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Matteo Vianello matter of space:: tre anni nell’architettura 2011/2014

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Page 1: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Mat

teo

Vian

ello

mat

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ce::

tre

anni

nel

l’arc

hite

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11/2

014

Page 2: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

‘‘He had bought a large map representing the sea,Without the least vestige of land:

And the crew were much pleased when they found it to beA map they could all understand.

“What’s the good of Mercator’s North Poles and Equators,Tropics, Zones, and Meridian Lines?”

So the Bellman would cry: and the crew would reply“They are merely conventional signs!

“Other maps are such shapes, with their islands and capes!But we’ve got our brave Captain to thank:

(So the crew would protest) “that he’s bought us the best—A perfect and absolute blank!”

direzione di lettura.

Lewis Carrol (1832-1898)The Hunting of the Snark

1876

Matteo VianelloIslands

2013-2014 China su Carta

I intro

Page 3: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Lewis Carrol (1832-1898)Ocean Chart1876illustrazione tratta da The Hunting of the Snark

IImatteo vianello::matter of space

Page 4: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

III

Page 5: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

“Vorrei che esistessero luoghi stabili, immobili, intangibili, mai toccati e quasi intoccabili, immutabili, radicati: luoghi che sarebbero punti di riferimento e di partenza, delle fonti: il mio paese natale, la culla della mia famiglia, la casa dove sarei nato, l’albero che avrei visto crescere (che mio padre avrebbe piantato il giorno della mia nascita), la soffitta della mia infanzia gremita di ricordi intatti...

Tali luoghi non esistono, ed è perchè non esistono che lo spazio diventa problematico, cessa di essere evidenza, cessa di essere incorporato, cessa di essere appropriato.

Lo spazio è un dubbio: devo continuamente individuarlo, designarlo. Non è mai mio, mai mi viene dato, devo conquistarlo.

I miei spazi sono fragili: il tempo li consumerà, li distruggerà: niente somiglierà più a quel che era, i miei ricordi mi tradiranno, l’oblio s’infiltrerà nella mia memoria, guarderò senza riconoscerle alcune foto ingiallite dal bordo tutto strappato.

Non ci sarà più la scritta in lettere di porcellana bianca incollate ad arco sulla vetrina del piccolo caffé di rue Coquillière: “Qui si consulta l’elenco telefonico” e “Spuntini a tutte le ore”.

Come la sabbia scorre tra le dita, così fonde lo spazio. Il tempo lo porta via con sé e non me ne lascia che brandelli informi. Scrivere: cercare meticolosamente di trattenere qualcosa, di far sopravvivere qualcosa: strappare qualche briciola precisa al vuoto che si scava, lasciare, da qualche parte, un solco, una traccia, un marchio o qualche segno”.

George Perec (1936-1982)Specie di Spazi (pag. 90-91)1974Bollati Boringhieri, 1989

Jacopo De Barbari (1445-1516)Veduta di Venezia1500Xilografia (1,315 x 2,818 metri)

Abitare a Veneziacollage di piante di abitazioni veneziane

disegni tratti da ‘‘Venezia:Guida all’architettura minore’’, di Egle Trincanato e Renzo Salvadori, 1978

IVmatteo vianello::matter of spaceintro

Page 6: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

V

Page 7: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Ho deciso di intitolare questa raccolta di esperienze matter of space perchè riten-go che lo spazio sia madre dell’ architettura, la sua indagine, il suo principio e fine. Matter, materia e questione: si tratta di una raccolta di primi tentativi, esercizi di contatto e controllo dello spazio, svoltisi in questi primi tre anni.

Sono convinto che dell’architettura, come molti altri universi (la fisica, la geome-tria), si abbia esperienza fin dal momento in cui siamo nati: anche il semplice istin-to di ripararsi sotto le coperte di notte o sotto i tavoli, giocare sulle scale, nascon-dersi dentro le siepi, abitare i tappeti e gli alberi. Tutto rimanda in parte ad una ricerca dello spazio, tale da trasmettere sicurezza, piacere e felicità.

Si è trattato di un continuo processo educativo, prima di tutto all’ascolto ed all’os-servazione, alla misura ed alla geometria, strumenti che consentono di generare il fine, la poesia. Si è trattato di educare i sensi, la percezione: la ricerca dell’equilibrio tra gli elementi, creare rapporti e tensioni, armonie, accendere un processo e chiu-derlo in una figura in armonia.

Si è trattato di un’educazione alla memoria, all’osservazione della continua meta-morfosi degli spazi, delle case, delle città dove viviamo. Per questo ho deciso di inserire una porzione della splendida xilografia di Jacopo De Barbari, la veduta di Venezia: mi piace giocare a scovare in una mappa antica gli spazi che tutt’oggi vivo e frequento, riconoscerli e ritrovarne alcuni scomparsi, altri mutati altri ancora in-vece perfettamente intatti, solo sovraimpressi dai ricordi che vi ho depositato, dal modo in cui gli ho percepiti e vissuti, quegli spazi, fotografati più di seicento anni prima che nascessi.

Si è trattato di una fantastica scoperta, un grande amore, un pozzo che continua a scendere sempre più profondo, la costruzione di una sensibilità sempre maggiore. Sono convinto di continuare ad indagare questo universo sempre maggiormente, giungere ad una spontaneità sempre più libera, istintiva, paziente. Questo non è che il primo capitolo, espresso per iscritto con difficoltà, a parole scritte.

‘‘Come la sabbia scorre tra le dita, così fonde lo spazio. Il tempo lo porta via con sé e non me ne lascia che brandelli informi. ‘‘

Matteo Vianello

Venezia, 18 luglio 2014

VImatteo vianello::matter of spaceeverything in its right place

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R+

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VII index

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VIIIImatteo vianello::matter of space

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anno_year: 2012unità didattica_learning unit: Teorie della Progettazione architettonica docenti_professors: Sara Marini

L’esperienza del corso ha portato a prendere consapevolezza della genesi, del controllo e dell’espressione di un’idea: puro studio dei linguaggi e degli aspetti concettuali dell’architettura.La decisione di un palinsesto è stato l’inizio di una ricerca: perdersi per poi ritrovarsi, l’esperienza di un viaggio (immaginario e non) che ha offerto una visione affascinante della vastità di territori d’indagine contenuti nell’archi-tettura.La creazione di un catalogo e di una forma che supportasse al massimo il concetto espresso ha portato alla decisione di sviluppare un nastro continuo, piegato a soffietto e contenuto in una confezione.L’esperienza si è conclusa con la mostra ALLINEAMENTI, tenutasi a Roma in collaborazione con l’Università La Sapienza: i cataloghi sono stati esposti as-sieme a plastici e altri elaborati inerenti al corso.

R+:LA STRUTTURA ASSENTEOgni struttura è composta da punti. Ogni punto è provocato. Ogni punto è energia.La struttura assente muta in continuazione attraverso un’irreversibile metamorfosi. Una volta provocata genera entropia attorno a sè.

2matter of space::patternintro

Page 12: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Regole del giocoOgni struttura è composta da punti. Ogni punto è provocato. Ogni punto è energia.La struttura assente muta in continuazione attraverso un’ irreversibile metamorfosi. Una volta provocata genera entropia attorno a sè.

In principio eraIl suono possiede una struttura assente. Non possiamo vederla ma è percepibile attraverso altre vie sensoriali. Il comportamento e l’essenza di questa struttura è quanto interpretato in questa favola.

Aldo RossiAutobiografia scientifica, 1990L’architettura della città, 1966

opere che ho scoperto durante il corso

Matteo VianelloQuaderno degli appunti

2012giungere alla fine della linea

3 la struttura assente:: approach

Page 13: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Esercizi di stilePer comprendere al massimo questa struttura è necessario leggere oltre questi punti, oltre queste linee. Il monte analogo di Renè Daumal non era un semplice luogo. Una linea non è solo un’ esspressione geometrica.

A questo puntoE’ stato costruito un linguaggio da sventrare, per interpretare la strutturache va oltre se stessa.

Robert VenturiLearning from Las Vegas, 1972un’opera che sconvolse l’architettura, scoperta duran-te il corso e diventata subito un grande riferimento.

4matter of space::pattern

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5 la struttura assente:: project

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6matter of space::pattern

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7 la struttura assente:: project

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8matter of space::pattern

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9 la struttura assente:: exhibition

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10matter of space::pattern

Allineamentifotografie della mostra dei lavoriRoma, Via di Ripetta2012

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POST VINIL COMMUNITYIl primo studio dell’area di Porto Marghera. Di cosa parliamo quando parliamo di spazi del welfare? Ipotesi di progetto urbanistico da adottare sul territorio della città diffusa.

workteamMatteo VianelloDavide MaggioTommaso Petrosino

Città irreale,Sotto la nebbia bruna di un’alba d’inverno. T.S. Eliot | The wasteland, I

L’urbanistica è indissolubilmente legata al fenomeno industriale capitalista.

