arpa campania ambiente 2013 11

20
I ISTITUZIONI Sono tanti e tutti qualificati gli interventi che la Regione Cam- pania ha varato in questi giorni per la salvaguardia am- bientale. Ne trattiamo gli argo- menti nelle pagine istituzionali del nostro giornale ma meri- tano anche di essere citati nel fondo direttoriale. Si parte dal risanamento marino con il Pro- getto-Mare presentato dall’as- sessore al ramo Giovanni Romano che prevede progetti di studio e di ricerca dell’habi- tat marino per indirizzare fu- ture azioni di biodiversità. Non mancano azioni di interventi strutturali su depuratori e col- lettori oltre che messa in sicu- rezza delle aree balneabili e lo spazzamento del mare. Una spesa prevista di 892 milioni di euro. Approvato anche il piano di bonifica del siti inquinati che in Campania sono ben 49 e per i quali, con i fondi Por, saranno investiti 61 milioni di euro. Si tratta di risanare ex discariche mai messe in sicurezza dopo essere state dismesse e dive- nute sversatoi usati spesso per nascondere rifiuti tossici pro- venienti da tutta Italia. Inve- stimenti per la prevenzione e pianificazione anche del rischio idrogeologico, sismico e vulca- nico. Sono 15 i milioni di euro destinati a sostenere Comuni e Province per la redazione e l’elaborazione dei piani di pro- tezione civile. Insomma, una valanga di danaro per cercare di risanare il patrimonio am- bientale della Campania che se utilizzato al meglio potrebbe rappresentare un volano di svi- luppo economico ed occupazio- nale da far invidia all’intero Paese. I provvedimenti varati possono essere un buon inizio ma sarà necessario investire anche nell’informazione, nel- l’educazione e nel rispetto della natura che ci circonda. Pietro Funaro Uso del suolo: proposta di legge del WWF D’Auria a pag.2 La Campania, grazie all’im- pegno e le iniziative di sem- pre più Comuni del territorio, sta tentando di mettere in campo tutte le ri- sorse possibili per migliorare la situazione e, in partico- lare, per incrementare la percentuale di raccolta diffe- renziata. Abbrunzo a pag.4 Una primavera instabile sull'ottovolante termico Un clima più che bizzarro ha accompagnato la primavera 2013, contrassegnata da una estrema dinamicità atmosfe- rica e da pesanti anomalie termiche e pluviometriche. Loffredo a pag.7 Mercadante a pag.9 Costruire con i container Palumbo a pag.15 Agroecologia: pratiche agricole sostenibili Giornata Mondiale dell'Ambiente: attenzione agli sprechi di cibo L'impatto dell'alimentazione sull'ecosistema del pianeta è stato al centro della Giornata Mondiale dell'Ambiente, evento promosso ogni anno dalle Na- zioni Unite, quest'anno ospi- tato a Ulan Bator. Nella capitale della Mongolia, tra l'altro, è stato presentato il “carrello della spesa virtuale” elaborato dal Wwf Italia con la partecipazione della Seconda università di Napoli. Stefania Castaldi, ricercatrice della Sun: «Ogni categoria di cibo ha la sua “impronta di carbonio”». Mosca a pag.6 Il 5 giugno, in tutto il mondo, si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Ambiente e quest’anno l’Ente Riserve Naturali “Vol- turno – Licola – Falciano” ha avuto molti mo- tivi per festeggiare perché notevole è stato l’interesse per la sua tutela ed ancor mag- giore l’impegno per far conoscere il territorio naturalistico ai cittadini stessi e non solo. Buonfanti a pag.8 Dal progetto “tavola blu” di Marevivo: eco-chef per salvare il mare Istruire gli studenti di oggi sul come utilizzare in ma- niera sostenibile le risorse ittiche equi- vale a far sì che i futuri gourmet ita- liani possano met- tere in tavola piatti sempre più in sin- tonia con l’am- biente. È proprio questo l’obiettivo perseguito dal progetto “Tavola blu” di Mare- vivo (realizzato con il contributo del ministero dell’Ambiente), che ha coinvolto buona parte degli istituti alberghieri della nostra penisola. Martelli a pag.13 Tafuro a pag.19 Dove sarà mai l’ombelico del mondo? Nel 1647 scoppiò una delle rivolu- zioni più famose del mondo: quella del pescivendolo Masaniello che riu- scì a guidare il popolo oppresso dalle eccessive gabelle contro il vi- ceré e i nobili locali. De Crescenzo - Lanza a pag.14 Masaniello e la “rivoluzione” Quel coraggioso pescivendolo diventato capo di un popolo intero Campania: arriva la differenziata del futuro Rischio idrogeologico, sismico e vulcanico: la Regione Campania investe in pianificazione e prevenzione. Sul piatto, su proposta dell’assessore Edoardo Cosenza: 15 milioni di euro, destinati a sostenere i Comuni e le Province per la redazione e l’elaborazione dei Piani di Protezione Civile. Liguori a pag.4 La Regione Campania investe in prevenzione e pianificazione Ente Riserve Naturali Volturno-Licola-Falciano PRIMO PIANO ISTITUZIONI NATURA & BIODIVERSITÀ BIO-ARCHITETTURA NATUR@MENTE AMBIENTE & TRADIZIONE ARPAC Campania, aiuti all’ambiente

Upload: arpa-campania-servizio-comunicazione

Post on 16-Mar-2016

219 views

Category:

Documents


4 download

DESCRIPTION

Magazine quindicinale dell'Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania

TRANSCRIPT

Page 1: Arpa campania ambiente 2013 11

IISTITUZIONI

Sono tanti e tutti qualificati gliinterventi che la Regione Cam-pania ha varato in questigiorni per la salvaguardia am-bientale. Ne trattiamo gli argo-menti nelle pagine istituzionalidel nostro giornale ma meri-tano anche di essere citati nelfondo direttoriale. Si parte dalrisanamento marino con il Pro-getto-Mare presentato dall’as-sessore al ramo GiovanniRomano che prevede progettidi studio e di ricerca dell’habi-tat marino per indirizzare fu-ture azioni di biodiversità. Nonmancano azioni di interventistrutturali su depuratori e col-lettori oltre che messa in sicu-rezza delle aree balneabili e lospazzamento del mare. Unaspesa prevista di 892 milioni dieuro. Approvato anche il pianodi bonifica del siti inquinati chein Campania sono ben 49 e peri quali, con i fondi Por, sarannoinvestiti 61 milioni di euro. Sitratta di risanare ex discarichemai messe in sicurezza dopoessere state dismesse e dive-nute sversatoi usati spesso pernascondere rifiuti tossici pro-venienti da tutta Italia. Inve-stimenti per la prevenzione epianificazione anche del rischioidrogeologico, sismico e vulca-nico. Sono 15 i milioni di eurodestinati a sostenere Comuni eProvince per la redazione el’elaborazione dei piani di pro-tezione civile. Insomma, unavalanga di danaro per cercaredi risanare il patrimonio am-bientale della Campania che seutilizzato al meglio potrebberappresentare un volano di svi-luppo economico ed occupazio-nale da far invidia all’interoPaese. I provvedimenti varatipossono essere un buon inizioma sarà necessario investireanche nell’informazione, nel-l’educazione e nel rispetto dellanatura che ci circonda.

Pietro Funaro

Uso del suolo: propostadi legge del WWF

D’Auria a pag.2

La Campania, grazie all’im-pegno e le iniziative di sem-pre più Comuni delterritorio, sta tentando dimettere in campo tutte le ri-sorse possibili per migliorarela situazione e, in partico-lare, per incrementare lapercentuale di raccolta diffe-renziata.

Abbrunzo a pag.4

Una primavera instabilesull'ottovolante termico

Un clima più che bizzarro haaccompagnato la primavera2013, contrassegnata da unaestrema dinamicità atmosfe-rica e da pesanti anomalietermiche e pluviometriche.

Loffredo a pag.7

Mercadante a pag.9

Costruire con i container

Palumbo a pag.15

Agroecologia: praticheagricole sostenibili

Giornata Mondiale dell'Ambiente:attenzione agli sprechi di cibo

L'impatto dell'alimentazionesull'ecosistema del pianeta èstato al centro della GiornataMondiale dell'Ambiente, eventopromosso ogni anno dalle Na-zioni Unite, quest'anno ospi-tato a Ulan Bator. Nellacapitale della Mongolia, tral'altro, è stato presentato il“carrello della spesa virtuale”elaborato dal Wwf Italia con lapartecipazione della Secondauniversità di Napoli. StefaniaCastaldi, ricercatrice dellaSun: «Ogni categoria di cibo hala sua “impronta di carbonio”».

Mosca a pag.6

Il 5 giugno, in tutto il mondo, si è celebratala Giornata Mondiale dell’Ambiente equest’anno l’Ente Riserve Naturali “Vol-turno – Licola – Falciano” ha avuto molti mo-tivi per festeggiare perché notevole è statol’interesse per la sua tutela ed ancor mag-giore l’impegno per far conoscere il territorionaturalistico ai cittadini stessi e non solo.

Buonfanti a pag.8

Dal progetto “tavola blu” di Marevivo:

eco-chef per salvare il mare

Istruire gli studentidi oggi sul comeutilizzare in ma-niera sostenibile lerisorse ittiche equi-vale a far sì che ifuturi gourmet ita-liani possano met-tere in tavola piattisempre più in sin-tonia con l’am-biente. È proprioquesto l’obiettivoperseguito dal progetto “Tavola blu” di Mare-vivo (realizzato con il contributo del ministerodell’Ambiente), che ha coinvolto buona partedegli istituti alberghieri della nostra penisola.

Martelli a pag.13

Tafuro a pag.19

Dove sarà mail’ombelico del mondo?

Nel 1647 scoppiò una delle rivolu-zioni più famose del mondo: quelladel pescivendolo Masaniello che riu-scì a guidare il popolo oppressodalle eccessive gabelle contro il vi-ceré e i nobili locali.

De Crescenzo - Lanza a pag.14

Masaniello e la “rivoluzione”Quel coraggioso pescivendolo diventato capo di un popolo intero

Campania: arriva la differenziata del futuro

Rischio idrogeologico, sismico e vulcanico: la Regione Campania investe inpianificazione e prevenzione. Sul piatto, su proposta dell’assessore EdoardoCosenza: 15 milioni di euro, destinati a sostenere i Comuni e le Provinceper la redazione e l’elaborazione dei Piani di Protezione Civile.

Liguori a pag.4

La Regione Campania investe in prevenzione e pianificazione

Ente Riserve Naturali Volturno-Licola-Falciano

PRIMO PIANO

ISTITUZIONI

NATURA & BIODIVERSITÀ

BIO-ARCHITETTURA

NATUR@MENTEAMBIENTE & TRADIZIONE

ARPAC

Campania, aiutiall’ambiente

Page 2: Arpa campania ambiente 2013 11

Uso del suolo: proposta di legge del WWFBen 680.000 sarebbero gli ettari esposti a serio rischio

Paolo D’Auria

Il Wwf dichiara guerra alconsumo del suolo. E lo fapresentando una proposta dilegge sulla riqualificazioneurbana e sul riuso del patri-monio del Paese.La proposta è stata lanciatadal direttivo dell’associazioneambientalista a margine delconvegno ‘Riutilizziamo l’Ita-lia’, al dipartimento di archi-tettura dell’università RomaTre, a cui hanno partecipatoanche il ministro Andrea Or-lando e il presidente dellacommissione Ambiente dellaCamera, Ermete Realacci.Ben 680.000 sarebbero gli et-tari esposti a serio rischio, se-condo il Wwf, se si dovesseromantenere inalterati gli at-tuali ritmi di uso del suolo.Inghiottiti da asfalto e ce-mento nei prossimi 20 anni,coprendo una porzione di ter-ritorio più grande della Basi-licata. Per il Wwf“l’abusivismo edilizio dal1948 ad oggi ha ferito il terri-torio con 4,5 milioni di reaticontro l’ambiente, 75 milal’anno, 207 al giorno”.Inoltre, dal 1950 al 2000 l’Ita-lia ha perso “un’area grandecome il Trentino Alto Adige eil Friuli Venezia Giulia messiinsieme; l’urbanizzazionepro-capite, nello stesso pe-riodo, è quasi triplicata”: pas-sando dai 120 metri quadratiper abitante nel 1950 ai 380

metri quadrati per abitantedopo il 2000. Per questo allacampagna dell’associazionesul “riuso” dell’Italia si ac-compagna anche un appelloon-line per i cittadini, un“manuale” e dei laboratori diprogetti innovativi. Ma lavera “ricetta” è la proposta dilegge: 12 articoli in tutto chespaziano in vari ambiti macon l’obiettivo fisso di “tute-lare e contenere il consumo disuolo”; dal principio di “ga-rantire la funzione ecologica”consentendo “l’urbanizza-zione di nuovo suolo nel casoin cui non esistano alterna-tive ai principi di utilizzo pro-grammato”, dall’istituzione diun Registro nazionale delsuolo” con un “bilancio sul-l’uso del suolo” fatto daglienti locali a “strumenti fiscaliper incentivare la rigenera-zione urbana e disincentivareil consumo”. L’idea del Wwf è di “dare vitaad un risveglio culturale edeconomico-sociale che puntisulla riqualificazione dell’am-biente urbano, la rigenera-zione del paesaggio e dellabiodiversità”.“Chiediamo al Parlamento eal Governo di raccordarsi suquesto tema - dice il presi-dente onorario del Wwf Ita-lia, Fulco Pratesi - in modoche il nostro Paese si doti fi-nalmente al più presto di unanormativa innovativa e avan-zata”.

Mongolfiere sottomarine catturano l’energia di sole e ventoAllo studio una sperimentazione lungo le coste di Sicilia e Calabria

Rosa Funaro

La forza degli elementi dellanatura a disposizione quandoserve. Un’ideale che ha ispi-rato un team di studiosi ita-liani.Intrappolare l’energia del Solee del vento in fondo al mareper usarla solo quando neces-sario: è quanto possibile faregrazie a vere e proprie “mon-golfiere” sottomarine, deglienormi palloni ancorati al fon-dale che accumulano al lorointerno aria compressa per li-berarla sotto forma di energiaelettrica quando richiesto.Questi innovativi sistemi di

accumulo sono allo studio neilaboratori di Rse (Ricerca sulSistema Energetico), e prestopotrebbero essere testatilungo le coste di Sicilia a Ca-labria.“Si tratta di grandi palloni chesi gonfiano e sgonfiano comedelle fisarmoniche, raggiun-gendo quasi 4.000 metri cubidi volume”, spiega FedericoCernuschi, l’ideatore del pro-getto nato nel 2011.Questi palloni, la cui confor-mazione deriva direttamenteda studi inerenti la ricerca ae-rospaziale, sono composti daun tessuto impermeabile edelastico montato sopra un’in-

telaiatura metallica. Ancoratial fondale a 5-10 chilometridalla costa, ad una profonditàdi circa 500 metri, possono im-magazzinare sotto forma diaria compressa l’energia pro-dotta in maniera discontinuadalle fonti rinnovabili, inmodo da liberarla secondo leesigenze del mercato elettrico.In uno scenario di lungo pe-riodo potrebbe prendereforma anche un’ipotesi di par-ticolare interesse, e cioè quelladi associare i palloni agli im-pianti eolici off-shore.“L’idea però non pare esseredi facile applicazione - af-ferma Cernuschi - perché le

piattaforme con le pale eolichevengono di solito installatedove la profondità del mare ela pressione esercitata dall’ac-qua non sono adatte ai palloniper l’accumulo”. Per chiarire tutti i problemitecnici che possono sorgeredall’installazione e dalla ge-stione di questi serbatoi sotto-marini, gli esperti Rse stannovalutando la possibilità di av-viare una sperimentazionecon un piccolo prototipo delpallone. Al momento sono state indivi-duate tre possibili località di-slocate lungo le coste calabresie siciliane.

