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APPUNTI PER L’ XI CONGRESSO DI LEGAMBIENTE LAZIO 19/20 OTTOBRE 2019 Roma · Villa Palestro

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APPUNTI PERL’XI CONGRESSO DI

LEGAMBIENTE LAZIO19/20 OTTOBRE 2019

Roma · Villa Palestro

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APPUNTI PERL’XI CONGRESSO DI

LEGAMBIENTE LAZIO19/20 OTTOBRE 2019

Roma · Villa Palestro

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IL TEMPO DEL CORAGGIOLegambiente nel Lazio giunge al suo undicesimo congresso,dopo oltre 32 ANNI DI UNA STRAORDINARIA ATTIVITÀ, che neha fatto la più grande e importante associazione ambientalistaregionale; verso l’appuntamento congressuale, la nostra associa-zione si pone nuovi obiettivi e raccoglie nuove sfide. Oggi che itemi ambientali sono al centro dell’attenzione mondiale, con lostraordinario impatto planetario di Greta Thunberg e l’energia im-mensa di milioni di giovani che in tutto il globo si sono riversatiin piazza per l’ambiente; oggi che la lotta contro plastiche mo-nouso e microplastiche in mare si fa più profonda e incisiva; Le-gambiente ricoprirà sempre più un ruolo di primo piano verso ilgreen new deal del Lazio. Dopo anni difficili per noi, ma chehanno coinciso anche con tanti bei risultati associativi, dal nuovoprotagonismo dei parchi regionali, all’eccezionale diffusione deicontratti di fiume fino al rilancio di aree interne e piccoli comuni,andremo avanti con nuove sfide, affrontandole con uno sguardoprofondamente rivolto verso il pianeta intero e con le radici bensalde nel territorio, nella ricerca e nella formazione, alzando l’asti-cella della sostenibilità, ponendo nuovi e concreti obiettivi: conle campagne, con la forza magnifica del volontariato, con il radi-camento e la diffusione dei circoli, con la concretezza dei nostrisogni. Con questo spirito e questo slancio si apre l’undicesimocongresso di Legambiente Lazio.

E come recita il titolo del documento verso il prossimo congressonazionale di Legambiente, è scoccato anche nel Lazio, il tempo delcoraggio, quello indispensabile a realizzare fisicamente lo sviluppoecologico sostenibile, su ogni lembo di territorio della nostragrande Regione. Dopo la costruzione di una coscienza am-bientale, la diffusione di modelli e stili di vita sostenibili,gli anni bui quando la nostra Regione sembravaimmobile di fronte allo sviluppo sostenibile chepur nasceva altrove, quelli della lenta uscita dallacrisi economica, ora sono arrivati gli anni durantei quali bisogna imporre ovunque la svolta greendeterminata e definitiva.Oggi la Regione, i comuni, le aziende non solodella green economy, i parchi, il volontariato,la scuola, le comunità territoriali, tutti hannoinserito nel proprio vocabolario i termini chefanno da cornice alla svolta ecologica: sosteni-bilità, economia circolare, green new deal, mu-tamenti climatici, agricoltura di prossimità e

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biologica, pesca a miglio zero, decarbonizzazione, abbandono delfossile, energia da fonti rinnovabili, efficientamento energetico …ma il gran parlare in questo “nostro” linguaggio si tramuta inazione concreta in maniera ancora insufficiente, nella progetta-zione reale del futuro con una coerenza delle politiche in campo.Verso questa svolta c’è indispensabile bisogno di politiche conuna visione profonda, tali da rendere reale il cambiamento versoun Lazio laboratorio nazionale ed europeo del green new deal.

E così, insieme a quanto è ormai pienamente nel DNA associativo,dall’ambientalismo scientifico all’attenzioni su parchi, aree interne,fiumi e natura, dal volontariato all’educazione ambientale e tantoaltro, Legambiente Lazio ricoprirà sempre di più un ruolo nuovo,promuovendo e rilanciando tutte le azioni concrete perché l’eco-nomia circolare sia costruita realmente, contribuendo alla messain opera di gestione sane del territorio, di rilancio sostenibile delpatrimonio culturale e attivando ogni battaglia possibile contro leemissioni climalteranti.

C’è bisogno di una spinta definitiva in tanti settori a partire da unvero avvio dell’ECONOMIA CIRCOLARE, in modo che sul territoriosi concretizzi la vera riduzione dei rifiuti, il riuso, il riciclo, per crearericchezza economica reale e tangibile.Le tessere del puzzle della buona gestione dei rifiuti cominciano acomporsi, con oltre 100 piccoli e grandi comuni premiati come ri-cicloni, un tracciato vero verso un corretto piano regionale dei ri-fiuti, l’indissolubile consapevolezza nelle persone che siaindispensabile cambiare rotta in direzione della sostenibilità.Perché tutto ciò accada c’è bisogno di rendere tutti più coscienti

delle esigenze per tramutare i rifiuti in risorsa, di una fase indu-striale dei rifiuti necessaria, a partire dalla realiz-

zazione di una rete di biodigestori anaerobiciper una frazione organica che, con l’abban-dono delle plastiche, non potrà che crescerein quantità. Amministratori locali, imprese

di raccolta e tutti i soggetti coinvolti de-vono insieme marciare convintamenteverso l’abolizione del conferimento stra-

dale, con i cassonetti che vanno tutti so-stituiti dal porta a porta; e gli stessi

soggetti, insieme a esercenti, GDO, coo-perative e imprese di servizi, devonorendersi attori protagonisti della cancel-

lazione delle plastiche monouso, della ri-duzione degli imballaggi e la sostituzione

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con materiali organici, di riuso e annullamento degli sprechi ali-mentari, di compostaggio domestico e di comunità.Nel Lazio si è chiusa definitivamente la storia per gli inceneritoridi Malagrotta e Colleferro ma si è ampliato il volume di quello diSan Vittore nel Lazio, con l’apertura recente della terza linea: la ca-pacità già ampia di termovalorizzazione che quell’impianto garan-tisce, ci fa e ci farà sempre dire no ad ogni ulteriore proposta dinuovo incenerimento, perché tra gli ultimi nuovi inceneritori d’Italiac’è proprio la terza linea di San Vittore, e perché quell’impianto vapensato verso la chiusura. La necessità impiantistica per i rifiuti,non è certo quella per la gestione dell’indifferenziato, con una fra-zione che scende sempre di più grazie ai comuni sempre più rici-cloni: meno di 3 milioni di tonnellate complessive annue, e con unapercentuale regionale che va spedita verso il 50% di differenziata.Bisogna invece pensare ai tanti biodigestori da costruire ma anchea nuovi canali per rigenerare gli enormi volumi di plastica e altroche invece si riesce solo a stoccare in attesa di spedizioni oltreo-ceano o roghi illegali. Bisogna poi ripensare il rifiuto come stru-mento, attraverso rigenerazione e riuso in luoghi dedicati nei quali,oltre ad accogliere e trasformare beni, erogare formazioni su eco-nomia circolare, civile e cittadinanza attiva.

Vogliamo che ci sia una visione ampia e lungimirante poi, per an-dare verso un definitivo e improcrastinabile abbandono delle fontifossili per la PRODUZIONE ENERGETICA DA FONTI RINNOVABILI.Un grande successo per la storia di Legambiente e dell’ambienta-lismo del Lazio è stato la completa chiusura del polo energetico diMontalto di Castro, intorno al quale nasceva la nostra associazionecon il movimento anti-nucleare degli anni ottanta e dove, proprioLegambiente tornava, pronta a vincere di nuovo, contro la possi-bilità di ritorno al nucleare, spazzata via dallo straordinario suc-cesso nei referendum del 2011. La centrale “Alessandro Volta”,attiva a carbone e olio misto combustibile nella parte più setten-trionale della costa laziale, ha chiuso i battenti, e su quel territoriosi è avviato il più importante progetto di rigenerazione urbana inarea industriale della regione. Per la completa decarbonizzazionedel Lazio, bisogna ora spingere verso la chiusura completa anchedel polo energetico a carbone di Civitavecchia, la mostruosa cen-trale di Torrevaldaliga che provoca oltre il 78,5% di emissioni diCO2 di quelle provenienti dalla produzione energetica nel Lazio:la ciminiera della centrale di Civitavecchia è un nemico del climache va chiuso. Lì, oltre a scongiurare ogni possibile obsoleta con-versione a gas, il territorio deve diventare il protagonista delle fontirinnovabili, con torri eoliche e fotovoltaico, in un grande polo green

