assedio

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a Erzsi e alla vita nuova

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Palazzo Pretorio di Certaldo divenne palazzo solo successivamente. Per un lunghissimo periodo fu un castello, un fortilizio, un estremo riparo contro il nemico sempre pronto a infinite guerre e battaglie. Dagli spalti ancora oggi si possono scorgere gli odiati vicini di allora, separati da poche colline come in un gioco dispecchi; il castello di San Gimignano e di Castelfiorentino si erano dotati delle stesse difese. Lo sguardo del visitatore si posa poi sulle antiche boscaglie, ormai ridotte a pochi alberi, e sulle radure, ora costellate di capannoni e invase dall’edilizia.

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a Erzsi e alla vita nuova

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T O M M A S O

CASCELLAA S S E D I O

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Certaldo is famous as the birthplace of Boccaccio and its

fame continues today as a centre of contemporary art.

Continuous exhibitions and selection of a high cultural

quality have made the historical Pretorio Palace an

important centre for artistic events within the Italian

panorama and Tuscany.

It is, therefore, with great satisfaction that Certaldo organizes

and hosts Tommaso Cascella’s Siege exhibition at the

Pretorio Palace.

The magnificent medieval halls, with their frescoes and

coffered ceilings, form an amazing contrast with the iron

sculptures and large abstract, highly coloured canvases of

the Roman artist.

Maria Paola Gori

Cultural Councillor

Noto per essere il paese natale di Boccaccio, Certaldo si sta

affermando sempre più anche come centro per l’arte

contemporanea.

L’attività espositiva continua e le scelte sempre di alto livello

culturale hanno reso lo storico Palazzo Pretorio una sede

importante nel circuito toscano per gli appuntamenti artistici

e nel panorama italiano.

Ed è in quest’ottica che, con grande soddisfazione, il

Comune di Certaldo organizza e ospita la mostra Assedio di

Tommaso Cascella a Palazzo Pretorio.

Le magnifiche sale medievali, con i loro affreschi e i soffitti a

cassettoni, costituiscono infatti uno straordinario contrasto

con le sculture in ferro e le grandi tele astratte, dalle accese

cromie, del pittore romano.

Maria Paola Gori

Assessore alla Cultura

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ASSEDIOd i T o m m a s o C a s c e l l a

S I E G E

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Palazzo Pretorio di Certaldo divenne palazzo solo

successivamente. Per un lunghissimo periodo fu un castello,

un fortilizio, un estremo riparo contro il nemico sempre pronto

a infinite guerre e battaglie.

Dagli spalti ancora oggi si possono scorgere gli odiati vicini di

allora, separati da poche colline come in un gioco di

specchi; il castello di San Gimignano e di Castelfiorentino si

erano dotati delle stesse difese.

Lo sguardo del visitatore si posa poi sulle antiche boscaglie,

ormai ridotte a pochi alberi, e sulle radure, ora costellate di

capannoni e invase dall’edilizia.

Proviamo a immaginare che cosa poteva rappresentare

quella foresta per gli abitanti del castello: un paesaggio che

era meglio ammirare dal sicuro delle mura perché, oltre che

dai cervi e dai cinghiali, si pensava che il luogo fosse abitato

da streghe e fate, e da ogni sorta di orrori.

E se il maniero fosse stato edificato proprio per delimitare lo

spazio umano da quello di una natura incomprensibile e

feroce? Allora mi viene da pensare che le guerre contro i

nemici siano state un pretesto per l’inconfessabile angoscia

per la foresta, e che sia stata la natura la vera forza

assediante, come nel passo shakespiriano del Macbeth in

cui gli alberi avanzano nella notte verso le difese del fortilizio.

Fu l’esigenza di definire lo spazio militare in uno spazio

riservato all’uomo a trasformare questa struttura in palazzo.

Ecco che allora ricchezza e arte furono chiamate ad

adornarne le brutali muraglie.

Mi pare che oggi la funzione del palazzo sia la medesima di

un tempo: difesa, estrema difesa. L’assedio di quest’isola di

pace avviene sotto gli occhi di tutti: tralicci, capannoni,

autostrade, case premono alle mura. Il palazzo si difende

mostrando, a chi lo voglia visitare, affreschi, chiostro e spazi a

dimensione d’uomo.

Gli antichi affreschi chiamano oggi a raccolta truppe

amiche, convocano gli artisti contemporanei perché

proteggano il palazzo approntando, come armi, nuove

bellezze. E gli artisti, con la propria opera, trasformano gli

antichi spazi in qualcosa di nuovo, confermando che queste

mura sono modernissime e razionali, sono l’unico luogo dove

l’uomo sia degno di vivere.

Tommaso Cascella

The Pretorio Palace of Certaldo only became a palace

afterwards. For a long time it was a castle, a fortress, utmost

protection against an enemy ever ready for endless wars

and battles.

The detested neighbours of yesterday can still be seen from

the battlements today, separated by a few hills as in a game

of mirrors: the castles of San Gimignano and Castelfiorentino

were in fact equipped with the same defences.

The visitor’s glance then rests on the ancient forests, now

reduced to a few trees, and on the glades, now studded

with warehouses and invaded by building.

Let us try to imagine what that forest must have meant to the

inhabitants of the castle: a landscape which it was better to

admire from the safety of the walls because, apart from deer

and wild boar, it was thought to be a place inhabited by

witches and fairies and every sort of horror.

And if the castle had been built to delimit human space from

that of a fierce and inexplicable nature? If so, then may be

the wars against the enemies were a pretext for an

unconfessed anguish for the forest, and nature was the real

besieging force, as in the passage in Shakespeare’s

Macbeth where the trees advance against the defences of

the fortress in the night.

It was the need to define military space into a space

reserved for man that transformed this structure into a

palace. It was at that time that wealth and art were called

upon to adorn its brutal walls.

It seems to me that the function of the palace is still the same

as in the past: protection, utmost protection. This island of

peace is being besieged in front of our eyes: pylons,

warehouses, motorways, houses press against its walls. The

palace defends itself by showing, to all those who visit it,

frescoes, cloisters and spaces fit for humans.

The ancient frescoes today call on friendly troops, they

summon contemporary artists to protect the palace by

preparing new beauty as weapons. And the artists, with their

own works, transform the antique spaces into something

new, confirming that these walls are modern and rational,

they are the only place where man deserves to live.

Tommaso Cascella

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A N A L C H E M I S T ’ S D R E A M S

SOGNI D’ALCHIMISTAd i S i l v i a E v a n g e l i s t i

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Emozione contenuta e quasi segreta di un'immagine

fantasticata: le opere pittoriche e plastiche di Tommaso

Cascella paiono vivere in una dimensione straniata, spazio

memoria colore e forma come sospesi, eppure concreta e

reale, quasi tattile; una dimensione che, pur non ricalcando

le forme della realtà, le interpreta e le rigenera attraverso la

pura sensibilità poetica.

Magia del colore. Un grande artista francese, pittore di luce

e straordinaria armonia cromatica, ha detto che ‘è per il

colore che io esisto’; con una lieve mutazione, guardando i

dipinti di Tommaso Cascella si potrebbe dire: ‘è per il colore

che la pittura esiste’. L'attenzione e la riflessione su uno degli

elementi fondanti del dipingere, il colore, ha caratterizzato la

ricerca artistica del pittore romano sin dagli esordi.