Dare vita ad un risveglio culturale ed economico-sociale che punti sulla riqualificazione dell’ambiente urbano »«

Page 3: Arpa campania ambiente 2013 11

Alessia Esposito

Dal 13 dicembre 2016 l’eti-chettatura nutrizionale saràobbligatoria in base al regola-mento (UE) n. 1169/2011. Loha deliberato il Consiglio deiMinistri su proposta del mi-nistro per gli Affari europei,Enzo Moavero Milanesi, e delministro della Giustizia,Anna Maria Cancellieri. Èstato approvato uno schemadi decreto legislativo, chedovrà essere vagliato dellaConferenza Stato - Regioni edelle Commissioni parlamen-tari competenti.L’etichettatura nutrizionaleserve ad indicare valore ener-getico, contenuto in proteine,grassi, carboidrati, fibre ali-mentari, sodio, vitamine esali minerali utili al consu-matore nella scelta per uncorretto consumo alimentare. Ad oggi l’utilizzo dell’etichet-tatura è infatti ancora solo fa-coltativo e qualcuno puòancora permettersi di barare.Rendere l’etichettatura obbli-gatoria è un passo impor-tante, perché icomportamenti scorretti ver-ranno così maggiormente

ostacolati. Saranno sanzio-nate infatti indicazioni in-complete, incerte ofuorvianti, false promesse perincoraggiare un uso eccessivo

e smodato del prodotto (che sipotrebbe rilevare invece dan-noso per la salute). Ulteriorecomportamento che verràsanzionato è quello di utiliz-

zare indicazioni che faccianoleva su particolari timori deiconsumatori, come dicitureche “rivelino” quanto unamancata assunzione dell’ali-

mento sia potenzialmentedannosa. Le indicazioni nutrizionaliprecisamente elencate nel re-golamento sono le unicheespressamente richieste e au-

torizzate, che il prodotto con-tenga o meno altreindicazioni che riguardino lasalute. Per quanto riguardaqueste ultime, invece, do-vranno rispondere a requisitispecifici per poter essere am-messe. Saranno necessarie: leavvertenze sulla modalità diassunzione del prodotto attea ottenere l’effetto beneficoindicato e quelle sui danni de-rivanti da un consumo ecces-sivo, una dicitura volta aindicare le persone che do-vrebbero evitare l’alimento euna che segnali l’importanzadi una dieta varia ed equili-brata.A questa norma generale c’èperò un’eccezione: per non al-terare le politiche contro ilconsumo eccessivo di alcolici,infatti, questi prodotti nonpotranno recare indicazioniriguardanti la salute.

«Tutela del consumatore.

In arrivo normepiù severe»

Chi decide di adottarla già da adesso, dovrà rispettare le norme del Regolamento Europeo

Etichettatura nutrizionale obbligatoria dal 2016

Angelo Morlando

Seppur di contenuto specialistico e disettore (idrologico – idraulico) l’ul-timo manuale (n° 84 del gennaio2013) pubblicato dall’Istituto Supe-riore per la Protezione e la RicercaAmbientale (ISPRA) è di grande in-teresse e mi ha riportato indietro, aitempi dell’Università, quando allaFederico II di Napoli primeggiava ilDipartimento di Idraulica intitolatoal mai abbastanza compianto Giro-lamo Ippolito. È un manuale com-pleto, dettagliato e pieno diriferimenti e approfondimenti e costi-tuisce, da solo, quasi un corso com-pleto nella materia. La conoscenza el’interpretazione dei dati idrologici,con tutte le successive elaborazioni,è di fondamentale importanza per laconcreta modellazione di simulazionidel comportamento di corsi d’acqua odi reti fognarie urbane anche nei casipiù estremi. È proprio ciò di cui ab-biamo bisogno oggi più che mai acausa di cambiamenti climatici che ci

obbligano ad assistere ad eventi me-teorici che in passato erano conside-rati eccezionali, ma che sempre piùspesso sono divenuti consuetudine. A

valle del primo capitolo introduttivo,segue un utilissimo capitolo in cuisono elencati tutti gli Enti presso iquali è possibile reperire le banchedati. Segue un terzo capitolo inerenteall’anagrafica e ai metadati. Il quarto capitolo (Anabasi) illustracon dovizia di particolari, l’elabora-zione di un foglio di calcolo elettro-nico di reale utilità. Al quinto capitolo sono forniti tutti iriferimenti alla caratterizzazionestatistica di una serie storica e alsesto è demandato la determinazionedella qualità della serie. Il settimo capitolo costituisce un im-portante approfondimento sull’ana-lisi statistica di base, mentreall’ottavo capitolo è demandato ilcompito di fornire un chiaro ed esau-stivo schema di procedura conesempi di applicazione. Il manuale si conclude con la biblio-grafia e i già citati utilissimi appro-fondimenti.Per saperne di più:- http://www.isprambiente.gov.it/it

Linee guida per l’analisi e l’elaborazione statisticadi base delle serie storiche di dati idrologici

Page 4: Arpa campania ambiente 2013 11

Fabiana Liguori

Rischio idrogeologico, sismico evulcanico: la Regione Campaniainveste in pianificazione e pre-venzione. Sul piatto, su propostadell’assessore Edoardo Cosenza:15 milioni di euro, destinati a so-stenere i Comuni e le Provinceper la redazione e l’elaborazionedei Piani di Protezione Civile.Fra i contenuti della delibera,presentata in sala giunta allapresenza del presidente Caldoroe del Capo della Protezione Ci-vile, Franco Gabrielli, anche lemodalità di assegnazione dellerisorse. Queste, infatti, sarannoconferite in base al livello di ri-schio a cui sono esposte le di-verse aree geografiche. Perquanto riguarda la distribuzioneai Comuni, questa sarà effet-tuata in base al numero di abi-tanti riservando un minimo di15mila euro ai Comuni più pic-coli, fino a 200mila per Napoli.Son previste maggiorazioni inalcuni casi: del 25% (del contri-buto ammissibile) per i Comuniricadenti nella zona individuataa rischio vulcanico dal Diparti-mento Nazionale di ProtezioneCivile: Vesuvio e Campi Flegrei;e del 10% al 20% ai Comuni li-mitrofi a quest’area e in grado disviluppare piani di ProtezioneCivile congiunti. I Comuni chegià dispongono di Piani aggior-nati potranno utilizzare i fondiper iniziative di divulgazionedelle notizie riguardanti il set-tore o per altre attività collegate.Le Province avranno complessi-vamente a disposizione un mi-lione di euro, per sviluppare ipropri Piani. Anche per loro, laripartizione dei fondi sarà calco-lata in funzione di determinatiparametri: numero degli abi-tanti e dei Comuni in ogni Pro-vincia, superfici provinciali eestensione delle coste. Quando si parla di sicurezza deicittadini non si fa mai abba-stanza. L'obiettivo delle Istitu-zioni deve essere quello diassicurare, almeno in questocampo, una linea di impegno ed’intervento comune: i Comuni ele Province, coordinati dalla Re-gione e dotati di strumentid’avanguardia, dovranno esserein grado, da un lato di cercare,nel limite del possibile, di preve-nire rischi e pericoli per i propriabitanti e dall’altro di affrontarecon tempestività e vigore anchequelle situazioni che, in alcunicasi, vanno al di là del prevedi-bile.

La Regione Campania investe inprevenzione e pianificazione

La Campania, luogo simbolodi una fallimentare gestionedei rifiuti, grazie all’impegno ele iniziative di sempre più Co-muni del territorio, sta ten-tando di mettere in campotutte le risorse possibili permigliorare la situazione e, inparticolare, per incrementarela percentuale di raccolta dif-ferenziata.Lì dove regnavano cumuli dirifiuti, indifferenza e illegalità,si pensa ora al sacchetto “per-sonalizzato” con codice a barre,un vero e proprio chip, dalquale sarà possibile distin-guere i diversi sacchi (plastica,carta, umido e indifferenziato),cosa che al momento funzionacon i colori. Ogni busta dispazzatura sarà tracciabile,ogni famiglia avrà la certifica-

zione di aver fatto la raccoltadifferenziata, e pagherà al Co-mune secondo quanta ne avràconsegnata al netturbino. Ilnuovo sistema dovrebbe incen-tivare i cittadini a prestare piùattenzione alla gestione deipropri rifiuti, migliorando lapulizia delle città. I codici abarre, abbinati ai cittadini,

verranno archiviati da un soft-ware e questo consentirà, almomento del prelievo, di con-trollare utente per utente, se ilrifiuto è stato conferito corret-tamente, nel giorno previsto,differenziato nella manieragiusta. Il sistema della rac-colta con il codice a barre, con-sentirà quindi di riscontrarecomportamenti scorretti o nonconformi alle modalità di smi-stamento dei rifiuti.In tal caso l’utente negligentedovrà giustificarsi, e, nel casodi accertate violazioni al rego-lamento, saranno applicate lesanzioni previste per legge.Tutto ciò è necessario, oltreche a garantire un correttofunzionamento del sistema, atutelare quei cittadini che ap-plicano correttamente il rego-

lamento. Non si tratta solo diun progetto, ma di una realtàconcreta che si sta allargandoa macchia d’olio tra i comunipiù virtuosi della Campaniacome Mercato San Severino,Castellammare, Montesarchioe quello di più recente attua-zione che è Torre del Greco,dove, proprio in questi giorni,l’amministrazione comunalesta distribuendo ai cittadini ilnuovo kit per la “differenziataa barre”. L’idea sembra esserestata accolta positivamentedagli utenti; si tratta, in fondo,di introdurre nelle proprie abi-tudini una piccola novità cherappresenta, in concreto, unnotevole passo avanti in temadi rispetto dell’ambiente e ci-viltà.

Cristina Abbrunzo

Campania: arriva la differenziata del futuro Codici a barre sui sacchetti per scovare i negligenti

Ogni grande progetto richiede, per essere realizzato almeglio, tre semplici ingredienti: attori capaci e profes-sionali, risorse economiche disponibili e strutture etempi adeguati. Anche se in Italia il “semplice” sembraspesso diventare l’impossibile, per cause futili o “inspie-gabili”, ogni tanto, grazie a qualche buona iniziativa,qualche barlume di speranza sembra riaccendersi. LeIstituzioni regionali della Campania hanno, di recente,messo a punto un importantissimo piano d’azione perla tutela delle acque marino-costiere. Un primo passo,quello finanziario, che servirà a realizzare concreta-mente tutte le azioni e le operazioni necessarie per va-lorizzare e proteggere il patrimonio costiero campano.Si tratta di: interventi strutturali su depuratori e col-lettori, compresa la rifunzionalizzazione di impianti didepurazione fermi da tempo e la riduzione di carichiinquinanti; interventi di compensazione ambientale edi bonifiche in aree balneabili, interventi per la messain sicurezza (con pulizia di fondali dei porti turistici edi telerivelamento); interventi di “spazzamento” delmare ed interventi di divulgazione e partecipazione persensibilizzare la cittadinanza alle tematiche ambien-tali. Infine il Piano prevede progetti di ricerca e studiodell'ambiente marino per orientare al meglio futureazioni nel campo della biodiversità. I fondi messi a di-sposizione ammontano a 892 milioni di euro. A presen-tare il Progetto-Mare l’assessore regionaleall’Ambiente Giovanni Romano, l’ammiraglio AntonioBasile, comandante della Capitaneria di Porto di Na-poli, il presidente di Legambiente Campania MicheleBuonomo e gli assessori all’Ambiente dei Comuni diAmalfi, Pozzuoli, Procida e Serrara Fontana, (MatteoBottone, Francesco Cammino, Rachele Aiello ed Euge-nio Carlo Mattera).

La Campania punta sul mare

Rischio idrogeologico, sismico e vulcanico

Sono 49 i siti in Campania che, grazie a un provvedimento della Re-gione, su proposta dall’Assessore all’ambiente Giovanni Romano,saranno presto bonificati. I fondi Por a disposizione sono pari a 61milioni di euro. Si tratta di ex discariche mai messe in sicurezzadopo essere state chiuse. “Abusive e incontrollate” secondo l’UnioneEuropea. Sversatoi saturi da anni, utilizzati spesso come “nascon-digli” per rifiuti tossici e pericolosi provenienti da industrie di tuttaItalia. Nel Piano Regionale di Bonifica delle aree inquinate appenaapprovato i siti individuati sono stati raggruppati in 3 diverse aree,in base alla tipologia di interventi da adottare ed in coerenza con ledefinizioni della normativa vigente: l’Anagrafe dei siti da bonificare(Asb); il Censimento dei siti potenzialmente contaminati (Cspc) lo-cali; il Censimento dei siti potenzialmente contaminati nei siti di in-teresse nazionale (Cspc Sin). Sono state, inoltre, individuate “areevaste”, costituite, nella maggior parte dei casi, da siti inclusi nei Sin(Siti di interesse nazionale) e dalle relative aree di interconnessione.In tale elenco sono stati inclusi anche i siti, aggiornati a febbraio2009, oggetto di segnalazioni pervenute agli Enti competenti (se-questri autorità giudiziaria, verbali di sopralluogo Arpac), nellequali si evinceva la possibile, ma non ancora accertata, contamina-zione di queste zone. Naturalmente, tutto questo è solo l’inizio. Sonotante e difficili le realtà in cui versa il territorio campano. Ma chiinizia bene, dicono, è a metà dell’opera. L’auspicio è che il provvedi-mento sortisca presto i suoi effetti. Restituendo, almeno in parte,pulizia e dignità a questa meravigliosa terra del Sud Italia.

F.L.

Siti inquinati: approvato il piano di bonifica

Stanziati fondi per la tutela del litorale

Page 5: Arpa campania ambiente 2013 11

IL CUORE DI ROTTERDAM SI TINGE DI VERDE

Anna Paparo

Bobbing Forest – In serach of habitus,questo è il nome del nuovo progetto delvisual artist Jorge Bakker, che vedràla nascita di un bosco che galleggiasull’acqua, una vera e propria rappre-sentazione urbana della possibile con-nessione di habitat differenti.Colombiano d’origine e olandese d’ado-zione, Bakker si è avvalso della colla-borazione di Jeroen Everaert (artistadel collettivo Mothership e Brither-hood), di Anne van der Zwaag (storicadell’arte) e di Jurgen Bey (designerdanese), portando alla luce questa spe-rimentazione di urban art unica nelsuo genere applicata all’ecologia nelcuore della città di Rotterdam. Ma ve-diamo più da vicino l’idea: in un’ansaportuale di Rotterdam, a Rijnhaven,presso Katendrecht eSouth Bank, sorgeuno spazio fluttuantee libero, fino al maredel Nord, che ospitaalberi e talee. E pro-prio lì sorgerà la Bob-bing Forest. Questobosco acquatico devela vita al riciclo dellevecchie boe di segna-lazione, che eranousate per separare lezone di traffico por-tuale, nell’epoca in cuiil porto era ancora invita e al cui interno

verranno impiantati alberi. Come benha sottolineato Siobahn Burger, rap-presentante del Mothership, al centrodi questa idea c’è il riuso intelligentedei materiali: le boe di segnalazione,appunto, donate dal Ministero del-l’Ambiente e, ovviamente, gli alberi.Verranno coinvolte anche diverse uni-versità per risolvere vari problemi, tracui la corretta cura delle piante e, so-prattutto, il bilanciamento degli al-beri. La maggior parte di questoprogetto sarà finanziato dalla Brother-hood Art Foundation e dalla Mother-ship. Inoltre, bisogna tener presente ilfatto che, mentre la città cresce e cam-bia, gli alberi sono costantementepiantumati, spostati, rimossi e unaquantità assurda di piante finisce conl’essere distrutta. E la Bobbing Forestvuole mettere fine a tutto ciò, sfrut-

tando la possibilitàche da qualche tempoa questa parte ha Rot-terdam: una sorta dihangar per gli alberiespunti dal territorio.Perché perdere que-sta occasione e per-dere questa inesau-ribile sorgente diverde? E, così, Il boscoche galleggia attingeràproprio da questo pol-mone che produce ric-chezza, naturalmente“only green”. Perquanto riguarda gli

aspetti tecnici, l’aiuto arriverà dal-l’Rdm Campus (Research, design andmanufacturing), un team composto dadieci studenti che lavorano sotto laguida del Dipartimento di Ingegneriadel comune e dalla facoltà di ScienzeNaturali della Van Hall LarensteinUniversity. Essi si occuperanno diumidità, temperatura, fotosintesi emanutenzione. Al momento il lavoro sista concentrando su venti esemplari di

Olmo, una pianta autoctona, partico-larmente resistente al clima variabilee ventoso dei Paesi Bassi. Prima di ve-dere attiva questa foresta galleg-giante, si dovrà aspettare ancora unannetto. Ma, intanto, è in lizza perpartecipare alla riconversione verdedella città, che per il 2020 vuole di-mezzare le emissioni di CO2, attra-verso programmi di agricolturaurbana e roof gardening.

