atlante della flora del parco agricolo sud

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

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Atlante della flora

del Parco Agricolo Sud Milano

Guido Brusa, Paolo Rovelli

a cura di: Fabrizio Scelsi - Parco Agricolo Sud Milano

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Foto di:

Designer:

Stampa:

Regione Lombardia

Guido BrusaPaolo RovelliFabrizio ScelsiRosalia Lalia

Sara Papasodaro

Arti Grafiche VertematiVimercate (MB)Gennaio 2010

Realizzato con il contributodi

Parco Agricolo Sud Milano

Autori:

Coordinamento e a cura di:

Guido BrusaPaolo Rovelli

Fabrizio ScelsiParco Agricolo Sud Milano

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Indice

- Introduzione

1 - L’ambiente nel Parco

1.1 Geologia e pedologia

1.2 Idrografi a

1.3 Clima

1.4 Bioclima e vegetazione potenziale

1.5 Uso del suolo

1.6 Vegetazione reale

2 - Le conoscenze fl oristiche pregresse

2.1 I primi studi di riferimento

2.2 Le fl ore dell’Ottocento e del primo dopoguerra

2.3 Gli studi successivi al secondo dopoguerra

3 - Come è stato effettuato il censimento

4 - Elenchi fl oristici

4.1 Elenco fl oristico del Parco

4.2 Elenchi fl oristici speciali

4.3 Siti con maggior presenza di specie inserite nelle liste speciali

4.4 Elenchi fl oristici ex LR 10/2008

5 - Analisi fl oristiche

5.1 Analisi sistematica

5.2 Forme biologiche

5.3 Corologia

5.4 Interpretazione ecologica

5.5 Distribuzione di specie incluse negli elenchi fl oristici speciali

5.6 Ricchezza fl oristica nei quadranti

5.7 Classifi cazione fl oristica dei quadranti

6 - Confronti con dati pregressi

6.1 La “Florula Mediolanensis” di Domenico Vandelli

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- INDICE -

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

6.2 Le fl ore dell’Ottocento e l’erbario Sordelli

6.3 Gli studi successivi al secondo dopoguerra

6.4 Gli studi su alcune aree di interesse del Parco

6.5 Gli studi più recenti

7 - Schede delle specie

7.1 Interpretazione delle schede

7.2 Schede

8 - Foto delle specie

9 - Bibliografi a

10 - Appendice

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Introduzione

INTRODUZIONE

Perché un censimento fl oristico nel Par-co Agricolo Sud Milano?La fl ora è l’elenco delle specie vegetali che si rinvengono in un determinato territorio. La fl ora esprime un signifi cato sia storico, in quanto legato ad eventi di tipo evoluzionisti-co, distributivo ed ambientale, sia ecologi-co, in quanto connessa ad aspetti climatici, geo-pedologici, ecc. La conoscenza della Flora del Parco Agri-colo Sud Milano (PASM) è perciò condizio-ne indispensabile per predisporre piani di gestione e tutela della salvaguardia delle singole specie protette e degli ambienti in cui vivono. È quindi uno strumento a dispo-sizione di chi ha il delicato compito di sor-vegliare l’ambiente naturale (tecnici, politici, ambientalisti, ecc.) o semplicemente di chi vuole conoscere la fl ora del territorio del Parco (appassionati fl oristi, studenti, ecc.).Tramite il censimento della fl ora è possi-bile scoprire e evidenziare le emergenze fl oristiche, vale a dire quelle specie rare e quindi a rischio di estinzione (locale o non). Tra esse troviamo ad esempio le specie

caratteristiche dei boschi, un tipo di habitat praticamente scomparso, con pochissime eccezioni, nella Pianura Padana ed in parti-colare nel territorio del Parco. Le località particolarmente ricche di spe-cie rare sono di conseguenza evidenziate come prioritarie nell’ambito degli interventi conservativi che il Parco opera.La rarità non è però la sola indicazione che deriva da un censimento fl oristico; poiché la fl ora esprime anche un signifi cato eco-logico, ne consegue che con il censimen-to fl oristico si assumono anche importanti informazioni sullo stato dell’ambiente. In particolare per gli ambienti acquatici (ma non solo) talune specie assumono il ruolo di veri e propri “bioindicatori”: esprimono cioè sinteticamente diversi parametri ambientali quali, nel caso citato, la quantità di ossigeno disciolta nell’acqua, la presenza o l’assenza di inquinanti organici e inorganici, ecc. Non a caso tali specie sono utilizzate in tecniche di monitoraggio delle acque già utilizzate in altri paesi, ed è specifi ca indicazione con-tenuta nella Direttiva comunitaria 2000/60/CEE, che istituisce un quadro normativo europeo in materia di acque.Infi ne, in un ambito come quello di pianura

radicalmente modifi cato dall’uomo, alcune specie ci forniscono indicazioni riguardanti il paesaggio naturale nei secoli passati; rare specie di bosco all’interno di fi lari ci dicono ad esempio che in quella zona dovevano esserci ampie superfi ci boscate che ora non ci sono più; altre rare specie dall’ecologia o dalla distribuzione geografi ca particolare, inserite in un contesto altamente naturale, possono rivelare antichissimi fenomeni di vere e proprie migrazioni di piante, dovute a cambiamenti climatici verifi catisi con le glaciazioni o nei periodi di relativo riscalda-mento.

Il progetto di Cartografi a fl oristica della Regione LombardiaUn censimento fl oristico consente, median-te un rilevamento in campo, di individuare, determinare e catalogare la fl ora di un dato territorio. I dati raccolti possono quindi esse-re confrontati con quelli storici (o essere a loro volta punto di partenza per successivi confronti), in modo da mettere in evidenza eventuali cambiamenti. Il censimento rap-presenta perciò una “foto istantanea” della composizione e della distribuzione delle specie nel territorio indagato.

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La distribuzione delle specie viene rappre-sentata mediante un reticolo cartografi co, che a livello regionale coincide con quello proposto nel progetto di“Cartografi a fl oristi-ca dell’Europa Centrale”. Secondo questo schema di rilevamento la mappatura dei dati raccolti è realizzata utilizzando un reti-colo con maglie predeterminate. La maglia di base utilizzata nel censimento fl oristico del Parco è approssimativamente di forma rettangolare e le sue dimensioni lineari cor-rispondono a circa 6 x 5 km. In ciascuna di queste unità cartografi che è rilevata la pre-senza\assenza di ogni specie.Tenendo come base il reticolo cartografi co sopra citato, la Direzione Generale Qualità dell’Ambiente della Regione Lombardia ha iniziato nel 1999 un progetto di Cartografi a fl oristica per il proprio territorio. Ha dunque predisposto, di concerto con il Sistema Par-chi e il Parco dell’Adamello, un programma applicativo apposito (ARC – Applicativo Ricerca Corologica), dove poter inserire ed elaborare tutti i dati raccolti, iniziando proprio da quei Parchi Regionali lombardi interessati ad attivare studi all’interno dei propri confi ni. Dopo i Parchi Regionali dell’Adamello e del

Ticino, anche il Parco Agricolo Sud Milano ha iniziato nel 2002, grazie ad un fi nanzia-mento regionale, un censimento delle spe-cie vegetali (Felci e piante a fi ore) che cre-scono spontanee nel proprio territorio. Sono escluse dal censimento le piante coltivate.

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1 - L’ambiente nel Parco

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1 - L’AMBIENTE NEL PARCO

Il PASM è collocato nella parte occidentale della Lombardia, nel pieno contesto del-la Pianura Padana (Fig. 1.1). Occupa una superfi cie di poco superiore a 470 km2, distribuita in 61 comuni della provincia di Milano. Il Parco si estende su una fascia che cinge da ovest verso est la città di Milano, pas-sando a sud della metropoli lombarda. Il perimetro è alquanto frastagliato e l’area risulta complessivamente frazionata, so-prattutto per la presenza di insediamenti urbani o produttivi che sono stati enucleati dal territorio protetto. All’interno del perimetro del PASM sono compresi 4 Siti di Importanza Comunitaria, “Sorgenti della Muzzetta”, “Fontanile Nuo-vo” di Bareggio, “Bosco di Cusago” e “Oasi di Lacchiarella”, di cui i primi due anche Ri-serve Naturali. Ad ovest confi na con il Parco Regionale “Valle del Ticino”, e ad est con il Parco Regionale “Adda Sud”; a nord-ovest è adiacente alla Riserva Naturale “Bosco di Vanzago” e al Parco Locale di Interesse So-vracomunale “del Roccolo”.

La morfologia di tutta l’area è pianeggian-te, anche per il forte intervento antropico di livellamento delle superfi ci. Le uniche ecce-zioni sono costituite dalle lievi incisioni dei fi umi, cui si aggiungono quelle non naturali di molti canali artifi ciali. Il dislivello altimetrico complessivo è quindi modesto; si passa infatti dai 70 m s.l.m. lun-go il Fiume Lambro nel comune di Cerro al Lambro (estrema parte sud-est del Parco), ai quasi 160 m s.l.m. nel territorio comunale di Vanzago (limite nord-occidentale).Nei paragrafi successivi sono riportati in-quadramenti specifi ci del territorio del PASM. Le relative mappe riprodotte nelle Figg. 1.2-5 sono state rielaborate da basi informative vettoriali (http://www.cartogra-fi a.regione.lombardia.it).

1.1 Geologia e pedologia Il Parco è collocato subito a valle delle estreme propaggini dei terrazzi pleistoceni-ci presenti nell’Alta Pianura milanese (Fig. 1.2). L’Alta Pianura può defi nirsi come quel-la parte del piano situata a monte del limite settentrionale della fascia delle risorgive, che termina in corrispondenza di Milano. A valle di questa linea, la campagna irrigua

con la sua fi tta rete di canali artifi ciali costi-tuisce l’aspetto paesaggistico dominante. La costruzione del Canale Villoresi (1888), che capta le acque del Fiume Ticino, ha consentito l’irrigazione anche a nord di Mi-lano, ampliando così alcuni caratteri pecu-liari della pianura irrigua. Gli estremi lembi settentrionali del PASM (6% dell’area protet-ta) occupano questo tratto più meridionale dell’Alta Pianura lombarda, interposta tra il Canale Villoresi e la fascia delle risorgive.Il Parco tuttavia si estende in modo preva-lente (82% del territorio) nella Media Pianu-ra lombarda, in un contesto caratterizzato da un forte sviluppo della rete idrografi ca ar-tifi ciale. Nella parte sud-orientale del Parco, si allungano anche i primi lembi della Bassa Pianura (6% del territorio), caratterizzata da suoli più fi ni e dal corso meandriforme dei fi umi. Dal punto di vista geologico i materiali costituenti questi settori della pianura sono attribuiti al Pleistocene. L’insieme delle su-perfi ci di questo periodo geologico è com-plessivamente chiamato Livello Fondamen-tale della Pianura. Nella parte sud-orientale sono anche pre-senti alcune alluvioni recenti vallive (Oloce-ne), che si estendono principalmente lungo

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l’alveo del Fiume Lambro Meridionale, del Lambro e del Canale Muzza (e del suo co-latore, l’Addetta), caratterizzate da modeste scarpate che delimitano l’alveo dei corsi d’acqua. Accanto a queste formazioni è possibile individuare terrazzi fl uviali più anti-chi di raccordo alla pianura, che testimonia-no paleo-percorsi fl uviali (il più importante è quello che si sviluppa lungo la valle relitta della Vettabbia). Nel Parco è quindi possibile individuare due sistemi prevalenti di pedo-paesaggi (AA.VV., 1993): il sistema L, che rappresenta il Livello Fondamentale della Pianura, e il sistema V, che rappresenta il complesso di valli fl uviali oloceniche. Il sistema L è suddi-viso in tre sottosistemi: LG, comprendente le aree a monte delle risorgive, con sub-strato prevalentemente ghiaioso; LQ, ab-bracciante le aree interessate da fenomeni di idromorfi a riconducibili all’emergenza dei fontanili e alla falda subsuperfi ciale, con suoli ghiaioso-sabbiosi o sabbioso-limosi; e LF, comprendente le superfi ci generalmen-te stabili e debolmente ondulate o incise, prive di fontanili attivi e a sedimenti sabbio-so-limosi. Il sistema V è invece suddiviso in due sottosistemi: VT, che include le superfi -

ci terrazzate subpianeggianti e di raccordo, prevalentemente non attive; e VA, compren-dente le piane attive dei fondovalle fl uviali e dei corsi seminaturali. In Fig. 1.3 è riportata la composizione gra-nulometrica dei suoli del Parco. In generale, prevalgono i substrati pedologici grossola-ni a nord e prevalentemente fi ni a sud. Si osserva come nel Parco siano presenti so-prattutto suoli ghiaioso-cittolosi (39% della superfi cie) oppure frammisti a depositi fi ni (16%). Ben rappresentati sono pure i sub-strati sabbiosi misti a depositi fi ni e ghiaie (26%) e i limi frammisti a sabbie e ghiaie (11%). Questi depositi sono particolarmente sviluppati lungo i paleo-percorsi e le alluvio-ni recenti presenti nella parte sud-orientale del Parco. Per quanto riguarda il contenuto in carbonati nei suoli (Fig. 1.4), si nota come siano presenti pressoché prevalentemente nella porzione orientale del Parco, in par-ticolare dall’alveo del Fiume Lambro verso oriente.Secondo la classifi cazione “World Referen-ce Base for soil resources” (Brenna & al., 2004), il tipo di suolo prevalente e anche ben distribuito su tutto il territorio del Parco è costituito dai Luvisols (58.4% della super-

fi cie protetta), formato da suoli evoluti che testimoniano una pedogenesi prolungata nel tempo e caratterizzati dalla presenza del processo di illuviazione di argilla. I Cam-bisols (suoli abbastanza giovani e quindi moderatamente evoluti) sono discretamen-te rappresentati (19%) e omogeneamente distribuiti nel Parco; mentre i Gleysols (suoli con profi lo che rimane saturo di acqua per periodi prolungati) sono distribuiti in pre-valenza nella parte centro-meridionale del Parco (12.1% della superfi cie). Altri tipi di suoli (Arenosols, Fluvisols, Regosols e Um-brisols) hanno una copertura complessiva molto modesta (<11%).

1.2 Idrografi aNel Parco la falda freatica superfi ciale au-menta progressivamente di profondità pro-cedendo verso nord, approfondendosi in misura molto marcata nei pressi di Milano, in relazione agli emungimenti profondi (AA.VV., 1993); dagli anni ’90 si assiste però nel capoluogo ad un innalzamento della falda (Banfi & Galasso, 1998). La falda acquifera superfi ciale alimenta nu-merosi fontanili presenti nella fascia delle risorgive, che costituiscono un elemento

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1 - L’ambiente nel Parco

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di pregio naturalistico e storico-culturale distintivo del PASM. Nel 1999 su base bi-bliografi ca e cartografi ca sono stati censiti 643 fontanili, di cui il 42% è risultato attivo (comprendendo anche i fontanili con asciut-te periodiche), il 15% inattivo e il 43% è purtroppo risultato scomparso durante i sopralluoghi effettuati (Gomarasca, 2002). I fontanili sono distribuiti in prevalenza nella parte occidentale del Parco (54%), mentre l’area orientale (27%) e soprattutto quella meridionale (19%) sono assai meno ricche e presentano inoltre una maggior presenza relativa di fontanili inattivi.Alla ricchezza di acque superfi ciali contri-buiscono anche i corsi d’acqua naturali. Tut-tavia, molti di questi hanno subito nei tempi passati cambiamenti sia nell’alveo sia nella portata, soprattutto negli ultimi secoli ad opera dell’uomo. Tra i più importanti corsi d’acqua naturali (Fig. 1.5) troviamo il Fiume Olona, che nasce nelle Prealpi varesine, e riceve a nord di Milano diversi affl uenti, tutti di sinistra idrografi ca (Bozzente, Lura, Merlata e il Pudiga o Mussa); nel cuore del-la metropoli lombarda le sue acque sono deviate nel colatore Lambro Meridionale, che funziona come collettore delle fogne

cittadine; a sud di Milano il letto originale dell’Olona ricompare alimentato da diver-se rogge. Il Torrente Seveso ha origine dai rilievi morenici comaschi e le sue acque sono convogliate nel Naviglio Martesana. Il Fiume Lambro in senso stretto, chiamato anche Lambro Settentrionale, nasce nelle montagne calcaree del Triangolo Lariano; dopo aver attraversato Milano, percorre la parte orientale del Parco. Infi ne, il Torrente Molgora nasce in Brianza e le sue acque sono quindi immesse nel Canale Muzza. Accanto a questi corpi naturali, esistono anche importanti canali artifi ciali. Tra essi troviamo il Naviglio Grande, che preleva ac-que dal Fiume Ticino ed a Milano le immette nel Naviglio Pavese che le restituisce al Ti-cino presso Pavia. Dal Naviglio Grande ha origine anche la Roggia Ticinello, che funge da colatore e irriga la parte sud-occidentale del Parco. Il Naviglio Martesana preleva acque dal Fiume Adda, riceve in Milano le acque del Fiume Seveso e infi ne dà vita al Cavo Redefossi. Anche il Canale Muzza origina dal Fiume Adda; in seguito percorre paleo-alvei nel settore orientale del Parco. Un’altra importante opera degli ultimi anni è stato il Canale Scolmatore di Nord-Ovest:

presenta inizialmente due rami, che raccol-gono rispettivamente le acque di piena del Fiume Olona e del Torrente Seveso. Attra-versa quindi un largo tratto della porzione nord-occidentale del Parco e confl uisce quindi nel Fiume Ticino.A intricare maggiormente questa struttura idrografi ca già complessa, si aggiunge una moltitudine di canali e rogge secondarie con funzioni di colatori e/o adaquatori, che per-vade l’intero Parco in particolare a valle del-la linea delle risorgive. Tuttavia nell’estrema porzione nord-occidentale, il reticolo idro-grafi co è poco sviluppato (Fig. 1.5), anche in relazione all’ubicazione sulle ultime pro-paggini dell’Alta Pianura (§ 1.1).Infi ne, bisogna ricordare i numerosi laghetti di cava, distribuiti in prevalenza nel circon-dario della metropoli milanese e di modesta superfi cie (la maggior parte non supera i 10 ha), e soprattutto il bacino artifi ciale dell’Idro-scalo (con una superfi cie prossima a 75 ha), realizzato nel 1928 ove era in precedenza ubicata una cava di ghiaia e sabbia.

1.3 ClimaPer l’inquadramento climatico dell’area si è fatto riferimento ad alcune stazioni metere-

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ologiche della Provincia di Milano o limitrofe ad essa, durante il periodo 1951-1982 (fonti dati termo-pluviometrici: Istat e Uffi cio Idro-grafi co del Bacino del Po). Le stazioni sono state scelte in modo da coprire largamente l’intero gradiente altimetrico (coincidente grossolanamente con l’escursione latitudi-nale) presente nel Parco. I valori medi annuali di precipitazioni e temperature per le stazioni prescelte sono riportati nella Tab. 1.1.Si osserva che al diminuire della quota (e della latitudine, in quanto le stazioni sono poste in pratica a latitudine decrescente) di-minuiscono le precipitazioni medie annuali. Si può infatti calcolare un aumento medio di poco più di 130 mm di precipitazioni me-die annuali per ogni incremento di 50 m nella quota. Il massimo delle precipitazioni mensili viene raggiunto nei mesi autunnali, quasi sempre in ottobre. Il valore minimo si riscontra nelle stazioni più a nord nei mesi invernali (in particolare in gennaio), ma pro-cedendo verso sud si sposta in quelli esti-vi (a Lodi e Pavia si osserva appunto nel mese di luglio). In antitesi non si osservano variazioni di temperatura media annuale correlate al

gradiente altimetrico. Spicca però il valore nettamente più alto di Milano città, verosi-milmente in relazione al particolare microcli-ma della metropoli lombarda. Il valore della metropoli lombarda risalta ancor più eviden-temente nel caso delle temperature medie di gennaio, quantunque in quelle di luglio è paragonabile a quello delle altre stazioni. Le temperature medie del mese di gennaio sono sempre superiori a 0 °C. Le tempe-rature medie minime del mese di gennaio (non riportate in tabella) sono leggermente inferiori a 0 °C (con valore minimo di –2.4 °C per Marcallo con Casone), ma sempre con l’eccezione di Milano città, il cui valore è invece positivo (+0.8 °C). Le temperatu-re medie del mese di luglio mostrano una intervallo di variazione piuttosto contenuto (2.6 °C), con il massimo valore raggiunto dalla stazione di Abbiategrasso e il minimo da quella di Marcallo con Casone.Sulla base dei dati disponibili è stato costrui-to a titolo esemplifi cativo l’andamento men-sile delle temperature e delle precipitazioni per la stazione di Milano Linate (Fig. 1.6).Nei mesi di ottobre e novembre si concen-trano i picchi massimi di precipitazioni men-sili (entrambi maggiori di 100 mm); secon-

dariamente si osservano picchi in primave-ra (marzo e maggio) e ad agosto. I valori più bassi si registrano invece nei due mesi invernali di gennaio e febbraio (entrambi con 66 mm) e in subordine a luglio (71 mm). L’andamento termico mostra una discreta escursione (21.4 °C). Pertanto il clima dal punto di vista termico è inquadrabile come “continentale”, mentre il regime pluviome-trico è classifi cabile come “sublitoraneo”, intermedio fra il tipo “padano” e quello “ap-penninico” (Ottone & Rossetti, 1980). Ov-vero, sempre secondo questi autori, si può parlare di clima temperato subcontinentale.Secondo la classifi cazione di Péguy (1961), sulla base dei dati termo-pluviometrici esposti per la stazione di Milano Linate cor-risponderebbe un clima intertropicale, in cui almeno per sei mesi all’anno si rinvengono condizioni caldo-umide e non si osservano mai mesi di aridità.Per Giuliacci (1985), la stima dell’evotraspi-razione potenziale annuale per il territorio in cui è inserito il Parco è di 850-900 mm e il bilancio tre le precipitazioni medie annuali e l’evotraspirazione potenziale annuale pre-senta un surplus idrico. A tale bilancio posi-tivo in prevalenza contribuiscono i mesi au-

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tunnali e invernali. Tuttavia, durante l’estate si registra un marcato defi cit idrico, soprat-tutto a sud di Milano. L’area del Parco pre-senta pure una frequenza annuale di casi con umidità superiore al 90% compresa tra 30-40% e un numero medio annuo di giorni di nebbia tra 120-140. La nebbia costituisce infatti una peculiarità propria della Pianura Padana; questo fenomeno meteorico trae origine dalla particolare conformazione to-pografi ca della regione che, protetta a nord dalle Alpi e a sud dall’Appennino, impedisce alle correnti atmosferiche la rimozione del-l’aria piuttosto umida che ristagna in pianu-ra. L’area risulta inoltre particolarmente in-teressata da condizioni termo-igrometriche estreme, soprattutto da quelle “caldo-umi-de” (temperature superiori a 20 °C e umidità relativa superiore al 90%).In conclusione, il clima del Parco è contras-segnato da primavere temperate, da estati calde e afose, da abbondanti precipitazioni duranti i mesi autunnali e da inverni freddi e nebbiosi.

1.4 Bioclima e vegetazione potenzialeL’area in cui è ubicato il Parco si inserisce dal punto di vista fi togeografi co all’interno

del Distretto Padano (comprendente tutto il territorio della Pianura Padano-Veneta), inserito nella Provincia alpina del Domi-nio centroeuropeo (Giacomini & Fenaroli, 1958). Tale collocazione si accorda con la suddi-visione geobotanica dell’Italia proposta da Pedrotti (1996), in cui l’area della Riserva sarebbe inserita nel Settore Padano, Pro-vincia della Pianura Padana, Regione Eu-rosiberiana. In quest’ambito, la vegetazione potenziale sarebbe ascrivibile all’ordine dei Fagetalia sylvaticae e all’alleanza del Car-pinion betuli.Considerando l’inquadramento fi toclimatico di Blasi (1996), il Parco presenta un ter-motipo “collinare”, caratterizzato da 5 mesi con temperatura media annuale inferiore a 10°C e temperatura minima del mese più freddo di poco inferiore a 0°C, ed un om-brotipo di tipo “umido”, per le abbondanti precipitazioni che non determinano mesi di aridità estiva. Secondo la classifi cazione bioclimatica di Tomaselli & al. (1973), il Parco si inserisce in un territorio caratterizzato da un clima temperato attribuibile alla “regione mesa-xerica - sottoregione ipomesaxerica”. In

questo ambito la curva termica è sempre positiva e si assiste ad un netto sdoppia-mento della stagione piovosa in due massi-mi, primaverile ed estivo. Più precisamente, il clima apparterebbe al tipo B della suddetta classifi cazione, in cui la falda freatica super-fi ciale infl uenzerebbe localmente il clima. La vegetazione naturale potenziale sarebbe costituita da una formazione forestale con dominanza di Farnia (Quercus robur), so-stituita da Pioppi (Populus alba e P. nigra), salici (Salix spp.) e Ontano nero (Alnus glu-tinosa) nelle stazioni ripariali.Le formazioni climaciche in questa area dovrebbero quindi corrispondere ai Querco-Carpineti appartenenti all’ordine dei Fage-talia sylvaticae Pawl. 1928 e probabilmente in buona parte all’alleanza dell’Alno-Ulmion minoris Br.-Bl. et Tx. 43 (sinonimo sintas-sonomico di Alnion incanae Pawl. in Pawl. et Wall. 1928). Sui suoli meno vincolati alla falda e lontano dai corsi d’acqua, si hanno forme di transizione sempre più spinte verso i Carpinion s.l, in senso comprensivo dell’al-leanza gravitante nell’Europa sud-orien-tale Erythronio-Carpinion (Horvat 1958) Marin ek in Mucina, Grab. et Wallnöfer 1993. L’alleanza del Carpinion betuli Issler

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1931 sarebbe pienamente espressa soltan-to nell’Alta Pianura (Del Favero, 2002).

1.5 Uso del suolo Per comprendere l’uso attuale del suolo nel Parco è stata approntata la carta in Fig. 1.7, derivata dal Corine Land Cover 2000. La ripartizione tra i diversi usi del suolo nel Parco è riportata nel grafi co in Fig. 1.8.È immediato constatare come la vocazione agricola dell’area protetta sia ben rappre-sentata in entrambi gli elaborati. Le colture intensive, principalmente a cereali (Mais, Grano e Orzo in prevalenza), costituisco-no la tipologia più sviluppata nel territorio (320.3 km2). Questo tipo di coltivazione è in maggioranza diffuso nella parte orientale e nord-occidentale del Parco. La seconda ti-pologia per estensione è costituita delle col-tivazioni a Riso (117.2 km2), presenti princi-palmente nei settori centro- e sud-occiden-tali; curiosamente sono altresì presenti alla periferia nord-ovest di Milano. Lo sviluppo agricolo è stato logicamente favorito dal fi tto reticolo idrografi co (§ 1.2), che ha consenti-to di irrigare le colture, in particolare durante il periodo estivo abbastanza siccitoso a sud di Milano (§ 1.3).

Le altre tipologie sono poco rappresentate rispetto alle coltivazioni anzidette. Il tessuto urbanizzato, comprendente le zone residen-ziali, le aree verdi cittadine e ricreative e le aree industriali, commerciali e infrastrutturali rappresentano comunque una quota relati-vamente importante del territorio del Parco (18.5 km2). La relativa bassa quota di que-ste tipologie è conseguenza dell’enuclea-zione dall’area protetta degli insediamenti urbanizzati o produttivi, che caratterizzano invece il territorio dell’hinterland milanese nel suo complesso.Ambienti seminaturali come i bacini d’acqua rappresentano una quota esigua (4.4 km2), così come le formazioni a prati stabili (1.5 km2). I boschi costituiscono una modestissi-ma parte della superfi cie a Parco (1.8 km2) e sono in modo prevalente relegati alla por-zione nord-occidentale; anche la pioppicol-tura risulta poco sviluppata nel territorio in-dagato (1.3 km2). La superfi cie occupata dalle cave appare nel complesso relativamente bassa (1.8 km2), anche in relazione alla cessata attività estrattiva e al loro recupero come specchi d’acqua ad uso prevalentemente ricreativo. Infi ne, non bisogna dimenticare la fi tta rete

di infrastrutture legate alla mobilità presenti sul territorio del Parco, soprattutto in pros-simità dell’hinterland di Milano, come ad esempio le tangenziali autostradali e le pa-recchie strade statali che convergono verso il capoluogo lombardo. È presente inoltre un aeroporto internazionale (Linate). Infi ne, occorre citare la rete di canali navigabili, sebbene oggi abbiano solamente fi nalità irrigue e turistiche.

1.6 Vegetazione realeNon esiste un rilevamento sistematico delle comunità vegetali del Parco, né tanto meno della Provincia di Milano. È comunque possibile, anche sulla base di informazio-ni di natura bibliografi ca (Banfi & Galasso, 1998; Bracco, 2001; Del Favero, 2002) e soprattutto su osservazioni personali degli autori, abbozzare un quadro sintassonomi-co di riferimento per le cenosi costituenti la vegetazione reale e maggiormente diffuse nel Parco. L’inquadramento sintassonomico seguito, realizzato solo a livello di sintaxa a rango più elevato, è stato principalmen-te quello riportato in Mucina & al. (1993) e secondariamente quello di Theurillat & al. (2004).

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Tra le comunità a idrofi te pleustofi tiche, la classe Lemnetea de Bolós et Masclans 1955 comprende formazioni paucispecifi che di idrofi te liberamente fl ottanti, i cui appara-ti fotosintetici possono emergere o essere completamente sommersi nell’acqua. Sono in genere legate a corpi idrici con acque sta-gnanti o con lento defl usso. Nell’area di stu-dio sono presenti cenosi appartenenti all’or-dine dei Lemnetalia minoris de Bolós et Ma-sclans 1955, comprendenti le associazioni dominate da Lenticchie d’acqua (Lemna spp. e Spirodela polyrrhiza), ovvero da spe-cie con organi molto ridotti che fl ottano sul pelo dell’acqua; nell’ordine citato rientrano pure le associazioni formate da pleustofi te (Ceratophyllum spp.) liberamente fl ottanti sia emerse che sommerse. Di rado si osser-vano anche comunità in acque stagnanti o lentamente fl uenti dominate da alghe verdi (Chlorophyta, Charales), che sintassono-micamente sono inquadrabili nella classe Charetea fragilis Fukarek ex Krausch 1964. La classe Potametea R.Tx. et Preising 1942 riunisce le formazioni dominate da idrofi te rizofi tiche, i cui apparati fotosintetici fl uttua-no in acqua, quantunque le piante siano sal-damente ancorate al fondale. Sono spesso

legate ad acque lotiche, anche se solo un per un periodo ridotto della stagione vege-tativa. Nel Parco sono rappresentate tre alleanze: il Ranunculion fl uitantis Neuhäusl 1959, comprendente associazioni di specie (Callitriche spp., Ranunculus aquatilis e R. fl uitans) fl uttuanti in acque con corrente più o meno rapida; il Potamion pectinati (Koch 1926) Görs 1977, che include comunità co-stituite in prevalenza da specie sommerse ancorate al fondale (Elodea spp., Potamo-geton spp. e Vallisneria spiralis); e il Nym-phaeion albae Oberd. 1957, che compren-de comunità con specie provviste di foglie galleggianti (Nymphaea alba e Nuphar lu-tea), assai rare nel territorio del Parco.Un gruppo consistente di cenosi è rappre-sentato da formazioni a idrofi te elofi tiche appartenenti alla classe Phragmito-Magno-caricetea Klika in Klika et Novák 1941. Si tratta di cenosi disposte alla periferia dei corpi idrici, dove spesso formano una fascia più o meno continua lungo le sponde, oppu-re si rinvengono, nelle fasi più evolute della dinamica vegetazionale, in distese uniformi. Sono formazioni legate sempre all’acqua, anche se sono spesso in grado di tollera-re temporanei periodi di aridità. In genere

sono paucispecifi che, arricchendosi di spe-cie solo in presenza di transizioni verso ce-nosi di altre classi fi tosociologiche. Nell’area di studio i Phragmito-Magnocaricetea sono rappresentati in prevalenza da due ordini: i Phragmitetalia Koch 1926, comprendenti cenosi in acque stagnanti o ripariali, carat-terizzate ad esempio da specie come Carex acutiformis, Sparganium erectum e Typha latifolia; e i Nasturtio-Glycerietalia Pignatti 1953, che includono cenosi tipiche dei bassi fondali nei corsi d’acqua (in special modo nei fontanili), con specie come Berula erec-ta, Nasturtium offi cinale e Veronica anagal-lis-aquatica.Relativamente rare sono le comunità di Isoëto-Nanojuncetea Br.-Bl. et R. Tx. ex Westhoff et al. 1946, composte da erbacee annuali (come Cyperus fuscus, Juncus bufo-nius e Gnaphalium uliginosum) che cresco-no su suoli fangosi sommersi, ma soggetti a prosciugamento superfi ciale durante la tarda estate. Più diffuse sono invece comu-nità di erbe annuali estive e nitrofi le (come ad esempio Bidens frondosa, Polygonum hydropiper e Ranunculus sceleratus), che crescono su fanghiglie sempre più o meno umide, sia in ambienti naturali (in prevalen-

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za ripariali) che sinantropici (ad esempio nei campi a riposo). Queste comunità sono inquadrabili nella classe Bidentetea tripartiti R.Tx. et al. in R.Tx. 1950. In condizioni eco-logiche simili, ma legate in modo esclusivo alle risaie, sono presenti comunità compre-se nella classe Oryzetea sativae Miyawaki 1960. A questa interessante classe fi toso-ciologica appartengono cenosi ad erbe in-festanti per la maggior parte annuali (come Cyperus difformis, Elatine spp. e Heteran-thera spp.): si tratta generalmente di specie di origine tropicale, introdotte accidental-mente dall’uomo e che compaiono stagio-nalmente nella porzione di Pianura Padana in cui si coltiva il riso.Alla classe Stellarietea mediae R.Tx., Loh-meyer et Preising in R.Tx. 1950 sono asse-gnate comunità dominate da specie erba-cee annuali (o di rado biennali) infestanti i coltivi e più in genere gli ambienti soggetti a un forte rimaneggiamento da parte dell’uo-mo. Tipiche rappresentanti di questa classe sono specie defi nite “malerbe” e come tali contrastate dall’uomo mediante sarchiatura, estirpazione o diserbo chimico. Le comunità di Stellarietea si insediano su suoli modera-tamente umidi o addirittura asciutti, differen-

ziandosi così ecologicamente da quelle di altre classi rappresentate nell’area di studio come i Bidentetea tripartiti e gli Oryzetea sativae. Nel Parco le cenosi di Stellarietea appartengono principalmente a tre ordini: i Centaureetalia cyani Tüxen ex von Rochow 1951, che comprendono associazioni di infestanti nei coltivi, con specie come Ga-linsoga ciliata, Geranium molle e Raphanus raphanistrum; gli Eragrostietalia J.Tx. ex Poli 1966, che includono cenosi d’infestanti a carattere ruderale e xero-termofi lo, come Digitaria sanguinalis, Eragrostis minor e Portulaca oleracea; e i Sisymbrietalia J.Tx. in Lohmeyer et al. 1962, che includono le comunità di ruderali annuali in habitat antro-pogeni, con specie come Artemisia annua, Hordeum murinum e Lepidium virginicum. Formazioni erbacee a carattere ruderale e sinantropico, ma costituite in prevalenza da specie pluriennali, sono invece inserite nel-la classe Artemisietea vulgaris Lohmeyer et al. in R.Tx. 1950. Si tratta di cenosi che colonizzano ambienti con disturbo da bas-so a moderato, come coltivi abbandonati, incolti, ruderi, scarpate stradali, massiccia-te ferroviarie, argini di canali ecc. Queste comunità si instaurano sempre su suoli con

una buona disponibilità in nutrienti, ma con umidità variabile anche se mai in eccesso. Nel Parco è accertata con sicurezza la pre-senza dell’ordine Onopordetalia acanthii Br.-Bl. et R.Tx. ex Klika et Hadač 1944, in cui si possono annoverare come specie ca-ratteristiche Arctium minus, Cirsium vulgare e Malva sylvestris.Soprattutto in ambienti sinantropici è possi-bile rinvenire lembi di fi tocenosi sui manu-fatti, in particolare in quelli eretti con mat-toni, dove è possibile osservare sia Felci (Asplenium trichomanes e A. ruta-muraria) sia piante a fi ore (Cymbalaria muralis e Parietaria diffusa). Queste comunità sono probabilmente ascrivibili all’alleanza Tortu-lo-Cymbalarietalia Segal 1969 della classe Asplenietea trichomanis (Br.-Bl. in Meier et Br.-Bl. 1934) Oberd. 1977. Nei luoghi sog-getti a calpestio, ma non necessariamente in ambiti urbanizzati, si rinvengono cenosi caratterizzate da piccole piante erbacee (ad esempio Polygonum arenastrum, Sagina procumbens e Spergularia rubra), ascrivi-bili alla classe Polygono arenastri-Poetea annuae Rivas-Martínez 1975 corr. Rivas-Martínez et al. 1991. Le cenosi dei prati stabili rientrano in Moli-

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nio-Arrhenatheretea R.Tx. 1937 em. R.Tx. 1970. Queste formazioni sono sempre do-minate da specie erbacee, in particolare emicriptofi te, le quali prediligono suoli fer-tili e con buona disponibilità idrica. In realtà questa classe racchiude fi tocenosi assai diversifi cate tra loro. Più precisamente, l’al-leanza Molinietalia Koch 1926 comprende associazioni dei prati umidi e delle rive dei corsi d’acqua. Si tratta quindi di comunità fortemente condizionate dalla presenza di una falda relativamente superfi ciale e di rado soggette a sfalcio, con specie igrofi le come Angelica sylvestris, Filipendula ulma-ria e Juncus effusus; ne esistono solo bran-delli puntiformi e degradati, nelle vicinanze di zone umide o canali. L’alleanza Arrhe-natheretalia R.Tx. 1931 racchiude invece comunità erbacee soggette a sfalcio, che viene praticato periodicamente in relazione alla velocità d’accrescimento e quindi alla produzione di biomassa vegetale. Nel Parco rientrano in questo ordine i prati marcitori e quelli regolarmente falciati e concimati, ca-ratterizzati da specie come Arrhenatherum elatius, Galium mollugo e Veronica serpyl-lifolia. Infi ne, l’alleanza Potentillo-Polygo-netalia R.Tx. 1947 comprende associazioni

che si sviluppano su suoli con buona dispo-nibilità idrica, talvolta inondati o con rista-gno d’acqua, e soggette a saltuari sfalci. Si rinvengono spesso in ambienti antropizzati, con specie come Epilobium tetragonum, Festuca arundinacea e Mentha aquatica.Le cenosi di mantello rientrano in Galio-Urticetea Passarge ex Kopecký 1969. In questa classe fi tosociologica sono raggrup-pate vegetazioni nitrofi le di suoli con buo-na disponibilità idrica. Si tratta in genere di comunità ruderali, che orlano le formazioni arboreo-arbustive (e per questo mostrano un discreto grado di sciafi lia) e ne rappre-sentano spesso un aspetto degradato. Le specie caratteristiche di questa classe sono contraddistinte in genere da erbacee peren-ni con dimensioni elevate e veloci tassi di accrescimento. Nel Parco i Galio-Urticetea sono rappresentanti da due ordini: i Galio-Alliarietalia Oberd. ex Görs et Müller 1969, in cui sono comprese le comunità di margine boschivo ombreggiato o semi-ombreggiato a carattere sinantropico (caratterizzate ad esempio da Chelidonium majus, Geum ur-banum e Lapsana communis) e i Convolvu-letalia sepium R.TX. 1950 em. Mucina 1993, abbracciante le comunità che si sviluppano

su suoli maggiormente umidi rispetto al pre-cedente ordine, con specie come Calyste-gia sepium, Eupatorium cannabinum e Myo-soton aquaticum. Le specie caratterizzanti i Galio-Alliarietalia sono molto diffuse nelle formazioni arboreo-arbustive degradate a Robinia pseudoacacia e Sambucus nigra, tanto che taluni autori collocano in una clas-se a sé stante tali formazioni (Robinietea Jurko ex Hadač et Sofron 1980) o nei relativi sintaxa di rango inferiore (es. Balloto nigrae-Robinion Hadač et Sofron 1980) entro la classe dei Rhamno-Prunetea.Nella classe Alnetea glutinosae Br.-Bl. et R.Tx. ex Westhoff et. al. 1946 trovano collo-cazione gli arbusteti e i boschi igrofi li con fal-da acquifera superfi ciale, che spesso sono per lungo tempo inondati. Rappresentano quindi l’espressione più tipica dei boschi igrofi li, affrancati dall’infl uenza diretta del regime dei corsi d’acqua. L’evoluzione na-turale di queste cenosi comporta il progres-sivo svincolamento dalla falda e quindi stadi di passaggio verso formazioni ascrivibili ai Querco-Fagetea. Nel Parco sono presenti cenosi appartenenti all’alleanza del Salicion cinereae Müllers et Görs 1958, che include gli arbusteti a Salix cinerea che nella suc-

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cessione interrante sono posti tra le fi toce-nosi a elofi te e i boschi igrofi li, e dell’Alnion glutinosae Malcuit 1929, comprendente for-mazioni forestali su suoli con falda affi orante per la maggior parte dell’anno, ma che nel territorio in oggetto sono divenute rarissime e ridotte a esigui lembi. La classe Salicetea purpureae Moor 1958 include formazioni arbustive e boschive lungo le sponde dei corpi idrici, che si inse-diano su sedimenti di recente deposizione. Questi ambienti sono contraddistinti da pe-riodi alterni di inondazione e disseccamento, in relazione alle diverse fasi di oscillazione della falda acquifera. Nel Parco è presen-te l’alleanza del Salicion albae Soó 1930, rappresentata principalmente dai Saliceti a Salix alba, che si rinvengono anche come formazioni secondarie in aree potenzial-mente occupate dalle Alnete.Molto diffuse sono le fi tocenosi degli arbu-steti mesofi li degradati che rientrano nella classe Rhamno-Prunetea Rivas Goday et Borja Carbonell ex Tüxen 1962. In questa classe fi tosociologica sono comprese for-mazioni a netta prevalenza di nanofane-rofi te (per esempio Clematis vitalba, Rosa canina e Rubus fruticosus), che trovano il

loro optimum nelle condizioni ecologiche rappresentate dai Rhamno-Prunetea. Que-ste specie di arbusti si rinvengono tuttavia anche in vegetazioni forestali ascrivibili ad altre classi fi tosociologiche, ma la loro presenza è comunque subordinata alle maggior capacità competitive delle specie arboree. Ecologicamente in questa classe sono riportate cenosi di suoli moderata-mente umidi o addirittura tendenzialmente asciutti. Dal punto di vista dinamico, queste formazioni sono preludio a formazioni bo-schive, in particolare dei Querco-Fagetea, da cui possono anche derivare se lo strato arboreo è completamente rimosso.Le cenosi dei boschi rientrano in preva-lenza nella classe Querco-Fagetea Br.-Bl. et Vlieger in Vlieger 1937, che comprende formazioni forestali della fascia planiziale sino a quella montana, in cui predominano latifoglie caducifoglie su suoli da moderata-mente umidi a moderatamente aridi. In que-sta classe troviamo in genere le formazioni più evolute dal punto di vista ecologico ed anche quelle strutturalmente più comples-se. Nella Pianura Padana la naturale evo-luzione delle comunità vegetali si indirizze-rebbe verso formazioni proprie dei Querco-

Fagetea, se fattori antropici di disturbo non ne interrompessero la dinamica. Nel Parco è possibile individuare principalmente due alleanze: l’Alnion incanae Pawlowski in Pawlowski et Wallisch 1928, che compren-de i boschi su suolo con buona disponibilità idrica, come i Querco-Ulmeti lungo le rive dei corsi d’acqua, e il Carpinion s.l. (v. § 1.4), rappresentato dai Querco-Carpineti, per lo più vincolati a suoli mesici, e che co-stituiscono anche lo stadio più evoluto della vegetazione planiziale del Parco.

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Fig. 1.1. Ubicazione del Parco Agri-colo Sud Milano nel contesto della Pianura Padana lombarda.

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Fig. 1.2. Inquadramento geologico del territorio in cui è inserito il Par-co.

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Fig. 1.3. Distribuzione territoriale della composizione granulometrica nei suoli.

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Fig. 1.4. Andamento territoriale del contenuto in calcare dei suoli.

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Fig. 1.5. La rete idrografi ca nell’area del Parco.

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Stazione Quota (m s.l.m.)

P mediaannuale (mm)

Mese conP max.

Mese con P min.

T media annuale (°C)

T media gennaio (°C)

T media luglio (°C)

Monza 162 1206 X I 12.6 1.0 23.4Marcallo con Casone 156 1047 XI I , XII 12.2 1.2 22.6Cernusco sul Naviglio 134 1079 X I 12.9 2.2 23.9Abbiategrasso 122 1043 XI I 13.3 0.9 25.2Milano città 121 1023 X I 13.8 3.0 24.4Milano Linate 120 1012 X I , II 12.5 1.4 22.8Paullo 97 1048 X IV - - -Lodi 80 868 X I , VII 12.5 1.1 23.3Pavia 77 931 X VII 12.7 1.1 23.5

Tab. 1.1. Dati termo-pluviometrici per alcune stazioni metereologiche del Parco o prossime ad esso.

Fig. 1.6. Distribuzione mensile del-le temperature e delle precipitazioni per la stazione di Milano Linate..

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Fig. 1.7. Distribuzione territoriale dell’uso del suolo nel Parco.

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Fig. 1.8. Ripartizione percentuale del territorio del Parco in base al-l’uso del suolo.

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2 - Le conoscenze fl oristiche pregresse

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2 - LE CONOSCENZE FLO-RISTICHE PREGRESSE

Sino ad oggi le conoscenze della fl ora del Parco sono state solamente parziali e fram-mentarie. Molti sono stati gli studi effettuati in passato che hanno qualche pertinenza con il Parco; mai però sono stati effettuati rilievi fl oristici esaustivi sull’intero territorio.Seguendo un ordine cronologico, sono in-nanzitutto da menzionare le indicazioni pro-venienti da erbari storici e volumi riguardanti fl ore del passato: questi documenti avevano per oggetto di studio un territorio più vasto (Provincia di Milano, Lombardia, Italia) o più ristretto e non totalmente incluso nel Parco (ambito comunale di Milano). Talvolta erano localizzati su ambienti di interesse agro-economico (prati, marcite, ecc.). Le prime notazioni fl oristiche in tal senso sembrano risalire alla fi ne del ‘700 e si spingono fi no al primo dopoguerra. Molte di queste fonti sono citate nel bel la-voro di Banfi & Galasso (1998), sulla fl ora di Milano; utilizzando le indicazioni ivi ripor-tate, si è cercato da un lato di contestualiz-zare, ove possibile, i dati riferiti a territori di

Milano certamente inclusi negli attuali con-fi ni del Parco; dall’altro, di visionare alcune delle medesime fonti nella speranza di otte-nere ulteriori indicazioni.Studi fl oristici e vegetazionali su singoli ambienti, biotopi, riserve o cenosi vegetali, compaiono invece principalmente a partire dal secondo dopoguerra, a sottolineare il crescente sviluppo di un approccio ecosi-stemico da parte di botanici e biologi.

2.1 I primi studi di riferimentoI primi documenti risalgono alla seconda metà del ‘700, grazie alle annotazioni del botanico Domenico Vandelli, rimaste però inedite fi no alla loro pubblicazione postuma da parte di Tiziano Provasi (1924). Riguar-dano alghe, funghi, licheni, epatiche, mu-schi, e piante vascolari della città di Milano (entro le antiche mura spagnole di cui oggi rimangono solo poche vestigia) e dell’ “Agro Milanese”, cioè della campagna nei dintorni. Le osservazioni sono state condotte per un periodo di tempo piuttosto limitato, tra feb-braio e i primi di maggio del 1763 (o forse anche prima), e non rappresentano dunque un elenco fl oristico esauriente. Alcune spe-cie sono chiaramente legate ad ambienti

strettamente urbani, il più particolare dei quali era appunto costituito dalle mura; mol-te specie del genere Hieracium erano legate ad esso, come evidenziato anche nelle suc-cessive fl ore di Milano. Altre, come riportato nelle relative annotazioni sull’habitat in cui venivano rinvenute, erano maggiormente legate agli ambienti boschivi o di campagna; queste specie menzionate si possono dun-que considerare quasi certamente un tempo presenti nei territori del Parco (tranne quelle per cui le località di osservazione, quando indicate, sono riferibili chiaramente a zone fuori Parco o ubicate nella parte nord di Mi-lano).I lavori sui prati irrigui (Scannagatta, 1789; Loteri, 1793) e i prati asciutti (Scannagatta & Maderna, 1793) della Lombardia austria-ca potrebbero essere pure considerati tra i primi documenti di riferimento, ma le indica-zioni contenute sono genericamente riferite all’intera provincia di Milano; non è stato in ogni caso possibile visionare tale materiale.