‘Per il pittore - scrive Gaston Bachelard - il colore possiede

una profondità e uno spessore, si sviluppa in una

dimensione a un tempo intima ed esuberante. […] Senza

posa, il pittore nel suo lavoro depone sogni tra la materia e la

luce, sogni d’alchimista nei quali suscita sostanze, accresce

la luminosità, attenua i toni brutalmente vistosi, disegna

contrasti nei quali ci è dato scorgere la lotta tra gli elementi.’1

L’astrazione ‘calda’ e lirica di Tommaso Cascella è

indissolubilmente legata all'emotività del colore, che esplode

in un vitale accostarsi di campi cromatici. Il colore, puro e

squillante di blu aranci e gialli, è il grande e seducente

protagonista delle opere dell'artista, fonte e centro di energia

vitale che forza la superficie e dilaga nello spazio fisico

facendosi forma e volume, superficie e profondità, luce

intensa e viva. È il colore, che travalica la superficie e

‘costruisce’ i campi, l’elemento cui l'artista affida il compito di

1 G. Bachelard, Il mondo come capriccio e miniatura, Milano 1997, p.139.

individuare la dimensione visiva dello spazio, essendone al

tempo stesso strumento indispensabile di conoscenza (di

coscienza), oltre che di percezione.

L’artista immerge le sue superfici, come trattenute sotto la

seducente pelle del colore, nella sensibilità della luce che

corre sulla epidermide cromatica della materia disegnando

(im)possibili paesaggi, scoprendo forme, inventando

imprevedibili profondità cromatiche di blu liciniani, di rossi

sontuosi e gialli solari.

L'appunto di un'immagine - pochi segni, a volte solo una

linea - si riflette in segno, una traccia appena che solca la

superficie e allude a una consistenza oggettiva, a una

tridimensionalità della forma che la visione fantastica,

indefinita e indefinibile, pare negare.

Le immagini astratte di Cascella non si riferiscono, però, a

moduli o schemi predefiniti, ma si muovono libere in forme

individuate e mutevoli, in uno spazio che non vuole

caratterizzazioni se non quella della libertà, come liberi sono i

cieli di Licini, quei ‘cieli segreti’ popolati di ‘Angeli ribelli’,

‘Amalasunte’, ‘Olandesi volanti’, ai quali i blu intensi di

Cascella rimandano. E come quella di Licini, l’astrazione di

Cascella non è fondata su una logica costruttivista, cioè su

una concezione formale e ‘geometrica’ della superficie,

rigorosamente bidimensionale, strutturata in un sovrapporsi

di forme e di piani: le opere astratte di Cascella sono

costruite da linee in tensione, da figure geometriche

anomale in equilibrio instabile.

Scriveva Osvaldo Licini, nel 1937, che ‘la pittura è l'arte dei

colori e dei segni. I segni esprimono la forza, la volontà,

l'idea. I colori la magia.’

I colori, per Cascella, sono la forza evocativa della pittura,

attraverso di essi l’artista gioca l’ordine compositivo

dell’opera, basato essenzialmente sul rapporto luce–spazio,

nella quale costruzioni di forme e colori sono in perenne

tensione, sospese nel silenzio di uno spazio illimitato e

dominate da un senso di precarietà, di equilibrio instabile

ma come fermato nel tempo.

È questa una caratteristica che accompagna da sempre il

lavoro di Cascella, che sin dalle opere della fine degli anni

ottanta si struttura su una raffinata combinazione di elementi

che mette in vibrazione la superficie, mossa da segni che,

sospesi e aerei, solcano la materia pittorica. Quello che nei

primi lavori era il segno e il gesto (che portava in sé la

memoria di esperienze precedenti, prima tra tutte quella

dell'espressionismo astratto statunitense) diviene poi forma

plastica e tangibile, elemento aggettante che si protende

alla conquista dello spazio, conferma e negazione al tempo

stesso della bidimensionalità della superficie pittorica su cui,

lieve e quasi inconsistente, gioca l'ombra disegnando

percorsi in continua mutazione.

E là dove nei dipinti degli anni novanta, evocanti cieli lontani

e silenziosi di un blu intenso e quasi magico, era una

raffinata combinazione di elementi apparentemente

contrastanti - la fisicità del metallo e l'incorporeità dell'ombra,

il caldo della pittura e il freddo del ferro –, troviamo ora una

più decisa coesione degli elementi compositivi: nei lavori più

recenti Cascella è giunto a una ulteriore definizione pittorica,

in un certo senso più ‘compiuta’, che nell'architettura del

quadro trova in perfetto equilibrio le due componenti

fondanti la ricerca dell’artista: una meditata idea della

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composizione e un’intensa liricità del colore. Tutto ciò

operato, potremmo dire, per forza di pittura.

La pittura, la sedimentazione della memoria, le

contaminazioni del tempo, assumono, in queste opere, una

dimensione più stratificata, una sorta di fisicità intensa e

pregnante, e la superficie, segnata da graffiti e inserti

materici e dominata dal colore, totalizzante e preziosa

materia pittorica che occupa lo spazio dell'opera con

intensa presenza fisica, si ricompone in una unità cromatica

densa e sontuosa, luogo di viaggi fantastici e misteriosi.

Come la musica, la pittura è allora trama di pensiero,

sensazione, emozione, memoria distillata e purificata

dall'effimero transitorio, da ciò che non è duraturo, e la luce

diviene l'essenza del visibile, ideale limite estremo e ultimo

possibile al superamento della forma per toccare la

sensazione pura.

La tela è così lo spazio virtuale dell'immaginazione, il luogo

del colore, dei segni, dell'azione, cui l'artista affida il compito

di rendere in evidenza visiva il proprio pensiero poetico.

Spazio come luogo totale, dilatato, assoluto, magmatico e

vibratile, dove i segni si dispongono e si espandono secondo

regole interne all'opera stessa, in continua mutazione, mai

definite una volta per tutte.

E l’artista mischia le carte in una perenne contaminazione

delle immagini, dei segni, delle tracce, alla ricerca di un

senso che, come appare, immediatamente si perde, si

frantuma in schegge e frammenti, si confonde nel tempo e

ridiventa sogno.

Sogno di un antico palazzo, tra le colline della Toscana, dove

uomini di altri tempi hanno vissuto e combattuto, a difesa

della loro vita e del loro castello, ‘estremo riparo contro il

nemico sempre pronto a infinite guerre e battaglie’. E il

pensiero dell’artista va alle pareti dell’antico palazzo che

ospiterà le sue opere; pareti antiche nobilitate da antiche

pitture create per il piacere della vista e dello spirito,

oasi di pace dal mondo esterno, feroce allora come

oggi: all’assedio della natura e della guerra il palazzo ha

risposto con la bellezza dell’arte.

Scavalcando il tempo, in nome dell’arte, l’artista, oggi, va

alla ricerca di quella pace, di quel riparo dalle fatiche del

mondo. E in questo luogo segnato dai secoli, Tommaso

Cascella evoca, con la sua pittura larga e distesa, una

natura libera e felice, un universo primordiale in cui

galleggiano segni, gesti, frammenti di immagine, memorie di

cieli notturni mediterranei e di terra calda e feconda. Pittura

che si fa materia antica, memoria arcana, emozione pura;

un senso di nostalgico arcaismo, di mitico primitivismo che si

ritrova poi nelle grandi sculture che presidiano le mura

esterne del castello.

