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1Loria, 2 marzo 2009
Secondo incontro
Educazione Motoria
Attività di aggiornamento
Istituto Comprensivo di LORIA
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� Sintesi primo incontro
� Programmazione: definizione degli obiettivi
� Sviluppo delle capacità percettive: analizzatori se nsoriali
� Sviluppo degli schemi motori di base
� Programmazione: idea di una Unità Didattica
� Programmazione, scelta dei contenuti:
cap. coordinative - cap. di equilibrio;
ARGOMENTI: Parte Teorica
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Sviluppo di 5 Unità Didattiche:1. Sviluppo dell’equilibrio: 6 - 8 anni
2. Miglioramento del canale cinestesico: 8 - 10 anni
3. Miglioramento dello schema motorio di base: correre, 10-12 anni
4. Lateralizzazione: individuare la dominanza
5. Lateralizzazione e capacità oculo-manuali
ARGOMENTI: Parte Pratica
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APPRENDIMENTO MOTORIO
L’apprendimento motorio può essere definito come ““ l’acquisizione, il consolidamento, il perfezionamento e l’utilizzazione di abilità motorie ””
Per apprendere ci vuole un’interazione traeducatore , soggetto e ambiente
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Stabilizzazione della coordinazione fine (maestria motoria)
Stadio autonomo
Sviluppo della coordinazione fine
Stadio motorio
Sviluppo della coordinazione grezza
Stadio verbale cognitivo
FASI DELL’APPRENDIMENTO
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Abilità motoria - Esprime uno schema motorio appreso e l’accento è posto nell’eseguire, “come fare ” .
Abilità cognitiva - Abilità la cui determinante primaria, affinché vi sia la riuscita del movimento, è rappresentata dal “cosa fare ”.
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Area Motoria
� Sviluppo delle capacità percettive� Sviluppo e consolidamento degli schemi
motori di base - lateralizzazione� Sviluppo capacità motorie� Esperienze di gioco
Area Cognitiva• Conoscenza del movimento e delle sue modalità di realizzazione.
• Capacità di prestare attenzione, memorizzare,associare, rielaborare le informazioni in arrivo al corpo tramite gli analizzatori sensoriali
Area affettiva e socialeMiglioramento della relazione con:• Se stessi (riconoscere le proprie abilità)• Gli altri (disponibilità, aiuto, collaborazione)• Gli oggetti
Timido, scontroso, esclusoisolato, aggressivo, leader, ……………
Educazione Motoria
AMBITO SPECIFICO
AMBITO TRASVERSALE
Definizione degli obiettivi
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Obiettivi a carattere motorio: considerazioni
Scegliere obiettivi
troppo complessi
troppo elementari
troppo “duri”
poco “sollecitanti”
aggiunti a metodologie non adeguate portano
a conseguenze difficili da annullare e rimuovere
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AREA MOTORIAAREA MOTORIA
OBIETTIVI GENERALI
SCHEMI MOTORI DI BASE
CAPACITA’ SENSO-PERCETTIVE
CAPACITA’ COORDINATIVE(alcune sono state sviluppate in modo particolareggiato)
CAPACITA’ CONDIZIONALI (non sono state oggetto di approfondimento)
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SCHEMI MOTORI DI BASESono le unità basiche del movimento, cioè le prime espressioni di movimento. Sono detti “di base ” perché appaiono per primi nello sviluppo dell’individuo. Sono movimenti innati, spontanei, naturali.
I principali sono: camminare , correre , saltare , lanciare , afferrare , rotolare , equilibrarsi , arrampicare , strisciare.
Al termine della scuola primaria (o comunque tra i 10 e i 12 anni) ogni bambino dovrebbe padroneggiare tutti gli schemi motori in modo più o meno consistente.
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Camminare
Correre
Saltare
Strisciare
Parare
Tenere
Tirare
Spingere
Opporsi
Orientarsi
Capovolgersi
Calciare
Rotolare
Equilibrarsi
Scivolare
Appendersi
Arrampicarsi
DondolarsiLanciare
Afferrare
Mirare
Schivare
Colpire
Con diversi attrezzi, oggetti, situazioni (lo
spazio, la palla, il cerchio, la funicella, il cono, gli ostacoli, le
bacchette, etc.)
