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BAROCCO – PITTURA FIAMMINGA Prof. Rosaria Di Leva CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ ARTE IV Il mondo culturale dell’Olanda del 600, ha generato alcuni artisti di grandissimo spessore. Rubens, Rembrandt e Veermer, tre artisti per tre generazioni in successione, che esplicano alla perfezione le turbolente vicende storiche dei Paesi Bassi di quegli anni. Vicende storiche che hanno il loro preambolo nella divisione del regno di Carlo V del 1556, che assegna a Filippo II il dominio sulle Fiandre. Proprio Filippo II incarica nel 1568 un poderoso esercito condotto dal Duca d’Alba di reprimere il dilagare in questi territori della religione protestante. Ne scaturì una lunga guerra civile, durata circa 80 anni, risolta nel 1648, con la divisione delle Fiandre in quelli che sono gli attuali stati del Belgio e dell’Olanda. Ad un sud, quindi, tendenzialmente ispanico, quindi cattolico e aristocratico si contrapponeva un nord calvinista, interprete di una ricca severa borghesia mercantile. ://www.youtube. com/watch?v=4I WZ1wV-YXc Pieter Paul Rubens Rembrandt Harmenszoon van Rijn Jan Vermeer

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Page 1: BAROCCO Prof. Rosaria Di LevaPITTURA FIAMMINGA Fiamminga.pdf · Rubens sceglie di dipingere solo la Vergine in gloria, circondata da cherubini e adorata dagli angeli a cui affiancò

BAROCCO – PITTURA FIAMMINGA

Prof. Rosaria Di Leva

CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ ARTE IV

Il mondo culturale dell’Olanda del 600, ha

generato alcuni artisti di grandissimo

spessore. Rubens, Rembrandt e Veermer, tre

artisti per tre generazioni in successione, che

esplicano alla perfezione le turbolente vicende

storiche dei Paesi Bassi di quegli anni. Vicende

storiche che hanno il loro preambolo nella

divisione del regno di Carlo V del 1556, che

assegna a Filippo II il dominio sulle Fiandre.

Proprio Filippo II incarica nel 1568 un poderoso

esercito condotto dal Duca d’Alba di reprimere il

dilagare in questi territori della religione

protestante. Ne scaturì una lunga guerra civile,

durata circa 80 anni, risolta nel 1648, con la

divisione delle Fiandre in quelli che sono gli attuali

stati del Belgio e dell’Olanda.

Ad un sud, quindi, tendenzialmente ispanico,

quindi cattolico e aristocratico si contrapponeva

un nord calvinista, interprete di una ricca severa

borghesia mercantile.

://www.youtube.

com/watch?v=4I

WZ1wV-YXc

Pieter Paul Rubens

Rembrandt Harmenszoon van Rijn

Jan Vermeer

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PIETER PAUL RUBENS – Pittura fiamminga

Prof. Rosaria Di Leva

CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ ARTE IV

Pieter Paul Rubens Siegen 1577 – Anversa 1640.

Figlio d’avvocato fiammingo calvinista, Jan Rubens

Pittore ritrattista

Formazione Sappiamo che nel 1596 Rubens

eseguì alcuni dipinti, tra cui un

perduto Parnaso insieme al maestro Otto van

Veen (1558 -1629) e Jan Brueghel il Vecchio. Di

questo primo periodo sono sia il Peccato originale,

in cui i personaggi sono resi con proporzioni

classicheggianti, che la Battaglia delle amazzoni,

ove le piccole figure sono inserite in un paesaggio

realizzato da Jan Brueghel, secondo la tradizione

anversana della divisione dei compiti nei paesaggi

con figure. Nel 1598 venne iscritto come maestro

alla corporazione dei pittori della gilda

Committenti : Rubens fu uno degli artisti più

contesi dalle corti europee e affiancò alla sua

attività di pittore quella di diplomatico.

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PIETER PAUL RUBENS – Pittura fiamminga

Prof. Rosaria Di Leva

CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ ARTE IV

Elementi Artistici

Il celebre artista fiammingo compie lunghi soggiorni in Italia e in Spagna,

influenzando gli artisti locali con il suo stile magniloquente.

Elementi di gusto barocco si ritrovano anche nella sua pittura, basata

sull’estrema ricchezza dei colori e delle forme sul gusto per la meraviglia

che caratterizza le arti visive e che si ritrova negli elementi allegorici ,

simbolici e fantastici.