Giulio Ernesti | Ambiente e pianificazione

anno_year: 2012unità didattica_learning unit: Istituzioni di Urbanisticadocenti_professors: Stefano Munarin

Attraverso dossier fotografici, studi sul sito prolungati e su mappa, il corso ha portato a sviluppare un’approfondita analisi e scoperta delle collettività na-scoste e non della zona di Porto Marghera, nel pieno della sua fase post indu-striale: nuove forme di relazioni sociali, universi paralleli che silenziosamente abitano lo scheletro di questo gigante industriale. Un’occasione per riflettere sulle tematiche del welfare e delle dinamiche urbanistiche contemporanee, ma soprattutto l’inizio di un allenamento costante di ascolto del territorio.

12matter of space::patternintro

Matteo VianelloMarghera

2012fotografia digitale

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Via fratelli Bandiera una linea che definisce in modo netto il confine tra abitato e zona industriale. L’area inte-ressata al fenomeno di riqualifica è la porzione di zona industriale più prossima al centro abitato di marghera e alle vie di counicazione verso Venezia. Contemporaneamente alla trasformazione industriale, il porto inizia così ad essere lo scenario di un silenzioso ma crescente tentativo di appropiazione di spazi da sottrarre al porto abbandonato.

11 PVC:: issue

Marghera e Porto Margheraspazi delle collettività informali

2012Planimetria colorata a mano

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12matter of space::pattern

Post Vinil Communitylogo concepito per lo studio2012rielaborazione del simbolo dei materiali in PVC

Page 26: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Il passato ed il declinoPorto Marghera nasce nella prima metà del secolo come un polo industriale d’avanguardia che assolvesse il com-pito di incentivare e supportare l’economia nazionale e soprattutto veneziana: venne costruito come logica pro-secuzione del glorioso passato commerciale della Sere-nissima.

Dopo trent’anni di produzione massiva e ininterrotta, l’intera area attraversa un processo di dequalificazione dovuta all’ingente crisi economica, agli scioperi operai, all’inquinamento dell’intero ecosistema circostante pro-vocato dalle scorie chimiche del porto, nocive per gli ope-rai e per gli abitanti di Marghera.

Dopo gli anni 90, nei quali la comunità rinnegava e con-dannava duramente il passato di porto Marghera,ebbe inizio la fase , tutt’ora in atto, di riquali-ficazione e conversione delle aree industriali che erano state abbandonate.

Le connotazioni più immediate di questo interesse furo-no di cartattere economico, con la riconversione di intere zone a poli tecnologici d’avanguardia e la nascità di attivi-tà del terziario provenienti dalla città.

13 PVC:: photo

Page 27: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

AtteggiamentiDurante la rivoluzione industriale, l’urbanistica si è occupata di rendere più efficienti e funzionali i processi del sistema industriale: la cosiddetta zoniz-zazione suddivideva le città in aree con destinazioni definite da un piano, allo scopo di agevolare lo sviluppo commerciale.

La struttura degli assi viari era funzionale allo sviluppo delle città: strade lar-ghe a scorrimento veloce, fabbriche confinate in aree industriali prossime alle principali vie di comunicazione.

Studiosi di Urbanistica come Giorgio Piccinato (in ‘’La costruzione dell’Urba-nistica’’) invitano ad una consapevolezza di questo compito, portando come esempio lo sviluppo urbanistico tedesco a cavallo tra il XIX ed il XX secolo.

14matter of space::pattern

Page 28: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Lo spazio nel quale avviene il fenomeno della collettività (città o non città) influisce moltissimo sul carattere delle agorà poichè cambia in funzione del luogo, influendo sulla tipologia di riunione.

Gli spazi, a causa di questo, sono completamente subordinati al preesisten-te tessuto urbano della zona industriale: il risultato sono aree nelle quali convivono a sretto contatto collettività indipendenti e diverse tra loro.

Spazi senza più funzione diventano delle collettività, agorà.Le città sono tali in quanto ospitano i luoghi di collettività dei cittadini. Senza di essi non esisterebbero, Le collettività però, esistono prescindendo dall’esistenza o meno delle città.

15 PVC:: scheme

Page 29: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Le collettività notturne necessitano di dinamicità. Per questo si è svilup-pato il fenomeno degli eventi: una serata, un concerto o una festa orga-nizzata sfruttano lo spazio cambiandone di volta in volta le sembianze e il nome. Gli eventi allargano il raggio di influenza dell’agorà molto oltre la nostra area studio: il nome e il logo della serata diventano il vero ele-

mento di riconoscimento dello spazio. Spesso a causa di questo, il nome dell‘evento va a sovrapporsi a quello dello spazio, confondendo così un happening con uno spazio fisico. E’ curioso quindi come questi luoghi si siano presentati ai nostri occhi con nomi continuamente diversi, pur ri-manendo sempre gli stessi.

16matter of space::pattern

Pop Cornstudio delle collettività informali

2012schizzi a pennarelli pantone

C.S.O. Rivolta studio delle collettività informali

2012schizzi a pennarelli pantone

Page 30: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

17 intro

Page 31: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

NELLA SOCIETA’ DEL FRAMMENTOConcetti e metodi derivati dal libro di Bernardo Secchi ‘Prima Lezione di Urbanistica’, appli-cati all’area di Porto Marghera

FigureChe sia per volere di molti o di una sola persona, le modifiche sul territorio avvengono sulla base del pensiero e delle necessità umane. Sarebbe impos-sibile stabilire il momento preciso della nascita dell’urbanistica, ma nella ricerca si scoprirebbe la sua vera natura: l’urbanistica è indissolubilmente legata alla struttura del pensiero dell’uomo. Le sue paure, percezioni, sim-boli, tradizioni e personali punti di vista compongono i fattori elementari del vasto insieme di pratiche che sono l’urbanistica.Le figure organizzano il pensiero: continuità, concentrazione, frammento, equilibrio sono immagini che si rincorrono, si scontrano, si sovrappongono e si susseguono continuamente nella storia.E’ sorprendente l’efficacia di queste figure nell’esportare e definire i concetti, a tal punto che l’urbanistica può essere definita tra le più chiare figure del pensiero umano, essendo lo spazio urbano l’habitat dell’essere umano. E’ questo uno dei concetti centrali del libro: l’urbanistica non è una disciplina

definita, bensì un eterogeneo insieme di pratiche.Non si delinea distaccandosi da un ramo del sapere, ma nasce dalla conver-genza di molteplici universi tra loro complementari.

RicercaLa lezione di Abercrombie: la ricerca completa del territorio si deve compor-re di osservazione del quotidiano e della sua oggettiva rappresentazione visuale, specchio della realtà descritta. La realizzazione della ricerca urba-nistica nell’epoca contemporanea è proprio questa: l’unione della retorica della realtà con quella dell’ inopinabile e precisa oggettività di una cartina o dei dati certi.Si tratta di una lettura non priva di incertezze e rischi: cercare di comprende-re le effettive necessità, ascoltare i bisogni soggettivi e sviluppare da questi soluzioni oggettive, de-scrivere e trarre conclusioni concrete non è facile, nella società del frammento.

Dalla sociologia ai modelli economici mondiali, dall’architettura alla medicina: l’urbanistica confer-ma la sua natura nella molteplicità dei suoi aspetti, presentandosi come un immenso universo che tenta di descrivere il territorio.

anno_year: 2012unità didattica_learning unit: Istituzioni di Urbanisticadocenti_professors: Stefano Munarin

18matter of space::pattern

MestreBambini sull’area destinata al parco

della Bissuolaanni 70

Page 32: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Segni ed originiIl territorio che l’uomo si lascia dietro nel suo percorso è un immenso palin-sesto che instancabilmente si modifica in una continua metamorfosi. Segni del passato si alternano a quelli presenti attraverso la selezione del tempo, delle necessità e della cultura, mentre l’immaginazione solca già il territorio disegnando ciò che potrebbe essere. Si tratta di un carattere intimamente umano, quello di immaginare: come disse Zygmunt Bauman:

L’uomo è un animale che trasgredisce le regole del tempo. L’urbanistica è in continua ricerca. Scava dentro le proprie origini e dentro le società, modellandosi sulle tematiche che emergono al suo interno e nel mondo che indaga. Nella storia ha cercato più volte di ottenere una propria identità, nobilitandosi come avvenne per altre discipline. Oggi, completa-mente immersa nell’epoca contemporanea, abbandona obsolete metodolo-gie per immergersi nella descrizione dell’ordinario, approciandosi alla deno-minata retorica della realtà.

hOMO SuM, huMAnOnIhIL ALIEnO PuTO.

