aprile 2016 - april 2016 viaggare a milano · simboli di milano sono soprattutto la moda, ... duomo...

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APRILE 2016 - APRIL 2016 think ITALIAN YOUR DOORWAY TO A NEW LANGUAGE AND A NEW CULTURE VIAGGARE A MILANO

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A P R I L E 2 0 1 6 - A P R I L 2 0 1 6

thinkITALIAN

your doorway to a new language and a new culture

VIAGGARE A MILANO

l settembre 2 0 1 3 l

ha

TRADIZIONE

2 l a p r i l e 2 0 1 6 l

Brunch a Roma

Gli italiani hanno dato il benvenuto a braccia aperte alla popolare

tradizione del brunch. A Roma ci sono diversi luoghi dove andare a

mangiare il classico brunch americano, ma anche brunch con piatti

che sono più legati alla tradizione culinaria mediterranea. Diamo una

occhiata ad alcuni.

Babington’s, Piazza di Spagna, 23. Prezzo: menu à la carte

Probabilmente l’unico luogo di Roma dove poter mangiare autentici

English muffin, perfette uova benedict con salmone scozzese importato

e una colazione inglese tradizionale, con uova strapazzate e bacon

irlandese. Provate anche la loro cheesecake fatta in casa, aggiungete un

bicchiere di champagne e benvenuti in paradiso.

Coromandel , Via di Monte Giordano, 60 (piazza Navona). Prezzo: menu à la carteAl Coromandel potete

ordinare da un ampio buffet di cibi, che include bagel, croque madame, pancake, uova benedict e uova strapazzate, insieme a tè e succhi di frutta. Le pietanze

verranno servite in bellissimi piatti di porcellana, in una atmosfera accogliente. Uno dei luoghi migliori in città per il brunch.

Bakery House, Corso Trieste 157 (Nomentana)/ Via Riano, 11 (Ponte Milvio). Prezzo: menu à la carte

Il brunch alla Bakery House cerca di ad erire il più possibile alla tradizione

americana. Offre alla sua affezionata clientela uova con bacon, pancake,

french toast, bagel e sandwich. Ogni piatto è accompagnato da succo

d’arancia e caffè americano.

hanno dato il benvenuto: welcomedbraccia aperte (un braccio): open armsdiversi luoghi (un luogo): different placesdove andare: where to go mangiare: to eat piatti (un piatto): dishespiù legati: more attacheddiamo una occhiata (dare): let’s take a look (to take)ad alcuni: to some

l’unico luogo: the only placepoter mangiare: you can eat uova (un uovo): eggsscozzese: Scottish importato: important una colazione : breakfaststrapazzate : scrambledirlandese: Irishprovate (provare): try (to try)fatta in casa: home madeaggiungete (aggiungere): add (to add)un bicchiere: a glass benvenuti in paradiso: welcome to paradise

potete ordinare (potere): you can order (can)ampio: wide

cibi (un cibo): foodinsieme: together tè: tea

succhi di frutta (un succo): fruit juicesle pietanze (una pietanza): dishesverranno servite (servire): will be served (to serve)accogliente: welcomingmigliori: best città: town

cerca di aderire (cercare): tries to adhere (to try)offre (offrire): offers (to offer)affezionata clientela : aficionados, loyal customers accompagnato da: accompanied by

succo d’arancia: orange juice

TRADIZIONE

comprende (comprendere): includes (to include) ghiottonerie (una ghiottoneria): delicaciestroverete (trovare): you will find (to find)non solo …ma anche: not only … but alsocelebre: famous burro di arachidi : peanut butter

ci ricordano (ricordare): remind us (to remind)che siamo (essere): that we are (to be)un paio di passi (un passo): a couple of steps grazie agli: thanks to the splendidi affreschi (un affresco): marvellous frescoessoffitto: ceiling leggero: light bambini (un bambino): childrenaggiornato: updated

ogni domenica: every Sunday

tanto sfarzo: much extravaganza ogni palate: every palatecarne arrosto: roasted meat insalate (una insalata): saladscucinati: cooked un fine settimana: a weekend pieno di cose buone (una cosa): full of good things

per godersi: to enjoy ascoltando: listening to

molto vivace: very lively dolci: sweet salati: savory con o senza: with or without

piccolo: littlescrittore: writer regista: director girò (girare): shot (to shoot)se: ifdurante: during compare (comparire): appears (to appear)tavola: table

Circus, Via della Vetrina, 15 (piazza Navona). Domenica 11.30am-3.30pm. Prezzo €16 incluso un drink (succo di frutta e caffè)Il brunch della domenica al Circus comprende una ampia selezione di ghiottonerie americane, dai bagel ai pancake e dai cupcake ai frullati. Qui troverete non solo uova e pancetta, ma anche il celebre burro di

arachidi.

La Veranda, Via borgo Santo Spirito, 73 (zona Vaticano). Domenica 11.30am-3pm. Prezzo: €15 – 27La Veranda è uno di quei luoghi che ci ricordano che siamo a Roma. Ad un

paio di passi dal Vaticano, è un locale elegante, con una atmosfera speciale, grazie agli splendidi affreschi sul soffitto. Offre quattro tipi di brunch: grande, leggero, per bambini e vegetariano, con un menu aggiornato ogni domenica.

The Perfect Bun, Largo del Teatro Valle, 4 (Largo Argentina). Domenica 12pm – 4pm. Prezzo: €25Tanto sfarzo e piatti per ogni palato, dalla carne arrosto a piatti di frutta, dalle omelette alle insalate, uova con pancetta, mac and cheese, waffle, French toast, piatti cucinati al wok, torte, eccetera eccetera… Per un fine settimana epico, pieno di cose buone.

‘Na Cosetta, Via Ettore Giovenale, 54 (Pigneto), Domenica 1pm-4pm. Prezzo : €14 buffet con drink alcolico, €12 senza.Il luogo perfetto per godersi il brunch ascoltando musica dal vivo e jazz, in una atmosfera molto vivace. Piatti dolci e salati e brunch con

o senza alcol.

