articolo su terra e vita-seminatrici a file binate, nuova frontiera per il mais

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Seminatrici [ SPECIALE ] I percorsi tecnici più innovativi PAGINA 32 Il prossimo futuro è nel rateo variabile PAGINA 38 Seminatrici a file binate, nuova frontiera per il mais PAGINA 42 [ COORDINAMENTO DI FRANCESCO BARTOLOZZI E GIANNI GNUDI ]

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Articolo del 10 Novembre 2012, sulla rivista Terra e Vita. speciale Seminatrici, intitolato "Seminatrici a file binate, nuova frontiera per il mais". Una delle seminatrici a file binate trattate è la Twin Row MaterMacc, che in collaborazione con il servizio tecnico della DeKalb ha seminato 500 ettari nel territorio italiano.

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Seminatrici[ SPECIALE ]

I percorsi tecnici più innovativiPAGINA 32

Il prossimo futuro è nel rateo variabilePAGINA 38

Seminatrici a file binate, nuova frontiera per il maisPAGINA 42

[ COORDINAMENTO DI FRANCESCO BARTOLOZZI E GIANNI GNUDI ]

42 Terra e Vita [ SPECIALE SEMINATRICI ] n. 45/201210 novembre 2012

Seminatrici a file binatenuova frontiera per il mais

L’ obiettivo della semina a file binate delmais è quello di aumentare la produtti­vità della coltura a parità di superficie

coltivata e l’aumento della resa si riflette ovvia­mente in un aumento del reddito per l’agricolto­re. La semina a file binate all’estero, soprattuttonegli Stati Uniti dove negli areali maidicoli, afronte di un aumento di densità di semina del­l’8%, a parità di condizioni e di apporti di mezziagronomici, la produzione aumenta dall’8% finoal 16%, e in Argentina, è una delle tecniche utiliz­zate dagli agricoltori con buoni risultati. La frontiera europea, esoprattutto quella italiana, è ancora un mondo in osservazione siaper le ditte sementiere che per le case costruttrici di macchineagricole. Attente analisi e prove in campo consentono di essereprudentemente soddisfatti dei risultati raggiunti in questo secon­do anno di sperimentazione. Infatti, la prima campagna di speri­mentazioni è iniziata con la semina del 2011, poi è proseguita con lesemine primaverili del 2012. È pur vero che due anni di osservazio­ni in campo e di raccolte dati non sono sufficienti, considerata lavariabilità del nostro territorio e del clima, ma sono pur sempre unbuon inizio.

Assodato che il mais diviene una coltura da reddito se seguitacon attenzione dalla fase di se­mina, con la scelta del miglioribrido in funzione dell’ambien­te in cui si lavora, fino alla rac­

colta e allo stoccaggio, l’agricoltore e il contoter­zista possono migliorare la resa affidandosi aibridi studiati ad hoc e sperimentando in campole nuove tecniche di semina. La tecnica del “twinrow” ossia della fila gemella o binata è associata auna differente distanza di semina tra le file esulla fila. Per permettere alla pianta di avere adisposizione il maggior spazio possibile per cre­scere e svilupparsi senza entrare in competizioneluminosa e superficiale, si variano le distanze disemina.

[ MONOSEM E MATERMACCPer quanto riguarda Monosem, ditta francese già presente negliStati Uniti da anni e che conduce delle sperimentazioni anchenell’ambito italiano, lo schema prevede una fascia di 20 cm inter­vallata da una fascia di 55 cm e un’altra fascia da 20 cm. In questo ladistanza in totale di 75 cm rimane invariata, mentre le due fascelaterali di 20 cm ciascuna ospitano i semi posti a quinconce, ossiaalternati tra loro in modo da avere a disposizione la massimadistanza. Con l’ibrido di mais adatto si può passare da un investi­mento tradizionale di 7 piante per metro quadrato di superficie aun investimento di 10,2 piante per unità di superficie.

Il sistema Sync Row utilizza­to da Monosem è brevettato,sincronizza i due distributori eassicura in questo modo una se­

Attente analisi

e prove in campo

consentono

di essere

prudentemente

soddisfatti dei

risultati raggiunti

[ DI STEFANIA MARIA RIZZO ]

[ Seminatrice Matermacc,caratterizzata dalla presenza diun elemento seminatore binato.

