bilancia dei pagamenti: aggiustamento automatico e...
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Bilancia dei pagamenti: Aggiustamento automatico e
politiche
Giovanni Di Bartolomeo Sapienza Università di Roma
Politica economica (A-D) Sapienza Università di Rome
Sommario
• Meccanismi di aggiustamento automatico della bilancia dei pagamenti
• Politiche di riequilibrio
Deficit della bilancia dei pagamenti
Milano Finanza on-line (18/08/2008 12.00)
Bilancia dei pagamenti, a giugno deficit 3.592 mln
La bilancia dei pagamenti italiana a giugno ha registrato un disavanzo delle partite correnti di 3.592 milioni di euro rispetto a un deficit di 1.100 milioni di euro dello stesso periodo di un anno fa. L'aumento del disavanzo, spiega Bankitalia, è da ricollegare alla variazione negativa del saldo dei redditi (1.240 milioni), delle merci (1.137 milioni) e dei trasferimenti unilaterali (319 milioni di euro). Il saldo dei servizi ha registrato una variazione positiva per 204 milioni.
Deficit della bilancia dei pagamenti
Milano Finanza on-line (18/08/2008 12.00)
Bilancia dei pagamenti, a giugno deficit 3.592 mln
La bilancia dei pagamenti italiana a giugno ha registrato un disavanzo delle partite correnti di 3.592 milioni di euro rispetto a un deficit di 1.100 milioni di euro dello stesso periodo di un anno fa. L'aumento del disavanzo, spiega Bankitalia, è da ricollegare alla variazione negativa del saldo dei redditi (1.240 milioni), delle merci (1.137 milioni) e dei trasferimenti unilaterali (319 milioni di euro). Il saldo dei servizi ha registrato una variazione positiva per 204 milioni.
E’ importantè. Se si, che fare?
L’obiettivo dei conti esteri
• Squilibrio nella bilancia dei pagamenti = una posizione di avanzo o di disavanzo
• Il pareggio della bilancia dei pagamenti è un obiettivo macroeconomico di lungo periodo
– Disavanzi: implicano perdite di riserve valutarie e rischi di disoccupazione
– Avanzi: danneggiano altri paesi e conducono a rischi di inflazione (via aumenti della base monetaria se non si attuano “sterilizzazioni”)
Aggiustamento automatico
• Per aggiustamento automatico della bilancia dei pagamenti si intende un meccanismo con cui il mercato porta al pareggio della bilancia dei pagamenti senza che il governo intervenga
• Si ricorda che al deficit della bilancia dei pagamenti corrisponde un eccesso domanda di valuta estera e che al surplus corrisponde un eccesso offerta di valuta estera
Tre meccanismi di aggiustamento
• Meccanismo basato sulla variazione dei prezzi
• (1) Variazione del prezzo relativo delle valuta (ossia del tasso di cambio)
• (2) Variazione del prezzo relativo dei beni (ossia del differenziale del livello dei prezzi)
• Meccanismo basato sulla (3) variazione delle quantità (basato sulla variazione delle importazioni, si parla di meccanismo keynesiano)
Meccanismo tasso di cambio
• Simbologia. Tasso di cambio certo x incerto e = quanti $ vale 1 € (l’euro si apprezza se De>0, si deprezza se De<0 vice versa per il dollaro)
• Tasso di cambio incerto x certo q=1/e = quanti € vale 1 $
• Nota: quanto costano in euro 10.000$ di importazioni dagli US?
10.000 x q • Ogni dollaro vale q euro! Quindi se il dollaro si
apprezza il valore (costo) delle importazioni aumenta
Effetti del deprezzamento
• Il deprezzamento dell’euro (riduzione di e ovvero aumento di q=1/e) – Rende il paese più competitivo Si esporta di più ed
importa meno migliora bilancia pagamenti
– Ma la bilancia dei pagamenti misura i valori (non le quantità), l’aumento di q aumento del valore delle importazioni Peggiora bilancia pagamenti
• Quale effetto prevale? Il primo se vale la condizione di Marshall-Learner (già citata nel blocco di lucidi precedente).
Meccanismo tasso di cambio
• Assunzione: Somma elasticità importazioni ed esportazioni maggiore di uno (Marshall-Lerner).