Necci, Via Fanfulla da Lodi, 68 (Pigneto). Sabato- Domenica 11am-3:30pm. Prezzo: menu à la carte.Il Bar Necci è un piccolo ristorante reso famoso dallo scrittore e regista Pier Paolo Pasolini, che qui girò il film del 1961 “Accattone”. Le specialità della casa qui sono italiane, anche se durante il brunch della domenica compare sulla tavola l’americanissimo cheesecake!

w w w. t h i n k i t a l i a n . c o m 3

ha

Viaggiare a Milanosono (essere): are (to be)soprattutto: above all la moda: the fashion industry le aziende: companies la città: the cityoffrire: to offer visitatori: visitorsprimo: firstfra tutti: among all

ordinato da: ordered from cominciò (cominciare): started (to start)ad essere: to be costruito (costruire): built (to build)al suo interno: inside si possono ammirare: you can admire vetrate: stained glass windowspresbiterio: presbyterrinnovata (rinnovare): renewed (to renew)non può mancare: you cannot missguglia maggiore: main steeple in rame: made with copper dorato: golden che raffigura (raffigurare): depicting, representing (to represent) la chiesa: the church da non perdere: don’t missinoltre: moreoverla vista: the viewsi può vedere: you can see

dopo aver visto (vedere): after seeing (to see)si può passeggiare: you can take a strollfino al: up toil giardino: the garden lo circonda (circondare): surrounding it (to circle, to surround) per tanto tempo: for so long soprusi: abuse of power stranieri: foreign cittadini: citizens edificio: building diventa (diventare): becomes (to become)invece: instead ancora oggi: still nowadaysospita (ospitare): hosts (to host)musei: museums

dietro: behind si estende (estendere): extends (to extend, to spread out)offre (offrire): offers (to offer)natura: nature le opera: artworksrealizzate (realizzare): made ( to make)opere d’arte: artworks, works of artspecie arbustive: small bush plants typesarboree: woody percorsi botanici: botanical pathsvisita guidata: guided tours

VIAGGI

4 l a p r i l e 2 0 1 6 l

I simboli di Milano sono soprattutto la moda, la tv, le aziende, ma la città ha anche molte attrattive culturali da offrire ai visitatori, primo fra tutti il Duomo dedicato a Santa Maria Nascente.

Ordinato da Gian Galeazzo Visconti, il Duomo cominciò ad

essere costruito nel 1386 in stile gotico con una fusione unica di elementi nordici ed elementi lombardi. Al suo interno

si possono ammirare le splendide vetrate, le bellissime decorazioni, le 3500 statue e la zona del presbiterio, rinnovata nel ‘500. Non può mancare una visita alla guglia maggiore, alta 108 metri, dove si può ammirare la Madonnina, una statua di 4 metri in rame dorato che raffigura la Madonna a cui la chiesa è dedicata. Da non perdere, inoltre, è la vista dall’alto delle terrazze da dove si può vedere tutta la città e le Alpi.

Dopo aver visto il Duomo si può passeggiare fino al Castello Sforzesco, per ammirare sia il palazzo che il giardino che lo circonda. Il Castello, in realtà, è stato per tanto tempo il simbolo dei soprusi dei Signori della città e dei conquistatori stranieri ai danni dei cittadini di Milano; a partire dal ‘900 l’edificio diventa invece il simbolo dell’anima culturale della città. Ancora oggi, infatti, il Castello ospita molti musei tra cui il Museo d’Arte Antica, la Pinacoteca, d’Arte Applicata, degli Strumenti Musicali, il Museo Egizio e tanti altri.

Dietro il Castello si estende il Parco Sempione, in stile romantico all’inglese, che offre sia natura che cultura attraverso le opere realizzate da importanti architetti e scultori italiani. Oltre alle opere d’arte ci sono molte bellezze naturali come le numerose specie arbustive ed arboree, per le quali sono stati creati due percorsi botanici con visita guidata.

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VIAGGI

per chi vuole (volere): for those who want (to want)nutrirsi: to nurture themselves antica sede: old sitescuola: school grazie all: thanks tovenne allestita was set upscopo: scope, aimdi raccogliere: to collect ma dopo: but after raccolti (raccogliere): collected (to collect)quadri: paintingsprovenienti (provenire): coming from (to come from)terre: lands conquistate (conquistare): conquered (to conquer)armate francesi: French army

si è allargata (allargare): expanded (to expand)fino a comprendere: until it includedanni: years

per vedere: to see custodita (custodire): preserved (to preserve)bisogna spostarsi: you need to move convento domenicano: dominican covent l’Ultima Cena: The Last Supperparete nord del refettorio: north part of the refectorya secco: referring to temperas applied on dry wallsper proteggerla: to protect it condizioni ambientali: environmental conditionsad esempio: for example ascoltare: listen, to listen meravigliosi organi: wonderful organs (pipes)secolo: century

si può rilassare: you can relax passeggiata: strolls canali: canals ingegneri: engineersincaricati di: in charge ofhanno recuperato (recuperare): have recovered ( to recover)chiuse: locks progettato (progettare): designed (to design)chiese: churches ideare: to create lago: lake mercatini: flea markets botteghe: shopstanti: manybar: barsfrequentati: populargiovani : youngstersaccanto: beside locali esclusivi: exclusive clubssopravvivono (sopravvivere): still survive (to survive) piccolo: smallbotteghe di artigiani: craftsmen shopscasette : small housesloro cortile: their yardsrendono (rendere): make (to make)

Per chi vuole ancora nutrirsi di cultura c’è la Pinacoteca di Brera; antica sede della scuola dei Gesuiti, nel 1773 il palazzo Brera diventò proprietà dello stato e sede di alcuni importanti istituti culturali grazie all’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Nel 1776 nel palazzo venne allestita la Pinacoteca allo scopo di raccogliere tutte le opere più importanti per la formazione degli studenti. Ma dopo la proclamazione di Milano come capitale del Regno Italico, nella Pinacoteca vennero raccolti tutti i quadri provenienti dalle terre conquistate dalle armate francesi.