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che abbia adeguata capacità di accu-mulo, per sostenere la dorsale elettricanazionale.Le rinnovabili democratiche e diffuse,vanno spinte al meglio, facendo invaderedi pannelli fotovoltaici i tetti delle abita-zioni, i capannoni industriali, molte cavedismesse o aree degradate, tutelandocosì le terre agricole e di pregio da sba-gliati progetti di fotovoltaico a terra; lad-dove ci siano progetti giusti e fatti bene,bisogna di dire si a torri eoliche, geoter-mia a medio-bassa entalpia, biometanoe tutto ciò che porti a un Lazio a emis-sioni zero. La pietra angolare della diffu-sione delle rinnovabili si pone a contrastodei mutamenti climatici e delle emissioniglobali di gas climalteranti e può daregambe anche a nuove possibilità di adat-tamento del territorio al clima che cam-bia, con riuso di zone ex-produttivedismesse, processi di rinaturalizzazioneo miglioramento ecologico, come neiluoghi dove insistono sbarramenti idroe-lettrici, rinaturalizzare gli alvei fluviali, ab-basserebbe i rischi idrogeologici egarantirebbe afflusso detritico in mare,anche a contrasto dell’erosione costiera.Una meta futura possibile, perchéquanto già in campo in tal senso, donaottimismo e slancio, come lo sviluppo deiCONTRATTI DI FIUME che ormai vede ilLazio assolutamente all’avanguardia conufficio di scopo dedicato, bandi, risorse,leggi e attenzione a uno strumento cheè volano di mitigazione dei rischi idro-geologici e tutela della biodiversità.Una tutela per le aree fluviali interne eanche per i 360 km di costa, con un mareche continua ad essere cartina tornasoledi comportamenti illeciti o virtuosi, e cheva riqualificato e rilanciato, nella consa-pevolezza di un potenziale straordinariodi bellezza nascosto nel litorale del Lazio.

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Una tutela che deve poi proseguire e svilupparsi ancor di più gra-zie alla RETE REGIONALE DEI PARCHI: nella nostra Regione c’èla maggior percentuale di territorio protetto, sviluppato su oltre140 dei 376 comuni, più di 200.000 ettari, oltre il 12% dell'interasuperficie, 13 enti parco regionali, 3 nazionali e un capoluogo,Roma, città con oltre 14.000 ettari di parco (pari all’intero terri-torio di Bologna) gestiti principalmente nella rete di RomaNa-tura, in un’esperienza unica e straordinariamente positiva che,con questi ultimi anni di slancio e nuovo protagonismo, met-tendo insieme aree naturali, parchi urbani o periurbani, aree ma-rine protette, monumenti naturali, si pone sempre di più al centrodi un nuovo modello per la gestione dei parchi. Su questo trac-ciato va la proposta associativa di creazione del Parco Regionaledei Volsci, che accorpi insieme quelli in provincia di Latina e al-larghi il perimetro protetto alla catena dei Lepini, così come lacreazione del parco degli Ernici e soprattutto del nuovo, grande,Parco del Tevere.Proprio in questi territori che c’è bisogno di una spinta propulsivaallo sviluppo di un’agricoltura che sappia rendersi valore aggiuntoper i parchi e della quale i parchi possono trovare valore ulteriore:agricoltura sana, biologica, tipica, multifunzionale e percepitacome ricchezza, a contrastare il consumo di suolo e l’impoveri-mento biologico dei tessuti urbani. Bisogna pensare al verde anchecome opportunità di “bonifica” dell’aria e della vista, impegnandosiin percorsi che rendano fruibili aree verdi piccole e grandi attra-verso adozioni, partnership istituzionali e con aziende e preve-dendo progetti di rimboschimento urbano e azioni verdi.E in agricoltura c’è bisogno di contrastare la diffusione del caporalatoa partire dall’area pontina, la chimica intensiva sui campi, le mono-colture devastanti per intere aree geografiche soprattutto in provin-

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cia di Viterbo, in grado da sole di mettere a rischio la biodioversità ela qualità ambientale e sanitaria delle produzioni e dell’ambiente.E proprio l’agricoltura sia invece baluardo contro il consumo disuolo, insieme a regole e comportamenti che vanno tutti mirati apreservare ogni metro quadro di terra rimasto libero da asfalto ecemento. FERMARE IL CONSUMO DI SUOLO, puntando alla solariqualificazione dell’esistente abbandonato, deve essere parolad’ordine della nuova urbanistica con la quale non si deve puntarepiù a edificare ma a riutilizzare quanto di troppo è stato chiara-mente fatto nei decenni precedenti, efficentando energeticamentee mettendo in sicurezza il costruito. Vanno riconsiderati gli spazivuoti come luoghi da restituire alla cittadinanza con percorsi dicoinvolgimento, con una particolare attenzione alle categorie fra-gili; puntare sulla valorizzazione di immobili abbandonati, beniconfiscati, luoghi pubblici da trasformare in luoghi aggregativi egenerativi, anche di nuove economie sostenibili.Sostegno incontrastato dalla nostra associazione, deve invece ar-rivare ancor meglio all’area del sisma, perché insieme all’appoggioverso tutti coloro che provano con pervicacia a sviluppare percorsieconomici virtuosi e sostenibili, legati peraltro tutti al contesto am-bientale, possano giungere anche idee e concreti impulsi per la ri-costruzione; una visione per immaginare i piccoli borghi dellaprovincia di Rieti, ricostruiti tutti in chiave sostenibile, con modellireplicabili per mettere in sicurezza tutto il territorio del Lazio.Nell’ambito invece, del potenziamento degli aspetti di protezionecivile anche attraverso collaborazioni strategiche, bisognerà lavo-rare a gruppi di azione locale attivi sui temi della protezione civilee della salute, formando la cittadinanza e fronteggiando eventualisituazioni future d’emergenza.

Nella costruzione di un Lazio dove si abbattano le emissioni e conun suolo che sia sempre più studiato e programmato per mitigarei rischi, con più natura e meno asfalto e cemento, altra pietra an-golare è la pianificazione di una nuova MOBILITÀ SOSTENIBILE.Bisogna in tal senso incoraggiare i percorsi virtuosi che abbiamovisto svilupparsi grazie alla crescita tecnologica, ma anche le azionipositive e concrete di rigenerazione di alcune porzioni importantidel TPL. È cresciuta la qualità del Cotral, il più grande servizio pub-blico di trasporti su gomma in Italia, che da peggior metodo diviaggio è diventata una realtà del tutto riqualificata, prova chedove ci sono investimenti e visione politica lungimirante i miglio-ramenti sono vissuti da ogni cittadino.Abbiamo visto negli ultimi 5 anni, in maniera però ancor troppopoco incisiva e più eterogenea, un miglioramento anche dellaqualità di viaggio sulle 8 FL: ma sul fronte del trasporto pubblico

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si continua a assistere al disastro di ATAC nei bus romani, a quellodelle metro, a quello delle ferrovie concesse che Atac non ha maisaputo far funzionare e che vede un cambio di gestione in corsoche sarà da seguire e accompagnare attentamente. Oggi, suglispostamenti in città e non solo, c’è tutto il mondo dello sviluppotecnologico che intanto ha spalancato le porte a soluzioni impen-sabili fino a pochi anni fa: monopattini elettrici, bici elettriche,auto elettriche, ibride o plug-in, segway e tutto ciò che è già re-altà, da sostenere e spingere a partire dalla diffusione di una retereale di canali di ricarica. Vanno ripensati i percorsi pedonalicome assi portanti di un nuovo concetto di mobilità urbana, frui-bile, sicura e accessibile e non solo come spazi di risulta tra edificie parcheggi; e vanno promosse sperimentazioni come scivoli perdisabili, zone 30, pedonalizzazioni e urbanismo tattico, per con-sentire la modifica dello spazio pubblico di carattere sperimen-tale e con un alto valore comunicativo.Continueremo a puntare ovunque all’obiettivo di togliere spazioalle auto private per ridarlo a pedoni, bici, micro-mobilità elet-trica, tenendo ben in mente che il TPL classico, è vero asse por-tante della mobilità ecologica; un grande programma per città,piccoli borghi, aree costiere che punterebbe non solo ad una mo-bilità nuova ma soprattutto alla riqualificazione della bellezzadelle piazze e delle strade urbane e del tessuto socioculturale chelì può sbocciare. Bisogna porre questa come sfida, con la convin-zione che tramutare tutte le auto private in auto private elettricheci restituirebbe nei prossimi decenni, forse meno emissioni, macittà e strade invase di auto elettriche; 10, 100, 1000 strade perrespirare, incontrarsi e giocare in tutti i comuni del Lazio, unasfida del prossimo decennio.