19 focus:: issue

Page 33: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Input & OutputL’epoca moderna ha concesso agli urbanisti l’utilizzo dell’urbanistica come una macchina: un applicatore di un metodo logico imprenscindibile, che fornisce soluzioni in base ai dati immessi. Questo tipo di utilizzo era coerente alle do-mande e alle problematiche sociali, i veri dati della macchina, capace di elabo-

rare soluzioni comuni e identiche qualora i dati fossero stati gli stessi. Nell’e-poca contemporanea ciò non può più avvenire, in quanto una macchina così banale non riuscirebbe a tenere in considerazione la moltitudine di variabili che si sono aggiunte tra un epoca e l’altra.

Occorre una macchina non banale, che segua processi tali da fornire soluzioni diverse adatte per ogni situazione a parità di problematiche, tenendo in consi-derazione la frammentarietà e le diversità di ogni territorio, di ogni frammento.

20matter of space::pattern

Page 34: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Il territorio che l’uomo si lascia dietro nel suo percorso è un immenso palinsesto che instancabilmente si modifica in una continua meta-morfosi. Segni del passato si alternano a quelli presenti attraverso la selezione del tempo, delle necessità e della cultura, mentre l’immagi-nazione solca già il territorio disegnando ciò che potrebbe essere. Si tratta di un carattere intimamente umano, quello di immaginare: come disse Zygmunt Bauman, l’uomo è un animale che trasgredisce le regole del tempo.

urbanisti ed altri attoriLo sviluppo esponenziale che ha traghettato la società nell’epoca contempo-ranea, nella seconda metà del secolo XX è stata principalmente guidata dall’e-voluzione delle comunicazioni: il mondo si è visto rimpicciolirsi e allo stesso aprirsi in una conoscenza reciproca di culture e immaginari diversi. Il web, i tra-sporti e le nuove infrastrutture hanno assicurato un network capillare tale da accentuare lo sguardo e l’identità dell’individuo: se da un lato si corre il rischio di scivolare verso la più totale omologazione, dall’altro viene offerta la possibi-lità di esaltare la propria diversità, contribuendo alla formazione di una società

composta da mille frammenti.L’evoluzione dell’immaginarioe degli stili di vita ha modificato ogni aspetto delle strutture economiche e sociali preesistenti: dalla famiglia alle relazioni negli spazi della città, dal concetto di abitare a quello della collettività. La cura del corpo, l’estetica e lo studio dei lignuaggi. L’arte e l’urbanistica non sono rimaste indifferenti davanti ad una tale metamorfosi: ne sono una dimostrazione la na-scita di discipline che studiassero e discutessero il significato di simboli e lin-guaggi, oppure di movimenti artistici che mettessero in discussione stereotipi e caratteri convenzionali.

21 focus:: issue

Page 35: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Un piano urbanistico difficilmente ciene redatto da una sola figura profes-sionale. Spesso non emerge la figura singola ma l’idea generatrice del piano, contenuta nell’insieme di disegni e pratiche realizzate dai molti attori del piano. L’idea e il progetto viene arricchito anche del contributo della società o dal pensiero urbanistico comune, elementi comunque essenziali nela rela-zione con la società contemporanea. Gli urbanisti, nel portare avanti lungo il

proprio iter il proprio progetto devono cercare di superare i limiti delle norme preesistenti e i pareri provenienti da un enorme quantità di punti di vista. Occorre un piano oggettivamente corretto, preciso ma allo stesso tempo una grande capacità di convinzione: ancora una volta emerge l’essenza dell’urba-nistica, costantemente a cavallo tra la soggettività e l’oggettività, tra l’irrefu-tabile precisione e la retorica della realtà.

COnfuSIOnE è unA PAROLA InVEnTATA PER InDICARE un ORDInE ChE nOn SI RIESCE A CAPIRE.

22matter of space::pattern

Page 36: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

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Page 37: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

TERRAFERMATransitorietà e perennità nella zona industriale di Porto Marghera

workteamMatteo VianelloDavide MaggioTommaso PetrosinoFederico DurigonAndrea Righetto

Porto Marghera è legato ai luoghi marginali della candida Venezia dove anche le periferie sono marcate dal distacco, interposte ad un vuoto d’acqua, ad un paesaggio che reclama sempre dei limiti.

Prevalentemente edificato in periodo bellico, Porto Marghera alterna stati d’attivi-tà a stati d’abbandono generando situazioni di grande potenziale. Le architetture di passaggio, tema del corso, sono rifugi per viandanti “obbligati” ad un nomadi-smo provvisorio. Sono architetture per una nuova realtà di persone itineranti alla ricerca di una vita migliore. La priorità del corso si focalizza sulle aperture promo-trici di dialoghi, sulle rotture nei muri di recinzione, sui momenti atti a promuovere l’autonomia e la qualità di vita dell’emigrante incarcerato, ad individuare possibili relazioni. I contenuti d’eccezione da approfondire, oltre al centro d’accoglienza, sono: ateliers artigianali, spazi di ristoro ed incontro, un mercato quale primario luogo pubblico in molte culture. I sentimenti che accompagnano il lavoro verso la sintesi finale toccano la solitudine e la speranza. I pensieri che seguono ogni scel-

ta devono prevenire l’esclusione sociale e rafforzare i contatti con la popolazione.Alla fine, “l’altra Venezia”, Porto Marghera, si tingerà di colori densi di potenziale per uno sviluppo contemporaneo della città dove realtà anche dure porteranno a recuperare qualitativamente contesti urbani in disuso, a ridargli un significato verso la candida Venezia.

Il percorso didattico, della durata di tre settimane, sperimenta l’immediata tra-duzione dell’indagine e delle percezioni del luogo in ricerche progettuali pronte a manifestare una sintesi di intenti ed una visione dello spazio.Per spazio s’intende sia il luogo trasformato, un’isola di Porto Marghera, sia la se-quenza di altri luoghi che dal contesto pubblico conducono alla cella del detenu-to, dell’emigrante. L’esperimento si divide sostanzialmente in due fasi concrete di produzione di modelli ed immagini, interrotte da un intermezzo riflessivo dedicato alla formulazione di concetti attraverso lo strumento dello schizzo.

Non chiedere la strada a chi laconosce, ma a chi, come te, la

cerca.

Edmond Jabès, Il libro dell’ospitalità

anno_year: 2013unità didattica_learning unit: Wa.VE13 Workshopdocenti_professors: Sandra Giraudi

24matter of space::patternintro

Page 38: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Contatto con il luogoIl luogo è importante perché può sorprendere anche senza es-sere costruito.L’architettura che si inserisce in un luogo deve quindi stupire per come lo trasforma. La trasformazione, cioé la costruzione di spazi per l’uomo, é intesa quale processo selettivo per la va-

lorizzazione di qualità e priorità. Un’opera d’architettura è sem-pre in relazione con il luogo, crea dialoghi e barriere, instaura potenziali energie. È importante la consapevolezza di due ri-flessioni. La prima, conservare significa anche trasformare in un profondo confronto fra passato e presente dove la storia permane quale filo conduttore. La seconda, costruire implica

anche demolire annullando compromessi per un futuro solido nel tempo. Ogni architettura che resiste nel tempo accresce la certezza che i pensieri alla base della sua concezione sono cor-retti e coerenti.

25 terraferma:: area

Studio edifici abbandonatisito di progetto

2013Planimetria colorata digitale

edifici abbandonati

edifici attivi riadattabili

Page 39: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Nel processo progettuale é importante la condivisione che ogni luogo rappresenta spazi di vita per una società in permanente evo-luzione. Il territorio contemporaneo é paragonabile ad un paesag-gio costruito “aperto”, con densità variabili, a narrazione del modo di vivere dell’uomo. Lasciare un segno in questa narrazione, anche

minimo, è un gesto importante che modifica l’ambiente inteso quale proprietà collettiva. La qualità del paesaggio è pubblica. Gli spazi dell’architettura toccano tutte le scale di lettura, dai limiti necessari all’intimità individuale, ai margini di percezione del territorio.

26matter of space::pattern

Canale nordispezione fotografica via mare2013fotografia digitale b/n

Page 40: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

In attesaPorto Marghera appartiene ai luoghi in attesa, dove l’immagina-zione per trasformazioni é presente, suggerita dal senso strate-gico e aperto che lo marca, un senso ancora incompiuto. È un

contesto che parte della Venezia “contemporanea”, della città inserita un un’entità urbana più ampia malgrado la sua condi-zione geografica particolare. È un contesto in stretta relazione all’accesso alla città, all’ultimo attraversamento verso l’isola.

Porto Marghera, nella sua indesiderata decadenza il cui obietti-vo era il polo della produzione, rappresenta un luogo idoneo per delle eccezioni “atipiche”, per contenuti incompatibili con l’isola per uso e significato.

