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Astrofisica galattica – Lezione 1 Maurizio Tomasi Dipartimento di Fisica Università degli studi di Milano 23 Marzo 2018

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Astrofisica galattica – Lezione 1

Maurizio [email protected]

Dipartimento di FisicaUniversità degli studi di Milano

23 Marzo 2018

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Struttura della Via Lattea

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Masse e dimensioni

Componente Massa Forma e dimensioniAlone stellare 109 Md Sfera (r ą 20 kpc)Disco (gas) 1010 Md Disco (r “ 25 kpc,

h “ 0.15 kpc)Rigonfiamento 1010 Md Ellissoide (6ˆ 2ˆ 2 kpcqcentraleDisco (stelle) 1011 Md Disco (r “ 15 kpc,

h “ 1 kpc)Alone materia 1012 Md Sfera (r ą 60 kpc?)oscura

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Parte I

Ammassi stellari

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NGC 290 (ammasso aperto)

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M22 (ammasso globulare)

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Tipi di ammassi stellari

A. aperti A. globulari

Numero di stelle 103 – 104 104 – 106

Dimensioni 10 pc 20–100 pc(core „5 pc)

Gas e polvere? Sì NoNebulose planetarie? No Sì# di ammassi noti 103 „ 160Dove? Disco Alone stellare

(1 % del totale)

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NGC104 (47 Tuc, ammasso g.)

N „ 3ˆ 105, 2r „ 100 ly, D „ 20 kly,mV “ 4.9 mag.

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M3 (ammasso g.)

N „ 5ˆ 105, 2r „ 150 ly, D „ 35 kly,mV “ 6.2 mag.

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M13 (ammasso g.)

N „ 6ˆ 105, 2r „ 145 ly, D „ 22 kly,mV “ 5.8 mag.

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Parte II

Dinamica degli ammassi

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Termodinamica e astrofisica

Essendo sistemi composti da molte particelle,possiamo pensare di usare la termodinamicaclassica per descriverli?

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Termodinamica e astrofisica

No! La teoria del gas ideale funziona solo insistemi privi di forze a lungo raggio.

Da questo punto di vista la gravità è un problema!

“Properties of systems with long range interactions are stillpoorly understood despite being of importance in mostareas of physics.” (Dynamics and Thermodynamics ofSystems with Long Range Interactions)

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Teorema del viriale

Fortunatamente esiste uno strumento adatto per ladescrizione di sistemi gravitazionalmente legati: ilteorema del viriale.

Consideriamo un sistema fisico di N particelleconfinato in un volume V (da forze interne o vincoliesterni). Ogni particella si trova nella posizione ~ri ,la forza risultante su di essa è ~Fi e Ki è la suaenergia cinetica.

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Medie temporali

Ovviamente le quantità ~ri , ~Fi e ~Ki variano neltempo. Siamo però interessati più al loro valoremedio che alla loro evoluzione istante per istante.

Data una quantità f dipendente dal tempo, il valoredi

〈f 〉t “ limτÑ8

ż τ

0f ptq dt

è la media temporale di f .

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Definizione di “viriale”

La quantità

G ”

Nÿ

i“1

~ri ¨ ~pi

è detta “viriale”. Nel caso in cui le particelle sitrovino in un volume limitato V , esso gode di dueproprietà:

1. G è una quantità limitata;2. Dopo un certo tempo, G tende a diventare

costante.

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Limitatezza del viriale

Se il sistema è limitato in un volume V , alloraesistono degli estremi superiori P e R per laquantità di moto pi e ri . Di conseguenza,

|G| “

ˇ

ˇ

ˇ

ˇ

ˇ

Nÿ

i“1

~ri ¨ ~pi

ˇ

ˇ

ˇ

ˇ

ˇ

ď

Nÿ

i“1

|~ri | ¨ |~pi | ď NRP.