2.2 Le fl ore dell’Ottocento e del primo dopoguerraNel XIX secolo e nei primi anni del XX se-colo sono state pubblicate diverse fl ore

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riguardanti aree piuttosto vaste (es. il terri-torio nazionale, alcune zone del nord Italia e la provincia di Milano), in cui è possibile trovare sporadici riferimenti soprattutto a Milano, ma anche ai “dintorni di Milano”, “il Milanese”, l’ “Agro Milanese”, ecc. Tra i più ricchi documenti con queste citazioni, alcu-ne delle quali anche specifi camente riferibili a comuni attualmente compresi nel Parco, si annovera la Flora Italiana di Filippo Par-latore. Edita in 11 volumi, è stata in realtà redatta direttamente dal Parlatore solo per i primi cinque (1848-75), a causa della morte dello stesso autore. È grazie a Teodoro Ca-ruel, suo assistente e in seguito professore in diverse università italiane, che l’opera viene portata a conclusione pubblicando i rimanenti volumi (Caruel in Parlatore, 1884-96), sulla base degli appunti lasciati da Parlatore. Le segnalazioni riferibili all’area milanese sono frutto di raccolte di Balsamo Crivelli, De Notarsi, Gibellini, Parlatore e so-prattutto Rampoldi; altre sono invece sem-plicemente riprese da Bertoloni (1833-54). Nel lavoro di Banfi & Galasso (1998) è inol-tre possibile desumere altre segnalazioni storiche relative a località di Milano entro i confi ni del Parco o al limitare dello stesso.

Una serie di note relative alla toponomasti-ca delle località citate ad esempio da Lan-fossi (1836a, b, c), Cesati (1838) e Bertoloni (1833-54) consente infatti di accertare con un certo grado di precisione i siti in cui le specie sono state osservate. Altre indicazio-ni, in larga parte concernenti la prima metà dell’800 e annotate nei diari rimasti lunga-mente inediti o desunte da campioni d’er-bario di Cesati, vengono successivamente pubblicate da Soldano (1994), insieme a segnalazioni per Milano relative ai sopracci-tati lavori di Lanfossi, Bertoloni e materiale d’erbario di quest’ultimo autore. Una notazione, in verità poco rilevante, de-riva pure da uno dei volumi di Fiori & Be-guinot (1910), che riporta la dotazione in “exiccata” di diversi erbari italiani.Ancora più ricco di dati riferibili al Parco è l’erbario Sordelli conservato presso il Dipar-timento di Biologia dell’Università Statale di Milano. Tale collezione comprende quasi 5500 campioni raccolti tra il 1852 e il 1914 relativi a più di 2000 diverse specie (dalle “Felci” alle piante a fi ore), in larga parte de-terminati da Ferdinando Sordelli, conserva-tore del Civico Museo di Storia Naturale di Milano dal 1857 al 1916. La consultazione

è stata possibile tramite il sito dell’erbario dell’Università degli Studi di Milano (www.erbario.unimi.it). Non è stata comunque fatta da noi una diretta revisione critica del materiale d’erbario.La principale diffi coltà nell’esaminare tutti questi materiali storici riguarda la corretta ubicazione territoriale dei luoghi concernen-ti la segnalazione per le fl ore, ovvero della raccolta per gli erbari. In aggiunta all’evolu-zione o al completo cambiamento del topo-nimo nel tempo, altre volte questi si riferi-scono a località o edifi ci non più esistenti.In effetti, non sono moltissime le citazioni di località chiaramente attribuibili ad aree at-tualmente comprese nel Parco. Per quanto riguarda Milano, ne sono un esempio il to-ponimo “Malnoé”, più volte citato in erbari storici, e riferito all’Abbazia di Monlué; o il toponimo “Tre Ronchetti”, più o meno equi-valente alla zona del Ronchetto delle Rane, alla periferia sud di Milano. Altre segnala-zioni associate a toponimi di località appe-na fuori gli attuali confi ni del Parco sono comunque indicative, in quanto riferite ad aree immediatamente limitrofe e presumibil-mente ascrivibili allo stesso tipo di ambiente presente nella campagna del sud Milanese

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(almeno al periodo della segnalazione, es. la Barona, quartiere alla periferia sud-ovest di Milano). Infi ne, si trovano segnalazio-ni associate a nomi di comuni del Parco, e dunque con buona probabilità riferibili a territori attualmente presenti entro i confi ni amministrativi dell’area protetta.

2.3 Gli studi successivi al secondo do-poguerraSuccessivamente alla fi ne della Seconda Guerra Mondiale, gli studi vertono quasi esclusivamente sugli aspetti vegetaziona-li invece che su quelli puramente fl oristici; progressivamente si moltiplicano anche di numero, riguardando più direttamente il ter-ritorio del Parco, benché parallelamente si assista alla crescente espansione edilizia, che tende a sottrarre spazio alla campagna e ai sempre più rari ambienti naturali e se-minaturali della pianura milanese. In realtà, le notazioni fl oristiche pubblicate da Giacomini nel 1950 per l’intero territo-rio lombardo costituiscono un’eccezione a quanto sopra esposto, anche se pochissi-me sono riferibili alle vicinanze del Parco.Il primo e forse anche il più esteso tra gli studi vegetazionali riguarda i fontanili della

campagna milanese ed è quello di Piazzo-li Perroni (1956). In questa pubblicazione sono stati considerati con maggior dettaglio 16 fontanili; tra questi, 9 sono però situati a nord degli attuali confi ni del Parco, nei terri-tori comunali di Segrate, Cologno Monzese, Arese e Bollate. L’ubicazione precisa degli altri 7 fontanili non è sempre certa, data la scala della cartografi a riportata e la topo-nomastica utilizzata che solo in alcuni casi trova rispondenza nel lavoro di Gomarasca (2002), dove vengono censiti e cartografati tutti i fontanili esistenti e scomparsi del Par-co. In conformità a quest’ultima fonte biblio-grafi ca, sicuramente uno di questi fontanili (“Bonacina” a San Donato Milanese) risulta scomparso (e forse stessa sorte è toccata al fontanile “Sessanta” a Milano). Questi 7 fontanili sono comunque situati entro o poco fuori i confi ni del Parco, rappresentan-do perciò un valido riferimento di confronto. Tuttavia soltanto per 4 di essi (“Bonacina” a San Donato Milanese”, “Franchetti” a Cesa-no Boscone, “Boschetto” a Milano tra Quin-to Romano e Quarto Cagnigno lungo la S.S. 11, e “Sessanta” a Milano presso Trenno) viene riportato un dettagliato elenco fl oristi-co. Nel lavoro di Piazzoli Perroni troviamo

altresì segnalazioni relative a canali, alcuni dei quali ricadenti quasi certamente entro i confi ni del Parco: “fra Triginto [frazione di Mediglia, n.d.t.] e San Giuliano Milanese”, “tra Paullo e Melegnano”, “Zeloforomagna-no” (località di Peschiera Borromeo), “tra Opera e Pieve Emanuele”, “Basiglio”, “fra Tolcinasco (Pieve Emanuele) e Rozzano”, diversi canali a Rozzano (non sempre con certezza localizzabili entro il Parco), “a Cor-naredo”, “a Muggiano” (periferia ovest di Milano), a “Cesano Boscone”, “a Trenno” e “tra Figino e Trenno” (periferia ovest di Mila-no); relativamente ai confi ni meridionali del Parco sono riportati i canali “fra Landriano [provincia di Pavia, n.d.t.] e Locate Trivulzi” e “fra Landriano e Arcagnago” (quest’ultima cascina in Carpiano).Un altro interessante studio è quello ef-fettuato da Tomaselli (1960a) sulle risaie. Tra i rilievi fi tosociologici effettuati prima e dopo il diserbo in diversi periodi dell’anno, ne troviamo uno effettuato presso la tenuta “Ghisolfa (presso Rho)”, entro i confi ni del Parco. Oggi in questa località, ubicata entro i confi ni del Parco dei Fontanili di Rho, non è più presente questo tipo di coltivazione: le risaie, con l’eccezione della periferia di

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Milano (Trenno), sono infatti principalmente presenti più a sud.Ancora di Tomaselli (1960b) è uno studio sugli aspetti ecologici delle marcite. Le mar-cite sono distinte nel tipo “pavese”, dove l’irrigazione è fatta con acque limpide, e in quelle di tipo “milanese” o “di fogna” o “di Vettabbia”, perché l’acqua utilizzata è data per la massima parte dalla roggia Vettabbia dopo che in essa si sono riversate le fogna-ture della zona meridionale della città di Mi-lano e dei comuni limitrofi (l’acqua presenta dunque un maggiore carico organico e una temperatura più elevata, che consente un taglio anticipato in inverno). Non sono ri-portati rilievi per le zone del Parco; quello più vicino, a circa 5 km dai confi ni meridio-nali, è stato effettuato presso Vigonzone, località del comune di Torrevecchia Pia, in provincia di Pavia. Per avere nuovi studi specifi ci bisogna at-tendere fi no agli inizi degli anni Ottanta, quando è pubblicato un lavoro fi tosociolo-gico sul bosco relitto di Cusago, ad opera di Corbetta & Zanotti Censoni (1981). Vedono la luce quindi, alcune pubblicazioni di Silvio Frattini (1984) su fl ora e vegetazio-ne dell’area gestita dall’associazione Italia

Nostra denominata “Boscoincittà” e dei re-lativi dintorni (alla periferia ovest di Milano, presso Trenno e Figino), con particolare ri-guardo ad un paio di fontanili (Giuscano e Spiné), ivi ancora presenti.Risalgono invece al 1990 alcune notazioni di Bracco & Zucchetti sulla presenza del-l’esotica Sagittaria latifolia Willd. nella pia-nura lombarda, che interessano anche il territorio del Parco.Nel 1993 viene poi pubblicata una nuova fl ora su Milano da Silvio Frattini, in cui sono riportate alcune notazioni riferibili al Parco.Ma è dagli anni ‘90 che si ha il maggior nu-mero di studi vegetazionali su alcune aree o biotopi del Parco. Sono in larga parte studi condotti dall’Università degli Studi di Mila-no o comunque da naturalisti della “scuo-la” del professor Carlo Andreis, docente di Geobotanica presso tale Università. In tale ottica il primo lavoro da citare, anche se a più ampio respiro, è quello di Gabriele Rinaldi (1992) sui fontanili lombardi, in cui sono riportati 3 rilievi fi tosociologici ricadenti nell’area del Parco. Sono poi da menziona-re gli studi sulla Riserva Naturale Sorgenti della Muzzetta (Andreis, 1993) sui fontanili dell’ovest Milanese (Zavagno & Marchetti,

1996), sui boschi e le fasce boscate relitte dell’ovest Milanese (Zavagno, 1994; Gaia-ra, 1995/1996; Zavagno & Gaiara, 1997), sull’area del Carengione a Peschiera Bor-romeo (Ricotti, 1999/2000; Ricotti, Scelsi & Andreis, 2003). Essendo oggetto principale di queste ricerche gli aspetti vegetazionali, non sempre sono stati redatti elenchi fl ori-stici specifi ci dei biotopi o delle aree inda-gate.Ancora degli anni ’90 è la pubblicazione di-vulgativa di Gabriele Galasso (1991) sulla fl ora e la vegetazione di Baggio (quartiere alla periferia ovest di Milano). Le diverse schede sulle specie sono radunate in base al tipo di vegetazione di cui sono rappre-sentative, con una breve introduzione per ogni tipologia di ambiente; unicamente per le specie riportate per la vegetazione dei canneti (con l’eccezione di Eleocharis pa-lustris), dei cespuglieti ripariali e dei boschi è possibile attribuire con certezza le specie al territorio del Parco, e più precisamente al “Parco delle Cave”, in quanto espressa-mente citato.Risale al 1998 il lavoro di Banfi & Galasso sulla fl ora spontanea di Milano, già più volte citato, in cui oltre alla sistematica raccolta

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di segnalazioni pregresse, viene aggiornata la consistenza fl oristica con nuove segnala-zioni, al fi ne di indagare i cambiamenti av-venuti negli ultimi 300 anni nella fl ora della città.Nel 1999 vengono resi noti i risultati di una ricerca sulle popolazioni di Valeriana offi ci-nalis agg. presenti nel Parco (Gomarasca & al.), basata su caratteri morfologici.Sul fi nire degli anni ’90 Stefano Gomara-sca e Silvio Pirovano coordinano un vasto progetto fi nanziato dal Parco Agricolo Sud Milano di censimento e analisi dei fontanili sotto diversi aspetti (in particolare storico, funzionale, ecologico e fl oristico-vegeta-zionale). Il progetto, conclusosi nel 2000, è stato realizzato in due fasi: nella prima è stato fatto un censimento dettagliato di tutti i fontanili scomparsi o ancora presenti (atti-vi o inattivi), dove per ogni fontanile, tra le altre informazioni, è riportato un sommario elenco fl oristico; nella seconda fase, è stata realizzata un’analisi ecologica di dettaglio su 15 tra i fontanili più signifi cativi del Parco, in cui sono riportati elenchi fl oristici detta-gliati per ognuno dei fontanili indagati. Parte dei dati raccolti è riportata in un’interessan-te pubblicazione divulgativa del Parco (Go-

marasca, 2002).Infi ne, recentissima e condotta in concomi-tanza al presente lavoro (Chincarini, 2003-2004), troviamo una tesi di dottorato avente per oggetto lo studio fl oristico-vegetazionale e strutturale di fi lari in alcune aree campio-ne del Parco (boschi di Cusago e Riazzolo e dintorni, Riserva Sorgenti della Muzzetta e dintorni), fi nalizzato alla comprensione dei rapporti tra il grado di connessione, la struttura e la qualità di queste formazioni lineari.

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3 - Come è stato effettuato il censimento

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3 - COME È STATO EFFET-TUATO IL CENSIMENTO

Come anticipato nell’introduzione, in coe-renza al Progetto di Cartografi a Floristica della Regione Lombardia, il territorio del Parco è suddiviso da un reticolo costituito da una serie di quadranti della dimensione di 5’ di longitudine e di 3’ di latitudine (circa 6 x 5 km), riferiti al sistema di coordinate geografi che. I quadranti che comprendono porzioni di Parco sono 36, secondo quanto riportato in Fig. 3.1. Non tutti i quadranti comprendono le mede-sime superfi ci a Parco (§ 5.6): i quadranti interni sono quelli che comprendono porzio-ni più ampie, mentre quelli che ricadono sul perimetro del Parco comprendono porzioni più o meno limitate. Senza dimenticare che esistono ampie zone di urbanizzato non in-cluse nel perimetro del Parco.Il Parco è stato suddiviso in due zone: una orientale, con 15 quadranti, ed una occi-dentale con 21 quadranti. Il limite tra le due, che disegna una linea spezzata, è posto tra i quadranti 05213, 06211, 06214 della parte

orientale e 05204, 06202, 06213 della parte occidentale.Nei periodi che vanno da maggio a otto-bre 2002, da marzo a settembre 2003 e da marzo ad aprile 2004 (con qualche ulterio-re giorno dell’estate del medesimo anno), sono stati effettuati una serie di sopralluoghi giornalieri con lo scopo di censire tutte le specie presenti in un quadrante, prestando attenzione alle specie rare o di particolare interesse fl oristico (generalmente censite diverse volte per lo stesso quadrante, se presenti); viceversa, le specie molto comuni sono state segnalate solo poche volte per quadrante e soltanto se ricadenti in diversi comuni o sottoquadranti (vedi oltre). Sono state effettuate complessivamente oltre 270 giornate di osservazioni in campo, di cui 180 fi no ad aprile 2003.Le località in cui effettuare i sopralluoghi sono state concordate mensilmente di con-certo con gli uffi ci del Parco, con particolare interesse soprattutto per le aree protette a vario titolo o per quelle di peculiare valore (es. Riserva Naturale Bosco di Cusago, Oasi di Pasturago, Oasi del Bosco di Mon-torfano, Carengione, Idroscalo, Riserva Na-turale Sorgenti della Muzzetta, ecc.), dove

in genere i sopralluoghi sono stati ripetuti più volte nelle diverse stagioni. Si è quindi cercato di estendere la ricerca a tutto il terri-torio del PASM, visitando numerose località in tutti i 61 comuni i cui ambiti amministrativi ricadono nell’area tutelata (Fig. 3.2).Il censimento ha riguardato tutte le specie vegetali dalle Pteridofi te (Felci, Equise-ti, ecc.) alle piante a fi ore. Non sono state considerate alghe, muschi e piante esclu-sivamente coltivate. Per contro sono state censite le piante autoctone introdotte (es. negli impianti boschivi) o individui di specie normalmente coltivate, ma rinvenute all’in-terno di porzioni di vegetazioni naturali o na-turaliformi (sia spontaneizzate che residui di vecchie coltivazioni).Una parte considerevole del lavoro fi naliz-zato al censimento si è in realtà svolta in laboratorio, per determinare le specie pro-blematiche o dubbie, specialmente quelle che richiedevano osservazioni al binoculare se non al microscopio o consultazione di bibliografi a specifi ca (es. generi Callitriche, Eragrostis, Erophila, Festuca, Thalictrum, Ulmus, ecc.). In particolare, su tali taxa sono stati continui i contatti tra gli autori, al fi ne di cercare di omogeneizzare il più possibile le

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proprie determinazioni.I dati riguardanti le specie determinate e i relativi dati stazionali sono stati imputati nel database ARC della Cartografi a Floristica della Regione Lombardia, in una maschera di inserimento dati esemplifi cata nella fi gura 3.3.Sono stati imputati complessivamente 21582 record fl oristici. Per ogni record, oltre al binomio scientifi co della specie (genere, specie, autore ed eventualmente sottospe-cie con relativo autore se accertata), sono stati inseriti i seguenti dati relativi alla sta-zione di ritrovamento:QUAD: campo in cui è indicato un codice numerico di cinque cifre, univoco per qua-drante.SET: campo in cui viene specifi cato il set-tore, suddivisione del quadrante che serve a localizzare ulteriormente il dato all’interno dello stesso; ogni quadrante è infatti suddi-viso in quattro settori uguali (1,2,3 e 4).SSET: campo in cui viene ulteriormente localizzato il rilevamento all’interno di una suddivisione del settore; ogni settore è in-fatti suddiviso in quattro sottosettori (1,2,3 e 4); non sempre tale dato è stato rilevato (0).

TIPO: campo in cui viene indicato se il dato è riferito ad una osservazione dal vivo, un campione d’erbario, una segnalazione bi-bliografi ca e se è stato raccolto un campio-ne; in questo caso tutti i record riguardano osservazioni dal vivo (OX).COD. EST.: campo in cui viene indicato se il dato riguarda o meno una specie estinta per il quadrante (in caso vi sia una preceden-te segnalazione non più riscontrata), o se ritrovata dopo estinzione locale; tutti i dati da noi imputati si riferiscono a specie non localmente estinte (NX).COD. PRES.: campo in cui è indicato se la presenza della specie o dell’individuo rileva-to sia da considerarsi effi mera (EF) oppure non effi mera (NE).PROV_DAT: campo in cui con una sigla è identifi cata la persona che ha raccolto il dato.DATA: campo in cui sono riportati giorno, mese ed anno relativi all’osservazione.Q MIN/MAX: campo in cui sono riportate la quota minima e massima sul livello del mare della località indagata.LITO: campo in cui viene specifi cata la li-tologia, di solito da noi non compilato vista l’uniformità del territorio sotto questo punto

di vista.ESP: campo in cui viene riportata l’espo-sizione; in condizioni pianeggianti viene di solito imputata la dizione NOESP, cioè nes-suna esposizione. COMUNE: campo in cui è indicato il comu-ne amministrativo entro cui si trova il punto preciso d’osservazione o di raccolta.AREA PROTETTA: campo in cui è specifi -cato se la stazione di rilevamento si trova entro un parco (nazionale, regionale o so-vracomunale) della Lombardia (in questo caso il Parco Agricolo Sud Milano, sigla P23).RISERVA: campo in cui è indicato se la sta-zione di rilevamento ricade entro un’area protetta o d’interesse del Parco Agricolo Sud Milano (es Riseva Naturale Sorgenti della Muzzetta, Riserva Naturale Bosco di Cusago, Parco delle Cave, Carengione, ecc.).RIFERIMENTI CARTOGRAFICI: campi in cui sono riportate le coordinate del punto preciso in cui si trova la specie, secondo diversi sistemi di riferimento cartografi ci; nel presente lavoro sono state georeferenziate le specie più rare o di pregio, indicando le coordinate nel sistema Gauss-Boaga.

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NOTE: campo in cui sono state annotate eventuali considerazioni di varia natura (se l’esemplare è stato piantumato o introdotto, notazioni morfologiche o tassonomiche non altrove specifi cabili, particolarità riguardanti l’habitat, ecc.).Non sono stati compilati i campi relativi ai dati d’erbario (LEGIT, DETERM., DATA DET., NS, UBICAZIONE, NUMERO INVENT.), in quanto non sono stati raccolti campioni allo specifi co scopo di essere conservati.

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Fig. 3.1 – Carta in cui sono riportati i 36 quadranti relativi al Parco nel-l’ambito del progetto di Cartografi a Floristica della Regione Lombar-dia. Sono indicati i codici numerici di ciascun quadrante. In verde sono evidenziate le aree a Parco, in arancione le zone non protette dei comuni facenti parte del Par-co e in grigio i territori dei comuni non appartenenti al Parco. È inol-tre riportato il reticolo in coordinate geografi che per l’individuazione dei quadranti (estesi 5’ di longitudine e 3’ di latitudine).

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Fig. 3.2 – Carta in cui sono riportati i 36 quadranti relativi al Parco nel-l’ambito del progetto di Cartografi a Floristica della Regione Lombardia e i comuni interessati dal censi-mento. In verde sono evidenziate le aree dei comuni a Parco, in arancione le zone non protette dei comuni facenti parte del Parco e in grigio i territori dei comuni non appartenenti al Parco. È inoltre riportato il reticolo in coordinate geografi che per l’individuazione dei quadranti (estesi 5’ di longitudine e 3’ di latitudine).

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Fig. 3.3 – Maschera di inserimento dati nel database ARC della Car-tografi a Floristica della Regione Lombardia.

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4 - Elenchi fl oristici

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4 - ELENCHI FLORISTICI

Il presente lavoro ha consentito di censire 874 taxa (cioè entità fl oristiche a livello di specie, sottospecie e varietà), che costitu-iscono la fl ora spontanea e avventizia del Parco Agricolo Sud Milano. I suddetti taxa sono stati poi ripresi nel § 7.2, dove viene fornita una scheda con diverse informazio-ni per ognuna delle 845 specie presenti; questo numero è inferiore a quello dei taxa censiti, in quanto per una scheda possono talvolta essere descritti più taxa infraspecifi -ci. In questi casi, la restituzione cartografi ca nelle schede è comprensiva della distribu-zione dei taxa infraspecifi ci. Fanno ecce-zione a quanto esposto: l’Orzo coltivato (Hordeum vulgare s.l.), dove nella scheda sono trattate più specie di cui viene fornita la distribuzione complessiva; taxa ibridi (es. Mente, Salici, Rumex x pratensis), trattati nella scheda di una delle specie parentali e senza essere considerate nella restituzione cartografi ca della distribuzione. L’elenco fl oristico del Parco (Check-list) è completo di tutti gli 874 taxa censiti. La nomenclatura delle specie è riferita alla

Flora d’Italia di Pignatti (1982), così come l’ordinamento delle famiglie; la nomenclatu-ra delle famiglie differisce in alcuni casi da quella riportata nella Flora d’Italia, facendo riferimento principalmente a Flora Helvetica (Lauber & Wagner, 1998).Nell’elenco fl oristico è riportato il livello tas-sonomico di rango più basso raggiunto nella determinazione, anche se la determinazione ad un tale rango (sottospecie o varietà) non sempre è stata effettuata in tutti i quadranti in cui la specie è risultata presente.

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4.1 Elenco fl oristico del Parco

EQUISETACEAE Equisetum arvense L. Equisetum hyemale L. Equisetum palustre L. Equisetum ramosissimum Desf. Equisetum telmateja Ehrh. OSMUNDACEAE Osmunda regalis L. ADIANTACEAE Adiantum capillus-veneris L. DENNSTAEDTIACEAE Pteridium aquilinum (L.) Kuhn. THELYPTERIDACEAE Thelypteris palustris Schott ASPLENIACEAE Asplenium adiantum-nigrum L. Asplenium ruta-muraria L. subsp. ruta-muraria Asplenium trichomanes L. subsp. quadrivalens D.E. Meyer Phyllitis scolopendrium (L.) Newman ATHYRIACEAE Athyrium fi lix-foemina (L.) Roth. Matteuccia struthiopteris (L.) Tod. ASPIDIACEAE Dryopteris affi nis (Lowe) Fraser-Jenkins subsp. cambrensis Fras.-Jenk. Dryopteris affi nis (Lowe) Fraser-Jenkins subsp. borreri (Newm.) Fras.-Jenk. Dryopteris carthusiana (Vill.) H.P.Fuchs

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4 - Elenchi fl oristici

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Dryopteris dilatata (Hoffm.) A. Gray Dryopteris fi lix-mas (L.) Scott Polystichum aculeatum (L.) Roth POLYPODIACEAE Polypodium vulgare L. SALICACEAE Populus alba L. Populus canescens (Aiton) Sm. Populus nigra L. Populus tremula L. Populus x canadensis L. Salix alba L. subsp. alba Salix alba L. subsp. vitellina (L.) Arcang. Salix caprea L. Salix cinerea L. Salix eleagnos Scop. subsp. eleagnos Salix purpurea L. subsp. purpurea Salix viminalis L. Salix x chrysocoma Dode Salix x rubens Schrank JUGLANDACEAE Juglans nigra L. Juglans regia L. BETULACEAE Alnus glutinosa (L.) Gaertner Betula pendula Roth CORYLACEAE Carpinus betulus L. Corylus avellana L.

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FAGACEAE Castanea sativa Miller Quercus cerris L. Quercus petraea (Mattuschka) Liebl. Quercus robur L. subsp. robur Quercus rubra L. ULMACEAE Celtis australis L. Celtis occidentalis L. Ulmus laevis Pallas Ulmus minor Miller Ulmus pumila L. MORACEAE Broussonetia papyrifera (L.) Vent. Ficus carica L. Maclura pomifera (Rafi n.) C. K. Schneider Morus alba L. Morus nigra L. CANNABACEAE Humulus lupulus L. Humulus scandens (Lour.) Merril URTICACEAE Boehmeria nivea (L.) Gaudich. Parietaria diffusa M. et. K. Parietaria offi cinalis L. Urtica dioica L. ARISTOLOCHIACEAE Aristolochia clematitis L. Aristolochia pallida Willd. var. pallida Asarum europaeum L. subsp. italicum Kukkonen & Uotila

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POLYGONACEAE Fallopia convolvulus (L.) Holub Fallopia dumetorum (L.) Holub Polygonum amphibium L. Polygonum arenastrum Boreau Polygonum aviculare L. Polygonum hydropiper L. Polygonum lapathifolium L. Polygonum minus Hudson Polygonum mite Schrank Polygonum orientale L. Polygonum pensylvanicum L. Polygonum persicaria L. Reynoutria japonica Houtt. Rumex acetosa L. Rumex acetosella L. Rumex conglomeratus Murray Rumex crispus L. Rumex obtusifolius L. subsp. obtusifolius Rumex pulcher L. subsp. pulcher Rumex x pratensis Mert. & Koch

CHENOPODIACEAE Atriplex patula L. Beta vulgaris L. subsp. vulgaris Chenopodium album L. Chenopodium ambrosioides L. Chenopodium botrys L. Chenopodium polyspermum L. Spinacia oleracea L. AMARANTHACEAE Amaranthus albus L. Amaranthus caudatus L.

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Amaranthus chlorostachys Willd. Amaranthus defl exus L. Amaranthus graecizans L. var. sylvestris (Vill.) Asch. Amaranthus lividus L. Amaranthus retrofl exus L. NYCTAGINACEAE Mirabilis jalapa L. PHYTOLACCACEAE Phytolacca americana L. PORTULACACEAE Claytonia perfoliata Donn ex Willd. Montia fontana L. subsp. chondrosperma (Frenzl) Walters Portulaca oleracea L. CARYOPHYLLACEAE Arenaria serpyllifolia L. Cerastium glomeratum Thuill. Cerastium glutinosum Fries Cerastium holosteoides Fries. subsp. triviale (Link) Moschl Cerastium semidecandrum L. Cerastium tenoreanum Seringe Cucubalus baccifer L. Dianthus barbatus L. Gypsophila muralis L. Herniaria glabra L. Lychnis coronaria (L.) Desr. Lychnis fl os-cuculi L. Moehringia trinervia (L.) Clairv. Myosoton aquaticum (L.) Moench Petrorhagia prolifera (L.) P. W. Ball et Petrorhagia saxifraga (L.) Link subsp. saxifraga Polycarpon tetraphyllum L.

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Sagina apetala Ard. subsp. apetala Sagina procumbens (L.) Karsten Saponaria offi cinalis L. Silene alba (Miller) Krause Silene vulgaris (Moench) Garcke subsp. vulgaris Spergula arvensis L. Spergularia rubra (L.) Presl Stellaria graminea L. Stellaria holostea L. Stellaria media (L.) Vill. subsp. media Stellaria neglecta Weihe Stellaria pallida (Dumort) Pire NYMPHAEACEAE Nuphar luteum (L.) S. et S. Nymphaea alba L. CERATOPHYLLACEAE Ceratophyllum demersum L. Ceratophyllum submersum L. RANUNCULACEAE Anemone nemorosa L. Anemone ranunculoides L. Caltha palustris L. Clematis vitalba L. Consolida ajacis (L.) Schur Ranunculus acris L. Ranunculus aquatilis L. Ranunculus bulbosus L. subsp. bulbosus Ranunculus fi caria L. subsp. bulbifer (Marsden - J.) Lawalree Ranunculus fl uitans Lam. Ranunculus repens L. Ranunculus sardous Crantz Ranunculus sceleratus L.

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Ranunculus trichophyllus Chaix Ranunculus velutinus Ten. Thalictrum lucidum L. BERBERIDACEAE Berberis vulgaris L. Mahonia aquifolium (Pursh) Nutt. HYPERICACEAE Hypericum humifusum L. Hypericum perforatum L. subsp. perforatum Hypericum perforatum L. subsp. angustifolium (DC.) Gaudin Hypericum tetrapterum Fries LAURACEAE Laurus nobilis L. PAPAVERACEAE Chelidonium majus L. Corydalis cava (L.) Schweigg. et Koerte Fumaria offi cinalis L. subsp. offi cinalis Papaver apulum Ten. Papaver dubium L. Papaver rhoeas L. BRASSICACEAE Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande Arabidopsis thaliana (L.) Heynh. Barbarea vulgaris R. Br. Brassica napus L. Brassica oleracea L. Brassica rapa L. subsp. sylvestris (L.) Janchen Calepina irregularis (Asso) Thell Capsella bursa-pastoris (L.) Medicus Capsella rubella Reuter

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4 - Elenchi fl oristici

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Cardamine amara L. subsp. amara Cardamine bulbifera (L.) Crantz Cardamine hayneana Welw. Cardamine hirsuta L. Cardamine impatiens L. Coronopus didymus (L.) Sm. Diplotaxis erucoides (L.) DC. Diplotaxis tenuifolia (L.) DC. Draba muralis L. Erophila verna (L.) Chevall subsp. verna Erophila verna (L.) Chevall subsp. praecox (Steven) P. Four. Eruca sativa Miller Hesperis matronalis L. subsp. matronalis Lepidium campestre L. Lepidium graminifolium L. Lepidium virginicum L. Lobularia maritima (L.) Desv. Lunaria annua L. subsp. annua Nasturtium offi cinale L. Raphanus raphanistrum L. subsp. raphanistrum Raphanus raphanistrum L. subsp. landra (Moretti) Bonnier Raphanus sativus L. Rapistrum rugosum (L.) All. subsp. rugosum Rorippa amphibia (L.) Besser Rorippa austriaca (Crantz) Besser Rorippa palustris (L.) Besser Rorippa sylvestris (L.) Besser Sinapis arvensis L. Sisymbrium offi cinale (L.) Scop. Thlaspi alliaceum L. Thlaspi arvense L. RESEDACEAE Reseda lutea L.

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PLATANACEAE Platanus hybrida Brot. CRASSULACEAE Sedum acre L. Sedum album L. Sedum cepaea L. Sedum maximum (L.) Suter Sedum montanum Perr. et Song. Sedum rubens L. Sedum sarmentosum Bunge Sedum sexangulare L. SAXIFRAGACEAE Saxifraga tridactylites L. ROSACEAE Agrimonia eupatoria L. Aphanes arvensis L. Crataegus monogyna Jacq. subsp. monogyna Crataegus oxyacantha L. Crataegus submollis Sarg. Duchesnea indica (Adrews) Foeke Filipendula ulmaria L. subsp. ulmaria Fragaria moschata Duchesne Fragaria vesca L. Geum urbanum L. Malus domestica Borkh. Malus sylvestris Miller Mespilus germanica L. Potentilla argentea L. Potentilla recta L. Potentilla reptans L. Prunus avium L. Prunus cerasifera Ehrh.

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4 - Elenchi fl oristici

6363

Prunus cerasus L. Prunus domestica L. subsp. domestica Prunus laurocerasus L. Prunus padus L. subsp. padus Prunus persica (L.) Batsch Prunus serotina Ehrh. Prunus spinosa L. Pyracantha coccinea M.J. Roemer Pyrus communis L. Pyrus pyraster Burgsd. Rosa agrestis Savi Rosa arvensis Hudson Rosa canina L. Rosa multifl ora Thunb. Rubus caesius L. Rubus canescens DC. Rubus gr. Corylifolii Rubus praecox Bertol. Rubus ulmifolius Schott Sanguisorba minor Scop. subsp. muricata (Gremli) Briq. Sorbus aucuparia L. subsp. aucuparia Sorbus domestica L. Spiraea japonica L. fi l. FABACEAE Albizzia julibrissin (Willd.) Durazzo Amorpha fruticosa L. Apios americana Medicus Astragalus glycyphyllos L. Coronilla emerus L. subsp. emerus Coronilla varia L. Cytisus scoparius (L.) Link Galega offi cinalis L. Gleditsia triacanthos L. Glycine max (L.) Merr.

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Lathyrus hirsutus L. Lathyrus pratensis L. Lathyrus sphaericus Retz. Lathyrus sylvestris L. Lotus corniculatus L. Lotus tenuis W. et K. Lotus uliginosus Schkuhr Medicago lupulina L. Medicago minima (L.) Bartal. Medicago sativa L. subsp. sativa Melilotus alba L. Melilotus offi cinalis (L.) Pallas Ononis spinosa L. subsp. spinosa Robinia pseudoacacia L. Trifolium arvense L. Trifolium campestre Schreber Trifolium dubium Sibth. Trifolium fragiferum L. subsp. fragiferum Trifolium hybridum L. subsp. elegans (Savi) Asch. e Gr. Trifolium pratense L. subsp. pratense Trifolium repens L. subsp. repens Trifolium scabrum L. subsp. scabrum Vicia cracca L. Vicia dumetorum L. Vicia hirsuta (L.) S. F. Gray Vicia sativa L. subsp. angustifolia (Grufb.) Gaud. Vicia sativa L. subsp. segetalis (Thuil.) Gaudin Vicia sepium L. Vicia tetrasperma (L.) Schreber Vicia villosa Roth subsp. villosa Vicia villosa Roth subsp. varia (Host) Corb. Wisteria sinensis (Sims) Sweet OXALIDACEAE Oxalis articulata Savigny

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4 - Elenchi fl oristici

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Oxalis corniculata L. Oxalis corymbosa DC. Oxalis fontana Bunge GERANIACEAE Erodium cicutarium (L.) L. Her. Geranium columbinum L. Geranium dissectum L. Geranium molle L. Geranium nodosum L. Geranium purpureum Vill. Geranium pusillum L. Geranium pyrenaicum Burm. f. Geranium robertianum L. Geranium rotundifolium L. ZYGOPHYLLACEAE Tribulus terrestris L. LINACEAE Linum usitatissimum L. EUPHORBIACEAE Acalypha virginica L. Euphorbia amygdaloides L. subsp. amygdaloides Euphorbia cyparissias L. Euphorbia dulcis L. Euphorbia esula L. Euphorbia helioscopia L. Euphorbia lathyris L. Euphorbia maculata L. Euphorbia nutans Lag. Euphorbia peplus L. Euphorbia platyphyllos L. Euphorbia prostrata Aiton

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Mercurialis annua L. Mercurialis perennis L. Ricinus communis L. RUTACEAE Ruta graveolens L. SIMAROUBACEAE Ailanthus altissima (Miller) Swingle ANACARDIACEAE Rhus typhina L. ACERACEAE Acer campestre L. Acer negundo L. Acer palmatum Thunb. Acer platanoides L. Acer pseudoplatanus L. Acer saccharinum L. HIPPOCASTANACEAE Aesculus hippocastanus L. BALSAMINACEAE Impatiens balfourii Hooker fi l. AQUIFOLIACEAE Ilex aquifolium L. CELASTRACEAE Euonymus europaeus L. RHAMNACEAE Frangula alnus Miller

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4 - Elenchi fl oristici

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Rhamnus catharticus L. VITACEAE Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Parthenocissus tricuspidata (Sieb. et Zucc.) Planchon Vitis labrusca L. Vitis riparia Michx. Vitis vinifera L. subsp. vinifera TILIACEAE Tilia cordata Miller MALVACEAE Abutilon theophrasti Medicus Alcea rosea L. Althaea hirsuta L. Althaea offi cinalis L. Hibiscus syriacus L. Hibiscus trionum L. Malva alcea L. Malva neglecta Wallr. Malva sylvestris L. Sida spinosa L. VIOLACEAE Viola alba Besser subsp. scotophylla (Jordan) Nyman Viola arvensis Murray Viola canina L. subsp. montana (L.) Hartaman Viola obliqua Hill Viola odorata L. Viola reichenbachiana Jordan ex Boreau Viola riviniana Rchb. Viola suavis Bieb. Viola tricolor L. subsp. tricolor

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ELATINACEAE Elatine ambigua Wight Elatine triandra Schkuhr CUCURBITACEAE Bryonia dioica Jacq. Citrullus lanatus (Thumb.) Mansfeld Cucurbita maxima L. Cucurbita pepo L. Sicyos angulatus L. LYTHRACEAE Ammannia coccinea Rothb. Lythrum hyssopifolia L. Lythrum portula (L.) D. A. Webb Lythrum salicaria L. Rotala indica (Willd.) Koehne Rotala ramosior (L.) Koehne ONAGRACEAE Circaea lutetiana L. Epilobium angustifolium L. Epilobium dodonaei Vill. Epilobium hirsutum L. Epilobium palustre L. Epilobium parvifl orum Schreber Epilobium tetragonum L. subsp. tetragonum Oenothera stucchii Soldano Oenothera suaveolens Pers. var. latipetala Soldano HALORAGACEAE Myriophyllum spicatum L. HIPPURIDACEAE Hippuris vulgaris L.

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4 - Elenchi fl oristici

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CORNACEAE Cornus mas L. Cornus sanguinea L. subsp. australis (C.A. Meyer) Jávorka Cornus sanguinea L. susbp. hungarica (Kárpáti) Soó ARALIACEAE Hedera algeriensis Hibberd Hedera helix L. subsp. helix APIACEAE Aegopodium podagaria L. Aetusa cynapium L. subsp. cynapium Angelica sylvestris L. Anthriscus sylvestris (L.) Hoffm. Apium nodifl orum (L.) Lag. Berula erecta (Hudson) Corille Chaerophyllum temulum L. Cicuta virosa L. Daucus carota L. subsp. carota Foeniculum vulgare Miller subsp. vulgare Heracleum sphondylium L. subsp. sphondylium Pastinaca sativa L. subsp. sativa Pastinaca sativa L. subsp. urens (Req.) Celak Peucedanum palustre L. Moench Physospermum cornubiense (L.) DC. Pimpinella major (L.) Hudson Tordylium maximum L. Torilis arvensis (Hudson) Link subsp. arvensis Torilis japonica (Houtt.) DC.

PRIMULACEAE Anagallis arvensis L. Hottonia palustris L. Lysimachia nummularia L.

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Lysimachia vulgaris L. Primula vulgaris Hudson Samolus valerandi L. OLEACEAE Fraxinus excelsior L. Fraxinus ornus L. Fraxinus oxycarpa Bieb. Ligustrum lucidum Ait. fi l. Ligustrum ovalifolium Hassk. Ligustrum sinense Lour. Ligustrum vulgare L. GENTIANACEAE Centaurium erythraea Rafn subsp. erythraea Centaurium pulchellum (Swartz) Druce

MENYANTACEAE Menyanthes trifoliata L.

APOCYNACEAE Vinca major L. Vinca minor L. ASCLEPIADACEAE Vincetoxicum hirundinaria Medicus subsp. hirundinaria

RUBIACEAE Cruciata glabra (L.) Ehrh. Cruciata laevipes Opiz Galium aparine L. Galium elongatum Presl Galium mollugo L. Galium palustre L. Galium parisiense L.

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4 - Elenchi fl oristici

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Galium spurium L. Galium uliginosum L. Galium verum L. subsp. verum Sherardia arvensis L.

CONVOLVULACEAE Calystegia sepium (L.) R. Br. Convolvulus arvensis L. Cuscuta cesatiana Bertol. Cuscuta europaea L. Dichondra micrantha Urban Ipomoea acuminata (Vahl) R. et S.

HYDROPHYLLACEAE Phacelia tanacetifolia Bentham BORAGINACEAE Anchusa offi cinalis L. Buglossoides arvensis (L.) Johnston Cynoglossum offi cinale L. Echium vulgare L. Heliotropium europaeum L. Myosotis arvensis (L.) Hill Myosotis discolor Pers. Myosotis ramosissima Roches et Schultz Myosotis scorpioides L. Pulmonaria offi cinalis L. Symphytum bulbosum Schimper Symphytum offi cinale L. Symphytum tuberosum L. subsp. nodosum (Schur) Soò VERBENACEAE Verbena offi cinalis L.

CALLITRICHACEAE

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Callitriche hamulata agg. Callitriche obtusangula Le Gall Callitriche platycarpa Kütz. Callitriche stagnalis Scop.

LAMIACEAE Ajuga reptans L. Ballota nigra L. subsp. foetida Hayek Calamintha nepeta (L.) Savi subsp. glandulosa (Req.) P.W.Ball Clinopodium vulgare L. Galeopsis pubescens Besser Galeopsis tetrahit L. Glechoma hederacea L. Lamiastrum galeobdolon (L.) Ehrend. et Polatschek subsp. fl avidum (F.Hermann) Ehrend. et Polat. Lamium album L. Lamium amplexicaule L. Lamium maculatum L. Lamium purpureum L. Lycopus europaeus L. subsp. europaeus Mentha aquatica L. subsp. aquatica Mentha arvensis L. Mentha longifolia (L.) Hudson Mentha spicata L. Mentha suaveolens Ehrh. subsp. suaveolens Mentha x dumetorum Schultes Mentha x piperita L. Mentha x verticillata L. Origanum vulgare L. Prunella vulgaris L. Salvia glutinosa L. Salvia pratensis L. subsp. pratensis Scutellaria galericulata L. Stachys palustris L. Stachys sylvatica L. Teucrium chamaedrys L.

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4 - Elenchi fl oristici

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Thymus pulegioides L. SOLANACEAE Datura stramonium L. Hyoscyamus niger L. Lycium barbarum L. Lycopersicon esculentum Miller Petunia x hybrida Hort. Solanum carolinense L. Solanum dulcamara L. Solanum nigrum L. subsp. nigrum Solanum nigrum L. subsp. schultesii (Opiz) Wessely Solanum sublobatum R. et S. Solanum tuberosum L. BUDDLEJACEAE Buddleja davidii Franchet SCROPHULARIACEAE Chaenorhinum minus (L.) Lange subsp. minus Cymbalaria muralis G. M. Sch. Gratiola offi cinalis L. Kickxia elatine (L.) Dumort subsp. elatine Lathraea squamaria L. Linaria arvensis (L.) Desf. Linaria vulgaris Miller Lindernia dubia (L.) Pennel Odontites rubra (Baumg.) Opiz Scrophularia nodosa L Verbascum blattaria L. Verbascum chaixii Vill. subsp. chaixii Verbascum phlomoides L. Verbascum pulverulentum Vill. Verbascum thapsus L. subsp. thapsus Veronica anagallis-aquatica L.

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Veronica arvensis L. Veronica beccabunga L. Veronica catenata Pennel Veronica chamaedrys L. Veronica fi liformis Smith Veronica hederifolia L. Veronica offi cinalis L. Veronica peregrina L. Veronica persica Poiret Veronica polita Fries Veronica serpyllifolia L. subsp. serpyllifolia Veronica sublobata M. Fischer Veronica triphyllos L. OROBANCHACEAE Orobanche hederae Duby Orobanche purpurea Jacq. BIGNONIACEAE Paulownia tomentosa (Sprengel) Steudel LENTIBULARIACEAE Utricularia vulgaris agg. PLANTAGINACEAE Plantago lanceolata L. Plantago major L. subsp. intermedia (Godr.) Lange Plantago major L. subsp. major CAPRIFOLIACEAE Lonicera caprifolium L. Lonicera japonica Thunb. Sambucus ebulus L. Sambucus nigra L. Viburnum lantana L.

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4 - Elenchi fl oristici

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Viburnum opulus L. Viburnum rhytidophyllum Hemsl. ADOXACEAE Adoxa moschatellina L. VALERIANACEAE Valeriana collina Wallroth Valeriana dioica L. Valerianella locusta (L.) Laterrade Valerianella rimosa Bastard DIPSACACEAE Dipsacus fullonum L. Knautia arvensis (L.) Coulter CAMPANULACEAE Campanula rapunculus L. Campanula trachelium L. Legousia speculum-veneris (L.) Chaix ASTERACEAE Achillea collina Becker Achillea millefolium L. subsp. millefolium Achillea roseo-alba Ehrend. Ambrosia artemisiifolia L. Anthemis altissima L. Anthemis arvensis L. subsp. arvensis Arctium lappa L. Arctium minus (Hill) Bernh. Artemisia absinthium L. Artemisia annua L. Artemisia verlotorum Lamotte Artemisia vulgaris L. Aster lanceolatus Willd.

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Aster linosyris (L.) Bernh. Aster novae-angliae L. Aster novi-belgii L. Aster squamatus (Sprengel) Hierom. Bellis perennis L. Bidens bipinnata L. Bidens cernua L. Bidens frondosa L. Bidens tripartita L. Calendula arvensis L. Centaurea cyanus L. Centaurea nigrescens Willd. Chondrilla juncea L. Cichorium intybus L. Cirsium arvense (L.) Scop. Cirsium oleraceum (L.) Scop. Cirsium palustre (L.) Scop. Cirsium vulgare (Savi) Ten. subsp. vulgare Coleostephus myconis (L.) Cass. Conyza albida Willd. Conyza canadensis (L.) Cronq. Crepis capillaris (L.) Wallr. Crepis pulchra L. Crepis sancta (L.) Babc. subsp. nemausensis (Gouan) Babc. Crepis setosa Haller fi l. Crepis vesicaria L. subsp. vesicaria Crepis vesicaria L. subsp. taraxaicifolia (Thuill.) Thell. Doronicum pardalianches L. Erigeron annuus (L.) Pers Erigeron karvinskianus DC. Eupatorium cannabinum L. Filago germanica (L.) Hudson Galinsoga ciliata (Rafi n.) Blake Galinsoga parvifl ora Cav. Gnaphalium uliginosum L.