Abbiamo il diritto di poter respirare nel Lazio un’aria salubre senzaemissioni e polveri sottili propagate dai motori termici, dobbiamocontinuare a chiederlo. Non è sufficiente la decrescita dei giorni disuperamento invernale del valore massimo consentito di PM10 allaquale stiamo assistendo man mano negli anni, se di contro ab-biamo un numero sempre più alto di giornate con valori di Biossidod’azoto alle stelle che tramutano, soprattutto le aree urbane in ca-mere a gas vere e proprie. Quelle di Roma e Frosinone, continuanoad essere tra le peggiori zone nazionali per qualità dell’aria, laprima per biossido d’azoto la seconda per polveri sottili, la rispostadelle amministrazioni locali è ancora del tutto insufficiente e a volteassente, è per questo che si dovrà continuare ancor con maggioreintensità a raccontare i dati sul territorio ed esporre i nostri sloganper continuare a dire NO ALLO SMOG.

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Se sul terreno del contrasto alle emis-sioni con i piani regionali e con le visionidi rigenerazione industriale, il lavoroarduo e certosino deve fondarsi nell’ac-compagnare in maniera forte e virtuosa ipercorsi legislativi e operativi, va pensatae rafforzata l’azione di CONTRASTOALLE ILLEGALITÀ AMBIENTALI, perchéil crimine contro l’ambiente aumenta i ri-schi per la collettività con il clima checambia. Captazioni abusive di fonti idri-che, roghi di plastiche, abbandono ocicli illegali nella gestione dei rifiuti,abusivismo edilizio costiero, rivierasco,ripariale e nelle aree interne del Lazio,uso illecito di prodotti chimici sul suolo,sversamenti inquinanti nei corsi d’ac-qua e tutti gli altri crimini contro l’am-biente sono, non solo tra i peggiori attiche si possano compiere sul territorio,ma ciò che va ad alimentare il rischiosanitario, quello idrogeologico, quellolegato ai mutamenti climatici.Le schiume del Sacco, le captazioniabusive sui laghi, le lottizzazioni illecitenella costa, i roghi nei terreni agricoli oal Parco di Centocelle, la trasformazionedi enormi aree in cimiteri di grandi elet-trodomestici, tutto ciò e tanto altrosono e saranno sempre di più una prio-rità vertenziale, da combattere anchenelle aule giudiziarie; ed è per questoche va rafforzata con un impegno col-lettivo, l’azione giuridica e quella dei vo-lontari ambientali di Legambiente Lazio,per una crescita associativa e perché, aquanti si affacciano con le proprie ver-tenze chiedendo sostegno, possa esseredata una risposta in termini di azionemediatico-politica e di sostegno giuri-dico ancor più forte.L’azione giuridica poi, non cesserà nellegrandi vertenze in corso, non un passoindietro sulla bonifica della Valle del

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Sacco, sulla riqualificazione della Valle Galeria, sul ripristino am-bientale nella Frigo Valley a Tivoli, sulla richiesta di abbattere il lun-gomuro di Ostia e garantire legalità e accessibilità in tutto il litorale.

Intanto LA VERTENZA AMBIENTALE PIÙ GRANDE DEL LAZIO ÈROMA: capitale, capoluogo, crocevia, centro di gravità perma-nente e imprescindibile per tutta la Regione, che versa in unostato ambientale e sociale impensabile fino a pochi anni fa. Noici batteremo: per la cura del ferro e le pedonalizzazioni, per la ri-generazione edilizia e sociale delle periferie e per fermare lenuove speculazioni edilizie, per il decoro e la pulizia delle strade,per salvare Roma, trasformandola in una città a misura d’uomo eperché diventi ciò che merita di essere, il più grande museo acielo aperto del pianeta.La Capitale non è più il traino per il resto dei comuni sulla buonapercentuale di raccolta differenziata, è anzi all’ordine del giornouna crisi profonda dei rifiuti che sta mettendo in ginocchio i ro-mani nei disastrosi periodi di massima produzione estiva e inver-nale, e sta mettendo in ginocchio Roma agli occhi del mondo.Non si è visto niente di nuovo e positivo per il TPL, con una im-mobile mobilità sostenibile, metropolitane terrificanti, stazioniferroviarie fatiscenti o mai nate, trasporto su gomma con bus deltutto inadeguati, nessun tram in costruzione, previsione, proget-tazione; e poi nessuna pedonalizzazione, poche e inefficaci nuovepiste ciclabili, e la quasi estinzione anche delle strisce pedonali.

A Roma saranno puntati con convinzione tanti nostri sogni, nel-l’immaginare una capitale che trovi una via d’uscita ambientale,grazie all’enorme porzione di verde che ha nei propri confini, i duefiumi che l’attraversano, l’agro.Se raccontiamo da anni i treni della terribile Roma Lido come ipeggiori d’Italia e per chi li frequenta, i viaggi più infernali, è perchésiamo di fronte alla ferrovia potenzialmente più importante dellostivale per numero di viaggiatori, la sfida è renderla la migliore.Non cederemo mai, poi, alla sensazione diffusa che la cura del ferrosia soltanto un’utopia, e invece ogni centimetro in più di metropo-litana, tram e binari pensati nei decenni scorsi li vogliamo vederrealizzati, con una visione di insieme che manca da troppo tempo.Se Roma ha i maggiori problemi per la gestione dei propri rifiuti,bisogna lavorare perché qui si realizzi il modello più virtuoso pos-sibile. Fuori dalla sciagurata epoca di Malagrotta, fuori dalla ditta-tura delle discariche, fuori dalla follia del conferimento ai quattroangoli del pianeta, fuori dall’indecente condizione di pulizia in cuisi trovano interi quartieri, fuori da queste vergognose pagine dellastoria romana si può ancora puntare a costruire il ciclo virtuoso:

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con il porta a porta ovunque, impianti per l’organico diffusi, aboli-zione del monouso, riduzione degli imballaggi nei circuiti cittadinied esplosione delle buone pratiche, perché la capitale è stata cassadi risonanza fenomenale dei suoi tanti problemi ma sarebbe altret-tanto straordinaria la risonanza nella costruzione di un modello ro-mano originale e sostenibile.Il tessuto urbano e umano di Roma poi, è sfilacciato, con respon-sabilità lontane e vicine nel tempo che senza dubbio risiedonoanche a palazzo senatorio, dove per troppi anni si è abbandonatoil tema a se stesso: ci ritroviamo ad ascoltare un progetto stadio equartiere a Tor di Valle e vediamo l’abbandono di altri impiantisportivi fino alla distruzione di quelli più popolari; abbiamo la cer-tezza che gran parte di quanto di buono sia stato fatto lo si debbaindiscutibilmente alla società civile che ha giocato un ruolo incre-dibilmente forte in mancanza delle istituzioni, ma di contro assi-stiamo alla cacciata delle associazioni virtuose dalle loro sedi;abbiamo visto gli scontri nelle periferie per l’assegnazione sacro-santa di case popolare a quanti ne avevano necessità ma non c’èalcun piano di rigenerazione del costruito o affidamento di strut-ture abbandonate per affrontare l’enorme tema della casa, checontrapponga alla follia degli sgomberi l’utilizzo del costruito-ab-bandonato; si assiste al proliferare di splendide iniziative urbani-stico-sociali dal basso, ma vanno avanti logiche sorde a talirichieste di ascolto. E allora il puzzle della vertenza “Roma”, conuna capitale che oggi sembra aver toccato il fondo per standardambientali, deve trovare le sue tessere in tutte queste logiche po-sitive, insieme a processi non solo simbolici che raccontino lacittà finalmente a misura d’uomo e di bambino: la ciclo-pedona-lizzazione dell’Appia con il GRAB, la costruzione del più grandemuseo a cielo aperto che da Piazza del Popolo attraversi il tri-

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dente mediceo, Piazza Venezia, i Fori, il circo Massimo tutto senzaauto, la mai realizzata PEDONALIZZAZIONE DEL COLOSSEO.Nella Legambiente Lazio del presente e del futuro c’è e dovrà es-serci una sempre più ampia operatività nelle scuole e nelle univer-sità, le tantissime di Roma e di tutte le provincie, con l’assolutaconvinzione che quanto più sarà penetrante il messaggio ambien-talista nel percorso formativo personale o collettivo delle nuovegenerazioni, tanto più il Lazio si arricchirà di sostenibilità ambien-tale, quella che i nuovi e giovani movimenti ambientalisti globali,richiedono con una forza e determinazione incessante e incondi-zionata, come incessante deve arrivare il nostro sostegno a tuttiloro. Un lavoro più forte e nuovo dovrà riguardare quel mondo dipersone giovani e non solo, rinchiuse ad analizzare il mondo da unmonitor o sui social: Legambiente nel Lazio dovrà, anche per loro,essere baluardo della buona informazione contro chi detiene i fol-lower e contrasto alla disinformazione scientifica.