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Variazione nel tempo del virialeLa variazione nel tempo del viriale ha media nulla:

ˇ

ˇ

ˇ

⟨9G⟩

t

ˇ

ˇ

ˇ“

ˇ

ˇ

ˇ

ˇ

limtÑ8

ż τ

0

9Gptq dtˇ

ˇ

ˇ

ˇ

ˇ

ˇ

ˇ

ˇ

limτÑ8

Gpτq ´ Gp0qτ

ˇ

ˇ

ˇ

ˇ

ď limτÑ8

2NRPτ

“ 0.

Ciò vuol dire che, passato un certo tempo (“tempodi rilassamento”), il viriale diventaapprossimativamente costante.

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Enunciato del teorema del viriale

Il teorema del viriale dice che in un sistemalimitato in un volume V , passato il tempo dirilassamento, vale l’uguaglianza

〈K 〉t “ ´12

⟨Nÿ

i“1

~ri ¨ ~Fi

⟩t

,

dove K “řN

i“1 Ki è l’energia cinetica totale delsistema.

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Dimostrazione del teoremaUsando la proprietà

⟨9G⟩

t“ 0 si ottiene subito la

tesi: ⟨ddt

Nÿ

i“1

~ri ¨ ~pi

⟩t

“ 0⟨2

Nÿ

i“1

Ki `

Nÿ

i“1

~ri ¨ ~Fi

⟩t

“ 0⟨Nÿ

i“1

Ki

⟩t

“ ´12

⟨Nÿ

i“1

~ri ¨ ~Fi

⟩t

.

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Caso di forze centraliSi può dimostrare che per forze con potenzialeUi “ krαi (“forze centrali”) il teorema del viriale siriduce a:

〈K 〉t “α

2〈U〉t ,

dove U “řN

i“1 Ui è l’energia potenziale totale delsistema.

Noi dimostreremo la relazione nel caso della forzagravitazionale (U91{r , quindi α “ ´1):

〈K 〉t “ ´12〈U〉t .

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Teorema del viriale e gravità (1/4)Nel caso di un sistema di N particelle interagenticon una forza tra i e j pari a

~Fij “ k~ri ´~rj

|~ri ´~rj |3 ,

abbiamo che

~Fi “

Nÿ

j“1j ­“i

~Fij “ kNÿ

j“1j ­“i

~ri ´~rj

|~ri ´~rj |3 .

Nell’espressioneřN

i“1~ri ¨ ~Fi compare quindi unadoppia sommatoria.

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Teorema del viriale e gravità (2/4)Usiamo la sostituzione ~ri “ p~ri ´~rjq{2` p~ri `~rjq{2nell’espressione di ri ¨ Fi :

~ri ¨ ~Fi “ kNÿ

j“1j ­“i

~ri ¨ p~ri ´~rjq

|~ri ´~rj |3 “

k2

Nÿ

j“1j ­“i

|~ri ´~rj |2

|~ri ´~rj |3

`k2

Nÿ

j“1j ­“i

p~ri `~rjq ¨ p~ri ´~rjq

|~ri ´~rj |3 .

Dimostreremo ora che nell’espressioneřN

i“1~ri ¨ ~Fi

il termine dovuto alla seconda somma è nullo.

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Teorema del viriale e gravità (2/4)Usiamo la sostituzione ~ri “ p~ri ´~rjq{2` p~ri `~rjq{2nell’espressione di ri ¨ Fi :

~ri ¨ ~Fi “ kNÿ

j“1j ­“i

~ri ¨ p~ri ´~rjq

|~ri ´~rj |3 “

k2

Nÿ

j“1j ­“i

|~ri ´~rj |2

|~ri ´~rj |3

`k2

Nÿ

j“1j ­“i

p~ri `~rjq ¨ p~ri ´~rjq

|~ri ´~rj |3 .

Dimostreremo ora che nell’espressioneřN

i“1~ri ¨ ~Fi

il termine dovuto alla seconda somma è nullo.