VIAGGIARE RISPETTANDO L’AMBIENTE:OSTELLI ECOSOSTENIBILI IN EUROPA

Pannelli fotovoltaici, mate-riali innovativi, raccolta del-l’acqua piovana. Negli ultimianni molti ostelli europeihanno cambiato pelle diven-tando “ecosostenibili”. Oggi inEuropa queste strutture ricet-tive stanno guardando alla so-stenibilità ambientale senzatralasciare il divertimento el’accessibilità dei prezzi per iltarget giovane a cui si rivol-gono. La modifica da ostelloclassico ad ecologico è avve-nuta nelle principali metro-poli europee quali Milano,Monaco, Barcellona, Edim-burgo, Zurigo e molte altre. Lastruttura italiana di Milano èstata recentemente restau-rata divenendo una realtàecologica e sostenibile. Gli in-terventi riguardano bioedili-zia, sostenibilità ambientale e

materiali innovativi, rispar-mio energetico grazie a pan-nelli fotovoltaici e geotermiache consento il riscaldamentodell'acqua in inverno e la re-frigerazione in estate.L'ostello ecologico di Barcel-lona, sito tra la Sagrada Fa-milia e le Ramblas, è unostello ecologico nuovissimo efuturistico in cui nulla vienelasciato al caso in tema di so-stenibilità: sistema di raccoltadell'acqua piovana il cui riuti-lizzo è del 60%, impianti a ele-vata efficienza energetica,lampade a basso consumo il-luminate da energia prove-niente da pannelli solari epannelli fonoassorbenti ingrado di assorbire il rumore.Se al sud della Spagna si pre-ferisce quello della Germania,Monaco di Baviera offre a due

passi dalla stazione centraleun ostello che utilizza unaserie di tecnologie per ottimiz-zare l'efficienza economica nelsettore ecologico: pannelli so-lari, arredamenti ecologici, in-novativi sistemi per ridurre alminimo il consumo di energiaelettrica, acqua e detergenti,ed un efficiente, oltre che rigo-roso, sistema di raccolta diffe-

renziata. L'ostello ecologico adEdimburgo ha concentratotutte le sue energie sull’ eco-compatibilità compensando lesue emissioni con un sistemache assorbe una quota mag-giore delle emissioni di CO2prodotte dalle attività del-l'ostello, in più utilizza elettri-

cità ricavata soltanto da fontirinnovabili. Quello di Zurigoha deciso di puntare moltosulla riduzione dei consumi dienergia, acqua e rifiuti, l'uti-lizzo di materiali ecologici el'acquisto di merci eco-compa-tibili.

F.S.

La foresta che galleggia colorerà la città olandese

Anche a Milano una struttura total green

Page 6: Arpa campania ambiente 2013 11

Mentre un miliardo di per-sone, nel mondo, soffrono quo-tidianamente la fame, neiPaesi più sviluppati si sprecaogni anno oltre un miliardo ditonnellate di cibo. Lo spreco dialimenti è stato uno dei temicentrali dell’ultimo World En-vironment Day, la Giornatamondiale dell’ambiente pro-mossa dalle Nazioni Unite ecelebrata a Ulan Bator loscorso 5 giugno. Nella capitale della Mongoliasi sono date appuntamentodelegazioni di governi e asso-ciazioni di ogni continente,per discutere, per l’appunto,di alimentazione sostenibile.Lo spreco di cibo, infatti, nonè solo un problema etico. Pro-durre più cibo di quanto servi-rebbe, e distribuirlo inmaniera inefficiente, sonostorture che pongono seri ri-schi per l’ambiente. Secondoun rapporto presentato pro-prio a Ulan Bator da Unep,Fao e World Resources Insti-tute, per ogni quattro calorieprodotte dal sistema agricolomondiale, una è persa nella fi-liera che conduce dal produt-tore al consumatore, osprecata dagli stessi consuma-

tori. Ridurre lo spreco e la per-dita di cibo è dunque l’impera-tivo emerso dall’incontroglobale in Mongolia. Ma non èil solo: dietro lo slogan “think,eat, save” (pensa, mangia, ri-sparmia), proposto per l’edi-zione di quest’anno dellaGiornata mondiale, si cela ilproblema dell’impatto am-bientale del cibo che consu-miamo. Gli esperti parlanoinfatti di “foodprint”, di im-pronta alimentare, cheognuno di noi esseri umani la-scia sul pianeta. Ad esempio,ci vogliono circa mille litri diacqua per fare un litro dilatte, o addirittura 16milalitri del prezioso liquido perogni hamburger di carne vac-cina. E ovviamente le nostre

abitudini alimentari non pe-sano solo sul consumo diacqua: tutti i cibi che man-giamo richiedono il rilascio diuna certa quantità di gasserra in atmosfera, per la pro-duzione e il trasporto (in que-sto caso si parla di “carbonfootprint”). E poi ci sono leconseguenze dell’uso di pro-dotti chimici in agricoltura, odella produzione di imballaggiper confezionare gli alimenti,per citare altri due aspetti.Per rendere i consumatori piùconsapevoli del loro “food-print”, Wwf Italia, con la col-laborazione della Secondauniversità di Napoli e dell’uni-

versità della Tuscia, ha messoa punto un carrello virtualedella spesa che calcola l’im-patto ambientale delle nostreprovviste di cibo (www.im-prontawwf.it/carrello/). Utiliz-zarlo è facile: ci si collega alsito, si prelevano una serie diprodotti alimentari da scaffalivirtuali, e alla fine lo scon-trino ci indica i costi delle no-stre scelte, in termini di acquaconsumata e di emissioni digas serra rilasciate in atmo-sfera. Il carrello virtuale èstato presentato a Ulan Batornel corso dei lavori della Gior-nata mondiale.

L.M.

1. Acquistare di prefe-renza prodotti locali2. Scegliere prodotti distagione3. Ridurre i consumi dicarne4. Privilegiare i prodottida agricoltura biolo-gica5. Compostare gliscarti di cibo6. Coltivare, se possi-bile, un proprio orti-cello7. Portare con sé unaborsa di tela per laspesa8. Non comprare o or-dinare più cibo del ne-cessarioe non cestinarlo9. Bere acqua di rubi-netto10. Privilegiare prodottidi semplice lavorazionee senza troppi imbal-laggi

Si è celebrato quest’anno a Ulan Bator, in Mongolia, il consueto evento Onu

Giornata mondiale per l’ambiente: l’imperativo è ridurre gli sprechi di cibo

Attenti all’impattoecologico

Il decalogo

La ricercatrice: «ogni alimento ha la sua impronta ecologica»Luigi Mosca

Quante emissioni di Co2 sonostate sprigionate per produrreun vasetto di marmellata, ap-parentemente così innocuoper l’ambiente? Quanti litri diacqua vengono consumati perprodurre una salutare bi-stecca?Stefania Castaldi, ricercatricedel Dipartimento di scienzeambientali della Seconda uni-versità di Napoli, ha collabo-rato alla realizzazione del«carrello della spesa virtuale».Questo singolare strumento èstato messo a punto dal WwfItalia e presentato a UlanBator per la Giornata mon-diale dell’ambiente. Il «virtualshopping cart» permette, percosì dire, di calcolare il costoambientale dei prodotti ali-mentari che acquistiamo alsupermercato. Dottoressa Castaldi, conquali criteri viene calco-

lato l’impatto ambientaledel cibo? «In inglese si parla di “lifecycleimpact assessment”, cioè divalutazione dell’impatto di unprodotto lungo tutto il suociclo di vita. Quindi si vadalla produzione delle materieprime, alle varie fasi di produ-zione dei prodotti alimentari,compresa l’eventuale trasfor-mazione in prodotti secondari,fino al trasporto e alla distri-buzione ai consumatori finali,senza dimenticare la produ-zione e lo smaltimento degliimballaggi. Ognuna di questefasi produce diversi impatti,classificabili in categorie. Lapiù studiata è quella del glo-bal warming, del riscalda-mento globale, causato dalrilascio di gas serra in atmo-sfera. Ma ci sono anche i rila-sci di sostanze acidifcanti,eutrofizzanti, cancerogene». È possibile stimare, perogni categoria di prodotto,

quali conseguenze si veri-ficano per l’ambiente? «Alcuni impatti sono più diffi-cili da quantificare in astratto,perché dipendono da dove èavvenuta la produzione. Gliesperti parlano di impatti“sito-specifici”. Ad esempio, seutilizzo fertilizzanti in riva aun lago, posso contribuire, at-traverso la dispersione di ni-trati e fosfati, a quella che sichiama eutrofizzazione di uncorpo d’acqua, con l'aventualeproliferazione di alghe, e altrieffetti».

Il vostro “carrello vir-tuale” si basa soprattuttosul concetto di carbon fo-otprint. «Sì, perché “l’impronta di car-bonio” è più facile da stimarein termini generali. È unmodo per esprimere la quan-tità totale di gas serra rila-sciati in atmosfera perprodurre e distribuire una de-terminata categoria di ali-menti. Una volta che i gas aeffetto serra, come l’anidridecarbonica, vanno in atmo-sfera, hanno una conseguenza,per così dire, uguale per tutti,globale, che non è quindi “sito-specifica”». Quali strumenti ha il con-sumatore per orientarsiverso prodotti più amicidell’ambiente? «Innanzitutto, il buon senso.Se vedo una cosa imballata inmolteplici strati di plastica,capisco immediatamente cheprodurre la confezione ha ri-

chiesto molte materie prime edenergia, e che lo smaltimentorichiederà un ulteriore costoambientale. Poi, ci sono le cer-tificazioni ambientali, che leimprese possono adottare subase volontaria, anche se inItalia non sono molto diffuse.In altri Paesi europei, impor-tanti catene di supermercatiindicano l’impronta ecologicadi alcuni prodotti, consen-tendo ai consumatori di capireil costo ambientale di ciò chestanno comprando. Forse in altre realtà nazionalic’è più consapevolezza intornoa questi temi. Ma comunque,anche in Italia non è difficiletrovare, nei supermercati, unbanco con prodotti biologici.Comunque, almeno in teoria,questi prodotti dovrebbero mo-strare un’idonea certifica-zione, a meno che nonabbiamo una fiducia consoli-data nei confronti dell’aziendaproduttrice».

Page 7: Arpa campania ambiente 2013 11

Gennaro Loffredo

Un clima più che bizzarro ha accompa-gnato la primavera 2013, contrasse-gnata da una estrema dinamicitàatmosferica e da pesanti anomalie ter-miche e pluviometriche. Ce ne siamoaccorti tutti, non solo noi italiani infa-stiditi dall’eccesso di piogge. Abbiamovisto gli scandinavi alle prese con unaondata di caldo eccezionale, in cui letemperature hanno persino superato,nell’ultima decade di maggio, i fatidici30°C. E così mentre Babbo Natale, cuisi attribuisce la residenza a Rovaniemi(Lapponia), poteva starsene in canot-tiera e asciugarsi il sudore, gran partedell’Europa, così come dell’Africa set-tentrionale, stavano subendo l’enne-sima fase di maltempo dai connotatiautunnali: ne sono la testimonianza i17°C delle spiagge dell’Algeria, dellaTunisia, nonché di vaste aree dell’Italiacentro-meridionale. Orbene la prima-vera, in quanto stagione di transizione,è caratterizzata dai contrasti tra ilgrande gelo prodotto dall’inverno, cheancora intrappola le alte latitudini, e iprimi tepori che risalgono dalle regioni

sub-tropicali. Maè anche vero chedallo scorso au-tunno l’Europacentro-occidentalee parte dell’Italiastanno vivendouna diffusa ano-malia barica, laquale come unasorte di via prefe-renziale attira sutali zone le pio-vose perturba-zioni atlantiche.«Abbiamo avutouna primavera eun autunno parti-colarmente impor-tanti sotto ilprofilo dellepiogge, un’abbon-danza che negliultimi anni non siera verificata», hadetto il capo della protezione civileFranco Gabrielli. Quella che si è con-clusa il 31 maggio 2013 verrà ricordatanegli annali della meteorologia comeuna stagione ”old style”. Molte areedella nostra penisola hanno vissutolunghi periodi sottomedia (in partico-lare tra marzo e inizio aprile e le ultimedue decadi di maggio) ed altri eccezio-nalmente piovosi. Questa situazione èstata causata da una pressione moltopiù bassa del normale in media tropo-sfera sull’Europa centro-occidentale. Ilche ha favorito frequenti saccatureatlantiche ad ovest dell’Italia, che a suavolta ha generato flussi di correntiumide dirette sulla nostra penisola, inparticolar modo sul centro-nord. LaCampania, tuttavia, si è trovata aimargini di questo tipo di circolazioneatmosferica con precipitazioni nellanorma e temperature spesso superiorialla media stagionale. Solo nelle ultimedue decadi di maggio, una corrente piùfredda proveniente dall’Artico ha inte-ressato direttamente il nostro territorioregionale causando un drastico crollodelle temperature, le quali hanno rag-

giunto valori tipici del mese di marzo.Secondo i dati mensili analizzati dallostorico osservatorio meteorologico dellacittà di Napoli, il mese più piovoso ri-sulta Marzo con il 60% in più del valorestagionale e temperature complessiva-mente in media. Il mese centrale dellaprimavera, invece, ha visto cadere sulcapoluogo partenopeo circa 30mm, pocomeno della metà di quella che cade nor-malmente ad aprile, e questo a causadi un flusso sciroccale predominanteche ha portato la temperatura mensilea chiudere positivamente. E infine maggio, caratterizzato daun’insolita variabilità atmosferica e daeccessi termici di caldo nella prima de-cade e di freddo nell’ultima. Tale insta-bilità atmosferica è stata causatadall’assenza stabile di un promontoriodi alta pressione; la sostenuta ventila-zione e il passaggio frequenti perturba-zioni atlantiche hanno determinato sulbacino del mediterraneo delle anomaliesulle temperature superficiali delleacque di mare. Nel grafico elaborato dall’Ingv si puòosservare il pesante bilancio negativotermico, che interessa tutto il Mediter-

raneo centro-occiden-tale, soprattutto il marTirreno direttamenteinteressato da una vi-vace ventilazione occi-dentale. L’anomaliatermica varia dai 2-4°C, ad eccezione delbasso Adriatico e delmar Ionio, dove simantiene in media oleggermente superiorealla norma grazie al-l’insistente flusso caldoproveniente dal Nord-Africa.