27 terraferma:: photographs

Workteamfotorafie dall’acqua

2013fotografie digitali

Page 41: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

PresentePorto Marghera si presta per intrusioni d’infrastrutture e at-trezzature specifiche, per continuare la città moderna. Già verso la fine del 1800, Porto Marghera viene visto come il luogo ideale per sviluppare una Venezia “diversa”, qualificante nel fine

di consolidare l’area industriale della città ed un porto moder-no, un progetto ambizioso che ha inizio nel 1909. A lato di spazi produttivi all’avanguardia, si sviluppano vie di comunicazione e case sane per la classe operaia. Concretamente l’area, concepi-ta per un’ espansione infinita, si formalizza in una sequenza di

bacini e strutture, sia navali sia ferroviarie.Il momento storico, in parallelo fra le due guerre, accompagna la crescita di Porto Marghera, ne caratterizza le scelte politiche e costruttive.

28matter of space::pattern

Page 42: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

ScenarioL’interpretazione di un programma, nato per rispondere a delle esigenze funzionali dell’uomo, rappresenta un momento importante. La ricerca del concetto che lega i diversi spazi richiesti, in contrapposizione ad una loro scontata aggregazione per finalità d’uso, è fondamentale. Ogni pro-

getto d’architettura domanda il coinvolgimento in quotidianità comple-tamente differenti, dalla soddisfazione di esigenze minime individuali a complessi confronti con temi pubblici, dallo spazio per un solo uomo alla pianificazione per il futuro di una società sempre in evoluzione.

29 terraferma:: project

Spazi del lavoro e dell’abitaremodelli di progetto

2013fotografie di plastici post-prodotti

Masterplansito di progetto

2013fotografia zenitale post-prodotta

Page 43: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Ogni progetto parte da un foglio bianco e diventa una nuova storia. L’interpre-tazione del tema é un momento essenziale a dimostrazione d’un fatto preciso: la funzione, oltre ad appagare una consuetudine quotidiana, racchiude un si-gnificato. Questo valore, silenzioso ed interiore nella sua percezione, esprime il vero senso dell’opera architettonica. A volte, non é necessario costruire per raggiungere il senso determinato dalla funzione. Un gesto collettivo, intuiti-vamente ripetuto sempre nel medesimo sito, genera già il significato attribu-

ito allo spazio o al luogo dove si svolge l’azione. È l’anima determinata dalla funzione, un valore oltre il suo stesso atto. L’architettura consolida tutti questi significati, dona loro forma e qualità, li trasforma in spazi unici per un determi-nato luogo e per una specifica funzione, soprattutto ne determina l’identità. Il progetto, a conclusione del processo di creazione, esprimerà soprattutto l’in-dividualità di ogni architettura. Dimostrerà come la complessità e le condizioni implicite in ogni progetto riveleranno risposte senza alterare l’indipendenza

della sintesi concettuale.Il programma degli spazi, rappresenta una lista di condizioni da rispettare in parallelo ad altri requisiti. Il vero senso della funzione é da interpretare prima ancora di affrontare tale distinta dove la consapevolezza delle proprie scelte passa attraverso la conoscenza del passato e del presente.

30matter of space::pattern

Page 44: Architecture Portfolio - Matteo Vianello
Page 45: Architecture Portfolio - Matteo Vianello
Page 46: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

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Page 47: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

workteamMatteo Vianello, Vittorio Salvadori, Alessio Milan, Sarah Avni, Céline Foubert, Stefano Teker, Luis Bellera Fernandez De La Cruz, Kristien Van den Houte

The Faculty of Architecture of Université Libre de Bruxelles together with the Uni-versità IUAV di Venezia, the Escola Tècnica Superior d’Arquitectura de Barcelona of Universitat Politècnica de Catalunya and Cosmopolis of Vrije Universiteit Brus-sel and with the support of Barcelona Regional - Agència Desenvolupament Urbà organized an Intensive Programme in Barcelona, from 23rd march to 6 april 2014, on cogenerative design strategies in order to achieve a sustainable urban metab-olism for the Industrial area of Barcelona, Zona Franca. It addressed the recycling of flows of energy, water and materials within cities as an issue of a great relevance for many European urban contexts in the 21st century.This Intensive Programme has been a trans-disciplinary two-week workshop, in-volving academics and students with different backgrounds (architecture, urban design, geography, anthropology, sociology etc.) and formation levels (bachelor to

post-doctoral) in exploring the question of cogenerative urban design strategies for industrial areas in metropolitan regions.In proto-industrial and early industrial times, producing and consuming (and re-cycling) were all conceptualized as parts of the same process. Physically too, they tended to be placed in proximity, hence blurring the difference between spaces for producing and spaces for living. This Intensive Programme aims at a holistic understanding of urban metabolism and its design application in industrial areas of metropolitan regions. How can these mono-functional industrial areas be turned into dynamic, attractive and sustainable parts of metropolitan regions? How can these areas address the en-vironmental issues of the 20th century? How can we take advantage of the infra-structural assets existing in these areas? These are some of the questions to be raised during this workshop.

UPCYCLECogenerative design strategies for a sustainable urban metabolism

anno_year: 2014unità didattica_learning unit: Erasmus Intensive Programmedocenti_professors: Maria Chiara Tosi

32intro

nicolas RuelBrigade

2007fotografia analogica

matter of space::experience

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MATERIALS > Transformer, Stock and Sale, Consumer

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AnalisysIn order to apply the cogenerative design strategies on the Zona Franca Site, a multi-layering analisys had been adopted for the whole project process. Since adopting this way, the urban design became the design of energy, materials, transport and water flows. As a training exercise, before the beginning of the workshop, we studied a particular italian industrial site in the middle of Veneto (Quinto di Treviso).

Analisyslayers with colour palette

33 upcycle:: analisys approach

Page 49: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Cogenerative design strategies’Cogeneration’ is normally used to refer to the simultaneous production of electricity and heat by an engine –heat being a ‘waste’, which is conveniently recycled for oth-er uses. Under this term we wish to explore urban design strategies that strive for resource efficiency and spatial dynamic through programmatic and morphological hybrids that transform each other’s ‘waste’ into input. Its theoretical underpinnings

come from ‘urban metabolism’, an ecosystems approach that looks at the totality of technical and socioeconomic processes that occur in cities and that result in smart growth, efficient use of energy, waste elimination and qualitative space. The concept of cogenerative strategies investigates the capacity of every portion of the city fabric to actively play a role in the well being of the urban metabolism.

Zona franca Industrial areaunderlined, the main highlights of Barcelona: the montjuic and the city centre

34matter of space::experience

Page 50: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Organic waste cycleWith glass recycled at the Centre de Triatge in Zona Franca and recycled con-tainers, greenhouses can be assembled. Using seeds from the Mercabarna, the compost and the fertilizers (see before), public green, new plants and fer-tile ground can be made or sold on the site in a garden centre.

Raw materials Cycle Potassium (K) from Catalan mines can be stored and agricultural fertilizers produced. If K is mixed with salt, soap is produced. Mixed with other chemical ingredients, products used in the biomedical sector are made.These products can be consumed or sold on the site in market places.

food cycle Food from Mercabarna and Salt from Sal Costa can be stored, shipped and/or catered on the BZ site for the cruisers and the Fires.

35 upcycle:: project

Page 51: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

The BackboneThe new economies, like generic boxes plugged into the backbone, fit in the Innovation project for the site by the Conscorci Zona Franca. It wants to attract companies to the following three axes: a food axis, a technological and a cultural axis. Public investments in the networks should sustain this shift, starting along the backbone, expanding in later phases to the whole site.The backbone is like an interface transforming the flows

from one side to another going from the global to the local and back. There is a con-stant interaction between the processing places, the stock and sale for consumption by a growing number of interlaced “boxes”, shortening the production chains. The flows beneath and above the ground level are intensifying the backbone charging it with the necessary energy. Bit by bit the backbone is thickened.

36

flows project designflows diagram

matter of space::experience

Page 52: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Co-generative industries for BZ areaDecathlon is an example of a company able to expand to more commercial activities and sport facilities along Carrer A. Using the cold water from the gasification, recycling metal from the Centre de Triatge de Barcelone, an artificial ski slope can be build as an attractive leisure place. In summertime the slope can be used for biking and skate boarding. These activities will on its turn attract restaurants and bars, a disco and make the place alive at night as well as in daytime, adding important value to the site.

The DevelopmentThe development of the site is a process in different steps. In the beginning little investment is needed to incubate new ac-tivities generated by companies mostly already present on the site. They could - in different scenarii - extend their activities to leisure and commercial ones, making it visible, giving the site an identity, and opening it to visitors and more investment. After having generated new boxes, some incubators might disappear leaving a chance for others to plug in and take in their place in a more independent way. In this way a continuous up cycling is keeping the site dynamic and attractive for invest-ment, guaranteeing its future as the productive backbone of the metropolitan city and region of Barcelona.

37 upcycle:: scenario

Page 53: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Metropolitan BarcelonaA new tramline is foreseen using the partly constructed metro line 9 infra-structures in between the Zona Franca and the harbour connecting the site directly with the city centre and the airport, starting the spatial struc-turing of the huge area.