E come le antiche pareti affrescate del Palazzo Pretorio di

Certaldo, che ospitano le sue opere, ‘chiamano oggi a

raccolta truppe amiche, convocano gli artisti

contemporanei perché proteggano il palazzo approntando,

come armi, nuove bellezze’, come scrive l’artista, così le

antiche mura del castello vengono ‘difese’ dall’assedio della

contemporaneità (capannoni, case, insediamenti industriali)

da innocue quanto poetiche macchine da guerra: singolari

forme in bronzo che si fanno immaginarie e fantastiche

‘macchine’ che paiono comprendere in loro arcane

simbologie: lance sottili, archi tesi, scale per violare alte mura,

catapulte, forme arcane, totemiche, astratte dal presente

eppure figlie del tempo attuale. Forme fuori dal tempo, colte

da una misteriosa mitologia che non è solamente

evocazione dell'origine, ma diviene percorso, cifra dell'anima

che continua a farsi e a manifestarsi, anche se sempre al

limite del segreto, nella storia e nei giorni che viviamo, nel

mistero e al tempo stesso nell'evidenza di nuovi segnali, di

nuove forme da decifrare per svelarne l'essenza.

Dal segreto della materia, un bronzo dalla patina liscia e

seducente come una pelle, emergono forme semplici e

potenti, che possiedono la forza atemporale dell’archetipo,

immerse come sono in un tempo ‘lungo’ in cui il

contemporaneo si confonde con l’antico, restituendo un

senso epico dell’uomo faber.

Il filo di un racconto segreto lega le opere le une alle

altre, una scultura con l’altra, così come i dipinti, in una

narrazione senza trama o storia, che vive di assonanze,

rimandi, similitudini simboliche. Qualità, questa, che

appartiene al simbolo, ma le opere di Cascella non si

appoggiano al simbolo. Sono qualcosa di più lontano

e di più vicino.

E il sapore arcano e antico delle sculture fa da contrappunto

alla dimensione lirica ed emozionale della pittura, in una

sorta di ‘gioco del doppio’ che fa convivere pensiero

contemporaneo e primitiva arcaicità, materia e colore, forma

e astrazione, archetipo e cultura.

Silvia Evangelisti

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Contained and almost secret emotion in a dreamed up

picture: the pictorial and plastic works of Tommaso Cascella

appear to live in an estranged dimension, with space,

memory, colour and form seeming suspended, although

concrete and real, almost tactile; a dimension which, despite

not retracing the shapes of reality, interprets and regenerates

them through pure poetic sensitivity.

Colour magic. A great French artist, a painter of light and

extraordinary colour harmony, said that ‘I exist for colour’;

when looking at Tommaso Cascella’s paintings, with a slight

change, one could say that ‘it is for colour that painting

exists’. Attention to and reflection on one of the basic

elements of painting, colour, has characterized the artistic

research of this Roman artist from the beginning.

Gaston Bachelard writes that ‘for the artist, colour possesses

a depth and thickness, it develops in a dimension which is at

the same time intimate and exuberant. […] The artist at work

unrestingly places dreams between material and light,

alchemist’s dreams which bring about substances, increase

brightness, gentle over gaudy shades, draw contrasts in

which the battle between the elements become

perceivable’.1

The ‘warm’, lyrical abstraction of Tommaso Cascella is

undoubtedly linked to the sensitivity of colour, which explodes

in a vital placing together of chromatic fields. The pure and

dazzling colour of blue, orange and yellow, is the great,

seductive protagonist of the artist’s works, the source and

centre of vital energy that forces the surface and floods into

the physical space, becoming shape and volume, surface

and depth, intense and vivid light. It is colour, which crosses

over the surface and ‘builds’ the fields, the element to which

the artist entrusts the task of determining the visual dimension

of space, at the same time being the indispensable

instrument of knowledge (of conscience) beyond that of

perception.

The artist immerses his surfaces, as though they were held

under the seductive skin of the colour, in the sensitivity of the

light which runs on the chromatic epidermis of the material,

drawing (im)possible landscapes, unveiling new shapes,

inventing unpredictable chromatic depths of Licini’s blue,

sumptuous reds and sunny yellows.

The outline of a picture - a few marks, sometimes only a line -

reflects itself in a sign, just a trace, which cuts the surface and

hints at an objective consistency, at a three - dimensionality

of the shape, which the imaginative vision, undefined and

undefinable, seems to deny.

Cascella’s abstract pictures do not, however, refer to

predefined modules or plans, they move instead freely in

determined and changing forms, in a space which needs

no other characterization than freedom, as free as Licini’s

skies, those ‘secret skies’ peopled with ‘Fallen Angels’,

‘Amalasuenthas’, ‘Flying Dutchmen’, of which Cascella’s

intense blue reminds us. Like Licini, Cascella’s abstraction is

not founded on the logic of constructivism, that is on a

formal and ‘geometic’ conception of surface, strictly two-

dimensional, structured in an overlapping of shapes and

planes: Cascella’s abstract works are constructed of lines in

tension, of irregular geometric shapes in unstable balance.

Osvaldo Licini wrote in 1937 that ‘painting is the art of colour

and signs. The signs express the force, the will and the idea.

Colour, the magic’.

Colour, for Cascella, is the evocative force of painting,

through which the artist plays with the compositional order of

the work, essentially based on the light-space relationship, in

which the construction of shape and colour are in eternal

tension, suspended in the silence of an unlimited space and

dominated by a sense of unreliability, of unstable balance,

as though stopped in time.

This is a feature that always accompanies Cascella’s work,

which, since the end of the eighties, is structured on a

discriminating combination of elements which vibrates the

surface with signs that, suspended and aerial, cut through

the pictorial material. What, in his first works, was sign and

gesture (which carried in itself the memory of previous

experiences, first of all that of American abstract

expressionism) then became plastic and tangible form, a

projecting element that stretches towards the conquest of

space, confirmation and negation at the same time of the

two-dimensionality of the pictorial surface, on which, light

and almost insubstantial, and drawing continually changing

paths, plays the shadow.

And where, in the paintings of the nineties, evoking far away

skies of an intense and almost magical blue, there was an

elegant combination of apparently contrasting elements -

the physicality of metal and the immateriality of shadow, the

warmth of painting and the coldness of iron - we now find a

more decisive cohesion of compositional elements: in his

more recent works Cascella has reached a further pictorial

definition, more ‘finished’ in a certain sense, so that the

architecture of the picture is in perfect balance with the two

components which were the foundation of the artist’s

research: a studied idea of the composition and an intense

lyricism of colour. All of which, we should say, work by the

force of painting.

In these works painting, the sedimentation of memory, and

the contamination of time, assume a more stratified

dimension, a sort of intense and pregnant physicality, while

surface, signed by graffiti and material inserts, and

dominated by colour as a consummating and valued

pictorial material which occupies the space of the work with

an intense, physical presence, recomposes itself in a dense

and sumptuous chromatic unity, as the place of fantastic,

mysterious journeys.

Like music, painting is then the yarn of thought, sensation,

emotion and memory, distilled and purified by the transitory

mayfly; so light becomes the essence of the visible, the

extreme ideal and the last possible limit to overcome form in

order to touch pure sensation.

Thus the canvas becomes the virtual space of imagination,

the place of colour, signs, action, to which the artist entrusts

the task of showing visibly his poetic thought. Space as a

total, dilated, absolute, magmatic and vibratile place, where

the signs arrange and expand themselves according to rules

internal to the work itself, in continual change, never defined

once and for all.

The artist mixes his cards in a continual contamination of

pictures, signs, and traces, searching for a sense which, as

soon as it appears, is lost again, is split into splinters and

fragments, mutable in the passing of time, before it becomes

a dream again.

1 G. Bachelard, Il mondo come capriccio e miniatura, Milano 1997, p.139.

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The dream of an old palace, among the hills of Tuscany,

where men from other times have lived and fought,

defending their life and their castle, the ‘utmost protection

against an enemy ever ready for endless wars and battles’.

And the artist’s thought goes to the walls of the ancient

palace which is going to house his works; ancient walls,

ennobled by antique paintings created to please both sight

and spirit, oases of peace from the outside world, as fierce,

then, as it is today: to the siege of nature and war the

palace has replied with the beauty of art.