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Teorema del viriale e gravità (3/4)È possibile scambiare i e j senza cambiare ilvalore della somma:

Nÿÿ

i,j“1j ­“i

~ri ¨p~ri `~rjq ¨ p~ri ´~rjq

|~ri ´~rj |3 “ (scambio i e j)

Nÿÿ

j,i“1i ­“j

~rj ¨p~rj `~riq ¨ p~rj ´~riq

|~rj ´~ri |3 “ (porto fuori il ´)

“ ´

Nÿÿ

j,i“1i ­“j

~rj ¨p~ri `~rjq ¨ p~ri ´~rjq

|~ri ´~rj |3 .

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Teorema del viriale e gravità (3/4)

Nel calcolo precedente (tenuto contodell’equivalenza tra i e j nella doppia sommatoria)abbiamo ottenuto che la quantità

Nÿÿ

i,j“1j ­“i

~ri ¨p~ri `~rjq ¨ p~ri ´~rjq

|~ri ´~rj |3

è uguale al suo opposto. Ciò significa che laquantità è nulla.

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Teorema del viriale e gravità (4/4)

Nÿ

i“1

~ri ¨ ~Fi “ kN

ÿÿ

j“1j ­“i

~ri ¨ p~ri ´~rjq

|~ri ´~rj |3

“k2

Nÿÿ

j“1j ­“i

|~ri ´~rj |2

|~ri ´~rj |3 ` 0

“12

Nÿÿ

j“1j ­“i

k|~ri ´~rj |p“´Uijq

“ ´12p2Uq “ ´U.

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Livello di energia potenziale

Ricordate che l’energia potenziale è definita ameno di una costante additiva (deriva da unintegrale indefinito).

Il teorema del viriale assume però una costanteben precisa per Uij : siccome abbiamo suppostoche

Uij “ ´k

|~ri ´~rj |,

significa che assumiamo che l’energia potenzialedi i e j tenda a zero se le due particelle vengonoallontanate indefinitamente.

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Applicazioni del teorema (1/2)

Come esempio, stimiamo la temperatura mediadel Sole usando il teorema del viriale.

(Il Sole è un sistema di volume limitato,sicuramente rilassato, quindi il teorema èapplicabile).

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Applicazioni del teorema (1/2)

L’energia potenziale gravitazionale del Sole (sferadi raggio R) è

U “35

GM2

R,

mentre l’energia cinetica totale è

K “

Nÿ

i“1

32

kT

(assumiamo per semplicità che tutte le N “ 1057

particelle siano alla stessa temperatura T ).

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Applicazioni del teorema (1/2)

Usando il teorema del viriale

〈K 〉t “ ´12〈U〉t

otteniamo che la temperatura viriale è

T “15

GM2d

NkRd„ 106

˜ 107 K.

Essa corrisponde circa alla temperatura delnucleo.

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Applicazioni del teorema (2/2)

Calcoliamo ora l’energia media di legame pernucleone in un nucleo atomico.

Anche in questo caso abbiamo un sistema diparticelle ovviamente rilassato e confinato in unvolume limitato, ma non è classico: proviamocomunque ad applicare il teorema del viriale.

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Applicazioni del teorema (2/2)Un nucleo atomico ha raggio R „ 10´15 m.L’energia cinetica media classica p2{p2mq èstimabile dal principio di indeterminazione:

∆px∆x „~2.

Siccome p2 “ p2x ` p2

y ` p2z « 3p2

x , allora

K « Ap2

2mp« A

3~2

8R2mp„ A

~2

R2mp.

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Applicazioni del teorema (2/2)Nell’ipotesi che U9rα, e che |α| non sia troppodistante dall’unità, dal teorema del viriale vale cheK „ U (stesso ordine di grandezza), ossia

A~2

R2mp„ U

Noi siamo interessati all’energia di legame pernucleone, ossia U{A:

U{A „~2

R2mp„ 10 MeV/nucleone.