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PIETER PAUL RUBENS La Vergine e il bambino adorati dagli angeli (Madonna della Vallicella) 1608 – Olio su lastra d’ardesia

CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ ARTE IV

Si tratta della seconda e definitiva versione della

grande pala d’altare della chiesa romana degli

Oratoriani, un testo fondamentale per i futuri sviluppi

della pittura barocca romana. Il primo soggetto del

dipinto, che doveva contenere al proprio interno

l’antica icona miracolosa della Vergine, fu

probabilmente suggerito al pittore da Flaminio Ricci,

rettore della chiesa. Non essendo possibile celebrare

Filippo Neri, non ancora canonizzato, viene scelto

san Gregorio Magno, che, secondo la tradizione,

aveva fondato la prima chiesa dedicata alla Vergine

nella medesima area. La prima pala, terminata nel

1607, è rifiutata dai padri Oratoriani, e Rubens

propone una seconda pala, da dipingere direttamente

sul luogo, su lastre di ardesia. Nella pala principale,

Rubens sceglie di dipingere solo la Vergine in gloria,

circondata da cherubini e adorata dagli angeli a cui

affiancò altre due composizioni con i santi, che

occupano tutto il coro della chiesa.

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PIETER PAUL RUBENS – Autoritratto con la moglie Isabella Brant (1609-1610)

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In questo dipinto, il pittore rinnova la tipologia,

tipicamente nordica, del doppio ritratto nuziale a

figura intera posizionando la coppia sotto un

augurale caprifoglio fiorito, in una ricca

composizione di particolari minuziosamente

realistici da far risaltare la materialità dei tessuti,

dei fiori, dei pizzi e dei gioielli. Le due figure hanno

dimensioni monumentali e invadono quasi tutta la

superficie del quadro: Rubens, appena rientrato

dal lungo viaggio in Italia, dimostra di aver fatto

propria la lezione del Rinascimento italiano.

Le espressioni dei due sposi sono dolci, le loro

mani intrecciate in un gesto affettuoso.

Entrambi vestono abiti preziosi, all'ultima moda, e

indossano alti copricapo.

Il ruolo dei due personaggi è definito dalle loro

posizioni: Isabella è accoccolata sul prato e ha

un'aria remissiva; il pittore è seduto in posizione

più elevata e tiene la mano sinistra sull'elsa di una

spada.

Il paesaggio che si apre intorno a loro potrebbe

assumere il significato di "giardino d'amore"

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PIETER PAUL RUBENS - I miracoli di sant’Ignazio di Loyola 1618-1619

CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ ARTE IV

L’opera appartiene alla maturità di Rubens,

e fu dipinto per la chiesa di Sant’Ignazio di

Loyola di Anversa. Il dipinto era esposto

alternativamente a un’altra pala di

Rubens, I miracoli di san Francesco

Saverio. Appartenenti all’ordine dei Gesuiti,

uno dei più importanti ordini di clero

secolare fondati nel periodo della

Controriforma, sant’Ignazio di Loyola e san

Francesco Saverio furono canonizzati solo

nel 1622. Le pale di Rubens rivestono

dunque una particolare importanza per la

diffusione dell’iconografia dei santi

fondatori dell’ordine, esse precedono infatti

la data di canonizzazione, e sono

parzialmente ispirati alle incisioni che

illustrano la Vita beati Ignatii

Loyolae pubblicata a Roma nel 1609 e alla

cui decorazione partecipò lo stesso

Rubens.

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PIETER PAUL RUBENS Il matrimonio di Maria de’ Medici (1622-1625)

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La composizione è costruita in modo da mettere in

evidenza che Maria è stata scelta dal Re per la

sua bellezza: il suo volto esprime tutta la regalità

che si addice ad una sovrana, ma non nasconde in

fondo la felicità di essere la prescelta.

Le immagini dell'Olimpo presenti nelle altre scene

del ciclo, sono state qui sostituite dal cerimoniale

della pompa cattolica.

Tutto il dipinto ruota intorno alla figura di Maria,

che risulta la più illuminata, anche se non in

posizione centrale.

Le architetture che si vedono alle spalle della

Sovrana spingono l'occhio dello spettatore ancora

una volta sulla scena dello scambio dell'anello.

Gli altri personaggi sono solo di contorno, ma

questo non impedisce che tutti siano descritti nei

minimi particolari, con una attenzione anche per i

dettagli dei tessuti, che porta quasi a percepirne il

fruscio.

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REMBRANDT VAN RIJN – Pittura fiamminga

Prof. Rosaria Di Leva

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Il fiammingo Rembrandt van Rijn (Leida1606-

1669) figlio di un mugnaio

Pittore e incisore

Formazione: Molto dotato per il disegno, si forma

nella città natale per poi compiere un apprendistato

presso l’importante bottega del pittore Pieter

Lastman, ad Amsterdam.

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REMBRANDT VAN RIJN – Pittura fiamminga

Prof. Rosaria Di Leva

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Elementi Artistici

Ha realizzato, attraverso la sua pittura, una ricerca

naturalistica, valorizzando in particolare gli effetti di colore e di

luce. Dell’ arte del passato, egli ha apprezzato soprattutto la

pittura del Rinascimento italiano e quella tedesca e fiamminga

del Seicento. Si dedicò sia a soggetti sacri, caratterizzati da

forte intensità espressiva, sia alla rappresentazione degli

uomini del suo tempo, di cui seppe cogliere anche gli aspetti

psicologici.