Climbing over time, in the name of art, the artist today seeks

peace, he seeks a refuge from the exertions of the world.

And in this place marked by the course of time Tommaso

Cascella evokes, with his large, widespread painting, a

nature which is free and happy, a primordial universe where

float signs, gestures, fragments of the imagination, memories

of Mediterranean night skies and warm, fecund earth. His

painting then becomes antique material, secret memory,

pure emotion, pervaded by a sense of nostalgic secrecy, of

mythical primitivism, also traceable in the large sculptures

which preside over the outside walls of the castle.

Like the old frescoed walls of Palazzo Pretorio in Certaldo,

where his works are housed, ‘call on friendly troops, they

summon contemporary artists to protect the palace by

preparing new beauty as weapons’, as the artist writes, so

the ancient walls of the castle are ‘defended’ from the siege

of present time (warehouses, buildings, industrial estates)

from innocuous as well as poetical war machines: unique

bronze forms becoming imaginary and fantastic ‘machines’

which seem to comprehend in themselves mysterious

symbolism: slim lances, taut arcs, ladders to fly over high

walls, catapults, mysterious forms, totemics, distant from the

present, and yet daughters of our time. They are shapes

belonging to a remote time, coming from a mysterious

mythology which is not only a calling up of the origin, but

also becomes the path, the cipher of the soul which

continues to make itself and show itself, even though always

within the limits of secrecy, in history and the time in which we

live, in mystery and at the same time in the showing of new

signs, new forms to decipher, in order to reveal the essence.

From the secret of the material, from a bronze with a smooth,

seductive patina like a skin, come forth simple and potent

forms, which possess the timeless strength of the archetype,

immersed as they are in a ‘long’ time where contemporary

mixes with ancient, returning an epic sense of the faber man.

The thread of a secret story links the works one to the other, a

sculpture to another, as well as the paintings in a narration

without plot or story, which lives in similarities, in references, in

symbolic analogies. This is a quality that belongs to the

symbol, but Cascella’s works do not lean on the symbol.

They are something both further away and nearer

at the same time.

And the mysterious, antique taste of the sculptures

counterpoints the lyrical, emotional dimension of the

painting in a sort of ‘double game’ which allows

contemporary thought and primitive antiquity, material and

colour, form and abstraction, archetype and culture to live

together.

Silvia Evangelisti

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Scultura in ferro: Mappa stellare - Ø 173 - 1992

Sculture in ferro: (sopra) Marte - l. cm 600 - 2002 (sotto) Costellazione - Ø 220 - 1997

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Tecnica mista su tela: (sinistra) Parole d’oro e piume - cm 132 x 202 - 2001

Scultura in bronzo: Per arredare la sera - h 98 - 2000

Tecnica mista su tela: (destra) L’orizzonte è una sorpresa - cm 193 x 302 - 2001

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Tecniche miste su tela: (sinistra) L’immenso che ci danna - cm 200 x 326 - 1998 (destra) L’orizzonte è una sorpresa - cm 193 x 302 - 2001

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Tecniche miste su tela: (sinistra) Mare del passato - cm193 x 302 - 2001 (destra) Di giallo non celato - cm 82 x 102 - 2001

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Tecnica mista su tela: Prima delle parole - cm 130 x 200 - 2001

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Tecnica mista su tela: Gridare notti - cm 73 x 73 - 2001

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Scultura in rame: Senza titolo - Ø 27 - 2002

Tecnica mista su tavola: Antichissime stelle - cm 80 x 120 - 1999

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Tecnica mista su tela: Memoria occidentale - cm 180 x 300 - 2002

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Tecnica mista su tela: Misurare le sillabe - cm 126 x 187 - 1999

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Scultura in bronzo: Dolce narcotico - h 98 - 2000 Tecnica mista su tavola: Io sono te, quando io sono io - cm 250 x 140 - 2001 Tecnica mista su tavola: Patto con gli antenati - cm 140 x 250 - 2002 Sculture in bronzo: (in primo piano) Terra alluvionale - h 77 - 2000 Vuoto soleggiato - h 83 - 2000

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Tecnica mista su tela: Come stelle cromate - cm 202 x131 - 2000

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Tre sculture in bronzo: Per Orazio - 1996/1997

Tecnica mista su tela: Come stelle cromate - cm 202 x131 - 2000

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Scultura in ferro: Macchina per tuoni - h 100 - 1992

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Tecnica mista su tela: (sinistra) Il silenzio rinnova la luce - cm 100 x150 - 2002 Tecniche miste su tavole: (centro) Grovigli di silenzio - cm 200 x 300 - 1994 (destra) Magneticon - cm 200 x 300 - 1992

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Tecnica mista su tela: Orchestra notte - cm 72 x 52 - 2002Tecnica mista su tavola: Si svela con luci stellate - cm 100 x 180 - 2002

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Scultura in bronzo: Fondazione - 1997

Scultura in ferro e rame: Portabandiera - 2001

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Scultura in ferro: Albero della cuccagna - h 530 - 2001

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Klagenfurt, Galerie Schnitzer, Tommaso Cascellas Bilder.Pordenone, Galleria Teardo, Calendario.

1995 Faenza (Ravenna), Circolo degli artisti, I confini del centro(autopresentazione).Frascati (Roma), Villa Taverna Parisi, La scultura abitata.Nominato accademico per la scultura dall’Accademia di San Luca,Roma.

1996 Roma, Galleria Giulia, Leggende istantanee (testo di F. Di Castro).Atri (Teramo), Teatro Comunale, (testo di L. Mango).Bari, Galleria La Panchetta.Milano, Galleria San Carlo, Prima del colore (testo di L. Caramel).Paris, Galerie Hèléne De Roquefeuil, Domus Aurea (testo poetico di A. Arèvalo).Roma, XII Quadriennale.Fano (Pescara), Galleria Astuni, Calendario.

1997 Verbania Intra, Studio Rodari (testo di L. Giudici).Ischia (Napoli), Torre Guevara, Cielo obliquo.Pietrasanta (Lucca), Galleria Spirale Arte, Calendario.Genova, Galleria Ellequadro.Milano, Galleria Spirale Arte, Calendiario e altri racconti (testo di A. Riva).Pontedera (Pisa), Liba Arte Contemporanea.

1998 Pordenone, Galleria Teardo.Porto d’Ascoli, Galleria Arthema.Todi, Galleria Extra Moenia, (testo di F. D’Amico).

1999 Boltiere (Bergamo), Galleria Oprandi.Bolzano, Galleria Les Canches de l’Art, Astrazione o azione degli astri?Frankfurt, Frankfurter Westend Galerie, Figurare l’universo.

2000 Venezia, Galleria Venice Design, Il peso dell’aria (testo di E. Di Martino).Milano, Galleria Spirale Arte, I colori dell’acqua (testo di A. Fiz)Roma, Galleria Alice & Altri lavori in corso, Salute e baci.Carpi (Modena), Castello dei Pio, X Biennale della Xilografia, Premio Ugo da Carpi.

2001 Pontedera (Pisa), Museo Piaggio, Pietro e Tommaso Cascella, Cordelia Von den Steinen (testo di D. Carlesi).Verona, Galleria Spirale Arte.Bratislava, Danubiana Meulensteen Art Museum, Analogie del presente: Cascella, Esposito, Fettolini.Pordenone, Galleria Tarozzi.Roma, Galleria Marchetti, Senza filo né ago.Roma, Galleria Il Bulino, Cartoni animati.Ciampino (Roma), Galleria Comunale, Basilé & Cascella.

