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PO FSE 2014-2020 – REGIONE CAMPANIA - ASSE IV – CAPACITA’ ISTITUZIONALE PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTI PER FAVORIRE LO SVILUPPO DELLA CAPACITÀ ISTITUZIONALE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLA REGIONE CAMPANIA
AZIONE DI SISTEMA Giovani della Campania per l’Europa, l’ambiente, l’agricoltura e lo sport promossa e coordinata dall’assessorato regionale ai Fondi Europei e alle politiche giovanili, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale
della Campania e al Forum dei Giovani
con il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione europea
FASE 1 – Formazione Formatori
Percorso didattico 1: Sostenibilità, Ambiente, Cura dei beni comuni.
Materiale didattico su Biodiversità – slide - 1
PRIMA PARTECosa tuteliamo. Definizioni: Biodiversità e servizi ecosistemiciCome tuteliamo: Politiche e strumenti.
SECONDA PARTEEducare alla tutela della biodiversità
COSA TUTELIAMO?
« Per diversità biologica o biodiversità si intende, la variabilità degli organismi viventi di ogni origine, compresi inter alia gli ecosistemi terrestri, marini ed altri ecosistemi acquatici e i complessi ecologici di cui fanno parte; ciò include la diversità nell’ambito delle specie e tra le specie e la diversità degli ecosistemi.» (CBD, Convention on biological diversity art.2)
COSA TUTELIAMO?Biodiversità
diversità degli ecosistemi
diversità delle specie
diversità del patrimonio genetico
COSA TUTELIAMO?
biodiversità funzionale:la diversità delle interazioni che si esplicano
all’interno e fra i tre livelli (ecosistemico, specifico e genetico).
COSA TUTELIAMO?
Funzioni ecosistemiche: la capacità dei processi e dei componenti naturali di fornire beni e servizi che soddisfino, direttamente o
indirettamente, le necessità dell’uomo e garantiscano la vita di tutte le specie.
COSA TUTELIAMO?
Il Millennium Ecosystem Assessment (2005), ha fornito una classificazione che suddivide le funzioni
ecosistemiche in 4 categorie principali
COSA TUTELIAMO?
Funzioni ecosistemiche
Supporto alla vita (Supporting) Regolazione (Regulating): Approvvigionamento (Provisioning) Culturali (Cultural)
COSA TUTELIAMO?Il Millennium Ecosystem Assessment ha individuato i (potenziali) aspetti utili degli ecosistemi naturali per il
genere umano sotto forma di beni e servizi, definendoli con il termine di servizi ecosistemici
(ecosystem services) ovvero benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano.
COSA TUTELIAMO?SUPPORTING:
servizi ecosistemici che sostengono e permettono la fornitura di tutti gli altri tipi di servizi (ad esempio la formazione del suolo e il ciclo dei nutrienti) i servizi
ecosistemici di supporto sostengono la riproduzione, l’alimentazione, il rifugio per specie animali e il mantenimento di processi evolutivi.
COSA TUTELIAMO?PROVISIONING:
Gli ecosistemi producono CiboMaterie prime Variabilità biologica Acqua dolce
COSA TUTELIAMO?REGULATING:
Regolazione dei gas Regolazione del clima Regolazione del ciclo dell’ acqua Regolazione dell’erosione Protezione dai dissesti idrogeologici Regolazione dell’impollinazione
COSA TUTELIAMO?
