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Anno XII - n. 8 Settembre 2018 Mensile dell’ Azione cattolica trentina - Aut. Trib. Trento nr. 768 del 23/05/1992 - Sped. in AP fil. Trento D.L. 353/2003 Poste Italiane S.P.A. Conv. in L. 27/02/2004 n. 46 art. 1, comma 2, DCB Trento - Dir. Resp. Alessandro Cagol - Via Borsieri, 15 - 38122 Trento CONTIENE I.R.

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Anno XII - n. 8

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2 settembre 2018

SOMMARIO

Camminiamo Insieme

Chiusura in redazione11 settembre 2018

Editoriale Seminatori di equilibrio, profeti …………………………………………pag. 3dell’azione, cercatori dell’umanità

Vita di Ac Ovunque vai, l’Ac è casa ……………………………………………………………………………………………pag. 5Il lavoro… come ti cambia la vita ………………………………………pag. 6L’ACG in servizio a Cesenatico…………………………………………………………pag. 8Camposcuola Acr 2018...………………………………………………………………………………………pag. 10sulle orme di RutFedeli e coraggiosi in famiglia…………………………………………………………pag. 11

Spiritualità Un anno di… preghiera…………………………………………………………………………………………………pag. 12

Cammini formativi Generare, voce del verbo vivere……………………………………………………pag. 14Il sussidio adulti ………………………………………………………………………………………………………………………………………pag. 15Sussidi per giovanissimi e giovani……………………………………pag. 16Le guide per educatori Acr ……………………………………………………………………………pag. 17

Il libro Internet e cultura …………………………………………………………………………………………………………………………………pag. 18

Agenda Appuntamenti di ottobre ………………………………………………………………………………………pag. 19

Azione cattolica Diocesi di TrentoVia Borsieri, 15 - 38122 Trento • tel. 0461 260985segreteria@azionecattolica.trento.itwww.azionecattolica.trento.it

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Giornate di spiritualitàcon inserto

2018/2019

3settembre 2018

Camminiamo Insieme

Seminatori di equilibrio, profeti dell’azione, cercatori dell’umanitàEditoriale

Cari amici dell’Azione cattolica,

nella società “liquida” descritta dai sociologi, termine emblematico per raccontarequalcosa di profondamente sfuggente ed instabile, colpisce la celebrazione di 120anni di storia associativa. È un anniversario, quello traguardato da Azione cattolica, che associo a un vigo-roso tronco. Un grande albero, che odora del profumo intenso della sua storia, fu-sto che lascia trasparire in ogni nuovo cerchio, che ogni anno s’aggiunge al pre-cedente, il passo lento della vita che avanza senza far rumore, nell’ombra silenziosadel bosco. Ma avanza, eccome!È bello, nell’era del mordi e fuggi digitale, nell’inconsistenza di tante nostre rela-zioni, poter raccontare che ci sono ancora tronchi ben piantati a terra. Magari unpo’ affaticati, come si addice a chi porta più di qualche anno sulle spalle, ma vi-vi. L’Azione cattolica c’è, respira, pulsa. A dispetto di chi, anche dentro la Chie-sa, avanzava – non solo per la vostra associazione – previsioni funeree: voi ci sie-te, operate, credete in quello che siete e fate, nonostante la difficoltà oggettivanel muoversi dentro questa “liquidità”. Di questo la Chiesa vi è debitrice.Nel mondo delle associazioni e dei movimenti ecclesiali, gli aspetti organizzativirischiano talvolta di svilire il carisma, rendendo appannata la missione e puntan-do l’occhio sulla cornice più che sul quadro.

Il contorno più della sostanza. Osservare le fronde – per stare sulla meta-fora del tronco –, dimenticando le radici. Vi è però da evitare anche il rischioopposto, perché entrambi i poli sono importanti: la cornice non è il qua-dro ma lo può esaltare. Le foglie non sono l’albero, ma la prova che la lin-fa scorre tra le sue viscere.Il primo appello è dunque quello di ricercare l’equilibrio, sempre. Lo ve-diamo ogni giorno, a cominciare dalla vita politica ma anche nei riflessi so-ciali, quanto sia difficile portare avanti percorsi equilibrati, che evitino gliestremi contrapposti del bianco/nero e non disconoscano la complessità.Siate seminatori di equilibrio, primo passo per ritrovare rapporti frater-ni e un clima di pace.Vi è poi una sottolineatura che è data da due elementi connaturali alla vo-stra carta d’identità, dove si legge: Azione cattolica. L’“azione” è qualcosache richiama la concretezza. Torniamo a quella concretezza che non vuoldire attivismo, ma significa essenzialità, semplicità, aderenza alla realtà, aivolti delle persone. Nella Chiesa dovete essere profeti dell’azione, solose così viene intesa.

4 settembre 2018

Camminiamo Insieme

Ma l’azione non basta. Serve, lo dice quel termine “cattolica” che richiama l’uni-versalità, la capacità di uno sguardo fraterno, dialogante, incapace di calare dal-l’alto sentenze, ma prono nella ricerca faticosa della verità. Ricerca che non può essere appannaggio di solitari coraggiosi, intuiti di singoliprotagonisti. La crescita si fa insieme, dentro una comunità credente ma soprat-tutto nella ricerca condivisa di ogni traccia di umanità autentica, che soloper il fatto di essere pienamente umana è anche a immagine e somiglianza di Dio.Ecco il vademecum dell’Azione cattolica, così come lo immagino, in questo mo-mento di festa, di fronte a un traguardo prestigioso, che è solo l’avvio di un nuo-vo cammino. Come l’anello di un tronco che si va allargando. A voi il mio fraterno augurio

‡ arcivescovo Lauro

LE ORIGINI DELL’AZIONE CATTOLICA DELLA DIOCESI DI TRENTO• 30 luglio 1898: Statuto del Comitato diocesano per l’Azione cattolica approvato dall’autorità

civile; il 9 agosto approvazione da parte del vescovo Valussi.• 12 settembre 1898: riunione costitutiva del Comitato diocesano per l’Azione cattolica.• 25 novembre 1898: I Adunanza Generale degli aderenti.• 1902: I Congresso.• 1906: il movimento cattolico trentino è rappresentato dal Comitato Direttivo affiancato dal-

la Federazione dei Consorzi Cooperativi, dal Partito Popolare Tridentino e dalla Società del-la Gioventù Cattolica.