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4 - Elenchi fl oristici

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Helianthus annuus L. Helianthus tuberosus L. Hieracium sabaudum L. aggr. Hypochoeris radicata L. Inula conyza DC. Lactuca saligna L. Lactuca sativa L. Lactuca serriola L. Lapsana communis L. subsp. communis Leontodon autumnalis L. subsp. autumnalis Leontodon hispidus L. var. glabratus (Koch) Bischoff Leucanthemum vulgare Lam. var. vulgare Matricaria chamomilla L. Matricaria discoidea DC. Matricaria inodora L. Petasites hybridus (L.) Gaertn., Meyer et Sch. Picris echioides L. Picris hieracioides L. subsp. hieracioides Pulicaria dysenterica (l.) Bernh. Rudbeckia laciniata L. Senecio erraticus Bertol. Senecio inaequidens DC. Senecio vulgaris L. Silybum marianum (L.) Gaertner Solidago gigantea L. subsp. serotina (O.Kuntze) McNeill Sonchus arvensis L. subsp. arvensis Sonchus asper (L.) Hill subsp. asper Sonchus oleraceus L. Tanacetum parthenium (L.) Sch. - Bip. Tanacetum vulgare L. Taraxacum offi cinale Weber aggr. Tragopogon dubius Scop. Tragopogon pratensis L. subsp. pratensis Tragopogon pratensis L. subsp. minor (Miller) Hartm. Tussilago farfara L.

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Xanthium strumarium L. ALISMATACEAE Alisma gramineum Lej. Alisma lanceolatum With. Alisma plantago-aquatica L. Sagittaria latifolia Willd. Sagittaria sagittifolia L. BUTOMACEAE Butomus umbellatus L. HYDROCHARITACEAE Elodea canadensis Michx Elodea densa (Planchon) Caspary Elodea nuttallii (Planchon) H. St. John Hydrocharis morsus-ranae L. Lagarosiphon major (Ridley) Moss Vallisneria spiralis L. POTAMOGETONACEAE Groenlandia densa (L.) Fourr. Potamogeton crispus L. Potamogeton friesii Rupr. Potamogeton gramineus L. Potamogeton lucens L. Potamogeton nodosus Poiret Potamogeton pectinatus L. Potamogeton perfoliatus L. Potamogeton pusillus L. Potamogeton trichoides Cham.Et Schl. ZANNICHELLIACEAE Zannichellia palustris L. subsp. palustris

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4 - Elenchi fl oristici

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NAJADACEAE Najas minor All. LILIACEAE Allium cepa L. Allium oleraceum L. Allium schoenoprasum L. Allium ursinum L. subsp. ursinum Allium vineale L. Asparagus offi cinalis L. Asparagus tenuifolius Lam. Colchicum autumnale L. Convallaria majalis L. Endymion hispanicum (Miller) P. Fourn. Erythronium dens-canis L. Hemerocallis fulva L. Hemerocallis lilio-asphodelusL. Hyacinthus orientalis L. Leopoldia comosa (L.) Parl. Liriope spicata (Thunb.) Lour. Maianthemum bifolium (L.) Scmidt Ophiopogon japonicus (L. fi l.) Ker. - Gawl. Ornithogalum umbellatum L. Polygonatum multifl orum (L.) All. Ruscus aculeatus L. Scilla bifolia L. AMARYLLIDACEAE Galanthus nivalis L. Leucojum aestivum L. subsp. aestivum Leucojum vernum L. Narcissus poëticus L. Narcissus pseudonarcissus L. Narcissus x bifl orus Curtis

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DIOSCOREACEAE Tamus communis L. PONTEDERIACEAE Heteranthera limosa Willd. Heteranthera reniformis Ruiz et Pavon Heteranthera rotundifolia (Kunth) Griseb.

IRIDACEAE Gladiolus italicus Miller Iris germanica agg. Iris pseudacorus L. JUNCACEAE Juncus articulatus L. Juncus bufonius L. Juncus effusus L. subsp. effusus Juncus infl exus L. Juncus tenuis Willd. Luzula campestris (L.) DC. Luzula multifl ora (Ehrh.) Lej. var. multifl ora Luzula pilosa (L.) Willd. COMMELINACEAE Commelina communis L. POACEAE Agropyron caninum (L.) Bieauv. Agropyron intermedium (Host) Beauv. Agropyron repens (L.) Beauv. Agrostis stolonifera L. Agrostis tenuis Sibth. Alopecurus aequalis Sobol. Alopecurus myosuroides Hudson Alopecurus pratensis L.

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4 - Elenchi fl oristici

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Alopecurus utriculatus (L.) Pers. Anthoxanthum odoratum L. Apera spica-venti (L.) Beauv. Arrhenatherum elatius (L.) Presl subsp. elatius Arundo donax L. Avena barbata Potter Avena fatua L. Avena sativa L. Avena sterilis L. Bothriochloa ischaemon (L.) Keng Brachypodium rupestre (Host) R. et S. subsp. caespitosum (Host) Scholz Brachypodium sylvaticum (Hudson) Beauv. Bromus commutatus Schrader Bromus gussonei Parl. Bromus hordeaceus L. Bromus inermis Leyser Bromus ramosus Hudson Bromus sterilis L. Bromus willdenowii Kunth Calamagrostis epigejos (L.) Roth Cynodon dactylon (L.) Pers. Dactylis glomerata L. Deschampsia caespitosa (L.) Beauv. Digitaria sanguinalis (L.) Scop. subsp. pectiniformis Henrard Digitaria sanguinalis (L.) Scop. subsp. sanguinalis Echinochloa crus-galli (L.) Beauv. Echinochloa oryzicola (Vasinger) Vasinger Eleusine indica (L.) Gaernter Eragrostis minor Host Eragrostis pectinacea (Michx) Nees Eragrostis pilosa (L.) Beauv. Eragrostis virescens K. B. Presl Festuca arundinacea Schreber Festuca heterophylla Lam. Festuca pratensis Hudson var. pratensis

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Festuca rubra L. Festuca trachyphylla (Hackel) Krajina x Festulolium adscendens (Retz.) Asch. et Gr. Glyceria fl uitans (L.) R. Br. Glyceria maxima (Hartman) Holmberg Glyceria plicata Fries Holcus lanatus L. Holcus mollis L. Hordeum distichum L. Hordeum hexastichum L. Hordeum leporinum Link Hordeum murinum L. subsp. murinum Hordeum vulgare L. Leersia oryzoides (L.) Swartz Lolium multifl orum Lam. subsp. multifl orum Lolium perenne L. Melica nutans L. Melica unifl ora Retz Milium effusum L. Molinia coerulea agg. Muhlenbergia schreberi Gmelin Oryza sativa L. Panicum capillare L. Panicum dichotomifl orum Michx. Panicum miliaceum L. Parvotrisetum myrianthum (Bertol.) Chrtek Paspalum dilatatum Poiret Paspalum paspaloides (Michx.) Scribner Phalaris canariensis L. Phleum pratense L. Phragmites australis (Cav.) Trin. Phyllostachys viridiglaucescens (Carrière) A. & C.Rivière Poa annua L. Poa bulbosa L. Poa compressa L.

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4 - Elenchi fl oristici

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Poa nemoralis L. Poa palustris L. Poa pratensis L. subsp. angustifolia L. (Gaudin) Poa pratensis L. subsp. pratensis Poa trivialis L. Setaria ambigua Guss. Setaria glauca (L.) Beauv. Setaria italica (L.) Beauv. Setaria verticillata (L.) Beauv. Setaria viridis (L.) Beauv. subsp. viridis Setaria viridis (L.) Beauv. subsp. pycnocoma (Steudel) Tzvelev Sorghum bicolor (L.) Moench subsp. saccharatum (L.) Maire et Weiller Sorghum halepense (L.) Pers. Sporobolus poiretii (R. et S.) Hitchc. Sporobolus vaginifl orus (Torrey) Wood Tragus racemosus (L.) All. Trisetum fl avescens (L.) Beauv. Triticum aestivum L. Typhoides arundinacea (L.) Moench Vulpia myuros (L.) Gmelin Zea mays L. ARECACEAE Trachycarpus fortunei (Hooker) Wendl. ARACEAE Arum italicum Miller Arum maculatum L.

LEMNACEAE Lemna gibba L. Lemna minor L. Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth Lemna trisulca L. Spirodela polyrrhiza (L.) Schleid.

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Wolffi a arrhiza (L.) Wimm. SPARGANIACEAE Sparganium emersum Rehm. subsp. fl uitans (G. et G.) Arcang. Sparganium erectum L. subsp. erectum

THYPHACEAE Typha angustifolia L. subsp. angustifolia Typha latifolia L.

CYPERACEAE Bolboschoenus maritimus (L.) Palla Carex acutiformis Ehrh. Carex brizoides L. Carex contigua Hoppe Carex digitata L. Carex distans L. Carex divulsa Stokes Carex elata All. Carex gracilis Curtis Carex hirta L. Carex leporina L. Carex otrubae Podp. Carex pairaei F. Schultz Carex pallescens L. Carex paniculata L. Carex pendula Hudson Carex pilosa Scop. Carex polyphylla Kar. et Kir. Carex praecox Schreber non Jacq. Carex pseudocyperus L. Carex remota L. Carex riparia Curtis Carex sylvatica Hudson Carex umbrosa Host

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4 - Elenchi fl oristici

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Carex vesicaria L. Cyperus difformis L. Cyperus esculentus L. Cyperus fl avescens L. Cyperus fuscus L. Cyperus glomeratus L. Cyperus longus L. subsp. longus Cyperus microiria Steudel Eleocharis palustris (L.) R. et S. Holoschoenus australis (L.) Rchb. Kyllinga gracillima Miq. Schoenoplectus lacustris (L.) Palla Schoenoplectus mucronatus (L.) Palla Scirpus sylvaticus L. ORCHIDACEAE Cephalanthera longifolia (Hudson) Fritsch Listera ovata (L.) R. Br.

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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4.2 Elenchi fl oristici specialiLe caratteristiche ecologiche delle diverse entità specifi che o subspecifi che censite, unitamente alla loro distribuzione su di un territorio, permettono di attribuire loro un “valore” in termini conservazionistici. È così possibile costruire una serie di liste dal di-verso signifi cato, utili per indirizzare gli in-terventi gestionali del Parco.La LISTA ROSSA (RED LIST) è quella tradi-zionalmente più usata e nota: rappresenta l’elenco delle specie più rare e minacciate di estinzione in un determinato territorio. In essa viene di solito riportato anche il grado di minaccia a cui soggiace la specie (v. § 7.1). Non avendo però specifi cato nella Li-sta Rossa del Parco tale informazione (in quanto volendo seguire le corrette proce-dure di attribuzione sarebbero necessarie ulteriori dati, come ad esempio il potenziale riproduttivo delle singole popolazioni), non sono state incluse specie particolarmen-te rare e di pregio, più strettamente legate alle formazioni vegetali peculiari del Parco (fontanili, boschi planiziali, ecc.). Anche se il loro valore conservazionistico potrebbe ap-prossimativamente coincidere con quello di “specie gravemente minacciate di estinzio-

ne” (critically endangered), per discrezione si è preferito radunarle in una lista separata, che è stata chiamata LISTA ORO (GOLD LIST). Oltre alla Lista Rossa e alla Lista Oro, sono state approntate liste riguardanti le specie alloctone, che frequentemente possono entrare in competizione con le specie au-toctone.In particolare la LISTA NERA (BLACK LIST) è composta dalle specie alloctone maggior-mente competitive, che generalmente rie-scono a penetrare nelle cenosi naturali o naturaliformi, generando i maggiori proble-mi gestionali. Come tutte le specie compe-titive presentano un accrescimento rapido, un’elevata produzione di semi, a volte unite alla capacità di generare sostanze allelopa-triche, cioè nocive alla fl ora circostante, o di produrre una lettiera diffi cilmente attac-cabile dai microrganismi decompositori. Sono inoltre comprese alcune specie che provocano una serie di problemi allergolo-gici (es. Ambrosia artemisiifolia e Artemisia verlotorum).Nella LISTA GRIGIA (GREY LIST) sono inve-ce elencate quelle che con minore vigoria entrano in competizione con la fl ora au-toctona in ambienti naturali o naturaliformi

(es. Muhlenbergia schreberi e Gleditsia triacanthos), nonché le specie alloctone di più recente ingresso nel Parco ed ancora insuffi cientemente conosciute per quanto riguarda l’impatto sulla fl ora indigena (es. Amorpha fruticosa e Spiraea japonica). Per le specie di questa lista si rende quindi opportuno un periodico monitoraggio per valutare singolarmente specie per specie eventuali e congrue misure d’intervento.Queste liste sono state approntate apposi-tamente in questo lavoro per il contesto del Parco Agricolo Sud Milano.Per ciascuna delle specie citate nelle quat-tro liste sono state riportate indicazioni ge-stionali (riguardanti la loro conservazione ovvero contenimento) nella trattazione delle singole schede (§ 7.2).

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4 - Elenchi fl oristici

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Famiglia Nome scientifi co Nome comuneASTERACEAE Bidens cernua L. Forbicina incurvataASTERACEAE Bidens tripartita L. Forbicina comuneCYPERACEAE Carex digitata L. Carice digitataCYPERACEAE Carex vesicaria L. Carice vescicosaORCHIDACEAE Cephalanthera longifolia (Hudson) Fritsch Cefalantera maggioreCERATOPHYLLACEAE Ceratophyllum submersum L. Ceratofi llo sommersoASTERACEAE Cirsium palustre (L.) Scop. Cardo di paludeASTERACEAE Doronicum pardalianches L. Doronico medicinaleEQUISETACEAE Equisetum hyemale L. Equiseto invernaleRUBIACEAE Galium uliginosum L. Caglio delle torbierePRIMULACEAE Hottonia palustris L. Erba scopinaSCROPHULARIACEAE Lathraea squamaria L. Latrea comuneAMARYLLIDACEAE Leucojum aestivum L. ssp. aestivum Campanellino maggioreORCHIDACEAE Listera ovata (L.) R. Br. Listera maggioreATHYRIACEAE Matteuccia struthiopteris (L.) Tod. Felce penna di struzzoOROBANCHACEAE Orobanche hederae Duby Succiamele dell’ederaAPIACEAE Peucedanum palustre L. Moench Imperatoria delle paludiAPIACEAE Physospermum cornubiense (L.) DC. Fisospermo di CornovagliaFAGACEAE Quercus petraea (Mattuschka) Liebl. RovereLENTIBULARIACEAE Utricularia vulgaris agg. Erba vescicaSCROPHULARIACEAE Veronica catenata Pennel Veronica rosea

La Lista Oro del Parco

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Famiglia Nome scientifi co Nome comuneADIANTACEAE Adiantum capillus-veneris L. CapelvenereLILIACEAE Allium schoenoprasum L. Erba cipollinaMALVACEAE Althaea offi cinalis L. Altea comuneRANUNCULACEAE Anemone ranunculoides L. Anemone giallaARISTOLOCHIACEAE Aristolochia pallida Willd. var. pallida Aristolochia pallidaARISTOLOCHIACEAE Asarum europaeum L. ssp. italicum Kukkonen & Uotila Baccaro comuneLILIACEAE Asparagus tenuifolius Lam. Asparago selvaticoGRAMINACEAE Bromus ramosus Hudson Forasacco maggioreCYPERACEAE Carex distans L. Carice a spighe distanziateCYPERACEAE Carex gracilis Curtis Carice palustreCYPERACEAE Carex otrubae Podp. Carice volpinaCYPERACEAE Carex pallescens L. Carice verde-pallidaCYPERACEAE Carex paniculata L. Carice panicolataCYPERACEAE Carex pendula Hudson Carice maggioreCYPERACEAE Carex pseudocyperus L. Carice falso-ciperoCYPERACEAE Carex riparia Curtis Carice spondicolaCYPERACEAE Carex umbrosa Host Carice ombrosaUMBELLIFERAE Cicuta virosa L. Cicuta acquaticaLILIACEAE Colchicum autumnale L. Colchico autunnaleLILIACEAE Convallaria majalis L. MughettoLEGUMINOSAE Coronilla emerus L. ssp. emerus Cornetta dondolinaPAPAVERACEAE Corydalis cava (L.) Schweigg. et Koerte Colombina cavaROSACEAE Crataegus oxyacantha L. Biancospino selvaticoLILIACEAE Erythronium dens-canis L. Dente di caneEUPHORBIACEAE Euphorbia amygdaloides L. ssp. amygdaloides Euforbia a foglie di mandorloEUPHORBIACEAE Euphorbia dulcis L. Euforbia dolce

La Lista Rossa del Parco

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4 - Elenchi fl oristici

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Famiglia Nome scientifi co Nome comuneROSACEAE Fragaria moschata Duchesne Fragola moscataAMARYLLIDACEAE Galanthus nivalis L. BucaneveGRAMINACEAE Glyceria fl uitans (L.) R. Br. Gramignone natanteGRAMINACEAE Glyceria maxima (Hartman) Holmberg Gramignone maggioreGRAMINACEAE Glyceria plicata Fries Gramignone minoreLILIACEAE Hemerocallis lilio-asphodelus L. Giglio doratoCOMPOSITAE Hieracium sabaudum L. aggr. Sparviere di SavoiaCYPERACEAE Holoschoenus australis (L.) Rchb. Giunco meridionaleLYTHRACEAE Lythrum portula (L.) D. A. Webb Salcerella erba-portulaLILIACEAE Maianthemum bifolium (L.) Scmidt Gramigna di ParnassoGRAMINACEAE Melica unifl ora Retz Melica comuneEUPHORBIACEAE Mercurialis perennis L. Mercorella bastardaGRAMINACEAE Milium eff usum L. Miglio selvaticoPORTULACACEAE Montia fontana L. ssp. chondrosperma (Frenzl) Walters Pendolino dei campiOSMUNDACEAE Osmunda regalis L. Felce fl oridaASPLENIACEAE Phyllitis scolopendrium (L.) Newman Lingua cervinaPOLYPODIACEAE Polypodium vulgare L. Felce dolceASPIDIACEAE Polystichum aculeatum (L.) Roth Felce aculeataPOTAMOGETONACEAE Potamogeton friesii Rupr. Brasca di FriesPOTAMOGETONACEAE Potamogeton lucens L. Brasca trasparentePRIMULACEAE Primula vulgaris Hudson Primula comuneRANUNCULACEAE Ranunculus velutinus Ten. Ranuncolo vellutatoLILIACEAE Ruscus aculeatus L. PungitopoALISMANTACEAE Sagittaria sagittifolia L. Sagittaria comunePRIMULACEAE Samolus valerandi L. Lino d’acquaCARYOPHYLLACEAE Stellaria holostea L. Centocchio garofaninoTILIACEAE Tilia cordata Miller Tiglio selvatico

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Famiglia Nome scientifi co Nome comuneULMACEAE Ulmus laevis Pallas Olmo biancoLEGUMINOSAE Vicia dumetorum L. Veccia boschivaLEGUMINOSAE Vicia sepium L. Veccia delle siepi

Famiglia Nome scientifi co Nome comuneACERACEAE Acer negundo L. Acero negundoSIMAROUBACEAE Ailanthus altissima (Miller) Swingle AilantoASTERACEAE Ambrosia artemisiifolia L. AmbrosiaASTERACEAE Artemisia verlotorum Lamotte Artemisia dei fratelli VerlotASTERACEAE Aster lanceolatus Willd. Astro di TradescantASTERACEAE Bidens frondosa L. Forbicina peduncolataMORACEAE Broussonetia papyrifera (L.) Vent. Gelso da cartaBUDDLEJACEAE Buddleja davidii Franchet BuddlejaHYDROCHARITACEAE Elodea canadensis Michx Peste d’acqua comuneHYDROCHARITACEAE Elodea nuttallii (Planchon) H. St. John Peste d’acqua di NuttallASTERACEAE Helianthus tuberosus L. TopinamburLILIACEAE Hemerocallis fulva L. Giglio di San GiuseppeCANNABACEAE Humulus scandens (Lour.) Merril Luppolo del GiapponeOLEACEAE Ligustrum ovalifolium Hassk. Ligustro a foglie ovaliOLEACEAE Ligustrum sinense Lour. Ligustro giapponeseCAPRIFOLIACEAE Lonicera japonica Thunb. Caprifoglio giapponeseVITACEAE Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Vite del CanadàPHYTOLACCACEAE Phytolacca americana L. Fitolacca americanaSALICACEAE Populus x canadensis L. Pioppo del CanadàROSACEAE Prunus laurocerasus L. Lauroceraso

La Lista Nera del Parco

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4 - Elenchi fl oristici

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Famiglia Nome scientifi co Nome comuneROSACEAE Prunus serotina Ehrh. Ciliegio tardivoFAGACEAE Quercus rubra L. Quercia rossaPOLYGONACEAE Reynoutria japonica Houtt. Poligono del GiapponeFABACEAE Robinia pseudoacacia L. RobiniaROSACEAE Rosa multifl ora Thunb. Rosa multifl oraCUCURBITACEAE Sicyos angulatus L. SiciosASTERACEAE Solidago gigantea L. ssp. serotina (O.Kuntze) McNeill Verga d’oro maggiore

Famiglia Nome scientifi co Nome comuneEUPHORBIACEAE Acalypha virginica L. AcalifaACERACEAE Acer saccharinum L. Acero saccarinoFABACEAE Amorpha fruticosa L. Indaco bastardoFABACEAE Apios americana Medicus Glicine tuberosoASTERACEAE Artemisia annua L. Assenzio annualePOACEAE Arundo donax L. Canna domesticaASTERACEAE Aster linosyris (L.) Bernh. Astro spilla d’oroASTERACEAE Aster squamatus (Sprengel) Hierom. Astro annualePOACEAE Bromus willdenowii Kunth Forasacco purgativoBRASSICACEAE Calepina irregularis (Asso) Thell Miagro costellatoROSACEAE Crataegus submollis Sarg. Biancospino americanoHYDROCHARITACEAE Elodea densa (Planchon) Caspary Peste d’acqua maggiorePOACEAE Eragrostis virescens K. B. Presl Panicella messicanaFABACEAE Gleditsia triacanthos L. Spino di GiudaCYPERACEAE Kyllinga gracillima Miq. Zigolo sfericoHYDROCHARITACEAE Lagarosiphon major (Ridley) Moss Peste d’acqua arcuata

La Lista Grigia del Parco

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Famiglia Nome scientifi co Nome comuneLEMNACEAE Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth Lenticchia d’acqua americanaPOACEAE Muhlenbergia schreberi Gmelin Mulenbergia di SchreberPOACEAE Phyllostachys viridiglaucescens (Carri.) A. & C.Rivière BambùROSACEAE Pyracantha coccinea M.J. Roemer AgazzinoCRASSULACEAE Sedum sarmentosum Bunge Borracina sarmentosaASTERACEAE Senecio inaequidens DC. Senecio sudafricanoMALVACEAE Sida spinosa L. Sida spinosaSOLANACEAE Solanum carolinense L. Morella spinosaROSACEAE Spiraea japonica L. fi l. Spirea del GiapponeULMACEAE Ulmus pumila L. Olmo siberianoVIOLACEAE Viola obliqua Hill Viola degli ortiVITACEAE Vitis riparia Michx. Vite americana

4.3 Siti con maggior presenza di specie inserite nelle liste specialiLe segnalazioni riguardanti le specie inclu-se nelle quattro liste del § 4.2 e imputate nel database della Cartografi a fl oristica sono 1758, e più precisamente: 40 segnalazioni di specie appartenenti alla Lista Oro, 208 alla Lista Rossa, 371 alla Lista Grigia e 1139 alla Lista Nera. Rappresentare la di-stribuzione puntuale di queste segnalazioni nel Parco appare dunque piuttosto compli-cato, soprattutto per la Lista Grigia e quella Nera, composte da specie anche piuttosto comuni.

A titolo esemplifi cativo, si riportano dunque le località dove si concentra il maggior nu-mero di segnalazioni.

LOCALITÀ DOVE SONO PRESENTI IL MAGGIOR NUME-RO DI SPECIE DELLE LISTE ORO E ROSSA

Si tratta in genere di località ove sono pre-senti ambienti che hanno mantenuto quasi inalterate le caratteristiche di naturalità, con particolare riguardo alla presenza di suoli forestali relitti che hanno funzionato da ri-fugio per molte specie. Specie di pregio più spiccatamente legate all’acqua si possono trovare anche in ambienti relativamente più

“giovani”. Interessante è notare che una di-screta percentuale di queste località sono ad accesso limitato o diffi coltoso. Per il La-ghetto delle Vergini, presso l’Idroscalo, non è stato conteggiato Ruscus aculeatus L., probabilmente introdotto.

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4 - Elenchi fl oristici

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Riserva Naturale “Sorgenti della Muzzetta” Riserva Naturale “Bosco di Cusago”(parte a riserva e cavo Sola) (solo la riserva, senza la fascia di rispetto)Comuni: Rodano, Settala Comune: Cusagon° di specie segnalate: 16 n° di specie segnalate: 12Asarum europaeum L. Colchicum autumnale L.Asparagus tenuifolius Lam. Convallaria majalis L.Carex paniculata L. Crataegus oxyacantha L.Carex pendula Hudson Doronicum pardalianches L.Carex umbrosa Host Erythronium dens-canis L.Euphorbia amygdaloides L. Galanthus nivalis L.Euphorbia dulcis L. Maianthemum bifolium (L.) ScmidtGalium uliginosum L. Mercurialis perennis L.Glyceria maxima (Hartman) Holmberg Milium effusum L.Hemerocallis lilio-asphodelus L. Physospermum cornubiense (L.) DC.Melica unifl ora Retz Quercus petraea (Mattuschka) Liebl.Phyllitis scolopendrium (L.) Newman Stellaria holostea L.Samolus valerandi L.Tilia cordata MillerUlmus laevis PallasUtricularia vulgaris agg.

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Bosco dell’Eremo Bosco di Riazzolo(l’intera area boscata) (inclusi i boschi a nord dello Scolmatore)Comune: Corbetta Comuni: Cisliano, Albairaten° di specie segnalate: 11 n° di specie segnalate: 11Aristolochia pallida Willd. Asparagus tenuifolius Lam.Asparagus tenuifolius Lam. Carex digitata L.Carex pallescens L. Carex umbrosa HostCarex umbrosa Host Colchicum autumnale L.Colchicum autumnale L. Convallaria majalis L.Convallaria majalis L. Euphorbia dulcis L.Corydalis cava (L.) Schweigg. et Koerte Maianthemum bifolium (L.) ScmidtErythronium dens-canis L. Milium effusum L.Euphorbia dulcis L. Physospermum cornubiense (L.) DC.Maianthemum bifolium (L.) Scmidt Quercus petraea (Mattuschka) Liebl.Milium effusum L. Doronicum pardalianches L.

Rogge e fi lari a sud R.N. Sorg. Muzzetta C.na Decima(tra C.na Crocina e Roggia Bergamasca) (dintorni, a sud ed ovest della cascina)Comuni: Pantigliate, Settala Comune: Lacchiarellan° di specie segnalate: 6 n° di specie segnalate: 5Althaea offi cinalis L. Bidens cernua L.Asarum europaeum L. Glyceria maxima (Hartman) HolmbergAsparagus tenuifolius Lam. Glyceria plicata FriesCarex pendula Hudson Sagittaria sagittifolia L.Coronilla emerus L. Veronica catenata PennelLeucojum aestivum L.

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4 - Elenchi fl oristici

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C.na Molino Grande Fontanile Rile(area boscata nei pressi della cascina)Comuni: Cornaredo, Cusago Comune: Settalan° di specie segnalate: 5 n° di specie segnalate: 5Carex umbrosa Host Asarum europaeum L.Convallaria majalis L. Carex paniculata L.Equisetum hyemale L. Cirsium palustre (L.) Scop.Erythronium dens-canis L. Euphorbia dulcis L.Physospermum cornubiense (L.) DC. Vicia sepium L.

Fontanili e fi lari a est di Robbiano Idroscalo(compreso Laghetto delle Vergini)

Comune: Mediglia Comune: Segraten° di specie segnalate: 5 n° di specie segnalate: 5Anemone ranunculoides L. Bidens tripartita L.Asparagus tenuifolius Lam. Carex pseudocyperus L.Euphorbia amygdaloides L. Holoschoenus australis (L.) Rchb.Galanthus nivalis L. Orobanche hederae DubyMercurialis perennis L. Samolus valerandi L.

Tenuta di Trenzanesio C.na S. Marta(parte a nord SS 14, compreso F.le Raffaello) (rogge e canali a nord della cascina)Comuni: (Rodano, Vignate) Comune: Zibido San Giacomon° di specie segnalate: 5 n° di specie segnalate: 4Carex pendula Hudson Carex gracilis CurtisListera ovata (L.) R. Br. Carex pseudocyperus L.Melica unifl ora Retz Euphorbia amygdaloides L.Polystichum aculeatum (L.) Roth Mercurialis perennis L.Ruscus aculeatus L.

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LOCALITÀ RAPPRESENTATIVE PER LA PRESENZA DI SPECIE DELLE LISTE NERA E GRIGIA

Le località in cui sono presenti il maggior numero di specie appartenenti alle Liste Nera e Grigia, offrono lo spunto per alcune considerazioni.Occorre premesso innanzitutto che la mag-gior parte delle specie in oggetto (in parti-colare quelle della Lista Nera) sono per lo più molto comuni e diffuse in tutto il Parco. Talvolta può dunque avere giocato un ruolo nella distribuzione per località anche il nu-mero di dati raccolti per una determinata stazione; per le specie comuni, la raccolta non è infatti stata sistematica, in particolare se la specie era già stata segnalata per il quadrante o il sottoquadrante o per il territo-rio di un comune (Cap. 3). Tuttavia si ritiene signifi cativo che vi sia nel complesso una concordanza tra la distribuzione di queste località e quella per quadrante delle specie delle liste considerate (§ 5.5, Fig. 5.23).Tra i fattori che sembrano infl uenzare mag-giormente la distribuzione delle specie in oggetto, vi è senz’altro la stretta vicinanza di zone urbanizzate, in particolare di Milano. Ciò favorisce ovviamente il disturbo antropi-co (calpestio, abbandono di rifi uti, presenza

di orti, di aree incolte, di macerie, ecc.) e fa-cilita la penetrazione di specie competitive e competitivo-ruderali. Sembra inoltre che vi sia un’infl uenza legata alla vicinanza di vie di comunicazione, quali strade e ferrovie; a tal proposito è ormai noto che molte spe-cie esotiche di introduzione relativamente recente si siano diffuse proprio grazie alla rete stradale (es. Senecio inaequidens).Si nota anche la presenza di siti con cave attive. Queste zone presentano ambienti spiccatamente ruderali (cumuli di ghiaia, terra di riporto, terreni compattati dal pas-saggio di automezzi), terreno di conquista e più facile “preda” delle competitive specie esotiche. Ma anche il fl uire degli automez-zi e di materiali è un fattore di importanza non secondaria. Se dunque gli ambienti di cava arricchiscono la biodiversità nel Par-co (§ 5.6), solo raramente essa è data da autoctone di un certo pregio, legate quasi sempre ad ambienti umidi o fangosi.Nelle località riportate sono presenti anche alcune aree entro zone a riserva o parco naturale (approvate o solo proposte). Que-sta evidenza nasce da vari motivi: queste aree sono state particolarmente indagate (v. sopra); gli habitat naturali o naturaliformi

sono espressi in percentuale generalmente inferiore rispetto ad ambienti seminaturali, ruderali e agricoli, che mostrano un elevato grado di disturbo antropico, almeno in qual-che sito; infi ne, le specie della Lista Nera sono abili nel penetrare anche in vegetazio-ni con un discreto grado di naturalità.

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4 - Elenchi fl oristici

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Parco delle Cave C.na Valdarenne(tutta l’area a parco pubblico) (include l’area nei dintorni dell’insediamento)Comune: Milano Comune: Vanzagon° di specie segnalate: 26 n° di specie segnalate: 23Acer negundo L. Acalypha virginica L. Ailanthus altissima (Miller) Swingle Ailanthus altissima (Miller) Swingle Ambrosia artemisiifolia L. Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia annua L. Amorpha fruticosa L. Artemisia verlotorum Lamotte Artemisia verlotorum Lamotte Arundo donax L. Bidens frondosa L. Aster lanceolatus Willd. Helianthus tuberosus L. Bidens frondosa L. Hemerocallis fulva L. Buddleja davidii Franchet Humulus scandens (Lour.) Merril Calepina irregularis (Asso) Thell Ligustrum ovalifolium Hassk. Elodea nuttallii (Planchon) H. St. John Lonicera japonica Thunb. Gleditsia triacanthos L. Muhlenbergia schreberi Gmelin Helianthus tuberosus L. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Hemerocallis fulva L. Phyllostachys mitis A. et C. RivièreHumulus scandens (Lour.) Merril Phytolacca americana L. Ligustrum sinense Lour. Prunus laurocerasus L. Lonicera japonica Thunb. Prunus serotina Ehrh. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Robinia pseudoacacia L. Phyllostachys mitis A. et C. Rivière Sedum sarmentosum Bunge Phytolacca americana L. Solidago gigantea L. Populus x canadensis L. Spiraea japonica L. fi l. Prunus serotina Ehrh. Ulmus pumila L. Robinia pseudoacacia L. Viola obliqua Hill Rosa multifl ora Thunb.Solidago gigantea L.Vitis riparia Michx.

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Oasi di Pasturago Parco dei Fontanili di Rho

(esclusivamente l’oasi naturale)(l’area delimitata dal Can. Sec. Villoresi e le strade ad elevato scorrimento)

Comune: Vernate Comuni: Milano, Rho, Settimo Milanesen° di specie segnalate: 21 n° di specie segnalate: 21Acalypha virginica L. Acalypha virginica L. Acer negundo L. Acer negundo L. Ambrosia artemisiifolia L. Ailanthus altissima (Miller) Swingle Artemisia verlotorum Lamotte Ambrosia artemisiifolia L. Bidens frondosa L. Artemisia annua L. Bromus willdenowii Kunth Artemisia verlotorum Lamotte Elodea canadensis Michx Aster lanceolatus Willd. Hemerocallis fulva L. Crataegus submollis Sarg. Humulus scandens (Lour.) Merril Helianthus tuberosus L. Kyllinga gracillima Miq. Humulus scandens (Lour.) Merril Ligustrum ovalifolium Hassk. Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth Ligustrum sinense Lour. Lonicera japonica Thunb. Lonicera japonica Thunb. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Phyllostachys mitis A. et C. RivièrePhyllostachys mitis A. et C. Rivière Phytolacca americana L. Phytolacca americana L. Prunus serotina Ehrh. Populus x canadensis L. Robinia pseudoacacia L. Reynoutria japonica Houtt. Sedum sarmentosum Bunge Robinia pseudoacacia L. Solidago gigantea L. Solidago gigantea L. Ulmus pumila L. Viola obliqua Hill Vitis riparia Michx.

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4 - Elenchi fl oristici

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C.na Molino Doppio Boscoincittà

(tutta l’area periferica di Milano, sino ai comuni limi-trofi ) (solo l’area a parco pubblico)

Comune: Milano Comune: Milanon° di specie segnalate: 20 n° di specie segnalate: 17Acalypha virginica L. Acalypha virginica L. Acer negundo L. Acer negundo L. Ailanthus altissima (Miller) Swingle Ambrosia artemisiifolia L. Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia verlotorum Lamotte Artemisia verlotorum Lamotte Aster lanceolatus Willd. Arundo donax L. Bidens frondosa L. Bidens frondosa L. Elodea canadensis Michx Buddleja davidii Franchet Humulus scandens (Lour.) Merril Elodea canadensis Michx Ligustrum ovalifolium Hassk. Elodea densa (Planchon) Caspary Ligustrum sinense Lour. Helianthus tuberosus L. Lonicera japonica Thunb. Humulus scandens (Lour.) Merril Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth Phytolacca americana L. Lonicera japonica Thunb. Prunus serotina Ehrh. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Quercus rubra L. Phytolacca americana L. Robinia pseudoacacia L. Populus x canadensis L. Solidago gigantea L. Reynoutria japonica Houtt. Robinia pseudoacacia L. Solidago gigantea L.

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Carengione Barate(dintorni della frazione)

Comune: Peschiera Borromeo Comune: Gaggianon° di specie segnalate: 17 n° di specie segnalate: 16Acer negundo L. Acalypha virginica L. Ailanthus altissima (Miller) Swingle Acer negundo L. Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia annua L. Artemisia verlotorum Lamotte Aster lanceolatus Willd. Aster lanceolatus Willd. Bidens frondosa L. Aster squamatus (Sprengel) Hierom. Bromus willdenowii Kunth Buddleja davidii Franchet Calepina irregularis (Asso) Thell Elodea canadensis Michx Elodea canadensis Michx Humulus scandens (Lour.) Merril Elodea densa (Planchon) Caspary Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth Humulus scandens (Lour.) Merril Ligustrum ovalifolium Hassk. Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth Ligustrum sinense Lour. Ligustrum sinense Lour. Phytolacca americana L. Lonicera japonica Thunb. Populus x canadensis L. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Robinia pseudoacacia L. Phytolacca americana L. Senecio inaequidens DC. Populus x canadensis L. Solidago gigantea L.

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4 - Elenchi fl oristici

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Cave di San Bovio Lamberin

Comuni: Pioltello, Peschiera Borromeo Comuni: Opera, Pieve Emauelen° di specie segnalate: 16 n° di specie segnalate: 16Ambrosia artemisiifolia L. Acer negundo L. Artemisia annua L. Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia verlotorum Lamotte Artemisia annua L. Aster lanceolatus Willd. Artemisia verlotorum Lamotte Aster squamatus (Sprengel) Hierom. Aster linosyris (L.) Bernh. Bidens frondosa L. Aster squamatus (Sprengel) Hierom. Buddleja davidii Franchet Bidens frondosa L. Helianthus tuberosus L. Buddleja davidii Franchet Humulus scandens (Lour.) Merril Eragrostis virescens K. B. Presl Ligustrum sinense Lour. Helianthus tuberosus L. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Humulus scandens (Lour.) Merril Phytolacca americana L. Ligustrum sinense Lour. Populus x canadensis L. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Pyracantha coccinea M.J. Roemer Phytolacca americana L. Robinia pseudoacacia L. Robinia pseudoacacia L. Senecio inaequidens DC. Solidago gigantea L.

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C.na Diana Gratosoglio(dintorni, in special modo all’area boscata) (nei dintorni del Lambro Meridionale)Comuni: Corbetta, Vittuone Comune: Milanon° di specie segnalate: 15 n° di specie segnalate: 15Ailanthus altissima (Miller) Swingle Ailanthus altissima (Miller) Swingle Ambrosia artemisiifolia L. Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia verlotorum Lamotte Artemisia annua L. Bidens frondosa L. Artemisia verlotorum Lamotte Bromus willdenowii Kunth Arundo donax L. Helianthus tuberosus L. Aster lanceolatus Willd. Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth Helianthus tuberosus L. Muhlenbergia schreberi Gmelin Humulus scandens (Lour.) Merril Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Lonicera japonica Thunb. Phyllostachys mitis A. et C. Rivière Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Phytolacca americana L. Phytolacca americana L. Prunus serotina Ehrh. Populus x canadensis L. Robinia pseudoacacia L. Robinia pseudoacacia L. Sicyos angulatus L. Sicyos angulatus L. Vitis riparia Michx. Solidago gigantea L.

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4 - Elenchi fl oristici

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4.4 Elenchi fl oristici ex LR 10/2008Si riportano le specie presenti nel Parco sul-la base degli elenchi fl oristici introdotti dalla Legge Regionale 10/2008.

Specie di fl ora spontanea protette in modo rigoroso (Allegato C1 alla DGR 24 luglio 2008 - n. 8/7736):

Famiglia Nome scientifico Nome comune ALISMATACEAE Alisma gramineum Lej. Mestolaccia sottile

ALISMATACEAE Alisma lanceolatum With. Mestolaccia lanceolata

BUTOMACEAE Butomus umbellatus L. Giunco fiorito

CERATOPHYLLACEAE Ceratophyllum submersum L. Ceratofillo sommerso

AMARYLLIDACEAE Galanthus nivalis L. Bucaneve

LILIACEAE Hemerocallis lilio-asphodelus L. Giglio dorato

HIPPURIDACEAE Hippuris vulgaris L. Coda di cavallo acquatica

PRIMULACEAE Hottonia palustris L. Erba scopina

SCROPHULARIACEAE Lathraea squamaria L. Latrea comune

AMARYLLIDACEAE Leucojum aestivum L. Campanellino maggiore

LYTHRACEAE Lythrum portula (L.) D.A. Webb Salcerella erba-portula

MENYANTHACEAE Menyanthes trifoliata L. Trifoglio fibrino

PORTULACACEAE Montia fontana L. Pendolino dei campi

OSMUNDACEAE Osmunda regalis L. Felce florida

APIACEAE Peucedanum palustre L. Moench Imperatoria delle paludi

POTAMOGETONACEAE Potamogeton friesii Rupr. Brasca di Fries

ALISMATACEAE Sagittaria sagittifolia L. Sagittaria comune

SAXIFRAGACEAE Saxifraga tridactylites L. Sassifraga annuale

LENTIBULARIACEAE Utricolaria vulgaris agg. Erba-vescica

VALERIANACEAE Valeriana dioica L. Valeriana palustre

SCROPHULARIACEAE Veronica catenata Pennel Veronica rosea

ZANNICHELLIACEAE Zannichellia palustris L. Zannichellia

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Specie di fl ora spontanea con raccolta regolamentata (Allegato C2 alla DGR 24 luglio 2008 - n. 8/7736):

Famiglia Nome scientifico Nome comune RANUNCULACEAE Anemone nemorosa L. Anemone bianca

ARISTOLOCHIACEAE Asarum europaeum L. Baccaro comune

RANUNCULACEAE Caltha palustris L. Calta palustre

ORCHIDACEAE Cephalanthera longifolia (Hudson) Fritsch Cefalantera maggiore

LILIACEAE Convallaria majalis L. Mughetto

CARYOPHYLLACEAE Dianthus barbatus L. Garofanino montano

LILIACEAE Erythronium dens-canis L. Dente di cane

IRIDACEAE Gladiolus italicus Miller Gladiolo dei campi

SCROPHULARIACEAE Gratiola officinalis L. Graziella, Stanca-cavalli

AQUIFOLIACEAE Ilex aquifolium L. Agrifoglio

AMARYLLIDACEAE Leucojum vernum L. Campanellino invernale

ORCHIDACEAE Listera ovata (L.) R. Br. Listera maggiore

AMARYLLIDACEAE Narcissus poëticus L. Narciso selvatico

NYMPHAEACEAE Nymphaea alba L. Ninfea comune

RANUNCULACEAE Ranunculus sceleratus L. Ranuncolo di palude

LAMIACEAE Scutellaria galericurata L. Scutellaria palustre

Le specie offi cinali a raccolta regolamentata, di cui la Legge Regionale 10/2008 richiama l’elenco inserito nel Regio Decreto 772/32, sono le seguenti:

Famiglia Nome scientifico Nome comune COMPOSITAE Arctium lappa L. Bardana maggiore

COMPOSITAE Artemisia absinthium L. Assenzio vero

COMPOSITAE Artemisia vulgaris L. Assenzio selvatico

CUCURBITACEAE Bryonia dioica Jacq. Brionia comune, Vite bianca

GENTIANACEAE Centaurium erythraea Rafn Centauro maggiore

LILIACEAE Colchicum autumnale L. Colchico autunnale

SOLANACEAE Datura stramonium L. Stramonio comune

RHAMNACEAE Frangula alnus Miller Frangola comune

COMPOSITAE Matricaria chamomilla L. Camomilla comune

RHAMNACEAE Rhamnus catharticus L. Spinocervino

CARYOPHYLLACEAE Saponaria officinalis L. Saponaria comune

SOLANACEAE Solanum dulcamara L. Dulcamara

COMPOSITAE Tanacetum vulgare L. Erba-amara selvatica, Tanaceto

COMPOSITAE Taraxacum officinale Weber aggr. Tarassaco comune, Dente di

leone

TILIACEAE Tilia cordata Miller Tiglio selvatico

COMPOSITAE Tussilago farfara L. Tussillagine comune, Farfaro

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4 - Elenchi fl oristici

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Infi ne, si riporta la lista nera delle specie alloctone vegetali oggetto di monitoraggio, contenimento o eradicazione (Allegato E alla DGR 24 luglio 2008 - n. 8/7736):

Famiglia Nome scientifico Nome comune ACERACEAE Acer negundo L. Acero negundo

SIMAROUBACEAE Ailanthus altissima (Mill.) Swingle Ailanto

ASTERACEAE Ambrosia artemisiifolia L. Ambrosia

FABACEAE Amorpha fruticosa L. Indaco bastardo

ASTERACEAE Artemisia verlotorum Lamotte Artemisia dei fratelli Verlot

ASTERACEAE Bidens frondosa L. Forbicina peduncolata

BUDDLEJACEAE Buddleja davidii Franchet Buddleja

HYDROCHARITACEAE Elodea canadensis Michx Peste d’acqua comune

HYDROCHARITACEAE Elodea densa (Planchon) Caspary Peste d’acqua maggiore

HYDROCHARITACEAE Elodea nuttallii (Planchon) H. St. John Peste d’acqua di Nuttall

ASTERACEAE Helianthus tuberosus L. Topinambur

CANNABACEAE Humulus scandens (Lour.) Merril Luppolo del Giappone

CAPRIFOLIACEAE Lonicera japonica Thunb. Caprifoglio giapponese

ROSACEAE Prunus serotina Ehrh. Ciliegio tardivo

FAGACEAE Quercus rubra L. Quercia rossa

POLYGONACEAE Reynoutria japonica Houtt. Poligono del Giappone

FABACEAE Robinia pseudoacacia L. Robinia

CUCURBITACEAE Sicyos angulatus L. Sicios

ASTERACEAE Solidago gigantea L. ssp. serotina (O.Kuntze)

McNeill

Verga d'oro maggiore

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5- Analisi fl oristiche

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5 - ANALISI FLORISTICHE

La fl ora del PASM censita nel presente la-voro è costituita da 874 taxa, alcuni dei quali non sono stati cartografati, come sottoline-ato in precedenza (Cap. 4). Le analisi fl ori-stiche sono state quindi basate su 845 taxa cartografati, che per comodità di linguaggio, saranno chiamati nella presente trattazione “specie”, in quanto la maggior parte dei 29 taxa non cartografati sono taxa con rango infraspecifi co.Per facilitare l’interpretazione della distri-buzione territoriale di gruppi particolari di specie, i 36 quadranti interessati dal censi-mento fl oristico sono stati colorati con diver-se tonalità, suddividendoli in 5 serie iden-tifi cate per mezzo di valori percentuali con intervalli ampi, pari al 20%. In questi gra-fi ci per semplicità le frequenze percentuali sono state tutte approssimate a ± 1%, con l’eccezione di quelle nelle Figg. 5.23 - 24 e 5.26 (± 0.1%).

5.1 Analisi sistematicaNella fl ora del Parco sono attualmente rap-presentati 427 generi di piante vascolari

(Tracheofi te) e un ibrido intergenerico (x Festulolium). Conseguentemente il numero medio di specie per genere è relativamente basso (leggermente inferiore a 2). I gene-ri maggiormente presenti nella fl ora sono: Carex (24 specie), Veronica (14), Euphor-bia (11), Polygonum (10), Ranunculus (10) e quindi con 9 specie i generi Geranium, Potamogeton, Prunus e Viola. In Fig. 5.1 è rappresentata la suddivisione della fl ora nelle 115 famiglie rappresenta-te. Il numero medio di specie per famiglia è di poco superiore a 7. Le famiglie più rappresentate sono: Poaceae (92 specie), Asteraceae (82), Fabaceae (40), quindi con 38 specie Brassicaceae, Cyperaceae e Rosaceae, con 29 specie Caryophylla-ceae e Scrophulariaceae, con 28 specie Lamiaceae e infi ne con 22 le Liliaceae. Le sopraindicate famiglie includono comples-sivamente poco più del 50% delle specie presenti nell’intera fl ora del Parco.La distribuzione nei principali gruppi siste-matici è invece rappresentata in Fig. 5.2. La pressoché totalità delle specie appartiene alle piante a fi ore (Angiosperme), in cui le Dicotiledoni costituiscono la componente prevalente. Infatti, 3 specie su 4 dell’intera

fl ora appartengono a questo gruppo siste-matico. Soltanto il 2% della fl ora è rappre-sentato da Felci e specie affi ni (Pteridofi te). Non sono invece presenti nella fl ora sponta-nea specie appartenenti alle Conifere.