CULTURAL Ispirazione per cultura, arti, valori educativi e
spirituali, senso di identità
Valori estetici
Valori ricreativi
COME TUTELIAMO: LE POLITICHEAGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE (2015)
OBIETTIVO 14: CONSERVARE E UTILIZZARE IN MODO DUREVOLE GLI OCEANI, I MARI E LE RISORSE MARINE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE OBIETTIVO 15: PROTEGGERE, RIPRISTINARE E FAVORIRE UN USO SOSTENIBILE DELL’ECOSISTEMA TERRESTRE
http://www.unric.org/it/agenda‐2030
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD, Rio de Janeiro 1992)
OBIETTIVI
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
La conservazione della diversità biologica, considerata sia a livello di gene, sia a livello di specie, sia a quello di comunità ed ecosistema;
L’utilizzazione durevole, o sostenibile, dei suoi elementi;
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
la giusta ed equa ripartizione dei vantaggi che derivano dallo sfruttamento delle risorse genetiche e dal trasferimento delle tecnologie ad esso collegate.
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
2010 a Nagoya, decima Conferenza delle Parti della Convenzione per la Diversità Biologica (COP10 della CBD)
Piano Strategico per il periodo 2011‐2020 con una nuova visione per la biodiversità della CBD, da conseguire per il 2050, ed una
nuova missione per il 2020, con 5 obiettivi strategici e 20 obiettivi operativi.
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
Visione per la Biodiversità del nuovo Piano Strategico della CBD :“Per un mondo che viva in armonia con la natura dove, entro il 2050, la Biodiversità sia valutata, preservata, ripristinata e saggiamente utilizzata, mantenendo i servizi ecosistemici, sostenendo un Pianeta sano e fornendo a tutti i benefici essenziali”.
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
Missione del Piano Strategico: avviare azioni urgenti ed efficaci per fermare la perdita di Biodiversità in
modo da assicurare, entro il 2020, che gli ecosistemi abbiano capacità di recupero e continuino a fornire i
servizi essenziali così da assicurare la varietà della vita sul pianeta e da contribuire al benessere umano
e all’eradicazione della povertà.
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
Perché ciò avvenga occorre ridurre le pressioni sulla Biodiversità, ripristinare i servizi ecosistemici,
utilizzare le risorse biologiche in modo sostenibile e fare in modo che i benefici derivanti dall’utilizzazione delle risorse genetiche siano condivisi in modo giusto
ed equo….
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
Strategia Europea per la biodiversità«La biodiversità non solo costituisce una risorsa in se stessa, ma fornisce alla società un’ampia gamma di servizi ecosistemici indispensabili e dotati di notevole valore economico e sociale, dalla fornitura di cibo ed acqua dolce, all’impollinazione, alla protezione»
COME TUTELIAMO: LE POLITICHEVisione dell’U.E. per il 2050: «Entro il 2050 la biodiversità dell’Unione europea e i servizi ecosistemici da essa offerti — il capitale naturale dell’UE — saranno protetti, valutati e debitamente ripristinati per il loro valore intrinseco e per il loro fondamentale contributo al benessere umano e alla prosperità economica, onde evitare mutamenti catastrofici legati alla perdita di biodiversità.»
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
Obiettivo principale dell’UE per il 2020Porre fine alla perdita di biodiversità e al degrado deiservizi ecosistemici nell’UE entro il 2020 e ripristinarli neilimiti del possibile, intensificando al tempo stesso ilcontributo dell’UE per scongiurare la perdita dibiodiversità a livello mondiale.
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
OBIETTIVO 1: DARE PIENA ATTUAZIONEALLE DIRETTIVE HABITAT E UCCELLI
OBIETTIVO 2: RIPRISTINARE E MANTENEREGLI ECOSISTEMI E I RELATIVI SERVIZI
COME TUTELIAMO: LE POLITICHEOBIETTIVO 3: INCREMENTARE IL CONTRIBUTO DELL’AGRICOLTURA E DELLA SILVICOLTURA AL MANTENIMENTO E AL RAFFORZAMENTO DELLA BIODIVERSITÀ
OBIETTIVO 4: GARANTIRE LO SFRUTTAMENTO SOSTENIBILE DELLE RISORSE ALIEUTICHE
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
OBIETTIVO 5: COMBATTERE LE SPECIE ESOTICHEINVASIVE
OBIETTIVO 6: CONTRIBUIRE AD EVITARE LAPERDITA DI BIODIVERSITÀ A LIVELLO MONDIALE
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
Strategia Nazionale per la biodiversità
Perché fermare il declino di biodiversità?