Da allora, la collezione della Pinacoteca si è allargata fino a comprendere, negli anni 70, le opere dei più importanti artisti del ‘900 come Modigliani e Morandi.

Per vedere l’opera più famosa custodita a Milano bisogna spostarsi al convento domenicano di Santa Maria delle Grazie : qui possiamo ammirare l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, realizzata tra il 1494 e il 1498 sulla parete nord del refettorio. L’opera, realizzata con la tecnica a

secco, è stata più volte restaurata e per proteggerla viene oggi conservata in particolari condizioni ambientali. Altre opere d’arte posso essere ammirate nelle chiese, come ad esempio nella Chiesa di Santa Maria della Passione dove si possono inoltre ascoltare i meravigliosi organi del XVI e XVII secolo.

Dopo queste visite culturali ci si può rilassare con una bella passeggiata ai Navigli, i canali di Milano. Gli ingegneri incaricati di realizzarli hanno recuperato il sistema di chiuse progettato da Leonardo nel 1482, quando Ludovico il Moro gli chiese di ideare un sistema di navigazione dal lago di Como fino a Milano. Per anni i Navigli sono stati considerati una zona popolare, con mercatini e botteghe; oggi si sono trasformati in un quartiere esclusivo con tanti bar frequentati da modelle, artisti e giovani delle famiglie più ricche ed importanti. Accanto a questi locali

esclusivi, però, sopravvivono ancora delle piccole botteghe di artigiani che, insieme alle casette e ai loro cortili, rendono l’atmosfera dei Navigli molto suggestiva.

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CULTURA

La cucina di Milano è caratterizzata da piatti a base di riso e carne

bovina e suina.

La natura fertile del

territorio aiutata da

opere di irrigazione e

bonifica hanno infatti

determinato lo sviluppo

del foraggio e della

risicoltura. Quest’ultima

in particolare cambia

completamente le

abitudini alimentari nella zona di Milano e dintorni a partire dal

15esimo secolo. Grazie alle grandi bonifiche ordinate dai Visconti

e dagli Sforza, il territorio viene reso adatto alla coltivazione del riso

mentre l’abbondanza d’acqua e un’efficace irrigazione consentono una

notevole produzione di frutta e verdura. Anche il pesce non manca,

naturalmente d’acqua dolce, grazie ai numerosi fiumi e canali.

A partire dal 19esimo secolo, entrano nella cucina milanese anche la

pasta e l’olio d’oliva, grazie alle grandi immigrazioni.

Ma vediamo quale potrebbe essere oggi un menù alla milanese.

Come antipasto si potrebbe servire il noto Salame Milano, i nervetti di

vitello, la lingua di manzo o l’aspic, una gelatina con interiora animali

e pistacchi.

Per primo, oltre al ben noto Risotto allo Zafferano, possiamo scegliere

un minestrone con pancetta e riso, il Pane Tritato e Maritato con pane

raffermo, brodo e uova o optare per la famosa zuppa di cipolle, piatto

contadino medievale.

Mangiare a Milano

6 l a p r i l e 2 0 1 6 l

la cucina: the cuisinepiatti: dishesriso: ricecarne: meat bovina: beef (adj) suina: pork (adj)

aiutata (aiutare): helped (to help)opera: works bonifica: drainage hanno infatti determinate: have indeed determined lo sviluppo: the development foraggio: foragerisicoltura: rice cultivationquest’ultima: this last one cambia completamente (cambiare): changes completely (to change)le abitudini alimentary: food habits dintorni: surroundings secolo: centurygrazie alle: thanks to grandi bonifiche: big reclamations ordinate dai (ordinare): ordered by (to order)viene reso adatto (rendere): was made suitable (to make)mentre: while acqua: water un’efficace: an effective consentono (consentire): allowed (to allow, to consent)una notevole produzione: a remarkable production frutta: fruitverdure: vegetables il pesce: the fish non manca (mancare): is not missing (to miss)acqua dolce: fresh watersfiumi: riverscanali: canals

a partire dal: starting from entrano come into the picture, appearl’olio d’oliva: olive oil

ma vediamo: but let´s take a look at potrebbe essere: could beoggi: today

si potrebbe (potere): we could (can, to be able to)servire: servenervetti di vitello: veal nervesla lingua di manzo: beef tonguel’aspic: the aspicpistacchi: pistachios

per primo: as a first course ben noto: well known possiamo scegliere: we can choosepane raffermo: hard, stale breadbrood: broth uova: eggs optare per: opt forzuppa di cipolle: onion soup contadino: farmer (adj)medieval: medieval

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CULTURAPer il secondo la scelta diventa più ampia. Famoso è il Bollito Misto

alla milanese con carni magre e grasse, accompagnate da salse aspre e

dolci come la salsa d’uva, la mostarda, il cren o la salsa di rafano.

Un piatto tradizionale che ha origine dal recupero di avanzi sono i

Mondeghili, ossia delle polpette di carne, mortadella, salsiccia, pane,

uova, latte e burro.

Un piatto tipicamente

milanese è il Vitello

Tonnato. A causa del

nome originale “Vitel

Tonné” , questo piatto

viene erroneamente

considerato francese; in realtà il piatto è nato nel 18esimo secolo quando

gli interscambi culturali, e culinari, fra Parigi e Milano erano frequenti,

ma sulla sua origine italiana non ci sono dubbi.

Fra i secondi che caratterizzano la cucina milanese in tutto il mondo

troviamo la Cassoeula. In realtà è un piatto lombardo che presenta

però delle caratteristiche diverse a seconda delle zone; la Cassoeula alla

Milanese, ad esempio, è più asciutta e compatta rispetto alle altre

versione regionali più brodose.

Non possiamo dimenticare la Cotoletta alla Milanese, tradizionale e

famosa in tutto il mondo. Si tratta di una fetta di vitello con l’osso,

passata nell’uovo, impanata e fritta nel burro.