Le banche dati di cui dispone

La natura segue il principio dellasemplificazione. Prende sempre lastrada meno dispendiosa per rag-giungere un suo equilibrio. Ed èquello che sta facendo da circadieci mesi. L’Europa centro occi-dentale e parte del Mediterraneosono preda preferita delle depres-sioni in arrivo dal vicino Atlantico.Più ad est una sorta di blocco anti-ciclonico funge da muro all’avan-zata delle perturbazioni oceanicheverso est, cosicché le piogge el’aria fredda artica tendono ad inte-ressare le medesime zone per lun-ghi periodi di tempo. Dopo unautunno super-piovoso e un in-verno gelido, ecco la primavera piùfredda e instabile degli ultimi de-cenni su Francia, Germania, GranBretagna e Italia settentrionale.L’ennesima discesa di aria freddadi matrice nord-atlantica e la parti-colare posizione in aperto Atlanticodell’anticiclone delle Azzorre hannodeterminato nel corso delle ultimesettimane condizioni di tempo in-stabile e freddo (rispetto alle mediestagionali) sulle nazioni centro-occi-dentali europee e sul bacino del

Mediterraneo.L’anomalia barica presente sul-l’ovest del continente stenterà a ri-marginarsi e anche la prossimaestate rischia di ritardare alternan-dosi a momenti favorevoli di beltempo soprattutto sul centro-sudItalia, più protetto dalle propagginianticicloniche presenti più a est; ilnord, invece, sarà più direttamenteinteressato da una circolazione piùinstabile seppur con fasi di beltempo e di caldo.Ad alimentare questa fase dina-mica non propriamente consonaalla stagione estiva è l’anomalia ac-centuata delle temperature superfi-ciali marine presenti sia in Atlanticoche nel Mediterraneo occidentale,le quali fungeranno da catalizzatorealle depressioni provenienti dal-l’oceano. Il temibile anticiclone nor-dafricano sposterà, quindi, il suobaricentro sull’Europa orientale e laRussia che temono di rivivere la fa-mosa ondata di caldo devastantedel 2010, con parziali e fugaci inte-ressamenti anche della parte cen-tro-meridionale della nostrapenisola soprattutto nei mesi di lu-glio e agosto.

Ge.Lo.

A fine maggio è arrivato un «fendente artico»

Una primavera 2013 all’insegnadell’instabilità e degli sbalzi termici

L’analisi

Nei prossimi mesivedremo due «Italie» climatiche?

Le tendenzeper l’estatealle porte

Raccontiamo il meteo

Anomalie delle temperature rispetto alle medie stagionali: elabora-zione del National Oceanographic and Atmospheric Administration

Anomalie di temperatura sulla superficie del mare (Ingv 28/5)

ARPA CAMPANIA AMBIENTE del 15 giugno 2013 - Anno IX, N.11Edizione chiusa dalla redazione il 10 giugno 2013

DIRETTORE EDITORIALEAntonio EpiscopoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroCAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, GiuliaMartelliIN REDAZIONECristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea TafuroGRAFICA E IMPAGINAZIONESavino CuomoHANNO COLLABORATOM. Alfano, S. Allinoro, I. Buonfanti, F. Cle-mente, P. D’Auria, G. De Crescenzo, A. Espo-sito, C. Esposito, E. Ferrara, R. Funaro, G.Loffredo, A. Morlando, B. Mercadante, A. Pa-lumbo, A. Paparo, F. Schiattarella, E. TortorielloSEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 7- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/426/427 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Na-poli n.07 del 2 febbraio 2005 distribuzione gra-tuita. L’editore garantisce la massima riservatezzadei dati forniti e la possibilità di richiederne la ret-tifica o la cancellazione scrivendo a: ArpaCampa-nia Ambiente,Via Vicinale Santa Maria del Pianto,Centro Polifunzionale, Torre 7-80143 Napoli. In-formativa Legge 675/96 tutela dei dati personali.

Page 8: Arpa campania ambiente 2013 11

Ente Riserve Naturali Volturno-Licola-Falciano

Ilaria Buonfanti

Il 5 giugno, in tutto il mondo,si è celebrata la GiornataMondiale dell’Ambiente e que-st’anno l’Ente Riserve Natu-rali “Volturno – Licola –Falciano” ha avuto molti mo-tivi per festeggiare perché no-tevole è stato l’interesse per lasua tutela ed ancor maggiorel’impegno per far conoscere ilterritorio naturalistico ai cit-tadini stessi e non solo.L’Ente, presieduto dal dott.Alessio Usai, ha ospi-tato l’11 maggioscorso, un eventod’importanza interna-zionale: il World Mi-gratory Bird Day, unagiornata dedicata allasensibilizzazione edalla protezione degliuccelli migratori e deiloro habitat. Ed èstata proprio l’Oasidei Variconi ad acco-gliere per la primavolta in Campaniaquest’importante evento, ac-cendendo ancora una volta iriflettori su un sito ZPS (Zonaa Protezione Speciale) ovveroluogo di rilievo lungo le rottedi migrazione dell’avifauna. La risposta è stata sorpren-dentemente notevole: ornito-

logi, birdwatchers, naturalistie semplici appassionati, prove-nienti dalla Campania e damolte altre regioni, hanno pas-seggiato nell’Oasi dotati di bi-nocoli e macchine fotografichesperando di osservare il mag-gior numero possibile di speciee magari di cogliere qualche

attimo particolare e/o raro dapoter immortalare. Il dott. Usai ha ricevuto i par-tecipanti, suddivisi in gruppi,nel capanno centrale d’osser-vazione raccontando un po’ la

storia dei Variconi, spiegandol’importanza dell’attività di ri-cerca e delle tecniche d’inanel-lamento e sottolineando laparticolarità del sito paludosocome luogo di ristoro, riprodu-zione e nidificazione per l’avi-fauna. Successivamente, conla partecipazione del dott. Ga-briele De Filippo, gli ospitihanno ricevuto preziosi consi-gli sulle tecniche della fotogra-fia naturalistica con sedute diseawatching sulla spiaggia.La Riserva accoglie ogni annocentinaia di specie di uccellimigratori, alcune molte co-muni altre decisamente meno;solo un paio di settimane fa ungruppo costituito da 10 feni-cotteri ha sostato per più diuna settimana nel lago grandedei Variconi. Io stessa mi sono recata lì perammirarli in tutta la loro bel-lezza ed eleganza e l’emozionenel vederli è stata davverounica! 3 fenicotteri erano do-tati di anello di riconosci-mento ed il presidente Usai,dopo esser riuscito a leggere lasigla d’identificazione, ha sti-lato le rotte migratorie equindi gli spostamenti degliultimi anni. Di questi 3 esemplari, 2 eranostati inanellati in Italia ed 1 inSpagna. L’Ente Riserve, nonostante lamancanza di risorse economi-che ed umane, sta cercando di

diventare un punto di riferi-mento per gli abitanti di Ca-stel Volturno e di tutta laCampania, luogo d’interesse edi speranza per gli amantidella natura, un luogo doveognuno di noi può impararequanto sia varia la biodiver-sità e quanto sia necessarioproteggerla per il bene co-mune. Molte idee e progetti “bollonoin pentola” per il prossimo fu-turo, in particolare un Con-corso fotografico di FotografiaNaturalistica per comunicarecon un vasto pubblico conl’obiettivo di sensibilizzare lostesso verso l’importanza delrispetto del territorio. Comunicazione, questo è fon-damentale per il dott. Usai ela fotografia è un mezzo di co-municazione certamente d’im-patto. Sicuramente la strada è an-cora in salita, le difficoltà nonmancano ma la Riserva sta ri-sorgendo pian piano dopo unperiodo di stasi. I Variconi sono una realtà na-turalistica affermata sul terri-torio ed i cittadini stessistanno rispondendo molto po-sitivamente alla valorizza-zione di questo luogoparticolare.L’Ente c’è, è presente, vigila,ascolta, consiglia, insegna ecoinvolge! Per il futuro… Ditaincrociate!

Nasce la nuova tecno-erba che riduce le alluvioni: il festuloliumDa oggi è possibile ridurre il ri-schio delle alluvioni grazie aduna nuova tecno-erba, il festu-lolium. Nata da un incrocio di2 piante erbacee molto comuniappartenenti alla famigliadelle graminacee, la festucadei prati (Festuca pratensis) eil loglio (Lolium perenne), puòridurre il dilavamento di oltreil 50%: tutta l’acqua viene trat-tenuta dalle sue radici e nonva a gonfiare torrenti e fiumi.Alla constatazione che il festu-lolium abbia in sé tutte le ca-ratteristiche di una pompaidraulica sono giunti gli scien-ziati di alcuni istituti di ricercainglesi, tra cui le università diAberystwyth, Lancaster e Not-tingham. Gli studi sono partitidalla speranza di integrare ilrapido tasso di crescita del lo-glio con il grande apparato ra-dicale della festuca di prato,

ben sviluppato e in grado dicatturare molta acqua. Dopo anni di esperimenti si ègiunti alla felice conclusioneche il festulolium riduce il de-flusso dell’acqua dei prati del51% rispetto al solo loglio e del43% rispetto alla sola festucadi prato. Un ottimo risultatoquesto, che va associato anchea una resa foraggera dell’ibridomolto alta. I vantaggi, perciò, risultanoduplici: oltre alla maggiore esignificativa quantità d’acquache può essere mantenuta al-l'interno del suolo, l’ibrido for-nisce anche foraggio di altaqualità che resiste agli estremimeteorologici, rendendo l'erbadoppiamente utile agli agricol-tori. Quindi, questa erba ibridaha il potenziale di ridurre laprobabilità di inondazioni, purmantenendo il pascolo idoneo

alla produzione alimentare,specialmente in condizioni dicambiamenti climatici comequelli in atto. E abitualmentesi pensa al miglioramentodelle colture alimentari, allaresa e alla qualità del cibostesso, in quelle parti dellapianta visibili sopra il suolo,ma bisogna andare alla radice.Infatti, c'è il crescente ricono-scimento che la salute e l'uti-lità delle piante possono essereincrementate notevolmentemigliorando tratti sotto terracome la crescita delle radici.

A.P.

Progetti, idee, emozioni e riscoperta del territorio

È in grado di ridurre il dilavamento di oltre il 50%

Page 9: Arpa campania ambiente 2013 11

Fame nel mondo: e se la soluzione fosse a portata di mano?

Fao: mangiare insetti per sfamare il mondo!

Brunella Mercadante

Dalle differenti esperienzesulla produzione agricola bio-logica che hanno attraversatoil secolo scorso e quello attualeè nata l’agroecologia. Unanuova disciplina teorico- pra-tica che dall’osservazionedegli elementi di un sistemaagricolo e le interazioni tra diessi propone principi e metodidi lavoro. Questi principi emetodi prendono in considera-zione non solo l’aspetto pro-duttivo, ma anche ladimensione ecologica, tecnica,socioeconomica e culturaledell’agroecosistema. L’aumento della funzionalitàe della produttività del-l’azienda e dell’ecosistema, lapreservazione della biodiver-sità, il riciclo dei nutrienti,l’ottimizzazione dell’uso dellerisorse locali, l’autosufficienzaeconomica dell’azienda agri-cola sono gli obiettivi del-l’agroecologia. Tali obiettivivengono perseguiti ripartendodall’attenzione per tutti queglielementi colturali che la rivo-luzione verde ha azzerato nelgiro di pochi decenni e dall’ap-plicazione di nuove propostefornite dalla ricerca scienti-fica. Vengono così recuperatepratiche indispensabili perl’equilibrio microbiologico eminerale del terreno, comel’avvicendamento e l’uso di va-rietà rustiche e locali, affian-cate altresì da tecnicheconosciute da tempo dagli stu-

diosi, ma mai applicate sularga scala, come la produ-zione in azienda di preparatie fertilizzanti naturali. Inol-tre la piantumazione di va-rietà locali di fruttifere e dellesiepi, spazzate via anch’essedall’avvento dell’agricolturaindustriale, contribuisce adaumentare la biodiversità all’interno dell’azienda e a favo-rire un maggiore equilibriodell’agrosistema. La ricchezzaorganica e minerale del sotto-suolo e la grande diversità

specifica del soprassuolo ren-dono le culture più resistentie meno suscettibili ad attacchidi malattie ed insetti. Taletecnica, oltre ad impedire ildeterminarsi di esternalitànegative ambientali, innescaprocessi virtuosi che permet-tono la diversificazione biolo-gica e l'aumento dellacomplessità e dell' equilibriodell'agrosistema. In questocontesto il produttore, avva-lendosi di nuove ed antichepratiche colturali, rende pro-

pedeutica la salvaguardia e lavalorizzazione dell'ecosistemaagrario alla qualità e allaquantità dei prodotti azien-dali. Il movimento agroecolo-gico possiamo dire che inizi ilsuo percorso in America La-tina, dove, grazie all' espe-rienza e all'organizzazione dicontadini e tecnici, nell'ultimotrentennio ha conosciuto unacrescita esponenziale. Forsel'esempio più conosciuto di la-boratorio permanente diagroecologia è quello di Cuba,

che con l'inizio del periodoespecial dovette rinunciare atutti gli imputs agricoli fornitiun tempo dall'alleato sovie-tico. L'esigenza di mantenerealte produttività senza ricor-rere ad apporti esterni originòun movimento di ricercatori,tecnici e contadini che nel girodi un decennio portaronol'isola ad aumentare i rendi-menti delle proprie culture,attraverso la diversificazionedei sistemi agricoli e la prepa-razione di fertilizzanti e sti-molanti naturali con i soliprodotti disponibili nelle fat-torie. In Brasile circa 200.000 pro-duttori usano fertilizzanti na-turali duplicando ilrendimento del mais e delgrano. In Messico la conversione dalsistema chimico a quelloagroecologico delle proprie col-tivazioni di caffé ha portatocirca 100.000 produttori adaumentare del 50% la produt-tività di quelle coltivazioni.Caratteristiche comuni ditutti i movimenti agroecolo-gici sono comunque il riferi-mento alle conoscenzetradizionali, la partecipa-zione sociale sopratutto didonne e giovani, l'uso di meto-dologie partecipative anchenell'elaborazione di nuove tec-niche agricole, un alto livelloorganizzativo delle comunità,la stimolazione dei mercati lo-cali e l'utilizzazione di sistemidi microcredito.

Agroecologia: pratiche agricole sostenibili

Nel 2050 saremo circa 9 mi-liardi e l’unica soluzione per ri-solvere la fame del mondo saràquella di mangiare… insetti.Sembra la battuta di qualchebuontempone che ha vistotroppe avventure di BearGrylls e invece la proposta ar-riva da un’organizzazioneseria come la Fao. Nel report“Edible – Future prospects forfood and feed security” è speci-ficato che 1.900 specie tra cole-otteri, bruchi, api, vespe,cavallette e simili, saranno lanuova frontiera. Secondo l’organizzazione perl'alimentazione e l'agricolturaquando scarseggeranno le ri-sorse ittiche e la carne sarà

solo un miraggio come in tempidi guerra, quando le altera-zioni climatiche e la cattivacura del territorio da parte del-l’uomo metteranno a duraprova le coltivazioni, dovrannoessere gli insetti a far fare ilpieno delle sostanze nutritiveutili alla vita dell’uomo.Il sol pensiero vi provoca ri-brezzo? Pregiudizio culturale!La Fao sottolinea che sono giàdue miliardi le persone a cuinon è estranea la cultura delmangiare insetti. L’Occidenteinsomma dovrebbe solo pren-dere esempio da Sud Est Asia-tico e Africa centrale.Oltre a sfamare i troppi abi-tanti del pianeta Terra, l’alle-

vamento degli insetti sarebbeun toccasana anche per l’eco-nomia e per l’ambiente. Innan-zitutto, molti potrebberoessere gli occupati in questo

nuovo campo in cui si può lavo-rare senza l’investimento digrandi risorse economiche. Daun punto di vista ambientale,inoltre, l’allevamento degli in-

setti produce meno gas serradi quelli tradizionali.Coldiretti replica all’elogiodell’insetto: ''Una corretta ali-mentazione non può prescin-dere dalla realtà produttiva eculturale locale nei paesi delterzo mondo come in quelli svi-luppati'', aggiungendo che“servono prima di tutto politi-che agricole regionali che sap-piano potenziare le produzionilocali con la valorizzazionedelle identità territoriali persfuggire all'omologazione chedeprime i prezzi.” Insommaproviamo a salvare il culatelloprima di fare indigestione ditacos e formiche!