[ Seminatrice Monosem,caratterizzata dal sistema“Twin Row Sync Row”.

mina ottimale. Ilseme è posto sudue linee distanti20 cm invece di uninterfila fisso di 75cm. Il sistema èstato sviluppatonel 1992 da un ri­venditore Mono­sem per la seminadelle arachidi ne­gli Stati Uniti, nel1994 è stato com­mercializzato e hasubito interessatosia i coltivatori dicotone che di soia;nel 2003 il sistemaTwin Row è statodepositato e nel2008 è stato bre­vettato il TwinRow Sync­Row.

Si tratta di unsistema che di­stanzia i semi sullefile binate di 32,26 cm: all’interno della stessa binata la distanza è di20,32 cm, mentre in diagonale la distanza tra le piante è pari a 26,67cm. In questo modo le piante possono crescere senza problemi dicompetizione di suolo e di luce. Per quanto riguarda invece loschema proposto da Matermacc, la distanza tra le binate è pari a 53cm e all’interno della stessa binata la distanza tra i semi è pari a 26cm sulla stessa fila e a 13 cm tra seme e seme sulla binata. In questomodo la distanza tra il centro delle due binate e il corridoiocentrale è pari a 75 cm.

In tutte le macchine proposte dalle maggiori case costruttrici glielementi di semina sono inseriti sulle barre sfasati tra loro di unadistanza pari alla metà della distanza di semina impostata. Siavranno pertanto due elementi di semina sfalsati e arretrati di 40­50 cm rispetto all’elemento gemello e gli elementi in totale sono innumero doppio, comportando un aumento del peso dell’attrezzotrainato e quindi una maggiore richiesta di forza motrice al trattoreche deve essere adeguato. Nel caso di Monosem, ogniqualvolta sidebba variare la distanza di semina è necessaria una sincronizza­zione di tutto l’attrezzo. Negli Stati Uniti il sistema agronomico èdiverso rispetto a quello italiano e le vaste dimensioni del territo­rio, con pochi problemi dovuti allo spostamento su strade, permet­tono l’utilizzo di grandi macchine che usano concimazione liqui­da. In Italia la concimazione invece è granulare, pertanto l’attrez­zatura necessita di adeguamento.

Matermacc è presente nel mercato italiano con dei prototipi diseminatrici Twin Row. La differenza sostanziale con le altre casecostruttrici sta nella presenza di un unico elemento di semina perentrambe le binate. I vantaggi si evidenziano a parità di pesocomplessivo della macchina, con un minor sforzo di sbalzo sull’at­tacco a tre punti e una richiesta di minore forza motrice al trattore.

L’appaiamento degli elementi seminatoriconsente di cambiare in maniera veloce ladistanza di semina agendo solo sul primoelemento binato, mentre gli altri si adeguanodi conseguenza. Interessante è inoltre consi­derare che questa attrezzatura si inserisce nelparco macchine dell’azienda senza sconvolger­lo: per quanto riguarda la raccolta, infatti, conuna classica barra da granella di 75 cm di interfilavengono raccolte le file binate insieme grazie auno spostamento a destra e a sinistra di 10 cmdelle piante nella binata e lo spannocchiatorenon ha rivelato nessun problema. Nemmenonel caso di trinciatura del mais da insilato o dabiogas si sono verificati problemi utilizzandouna barra tipo Kemper. Per quanto riguardale altre operazioni colturali come la sarchia­tura o la difesa, le macchine attualmentepresenti sono tutte utilizzabili o facilmenteadattabili. Nel caso dei trattamenti, fermorestando l’interfila di 53 cm, è sufficiente entrare in campo conpneumatici più stretti, mentre per quanto riguarda i trattamenticontro la piralide è necessario entrare con trampoli particolari.

[ CANTIERI STANDARDIZZATILa scelta di adottare una tecnica di semina a file binate dovrebbepermettere l’uso delle attrezzature già esistenti in azienda o diadattamenti facilmente proponibili. Un interessante passo succes­sivo consentito dalla tecnica di semina a file binate sarebbe quellodi standardizzare i cantieri di mais e soia. Quest’ultimo è giàmutuato per tutto da quello del mais, mentre resta ancora esclusala raccolta con il cantiere della barbabietola. L’operazione necessa­ria alla seminatrice per essere adattata alla varie colture a seminaprimaverile, mantenendo invariato l’interfila a 53 cm, sarebbe unaveloce sostituzione dei dischi di semina. Peraltro si può sempreagire con l’esclusione di una o più file chiudendo l’aspirazione del

[ Schema proposto da Matermacc.