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Parte III

Teorema del viriale eammassi globulari

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Dinamica degli a.g.

Usando il teorema del viriale, calcoliamo leseguenti quantità per un ammasso tipico(R “ 5 pc, N “ 106):

1. Energia potenziale;2. Energia cinetica;3. Velocità quadratica media;4. Velocità di fuga;5. Tempo di rilassamento;6. Massa.

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Energia potenziale di un a.g.

Sappiamo che per una distribuzione di massa consimmetria sferica vale che

U “ ´35

GM2

R,

anche nel caso in cui ρ dipenda dal raggio r .

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Energia potenziale di un a.g.

Per un ammasso globulare si ha tipicamente che

N „ 106, M˚ „ 0.5Md, Rcore „ 5 pc.

La sua energia potenziale è quindi

U “ ´35

GpNM˚q2

Rcore“ ´2.5ˆ 1051 erg.

(Per confronto, il Sole ha un’energia potenzialegravitazionale di „ 1048 erg).

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Energia cinetica di un a.g.

Se l’ammasso è dinamicamente rilassato, allora

K “ ´U2„ 1.2ˆ 1051 erg,

e quindi l’energia totale è

E “ K ` U “ ´1.2ˆ 1051 erg.

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Dinamica degli a.g.

Usando il teorema del viriale, calcoliamo leseguenti quantità per un ammasso tipico(R “ 5 pc, N “ 106):

1. Energia potenziale: ´2.5ˆ 1051 erg;2. Energia cinetica: 1.2ˆ 1051 erg;3. Velocità quadratica media;4. Velocità di fuga;5. Tempo di rilassamento;6. Massa.

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Velocità quadratica media

Vogliamo calcolare la velocità (quadratica) mediadelle stelle in un ammasso globulare. Questaquantità è legata all’energia cinetica K :

K “

Nÿ

i“1

12

M˚v2i “

12

M˚N1N

Nÿ

i“1

v2i

“12

MGCv2rms

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Velocità quadratica media

Di conseguenza, dal teorema del viriale

2 〈K 〉t “ ´ 〈U〉t “ ´

⟨35

GM2GC

R

⟩t

abbiamo che

vrms “

c

3GMGC

5R« 16 km/s.

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Dinamica degli a.g.

Usando il teorema del viriale, calcoliamo leseguenti quantità per un ammasso tipico(R “ 5 pc, N “ 106):

1. Energia potenziale: ´2.5ˆ 1051 erg;2. Energia cinetica: 1.2ˆ 1051 erg;3. Velocità quadratica media: 16 km/s;4. Velocità di fuga;5. Tempo di rilassamento;6. Massa.

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Velocità di fuga

È sensato supporre che un ammasso globulare sialegato? Per rispondere a questo, dobbiamostimare la velocità di fuga.

Se infatti la velocità media delle stelle fossemaggiore della velocità di fuga, allora l’ammassonon potrebbe essere legato: “evaporerebbe”lasciando sfuggire le sue stelle nello spazio.

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Velocità di fuga

Per stimare la velocità di fuga vf si impone laconservazione dell’energia tra i due istanti mostratiin figura.

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Velocità di fuga

Nel caso di una stella posta inizialmente a unadistanza R dal centro di massa dell’ammasso,l’equazione di conservazione dell’energia diventa:

12

M˚v2f ´ G

M˚ MGC

R“ 0,

da cui

vf “

c

2GMGC

R« 29 km/s.

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Velocità di fuga

Dal momento che˜

vrms “

c

3GMGC

5R

¸

ă

˜

vf “

c

2GMGC

R

¸

,

ciò conferma l’ipotesi che l’ammasso globulare (ein generale qualsiasi sistema gravitazionalevirializzato) sia un sistema legato.

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Dinamica degli a.g.