E la Legambiente che verrà, avrà tutto ciò da realizzare, lo potrà edovrà fare ampliando il numero dei propri soci, dei circoli, deigruppi di giovani, delle scuole sostenibili e di fertili rapporti con leassociazioni di cittadinanza viva e attiva che popolano la regione.Si dovranno tessere e costruire sempre maggiori alleanze, contutto il mondo dell’ambientalismo ma anche con quello delle im-prese sane, con il mondo agricolo, con i media, con i sindaci-eroinei piccoli comuni e le amministrazioni che provano a trasformaremedie e grandi città. Saranno da sostenere i percorsi ecologici vir-tuosi e tutto il mondo che ruota intorno a quell’ecologia umana,che continua a dover essere chiave irrinunciabile del nostro am-bientalismo. Abbiamo il dovere dell’accoglienza verso i migranti edi lottare contro le disuguaglianze, avendo bene in mente che sonoproprio le fasce più deboli della nostra società a subire maggior-mente i disastri contro l’ambiente: siano essi i profughi ambientalio quelli che fuggono dalle guerre “consumistiche” per l’accesso amaterie prime, siano essi gli abitanti delle aree interne a rischio ab-bandono o quelli delle periferie romane.

La crisi climatica mondiale non conosce confini e il nostro ambien-talismo non dovrà conoscere tregua fino a che la nostra regione,tra le più importanti d’Italia e d’Europa, non incarni il modello eco-logico virtuoso che dovremo costruire: abbiamo tutti pochissimotempo ancora per salvare il pianeta, e questo significa che il tempodella trasformazione ecologica definitiva del Lazio è arrivato, e noine saremo gli attori protagonisti.

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CIRCOLI DILEGAMBIENTE

LAZIO

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CIRCOLO LEGAMBIENTE ANAGNICi troviamo nella Valle del Sacco. Un territorio ammor-bato da inquinamento diffuso di suolo ed acqua re-taggio dell’industrializzazione degli anni ’60,riconosciuto solo nel 2016, dopo decenni di lotte,come SIN Bacino Del Fiume Sacco. La qualità dell’ariaè dichiarata pessima per particolato e sostanze inqui-nanti. A novembre 2018, la massiccia presenza dischiuma nel Fiume Sacco è stata l’ennesimo grido didolore di un territorio malato. Legambiente ad Ana-gni-Sgurgola segue da decenni la “salute ambientale”della Valle, anche con esposti e denunce, ultimo quelloper la schiuma nel Sacco.Promotori del “Contratto di Fiume per il Sacco”, siamoin prima linea contro la riaccensione dell’inceneritoredi PFU Marangoni di Anagni. Con l’iniziativa “Pezze acolori contro gli inceneritori”, le abilità manuali dellenostre “sferruzzatrici” sostengono progetti di solida-rietà. Coadiuviamo le scuole in attività di educazioneambientale.

CIRCOLO LEGAMBIENTE IL CIGNO FROSINONENessuno può ormai negare che la crisi climatica sia lapiù titanica delle sfide del XXI secolo. Si tratta a tuttigli effetti della problematica globale per eccellenzache l’umanità ha di fronte; al tempo stesso, l'adatta-mento a un clima che cambia richiede politiche e stra-tegie squisitamente locali. Imparare a mitigare leondate di calore, difendersi dalle alluvioni, prevenireil dissesto idrogeologico, contenere siccità e deserti-ficazione è qualcosa che spetta in primo luogo alle co-munità locali, mettendo in gioco la capacità di farerete di istituzioni e gruppi organizzati di cittadini alfine di limitare i danni che da più fronti potranno es-sere inferti dall'alterazione dei cicli biogeochimici cau-sata dal riscaldamento globale.Con questo convegno, il Circolo Legambiente di Fro-sinone vuole portare all'attenzione degli amministra-tori e dei cittadini un tema di grande attualità,inevitabilmente destinato ad avere sempre più pesonei decenni a venire. Potremo avvalerci del preziosocontributo di esperti di prim'ordine che ci guiderannonell'individuazione delle strategie più idonee da met-tere in campo per la costruzione di comunità resilienti.

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PROVINCIA DI FROSINONE

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CIRCOLO LEGAMBIENTELA VITE DI RIPI APSL’iniziativa congiunta di Puliamo il Mondo eFesta dell’Albero con i ragazzi delle scuole diRipi è degna di nota. La giornata trascorsa:pulizia bene comunale centro storico abban-donato – creazione orto botanico adottatodalla Scuola – messa a dimora 2 ulivi e 1 aran-cio. Il Circolo ha partecipato alla manifesta-zione di FROSINONE per la bonifica dellaValle del Sacco contro gli sversamenti inqui-nanti nei corsi d’acqua (rischio sanitario eidrogeologico): Le schiume del Sacco.

CIRCOLO LEGAMBIENTE LAMASENALa lotta contro la perdita di biodiversità èstata da sempre vessillo del circolo Lamasenadi di Collepardo, Veroli, Boville Ernica, MonteS.Giovanni Campano e Strangolagalli. L’ispi-razione al concetto di Ecomuseo pone al cen-tro valori ambientali/culturali del patrimonionei territori, perseguiti con l’organizzazionedi eventi pubblici, collaborazioni e meeting,con comune denominatore, il senso civico, ri-spetto ambientale, conservazione del patri-monio agro-silvo-pastorale e zootecnico, ditradizioni locali, smaltimento corretto dei rifiuti, ecosostenibilità delle attività antro-piche. Tra i tanti progetti del circolo c’è il “Sentiero Agrobiodiversità Ciociara” finan-ziato da ARSIAL, a sostegno di progetti di conoscenza e valorizzazione dellabiodiversità, per costituire un itinerario provinciale di imprese agricole coinvolte nellasalvaguardia delle risorse genetiche territoriali. Il Circolo sostiene RES CIOCIARIA,complesso d’economia solidale che vuol rendere possibile localmente, iniziative im-prenditoriali orientate al bene comune, portatrici di progresso socio-economico nelquale il Mercato si apra a valori di partecipazione, responsabilità e equo profitto. Ilcircolo è impegnato in progetti di affidamento parchi pubblici come il giardino Aro-mari vicino l’Abbazia di Casamari e il Parco Cavallaro nella frazione di S.Francesca aVeroli. Sui rifiuti, sono stati promossi campionati di raccolta RAEE nelle scuole, con-vegni sull’asbestosi e inquinamento da RU, promosse giornate ecologiche di bonifica.Tante adesioni arrivano al Circolo anche per la difesa civica della tanto appestata Valledel Sacco nonchè grazie a dinamicità e ricchezza di attività. Le battaglie vanno avantied è stato acquistato un biotrituratore: si progetta di attivare una rete di fruitori traamministrazioni. Sarà generato un grossolano cippato con scarti organici di potaturein arrivo dalla pratica olivicola, la produzione di cippato porterà a poter utilizzare ilmateriale in sistemi compostabili e come fertilizzante naturale, così si abbatterannola frazione di rifiuti organici e l'abbruciamento in loco dei residui vegetali, prassi dif-fusa in campo agricolo, migliorando qualità dell’aria e diminuendo l’utilizzo di ferti-lizzanti chimici.

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CIRCOLO LEGAMBIENTEWOLF - FIUGGIDescrivere le nostre attività è compitoarduo, in quanto il nostro impegno è gior-naliero e spazia nella tutela Ambientale,nella Educazione Ambientale e nella Vigi-lanza Ambientale Zoofila. Oltre a tante gior-nate ecologiche, a Puliamo il Mondo, festedell’Albero, svariate denunce, le attività cheevidenzia sono: Istituzione del 1° Corpo diGuardie Giurate con Decreto Prefettizio perla Vigilanza Ambientale Zoofila nel Lazio diLegambiente, operanti nella provincia diFrosinone e Latina.Convenzione con: i Comuni di Fiuggi e diTorre Cajetani per la Vigilanza Ambientale;con il Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondiper Vigilanza, monitoraggio ed educazioneAmbientale all’interno della Riserva Naturaledi Canterno; con la Società Enel per il man-tenimento della quota del Lago di Canternoper la nidificazione della fauna acquatica, dalprimo dicembre al trenta giugno. Monitorag-gio e censimento delle specie acquatiche chenidificano nella riserva Naturale di Canterno,il cui risultato è stato, l’inserimento della Garzaia di Canterno nell’elenco della RegioneLazio come quarto sito dove nidifica l’airone cenerino. In ultimo anche se non uffi-cialmente di Legambiente Fiuggi Aps ma socio il nostro CEA Le Giunchette.