2002 Potenza, L’Equipe Laboratorio.Reggio Emilia, Galleria d’Arte 13.Certaldo (Firenze), Palazzo Pretorio, Assedio (testo di S. Evangelisti).Milano, Galleria Spirale Arte, Assedio (testo di S. Evangelisti).

MOSTRE COLLETTIVEGROUP EXHIBITIONS

1984 Roma, Palazzo Braschi, I love Paperino.

1985 Bari, Expo Arte.Bologna, ArteFiera, mostra personale con la Galleria Corraini.Basel, Art 20 Basel, mostra personale con la Galleria De Ambrogi.Siena, Fortezza, Una nuovissima generazione dell’arte italiana(testo di E. Crispolti).

Tommaso Cascella è nato a Roma il 10 luglio 1951, dove vive e lavora.

Tommaso Cascella was born on July 10, 1951 in Rome, where he lives and works.

MOSTRE PERSONALISOLO EXHIBITIONS

1985 Milano, Galleria De Ambrogi, Damnatio memoriae (testo di V. Magrelli).Mantova, Galleria Corraini, Animagia (testo di A. Spatola).

1986 Genova, Galleria Rotta, Graffi all’iride (testo di P. Echaurren).Pescara, Studio Cesare Manzo, Zootropio (testo di P. Balmas).Caserta, Complesso monumentale di San Leucio, La via della seta(testo di E. Battarra).Potenza Picena (Macerata), Villa Buonaccorsi, Granai.Salò (Brescia), Galleria Santelmo.Firenze, Galleria Piramide, Il sipario dei senza tempo 1(testo di F. Gualdoni).Siena, Galleria Bagnai, Il sipario dei senza tempo 2 (testo di F. Gualdoni).Bologna, Galleria San Luca, Smorfie (testo di E. Sanguineti).

1987 Verona, Galleria Graffiti Now, Fossili (testo di G. Cortenova).Lecce, Galleria Dimensione, Luoghi fatati del linguaggio(testo di S. Fizzarotti).Livorno, Galleria Peccolo.Todi, Todifestival, Tempo profano.

1988 Ravenna, Galleria Il Patio, La religione del suono.Bra (Cuneo), Galleria Peira.Firenze, Galleria Piramide, Grande muro con angoli(testo di A. Spatola).

1989 Taranto, Galleria Extra, Occhioscrittura.Roma, Galleria Giulia, (testo di C. Casorati).

1990 Pisa, Galleria Saletta Viviani, A guardia del porto vuoto(testo di N. Miceli).Genova, Galleria Ellequadro, Il tredicesimo mese(testo di G.R. Manzoni).Frankfurt, Frankfurter Westend Galerie.

1991 Pordenone, Galleria Teardo, Carte (testo di E. Santese).Bologna, Galleria San Luca, (testo di C. Cerritelli).Roma, Banca Popolare di Milano, Carte.Viterbo, Galleria Miralli, Brevi firmamenti (testo di C. Cerritelli).Milano, Galleria Bianca Pilat, Da Pompei a Bombay.Roma, Studio Mara Coccia, Sculture, (testi di J. Blaine, P. Castellin,F. Beltrametti).

1992 Padova, Galleria Contemporanea, Osservazione del tempo.Bra (Cuneo), Galleria Peira, Centro G. Arpino.Belluno, Palazzo Crepadona, Bellamunum (testo di F. Gualdoni).Modena, Galleria Civica, (testo di F. Gualdoni).Roma, Studio Sauro Bocchi, A ferro e fuoco (autopresentazione).

1993 Roma, Galleria Giulia, Ricostruzione (testo di M. Vescovo).Frankfurt, Frankfurter Westend Galerie, I giorni dell’anno.Latina, Galleria Lidya Palumbo Scalzi, Il viaggio (autopresentazione).Roma, Galleria Marco Rossi Lecce, Calendario (autopresentazione).

1994 Salerno, Galleria Paola Verrengia.Roma, Teatro Argentina, Grovigli di silenzio (testo di O. Lottini).Paris, Galerie Hèléne De Roquefeuil, Calendario.Milano, Galleria San Carlo, Calendario.

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S O L O E X H I B I T I O N S

MOSTRE PERSONALI

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Klagenfurt, Galerie Schnitzer, Blau, blu, bleu, blue.Roma, Accademia di Ungheria, Breviario - T. Cascella, S. Morin, L. Boille.Roma, Associazione Liberamente, incARTati ... fantasie di cartone.Roma, Art for All, opere grafiche in occasione del summit FAO, a cura di F. di Castro.Licenza (Roma), Museo Oraziano, Oraziana '96, a cura di O. Lottini.Maccarese (Roma), Galleria Fermenti Lattici, White Christmas.Omegna (Verbania), Galleria Spriano, Sculture e ceramiche.Taiwan, Kaohsiung Museum of Fine Arts, Italian Contemporary Prints.

1997 Bologna, ArteFiera, con le gallerie Giulia, Carolina Monti, Astuni,San Carlo.Roma, Galleria Il Bulino, Testimonianze su carta.Roma, Biblioteca di Stato, La carta, il colore, la parola, libri d'artista fatti a mano.Bari, Galleria Tardoni & Zelig, I nodi dell'arte.Roma, Oratorio dei Filippini, Gli angeli sopra Roma.Foggia, Galleria Aura Rupestre, I luoghi della mente.Cento (Ferrara), Galleria d'Arte Moderna, Le più recenti donazioni.Ortona (Chieti), Palazzo Farnese, I Biennale di Scultura e di Disegno.Paris, Espace Eiffel Branly, Sagà '97, con la Galleria Rasponi Murat di Ravenna.Pordenone, Galleria Teardo, Visiva.Savona, Terminal Crociere, Viaggio nella creatività.Roma, Associazione Operapaese, A mano libera.Schwarz (Austria), Museum Rabelderhaus, Il sentimento della costruzione.Boulogne, Association Artere, Terres de grand feu, ceramiques.Paris, Galerie Hélène De Roquefeuil, Petits formats.Paris, Espace Eiffel Branly, Grand et jeunes d’aujourd’hui.Colonnella (Teramo), Palazzo del Comune, Convergenze.Molfetta (Bari), Sala del Consiglio Comunale, Radio Tirana Fax – artisti e poeti per l’Albania.Bra (Cuneo), Galleria Peira, Trenta quadri per trenta giorni.Cosenza, Casa delle Culture, L’eclisse, rassegna di arte e poesia.Roma, Galleria Altri lavori in corso, Living Portraits, autocontaminazioni del ritratto.Napoli, Artecontemporanea, con la Galleria Franco Cancelliere.Roma, Galleria Arti Visive, Con il fuoco nella mente.Roma, ex Mattatoio Comunale, Arte a Roma.Vasto (Chieti), Museo d’Arte Convento di Sant’Antonio, La donna d’Abruzzo tra mito, storia e attualità.Lemgo (Germania), Städtische Galerie Haus Eichenmuller,Begegnungen mit Kunst und Kultur.

1998 Bologna, ArteFiera, mostra personale con la Galleria Spirale Arte.Roma, Centro Direzionale Alitalia, Via aerea.Pesaro, Palazzo Lazzarini, Arte contemporanea in soccorso.Salò (Brescia), Museo Civico, La civica raccolta del disegno di Salò.Cosenza, Casa delle Culture, L’eclisse, rassegna di arte e poesia.Sens (Francia), Abbaye de Saint Jean, 33 artistes contemporains.Ljubljana (Slovenia), National Museum of Slovenia, XXII International Biennal of Graphic Art.Roma, Operapaese, Disegni a mano libera per Bompressi,Pietrostefani e Sofri.Roma, Galleria Altri lavori in corso, Living Portraits, autocontaminazioni del ritratto.Pordenone, Galleria Teardo, Idee per una collezione.Lamezia Terme (Catanzaro), Chiostro di San Domenico, Una sola moltitudine.Genova, Palazzo Ducale, Trasparenze, opere su vetro di artisti contemporanei.Paris, Galerie EOf, Paso doble.Roma, Piper Club, 360° d’arte e parecchi decibel.Giulianova (Teramo), Museo dello Splendore, I Cascella.Fregane (Roma), Gilda on the Beach, Venti di pace, bandiere d’artista.