• Il meccanismo:
BP<0 EDVEPVE↑ comp↑ ↑ EXP ↓IMPBP↑
(BP>0 EOVE PVE↓ competitività ↓ BP↓)
• Dove EOVE = eccesso di offerta valuta estera, PVE prezzo della valuta estera, comp = competitività
• Si noti che PVE↑= q↑ = e↓ (dove e = cambio certo per incerto; q = incerto per certo)
La logica del meccanismo
Surplus della bilancia
• Eccesso di offerta di valuta estera sul mercato della valuta
• La valuta estera si deprezza
• La competitività si riduce
• Si riducono le esportazioni e aumentano le importazioni
• La bilancia dei pagamenti si riduce
• Il surplus si riduce
Deficit della Bilancia
• Eccesso di domanda di valuta estera sul mercato della valuta
• La valuta estera si apprezza
• La competitività aumenta
• Aumentano le esportazioni e si riducono le importazioni
• La bilancia dei pagamenti migliora
• Il deficit si riduce
La logica del meccanismo
Surplus della bilancia
• Eccesso di offerta di valuta estera sul mercato della valuta
• La valuta estera si deprezza
• La competitività si riduce
• Aumentano le esportazioni e si riducono le importazioni
• La bilancia dei pagamenti si riduce
• Il surplus si riduce
Deficit della Bilancia
• Eccesso di domanda di valuta estera sul mercato della valuta
• La valuta estera si apprezza
• La competitività aumneta
• Aumentano le importazioni e si riducono le importazioni
• La bilancia dei pagamenti si aumenta
• Il deficit si riduce
Il processo continua fino a che la bilancia è in pareggio.
Se BP non è zero infatti il cambio continua ad apprezzarsi o
deprezzarsi (permanendo un eccesso di domanda o offerta
nel mercato della valuta estera).
Dalle quantità ai valori
• Bilancia dei pagamenti misura valori non quantità (dove P* = prezzi esteri in valuta estera):
BP = P EXP – q P* IMP
• Se BP<0 EDVEPVE↑ Competitività↑ ↑EXP e ↓IMP, quindi
↑ BP = P ↑EXP – q P* ↓IMP
• Il deficit si riduce, ma PVE↑ ↑q, quindi
↓ BP = P EXP – ↑q P* IMP
• L’apprezzamento della valuta estera aumenta il valore delle importazioni
La condizione di Marshall Lerner
• Quale effetto domina?
↑ BP=P↑EXP – qP*↓IMP oppure ↓ BP=PEXP–↑qP*IMP
• L’apprezzamento della valuta estera aumenta il valore delle importazioni • L’effetto sulle quantità è dato dalla somma delle elasticità
delle importazioni ed esportazioni
• L’effetto prezzi via cambio è uno
• La somma delle elasticità delle importazioni ed esportazioni maggiore di uno implica che l’effetto quantità domina quello prezzo
Intuizione e il concetto di elasticità
• L’elasticità del tasso di cambio rispetto alle importazioni o alle esportazioni misura la variazione (in termini assolti) delle importazioni o esportazioni a seguito di una variazione di un punto percentuale del tasso di cambio
• Da cui la variazione esportazioni + variazione importazioni > variazione cambio implica:
hEXP +hIMP >1
Meccanismo prezzi dei beni
• Assunzione di base: Vale la teoria quantitativa della moneta (assunzione forte nel breve periodo) – Equazione quantitativa: V M = P Y; teoria quantitativa V e Y
dati, quindi M↑P↑
– Versione di Hume (Teoria dei flussi d’oro): Oro = P quindi Oro↑P↑ (commercio internazionale = pagamenti oro)
• Il meccanismo:
BP<0 M↓P↓ competitività↑ BP↑ (BP>0 M↑P↑ competitività↓ BP↓)
• La logica è la stessa del precedente P/competitività.
David Hume
Meccanismo keynesiano
• Assunzione di base: Le importazioni aumentano (si riducono) all’aumentare (ridursi) del reddito.
• Il meccanismo:
Paese home: BPh<0 Yh↓IMPh↓ BPh↑
Paese foreign: BPf>0 Yf↑ IMPf↑ BPf↓
• Nota che le IMP di home sono le EXP di foreign e viceversa, per cui, ad esempio, IMPf↑ EXPf↑ B BPh↑, ciò rinforza il meccanismo.