A.E.

Page 10: Arpa campania ambiente 2013 11

Fabio Schiattarella

La crisi idrica è un problemapreso spesso sotto gamba eper il quale non si svolgeun’adeguata informazione.Economizzare sull’uso quoti-diano che facciamo dell’acquaè possibile compiendo ognigiorno dei piccoli gesti chenon ci costano nulla come adesempio stare di meno sotto ladoccia, chiudere il rubinettomentre ci spazzoliamo i denti,o ci insaponiamo, per poi ria-

prirlo solo quando ci risciac-quiamo, etc. Questo è il puntodi partenza per una vera epropria rivoluzione culturaleche potrebbe cominciare dalrecupero dell'acqua piovana, icui vantaggi, tra l'altro, vannoben al di là delle questioni le-gate al risparmio economico eambientale. La pioggia, in-fatti, presenta caratteristicheper certi versi preferibili aquelle dell'acqua potabileprima di tutto perchè priva dicalcare e poverissima di saliminerali, per cui evita la for-mazione dei classici depositibiancastri e riduce le esigenzedi manutenzione a carico dielettrodomestici, water esciacquoni. Nonostante i nu-merosi vantaggi che potrebbefornire, però, la pratica di ri-ciclare l'acqua piovana non è

ancora molto diffusa, tantoche alcuni comuni offrono in-centivi a chi installa a casapropria dei sistemi per il recu-pero della pioggia. Gli im-pianti più semplici per ilriciclo dell’acqua piovana pre-vedono la raccolta sui tetti e ildrenaggio, attraverso unospecifico sistema di grondaie,all'interno di un apposito ser-batoio di stoccaggio, dove lapioggia confluisce dopo esserestata filtrata. Stanno na-scendo inoltre nuove tecnolo-

gie volte al recuperodell'acqua piovana su un tettofotovoltaico. Le dimensioni del serbatoiopossono variare a seconda diuna serie di fattori, tra i qualila piovosità annua, il tipo diinstallazione ( interrata ofuori terra ), il numero e la ti-pologia di utenze da servire.In commercio è possibile tro-vare dispositivi di stoccaggiodi dimensioni molto diverse,dai 150 ai 20mila litri.Quando possibile, è preferi-bile installare dei serbatoi in-terrati, in modo da evitareforti escursioni termiche a ca-rico dell'acqua raccolta. Moltoimportante è anche la manu-tenzione dei filtri che tro-viamo sul mercato in varietipologie e che consentono siadi evitare contaminazioni del

liquido sia la formazione didepositi di sedimenti che po-trebbero danneggiare l'im-pianto. In un secondomomento, attraverso un si-stema di pompaggio, l'acquapiovana viene distribuita allevarie utenze da rifornire. Disolito, i sistemi di pompaggiopermettono di prelevare l'ac-qua al di sotto del livello disuperficie, dove è più pulita.Importante ricordare, inoltre,che i rubinetti e i punti di pre-lievo che erogano acqua pio-

vana di recupero devonosempre riportare la dicitura “Acqua non potabile ”. In fasedi progettazione dell'im-pianto, poi, è possibile preve-dere un deviatore manualeche permetta di inviare diret-tamente allo scarico la“prima” pioggia, che di solitoè la più sporca. Indispensa-bile, infine, prevedere un si-stema che segnali quando ilserbatoio è troppo pieno e checonsenta di far defluire diret-tamente in fognatura glieventuali eccessi di pioggia.Ricordiamoci sempre che lapioggia è una risorsa offertagratuitamente dalla natura,che possiamo sfruttare inmodo ottimale con i giusti im-pianti, in modo da ridurre ilcosto delle bollette ma ancheaiutando l'ambiente.

I vantaggi del riciclodell’acqua piovana

La città di Grosseto ha compiuto un concreto passonell’ambizioso progetto che punta a rendere questacittà una Smart City. Da venerdì 24 maggio infatti, icittadini del capoluogo maremmano, hanno potutousufruire di un particolare servizio di trasporto pub-blico ad impatto zero: RAMA E-life è infatti il primobus a trazione elettrica d’Europa, nato dalla collabo-razione tra due aziende cinesi e la società pubblicaRama Spa. In servizio sulla linea urbana n°1 di Gros-seto, il veicolo promuove il concetto di mobilità soste-nibile, “l’unico in grado di diminuire gli impattiambientali, sociali ed economici generati dai veicoliprivati”, si legge nel sito dell’azienda. Il nuovo bus daldesign italiano si caratterizza per le zero emissioniinquinanti, grazie alla trazione elettrica e a perfor-mance paragonabili a quelle di un veicolo tradizionalediesel. Dotato di batteria al litio-ferro-fosfati, il mezzoè in grado di garantire una percorrenza di circa 200km tra due ricariche, ovvero la percorrenza mediagiornaliera di un autobus urbano. Le batterie hanno

una vita utile di 7anni. Inoltre, grazieai 13 moduli di su-percapacitori di cuiè dotato, il bus puòaccumulare energiain fase di frenata equindi rilasciarla infase di accelera-zione. Di rilievo leprestazioni: graziead una potenza di90kW la velocità

massima raggiungibile dal bus è pari a 80 km/h. Dopola fase di prove su strada, condotta nelle settimanescorse in sinergia con il partner industriale BredaMe-narinibus, il nuovo bus a trazione completamenteelettrica è entrato a far parte della flotta di TiemmeSpa.Il bus è dotato di 2 porte di ingresso/salita pas-seggeri ed una capienza di 28 posti a sedere e 64 to-tali, a cui vanno ad aggiungersi una postazionededicata al trasporto di persone diversamente abili ela rampa manuale di accesso. “La crisi aumenta l’importanza del trasporto pubblicolocale - ha detto il sottosegretario alle Infrastrutturee Trasporti Erasmo D’Angelis - Siamo di fronte aduna inversione di tendenza con milioni di italiani chelasciano l’auto in garage e utilizzano il mezzo pub-blico chiedendo giustamente mezzi e servizi più effi-cienti e moderni”. L’inaugurazione di questo autobus,ha osservato D’Angelis, “indica la strada da percor-rere dell’investimento su nuovi mezzi, efficienti, adalta sostenibilità ambientale e che garantiscano ele-vati standard in linea con le richieste delle nostrecittà”. “Per il trasporto pubblico locale - ha aggiuntoD’Angelis - è attivo e già in pagamento il Fondo per4,9 miliardi di euro”.

I.B.

A Grosseto il primobus elettrico d’Europa

Non solo benefici economici e ambientali....

Page 11: Arpa campania ambiente 2013 11

Gli italiani hanno un indice diconoscenza economica e finan-ziaria molto basso. Il Consor-zio PattiChiari che riuniscecirca cento banche, ha pro-mosso un programma didat-tico, Impronta EconomicaTeens, che ha inteso intro-durre i ragazzi alle tematicheeconomiche e finanziarie. Ilprogramma ha avuto comeprova finale, la partecipazioneal concorso, Sviluppa la tuaidea imprenditoriale, a cui leclassi hanno partecipato for-mulando un'idea imprendito-riale e realizzando un veroBusiness Plan. In Campania ivincitori sono stati ex equo, l’I.S.I.S. “Europa” Pomiglianod’Arco, con il progetto "La Ca-rovana della scienza" e il Liceoscientifico F. Quercia di Mar-cianise, con il progetto "Oro-verde". L’idea proposta dall’ l’I.S.I.S. “Europa”prevede lacreazione di una cooperativasociale per realizzare un pro-getto di diffusione sul territo-

rio della provincia di Napoli dicultura e scienza, utilizzandoquattro container trasportabilisu gomma. L’obiettivo è quellodi offrire un servizio atto a mi-gliorare la qualità della vitaurbana, attraverso la divulga-zione di argomenti scientifici eculturali, proponendo una cul-tura di condivisione che vadaoltre la logica individualisticaimperante. L’azienda “Oro-verde” dei ragazzi della 5E delLiceo Scientifico F. Quercia diMarcianise, punta invece allarealizzazione di profitti nel ri-spetto dell’ambiente, utiliz-zando la canapa in modo dafavorire anche il recupero delterritorio. Attraverso la cono-scenza delle tradizioni econo-miche del territorio, Oroverdevuole valorizzare positive pro-spettive di sviluppo. Si è trat-tato di esperienze concrete chedimostrano che se i ragazzisono messi alla prova riesconoa produrre risultati ottimi.Cos'è una Eco-merenda? Cos'è

una scuola di Transizione? An-date a San Giovanni a Piro(Sa) dove i ragazzi delle ele-mentari e delle medie hannoun menù settimanale moltospeciale a base di verdure, dipane e olio e di frutta di sta-gione. La maggior parte deiprodotti consumati nellemense scolastiche inoltre ven-gono prodotti negli orti scola-stici che sono curati dairagazzi e da tutta la comunitàlocale. L'Istituto TeodoroGaza, della piccola realtà sa-lernitana, ha conquistato ilprimo posto, con la menzionespeciale della giuria, al con-

corso nazionale Agricoltura Ci-vica Award 2013, con il videosull' eco-merenda. Alla pre-miazione a Torino, la dirigenteMaria de Biase, tra gli ap-plausi convinti dei presenti, ha

ringraziato dicendo: "mai comein questo momento sento dimeritarmi l'appellativo deni-gratorio con cui vengo definita:sono la preside terra terra...".

Andrea Tafuro

Eco-innovation: Europa e Italia ci credonoI settori in cui il tricolore è più forte sono quelli della ceramica e del tessile

Ogni euro investito dal-l’Unione Europea nelle Pmieuropee che fanno eco-innova-zione ha prodotto venti euro diprofitto per i suoi beneficiari.E ogni progetto co-finanziatoha generato otto posti di la-voro in più. Dal 2008 sonocirca 30 i milioni di euro impe-gnati dalla Comunità Euro-pea grazie al bandoEco-innovation. “Una buonaattività economica, la crea-zione di posti di lavoro e la tu-tela dell’ambiente possonoandare a braccetto” commentail commissario Ue all’am-biente, Janez Potocnik, se-condo il quale “l’Europa hauna nicchia forte nel ‘greenbusiness’, che può promuovereuna crescita competitiva, effi-ciente nell’uso delle risorse esostenibile”. Eco-innovationha permesso la realizzazionedi progetti con imprese ita-liane come Glass Plus, cherealizza piastrelle di ceramicacon il vetro degli schermi deivecchi televisori a tubo cato-dico, oppure Numix, che hamesso a punto un processo cheproduce granuli densificati oespansi che possono essereusati per alleggerire il calce-struzzo. Finora sono stati

oltre 240 i progetti eco-inno-vativi Ue co-finanziati da Bru-xelles, con una performancetutta verde: secondo le stime,hanno fatto risparmiare 170milioni di metri cubi d’acqua,il consumo di 350mila per-sone. Inoltre, abbattimento digas serra e riduzione dei ri-fiuti: 11,6 milioni di tonnellatedi CO2, equivalenti alle emis-sioni prodotte da 1,7 milioni dicase europee in un anno e609.000 tonnellate di spazza-tura in meno. Per un valoreeconomico di circa 800 milioni

di euro in cinque anni.A far la parte del leone in que-sto settore sono gli “inventori”del Belpaese, sempre più tra ileader in Europa sul frontedelle idee più creative ed eco-innovative, a caccia di un cofi-nanziamento per sbarcarefinalmente sul mercato.Bocche ancora cucite sui fina-listi del 2012, che verranno co-municati quest’estate, ma inumeri delle domande si cono-scono già: sui 284 progetti pre-sentati, davanti agli italiani(91) ci sono solo gli spagnoli

(125). “Le Pmi italiane conti-nuano ad essere molto dina-miche e con buone proposte,con idee diverse e tanti pro-cessi e prodotti” spiega Bea-triz Yordi, capo unitàdell’agenzia esecutiva percompetizione e innovazione(Eaci) della Commissione eu-ropea, in occasione dell’info-day di Eco-innovation 2013 aBruxelles. I settori in cui il tri-colore è più forte sono quellidella ceramica e del tessile, acausa di una presenza indu-striale molto importante, ma

anche del riciclo. Fra i nuoviconcorrenti in gara quest’annoci sarà una cooperativa ita-liana, ‘La Fabbrica del Sole’ diArezzo. Si occupa di ricerca esviluppo nel campo dell’ecolo-gia applicata e nella progetta-zione e produzione di impiantie prodotti nel campo delleenergie rinnovabili. “La no-stra idea è quella di presen-tare un progetto nel settoreacqua che sia totalmente off-grid” spiega Annalisa Puleo,responsabile dei bandi euro-pei. “La nostra soluzione –spiega – è un box che permettedi raccogliere e purificare l’ac-qua piovana attraverso tecno-logie innovative”. Il prodotto ècompletamente autosufficientedal punto di vista energetico,facile da installare, economicoed adatto anche a situazioni diemergenza o a condizioni am-bientali estreme. Intanto aBruxelles già si pensa al fu-turo. Il bando Eco-innovation èdestinato ad un restyling: en-trerà a far parte del nuovo pro-gramma europeo di ricercaHorizon 2020, assumendo con-notazione di stabilità e possibi-lità di incremento dei fondi adisposizione.

P.D’A.