5.2 Forme biologicheLo spettro biologico (Fig. 5.3) evidenzia come le emicriptofi te costituiscano la forma biologica prevalente nella fl ora del Parco. Infatti, più di un quarto delle specie esibi-scono questa forma biologica, che nella fa-scia temperato-umida dell’emisfero boreale costituisce la componente prevalente negli spettri biologici (Pignatti, 1995). Ben rappre-sentate sono pure le piante annuali (terofi -te), che costituiscono un quinto della fl ora. Si noti come le specie a ciclo breve (annuali e biennali) costituiscono assieme la catego-ria maggiormente rappresentata. Se infatti non esaminiamo la forma biennale come forma autonoma, in quanto Pignatti (1982) ripartisce le specie biennali tra terofi te ed emicriptofi te, la percentuale complessiva delle terofi te (29.8%) è prossima a quella delle emicriptofi te (31.3%). Ne deriva che la fl ora è dominata sia da emicriptofi te, tipiche indicatrici delle caratteristiche ecologico-

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climatiche del settore latitudinale in cui è ubicato il Parco, sia da terofi te, che rilevano la presenza di fattori di disturbo ecologico (ad esempio l’instabilità degli ambienti che implica un ciclo breve, come nelle colture agrarie) e condizioni climatiche decisamen-te più calde rispetto alla latitudine del Parco. L’elevata percentuale di terofi te è, infatti, ca-ratteristica dei climi della fascia subtropicale arida, che in Italia viene a lambire la fascia mediterranea.Le specie strettamente legnose (fanerofi te e nanofanerofi te) costituiscono una discre-ta componente dello spettro. Le camefi te sono trascurabili, in quanto questa forma biologica è maggiormente rappresentata ad elevate latitudini nell’emisfero boreale. Le geofi te, anche se non collegate sempre a specie nemorali e di margine boschivo, costituiscono un gruppo ben rappresentato nella fl ora del Parco. Infi ne le idrofi te costi-tuiscono una forma biologica trascurabile, in contraddizione con l’ampia diffusione del reticolo idrografi co nel Parco, ma giustifi ca-bile dalla relativa scarsa diversità della fl ora acquatica.Particolarmente interessante è la distribuzio-ne di alcune forme biologiche nei quadranti

del Parco. Le forme biologiche a ciclo breve (terofi te e biennali) presentano un maggior peso nei quadranti marginali (Fig. 5.4), pro-babilmente in quanto l’esigua porzione di quadrante occupata dal territorio a Parco (§ 5.6), riduce la presenza di tipi diversi di habitat, in questi casi rappresentati unica-mente da ambienti disturbati e in particolare da aree agricole. La prevalente presenza di questo uso del suolo nella porzione centro-meridionale del Parco, si rifl ette anche su una discreta maggior diffusione delle forme a ciclo breve nei quadranti di questa zona.Le idrofi te (Fig. 5.5) sono alquanto diffuse in tutto il Parco, con una leggera predomi-nanza nei quadranti centrali e meridionali, dove in maggior misura si rinviene diffuso il reticolo idrografi co. Si noti anche la lacu-na presente nell’area nord-occidentale, in coincidenza di una drastica riduzione degli habitat acquatici (§ 1.2).La ripartizione territoriale di nanofanerofi te e fanerofi te è illustrata in Fig. 5.6. Questa distribuzione appare complementare a quella delle idrofi te (Fig. 5.5), ed è soprat-tutto subordinata alla presenza di boschi e fasce boscate, diffuse nella parte setten-trionale del Parco e in particolare in quella

occidentale (§ 1.5). 5.3 CorologiaLo spettro corologico della fl ora del Parco (Fig. 5.7) mostra un’ampia suddivisione delle specie tra 10 corotipi principali, a cui occorre aggiungere un gruppo di specie di origine ibrida e/o selezionate dall’uomo (hort.). I corotipi più rappresentati sono il Mediterraneo (abbracciante anche le spe-cie a gravitazione Mediterraneo-Atlantica e Submediterranea) e il Cosmopolita (com-prendente anche le specie Subcosmo-polite). La cospicua presenza di specie mediterranee si ricollega alla prossimità geografi ca del Parco a questo territorio e, almeno in parte, alla presenza di ambienti secondari con buona disponibilità termica in cui queste specie possono crescere: si trat-ta, infatti, in prevalenza di infestanti a ciclo breve. Anche tra le Cosmopolite prevalgono queste forme (in particolare le infestanti an-nuali), quantunque ben rappresentate siano pure le idrofi te. Nel complesso anche altri corotipi ad ampia diffusione sono ben rap-presentati, come il Circumboreale e il Pa-leotemperato, costituiti soprattutto da emi-criptofi te. Importante è pure la presenza di

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specie a gravitazione europea, come le Eu-ropee, le Euro-Caucasiche, le Euro-Siberia-ne e le Euro-Asiatiche, quantunque l’ordine di presentazione di questi corotipi coincide con un crescente livello di alloctonia. Tra i corotipi strettamente esotici, sono rappre-sentanti in modo pressoché equiparabile le specie originarie dell’Asia (in particolare di quella Orientale), dell’America Settentriona-le e delle fasce tropicali (includenti specie di origine sudamericana e africana).Il livello complessivo di autoctonia/allocto-nia della fl ora è evidenziato dal grafi co in Fig. 5.8. I due terzi delle specie sono origi-nari del contesto territoriale in cui è ubicato il Parco. La quota di specie alloctone non è affatto trascurabile, ad indicare l’elevato inquinamento fl oristico presente nell’area. Peculiare è la netta supremazia delle neofi -te, poiché solamente una specie esotica su tre è stata introdotta prima della scoperta dell’America. La distribuzione della composizione per-centuale del grado di autoctonia/alloctonia nelle fl ore dei singoli quadranti è illustrata in Fig. 5.9. Per quanto riguarda le autoctone, si osserva una relativa maggior presenza nei quadranti periferici, soprattutto in quel-

li a sud-ovest, e in quelli orientali. Basse frequenze si osservano soprattuto nell’hin-terland di Milano e nei quadranti compresi tra Vanzago e Pero e tra Lacchiarella e Car-piano. La distribuzione delle neofi te sem-bra essere invece complementare a quella riscontrabile per le autoctone. Le archeofi te presentano invece una lieve ma comunque preminente presenza nei quadranti setten-trionali, in particolare in quelli occidentali. Analizzando i valori dei singoli quadranti, si riscontra come le frequenze delle autoctone siano sempre superiori alla percentuale rile-vata per l’intera fl ora del Parco (Fig. 5.8). In antitesi, per le alloctone si osservano valori nettamente inferiori o al limite valori equiva-lenti per le neofi te. L’interpretazione di queste discrepanze può avvenire tramite il grafi co in Fig. 5.10, che presenta sinteticamente il numero di qua-dranti occupato dai gruppi di specie ana-lizzati. Le specie della fl ora del Parco sono pressoché equamente distribuite (17-22%) tra le cinque classi di frequenza conside-rate (§ 7.1), con un valor medio di 13.9 e un valore mediano di 9 quadranti occupati per ciascuna specie. Le specie autoctone mostrano invece una ripartizione crescente

all’aumentare del numero di quadranti occu-pati; si passa, infatti, da 11% per le specie molto rare a 25% per quelle molto frequenti. Il numero medio di quadranti occupati da ciascuna specie sale a 15.9 (il valore me-diano è di 13). Per le esotiche si osserva un andamento opposto, con un valore mas-simo di 29% per le specie molto rare e un minimo di 13% per quelle molto frequenti. Anche il numero di quadranti mediamente occupati diminuisce (media: 9.8; mediana: 4). Questa riduzione è soprattutto evidente nelle archeofi te, che passano da 37% per le molto rare a 4% per le molto frequenti. Il valore medio di quadranti occupati è invece di 6.6 (il valore mediano è 3). Nelle neofi te la riduzione è, di fatto, meno consistente, con valori bassi simili (17-18%) per le spe-cie da diffuse a molto frequenti e con un va-lore massimo per quelle molto rare (25%). Anche il numero medio di quadranti è più elevato rispetto a quello delle archeofi te (media: 11.9; mediana: 6).Ne consegue che le specie autoctone han-no nel Parco una distribuzione in media più ampia di quelle esotiche. Le specie alloc-tone sono relativamente presenti in pochi quadranti, in quanto una frazione superiore

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al 50% è presente in non più di 5 quadranti, mentre tra le autoctone soltanto il 30% occu-pa un numero così basso di quadranti. Que-sto orientamento è ancor più chiaro nelle archeofi te, gruppo caratterizzato da specie ormai divenute inconsuete per cambiamenti nelle tecniche agro-colturali (come le infe-stanti dei campi di cereali autunno-vernini) o per abbandono della coltivazione (come Artemisia absinthium e alcune fanerofi te, come Morus nigra e Sorbus domestica). Di-versamente tra le neofi te troviamo numero-se specie avventizie, con popolazioni che si comportano unicamente come effi mere (al-meno allo stato attuale delle conoscenze) e presentano una distribuzione estremamente localizzata nei siti in cui si osservano plantu-le o esemplari sfuggiti alla coltivazione. Tut-tavia, altre neofi te appaiono in espansione nel territorio del Parco e nei prossimi decen-ni potrebbero divenire assai più diffuse (es. Kyllinga gracillima, Muhlenbergia schreberi e Polygonum pensylvanicum).

5.4 Interpretazione ecologica L’interpretazione ecologica della fl ora del Parco, anche dal punto di vista della di-stribuzione territoriale, è stata effettuata

mediante l’impiego degli indici ecologici di Landolt (§ 7.1).La suddivisione della fl ora del Parco tra i cin-que valori dell’indice di umidità U è illustrata in Fig. 5.11. La maggior parte delle specie (circa 40%) presenta una predilezione per suoli mediamente umidi (indice 3). Ben rap-presentate sono anche le specie dei suoli umidi (indice 4) e dei suoli asciutti (indice 2). Le classi dei valori estremi sono presenti in misura minore; in particolare le specie dei suoli molti asciutti (indice 1) costituiscono il raggruppamento meno rappresentato nella fl ora del Parco, mentre le specie di suolo saturo in acqua (perlopiù idrofi te, indice 5) realizzano una discreta percentuale. La ri-partizione territoriale delle specie xerofi le (indici 1 e 2) e di quelle igrofi le (indici 4 e 5) è riportata in Fig. 5.12. Le specie xerofi -le presentano una principale diffusione nei quadranti centro-settentrionali, soprattutto in quelli occidentali, dove il reticolo idrogra-fi co è esteso in misura minore. In antitesi, le specie igrofi le si presentano più usualmente nei quadranti dove l’idrografi a è assai ben sviluppata, quindi nei quadranti centro-me-ridionali, e risalendo anche in parte di quelli orientali.

Una porzione della fl ora superiore al 60% mostra una predilezione per suoli poco acidi (indice R pari a 3), come evidenziato in Fig. 5.13. Circa un quarto delle specie presenta invece una preferenza per suoli acidi (indice 2), ma risultano in pratica assenti le specie caratteristiche di suoli molto acidi (indice 1). Le specie indicatrici di suoli con pH da acido a basico e strettamente basico (indici 4 e 5) costituiscono una frazione minoritaria della fl ora (circa 10%), con una distribuzione nel Parco nettamente orientale (Fig. 5.14). La distribuzione delle acidofi le (indici 1 e 2) è invece complementare, essendo distribuita in modo prevalente nei quadranti centro-occidentali. Basandosi sulla distribuzione di questi due gruppi di specie il Parco risulta frazionato in due parti. L’orientale sarebbe costituita dai quadranti a est del meridiano 9° 15’, cioè a partire dal territorio interes-sato dalle formazioni alluvionali del Fiume Lambro, dove si rinvengono i suoli con pre-senza di calcare (§ 1.1).Nel complesso la fl ora del Parco presenta un evidente sbilanciamento a favore delle specie che preferiscono suoli con buona di-sponibilità di nutrienti (Fig. 5.15). Le specie indicatrici di suoli ricchi in nutrienti (indice

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N pari a 4) costituiscono infatti il gruppo maggiormente rappresentato (circa 44%). Una composizione percentuale leggermen-te inferiore è data dalle specie di suoli me-diamente ricchi (indice 3), mentre le specie indicatrici di suoli oligotrofi ci (indici 1 e 2) risultano poco rappresentate. La distribu-zione territoriale di queste ultime nel Parco (Fig. 5.16) è prevalentemente concentrata nei quadranti nord-occidentali e in subordi-ne in quelli nord-orientali (quadranti prossi-mi all’Alta Pianura; § 1.1). Le specie di suoli eutrofi ci (indici 4 e 5) sono invece raccolte nei quadranti meridionali, dove è pressoché esclusivamente diffuso lo sfruttamento del suolo da parte dell’agricoltura (§ 1.5).La ripartizione della fl ora per l’indice di lu-minosità L è illustrata in Fig. 5.17. Più della metà delle specie risultano nettamente elio-fi le (indici 4 e 5). Una discreta percentuale (circa 37%) è costituita da specie indicatri-ci di siti in penombra (indice 3), mentre le specie sciafi le (indici 1 e 2) rappresentano una quota esigua (inferiore a 10%). Questa ripartizione segnala pertanto una comples-siva predilezione della fl ora per ambienti aperti, caratterizzati da una discreta radia-zione luminosa. Le specie sciafi le (indici 1 e

2) sono, infatti, presenti in modo prevalente nei quadranti settentrionali (Fig. 5.18), dove sono concentrate le formazioni boscate (§ 1.5). Le eliofi le (indici 4 e 5) presentano una distribuzione complementare, essendo diffuse principalmente nei quadranti centro-meridionali, dove si rinvengono quasi unica-mente ambienti aperti.La maggior parte delle specie della fl ora (circa 45%) sono caratteristiche della fascia collinare-planiziale (indice 4) e quindi del contesto territoriale in cui è inserito il Parco (Fig. 5.19). In misura pressoché eguale (cir-ca un quarto) sono presenti specie della fa-scia (sub-)mediterranea (indice 5), indicatrici di una buona disponibilità termica, e specie tipiche di orizzonti superiori (indici 2 e 3), in particolare di quella montana. La distribu-zione di queste ultime specie microtermiche (Fig. 5.20) è limitata fondamentalmente ai quadranti più occidentali (in particolare a quelli nord-occidentali) e secondariamente a quelli dell’estrema parte nord-orientale del Parco. Questa ripartizione può essere interpretata con la vicinanza di queste aree con l’Alta Pianura e la Valle del Ticino, ter-ritori che oltre ad essere collegati geogra-fi camente con la fascia collinare-montuosa

lombarda, presentano ancora estesi nuclei di vegetazione naturale con specie tipiche della fascia montana. Le specie macroter-miche (indice 5) mostrano invece una curio-sa distribuzione: ad ovest sono presenti nei quadranti interessati dal passaggio del Na-viglio Grande; presentano quindi una cospi-cua distribuzione nell’hinterland di Milano; e infi ne, una discreta presenza nei quadranti sud-orientali. Questa distribuzione partico-lare rifl ette probabilmente caratteristiche microclimatiche delle singole stazioni. La ripartizione della fl ora del Parco rispetto all’indice di continentalità C è mostrata in Fig. 5.21. Più del 50% delle specie è tipica di climi con condizioni intermedie tra l’ocea-nico e il continentale. Le specie a carattere continentale (indici 4 e 5) sono nel comples-so meno diffuse (circa 13% contro 32%) ri-spetto a quelle a carattere oceanico (indici 1 e 2). Queste ultime sono diffuse in preva-lenza nei quadranti centro-settentrionali del Parco (Fig. 5.22), mentre quelle a carattere continentale sono distribuite nei quadran-ti nord- e sud-occidentali e in subordine in quelli nord-orientali. L’interpretazione di queste distribuzioni è probabilmente lega-ta a situazioni peculiari che si rinvengono

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nei singoli quadranti. Ad esempio, la distri-buzione delle specie a carattere oceanico sembra coincidere con quella delle specie sciafi le (Fig. 5.18). Il microclima potrebbe quindi giocare un ruolo importante, in quan-to ambienti stenotermici come i boschi po-trebbero fungere da rifugio per le specie a carattere oceanico.

5.5 Distribuzione di specie incluse negli elenchi fl oristici specialiLe distribuzioni delle 77 specie inserite nelle Liste Oro e Rossa e delle 55 specie incluse nelle Liste Nera e Grigia del Parco sono ri-portate in Fig. 5.23. La maggior concentrazione di specie delle Liste Oro e Rossa è concentrata in preva-lenza in quattro quadranti (05192, 05194, 05201 e 05203) del settore nord-occiden-tale del Parco, area in cui si rinvengono le superfi ci a bosco maggiormente estese. In subordine anche il quadrante 05221 mostra una buona composizione in specie da tute-lare, sempre legata alla presenza di fasce boscate. La presenza di specie “indesiderate” (Liste Nera e Grigia) è invece ripartita in diverse aree del Parco. Spicca, infatti, la concentra-

zione nei quadranti marginali del settore oc-cidentale e dell’hinterland di Milano e secon-dariamente quella nei quadranti meridionali. L’elevata rappresentanza di queste specie “indesiderate” nei summenzionati quadranti è probabilmente legata a fattori diversi, sia geografi ci (vicinanza a “focolai” di specie in-vadenti, come l’Alta Pianura, oppure a siti con particolare concentrazione di arterie di trasporto, come l’area metropolitana mila-nese) sia ecologici (presenza di vegetazioni sottoposte a stress-antropogeno).La ripartizione nel Parco delle 38 specie protette dalla Legge Regionale 10/2008, con l’esclusione delle piante offi cinali, è riportata in Fig. 5.24. In massima parte questa distribuzione si sovrappone a quella delle specie inserite nelle Liste Oro e Rossa (Fig. 5.23).

5.6 Ricchezza fl oristica nei quadrantiIn Fig. 5.25 è presentata la distribuzione della ricchezza fl oristica nei 36 quadran-ti compresi nel territorio del PASM. Sono state considerate per l’elaborazione della mappa solamente i taxa riportati nelle sche-de, ovvero tutte le specie cartografate nel presente lavoro (Cap. 4). Il valore riportato

è quindi approssimativamente coincidente con la biodiversità α e quindi con la ricchez-za in specie (ricchezza fl oristica).Il maggior numero di specie è stato rinve-nuto nel quadrante 05221, in cui sono state individuate 435 specie (pari al 51% dell’inte-ra fl ora). Valori superiori a 400 sono osser-vabili nei quadranti centro-settentrionali, sia nella parte orientale del Parco sia in quella occidentale. Valori decisamente modesti si osservano invece nei quadranti marginali al territorio del Parco, con il numero di specie più basso (139) rinvenibile nel quadrante 07201.Tuttavia la superfi cie occupata dal territorio del PASM varia notevolmente per quadran-te (Fig. 5.26). Se infatti la superfi cie com-plessiva di un quadrante del progetto di car-tografi a fl oristica (Cap. 3) è poco più di 36 km2, la superfi cie a Parco oscilla tra 0.2% (0.06 km2) del quadrante 07201 e 92.3% del quadrante 06201 (33.46 km2); cioè quest’ul-timo comprende una superfi cie vasta più di 500 volte di quella del precedente quadran-te. Inoltre, 15 quadranti occupano un’area non superiore al 20% della superfi cie totale del quadrante (Fig. 5.27). Se si raffronta pertanto la superfi cie di quadrante a Par-

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co (Fig. 5.26) con la ricchezza fl oristica di ciascun quadrante (Fig. 5.25), si nota come i quadranti con superfi cie ridotta siano an-che quelli con un minor numero di specie. In realtà il numero di specie varia in funzio-ne della superfi cie del territorio considerato (Pignatti, 1995). La relazione può essere espressa secondo le seguenti funzioni:

S = b0 + b1 * log(A)

log(S) = b0 + b1 * log(A)

dove S è il numero di specie, A è la superfi -cie e b0 e b1 due costanti.I due modelli possono pertanto descrivere la relazione specie-superfi cie osservata per nel Parco. Infatti se applicati ai dati raccolti, entrambi risultano statisticamente signifi -cativi (test F: p<0.001). Il secondo modello presenta però un coeffi ciente di regressio-ne leggermente maggiore rispetto al primo (r=0.931 contro r=0.930) ed è stato pertanto preferito. La relazione descritta dal secondo modello è rappresentata in Fig. 5.28.Da questa relazione non-lineare si intuisce che il numero di specie per unità di superfi -cie non è costante, ma è maggiore nei qua-

dranti con superfi cie a Parco meno estesa e in antitesi minore in quelli con ampia super-fi cie. È quindi impossibile con questo tipo di dati verifi care se esistono fattori ambientali che condizionano la biodiversità, poiché la biodiversità è in modo prevalente condi-zionata dalla superfi cie a Parco in ciascun quadrante. Per poter procedere a questo tipo di anali-si, si devono calcolare i “residui” (ΔS), cioè le differenze tra i valori realmente osser-vati (Fig. 5.25) e quelli attesi, ottenuti ap-plicando il suddetto modello (Fig. 5.28). La distribuzione territoriale di questi “residui” è rappresentata in Fig. 5.29. Si può osservare come nella porzione settentrionale del Par-co prevalgono quadranti con una frequenza osservata maggiore di quella prevista dal modello. Ad esempio, nel quadrante 05202 sono presenti 90 specie in più rispetto a quelle previste dal modello. In antitesi, il quadrante 06214 mostra un defi cit di specie osservate pari a 89.Sono stati quindi valutati alcuni fattori am-bientali potenzialmente condizionanti la distribuzione dei “residui”. Nello specifi co si sono considerate per ciascun quadrante le seguenti variabili: latitudine e longitudine

del centroide; superfi cie per tipo di pedo-pa-esaggio (§ 1.1); stime di media e deviazione standard di pH e del contenuto in argilla, limo e sabbia (Servizio Suolo del Settore Agricoltura della Provincia di Milano: anali-si geostatistica a cura dell’Università degli Studi di Milano, Facoltà di Agraria, Diparti-mento di Produzione Vegetale, 2000); nu-mero di fontanili attivi (Gomarasca, 2002); uso del suolo suddiviso in superfi ci a bosco (Piano di Indirizzo Forestale della Provincia di Milano; 2004), Pioppeto, coltivi a cerea-li autunno-vernini, a mais e a riso, prati ed altre aree agricole (classifi cazione dell’uso agricolo del suolo a livello catastale a cura del gruppo SITPAS; fonte dati: domande di compensazione al reddito della PAC 2002, Regione Lombardia – Settore Agricoltura), marcite (censimento delle marcite del Par-co Agricolo Sud Milano, 2000) e infi ne cave (PTC del Parco Agricolo Sud Milano, 2000; Regione Lombardia, PIM e PTCP della Provincia di Milano, 2002). I valori espres-si in unità di superfi cie sono stati rapportati all’area del quadrante occupata dal PASM e quindi considerati come frazione percen-tuale. Le suddette variabili sono state inoltre standardizzate per eliminare l’effetto deri-

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vante dall’utilizzo di differenti scale di misu-ra. Infi ne, sono state ricavate per ciascuna delle suddette variabili altre due variabili, calcolate mediante la trasformazione qua-drata e cubica.La metodologia impiegata per individuare le relazioni tra i “residui” (ΔS) e le variabili ambientali è quella riportata in Lobo & al. (2001), con la principale modifi ca consisten-te nell’aver impiegato una differente tecnica di regressione statistica (linear step-wise regression). Nello specifi co la metodologia prevede di individuare quattro modelli che esprimono rispettivamente il contenuto spa-ziale della ricchezza fl oristica (in altre parole il rapporto tra ricchezza fl oristica e latitudine e longitudine), quindi la relazione di quest’ul-tima con le variabili ambientali spazialmente strutturate (cioè con le variabili ambientali trasformate e non), quella congiunta con le variabili spaziali e ambientali spazialmente strutturate e infi ne, con le variabili puramen-te ambientali (ovvero con i residui delle re-gressioni tra le variabili ambientali e quelle spaziali). Su scala geografi ca la maggior parte delle variabili ambientali sono, infat-ti, spazialmente strutturate (autocorrelate), cioè i valori osservati per le variabili in una

data località sono infl uenzati dai valori delle località adiacenti.È stato quindi possibile individuare quattro funzioni che hanno chiarito, almeno parzial-mente (valori dei coeffi cienti di regressione multipli compresi tra 0.60 e 0.67), le diffe-renze della ricchezza fl oristica osservata dal modello riportato in Fig. 5.28. Queste quattro funzioni, risultate statisticamente si-gnifi cative (test F: p<0.001), sono riportate in Fig. 5.30.La prima funzione ha rivelato come le dif-ferenze nella ricchezza fl oristica siano infl uenzate dalle coordinate geografi che e quindi dalla posizione spaziale del qua-drante. Infatti, i quadranti con deviazioni positive si rinvengono a latitudini maggiori (nord del Parco) e secondariamente a latitu-dini minori (Fig. 5.29), mentre la longitudine infl uisce negativamente (differenze positive principalmente nella porzione occidentale del Parco). La seconda funzione consente di identifi ca-re le superfi ci boscate come unica variabile ambientale spazialmente strutturata impor-tante nel descrivere le differenze riscontra-te. I boschi sono di fatto maggiormente as-sociati ai quadranti in cui è stata osservata

una ricchezza fl oristica maggiore di quella attesa. La terza funzione, che correla congiunta-mente i ΔS con le variabili spaziali e am-bientali spazialmente strutturate, identifi ca nuovamente le superfi ci a bosco come variabile che infl uisce positivamente sulle differenze osservate. Anche il prodotto tra longitudine e latitudine ha la medesima in-fl uenza, indicando come nella parte nord-orientale del Parco, pur in presenza di una minor estensione dei boschi, la presenza di “residui” positivi sia cospicua (Fig. 5.29). Infi ne con la quarta funzione, che considera unicamente le variabili puramente ambien-tali, le aree boscate e le cave infl uiscono positivamente sulle differenze osservate, ovvero questi due ambienti infl uiscono posi-tivamente sulla ricchezza fl oristica.Da questi risultati emerge come la maggior ricchezza osservata nei quadranti centro-settentrionali del Parco non sia casuale, ma legata alla presenza dei boschi, habi-tat poco o per nulla presenti nei quadranti centro-meridionali. Tuttavia, la presenza dei boschi non è suffi ciente a spiegare le deviazioni osservate. Nella parte nord-oc-cidentale del Parco le aree boscate sono

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infatti poco estese, quantunque la presenza di fi lari lungo i fontanili sia alquanto diffusa e quindi questi ambienti possono servire da rifugio per le specie nemorali o di margine boschivo. Anche la presenza di cospicue aree boscate nell’Alta Pianura, limitrofa ai quadranti settentrionali del Parco, può es-sere invocata per interpretare i risultati ot-tenuti (§ 5.4).Nel complesso la ricchezza fl oristica del Parco sarebbe relativamente uniforme in assenza di boschi e secondariamente di cave. Se i boschi costituiscono, infatti, un ri-fugio naturale per le specie sciafi le, le cave costituiscono un ambiente artifi ciale, estra-neo quindi al contesto ambientale in cui è inserito il PASM. La xericità edafi ca accanto alla presenza di bacini lacustri, le forti con-dizioni di illuminazione e l’elevato grado di disturbo presenti in diverso grado di com-binazione nelle aree estrattive, consentono di individuare una componente fl oristica piuttosto complessa, anche se costituita in prevalenza da specie autoctone di ambienti secondari e da alloctone. La combinazione di questi fattori ecologici sarebbe di fatto impossibile in ambito planiziale negli habitat naturali. Tuttavia, occorre precisare come la

maggior diversità in specie si osserva nelle cave in cui l’attività estrattiva è cessata e si siano reinnescati nella vegetazione i natu-rali processi dinamico-evolutivi.

5.7 Classifi cazione fl oristica dei qua-drantiQuesta analisi ha come obiettivo l’indivi-duazione di raggruppamenti di quadranti fl oristicamente simili stabilendo, quindi, se il territorio del Parco può essere suddiviso in aree omogenee dal punto di vista fl oristico.Le similarità fl oristiche tra i quadranti sono state calcolate impiegando la presenza-assenza delle specie in ciascun quadrante. Sono state escluse dall’analisi le specie presenti in un unico quadrante, in quanto la loro presenza è stata considerata acciden-tale o comunque non signifi cativa per la va-lutazione del grado di similarità. In antitesi, sono state anche escluse le specie presenti in tutti i quadranti e quelle assenti da un unico, poiché anch’esse contribuiscono so-lamente in modo marginale alla stima delle somiglianze fl oristiche.I dati sono stati raccolti in una matrice com-posta da 624 specie e 36 quadranti. La si-milarità tra due quadranti è stata calcolata

utilizzando l’indice di Jaccard (J), secondo la seguente formula: J = a / ( a + b + c ), dove a è il numero di specie in comune tra i due quadranti, mentre b e c sono le specie esclusivamente presenti in ognuno dei due quadranti. Le similarità tra i quadranti sono state analizzate tramite una tecnica di ana-lisi multivariata chiamata Cluster Analysis, servendosi del programma Syntax (Podani, 1993). Il metodo di clustering impiegato è quello di Ward (Minimum increase of error sum squares). Il risultato di questa analisi può essere rappresentato da un grafi co, chiamato dendrogramma, che illustra la relazione gerarchica tra ciascun gruppo di quadranti. Il dendrogramma è composto da rami che si dipartono da punti di giun-zione defi niti nodi. L’interpretazione del dendrogramma è stata invece realizzata con il metodo dell’Indicator Value (Dufrêne & Legendre, 1997), che permette di indivi-duare statisticamente le specie indicatrici di ciascun ramo del dendrogramma (sono state effettuate 999 permutazioni sui dati e quindi considerate unicamente le specie as-sociate con una probabilità inferiore a 1%). Infi ne, per poter stimare se nei diversi rami del dendrogramma sono presenti delle dif-

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ferenze nella distribuzione di alcuni fattori ambientali (§ 5.6), è stato effettuato un test non parametrico su alcune di queste varia-bili (test di Kruskal-Wallis, considerando una soglia di signifi catività inferiore a 5%).In Fig. 5.31 è riportato il dendrogramma che interpreta le somiglianze fl oristiche tra i quadranti. Si possono riconoscere 4 nodi, contrassegnati da altrettanti numeri, e con-seguentemente 5 gruppi di quadranti, con-traddistinti da lettere e colori differenti. Le colorazioni permettono inoltre di individuare facilmente la disposizione dei raggruppa-menti nel territorio del Parco (Fig. 5.31, a sinistra). In Tab. 5.1 sono riportate le specie che contraddistinguono ciascun ramo, sulla base delle analisi statistiche ottenute appli-cando l’Indicator Value. I risultati dei test di Kruskal-Wallis vengono esposti in Tab. 5.2 (sono riportate soltanto le variabili ritenute signifi cative per comprendere le dissimilari-tà fl oristiche riscontrate nell’interpretazione del dendrogramma).A livello del primo nodo si separa il gruppo A, costituito da 3 quadranti situati nell’estre-mo sud del Parco (07201, 07202 e 072111) e da un quadrante posto a nord (04204). Il gruppo è pertanto costituito da quadranti

marginali, caratterizzati da una superfi cie a Parco irrisoria (inferiore a 0.8 km2) rispetto a quella degli altri quadranti. In aggiunta, si differenziano dagli altri quadranti con super-fi cie equiparabile (es. 05193 e 05211) so-prattutto per l’assenza di aree boscate. La superfi cie è quindi in massima parte ad uso agricolo (ad eccezione del quadrante 04204 in cui prevalgono le formazioni a prato). In conformità a queste caratteristiche, il grup-po A non è contraddistinto da alcuna specie, ma piuttosto sembra essere privo di spe-cie ad ampia distribuzione non o soltanto marginalmente collegabili alle coltivazioni, come ad esempio Agrostis stolonifera, Br-yonia dioica, Corylus avellana, Lotus corni-culatus, Silene vulgaris, Vinca minor, Viola odorata. Un contributo negativo potrebbe essere dato anche dall’assenza di fontanili attivi e in minor misura dalla mancanza di campi di cereali autunno-vernini. Il gruppo B si distacca a livello del secon-do nodo e comprende 6 quadranti (04194, 04203, 05191, 05192, 05201 e 05193) ubi-cati nella porzione nord-occidentale del Par-co. La localizzazione geografi ca del gruppo B, al limite tra Alta e Media Pianura (§ 1.1), condiziona fortemente la fl ora, che si arric-

chisce di elementi a distribuzione eccentri-ca nel contesto territoriale del Parco, tra cui troviamo specie dei prati falciati come Achil-lea millefolium, Knautia arvensis, Cruciata glabra, Ranunculus bulbosus e Veronica offi cinalis. Si noti anche la presenza impor-tante di suoli appartenenti al sottosistema LG, ovvero presenti a monte della linea del-le risorgive (§ 1.1). In aggiunta nei quadranti del gruppo B si rinvengono alcune delle più importanti formazioni forestali, diversamen-te dalle aree agricole irrigue che sono poco diffuse. Si trovano perciò specie legate ai boschi, come Carex pallescens, Leopoldia comosa, Luzula pilosa e Prunus serotina. L’altro ramo del dendrogramma è contrad-distinto soprattutto da specie legate a suoli umidi o intrisi d’acqua (Barbarea vulgaris, Cyperus spp., Epilobium spp., Juncus effu-sus, Polygonum hydropiper, Symphytum of-fi cinale, ecc.) o addirittura da idrofi te (Alisma gramineum, Lemna minor, Najas minor, Po-tamogeton spp., Ranunculus fl uitans, ecc.), tutte specie collegate al reticolo idrografi co presente in prevalenza nella zona in cui si trovano le risaie. Dal nodo 3 si distacca il gruppo C, costi-tuito da 9 quadranti (05211, 05213, 04223,

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5- Analisi fl oristiche

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04224, 05222, 05224, 06221, 06223 e 06214) collocati a margine della porzione centro-orientale del Parco. Questi qua-dranti sono privi di specie distintive, se si eccettua Setaria ambigua. Sono quindi contraddistinti maggiormente per l’assenza di specie che caratterizzano l’altro ramo, rappresentate soprattutto da specie igrofi le, come le spondicole Carex elata, Filipendula ulmaria, Galium elongatum, Poa palustris, Rorippa amphibia e Thelypteris palustris, o le infestanti delle risaie, quali Cyperus dif-formis, Oryza sativa (riso crodo), Paspalum paspaloides e Schoenoplectus mucronatus. Le risaie sono infatti un tipo di coltivazione marginale nei quadranti del gruppo C (con l’eccezione del quadrante 06214) e inoltre non si rinvengono fontanili attivi. Questi dati ben si accordano con una scarsa presenza di suoli del sottotipo LQ, interessati da feno-meni di idromorfi a riconducibili all’emergen-za dei fontanili e alla falda subsuperfi ciale (§ 1.1). Probabilmente anche la modesta superfi cie occupata dal Parco (1-17 km2) e la notevole relativa estensione dei campi a mais infl uiscono in modo negativo sulla pre-senza delle specie igrofi le.Infi ne, il nodo 4 contrassegna la separa-

zione tra il gruppo D e il gruppo E. Il pri-mo comprende 9 quadranti (05194, 05203, 05202, 05212, 05214, 05221, 05223, 06211 e 06212), che separano ad ovest i gruppi B ed E, mentre nella parte orientale del Parco cosituiscono l’area centrale. Si caratterizza per la presenza di importanti specie nemo-rali (es. Geranium nodosum, Lamiastrum galeobdolon, Prunus padus, Pulmonaria offi cinalis, Symphytum tuberosum), nonché per altre interessanti o inconsuete specie per la Bassa e Media Pianura (Descham-psia caespitosa, Fraxinus ornus, Pteridium aquilinum, Viburnum spp., ecc.). Il gruppo E è invece composto da 8 quadranti (05204, 06192, 06194, 06201, 06202, 06203, 06204 e 06213) dislocati nelle porzioni centro- e sud-occidentali del Parco. In questi qua-dranti è possibile rinvenire in modo peculia-re piante igrofi le, come Alisma lanceolatum, Cardamine hayneana, Leersia oryzoides e Spirodela polyrrhiza, nonché specie legate a formazioni erbacee stabili, come Leonto-don autumnalis e Trifolium dubium. Que-ste differenze fl oristiche possono essere interpretate soprattutto considerando una maggior diffusione delle zone boscate nei quadranti del gruppo D, anche se talvolta

degradate o ridotte a fi lari in particolare nel settore orientale del Parco, e una maggior diffusione delle risaie e dei suoli del sottoti-po LQ (§ 1.1) nel gruppo E.Nel complesso si possono quindi individua-re 5 gruppi di quadranti nel Parco, ciascuno dei quali presenta una fl ora peculiare. Que-ste dissimilarità fl oristiche possono essere interpretate considerando sia alcune carat-teristiche ambientali (tipo e uso del suolo) sia l’area a Parco in ciascun quadrante.

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Fig. 5.1. Aerogramma raffi gurante la ripartizione delle specie nelle 115 famiglie rappresentate nella fl ora del Parco.

Fig. 5.2. Aerogramma raffi gurante la ripartizione delle specie tra i tre principali gruppi sistematici presen-ti nella fl ora del Parco.

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5- Analisi fl oristiche

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Fig. 5.3. Spettro biologico della fl o-ra del Parco.

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Fig. 5.4. Distribuzione in ciascun quadrante della composizione per-centuale della fl ora, relativamente alle forme biologiche a ciclo breve (terofi te e biennali).

Fig. 5.5. Distribuzione in ciascun quadrante della composizione per-centuale della fl ora, relativamente alle idrofi te.

Fig. 5.6. Distribuzione in ciascun quadrante della composizione per-centuale della fl ora, relativamente alle nanofanerofi te e fanerofi te.

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5- Analisi fl oristiche

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Fig. 5.7. Spettro corologico della fl ora del Parco.

Fig. 5.8. Ripartizione della fl ora del Parco in base al livello di autocto-nia/alloctonia.

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Fig. 5.9. Distribuzione nei quadranti della composizione percentuale delle specie autoctone (verde), del-le neofi te (rosso) e delle archeofi te (giallo).

Fig. 5.10. Ripartizione percentuale nella fl ora del Parco di autoctone, alloctone, archeofi te e neofi te, in relazione al numero di quadranti occupati (RR, specie molto rare: 1 unico quadrante; R, rare: 2-5 qua-dranti; D, diffuse: 6-13; F, frequenti: 14-27; FF, molto frequenti: 28-36).

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5- Analisi fl oristiche

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Fig. 5.11. Distribuzione della fl ora del Parco in base al grado di umi-dità del suolo (indice ecologico U di Landolt).

Fig. 5.12. A sinistra, percentuale di specie xerofi le (indice ecologico U pari a 1 e 2) in ciascun quadrante; a destra, percentuale di specie igrofi -le (indice ecologico U pari a 4 e 5).

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Fig. 5.13. Distribuzione della fl ora del Parco in base al grado di rea-zione del suolo (indice ecologico R di Landolt).

Fig. 5.14. A sinistra, percentuale di specie acidofi le (indice ecologico R pari a 1 e 2) in ciascun quadrante; a destra, percentuale di specie basifi -le (indice ecologico R pari a 4 e 5).

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5- Analisi fl oristiche

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Fig. 5.15. Distribuzione della fl ora del Parco in base al livello di nu-trienti nel suolo (indice ecologico N di Landolt).

Fig. 5.16. A sinistra, percentuale di specie di suoli oligotrofi ci (indice ecologico N pari a 1 e 2) in ciascun quadrante; a destra, percentuale di specie di suoli eutrofi ci (indice eco-logico N pari a 4 e 5).

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Fig. 5.17. Distribuzione della fl ora del Parco in base al grado di lumi-nosità della stazione (indice ecolo-gico L di Landolt).

Fig. 5.18. A sinistra, percentuale di specie sciafi le (indice ecologico L pari a 1 e 2) in ciascun quadrante; a destra, percentuale di specie eliofi -le (indice ecologico L pari a 4 e 5).

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5- Analisi fl oristiche

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Fig. 5.20. A sinistra, percentuale di specie orofi le (indice ecologico T pari a 2 e 3) in ciascun quadran-te; a destra, percentuale di specie macrotermiche (indice ecologico T pari 5).

Fig. 5.19. Distribuzione della fl ora del Parco in base al livello di tem-peratura della stazione (indice eco-logico T di Landolt).

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Fig. 5.21. Distribuzione della fl ora del Parco in base al livello di con-tinentalità della stazione (indice ecologico C di Landolt).

Fig. 5.22. A sinistra, percentuale di specie a carattere oceanico (indice ecologico C pari a 1 e 2) in ciascun quadrante; a destra, percentuale di specie a carattere continentale (in-dice ecologico C pari a 4 e 5).

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5- Analisi fl oristiche

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Fig. 5.23. A sinistra, distribuzione della composizione percentuale nei 36 quadranti delle specie inserite nella Lista Oro e Rossa del Parco; a destra, distribuzione della com-posizione percentuale delle specie inserite nella Lista Nera e Grigia del Parco.

Fig. 5.24. Distribuzione della com-posizione percentuale nei 36 qua-dranti delle specie protette dalla Legge Regionale 10/2008 (con l’esclusione delle piante offi cinali).

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Fig. 5.25. Distribuzione delle 845 specie cartografate nei 36 quadran-ti del Parco.

Fig. 5.27. Numero di quadranti in relazione alla frazione di superfi cie a Parco occupata in ciascun qua-drante (superfi cie di un quadrante: ca. 36 km2).

Fig. 5.26. Percentuale della su-perfi cie a Parco in ciascuno dei 36 quadranti.

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5- Analisi fl oristiche

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Fig. 5.29. Distribuzione nei 36 quadranti del Parco delle differen-ze ( S) tra i valori osservati (Fig. 5.25) e quelli attesi (ottenuti appli-cando il modello riportato in Fig. 5.28) del numero di specie (S). In rosso sono riportati i quadranti dove è stato rinvenuto un numero inferio-re di specie rispetto a quello atteso dal modello; in verde i quadranti in cui il numero osservato di specie è maggiore di quello atteso.

Fig. 5.28. Relazione tra superfi cie (A) e numero di specie (S) nei 36 quadranti del PASM.

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Fig. 5.30. Funzioni che rappre-sentano quattro modelli per l’inter-pretazione delle differenze ( S, Fig. 5.29) nella ricchezza fl oristica osservata nel Parco (Fig. 5.25) da quelle attese dal modello in Fig. 5.28.

Modello con variabili spaziali:

( S) = + 122.170 * latitudine - 92.698 * latitudine3 - 36.021 * longitudine + 10.177(r2adj = 0.384 ; test F: p < 0.001)

Modello con variabili ambientali spazialmente strutturate:

( S) = + 85.331 * (superfi cie boschi) - 19.998(r2adj = 0.386 ; test F: p < 0.001)

Modello con variabili spaziali e ambientali spazialmente strutturate:

( S) = + 108.944 * (superfi cie boschi) + 51.859 * (latitudine * longitudine) - 48.324(r2adj = 0.447 ; test F: p < 0.001)

Modello con variabili puramente ambientali:

( S) = + 85.069 * (superfi cie boschi) + 60.869* (superfi cie cave) 2 - 51.001(r2adj = 0.363 ; test F: p < 0.001)

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5- Analisi fl oristiche

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Tab. 5.1. Specie caratteristiche di ciascun ramo del dendrogramma. Le specie sono state individuate con il metodo dell’Indicator Value. I numeri dei nodi e la lettera dei gruppi corrispondono a quelli ripor-tati nel dendrogramma di Fig. 5.31.

Nodo Gruppo Specie

1A (nessuna specie)

BCDE Achillea roseo-alba Agrostis stolonifera Amaranthus lividus Arctium minus Arundo donax Ballota nigra Bromus willdenowii Bryonia dioica Calamintha nepeta Cirsium vulgare Clematis vitalba Corylus avellana Crepis vesicaria

Cuscuta cesatiana Dryopteris fi lix-mas Epilobium hirsutum Euonymus europaeus Festuca rubra Ficus carica Helianthus tuberosus Lapsana communis Lotus corniculatus Malva neglecta Morus alba Petrorhagia prolifera

Populus nigra Prunella vulgaris Prunus avium Prunus spinosa Silene vulgaris Sonchus oleraceus Torilis arvensis Verbascum phlomoides Vinca minor Viola odorata Vulpia myuros Xanthium strumarium

2

B Achillea millefolium Allium vineale Carex pallescens Chaerophyllum temulum Cruciata glabra Geranium columbinum

Knautia arvensis Lathyrus sphaericus Leopoldia comosa Luzula pilosa Orobanche purpurea Papaver apulum

Prunus serotina Ranunculus bulbosus Sedum sarmentosum Stellaria graminea Veronica offi cinalis

CDE Alisma gramineum Angelica sylvestris Artemisia annua Barbarea vulgaris Carex remota Chenopodium polyspermum Cyperus esculentus Cyperus fuscus Cyperus longus Epilobium parvifl orum

Epilobium tetragonum Eragrostis pectinacea Hypericum tetrapterum Juncus effusus Lathyrus pratensis Lemna minor Lysimachia vulgaris Mentha spicata Najas minor Oxalis corniculata

Parietaria diffusa Picris hieracioides Polygonum hydropiper Potamogeton pectinatus Potamogeton pusillus Ranunculus fl uitans Stachys palustris Symphytum offi cinale Vicia cracca

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Fig. 5.31. Risultati conseguiti con la Cluster Analysis. A destra, dendro-gramma che riporta la suddivisione dei quadranti del Parco in 5 grup-pi, rappresentanti da un differente colore e da una lettera compresa tra A ad E (i numeri rappresentano invece i nodi del dendrogramma); a sinistra, distribuzione territoriale dei cinque gruppi di quadranti.

3 C Setaria ambigua

DE Ajuga reptans Alopecurus aequalis Carex elata Cyperus difformis Filipendula ulmaria Galium elongatum

Juncus articulatus Juncus bufonius Nuphar luteum Oryza sativa Paspalum paspaloides Poa palustris

Rorippa amphibia Schoenoplectus mucro-natus Sisymbrium offi cinale Tanacetum vulgare Thelypteris palustris Valeriana dioica

4

D Aster squamatus Deschampsia caespitosa Equisetum ramosissimum Fraxinus ornus Fraxinus oxycarpa Geranium nodosum

Hibiscus trionum Lamiastrum galeobdolon Panicum capillare Prunus padus Pteridium aquilinum Pulmonaria offi cinalis

Stachys sylvatica Symphytum tuberosum Tussilago farfara Viburnum lantana Viburnum opulus

E Alisma lanceolatum Cardamine hayneana

Leersia oryzoides Leontodon autumnalis

Spirodela polyrrhiza Trifolium dubium

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5- Analisi fl oristiche

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Tab. 5.2. Fattori ambientali che sta-tisticamente (test di Kruskal-Wallis, p<0.05) sono differenti tra i gruppi individuati dal dendrogramma. Sono riportate unicamente le va-riabili ritenute signifi cative per com-prendere le dissimilarità fl oristiche riscontrate. I numeri dei nodi e la lettera dei gruppi corrispondono a quelli riportati nel dendrogramma di Fig. 5.31.