Madrid, Istituto Italiano di Cultura, Propuestas para una colleccion A.R.G.A.M., con la Galleria L.P.S. di Latina.Bologna, Palazzo dell'Archiginnasio, L'arte resiste alla mafia, omaggio a Falcone e Borsellino.Roma, Associazione Sensibili alle Foglie, Corrispondenze.Taipei (Taiwan), Chiang Kai-Shek Memorial Hall, Young Artists in Series: The Italian Artists’ Prints.Paris, Sagà '95, selezione di opere grafiche presentate dalla Galleria San Carlo.Salerno, Galleria Paola Verrengia, Tommaso Cascella, Bruno Ceccobelli e Pietro Perrone.Genova, Galleria Orti Sauli, Il ritorno ad Albisola.L'Aquila, XXII Premio Valle Roveto.Firenze, Sede del Grande Oriente d'Italia, Nello specchio di Mozart.Roma, Biblioteca Rispoli, Monitors, rassegna multimediale.Milano, MiArt, con le gallerie Fuoricentro e Astuni.Roma, Galleria de Florio, Nata per gioco.Chicago, Chicago Art Fair, con la Galleria San Carlo.Bologna, Palazzo dell'Archiginnasio, Carte, segni, segreti,a cura di V. Dehò.Malo (Vicenza), Museo Casabianca, Carte, segni, segreti,a cura di V. Dehò.Roma, Palazzo delle Esposizioni, Fax Art, la velocità nell'arte.Milano, Studio D'Ars, “S” come Guglielmo Marconi.Tokyo, Tachikawa City, 92 Artists from 36 Countries.Viterbo, Galleria Miralli, Ceramiche e carte.Strasbourg, Salon International d'Art Contemporain, con la Galerie Hélène De Roquefeuil di Parigi.Gent (Belgio), Lineart, con la Galleria San Carlo.Roma, Moa Casa, L'interpretazione del sonno, a cura di E. Politi.Ortona (Chieti), Palazzo Farnese, Gelo e disgelo, a cura di A. Martino.Bomarzo (Viterbo), Palazzo Orsini, Incantesimi, a cura di S. Lux.Roma, Galleria Il Segno, Arte in gioco, a cura di G.C. De Feo.Frankfurt, Frankfurter Westend Galerie, Formen im Raum,con A. Morandi e L. Fretta.Roma, Arte Moderna M. Coccia, Al fuoco al fuoco, con Graziano Marini.

1996 Bologna, ArteFiera, con la Galleria San Carlo.Roma, Eur, Salone delle Fontane, Lupo, dall’Abruzzo all’immaginario.Roma, Galleria Giulia, Cartemonete, a cura di E. Politi.Madrid, ARCO, con la Galleria San Carlo.Latina, Galleria L.P.S., Tommaso Cascella e Pierre Martin.Milano, Rotary International, Arte come progetto di vita,a cura di L. Caramel.Vetralla (Viterbo), Museo del Territorio, Artisti della ceramica,a cura di G.C. De Feo.Torrimpietra (Roma), Fermenti Lattici Gallery, Slices, a cura di V. Gravano.Castelli (Teramo), Istituto Statale d'Arte, Raccolta di ceramiche d'arte contemporanea.Firenze, Accademia delle Arti e del Disegno, Incrocio dei venti.Roma, Galleria Because I Love, Le cadavre exquis.Pordenone, Galleria Teardo, Visiva.Roma, Studio dell'artista Oscar Turco, Accellerazione finale dell'arte veloce.Roma, Galleria Arti Visive, Controprofilo in rosso, a cura di F. Pietracci.Salò, Raccolta Civica, Acquisizioni.Salerno, Galleria Paola Verrengia, Tommaso Cascella, Bruno Ceccobelli, Pietro Perrone.Roma, Discoteca Gilda, 360° proiezioni d’arte, a cura di C. Sorrentino e P. de’Medici.Seravezza (Lucca), Palazzo Mediceo, Sculture per l'acqua.Ponza, Chiaia di Luna, Visioni a Chiaia di Luna, a cura di C. Sorrentino.Roma, Galleria Giulia, Domus Aurea I, II, presentazione delle incisioni pubblicate da Il Bulino.Madrid, Istituto Italiano di Cultura, Primavera romana 1996, Arte in Europa.

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ventunesimo secolo.Trento, Galleria Il Castello, Deus Ex Charta.New York, Istituto Italiano di Cultura, Un punto per Piero.Ravenna, Galleria Il Patio, Calendario.Bologna, ArteFiera, mostra personale con la Galleria Peira.Pordenone, Galleria Teardo, Idee per una collezione.Genova, Salone Autostory, Artemobile.Padova, Arte Padova.Frankfurt, Frankfurter Westend Galerie, 25 anni di galleria.

1992 Bologna, ArteFiera, mostra personale con la Galleria Peira.Roma, Arte Roma, mostra personale con la Galleria Peira.Tokyo, Art Fair, con la Galleria Niccoli.Reggio Emilia, Galleria Civica, Sedici artisti per la casa di un sindacato.Gubbio, XXI Biennale di Scultura.Roma, Fiera Moa Casa, L’uso dell’arte.Genova, Galleria Ellequadro, Alterità.Colorno (Parma), Galleria San Rocco, Cascella e Santoli.

1993 Bologna, ArteFiera, mostra personale con la Galleria Il Luogo di Roma.Paris, Grand Palais, Decouvertes ’93, mostra personale con la Galleria Valente.Pordenone, Galleria Teardo, Idee per una collezione.Paris, Galerie Hélène De Roquefeuil, Voeux d’artistes.Spoleto, GAM, Palazzo Racani Arroni, Disgregante/Aggregante.Roma, Spazio Area Domus, Ludus in tabula.Ravenna, Galleria Il Patio, Sei artisti a confronto.Albisola (Savona), Fornace Walter Boj, Di terra in terra.Forte dei Marmi (Lucca), Galleria Art Valley, Project incontri.Fano, Galleria Astuni, Candido, o la pittura.Ostenda, Galerie De Paperbusse, Dedicato a…, libri d’artista.

1994 Bologna, ArteFiera, con le gallerie Valente e Extra Moenia.Bari, Expo Arte, con la Galleria Niccoli.Todi, Galleria Extra Moenia, Giotto.Bolzano, Galleria Les Chances de l’Art, Giotto.Paris, Grand Palais, Decouvertes ’94, con le gallerie Hélène De Roquefeuil, Peira e Valente.Montecchio (Reggio Emilia), Palazzo del Governatore, Abitare l’arte,a cura di A. Baccilieri.Roma, Teatro Argentina, Artisti a teatro.Roma, Associazione Liberamente, Vasi comunicanti.Arezzo, Bastione di Porta S. Spirito, Corrispondenze.Roma, Galleria Marco Rossi Lecce, Magocostruttordilibri, libro d’artista dipinto a mano con testi poetici ispirati all’acqua.Saint-Julien-Molin-Molette (Francia), Musée de l’Archéologie du Futur,Voyages et mouvements dans le temps.Roma, Teatro delle Arti, Poesia, pittura, musica, danza, un incontro.Bielefeld (Germania), Galerie Jesse, Abbiamo detto segni, non sogni,mostra con P. Iachetti e A. Gamba.Paris, Passage de Retz, Artenergie, Art & Jeans.Frankfurt, Frankfurter Westend Galerie, Italienische Kunst der Moderne in Frankfurter Privatbesitz.Vicenza, Galleria Ponte, Perimetri eclettici: Tommaso Cascella e Emilio Farina.Roma, Galleria Arti Visive, Fondazione.Vercelli, Salone S. Carlo, Fondazione.Paris, Galerie Phal, Voeux d'artistes.Firenze, Salone Italiano Arte Contemporanea, con la Galleria San Carlo.Gent (Belgio), Lineart, mostra personale con la Galleria San Carlo.Castelnuovo di Porto (Roma), Galleria Fuoricentro, Motus.Albisola Capo (Savona), Museo Manlio Trucco, Vasi e piatti d'artista.Roma, Centro Culturale Fontanella Borghese, Scultura non solo.