• 1909: nasce l’Alleanza femminile (simile all’Unione fra le Donne Cattoliche Italiane), che nel1910 diventa Associazione Femminile Tridentina.

• 1912: II Congresso.• Dal febbraio 1913: interruzione attività del Comitato a causa del I conflitto mondiale.• 1918: con l’acquisizione del Trentino da parte dello stato italiano l’Ac si adegua ai modelli del-

l’Azione Cattolica Italiana: si costituiscono le associazioni Donne (Unione femminile cattoli-ca italiana, 1920) e Uomini (1919), la Gioventù Femminile Cattolica Italiana (1920) e la Federa-zione giovanile cattolica trentina (ottobre 1920, dal 1921 associata alla Gioventù cattolicaitaliana) e l’Associazione universitari cattolici trentini; permane l’Associazione Femminile Tri-dentina per l’amministrazione del proprio patrimonio immobiliare.

• 1921: Assemblea generale del Comitato diocesano.• 15 maggio 1924: scioglimento del Comitato diocesano e assemblea fondativa dell’Azione Cat-

tolica Italiana a Trento. L’Ac della diocesi di Trento si articola nei 4 settori: Federazione ItalianaUomini Cattolici (nata già nel 1923, in cui confluisce l’Associazione dei Padri di Famiglia crea-ta nel 1919), Società della Gioventù Cattolica Italiana, Unione tra le Donne Cattoliche e Gio-ventù Femminile Cattolica Italiana. Il Comitato diventa Giunta Diocesana.

• 16 dicembre 1924: Assemblea elettiva.

5settembre 2018

Camminiamo Insieme

L’estate regala sempre occasioni per conoscerenuovi luoghi, nuove persone e nuovi mondi.E noi siamo fortunati, perché la voca-zione turistica e la bellezza dei pae-saggi trentini ci permettono di non do-ver andare lontano per vivere nuoviincontri. Quando poi si tratta di incon-tri “associativi”, le distanze si accor-ciano ulteriormente: non c’è bisognodi sforzarsi per entrare in sintonia econdividere da subito momenti che sirivelano sempre ricchi e piacevoli.Quest’anno siamo stati ospiti di duegruppi ai loro campi estivi in Trentino.Non è un errore: noi di Trento siamostati ospiti in Trentino! Già questo ba-sterebbe a spiegare a molti che cos’èla Chiesa e, in particolare, l’Azione cat-tolica: vera accoglienza!Il gruppo Giovanissimi della Diocesi diCremona ha trascorso una settimanaa Segonzano, presso la Ca’ del Tiglio,vicino al Santuario della Madonnadell’Aiuto. Tra fine luglio e inizio ago-sto erano presenti una settantina traragazzi, educatori e accompagnatori. Un gruppo vivace, variegato, che non ha

esitato ad accogliermi come loro com-pagno di serata, prima in salone, peruna reciproca testimonianza, e poi at-torno a un falò, per un momento ludi-co, canterino ma anche spirituale.Qualche giorno dopo, con don Giulio,Fabiola e Serena siamo andati a Malo-sco, presso la casa dei Padri Stimmati-ni. Lì abbiamo incontrato il gruppoAdulti della Diocesi di Como. Una ven-tina tra associati e simpatizzanti, chesul tema “Incontrare Gesù sulla montagna”hanno fondato il loro campo di 4 gior-ni. Particolarmente gradita e significa-tiva la presenza del Presidente dioce-sano, Paolo Bustaffa, figura di rilievonon solo in Ac ma anche nel panora-ma giornalistico nazionale, in quantogià direttore del SIR a Roma.Dopo questi preziosi momenti, si rien-tra sempre a casa con la consapevo-lezza che ovunque andiamo, ovunquesiamo, l’Ac è “casa”. Una casa con leporte spalancate, per accogliere, e lefinestre aperte, per farci vedere al di làdei nostri comodi soggiorni.

Giuseppe

Ovunque vai, l’Ac è casaVita di Ac

Ac Giovanissimi Cremona Ac Adulti Como

6 settembre 2018

Camminiamo Insieme

Un tema, quello del lavoro, che devetornare al centro della riflessione del-l’Azione cattolica per comprenderne icambiamenti, riconoscerne i problemie le prospettive, stare dentro la realtàda cristiani.Proprio per partire dalla realtà abbia-mo ascoltato e interrogato chi da annivive dall’interno il mondo del lavorocon tutte le sue problematiche: MarcoBentivogli, segretario nazionale del sin-dacato dei metalmeccanici FIM-Cisl, ciha parlato dei cambiamenti che coin-volgono il mondo del lavoro e di comeil sindacato sta cambiando a sua voltaper affrontarli, mettendo al centro il di-ritto alla formazione, alla salute, allaconciliazione vita/lavoro per continua-re a tutelare la dignità dei lavoratori. Ci

ha invitati a uno sguardo aperto versol’innovazione: non sono la tecnologiao la globalizzazione a togliere il lavoro,ma gli errori di chi non le sa interpre-tare e gestire e lo spostamento di prio-rità dal lavoro alla rendita; serve quin-di affrontare le questioni con ideenuove, dare spazio a una nuova im-prenditorialità sociale (il cosiddettoterzo settore, il mondo delle coopera-tive e del no-profit), costruire legamisociali, restituire protagonismo (civilee anche politico) alle persone. In questo un ruolo attivo lo possonoavere anche le associazioni come l’Ac:essere lievito aggregante, creare spazidi riflessione, discussione e proposteperché nelle scelte economiche nonprevalga come unica via la logica del

Il lavoro... come ti cambia la vitaVita di Ac

Dal 27 al 29 luglio quasi un centinaio di responsabili Ac dalle varie diocesi italiane si è riunito a Calambrone (Pisa) per un modulo estivo di formazione/riflessione/proposte sul tema del lavoro.