Se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione

Page 12: Arpa campania ambiente 2013 11

ALLERGIE ALIMENTARI: COME RICONOSCERLE Non vanno confuse con le più diffuse intolleranze

Fabiana Clemente

L’allergia alimentare, da nonconfondere con la più famosaintolleranza alimentare, èuna forma specifica di intolle-ranza da alimenti che attivail sistema immunitario. Unallergene presente nell’ali-mento a rischio provoca laproduzione degli anticorpiche rilasciano sostanze chimi-che organiche, come l’ista-mina, e la conseguentemanifestazione dei sintomiinteressanti l’apparato respi-ratorio – tosse, affanno. Aquesti se ne aggiungono altri,maggiormente invasivi, cheinteressano l’epidermide – daun comune prurito all’ortica-ria, dall’angioedema all’eru-zioni cutanee morbilliformi,fino ad una dermatite cronica– e l’apparato gastrointesti-nale – dalla nausea al vomito.Ma qual è la manifestazionepiù grave di una reazione al-lergica? Senza dubbio è l’ana-filassi, particolare forma diipersensibilità verso una so-stanza antigenica causata daun rilascio immediato di me-diatori da parte di alcuni tipidi globuli bianchi. In questocaso maggiormente perico-loso è necessario un prontosoccorso medico. La peculia-rità dell’allergia alimentareconsiste nel fatto che l’organi-smo, una volta sensibilizzatoad un determinato alimento,rischia una reazione allergicaanche in seguito all’assun-zione di una dose irrisoria

dello stesso. Cerchiamo aquesto punto di analizzarenello specifico qual è la diffe-renza sostanziale tra allergiee intolleranze alimentari. Undato oggettivo che spesso ciconfonde le idee riguarda lasintomatologia che risulta es-sere molto simile in entrambii disturbi. Tuttavia possiamotracciare una linea di demar-cazione grazie all’analisi diun’altra variabile, ovvero ladose dell’alimento assunto.Qualora i sintomi – nausea,crampi addominali, vomito,diarrea – dovessero presen-tarsi in seguito ad un con-sumo eccessivo di unalimento, stiamo ben certiche non si tratta di una pato-

logia bensì di un’intolleranza.Inoltre l’allergia è definitacome una risposta del sanguead una sostanza estranea,mentre l’intolleranza è la rea-zione dell’intestino ad alcunicibi, che esclude l’attivazionedel sistema immunitario. Iprincipali imputati del pro-cesso di generazione di aller-gie sono latte, soia, uovo earachide – in riferimento alladieta dei bambini – pesce,molluschi, arachide, nocciola,la farina di frumento, ba-nana, avocado, castagna, me-lone, kiwi, fragola, sedano ealtri ortaggi freschi – in rife-rimento alla dieta alimentaredegli adulti. È importantenon trascurare il fatto che

anche alcune sostanze, con-servanti e additivi contenutinegli alimenti possono cau-sare reazioni allergiche.Come procedere per arrivaread una diagnosi corretta? Sesospettiamo che un alimentoci provochi malessere è op-portuno consultare un aller-gologo, che provvederà adeffettuare un’ anamnesi accu-rata. È possibile inoltre ese-guire dei test cutanei, quali ilskin prick test con l’ausiliodell’estratto dell’alimento so-spetto, oppure il prick+prickcon l’alimento fresco. Un ulte-riore step da non tralasciareè sicuramente il prelievoematico per il dosaggio deglianticorpi specifici per ali-

mento. Effettuata la dia-gnosi, l’ultimo tassello consi-ste nel consultare undietologo o un nutrizionistaper poter strutturare unanuova dieta alimentare pri-vata dell’alimento a cui si èallergici. L’incidenza delle al-lergie alimentari è in conti-nua crescita, soprattutto acausa dei fattori ambientali.Nel nostro paese circa il 7%della popolazione adulta e il13% dei bambini soffre di ma-lattie allergiche alimentari.Quindi al primo campanellod’allarme è opportuno correreai ripari ed effettuare tutte leindagini del caso. Stare a ta-vola è un piacere…con le al-lergie che piacere è?

GLI ALIMENTI DA EVITARE SE SI ASSUMONO FARMACIDa Salerno un’ utile guidaper scoprire con un sempliceclick tutte le interazioni trafarmaci, alimenti e piantemedicinali ossia, sapere cosaè il caso di mangiare o menoquando si assume un far-maco. Diego Di Novella, gio-vane farmacista di SalaConsilina ha infatti ideatoun pratico database battez-zato “Farmamenù”, consul-tabile sia in internet chescaricandone l’applicazionesul proprio smartphone,frutto di una lunga ed in-tensa ricerca approvata dalDipartimento di Chimicadelle Sostanze Naturalidell’Università di Napoli Fe-derico II. Le interazioni con-sultabili sono circa 50.000: èsufficiente inserire nel mo-

tore di ricerca il nome delfarmaco che si assume perindividuare gli alimenti cheè preferibile non associare adesso, evitando così di ridurnel’efficacia o aumentarne latossicità. È il caso, ad esem-pio, dell' ananas che aggrava

il rischio di emorragie deifarmaci antiinfiammatori,quelli cioè che si usano per ilmal di testa o il raffreddore;o per il pompelmo che poten-zia gli effetti collaterali deifarmaci contro il colesterolo,per il latte che diminuisce

l'efficacia degli antimicotici edi alcuni antibiotici, per la ci-polla che potenzia l'effettodei farmaci usati nel diabeteesponendo a rischiose crisiipoglicemiche, e ancora perla lattuga con gli anticoagu-lanti. Le interazioni tra farmaci,alimenti e piante medicinalipossono suddividersi sostan-zialmente in due gruppi: far-macocinetiche efarmacodinamiche. Il far-maco, una volta liberatodalla sua forma farmaceu-tica (capsula, compressa,granulato etc.), si dissolvenel liquido biologico.La fase farmacocinetica ini-zia con l’assorbimento delfarmaco attraverso le mu-cose del tratto gastroente-

rico. Alternativamente puòessere degradato prima chevenga assorbito. Una volta assorbito il far-maco è portato attraverso lacircolazione sistemica al fe-gato, dove può essere meta-bolizzato per poi passare nelsangue, legarsi alle proteineplasmatiche ed essere distri-buito ai diversi tessuti, in-clusi gli organi emuntori, ilprincipale dei quali, il rene,provvede all’eliminazione delfarmaco e/o dei suoi metabo-liti.La fase farmacodinamicarappresenta, invece, il mo-mento in cui il farmaco silega ai recettori presenti neitessuti attraverso i qualiesercita l’effetto farmacolo-gico.

Page 13: Arpa campania ambiente 2013 11

Claudia Esposito

L’ intossicazione da amminebiogene viene definita una pa-tologia prevalentemente diorigine alimentare, legata alconsumo di alimenti conte-nenti elevate quantità di ista-mina ed altre amminebiogene. L’istamina è un com-posto azotato derivato dalladecarbossilazione dell’ammi-noacido istidina che insiemealla tiramina, la cadaverina ela putrescina vengono classi-ficate come ammine biogene.Queste sostanze sono presentisia nel nostro organismo,dove ricoprono un ruolo pri-mario nelle risposte infiam-matorie ed allergiche, nellasecrezione gastrica ed in al-cune attività cerebrali e siacontenute in numerosi be-vande e cibi di facile deperibi-lità, quali il pesce. Laformazione di istamina è le-gata a fenomeni autolitici diorigine tissutale e per la mag-gior parte, all’azione di enzimidi origine microbica (Morga-nella, Klebsiella, Proteus,Hafnia, Enterobacter, Citro-bacter, Vibrio, Photobacte-rium). Gli alimenti d’interesse sono

carne, salumi, latticini, for-maggio, frutta, verdura e be-vande quali vino, birra esucco d’arancia, ma le quotepiù elevate sono state riscon-trate nel tessuto muscolare dialcune specie ittiche a carnerossa, sia che siano consumatiallo stato fresco e che comeconserve e semiconserve. Lespecie più a rischio sonoScombridae (tonno, sgombro)Clupeidae (sardina, aringa,spratto, alaccia, cheppia), En-graulidae (acciuga) e Cory-phaenidae (lampuga).L’istamina non è quindi pre-sente nel pesce vivo, ma è pro-dotta dopo la sua morte,

quando i meccanismi di difesanon inibiscono più la crescitabatterica. Inoltre l’ammina ètermostabile e né la cotturané la sterilizzazione deconta-minano il pesce; per inatti-varla bisogna raggiungere Tdi 116°per 90 minuti. Nell’uomo l’ingestione di pro-dotti contenenti alti livelli diistamina e altre ammine bio-gene causa la sindrome sgom-broide (dal nome delle specieittiche maggiormente interes-sate) o più comunemente co-nosciuta come intossicazioneda istamina. La sindrome è di norma lievee variabile, molto dipende

dalla concentrazione della so-stanza nell’alimento e dallasensibilità individuale. Gene-ralmente i sintomi si ricondu-cono a forme cutanee (rashlocalizzato a viso e collo, sen-sazione di intenso calore, orti-caria, edema facciale, ponfi,iperemia congiuntivale, pru-rito), gastrointestinali (diar-rea, dolore addominale,nausea, vomito, bruciore, gon-fiore bocca e lingua), neurolo-giche (mal di testa, palpi-tazioni, formicolio, disturbialla vista, tremori, debolezza),emodinamiche (ipotensione,vertigini) e disturbi respira-tori. L’insorgenza dei sintomi

è immediata, mediamente 20-30 minuti dall'assunzione del-l'alimento e svaniscono entrole 24 ore, non necessitando dialcun trattamento. Recentemente però, sono statisegnalati gravi casi di intossi-cazione in pazienti che hannonecessitato il ricovero imme-diato. Le persone maggior-mente a rischio sono i soggettiintolleranti all'istamina e coninsufficienza primaria o se-condaria degli enzimi MAO eDAO, coinvolti nei meccani-smi di degradazione dell'ista-mina a livello intestinale.Come stabilito dal Reg.854/04, sono attivi periodicicontrolli ufficiali dei prodottidella pesca lungo tutta la fi-liera alimentare, mentre ilReg. 853/04 stabilisce gli ob-blighi degli OSA nel rispet-tare i limiti fissati.Mediamente un contenutonormale di istamina nei pesciè tra 0,5-25mg/kg ed i limiti dilegge per le famiglie di pesci arischio sono riportati nel Reg.2073/04 (tra 100 e 200 ppm).È opportuno che il consuma-tore faccia uso di pesce frescoe conservi questi alimenti atemperature di refrigerazioneidonee (4°c),per tempi brevi.

Giulia Martelli

Istruire gli studenti di oggi sulcome utilizzare in maniera so-stenibile le risorse ittiche equi-vale a far sì che i futurigourmet italiani possano met-tere in tavola piatti semprepiù in sintonia con l’ambiente.È proprio questo l’obiettivoperseguito dal progetto “Ta-vola blu” di Marevivo (realiz-zato con il contributo delministero dell’Ambiente), cheha coinvolto buona parte degliistituti alberghieri della no-stra penisola. Nord e Sud incucina. Culture e tradizionigastronomiche diverse chehanno dialogato e si sono con-frontate sul tema del mare esulle ripercussioni delle sceltealimentari legate ai prodottiittici. L’iniziativa ha permessoa questi cuochi in erba di per-correre i mercati e i porticciolidella piccola pesca, di visitarele aree marine protette, di car-

pire i preziosi consigli di chefpluristellati.“È stata un’espe-rienza veramente gratificante,abbiamo incontrato studenti einsegnanti ricettivi e motivati,desiderosi di conoscere e dimettersi in gioco. Auguriamoa tutti loro un futuro ricco e insintonia con l’ambiente”, hacommentato Maria Rapini, re-sponsabile del progetto. Il coo-king show dello chef GennaroEsposito, che ha preparato un

piatto a base di meduse ad Ea-taly, è stata la giusta chiosaper la conferenza di chiusuradel progetto tenutasi il 28maggio scorso e a cui hannopartecipato, tra gli altri, alcunipresidi e ragazzi degli istituticoinvolti. Rosalba Giugni, pre-sidente di Marevivo ha sottoli-neato come il progetto siaservito a "Diffondere una piùefficace e corretta informa-zione sul mare e sulla sua vul-nerabilità". Palamita conaceto balsamico e mirto o, an-cora, parmigiana di pesce scia-bola: questi sono solo alcuniesempi di piatti a base di'pesce dimenticato' o 'pesce po-vero', preparati, di volta involta dagli chef formatori, mo-strando così come sia possi-bile, ed auspicabile, svincolarela ristorazione dalle logiche le-gate alla moda del momento,liberando la propria creativitàe sperimentando nuove propo-ste.

Intossicazione alimentare da ammine biogeneLegata al consumo di alimenti contenenti elevate quantità di istamina

SAI CHE PESCI PIGLIARE?TI GUIDA IL WWF!

I pranzi e le cene in questo pe-riodo sono spesso caratteriz-zati dalla presenza di portatedi pesce, molluschi o crostacei.Ma come poter scegliere econsumare pesce rispettandoi principi ecologici? A questadomanda risponde un sem-plice opuscolo del WWF, di-sponibile anche online, grazieal quale si possono avere indi-cazioni utili per sapere "chepesci pigliare" quando ci sitrova davanti al bancone delrivenditore. Si tratta di unvero e proprio semaforo: lalista verde contiene le specieche possono essere acquistatesenza problemi, la lista giallaquelle che bisogna acquistarecon cautela poiché un con-sumo selvaggio potrebbe au-mentarne la vulnerabilità el’impatto sull’ambiente. Lalista rossa, invece, includequelle specie ittiche che sa-rebbe meglio evitare di consu-mare in quanto caratterizzate

da una disponibilità in naturamolto limitata e da una repe-ribilità con costi energetici edambientali molto elevati. Vialibera, allora, all’acquisto diacciughe, gamberetti, sgombrie totani, moderazione nell’ac-quisto di astici, orate, seppie esogliole e, infine, evitare ilconsumo di anguille, bian-chetti, nasello atlantico etonno rosso. Ricordiamoci chesono le scelte dei consumatoria determinare le tendenze e leofferte del mercato, perciò,una scelta consapevole oggisarà garanzia di un ambientepiù salutare domani.

G.M.

Dal progetto “tavola blu” di Marevivo:eco-chef per salvare il mare

Page 14: Arpa campania ambiente 2013 11

Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

Nel 1647 scoppiò una delle ri-voluzioni più famose delmondo: quella del pesciven-dolo Masaniello che riuscì aguidare il popolo oppressodalle eccessive gabelle controil viceré e i nobili locali. Il 7 luglio del 1647 i venditoridi piazza Mercato, al grido di“serra, se’” interruppero leproprie attività commercialiper protesta contro le tasseche i “gabellieri” riscuotevanoin maniera ormai insosteni-bile. Capo di quella rivolta fuMasaniello di Amalfi: camiciadi lana bianca, pantaloni ditela bianchi, berretto rosso,“abitino” della Madonna delCarmine sul petto, baffettiappena pronunciati, 27 anni,era sposato con BernardinaPisa e abitava a due passidalla piazza in vico “rotto alLavinaio”. Tutte le notti lasua piccola abitazione si riem-piva di nobili e plebei, di reli-giosi e cavalieri tutti in attesadi un semplice gesto o di unaparola del “Capitano Gene-rale del Popolo Napoletano”che, seduto sul davanzaledella sua finestra, senzascarpe e senza calze, decidevai piani di battaglia per ilgiorno dopo, le assoluzioni o lesentenze di morte. Al suo

fianco pochi uomini fidati e,nei primi giorni, il vecchio esaggio don Giulio Genoino. Il13 luglio la solenne cavalcatadel viceré, il duca d’Arcos, conoltre cento cavalli, passò pro-prio davanti a quella casa insegno di rispetto. Per lestrade si sentiva gridare “vivail re di Spagna, viva il viceré,viva il popolo, muoia il malgo-verno!”: si sventolavano, in-tanto, le bandiere spagnole equelle del popolo (con una Psu fondo giallo e rosso), suo-navano trombe, tamburi etutte le campane delle chiese.Qualche notte dopo il viceré ela viceregina organizzaronouna grandiosa festa nel loropalazzo (l’attuale palazzoreale di Napoli). A Bernar-dina furono regalati orecchini,bracciali, collane ricche d’oroe di pietre preziose. La nottedel 16 luglio Masaniellochiamò il popolo a raccoltasotto il suo balcone al grido di“popolo mio” e, vittima di unavvelenamento durantequella festa o di una follia do-vuta alla stanchezza o all’ec-cessivo potere che avevaacquisito, pronunciò il suo ul-timo discorso. Convinto cheormai sarebbe stato ucciso,invitò i napoletani a ricor-darlo per sempre, a non di-menticare tutto quello cheinsieme avevano conquistato,

a diffidare dei nobili e ad affi-darsi alla giustizia del vicerée del re di Spagna... intanto,però, si era completamentespogliato e la gente iniziava afischiarlo e a deriderlo. Al-l’alba, nel convento del Car-mine, fu raggiunto dai suoiamici più fidati, fu colpito dadiversi colpi d’archibugio e de-capitato. La testa fu gettatanelle fosse davanti a PortaNolana, il corpo sulla spiaggia

del Carmine. Solo dopo qual-che giorno il popolo si reseconto di ciò che aveva fatto e,raccolti pietosamente i suoiresti, organizzò un tragico,lungo e commovente funeraleper quel coraggioso pesciven-dolo diventato, per pochigiorni, “generalissimo” e capodi un popolo intero. Dopoqualche tempo la rivoluzioneriprese fino al 1648 sotto laguida di Gennaro Annese che

arrivò addirittura a procla-mare una “Serenissima RealRepubbblica Napolitana”: l’in-tervento dei francesi peggioròla situazione e i ribelli prefe-rirono cedere il loro Castellodel Carmine e arrendersi inmaniera definitiva. PiazzaMercato è stata da sempre ilcentro di tanti avvenimentidella città. Fu “protagonista”anche dei fatti legati alla rivo-luzione di Masaniello.