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LEGAMBIENTE TERRACINA“PISCO MONTANO”Quando il Circolo è nato a inizio 2016, il Parcodel Montuno, con vincolo paesaggistico e ar-cheologico, era chiuso da 10 anni, perduto traburocrazia, veti incrociati, sporco, devastato,abbandonato. Un Parco naturalistico-archeo-logico di 3 ettari nel centro di Terracina, citta’turistica tra le prime del Lazio per ricettività,cronicamente carente di spazi verdi come ri-levato annualmente dal nostro rapporto“ECOSISTEMA URBANO TERRACINA”. Chiuso per vicende amministrativo-giudiziariedel 2006 concluse con la condanna a funzionari e tecnici comunali e additate come

PROVINCIA DI LATINA

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esempio nazionale di cattiva gestione del denaro pubblico da parte di enti, dal procu-ratore De Dominicis della Corte dei Conti del Lazio, nell’inaugurazione dell’anno giudi-ziario 2014. Quando è nato il circolo, una nuova amministrazione era appena insediatae con patrocinio gratuito sostenne Puliamo il Mondo 2016, fornendo supporto con dittedi manutenzione del verde e gestione rifiuti; la campagna durò di fatto 2 mesi con en-comiabile impegno dei Volontari che, con pesanti turni ripulirono il Parco, di nuovo frui-bile e al centro delle questioni cittadine.Mesi di volontariato consentirono visite guidate ed eventi e il circolo presentò richiestaper l’affidamento in gestione, con corposo e articolato progetto di valorizzazione inlinea con altre gestioni aree verdi di successo da parte dell’associazione sui territori.Dopo una vertenza che ha visto coinvolti tutti i livelli associativi, il parco ha riaperto il25 aprile 2018 e il 15 giugno 2018 Circolo e Comune hanno firmato la Convenzione che,riconoscendo il gran lavoro svolto, dà la possibilità di costruire con propri finanziamenti,il Centro di Educazione Ambientale “La Collinetta”, sede del Circolo e del proprio gruppodi Guardie Ambientali Zoofile Volontarie. In questi anni, nel Parco abbiamo fatto Puliamoil Mondo, Feste dell’Albero, eventi educativi con scout e scuole come “Il Parco nellaScuola, La Scuola nel Parco”, progetti di integrazione come quello con la Comunità Sikhdel Gurdwara Singh Sabha di Borgo Hermada, progetti per la Legalità con la ScuolaSostenibile e, infine il progetto che si sta avviando con Acqualatina per creare un centrod’educazione all’economia circolare della risorsa idrica.

LEGAMBIENTE CIRCOLOLARUS - SABAUDIALegambiente Volontariato di Sabaudia èstato rifondato, dopo lunghi anni di assenzadal territorio di Sabaudia, nel novembre2003 con il contributo di tutti coloro che, de-siderosi di impegnarsi, nel vasto ambito dellasensibilizzazione sui temi ambientali, senti-vano l’esigenza di avere un punto di riferi-mento in grado di dar corpo a tutta una seriedi istanze dettate dalla necessità di salva-guardare un territorio tra i più importanti e significativi del nostro Paese, compren-dente il Parco Nazionale del Circeo, il litorale pontino e, contemporaneamente,valorizzarne le potenzialità tese a garantire un reale sviluppo ecocompatibile di tuttoil comprensorio. Il Circolo si è distinto per aver portato avanti con forza le proprie te-matiche in numerose occasioni: dall’organizzazione di campagne di Legambientecome Spiagge e Fondali Puliti, Goletta Verde, diverse edizioni di Festambiente, finoalla denuncia di gravi episodi di degrado ambientale, di attacco al Parco e al territorioattraverso dossier, ricorsi, segnalazioni, esposti, blitz e attività di informazione.L’esperienza fin qui maturata ha permesso al Circolo di porre in essere tutta una seriedi iniziative di coinvolgimento dei propri volontari e simpatizzanti su diversi fronti,anche sul tema della proposta per lo sviluppo sostenibile territoriale.

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CIRCOLO ARCOBALENO PONTINOLEGAMBIENTE VOLONTARIATOIl Circolo Arcobaleno Pontino Legambientenel corso dell'anno ha ampliato il raggio diintervento in altri comuni, infatti, oltre a La-tina e Sezze, anche Aprilia ha visto una mag-giore presenza e visibilità delle nostre attivitàe relazioni.In particolare la questione climatica ha spintoil Circolo a dar vita al Coordinamento Pon-tino per il Clima che vede la presenza di CGILLatina-Frosinone, Slow Food, SempreverdeProNatura, che con il Supporto del CentroServizi Volontariato, ha prodotto due mo-menti seminariali formativi di cui alle locan-dine. Il Circolo è comunque attivo nelleCampagne di Puliamo il Mondo, nel coordi-namento FFF di Latina, ha organizzato ilCampo di Volontariato di Aprilia e continuala sua presenza nelle scuole con attività dieducazione ambientale.

LEGAMBIENTE CIRCOLOINTERCOMUNALE “LUIGI DI BIASIO”Il Circolo Intercomunale “Luigi Di Biasio” si ècostituito dall’unione dei circoli “La Ginestra”di Fondi attivo dal 1984, e “Serra Andresone”di Monte S.Biagio operante dal 2006, peroperare in territorio vasto. Luigi (giornalista,attivista politico e ambientale, presidentestorico del Circolo di Fondi, scomparso aFondi nel 2011) ha portato vertenze impor-tanti tra le quali la vittoria dell’abbattimentodi 22 scheletri di cemento nell'ecomostro Isola dei Ciurli; oggi il Circolo prosegue conil suo nome.Abbiamo inviato un esposto per chiedere indagini nella stagione degli incendi, indi-viduare i possibili soggetti responsabili al fine di procedere nei loro confronti e di ve-rificare, inoltre, se da parte delle competenti autorità siano state adottate tutte lemisure previste e imposte dalla legge.La nostra azione si concentra anche sulla più importante ed estesa sughereta dellapenisola, a Monte San Biagio, bosco di maestosi alberi monumentali soggetto a de-perimento per la presenza di patogeni come Phythoptora cinnamomi, difficilmentedebellabile ma è possibile prevenirne e limitarne la diffusione (impedire il movimentodi suolo o pianta infetta, attuare drenaggi e canalizzazioni delle acque superficiali, in-

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terdire l’accesso alle aree colpite, individuare un’area di sperimentazione per interventidi ripresa opportunamente circoscritta); il circolo, invitato anche a tavoli tecnici e so-pralluoghi ha manifestato direttamente la propria preoccupazione per le lentezze bu-rocratiche e chiede che vengano presi provvedimenti per preservare un bene che èpatrimonio comunitario. La nostra azione, però è anche un ricco programma di escur-sioni per appassionati, neofiti ed esperti, promuovendo il cammino “lento” e sosteni-bile, incentivando coesione sociale e conoscenza.Negli anni continuano anche le nostre attività astronomiche per bambini, adulti,scuole, nella consapevolezza che l’osservazione, democratica e senza confini politici,del cielo notturno possa accrescere la sensibilità nei confronti del territorio; nelle ini-ziative astronomiche viene posto sempre in evidenza il problema dell’inquinamentoluminoso, sul quale il Circolo possiede documentazione e materiale fotografico; socie simpatizzanti sono appassionati di fotografia e alcuni di essi hanno rivolto la propriaattenzione proprio verso la fotografia del cielo e l’astrofotografia.

