". Grande lo stupore del I Btg. quando scoprono cos Bir el-Gobi,*: Siamo aDicembre del 1941 ma fa caldo pi che d'estate in Italia: ghibli, mosche e sabbia la fanno ancora da padrone. Bersaglieri dell Ariete,reduci dagli scontri di novembre, si trovano ancora fra le poche postazioni esistenti. Balisti ordina di appostarsi per bloccarechiunque o qualsiasi cosa osi avvicinarsi.Di li non si deve passare, Non si passer.Luned" 1 dicembre 1941. Il Gen. Gioda consegna alleuforico Magg. Balisti lordine di trasferimento . "Devesi dice ilmessaggio - con prudenza presidiare *Bir el-Gobi zona particolarmente delicata, che potrebbe ridiventare calda, rovente.Il compito arduo, i volontari sono al primo combattimento, sono giovani, lo so, ma la fiducia in loro piena. Ilcolonnello di stato maggiore Scaglia fornir i dettagli. Il I Battaglione raggiunger la zona accompagnato da unufficiale dello stato maggiore del mio comandoLa Battagliahttp://www.piccolacaprera.it/pubblicazioni/pubblicazioni.html"L'offensiva inglese contro le truppe dellAsse in Marmaricadenominata Operazione "Crusader" Crociato ebbe inizio il 18novembre 1941. Nelle prime ore del 19, venne ordinato alla 22abrigata corazzata di procedere su Bir el Gobi ed alla 7a divisione, ifamosi topi del deserto, di puntare su Sidi Rezegh. Per 15 giornigli scontri erano andati avanti a fortune alterne in undissanguamento di reparti e mezzi impressionante. Gli inglesiavevano un vantaggio: avevano pi del doppio di carri delnemico, e la fila in porto delle navi per scaricarne di nuovi. Uniconeo: di qualit inferiore e in mano a gente meno esperta.Seconda parte >>>>