Sustainable urban metabolismThe initially mono-functional BZ area is gradually turned into a vibrant and dynamic place where people enjoy to come and to stay, investors like to expose their products they are making on the site, workers up-grading their skills thanks to the presence of universities and other knowledge industries.

38

BZ site project scenarioThe ski dome is the landmark of the new ur-banized BZ site and an incubator of activities.

Zona franca Site Bexisting and project plan

matter of space::experience

Page 54: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

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Page 55: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

‘‘Il tema del lavoro consiste nello scegliere uno dei miei disegni appartenenti alla serie Sonnets in Babylon; quello che più vi corrisponde. Tenendo a mente il disegno camminate e riscoprite Venezia, utilizzando il Sonnet come una sorta di mappa metafisica della città. Il contributo che vi chiedo è di ricercare l’inaspettata coincidenza tra il disegno selezionato e la realtà dello spazio fisico, dell’e-mozione, e della luce della città. Indagate il concetto dell’inaspettato, scattando una serie di 21 fotografie.Non si tratta di eseguire un esercizio sui temi dell’analogia o della metafora ma di ricercare l’equivalente poetico tra i momenti catturati dalle immagini e Sonnet che avrete scelto. [...]Il vostro contributo dovrà richiamare i temi sollevati all’interno del Padiglione; tra cui Venezia, l’Anima, i Sogni e la Realtà. Buona fortuna a tutti i partecipanti e spero di incontrarvi personalmente nel prossimo futuro.’’ Professor Daniel Libeskind

SONNETS IN BABYLONDaniel Libeskind e l’esibizione al padiglione Venezia per la Biennale d’Architettura 2014

“Se non ti aspetti l’inaspettato, non lo troverai; è difficile da ricerca-re e complesso”.

Erodoto

anno_year: 2014unità didattica_learning unit: Studio Libeskind, Milanodocenti_professors: Luca Guido, Renzo Dubbini, Lev Libeskind, Daniel Libeskind

40matter of space::experienceintro

Daniel LibeskindSonnets In BabylonBiennale Architettura142013-2014

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41 sonnets in babylon:: attempts

Provino a contatto digitaleSerie fotografiche dalle quali sono state

selezionate le fotografie in esposizione

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42matter of space::experience

Interviste a Daniel LibeskindArticoli tratti dalla guida ufficiale della Biennale14 e dal settimanale Grazia

feedback mediaticoarticolo di giornale, La Nuova di Venezia del 2.06.2014

foto di gruppoIl gruppo di studenti scelti con i professori

Luca Guido e Renzo Dubbini, negli incontri e revisioni con Daniel Libeskind

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43 sonnets in babylon:: photographs

no.1Mulino Stucki

dimensione originale 297X198 mm

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no.2Teresedimensione originale 158X198 mm

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45 sonnets in babylon:: photographs

no.3Bordo

dimensione originale 297X198 mm

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no.4Bordo 2dimensione originale 297X198 mm

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Page 65: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Grazie alla partecipazione al corso di Teorie della progettazione tenuto da Sara Marini, ho avuto l’occasione di essere selezionato (attraverso un concorso fotografico) per assistere ad un ciclo di conferenze itinerante organizzato dall’accademia delle belle arti NABA di MIlano: nelle ultime setti-mane di agosto, un’imbarcazione ha risalito il corso del fiume Po ospitando conferenze, eventi cul-turali, proiezioni di film: oggetto comune l’indagine dello spazio, dell’Architettura e del paesaggio nell’ epoca contemporanea.L’imbarcazione è giunta a Venezia e ha intrapreso un itinerario attraverso tutta la laguna, durante il quale ho potuto assistere alle conferenze di Marc Augè, Pippo Ciorra, Luca Molinari e Renato Bocchi.

VERDI ACQUECiclo di conferenze itineranti nel paesaggio della Laguna di Venezia

48matter of space::experiencepills

Page 66: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

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Page 67: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Seguendo il corso di rappresentazione fotografica dell’architettura ho avuto occasione di collaborare alla creazione della performan-ce Human Cantilever. Proposta dal professore Angelo Maggi, la performance mirava a riprodurre il curioso esperimento immortalato dal fotografo Evelin George Carey, nel quale degli uomini simulano le travi a sbalzo del Forth Bridge, in Scozia, per dimostrare la resistenza costruttiva e dichiarare il carattere moderno della nuova architettura in ghisa, sempre piu’ potenziata dalle innovazioni ingegneristiche e tecno-logiche. In occasione di una serata speciale quale l’Artnight, e’ sta-to pensato inoltre di spettacolarizzare le riproduzioni con un truc-co da scena, citazione delle rockstar David Bowie e Annie Lennox.Si e’ trattato di un evento tanto divertente quanto singolare e den-so di insegnamenti.

HUMAN CANTILEVERFare mito, fare ponte, fare citta’. L’ Universita’ IUAV e l’ Artnight 2014

50matter of space::experiencepills

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La richiesta di progetto ha previsto tre unità residenziali (di cui due a doppia altezza) e un’attività commerciale.L’esercitazione aveva l’obiettivo di fornire le prime elementari regole di composizio-ne archittettonica, introducendo numerose tematiche progettuali, prime tra tutte il delicato rapporto con il contesto dell’area di studio.

La strategia progettuale scelta, rifiuta l’ipotesi di estrudere e concretizzare in volu-me costruito l’intera dimensione: appoggia invece la scelta di originare una piazza d’acqua, circondata da due volumi che aggettano sul canale.

LE CASE DI RIO DE L’ARZEREProgettare a venezia, il primo approccio con la composizione architettonica. La prima di una serie di avventure di progettazione a Santa Marta.

3B

anno_year: 2011-2012unità didattica_learning unit: Laboratorio Integrato 1docenti_professors: Fiorenzo Bertan, Paolo Merlini, Stefano Gasparini

52matter of space::composeintro

Planimetria dei progettuali 1 e 3Aree di progetto lungo Rio De L’ Arzere1::Laboratorio 13::Laboratorio 3

Page 72: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Ho voluto prendere come riferimento spaziale la tipologia residenziale storica veneziana: la ca-sa-magazzino. Sviluppandosi su più livelli, la casa ospita un accesso dall’acqua con una cavana, una composizione tripartita in pianta ed una facciata principale prispicente sul canale. Prendendo ispirazione da queste qualità, i due volumi del progetto si articolano come parti di uno schema tripartito dove al centro risiede la distribuzione principale dei flussi. Come guida alla reinterpreta-zione dei caratteri architettonici, ho sccelto gli interventi residenziali in Giudecca degli ultimi anni, in particolare quello di Boris Podrecca.

53 le case di rio de l’arzere::references

Boris PodreccaIntervento residenziale ex -Junghans, Giudecca

1995-2003, Venezia

Egle Trincanatopianta tipo di casa fontego veneziana (cà Pesaro)

tratto da 101 architettura da vedere a Venezia

Page 73: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Consigliato durante una revisione di progetto, il riferimento alla gestione dello spazio nel progetto del Seagram Building è stato prezioso e decisivo. Mies Van Der Rohe in quella situazione, ha rifiutato di occupare l’intera area assegnatali con un unico edificio, bensì decise di dedicare una consistente porzione del

lotto ad una grande piazza antistante il grattacielo. In uno spazio urbano come Manhattan si è trattata di una saggia decisione, capace di donare qualità e pregio sia al progetto stesso che agli edifici adiacenti.

54matter of space::compose

Schizzi di progettoannotazioni dei riferimenti riguardo il Seagram Building di M. Van Der Rohe

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55 le case di rio de l’arzere::project

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Piante 1-2-3 pianodisegno architettonico scala 1:500

Pianta attacco a terra progetto costruttivoscala 1:100

56matter of space::compose

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57 le case di rio de l’arzere::project

Prospetto Ovestscala 1:200

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58matter of space::compose

Prospetto Sudscala 1:200

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Il laboratorio d’anno ha portato alla progettazione compositiva e tecnologica/costruttiva di due edifici. Il primo insiste sullo spazio prospicente Campo del Cristo, lungo Rio de l’Arzere, spazio oggi occupato da un condominio risalente al dopoguerra. Il programma prevedeva la costruzione di residenze, due appartamenti di lusso e quattro mini-appartamenti, affiancati da un’attività commerciale. La qualità spaziale del sito è tanto singolare quanto tipica dell’universo di Venezia: un campo insolitamente grande, che cul-mina con un ponte attraverso il Rio, preesistenze storiche rilevanti come il convento delle Terese e altre invece appartenenti alla realtà popolare proto-industriale di questo angolo di città. Il secondo edificio, sviluppato nella seconda parte dell’anno si colloca invece nello spazio triangolare confinante con l’ex Cotonificio, oggi sede dello IUAV. Si tratta di uno spazio di risulta, spartito tra proprietà diverse e circondato da edifici residen-ziali di sei piani. Decisiva è stata l’azione di eliminare il muro di confine del cotonificio per riallinearsi al volume dello stesso.