CIRCOLO LEGAMBIENTEVERDE AZZURRO SUD PONTINOIl Circolo Legambiente Verde Azzurro SudPontino nasce nel settembre del 2015 racco-gliendo volontari in diversi centri del bassoLazio tra i comuni di Minturno, Formia,Gaeta, Itri, Campodimele, Spigno Saturnia,Santi Cosma e Damiano e Castelforte per poiallargarsi anche alle isole pontine. Il territoriodel Basso Lazio negli ultimi decenni ha su-bito un progressivo deterioramento ambien-tale e socio economico a cui ha fatto seguito una espansione palpabile del fenomenodella delinquenza organizzata. In questo contesto il circolo ha messo in atto unaazione mirata a riaffermare e riaccreditare la presenza della associazione sia tra leamministrazioni di diverso orientamento politico che con le istituzioni ma ancora dipiù tra la società civile e in particolare tra le giovani generazioni. Proficua la collabo-razione con i due Parchi Regionali quello degli Aurunci e quello del Riviera di Ulissecome pure con l'Aria Marina Protetta di Ventotene. Dopo quattro anni di intenso la-voro, grazie anche al sostegno di Legambiente Nazionale, di Legambiente Lazio e dinostri rappresentanti nel Consiglio regionale, dai quali non è mai mancato, nei mo-menti decisivi il loro sostegno, abbiamo raggiunto risultati soddisfacenti anche nellaobiettiva criticitá del contesto in cui operiamo, consentendo a Legambiente di riaffer-mare a livello locale quel ruolo indiscusso che si è guadagnato storicamente nel con-testo nazionale.

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LEGAMBIENTE GEAIl circolo Gea nasce parallelamente al pro-getto “Rosemary terra e sapori” con l’intentodi riunire e rendere fruibili ai consumatori al-cune realtà “virtuose” rappresentanti di unafiliera produttiva sostenibile.Il nostro scopo è quello di fare della sosteni-bilità uno stile di vita alla portata di tutti at-traverso opere di sensibilizzazione ad unacorretta alimentazione, al riciclo e non da ul-timo all’amore per la natura.

LEGAMBIENTE GIANOIl circolo Giano nasce oltre venti anni fa nel carcere di Rebibbia, su un’iniziativa di Le-gambiente in diverse carceri italiane, e oggi rimane l’ultimo circolo attivo in istituti dipena. I soci, oltre cento detenuti in settori predeterminati, realizzano iniziative possibilie coerenti con la vita carceraria: orti, raccolte differenziate cella a cella, laboratori difotografia, teatro, musica e sport, coadiuvati da volontari di Legambiente Lazio in in-contri settimanali. Ogni anno poi vengono realizzate feste del circolo in carcere allequali partecipano, oltre ai familiari dei soci, responsabili nazionali e regionali dell’as-sociazione e i volontari che curano gli incontri settimanali, e che possono avere ac-cesso con art.17 dell’ordinamento penitenziario, norma che consente l’ingresso a chi,avendo concreto interesse per la risocializzazione dei detenuti, abbia dimostrato dipromuovere lo sviluppo dei contatti tra la comunità carceraria e la società libera

CIRCOLO LEGAMBIENTE"LE PERSEIDI" ROMA - SAN LORENZOIl nostro circolo più volte ha discusso dellosmaltimento dell’olio di cucina esausto. Giàanni fa, durante Puliamo il Mondo, abbiamodiffuso, insieme a studenti del “Plinio Se-niore” un volantino rivolto a pizzerie e frig-gitorie di San Lorenzo affinché smaltisserocorrettamente l’olio di frittura. Pensavamoche i cittadini, anche volenterosi, non aves-sero servizio agevole di raccolta di questoterribile inquinante con punti solo nelle isoleecologiche AMA. Allora abbiamo messo apunto un progetto, si trattava di convincereAMA, attraverso l’assessorato all’ambiente del nostro municipio, a collocare raccogli-tori in punti dei nostri quartieri. Dopo centinaia di telefonate, riunioni, sopralluoghi, ilprogetto è partito con 6 punti. AMA non ritenva che i raccoglitori potessero esserecollocati su strada e i punti sono stati individuati nel mercato di largo degli Osci, nelcortile di scuole e nella locale sede AMA. Abbiamo diffuso volantini, parlato con lagente per far capire l’importanza di raccogliere olio di cucina esausto e smaltirlo cor-rettamente, anche delle possibilità di riciclarlo in biodiesel. Il servizio non è ancorasoddisfacente, perché i punti di raccolta sono pochi, localizzati solo in due quartieri(S.Lorenzo e Piazza Bologna) e perché nel frattempo, abbiamo conosciuto modalità

COMUNE DI ROMA

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di raccolta più “comode” per i cittadini: come la consegna di olio esausto in bottigliedi plastica chiuse, evitando così lo svuotamento della bottiglia stessa. Oggi vorremmoche il servizio fosse capillare e esteso a tutta Roma. Torneremo alla carica.

LEGAMBIENTE GEMMETra gli eventi che forse rappresentano mag-giormente le attività che come circolo ab-biamo lanciato questo primo anno, forsepossiamo portare quella a sensibilizzazionead un utilizzo e consumo più etico e sosteni-bile dei capi di vestiario. A maggio abbiamoinfatti organizzato uno clothes swap partyseguito da un aperitivo (zero waste) e dallaproiezione del documentario The True Cost,sui veri costi generati dal Fast Fashion. Senzaentrare nei dettagli, sicuramente conosciuti,dei temi, ci volevamo soffermare sul formatdell'evento che pensiamo sia stato efficace eche pensiamo di riproporre. La possibilità dicoinvolgere nostri coetanei in un evento al-legro e proponendo un aperitivo sociale perfare due chiacchiere e conoscerci, un attivitàpiù pratica legata al tema e la visione di unfilm con la discussione, rende il tutto piùaperto e c'è la possibilità a persone con gusti diversi di approcciarsi e interagire connoi e venire a conoscenza del tema. La partecipazione è stata buona a testimonianzache utilizzare i social (fb, ig) in questo momento è un arma vincente per coinvolgerei più giovani. Infatti l'evento è stato poi lo spunto per un nostro post su Instagram,nella nostra rubrica Green Advice: consigli per una quotidianità più sostenibile. Comepunto di miglioramento c'è sicuramente quello di un interazione maggiore con gli altricircoli, per coinvolgerli e magari venir supportati nella comunicazione. E' un tema sucui vogliamo lavorare di più quest'anno, attività organizzate assieme per scambiarsiidee e, lato nostro, per imparare da chi ha più esperienza, portando, per quanto pos-siamo la nostra parte.

LEGAMBIENTE MONDI POSSIBILIDal 2013 è attivo nel nostro circolo il progetto“Un anno diverso…”, realizzato in collabora-zione con l’ASL RM1 per includere, in percorsidi cittadinanza attiva, utenti del Diparti-mento di Salute Mentale della capitale: unpercorso di inclusione e innovazione socialefondato sul concetto di community welfare eincentrato su integrazione e coesione sociale.L’obiettivo è parlare di prevenzione attra-verso il riutilizzo e riciclo dei rifiuti intesicome “strumento democratico ed inclusivo” utile a contrastare condizioni di margi-nalità. Dalla sperimentazione è nato un progetto nazionale che partirà a novembre.ECCO - Economie Circolari di Comunità promuoverà e svilupperà progetti di economiacircolare tramite un approccio integrato in grado di generare benefici ambientali edeconomici.

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LEGAMBIENTE ANIENEIl circolo Legambiente Aniene nasce nel2002 e da allora si occupa del territorio delIII Municipio. Molte le iniziative portate avantidal circolo. Bellissima giornata di falciatura epulizia della Via di Francesco a Sacco Pastore(Roma), in occasione dell’evento annuale di“Puliamo il Mondo” promosso da Legam-biente Circolo Aniene Roma e condiviso conmolte altre realtà territoriali. Ringraziamo itanti partecipanti (moltissimi i bambini!!!) eil Municipio III Roma Montesacro per l’impe-gno a favore dell’iniziativa.