Dopo un lauto pranzo alla milanese, dobbiamo lasciare un buchetto

anche per il dolce. Oltre al Panettone, noto pane dolce natalizio, la

pasticceria milanese è caratterizzata dal Pan de Mei : in origine preparato

con il miglio, oggi viene fatto con farina bianca e gialla ed è un tipico

dolce primaverile. Se rimane ancora uno spazietto, possiamo riempirlo

con della crema al mascarpone : uova, mascarpone e liquore mescolati in

un mix di bontà.

E per digerire? Un goccio di Amaro Ramazzotti, l’amaro di Milano.

per il secondo: as a second course la scelta: the choicediventa (diventare): becomes (to become)più ampia: largermagre: lean grasse: fatsalse: sauces aspre: sourdolci: sweet (adj)uva: grapela mostarda: the mustardil cren: the horseradishla salsa di rafano: horseradish sauce

ha origine: comes fromrecupero di avanzi: use of leftoversossia: that is polpette: meatballssalsiccia: sausagepane: breadlatte: milk burro: butter

nome: name viene: iserroneamente: wrongly nato (nascere): born interscambi: exchanges ma sulla: but on non ci sono dubbi: there are no doubts

tutto il mondo: all over the worldtroviamo (trovare): we can find (to find)ad esempio: for example più asciutta: driercompatta: thickrispetto alle: compared tobrodose: thin, watery

non possiamo dimenticare: we cannot forget una fetta: a slicevitello: veal l’osso: the bone impanata: breaded fritta: fried

dopo: after un lauto pranzo: a large meal dobbiamo lasciare (dovere): we have to leave (must, to have to)un buchetto: a little spaceil dolce: the dessert pane dolce natalizio: Christmas sweet breadla pasticceria: the pastry making il miglio: the milletoggi: today viene fatto: is madefarina bianca: white flour gialla: yellowprimaverile: spring (adj)uno spazietto : a little spaceriempirlo (riempire): fill it (to fill)mescolati (mescolare): mixed (to mix)bontà: goodness

E per digerire? And what could we drink to help digestion?un goccio: a drop

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VIAGGI

Starbucks aprirà il suo primo negozio in Italia all’inizio del 2017.

L’annuncio è stato fatto dal CEO di Starbucks Howard Schultz, il quale

è stato recentemente in Italia per la Settimana della Moda a Milano,

dove ha incontrato un gruppo di imprenditori italiani e giornalisti ed

ha parlato dei suoi progetti per il primo Starbucks italiano.

L’apertura è prevista per

l’inizio del 2017 nel centro di

Milano ed il negozio milanese

dovrebbe essere il primo

di diversi da aprire in altre

città italiane nel corso del

2017. Secondo un articolo

pubblicato dal quotidiano

italiano Il Sole 24 Ore, Schultz ha detto che sarà personalmente

coinvolto nell’apertura del nuovo negozio. “La nostra missione è

sorprendere i residenti di Milano”, dice il manager “sarò personalmente

coinvolto in ogni dettaglio; per me l’apertura del primo Starbucks

italiano non è questione di business, ma una questione di principio”.

Dopotutto, a Schultz è venuta in mente l’idea di aprire una catena

di bar proprio dopo un viaggio a Milano nel 1983, quando vide

che c’erano tantissimi bar in città e che nella società italiana il rituale

del caffè era importantissimo. Questo gli ha ispirato l’idea di creare

la stessa esperienza della cultura del caffè anche negli Usa, una idea

decisamente vincente, tanto che, dopo un grande successo in America,

Starbucks si è espanso anche nel resto del mondo.

aprirà (aprire): will open (to open)

primo negozio: first store

l’annuncio: the announcement

è stato fatto (fare): was made (to make)

la Settimana della Moda: Fashion Week

ha incontrato (incontrare): met (to meet)

imprenditori (un imprenditore): enterpreneur

giornalisti (un giornalista): journalists

ha parlato (palrare): spoke (to speak)

progetti (un progetto): projects

aperture: opening

prevista per: expected for

dovrebbe essere (dovere): should be (should)

nel corso: during

pubblicato: published

quotidiano: newspaper

ha detto (dire): said (to say)

sarà (essere): will be (to be)

personalmente: personally

coinvolto: involved

sorprendere: surprising/to surprise

dice (dire): says (to say)

ogni dettaglio: every detail

dopotutto: after all

è venuta in mente (venire): came to mind (to come)

una catena: a chain

proprio dopo: right after

un viaggio: a trip

vide (vedere): saw (to see)

tantissimi: large number

ha ispirato (ispirare): inspired (to inspire)

creare: to create

la stessa esperienza: the same experience

decisamente: definitely

vincente: winning one

si è espanso (espandere): expanded (to expand)

mondo: world

Starbucks in Italia

8 l a p r i l e 2 0 1 6 l

VIAGGIInfatti ci sono circa 14,000 caffè Starbucks nel mondo. Eccetto l’Italia.

“Non mi sentivo pronto per l’Italia”, ha detto Schultz, “ma dopo tutti

questi anni, posso dire di aver imparato l’arte e di aver onorato la

cultura italiana del caffè nel mondo.

Aprire in Italia è un

sogno che ho dal 1983

ed ora quel momento

è arrivato e il sogno

si avvererà proprio

a Milano, capitale

della moda, del cibo

e dello stile. Stiamo

arrivando in Italia

con grande umiltà

e non vogliamo

insegnare agli italiani come preparare un buon caffè o come tostare il

caffè”. Proprio come negli altri Starbucks in giro per il mondo, anche

quello italiano offrirà spazi confortevoli e accoglienti, con musica e

wi-fi, ma si adatterà però alla cultura italiana del bar perché avrà il

classico bancone, per coloro che preferiscono prendere il caffè in

piedi ed offrirà una miscela speciale su misura per i milanesi. Sarà un

locale elegante, classico e dinamico, dicono nel quartier generale della

compagnia e rispetterà la cultura locale in termini di gusti, atmosfera

e design.