URBAN RE/GENERATIONRipensare lo spazio urbano di Santa Marta e progettare spazi a Venezia

workteamMatteo VianelloTommaso Petrosino

anno_year: 2013-2014unità didattica_learning unit: Laboratorio Integrato 3docenti_professors: Carlo Magnani, Valeria Tatano

60matter of space::composeintro

Page 80: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

ModelliIl principale riferimento di progetto è un masterplan redatto dallo studio di architetti WEST8: Borneo-Sporemburg.Le abitazioni sono collocate su strisce e hanno dimensioni definite. La mag-gior parte delle residenze ha dimensioni definite (larghezza=4m). Il disposi-tivo spaziale, il contatto con l’acqua e la necessità di ottenere in poco spazio

edifici residenziali luminosi e di pregio ha portato a farsi guidare dalle so-luzioni operate dagli architetti che hanno posizionato la propria residenza nel progetto Borneo-Sporemburg. L’edificio ha dovuto sostituire una pree-sistenza, un condominio del dopoguerra, confrontarsi con la presenza di un ponte ed inserirsi in un complesso sistema di spazi circondati dall’impone-te volume del convento e da quello minuto delle case popolari.

61 urban re/generation: references

Preesistenzerapporto formale e plastico tra la preesi-

stenza sostituita da progetto la schiera di case popolari. Nello sfondo, il convento delle

Terese.

Borneo SporemburgFotografia e articolazione degli spazi

con doppie altezze e corti interne

Page 81: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

SviluppoL’idea nasce quindi dal riferimento del progetto olandese, adottando come dispositivo degli spazi l’iterazione di setti murari in laterizio. In questo modo la strategia compositiva si trova indissolubilmente legata a quella

costruttiva, trovando così una rigidità formale e un impianto radicale e or-togonale, tale da esprimere la volontà progettuale di chiudere il circuito urbano composto da delle case popolari di fine secolo e un antico convento del XVII secolo.

62matter of space::compose

Schizzi di progettostudi sull’applicazione dei setti e della dispo-sizione spaziale

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PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT

63 urban re/generation: project

Planimetria generale dei progettiA sinistra, l’edificio residenziali, a destra nei pressi del

cotonificio l’asilo e le scuole per l’infanzia.

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Prospetto generaleProspetti Nord di entrambi gli interventi

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65 urban re/generation: project_A

Pianta piano primoProspetto EstPianta attacco a terra

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Pianta piano secondo ProspettoOvest Prospetto Est

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Pianta attacco a terraProspetto Ovestfotografia del plastico finale 1:200

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Pianta piano primo Pianta piano secondo

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Prospetto SudSezione B-B Sezione Prospettica Ovest

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Prospetto Est Prospetto OvestProspetto interno nord

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71 urban re/generation: detail_A

Dettagli Tecnologici aggancio infissiscala 1:10

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Plastico genereale di interventofotografia del plastico 1:200

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73 urban re/generation: detail_A

Dettagli Tecnologici stratigrafie settoscala 1:20

Page 93: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

74matter of space::compose

Render progetto Arender fotoinserito postprodotto

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Il progetto adotta sul territorio una strategia fondata sul tipo architettonico del muro, unico generatore dello spazio. Traendo ispirazione dal fitto intreccio di stra-de che definiscono i campi e le valli attorno a Monteriggioni, è stata sviluppata una maglia che segue l’orografia, l’ irraggiamento solare e le coltivazioni che at-tualmente abitano questi spazi, con l’obiettivo di inserirci un’ attività di promozione locale e quattro residenze private. La scelta di costruire al di fuori delle mura, per preservare la densità e la conformazione del millenario centro storico, ha portato ad uno studio dell’area che circonda la città, rimasta incontaminata da ogni tipo di sviluppo suburbano.

LIVING IN THE BETWEENLa ricerca di un principio insediativo per un complesso di residenze a Monteriggioni.

workteamMatteo VianelloDavide Maggio

anno_year: 2012-2013unità didattica_learning unit: Laboratorio Integrato 2docenti_professors: Benno Albrecht, Emilio Meroi

76matter of space::composeintro

Monteriggioni al tramontola prima vista ottenuta appena giunti sull’area per il primo sopralluogo

Page 98: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

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Monteriggionifoto zenitale dell’area di progetto

Chiesa di MonteriggioniIl materiale

MonteriggioniIl paesaggio toscano

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Planimetria generaledisegno digitale colorato a mano

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Planimetria generalescala 1:500disegno digitale colorato a mano

Plasticoscala 1:200polistirolo total white

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Pianta alloggiscala 1:200disegno digitale colorato a mano

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RE-THINKING PREGANZIOLDi cosa parliamo quando parliamo di spazi del welfare? Ipotesi di progetto urbanistico da adottare sul territorio della città diffusa

workteamMatteo VianelloDavide MaggioTommaso Petrosino

Viviamo in una città diffusa, per riprendere le parole di Francesco Indovina. Siamo alle prese con un territorio individuale, frutto non di decisioni collettive co-ordinate ma basato sulla realizzazione dei singoli interessi, di un’ etica che eleg-ge il lavoro e la proprietà privata come unici veicoli di realizzazione personale e “sociale”.L’abitante di questa città (termine che viene a configurarsi come improprio a que-sto punto) è inserito in un sistema socio-economico che lo costringe alla dina-micità, allo spostamento continuo nello svolgimento delle proprie micropratiche.E’ cosi che allora la strada non si limita ad essere uno ”spazio servente” del ter-ritorio, bensì uno degli elementi cardini del modo di vivere la città diffusa. In virtù di questo il nostro studio urbanistico prende spunto da una descrizione degli assi viari grandi e minuti per poi considerare in maniera analitica tutte le problemati-che inerenti il paese di Preganziol e i suoi spazi del welfare.Le strade sono il principale supporto del sistema produttivo Veneto, nonché me-moria del passato e delle originarie strutture spaziali. Nonostante questo però le strade non sono la fedele espressione della realizzazione sociale raggiunta. Sono

piuttosto la concentrazione dell’inquinamento acustico, paesistico: sistema di carreggiate, ponti, aiuole e fermate extra urbane di autobus sono di cattive qualità in netto contrasto con l’opulenza degli spazi privati, (compresi quelli in adiacen-za dell’asse stradale); situazione che rende impossibile la mobilità ciclopedonale nonché l’abitare in questi territori. Sembra che lo sviluppo economico, la mutazio-ne lavorativa del contadino da semplice agricoltore ad affermato imprenditore, abbia determinato un guadagno individuale senza alcun rispetto del proprio ter-ritorio che ne risente appunto in quelle infrastrutture di rango minore (la crescita virale dei cosiddetti “capannoni industriali” sono la spia di questo problema). E’ in questo contesto che nasce e si sviluppa la realtà di Preganziol, costantemente rapportata all’asse viario del Terraglio. Come? Con quali Problematiche? Assu-mendo quale atteggiamento? L’obbiettivo del nostro studio preliminare sarà quel-lo di dare risposta a questi interrogativi, ai fini di creare un progetto urbano in gra-do di definire una linea guida, la costruzione di un atteggiamento più responsabile per lo sviluppo di questa realtà.

anno_year: 2013-2014unità didattica_learning unit: Progettazione Urbanisticadocenti_professors:Maria Chiara Tosi

84matter of space::composeintro

Page 106: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Treviso Dosson San Trovaso Preganziol

AnalisiLe dinamiche che interessano il territorio di Preganziol, gra-vitano attorno a un sistema di relazioni dirette e indirette con l’asse infrastrutturale del Terraglio.I nuovi atteggiamenti e le nuove tendenze di sviluppo territo-riale porteranno Preganziol ad assumere nel 2040, uno sce-nario molto differente da quello odierno. Questo territorio, così indissolubilmente legato all’infrastrut-tura, vedrà la metamorfosi del fenomeno Terraglio, da strada

nociva inadeguata a cardine di una nuova sinergia tra i beni capitali sociali fissi del caso studio ed espansioni urbane: la nascita dell’infrastruttura organica.

Il tema del progetto, originato dall’analisi e dall’individua-zione dei nessi estrinsechi e intrinsechi tra gli elementi del territorio, tenderà a supportare i cambiamenti individuati, mirando a trovare una soluzione architettonica che coordini e implementi nella concretizzazioni di tali relazioni.

Lettura del TerritorioIl territorio che ci si presenta può essere schemati-camente riassunto attraverso una lettura per fasce orizzontali che vedono alternarsi fondamentalmente 2 scenari, Il primo è l’area rurale. La dimensione dei campi adi-biti a coltivazioni differenti, la conformazione di un territorio disegnato secondo questa identità con le

sue strade, le delimitazioni dei corsi d’acqua e la bio-diversità che si è andata a conformare su questi segni dell’uomo. il secondo è il piccolo agglomerato urbano che come per il primo scenario si addossa e si confor-ma sull’asse viario del Terraglio. l’obbiettivo è quello di connettere i 2 scenari proteggendoli al contempo dagli effetti negativi di inquinamento acustico e ambientale della statale.