7settembre 2018

Camminiamo Insieme

profitto, ma quella della dignità dellepersone.Abbiamo poi conosciuto da vicinol’esperienza di un imprenditore toscanoche ha reinvestito gli utili di una storiaaziendale di successo in cooperative so-ciali e in altre iniziative (casa di acco-glienza e, in progetto, strutture sportive)per l’inserimento dei disabili, partendodalla propria storia personale di padredi due figli con grave disabilità. Ci ha fat-to riflettere e porre degli interrogativi: c’èspazio per includere nell’economia chi èpiù fragile e come costruire percorsi la-vorativi che valorizzino la persona? Nella celebrazione eucaristica domeni-cale il vescovo di Pisa ci ha invitati aseguire anche nell’ambito lavorativo lostile di Gesù nella moltiplicazione deipani e dei pesci: prendere i pani e pe-sci (= toccare con mano la realtà e sa-per riconoscere le capacità, possibili-tà, opportunità presenti), renderegrazie (= riconoscere quanto abbiamoricevuto da Dio) e distribuirli (= con-dividere le risorse).La sfida ci è stata lanciata poi da p. Pao-lo Benanti, docente di teologia moralee bioetica, che dopo averci stupiti conalcune delle ultime evoluzioni dell’in-formatica e dell’intelligenza artificiale,che stanno già modificando il modo dilavorare (e ancor di più lo modifiche-ranno nel futuro prossimo), ci ha invita-to a riflettere sulle possibili conseguen-ze di queste tecnologie: riduzione dellarealtà a una serie di dati, precarietà la-vorativa ed esistenziale, cambiamentidelle relazioni sociali, svalutazione delmodello tradizionale di educazione. Èimportante riflettere adesso su questi

interrogativi per condividere i valori eti-ci e morali che possano guidare questeevoluzioni in un senso positivo ed evi-tare che smantellino il modello sociale;è importante dare senso al lavoro, ri-scoprirne la dignità e la vocazione.Nei lavori di gruppo abbiamo provatonon tanto a trovare delle risposte, maa lanciare piste di riflessione: coltivareil pensiero critico e valorizzare l’appor-to che ognuno può dare è il contribu-to che l’Ac può offrire per abitare iltempo che viviamo.

Renata

Cos’è il MLAC?Il Movimento Lavoratori di Azione cattolicaè formato da giovani e adulti che, insieme,facendo parte dell’Ac e/o condividendone lefinalità, scelgono come area di impegnol’ambito del lavoro e condividono il cammi-no proposto dal MLAC. All’atto del tessera-mento all’Azione cattolica, è possibile ade-rire al Movimento inserendo il segno “X”sulla casella “MLAC”: l’opzione è gratuita eoffre l’occasione di essere coinvolti nelle va-rie iniziative ai più ampi livelli.

8 settembre 2018

Camminiamo Insieme

Come ormai avviene da un paio d’anninoi ragazzi e animatori dell’ACG di Vo-lano abbiamo aderito alla propostaestiva della Pastorale Giovanile del de-canato di Rovereto, un modo per cono-scere nuove persone, nuove realtà econdividere le idee e le forze. Domeni-ca 22 luglio siamo quindi partiti alla vol-ta di Cesenatico, pronti per vivere unasettimana di servizio, condivisione, spi-ritualità ma non solo... divertimento erisate non sono certo mancate. Duran-te la settimana le giornate avevano piùo meno la stessa routine: al mattino di-visi in piccoli gruppi svolgevamo volon-tariato in varie realtà, al pomeriggio unmomento di gruppo con varie attivitàpreparate dagli animatori e poi mare,per concludere dopo cena giochi e bal-li. Il tema della settimana è stato quellodelle relazioni e ogni giorno abbiamoapprofondito un “tipo” diverso di rela-zione: la relazione con noi stessi, quel-

la di amicizia e di amore, quella con lanostra famiglia e quella ferita. Il filo con-duttore è stato un vasetto che il primogiorno abbiamo decorato come megliopotevamo e mettendoci tutto il nostroimpegno; rappresentava la nostra vita ele nostre relazioni, tutte le cose belleche abbiamo, quello che siamo e quel-lo che ci piace fare. Questo vasettol’abbiamo custodito e protetto perqualche giorno, finché non abbiamofatto visita a San Patrignano, una co-munità di recupero per persone chehanno avuto problemi di tossicodi-pendenza. Proprio in questa occasio-ne abbiamo capito che la nostra vitapuò andare in frantumi da un momen-to all’altro e portarsi dietro tutte le per-sone a noi vicine e infatti è quello chela sera stessa è successo al nostro va-setto: rotto davanti ai nostri occhi oaddirittura da noi stessi. Così, in unostrano clima (misto tra incredulità, rab-bia verso chi aveva “distrutto la nostravita”, delusione e fragilità) siamo an-dati a dormire. Fortunatamente il gior-no dopo abbiamo capito che comun-que con molto impegno si possonoaggiustare anche le cose che ci sem-brano ormai rotte definitivamente: ab-biamo passato il pomeriggio ad aggiu-stare con tanta pazienza il nostrovasetto e quello dei nostri compagni;

L’ACG in servizio a CesenaticoVita di Ac

L’esperienza in Calabria dello scorso anno dei nostri giovanissimi di Ac non è rimasta isolata, così a fine luglio di quest’anno abbiamo partecipatoassieme ad altri quaranta ragazzi al campo estivo a Cesenatico.