eccetto: except

non mi sentivo (sentire): I did not feel

(to feel)

ha detto (dire): said (to say)

anni (un anno): years

posso dire (potere): I can say (can)

aver imparato (imparare): to have learned

(to learn)

aver onorato (onorare): have honored

(to honor)

un sogno: a dream

è arrivato (arrivare): has come (to come)

si avvererà (avverarsi): will come true

(to come true)

moda: fashion

stile: style

umiltà: humility

non vogliamo insegnare (volere): we do not

want to teach (to want)

tostare: to roast

in giro: around

offrirà (offrire): will offer (to offer)

spazi (uno spazio): spaces

confortevoli: comfortable

accoglienti: welcoming

si adatterà (adattare): will adapt (to adapt)

bancone: bar counter

preferiscono (preferire): prefer (to prefer)

prendere: to take

in piedi: standing up

offrirà (offrire): will offer (to offer)

una miscela special: a special blend

su misura: custom made

dicono (dire): they say (to say)

compagnia: company

rispetterà (rispettare): will respect

(to respect)

gusti (un gusto): likings/taste

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BIOGRAFIA

Federico Fellini è considerato universalmente uno dei migliori registi

di tutti i tempi. Nella sua carriera quarantennale ha vinto, tra i tanti

premi, quattro Oscar per il miglior film straniero più uno alla carriera

nel 1993, l’anno in cui è venuto a mancare.

Nato a Rimini nel

1920, Fellini segue

studi classici, ma si

appassiona al disegno e

pubblica alcune vignette

ancor prima di finire

la scuola. Nel 1939 si

trasferisce a Roma con

la scusa di frequentare la facoltà di giurisprudenza all’università, ma in

realtà per seguire la sua aspirazione e diventare giornalista. Pochi mesi

dopo il suo arrivo, inizia a collaborare con una rivista umoristica.

Dopo pochi anni, viene chiamato a lavorare come autore di programmi

radiofonici e successivamente come sceneggiatore dei primi film di

successo del celebre comico romano Aldo Fabrizi. Nel 1945 avviene il

decisivo incontro con Roberto Rossellini, con il quale collabora nelle

prime sceneggiature del Neorealismo: Roma Città Aperta e Paisà.

Dopo qualche breve esperienze alla regia, Fellini debutta con il

suo primo lungometraggio, Lo Sceicco Bianco. Successivamente, si

dedicherà quasi esclusivamente alla regia, che condurrà in maniera

poco ortodossa e molto personale. La gestione delle riprese da

parte di Fellini si realizza attraverso una continua rivisitazione della

sceneggiatura e con l’arricchimento di situazioni improvvisate e una

conseguente dilatazione dei tempi.

migliori: bestregisti (regista): directorstempi (tempo): timesquarantennale: forty years ha vinto (vincere): has won (to win)premi (premio): awardsstraniero: foreign anno: yearè venuto a mancare: he died

nato (nacsere): born (to be born)segue (seguire): attends (to attend)si appassiona (appassionarsi): gets completely hooked on (to get hooked on)finire la scuola: to graduate si trasferisce (trasferirsi): (he) moves (to move)scusa: excusegiurisprudenza: lawseguire: to followdiventare giornalista: to become a journalistpochi mesi dopo: a few months afterarrivo: arrivalinizia a (iniziare): (he) starts to (to start)collaborare con: to collaborate withrivista umoristica: humorous magazineviene chiamato a lavorare (chiamare): he is called to work (to call) sceneggiatore: screenwritercelebre: famousavviene (avvenire): happens (to happen)decisivo: crucialincontro: encountersceneggiature (sceneggiatura): screenplays

breve: shortregia: directingdebutta (debuttare): (he) debuts (to debut)lungometraggio: full-length moviesi dedicherà (dedicare): (he) will dedicate himself (to dedicate)condurrà (condurre): will conduct (to conduct)poco ortodossa: unusual, out of the boxrivisitazione: revisitingdilatazione: dilation

Dei migliori registi

1 0 l a p r i l e 2 0 1 6 l

Con questo stile, Fellini inaugura una rivoluzione del cinema grazie al

suo umorismo e a una sorta di realismo magico e onirico. Come spesso

accade, anche questa novità non fu un successo a livello di critica e

pubblico.

Il primo successo di Fellini al botteghino è I Vitelloni, del 1953, un

film che mostrava i grandi cambiamenti della società italiana portati dal

processo di industrializzazione. Questo film fu apprezzato dalla critica

e vinse il Leone d’Argento al Festival di Venezia, incassando molti soldi

al botteghino.

Il primo grande successo internazionale fu il suo film successivo, La

Strada, che racconta la storia di due eccentrici artisti di strada che

percorrono l’Italia nel dopoguerra. Ma il film per cui viene più spesso

citato è certamente La Dolce Vita, del 1960, che abbandonava del tutto

gli schemi tradizionali del cinema e narrava della decadenza morale in

contrasto con il nuovo benessere economico dalla società italiana.

Il film che lo ha consacrato alla storia del cinema è 8½, il suo ottavo

lungometraggio (il mezzo fa riferimento ad un cortometraggio),

considerato universalmente un capolavoro e uno dei più grandi film

della storia del cinema.

Tra i grandi attori che hanno collaborato con lui, è doveroso citare

Alberto Sordi, leggendario attore romano protagonista del suo primo

lungometraggio e Marcello Mastroianni, che è considerato l’alter ego e

il volto di Fellini sullo schermo, essendo presente in numerosi dei suoi

film. Naturalmente anche gli attori internazionali aspiravano a lavorare

con il maestro ed è giusto ricordare quindi Anthony Quinn, attore in

La Strada, e l’iconica Anita Ekberg, attrice in La Dolce Vita.

grazie al: thanks to theumorismo: humoronirico: dreamyaccade (accadere): happens (to happen)novità: noveltynon fu (essere): wasn’t (to be)livello: level

botteghino: box officemostrava (mostrare): showed (to show)cambiamenti (cambiamento): changesfu apprezzato (apprezzare): was appreciated (to appreciate)vinse (vincere): won (to win)

racconta (raccontare): tells about (to tell about)percorrono (percorrere): pass through (to pass through)dopoguerra: postwarviene ... citato (citare): is . . . mentioned (to mention)abbandonava (abbandonare): abandoned (to abandon) narrava (narrare): told about (to tell about)nuovo benessere: new affluence

lo ha consacrato (consacrare): has consecrated him to (to consecrate)ottavo: eighthmezzo: halffa riferimento (fare riferire): refers (to refer)cortometraggio: short filmcapolavoro: masterpiece

doveroso citare (dovere): it must be mentioned (must)attore: actorvolto: facesullo schermo: on the screenessendo presente (essere): being present (to be)aspiravano a lavorare (aspirare): strived to work (to strive) giusto: fairricordare: to remember

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BIOGRAFIA

INTERVISTA

Ecco alcuni estratti dell’intervista ad Ennio Morricone, tratto dal

quotidiano Corriere Della Sera e fatta poche ore dopo aver vinto il

meritato Oscar a Los Angeles.