Nodo Variabile Gruppo (mediana) Gruppo (mediana)

1 A BCDEarea PASM 0.2 14.4boschi 0 2.6fontanili attivi 0 1.0

2 B CDELG% 53.2 0argilla 111.1 123.9limo 373.0 469.1sabbia 518.3 408.4pH 6.2 6.4riso 0 11.2boschi 6.1 2.0

3 C DEarea PASM 6.6 24.3LQ% 8.6 89.2mais 41.5 21.4riso 0 22.0fontanili attivi 0 2.0

4 D ELQ% 57.6 95.1riso 9.6 47.5boschi 2.7 1.1

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6- Confronti con gli studi pregressi

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6 - CONFRONTI CON GLI STUDI PREGRESSI

I dati fl oristici riportati nelle fl ore pregresse (Cap. 2) riguardano in genere porzioni di territorio non coincidenti con quella ammini-strativa del Parco. Nel complesso le segna-lazioni puramente riferibili al territorio del Parco non costituiscono quindi un elenco esaustivo delle specie ivi presenti in passa-to, rare o comuni che fossero. Non è dunque possibile operare un confronto generalizza-to che evidenzi estinzioni, comparsa di eso-tiche, processi di rarefazione o di aumento nella diffusione delle diverse specie. Per tale motivo sono state innanzitutto vagliate unicamente per raffronto quelle specie che non sono state ritrovate nel presente lavo-ro. Soltanto per le località quasi certamente riferibili al territorio del Parco ed indicate nelle fl ore ed erbari sino alla metà del ‘900, sono state considerate tutte le specie. Sono inoltre riportate alcune specie della fl ora stabile, oggi rare o dalla distribuzione par-ticolare, citate nei diversi documenti esami-nati in riferimento al territorio del PASM o alle sue immediate vicinanze.

A maggior ragione per gli studi vegetazio-nali i confronti non possono che essere intesi come sopra esposto, in quanto non necessariamente viene effettuato un elen-co fl oristico per le aree o i biotopi indagati. Tali studi sono inoltre relativamente recen-ti e soltanto per alcuni di essi, riguardanti porzioni ristrette e di pregio del Parco, sono stati compiuti confronti più puntuali.Soprattutto nelle fl ore antiche i nomi scien-tifi ci sono differenti da quelli ad oggi loro attribuiti; nelle segnalazioni riportate sono stati dunque “aggiornati” alla nomenclatura adottata nel presente lavoro, in accordo con quella riportata nella Flora d’Italia di Pignat-ti (1982). Gli autori del binomio scientifi co sono riportati solo per le specie non presen-ti nell’elenco fl oristico (§ 4.1). Tra parentesi sono indicati i nomi originali, in quanto si-nonimi non riportati nella Flora d’Italia di Pi-gnatti, ovvero binomi forse diversamente at-tribuibili. Non sono state infi ne considerate le specie chiaramente coltivate. Le specie considerate avventizie e non facenti parte della fl ora stabile del Parco sono contrasse-gnate da un asterisco (*).Nei confronti con i dati pregressi, si rendono necessarie alcune precisazioni tassonomi-

che per le seguenti specie.

CALLITRICHE SPP.La conoscenza del genere Callitriche pre-senta una serie di problematiche dovute alla scarsa signifi catività dei caratteri vegetativi macroscopici. Uno studio specifi co su tali piante acquatiche in diverse zone del Par-co (Galbiati, 2002-2003) rivela la sola pre-senza di specie con numero cromosomico 2n = 10 e 20, in accordo quasi totale (sotto questo aspetto, visto che poi l’attribuzione in base ai caratteri morfologici è stata differen-te) con quanto da noi rinvenuto. Costituisce un’eccezione la presenza di C. hamulata agg., da noi osservata in un solo caso e in condizioni ambientali particolari (si veda la scheda relativa, § 7.2). Infatti, C. stagnalis e C. obtusangula presentano numero cro-mosomico 2n = 10, C. platycarpa 2n = 20, mentre C. hamulata agg. 2n = 28. Per quanto riguarda i confronti con le se-gnalazioni pregresse di specie del genere Callitriche, in base a quanto esposto an-drebbero riconsiderate le segnalazioni di C. hamulata, soprattutto se indicata come piuttosto frequente; per contro spesso in passato non sono stati riportati dati relativi

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a C. obtusangula, che a noi pare la specie relativamente più diffusa nel Parco tra quel-le del genere.

CARDAMINE PRATENSIS L.Alcuni autori citano la specie in oggetto come presente nell’area (Vandelli, Cesati, Sordelli, Piazzoli Perroni); Banfi & Galasso considerano che tali indicazioni siano da intendersi in sinonimia con Cardamine hay-neana. Pure il campione d’erbario di Cesati (Soldano, 1994) a nome C. pratensis risulta essere C. matthioli Moretti (sinonimo di C. hayneana). Tuttavia nell’Erbario Sordelli si trova sia C. pratensis (raccolta in prati di Lambrate nel 1891), che C. matthioli (rac-colta in prati irrigui presso Porta Romana nel 1857). Non essendo stato possibile ac-certare direttamente sui campioni d’erbario queste notazioni, si riporta il nome della specie come indicato dagli autori dei lavori considerati (tranne che per le segnalazioni relativamente più recenti e quelle d’erbario verifi cate).

THALICTRUM FLAVUM L.Una recente revisione del genere Tha-lictrum in Europa (Hand, 2001) porta alla

conclusione che Thalictrum fl avum L. risulta particolarmente raro in Italia (una sola sta-zione in Valtellina identifi cata con certezza per l’Italia); se ne deduce che le citazioni pregresse di T. fl avum andrebbero riferite a T. lucidum.

UTRICULARIA SPP.Sono state segnalate in passato più specie del genere Utricularia per il territorio del Parco e il suo circondario: U. minor L. (Ca-ruel, Sordelli, Piazzoli-Perroni) e U. vulgaris L. (Omati 1884 in Banfi & Galasso, op. cit.; Gomarasca 2002). Banfi & Galasso ritengo-no, con riferimento alle notazioni di Omati e Piazzoli Perroni anche da noi prima elenca-te, che le segnalazioni pregresse di specie del genere Utricularia siano da attribuire a U. australis R. Br. Occorre ricordare che U. australis R. Br. è citata (con un binomio in sinonimia) nella Flora Italica del Parlatore approntata dal Caruel (anche se con po-chissime segnalazioni per l’Italia), mentre Piazzoli Perroni la riporta come dubbia. Purtroppo non è stato possibile determinare con certezza gli esemplari di Utricularia da noi osservati in una stazione nel Parco (si veda la scheda specifi ca, § 7.2), la mede-

sima attribuita in precedenza a U. vulgaris L. (Gomarasca, 2002). Per tale motivo si è deciso di riportare le segnalazioni pregres-se nelle diciture originali indicate nei diversi lavori considerati.

VALERIANA OFFICINALIS L.Tale specie, citata in alcuni lavori (Vandelli, Piazzoli Perroni), è in effetti da considerarsi come aggregato, in cui è compresa V. colli-na. Le due specie presenterebbero un’eco-logia abbastanza differente, essendo V. offi cinalis s.s. maggiormente legata a suoli umidi e sicuramente più ricchi in nutrienti, che è l’habitat indicato dal Vandelli relativa-mente a V. offi cinalis L. (in pratis aquosis et ad rivorum ripas - in prati palustri e presso le sponde dei fossi). Studi sulle popolazioni del gruppo di V. offi cinalis presenti nel Par-co e nell’intero Nord Italia tendono però ad escludere l’attuale presenza di V. offi cinalis in senso stretto (Gomarasca & al., 1999; Grassi & al., 2003).

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6- Confronti con gli studi pregressi

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VERONICA HEDERIFOLIA

Nei lavori considerati, ad eccezione di quel-li recenti di Frattini e Banfi & Galasso, tale indicazione è con ogni probabilità da inten-dersi in senso lato, comprensiva di V. sublo-bata, specie mai o quasi mai citata.

6.1 La “Florula Mediolanensis” di Dome-nico VandelliPer la fl ora dell’Agro Milanese di Domenico Vandelli sono riportate nella tabella 6.1 le specie riferibili agli ambienti del Parco, se-condo quanto esposto in precedenza (§ 2.1; e comunque con esclusione di quelle osser-vate solamente entro o sulle mura di Mila-no) e ad oggi non più rinvenute. Le indica-zioni relative all’habitat sono probabilmente quelle in cui la specie è stata osservata e non necessariamente quelle in cui si ritrova più frequentemente (come ad esempio per Ornithogalum pyrenaicum L. e Ranunculus nemorosus L., entrambe spcie nemorali).Sono indicate ulteriormente alcune specie oggi rare nel Parco, come Carex gracilis, Centaurea cyanus, Centaurium erythraea, Crataegus oxyacantha, Cynoglossum offi ci-nale, Galium uliginosum, Gratiola offi cinalis, Hyoscyamus niger, Valeriana dioica, Vero-

nica tryphyllos. Sanguisorba offi cinalis L. è segnalata entro le mura: oggi specie come questa o come Carex stellulata e C. fusca si trovano ormai in prevalenza a quote più elevate. Sono infi ne interessanti le segnalazioni relative ad altre specie, come ad esempio Viburnum lantana, che è riportato come pre-sente nei boschi (e quindi presumibilmente allo stato spontaneo, anche se l’ubicazione precisa non è specifi cata); non sono invece riportate indicazioni relative all’habitat per Salix viminalis. Celtis australis viene invece segnalato come “arbor non indigena” presente solo all’interno della città. Juniperus communis L. è segnalato nei boschi; anche se non specifi camente indicato si ritiene che sia da riferirsi al circondario della parte a nord di Milano, dove sono presenti le propaggini più meridionali dei pianalti. Hesperis matronalis si rinveniva presso i sentieri e gli edifi ci (ad semitas et parietes). Oenanthe crocata L. (osservata nelle paludi) e Aristolochia clusii Lojac. (sub Aristolochia longa, auct. non L.) sono invece da ritener-si avulse dal contesto territoriale preso in esame, come già in parte evidenziato dallo

stesso Provasi (op. cit.) e successivamente da Banfi & Galasso (op. cit.).

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Tab. 6.1 – Elenco delle specie se-gnalate da Domenico Vandelli per la campagna intorno a Milano e non ritrovate a seguito delle osservazio-ni recenti.

Le specie considerate avventizie e non facenti parte della fl ora stabile del Parco sono contrassegnate da un asterisco (*)

Nome scientifi co Habitat (traduzione dal latino) Habitat (indicazione originale)Anthemis cotula L. nei campi, soprattutto in agris, etc.Arabis hirsuta (L.) Scop. nei campi di cereali vernini inter segetesBupleurum rotundifolium L. nei campi di cereali vernini inter segetesCardamine pratensis L.Carex caespitosa L. sulle sponde dei navigli ad ripas NaviliiCarex fusca All.Carex stellulata Good.Conium maculatum L. sulle sponde dei rivi, ruderi, soprattutto ad rivorum ripas, in ruderatis, etc.Consolida regalis L. nei campi di cereali vernini inter segetesEquisetum fl uviatile L. in luoghi paludosi in locis paludosisGagea villosa (M. Bieb.) Duby nei campi di cereali vernini in segetesLithospermum offi cinale L. nei campi in agrisLolium temulentum L. in campi di lino e di cereali vernini inter linum et segetesMarsilea quadrifolia L. nei fossi, soprattutto in fossis, etc.Mentha pulegium L. presso i sentieri ad semitasOenanthe acquatica (L) Poir. nei rivi e nelle acque stagnanti in rivos et aquis stagnantibusOrlaya grandifl ora (L.) Hoffm. nei prati e nei campi in pratis et agrisOrnithogalum pyrenaicum L. nei prati in pratisOxalis acetosella L. nei boschi, soprattutto in silvis, etc.Polycnemum arvense L.Potamogeton natans L.Potentilla tabernaemontani Asch.Ranunculus arvensis L. nei campi di cereali vernini in segetesRanunculus fl ammula L. sulle sponde dei rivi ad rivorum ripasRanunculus lanuginosus L. nei prati in pratisRanunculus muricatus L. nei fossi in fossisRanunculus nemorosus DC. (sub Ranunculus polyanthemos) nei prati in pratis

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6- Confronti con gli studi pregressi

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Nome scientifi co Habitat (traduzione dal latino) Habitat (indicazione originale)Rhinanthus minor L.Scandix pecten-veneris L. presso i rivi ad rivosSium latifolium L. in acque stagnanti in aquis stagnantibusSuccisa pratensis Moench. in pascoli umidi in pascuis humdiusculisVerbascum nigrum L.Veronica agrestis L.*Anthriscus cerefolium (L.) Hoffm.*Bunias erucago L. sulle sponde dei rivi ad rivorum ripas*Cerastium arvense L. nei campi in agris*Clematis fl ammula L. nelle siepi, soprattutto in sepibus etc.*Medicago arabica (L.) Huds.*Petasites albus L. sulle sponde dei corsi d’acqua ad rivorus ripas*Salvia sclarea L. nei prati in pratis*Sempervivum tectorum L.*Urtica urens L. presso i sentieri ad semitas*Vicia lathyroides L. nelle siepi, soprattutto in sepibus etc.

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6.2 Le fl ore dell’Ottocento e l’erbario SordelliIl maggior numero di segnalazioni di questo periodo sono relative all’erbario Sordelli; i dati riportati sono numerosi visto che diver-se annotazioni sono chiaramente riferibili al Parco. Come già anticipato, la diffi coltà emersa nei confronti del materiale bibliogra-fi co e d’erbario di questo periodo riguarda principalmente la localizzazione dei siti di osservazione o di raccolta. Poiché molte fl ore e segnalazioni riguardano specifi cata-mente Milano, si è ritenuto opportuno consi-derare alcune località fuori Parco, ora com-pletamente trasformate dall’urbanizzazione (solo per le specie non ritenute avventizie che ad oggi non sono state più ritrovate). Infatti, in questo periodo l’area urbanizzata era limitata alla cerchia delle mura spagno-le di Milano, mentre all’esterno vi era cam-pagna con sparse cascine. Si è comunque tenuto conto quasi esclusivamente di quelle località attribuibili alla periferia di Milano, in cui la continuità territoriale con l’area agri-cola del Parco doveva essere più diretta (entro approssimativamente un chilometro di distanza dagli attuali confi ni). Non sono perciò stati riportati dati per quelle località

situate verso il centro di Milano (es. Casci-na Colombera, Castello Sforzesco, Porta Vercellina cioè Porta Magenta, ecc.) o nella parte nord (es. Cascina Abbadesse, Casci-na Pozzobonella, Prato Centenaro, torrente Seveso, ecc.). Come si sarà già notato, molti toponimi indicati si riferiscono a cascine ora scomparse ed è stato necessario operare confronti (per quanto si è potuto) con carte dell’epoca. Solamente in un paio di casi non si è riusciti ad effettuare una localizzazione dei toponimi indicati: “Cassinette-Penera, Milano” per l’erbario Sordelli, forse errata trascrizione di “Cascinette-Stradera”, cioè tra la Cascina Cascinette e il quartiere Stra-dera alla periferia sud di Milano e dunque entro i confi ni del Parco (specie erborizzate: Hordeum murinum, *Rapistrum rugosum); “Milano a Mercallo” in Caruel (1889a) rela-tivamente a *Caucalis platycarpos L. Non si è tenuto conto delle indicazioni riferite genericamente all’Olona riportate da Sol-dano (1994), in quanto in larga parte que-sto fi ume scorreva nel suo tratto milanese relativamente lontano dai confi ni del Parco; viceversa si è tenuto conto di quelle riferite genericamente al Lambro, in buona parte entro il Parco.

I toponimi e le località considerate sono state riportate nella Tab. 6.3, dove viene specifi cata l’ubicazione e l’eventuale ap-partenenza all’odierno territorio del Parco. Queste informazioni sono desunte da quan-to riportato in Soldano (1994), Banfi & Ga-lasso (1998) e dalla consultazione di stralci di carte dell’epoca presenti in vari testi e siti web sulla storia di Milano.I dati fl oristici sono stati riportati nel detta-glio nella Tab. 6.2, includendo le segnala-zioni localizzate “presso Milano”, “dintorni di Milano”, “Agro Milanese” o “nel Milanese”. Non sono state riportate le segnalazioni d’erbario per le specie coltivate (Asparagus offi cinalis, Linum usitatissimum, Lupinus albus L., Oryza sativa, Pisum sativum L., Triticum aestivum, Vicia faba L.); è da con-siderarsi tale Salix x rubra Hudson (ibrido fra S. purpurea e S. viminalis) utilizzato per lo più per la produzione di vimini (Martini & Paiero, 1988). Si è ritenuto di escludere Lo-roglossum hircinum (L.) L. C. Rich., indicato da Parlatore (1860) per l’Agro Milanese, in quanto per la sua ecologia è diffi cilmente attribuibile agli ambienti del Parco. Pure la segnalazione per il Milanese di Lamium orvala L. (Fiori & Beguinot, 1910), si ritie-

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ne non sia da riferirsi al territorio del Parco, dato che non si trova alcun riscontro nelle indicazioni delle altre fl ore consultate ed in considerazione del suo areale di distribuzio-ne più spostato ad oriente.

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Nome scientifi co Località Comune Fonte (anno/i di racc.)Aegopodium podagraria (sub Apium podagraria) Paullo Paullo Caruel, 1889aAgropyron repens Malnoè Milano Erbario Sordelli (1870)

! Agrostis canina L. Tra Musocco e Cassina Triulza Milano Erbario Sordelli (1872)Agrostis stolonifera Lambrate, ponte all’Oppio Milano Erbario Sordelli (1876)Agrostis tenuis Malnoè Milano Erbario Sordelli (1870/72)

! Ajuga genevensis L. Sedriano Sedriano Erbario Sordelli (1871)Alisma plantago-aquatica Cavriano (roggia) Milano Erbario Sordelli (1876)Anemone nemorosa Malnoè Milano Erbario Sordelli (1869)

! Anthriscus caucalis Bieb. Cornaredo (incolti) Cornaredo Erbario Sordelli (1895)Anthriscus sylvestris Melegnano Melegnano Caruel, 1889aApios americana Barona Milano Erbario Sordelli (1892)Apium nodifl orum Cavriano Milano Erbario Sordelli (1869)Apium nodifl orum Malnoè Milano Erbario Sordelli (1870)Arctium minus Tre Ronchetti Milano Erbario Sordelli (1877)Bolboschoenus maritimus Mirasole Opera Erbario Sordelli (1873)Bolboschoenus maritimus Malnoè (risaie) Milano Erbario Sordelli (1870)Bromus hordeaceus Cavriano Milano Erbario Sordelli (1870)

! Bromus racemosus L. Agro Milanese (luoghi torbosi) Bertoloni in Soldano, 1994Calamintha nepeta Lambro morto (riva), Barona Milano Erbario Sordelli (1857)

! Callitriche palustris L. Acquabella Milano Erbario Sordelli (1868)! Callitriche palustris L. Portello Milano Cesati in Soldano, 1994

Callitriche stagnalis Malnoè Milano Erbario Sordelli (1893)! Cardamine parvifl ora L. Portello Milano Cesati in Soldano, 1994! Cardamine pratensis L. Lambrate (prati) Milano Erbario Sordelli (1891)! Carex caryophyllea La Tourr.

(sub Carex praecox) Vicinanze di Milano Beroloni in Soldano, 1994Carex otrubae(sub Carex vulpina L.) Tra Segrate e Limito (Pioltello) Erbario Sordelli (1893)Carex paniculata Malnoè (argini Lambro) Milano Erbario Sordelli (1893)Carex praecox Sedriano Sedriano Erbario Sordelli (1871)

Tab 6.2 - Elenco delle segnalazioni riferibili agli ambienti del Parco nel XIX e i primi anni del XX secolo. Le specie indicate con “!” sono quelle scomparse dal Parco, mentre le specie considerate avventizie e non facenti parte della fl ora stabile sono contrassegnate da un asterisco (*)

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6- Confronti con gli studi pregressi

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Nome scientifi co Località Comune Fonte (anno/i di racc.)! Centaurea scabiosa L. ssp. scabiosa Nelle vicinanze di Milano Cesati in Soldano, 1994

Cerastium holosteoides Malnoè Milano Erbario Sordelli (1869)Ceratophyllum demersum Tre Ronchetti Milano Erbario Sordelli (1893)

! Cerinthe minor L. Acquabella Milano Erbario Sordelli (1868)Chaenorhinum minus Cassina Acquabella Milano Erbario Sordelli (1860)Chaerophyllum temulum Paullo Paullo Caruel, 1889a

! Chenopodium murale L. Porta Portello, Olona Milano Cesati in Soldano, 1994Cirsium palustre Chiaravalle (fossi) Milano Erbario Sordelli (1894)Cirsium palustre Redefosso Milano Erbario Sordelli (1869)Clinopodium vulgare Cassina Oppio Milano Erbario Sordelli (1858)Colchicum autumnale Tra il bosco di Lambrate e Malnoè Milano Lanfossi, 1836a

! Conium maculatum L. Portello Milano Cesati in Soldano, 1994Coronilla varia Corsico Corsico Erbario Sordelli (1890)Crepis setosa Cavriano Milano Erbario Sordelli (1869)

! Crocus bifl orus Miller Malnoè (Lambro) Milano Erbario Sordelli (1907)! Cuscuta epithymum (L.) L. Cassina Maggiore, Barona Milano Erbario Sordelli (1892)

Cyperus glomeratus Tra Porta Ticinese e Tre Ronchetti Milano Erbario Sordelli (1894)Cyperus longus Cavriano (fossi) Milano Erbario Sordelli (1856)Cyperus longus Malnoè Milano Erbario Sordelli (1870)

! Cyperus michelianus Delile Tra Cassina Valsorda e San Siro Milano Erbario Sordelli (1887)! Cyperus serotinus Rottb. Malnoè Milano Erbario Sordelli (1870)! Cyperus serotinus Rottb. Moirago (risaie) Zibido S. G. Erbario Sordelli (1891)! Cyperus serotinus Rottb. Portello Milano Cesati in Soldano, 1994

Dactylis glomerata Malnoè Milano Erbario Sordelli (1870/93)Dactylis glomerata Malnoè (Lambro) Milano Erbario Sordelli (1892)

! Daphne mezereum L. Bosco di Lambrate (fosso) Milano Lanfossi, 1836a! Datura stramonium L.

(sub Stramonium foetidum) Corsico Corsico Caruel, 1886Deschampsia caespitosa Malnoè Milano Erbario Sordelli (1870)

! Dianthus armeria L. Boschi di Lambrate Milano Lanfossi, 1836b! Digitalis lutea L. F. Lambro (boschivi) Milano Lanfossi in Soldano, 1994

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Page 148: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

Nome scientifi co Località Comune Fonte (anno/i di racc.)! Dipsacus pilosus L. Nelle vicinanze di Milano Bertoloni in Soldano, 1994! Elatine alsinastrum L. Agro Milanese Caruel, 1890! Elatine alsinastrum L. C.na Triulza (paludi) Milano Cesati in Soldano, 1994! Elatine hexandra (Lapierre) DC. Tra Musocco e C. Triulza Milano Erbario Sordelli (1872)! Elatine hexandra (Lapierre) DC.

(sub Elatine paludosa) Nel Milanese Caruel, 1890! Eleocharis acicularis (L.) R.et S. Tra Musocco e C. Triulza (risaie) Milano Erbario Sordelli (1872)! Eleocharis ovata (Roth) R. et S. Agro Milanese Bertoloni, 1833

Eleocharis palustris Cassina Vall’Ambrosia Rozzano Erbario Sordelli (1890)Elodea canadensis Malnoè Milano Erbario Sordelli (1896)Elodea canadensis Tre Ronchetti Milano Erbario Sordelli (1893)Elodea canadensis Moirago Zibido S. G. Erbario Sordelli (1891)Equisetum arvense Malnoè Milano Erbario Sordelli (1870)Equisetum palustre Malnoè Milano Erbario Sordelli (1870/73)

! Eragrostis megastachya (Koeler) Link Porta Portello Olona Milano Cesati in Soldano, 1994Euphorbia cyparissias Malnoè (Lambro) Milano Erbario Sordelli (1891)Festuca arundinacea Malnoè Milano Erbario Sordelli (1870)

! Festuca gigantea Vill. Acquabella Milano Erbario Sordelli (1894)Festuca pratensis Cassina Caminella Milano Erbario Sordelli (1894)Filipendula ulmaria Malnoè Milano Cesati, 1838

! Fimbristylis dichotoma (L.) Vahl Corsico Bertoloni, 1833Fragaria vesca Sedriano Sedriano Erbario Sordelli (1871)

! Gagea villosa (Bieb.) Duby Sedriano Sedriano Erbario Sordelli (1871)Galeopsis tetrahit L. Cassina del Pero Pero Erbario Sordelli (1857)Galega offi cinalis Malnovè Milano Bertoloni, 1850

! Galium album Miller S.Cristoforo Milano Erbario Sordelli (1855)Galium palustre Malnoè Milano Bertoloni, 1835

! Genista tinctoria L. Bosco della Merlata Milano Erbario Sordelli (1858)! Gentiana pneumonanthe L. Presso Milano alla Merlata Milano Bert., 1837; Caruel, 1886! Geum rivale L. Cassina Caminella Milano Erbario Sordelli (1894)

Gleditsia triacanthos Mediglia Mediglia Erbario Sordelli (1871)

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6- Confronti con gli studi pregressi

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Nome scientifi co Località Comune Fonte (anno/i di racc.)Groenlandia densa Ortica Milano Erbario Sordelli (1895)Gypsophila muralis Tre Ronchetti Milano Erbario Sordelli (1877)Hedera helix Malnoè Milano Erbario Sordelli (1889)Hemerocallis fulva Malnoè Milano Lanfossi, 1836aHemerocallis fulva Pozzolo Milano Lanfossi, 1836a

! Herniaria hirsuta L. San Siro Milano Erbario Sordelli (1876)Hesperis matronalis Paullo Paullo Caruel, 1893aHibiscus trionum Malnoè Milano Erbario Sordelli

! Hieracium auricula Lam. et DC.(sub Hieracium dubium) Bosco della Merlata Milano Bertoloni, 1850

! Hieracium praealtum Vill. Portello, in marginis Milano Cesati in Soldano, 1994Holcus lanatus Malnoè (prati) Milano Erbario Sordelli (1870)Holcus lanatus Tre Ronchetti Milano Erbario Sordelli (1877)

! Holoschoenus vulgaris Link Redecesio Segrate Erbario Sordelli (1868)! Holoschoenus vulgaris Link Redefosso Milano Erbario Sordelli (1856)! Holosteum umbellatm L. Portello Milano Cesati in Soldano, 1994

Hottonia palustris Baggio Milano Caruel, 1889b! Hypericum androsaemum L. F. Lambro Milano Cesati in Soldano, 1994

Hypericum tetrapterum Cassina Oppio Milano Erbario Sordelli (1858)Iris pseudacorus L. Linate Peschiera B. Erbario Sordelli (1872)

! Isopyrum thalictroides (L.) E. Nardi Brusata Milano Cesati, 1838Juncus bufonius Malnoè Milano Erbario Sordelli (1872)

! Juncus tenageja Ehrh. in L.f. Barona Milano Bertoloni, 1839! Juncus tenageja Ehrh. in L.f. C.na Trivulza Milano Bertoloni, 1839! Juncus tenageja Ehrh. in L.f. Portello Milano Cesati in Soldano, 1994! Knautia drymeia Heuff. (sub K. silvatica) Presso Milano Caruel, 1887! Koeleria pyramidata (Lam.) Domin Portello, in marginis Milano Cesati in Soldano, 1994! Lathyrus palustris L. Lambrate Milano Erbario Sordelli (1884)! Lathyrus tuberosus L. Malnoè Milano Cesati, 1838

Leersia oryzoides Lambrate Milano Erbario Sordelli (1876)Lemna trisulca Malnoè Milano Erbario Sordelli (1896)

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Page 150: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

Nome scientifi co Località Comune Fonte (anno/i di racc.)! Leontodon leysseri (Wallr.) Beck Lambrate (prati) Milano Erbario Sordelli (1895)! Limosella aquatica L. Bolgiano San Donato M. Caruel, 1885! Lindernia procumbens (Krocker) Phil. Lambrate Milano Erbario Sordelli (1895)! Lindernia procumbens (Krocker) Phil. Tra Musocco e C. Triulza (risaie) Milano Erbario Sordelli (1872)! Lindernia procumbens (Krocker) Phil. Nel Milanese Caruel, 1885

Listera ovata Malnoè Milano Lanfossi, 1836cLolium perenne Cavriano Milano Erbario Sordelli (1870)

! Lolium remotum Schrank Tra Morivione e Cass.Campaccio Milano Erbario Sordelli (1872)Lotus corniculatus Malnovè Milano Bertoloni, 1850

! Ludwigia palustris (L.) Elliot(sub Isnardia palustris) Presso Milano Milano Bertoloni in Soldano, 1994Lycopus europaeus Molino della Composta Milano Erbario Sordelli (1857)Lythrum hyssopifolia Lambrate Milano Erbario Sordelli (1895)Malva alcea L. Cassina del Pero Pero Erbario Sordelli (1857)

! Marsilea quadrifolia L. Mirasole Opera Erbario Sordelli (1873)Matricaria inodora Malnoè Milano Cesati, 1838; Bert., 1853

! Medicago sativa L. ssp. falcata (L.) Arc. Rogoredo Milano Erbario Sordelli (1894)! Medicago sativa L. ssp. falcata (L.) Arc. Porta Portello, Olona Milano Cesati in Soldano, 1994! Melampyrum arvense L. Nel Milanese Milano Caruel, 1885

Mentha acquatica Ortica Milano Erbario Sordelli (1857)Mentha acquatica Moirago (risaie) Zibido S. G. Erbario Sordelli (1891)Mentha arvensis Moirago (risaie) Zibido S. G. Erbario Sordelli (1891)

! Mentha pulegium L. Tre Ronchetti Milano Erbario Sordelli (1873)! Minuartia hybrida (Vill.) Schischk. Presso Milano Milano Caruel, 1892! Minuartia hybrida (Vill.) Schischk.

(sub Arenaria tenuifolia) Portello, in marginis Milano Cesati in Soldano, 1994! Misopates orontium (L.) Rafi n Corsico Corsico Erbario Sordelli (1890)! Moenchia mantica (L.) Bartl. Portello Milano Cesati in Soldano, 1994

Myosotis arvensis Hill. Gratosoglio Milano Erbario Sordelli (1890)! Myosotis caespitosa C. F. Schultz Nel Milanese Milano Caruel, 1886! Myosotis sylvatica Hoffm.

(sub Myosotis alpestris) Presso Milano Milano Caruel, 1886

Tab 6.2 - Continua.

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Page 151: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

6- Confronti con gli studi pregressi

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Nome scientifi co Località Comune Fonte (anno/i di racc.)Myosoton aquaticum Malnoè Milano Erbario Sordelli (1879)Myriophyllum spicatum Tra Lambrate e Redecesio (fossi) Erbario Sordelli (1895)

! Najas marina L. Moirago Zibido S. G. Erbario Sordelli (1891)Najas minor Acquabella Milano Erbario Sordelli (1860)

! Oenanthe peucedanifolia Pollich Bosco della Merlata Milano Bert., 1837; Caruel, 1889a! Ophioglossum vulgatum L. Cassine Doppie Milano Erbario Sordelli (1895)! Ophioglossum vulgatum L. Presso Milano (prati) Bertoloni in Soldano, 1994! Orlaya grandifl ora (L.) Hoffm. Corsico (campi) Corsico Erbario Sordelli (1890)

Orobanche hederae Tra Lambrate e Redecesio Erbario Sordelli (1895)! Orobanche rapum-genistae Thuill.

(sub Orobanche major) Lungo il Lambro Milano Lanfossi in Soldano (1994)! Pimpinella saxifraga L. Porta Portello Olona Milano Cesati, 1838 e in Sold., 1994

Plantago lanceolata Cavriano Milano Erbario Sordelli (1856)Polygonatum multifl orum Sedriano Sedriano Erbario Sordelli (1871)Polygonum orientale Molino della Composta Milano Erbario Sordelli (1857)

! Potamogeton natans L. Ortica Milano Erbario Sordelli (1895)Potamogeton pectinatum Malnoè Milano Erbario Sordelli (1870)Potamogeton pusillus Chiaravalle Milano Erbario Sordelli (1876)Potamogeton trichoides Mirasole Opera Erbario Sordelli (1873)

! Potentilla palustris (L.) Scop.(sub Fragaria palustris) Senavra Milano Caruel, 1894Pulicaria dysenterica Tre Ronchetti Milano Erbario Sordelli (1869)

! Pulicaria vulgaris P.Gaertn. Opio Milano Cesati, 1838! Ranunculus arvensis L. Portello Milano Cesati in Soldano, 1994! Ranunculus circinatus Sibth. Malnoè Milano Erbario Sordelli (1870/76)! Ranunculus circinatus Sibth. Presso Milano (acque stagnanti) Bertoloni in Soldano, 1994

Ranunculus fl uitans Gratosoglio (Lambro M.) Milano Erbario Sordelli (1890)Ranunculus fl uitans Carpianello San Giuliano M. Erbario Sordelli (1876)Ranunculus trichophyllus Cavriano Milano Erbario Sordelli (1870)Ranunculus trichophyllus Carpianello San Giuliano M. Erbario Sordelli (1876)Raphanus raphanistrum Pozzolo Milano Lanfossi, 1836b

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Page 152: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

Nome scientifi co Località Comune Fonte (anno/i di racc.)Raphanus raphanistrum Malnoè Milano Bertoloni, 1847

! Rhinanthus minor L.(sub Rhinanthus crista-galli) Dintorni di Milano Bertoloni, 1844Rorippa amphibia Cassina Vall’Ambrosia (fossi) Rozzano Erbario Sordelli (1890)

! Rosa gallica L. Nel Milanese Caruel, 1894! Rumex hydrolapathum Hudson Conca fallata (prati) Milano Cesati, 1838

Salix purpurea L. Malnoè (Lambro) Milano Erbario Sordelli (1892)! Salix triandra L. Malnoè Milano Bertoloni, 1854

Salvia glutinosa L. Cassina del Pero (fossi) Pero Erbario Sordelli (1857)! Scandix pecten-veneris L. Portello Milano Cesati in Soldano, 1994

Schoenoplectus mucronatus Malnoè Milano Erbario Sordelli (1870)! Schoenoplectus triqueter (L.) Palla Chiaravalle (risaie) Milano Erbario Sordelli (1876)! Scrophularia auriculata L. Malnoè Milano Lanfossi, 1836b! Scrophularia canina L. Agro Milanese Bertoloni, 1844

Scrophularia nodosa Cassina Vall’Ambrosia Rozzano Erbario Sordelli (1890)Scutellaria galericulata Cassina Caminella Milano Erbario Sordelli (1894)

! Scutellaria hastifolia L. Agro Milanese Caruel, 1884! Senecio fuchsii Gmelin

(sub S. sarracenicus, sub S. nemorensis) Bosco della Merlata Milano Lanfossi, 1836c; Bert., 1853! Silene dioica (L.) Clairv. Porta Portello Olona Milano Cesati in Soldano, 1994! Silene gallica L. Sedriano Sedriano Erbario Sordelli (1871)! Silene nutans L. Presso Milano Caruel, 1892

Sparganium erectum Malnoè Milano Erbario Sordelli (1870)Sparganium erectum(sub Sparganium ramosum) Tra Val Ambrosia e Gratosoglio Erbario Sordelli (1890)

! Stachys germanica L. Presso Milano (incolti) Bertoloni, 1844! Stachys offi cinalis (L.) Trevisan Portello (prati) Cesati in Soldano, 1994

Stachys sylvatica Melegnano Melegnano Caruel, 1884! Succisa pratensis Moench. Bosco Merlata, Cass.Triulza Milano Erbario Sordelli (1858)! Succisella infl exa (Kluk) Beck Cassina Riva (palude) Milano Erbario Sordelli (1895)! Succisella infl exa (Kluk) Beck Dintorni di Milano Caruel, 1887! Tanacetum corymbosum (L.) Pollich F. Lambro (rive) Milano Cesati, 1838

Tab 6.2 - Continua.

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Page 153: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

6- Confronti con gli studi pregressi

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Nome scientifi co Località Comune Fonte (anno/i di racc.)! Teucrium scordium L. Presso Milano Caruel, 1884! Teucrium scorodonia L. Bosco della Merlata (risaie) Milano Erbario Sordelli (1858)! Teucrium scorodonia L. Presso Milano Caruel, 1884

Trifolium repens Castellazzo Milano Bertoloni, 1850Typha latifolia Chiaravalle Milano Erbario Sordelli (1876)

! Utricularia minor L. Fra Milano e Treviglio (BG) Caruel, 1885Vallisneria spiralis Tre Ronchetti Milano Erbario Sordelli (1869)

! Valerianella dentata (L.) Pollich(sub Fedia dentata) Portello Milano Cesati in Soldano, 1994Veronica triphyllos Sedriano Sedriano Erbario Sordelli (1871)Vicia tetrasperma Ronchetto delle Chiese Milano Lanfossi, 1836cVinca minor Malnoè Milano Erbario Sordelli (1869/91)Viola canina Sedriano Sedriano Erbario Sordelli (1871)Viola reichenbachiana Malnoè Milano Erbario Sordelli (1892)Xanthium strumarium Tre Ronchetti Milano Erbario Sordelli (1869)Zannichellia palustris Lambrate (risaie) Milano Erbario Sordelli (1895)

! *Carduus pycnocephalus Conca Fallata Milano Erbario Sordelli (1890)! *Caucalis platycarpos L. Sedriano Sedriano Erbario Sordelli (1871)! *Centaurea calcitrapa L. Tre Ronchetti Milano Erbario Sordelli (1877)! *Colutea arborescens L. Ponte di Nosedo Milano Erbario Sordelli (1857)

*Ilex aquifolium Quinzana Milano Cesati, 1838! *Verbascum sinuatum L. Redefosso, Rogoredo Milano Erbario Sordelli (1894)

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Page 154: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

Tab. 6.3 – Elenco delle località cita-te nella tabella 6.2. Il simbolo “ ” indica che la località è inclusa nei confi ni del Parco; è posto fra pa-rentesi per quelle località poste al confi ne, il cui circondario dovrebbe essere di parziale pertinenza del Parco.

Località Ubicazione

Acquabella Località ad ovest della Porta Monforte, circa dove attualmente si trova P.zzale Susa-Viale Argonne.

Baggio Quartiere alla periferia ovest di Milano.Barona Quartiere alla periferia sud di Milano.Bolgiano Frazione di San Donato Milanese.

Bosco della Merlata

Area boschiva e paludosa compresa tra la SS 33 del Sempione, la SS 223 Varesina, spingendosi a sud in Milano, circa fi no a dove ora si trova Via Gallarate, e a nord fi no alle propaggini meridionali delle groane tra Arese e Bollate; visto che nelle porzioni più a nord si trovano substrati radicalmente differenti da quelli presenti nel Parco (anche nelle por-zioni nordoccidentali), sono state considerate solo segnalazioni chiaramente attribuibili alle porzioni meridionali dell’area boscata.

Bosco di Lambrate

Bosco situato probabilmente nelle vicinanze di Lambrate, forse lungo le sponde del Lam-bro; non è escluso che fosse in continuità parziale (separato dal fi ume?) con il Bosco di Redecesio (v.); alcune specie sono le medesime (Carex pallescens, Lamiastrum galeo-dolon) ed in generale si rilevano specie nemorali sia acidofi le che neutro-basifi le.

( ) Bosco di RedecesioBosco in località Recedesio di Segrate, di cui rimaneva qualche brandello ancora negli anni ‘60 attorno al lago di Redecesio (Banfi , in verbis) e che probabilmente si estendeva entro gli attuali confi ni del Parco.

Brusata Cascina Brusada, di cui esiste ancora qualche resto nei pressi di San Siro a Milano.Calvairate Ex-frazione di Milano, alla periferia est-sudest.Carpianello Frazione di San Giuliano Milanese.

Cassina Acquabella Esiste tutt’oggi una cascina con tale nome tra Redecesio e Lambrate, anche se non è escluso che possa trattarsi di una cascina presso la località Acquabella.

( ) Cassina Caminella Cascina situata nel quartiere Forlanini circa dove attualmente si trova lo svincolo per la Tangenziale Est.

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Page 155: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

6- Confronti con gli studi pregressi

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Località Ubicazione

Cassina Campaccio Cascina Campazzo, nel Parco del Ticinello presso il quartiere Vigentino alla periferia sud di Milano.

( ) Cassina del Pero Antico nome del comune di Pero.Cassina Maggiore Cascina presso la località Barona.Cassina Riva Cascina tra Rogoredo e Porta Romana.

Cassina TrivulzaCascina ancora esistente tra l’autostada A8 e la ferrovia FS Milano-Torino, a nordovest del Cimitero Maggiore di Milano; segnava l’inizio della parte meridionale del Bosco della Merlata.

Cassina Vall’Ambrosia Quasi certamente si tratta di una cascina presso Valleambrosia di Rozzano, al confi ne con Milano.

Cassina Valsorda Cascina situata tra San Siro e Porta Vercellina (l’attuale Porta Magenta in p.zzale Barac-ca), circa dove ora si trova Via Domenichino-P.zza Mendola.

Cassine Doppie Situate pressappoco dove si trova Città Studi a Milano.

Castellazzo Cascina Castellazzo, presso il quartiere Vigentino alla periferia sud di Milano.

Cariano Località alla periferia est di Milano.

Chiaravalle Dintorni dell’abbazia omonima a sud-est dell’abitato di Milano.

( ) Conca Fallata Località alla periferia sud di Milano, lungo il Naviglio Pavese.

Gratosoglio Quartiere alla periferia sud di Milano.

Lambrate Quartiere alla periferia est di Milano.

Lambro Morto Altro nome usato in passato del Lambro Meridionale; detto anche Lambro Merdario per la sua funzione di collettore delle fogne urbane.

Linate Frazione di Peschiera Borromeo che dà il nome all’aeroporto omonimo.Malnoè o Malnovè Località presso cui sorge l’abbazia di Monluè (periferia est di Milano).

Tab 6.3 - Continua.

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

Località UbicazioneMerlata Località a nordovest di Milano ove sorgeva l’omonimo bosco.

Mirasole Dintorni dell’abbazia omonima, tra Opera e Milano.Moirago Frazione di Zibido San Giacomo.Molino della Composta Edifi cio ancora esistente sulla destra del Lambro a sudest dell’Ortica (v.).Morivione Antico casale presso il quartiere Vigentino alla periferia sud di Milano.Musocco Quartiere alla periferia nord-ovest di Milano.

Opio o Oppio (Ponte, Cascina) Ponte sul Lambro e cascina limitrofa, ad est del quartiere Ortica.

Ortica Quartiere alla periferia est di Milano.

( ) Ponte di Nosedo Ponte presso l’omonima località alla periferia sudest di Milano, probabilmente sulla rog-gia Vettabbia.

Porta Portello Olona Presso l’Olona, più probabilmente all’altezza del Portello o forse di una Porta secondaria vicino a Porta Magenta.

Porta Ticinese Porta sul lato meridionale delle mura spagnole (ancora oggi esistente) e località all’ester-no della porta stessa.

PortelloProbabilmente da riferirsi alla C.na Portello, che sorgeva presso l’omonima località dove si trovano gli ex- stabilimenti Alfa Romeo di Milano; il nome deriva dal fatto che era dotata un sottopassaggio.

Portello, in marginisLa dizione latina “in marginis”, riferita alla località Portello, potrebbe signifi care dintorni o forse sponda; in effetti, se riferita alle sponde dell’Olona potrebbe giustifi care la presenza di specie basifi le altrimenti da considerarsi avventizie.

( ) Bozzolo Vecchio borgo in via Ripamonti, alla periferia sud di Milano.

Quintana Con ogni probabilità riferibile alla C.na Guinzana, in Via Ripamonti all’altezza di Quinto-sole, alla periferia sud di Milano.

Redecesio Frazione di Segrate, ad est di Lambrate.

Tab 6.3 - Continua.

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6- Confronti con gli studi pregressi

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Località Ubicazione

Redefosso

Canale artifi ciale che riceve le acque del Seveso e del Naviglio Martesana; correva lungo le mura per poi dirigersi verso Rogoredo, mentre oggi tale tratto è totalmente tombinato e il corso d’acqua riemerge solo all’inizio di San Donato Milanese, per poi gettarsi nel Lambro.

( ) Rogoredo Quartiere alla periferia sudest di Milano.Ronchetto delle Chiese Sinonimo di Ronchetto delle Rane, alla periferia sud di Milano.S. Cristoforo Antico borgo alla periferia sudovest di Milano, lungo il Naviglio Grande.San Siro Quartiere alla periferia ovest di Milano.

Senavra Antico palazzo ora parrocchia del Preziosissimo Sangue di Nostro Signor Gesù Cristo, in Corso XXII marzo 50, verso la periferia est di Milano.

Tre Ronchetti Corrispondente circa a Ronchetto delle Rane, località alla periferia sud di Milano, ove sorge la parrocchia SS. Pietro e Paolo ai Tre Ronchetti.

Val Ambrosia Valleambrosia, frazione di Rozzano nei pressi del Lambro Meridionale, ai confi ni con Gratosoglio (v.).

Tra le varie località indicate, quella del “Bosco di Redecesio” appare uno dei più interessanti. Situato nell’omonima frazione di Segra-te, immediatamente a nord dei confi ni del Parco, doveva con ogni probabilità estendersi all’interno del Parco; immediatamente ad est dell’Idroscalo vi erano infatti due cascine (una a sud di Tregarezzo di Segrate e l’altra, ancora esistente, circa all’estremità sud-orientale dell’Idroscalo, in comune di Peschiera Borromeo) dal medesimo ed esplicativo nome in tal senso: Cascina del Bosco. Per tale ragione sono state riportate in una tabella distinta (Tab. 6.4) tutte le segnalazioni riferite al bosco di Redecesio (ad eccezione di Prunus cerasus L., specie chiaramente coltivata).

Tab 6.3 - Continua.

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Page 158: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

Nome scientifi co Anno/i di raccolta

Buglossoides arvensis (L.) Johnston 1858Cardamine bulbifera (L.) Crantz 1858

! Carex fl acca Schreber 1858Carex gracilis Curtis 1858Carex pallescens L. 1872

! Carex tomentosa L. 1858Carex umbrosa Host. 1878Cephalanthera longifolia (Hudson) Fritsch. 1860Cytisus scoparium (L.) Link 1858Equisetum palustre L. 1860Equisetum telmateja Ehrh. 1876Euphorbia amygdaloides L. 1860Euphorbia dulcis L. 1876Filipendula ulmaria (L.) Maxim. 1872Galium uliginosum L. 1869Genista tinctoria L. 1860Glyceria fl uitans (L.) R.Br. 1872Hieracium sabaudum L. aggr. 1870

! Hieracium sylvaticum (L.) L. 1877! Juncus compressus Jacq. 1869! Juncus x diffusus Hoppe 1860

Lamiastrum galeobdolon (L.) Ehr.et Pol 1858/60Luzula multifl ora (Ehrh.) Lej. 1869

! Melampyrum pratense L. 1858/70

Nome scientifi co Anno/i di raccolta

Origanum vulgare L. 1858! Polygnonatum odoratum (Miller) Druce 1868! Potentilla erecta (L.) Raeusch. 1858

Primula vulgaris Hudson 1880Pulmonaria offi cinalis L. 1858/76Rubus caesius L. 1858

! Senecio aquaticus Hudson 1870! Stachys offi cinalis (L.) Trevisan 1857/60! Succisa pratensis Moench. 1858

Thalictrum lucidum (sub Thalictrum fl avum L.) 1858Trifolium hybridum L. 1858

! Utricularia minor L. 1860Viburnum lantana L. 1858

Tab. 6.4 - Elenco dei campioni del-l’Erbario Sordelli raccolti al “Bosco di Redecesio”. Le specie indicate con il simbolo “!” sono quelle scom-parse dal Parco.