Differenze tra i meccanismi
• Tutti e tre i meccanismi in realtà operano simultaneamente, ma con diverse velocità
– Prima quantità
– Poi prezzi
• I meccanismi di prezzo operano fino a che BP=0, quello delle quantità non implica invece necessariamente BP=0
Sintesi
• Meccanismi automatici di riequilibrio
• Con cambi flessibili
– riequilibrio automatico dato dalla stessa flessibilità
• Con cambi fissi
– meccanismo dei prezzi
– meccanismo dei redditi
Politiche per il riequilibrio
• La debolezza dei meccanismi automatici rende necessarie politiche di riequilibrio (con cambi fissi o non liberamente fluttuanti)
• Il riequilibrio può avvenire anche agendo su fattori diversi da quelli che hanno causato lo squilibrio – esempio: sui movimenti di capitale quando la causa è
il commercio di beni e servizi
• In generale conviene intervenire sulle cause dello squilibrio
Aggiustamenti automatici e politiche
• I meccanismi di aggiustamento automatico possono essere lenti (soprattutto nei regimi di cambi fissi)
• La lentezza o l’effetto collaterale negativo sul reddito dei meccanismi automatici di riequilibrio dei movimenti di beni induce, quindi, alla ricerca di politiche di riequilibrio
Aggiustamenti automatici e politiche
• La natura degli interventi pubblici deve essere calibrata secondo le cause di squilibrio (BP=MK+PC).
– Movimenti di capitale (MK)
– Movimenti di beni (PC)
• Equilibrio pieno della bilancia dei pagamenti (MK=0 e PC=0, naturalmente BP=0, il contrario non è invece necessariamente vero)
Politiche per il riequilibrio
• Riequilibrio dei movimenti di capitale
– Politica monetaria
– Controllo dei movimenti capitali
• Politiche macroeconomiche
• Politiche per la competitività
Ricordiamo la parità scoperta
• L’arbitraggio implica
i = i* - Dee
• Dove Dee =(ee-e)/e apprezzamento atteso dell’euro
• e = tasso di cambio certo x incerto (ovvero quanto vale un euro in dollari)
Riequilibrio movimenti capitale
• Assumiamo che
– MK<0 (deficit bilancia movimenti di capitale)
– i = i* - Dee UIP vale
• Politica monetaria con cui ↑i (variazione della base monetaria) implica
– i > i* - Dee UIP non vale
• si genera afflusso di capitali e segue: ↑MK riduzione del deficit della bilancia dei pagamenti
Aspettative
• La presenza delle aspettative obbliga a tenere conto dell’effetto delle politiche sulle aspettative stesse.
• esempio – Se occorre far crescere i tassi interni l’aumento
richiesto sarà minore del differenziale tra i tassi nel caso in cui la manovra riduca le aspettative di deprezzamento del cambio
• Riequilibrare la BP con queste manovre può aggravare il debito pubblico (via tassi crescenti)
Controllo dei movimenti capitali
• Fondamenti per i controlli – Eccessivamente sensibili, in particolare rispetto alle attese
di variazione dei cambi
– Forti effetti su aspettative di altre variazioni e andamenti effettivi dei cambi, dei tassi di interesse e variabili reali
– Possono essere influenzati e generare aspettative auto realizzanti
• Effettuato attraverso controllo – diretto (norme amministrative)
– indiretto (tassazione esplicita, tassa di Tobin, oppure implicita, deposito infruttifero)
Movimenti capitali
• Movimenti di capitale – Investimenti a lungo termine
• Diretti (multinazionali per diverse remunerazioni del capitale) – Pro: trasferimento di tecnologia e capacità manageriale
– Contro: sfruttamento (profitti>investimenti diretti), efficacia politiche
• Portafoglio (teoria delle scelte di portafoglio)
– Investimenti a breve termine • Speculazione (arbitraggio sui cambi e sui tassi di interesse con o
senza copertura) – Effetti stabilizzanti: Si copra quando il prezzo è basso e si vende quando è alto,
stabilizzando i prezzi su un valore normale [cambi flessibili si (no) se giocano contro il mercato (i trader fai da te)]
– Effetti destabilizzanti: Si compra quando sta salendo forzando il movimento (bolle) [cambi fissi ma aggiustabili]
Ricordiamo il cambio reale (eR)
• Misura della competitività
eR = P x (EUR/USD)/ PUS = P x e/ PUS
• In sintesi