Il mattino dopo la voce è tornata ferma, con il suo accento trasteverino:

«È vero, al momento di ritirare l’Oscar mi tremava un po’. È stato

bravo mio figlio Giovanni, a farmi da interprete: l’inglese proprio non

lo mastico. È stato bravo anche a sorreggermi: pure le gambe un po’

mi tremavano…». E ripercorre al telefono la storia d’amore che ha

emozionato l’Italia: quella con la moglie Maria, cui ha dedicato l’Oscar.

«Ci siamo conosciuti a Roma nell’Anno Santo: il 1950.

Lei è nata in Sicilia ma è venuta nella capitale a tre anni. Era amica di

mia sorella Adriana. A me piacque subito moltissimo. Poi Maria ebbe

un incidente, con la macchina di suo papà. Un attimo di distrazione,

e andò a sbattere. La ingessarono dal collo alla vita, come si faceva

allora. Soffriva moltissimo. Io le sono rimasto vicino. E così, giorno

per giorno l’ho fatta innamorare. Perché nell’amore come nell’arte la

costanza è tutto. Non so se esistano il colpo di fulmine, o l’intuizione

soprannaturale. So che esistono la coerenza, la serietà, la durata. E,

certo, la fedeltà. Ci fidanzammo e ci sposammo il 13 ottobre 1956: tra

qualche mese festeggiamo i settant’anni di matrimonio». Come si fa a

stare settant’anni con la stessa donna? Morricone ride: «La domanda

la deve fare a mia moglie. È stata bravissima lei a sopportare me. È vero,

qualche volta sono stato io a sopportarla. Ma vivere con uno che fa il

mio mestiere non è facile. Attenzione militare. Orari rigorosi. Giornate

intere senza vedere nessuno. Sono un tipo duro, innanzitutto con me

stesso e di conseguenza con chi mi sta attorno. Altrimenti i risultati

non arrivano. Il successo viene certo dal talento ma più ancora dal

lavoro, dall’esperienza e dalla fedeltà: alla propria arte come alla propria

donna».

alcuni estratti (un estratto): some excerpts intervista: interviewtratto dal: taken from quotidiano: newspaper fatta poche ore: made a few hoursdopo aver vinto (vincere): after having won (to win)il meritato: the well deserved

il mattino: the morning la voce: voice tornata ferma: back to normalè vero (essere): is it true (to be)ritirare: to collectmi tremava (tremare): was shaky (to shake)è stato bravo (essere): was good (to be)figlio: son farmi da interprete: to be an interpreter non lo mastico: I do not speak itsorreggermi: support mepure le gambe (una gamba): even the legs ripercorre: to recount la storia d’amore: the love storyha emozionato: touched la moglie: wife ha dedicato (dedicare): dedicated (to dedicate)ci siamo conosciuti: we met each other

nata: born ma è venuta (venire): but came (to come)tre anni (un anno): three yearsamica: friend sorella: sister a me piacque (piacere): I liked her (to like)subito: immediatelyla macchina: the carun attimo: a moment andò a sbattere: crashedla ingessarono: she was put in plastercollo alla vita: neck to the waistcome si faceva allora: as (they) did at the timesoffriva moltissimo (soffrire): she suffered a lot (to suffer)rimasto vicino: stayed close giorno per giorno: day after day (little by little) fatta innamorare: made her fall in love non so se esistano il colpo di fulmine: I don’t know whether love at first sight exists esistono (esistere): there is (to be, to exist)coerenza: consistencyla serietà: reliability la durata: constancy sposammo (sposare): we got married (to marry)mese: monthfesteggiamo (festeggiare): we celebrate (to celebrate)come si fa a stare: how do you stayla stessa donna: the same woman ride (ridere): laughs (to laugh)la domanda la deve fare (dovere): you should ask (should)moglie: wifevivere: living mestiere: job/profession non è facile: it is not easy orari rigorosi (un orario): strict schedulesgiornate intere (una giornata): whole dayssenza vedere: without seeing un tipo duro: a though/hard type of guy guyinnanzitutto: above all mi sta attorno: those around me altrimenti: otherwise risultati (un risultato): resultsnon arrivano (arrivare): would not come (to come/arrive)viene certo dal talento: definitely comes from talentlavoro: work

Intervista ad Ennio Morricone

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INTERVISTA«Sono felice per il

cinema italiano, che

non è affatto morto,

anzi è più vivo che

mai. D’accordo, sotto

Natale escono sempre

film un po’ semplici.

Ma Giuseppe Tornatore

per me è un grandissimo

artista, uno che

resterà. Stimo molto

anche Paolo Sorrentino. E Tarantino com’è? Un sanguinario, almeno a

vedere i suoi film. «Tutt’altro! È una persona piena di umanità. Le sue

scene possono sembrare un po’ terribili. Ma voi fate così: quando le

guardate, provate a soffermarvi non sull’assassino, bensì sulla vittima.

Nell’occhio della vittima si vede tutta la sensibilità di Tarantino. Io non

lo conoscevo, ma sapevo che nei suoi film aveva inserito varie musiche

composte da me per Sergio Leone. Poi mi ha chiamato per chiedermi la

colonna sonora di un western. E invece ho fatto di testa mia, creando

una musica molto diversa da quella che avevo pensato per Leone. Per

fortuna ha funzionato».