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
Strategia Nazionale per la biodiversità
Perché fermare il declino di biodiversità? Importanza ecologica Importanza economica Importanza sociale e culturale Importanza etica
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
Visione:«La biodiversità e i servizi ecosistemici, nostro capitale naturale, sono conservati, valutati e, per quanto possibile, ripristinati, per il loro valore intrinseco e perché possano continuare a sostenere in modo durevole la prosperità economica e il benessere umano nonostante i profondi cambiamenti in atto a livello globale e locale»
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
La Struttura della Strategia è articolata su tre tematiche cardine:1) Biodiversità e servizi ecosistemici,2) Biodiversità e cambiamenti climatici, 3) Biodiversità e politiche economiche;
COME TUTELIAMO: LE POLITICHE
I 3 obiettivi strategici sono raggiunti con il contributo derivante dalle diverse politiche di settore
individuate in 15 aree di lavoro.
«Un’area terrestre o marina dedicatain particolare alla protezione
ed al mantenimento della diversità biologica e delle risorse naturali
e culturali, gestita attraverso strumenti legali o altri strumenti efficaci»
(I.U.C.N.)
«Territori sottoposti ad uno specialeregime
di tutela e di gestione,nei quali si presenta
un patrimonio naturale e culturaledi valore rilevante.»
(L.394/91)
«Porzioni di territorio dove sono presenti formazioni fisiche,
geologiche, geomorfologiche e biologiche di elevato valore naturalistico e ambientale»
(L.394/91)
«Territori di elevato valore naturalistico, scientifico, educativo e ricreativo,
soggetti, da parte dei pubblici poteri, ad un grado più o meno spinto
di tutela dell’ambiente e delle risorse naturali.»(Enciclopedia Agraria Italiana)
“Ogni volta che ho visitato questa regione mi sono detto che, se fosse diventata una proprietà pubblica inalienabile,sarebbe ben presto stata centro di grandi attività intellettuali e sociali, e quindi eccellente strumento del progresso umano.I fenomeni fisici e biologici che vi si osservano iniziano ad attirare gli studiosi,che potrebbero così dedicarsi tranquillamente alle loro ricerche, ed i meravigliosi scenari di laghi e torrenti, i boschi immensi,montagne scoscese e ghiacci eterni che si sviluppano in una situazione geografica trascendentale,in quanto di qui passa la via più breve tra l’Australia, la Nuova Zelandae l’Europa atlantica,formano secondo me un insieme unico di circostanzefavorevoli in questo stupendo tratto di terra andina.”
Francisco Pascasio Moreno 6 novembre 1903
COSA CONSERVIAMO?
•LE SPECIE•GLI HABITAT•GLI ECOSISTEMI (e i servizi ecosistemici)•LE POPOLAZIONI•…le relazioni tra le popolazioni eil territorio (il PAESAGGIO, LA CULTURA…)
Parchi…..un po’ di storia
1872 Yellowstone 1909 Abisko-Sarek e Sjofallet (Svezia)
1922 Abruzzo-1923 Gran Paradiso (Lupo, Orso, Camoscio, Stambecco)
1934 Circeo-1935 Stelvio
Anni 70 rischio “regionalizzazione” (DPR 616/77)
1991 Legge quadro
Leggi Regionali
….verso la rete ecologica nazionale
Matrice degli obiettivi di gestione dei Parchi (IUCN 1994)
•Ricerca scientifica•Protezione della natura•Conservazione delle specie e della diversità genetica•Mantenimento dei servizi ambientali•Protezione di specifiche emergenze naturali e culturali•Turismo e ricreazione•Educazione•Uso sostenibile delle risorse •Mantenimento di caratteristiche culturali e tradizionali
Aree Protette Italiane-L.394/91
FINALITA’
Conservazione e valorizzazione del patrimonionaturalistico, paesaggistico, storico culturale e archeologico.