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LE CAPACITÀ SENSO-PERCETTIVE
• Capacità innate che permettono al bambino di ricevere informazioni dal mondo interno ed esterno
• Sono degli analizzatori sensoriali, prerequisiti delle capacità coordinative che si sviluppano principalmente tra i 4 e i 7 anni
• Gli analizzatori sensoriali sono: visivo , sonoro , tattile , cinestesico, vestibolare
• L’analizzatore sensoriale a cui viene attribuito maggior valore è quello visivo : giochi, spostamenti, direzione, velocità…
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Insegnare bene con poco tempo a disposizione
Non voler improvvisare
Aspetto operativo: le Unità Didattiche
Porzioni di percorso di un progetto educativo
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È un percorso programmato per raggiungere uno scopo predeterminato, posto
all’interno di un più ampio progetto
Unità Didattica
Insegnare attraverso la didattica e non il didatticismo
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In una U. D. sono presenti gli elementi della programmazione.
Elementi peculiari:
� Obiettivi operativi
� Contenuti
� Verifica (oggettiva e “soggettiva”)
Informazioni accessorie:
• Tempo (n. di lezioni da dedicare)
• Metodologia
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Una U. D. può durare un numero variabile di lezioni:
• Micro : una lezione
• Macro : molte lezioni
Cose importanti da rispettare:
• Avere chiari gli obiettivi da perseguire
• Attività semplici, contenuti e proposte graduali, condizioni facili di apprendimento
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ESEMPI DI OBIETTIVI PER LA SCUOLA PRIMARIA:
� La socializzazione
� La capacità senso-percettiva
� Gli schemi motori di base
� Lateralità e dominanza
� L’organizzazione spazio-temporale
� Le capacità coordinative (in particolare l’equili-brio, il ritmo, la cap. di reazione , l’orientamento spaziale)
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LA STRUTTURA DI UNA LEZIONE
Generalmente è scandita in 3 fasi:
• Fase di attivazione
• Fase centrale
• Fase finale
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Fase di attivazione (o introduttiva): 10-15 minuti.
Ha il compito di preparare i ragazzi per l’attività principale della lezione ed è propedeutica all’obiettivo specifico della lezione che si affronta nella fase centrale. Gli allievi lavorano assieme lasciando spazio alla fantasia e alla creatività.
LA STRUTTURA DI UNA LEZIONE 1
Può comprendere:
� Corsa in tutte le sue forme
� Andature ginniche o attività a corpo libero
� Giochi di attivazione
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Fase centrale: 15-20 minuti. È la fase in cui le attività raggiungono il massimo della specificità e della difficoltà. In questa fase i compiti sono precisi e ricalcano l’obiettivo specifico della lezione. Le proposte sono chiare, spesso analitiche, con inserimento di nuovi elementi anche complessi. L’insegnante ha facoltà di intervenire nella correzione.
LA STRUTTURA DI UNA LEZIONE 2
Strumenti didattici:
� Gli esercizi specifici in forma tradizionale o gioc osa
� Un percorso ginnico, di destrezza, ritmico, misto
� Un circuito a stazioni
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Fase finale: 25-30 minuti. È la fase dedicata al gioco . È di proposito la più lunga. Infatti si gioca poco con ricadute negative nello sviluppo delle varie capacità, della relazione con i compagni, le varie interpretazioni di ruoli, nel rispetto delle regole, nell’accettazione della vittoria e della sconfitta, nella gestione delle emozioni. La mancanza di gioco, in definitiva, è una grave carenza nella strutturazione della personalità.
LA STRUTTURA DI UNA LEZIONE 3
� Dovrebbe essere in tema con l’argomento trattato. D are perciò l’opportunità ai ragazzi di realizzare le ab ilità apprese o comunque giocare su ciò che in precedenza è stato oggetto di esercizio
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IDEA di LEZIONE
Ob. specifico
Attrezzatura
Spazio
Durata
Contenuti
Lateralizzazione, ??????
Palloni, cerchi, coni, etc.
45 – 55 minuti
Esercitazioni (YYY) Percorsi (ZZZ) Giochi (XXX)
Palestra, metà palestra, etc.
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IDE
Adi
Lez
ione
Staffetta di palleggi, lancio-ripresa contro il muro (entro un cerchio) e corsa veloce.Gioco a confronto “Palla bollente” : un tempo da 3’00” e uno da 2’00”.
PalleggiareTirareMirare
Schivare
Fase Finale30’
Lanci alti, bassi, rotolati con una sola mano da 3-6 mt di distanza. Afferrare o fermare la palla con una o due mani.Inseguire la palla lanciata dall’insegnante e fermarla prima che raggiunga un punto determinato con la mano o il piede indicato al momento del lancio.