LEGAMBIENTE SI PUÒ FAREIl circolo Si può fare, nasce dall’esperienza delcircolo Città Futura, impegnato nel V Mun. diRoma. Promuoviamo localmente campagnenazionali, attività di promozione sociale, per-corsi di integrazione e sostegno alla lotta alledisuguaglianze con il progetto di ricerca-azione del Forum Disuguaglianze e Diversità,percorsi di educazione alla cittadinanza, valo-rizzazione dei beni culturali, ambientali, pae-saggistici e approfondimento delle dinamicheidentitarie locali, a partire dalla formazione deigiovani e grazie a collaborazioni con istitutiscolastici. Principali vertenze sono: Il Parco di Centocelle, quello Archeologico di VillaGordiani e quello Lineare Roma Est; una rete verde che potrebbe rivestire ruoli chiaveanche per la mobilità sostenibile, ma interessata da problemi ambientali e di valorizza-zione del patrimonio culturale che non permettono piena fruibilità. Affianchiamo e so-steniamo il Comitato per il Parco Archeologico Centocelle Libero: delocalizzazioneautodemolitori, danni ambientali/sanitari riscontrati, valorizzazione del patrimonio sto-rico-archeologico ora rinterrato per motivi di sicurezza e che aspetta degna valorizza-zione. A Villa dei Gordiani abbiamo immaginato un parco archeologico compatibile conlo storico campo da calcio; struttura purtroppo da pochi mesi spazzata via dall’ammi-nistrazione. A Centocelle promuoviamo una pacifica rivoluzione plastic free con sensi-bilizzazione, progetti con scuole e commercianti. Realizziamo molte di queste iniziativegrazie all’incontro con i giovani del FridayForFuture avvicinatisi e ora parte integrantedel circolo, incontro intergenerazionale che ha portato idee e linfa vitale alle nostreazioni. Manteniamo il gemellaggio con l’Ass.AfricaSottosopra e i suoi progetti di coo-perazione in Malawi: facciamo tutto questo senza una sede e ringraziamo l’ACSD Ca-silino23 che ci ospita per riunioni dei soci

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LEGAMBIENTE GARBATELLAUn risultato concreta per la qualità dell’ariae la mitigazione del clima. Il Parco Garbatellaè il fiore all’occhiello del Circolo Garbatella diLegambiente che ha consegnato ai cittadinie alla città, con una battaglia iniziata nel1993, un Parco su un’area pregiata accantoalla Regione Lazio di 4,5 ettari già privata ededificabile, verso la quale gli interessi specu-lativi hanno smesso di premere solo nel 2015,dopo il completamento del parco a cura del Comune. Dal 2012 l’intero Parco è affidatoal Circolo Garbatella che già a partire dal 1997 aveva cominciato a piantare alberi, finoa realizzare un bosco urbano, gli Orti Urbani e gli orti didattici, il Giardino Zen, unSentiero natura per gli ipovedenti e non vedenti, un campo di basket e uno di calcetto.Ora il Parco è molto frequentato, da famiglie e giovani e rappresenta un punto di ri-ferimento collettivo di grande socializzazione.

CIRCOLO LEGAMBIENTELITORALE ROMANOSiamo attivi dal 2001, siamo un circolo diacqua salata e sabbia arsa e non potrebbeessere altrimenti: nato a Capocotta, la Spiag-gia nel Parco e cresciuto tra campagne diGoletta Verde, immersioni subacquee nel-l’Isola sotto il Mare, l’area marina protettadelle Secche di Tor Paterno a poche migliadalla nostra costa, attività di educazione am-bientale, monitoraggi, sensibilizzazione al-l’uso rispettoso del nostro capitale naturale.Siamo nella patria del lungomuro – si butteràgiù? Una battaglia che caratterizza il nostroterritorio, aggrovigliato ed condizionatonell’accesso al mare ma anche nella capacitàdi ripensare a come rendere libere, acco-glienti, inclusive, sostenibili senza essere de-solate le nostre spiagge.Serve coraggio, intelligenza, futuro, che la Ri-serva del Litorale Romano sia viva, non solo su qualche pezzo di carta. Un pensierospeciale ... lo dedichiamo alla spiaggia ed alle dune di Capocotta: un luogo dove lascommessa di libero accesso alla spiaggia convive con la tutela di un ambiente fragilee di un fascino selvaggio. Le spiagge libere richiedono una visione, una capacità evoglia di progetti a lunga scadenza, senza pregiudizi e poraccitudine. Volare un po’più alto, cercare finanziamenti anche con fondi europei, fare tesoro delle esperienzedi valore e rendere praticabile veramente un modello di fruizione diverso e sostenibileintegrando i valori ambientali e sociali...

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CIRCOLO MONTEVERDE“ILARIA ALPI”Dedicato alla giornalista Ilaria Alpi e all’ope-ratore Miran Hrovatin, nato a Roma dal desi-derio di rendere il quartiere Monteverde el’intero XII Municipio più vivibili e a misurad’uomo. Facendo parte della grande famiglialegambientina, le nostre azioni riguardanol’ambiente, la sostenibilità e la bellezza, par-tendo in primis alle storiche campagne di Le-gambiente, coinvolgendo cittadinanza e scuole del territorio. Ma l’AMBIENTE non puòessere SOSTENIBILE, VIVIBILE e BELLO senza il rispetto dei DIRITTI fondamentalidell’UOMO!!! …ed è per questo che abbiamo “fatto rete” con importanti associazionipresenti sul territorio, come la CRI-Comitato Area Metropolitana di Roma Capitale el’Associazione Differenza Donna, che si occupano dei diritti delle persone. Insiemediamo vita a bellissime iniziative all’insegna del concetto del ECOLOGIAUMANA.#ambiente #sostenibilità #bellezza #diritti #ecologiaumana

LEGAMBIENTE CIRCOLO ECOIDEA“LIDIA SERENARI”Il circolo Ecoidea ha iniziato la sua attività nel1995 e mantenuto costante un numero disoci tra i 60 e 80.Ha operato nelle scuole elementari, medie esuperiori del Municipio 14° e non solo, in corsidi educazione ambientale tutt’oggi ancora inprogramma, inserendo la propria attività neiP.O.F. (Progetti di Offerta Formativa) negliIstituti Comprensivi dove ha sede e dove allestisce orti didattici. Ha partecipato e par-tecipa alle iniziative promosse da Legambiente Nazionale, in particolare in "Puliamoil mondo", Festa degli alberi"," Cento strade per giocare", "Non ti scorda di me","Spiagge pulite", etc.Ogni anno da ottobre a giugno organizza visite guidate in località del Lazio partico-larmente interessanti sotto il profilo ambientale e storico-archeologico, (circa 25l’anno). Nella propria sede organizza attività culturali “convegni, concerti, attività di-dattiche per i soci, insegnanti e alunni. Nella propria sede sono attivi da anni corsi diceramica e corsi di storia antica per i soci. Ha curato la stampa di volumi riguardantila storia del territorio grazie a contributi di sponsor. Collabora con altre associazionidel quartiere in progetti attinenti alle problematiche ambientali.

LEGAMBIENTE PARCO DELLA CELLULOSAIl Circolo Legambiente Parco della Cellulosa, nato per la tutela e valorizzazione delverde urbano, ha sviluppato una intensa attività di educazione al verde con le scuoledel comprensorio. Nel 2014, con le suggestioni delle esperienze di scuole all’apertoci siamo lanciati con la “scuola nel bosco” in un intenso programma con le scuole ma-terne del XII e XIII Municipio: con un protocollo d’intesa con “Roma Natura” abbiamocoinvolto decine di classi, bimbi, genitori insegnanti in una entusiasmante esperienza

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di vita all’aperto. Lasciati in libertà nel boscoi bimbi crescono e scoprono di essere “am-bientalisti”!Attualmente la “scuola nel bosco”, nell’ipotesipiù avanzata, impegna le classi, una volta asettimana. Può diventare un progetto politicoil tempo pieno? Nel nostro cammino abbiamotrovato un grande entusiasmo e impegnonella struttura scolastica e negli amministra-tori comunali, nel lavorare in questa direzionePuò diventare un vessillo di Legambiente?

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PROVINCIA DI ROMALEGAMBIENTECASTEL NUOVO DI PORTOLegambiente Castel Nuovo di Porto, dal 2014organizza l’iniziativa “Treno verde Veio Tu-scia”, nata per incentivare l’uso del treno nonsolo come pendolarismo ma anche come tu-rismo sostenibile. Con questa iniziativa Le-gambiente intende puntare i riflettori anchesul necessario rilancio della linea ferroviaria,per l’ennesimo anno la campagna Pendolariadi Legambiente riporta infatti dati non sod-disfacenti sul servizio. Eppure la linea ferro-viaria Roma Nord oltre ad essere una dellelinee regionali con larga utenza attraversa un territorio ricco di bellezze naturalistichee storiche dal Veio alla Tuscia e potrebbe essere un volano per i piccoli comuni, uneco-turismo alla scoperta dei borghi a poca distanza dalla capitale.

LEGAMBIENTE FORMELLOIl circolo Legambiente “Terre di Veio” di For-mello ha combinato ecologia ambientale edecologia umana. Ai temi della natura, dellosviluppo sostenibile, della qualità della vitaha unito iniziative per l’inclusione, la solida-rietà e la lotta al razzismo. E questo collabo-rando con comitati cittadini, Caritas e scuole.Il circolo ha organizzato escursioni alla sco-perta e in difesa del territorio, promosso Pu-liamo il Mondo, partecipato ai Friday forfuture. Il circolo si è mobilitato – in una notte– per dare aiuto ai rifugiati sgomberati dalCara di Castelnuovo di Porto, ha denunciato un carro carnevalesco che irrideva i mi-granti in mare, sostenuto battaglie a difesa della tariffa puntuale per la differenziatae ha ottenuto la grande vittoria della pulizia da parte di Anas dai rifiuti accumulati damesi della Cassia Bis.