Sviluppo socio economico.
Educazione allo sviluppo sostenibile
Classificazione IUCN 1994
•Riserve Naturali Integrali/Aree Wilderness scopi scientifici e protezione)•Parchi nazionali (protezione ecosistemi e scopi ricreativi)•Monumenti naturali (conservazione di specifiche emergenze)•Riserve per la gestione di specie ed habitat •Paesaggi protetti (scopi ricreativi)•Aree protette per la gestione di risorse
Italia- classificazione delle aree protette
Legge Quadro sulle Aree Protette 394/91Legge 979/82Legge 127/85
Convenzione di Ramsar-1971
Direttiva 79/409 CEE “Uccelli”
Direttiva 92/43 CEE “Habitat”
Normative regionali
Italia classificazione delle aree protette
Parchi Nazionali
Parchi naturali Regionali
Riserve naturali regionali
Aree marine protette
Zone Umide di interesse internazionale
Aree di interesse comunitario (SIC e ZPS)
Altre aree protette
Regione Campania- Classificazione
L.r. 33/93
Parchi naturali regionaliRiserve naturali regionali
+Parchi metropolitani
Aree Protette Italiane-alcuni numeri
5.600 specie di piante di cui 700 endemiche*
57.000 specie di animali*
22 Parchi Nazionali **
129 Parchi Regionali**
26 aree marine protette**
*Fonte Ministero Ambiente 2001** Fonte FederParchi 2006
Aree Protette in Campania..alcuni numeri
346.123 ettari di superficie tutelata
Pari al 25,4% della Regione
2 Parchi Nazionali
5 Riserve Naturali Statali
8 Parchi Regionali
4 Riserve naturali Regionali
3 riserve naturali marine
1 Parco Metropolitano
132 SIC
18 ZPS
19 Altre aree protette
Campania: Situazione Attuale
•Parco Nazionale del Vesuvio•Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
•Riserva naturale statale degli Astroni•Riserva Naturale statale Tirone Alto Vesuvio•Riserva naturale statale Castelvolturno•Riserva naturale statale Vivara•Riserva naturale statale Sele-Tanagro
“Sistema omogeneo individuato dagli assetti naturali dei luoghi , dai valori paesaggistici ed artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali” (L.394/91)
PARCHI REGIONALI
Campania: Situazione Attuale
• Parco Regionale dei Monti Picentini• Parco Regionale del Partenio• Parco Regionale del Matese• Parco Regionale del Taburno-Camposauro• Parco Regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano• Parco Regionale dei Campi Flegrei• Parco Regionale dei Lattari• Parco Regionale del Fiume Sarno
Campania: Situazione Attuale
• riserva naturale regionale Lago di Falciano• riserva naturale regionale Licola castel Volturno• riserva naturale regionale Sele-Tanagro• riserva naturale regionale Monti eremita-Marzano
•Riserva naturale Marina di Baia•Riserva naturale Marina di Gaiola•Riserva naturale Marina di Punta Campanella
Campania: Situazione Attuale
PARCO METROPOLITANO DELLE COLLINE DI NAPOLI
14 Oasi wwf3 Oasi Legambiente1 Oasi FAI132 SIC 18 ZPS
Approccio Olistico;
Immaginare il futuro;
Ottenere la trasformazione.
( Learning for the future – UNECE 2005)
EDUCARE ALLA TUTELA DELLA BIODIVERSITA’
Saper guardare i fatti, gli avvenimenti, in maniera sistemica e integrata;
Saper riconoscere ed apprezzare le diversità;
Saper riconoscere l’incertezza intrinseca ai sistemi complessi.