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Page 159: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

6- Confronti con gli studi pregressi

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Considerando le specie della fl ora stabile delle tabelle 6.1 e 6.2 si contano 101 taxa scomparsi dal Parco. Una notevole per-dita di biodiversità, se si considera che si tratta unicamente di specie autoctone e spesso dalla valenza ecologica particolare, ad oggi scomparse pure da larga parte se non da tutta la Pianura lombarda (es. Car-damine parvifl ora L., Elatine alsinastrum L., Geum rivale L., Isopyrum thalictroides (L.) E. Nardi, Lathyrus palustris L., Leontodon leysseri (Wallr.) Beck, Lindernia procum-bens (Krocker) Philcox, Lolium remotum Schrank, Ludwigia palustris (L.) Elliot, Marsilea quadrifolia L., Potentilla palustris (L.) Scop., Silene dioica (L.) Clairv., ecc.). Occorre inoltre rammentare che la maggior parte delle suddette segnalazioni si riferi-scono ad una porzione molto limitata del territorio del Parco: è quindi plausibile che il numero di specie autoctone scomparse sia sicuramente maggiore.Altre specie particolarmente rare per la pianura e non più ritrovate nel Parco erano presenti in alcune zone verso il centro di Mi-lano (comunque con ancora forti connotati di naturalità), quali ad esempio Agrostemma githago L., Briza media L., Callitriche brutia

Pedagna, Carex stellulata Good., Cerastium sylvaticum Waldst. & Kit., Epilobium monta-num L., Galeopsis ladanum L., Juncus acu-tifl orus Ehrh., Lonicera xylostemum L., Oe-nanthe fi stulosa L., Oglifa arvensis Cass., Oplismenus undulatifolius (Ard.) Beauv., Papaver argemone L., Plantago media L., Stratiotes aloides L., Veronica agrestis L. È verosimile che queste specie potessero essere presenti anche in aree limitrofe, oggi tutelate a Parco.Infi ne, erano segnalate per località in Mila-no o nei dintorni, poco fuori Parco, numero-se specie oggi di particolare interesse, rare o molto rare per il Parco stesso, come ad esempio Alopecurus myosuroides, Althea offi cinalis, Asparagus tenuifolius, Bidens tripartita, Buglossoides arvensis, Carex gracilis, Carex leporina, Carex pairaei, Ca-rex riparia, Carex umbrosa, Centaurium erythraea, Centaurium pulchellum, Coro-nilla emerus, Crataegus oxyacantha, Ga-lium uliginosum, Gnaphalium uliginosum, Gratiola offi cinalis, Lathraea squamaria, Legousia speculum-veneris (data come frequentissima per il Milanese), Leucojum aestivum, Lythrum portula, Milium effusum, Parvotrisetum myrianthum, Poa compres-

sa, Polygonum amphibium (var. terrestris), Ranunculus aquatilis, Sagittaria sagittifolia, Salvia glutinosa, Tordylium maximum, Tri-folium fragiferum, Trifolium hybridum sub-sp. elegans, Trisetum fl avescens (indicata come comunissima per Milano), Typha an-gustifolia, Valeriana dioica, Veronica offi ci-nalis e Veronica polita.

6.3 Gli studi successivi al secondo dopoguerraCome già esposto in precedenza (§ 2.3), nel 1950 viene pubblicata una serie di se-gnalazioni fl oristiche di Giacomini per l’inte-ro territorio lombardo. Tuttavia nessuna di queste ricade propriamente entro i confi ni del Parco; le uniche degna di nota per le im-mediate vicinanze riguardano la presenza di Oplismenus undulatifolius (Ard.) Beauv. “in incolti presso Lambrate [v. Tab. 6.3, n.d.t.], lungo un canale”, e l’esotica Bidens frondo-sa “presso Lambrate lungo i fossi, ancora non frequente”.Confrontando il lavoro della Piazzoli Per-roni sui fontanili della campagna milanese (1956), e tenendo conto delle sole località di riferimento per il territorio considerato (§ 2.3), si rileva la presenza di un certo numero

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di specie ad oggi non più presenti nel Par-co:Aira caryophyllea L. (F.le Sessanta, Milano)Ajuga genevensis L. (F.le Franchetti, Cesa-no Boscone)Azolla caroliniana Will. (F.le a Rozzano; osservata nel ’53 e non più ritrovata dalla stessa autrice)Callitriche palustris L. (F.le Boschetto, Mila-no)Carex fl acca Schreber (F.le Boschetto, Mi-lano)Potamogeton natans L. (F.le Sessanta, Mi-lano)Potamogeton obtusifolius Mert. et Koch (F.le Franchetti, Cesano Boscone; F.le Sessanta, Milano)Rorippa islandica (Oeder) Schino et Thell (canale tra Opera e Pieve Emanuele)Teucrium scordium L. (F.le Sessanta, Mila-no)Utricularia minor L. (dubbia) (F.le Sessanta, Milano)*Crepis foetida L. (F.le Franchetti, Cesano Boscone)*Galium verrucosum Huds. (F.le Franchetti, Cesano Boscone; F.le Sessanta, Milano)*Vicia faba L. (F.le Bonaccina, San Donato

Milanese)Alcune notazioni paiono però fortemente improbabili e forse dovute a errori di deter-minazione (es. Avenella fl exuosa (L.) Parl., Barbarea verna (Mill.) Asch, Calamagrostis arundinacea (L.) Roth, Cerinthe glabra Mill., Chaerophyllum hirsutum L., Cornus mas L., Galium rotundifolium L., Luzula alpino-pilosa (Chaix) Breistr., Ostrya carpinifolia Scop., Potamogeton alpinus Balb.), anche per la frequenza con cui sono riportate e per contro l’assenza di specie comuni simili (es. Carpinus betulus e Cornus sanguinea): queste segnalazioni sono quindi da esclu-dere.Altre notazioni rimangono dubbie, come quelle relative a Viola canina che sarebbero da considerarsi solo se intese per la sotto-specie montana, sebbene dato il numero e la distribuzione delle segnalazioni, non è escluso che questo taxon sia stato confuso con la più frequente congenere V. reichen-bachiana. Parimenti Veronica cymbalaria Bod. potrebbe essere stata scambiata con V. sublobata, comune nei boschetti che co-steggiano i fontanili, ma non indicata dalla Piazzoli Perroni; stesso discorso per Jun-cus effusus, confuso per J. conglomeratus

L. Achillea asplenifolia Vent. è assente in Italia, ma tale binomio veniva utilizzato per indicare una varietà di A. millefolium, dal dubbio valore sistematico.E’, per contro, interessante una serie di notazioni sulla presenza e sulla diffusione di specie ad oggi piuttosto rare, a testimo-niare il mutamento della qualità ambien-tale intercorso negli ultimi cinquant’anni dell’ecosistema fontanile, per la crescente pressione antropica e l’abbandono delle pratiche agricole tradizionali. Relativamente più frequenti risultavano infatti specie qua-li Groenlandia densa, Potamogeton friesii, Potamogeton trichoides, Typha angustifo-lia e Veronica beccalunga. Alcune specie molto rare erano presenti in zone dove oggi non sono più state ritrovate (Bidens cernua, Bidens tripartita, Carex vesicaria e Galium uliginosum). Ranunculus trichophyllus, se-gnalato quasi ovunque, è però l’unico indi-cato tra i ranuncoli acquatici.Passando ai confronti con Tomaselli (1960a), si possono notare solo poche diffe-renze. Si tratta però unicamente di un paio di rilievi fi tosociologici effettuati in “risaie da vicenda” (cioè non stabile) presso la C.na Ghisolfa di Rho; a parte l’assenza delle “in-

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festanti” delle risaie appartenenti ai generi Heteranthera ed Ammania nonché del “riso crodo” (che si evidenzia anche nei rilievi delle risaie del lodigiano, vercellese e nova-rese), le uniche specie ad oggi non ritrovate nel Parco sono Najas gracillima (A.Br.) Ma-gnus ed Echinochloa erecta (Pollacci) Pign.Quest’ultima è pure rilevata sempre da To-maselli (1960b), insieme alla congenere E. phyllopogon (Stapf) Carv.Vasc., nelle mar-cite di “tipo milanese”: per quanto riguarda le specie del genere Echinochloa si veda la scheda relativa a E. crus-galli (§ 7.2).Passando invece alle notazioni su Sagitta-ria latifolia, esotica segnalata da Bracco & Zucchetti (1990) nei fossi a sud di Milano tra i fi umi Lambro Meridionale e Lambro, va detto che il suo areale è oggi da estendere ad ovest fi no alla campagna tra Vernate e Casorate Primo (PV), circa 14 km aldilà del Lambro Meridionale, mentre a nord fi no a Quintosole, alla periferia sud di Milano (si veda la scheda specifi ca dove è riportata la distribuzione per il Parco, § 7.2); ad est invece non risulta oltrepassare il Lambro, almeno per quanto riguarda il territorio del Parco.Infi ne, in merito agli studi vegetazionali sui

fontanili lombardi di Rinaldi (1992), oltre quanto sarà ripreso nel § 6.4, si riporta il dato relativo alla presenza di Myriophyllum verticillatum L. in una roggia presso C.na Besozza di Liscate, anche se in territorio co-munale di Comazzo, poco fuori o al confi ne del Parco; la specie non è stata per contro da noi rilevata all’interno del Parco.

6.4 Gli studi su alcune aree di interesse del ParcoSpostando l’ottica del confronto dai singoli lavori, si prendono ora in considerazione materiali bibliografi ci diversi, aventi per oggetto la fl ora e la vegetazione di alcune aree di particolare interesse nel Parco: Bo-scoincittà (Milano), Parco delle Cave (Mila-no), Bosco di Riazzolo (Albairate, Cisliano) Bosco dell’Eremo (Corbetta) e dintorni (Vit-tuone), Bosco di Cusago (Cusago), Bosco Italtel (Cornaredo), Riserva Naturale Sor-genti della Muzzetta (Pantigliate, Rodano, Settala), Carengione (Peschiera Borromeo) e Fontanile Rile (Settala).

BOSCOINCITTÀ E DINTORNI (TRENNO E FIGINO, MI-LANO)Per quanto riguarda i lavori di Frattini

(1984a, b, c) su Boscoincittà e l’adiacente campagna di Trenno e Figino, vi sono poche considerazioni da riportare, per una sostan-ziale uniformità con la situazione attuale. Notazioni riferibili alla zona vengono pure dalle segnalazioni fl oristiche su Milano di Frattini (1993) e dal lavoro di Banfi & Ga-lasso (1998). Tra le specie non ritrovate o sfuggite all’osservazione ad oggi in tutto il Parco Agricolo Sud Milano, si segnalano:Campanula rapunculoides L. (Figino, lungo un fontanile)Cardamine fl exuosa With. (Trenno, fontani-li)Carex fl acca Schreber (Trenno, ai bordi del-le risaie)Genista tinctoria L. (Trenno, ai bordi delle risaie)Nasturtium microphyllum (Boenn.) Rchb. (Trenno, roggia)Papaver argemone L. (Figino, campo di se-gale)Solidago canadensis L. (Trenno, prati umi-di)*Bunias erucago L. (Trenno, prati)*Calendula offi cinalis L. (Trenno, zona agri-cola)*Catalpa bignonioides Walt. (Parco Bo-

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scoincittà)*Endymion non-scriptum (L.) Garcke (Figi-no, lungo un fontanile)*Secale cereale L. (Figino, lungo un fonta-nile)Non è stato inoltre ritrovato *Ornithogalum gussonei L. (Frattini 1984b, 1993), che però Banfi & Galasso ritengono di escludere dal-le specie della fl ora di Milano. Tra le specie di un certo interesse o rare per il Parco, componenti della fl ora stabile non ritrovate o sfuggite all’osservazione ad oggi per il Boscoincittà, si evidenziano inoltre: Althea offi cinalis, Calamagrostis epigejos, Carex pendula, Convallaria majalis, Crepis vesicaria subsp. vesicaria, Juncus infl exus, Lamiastrum galeobdolon subsp. fl avidum, Potamogeton trichoides, Ranunculus tri-chophyllus, Salix eleagnos, Salvia glutino-sa. Viola suavis (Frattini, 1984a, b, c; 1993) non risulta invece presente anche secondo Banfi & Galasso (op. cit.), a seguito di spe-cifi ci sopralluoghi che rimandano alla sola V. odorata.Per contro tra le specie di particolare inte-resse non sono state segnalate in prece-denza per l’area, escludendo Callitriche stagnalis e Veronica beccalunga segnalate

dalla Piazzoli Perroni (op. cit.) per i dintorni, Dryopteris carthusiana e Geranium rober-tianum.

PARCO DELLE CAVE

Con riferimento alle notazioni di Gabriele Galasso chiaramente riferibili al Parco del-le Cave nello studio sulla fl ora di Baggio (1991) e a quelle successive in Banfi & Ga-lasso (op. cit.), sono indicate alcune specie che potrebbero essere sfuggite all’osser-vazione più recente. Tra quelle da noi non segnalate anche per altre stazioni del Parco si riportano:Carex fl acca SchreberSolidago canadensis L.Verbascum nigrum L.*Borago offi cinalis L.*Clerodendron trichotomum Thunb.*Lagenaria siceraria (Molinia) Standol.*Narcissus x incomparabilis Miller*Trifolium resupinatum L. Altre specie sfuggite all’osservazione ri-sultano invece piuttosto rare per il Parco: Alopecurus myosuroides, Carex otrubae, Mentha longifolia e Odontites rubra.Tra le specie di un certo interesse non ri-sultano per contro segnalate in precedenza

per l’area Dryopteris carthusiana e Malus sylvestris (in precedenza forse identifi cato come Malus domestica).

BOSCHI DI RIAZZOLO E DELL’EREMO

Per quanto riguarda i lavori sul bosco di Riazzolo e sul vicino bosco dell’Eremo (Za-vagno, 1994; Gaiara, 1995/1996; Zavagno & Gaiara, 1997) non si evidenziano specie ulteriori a quelle da noi rinvenute nell’area e nell’intero Parco, ad eccezione di Aconitum vulparia Rchb., osservata nel bosco di Riaz-zolo (Zavagno, 1994) e non ritrovata.Premettendo che i lavori sopra menzionati sono di carattere vegetazionale, citiamo co-munque alcune tra le specie più interessanti da noi censite nell’area e che non risultano segnalate in precedenza: Carex pallescens, C. umbrosa e Dryopteris carthusiana.

BOSCHI DI CUSAGO E DINTORNI

Studi fi tosociologici su questo interessantis-simo biotopo, lembo relitto di una più estesa foresta planiziale, sono stati fatti dapprima nel 1981 (Corbetta & Zanotti Censoni) e successivamente a metà degli anni ’90 (Gaiara, op. cit; Zavagno & Gaiara, op. cit). Le uniche specie elencate attualmente non

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presenti del Parco sono:Gagea villosa (Bieb.) DubyLathrea clandestina L. Questa interessante pianta parassita è sta-ta probabilmente confusa con L. squamaria da Corbetta e Zanotti Censoni; anche que-st’ultima non è stata comunque osservata in seguito, sebbene sia stata rinvenuta nelle vicinanze del Bosco di Cusago (F.le Gado-la). Non sono stati ritrovati alcuni arbusti di un certo interesse, come Viburnum lantana, Rhamnus catharticus, Malus sylvestris; Prunus padus è stato probabilmente con-fuso con P. serotina, in quanto sebbene quest’ultimo non segnalato, da noi è stato rinvenuto in abbondanza.Da nostri sopralluoghi risultano per contro presenti le seguenti rare specie non segna-late in precedenza: Galanthus nivalis, Luzu-la multifl ora, Mercurialis perennis e Viola riviniana.Alla periferia sud-ovest di Cornaredo si tro-va il bosco detto “dell’Italtel”; per confronto si nota solo di non aver ritrovato Dryopteris carthusiana e Stellaria neglecta.Potrebbero essere inoltre sfuggite all’osser-vazione alcune specie abbastanza rare e

segnalate nei lavori sopra citati per alcune formazioni boscate minori: presso la C.na Molinello a Cusago (Mercurialis perennis) e presso la C.na Magna a Sedriano (Stellaria neglecta e Salvia glutinosa).

CARENGIONE

Rispetto agli studi effettuati in preceden-za sull’area del Carengione (Ricotti, 2000) non sono state ritrovate alcune specie che risultano non presenti anche nel resto del Parco: *Allium paniculatum L.*Chenopodium urbicum L.*Chenopodium fi licifolium L.Diffi cilmente riferibili al territorio del Parco, vista la rarità o la distribuzione nel Nord Italia (Pignatti, 1982), sono a nostro parere Hypericum hirsutum L. e Lythrum virgatum L., segnalate per l’area in oggetto.Sono inoltre elencate alcune specie rare per il Parco: Arctium lappa (forse confusa con A. minus in quanto quest’ultima non ri-sulta segnalata), Aethusa cynapium, Bidens tripartita, Agropyron intermedium, Primula vulgaris (ritrovata solo presso una lapide presente nell’area, per cui non si è ritenuto opportuno segnalarla in quanto non è certo

l’indigenato degli esemplari osservati), Ru-mex pulcher, Setaria italica (forse confusa con S. viridis subsp. pycnocoma).Nell’elenco fl oristico riportato nella pubblica-zione divulgativa sull’area (Ricotti, Scelsi & Andreis, 2003) e rivisto anche alla luce dei dati fi no ad allora disponibili del presente censimento fl oristico del Parco, è riportata Cardamine fl exuosa With.; tale segnala-zione è stata in seguito riveduta e il taxon ricondotto a forma di C. hirsuta (v. scheda relativa, §. 7.2).Tra le specie rare rilevate e non citate in pre-cedenza ricordiamo Orobanche hederae.

RISERVA NATURALE SORGENTI DELLA MUZZETTA

I primi dati pubblicati per l’area sono desu-mibili da rilievi fi tosociologici effettuati su due fontanili dell’area (Rinaldi, 1992); la notazione di maggiore rilievo nel confronto effettuato riguarda la presenza di Callitriche palustris L., da noi non osservata peraltro in tutto il Parco; per il resto non vi sono so-stanziali differenze nel rinvenimento di spe-cie rare. Di particolare interesse risulta uno studio sulla Riserva (Andreis, 1993), rispetto al

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quale si evidenziano diverse specie che non sono state più ritrovate, anche in altre zone del Parco. Tra queste alcune erano segna-late per tratti residui di Molinieto in avanzata fase di colonizzazione da parte dell’Alneta, tra le teste dei fontanili Molino e Vallazza: Carex fl ava L.Carex panicea L.Carex stellulata Good.Carex tumidicarpa Anderss.Potentilla erecta (L.) RauscherSelinum carvifolia (L.) L. Succisa pratensis MoenchVista la superfi cie piuttosto ridotta della lo-calità indicata, appare diffi cile che queste specie possano essere sfuggite alla nostra osservazione; più probabile l’ipotesi che l’evoluzione della formazione boschiva ab-bia provocato la locale estinzione di queste specie legate ad ambienti con una maggio-re disponibilità di luce. Per lo stesso punto erano pure state indicate Luzula multifl ora e Holoschoenus cf. australis, pure non ritro-vate. Per Galium aristatum L., indicato in-sieme alle altre appena citate, si ritiene che si trattasse di Galium uliginosum, ritrovato da noi tra le due teste di fontanile.Sono segnalati ancora in altri ambienti della

Riserva:Teucrium scordium L. (incolti umidi)Serratula tintoria L. (incolti umidi, luoghi umidi e ombrosi)Juncus subnodulosus Schrank (incolti umidi)Zannichellia palustris subsp. polycarpa (te-ste di fontanile)Sono inoltre indicate alcune specie rare non ritrovate o che potrebbero essere sfuggite all’osservazione: Carex otrubae (incolti umi-di), Carex riparia (sponde), Cephalanthera longifolia (saliceti), Narcissus pöeticus (luo-ghi umidi e ombrosi, margini dei boschi), Potamogeton lucens (raccolte d’acqua temporanee), Salix eleagnos (saliceti). Al-tre specie rilevate per confronto, piuttosto rare, sono tutt’oggi presenti poco oltre i confi ni della Riserva e della relativa area di rispetto, probabilmente in zone comunque incluse nella ricerca effettuata (Cardamine hayneana, Geranium robertianum, Pulicaria dysenterica e Valeriana dioica).Tra le specie che invece non risultano se-gnalate in passato sono meritevoli di esse-re citate per la loro rarità: Carex umbrosa, Eleocharis palustris, Euphorbia dulcis, Ga-lium uliginosum, Potamogeton trichoides,

Samolus valerandii e Ulmus laevis.Infi ne ricordiamo alcune notazioni relative all’area presenti in altri lavori (Gomarasca, 2002). Per quanto riguarda le considera-zioni in merito alla stazione di Utricularia vulgaris L. si veda quanto detto nella parte introduttiva del § 5.8; Viburnum lantana, in-dicato presso il fontanile Boscana di Settala non è stato ritrovato e forse è da riferirsi ad un’errata annotazione di V. opulus.

FONTANILE RILE

Con riferimento ai lavori di Rinaldi (1992) e Gomarasca (2002), in cui si trovano rilievi vegetazionali e notazioni fl oristiche per il fontanile in oggetto, non sono state ritrovate alcune specie più o meno rare per il Parco, specialmente nelle porzioni orientali: Carex riparia, Galium elongatum e Viola riviniana. Alcune indicazioni date in corso di reda-zione (Barboni, in verbis), che non è stato possibile verifi care, segnalano inoltre la presenza di Erythronium dens-canis e Utri-cularia vulgaris agg. Per contro sono state da noi segnalate per la prima volta alcune specie più o meno rare nel Parco: Euphor-bia dulcis, Valeriana dioica e Vicia sepium.

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6.5 Gli studi più recentiNon vi sono notazioni particolari da fare sul-le specie elencate nei rilievi fi tosociologici sui fontanili dell’ovest Milanese (Zavagno & Marchetti, 1996), in quanto non si evidenzia-no sostanziali differenze riguardo a quanto da noi rinvenuto per l’area relativa allo stu-dio citato (area delimitata a nord dalla SS 11 Milano-Torino; ad est dall’asse stradale Bareggio-Cusago-Trezzano sul Naviglio; a sud e ad ovest dal Naviglio Grande). Il lavoro di Banfi & Galasso (1998), pur incentrato sulla fl ora di Milano, risulta ric-chissimo di spunti, riferimenti bibliografi ci e segnalazioni; per confronto si riportano qui solo i taxa da noi non rinvenuti in tutto il ter-ritorio indagato e indicati per luoghi inclusi nel Parco (o probabilmente tali): Camelina sativa (L.) Crantz. (tutte le peri-ferie)Carex fl acca Schreber (Assiano, sentiero lungo un canale)Chenopodium opulifolium Schrank (Mug-giano, fontanile)Cyperus serotinus Rottb. (Comune di Se-grate, Idroscalo riva nord-occidentale) Gagea lutea (L.) Ker. Gawl. (Comune di Cornaredo)

Gagea villosa (Bieb.) Duby (Comune di Cornaredo)Galium album Mill. (Ronchetto delle rane, zona agricola)*Fragaria ananassa Duchesse (Via S. Arial-do 129, impianto presso la roggia Vettab-bia)*Tradescantia virginiana L. (roggia presso C.na Ronchettone)In particolare, le stazioni delle due specie del genere Gagea sono state da noi ispezionate accompagnati dal loro scopritore (Nania A.), senza però portare al loro ritrovamento. Allo stato attuale delle conoscenze, entrambe le specie sembrano quindi scomparse.Rimangono di non certa collocazione, al limite dei confi ni del Parco, le notazioni ri-guardanti:Asclepias syriaca L. (alzaia Naviglio Pave-se, presso l’incrocio con via Boffalora)Carduus acanthoides L. (Via A. Danusso, lungo la roggia Desa)Eragrostis diffusa Burkley (via L.C. Silla)Najas gracillima (A.Br.) Magnus (Vie A. Da-nusso e G. De Finetti, roggia Desa)*Lagenaria siceraria (Molinia) Standol. (Via A. Danusso, lungo la roggia Desa)In merito alla presenza di Parthenocissus

inserta (Kerner) Fritsch, si vedano le note tassonomiche nella scheda di P. quinquefo-lia (§ 7.2).Si riportano inoltre alcune segnalazione di taxa rari nel Parco e da noi non riscontrati in queste località: Carex riparia (Via Manduria, lungo una roggia), Calamagrostis epigejos (F. Lambro Meridionale, tra via Gratosoglio e via Rozzano), Centaurea cyanus (Via Chiesa Rossa, presso il distributore di GPL), Fragaria moschata (Idroscalo, nel comune di Segrate), Glyceria fl uitans (tutte le zone agricole della periferia), Narcissus poëticus (Ronchetto delle Rane), Ranunculus tri-chophyllus (Assiano, Ronchetto delle Rane, Ronchetto sul Naviglio), Raphanus raphani-strum subsp. raphanistrum (tutta la città).Per quanto riguarda i lavori sui fontanili del Parco (Gomarasca & Pirovano, 2000 e 2002), si considerano solo le notazioni riferi-te alla seconda fase, in quanto specifi co og-getto di ricerca fl oristica e vegetazionale. A tale fase ha collaborato uno dei due scriventi (Rovelli P.). Le notazioni effettuate risultano nella sostanza corrispondenti a quanto da noi osservato. Oltre alle segnalazioni sopra riportate relative ai fontanili presso la Riser-va Sorgenti della Muzzetta, sono qui riporta-

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te solo un paio di specie da noi non rilevate in tutto il Parco: Juncus conglomeratus L. (F.le di C.na Cro-sina a Pantigliate, F.le Paù a Rosate)Agrostis gigantea Roth (F.le di C.na Crosi-na)Le frequenti segnalazioni di Arctium lappa L. sono con ogni probabilità da attribuirsi alla più comune A. minus, che viceversa non è citata nel lavoro in oggetto. Stesso dicasi per Carex rostrata rispetto a C. acutiformis.Non sono state infi ne ritrovate o potrebbero essere sfuggite alle ricognizioni nei fonta-nili citati o nei loro dintorni, alcune specie rare per il Parco, quali: Ceratophyllum su-bmersum (F.le Saretta a Vittuone), Cruciata glabra (F.le Paù), Dryopteris carthusiana (F.le Borretta a Corbetta), Ranunculus tri-chophyllus (F.le di C.na Crosina, F.le Sa-retta), Sambucus ebulus (F.le Raffaello a Vignate), Stellaria holostea (F.le Lampu-gnano, tra Cusago e Trezzano sul Naviglio), Symphytum bulbosum (F.le Lampugnano) e Torilis japonica (F.le Paù).Lo studio che apporta i più recenti riferimen-ti in ambito fl oristico-vegetazionale è quel-lo di Chincarini (2003/2004). Sulla base di alcune indicazioni fornite dall’autrice stessa

durante la fase di raccolta dati, risulta una generale concordanza con quanto da noi osservato; viene però segnalata la presen-za di Impatiens parvifl ora DC. (specie man-cante dal nostro elenco fl oristico) nei pressi di Mirazzano di Peschiera Borromeo, da noi in seguito non più ritrovata.

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7- Schede delle specie

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7 - SCHEDE DELLE SPECIE

7.1 Interpretazione delle schedeLe informazioni raccolte in campo, a cui sono state aggiunte informazioni generali, sono state organizzate in schede, una per ciascuna specie cartografata (Cap. 4). A ti-tolo d’esempio è riportata la scheda di Leu-cojum aestivum.

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Le informazioni riportate sono le seguenti:1. Binomio scientifi co della specie. La nomenclatura seguita è in massima parte quella riportata in Flora d’Italia (Pignatti, 1982).2. Nome comune in italiano. La maggior parte dei nomi comuni è stata desunta da Flora d’Italia (Pignatti, 1982), occasional-mente anche da Flora Alpina (Aeschimann & al., 2004).3. Appartenenza alle “Liste” del Parco (§ 4.2). ☺ ☺ specie inclusa nella Lista Oro; ☺. specie della Lista Rossa; . specie della Lista Nera; specie della Lista Grigia.4. Presenza di un contributo fotografi co per la specie.5. Mappa di distribuzione della specie nei 36 quadranti del PASM (Cap. 3). Se la specie è presente almeno con una se-gnalazione è riportato un quadratino blu nel corrispettivo quadrante. 6. Famiglia sistematica di appartenenza della specie. Principalmente tratta da Flora Helvetica (Lauber & Wagner, 1998).7. Forma biologica e di crescita. La forma biologica è stata ricavata da Flora Helvetica (Lauber & Wagner, 1998), mentre la forma

di crescita da Flora d’Italia (Pignatti, 1982); per alcune specie sono state modifi cate le informazioni bibliografi che sulla base di os-servazioni personali. 8. Sporifi cazione/Fioritura. Intervallo in mesi del periodo di sporifi cazione (Felci e affi ni) e fi oritura (Angiosperme). Il dato è stato desunto principalmente da Flora Hel-vetica (Lauber & Wagner, 1998); per alcune specie il dato è stato rettifi cato sulla base di osservazioni originali.9. Ecologia della specie. Sono riporta-ti i valori di sei indici ecologici di Landolt (1977), che esprimono sinteticamente le caratteristiche ecologiche di una specie. I valori sono stati desunti principalmente da Flora Helvetica (Lauber & Wagner, 1998); per alcune specie sono stati derivati da Flora Alpina (Aeschimann & al., 2004), da consultazione di materiale bibliografi co (es. Andreis & Levy, 1988) oppure desunti da osservazioni personali. Lo schema allegato riassume il signifi cato attribuito a ciascun valore della scala ordinale in cui gli indici sono suddivisi.

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7- Schede delle specie

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Valori1 2 3 4 5

U umidità del suolo

molto secco secco da moderatam. secco a umido umido molto umido

R reazione del suolo (pH)

molto acido (pH 3-4.5)

acido (pH 3.5-5.5)

poco acido (pH 4.5-7.0)

da acido a basico (pH 5.5-8) neutro-basico (pH>6.5)

N nutrienti nel suolo

molto povero (oligo-trofi co) povero da moderatam.

povero a ricco ricco molto ricco (eutrofi co)

L luminosità delsito

molto ombreggiato ombreggiato in penombra luminoso molto luminoso

T temperatura della stazione

zona alpina zona subalpina zona montana zona collinare-plani-ziale (submontana)

zona (sub-) mediterra-nea

C continentalità della stazione

clima oceanico clima suboceanico clima intermedio clima subcontinen-tale clima continentale

Il simbolo “x” indica che la specie presenta una grande ampiezza per l’indice ecologi-co considerato. Per alcune esotiche non è stato possibile determinare valori per alcuni indici: in questo caso è riportato il simbolo “-”. Nel caso di più entità tassonomiche con-siderate nella stessa scheda, i valori pre-sentati per gli indici ecologici si riferiscono al taxon più diffuso o a quello di cui sono riportati i valori in Flora Helvetica (Lauber & Wagner, 1998).10. Corologia. Corotipo semplifi cato di ap-partenenza, modifi cato da Flora Helvetica (Lauber & Wagner, 1998). Le specie ibrido-

gene, orticole o selezionate dall’uomo sono riportate come “hort.”. 11. Autoctonia. Grado di autoctonia della specie, principalmente ricavato da Ban-fi & Galasso (1998) e da Maniero (2000). Per le specie autoctone è riportato “sì”. Le esotiche (“no”) sono state suddivise in neofi te (“post”: introdotte dopo la scoperta dell’America) e archeofi te (“pre”: introdot-te presumibilmente prima della scoperta dell’America oppure, nel caso di mancanza di informazioni pertinenti, presenti in aree limitrofe a quella di studio); nei casi dubbi circa l’epoca di introduzione è stato riporta-

to il simbolo “?”.12. Frequenza in Pianura Padana. Dato ri-cavato dalla Flora d’Italia (Pignatti, 1982). Se non indicata direttamente o indirettamente (p.es. Italia settentrionale) in quest’opera, la specie è stata considerata come “assente”; nel caso di specie presente prevalentemen-te in coltivazione, è stato riportato il termine “coltivata”. Il rango “comunissima” (CC) è stato ridotto a “comune”.13. Protezione. Le specie, la cui raccolta è regolata dalla Legge Regionale 10/2008 “Disposizioni per la tutela e la conservazio-ne della piccola fauna, della fl ora e della ve-

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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getazione spontanea”, sono indicate come “lr10/2008”; nel caso di specie offi cinali, di cui l’anzidetta legge richiama l’elenco inseri-to nel Regio Decreto 772/32, viene riportata l’abbreviazione “lr10/2008. È inoltre riporta-to il livello di protezione della specie secon-do le liste Rosse regionali delle piante d’Ita-lia (Conti & al., 1997), abbreviato con la si-gla “rlR”, e secondo la lista Rossa nazionale (Conti & al., 1992), con la sigla “rlN”; viene anche riportato il livello di rischio d’estinzio-ne (“cr”: critically endangered; “en”: endan-gered; “vu”: vulnerable; “lr”: low risk).14. Note tassonomiche. Indicazioni sui taxa ricompresi nella specie cartografata e precisazioni tassonomiche su specie affi ni. Le informazioni biometriche originali, relati-ve alla dimensione dei granuli di polline e degli stomi delle foglie, si riferiscono sem-pre a materiale fresco, posto su un vetrino montato soltanto con acqua (le misurazioni sono state effettuate nell’arco di alcuni mi-nuti). Le note tassonomiche sono state ri-portate unicamente per alcune specie.15. Distribuzione. Grado di distribuzione della specie nel Parco, basato sul numero di quadranti in cui sono state rilevate (molto rare: 1 solo quadrante; rare: 2-5 quadranti;

diffuse: 6-13; frequenti: 14-27; molto fre-quenti: 28-36). Sono inoltre riportate infor-mazioni relative ai siti in cui è stata osserva-ta la specie (p.es. comuni amministrativi e consistenza delle popolazioni).16. Habitat. Indicazioni sul tipo di ambiente e sulle condizioni ecologiche in cui è stata osservata la specie nel Parco. 17. Misure di protezione/contenimento. Informazioni di tipo gestionale, in relazio-ne alle località e agli ambienti in cui è stata rinvenuta la specie (osservazioni principal-mente riportate per le specie accluse nelle quattro “Liste” del Parco, v. § 4.2).

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7- Schede delle specie

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7.2 Schede

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7- Schede delle specie

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Famiglia: Adiantaceae

Forma biologica: H rept

Sporificazione: VI-IX

Ecologia:

U R N L T C 4 5 2 3 4 1

Corologia: Cosmopolita

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: rlR(lr)

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7- Schede delle specie

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Famiglia: Alismataceae

Forma biologica: G rad

Fioritura: VI-VIII

Ecologia:

U R N L T C 5 4 3 4 5 3

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008; rlL(cr)

Famiglia: Alismataceae

Forma biologica: G rad

Fioritura: VI-VIII

Ecologia:

U R N L T C 5 4 3 4 4 3

Corologia: Cosmopolita

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008; rlL(en)

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Molto frequente. L’Amaranto livido è presente in 32 quadranti, equamente distribuiti in tutto il territorio del Parco. Localmente si presenta in abbondanza.

Habitat: L’Amaranto livido presenta un’ecologia simile all’Amaranto prostrato e spesso si rinviene assieme. Tuttavia r ispetto a questa specie è meno marcatamente sinantropica, infestando più spesso i coltivi e i prati. Si rinviene anche ai margini di aree boscate.

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7- Schede delle specie

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Famiglia: Alismataceae

Forma biologica: G rad

Fioritura: VI-VIII

Ecologia:

U R N L T C 5 4 3 4 4 3

Corologia: Cosmopolita

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008; rlL(en)

Famiglia: Ranunculaceae

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: IV

Ecologia:

U R N L T C 3 3 3 2 4 2

Corologia: Euro-Caucasica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: -

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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Arctium lappa L. Bardana maggiore

Famiglia: Asteraceae

Forma biologica: H scap

Fioritura: VII-IX

Ecologia:

U R N L T C 3 3 5 3 4 4

Corologia: Euro-asiatica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008off.

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7- Schede delle specie

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Artemisia absinthium L. Assenzio vero

Famiglia: Asteraceae

Forma biologica: C suff

Fioritura: VII-VIII

Ecologia:

U R N L T C 2 4 4 4 4 4

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: no (pre)

Frequenza in Pianura Padana: assente

Protezione: lr10/2008off.

Artemisia vulgaris L. Assenzio selvatico

Famiglia: Asteraceae

Forma biologica: H scap

Fioritura: VII-IX

Ecologia:

U R N L T C 3 3 4 4 4 4

Corologia: Circumboreale

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: lr10/2008off.

Distribuzione: Rara. L’Assenzio vero è presente solo in 2 quadranti del Parco. La specie è statarinvenuta in pochi esemplari nei comuni di Milano e Peschiera Borromeo.

Habitat: L’Assenzio vero cresce su suoli aridi e ben soleggiati, ai margini di una cava (Milano) enei pressi di orti lungo il Lambro. Nel Parco la presenza di questa specie è probabilmente legata avecchie coltivazioni.

Distribuzione: Frequente. L’Assenzio annuale è presente in 18 quadranti del Parco. Ladistribuzione di questa specie è curiosa, in quanto sembra legata alla periferia della metropolimilanese (soprattutto nel settore occidentale del Parco). La specie appare attualmente in rapidaespansione.

Habitat: L’Assenzio annuale sembra crescere in situazioni di elevato degrado, come incolti emacerie. Predilige comunque terreni ben drenati e posizioni ben soleggiate.

Misure di contenimento: Pur non costituendo un potenziale pericolo per gli elementi floristico-vegetazionali di pregio presenti nel Parco, l’Assenzio annuale è incluso nella Lista Grigia in quantoappartiene ad un genere di allergofite.

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Asarum europaeum L. Baccaro comune J

Famiglia: Aristolochiaceae

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: IV-V

Ecologia:

U R N L T C 3 4 3 2 4 2

Corologia: Euro-Siberiana

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008; rlR(en)

Distribuzione: Frequente. La Canna domestica è presente in 27 quadranti del Parco,omogeneamente distribuiti nel territorio. Questa pianta si rinviene in folte colonie di individui, madi rado su ampie superfici.

Habitat: La Canna domestica è legata alla presenza di suoli umidi. In genere, nel Parco crescelungo le sponde dei canali e saltuariamente in incolti umidi. Di frequente sembra che la suapresenza sia dovuta a residui di coltivazione di questa pianta e quindi all’azione diretta dell’uomo.

Misure di contenimento: Allo stato attuale, la pianta non si mostra invadente nel territorio delParco. Tuttavia considerando le sue potenzialità, sembra opportuno un suo inserimento nella ListaGrigia.

Note tassonomiche: I campioni esaminati permettono di accertare la presenza della subsp. italicum Kukkonen & Uotila.

Distribuzione: Raro. Il Baccaro comune è presente in 2 quadranti ubicati nella parte orientale delParco, nei comuni di Rodano e Settala. Si osserva unicamente con popolazioni residuali di modestao modestissima consistenza.

Habitat: La specie è legata a boschi e filari con suoli forestali relitti, umidi e a reazionetendenzialmente neutro-basica (l’influenza sul pH data dalla presenza di carbonato di calcio è verificata per stazioni al di fuori dei confini del Parco).

Misure di protezione: Il Baccaro comune è stato integrato dal PTCP provinciale nella lista dellespecie protette in provincia di Milano. È considerato “minacciato” di estinzione a livello regionale.Data la rarità e il significato relittuale della specie si ritiene doveroso inserirla nella Lista Rossa delParco.

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Raro. L’Astro americano è presente in soli 2 quadranti del Parco, nei comuni diPeschiera Borromeo e Vernate.

Habitat: Allo stato attuale questa specie di Astro esotico sembra essere presente soltanto con pianteprovenienti da residue coltivazioni.

Distribuzione: Diffuso. L’Astro annuale è presente in 8 quadranti. La distribuzione di questa specie è limitata al settore orientale del Parco. La specie appare attualmente in rapida espansione.

Habitat: La specie si rinviene in ambienti disturbati e sinantropici quali cave, margini di strade,incolti e sterrati.

Misure di contenimento: Questa pianta non sembra essere allo stato attuale una seria minaccia alleformazioni vegetazionali di maggior pregio. Tuttavia, trattasi di una specie introdotta relativamente di recente e che andrebbe perciò monitorata nella sua presente fase di espansione. Sulla base di queste considerazioni l’Astro annuale merita l’inclusione nella Lista Grigia.

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Distribuzione: Molto frequente. L’Avena selvatica, assai più diffusa dell’Avena barbata, è presentein 30 quadranti, omogeneamente r ipartiti all’interno del Parco. La specie si rinviene abbastanzaabbondante, ma solo localmente.

Habitat: L’Avena selvatica presenta un’ ecologia simile all’Avena barbata, sebbene sia più tardiva.Si rinviene quindi nei medesimi ambienti della suddetta specie oltre che, talvolta, al margine difilari e siepi, in stazioni soggette a disturbo.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Molto frequente. La Pratolina comune è stata ritrovata in 28 quadranti. La speciesembra quindi omogeneamente distribuita nel territorio del Parco, quantunque procedendo versosud si incontra assai meno di frequente e con popolazioni numericamente scarse.

Habitat: La Pratolina è presente in prevalenza in formazioni erbose stabili, come prati regolarmentesfalciati e soggetti anche a calpestio (di frequente anche sui praterelli degli spartitraffico e dei cimiteri). Mostra un discreto carattere sinantropico.

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Raro. Il Forasacco allungato è esclusivamente presente in 3 quadranti del Parco, alla periferia nord-ovest di Milano e nel comune di Rho. Si rinviene in genere in gruppi di numerosiesemplari. Forse in espansione.

Habitat: Il Forasacco allungato cresce lungo le sponde dei canali, in particolare in stazioni calde e parzialmente soleggiate, dove non giunge l’influenza dell’acqua.

Distribuzione: Molto frequente. Il Forasacco peloso è presente in tutto il territorio del Parco, ad eccezione del quadrante 05211. Si rinviene sempre in popolazioni composte da numerosissimiindividui.

Habitat: Il Forasacco peloso sembra non avere peculiari esigenze ecologiche. Si rinviene comunque in modo abbondante in situazioni degradate, come incolti di varia natura (margini stradali, campi abbandonati, ex-cave, ecc.), formazioni erbose non regolarmente sfalciate (sponde dei canali, sentieri campestri, ecc.), coltivi (soprattutto di cereali autunno-vernini) e formazioniboschive degradate.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Molto raro. Il Forasacco maggiore è presente in un unico quadrante del Parco, nelterritorio comunale di Opera. Nell’unica stazione rilevata la popolazione r isulta ridottissima.

Habitat: La specie è stata rilevata all’interno di un’Alneta, formazione boschiva che si sviluppa susuoli più o meno intrisi d’acqua; tuttavia, nel sito rilevato il suolo non presenta ristagni d’acqua superficiale.

Misure di protezione: Poiché la specie è stata rilevata all’interno di una zona protetta, non si ritengono opportune altre misure di tutela se non quella del periodico monitoraggio; da valutare, alla luce della effettiva distribuzione nella pianura lombarda, la riproduzione ex-situ degli esemplaripresenti nel Parco.

Distribuzione: Frequente. Il Forasacco purgativo è stato ritrovato in 21 quadranti, distribuiti in tutto il territorio del Parco. La specie appare attualmente in rapida espansione e localmente si presenta in popolazioni con numerosi individui.

Habitat: Il Forasacco purgativo, introdotto come pianta foraggiera, si rinviene su suoli asciutti in siti soleggiati. Nel Parco si rinviene frequentemente nelle formazioni erbose lungo i margini dei campi e delle strade campestri. Non sembra attualmente entrare nella composizione dei prati stabili.

Misure di contenimento: Questa pianta esotica sembra essere in rapida e costante espansione nel territorio. Trattandosi di una pianta perenne con buone capacità invasive, sembra opportunomonitorarne la diffusione per accertare che la sua presenza rimanga limitata a formazioni erbacee di scarso valore naturalistico.

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Bryonia dioica Jacq. Brionia comune, Vite bianca

Famiglia: Cucurbitaceae

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: VI-VII

Ecologia:

U R N L T C 3 4 4 4 5 2

Corologia: Mediterranea

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: lr10/2008off.

Butomus umbellatus L. Giunco fiorito

Famiglia: Butomaceae

Forma biologica: G rad

Fioritura: VI-VII

Ecologia:

U R N L T C 5 3 4 3 4 3

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008; rlR(vu)

Distribuzione: Frequente. La Buddleja è stata ritrovata in 16 quadranti, in particolare nella porzione settentrionale del Parco. Saltuariamente in folte colonie.

Habitat: La Buddleja è una pianta che predilige suoli asciutti e posizioni soleggiate. Queste condizioni si ritrovano nel Parco di rado e soprattutto in aree degradate. Perciò questo arbusto siincontra in cave, margini stradali e sponde di corpi idrici ( lontano dall’acqua). Spesso è coltivata a scopo ornamentale.

Misure di contenimento: Occorre monitorare e controllare la diffusione di questo arbusto per le sue notevole capacità invasive. Date comunque le sue esigenze ecologiche, sembra che nel Parcoquesta specie non possa divenire una temibile infestante, almeno nelle vegetazioni naturalisticamente pregiate.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Diffusa. La Cannella delle paludi è presente in 6 quadranti del Parco, sparsi nelterritorio indagato. La specie compare in genere in popolazioni di densi individui.

Habitat: La Cannella delle Paludi è una pianta legata a suoli umidi. Cresce infatti lungo gli argini di piccoli canali e rogge o in zone umide, sempre in prossimità dell’acqua.

Distribuzione: Molto raro. Questa specie allo stato spontaneo è stata rinvenuta in un solo quadrante, nel territorio comunale di Bareggio.

Habitat: Nel Parco il Fiorrancio selvatico, pianta di ambienti caldi e asciutti, è probabilmente sfuggito alla coltivazione. Cresce lungo lo sterrato dello Scolmatore di Nord-Ovest.

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Note tassonomiche: La Gamberaja maggiore si riconosce per le foglie a lembo subcircolare e per igranuli di polline di forma sferica.

Distribuzione: Diffusa. La Gamberaja maggiore è stata ritrovata in 13 quadranti del Parco. Sipresenta di regola in popolazioni numerose.

Habitat: Questa specie di Gamberaja è legata a condizioni di luminosità variabile in acque mediamente limpide e in grado di tollerare un certo grado di inquinamento organico. Cresce inpresenza di acque a corrente variabile da moderata fino a stagnante.

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7- Schede delle specie

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Caltha palustris L. Calta palustre

Famiglia: Ranunculaceae

Forma biologica: H ros

Fioritura: III-V

Ecologia:

U R N L T C 5 3 3 3 3 3

Corologia: Circumboreale

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008

Campanula rapunculus L. Raponzolo, Campanula commestibile

Famiglia: Campanulaceae

Forma biologica: H scap

Fioritura: V-VII

Ecologia:

U R N L T C 2 3 3 3 4 4

Corologia: Paleotemperata

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: -

Campanula trachelium L. Campanula selvatica

Famiglia: Campanulaceae

Forma biologica: H scap

Fioritura: VII-IX

Ecologia:

U R N L T C 3 3 3 2 4 3

Corologia: Paleotemperata

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: -

Distribuzione: Molto frequente. Il Vilucchione è presente in tutti i quadranti del Parco. Si rinvienein genere in dense popolazioni.

Habitat: Il Vilucchione è una infestante lianosa che spesso forma dense matasse di fusti e foglieche si stringono attorno a piante o ad altri elementi di sostegno. Si rinviene in particolare su suoliumidi e tollera anche un discreto ombreggiamento. Nella porzione meridionale del Parco si rinvienesoprattutto lungo le sponde dei corsi d’acqua, mentre altrove si rinviene maggiormente in incolti,siepi e arbusteti degradati. Talvolta si rinviene come infestante delle colture, in particolare di Mais.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Molto frequente. La Carice tagliente è presente in 34 quadranti, non essendo statorinvenuta in due quadranti della parte nord-occidentale del Parco. È la specie di Carice piùfrequente e abbondante del Parco.

Habitat: La Carice tagliente è una specie che predilige suoli intrisi d’acqua. Cresce quindipreferenzialmente lungo le sponde dei canali, sia sulle rive erbose, sia anche parzialmente immersanell’alveo. Si rinviene in zone umide e pure in formazioni boschive igrofile, tollerando inquest'ultimo caso anche un discreto ombreggiamento.

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Distribuzione: Frequente. La Carice brizolina è stata rinvenuta in 27 quadranti, con alcune lacuneconcentrate soprattutto nella parte orientale. La pianta si rinviene, in particolare nella porzionenord-occidentale del Parco, in popolazioni decisamente consistenti.

Habitat: La Carice brizolina è una pianta in prevalenza legata al sottobosco, su suolimoderatamente acidi e a granulometria fine (e dunque con drenaggio rallentato). Nel Parco siincontra in alcuni boschi, in particolare nei Robinieti, dove nel sottobosco vi è una buonadisponibilità di luce. Si rinviene anche lungo le sponde dei canali, con minor frequenza se privi difascia boscata (è questo l’ambiente prevalente in cui è presente nella parte meridionale).