9settembre 2018

Camminiamo Insieme

con l’aiuto reciproco ci siamo accortiche la ricostruzione era più semplice.La giornata clou della nostra esperien-za, che è rimasta impressa nella mentee nel cuore dei ragazzi, è stata, come giàaccennato, la visita a San Patrignano.Abbiamo avuto la fortuna di poterascoltare le storie di alcuni dei 1300 ra-gazzi che sono parte della comunità,giovani come noi che purtroppo nellaloro vita hanno visto disintegrarsi il “va-setto” e che adesso stanno cercando diricostruirlo con molta pazienza e forzadi volontà, pezzetto per pezzetto. Per iragazzi e per noi animatori è stataun’esperienza molto forte e toccante; èstato bello vedere come il dialogo fos-se reciproco: loro ci hanno raccontatola loro vita e noi abbiamo raccontato lanostra.Chiedendo ai ragazzi quello che più è ri-masto della settimana, la loro risposta èstata: l’incontro con le persone presen-ti nelle cooperative o nelle comunitànelle quali svolgevamo servizio. Le real-tà erano le più svariate, ma in tutti i luo-ghi occorreva creare delle relazioni. Nel-la cooperativa “Nuova Famiglia” è statafondamentale la collaborazione con glioperatori e con gli ospiti affetti da disa-bilità di vario genere: durante la setti-mana i nostri ragazzi con impegno han-no collaborato a preparare la loro festaannuale. Un gruppetto si è ritrovato a fa-re compagnia e intrattenere gli anzianinella casa di riposo “In cammino” di Ce-senatico: con pazienza hanno ascoltatole storie degli ospiti e hanno condivisocon loro parte della giornata. Un altroluogo di servizio è stata la comunità “Pa-pa Giovanni XXIII” di Sala, che ospita 13

adulti con problemi di dipendenza dal-l’alcol e dal gioco: la mattinata trascor-reva con lavori in cucina e nell’orto, macon la possibilità di intrattenere relazio-ni, per loro molto importanti. Alla coo-perativa “La Barca” la mansione princi-pale consisteva nell’aiutare ai lavorettimanuali alcuni ragazzi con disabilità in-tellettiva. L’ultimo gruppo è stato ospitedell’Hotel Splendid, un vecchio hotel cheospita rifugiati politici.Se durante questa settimana le rela-zioni sono state il nostro filo condut-tore – quelle create con i ragazzi di SanPatrignano, con le persone in difficoltàche abbiamo incontrato durante il ser-vizio e quelle nate tra di noi – ora ciaspetta il compito più difficile: tesserebelle relazioni nella vita di tutti i giorni,in famiglia, in amore, con gli amici econ le persone che avremo la fortunadi incontrare sulla nostra strada!Noi ci proveremo anche con la ripresa,a partire da ottobre, delle nostre atti-vità di gruppo, certi che quest’espe-rienza abbia arricchito ogni ragazzo eogni animatore che ha avuto la fortunadi partecipare. A presto!

Elena

10 settembre 2018

Camminiamo Insieme

Domenica 12 agosto noi animatori(sorprendentemente numerosi: erava-mo ben 16), provenienti dalle associa-zioni di Rovereto e Volano, abbiamo ac-colto i ragazzi di elementari e medie, intotale 29, e abbiamo dato il via al cam-po con la celebrazione della Santa Mes-sa celebrata dall’assistente diocesanodon Giulio, che poi ci ha accompagnatianche durante altri momenti della setti-mana, alternandosi con il parroco di Vo-lano, don Cosma.Il filo conduttore di questi 7 giorni èstata la vita di Rut, la donna biblica chesi affida al Signore per compiere scel-te difficili e viene ricompensata conl’amore e la riconoscenza delle perso-ne che le stanno accanto.Durante il campo, grazie sia al raccon-to della sua vita che a giochi e attivitàa tema, abbiamo scoperto che anche

noi come lei siamo chiamati a faremolte scelte e abbiamo bisogno di im-parare ad affidarci a Dio e alle personecare.Ogni giorno abbiamo approfondito laconoscenza della storia di Rut e di unbrano del Vangelo ad essa collegato,grazie alla narrazione animata daglianimatori, preparati precentemente daMichela.Non sono mancati i giochi a squadre,momenti di grande divertimento, mautili anche ad insegnarci la collabora-zione, la pazienza e la fiducia reciproca. Momenti particolarmente speciali so-no stati la mattinata di ritiro spirituale,guidato da don Giulio, la gita (a malgaFinonchio per le elementari e la tenda-ta ai “pratoni” della cima per le medie),il falò del venerdì sera e i giochi seraliall’aperto.Passare una settimana di vita comuni-taria non è sempre facile, specialmen-te per chi è alle prime armi, ma il cam-poscuola è un’esperienza positiva ecoinvolgente per bambini e animatori,dove è possibile coltivare la fede el’amicizia.Per concludere speriamo che tutti i ra-gazzi siano tornati a casa felici, soddi-sfatti e con molti amici in più, come èstato per noi!

Marta e Margherita

Camposcuola Acr 2018… sulle orme di Rut

Anche quest’anno l’Ac diocesana ha proposto il tradizionale camposcuola estivo per tutti i ragazzi dell’Acr, alla colonia Maria Goretti,dal 12 al 18 agosto.

Ac camposcuola

11settembre 2018

Camminiamo Insieme

In cosa serve avere coraggio in famiglia og-gi? Aiutati dalla testimonianza del Can-tiere Famiglia di Rovereto – «spaziod’ascolto, un luogo buono di accessogratuito per persone e coppie», secon-do le parole di Luisa Masera (presiden-te dell’associazione), Franca Gambe-roni (consulente) e Lorenza Azzolini(volontaria) – ci siamo confrontati sulvalore di un sano conflitto e dialogo co-struttivo, sulla necessità di adattarsi alcambiamento, di avere regole educativecondivise e un confronto tra coppie.

Cosa sogniamo per la nostra famiglia? Isogni cambiano nel tempo… ma so-gniamo che i nostri figli vivano la di-mensione della festa, accettino la di-versità e le difficoltà, abbiano una retedi relazioni, non si sentano mai soli,ereditino atteggiamenti buoni e possa-no costruire legami famigliari di sanguee tra amici (famiglia di famiglie).

Come crescere nella fedeltà e nel coraggio,sul modello biblico di Rut? Curando lanostra vita interiore sotto tre aspetti,rivolti a Dio e agli altri: la comunione, il“dire bene”, il dialogo e il fare memoriadel bene ricevuto e donato.