1995 Bologna, ArteFiera, mostra personale con la Galleria San Carlo.Paris, Association Ioi, Voeux d'artistes.Roma, Liceo Statale E. Majorana, Incontri d'arte contemporanea.

Milano, City Bank, Tre giovani artisti.Mantova, Galleria Corraini, Carte.

1986 Roma, Galleria Il Luogo, Magocostruttordilibri.Bologna, ArteFiera, mostra personale con la Galleria Piramide.Bellegra (Frosinone), Palazzo del Comune, Le pietre volanti del Ciclope.Termoli (Campobasso), XXXI Nazionale d’Arte Contemporanea,Orsa Maggiore.

1987 Torino, Centro Culturale Le Serre di Grugliasco, Reperti.Roma, Galleria Massimi, Caffè letterari.New York, Columbia University, Italies 1925-1985.Bra (Cuneo), Galleria Peira, Bersezio, Cascella, Tomé.Bari, Expo Arte, mostra personale con la Galleria Peira.Madrid, ARCO, mostra personale con la Galleria Piramide.Milano, Internazionale d’Arte Contemporanea, mostra personale con la Galleria Piramide.Roma, Galleria Giulia, Cascella, Dompé, Sanna.Quakenbruck, Städtische Galerie, Nove pittori italiani.Bremen, Bürgerhaus, Nove pittori italiani.Otranto, Palazzo del Comune, Il ritorno dell’arte.Roma, Studio Massimi, Africa, Project Against Apartheid.Taranto, Galleria Extra, Madley.Frankfurt, Frankfurter Westend Galerie, Bertasa, Cascella, Iachetti,Pulzoni.Bregenz, Sigma Galerie, Cascella, Moronti, Gamba.L’Aja, Galerie Artline, Cascella, Moronti, Gamba.Verona, Galleria Graffiti Now, Nascita, copula, morte.

1988 Freiburg (Germania), Galerie Baumgarten.Madrid, ARCO, mostra personale con la Galleria Piramide.Valencia, InterArt.Bologna, ArteFiera, mostra personale con la Galleria Piramide.Milano, Chiesa di S. Ambrogio.Verona, Biblioteca Civica, Libri d’artista.Firenze, Fortezza di Firenze, Il museo dei musei.Roma, Galleria Mara Coccia, Roma punto uno.Milano, Studio Marconi, Roma punto uno.Perugia, Galleria Il Sole, Lineeparellele.Copparo (Ferrara), Galleria d’Arte Moderna, Reperti.Carpi (Modena), Castello dei Pio, Reperti.

1989 Roma, Galleria Arco d’Alibert, Collages.Bologna, Galleria De Foscherari, Collages.Madrid, ARCO, mostra personale con la Galleria Piramide.Milano, Internazionale d’Arte Contemporanea, mostra personale con la Galleria Piramide.Nürnberg, Art Nürnberg.Bologna, ArteFiera, mostra personale con la Galleria Peira.Cagli (Pesaro), Galleria Bellosguardo, Spartito.Barcelona, BIAF.Modena, Galleria Civica, Raccolta del Disegno Contemporaneo,Acquisizione 1989.

1990 Padova, Galleria Contemporanea, Singolare/Plurale.Kochi (Giappone), International Triennal Exibition of Print.Avezzano (L’Aquila), Premio Avezzano, Presenze tra presupposti e tendenze nell’attualità.Bologna, ArteFiera, mostra personale con la Galleria Peira.Bomarzo (Viterbo), Studio dell’artista, Arte nanetta per un museo portatile.

1991 Frankfurt, Künstlerhaus Museumsturm, Tranzfer Italien.Milano, Internazionale d’Arte Contemporanea, mostra personale con la Galleria Peira.Capraia (Firenze), Palazzo del Comune, Ceramiche verso il

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TECNICHE MISTE SU TELA

Parole d’oro e piume 2001 132 x 202 pag. 23

L’immenso che ci danna 1998 200 x 326 pag. 25

L’orizzonte è una sorpresa 2001 193 x 302 pag. 25

Di giallo non celato 2001 82 x 102 pag. 26

Mare del passato 2001 193 x 302 pag. 27

Prima delle parole 2001 130 x 200 pag. 28-29

Gridare notti 2001 73 x 73 pag. 31

Memoria occidentale 2002 180 x 300 pag. 34-35

Misurare le sillabe 1999 126 x 187 pag. 36-37

Come stelle cromate 2000 202 x 131 pag. 43-45

Il silenzio rinnova la luce 2002 100 x 150 pag. 48

Orchestra notte 2002 72 x 52 pag. 51

Vestiti dai colori astrali 2001 82 x 102 inedita

La musica della sfera 2000 100 x 150 inedita

Pittore di un unico gioco 2002 100 x 80 inedita

Libero dagli inganni 2002 77 x 58 inedita

Il passo della bestia 1998 80 x 60 inedita

Colori incurabili 2000 52 x 52 inedita

Tra petali e ciotoli 2001 72 x 52 inedita

TECNICHE MISTE SU TAVOLA

Antichissime stelle 1999 80 x 120 pag. 33

Io sono te, quando io sono io 2001 250 x 140 pag. 38

Patto con gli antenati 2002 140 x 250 pag. 39

Grovigli di silenzio 1994 200 x 300 pag. 48

Magneticon 1992 200 x 300 pag. 49

Si svela con luci stellate 2002 100 x 180 pag. 50

SCULTURE IN BRONZO

Per arredare la sera 2000 h 98 pag. 23

Dolce narcotico 2000 h 98 pag. 38

Vuoto soleggiato 2000 h 83 pag. 39

Terra alluvionale 2000 h 77 pag. 39

Forato in un punto 2000 h 70 pag. 39

Seme della sera 2000 h 80 pag. 39

Costellazione che non esiste 1997 h 105 pag. 41

Per Orazio 1996/7 h 000 pag. 44/45

Fondazione 1997 h 000 pag. 52

SCULTURE IN FERRO

Mappa stellare 1992 Ø 173 pag. 20

Marte 2002 l 600 pag. 19-21

Costellazione 1997 Ø 220 pag. 21

Macchina per tuoni 1992 h 100 pag. 47-48

Albero della cuccagna 2001 h 530 pag. 54

SCULTURA IN RAME

Senza titolo 2002 Ø 27 pag. 33

SCULTURE IN FERRO E RAME

Portabandiera 2001 pag. 53

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Maccarese (Roma), Castello di San Giorgio, IncontrArt.Campomarino (Campobasso), XVI Rassegna Nazionale d’Arte Contemporanea.Frascati (Roma), Scuderie Aldobrandini, Cari amici vicini e lontani.Sabaudia (Latina), Scuola del Corpo Forestale dello Stato, I Premio Nazionale di Pittura Ferruccio Ferrazzi.Cassino (Frosinone), Biblioteca Comunale, II Biennale del Libro d’Artista.Roma, Studio d’Arte Fuori Centro, Oltre le parole, libri d’artista.Pordenone, Galleria Teardo, Visiva.Buenos Aires, Galeria Van Riel, Trazos para una memoria.Roma, Galleria Giulia, Natura altrove.Spilimbergo (Pordenone), Grand Hotel President, Mail Art internazionale per l'Afganistan.