Misure di protezione: Questa specie di Carice è considerata una pianta rara e vulnerabile a livelloregionale. Tuttavia, le popolazioni del Parco non sembrano soggette a fattori di stress e si mostranoalquanto vitali (dicasi altrettanto per aree limitrofe). Non si crede quindi di inserire questa specienella Lista Rossa del Parco.

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7- Schede delle specie

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Carex elata All. Carice elevata

Famiglia: Cyperaceae

Forma biologica: H caesp

Fioritura: V

Ecologia:

U R N L T C 5 3 3 4 4 2

Corologia: Euro-Caucasica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: -

Distribuzione: Molto frequente. La Carice villosa è presente in 34 quadranti del Parco, mancandosolamente in due quadranti della parte nord-occidentale (04194 e 04204). La specie si presentaspesso in popolazioni composte da numerosi individui.

Habitat: La Carice villosa è una pianta legata a suoli mediamente umidi. Si ritrova con frequenzalungo le prode erbose di rogge, fontanili e canali, nei prati regolarmente falciati (anche nellemarcite) e talvolta negli incolti umidi.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Molto rara. La Carice serpeggiante è presente con una popolazione costituita dapochi esemplari, in una sola stazione nel territorio comunale di Pieve Emanuele.

Habitat: La specie è stata osservata in una proda erbosa su terreno asciutto al margine di una stradacampestre, su substrato alluvionale di pertinenza del fiume Lambro Meridionale.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Frequente. La Carice delle selve è presente in 15 quadranti del Parco, in particolarenella parte centro-settentrionale (le stazioni più a sud sono site nei comuni di Carpiano e LocateTriulzi). La specie si rinviene solo localmente in modo cospicuo.

Habitat: La Carice delle selve è una tipica pianta del sottobosco. I boschi in cui vive sono per lopiù Querco-Carpineti o formazioni degradate da essi derivati. Predilige in genere suoli freschi eombrosi.

Distribuzione: Rara. La Carice ombrosa è stata rinvenuta in 4 quadranti, ubicati nella partesettentrionale del Parco (in particolare in quella ad ovest). Le popolazioni, presenti nei comuni diAlbairate, Cisliano, Corbetta, Cornaredo e Settala, sono in genere formate da un numero esiguo diindividui (ad eccezione della stazione nel comune di Corbetta).

Habitat: Questa specie di Carice vive in prevalenza in formazioni boschive aperte. Nel Parco sipresenta nei Querco-Carpineti o in formazioni degradate da essi derivati.

Misure di protezione: Pianta rara per la Pianura Padana, la Carice ombrosa è una specie inseritanella Lista Rossa del Parco. Le misure di tutela di questa specie riguardano la conservazioneintegrale dei biotopi in cui prospera.

Distribuzione: Molto rara. La Carice vescicosa è stata rinvenuta in un singolo quadrante del Parco,nel comune di Cisliano. La specie è rappresentata da una popolazione esigua.

Habitat: La Carice vescicosa è una pianta tipica di ambienti palustri. Nel Parco cresce lungo lesponde di un fontanile che costeggia una strada.

Misure di protezione: Questa rara Carice per la Pianura Padana, è inserita nella Lista Oro dellespecie del Parco. La tutela della popolazione passa attraverso un’attenta manutenzione delle spondedell’asta del fontanile e una riduzione degli impatti derivanti dalla vicinanza della strada (es.accumulo di rifiuti).

Distribuzione: Frequente. Il Carpino bianco è stato rinvenuto in 19 quadranti, in prevalenza nellaparte centro-settentrionale del Parco. La specie appare solo localmente con numerosi individui ediviene ancor più rara procedendo verso sud. Sulla distribuzione influisce in modo positivo l’ampiouso di questa specie negli impianti di riqualificazione. Infatti, i nuclei originali di Carpino biancosembrano alquanti rari e accantonati lungo le aste di alcuni fontanili e alcuni boschi relitti.

Habitat: Il Carpino bianco è un albero tipico dei boschi planiziali, in particolare dei Querco-Carpineti a cui contribuisce a dare il nome. Queste rare formazioni boschive costituiscono infattil’habitat principale per la specie. Tuttavia, data la sua predilezione per suoli freschi e umidi, sirinviene di frequente lungo i fontanili e anche lungo alcune rogge dove è stata piantumata.

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Centaurea cyanus L. Fiordaliso

Famiglia: Asteraceae

Forma biologica: U scap

Fioritura: V-VI

Ecologia:

U R N L T C 2 3 2 4 3 4

Corologia: Cosmopolita

Autoctonia: no (pre)

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: -

Distribuzione: Frequente. Il Bagolaro comune è presente in 20 quadranti, distribuiti nella partecentro-settentrionale del Parco. La specie non si rinviene mai in numerosi esemplari, salvo inimpianti artificiali.

Habitat: Il Bagolaro comune è un albero che preferisce suoli asciutti in siti molto caldi. Nel Parcoqueste condizioni si rinvengono solo eccezionalmente, come nelle cave, lungo gli argini cementatidei grandi canali e lungo le strade asfaltate, sebbene è l’uomo che provvede comunemente adiffondere la specie. Il Bagolaro comune non sembra tuttavia trovare condizioni idonee ad un suocompleto inserimento nella vegetazione naturale e solo rare volte sono state osservate giovaniplantule.

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7- Schede delle specie

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Centaurium erythraea Rafn Centauro maggiore

Famiglia: Gentianaceae

Forma biologica: U scap

Fioritura: VII-IX

Ecologia:

U R N L T C 3 3 3 4 4 3

Corologia: Paleotemperata

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: lr10/2008off.

Famiglia: Orchidaceae

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: V-VI

Ecologia:

U R N L T C 2 4 2 3 4 4

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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7- Schede delle specie

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Famiglia: Ceratophyllaceae

Forma biologica: I rad

Fioritura: VI-VIII

Ecologia:

U R N L T C 5 4 4 3 5 3

Corologia: Paleotemperata

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Distribuzione: Diffuso. Il Cerfoglio inebriante è presente in 10 quadranti. In particolare è statoosservato nella parte settentrionale del Parco e soprattutto in quella occidentale. La specie apparelocalmente abbondante.

Habitat: Questa specie è fortemente legata alla presenza di fasce boscate o arbustate degradate,dove cresce anche all’ombra. Il Cerfoglio inebriante si può rinvenire anche lungo le spondecementificate dei grandi canali, ma sempre almeno parzialmente ombreggiate.

Distribuzione: Molto frequente. Il Farinello comune è presente in tutti i quadranti del Parco. Formasovente popolazioni con numerosissimi individui.

Habitat: Il Farinello comune è tra le più comuni infestanti estive del Parco, non avendo particolaripreferenze ecologiche. Si rinviene quindi nei campi (soprattutto di Mais), negli incolti (in specialmodo se aridi o con terra smossa di recente), al limite di formazioni arboreo-arbustive degradate (inparticolare nei sentieri che le attraversano), lungo le strade, ecc.

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7- Schede delle specie

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Distribuzione: Molto rara. Un paio di esemplari della Cicuta acquatica sono stati rinvenuti pressoun’unica stazione nel territorio comunale di Rozzano.

Habitat: La specie è stata osservata in un incolto erboso nei pressi di orti, lungo la Roggia Libassa.

Misure di protezione: La Cicuta acquatica è stata rinvenuta in un ambiente relativamentedisturbato. Presumibilmente gli esemplari osservati costituiscono l’ultimo residuo di più ampiepopolazioni presenti in ambienti palustri presenti un tempo nell’area. Quale misura gestionalesembra quindi più appropriata la conservazione ex-situ della specie e la sua eventualereintroduzione in aree palustri il più possibile limitrofe alla stazione rinvenuta.

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7- Schede delle specie

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Famiglia: Liliaceae

Forma biologica: G bulb

Fioritura: VIII-IX

Ecologia:

U R N L T C 3 3 3 3 3 2

Corologia: Europea

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008off

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7- Schede delle specie

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Famiglia: Liliaceae

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: V

Ecologia:

U R N L T C 2 3 2 3 3 3

Corologia: Circumboreale

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Distribuzione: Molto frequente. La Saeppola bianca è presente in 33 quadranti del Parco,mancando solo da alcuni quadranti marginali al territorio indagato. La specie appare sololocalmente in abbondanza e in misura minore rispetto alla Saeppola canadese.

Habitat: La Saeppola bianca predilige suoli asciutti e soleggiati. È quindi una tipica pianta degliincolti aridi, in particolare in situazioni sinantropiche, come margini stradali e aree dimesse inprossimità dei centri abitati.

Distribuzione: Diffuso. Il Corniolo è presente in 8 quadranti, distribuiti soprattutto nella partesettentrionale del Parco. La specie si osserva solo in sparuti esemplari.

Habitat: Il Corniolo è una pianta che predilige suoli aridi e posizioni molto calde. Nel Parco sipresenta ai margini di fasce boscate o in filari sugli argini dei canali. Non si inserisce mai nellavegetazione naturale. Anche considerando che il Corniolo è sicuramente spontaneo in PianuraPadana in differenti condizioni ambientali (p.e. nei vicini boschi xero-termofili del Fiume Ticino),la sua presenza nel Parco è certamente imputabile all’uomo.

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Molto raro. Lo Zucchino è stato rinvenuto allo stato spontaneo in un unicoquadrante del Parco, nel territorio comunale di Casarile, dove sono stati osservati solo alcuniesemplari.

Habitat: La presenza effimera di questa pianta è probabilmente dovuta ad alcuni semi (o forse adalcune giovani piante) abbandonati in un incolto.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Raro. Lo Zigolo dorato è stato osservato soltanto in 3 quadranti del Parco, situatinell’hinterland di Milano. Più precisamente, oltre a Milano, è stato rinvenuto nel comune di Segrate.La specie è presente sempre con pochi individui.

Habitat: Lo Zigolo dorato è una pianta annuale legata a fanghiglie intrise d’acqua durante lastagione estiva. È stato osservato lungo un sentiero campestre nei pressi delle risaie, sul“bagnasciuga” delle sponde poco inclinate di un lago artificiale adibito a zona ricreativa e su terrenofangoso all’interno di un vivaio.

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Distribuzione: Diffuso. Lo Zigolo giapponese è stato osservato in 6 quadranti, localizzatiprevalentemente nella parte ovest del Parco. È stato rinvenuto nei comuni di Albairate, Basiglio,Cisliano, Cusago e Gaggiano. Si rinviene soltanto in popolazioni molto localizzate. In espansione.

Habitat: Lo Zigolo giapponese sembra possedere un’ecologia simile allo Zigolo dorato e nero,forse con una minor esigenza di umidità. Si incontra in prevalenza sui fanghi umidi di ambientidisturbati e soggetti a calpestio.

Distribuzione: Molto frequente. L’Erba mazzolina comune è presente in tutti i quadranti. Sirinviene in abbondanza dappertutto: è infatti tra le più comuni graminacee del Parco.

Habitat: L’Erba mazzolina è una tipica pianta foraggera che si rinviene in numerose formazionierbacee: prati stabili, marcite (anche se predilige normalmente situazioni di suolo più asciutto),prode erbose lungo i canali, cigli stradali e spartitraffico, ecc. Sovente si ritrova anche negli incolti enei campi abbondanti.

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7- Schede delle specie

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Datura stramonium L. Stramonio comune

Famiglia: Solanaceae

Forma biologica: T scap

Fioritura: VI-IX

Ecologia:

U R N L T C 3 3 4 4 5 2

Corologia: Cosmopolita

Autoctonia: no (post)

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008off.

Dianthus barbatus L. Garofanino montano

Famiglia: Caryophyllaceae

Forma biologica: H scap

Fioritura: VI-VIII

Ecologia:

U R N L T C 3 3 2 3 3 3

Corologia: Europea

Autoctonia: no (pre)

Frequenza in Pianura Padana: coltivata

Protezione: lr10/2008

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Distribuzione: Molto rara. La Ruchetta violacea compare spontanea in un solo quadrante del Parco,nel territorio comunale di Locate Triulzi. La specie è presente in pochi esemplari.

Habitat: Gli esemplari osservati derivano con molta probabilità da piante sfuggite alla coltivazione(verosimilmente nate da semi gettati via).

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7- Schede delle specie

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Note tassonomiche: È stata rinvenuta comunemente la subsp. cambrensis Fras.-Jenk. In un unicosito è stata invece osservata la subsp. borreri (Newm.) Fras.-Jenk.

Distribuzione: Diffusa. La Felce pelosa è presente in 12 quadranti del Parco, in particolare nellaparte nord-occidentale. Si rinviene quasi sempre in pochi esemplari. La subsp. borreri (Newm.)Fras.-Jenk. è stata osservata nel comune di Rho.

Habitat: Rispetto alla più comune Felce maschio, la Felce pelosa sembra legata ad ambienti inmisura minore antropizzati o comunque con un discreto livello di naturalità. Tuttavia, entrambe leFelci si rinvengano alle volte assieme. La Felce pelosa si osserva soprattutto nelle fasce boscate deifontanili o sugli argini dei canali dove sono presenti filari di alberi e arbusti.

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7- Schede delle specie

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Note tassonomiche: Entità polimorfa con numerose specie affini. Nel Parco si riscontra la maggior diversità di forme nelle risaie. Tuttavia il reiterato tentativo di assegnare ad altre specie alcune delleforme peculiari non ha avuto successo, poiché non tutti i caratteri corrispondono appieno (perfenomeni di introgressione oppure si tratta semplicemente di ecotipi?); inoltre l’inquadramentotassonomico e i caratteri diagnostici, spesso incostanti, variano tra gli autori. Appare invece meno problematica l’assegnazione di alcuni esemplari a E. oryzicola (Vasinger) Vasinger per lecaratteristiche dimensioni delle spighette.

Distribuzione: Molto frequente. Il Giavone è presente in tutti i quadranti del Parco. Abbondante e comune ovunque.

Habitat: Il Giavone è assieme alla Sanguinella una delle più comuni infestanti delle colture estive. Si r inviene quindi nei campi coltivati (soprattutto a Mais e Riso), sulle fanghiglie dei canali, negliincolti, lungo le strade, ecc.

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Distribuzione: Frequente. La Peste d’acqua comune è stata rinvenuta in 26 quadranti. È inprevalenza assente dai quadranti marginali al territorio del Parco. La specie si rinviene quasi semprein folte colonie.

Habitat: La Peste d’acqua comune è una tipica idrofita che cresce sommersa, specialmente nelleacque debolmente fluenti o ferme di canali, fontanili e soprattutto rogge. Predilige una moderatailluminazione.

Misure di contenimento: Il nome comune dato a questa specie è appropriato alle sue capacità diinvadere completamente i corsi d’acqua, che debbono essere quindi ripuliti periodicamente perpoter garantire un flusso regolare.

Distribuzione: Diffusa. La Peste d’acqua maggiore è stata osservata in 9 quadranti del Parco, inparticolare a sud di Milano. La specie appare attualmente ancora in espansione e solo di rado sirinvengono folte colonie. Infatti, si rinvengono semplicemente pochi fusti sparsi tra le altre pianteacquatiche.

Habitat: La Peste d’acqua maggiore sembra crescere nelle medesime condizioni ecologiche dellaPesta d’acqua comune.

Misure di protezione: Vale quanto detto per la Peste d’acqua comune, quantunque la Pested’acqua maggiore sia molto meno frequente e quindi crei problemi sinora maggiormente contenuti.

Page 244: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

7- Schede delle specie

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Distribuzione: Diffusa. La Peste d’acqua di Nuttall è presente in 11 quadranti, distribuitisoprattutto nelle porzioni orientali del Parco. La specie appare attualmente in rapida espansione.

Habitat: Si rinviene negli stessi ambienti della Peste d’acqua comune, anche se sembra megliotollerare acque ad un livello trofico più elevato.

Misure di contenimento: Vale quanto detto per la Peste d’acqua comune.

Distribuzione: Raro. Il Giacinto a campanelle è presente in 5 quadranti del Parco. In particolare èstato rinvenuto nei comuni di Cerro al Lambro, Corbetta, Melegnano, Rho e Vanzago. È stato osservato sempre in pochissimi esemplari. In alcune stazioni non è stato in seguito più rinvenuto.

Habitat: Questa bella bulbosa ornamentale è sovente oggetto di coltivazione. Gli individuiosservati sembrano essere derivati (come nel caso di altre specie bulbose coltivate) da bulbi gettati ai margini delle vie o nei pressi dei cimiteri; in tale maniera risulta presente raramente anche almargine di boschi.

Distribuzione: Diffuso. L'Epilobio maggiore è stato rinvenuto in 7 quadranti del Parco, inparticolare nei quadranti centro-meridionali (e soprattutto ad ovest). È stato osservato nei comuni diBubbiano, Corbetta, Lacchiarella, Liscate, Milano, Pieve Emanuele, Rosate e Vernate. La specie sipresenta in nutrite colonie o più spesso soltanto con sparuti individui.

Habitat: Specie al limite inferiore della distr ibuzione altitudinale, l'Epilobio maggiore cresce neicampi a riposo e in alcuni incolti, su suoli umidi e in posizioni soleggiate.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Molto raro. L’Equiseto invernale è stato osservato soltanto in un quadrante delParco, nel territorio comunale di Cornaredo. La specie si presenta in una colonia composta danumerosi steli.

Habitat: L’Equiseto invernale è una specie legata a boschi umidi e ombrosi. La stazione in cui è stato rinvenuto è costituita da un vecchio fosso, ormai privo di acqua, ombreggiato su entrambe lerive da filari di alberi e arbusti.

Misure di protezione: Occorre tutelare il biotopo in cui cresce questa rara specie. In particolare,occorre mantenere le barriere verdi che ombreggiano il fosso e verificare se nel suolo perdurasufficiente umidità per la sopravvivenza della popolazione.

Distribuzione: Diffuso. L’Equiseto palustre è stato rinvenuto in 7 quadranti, nella parte centro-meridionale del Parco. La specie si presenta localmente con numerosi esemplari.

Habitat: L’Equiseto palustre è una tipica specie di suoli molto umidi, a granulometria fine e inposizione soleggiata. Si osserva in particolare lungo le sponde delle risaie, incolti umidi (e in particolare nelle ex-risaie), zone umide e talvolta sulle rive delle rogge.

Distribuzione: Diffuso. L’Equiseto ramosissimo è presente in 9 quadranti, nella parte centro-settentrionale del Parco e in particolare nella parte più orientale. La specie si presenta localmente inabbondanza.

Habitat: L’Equiseto ramosissimo è una pianta legata a suoli aridi e soleggiati. Si rinviene con maggior frequenza lungo i cigli stradali o in posizioni calde e assolate lungo le sponde cementificate dei canali.

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Distribuzione: Frequente. Questa specie di Panicella è presente in 24 quadranti, relativamente dislocati in tutto il territorio del Parco. La specie compare localmente in abbondanza o più spesso in pochi individui.

Habitat: La Panicella pelosa è una pianta che predilige suoli sciolti, aridi e soleggiati. Si incontra negli incolti, soprattutto lungo i sentier i campestri, gli argini cementati dei canali e i cigli stradali.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Rara. La Cespica dei muri è stata rinvenuta in 4 quadranti, nei territori comunali di Casarile, Cassina de Pecchi, Gorgonzola e Zibido San Giacomo. La specie si rinviene localmente in abbondanza.

Habitat: La Cespica dei muri predilige muri aridi in mattoni, in posizioni calde e luminose. In particolare è stata osservata lungo le sponde in mattoni del Naviglio Pavese e Martesana, nonché di alcune rogge (sempre manufatti idraulici in mattoni ad essi relativi).

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Famiglia: Liliaceae

Forma biologica: G bulb

Fioritura: III-IV

Ecologia:

U R N L T C 3 3 3 2 4 2

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: molto rara

Protezione: lr10/2008

Distribuzione: Frequente. La Fusaggine è stata osservata in 24 quadranti del Parco, distribuiti intutto il territorio. La specie si rinviene in numerosi esemplari, ma diviene assai più rara neiquadranti meridionali.

Habitat: Questo arbusto mesofilo è una tipica pianta dei Querco-Carpineti planiziali. Si rinvieneperciò allo stato spontaneo in questo tipo di bosco o anche in formazioni degradate ad essocollegato. Talvolta l’uomo ha favorito la diffusione di questa specie (in particolare a sud), piantandola Fusaggine per la formazione di siepi e per il consolidamento degli argini dei canali.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Frequente. L’Euforbia cipressina è presente in 17 quadranti del Parco, in particolarenei quadranti occidentali, dove si può trovare anche in folte colonie.

Habitat: L’Euforbia cipressina è una pianta di suoli aridi in stazioni soleggiate. Cresce soprattutto in incolti (come ex-cave), lungo i cigli stradali e lungo le sponde cementificate dei grandi canali. Talvolta anche nelle prode erbose aride.

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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Fragaria vesca L. Fragola selvatica

Famiglia: Rosaceae

Forma biologica: H rept

Fioritura: IV-VI

Ecologia:

U R N L T C 3 3 3 3 3 3

Corologia: Cosmopolita

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: -

Frangula alnus Miller Frangola comune

Famiglia: Rhamnaceae

Forma biologica: N scap

Fioritura: V-VI

Ecologia:

U R N L T C 4 3 2 3 4 3

Corologia: Euro-Caucasica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008off.

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Famiglia: Amaryllidaceae

Forma biologica: G bulb

Fioritura: II-III

Ecologia:

U R N L T C 3 3 4 3 4 2

Corologia: Euro-Caucasica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: lr10/2008

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Molto raro. Il Caglio sottile è presente in un solo quadrante del Parco, nei territoricomunali di Milano e Segrate, con un numero molto ridotto di esemplari.

Habitat: La specie è stata rinvenuta sulle sponde ghiaiose di uno specchio d’acqua artificiale e neipressi di un sentiero in ghiaia, in entrambe le zone entro aree ricreative a libera fruizione pubblica;predilige suoli aridi e soleggiati, generalmente in aree con clima decisamente caldo.

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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7- Schede delle specie

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Gladiolus italicus Miller Gladiolo dei campi

Famiglia: Iridaceae

Forma biologica: G bulb

Fioritura: VI

Ecologia:

U R N L T C 2 3 3 3 5 3

Corologia: Mediterranea

Autoctonia: no (pre)

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008

Distribuzione: Diffuso. Il Geranio di San Roberto è presente in 6 quadranti del Parco, in particolareconcentrati ad ovest di Milano. La specie si osserva localmente in numerosi individui.

Habitat: Il Geranio di San Roberto è una pianta nitrofila di suoli freschi e ombreggiati. Si rinvienelungo i margini di boschi o di filari lungo le aste di alcuni fontanili e rogge, in situazioni dimoderato disturbo.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Raro. Il Gramignone maggiore è stato osservato in 4 quadranti, in particolare nellaparte meridionale del Parco. La specie si presenta in genere in piccole colonie. Nell’area diLacchiarella è abbastanza abituale la sua presenza.

Habitat: Il Gramignone maggiore è una elofita che cresce sulle sponde fangose di alcune rogge conacque pressoché ferme. Si osserva anche lungo gli argini delle risaie e talvolta si insinua nei campi.

Misure di protezione: Questa specie sembra soffrire dello sfalcio delle sponde e della puliziaperiodica degli alvei. Entrambe le operazioni dovrebbero essere disciplinate in presenza di questarara pianta.

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Gratiola officinalis L. Graziella, Stanca-cavalli

Famiglia: Scrophulariaceae

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: VII-VIII

Ecologia:

U R N L T C 5 3 3 3 4 4

Corologia: Circumboreale

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: lr10/2008; r lR(lr)

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7- Schede delle specie

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Hedera algeriensis Hibberd Edera d’Algeria

Famiglia: Araliaceae

Forma biologica: P lian

Fioritura: IX-X

Ecologia:

U R N L T C 5 - 4 4 5 -

Corologia: Mediterranea

Autoctonia: no (post)

Frequenza in Pianura Padana: coltivata

Protezione: -

Distribuzione: Molto rara. L’Edera d’Algeria è presente in unico quadrante del Parco, nel territorio comunale di Rho.

Habitat: Questa nota pianta coltivata si rinviene inselvatichita presso i ruderi di un vecchio stabile, di cui ne ricopre interamente il muro di recinzione in rovina.

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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7- Schede delle specie

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Famiglia: Liliaceae

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: VI-VII

Ecologia:

U R N L T C 4 3 3 3 5 2

Corologia: Europea

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: molto rara

Protezione: lr10/2008

Note tassonomiche: È stata ritrovata la subsp. matronalis.

Distribuzione: Molto rara. Questa specie è presente in un unico quadrante, nel territorio comunale di Pantigliate; due stazioni distanti una qualche decina di metri con popolazioni costituite da un numero ridotto di esemplari.

Habitat: La specie si rinviene in vicinanza di corsi d’acqua e rogge ai margini dei boschi, non dirado su suoli umidi, ricchi in nutrienti; spesso però risulta spontaneizzata, specie nell’Italia Settentrionale, in quanto coltivata in passato per ornamento. Nel Parco è stata osservata al marginedi una siepe boscata lungo una roggia.

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7- Schede delle specie

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Hippuris vulgaris L. Coda di cavallo acquatica

Famiglia: Hippuridaceae

Forma biologica: I rad

Fioritura: V-VIII

Ecologia:

U R N L T C 5 4 3 4 3 3

Corologia: Cosmopolita

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008; r lR(vu); r lN(vu)

Distribuzione: Diffuso. L’Ibisco vescicoso è presente in 9 quadranti del Parco, ubicati inprevalenza nella parte centro-settentrionale. Solo raramente sono state osservate popolazioni costituite da numerosi individui.

Habitat: L’Ibisco vescicoso è una graziosa infestante che predilige suoli relativamente umidi. Siincontra in modo esclusivo nei campi, soprattutto se incolti.

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Note tassonomiche: Nel Parco è stata osservata la subsp. murinum. Altrettanto diffuso è l’Orzo selvatico mediterraneo (H. leporinum Link), la cui distinzione è basata su caratteri di insicuro significato tassonomico. Inoltre, non esiste una netta differenza ecologica tra le due entità, che di frequente si possono rinvenire a poca distanza una dall’altra: forse si tratta semplicemente di duemorfotipi della stessa specie.

Distribuzione: Molto frequente. L’Orzo selvatico è presente in tutti i quadranti del Parco. Comuneovunque.

Habitat: L’Orzo selvatico è una delle infestanti più frequenti nel Parco. È principalmente diffusa susuoli ben drenati e soleggiati, come cigli stradali, sentieri campestri, cave, argini di canali, campiabbandonati, ecc.

Distribuzione: Raro. Il Giunco meridionale è stato rinvenuto soltanto in 2 quadranti del Parco, nei territori comunali di Gaggiano e Segrate. La specie si rinviene con un solo individuo nella prima località, mentre nella seconda risulta relativamente abbondante.

Habitat: Il Giunco meridionale è una simpatica elofita che si rinviene in presenza di suoli molto umidi in stazioni calde. A Gaggiano l’esemplare rinvenuto cresce sulle mura del Naviglio Grande, mentre a Segrate è presente sul bagnasciuga e sulle sponde immediatamente retrostanti di un grandebacino artificiale (Idroscalo).

Misure di protezione: Solamente la stazione di Segrate merita di essere tutelata. In particolare, essendo un luogo a pubblica fruizione, si dovrebbe evitare lo sfalcio dei cespi durante i periodicitagli dell’erba, almeno in alcune porzioni a rotazione, onde consentirne il corretto sviluppo e lariproduzione non solo per via vegetativa.

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7- Schede delle specie

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Famiglia: Primulaceae

Forma biologica: I rad

Fioritura: V-VII

Ecologia:

U R N L T C 5 3 3 4 4 2

Corologia: Euro-Siberiana

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008; rlR(vu); rlN(vu)

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Hyosciamus niger L. Giusquiamo nero

Famiglia: Solanaceae

Forma biologica: U scap

Fioritura: V-VIII

Ecologia:

U R N L T C 2 3 5 4 4 4

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: no (pre)

Frequenza in Pianura Padana: assente

Protezione: lr10/2008off.

Distribuzione: Molto raro. Un unico esemplare di Giusquiamo nero è stato rinvenuto in una località del territorio comunale di Pieve Emanuele.

Habitat: La specie è piuttosto sinantropica e nitrofila, rinvenendosi solitamente su macerie, alla base dei muri, immondezzai, ovili; nel Parco è stata osservata in un campo incolto, in vicinanza di una siepe alberata. Per tale motivo pare di poter considerare tale presenza come occasionale.

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7- Schede delle specie

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Ilex aquifolium L. Agrifoglio

Famiglia: Aquifoliaceae

Forma biologica: P scap

Fioritura: V

Ecologia:

U R N L T C 3 3 3 3 5 4

Corologia: Mediterranea

Autoctonia: no (pre)

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008

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Iris germanica agg. Giaggiolo coltivato

Famiglia: Iridaceae

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: V-VI

Ecologia:

U R N L T C 2 4 3 4 5 3

Corologia: hort.

Autoctonia: no (post)

Frequenza in Pianura Padana: coltivata

Protezione: -

Iris pseudacorus L. Giaggiolo acquatico, Spadone

Famiglia: Iridaceae

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: VI

Ecologia:

U R N L T C 5 3 4 3 4 3

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: -

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7- Schede delle specie

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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7- Schede delle specie

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Kyllinga gracillima Miq.

Distribuzione: Diffusa. L’Ambretta comune è stata rinvenuta in 6 quadranti della parte settentrionale del Parco, in particolare nella parte occidentale. La specie si osserva con pochiindividui nei comuni di Cisliano, Milano, Peschiera Borromeo, Sedriano, Segrate, Settimo Milanese e Vanzago.

Habitat: L’Ambretta comune è una specie che cresce su suoli ben drenati e soleggiati. Si rinvienein formazioni erbacee stabili, come i prati sfalciati e le prode erbose lungo i canali e i margini stradali.

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Distribuzione: Rara. La Peste d’acqua arcuata è stata rinvenuta in 2 quadranti della parte nord-occidentale del Parco, nei comuni di Corbetta e Cusago. La specie si presenta soltanto in pochi individui. Forse in espansione.

Habitat: Questa idrofita cresce completamente sommersa presso alcune rogge con acqua limpida e corrente da debole a blandamente moderata.

Misure di contenimento: La Peste d’acqua arcuata è inclusa nella Lista Grigia del Parco in quanto, come altre idrofite esotiche dal nome altamente significativo, costituisce un grave problema per il mantenimento della portata dei canali irrigui e per la vegetazione a idrofite autoctone.

Note tassonomiche: La specie è sicuramente polimorfica e con diverse entità poliploidi (da taluniconsiderate al rango di specie, ma tuttavia r iconoscibili con difficoltà). Nel Parco è stata rinvenutala subsp. flavidum (F.Hermann) Ehrend et Polatschek. Si osservano però comunemente piante constoloni superficiali che, ad esame più attento su alcuni caratteri morfometrici (dimensioni antere,polline e stomi), non sembrano differire da quelle presenti nella fascia prealpina su calcare, normalmente prive di stoloni.

Distribuzione: Diffusa. La Falsa-ortica gialla è presente soltanto in 8 quadranti della partesettentrionale del Parco. Ciononostante si rinviene in numerose località e talvolta anche in densecolonie.

Habitat: La Falsa-ortica gialla è una pianta che predilige suoli freschi e ombra piena. Si incontra per lo più solamente in formazioni boschive ad elevata naturalità (spesso in presenza di altre specie nemorali piuttosto rare). In particolare, si rinviene lungo le aste di fontanili, attivi e non.

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7- Schede delle specie

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Famiglia: Scrophulariaceae

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: III-V

Ecologia:

U R N L T C 4 4 4 1 4 2

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008

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7- Schede delle specie

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Lemna gibba L. Lenticchia d’acqua spugnosa

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7- Schede delle specie

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Leopoldia comosa (L.) Parl. Lampascione, Giacinto dal pennacchio

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Famiglia: Amaryllidaceae

Forma biologica: G bulb

Fioritura: IV-V

Ecologia:

U R N L T C 4 4 4 3 5 2

Corologia: Euro-Caucasica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: molto rara

Protezione: lr10/2008; rlR(lr)

Note tassonomiche: Gli esemplari campionati in tutte le stazioni sono da attribuirsi alla sottospecie aestivum.

Distribuzione: Raro. La specie è presente unicamente in 3 quadranti del settore orientale del Parco, nei comuni di Lacchiarella, Pantigliate, San Giuliano Milanese e Settala. I siti di rinvenimento, assai isolati tra loro e posti in un contesto vegetazionale peculiare, sembrano presentare la connotazionedi stazioni relitte.

Habitat: Il Campanellino maggiore è stata rinvenuto in prati palustri entro anse di aste fluviali oppure rifugiato al margine di arbusteti igrofili, spesso ubicati presso aste di fontanile, ricchi dispecie nemorali relitte nel contesto territoriale.

Misure di protezione: Essendo la specie presente con popolazioni di pochi individui, in maggioranza al di fuori di aree oggetto di particolare tutela, si consiglia la protezione dei siti in cuisi rinviene questa rara specie. Si dovrebbe altresì provvedere ad un aumento delle popolazioni locali, tramite introduzione di nuovi individui riprodotti da seme raccolto nel Parco. Si r itiene dunque necessario inserir la nella Lista Oro del Parco.

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7- Schede delle specie

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Leucojum vernum L. Campanellino invernale

Famiglia: Amaryllidaceae

Forma biologica: G bulb

Fioritura: II-IV

Ecologia:

U R N L T C 4 3 4 3 4 3

Corologia: Europea

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008

Distribuzione: Frequente. La specie, presente in 18 quadranti del Parco, ma con una lacuna nella porzione sud-occidentale, è generalmente localizzata, quantunque si possano incontrare popolazioni abbondanti. In passato doveva comunque essere sicuramente più diffusa, vista la diminuzione dell’habitat in cui vive.

Habitat: Il Campanellino invernale è legato a filari e zone boscate lungo fontanili, in presenza di suoli forestali umidi.

Misure di protezione: La specie non necessita al momento di ulteriori e particolari misure di protezione, oltre ai limiti alla raccolta imposti dalla normativa regionale e provinciale, a ragione delle popolazioni spesso abbondanti anche se localizzate.

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Distribuzione: Frequente. La specie è presente in 25 quadranti del Parco, all’interno dei quali è piuttosto comune, ma solo localmente abbondante.

Habitat: La Linajola comune si rinviene presso il margine di strade e carrarecce, r ive di fontanili e canali, incolti e macerie. Predilige suoli aridi e stazioni soleggiate, evitando l’eccessivo ombreggiamento.

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7- Schede delle specie

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Famiglia: Orchidaceae

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: V-VII

Ecologia:

U R N L T C 3 3 3 3 3 3

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Molto frequente. Il Ginestr ino comune è presente in 33 quadranti, mancando solo inalcuni quadranti meridionali con ridotte porzioni incluse nel Parco. In genere si osserva connumerose e colorite popolazioni.

Habitat: La specie si rinviene di preferenza nelle formazioni prative, specialmente in quellemoderatamente aride o incolte, talora laddove vi è un’elevata quantità di scheletro nel substrato.

Distribuzione: Frequente. Il Ginestrino palustre è presente in 27 quadranti. La specie si rinvieneabbastanza facilmente, ma in modo abbondante solamente in presenza di condizioni ecologicheadatte.

Habitat: Il Ginestrino palustre ha nel Parco il suo optimum ecologico al margine di fossi, fontanili estagni; si incontra inoltre in prati umidi e marcite. È comunque una specie legata a suoli intrisid’acqua, in stazioni normalmente ben soleggiate.

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Molto rara. La Spina santa di Barberia è presente unicamente in una località del comune Zibido San Giacomo.

Habitat: La specie è stata rivenuta presso la sponda di un canale artificiale. Probabilmente si tratta di piante provenienti da giardini presenti in loco.

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Famiglia: Lythraceae

Forma biologica: T rept

Fioritura: VI-IX

Ecologia:

U

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: molto rara

Protezione: lr10/2008; rlR(en)

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Rara. La specie risulta presente solamente in 4 quadranti, nei comuni di Corbetta,Gudo Visconti e Milano. Si osserva sempre in numero ridottissimo di esemplari.

Habitat: La Maonia si rinviene in boschi degradati o impianti arborei, quasi sempre nelle vicinanzedi centri abitati. Si tratta probabilmente di residui di vecchie coltivazioni, differentemente da quantosi osserva nell’Alta Pianura dove si rinvengono plantule nate da seme.

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Distribuzione: Frequente. La specie risulta presente in 24 quadranti del Parco, con alcune assenzenei quadranti meridionali. In genere si osserva solo di rado con numerosi esemplari.

Habitat: La Malva domestica si rinviene in incolti, al margine di strade e sterrati, in aiuole e presso ruderi. Sembra essere una pianta nitrofila, come testimonia la sua presenza in luoghi spessoutilizzati dai cani.

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7- Schede delle specie

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Matricaria chamomilla L. Camomilla comune

Famiglia: Asteraceae

Forma biologica: T scap

Fioritura: V-IX

Ecologia:

U

Corologia: Cosmopolita

Autoctonia: no (pre)

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: lr10/2008off.

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Famiglia: Athyriaceae

Forma biologica: G rhiz

Sporificazione: VI-VIII

Ecologia:

U

Corologia: Circumboreale

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: molto rara

Protezione: -

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Diffusa. La specie, presente in 11 quadranti, è distribuita preferenzialmente neisettori settentrionali. Nel settore orientale del Parco appare comunque più localizzata e conpopolazioni esigue.

Habitat: La Melica delle faggete, come suggerisce il nome, è specie tipica dei boschi, e anche nelParco si trova in tale ambiente, oltre che in siepi su suoli forestali relitti (spesso lungo fontanili). Inqueste ultime situazioni, si rinviene sempre in vicinanza di altre specie nemorali particolarmente rare e relitte.

Misure di protezione: Anche se complessivamente non così rara da essere inclusa nella ListaRossa del Parco, le popolazioni presenti nel settore orientale andrebbero monitorate nel tempo. Peresse sarebbero inoltre auspicabili interventi conservativi sugli habitat.

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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7- Schede delle specie

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Menyanthes trifoliata L. Trifoglio fibrino

Famiglia: Menyanthaceae

Forma biologica: I rad

Fioritura: V-VI

Ecologia:

U

Corologia: Circumboreale

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: molto rara

Protezione: lr10/2008

Note tassonomiche: I campioni esaminati risultano appartenere alla sottospecie suaveolens.

Distribuzione: Frequente. La specie, presente in 24 quadranti, appare abbastanza omogeneamentedistribuita in tutto il Parco, salvo i quadranti marginali. Si rinviene più abbondantemente nel settoreoccidentale del Parco.

Habitat: La Menta a foglie rotonde si presenta in ambienti in parte simili a quelli della Mentaromana, ma r isulta però più tollerante del disturbo. È perciò più frequente al margine di strade ed èrinvenibile anche in incolti erbosi, talvolta anche lontano dall’acqua.

Distribuzione: Molto rara. Una singola popolazione di pochi individui, introdotti in un’areaprotetta del comune di Melegnano.

Habitat: Specie tipica di paludi, stagni e acquitrini, è oggi quasi scomparsa dalla Pianura Padana;nel Parco è stata introdotta in uno stagno.

Misure di protezione: Poiché la specie è stata introdotta in un’area protetta entro un ambienteappositamente ricreato, si ritiene superfluo indicare misure di tutela.

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7- Schede delle specie

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Famiglia: Portulacaceae

Forma biologica: T scap

Fioritura: III-IX

Ecologia:

U

Corologia: Europea

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008

Note tassonomiche: In Lombardia sono segnalate due specie appartenenti al genere Molinia: M. coerulea (L.) Moench e M. arundinacea Schrank. Tuttavia, non esistono sicuri caratteri morfologici e morfometrici per distinguere le due entità, anche in relazione ai diversi livelli di poliploidiariportati per l’aggregato. Da analisi preliminari è emerso come in due popolazioni della parte ovest del Parco sono presenti granuli di polline con diametro generalmente compreso tra 30-32 ì m, valoriintermedi tra quelli osservati tra le popolazioni lombarde.

Distribuzione: Rara. La specie è piuttosto frequente sui terrazzi dell’alta pianura milanese, mentre nel Parco si trova al limite meridionale di distr ibuzione; per tale motivo risulta presente unicamente in 5 quadranti nelle porzioni settentrionali del Parco, nei comuni di Cisliano, Cornaredo, Rodano, Settala, Settimo Milanese. Le stazioni poste ad est sono costituite da pochissimi individui.

Habitat: La Molinia è stata rilevata in boschi o porzioni boscate relitte intorno a fontanili o rogge, in special modo su substrato a reazione acida o subacida. La specie di norma tollera bene la ceduazione del bosco, tanto che arriva a formare plaghe monospecifiche nelle chiarie o nei boschi di Robinia che notoriamente ombreggiano poco il sottobosco (p.es. a Cisliano e Cornaredo).

Note tassonomiche: I campioni esaminati appartengono alla sottospecie chondrosperma (Frenzl) Walters, che si differenzia dalle altre sottospecie per i caratteristici rilievi che ornano i semi.

Distribuzione: Molto rara. La specie è stata rilevata soltanto presso una località nel comune di Settimo Milanese, sebbene con un nutrito numero di esemplari. Date le minuscole dimensioni dellesingole piantine, potrebbe facilmente sfuggire all’osservazione.

Habitat: Questa specie è stata rinvenuta unicamente in primavera (fine marzo), in un campo dicereali con altre interessanti specie infestanti.

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Distribuzione: Rara. La specie è presente in 3 quadranti, concentrati nel settore nord-occidentaledel Parco, nei comuni di Albairate, Cisliano, Sedriano, Vanzago e Vittuone. Solo da tempirelativamente recenti presente in Italia, appare in espansione a partire da popolazioni dell’AltaPianura lombarda occidentale (Varesotto).

Habitat: Questa specie è legata ad ambienti ombreggiati, almeno parzialmente, non tollerando laluce piena. Si nota soprattutto a fine estate e all’inizio dell’autunno, quando raggiunge il massimosviluppo ed è in fioritura. Cresce in prevalenza lungo i sentieri che attraversano i boschi, ma è stataosservata anche all’ombra delle mura di una cascina.

Misure di contenimento: Questa specie sembra insediarsi attualmente in ambienti in cui la floraindigena occupa un ruolo marginale con specie piuttosto banali. Tuttavia si è scelto di includerlanella Lista Grigia, in quanto specie esotica in rapida espansione nel territorio del Parco.

Distribuzione: Molto rara. Di questa specie è stata rilevata un’unica stazione, nel comune diTrezzano sul Naviglio, dove sono stati osservati numerosi esemplari.

Habitat: Questa specie di Nontiscordardimé cresce unicamente sul ghiaietto e sui praticelli di un cimitero, in posizioni calde, asciutte e assolate.

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7- Schede delle specie

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Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

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Narcissus poëticus L. Narciso selvatico

Famiglia: Amaryllidaceae

Forma biologica: G bulb

Fioritura: IV-V

Ecologia:

U

Corologia: Europea

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: assente

Protezione: lr10/2008

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7- Schede delle specie

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Nuphar luteum (L.) S. et S. Ninfea gialla

Famiglia: Nymphaceae

Forma biologica: I rad

Fioritura: VI-VIII

Ecologia:

U

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: rlR(lr)

Nymphaea alba L. Ninfea comune

Famiglia: Nymphaceae

Forma biologica: I rad

Fioritura: VI-VIII

Ecologia:

U

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: lr10/2008; rlR(lr)

Distribuzione: Rara. La specie è presente unicamente in 3 quadranti, nei comuni di Melegnano, Pioltello e Segrate. Sembrerebbe sempre introdotta.

Habitat: La Ninfea comune si trova in laghetti artificiali e teste di fontanile, sempre in acquetranquille.

Misure di protezione: Essendo presente in ambienti protetti o ad accesso regolamentato, si r itiene superfluo adottare ulteriori misure di protezione oltre a quelle già vigenti.

Distribuzione: Diffusa. La specie è presente in 17 quadranti, localizzati in prevalenza nellaporzione occidentale del Parco. Solo di rado si osserva in popolazioni formate da numerosiindividui.

Habitat: L’Enagra di Stucchi è specie sinantropica che si osserva prevalentemente in luoghidisturbati per fattori quali il calpestio o il movimento terra. Si rinviene dunque in incolti, sterrati,lungo strade o dove si presentano accumuli di terra consolidati.

Note tassonomiche: Il rango delle entità del gruppo di O. rubra rimane contrastato. SecondoBolliger (1996) esistono due entità poste al rango di specie differenziate da differente numerocromosomico. Tuttavia la distinzione a livello morfologico è spesso critica, e sovente singoliesemplari sono impossibili da determinare. Le due specie, O. verna (Bellardi) Dumort e O. serotinaDumort, sono state considerate in passato come forme stagionali dell’unica specie O. rubra.

Distribuzione: Rara. La Perlina rossa è presente unicamente in 2 quadranti, nei comuni di Segrate eVanzago. È una specie che si osserva molto localizzata ed è stata rinvenuta in sparute popolazioni.

Habitat: La Perlina rossa cresce negli incolti in presenza di forte irraggiamento solare, su suolomoderatamente umido e con granulometria fine.

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Distribuzione: Rara. La specie è presente unicamente in 3 quadranti, nel settore nord-orientale delParco, nei comuni di Arluno, Bareggio, Cisliano, Rho e Vanzago.

Habitat: Come la precedente, anche questa specie di Succiamele è una pianta parassita.Probabilmente cresce a danno di piante di Artemisia verlotorum, molto abbondanti nelle stazioni incui prospera il Succiamele azzurro. Si osserva unicamente lungo i margini erbosi delle strade diservizio lungo lo Scolmatore di Nord-Ovest e in alcuni incolti aridi.

Note tassonomiche: Oryza sativa è il comune riso coltivato. Quello rilevato è una forma selvatica,comunemente chiamata “Riso crodo”, giunto dall’estero in partite di sementi contaminate. Ècaratterizzato da una maggiore vigoria del riso coltivato e da una porzione fruttifera che cade (inmilanese “crodare”) precocemente.

Distribuzione: Diffuso. Il Riso crodo è presente in 12 quadranti del Parco, prevalentemente nelleporzioni meridionali. Localmente si osserva in abbondanza.

Habitat: La specie si trova nelle risaie, dove si mescola con le piante delle cultivar di Riso.Raramente si osserva anche in campi abbandonati e comunque ancora parzialmente allagati.

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Famiglia: Osmundaceae

Forma biologica: H ros

Sporificazione: VI-VII

Ecologia:

U

Corologia: Cosmopolita

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008; rlR(lr)

Distribuzione: Molto rara. La specie è presente in un’unica stazione nel Parco, nel comune diVermezzo. È stata rinvenuta con un solo esemplare.

Habitat: Specie tipica di suoli intrisi d’acqua, nel Parco è stata osservata lungo le sponde delNaviglio Grande, sulle mura appena lambite dall’acqua.

Misure di protezione: Vista la particolare rarità, si ritiene di inserire la specie nella Lista Rossa delParco. La conservazione della specie è però legata alle operazioni di manutenzione delle sponde delcanale.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Diffuso. La specie è presente in 7 quadranti. È relativamente più frequente nelleporzioni nord-orientali, anche se si osserva piuttosto localizzato. La distribuzione sembra gravitareintorno ad alcuni centri di diffusione: il Panico capillare appare perciò in espansione nel territoriodel Parco.

Habitat: Il Panico capillare si osserva prevalentemente in ambienti ruderali piuttosto asciutti, comesi possono rinvenire all’interno di cave (in tali ambiti è stato rinvenuto nella maggioranza dei casi) olungo le sponde di grossi canali artificiali (in particolare nelle strade di servizio). In un unico caso laspecie è stata rilevata in un campo a riposo.

Distribuzione: Raro. La specie è stata rilevata in due sole località, nei comuni di Rosate e Cisliano.È stata osservata unicamente in sparuti esemplari.

Habitat: Questa specie di Panico è coltivata per la produzione di cariossidi, impiegate soprattuttocome becchime. Nel Parco è stato riscontrato in discariche poste ai margini di strade; quindi lepiante osservate potrebbero derivare da semi abbandonati.