Fedeli e coraggiosi in famiglia

Cinque famiglie hanno condiviso il fine settimana di campo estivodiocesano (dal 18 al 19 agosto), nella semplicità di una condivisione vivacesu cosa significa avere coraggio in famiglia, sognare il bene per la propriafamiglia e crescere insieme accompagnando i cambiamenti, le crisi e i momenti di festa.

Ac campo famiglie

Da Luisa, Franca e Lorenza del Cantiere FamigliaAnche per noi l’incontro avuto con il gruppo di genitori della vostra Associazione si è rivelatointeressante e dinamico. Ci siamo sentite accolte e abbiamo potuto “dialogare” assieme sulle si-curezze, le titubanze o le preoccupazioni che alimentano coppie e famiglie impegnate in per-corsi educativi, oltre ad aver potuto illustrare Cantiere Famiglia. Ci farà senz’altro piacere po-ter mantenere viva questa conoscenza e rimaniamo a disposizione per eventuali altri incontri,collaborazioni o serate con genitori o famiglie.

12 settembre 2018

Camminiamo Insieme

Un anno di… preghieraSpiritualità

Giovanni Paolo I, invitando a pregareper lui e citando san Gregorio Magno,nella sua memoria, disse: «“Gettatemiuna tavola di salvezza con le vostrepreghiere”. Io dico altrettanto; perònon solo il Papa ha bisogno di pre-ghiere, ma il mondo. Uno scrittore spa-gnolo (Donoso Cortes) ha scritto: “Ilmondo va male perché ci sono più bat-taglie che preghiere”. Cerchiamo che cisiano più preghiere e meno battaglie».

Allora anche noi di Ac vogliamo dare ilnostro contributo a far andare meglio ilmondo, a diffondere pace, ad evitare“guerre” piccole o grandi, alimentandoe favorendo uno stile di vita nella pre-ghiera. Per questo dedicheremo le no-stre sei Giornate di Spiritualità proprioal tema della preghiera, come dialogocon Dio e attenzione al mondo.Papa Francesco nella sua ultima Esor-tazione Apostolica Gaudete ed exsultate(19.03.2018) sulla chiamata alla santitànel mondo contemporaneo parla dipreghiera almeno trenta volte e al n.147 scrive: «Malgrado sembri ovvio, ri-cordiamo che la santità è fatta di aper-tura abituale alla trascendenza, che siesprime nella preghiera e nell’adorazio-ne. Il santo è una persona dallo spiritoorante, che ha bisogno di comunicarecon Dio. È uno che non sopporta di sof-focare nell’immanenza chiusa di questomondo, e in mezzo ai suoi sforzi e alsuo donarsi sospira per Dio, esce da sénella lode e allarga i propri confini nellacontemplazione del Signore. Non cre-do nella santità senza preghiera, anchese non si tratta necessariamente di lun-ghi momenti o di sentimenti intensi».“Io non sono capace di pregare”: èun’affermazione che spesso la gente

Il 3 settembre 1978 – 40 anni fa – da giovane seminarista ero in piazzaSan Pietro al secondo Angelus di Giovanni Paolo I. Ricordo che concluse il suo breve discorso, come fa normalmente Papa Francesco («E non dimenticate di pregare per me»).

settembre 2018

Camminiamo Insieme

confida al proprio prete; e non è vero,perché chi lo dice sta già pregando, èin cammino verso Dio, è sulla buonastrada. Sovente poi in confessionequalcuno dice anche: “Comincio a pre-gare e poi... mi perdo, mi distraggo, mivengono in mente altre cose”... Che co-sa? La nostra vita che chiede di diven-tare preghiera: i problemi di famiglia, ifigli, il lavoro, le cose da fare, la preoc-cupazione per il futuro, il peso del pas-sato... Tutte realtà che non debbonoessere estranee alla nostra preghiera.La preghiera non è evasione dalla vita,ma è portare la vita davanti a Dio, èaprire l’esistenza alla presenza di Dio,affidando a lui le persone, le situazionie la vita!Il discorso sulla preghiera deve partiredagli esempi di preghiera concreta:quanti ce ne sono nella Bibbia! Nonsolo nel Nuovo Testamento, ma anchenell’Antico Testamento: oltre ai 150Salmi (un apposito libro), si possonoindividuare almeno altre 60 preghiere,tutte molto concrete, legate a personee situazioni anche simili alle nostre(nella sofferenza, nella gioia, nel dub-bio...). Spesso proprio nei Salmi la pre-ghiera nasce dalle situazioni della vita.Per esempio la preghiera di Ester (al ca-pitolo 4 del libro dell’Antico Testa-mento che porta il suo nome) esprimeuna situazione di vita che diventa pre-ghiera: lei è una regina e il suo popolorischia lo sterminio.Tertulliano dice: «Se non trovi altromotivo per cui si debba pregare guardaal Signore Gesù; lui stesso pregava».Gesù, che apparteneva a un popoloche sapeva pregare, ha insegnato ai

suoi con l’esempio e con dei testi; egliha pregato da solo e con la comunità.Due sono le caratteristiche fondamen-tali della preghiera biblica e di quellacristiana (la liturgia): il memoriale (ricor-do, contemplazione) e l’epiclesi (invoca-zione, supplica).Quarant’anni fa, il 16 ottobre 1978, ve-niva eletto Vescovo di Roma San Gio-vanni Paolo II. Per me e per quantil’hanno conosciuto e visto da vicino ri-mane il ricordo incancellabile di comepregava e con quale intensità, in qual-siasi luogo e momento. In una sua te-stimonianza del 27 ottobre 1995 egli ciinsegnava anche a pregare come face-va lui: scrivere su un quaderno i nomidelle persone che incontriamo e ognitanto rileggere questi nomi davanti alSignore, per presentarli con semplicitàe amore a lui. Così scrivevo in una sorta di Diariopubblicato su “Vita Trentina”: «Ma quel-lo che mi colpisce ancora una volta è il mo-mento intimo e privato del sostare in silenzioe in preghiera nella Santa Casa di Loreto (siera nel 1995). Il Papa sta a lungo in gi-nocchio. È l’atteggiamento tipico di KarolWojtyła. La sua stessa conformazione fisicasembra fatta per stare in ginocchio; o forselui stesso l’ha ormai plasmata per questasingolare postura. Quante volte nel corso deiviaggi si è visto più d’uno allontanarsi per-ché non ce la faceva più a stare in ginocchio,mentre Giovanni Paolo II, mai stanco inquella posizione, rimaneva a lungo in quel-l’atteggiamento, insieme fisico e spirituale.Un corpo che vibra in preghiera dalle ginoc-chia, ben piantate per terra, alle mani, stret-te e rivolte verso il Cielo».