C 0M 100Y 100K 0

C 0M 80Y 80K 0

C 0M 60Y 60K 0

C 0M 40Y 40K 0

C 100M 60Y 0K 45

C 80M 35Y 0K 35

C 60M 33Y 0K 25

C 40M 22Y 0K 15

C 100M 60Y 100K 40

C 80M 45Y 80K 30

C 60M 33Y 60K 25

C 40M 22Y 40K 15

C 0M 60Y 100K 0

C 0M 40Y 65K 0

C 0M 20Y 20K 0

COLORE BASE PROGETTO ROSSO TERRA E VITA E SUOI SCARICHI PERCENTUALI

COLORE BASE PROGETTO BLU TERRA E VITA E SUOI SCARICHI PERCENTUALI

COLORE VERDE E SUOI SCARICHI PERCENTUALI

COLORE ARANCIO E SUOI SCARICHI PERCENTUALI

C 20M 11Y 0K 7

C 20M 10Y 20K 7

C 0M 20Y 33K 0

[ Stime

[ Stime

00

00In valutazione

Esclusi

10,5”

12,7”

8”

30”

[ Schema proposto da Monosem.

[ Particolaredell’elementoseminatore binato.

n. 45/2012 [ SPECIALE SEMINATRICI ] Terra e Vita 4310 novembre 2012

Seminatrici a file binatenuova frontiera per il mais

L’ obiettivo della semina a file binate delmais è quello di aumentare la produtti­vità della coltura a parità di superficie

coltivata e l’aumento della resa si riflette ovvia­mente in un aumento del reddito per l’agricolto­re. La semina a file binate all’estero, soprattuttonegli Stati Uniti dove negli areali maidicoli, afronte di un aumento di densità di semina del­l’8%, a parità di condizioni e di apporti di mezziagronomici, la produzione aumenta dall’8% finoal 16%, e in Argentina, è una delle tecniche utiliz­zate dagli agricoltori con buoni risultati. La frontiera europea, esoprattutto quella italiana, è ancora un mondo in osservazione siaper le ditte sementiere che per le case costruttrici di macchineagricole. Attente analisi e prove in campo consentono di essereprudentemente soddisfatti dei risultati raggiunti in questo secon­do anno di sperimentazione. Infatti, la prima campagna di speri­mentazioni è iniziata con la semina del 2011, poi è proseguita con lesemine primaverili del 2012. È pur vero che due anni di osservazio­ni in campo e di raccolte dati non sono sufficienti, considerata lavariabilità del nostro territorio e del clima, ma sono pur sempre unbuon inizio.

Assodato che il mais diviene una coltura da reddito se seguitacon attenzione dalla fase di se­mina, con la scelta del miglioribrido in funzione dell’ambien­te in cui si lavora, fino alla rac­

colta e allo stoccaggio, l’agricoltore e il contoter­zista possono migliorare la resa affidandosi aibridi studiati ad hoc e sperimentando in campole nuove tecniche di semina. La tecnica del “twinrow” ossia della fila gemella o binata è associata auna differente distanza di semina tra le file esulla fila. Per permettere alla pianta di avere adisposizione il maggior spazio possibile per cre­scere e svilupparsi senza entrare in competizioneluminosa e superficiale, si variano le distanze disemina.

[ MONOSEM E MATERMACCPer quanto riguarda Monosem, ditta francese già presente negliStati Uniti da anni e che conduce delle sperimentazioni anchenell’ambito italiano, lo schema prevede una fascia di 20 cm inter­vallata da una fascia di 55 cm e un’altra fascia da 20 cm. In questo ladistanza in totale di 75 cm rimane invariata, mentre le due fascelaterali di 20 cm ciascuna ospitano i semi posti a quinconce, ossiaalternati tra loro in modo da avere a disposizione la massimadistanza. Con l’ibrido di mais adatto si può passare da un investi­mento tradizionale di 7 piante per metro quadrato di superficie aun investimento di 10,2 piante per unità di superficie.