85 rethinking preganziol:: analisys

Page 107: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Strategia di progettoIl progetto intende connettere i 2 scenari (rurale e infra-strutturale) proteggendo al contempo l’ecosistema locale dagli effetti negativi di inquinamento acustico e ambien-tale della statale, generando con questa fascia tampone un vero e propriop corridoio ecologico composto delle

piantumazioni di filari verdi, un nuovo sistema agrofore-stale e di colture del luogo. La strategia adottata intende quindi sviluppare le risorse del territorio in quanto consi-derae come forti potezialità in termini di welfare della co-munità e motore di una auspicata futura economia locale basata sul futuro della bioagricoltura.

Mogliano Veneto

Aree a criticità idrogeologica e aree di connessione naturalistica

Idrografia, canali consortili e aree a criticità idrogeologica

Aree del welfare e connessioni ciclo-pedonali Superfici coltivate e aree rappresentative del pa-esaggio

Nuovo Polo Commerciale Mestre Mestre

L’area residenziale di Preganziol mostra una spiccata at-tenzione per la qualità dello spazio pubblico: l’area dedi-cata alle scuole si trova in un tranquillo quartiere di villet-te che vede anche ospitato un campo sportivo,L’incrocio presenta parapetti in ferro battuto, dissuasori di velocità e i complessi abitativi non si affacciano sulla strada ma su spazi di mediazione e di socialità. Un ulteriore elemen-

to significativo è rappresentato dal bosco di Preganziol. La creazione di una nuova massa boscata si prefigge an-che un ruolo ecologico di aumento della salubrità gene-rale, di difesa del sistema agricolo, di creazione di nicchie ecologiche per alcune specie e di aumento della perme-abilità idraulico. Il bosco avrà anche il ruolo di spazio di fruizione pubblica, con la realizzazione di piste ciclabili.

86matter of space::compose

Page 108: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Corridoio di connessione, fasce tampone, varchi della rete ecologica Obiettivo principale è la conservazione dei varchi esi-stenti e il rafforzamento della rete ecologica tramite lo sviluppo delle attività produttive a basso impatto ter-ritoriale, la ricostruzione e l’incremento di habitat, la protezione del sistema delle acque superficiali anche attraverso lo sviluppo di fasce tampone di vegetazione

naturale lungo i corsi d’acqua. L’obiettivo è anche un incremento di specie vegetali ed animali che oggi tro-vano poche nicchie disponibili nell’ambito del territo-rio comunale. Queste aree dovranno rappresentare gli obbiettivi prioritari nella definizione degli interventi di compensazioni di eventuali espansioni urbane in ter-mini di riqualificazione e ricostruzione degli elementi naturali e di pregio paesistico.

Acque ferme, corsi d’acqua E canali consortiliSono i corpi idrici principali presenti nel territorio comunale. A seconda del grado di trofia dell’acqua è possibile avere ve-getazioni idrofitiche fino ad avere la presenza di sole alghe. La natura argillosa del suolo oltre ad agevolare la permeabilità dei suoli crea piccoli laghetti che si formano però soprattut-to per l’abbandono di piccole cave. All’interno di questi corpi idrici si possono trovare alcune specie acquatiche che si dif-ferenziano sulla base del grado di eutrofizzazione delle acque stesse.

87 rethinking preganziol:: scenario

Page 109: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Percorsi ciclabili Il nostro intento è quello di implementare le piste ciclabili urbane ed extraurbane già presenti nel territorio comuna-le al fine di connettere quelli che sono i servizi del welfare offerti al cittadino e creare una via di comunicazione alter-nativa alla statale del Terraglio tra i nuclei urbani limitrofi.

88matter of space::compose

Sezioni e schemi integrazione infrastrutturele barriere alberate integrano le infrastrutture primarie ed assicurano percorsi ciclo pedonali sicuri

Page 110: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

PERMEABILIZZAZIOnE DEL CEnTRO uRBAnOl’intervento prevede una pedonalizzazione dell’odierno asse viario tentando di creare un nuovo polo aggregante in grado di generare un nuovo parco cittadino ovviando al contempo il problema dei par-cheggi con la realizzazione di posteggi interrati. L’obbiettivo risulta essere una permeabilizzazione del centro città integrandolo così al progetto del corridoio

89 rethinking preganziol:: urban scenario

Centro urbanoEvidenziate, le zone permeabili, il potenziale verde dell’area e la modi-

fica della viabilità con la creazione di percorsi sicuri pedonali

Page 111: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

90matter of space::compose

Raccolta dell’acqua piovana Render dello scenario urbano

Page 112: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Perchè implementare la fascia verdeIl nostro intervento si serve delle cosiddette zone ri-pariali. Una zona ripariale è l’interfaccia tra la terra e un corpo acqueo che scorre in superficie. Le comunità vegetali lungo i bordi del fiume sono chiamati vegeta-zione ripariale, caratterizzata da piante idrofile. Queste zone si pongono come biofiltri naturali, che proteggono gli ambienti acquatici,danno riparo e cibo per molti ani-mali acquatici.

Le ricerche mostrano che le zone ripariali sono stru-mentali al miglioramento della qualità dell’acqua sia per il ruscellamento che lo scorrimento delle acque in corsi attraverso il sottosuolo o il flusso delle falde acquifere. L’uso delle zone ripariali nelle zone umide mostra un tasso particolarmente elevato di rimozione di nitrati che penetrano in un corso d’acqua, e trova per-tanto posto nella gestione agricola.

I benefici dell’agroforestazioneLa chiave dell’agroforestazione è una condivisione delle ri-sorse tra alberi e colture. Quando si associano due specie vegetali esse sono in grado di modificare completamente il loro spazio vitale. Per trovare la loro nicchia ecologica esse entrano in competizione ma possono ugualmente favorire l’insediamento dell’altra. Con densità di 40-80 alberi ad et-taro, la redditività è comparabile e almeno tanto elevata che quella di un’agricoltura senza alberi.

Con filari d’alberi regolarmente distanziati, la maglia agro-forestale riduce la velocità dell’acqua in superficie e la filtra efficacemente in profondità. Quando gli alberi non sono troppo distanziati i loro apparati radicali si congiungono sotto la coltura. Su suoli drenanti e profondi, sensibili alla lisciviazione,l’effetto di un popolamento di 50 alberi per et-taro del quale le chiome coprono il 30% della superficie al suolo può essere molto significativo e frenare o addirittura eliminare la lisciviazione.

FASCIA ALBERATAPioppi orientali, Carpini Bianchi(Populus x deltoides, Carpinus betulus L.)

PIANTE ELOFITEZone a piccole graminacee(Phalaridetum)

ARBUSTI, PIANTE A FUSTO BASSOSalici Viburni(Salici Viburnetum)

91 rethinking preganziol:: extra-urban scenario

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Siepi e filariSi tratta di un tipo di vegetazione di struttura lineare che può essere più o meno stra-tificata. Le siepi generalmente presentano una struttura sia pluristratificata che plu-ripsecifica, mentre i filari sono monostratificati ed anche monospecifici. Questi tipi di vegetazione un tempo erano molto diffusi nella pianura ed avevano diverse funzioni legate all’agricoltura più tradizionale. Negli anni questi elementi sono andati via via scomparendo per la semplificazione fondiaria e per il cambiamento della gestione delle aree agricole.

SeminativiIn questa categoria vengono incluse tutte la porzioni del ter-ritorio comunale destinate a coltivazioni annuali. Si tratta so-prattutto di cereali (mais e frumento) e soia.

Mais (Zea mays L.)

Frumento (Triticum L.)

Soia Carpino bianco (Carpinus betulus L.)

Salici Viburni(Salici Viburnetum)

Graminacee Erba medica(Medicago sativa)

Vigneti

Vigneti e fruttetiIn questa categoria rientrano i maggiori vigneti presenti nel territorio comunale. Questi si concentrano soprattutto nella porzione sud-o-rientale del comune.

Prati polifitici e medicaliSi tratta soprattutto di appezzamenti coltivati ad erba medica (Medi-cago sativa) o con miscugli di graminacee, realizzati per il foraggio da destinarsi agli allevamenti della zona.