don Giulio

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14 settembre 2018

Camminiamo Insieme

Proseguiamo il nostro cammino associativo, affrontando il secondo annodel triennio: dopo il verbo “custodire”, ci attende il verbo “generare”.

Generare, voce del verbo vivereCamminiformativi

Come strumento per accompagnarci nel cammino di crescita personale e associativo, ritrove-remo anche quest’anno i testi per la preghiera personale per ogni età (in spedizione postale peri soci in regola con l’adesione):• per i giovani (dai 19 anni) e gli adulti “Di una cosa sola c’è bisogno”, con il commento al Van-

gelo della domenica;• per i giovanissimi (15/18 anni) “Sunday sharing”, in formato segnalibro da staccare;• per i bambini e ragazzi i sussidi di Avvento (guidati da Simeone) e Quaresima (accompagnati

dal ragazzo dei pani e dei pesci).

Come diceva Vittorio Bachelet, “generare” significa «apprendere la virtù dell’in-contro», e secondo l’invito di Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium, generare è in-vito a primerear (prendere l’iniziativa), ad uscire fuori da sé per farsi prossimi, vivi-ficati dalla Parola e dall’Eucaristia che continuamente ri-generano e rinnovanonell’amore. Per generare occorrerà allora anzitutto farsi «generatori di senso» (EG,73) per gli uomini di questo tempo, curandone la vita spirituale.

Generare è fare propria l’idea che la vita spirituale non esiste se disincarnata, sen-za un gioioso impulso missionario, se è alienante rispetto alle esigenze dei fratelli.Vogliamo coltivare una vita spirituale che sia invece in grado di animare la passio-ne verso l’impegno per il mondo, di generare relazioni nuove, di preferire gli orizzontiinclusivi ai confini limitanti. Generare è fare proprio l’atteggiamento materno di chinon si limita a dare inizio alla vita, ma compie il proprio mandato iniziando alla vi-ta, “donando alla vita”: è dare avvio ad un processo di continua estroversione chespinge a pensarci sempre in relazione, alzando lo sguardo verso quanti condivido-no con noi l’attenzione alla promozione umana e al bene comune. L’icona biblica di riferimento è tratta dal Vangelo secondo Luca (10, 38-42) “Diuna cosa sola c’è bisogno”.Maria ci aiuta ad aver cura della nostra vita interiore; Marta ci ricorda che il sigil-lo di garanzia di una spiritualità non intimista sta nella capacità di accogliere enella disponibilità al servizio. Betania diventa così immagine dei gruppi, delle as-sociazioni, delle comunità che accolgono amichevolmente, ascoltano profonda-mente, servono generosamente (cfr. “Orientamenti per il triennio 20117/2020 - Presi-denza nazionale).Buon cammino!

Fabiola

15settembre 2018

Camminiamo Insieme

Il sussidio adultiCamminiformativi

«Ci scopriamo adulti in bilico tra azione e contemplazione… ma siamo anche consapevoli di es-sere adulti in cammino che, proprio nell’esperienza di vicinanza con l’Amore, hanno scopertoche sono capaci di generare e accogliere perché per primi sono stati generati e accolti dal Sig-nore» (“Generatori”, pag. 33).

Una delle caratteristiche dell’essere adulti è la “generatività”: la riscoperta diquesta qualità, oggi spesso sottovalutata, è la premessa dell’itinerario propostoper il settore adulti di Ac.

L’icona dell’anno associativo è il brano evangelico di Gesù accolto in casa di Laz-zaro, Marta e Maria: accoglienza, ascolto e servizio sono gli atteggiamenti chedovrebbero caratterizzare il rapporto del discepolo con il Signore, ma anche le nor-mali relazioni umane. Spesso anche noi adulti ci ritroviamo come Marta ad essereaffannati e agitati tra le molte cose da fare, ma Gesù ci ricorda che “di una cosa solac’è bisogno”: l’ascolto della parola di Dio è “la parte migliore”, l’inizio della vera ac-coglienza e la base di ogni autentico servizio. Come dice Papa Francesco: «Siamochiamati a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione, e ci santifichiamo nel-l’esercizio responsabile e generoso della nostra missione» (Gaudete et exsultate, 26).

L’itinerario di quest’anno punta quindi sulla cura della vitainteriore, consapevoli che «la preghiera non libera dai com-piti di questo mondo: rende ancora più responsabili. Nulla èpiù responsabile della preghiera» (O. Clément). Ci guida aquesto attraverso 5 tappe (accogliere, ascoltare, discernere,precedere nell’amore e accompagnare la vita), in ognuna dellequali c’è spazio per l’ascolto della Parola di Dio, il raccontodi come questa parola illumina la nostra vita, il discernimen-to personale e comunitario su come è possibile tradurrequesta parola in scelte concrete. Illuminati dalla parola e dal-l’amore di Dio, possiamo a nostra volta essere persone che

accolgono, generano proposte, trasmettono con la vita quotidiana la bellezza diaver incontrato il Signore.

Renata

L’itinerario adulti per il nuovo anno associativo ci ricorda, nel 150°anniversario dell’Azione Cattolica Italiana, il nostro compito di custodire,tramandare, generare l’esperienza di fede che a nostra volta abbiamoricevuto.