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7- Schede delle specie

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Famiglia: Apiaceae

Forma biologica: H scap

Fioritura: VII-VIII

Ecologia:

U

Corologia: Euro-Siberiana

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: molto rara

Protezione: lr10/2008; rlR(en)

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7- Schede delle specie

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Famiglia: Aspleniaceae

Forma biologica: H ros

Sporificazione: VI-VIII

Ecologia:

U

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: -

Distribuzione: Raro. Il Fisospermo di Cornovaglia è presente in 3 quadranti, concentrati nellaporzione nord-occidentale del Parco. È stato rinvenuto nei comuni di Albairate, Cisliano,Cornaredo, Cusago e Trezzano sul Naviglio. È comunque molto localizzato e si osserva sempre inpochi esemplari, che soltanto eccezionalmente fioriscono.

Habitat: Nel Parco il Fisospermo di Cornovaglia si rinviene nei Querco-Carpineti meno disturbati epiù estesi del Parco. La specie necessita inoltre di suoli leggermente acidi.

Misure di protezione: La presenza nel Parco è legata ad habitat peculiari e ben conservati: ilFisospermo di Cornovaglia può essere infatti considerato una delle specie tipiche dei Querco-Carpineti a carattere submediterraneo, rarissimi nella Pianura Padana. Data l’eccezionalità dellestazioni e l’importante significato fitogeografico di questa specie, si ritiene di inserire la specie nellaLista Oro del Parco.

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Distribuzione: Molto frequente. Questa specie ubiquitaria è presente in modo abbondante in tutti iquadranti del Parco.

Habitat: La Fitolacca americana si rinviene soprattutto in incolti di vario genere e al margine deicampi, ma pure lungo sentieri e strade, siepi e nelle chiarie dei boschi degradati. Predilige ambientipiuttosto soleggiati.

Misure di contenimento: La relativa plasticità ecologica, le bacche appetite dalla fauna, e il grossoe vigoroso apparato radicale, hanno concorso all’affermazione e all’ampia distribuzione di questaspecie esotica. In passato era pure coltivata per colorare il vino. Sembra possedere una limitatapropensione invasiva di vegetazioni ad elevato pregio naturalistico, in particolare delle formazioniforestali. Dove tuttavia presente, la miglior difesa da questa esotica è la conservazione di boschi ilpiù possibile intonsi. Nell’ambito di interventi di recupero se ne consiglia l’eradicazione.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Molto frequente. Specie comune e molto abbondante in tutto il territorio del Parco.

Habitat: La Fienarola annuale si rinviene in moltissimi ambienti. Predilige gli ambienti aperti e conuna certa compattazione del suolo. Cresce dunque in prevalenza in campi (anche quelli a riposo),margini di strade e carrarecce, orti, sterrati. Assai meno frequentemente si rinviene in incolti, filarie, raramente, al margine di porzioni boscate. Si osserva di rado nel periodo estivo.

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Note tassonomiche: La quasi totalità dei campioni determinati (ad eccezione di quelli raccolti nelquadrante posto più ad ovest) sono riferibili alla forma terrestre della specie, caratterizzati dallapresenza di numerosi peli ispidi su foglie ed ocree.

Distribuzione: Diffuso. Il Poligono anfibio è presente in 7 quadranti del Parco, con popolazionigeneralmente ridotte a pochi individui.

Habitat: La forma terrestre si trova nel Parco nei pressi di laghi di cava, di corsi d’acqua e almargine di risaie. Unicamente in alcuni casi è stata riscontrata la fioritura. La forma anfibia èinvece presente in uno stagno artificiale.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Molto frequente. La specie è presente in quasi tutti i quadranti (mancandosolamente in un quadrante marginale); risulta comune e abbondante in tutto il territorio del Parco.

Habitat: Il Poligono nodoso è stato osservato principalmente in ambienti fangosi e ruderali, comecampi a riposo, incolti umidi, fossi e lungo rogge; talvolta come infestante nei campi (in particolarequelli coltivati a Mais e a Riso).

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7- Schede delle specie

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Famiglia: Potamogetonaceae

Forma biologica: I rad

Fioritura: VI-VII

Ecologia:

U

Corologia: Circumboreale

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: assente

Protezione: lr10/2008

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Frequente. La specie è presente in 16 quadranti del Parco. Si rinviene in popolazioninon molto numerose.

Habitat: La Brasca arrotondata si rinviene in rogge con acqua corrente più o meno veloce esoprattutto su fondali ghiaioso-sabbiosi. Talvolta anche in ambienti parzialmente ombreggiati per lapresenza di filari di alberi.

Note tassonomiche: Il taxa considerato è ritenuto inclusivo di P. berchtoldii Fieber, trattato dunquea stregua di forma di P. pusillus. Tale forma (larghezza foglie 1,5-1,8 mm, guaine in parte libere) èstata comunque rinvenuta in una sola occasione (quadrante 05221).

Distribuzione: Molto frequente. La specie si rinviene in 28 quadranti del Parco, con una lacuna nelsettore nord-occidentale. Localmente si presenta in abbondanza.

Habitat: La Brasca palermitana cresce in acque stagnanti o fluenti, più o meno lentamente. NelParco sembra essere la specie di Potamogeton che meglio tollera carichi di inquinanti organici. Èstata osservata crescere in rogge, fossi, fontanili e piccoli stagni.

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7- Schede delle specie

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Ranunculus aquatilis L. Ranuncolo acquatico

Famiglia: Ranunculaceae

Forma biologica: I rad

Fioritura: V-IX

Ecologia:

U R N L T C 5 3 4 3 4 2

Corologia: Cosmopolita

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: -

Ranunculus fluitans Lam. Ranuncolo fluitante

Famiglia: Ranunculaceae

Forma biologica: I rad

Fioritura: V-VI

Ecologia:

U R N L T C 5 3 3 3 4 2

Corologia: Circumboreale

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: -

Note tassonomiche: I campioni esaminati sono riconducibili al tipo (subsp. bulbosus).

Distribuzione: Raro. Il Ranuncolo bulboso è presente in 3 quadranti, concentrato nelle porzioninord-occidentali del Parco, riconducibili alle propaggini meridionali di substrati fluvioglacialimaggiormente diffusi nell’Alta Pianura, dove la specie risulta comune. È presente con pochiesemplari nei comuni di Settimo Milanese e Vanzago.

Habitat: La specie cresce esclusivamente nei prati regolarmente falciati o al margine di essi,comunque sempre in formazioni erbacee.

Note tassonomiche: Gli esemplari di cui si fa menzione in questa scheda presentano foglie divisein lacinie capillari con lunghezza maggiore o uguale agli internodi, petali maggiori o uguali a 6 mme fossette nettarifere ovali/piriformi. Permangono tuttavia dubbi sull’entità tassonomica a cuiriferirli, R. fluitans Lam. e/o R. penicillatus (Dumort.) Bab., anche in relazione ai caratteri cheesibiscono: le suddivisioni delle lacinie fogliari, in genere minori di quattro (carattere di R. fluitans),risultano talvolta indifferentemente maggiori o minori sulla stessa pianta e il ricettacolo appare piùo meno peloso/ispido (carattere di R. penicillatus).

Distribuzione: Frequente. La specie è presente in 16 quadranti, distribuiti prevalentemente nelleporzioni centro-meridionali del Parco. Localmente si osserva in fitte colonie.

Habitat: Questa specie forma matasse di fusti e foglie fluitanti nell’acqua di corsi d’acqua concorrente veloce, in particolare nei canali a grande portata. Tollera anche un leggeroombreggiamento.

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Ranunculus sceleratus L. Ranuncolo di palude

Famiglia: Ranunculaceae

Forma biologica: U scap

Fioritura: VI-VIII

Ecologia:

U R N L T C 4 4 5 4 4 3

Corologia: Paleotemperata

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: lr10/2008

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7- Schede delle specie

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Note tassonomiche: I campioni esaminati per quasi tutte le stazioni sono riconducibili alla subsp.landra (Moretti) Bonnier. Nel comune di Milano è stata rilevata la sottospecie tipo.

Distribuzione: Molto frequente. La specie è presente in 31 quadranti ed è abbastanza comuneovunque, anche se non in modo particolarmente copioso.

Habitat: Il Ravanello selvatico si rinviene generalmente al margine di campi o in set-aside, nonchéin luoghi incolti, come all’interno di cave. Raramente si osserva al margine di strade o nei prati.Sembra tollerare ampie condizioni d’umidità.

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Rhamnus catharticus L. Spinocervino

Famiglia: Rhamnaceae

Forma biologica: N scap

Fioritura: V

Ecologia:

U R N L T C 3 4 2 3 4 3

Corologia: Europea

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: lr10/2008off.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Diffusa. La specie è presente in 10 quadranti del Parco, distribuiti in prevalenzanelle porzioni settentrionali. Sembra più frequente ad ovest. Non si rinviene mai in modoabbondante.

Habitat: La Rosa cavallina si osserva soprattuto nei boschi, nonché in siepi e fasce boscate, inparticolare quelle dei fontanili. Specie indicata come caratteristica dei Querco-Carpineti, crescecomunque più rigogliosa in chiarie e al margine dei boschi e tollera dunque un certo grado didisturbo.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Frequente. La specie è presente in 16 quadranti del Parco. È distribuita inprevalenza nelle periferie urbane o comunque in aree antropizzate, indice che la specie è stataampiamente diffusa dall’uomo.

Habitat: La Rosa canina si rinviene in zone incolte, al margine di strade, lungo grandi canaliartificiali o talvolta rogge e fiumi (mai sotto copertura di alberi o arbusti) e nei Pioppeti. Essendouna specie colonizzatrice, si rinviene raramente in situazioni a maggiore naturalità, ed è quindinormalmente presente al margine dei boschi. Altrove è stata introdotta per formare siepi o neirimboschimenti: in questo ultimo caso la capacità di attecchimento, la produzione di frutti appetitidall’avifauna e il valore estetico conferito dalle appariscenti fioriture ne giustifica l’impiego, anchese non si tratta di specie strettamente nemorale.

Distribuzione: Molto rara. La specie è stata osservata in un unico caso, nel comune di ZeloSurrigone, con pochi esemplari. Probabilmente solo come avventizia.

Habitat: Specie tipica di suoli intrisi d’acqua, la Rotala americana è stata osservata in un’area riccadi risaie.

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7- Schede delle specie

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Note tassonomiche: I campioni della specie esaminati sono riconducibili alla sottospecieobtusifolius. È occasionalmente presente l’ibrido con R. crispus, denominato R. x pratensis Mert. &Koch.

Distribuzione: Molto frequente. La specie è presente in tutti i quadranti del Parco, molto diffusa edabbondante ovunque.

Habitat: La Romice a foglie ottuse si trova in prati, marcite, incolti umidi, fossi, sponde e marginidi campi. Ha un’ecologia analoga alla Romice crespa, anche se mostra una maggior capacità diinfestare i coltivi.

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Famiglia: Liliaceae

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: III-IV

Ecologia:

U R N L T C 2 3 2 2 5 2

Corologia: Mediterranea

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: assente

Protezione: -

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7- Schede delle specie

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Famiglia: Alismataceae

Forma biologica: G rad

Fioritura: VI-VIII

Ecologia:

U R N L T C 5 3 4 3 4 2

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: molto rara

Protezione: lr10/2008 ; rlR(en); rlN(en)

Distribuzione: Rara. La specie è stata osservata solamente 4 volte, nei comuni di Lacchiarella,Melegnano (dove è stata introdotta), Noviglio e Vernate. Si rinviene in popolazioni ridotte o singoliindividui.

Habitat: La Sagittaria comune è stata in un caso introdotta ai margini di uno stagno entro un’areaprotetta. Nelle restanti stazioni sembra crescere in condizioni analoghe a quelle riscontrate per laSagittaria americana, che molto probabilmente ha sostituito la Sagittaria comune in molti siti.

Misure di protezione: Data la sua rarità, si ritiene la specie meritevole di essere inserita nella ListaRossa del Parco, dando particolare attenzione alla conservazione degli habitat entro cui si rinvienespontaneamente e monitorando la consistenza delle popolazioni.

Note tassonomiche: Allo stato spontaneo è presente la sottospecie alba. In pochissimi casi è statarinvenuta in condizioni seminaturali la sottospecie vitellina (L.) Arcang., “relitto” di coltivazionicon lo scopo di ottenere legacci e fabbricare ceste con i rami (color giallo d’uovo) dopo lacapitozzatura della pianta. In un caso è stato pure rilevato S. x chrysocoma Dode, ibrido aportamento pendulo tra la sottospecie vitellina e il Salice piangente (S. babylonica L.). Un po’ piùfrequente (5 stazioni) è invece l’ibrido tra S. alba e S. fragilis L. (S. x rubens Schrank), rinvenutounicamente nelle porzioni occidentali; anche quest’ultimo Salice è stato introdotto dall’uomo.

Distribuzione: Molto frequente. Il Salice bianco è presente in tutti i quadranti del Parco, comune edabbondante ovunque.

Habitat: La specie si può osservare facilmente lungo corsi d’acqua d’ogni ordine e grado, dallerogge ai grandi fiumi, così come sulle sponde di stagni o specchi d’acqua artificiali, sia isolata, chein filari o entro formazioni boscate molto umide. Frequente anche in zone di cava, dove colonizzapure aree fangose e pozze effimere.

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7- Schede delle specie

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Note tassonomiche: Alcuni dei campioni esaminati sono riferibili alla sottospecie muricata (Gremli) Briq.

Distribuzione: Diffusa. La specie è stata osservata in 11 quadranti del Parco, soprattuto nella parte nord-occidentale e nell’estrema area orientale. È piuttosto localizzata e si presenta in popolazioni di entità ridotta.

Habitat: La Salvastrella minore si rinviene in luoghi incolti ar idi, su suoli iniziali o ricchi in scheletro, soprattutto lungo le sponde dei grandi canali artificiali e talvolta nelle cave.

Saponaria officinalis L. Saponaria comune

Famiglia: Caryophyllaceae

Forma biologica: H scap

Fioritura: VII-IX

Ecologia:

U R N L T C 2 4 4 3 4 3

Corologia: Euro-Siberiana

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: lr10/2008off.

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7- Schede delle specie

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Saxifraga tridactylites L. Sassifraga annuale

Famiglia: Saxifragaceae

Forma biologica: T scap

Fioritura: III-V

Ecologia:

U R N L T C 1 4 2 4 4 3

Corologia: Mediterranea

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: lr10/2008

Distribuzione: Diffusa. La specie è stata osservata in 6 diverse stazioni, non di rado in colonie numerose anche se molto localizzate. Distribuita prevalentemente nelle porzioni orientali.

Habitat: La Sassifraga annuale cresce in incolti aridissimi e ghiaiosi. Nel Parco si rinviene presso le stazioni o le cabine del gas metano, in cave o su sedi stradali abbandonate.

Misure di conservazione: Curiosamente questa specie è protetta della LR 10/2008. Tuttavia non si ritiene che per una specie infestante di ambienti artificiali siano necessarie particolari misure di conservazione.

Scilla bifolia L. Scilla silvestre

Famiglia: Liliaceae

Forma biologica: G bulb

Fioritura: III-IV

Ecologia:

U R N L T C 3 4 3 3 4 2

Corologia: Euro-Caucasica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: molto rara

Protezione: -

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Scutellaria galericurata L. Scutellaria palustre

Famiglia: Lamiaceae

Forma biologica: G rhix

Fioritura: VI-IX

Ecologia:

U R N L T C 5 4 3 3 4 3

Corologia: Circumboreale

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: lr10/2008

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Molto frequente. Il Pabbio rossastro è presente in tutti i quadranti del Parco ed èmolto comune e abbondantissimo ovunque.

Habitat: La specie è una delle più comuni infestanti delle coltivazioni estive, in particolare diquelle a Mais. È comunque abbondantissima nei campi a riposo e più in genere nelle aree incolte(cave, margini di strade, carrarecce e sentieri). Dopo lo sfalcio primaverile, si osserva anche neiprati stabili.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Frequente. La specie è presente in 15 quadranti, largamente distribuiti, anche semaggiormente concentrati nelle porzioni settentrionali del Parco. Localmente si presenta con estesecoperture. In crescente e preoccupante espansione.

Habitat: La specie è presente in formazioni boschive o siepi degradate, quasi esclusivamente lungofossi, rogge, canali e fiumi. Occupa pressappoco la stessa nicchia ecologica di un’altra infestanteesotica, Humulus scandens, anche se apparentemente mostra una maggior abilità nel penetrare informazioni arboree (anche se degradate o marginali). Tollera, infatti, un discreto ombreggiamento,pur potendo crescere anche in piena luce.

Misure di contenimento: La specie tende a formare estese coperture che strangolano tutte le piantea cui si avvinghiano. Se ne consiglia dunque la repentina eradicazione appena è possibilericonoscerla. È quindi una specie temibilissima per la conservazione degli ambienti naturali ed èperciò da includere nella Lista Nera del Parco.

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Distribuzione: Diffusa. L’Erba cornacchia comune è presente in 13 quadranti del Parco, distribuitipreferenzialmente nei pressi di centri abitati ed edifici rurali. In genere si osserva in pochiesemplari.

Habitat: La specie si rinviene su superfici sterrate e luoghi incolti moderatamente aridi, lungostrade, sponde di grandi canali artificiali; talvolta sulle sponde erbose aride di specchi d’acqua entroaree a funzione ricreativa.

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7- Schede delle specie

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Solanum dulcamara L. Dulcamara

Famiglia: Solanaceae

Forma biologica: C lian

Fioritura: VI-VIII

Ecologia:

U R N L T C 4 3 4 3 4 3

Corologia: Paleotemperata

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: lr10/2008off.

Distribuzione: Molto frequente. La Dulcamara si rinviene comunemente quasi ovunque. È presentein 33 quadranti, risultando assente unicamente in alcuni quadranti marginali.

Habitat: La Dulcamara cresce di preferenza sulle sponde di ogni tipo di corso d’acqua, di laghi e stagni, nonché in zone paludose e fossi. Talvolta si rinviene sotto modesta copertura al margine di formazioni boscate o siepi, in particolare di quelle degradate.

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7- Schede delle specie

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Note tassonomiche: Le piante osservate appartengono alla subsp. saccharatum (L.) Maire etWeiller, forma selvatica del comune Sorgo coltivato.

Distribuzione: Raro. Il Sorgo è presente in 3 quadranti del Parco nei comuni di Gaggiano,Lacchiarellla e Zibido San Giacomo. Unicamente nel comune di Lacchiarella si osserva inabbondanza. Presumibilmente in espansione.

Habitat: Questa sottospecie di Sorgo è stata osservata unicamente come infestante in tre campi diMais. Le piante sono eccezionalmente alte (superano in altezza il Mais!), nonostante posseggano unesile culmo.

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7- Schede delle specie

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Tanacetum vulgare L. Erba-amara selvatica, Tanaceto

Famiglia: Asteraceae

Forma biologica: H scap

Fioritura: VI-IX

Ecologia:

U R N L T C 2 3 3 4 4 4

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: lr10/2008off.

Taraxacum officinale Weber aggr. Tarassaco comune, Dente di leone

Famiglia: Asteraceae

Forma biologica: H ros

Fioritura: IV-V

Ecologia:

U R N L T C 3 3 4 4 4 3

Corologia: Circumboreale

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: lr10/2008off.

Page 365: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

364

Distribuzione: Molto rara. Un paio di individui di Erba storna agliacea sono stati osservati nelcomune di Liscate. Probabilmente si tratta di piante effimere.

Habitat: La specie è stata rilevata su di uno sterrato intorno ad una cabina del metano.

Page 366: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

7- Schede delle specie

365

Distribuzione: Molto raro. Il Timo selvatico è stato osservato in un’unica occasione, in una localitàdel comune di Vanzago, dove è presente una popolazione piuttosto cospicua di individui.

Habitat: Questa specie di Timo predilige i suoli asciutti e ben soleggiati di una proda erbosa, lungoun piccolo fosso sempre privo d’acqua.

Page 367: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

366

Page 368: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

7- Schede delle specie

367

Distribuzione: Rara. La Lappola è presente in 3 quadranti del Parco, nei comuni di Cisliano ePaullo. Molto localizzata, si rinviene in pochissimi esemplari.

Habitat: Questa specie, legata a comunità di erbe pioniere su suoli iniziali e aridi, nel Parco si puòincontrare esclusivamente lungo gli sterrati ghiaiosi ai margini di grandi canali artificiali.

Distribuzione: Frequente. Il Trifoglio arvense è stato ritrovato in 15 quadranti del Parco, distribuitoin prevalenza nelle porzioni nord-occidentali. Localmente può essere abbondante.

Habitat: Il Trifoglio arvense cresce su terreni asciutti e tendenzialmente acidi (questi si rinvengononon a caso in maggioranza nei lembi medirionali di Alta Pianura asciutta delle porzioni nord-occidentali del Parco). Lo si rinviene in campi incolti o più spesso tra le stoppie dei campi a cerealiauttunno-vernini e in aree di cava, alle volte su fanghi effimeri che si disseccano in estate.

Page 369: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

368

Note tassonomiche: Nel Parco è presente unicamente la sottospecie elegans (Savi) Asch. e Gr.

Distribuzione: Diffuso. Il Trifoglio ibrido è presente in 8 quadranti del Parco. Molto localizzato(una sola stazione accertata per quadrante), si rinviene sempre in popolazioni costituite da pochiindividui.

Habitat: Questo Trifoglio cresce in prati moderatamente umidi e su terreni leggermente acidi, ingenere non tagliati di frequente, ed anche negli incolti, come per esempio campi abbandonati.

Note tassonomiche: Nel Parco è presente unicamente la sottospecie pratense.

Distribuzione: Molto frequente. Il Trifoglio pratense è presente in tutti i quadranti del Parco ed èmolto comune ed abbondante ovunque. È il Trifoglio più comune insieme a quello ladino.

Habitat: La specie è una delle componenti più tipiche dei prati falciati e concimati della pianura,anche se si rinviene in formazioni prative diverse per frequenza di taglio, umidità e pH delsubstrato. Si può osservare non di rado anche in formazioni erbacee incolte, in campi a riposo,lungo strade campestri e nelle cave.

Page 370: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

7- Schede delle specie

369

Note tassonomiche: Nel Parco è presente unicamente la sottospecie repens.

Distribuzione: Molto frequente. Il Trifoglio ladino è presente in quasi tutti i quadranti del Parco(manca unicamente nel quadrante marginale 07201); ovunque comune ed abbondante.

Habitat: Il Trifoglio ladino cresce in ambienti simili al Trifoglio pratense, anche se presenta uncarattere manifestamente più ruderale. È dunque più raro nei prati falciati e concimati e piùfrequente in incolti, sterrati, cave, ecc.

Note tassonomiche: È presente solamente la sottospecie scabrum.

Distribuzione: Molto raro. Il Trifoglio scabro è stato osservato in un'unica occasione, nel comunedi Segrate. È presente con pochissimi individui.

Habitat: La specie cresce in un luogo soleggiato e caldo, soggetto a calpestio e su substratoghiaioso.

Distribuzione: Molto rara. La Gramigna bionda è stata rilevata in un’unica occasione nel comunedi Vizzolo Predabissi, dove è presente con pochi individui.

Habitat: La specie è stata rinvenuta in un prato apparentemente falciato poco frequentemente e conalcune specie tipiche degli incolti.

Distribuzione: Diffuso. Il Grano tenero allo stato spontaneo è stato osservato in 10 quadranti. Èestremamente localizzato e si rinviene in sparuti esemplari. Essendo quasi sempre presente qualeresiduo di precedenti coltivazioni, la distribuzione della specie possiede un valore relativo agli anniin cui è stato effettuato il censimento, potendo variare molto da un anno all’altro.

Habitat: La specie si rinviene generalmente ai margini di coltivi o in campi a riposo, raramente almargine di strade.

Page 371: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

370

Typha angustifolia L. Tifa a foglie strette

Famiglia: Typhaceae

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: VII-VIII

Ecologia:

U R N L T C 5 4 3 4 4 3

Corologia: Circumboreale

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: -

Typha latifolia L. Tifa a foglie larghe, Mazza sorda

Famiglia: Typhaceae

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: VI-VII

Ecologia:

U R N L T C 5 3 4 4 4 3

Corologia: Cosmopolita

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: -

Page 372: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

7- Schede delle specie

371

Page 373: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

372

Famiglia: Lentibulariaceae

Forma biologica: I nat

Fioritura: VI-VIII

Ecologia:

U R N L T C 5 3 3 4 x 2

Corologia: -

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008; rlR(vu)

Valeriana dioica L. Valeriana palustre

Famiglia: Valerianaceae

Forma biologica: H scap

Fioritura: IV-VI

Ecologia:

U R N L T C 4 3 3 3 3 3

Corologia: Europea

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: molto rara

Protezione: lr10/2008

Page 374: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

7- Schede delle specie

373

Distribuzione: Diffuso. Il Verbasco polline è presente in 10 quadranti del Parco, in prevalenzadistribuiti nelle porzioni settentrionali. Si rinviene sporadicamente e sempre in pochi esemplari.

Habitat: La specie predilige ambienti ruderali moderatamente aridi come incolti, sterratispecialmente entro ambiti di cava, aree abbandonate e prati saltuariamente falciati su suoli drenanti,come ad esempio quelli che si rinvengono lungo le sponde dei grandi canali artificiali.

Page 375: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

374

Verbascum pulverulentum Vill. Verbasco a candelabro

Distribuzione: Molto raro. Il Verbasco a candelabro è stato osservato in un’unica occasione, nelcomune di Gudo Visconti (al limite del territorio del Parco), con un unico esemplare.

Habitat: La specie, con esigenze ecologiche analoghe a quelle delle congeneri, è stata osservatacrescere lungo il margine erboso di una via di comunicazione secondaria.

Page 376: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

7- Schede delle specie

375

Famiglia: Scrophulariaceae

Forma biologica: H scap

Fioritura: VII-X

Ecologia:

U R N L T C 5 3 4 4 4 2

Corologia: Cosmopolita

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: assente

Protezione: lr10/2008

Distribuzione: Diffusa. La Veronica beccabunga è presente in 10 quadranti del Parco. È piuttostolocalizzata e si rinviene generalmente in popolazioni piuttosto ridotte.

Habitat: Differentemente della simile Veronica acquatica si può osservare unicamente in acqua,anche se poco profonda, in posizioni soleggiate. Nel Parco si ritrova nelle teste di fontanile o inpiccole rogge con acqua lentamente fluente. Di rado anche al margine delle risaie.

Distribuzione: Rara. La Veronica rosea è stata ritrovata solamente in 2 stazioni nei comuni diCusago e Lacchiarella, in un discreto numero di esemplari. Nella stazione di Lacchiarella è stataosservata consecutivamente per tre anni.

Habitat: La Veronica rosea apparentemente sembra avere ecologia analoga alla Veronicaacquatica, con cui si rinviene in entrambi i siti. È stata infatti osservata lungo l’asta di un fontanile ein un fosso (entrambi parzialmente ombreggiati e con fondali fangosi).

Misure di protezione: Le stazioni in cui si rinviene questa rarissima specie di Veronica dovrebberoessere integralmente tutelate, mantenendo tuttavia la gestione atta a conservare la vegetazioneacquatica (es. mediante dragaggio saltuario dei letti dei corsi d’acqua).

Page 377: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

376

Note tassonomiche: La specie è molto simile a V. sublobata (Veronica dei boschi) e V. triloba(Opiz) Kerner, insieme a cui forma un unico gruppo sistematico, tanto che alcuni autori leconsiderano un’unica specie avente tre sottospecie. L’osservazione al microscopio della dimensionedei granuli di polline e della lunghezza degli stomi ha consentito di distinguere V. sublobata(tetraploide; diametro polline: 29-36 ì m; lunghezza stomi: 22-33 ì m) da V. hederifolia (esaploide;diametro polline: 35-45 ì m; lunghezza stomi: 31-42 ì m), consentendo di focalizzare leosservazioni in campo su caratteri macroscopici ritenuti maggiormente validi (colorazione edimensioni di corolla e antere) a differenza di altri caratteri diagnostici, ritenuti non semprecorrispondenti.

Distribuzione: Molto frequente. La Veronica a foglie d’Edera è presente in 33 quadranti, più omeno diffusamente ovunque. Non si osserva mai in gruppi numerosi. È comunque assai menodiffusa della Veronica dei boschi.

Habitat: La specie predilige ambienti ruderali aperti più o meno aridi. Nel Parco si può osservare inprevalenza come infestante primaverile in campi, incolti, margine di carrarecce, terra smossa esuperfici sterrate.

Distribuzione: Rara. La Veronica medicinale è stato osservata in 4 diverse località,prevalentemente concentrate nella porzione nord-occidentale del Parco, nei comuni di Corbetta,Gudo Visconti e Settimo Milanese. È stata rinvenuta in gruppi poco consistenti.

Habitat: La specie, che sembra prediligere suoli a reazione leggermente acida, si rinviene semprein prossimità di aree boscate. Tuttavia, si osserva solamente ai margini di queste formazioni o lungoi sentieri che le attraversano.

Page 378: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

7- Schede delle specie

377

Distribuzione: Molto frequente. La Veronica di Persia è stata ritrovata in 34 quadranti del Parco,mancando solamente in due quadranti marginali con esigue porzioni di Parco. È ovunque assaicomune ed abbondante.

Habitat: Questa specie sinantropica si può osservare molto abbondante nei campi a riposo (specietra le stoppie), negli orti ed in giardini, alla base dei muri. È frequente anche in prati, in aiuole, neimargini stradali, lungo carrarecce sterrate e su cumuli di terra di riporto (in special modo nellecave).

Distribuzione: Molto rara. La Veronica lucida è presente in un’unica stazione, nel comune diZibido San Giacomo, dove è stata osservata in numerosi esemplari.

Habitat: La specie, che è un’infestante di colture sarchiate su suoli neutro-basici moderatamentesecchi, nel Parco è stata ritrovata all’interno di un cimitero, su ghiaie aride e assolate.

Page 379: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

378

Note tassonomiche: Si veda quanto riportato per V. hederifolia.

Distribuzione: Molto frequente. La Veronica dei boschi è presente in 34 quadranti. È piuttostocomune e si rinviene ovunque in colonie numerose. È assente da due quadranti con porzioni diParco molto ridotte.

Habitat: La specie cresce in formazioni alberate mesofile di tutti i generi (filari, siepi, boschi, ecc.),soprattutto se disturbate e a dominanza di Robinia (Sambuco-Robinieti), anche se è più frequentesotto scarsa copertura. Rarissimamente si rinviene anche come infestante nei coltivi, ma semprenelle vicinanze di aree boscate, dove spesso coabita con V. hederifolia.

Distribuzione: Molto rara. La Veronica trifogliata è stata rinvenuta in un’unica occasione, nelcomune di Sedriano, dove è stata osservata in numerosi esemplari.

Habitat: La specie è stata osservata in un campo di Grano con altre rare specie infestanti come ilFiordaliso.

Page 380: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

7- Schede delle specie

379

Distribuzione: Rara. La Veccia boschiva è stata ritrovata solamente in 3 località, nei comuni diGaggiano e Settala, in pochissimi esemplari.

Habitat: La specie è stata osservata presso una siepe alberata, al margine di una sponda boscata diun canale e lungo le prode erbose ombreggiate di un canale.

Misure di protezione: Data la sua complessiva rarità, si consiglia di inserire la specie nella ListaRossa del Parco e di tutelare le stazioni in cui si rinviene la Veccia boschiva.

Page 381: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

380

Page 382: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

7- Schede delle specie

381

Page 383: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

382

Page 384: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

7- Schede delle specie

383

Distribuzione: Diffusa. La Viola di Rivinus è presente in 5 quadranti, distribuiti nella porzioneoccidentale del Parco. Piuttosto localizzata, anche se in alcune zone del settore nord-occidentale èpresente con popolazioni numerose. È comunque assai più comune della Viola silvestre.

Habitat: La specie cresce al margine di boschi, siepi e in filari, su suolo a reazione più o menoacida. Meno frequentemente si osserva in condizione di elevato ombreggiamento o in siti privicompletamente di copertura.

Page 385: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

384

Page 386: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

7- Schede delle specie

385

Zannichellia palustris L. Zannichellia

Famiglia: Zannichelliaceae

Forma biologica: I rad

Fioritura: VI-VIII

Ecologia:

U R N L T C 5 4 4 3 4 3

Corologia: Cosmopolita

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008

Note tassonomiche: Si ritiene che almeno per alcune delle stazioni in cui è accertata la presenzadella specie, questa corrisponda al tipo (subsp. palustris).

Distribuzione: Diffusa. La Zannichellia è presente in 8 quadranti, con vistose lacune sia nella parteorientale che in quella occidentale del Parco. Si rinviene in colonie di diversi individui checostituiscono plaghe di forma ovaleggiante, di colore verde smeraldo.

Habitat: La specie è stata osservata in rogge con corrente da moderata a sostenuta, generalmente inacque limpide, anche se è in grado di tollerare un discreto grado di eutrofizzazione.

Page 387: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

386

Page 388: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud
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Page 390: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud
Page 391: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

389

8 - FOTO DELLE SPECIE

Sono qui riportate le foto di alcune specie rinvenute nel presente censimento fl oristico del Parco Agricolo Sud Milano. Nelle sche-de di tali specie (§ 7.2) è riportato il simbo-lo .

N.B. Le immagini che seguono si leggono, rispetto alle didascalie a cui fanno riferimen-to, in ordine per colonna.

Page 392: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

390

LISTA ORO:1 - Doronicum pardalianches2 - Orobanche hederae

LIS

TA O

RO

Page 393: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

391

3 - Cephalanthera longifolia4 - Leucojum aestivum

LIST

A O

RO

Page 394: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

392

5 - Bidens cernua6 - Lathaea squamaria7 - Equisetum hyemale

LIS

TA O

RO

Page 395: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

393

8 - Veronica catenata9 - Galium uliginosum10 - Matteuccia struthiopteris

LIST

A O

RO

Page 396: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

394

LISTA ROSSA:1 - Adiantum capillus-veneris2 - Adoxa moschatellina3 - Anemone ranunculoides4 - Aristolochia pallida

L

ISTA

RO

SSA

Page 397: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

395

5 - Asarum europaeum6 - Corydalis cava7 - Colchicum autumnale8 - Coronilla emerus

LIST

A RO

SSA

Page 398: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

396

9 - Crataegus oxyacantha10 - Erythronium dens-canis11 - Galanthus nivalis12 - Polystichum aculeatum

L

ISTA

RO

SSA

Page 399: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

397

LIST

A RO

SSA

13 - Euphorbia amygdaloides14 - Euphorbia dulcis

Page 400: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

398

L

ISTA

RO

SSA

15 - Lythrum portula16 - Vicia dumetorum

Page 401: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

399

LIST

A RO

SSA

17 - Osmunda regalis18 - Polypodium vulgare

Page 402: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

400

L

ISTA

RO

SSA

19 - Phyllitis scolopendrium20 - Primula vulgaris21 - Stellaria holostea22 - Tilia cordata

Page 403: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

401

LIST

A RO

SSA

23 - Potamogeton friesii24 - Valeriana dioica

Page 404: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

402

LIS

TA N

ERA

LISTA NERA:1 - Acer negundo2 - Ailanthus altissima

Page 405: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

403

LI

STA

NER

A

3 - Ambrosia artemisiifolia4 - Artemisia verlotorum

Page 406: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

404

5 - Aster lanceolatus6 - Bidens frondosa

LIS

TA N

ERA

Page 407: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

405

7 - Buddleja davidii8 - Elodea nuttallii9 - Helianthus tuberosus10 - Hemerocallis fulva

LI

STA

NER

A

Page 408: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

406

11 - Humulus scandens12 - Ligustrum sinense13 - Lonicera japonica14 - Phytolacca americana

LIS

TA N

ERA

Page 409: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

407

15 - Prunus serotina16 - Robinia pseudoacacia17 - Rosa multifl ora

LI

STA

NER

A

Page 410: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

408

18 - Solidago gigantea19 - Sicyos angulatus20 - Spiraea japonica

LIS

TA N

ERA

Page 411: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

409

LIS

TA G

RIG

IA

LISTA GRIGIA:1 - Acer saccharinum2 - Apios americana3 - Artemisia annua

Page 412: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

410

L

ISTA

GRI

GIA

4 - Calepina irregularis 5 - Gleditschia triacanthos

Page 413: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

411

LIS

TA G

RIG

IA

6 - Kyllinga gracillima7 - Lemna minuta8 - Sedum sarmentosum

Page 414: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

412

L

ISTA

GRI

GIA

9 - Senecio inaequidens10 - Solanum carolinense11 - Ulmus pumila

Page 415: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

413

ALTRE:1 - Abutillon teophrastii2 - Acer campestre

Page 416: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

414

3 - Acer platanoides4 - Achillea roseo-alba5 - Aegopodium podagraria

Page 417: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

415

6 - Ajuga reptans7 - Alisma lanceolatum

Page 418: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

416

8 - Alliaria petiolata9 - Alnus glutinosa10 - Anagallis arvensis

Page 419: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

417

11 - Arctium minus12 - Aristolochia clematitis

Page 420: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

418

13 - Arum italicum14 - Aster novi-belgii

Page 421: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

419

15 - Avena sterilis16 - Ballota nigra

Page 422: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

420

17 - Boehmeria nivea18 - Bryonia dioica

Page 423: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

421

19 - Bellis perennis20 - Butomus umbellatus21 - Campanula rapunculus

Page 424: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

422

22 - Cardamine amara23 - Cardamine bulbifera

Page 425: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

423

24 - Cardamine hirsuta25 - Cirsium vulgare

Page 426: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

424

26 - Carex remota27 - Centaurea nigrescens

Page 427: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

425

28 - Cerastium glomeratum29 - Chelidonium majus

Page 428: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

426

30 - Claytonia perfoliata31 - Clinopodium vulgare

Page 429: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

427

32 - Carex acutiformis33 - Commelina communis34 - Convolvulus arvensis35 - Cornus sanguinea

Page 430: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

428

36 - Conyza albida37 - Coronilla varia38 - Corylus avellana

Page 431: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

429

39 - Coronopus didymus40 - Coronilla varia41 - Crataegus monogyna42 - Cucubalus baccifer

Page 432: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

430

43 - Crepis sancta44 - Cruciata laevipes

Page 433: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

431

45 - Cyperus difformis46 - Cyperus esculentus

Page 434: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

432

47 - Cyperus glomeratus48 - Cuscuta cesatiana49 - Duchesnea indica

Page 435: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

433

50 - Dryopteris dilatata51 - Echinochloa crusgalli ed E. oryzicola

Page 436: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

434

52 - Elatine ambigua53 - Epilobium angustifolium54 - Epilobium dodonaei

Page 437: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

435

55 - Erigeron annuus56 - Euonymus europaeus57 - Eupatorium cannabinum

Page 438: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

436

58 - Euphorbia cyparissias59 - Euphorbia helioscopia60 - Euphorbia maculata

Page 439: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

437

61 - Filago germanica62 - Frangula alnus63 - Galeopsisi tetrahit64 - Galinsoga ciliata

Page 440: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

438

65 - Galeopsis pubescens66 - Geranium nodosum67 - Glechoma hederacea

Page 441: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

439

68 - Gnaphalium uliginosum69 - Gratiola offi cinalis70 - Hedera helix71 - Heteranthera limosa

Page 442: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

440

72 - Heteranthera rotundifolia73 - Heteranthera reniformis74 - Hibiscus trionum

Page 443: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

441

75 - Impatiens balfourii76 - Iris pseudacorus

Page 444: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

442

77 - Lamium album78 - Lamium amplexicaule79 - Lamium maculatum80 - Lamium purpureum

Page 445: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

443

81 - Lathyrus sylvestris82 - Legousia speculum-veneris83 - Leopoldia comosa

Page 446: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

444

84 - Lolium multifl orum85 - Lonicera caprifolium

Page 447: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

8- Foto della specie

445

86 - Ligustrum vulgare87 - Lythrum salicaria88 - Malus sylvestris89 - Morus alba

Page 448: Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

Atlante della fl ora del Parco Agricolo Sud Milano

446

90 - Lythrum hyssopifolia91 - Maclura pomifera

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8- Foto della specie

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92 - Matricaria chamomilla93 - Matricaria inodora

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94 - Mentha x verticillata95 - Malva neglecta96 - Medicago sativa

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8- Foto della specie

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97 - Myosoton aquaticum98 - Myosotis scorpioides99 - Najas minor

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100 - Nasturtium offi cinale101 - Orobanche purpurea

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8- Foto della specie

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102 - Oryza sativa e riso crodo103 - Papaver apulum

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104 - Prunus padus105 - Parietaria offi cinalis106 - Parvotrisetum myrianthum107 - Poa annua

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108 - Paspalum paspaloides109 - Petasites hybridus

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110 - Petunia x hybrida111 - Phacelia tanacetifolia

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112 - Poa bulbosa113 - Polygonum pensylvanicum e P. lapathifolium

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114 - Polygonum mite115 - Potamogeton nodosus116 - Potentilla argentea117 - Prunus spinosa

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118 - Potentilla recta119 - Pulmonaria offi cinalis

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120 - Prunella vulgaris121 - Prunus cerasifera

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8- Foto della specie

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122 - Ranunculus fi caria123 - Ranunculus sceleratus124 - Ranunculus sardous

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125 - Rosa canina126 - Rubus caesius127 - Rotala ramosior

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8- Foto della specie

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128 - Rubus ulmifolius129 - Salix cinerea130 - Ruta graveolens

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131 - Salvia glutinosa132 - Schoenoplectus mucronatus

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8- Foto della specie

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133 - Sambucus nigra134 - Sedum rubens135 - Scilla bifolia

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136 - Senecio vulgaris137 - Setaria virirdis

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138 - Silene alba139 - Sherardia arvensis140 - Setaria glauca

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141 - Solanum nigrum142 - Stellaria media-min.143 - Sorghum bicolor

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8- Foto della specie

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144 - Symphytum tuberosum145 - Spergularia rubra146 - Spirodela polyrrhiza147 - Taraxacum offi cinale

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148 - Torilis arvensis149 - Trifolium repens150 - Tordylium maximum

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151 - Tragus racemosus152 - Trifolium dubium

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153 - Typha latifolia154 - Urtica dioica

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8- Foto della specie

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155 - Veronica beccabunga156 - Veronica fi liformis

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157- Veronica sublobata158 - Vinca minor159 - Viola suavis

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8- Foto della specie

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160 - Viola arvensis161 - Viola odorata

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162 - Viola tricolor163 - Viburnum opulus164 - Zannichellia palustris

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SCANNAGATTA G. & MADERNA F. 1793 - Transunto di due memorie presentate alla Società Patriotica per concorrere alla solu-zione del Quesito relativo ai prati asciutti ar-tifi ciali da’ signori Giosuè Scannagatta Cu-stode de R. Orto Botanico di Pavia e Soc. Corrisp. e Francesco Maderna Speziale Milanese. Dalla Società medesima premia-te nel 1791. Atti della Società Patriotica di Milano diretta all’avanzamento dell’Agricol-

tura, delle Arti e delle Manifatture, Milano, 3 (2): 264-328.

SCHOTMAN H. D., 1977 - Callitriches de la Region Mediterranéenne. Nouvelles ob-servations. Bulletin du Centre d’Etude ed de Recherches Scientifi ques Biarrits, Biarrits, 11 (3): 241-312.

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9- Blibliografi a

481

studio ecologico delle “marcite” lombarde. Atti Ist. Bot. Univ. Lab. Critt. Pavia, s. 5, 18: 171-208.

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TUTIN T.G., HEYWOOD V.H., BURGES N.A., VALENTINE D.H., WALTERS S.M., WEBB D.A. (eds.), 1972 - Flora Europaea. 1 ed. Cam-bridge University Press, Cambridge, 3.

TUTIN T.G., HEYWOOD V.H., BURGES N.A., VALENTINE D.H., WALTERS S.M., WEBB D.A. (eds.), 1976 - Flora Europaea. 1 ed. Cam-bridge University Press, Cambridge, 4.

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10- Appendice

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10 - APPENDICE

Nel periodo intercorso tra la fi ne del censimento fl oristico e la pubblicazione del presente volume, la fl ora del PASM si è arricchita di nuovi dati riguardanti la distri-buzione di specie già segnalate o di entità tassonomiche in precedenza non rinvenute durante il censimento.

Al fi ne di una maggior completezza del presente studio, si ritiene indispensabile for-nire almeno alcune di queste segnalazioni fl oristiche, ritenute più rilevanti dal punto di vista botanico-naturalistico; ove non espres-samente indicato, le segnalazioni sono degli stessi autori del censimento fl oristico.

Avena sterilis L.Gli esemplari osservati in alcune località della parte occidentale del comune di Mi-lano appartengono alla subsp. ludoviciana (Durieu) Gillet & Magne. Probabilmente questo taxon, scarsamente riscontrato du-rante il censimento, è stato confuso con A. barbata oppure, più plausibilmente, risulta in fase di espansione come pianta infestan-te nei campi di cereali autunno-vernini.

Heteranthera rotundifolia (Kunth) GrisebQuesta specie, probabilmente in espansio-ne, è stata osservata anche presso le risaie di Trenno (Milano), comunque sempre in pochi esemplari sopraffatti da quelli assai più vigorosi di H. reniformis.

Lythrum hyssopifolia L.Questa rara pianta per il territorio del PASM è stata riscontrata a fi ne agosto in un campo con stoppie, invaso da Ambrosia artemisii-folia; il campo, localizzato nei pressi di Figi-no (Milano), nel passato era stato coltivato a riso.

Marsilea quadrifolia L.Considerata tra le specie scomparse dal PASM, questa particolare specie di felce viene indicata per l’Oasi di Lacchiarella (Pi-stoja F., Giordana F., Petraglia A., Rossi G., 2003. Marsilea quadrifolia L.: nuove stazioni in Pianura Padana. Arch. Geobot. 9: 77-80), dove è stata rivenuta a fi ne estate 2006 in corrispondenza di una zona escavata l’anno precedente. Nella stessa pubblicazione si riporta un’antecedente segnalazione per la zona umida di Pasturago di Vernate; anche

in questa località prima della comparsa di M. quadrifolia erano state effettuate azioni di escavazione, tuttavia la specie era succes-sivamente scomparsa. La presenza di que-sta felce, che probabilmente si rigenera da una banca di spore sepolte, sembra essere quindi collegata alle prime fasi di colonizza-zione di piccoli stagni di neoformazione.

Misopates orontium (L.) Rafi n.Specie non rinvenuta durante il censimento, è stata successivamente osservata presso le sponde denudate di alcuni stagni artifi ciali nei pressi di Figino (Milano).

Oxalis dillenii Jacq.Rimangono dubbi sulla reale distribuzione nel territorio del PASM di questa specie e dell’affi ne O. fontana. Il tipo di pianta mag-giormente riscontrato, forse anche esclu-sivo, presenta in modo peculiare stoloni spesso sotterranei (prodotti soprattutto da giugno, ma assenti nelle giovani piante), tri-comi non settati e peduncoli alla fruttescen-za caratteristicamente ripiegati (soprattutto a maturità, altrimenti diritti).

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Parvotrisetum myrianthum (Bertol.) ChrtekQuesta rara specie per il territorio del PASM è stata riscontrata come pianta infestante in alcuni campi di cereali autunno-vernini tra Trenno e Figino (Milano), sempre con popo-lazioni costituite da pochi esemplari.

Robinia viscosa Vent.Nelle formazioni a Robinia pseudoacacia presenti nella parte nord-occidentale del-la provincia di Milano, è stata rilevata la presenza di esemplari della congenere R. viscosa (Brusa G., Grande D., Cerabolini B.E.L., Caronni F.E., Castrovinci R., 2008. Robinia viscosa Vent., una neofi ta negletta della fl ora italiana. Mem. Soc. ital. Sci. nat. Mus. civ. Stor. nat. Milano 36: 45). Questa specie, facilmente riconoscibile per i fi ori rosati e per i peli ghiandolari presenti sugli assi fi orali e sui giovani rami, è stata rinve-nuta anche nel comune di Sedriano.

Ludwigia palustris (L.) ElliotQuesta interessante e rara specie è stata osservata sulle sponde fangose di alcuni stagni artifi ciali presso l’Oasi di Pasturago di Vernate.

I dati fl oristici relativi alla presente ricerca sono disponibili sul sito della “Carta Natu-ralistica” della Regione Lombardia (http://www.cartografi a.regione.lombardia.it/natali-naweb/).