Il sistema Sync Row utilizza­to da Monosem è brevettato,sincronizza i due distributori eassicura in questo modo una se­

Attente analisi

e prove in campo

consentono

di essere

prudentemente

soddisfatti dei

risultati raggiunti

[ DI STEFANIA MARIA RIZZO ]

[ Seminatrice Matermacc,caratterizzata dalla presenza diun elemento seminatore binato.

[ Seminatrice Monosem,caratterizzata dal sistema“Twin Row Sync Row”.

mina ottimale. Ilseme è posto sudue linee distanti20 cm invece di uninterfila fisso di 75cm. Il sistema èstato sviluppatonel 1992 da un ri­venditore Mono­sem per la seminadelle arachidi ne­gli Stati Uniti, nel1994 è stato com­mercializzato e hasubito interessatosia i coltivatori dicotone che di soia;nel 2003 il sistemaTwin Row è statodepositato e nel2008 è stato bre­vettato il TwinRow Sync­Row.

Si tratta di unsistema che di­stanzia i semi sullefile binate di 32,26 cm: all’interno della stessa binata la distanza è di20,32 cm, mentre in diagonale la distanza tra le piante è pari a 26,67cm. In questo modo le piante possono crescere senza problemi dicompetizione di suolo e di luce. Per quanto riguarda invece loschema proposto da Matermacc, la distanza tra le binate è pari a 53cm e all’interno della stessa binata la distanza tra i semi è pari a 26cm sulla stessa fila e a 13 cm tra seme e seme sulla binata. In questomodo la distanza tra il centro delle due binate e il corridoiocentrale è pari a 75 cm.

In tutte le macchine proposte dalle maggiori case costruttrici glielementi di semina sono inseriti sulle barre sfasati tra loro di unadistanza pari alla metà della distanza di semina impostata. Siavranno pertanto due elementi di semina sfalsati e arretrati di 40­50 cm rispetto all’elemento gemello e gli elementi in totale sono innumero doppio, comportando un aumento del peso dell’attrezzotrainato e quindi una maggiore richiesta di forza motrice al trattoreche deve essere adeguato. Nel caso di Monosem, ogniqualvolta sidebba variare la distanza di semina è necessaria una sincronizza­zione di tutto l’attrezzo. Negli Stati Uniti il sistema agronomico èdiverso rispetto a quello italiano e le vaste dimensioni del territo­rio, con pochi problemi dovuti allo spostamento su strade, permet­tono l’utilizzo di grandi macchine che usano concimazione liqui­da. In Italia la concimazione invece è granulare, pertanto l’attrez­zatura necessita di adeguamento.

Matermacc è presente nel mercato italiano con dei prototipi diseminatrici Twin Row. La differenza sostanziale con le altre casecostruttrici sta nella presenza di un unico elemento di semina perentrambe le binate. I vantaggi si evidenziano a parità di pesocomplessivo della macchina, con un minor sforzo di sbalzo sull’at­tacco a tre punti e una richiesta di minore forza motrice al trattore.

L’appaiamento degli elementi seminatoriconsente di cambiare in maniera veloce ladistanza di semina agendo solo sul primoelemento binato, mentre gli altri si adeguanodi conseguenza. Interessante è inoltre consi­derare che questa attrezzatura si inserisce nelparco macchine dell’azienda senza sconvolger­lo: per quanto riguarda la raccolta, infatti, conuna classica barra da granella di 75 cm di interfilavengono raccolte le file binate insieme grazie auno spostamento a destra e a sinistra di 10 cmdelle piante nella binata e lo spannocchiatorenon ha rivelato nessun problema. Nemmenonel caso di trinciatura del mais da insilato o dabiogas si sono verificati problemi utilizzandouna barra tipo Kemper. Per quanto riguardale altre operazioni colturali come la sarchia­tura o la difesa, le macchine attualmentepresenti sono tutte utilizzabili o facilmenteadattabili. Nel caso dei trattamenti, fermorestando l’interfila di 53 cm, è sufficiente entrare in campo conpneumatici più stretti, mentre per quanto riguarda i trattamenticontro la piralide è necessario entrare con trampoli particolari.