Usando il teorema del viriale, calcoliamo leseguenti quantità per un ammasso tipico(R “ 5 pc, N “ 106):

1. Energia potenziale: ´2.5ˆ 1051 erg;2. Energia cinetica: 1.2ˆ 1051 erg;3. Velocità quadratica media: 16 km/s;4. Velocità di fuga: 29 km/s;5. Tempo di rilassamento;6. Massa.

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Tempo di rilassamento

Veniamo ora al tempo necessario perché unammasso diventi dinamicamente rilassato.

Inizialmente le stelle di un ammasso possono nonessere rilassate: in tal caso le più veloci (v ą vf )escono dall’ammasso, e questa “evaporazione”cambia la distribuzione delle v .

In più, le interazioni gravitazionali provocano unaridistribuzione dell’energia, che porta l’ammassoverso lo stato rilassato.

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Tempo di rilassamento

Per quantificare il tempo di rilassamento, possiamosupporre che esso sia il tempo necessario affinchéciascuna delle stelle dell’ammasso interagiscanoun certo numero N di volte con le sue compagne.

(Questo è analogo al modo in cui si studia un gasideale che sta raggiungendo l’equilibriotermodinamico).

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Tempo di rilassamento

Possiamo definire un’interazione tra due stellecome la condizione in cui l’energia cinetica diventauguale all’energia potenziale tra le due (perché?):

12

M˚v2„ G

M2˚

r.

Ciò avviene quando la distanza tra le due stelle è

rc „ 2GM˚

v2 .

Definiamo questo come il raggio collisionale.

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Tempo di rilassamento

Quanto è probabile che una stella interagisca conaltre? Dipende da quanto velocemente la stella simuove e dalla densità delle sue compagne:

2rv

Nel volume V “ πr2 ∆x ci sono pπr2 ∆xq n stelle(con n densità numerica).

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Tempo di rilassamento

2rv

Se la distanza percorsa dalla stella è

∆x “ v∆t ,

allora il tempo di rilassamento ∆tr è quel tempotale per cui la stella interagisce con un numero Nint

di stelle (ossia: Nint stelle nel cilindro):

pπr2 v ∆trq n “ Nint ñ ∆tr “Nint

πr2 v n.

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Tempo di rilassamentoSe ora nell’espressione

∆tr “Nint

πr2 v n

usiamo la stima del raggio collisionale

rc „ 2GM˚

v2 .

e poniamo Nint « 1, otteniamo:

∆tr “v3

4πG2M2˚ n.

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Tempo di rilassamento

L’espressione di ∆tr può essere moltosemplificata. Innanzitutto, n “ N{

`

43πR3

˘

; inoltre

K “ ´12

U

12

NM˚v2“

35

GpNM˚q

2

R

GM˚N « Rv2 (supponendo35«

12

).

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Tempo di rilassamento

Sostituendo le espressioni di n e GM˚N, otteniamo

∆tr «NR3v

,

quindi il tempo di rilassamento è dello stessoordine di grandezza del tempo richiesto acompiere N attraversamenti dell’ammasso (R{v èil tempo per un attraversamento), con N numero distelle.

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Tempo di rilassamento

La nostra stima porta a un valore di ∆tr pari a

∆tr «13ˆ

106 ˆ 5 pc16 km/s

« 100 Gyr,

che è implausibile! (L’universo ha meno di 14miliardi di anni).

Questo contrasta col fatto che la maggior partedegli ammassi globulari sembri essere giàrilassata.

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Tempo di rilassamentoIl problema è che noi abbiamo considerato solo leinterazioni a corto raggio, mentre sono rilevantianche gli scambi energetici a distanza.

Nello specifico, abbiamo supposto che si abbiainterazione quando la distanza tra due stelle siainferiore al raggio collisionale rc dato da

12

M˚v2„ G

M2˚

rc.

Ma anche a distanze maggiori di rc ci sono scambienergetici, e noi li stiamo trascurando.