16 settembre 2018

Camminiamo Insieme

Sussidi per giovanissimi e giovaniCamminiformativi

La parte miglioreAiutati dalla guida, i giovani sono invitati a fare spazio a Gesù nel lo-ro quotidiano, sull’esempio di Marta e Maria, le due sorelle di Beta-nia che lo accolgono, lo ascoltano e fanno una scelta di servizio. Daquesti 3 verbi nasce la parola chiave di quest’anno: “equilibrio”, incui la “parte migliore” non è quella più conveniente ma quella es-senziale per la vita. Equilibrio che è come andare in bicicletta, per-

ché «è necessario muoversi per non rischiare qualche caduta».Il sussidio si compone di 3 moduli principali, ognuno suddiviso in 5 sottomoduli:In-stabile (le scelte per dare senso alla vita: scelta religiosa, tra partire e restare, ilgruppo, la corresponsabilità e la gratuità); Un cuore docile (custodire le relazioni:la correzione fraterna, la stima, il sopportarsi nell’amore, l’incontro con Dio, il si-lenzio); Piedi a terra, occhi al cielo (servizio verso la comunità e il mondo: famiglia,accoglienza delle fragilità, comunità parrocchiale, lavoro, lotta allo spreco).Arricchiscono la proposta alcune pagine dedicate al Sinodo dei Giovani e i dos-sier su azione politica, bellezza della liturgia e lavoro.

Fuori serieOgni persona, ogni adolescente è unico, “fuori serie”: con il propriostile, personalità e modo di fare, porta bellezza nella vita degli al-tri proprio grazie alla sua diversità. Ecco allora che la parola chia-ve del sussidio è “originalità” e l’educatore è chiamato ad «ac-compagnare a riscoprire la preziosità e... uno stile di prossimitàche lascia spazio all’originalità dell’altro».

Come? Fermandosi a riflettere e sperimentare 4 ambiti della loro vita: Ascolto(fondamento della conoscenza di sé e dell’altro), Diversità (dal desiderio di esse-re alternativi al valore dell’unicità e della diversità che fa incontrare), Stile (il veromodo di essere, per riscoprire l’essenzialità) e Prospettiva (guardare al futuro consperanza, dando valore alla fatica, senza ansia).Completano la guida il modulo introduttivo “Let’s start” e quello di sintesi “Sum-ming up!”, oltre a 3 dossier di approfondimento tematico su ansia, dipendenze ebellezza della contemplazione.

Sei un animatore di gruppo adolescenti o giovani? Le guide propostedall’Azione cattolica italiana sono uno strumento prezioso per «fornirti un aiuto concreto nella programmazione dei percorsi e delle attività,sostenendo il tuo impegno nel servizio educativo, camminando accanto a te e al tuo gruppo» (dalla Guida giovanissimi “Fuori serie”).

17settembre 2018

Camminiamo Insieme

Le guide per educatori AcrCamminiformativi

Sì, perché quest’anno ce ne stiamo in cucina: «luogo più vissuto di una casa,ne rappresenta il cuore, dove si incontrano le vite degli abitanti e dove è pos-sibile... saziare la fame, attendere, educare al rispetto; luogo dei gesti d’amo-re, dell’identità e delle radici, della convivialità, del sapore e del sapere». Ognu-no con il proprio ruolo e i propri gusti, come Maria e Marta di Betania a tavolacon Gesù.Gli educatori e catechisti sono invitati a curare gli ingredienti, i tempi di cottura,gli utensili, le ricette, lo spazio ordinato e pulito e la tavola imbandita, con glistrumenti della programmazione, le dritte dello “chef” e gli aiuti del “personale dicucina” (prezioso il “ricettario” Work in progress allegato alla guida Acr!).

I bambini e ragazzi scopriranno, attraverso le attività, la Parola di Dio, la condivi-sione e il gioco “il piatto preferito”, “mangia che ti fa bene!”, “a tavola c’è più gusto” e “unaricetta al giorno”: in base alla loro età, al periodo liturgico e al Sacramento al qua-le si stanno preparando, rifletteranno sui luoghi, persone e situazioni che li fan-no stare bene, che si prendono cura di loro e ai quali ricambiare con altrettantogusto, appetito e creatività. Allora… “Ci prendo gusto!”

Cari educatori, catechisti e ragazzi… questo è l’anno della “novità”,in cui ci chiediamo “È per me?” Cosa c’è per me? Di cosa ho fame?Cosa mi fa bene, cosa è importante? A partire dal… cibo! Perchénella vita – come nella liturgia – ciò che nutre, scalda e fa cresce-re sono l’acqua, il pane e il vino, l’olio e il fuoco.

«L’Ac assume la sfida di annunciare e testimoniare anche ai più piccoli la persona di Gesù... i ra-gazzi sono capaci di impegno attivo e di testimonianza tra i coetanei e nei loro ambienti di vi-ta. L’esperienza formativa dell’Ac a misura di ragazzi è pensata per essere realizzata come iti-nerario di iniziazione cristiana e come tale è riconosciuta nella Chiesa Italiana» (Guida Acr “Ciprendo gusto!” pagg. 7 e 9).

Il pacchetto delle Guide per l’animatore è completato dal sussidio “InFamiglia”: un’agenda pertutta la famiglia che segue il calendario liturgico intrecciando il Tempo della Chiesa a quello del-la Casa e dei Genitori, tra gioco, preghiera, sfide in cucina, riflessioni e una bella rassegna di li-bri e film da gustare insieme.