A Roma, la città dov’è nato il 10 novembre 1928, Morricone è

legatissimo. È stato testimone dei momenti più drammatici della sua

storia: «Mio zio aveva una falegnameria, e io nei mesi dell’occupazione

nazista andavo impolveratissimo con il triciclo a prendere sacchi di

trucioli per portarli dal fornaio: ogni dieci sacchi, un chilo di pane.

Poi arrivarono gli americani, e suonai la tromba per loro nei locali di

via Cavour. Non ci davano soldi ma cibo — pane bianco, cioccolata,

anche pietanze già cucinate — e sigarette; io non fumavo, rivendevo le

sigarette per strada e portavo i soldi a casa». E cosa pensa dell’America,

il maestro Morricone? «Obama a me non è dispiaciuto. Ha fatto il suo

dovere, pur avendo il Congresso contro». Che effetto le fa l’appoggio

di Clint Eastwood a Donald Trump? «Rispetto Clint e le sue idee. Ma su

Trump proprio non sono d’accordo!».

felice: happynon è affatto morto (morire): is not dead at all (to die)anzi: on the other side più vivo: more alive d’accordo: obviously, we agree Natale: Christmas un po’ semplici: a bit simpleuno che resterà (restare): one that will stay (to stay)stimo (stimare): I have deep respect (to respect)un sanguinario: a bloodthirstyalmeno: at least vedere: watching piena di umanità: full of humanity possono sembrare (potere): they can seem (can)ma voi fate così: but try doing this le guardate (guardare): watch them (to watch)provate a soffermarvi (provare): try to focus (to try)non sull’assassino: not on the killer bensì sulla vittima: but on the victimocchio: eye si vede (vedere): you can see (to see)non lo conoscevo (conoscere): I did not know him (to know)sapevo (sapere): I knew (to know)inserito: put composte da: composed by ha chiamato (chiamare): called (to call)per chiedermi: to ask me la colonna sonora: soundtrackho fatto di testa mia: I did my own thing creando: creatingpensato: thoughtper fortuna: luckily ha funzionato (funzionare): it worked (to work)

dov’è nato (nascere): where he is born (to be born)legatissimo: deeply attached zio: uncle aveva una falegnameria: had a carpenter’s shopandavo (andare): went (to go)impolveratissimo: really covered with dustil triciclo: tricycle prendere: to take sacchi di trucioli (un sacco): sacks of wood chippingsper portarli: to bring themfornaio: bakersacchi (un sacco): sacks un chilo di pane: a kg of breadarrivarono (arrivare): came/arrived (to arrive)davano soldi (dare): gave money (to give)cibo: food pietanze già cucinate: cooked dishessigarette (una sigaretta): cigarettesnon fumavo (fumare): I did not smoke (to smoke)rivendevo (rivendere): I resold (to resell)per strada: on the street portavo soldi a casa (portare): brought money home (to bring)cosa pensa (pensare): what do you think (to think)non è dispiaciuto: I do not mind ha fatto (fare): has done (to do)pur avendo: despite he had contro: againstche effetto le fa: how do you feell’appoggio: support non sono d’accordo: I do not agree

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CULTURA

L’Italia nel 2015 è stato il più grande esportatore e produttore di vini nel mondo, mentre gli Stati Uniti hanno consumato la maggior parte di questo prezioso nettare mediterraneo. “Oggi, una bottiglia di vino esportato su cinque è prodotta in Italia, che è il più grande esportatore del mondo” dice l’associazione italiana degli agricoltori Coldiretti.

Il paese esporta per un valore di cinque miliardi di euro, un aumento del 575 nel corso di trenta anni, dice uno studio, che esamina come il settore si è ripreso bene dallo scandalo del metanolo del 1986, che compromise moltissimo l’immagine dell’Italia e dei suoi prodotti nel mondo. Tuttavia lo scandalo è stata anche un nuovo inizio, con una rivoluzione che ha portato l’Italia ad essere al primo posto sul piano internazionale, dice l’associazione.

Oggi i controlli della qualità e della sicurezza sono molto stretti e c’è stato anche un aumento dei vini che hanno ottenuto una certificazione di qualità: il livello più alto è la Docg. Il maggiore esportatore di vini italiani è l’America del Nord, che ha importato €1.3 miliardi di euro di vino nel 2015, più 13 per cento rispetto al 2014, spingendo la Germania al secondo posto e la Gran Bretagna al terzo.

L’appetito per il Chianti ed il Barolo continua a crescere in China, che ha importato €80 milioni di vino, mentre le importazioni in Giappone sono cresciute del 2%. In ottobre l’Organizzazione Internazionale Del Vino (OIV) ha fatto piangere la Francia annunciando che l’Italia ha superato la Francia come maggiore produttore di vini. Un brutto colpo per i cugini francesi!

In vetta alla classifica dei vini italiani più esportati troviamo Chianti e Lambrusco, che da anni conquistano le prime posizioni. Al terzo posto il Vermentino, il bianco sardo che continua a crescere di anno in anno. Buone le performances del Prosecco, del Nero d’Avola, del Muller Thurgau e del Traminer. Tra i vini “emergenti” Pecorino e Passerina, e il siciliano Inzolia.