[ CANTIERI STANDARDIZZATILa scelta di adottare una tecnica di semina a file binate dovrebbepermettere l’uso delle attrezzature già esistenti in azienda o diadattamenti facilmente proponibili. Un interessante passo succes­sivo consentito dalla tecnica di semina a file binate sarebbe quellodi standardizzare i cantieri di mais e soia. Quest’ultimo è giàmutuato per tutto da quello del mais, mentre resta ancora esclusala raccolta con il cantiere della barbabietola. L’operazione necessa­ria alla seminatrice per essere adattata alla varie colture a seminaprimaverile, mantenendo invariato l’interfila a 53 cm, sarebbe unaveloce sostituzione dei dischi di semina. Peraltro si può sempreagire con l’esclusione di una o più file chiudendo l’aspirazione del

[ Schema proposto da Matermacc.

C 0M 100Y 100K 0

C 0M 80Y 80K 0

C 0M 60Y 60K 0

C 0M 40Y 40K 0

C 100M 60Y 0K 45

C 80M 35Y 0K 35

C 60M 33Y 0K 25

C 40M 22Y 0K 15

C 100M 60Y 100K 40

C 80M 45Y 80K 30

C 60M 33Y 60K 25

C 40M 22Y 40K 15

C 0M 60Y 100K 0

C 0M 40Y 65K 0

C 0M 20Y 20K 0

COLORE BASE PROGETTO ROSSO TERRA E VITA E SUOI SCARICHI PERCENTUALI

COLORE BASE PROGETTO BLU TERRA E VITA E SUOI SCARICHI PERCENTUALI

COLORE VERDE E SUOI SCARICHI PERCENTUALI

COLORE ARANCIO E SUOI SCARICHI PERCENTUALI

C 20M 11Y 0K 7

C 20M 10Y 20K 7

C 0M 20Y 33K 0

[ Stime

[ Stime

00

00In valutazione

Esclusi

10,5”

12,7”

8”

30”

[ Schema proposto da Monosem.

[ Particolaredell’elementoseminatore binato.

44 Terra e Vita [ SPECIALE SEMINATRICI ] n. 45/201210 novembre 2012

disco di semina.I risultati finora ottenuti ri­

velano un aumento della resaper ettaro, ma in questa fase distudio è già una conferma che laproduzione non sia diminuita,che la macchina abbia dato buo­ni risultati e che il parco macchi­ne esistente sia ben adattabile.L’adozione di questa “nuova”pratica agricola richiede perl’azienda l’investimento sull’acquisto dell’attrezzatura e il prezzodella seminatrice potrebbe essere lievemente più elevato di quellodi una seminatrice tradizionale, se non altro per la presenza di unmaggior numero di elementi di semina. Se la resa è maggiore equindi il reddito aumenta, l’investimento in nuove attrezzature èlargamente ripagato.

Negli Stati Uniti tutte le maggiori ditte costruttrici come JohnDeere, Case IH, Kinze e altre ancora propongono modelli TwinRow per la semina delle arachidi, per cui si può dire che oltreocea­no il mercato è consolidato. In Italia, invece, le prove attualmentein via di svolgimento hanno fornito buoni risultati che lasciano ben

sperare per una futura introdu­zione su larga scala. È doverosoessere cauti e valutare semprel’introduzione di nuove tecni­che contestualizzandole agliambienti pedoclimatici e varia­bili che contraddistinguono lanostra penisola. In Italia, inol­tre, altre grandi ditte costruttricidi seminatrici propongono at­trezzature che dimezzano la di­stanza di semina a 37,5 cm, ma ilparco macchine per tutte le ope­razione successive dovrebbe es­sere adattato oppure, come già

avviene in Germania, si può proporre il sistema di tram line checonsente di creare la carreggiata di 75 cm. Questa soluzione siadatta perfettamente al mais da insilato o da biogas, ma è impro­ponibile per il mais da granella.

In tutto questo alacre lavorio per andare incontro alla soddisfa­zione dell’agricoltore e di tutte le altre figure professionali inagricoltura è doveroso fare una valutazione riferita alla realtà dellaPianura padana e alla gestione agronomica del terreno nel rispettoambientale, dove l’aumento dell’investimento per unità di super­ficie deve essere sorretto dallo studio e dall’introduzione di ibridiadatti. n

[ Seminatrice Manta a 16 filea 37,5 cm, che con sollevatoridiventa a 8 file a 75 cm.