2002 Bologna, ArteFiera, con la Galleria Spirale Arte.Roma, Lavatoio Contumaciale, Animalier.Vicenza, Galleria Venice Design, Inaugurazione.Seregno (Milano), Galleria Mandelli, Aspetti della scultura contemporanea.

MUSEIMUSEUMS

Taiwan, Kaohsiung Museum of Fine Arts.Saint-Julien-Molin-Molette (Francia), Musée de l’Archeologie du Futur.Modena, Galleria Civica.Salò, Museo Civico, Raccolta del Disegno Contemporaneo.Ljubljana, National Museum of Slovenia.Tachikawa City, Tokyo, Civica Collezione di Scultura.Ravenna, Pinacoteca Comunale.Cento, Galleria Civica.Carpi, Museo della Xilografia.Roma, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea.Bratislava, Danubiana Meulensteen Art Museum.

HANNO SCRITTO DI LUICRITICAL TEXTS BY

M. Apa, G. Albertini, V. Apuleo, O. Aprile Ronda, P. Balmas, G. Babini,E. Bargiacchi, E. Battarra, F. Bellocchio, M.T. Benedetti, S. Bonfili,G. Bonomi, F. Brinati, S. Bruni, S. Camin, M. Cappelletti, L. Caprile,L. Caramel, C.F. Carli, D. Carlesi, C. Casorati, C. Cerritelli, A. Cochetti,T.F. Conti, G. Cortenova, M. Cristaldi, T. D’Achille, F. D’Amico,A. D’Avossa, M. De Candia, R. De Grada, L. De Venere, V. Dehò,A.B. Del Guercio, F. Di Castro, E. Di Martino, G. Di Meglio, G. Dorfles,P. Echaurren, S. Evangelisti, M. Fauci, C. Ferraresi, A.P. Fiorillo, A. Filieri,A. Fiz, S. Fizzarotti, P. Fontana, E. Frolet, F. Gallo, E. Gallian, L. Giudici,W. Guadagnini, V. Gravano, F. Gualdoni, K. Harting, L. Lambertini,G.G. Lemaire, M. Lestingi, P. Levy, O. Lottini, M. Lunetta, P. Magi,V. Magrelli, L. Mango, G.R. Manzoni, G. Menato, M. Meneguzzo,D. Micacchi, N. Miceli, R. Miccichè, S. Misiano, F.R. Morelli, M. Novi,M. Padovan, T. Paloscia, S. Parmiggiani, F. Pietracci, E. Ragone, A. Riva,E. Santese, I. Scamperle, S. Simoni, F. Simongini, L. Spadano,A. Spatola, S. Sperandio, G. Taddeo, P. Vangelisti, L. Vega Gramunt,M. Vescovo, G. Viviani, C. Vivaldi, B. Vinciguerra.

Vasto (Chieti), Premio Vasto.Gonzaga (Mantova), ex Convento di S. Maria, Artisti per Dino Campana.Nettuno (Roma), Forte Sangallo, Virgiliana 1998.Parma, Banca del Monte di Parma, Pietro Cascella e la famiglia: una lunga vacanza artistica.Roma, Galleria Diagonale, Cave panem.Milano, Galleria Spirale Arte, Magnetismi, a cura di C. Cerritelli e A. Riva.Spoleto, Casa di Reclusione di Maiano, Arte murata.Marseille, Palais des Arts, L’Europa era una dea.Volterra (Pisa), Palazzo Pretorio, Paesaggi del non-luogo.

1999 Bologna, ArteFiera, con la Galleria Spirale Arte.Portogruaro (Venezia), Studio Delise, Tredici artisti.Strasbourg, StrArt, mostra personale con la Galleria Astuni.Milano, MiArt, con la Galleria Spirale Arte.Roma, Galleria Marcello Rumma, Mr…linea.Carrara, Giorni d’Arte, mostra personale con la Galleria Spirale Arte.Barcelona, Art Expo, con la Galleria Spirale Arte.Roma, Reginella Arte Contemporanea, Segni romani.Genzano (Roma), Centro d’Arte Montanarini, Everling Abstraction.Roma, Centro Culturale Bibli, Dedicato a Anna Maria Ortese.Sacile (Pordenone), Chiesa di San Gregorio, Maestri d’arte contemporanea.Sense (Francia), Galerie Abelard, Art Dogon e oeuvres de J. Bosser,T. Cascella et J.G. Thor.Roma, Galleria d’Arte Moderna, Arte contemporanea, lavori in corso.Gent (Belgio), Lineart, mostra personale con la Galleria Les Chances de l’Art.Messina, Galleria Franco Cancelliere, Quadranti.Prato, Galleria Ulivi, Aspettando il 2000.

2000 Bologna, ArteFiera, con la Galleria Les Chances de l’Art.Milano, MiArt, con la Galleria Spirale Arte.Basel, Art 31 Basel, mostra personale con la Galleria Blu.Napoli, Palazzo Reale, Cartoline per Napoli.Roma, Galleria Il Bulino, Tracce di colore.Passariano (Udine), Villa Manin, Mosaico è.Licenza (Roma), Museo Oraziano, Oraziana 2000, a cura di O. Lottini.Calano (L’Aquila), Castello Piccolomini, XV Triennale Internazionale d’Arte Sacra.Wiesbaden, Baumhaus, Sei artisti, una fonderia e il bronzo.Genova, Teatro Carlo Felice, Opera e Opera.Frankfurt, Euro Point, Euromondo, l’Europa dipinge per i bambini malati di cancro.Pavia, Santa Maria Gualtieri, Mac 2000.Pordenone, Galleria Teardo, Idee per una collezione.Spilimbergo (Pordenone), Quadreria del Museo CRAS, Nel segno del colore.Roma, Galleria Il Bulino, Stelle.Roma, Galleria Giulia, Epifania.Franciacorta (Brescia), Premio Internazionale di Scultura Terre Moretti.

2001 Bologna, ArteFiera, con le gallerie Spirale Arte e Il Bulino.Tokyo, Galleria Orie, Magnetismi.Roma, Accademia di Romania, Tradimensione.Milano, Galleria Blu, Quarantaquattroblu.Vicenza, Vicenza Arte, con la Galleria Venice Design.Busto Arsizio (Milano), Fondazione Bandera, Generazione astratta,a cura di A. Fiz.Angri (Salerno), Palazzo Doria, Una luce per Sarno.Ascoli Piceno, Palazzo della Provincia, Aiutiamo la pace.Palestrina (Roma), Museo Archeologico, Segni di pace.Milano, MiArt, con la Galleria Spirale Arte.Napoli, Spazio Agorà e Sala Gemito Galleria Principe, Corni d’autore.Roma, Associzione Rialto Sant’Ambrogio, Interpretando la psicoanalisi.

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OPERE

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Catalogo a cura diCurated by

Cristina Ghisolfi Guazzone

Progetto graficoDesign

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RedazioneCopyeditor

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TraduzioniTranslations

Sarah Boscu

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Si ringrazianoWe thank

Erzsebet Palasti

Fabio Colvetti

Nando Anelli

Massimo Volontè

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