Masaniello e la “rivoluzione”Quel coraggioso pescivendolo diventato capo di un popolo intero

Page 15: Arpa campania ambiente 2013 11

Costruire con i containerAntonio Palumbo

Vi è una particolare tendenza del co-struire sostenibile che si sta svilup-pando un po’ dovunque negli ultimianni: l’utilizzo dei container da tra-sporto dei tir per realizzare sorpren-denti architetture e importantistrutture, che coprono una vastagamma di funzioni, dall’allestimento diponti all’edificazione di abitazioni e dispazi commerciali ed espositivi. Perquanto ci riguarda, l’aspetto più impor-tante di tale pratica è costituito dal fattoche la dismissione e lo smaltimento diquesti grandi e diffusi moduli di tra-sporto si presenta quasi sempre comeimpresa difficile ed antiecologica: il lororecupero in forma di strutture, pertanto,è caratterizzato da un’alta valenza eco-sostenibile. Il concetto è noto con il nomedi “upcycling”, termine coniato da Wil-liam McDonough e da Michael Braun-gart, con riferimento al riuso dimateriali di scarto che, provenendo daun determinato processo, vengono dirot-tati verso un processo differente. Il con-tainer - la «scatola che ha cambiato ilmondo», come l’ha definito Marc Levin-son nel suo libro “The box” - può perime-trare efficacemente qualsiasi spaziograzie ad un’elevata resistenza struttu-rale con un costo molto inferiore rispettoa quello della maggior parte dei sistemicostruttivi, è autoportante, è caratteriz-zato da un’efficace estetica minimal emodulare, elimina quasi completa-mente i tradizionali processi di cantiere.Per questi e per molti altri motivi il con-tainer può essere, a giusta ragione, an-

noverato tra gli elementi-chiave dell’ar-chitettura del futuro. Tra i progetti piùinteressanti degli ultimi anni ne segna-liamo qualcuno di seguito. Il BaysideMarina Hotel, situato sul litorale di Yo-kohama e progettato da Yasutaka Yo-shimura Architects, è allestito medianteun’efficace combinazione delle sempliciforme geometriche dei container da spe-dizione, con una differente disposizionesul sito delle strutture modulari checonsente ad ogni residenza di godere divedute differenti sulla baia. Il progetto“Green Frame House”, firmato dallostudio Astori de Ponti Associati in colla-borazione con la società ArtContainer,si basa sulla trasformazione di contai-ner marittimi dismessi in un’abitazionemoderna e tecnologicamente avanzata.Il risultato è una casa allestita con il sa-piente e creativo assemblaggio di 6 con-tainer: grazie ad un efficace sistemafotovoltaico e all’utilizzo di una turbinaeolica, la struttura è stata resa comple-tamente autosufficiente dal punto divista energetico. Citiamo infine la “12Container House”, un’interessantissimacasa di abitazione progettata dall’archi-tetto Adam Kalkin e situata a Brooklin,nel Maine. La struttura, a due piani, èstata realizzata affiancando e sovrappo-nendo tra loro 12 container marittimi da20 piedi ciascuno (pari ad una lun-ghezza di circa 6 metri). L’intera costru-zione, con una superficie di circa 370mq, è costata meno di 1.350$/mq e, conle sue pareti vetrate, presenta inedite egradevoli soluzioni estetiche oltre ad unaltissimo e qualificato rendimento ener-getico.

Possono essere annoverati tra gli elementi-chiave dell’architettura del futuro

Elvira Tortoriello

Dall’America latina ci arriva una ri-qualificazione molto interessante chepotrebbe fare da prototipo per le no-stre aree degradate. Siamo a SanPaolo del Brasile qui è stata inaugu-rato da poco il Victor Civita Plaza: unmuseo all’aperto per la sostenibilità.Niente di strano, se non fosse chel’attuale piazza con museo annessosorge proprio dove prima c’era unadiscarica ed un inceneritore inattivo.Il progetto ha previsto una nuovapiazza per la collettività, con aree disvago, introducendo un approccionuovo per la rivitalizzazione di unazona urbana contaminata. Come lamaggior parte delle aree post-indu-striali, il sito originario era degra-dato e inquinato. Nel 2006 quindi ilgoverno locale e Editora Abril ( casaeditrice Illuminata ) hanno firmatoun accordo per rinnovarlo in modo

sostenibile e con funzione didattica.Per limitare al minimo il contattocon il suolo contaminato è stata pro-gettata una grande pedana in legnoriciclato brasiliano sostenuto da unastruttura in acciaio che poggia sulterreno. Questa pedana comeun’onda nasce e si sviluppa alter-nando andamento orizzontale e ver-ticale e girandosi poi in una curvache crea spazi tridimensionali :grandi stanze urbane destinate adessere vissute e sperimentate dai vi-sitatori. L’Onda si estende in unalunga diagonale, sottolineando laprospettiva naturale del sito e invi-tando l'utente in un contesto di soste-nibilità attraverso un percorsodidattico in cui pannelli informativi,collocati in posizioni strategiche,spiegano i vari processi sostenibilipresenti in piazza, tra cui il riciclag-gio del legno, con informazioni detta-gliate e colorate sui vari tipi di

essenze brasiliane indicando inprimo piano quelle più a rischioestinzione, le piante utilizzate per laproduzione di bio-energia e uso me-dico, i sistemi idroponici: cioè le col-tivazioni fuori suolo in cui la terra èsostituita da un substrato inerte e lapianta viene irrigata con una solu-zione nutritiva composta dall'acquae dai prodotti inorganici indispensa-bili alla normale crescita I visitatoriavranno anche la possibilità di cono-scere e capire come funziona il si-stema di riciclo dell'acqua usato nellapiazza. Questa realizzazione rappre-senta un felice connubio tra pubblicoe privato. Inoltre il comune ha apertoad altri sponsor la possibilità di par-tecipare aderendo agli “ Amici dellaPiazza” con lo scopo di coinvolgeresempre di più la comunità offrendoprogrammi di vario genere ma tuttibasati sulla sostenibilità e la cul-tura.

IL VICTOR CIVITA PLAZA DI SAN PAOLO

Brasile: da discarica a museo per la sostenibilità

Page 16: Arpa campania ambiente 2013 11

GGLI ITINERARI DEL CICLOTURISMO ITALIANO

Da qualche anno in Italia si registraun aumento del “cicloturismo” attivitàche vede cittadini di tutto lo stivalemontare in sella e partire per delleemozionanti gite. Un itinerario di ci-cloturismo particolarmente in voga èil Padova-Ferrara con 105,58 km per-corribili in bici su strade pianeggianti,prevalentemente su piste ciclabili estrade secondarie poco trafficate. Èun percorso molto gradevole e comodoche unisce Veneto ed Emilia Roma-gna, attraverso itinerari artistici. Fer-rara, destinazione finale, è detta “lacittà delle biciclette” come attesta ilcartello stradale che possiamo incon-trare giungendo in città, ed in effetti,come segnala il portale turistico Fer-rabike, la città è dotata di tanti per-corsi per visitare le proprie meravigliein bici. Alternativa è il percorso Ra-venna-Ferrara per una pedalata di126,61 Km, un percorso pianeggianteadatto a tutti, prevalentemente sustrade secondarie a basso traffico. Sitratta di un itinerario artistico tra duecentri patrimonio Unesco, ricchi ditappe imperdibili come mostre, musei,monumenti, chiese, ma anche di stu-pendi panorami offerti dalla natura,attraverso il Parco del Delta del Po,sugli argini dei fiumi Lamone e Reno.Per chi ama immergersi in voragini diverde un percorso ad hoc è quello chesi può compiere tra Ostellato e Ar-genta, itinerario adatto a tutti, pia-neggiante e prevalentemente su pistaciclabile con fondo in parte sterrato -

nell’Oasi naturalistica delle Anse Val-live. Oppure, dal cuore della cittàestense un percorso ad anello lungoimportanti vie d’acqua conduce nellacampagna ferrarese fino a Bondenopercorrendo una sicura pista ciclabileper 56,77 Km. Guardando alle possi-bilità che offre l’Italia centrale segna-liamo il tratto ciclabile che va dallaprovincia di Grosseto al lido di Cala

Violina, dove è possibile rintracciareun mare pulitissimo. Da non dimenti-care nelle Marche la pista ciclabile chepercorre quattro regioni: Emilia Ro-magna, Marche, Abruzzo e Molise. Macosa offre il Sud Italia? Tutto da ve-dere è il percorso che coinvolge ilMonte Terminio, vicino ad Avellino.La partenza e l’arrivo possono esserecostituiti dalla tappa di Serino. Si può

ammirare il patrimonio ambientaleposseduto dai monti Picentini. L’Italiasud orientale si presta bene agli itine-rari in bicicletta. In particolare i puntidi riferimento da tenere in considera-zione sono rappresentati dal territoriotra Basilicata e Puglia, percorrendo isentieri della Valle d’Itri e le colline diMatera.

F.S.

Gli spettacoli nei mercati bio: risate e sostenibilitàSalvatore Allinoro

Ridere fa bene: rilassa, pro-duce endorfine, stimola l’ac-quisto di prodotti naturali.La comicità può addirittura te-nere i bambini fermi su di unasedia per ore ipnotizzandolicon scenette e guarrattelle.Quando inizia l’intratteni-mento i piccoli scalmanati gra-dualmente si calmano, intornola folla chiude il cerchio, ilmuro umano curioso ed impe-netrabile è un’incognita irresi-stibile per i nuovi arrivati.Decine di teste fanno capolinonegli spazi ancora liberi dellaseconda fila, la danza dei collisegue il ritmo dello spettacolo.I pagliacci bevono da bicchierienormi, aprono i vasetti, but-tano via la marmellata e simettono a giocare con il coper-

chio. La logica delle storie ècaotica, ingarbuglia il pensierofin quando il filo del discorsochiude il pacco regalo degli ar-tisti: tante risate per il pub-blico. Le offerte vanno nelcassetto segreto del baule delmago. Gli spettatori più fortu-nati sono quelli che ascoltanole trombette stridule mentrestanno litigando per motivi se-rissimi. Il contrasto tra i toniaggressivi dello scontro e la ir-riverenza delle vibrazioni di-

stoniche ha un effetto salutareper espressioni arcigne delviso. Il carrozzone li trascinalontani dalla ferocia in unabrevissima sequenza di istanti.I più tristi sono i più piccoli.Quando gli attori vanno viapiangono. I goccioloni suonanocome complimenti urlati, piùrumorosi degli applausi scro-scianti. Le locandine che invi-tano al mercato alternano idibattiti sulla crescita deltasso di tumori dovuti all’in-quinamento agli interventi diprevenzione primaria da met-tere in atto per tenere sottocontrollo il fenomeno. Ridere èuna valida terapia per combat-tere le malattie degenerativeed alza le difese immunitarie,rallenta il battito cardiaco edallunga la durata media dellavita.

Da nord a sud i percorsi più belli per gli amanti delle due ruote

IL TEATRO DI STRADA ESISTEVA PRIMA ANCORA CHE ESISTESSERO LE STRADEI “passi” verso un futuro green

Moda ed ecologia sono cucite in-sieme nelle botteghe dei ciabat-tini. Li puoi vedere all’operamentre passeggi, nella “eco pu-teca” espongono i manufatti invetrine luccicanti costruite conmateriali di recupero. A Napolisono al centro storico, in viaEletto Starace, una traversadel Corso Umberto I. Scegliereil made in Italy fa risparmiare. Le scarpe di qualità durano permolti anni, sono più comode e quando si rompono possono essereriparate, anche stivali e sandali non hanno segreti. Hanno unprezzo più alto perché valgono di più, ma ogni volta che le ag-giustiamo recuperiamo l’investimento per intero. I calzolai rico-struiscono ogni dettaglio con meticolosità precisione e pazienzafin quando sono come nuove. Puntano alla fetta di mercato chevuole dare un calcio alla crisi facendo solo acquisti di qualità.L’impronta ecologica si abbassa ogni volta che preferiamo ag-giustare qualcosa piuttosto che acquistare nuova merce, un cal-zolaio di fiducia taglia la catena dei rifiuti a monte. Molte grandiindustrie usano le alte temperature più che colle e cotone perfondere i materiali, i pezzi spesso non possono essere riparati.Quando si rompe una scarpa poco costosa “conviene” acqui-starne una nuova, aumentano le spese e le tonnellate di rifiuti.Le botteghe artigiane erano scomparse dal centro storico di Na-poli, ora sono nuovamente parte del tessuto sociale, pura greeneconomy. Resta allacciato all’economia verde, prendi solo suoledi qualità. Muovere i primi passi per imparare a ridurre i con-sumi è più confortevole se hai un buon ciabattino.

S.A.

Page 17: Arpa campania ambiente 2013 11

Cristina Abbrunzo

Già da qualche anno, anchese in sordina, si sente parlaredi una soluzione pratica edeconomica allo smaltimentodei rifiuti solidi urbani. Unavera e propria alternativa agliinceneritori. La notizia checircola di tanto in tanto sui“piccoli” media è di quelle chefanno tremare i polsi e le ta-sche dei magnati dei cosid-

detti termovalorizzatori. Igrandi media si son ben guar-dati dal diffonderla, forse per-ché ancora in fase disperimentazione o magariproprio per la sua semplicitàcome l’uovo di Colombo.Si chiama Thor, ma non hanulla a che vedere con il leg-gendario Dio del tuono di tra-dizione vichinga; THOR ( chesta per TOTAL HOUSEWASTE RECYCLING - rici-

claggio completo dei rifiuti do-mestici) è una tecnologiaideata e sviluppata intera-mente in Italia dalla ricercacongiunta, pubblica e privata,dell’ Istituto per lo studio deimateriali nanostrutturati delCNR di Roma in collabora-zione con la Assing s.p.a.un’azienda che si occupa disoluzioni ad alta tecnologiaper impianti industriali. Il si-stema si basa su un processo

di raffinazione meccanica afreddo (meccano-raffinazione)dei materiali di scarto, i qualivengono trattati in modo daseparare tutte le componentiutili dalle sostanze dannose oinservibili. Come un "mulino"di nuova generazione, l'im-pianto Thor riduce i rifiuti adimensioni microscopiche, in-feriori a dieci millesimi di mil-limetro. Il risultato dell'interoprocesso è una materia omo-genea, purificata dalle partidannose e dal contenuto calo-rifico, utilizzabile come com-bustibile e paragonabile adun carbone di buona qualità.Questo combustibile ricavatoè utilizzabile con qualunquetipo di sistema termico, com-presi i motori a biodiesel, lecaldaie a vapore, i sistemi diriscaldamento centralizzati egli impianti di termovaloriz-zazione delle biomasse. L'impianto è completamentemeccanico, non termico e,quindi, può essere acceso soloquando serve, limitando o eli-minando così lo stoccaggio deirifiuti. L’impianto che occupanon più di 300 mq. ed è tra-sportabile, si propone comesoluzione sostitutiva aigrandi impianti di smalti-mento in discarica e al con-cetto del concentramento deirifiuti in mega-impianti ditrattamento, che determi-nano alte concentrazioni diinquinanti, contaminanti efumi zeppi di sostanze perico-lose per la nostra salute. Ep-pure,nonostante tutto, questa

tecnologia, a diversi annidalla sua nascita, non sembraaver trovato un’effettiva collo-cazione pratica che vada oltrel’installazione di pochi im-pianti pilota in alcune zoned’Italia. Il prototipo THOR, tra i primiimpianti meccano-chimici almondo, testato nel piccolo Co-mune di Montelibretti neipressi di Roma, tritura me-diamente fino a otto tonnel-late l’ora e non ha bisogno diun’area di stoccaggio; non ètermico e quindi non è neces-sario tenerlo sempre in fun-zione, anzi può essere accesoalla bisogna. Poiché è traspor-tabile, è utile per contrastarele emergenze e in tutte le si-tuazioni dove è necessariotrattare i rifiuti velocementee senza scorie; ha un costoestremamente contenuto: unimpianto da 8 tonnellate/oracosta 2 milioni di euro afronte di almeno 600 milionidei termovalorizzatori.Quanto alla situazione sem-pre critica dei rifiuti in Cam-pania, con questi dati,basterebbero 37 THOR eduna spesa di 74 milioni dieuro per dire addio alla pro-duzione di immondizia del-l’intera regione. Si spera che le oscure motiva-zioni per cui un sistema, chesembra una valida e più eco-nomica alternativa per losmaltimento dei rifiuti, troviancora tanta difficoltà di uti-lizzo, crollino alla tuonante ri-voluzione di Thor.