92matter of space::compose

Page 114: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

93 rethinking preganziol:: masterplan

Page 115: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Strategia di progettoIl progetto intende connettere i 2 scenari (rurale e infrastrutturale) proteggendo al contempo l’ecosistema locale dagli effetti negativi di inquinamento acustico e am-bientale della statale, generando con questa fascia tampone un vero e proprio cor-ridoio ecologico composto delle piantumazioni di filari verdi, un nuovo sistema agro-forestale e di colture del luogo. La strategia adottata intende quindi sviluppare le risorse del territorio in quanto considerare come forti potezialità in termini di welfare della comunità e motore di una auspicata futura economia locale basata sul futuro della bioagricoltura

superfici destinate a pratiche di agroforestazione

SUPERFICI AGRICOLE DI PROGETTO SUPERFICI ESISTENTI

superfici agricole mantenenti l’attuale coltura e zone di proprietà all’interno del corridoio ecologico

boschi già presenti o inclusi nei piani interventi

corsi d’acqua

TRACCIATI DEI PERCORSI CICLABILI/PEDONALI

percorso ciclabile esistente

ampliamento del percorso ci-clabile esistente

zone ripariali

filari alberati utilizzati nei campi de-stinati all’agroforestazione

boschi di infiltrazione

superfici permeabili del centro urbano

LUOGHI DEL WELFARE A SERVIZIO DEL CITTADINO

spazi del welfare al servizio del cittadino: luoghi di culto, centri commerciali, luoghi dell’istru-zione e dello sport

94matter of space::compose

Page 116: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

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Page 117: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

IL DESERTO DI VETROIl recupero della Sacca San Mattia dell’isola di Murano, vecchia discarica degli scarti dilavorazione delle fucine. Da un enorme deserto ad un parco produttivo culturale.

workteamMatteo VianelloDavide MaggioTommaso PetrosinoAnna PasqualettoLisa BrunelloAnnalisa Moser

Oggetto del corso è la creazione di un parco urbano nella zona nord dell’isola di Murano a Sacca San Mattia. Si tratta di un’area di 31 ettari che attualmente non ha un uso specifico ed è utilizzata come discarica di materiali edilizi o di scarti della lavorazione del vetro.Il progetto di un parco urbano in un contesto così caratteristico ha preso in con-siderazione la scala della Laguna, intesa come sistema urbano. Si è trattato di recuperare un paesaggio capace di combinare interessi globali e necessità locali in una nuova ambientazione, lontana dall’immagine di Venezia come luogo di tu-

rismo di massa.E’ stata considerata la difficoltà di progettare su un’area così estesa, apparente-mente senza elementi caratterizzanti ma con potenzialità varie e differenziate.L’obiettivo del workshop è stato quello di porsi più domande possibili, così da poter elaborare risposte progettuali libere da schemi predefiniti eventualmente anche in contrapposizione con il programma stabilito dal corso.

anno_year: 2012unità didattica_learning unit: W.A.VE12docenti_professors: Jorge Hoehnmann+Gonzalo Verdugo, Alessandro Beggiao+Estefania Rodero Villa

96matter of space::composeintro

Sacca San Mattia, Murano, VEIl terreno della sacca, ex discarica delle fucine dell’isola

Page 118: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

MetodologiaSi prevederà un masterplan inteso come strategia per delineare le azioni di programmazione finalizzate all’ottenimento di un risultato.Per le sue caratteristiche intrinseche di dimensioni e di posizione, Sacca San Mattia si presenta come una zona ad altissimo potenziale progettuale. Per

dare importanza ad ogni progetto, si procederà identificando il masterplan con un motto o slogan. Ogni slogan poi, costituirà un elemento base e un oggetto architettonico, generatore importante per l’intero complesso.Il corso sarà organizzato in gruppi di 4/5 studenti. Ogni gruppo analizzerà la laguna nella sua interezza per trovare il “motto” e le linee generali del master-

plan. Il gruppo si dividerà in due sottogruppi che si occuperanno di lavorare pa-rallelamente sul masterplan e sulla progettazione dell’oggetto architettonico generatore del masterplan stesso.

97 il deserto di vetro:: mood

Page 119: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

98matter of space::compose

Sacca San Mattia, Murano, VESacca San Mattia, Murano, VEIl terreno della sacca, ex discarica delle fucine dell’isola

Page 120: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

99 il deserto di vetro:: masterplan

Masterplan generale di progettoStep di sviluppo del progetto

Page 121: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

100matter of space::compose

Page 122: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

101 il deserto di vetro:: masterplan

Render notturniVista dal mare e dall-alto, ispirati dalla vista delle luci di

Venezia dal treno

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103 il deserto di vetro:: project

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104matter of space::compose

Terminal MarittimoVista dall’acqua

Terminal MarittimoPiante e schemi concettuali della distribuzione e delle

funzioni

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Page 128: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

PERCORSO

2011-2012

2012-2013

2013-2014

ANALISI MATEMATICA E GEOMETRIA

LABORATORIO INTEGRATO 1Elementi costruttiviProgettazione architettonica e caratteri compositiviElementi geometrici di rappresentazione

LINGUA INGLESE

MECCANICA STRUTTURALI

STORIA DELL’ARCHITETTURA

STORIA DELLA CITTA’ E DEL TERRITORIO

TEORIA DELLA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA

WAVE WORKSHOP 2012

1

2

3ISTITUZIONI DI URBANISTICA

LABORATORIO INTEGRATO 2Meccanica Strutturale 2Elementi di progettazione architettonica

FISICA TECNICA E CONTROLLO AMBIENTALE

STORIA DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA

DISEGNO DIGITALE

RAPPRESENTAZIONE E RILIEVO DELL’ARCHITETTURA

WAVE WORKSHOP 2013

VALUTAZIONE ESTIMATIVA DEL PROGETTO

DEMOGO STUDIO DI ARCHITETTURATirocinio formativo

ANALISI MATEMATICA E GEOMETRIA

LABORATORIO INTEGRATO 3Progettazione sistemi costruttiviElementi di progettazione architettonica

RESTAURO

PROGETTAZIONE URBANISTICA

RAPPRESENTAZIONE FOTOGRAFICA DELL’ARCHITETTURA

WAVE WORKSHOP 2014

DONATELLA FIORETTI MARQUEZ ARCHITETTIWorkshop di progettazione

COGENERATIVE DESIGN STRATEGIESFOR A SUSTAINABLE URBAN DESIGN Erasmus Intensive Programme Barcelona

DANIEL LIBESKIND’S SONNETS IN BABYLONBiennale di architettura Venezia 2014

ARTNIGHT:FARE MITO, FARE PONTE, FARE CITTA’Venice Artnight 2014

WORKSHOP VERDI ACQUE

ARCHMEDIUM SSFDHConcorso internazionale per studenti

I index

Page 129: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

LE CASE DI RIO DE L’ARZERELaboratorio Integrato 1

LIVING IN THE BETWEENLaboratorio Integrato 2

URBAN REGENERATIONLaboratorio Integrato 3

RE-THINKING PREGANZIOLProgettazione Urbanistica

IL DESERTO DI VETROW.A.VE Workshop 2012

R+: LA STRUTTURA ASSENTETeorie della progettazione architettonica

POST VINIL COMMUNITYIstituzioni di urbanistica

TERRAFERMA: TRANSITORIETA’ E PERMANENZAW.A.VE Workshop 2013

SONNETS IN BABYLONBiennale di architettura Venezia 2014

UPCYLEErasmus Intensive Programme Barcelona

VERDI ACQUEConferenza Itinerante

ARTNIGHT:FARE MITO, FARE PONTE, FARE CITTA’Venice Artnight 2014

pattern compose

experience

01-30 51-104

31-50

IImatteo vianello::matter of space

Page 130: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

ai miei genitori, i miei amici e a coloro che mi hanno sempre indicato la strada giusta.

IUAV Venezia

Matteo VianelloPortfolio di Laurea Triennale in Scienze dell’ Architettura(ex Clasa 17/04) Tecniche e Culture del Progetto

progetto grafico, contenuti e stampa a cura di Matteo Vianello

Venezia, giugno 2014

liberamente distribuibile secondo protocollo di licenza

BY NC ND SH

III about me

Page 131: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

Matteo Vianello

email [email protected]: +39 3469652952

born 23.05.1992Italian

language

italian, english (B1)

educational background

2006-2011 ‘Leonardo Da Vinci’, Treviso Liceo Scientifico con indirizzo P.N.I., voto di maturità: 80/100.

2011-2014 IUAV Istituto Universitario Architettura Venezia-Dipartimento di Scienze dell’Architettura

work experience

2008 e 2009 DBA Progetti, stage estivo di lavoro società di ingegneria, architettura e project management di Treviso.

2013 DEMOGO, stage universitario studio di architettura

competitions

2013 Archmedium San Francisco Fire Department Headquarter concorso internazionale di architettura per studenti

exibhitions/workshops/activities

2011 Allineamenti Università La Sapienza, Roma

2014 Daniel Libeskind’s Sonnets In Babylon Padiglione Venezia, Biennale di Venezia 2014

2014 Erasmus Intensive Programme Barcelona

2012-2013-2014 W.A.VE IUAV architecture workshop

software skills

Adobe InDesignAdobe IllustratorAdobe PhotoshopAutodesk Autocad 2DGoogle SketchupNemetschek Allplan 2DPacchetto Microsoft Office

IVmatteo vianello::matter of space

Page 132: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

V credits

Page 133: Architecture Portfolio - Matteo Vianello

VImatteo vianello::matter of space