LanciareAfferrareFermareCorrere
Fase Centrale10 - 15’
Attività libera con la palla.Attività guidata con la palla: palleggi con la mano destra, sinistra, alternate, da seduti, in ginocchio; lanci in alto con una mano, ripresa con l’altra.Gioco di avviamento motorio: “Pallone seduto”
PalleggiareAfferrareLanciare
Fase Introduttiva
10 - 15’
Proposte di esercitazioniObiettivispecifici
AttivitàDurata
� Migliorare la coordinazione oculo manuale � Sviluppo della mira� Effettuare con efficacia i tipi di lancio e presa proposti.
Obiettivi generali
• Cap. di equilibrio• Cap. di orientamento• Cap. di reazione• Cap. di differenziazione• Cap. di accoppiamento• Cap. di trasformazione• Cap. di ritmo• Velocità• Forza • Mobilità articolare
Sviluppo delle capacità motorie
Materiale occorrente:
Palloni
Cerchi
Coni
• Camminare• Correre• Lanciare• Afferrare• Equilibrarsi• Strisciare• Arrampicare• Tirare• Calciare
Sviluppo e Approfondimento
degli schemi motori
Unità didattica n. 0
LATERALIZ -ZAZIONE
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220 220
200 200
180 180
160 160
140 140
120
1000.00.00 0.10.00 0.20.00 0.30.00 0.40.00 0.50.00
FC / bpm FC / bpm
Tempo
Utente
Esercizio
Sport
Nota
Data
Ora
Durata
Selezione
FC media
FC max
Modesto BONAN
20/01/2007 9.11
Corsa
9.11.21
20/01/2007
0.49.45.8
0.00.00 - 0.49.45 (0.49.45.0)
172 bpm
208 bpm
12
172 bpm
Tempo: 0.49.15
FC: 146 bpm
Monitoraggio di una lezione di educazione motoriaBambino: R. S., 4. elementare Frequenza max teorica: 210 bpm
Orario: 8.00 – 9.00 Frequenza max raggiunta: 208 bpm
Durata effettiva della lezione: 49’15” Frequenza media: 172 bpm (81%)
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220 220
200 200
180 180
160 160
140 140
120
1000.00.00 0.10.00 0.20.00 0.30.00 0.40.00 0.50.00
FC / bpm FC / bpm
Tempo
Utente
Esercizio
Sport
Nota
Data
Ora
Durata
Selezione
FC media
FC max
Modesto BONAN
20/01/2007 9.11
Corsa
9.11.21
20/01/2007
0.49.45.8
0.00.00 - 0.49.45 (0.49.45.0)
172 bpm
208 bpm
12
172 bpm
Tempo: 0.49.15
FC: 146 bpm
Obiettivo: lateralizzazione - Scansione dei contenutiA: attività libera, 3’ ; B: attività guidata, 5’; C: gioco di avviam. motorio, 4’;
D: parte analitica (statica), 5’; E: parte analitica (dinamica), 6’;
F: gioco n. 1, staffette, 11’; G: gioco n. 2, Palla Bollente, 15’.
A B C D E F G
Attivazione Parte Centrale Gioco
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220 220
200 200
180 180
160 160
140 140
120 120
100 100
80 80
600.00.00 0.10.00 0.20.00 0.30.00 0.40.00 0.50.00
FC / bpm FC / bpm
Tempo
Utente
Esercizio
Sport
Nota
Data
Ora
Durata
Selezione
Frequenza cardiaca media
Frequenza cardiaca max
Modesto Bonan
Free
Corsa
Marco: lezione di atletica
16.52.07
05/11/2008
0.55.41.6
0.00.00 - 0.55.40 (0.55.40.0)
145 bpm
182 bpm
145 bpm
Valori cursore:
Tempo: 0.00.00
FC: 78 bpm
Rapporto calorie: 0 kcal/60min Monitoraggio di una lezione di atletica 1
Bambino: M. B., 3. elementare Frequenza max teorica: 212 bpm
Orario: 16.45 – 17.45 Frequenza max raggiunta: 182 bpm
Durata effettiva della lezione: 55’00” Frequenza media: 145 bpm (68%)
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220 220
200 200
180 180
160 160
140 140
120 120
100 100
80 80
600.00.00 0.10.00 0.20.00 0.30.00 0.40.00 0.50.00
FC / bpm FC / bpm
Tempo
Utente
Esercizio
Sport
Nota
Data
Ora
Durata
Selezione
Frequenza cardiaca media
Frequenza cardiaca max
Modesto Bonan
Free
Corsa
Marco: lezione di atletica
16.52.07
05/11/2008
0.55.41.6
0.00.00 - 0.55.40 (0.55.40.0)
145 bpm
182 bpm
145 bpm
Valori cursore:
Tempo: 0.00.00
FC: 78 bpm
Rapporto calorie: 0 kcal/60min Obiettivo: Orientato rapidità - Scansione dei contenuti
A: gioco di avv. motorio, 10’; B: scatti da fermo, 7’;
C: percorso a stazioni, 13’; D: staffetta, 3’;
E: gioco di gruppo , 9’; F: gioco individuale e di gruppo, 8’;
A B C D E F
GiocoParte CentraleAttivazione
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Lateralizzazione
♦ La dominanza e l’evoluzione dei 2 emisferi sono determinate geneticamente
♦ L’uso prevalente di una mano presenta vantaggi rispetto all’uso indiscriminato di tutte e due
♦ Dominanza sensoriale: occhio - orecchio
Dominanza motoria: arto superiore - arto inferiore
♦ Finché un bambino non ha raggiunto una buona lateralizzazione, l’efficacia dei movimenti e la lo ro coordinazione risulteranno poco precisi e organizza ti
♦ Nella scuola primaria si incontrano molti bambini c on difficoltà di prensione e di orientamento a causa d i lateralità incerte
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Esercizi di rafforzamento della lateralità
• Esercizi di manipolazione e giochi di destrezza (coordinazione oculo-manuale).