Cristo nella

tempesta sul

mare di

Galilea, 1633.

Olio su tela

Ritratto di Saskia

con

cappello 1633.

Olio su tela

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REMBRANDT, La ronda di notte (1642)

Prof. Rosaria Di Leva

CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ ARTE IV

Alle spalle del gruppo si intravede il

volto di Rembrandt, che spunta dietro

la testa del capitano Cocq

Rembrandt dipinge con

pennellate larghe che

sfumano i contorni delle

figure, e utilizza gli effetti

luminosi per fare emergere

dalla penombra solo alcuni

particolari della scena,

come, per esempio, la

presenza tra gli archibugieri

della bambina con un pollo

legato alla cintura

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JAN VERMEER – Pittura fiamminga

Prof. Rosaria Di Leva

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Jan Vermeer (1632-1675) operò a Delft, in

Olanda.

Il padre Reynier era un tessitore di seta

della classe media, che si occupava anche

di commercio di opere d'arte.

Pittore

Formazione: Il suo apprendistato cominciò

nel 1647, forse presso Carel Fabritius. Il 29

dicembre 1653, divenne membro della

Gilda di San Luca.

Successivamente Pieter Van Ruijven, uno

dei più ricchi cittadini, divenne il suo

mecenate e acquistò suoi numerosi dipinti.

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JAN VERMEER – Pittura fiamminga

Prof. Rosaria Di Leva

CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ ARTE IV

Elementi Artistici

Della sua vita si sa poco, tanto che non più di 40 opere gli sono attribuite

con certezza. Egli ha descritto, in delicate scene d’interni, la vita quotidiana

della borghesia olandese del suo tempo.

Anche la pittura di Vermeer è realista, attenta ai dettagli e alla materia di cui

sono fatte le cose; suo principale strumento di analisi è la luce: una luce

proveniente dall’esterno, che si diffonde nell’ambiente e scivola sulle cose,

evidenziando con gradualità i diversi piani dello spazio.

L’artista ha descritto la realtà di ogni giorno, gli oggetti ordinari, con una

grande sensibilità, al punto da trasformare scene usuali in atmosfere rarefatte

e sospese, intrise di poesia.

La cura dedicata anche agli aspetti apparentemente marginali della realtà lo

ha portato a realizzare effetti di straordinaria verosimiglianza: nei suoi dipinti

possiamo percepire il pulviscolo sospeso nell’aria, fatto risaltare da un fascio

di luce diurna, o le pieghe delle carte geografiche appese alle pareti, messe in

rilievo dalla luce radente.

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JAN VERMEER, Donna che legge una lettera (1660-1665)

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JAN VERMEER, La lattaia (1657-1658)

Prof. Rosaria Di Leva

CORSO DI DISEGNO E STORIA DELL’ ARTE IV

La lattaia è colta mentre fa un gesto quotidiano, eseguito

quasi con sacralità silenziosa. Nella stanza, illuminata da

una finestra sulla sinistra e caratterizzata da una parete

spoglia come sfondo,gli oggetti immobili rifrangono la luce

svelando le loro diverse caratteristiche materiche: in primo

piano, sul tavolo, una brocca con coperchio appare lucida

e smaltata, mentre il pane sembra croccante e il cestino di

vimini assorbe la luce con maggiore opacità. Questi effetti

sono ottenuti variando sapientemente la tecnica pittorica,

ora liscia e velata, ora ruvida e fatta di piccoli puntini.. Ad

accrescere il senso di modestia di questo angolo di cucina,

un vetro della finestra è rotto.

Protagonista resta comunque la donna, forte e robusta,

leggermente inclinata per bilanciare il peso del contenitore

e controllare, con espressione concentrata, la sua azione.

Il volto appare inondato di luce e incorniciato dalla cuffia

bianca. Il suo busto giallo, il grembiule blu, la gonna rossa,

assieme ai colori della brocca e del bacile della terracotta,

del bianco del latte, del verdognolo della tovaglia e del

drappo azzurro sul tavolo, compongono un mirabile

concerto cromatico, in cui le varie note sono fuse senza

prevalere l'una sull'altra. Vermeer ha infatti il dono

rarissimo di far nascere la pittura, nello stesso istante,

come luce e come colore.

Non è da escludere che l'artista abbia nascosto dei

messaggi simbolici attraverso alcuni oggetti: lo scaldino,

per il calore che emana, può essere letto come un simbolo

amoroso, metafora possibilmente confermata sulle

piastrelle dello zoccolo.