è stato (essere): was (to be)grande esportatore: biggest exporter produttore: producer vini (un vino): winesmondo: worldmentre: while hanno consumato (consumare): consumed (to consume)prezioso nettare mediterraneo: precious Mediterraneam nectar una bottiglia: a bottle dice (dire): says (to say)

il paese: the country un valore: a value un aumento: an increase anni (un anno): yearsuno studio: a study esamina (esaminare): examines (to examine)il settore: the sector si è ripreso (riprendersi): recovered (to recover)bene: welldallo scandalo: from the scandal metanolo: methanol compromise (compromettere): compromised (to compromise)l’immagine: the imagetuttavia: howeverlo scandalo: the scandal un nuovo inizio: a new beginning ha portato (portare): brought (to bring)ad essere: to be primo posto: first place piano: stage

oggi: today: safeguards molto stretti: very stricthanno ottenuto (ottenere): have obtained (to obtain)il livello: levelpiù alto: highestla Docg: Denominazione di Origine Controllata e Garantita: Denomination of Controlled and Guaranteed Origin. Under Italian wine law DOCG is the highest designation of quality.rispetto al: compared to thespingendo: pushing

continua a crescere (continuare): continues to grow (to continue)ha importato (importare): imported (to import)sono cresciute (crescere): grew (to grow)ha fatto piangere: made (France) cry annunciando: announcing ha superato (superare): has taken over (take over)un brutto colpo per: a bad setbackcugini francesi (un cugino): French cousins

in vetta: on top troviamo (trovare): we find (to find)conquistano (conquistare): conquer (to conquer)le prime posizioni (una posizione): the first positionssardo: from Sardinia di anno in anno: year after yearemergent: rising

Le esportazioni del vino italiano volano!

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CULTURAPenne all’Arrabbiata

Le penne all’arrabbiata fanno parte della tradizione culinaria romana, che regala un altro piatto alla tradizione culinaria italiana, una specialità semplice dai sapori decisi. Le penne all’arrabbiata sono una preparazione riscoperta recentemente, spesso usata come spuntino notturno in occasione di raduni fra amici perché di facile e veloce realizzazione. Questo piatto infatti incontra il favore di tutti, uomini e donne.

PREPARAZIONEPer preparare le penne all’arrabbiata: mettete a lessare delle penne rigate in una pentola con acqua salata (1) e nel frattempo sbollentate i pomodori

per togliere la pelle con piú facilità (oppure potete usare dei pomodori

pelati). Tagliate i pomodori a pezzettini eliminando i semi e poi rosolate l’aglio tritato e il peperoncino nell’olio (2) Aggiungete a questo punto i pomodori e cuocete la salsa per 5 minuti (3), poi aggiustate di sale.

Mettete le penne in padella con il sugo (4) e fatele saltare (5). Infine aggiungete una generosa manciata di prezzemolo fresco tritato (6). Servite in un piatto da portata cospargendo la pietanza con il pecorino grattugiato.

CONSIGLIO

Per una buona riuscita delle penne all’arrabbiata è meglio utilizzare le penne rigate anzichè

quelle lisce poichè la rugosità permette al sugo di attaccarsi meglio alla

pasta. Dovete fare inoltre molta attenzione alla loro cottura, che deve

risultare al dente. Anche il soffritto di aglio può portare a cattivi

risultati se la cottura è troppo lunga o a fuoco troppo forte. Potete

inoltre provare a sostituire il peperoncino intero con quello frantumato

grosso misto a paprika (ma attenti alle dosi!).

regala (regalare): gives us (give)un altro piatto: another dishtradizione culinaria: culinary traditionsemplice: simpledai sapori decisi: of strong favorsriscoperta: rediscoveredspesso usata: often usedspuntino notturno: late night snackraduni: gatherings amici: friendsfacile e veloce: easy and fastinfatti: in factincontra il favore: is popularuomini e donne: men and women

mettete a lessare: boiluna pentola: a pot acqua salata: salted water nel frattempo: in the meantimesbollentate: scaldpomodori: tomatoesper togliere: to removela pelle: the skincon piú facilità: more easilyoppure potete: usare or you can usedei pelati: some peeled tomatoestagliate: cutpezzettini: small piecessemi: seedsrosolate: brownl’aglio tritato: minced garlicaggiungete (aggiungere): add (to add)cuocete (cuocere): cook (to cook)la salsa: the sauceaggiustate di sale: add salt to taste (idiom)

mettete: putin padella: in the panil sugo: the saucefatele saltare: sautémanciata di prezzemolo fresco tritato: handful of chopped fresh parsleyservite (servire): serve (to serve)un piatto da portata: a serving platter cospargendo (cospargere): sprinkle (to sprinkle)la pietanza: the dishgrattugiato: grated

consiglio: a bit of adviceuna buona riuscita: a good outcome, a good resultè meglio: it´s betterutilizzare: to useanziché: instead of lisce: smoothpermette (permettere): allow (to allow)attaccarsi meglio alla pasta: to better wrap around the pasta fare attenzione: pay attentioncottura: cooking che deve risultare: that must turn out il soffritto: onions and herbs browned in oil aglio: garlic può portare: can leada cattivi risultati: to bad results se la cottura: if cookingtroppo lunga: too long fuoco: firetroppo forte: too strongpotete inoltre provare: furthermore you can trysostituire: replace, substituteil peperoncino intero: whole chilli pepper frantumato: crushed misto: mixedma attenti: but (be) carefulalle dosi: to the amounts, doses

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April 2016 Grammar Lesson

“Fare Una Domanda”One of the easiest ways to fare una domanda (ask a question) in Italian is to place a question mark at the end of a statement, effectively changing it into a question. When speaking, the intonation of the voice rises at the end of the sentence. For example:

• Il treno è arrivato. The train has arrived.• Il treno è arrivato? Has the train arrived?

In questions beginning with an interrogative word, the subject is usually placed at the end of the sentence or after the verb.

• Dove sta Luigi? Where is Luigi? • Quando usciamo? When do we go out?

Furthermore, adding the words or phrases no?, non è vero?, è vero?, or vero? to the end of the statement will turn it into a question.

• Il tua fratello, ha avuto un incidente, non e vero? Your brother had an accident, didn’t he?

• Sono i padroni, vero? They are the owners, right?

Reinforce what you have learned in this month’s grammar lesson with these practice phrases. Listen and Repeat!

• Il treno è arrivato? Has the train arrived?

• È arrivato il treno? Now has the train arrived?

• Alessandro ha mangiato la pizza? Did Alessandro eat the pizza?

• Dove sta Luisa? Where is Luisa?

• Quando usciamo? When are we going out?

• Come mai Maria non è qui? Why is Maria not here?

• Arriveranno stasera alle otto, vero? They will arrive tonight at eight, right?

• Sono i padroni, non è vero? They are the owners, aren’t they?

Ripetete dopo di me! Repeat after me!

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