(Conclusioni DEES – UNESCO 2014)
EDUCARE ALLA TUTELA DELLA BIODIVERSITA’
Programma di azioni di supporto al Ministero dell’ambiente della tutela del territorio e del mare
per la sensibilizzazione e l’educazione ambientale
LINEE GUIDA PER L’EDUCAZIONE AMBIENTALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
(MATTM-MIUR)
Obiettivi
“Linee guida per l’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile”aggiornamento 2014
Valorizzare e incrementare le numerose eccellenti esperienze di educazione allo sviluppo sostenibile, realizzate negli ultimi anni a livello locale da diversi e qualificati attori come le scuole
Identificare un livello di base di conoscenze e di competenze del corpo insegnante coinvolto in progetti di educazione alla sostenibilità
Rendere il tragitto educativo allo sviluppo sostenibile più integrato e convergente possibile rispetto ai percorsi curricolari dei diversi ordini di scuola.
Le linee guida non vanno pensate come un manuale di indicazioni tecniche e specialistiche: diventano piuttosto lo strumento e la traccia da cui partire per
costruire nuovi percorsi educativi attraverso l’acquisizione di competenze di tipo olistico piuttosto che specialistico e tecnico
Le novità delle Linee Guida 2014Le Linee Guida 2014 tengono conto del documento di chiusura del DEES, in cui sono state individuate alcune competenze di cittadinanza su cui l’educazione allo sviluppo sostenibile può agire:
•Saper guardare i fatti e gli avvenimenti, in modo sistemico ed integrato;•Saper riconoscere ed apprezzare la diversità; •Saper riconoscere l’incertezza intrinseca dei sistemi complessi
Articolazione delle tematiche ambientali ritenute prioritarie in percorsi didattici declinati per i diversi ordini di scuola, in coerenza e in funzione delle modalità dell’assetto ordinamentale scolastico
Le linee guida vogliono essere uno strumento di collegamento con i territori in cui si vive: non un documento teorico, ma uno stimolo ad attività operative per lo sviluppo sostenibile.
PARTE IGenerale
PARTE II Specifica
PARTE IIIAllegati tecnici
INQUADRAMENTO E CONTESTUALIZZAZIONE I PERCORSI DIDATTICI SCHEDE TECNICHE DI
APPROFONDIMENTO
Stato dell’arteIntegrazioni curricolariIndicazioni progettuali
Schede didattiche per ordine di scuola
Approfondimenti tecnici con allegati
La struttura delle Linee Guida 2014
2.“Tutela della biodiversità: Flora e Fauna” (Infanzia, Primaria)
3. “Alimentazione sostenibile” (Infanzia, Primaria, Secondaria primo grado, Secondaria secondo grado)
1. “Tutela delle acque e del mare”(Infanzia, Primaria)
4. “Gestione dei rifiuti” (Infanzia, Primaria, Secondaria primo grado)
5. “Tutela della biodiversità: servizi ecosistemici” (Secondaria primo grado, Secondaria secondo grado)
Gli otto percorsi didattici proposti riguardano i seguenti temi,declinati per ordini e gradi di istruzione
6. “ Green economy: green jobs & green talent” (Secondaria secondo grado)
7. “La città sostenibile: inquinamento, consumo di suolo e rifiuti” (Secondaria secondo grado)
8. “Adattamento ai cambiamenti climatici: dissesto idrogeologico” (Secondaria secondo grado)
SCHEDA DIDATTICAper ogni percorso didattico e per ogni ordine e scuola
Inquadramento e contestualizzazione
del tema
Riferimenti utili
Spunti per la riflessione
critica
Correlazione con i percorsi
curricolari
Competenze Finalità dei percorsi didattici
Possibili percorsi educativi
EDUCARE ALLA TUTELA DELLA BIODIVERSITA’
Quali sono secondo voi i temi chiave dell’educazione alla
tutela della biodiversità e dei servizi ecosistemici?
EDUCARE ALLA TUTELA DELLA BIODIVERSITA’
Su quali competenze deve agire un percorso didattico sulla
biodiversità e i servizi ecosistemici?