A Bologna, Hera, società chefornisce Energia e Gas, lan-cia un nuovo servizio: i citta-dini potranno segnalarerifiuti abbandonati o stradepoco pulite attraverso losmartphone o il tablet.I cittadini bolognesi hannoun’arma in più per combat-tere l’inciviltà di chi abban-dona i rifiuti con il nuovoaggiornamento del Rifiuto-logo, la già nota app cheaiuta a fare la raccolta diffe-renziata, a cui è stato ag-giunto un servizio in più: lapossibilità di scattare unafoto e inviarla ai Servizi Am-bientali di Hera, denun-ciando così strade pocopulite, rifiuti ingombranti instrada e altre spiacevoli si-tuazioni contro il decoro ur-

bano.Il servizio è già attivo e persfruttarlo basta scaricarel’app gratuita del Rifiutologodall’Apple Store o su An-droid Market. Per chil’avesse già sul cellulare osul tablet, si deve fare l’ag-giornamento dell’applica-zione. Spunterà così, inaggiunta alle 2mila voci daconsultare al momento di

fare la raccolta differen-ziata, un nuovo servizio. Ilcittadino potrà trasformarsiin una sorta di 007 del de-coro urbano e scattare dellefoto per documentare situa-zioni critiche: attraverso ilGps, che localizzerà la suaposizione, la foto arriverà aHera, che si attiverà per ve-rificare la situazione nellavia segnalata e, dove neces-sario, provvedere a inviarepersonale sul posto. L’obiettivo di Hera è quellodi migliorare la qualità delservizio e rendere partecipi icittadini nel prendersi curadella città. Si spera siaun’originale iniziativa daprendere ad esempio in tuttoil territorio italiano.

Cristina Abbrunzo

Thor: l’alternativa agli inceneritoriSemplice ma rivoluzionaria soluzione per smaltire i rifiuti

TTutti 007 al servizio dell’ambienteLa nuova app del Rifiutologo

Page 18: Arpa campania ambiente 2013 11

Eleonora FerraraMarco Alfano

La mobilità di interscambiocon un dipendente di altra am-ministrazione, in possessodello stesso profilo, nonché conmedesime mansioni, non im-porta se di diverso comparto,può essere richiesta dal dipen-dente pubblico, ai sensi del-l’art. 7 del DPCM 325/1988.Nel pubblico impiego, la mobi-lità può essere volontaria ocompensativa, quest’ultimanota anche come interscambio.Purtroppo, esiste anche unaterza mobilità quella per esu-bero, introdotta dalla legge distabilità del 2012.Mediante la mobilità volonta-ria, regolata dall’art. 30 delD.Lgs. 165/2001, i dipendentipubblici possono passare diret-tamente ad una diversa am-ministrazione. Per effettuare questo passag-gio, è richiesta la qualifica oruolo relativo alla stessa areaoppure categoria, ma non lostesso profilo professionale, trale due attività da sostituire. Per usufruirne è necessario,quindi, inviare una domandaalla propria amministrazioneper la richiesta del nulla osta,con le dovute delucidazioni re-lativamente ai motivi di taledecisione.Esistono molti siti internet chepropongono posti vacanti dascambiare.Si può sicuramente affermareche la richiesta di mobilità vo-lontaria, compiutamente rego-lamentata nella pubblicaamministrazione, sia statadettata, essenzialmente, dal-l’esigenza di ridistribuire le ec-cedenze di personale esistentiin determinati contesti lavora-tivi del sud, all’interno di altri,del nord, che ne siano carenti. Nel corso degli anni e della sot-toscrizione dei vari contratticollettivi nazionali di lavoro siè inserito questo istituto con-trattuale, che si sostanzia, sen-z’altro, in una sorta di

bilanciamento di risorseumane, proprio per evitarequeste anomalie.In considerazione della naturadi questo tipo di mobilità,nell’eventualità di un diniegoda parte dell’amministrazionedi appartenenza, quest’ultimodeve essere opportunamentemotivato, dato che il perfezio-namento della mobilità volon-taria dipende dalla volontàdell’amministrazione cedente enon da quella destinataria,che, tacitamente, la subisce edaccetta.Normalmente, relativamentea questo tipo di mobilità, neicontratti di lavoro è previstoche, decorso il termine di 30gg. dalla richiesta, il trasferi-mento si intende rilasciato, adifferenza dell’eventuale rispo-sta negativa che deve esserenecessariamente motivata.Qualcuno ha definito questoinnovativo istituto contrat-tuale, un vero e proprio flop,dato che una bassissima per-centuale di dipendenti pubbliciha avuto la possibilità di usu-fruirne, per gli alti costi che

comporta il trasferimentopresso un’altra città, in specialmodo se bisogna affrontarlo in-sieme all’intera famiglia.La mobilità compensativa, in-vece, può avvenire anche tradipendenti di diverso com-parto. Al riguardo, condizionenecessaria è il preliminare ac-cordo tra le rispettive ammini-strazioni di appartenenza,nonché l’appartenenza di en-trambi i dipendenti ad un cor-rispondente profiloprofessionale con l’effettua-zione delle medesime man-sioni. Il richiedente devericercare un dipendente con lastessa qualifica e profilo pro-fessionale. Trovato l’accordo,entrambi devono spedirel’istanza sia all'ufficio perso-nale dell'Ente in cui si desi-dera trasferirsi che, perconoscenza, alla propria am-ministrazione.

PUBBLICO IMPIEGOSulla Gazzetta Ufficiale n.129 del 4 giugno2013, è stata pubblicato il Decreto del Presi-dente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62:Regolamento recante codice di comporta-mento dei dipendenti pubblici, a norma del-l'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo2001, n. 165.TUTELA AMBIENTALEE SICUREZZA SUI LUO-GHI DI LAVOROPubblicato sulla GazzettaUfficiale del 4 giugno 2013n.129 il Decreto legge 4 giu-gno 2013 n.61. Nuove dispo-sizioni urgenti a tuteladell’ambiente, della salute edel lavoro nell’esercizio diimprese di interesse strate-gico nazionale. Si tratta so-stanzialmente della misura sulla quale sipoggia il commissariamento dell’Ilva di Ta-ranto approvato ieri dal Consiglio dei ministri.RIFIUTIIn riferimento al trasporto transfrontalierodei rifiuti e classificazione, etichettatura e im-ballaggio di sostanze e miscele, si segnala lapubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del-l’Unione europea L 149/1 del 1 giugno 2013,del: “Regolamento (UE) n. 487/2013 dellaCommissione dell’8 maggio 2013, recante mo-difica, ai fini dell’adeguamento al progressotecnico e scientifico, del regolamento (CE) n.1272/2008 del Parlamento europeo e del Con-siglio relativo alla classificazione, all’etichet-tatura e all’imballaggio delle sostanze e dellemiscele”. Testo rilevante ai fini del SEE Spa-zio economico europeo.

RIFIUTILa Corte di Cassazione Penale sez. III, conla sentenza n. 15782, del 5 aprile 2013, stabi-lisce che, perché sia configurabile il reato direalizzazione e gestione di discarica abusivasono sufficienti: l' ammasso ripetuto e non oc-casionale di rifiuti in un'area precisata; la di-

versità della massa deimateriali; la definitività delloro abbandono; il degrado,anche solo tendenziale, dellostato dei luoghi. La sen-tenza afferma inoltre chel'art. 1, comma 184, letterac), della legge n. 296 del2006, come modificato dal-l'art. 1, comma 166, dellalegge n. 244 del 2007, ilquale prevede che la prorogadelle autorizzazioni fino al

31 dicembre 2008 non si applichi alle discari-che di II categoria, tipo A, in cui si conferi-scono materiali di matrice cementiziacontenenti amianto, deve essere interpretatonel senso che l'esclusione della proroga di-pende dal contenuto dell'autorizzazione e,cioè, dalla tipologia di discarica e non dai ma-teriali concretamente conferiti nella stessa. Lacircostanza se una discarica autorizzata a ri-cevere materiali di matrice cementizia conte-nenti amianto abbia effettivamente ricevutotali materiali risulta, dunque, irrilevante. Di-versamente opinando, del resto, la prorogadell'autorizzazione verrebbe fatta dipendereda un fattore estraneo al contenuto dell'auto-rizzazione stessa, e cioè dal comportamento inconcreto tenuto dal gestore della discarica.

A.T.

Viaggio nelle leggi ambientali

La mobilità di interscambio nel pubblico impiegoLLAVORO E PREVIDENZA

Page 19: Arpa campania ambiente 2013 11

Andrea Tafuro

A forza di evocarla o, se volete,di invocarla è finalmentegiunta l’estate del 2013. Èl’ora dell’ombelico. Ognuno hail suo ombelico, tutti hanno illoro ombelico del mondo. Om-belichi raggiungibili, persinoin macchina. È un modo didire, un modo di richiamaremete che in fondo hanno unvero centro solo dentro di noie che solamente a parole sem-brano non raggiungibili odegne di un biglietto di solaandata. Alla fine, vagando va-gando ci si imbatte nei ricor-dini, merce scadente, quelqualcosa senza senso ma avolte con valore, che ci ricon-duce, d’inverno, al nostro om-belico. Parte l’operazionevacanza! Ognuno ha da pre-sentare il suo ombelico, tuttihanno il loro ombelico delmondo. Sun, sea, sex, sight,dicono gli esperti venditori dipacchetti turistici, S come so-stenibilità e S come salviamoil mondo, dicono gli ambienta-listi, perché cercano sempre disposare la causa del turismoresponsabile, che incentiva losviluppo locale sostenibile e lalotta alle disuguaglianze glo-bali. Rilancio per aggiungerealtro, dalle sei esse, passiamoalle tre L, landscape, leisure elearning (paesaggio, tempo li-bero e apprendimento). Allorasi che la parola turismo haconnotazione positiva, in cui ilviaggio e la vacanza sono in-

tesi sia come occasione di svi-luppo economico, sia come op-portunità di scambio culturalee strumento per favorire la re-ciproca comprensione tra per-sone, popoli e culture diverseche in tal modo vengono ad in-contrarsi. Secondo la definizione dell'Or-ganizzazione Mondiale delTurismo, World Tourism Or-ganization, dipartimento delleNazioni Unite: “un turista èchiunque viaggi in paesi di-versi da quello in cui ha la suaresidenza abituale, al di fuoridel proprio ambiente quoti-diano, per un periodo di al-meno una notte ma nonsuperiore ad un anno e il cuiscopo abituale sia diversodall’esercizio di ogni attivitàremunerata all’interno delpaese visitato”. In questa defi-nizione sono inclusi coloro cheviaggiano per svago, riposo evacanza, per visitare amici eparenti, per motivi di affari eprofessionali, per motivi di sa-lute, religiosi/pellegrinaggio ealtro. Fino all’inizio del XX se-colo, solo poche frange, partedell’alta società, potevano per-mettersi di partire alla sco-perta del mondo. Nellamodernità liquida il turismoha smesso di essere appan-naggio dei più ricchi. Ali-menta una nuova industriache porta a spostamenti mas-sicci di popolazione. Ma laconquista del tempo libero haforse per questo mantenuto lesue promesse di emancipa-

zione? Non lo so! Negli annisessanta all’inizio della mas-sificazione dell’uso ricreativodel tempo libero, il sociologoJoffre Dumazedier si preoccu-pava della deviazione dal suopotenziale di emancipazione elo descriveva come un nuovooppio del popolo. Ancora di piùoggi che, i cittadini, si disinte-ressano della vita sociale, perinvestire nella fisima della va-canza annuale. Quindi conl’idea di allontanarsi dal giogoalienante del lavoro, si finisceper rafforzarlo. La dinamica

emancipatrice delle ferie, haperso di significato, sover-chiata dallo sviluppo dell’in-dustria turistica. Il turismoha commercializzato il mondo,l’obiettivo è quello di stregareil vacanziere, trattenerlo e in-durlo a spendere. Il povero vil-leggiante entra così in unarealtà parallela, che lo se-grega in recinti elitari, gli im-pedisce di relazionare con lagente del luogo. Con orroresento parlare in treno tantis-simi che si cristallizzano afantasticare come raggiun-gere lontani luoghi feticciochiamati villaggi. Si ritro-vano, in questa ennesimaestate, parcheggiati come unabatteria di polli al mare o inmontagna e gli diranno comecomportarsi, che ballo fare,che gioco fare, quando parlarecon gli altri vicini di loculo. Ivillaggi sono l’immagine to-tale e totalizzante di territoriche lasciano pensare che quisi svolga, volontariamente egenuinamente, qualcosa di di-verso. Non capite! Siete sotto-posti all’ennesimo processo diingegneria sociale, in cui glispazi utili sono sezionati, funzio-nalizzati e normati a fini produt-tivi. Che tristezza! L’alienazioneprofessionale, le difficoltà eco-nomiche, l’inquinamento, ilrumore, l’incomunicabilità neirapporti sociali, elenco quasiinfinito di raffigurazioni dellacondizione cittadina quoti-diana vissuti tutto l’anno,

vengono fagocitati dalla misti-ficazione di chi c’ha venduto ilpacchetto Natura per quindicigiorni. La globalizzazione lu-dica, ha creato i nuovi feticcidella liberalizzazione dal voltoumano, motore dell’ordine tu-ristico mondiale. Ma il dio tu-rismo inteso come fattore diprogresso è ormai tramontato,così come la rappresentazionedel turista fantozziano incon-sapevole e bonario. La crisi hacolpito tutti e tutto, è globale:climatica, energetica, sanita-ria e delle identità. Senso dicolpa e responsabilità hannola meglio, l’azione sociale, icomportamenti si traduconoin rinuncia ad un tipo di turi-smo egocentrico, per ricercaregiustificazioni ideologiche chediano legittimità al piaceredel viaggio senza per questoessere homo turisticus. Tantiriscoprono spazi ricreativi ur-bani o addirittura scelgono divivere tutto l’anno in un postodi vacanze, tenendo a mentel’equazione utopica di ErnstBloch: “tempo libero = spazi li-beri”...Prima di partire per unlungo viaggio, porta con te lavoglia di non tornare più, nonper fuggire dalla realtà,quanto per cogliere gli inse-gnamenti che porterai comeregalo del viaggio nella tua re-altà...al rientro in ufficio!!!

DOVE SARÀ MAI L’OMBELICO DEL MONDO?“Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma”

Partecipa al dibattito inviandoun commento all’indirizzo:

[email protected]

Page 20: Arpa campania ambiente 2013 11

04 giugno 2013 - Vitignoitalia, IX salone dei vini e dei territori vitivinicoli italiani

Castel dell’Ovo, Napoli

foto

di F

abia

na L

iguo

ri