Se eR = 1 i due paesi sono ugualmente competitivi
Se eR > 1 il paese home è meno competitivo
Se eR < 1 il paese home è più competitivo del paese foreign
• Le politiche per la competitività mirano ad ridurre il tasso di cambio reale (prezzo reale della valuta nazionale)
Squilibri nelle PA: Deficit
• Assumiamo che – PC<0 (deficit della partite correnti)
– eR = 1 (i meccanismi automatici sono lenti)
• Politica economica con cui ↓eR (politiche per la competitività) oppure ↓Yh (politiche macroeconomiche) implica – Miglioramento di competitività (meccanismo prezzi)
– Minori importazioni (meccanismo keynesiano)
• Segue: ↑PC
• Riduzione del deficit della bilancia dei pagamenti
Problemi con il tasso di cambio
• Elasticità critiche: condizione di Marshall Learner
• I ritardi (curva a j): effetti perversi perché la variazione del cambio agisce prima sui valori e poi sulle quantità – La svalutazione prima aumenta valore importazioni
solo poi aumenta esportazioni e riduce le importazioni
• Interazione con movimenti capitale: e ee MK
• Effetti asimmetrici: se l’offerta non si adegua alla domanda (pieno impiego) Circolo vizioso: inflazione svalutazione inflazione …
Squilibri nelle PA: Surplus
• Assumiamo che – PC>0 (surplus della partite correnti)
– eR = 1 (i meccanismi automatici sono lenti)
• Politica economica con cui ↑eR (politiche per la competitività) oppure ↑Yh (politiche macroeconomiche) implica – Peggioramento di competitività (meccanismo prezzi)
– Maggiori importazioni (meccanismo keynesiano)
• Segue: ↓PC
• Riduzione del surplus della bilancia dei pagamenti
Politiche macroeconomiche
• Le politiche macroeconomiche possono quindi influire sugli squilibri della partite correnti attraverso variazioni della domanda interna
• In presenza di eccessi o difetti di domanda, le politiche discrezionali di riequilibrio consistono in politiche monetarie e fiscali, rispettivamente restrittive o espansive
BP<0 Politiche restrittive ↓Y ↓IMP BP=0
BP>0 Politiche espansive ↑Y ↑IMP BP=0
Politiche per la competitività
• Difetti o eccessi di competitività possono essere eliminati operando su
– prezzi interni e sui fattori dai quali essi dipendono
• Produttività
• Mercato lavoro …
– sui prezzi esteri
• attraverso la politica tariffaria (argomento della 2 parte)
– cambio nominale rispettivamente, attraverso svalutazioni o rivalutazioni
La BP come vincolo
• Per migliorare l’occupazione e il reddito si può pensare di ricorrere al protezionismo
• Proteggersi = impedire le esportazioni di altri paesi. Si parla di politiche che impoveriscono il vicino (beggar-my-neighbour policy)
• Usato assieme a politiche espansive il protezionismo potrebbe non avere questo effetto (le importazioni restano costanti, ad esempio)
Esempio
• Il protezionismo potrebbe servire a impedire che le manovre espansive siano frenate da problemi di deficit nella bilancia commerciale
• Assumiamo una curva BP verticale = assenza movimenti capitale
• La combinazione di espansione fiscale (o monetaria) con deprezzamento fa aumentare il reddito e le esportazioni, senza deficit nella bilancia dei pagamenti
Politiche di riequilibrio: Una sintesi
• Politiche economiche: • Variazione del cambio
• Variazione del tasso di interesse
• Controllo sui movimenti di capitale e merci
• Politiche macroeconomiche
• Possibili controindicazioni • Variazione del tasso atteso
• Variazione del tasso di interesse estero
• Fughe illegali di capitali e sovra/sottofatturazione delle esportazioni/importazioni
• Costi in termini di altre variabili
Fallimenti del mercato e cooperazione
• Meccanismi automatici lenti Fallimento mercato
• Necessità dell’intervento pubblico
– Velocizzare i canali con cui il mercato aggiusta la bilancia • Competitività e reddito (meccanismo keynesiano)
– Controlli movimenti di beni e capitali (soluzione autoritaria)
• Se il pubblico non ci riesce Fallimento pubblico • Problemi nelle manovre, ad esempio, di cambio
• Interazione tra paesi: problemi di conflitto di obbiettivi oppure free riding (necessità di cooperazione internazionale vincolante)