Le guide di arco:• Piccolissimi (fino ai 5 anni): riscoperta del

Battesimo

• Guida 6/8: Battesimo e Riconciliazione• Guida 9/11: Battesimo ed Eucaristia• Guida 12/14: Battesimo e Confermazione

settembre 2018

Camminiamo Insieme

È una riflessione dettagliata, quella svi-luppata da Giovanni Cucci nel libro“Internet e cultura. Nuove opportu-nità e nuove insidie” [ed. Ancora,2016]. Il percorso proposto si dipanatra filosofia greca, per riprendere i“fondamentali” della cultura e video-giochi, passando attraverso questionipiù attuali come: meglio leggere un e-book o un libro di carta? Quanto sonoin grado di comprendere il contenutodell’articolo quando la pagina internetche sto consultando è un fuoco d’arti-ficio di messaggi, icone di approfondi-mento o di promozione pubblicitaria?Quanto mi rendo conto che rimanetraccia delle mie ricerche in internet, co-sì che alcune inserzioni pubblicitariesembrano fatte apposta per me?I primi capitoli affrontano il valore deldialogo, quello di antica me-moria (Platone e Socrate!)che avviene tra persone, checostruiscono quindi il sapereconfrontandosi attivamente.Altri elementi di attenzionesono posti sull’importanzadella lentezza, della ripetizio-ne, della memorizzazione,per crescere in riflessività ecapacità di giudizio. Si tratta

di atteggiamenti sui quali la rete non èin grado di aiutare a crescere; anzi…Stimola velocità, immediatezza, la sen-sazione di poter seguire più attività con-temporaneamente. Caratteristiche nonnegative, ma che non possono diventa-re l’assoluto di una proposta educativa.Emerge dalla rete un mondo dove tuttoè facile e definito, dove un click assicuraogni risposta. L’autore mette in luce alcuni dei tratticomuni di chi si lascia mangiare da in-ternet: l’isolamento, il mimetismo, la dif-ficoltà del confronto. Sviluppa in modoarticolato questi nodi e propone, guar-dando ancora una volta agli antichi,uno sguardo di saggezza sul fatto cheinternet è solo uno strumento. Il conte-nuto da trasmettere è altro: la consa-pevolezza sull’oggi, sul senso di vive-

re, qui e ora. Necessario èquindi inventare strumenti emodi perché le potenzialitàproprie del mondo informa-tico entrino costruttiva-mente all’interno di propo-ste educative in cui ognunopuò sentirsi tranquillo an-che di navigare perché… co-nosce i fondamentali!

Roberta

Internet e cultura

Conosciamo oramai tutti i trucchi della GdO (Grande distribuzioneOrganizzata): marche di moda ad altezza occhi, beni di prima necessitàsulla scaffale al piano interrato, caramelle poco prima della cassa.Bene, per la spesa i fondamentali sono noti: ma con internet, come la mettiamo?

Il libro

18

Sabato 20 ottobredalle ore 9 alle 16.30

presso la fraternità di Pian del Levro(Trambileno, fraz. Pozzacchio, 42)

I Giornata di spiritualità

dell’itinerario “La preghiera, dialogo d’amore”sul tema “La preghiera nella Bibbia”animata dall’assistente don Giulio Viviani

Al pomeriggio lectio divina guidata dalla Comunità Monastica.

Iscrizioni entro mercoledì 17 ottobre.

Sabato 6 ottobre

presso il centro culturale Vigilian

um

(via Endrici, 14 - 38122 Trento)

Incontro di Consiglio diocesan

o

di Azione cattolica

•ore 9.00 possibilità di Santa Messa per le

vocazioni a Piedicastello con il ve

scovo Lauro

•ore 10.30 visita guidata Mostra per i 120

anni dell’Ac trentina (archivio diocesa

no)

•ore 12.30 pranzo (mensa del seminario,

su prenotazione)

•dalle ore 14.00 alle 16.30

programmazione e condivisione associativa

Riservato ai responsabili associativi,

è gradita l’iscrizione entro martedì 2 o

ttobre

Giovedì 11 ottobreore 17.30-19.00presso il centro culturale Vigilianum(via Endrici, 14 - 38122 Trento)

Inaugurazione mostra per i 120 anni dell’Ac trentina“Nella trama della storia.I 120 anni dell’Azione cattolica trentina”

Siamo tutti invitati! Vedi locandina sul retro.

Giovedì 25 ottobreore 17.30-19.00

presso l’auditorium del centro culturale Vigilianum(via Endrici, 14 - 38122 Trento)“Associazionismo e solidarietà

in Trentino.L’Azione cattolica trentina:

storia di apostolato e cultura”con la partecipazione

di don Severino VareschiSiamo tutti invitati! Vedi locandina sul retro.

Giovedì 18 ottobre

ore 17.30-19.00

presso l’auditorium

del centro culturale Vigilianum

(via Endrici, 14 - 38122 Trento)

“Una storia lunga 150 anni.

Azione cattolica:

un ideale ancora giovane”

con la partecipazione

di Ernesto Preziosi

Siamo tutti invitati! Vedi locandina sul retro.

settembre 2018

Camminiamo Insieme

19

L’Agenda di AcAppuntamenti di ottobre

Carta proveniente da forestecorrettamente gestite

Stampa Publistampa Arti Grafiche Pergine Valsugana

VIVERE L’OGGI DENTRO LA STORIA

Ricorrenza dei 120 annidalla fondazione dell’Azione cattolica

della Diocesi di Trento

Polo culturale Vigilianum - via Endrici, 14 38122 Trento - parcheggio interno

I 120 anni dell’Azione cattolica trentina

NELLA TRAMA DELLA STORIA

GIOVEDÌ 11 OTTOBRE ORE 17.30SPAZIO ESPOSITIVO DELL’ARCHIVIO DIOCESANO

Inaugurazione Mostra sui 120 annidell’Azione cattolica trentina, con > visita guidata> presentazione a cura di Katia Pizzini(referente dell’Archivio diocesano)

> testimonianze associative

1

L’Azione cattolica trentina:storia di apostolato e cultura

ASSOCIAZIONISMO E SOLIDARIETÀIN TRENTINO

GIOVEDÌ 25 OTTOBRE ORE 17.30AULA MAGNA VIGILIANUM

Interviene don Severino Vareschi(storico e docente di storia ecclesiastica)

3

Azione cattolica: un ideale ancora giovane

UNA STORIA LUNGA150 ANNI

GIOVEDÌ 18 OTTOBRE ORE 17.30AULA MAGNA VIGILIANUM

Interviene Ernesto Preziosi(membro dell’Istituto Paolo VI

per la Storia dell’Azione Cattolica e del Movimento Cattolico in Italia)

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