• Esercizi di salto a piedi uniti a destra, sinistra, avanti, indietro (tutta l’attività ritmica)
• Esercizi di corsa calpestando le linee tracciate sul pavimento
• Esercizi di lancio con la palla per gli arti superiori
• Esercizi di spostamento con ostacoli per gli arti inferiori
• Giochi e attività di libera espressione
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Cap. di Reazione
Cap. di Ritmo
Cap. di Equilibrio
1211109876Età
Fasi sensibili per lo sviluppo delle capacità di equilibrio (confronto con le capacità di reazione e di ritmo )
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CAPACITÀ DI EQUILIBRIO
Statico : posizione eretta, monopodali-ca, al suolo e su base rialzata, verticale
Dinamico : andature, muoversi su attrezzi instabili (anche sci, bici, pattini) o con appoggio ridotto
Statico-dinamico : trasporto di oggetti in mano, sul capo…
In volo : salti in genere
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Capacità di equilibrio: progressione didattica
1) Riduzione della superficie d’appoggio e innalzament o del corpo (baricentro)
2) Situazioni in cui la superficie d’appoggio aumenta la precarietà
3) Situazione di instabilità della superficie (oscilla zioni, molleggi) o disturbi esterni provocati
4) Situazioni di equilibrio alle quali si aggiungono richieste di movimento (combinazione di abilità)
5) Situazioni in cui la richiesta avviene in condizion i di disturbo
6) Situazioni rese difficili da particolari condizioni psicologiche
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Esempi pratici 1: riduzione della superficie d’appoggio
• Mantenersi in piedi su un solo arto
• Andature sui talloni, sugli avampiedi
• Deambulare su una panca
• Saltellare su un solo piede
• In posizione quadrupedica staccare da terra una mano e una gamba
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Esempi pratici 2: situazione in precarietà d’appoggio
• Camminare appoggiando il piede su dei ceppi
• Camminare sulla trave
• Saltellare sui materassoni, sul tappeto elastico
• Camminare sulle scale, in quadrupedia, in avanti, indietro, lateralmente
• Stare in equilibrio su una palla medica
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Esempi pratici 3: situazione di instabilità d’appoggio o
con disturbi provocati
• Percorrere l’asse d’equilibrio basculante
• Lotta dei “galli”
• Camminare schiena contro schiena
• A coppie: camminare con un pallone tra le fronti, tra le schiene, tra le reciproche mani destre (sinistre) protese all’infuori
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Esempi pratici 4: situazioni con richiesta di altri
movimenti
• Palleggiare restando in equilibrio su un solo piede
• Lanciare o tirare una palla in equilibrio su un solo piede
• In equilibrio su un solo piede circondurre le braccia
• Fare la verticale
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Esempi pratici 5: situazioni in cui la richiesta avviene in
condizioni di disturbo delle informazioni vestibolari
• Capovolte e poi correre
• Rotazioni sull’asse longitudinale e poi cammina-re su una linea retta
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Esempi pratici 6:situazioni rese difficili da particolari
condizioni psicologiche
• Camminare sui ceppi mentre si è bersaglio di uno o più avversari che lanciano palloni
• Capovolte e altre attività in ambito competitivo (percorso o staffetta parallela)
• Giochi di movimento nei quali si è oggetto di bersaglio