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PROVINCIA DI ROMAIL RICCIO –APPIA SUDTra le iniziative che portiamo avanti segna-liamo quelle riguardanti la tutela, valorizza-zione e rilancio, anche in chiave culturale,della via Appia Antica di cui, da decenni, ilnostro circolo Legambiente Appia Sud il Ric-cio si occupa in simbiosi con i Parchi Regio-nale e Archeologico Nazionale dell’AppiaAntica. Oltre che gestire i due punti informa-tivi del Parco Regionale, manuteniamo iltratto compreso tra il X e l’XI miglio organiz-zandovi iniziative, visite guidate e eventi culturali. Questa nostra attività ha permessodi tutelare l’antica via romana dal degrado e dagli abusi dei vandali e allo stessotempo di farla conoscere ai turisti e a chi vive nel territorio, rilanciandola tra i monu-menti principali di Roma e del suo interland anche in chiave turistica e formativa, oltreche ambientale e archeologica.

CIRCOLO LEGAMBIENTE LE RONDINI-ANZIO E NETTUNOLa battaglia per salvare LA VIGNAROLA, ad Anzio l’invasione del cemento è stata edè quasi inarrestabile. Sono state cementificate le coste e ricoperte aree verdi di pregio.Poche zone si sono salvate. Tra queste una grande estensione di terreno di proprietàprivata chiamata la VIGNAROLA, adiacente alla Riserva di Tor Caldara. Per quest’areail piano urbanistico approvato nel 2005, oggi in vigore, aveva consentito di edificarecirca 63.000 mq, pari a oltre 200.000 mc, su un unico terreno a ridosso di un'areagià urbanizzata, destinando il resto dell'area (circa 70 ha) a verde pubblico.Nel dicembre 2015 il Comune di Anzio aveva adottato, in modo per noi illecito, unPiano Urbanistico Attuativo che consentiva di "spacchettare" la cubatura dando lapossibilità di costruire in più punti dell'intera area e compromettendo in tal modol'ampliamento del parco Regionale di Tor Caldara impedendo di fatto la fruizione delverde pubblico che, in tal modo, finiva per essere asservito alle proprietà private.Per scongiurare ciò siamo stati promotori del Comitato per la difesa della Vignarolache ha promosso un ricorso al TAR ancora pendente, preparato dagli avvocati delCEAG di Legambiente, e numerose manifestazioni che hanno visto una grande par-tecipazione. Abbiamo coinvolto la Regione Lazio, ed abbiamo ottenuto una primavittoria col ritiro della delibera di giunta del 2015. Questa battaglia continua e ci vedràsempre vigili.

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LEGAMBIENTE TIVOLIIl Circolo di Tivoli nasce il 1 Novembre 2000,ma il gruppo era già attivo da alcuni anni conattività a tutela dei dintorni della Villa diAdriano, poi entrata a far parte del PatrimonioUnesco, da lottizzazione prevista di un milionedi metri cubi. Da allora l’azione è stata ininter-rotta, a difesa del territorio tiburtino, dell’ AgroRomano Antico, della Val d’Aniene, del fiumee della sua più importante sorgente il Pertuso,della falda di acqua termale, del paesaggio.E poi il contrasto all’insediamento nei pressi diVicovaro di un devastante Outlet, le protesteper una muraglia che offende il Sepolcro deiPlautii a Ponte Lucano, il mega scarico abusivodi acque luride nel fiume da parte di una car-tiera o il cervellotico insediamento di una cen-trale turbogas da 800 Mwatt a ridosso delcementificio di Guidonia. Ultimo, per ora, grande impegno, quello contro l’insediamentodi una grande discarica per rifiuti indifferenziati a poca distanza dalla Villa Adriana.Non solo contro però, educazione ambientale, campagne informative su raccolta diffe-renziata, campi di lavoro internazionale nei piccoli comuni della Val d’Aniene, visite in unsito neolitico, incontri, conferenze sui temi ambientali più diversi hanno caratterizzato i19 anni di attività a tutto campo.L’impegno continua, con Contratto di fiume dell’Aniene, la collaborazione con le ammi-nistrazioni comunali, lo stretto contatto con Legambiente Lazio, la sorveglianza di unterritorio ancora obiettivo di progetti di espansione edilizia, ritombamento delle cave diTravertino con inerti, l’Aniene bianco di acqua sulfurea a Valle di Tivoli, un SIC da difen-dere. A Tivoli e dintorni c’è ancora da fare per un ambientalismo responsabile.

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PROVINCIA DI RIETILEGAMBIENTE CENTRO ITALIA – RIETI Legambiente Centro Italia nasce a ottobre2006 per la salvaguardia ambientale del-l’area di Rieti. Dal 2015 ha ottenuto la ge-stione del Rifugio “La Fossa” (1505slm) sulM.te Terminillo: luogo montano di gran valorenaturale e paesaggistico in una vallata per-corsa da amanti del trekking, turisti e fami-glie. Il rifugio ha tre stanze in 65 mq e lavolontà del Circolo è quella di creare unluogo di montagna funzionale in estate e in-verno, quando le nevi ne fanno uno dei postipiù suggestivi del Lazio. La struttura, unavolta sistemata rimarrà al libero accessocome luogo di riparo e bivacco. Oltre a dareutilità pratica, si vuole così educare la collet-tività all’uso responsabile dei beni comuni:fruizione sostenibile della montagna, creazione di spazi condivisi, educazione am-bientale per scuole e gruppi, campi internazionali di volontariato.

LEGAMBIENTE BASSA SABINA - POGGIO MIRTETOIl Circolo Legambiente Bassa Sabina avverte la necessità di diventare sempre più pre-sente all’interno delle scuole, per dare un contributo alla formazione dei cittadini delfuturo. Supportando progetti nelle scuole elementari, ed essendo promotore di “Pu-liamo il mondo” e della “giornata dell’albero” presso le scuole medie, decide di creareun’opportunità di ampio spettro per i ragazzi. Nasce il progetto “Bellezza è cono-scenza – Educazione alla Bellezza”. Un modo per insegnare ai nostri ragazzi a rico-noscere la bellezza dei luoghi in cui viviamo e far capire loro che uomini comunipossono fare cose straordinarie! Di seguito il link al video della presentazione del pro-getto presso l’Istituto comprensivo Bassa Sabina di Poggio Mirteto del 22/11/2018https://www.youtube.com/watch?v=_RTALdLOXUo&t=74s

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PROVINCIA DI VITERBOLEGAMBIENTE VITERBO Legambiente Viterbo uno dei primi circoli del Lazio,nasce sopratutto per contrastare le centrali nucleari,oltre a numerose battaglie sul territorio, 22 anni fa hacreato il Premio Maestro Fardo. Si tratta di un ricono-scimento alla virtù civica e alla solidarietà iniziativacon la quale l’associazione ambientalista riscoprì quelgrande mecenate viterbese che fu Maestro Fardo. Daallora, insieme ad Admo e Avis, in collaborazione conl’Agesci e con il patrocinio della Fondazione Carivit,Legambiente premia le ‘belle persone’ segnalate daicittadini viterbesi.

CIRCOLO LEGAMBIENTE LAGO DI VICOLa Rassegna Cinematografica Lo Sguardo Selvaggioa cura di F. Giometti, arrivata alla tredicesima edizione,dedicata a temi ambientali, sostenibilità e nuovi stilidi vita, con incontri con gli autori ed esperti. Nelle ul-time tre edizioni insieme alla rassegna è stata orga-nizzata la Giornata del Rifugiato in collaborazione conaltre associazioni.

CIRCOLO LEGAMBIENTE “LA SPINOSA”Il circolo “La Spinosa” di Farnese organizza da ven-t’anni diverse attività. Tra le più significative la “Cor-sAmbiente” giunta alla sua VIII edizione, incollaborazione con la polisportiva Montalto di Castro.Una gara competitiva nelle campagne del comune diFarnese che vede la partecipazione di circa 200 atleti,contemporaneamente a gare giovanili e passeggiatanon competitiva; il tutto allo scopo di far conoscere eapprezzare le bellezze del territorio e sensibilizzaresulla sua tutela. Di pochi mesi fa, poi, l’iniziativa “Gior-nata in memoria di Antonio di Carli” storico fondatoredel circolo, per la quale sono intervenuti studiosi au-torevoli del territorio e rappresentanti storici dell’as-sociazione nel viterbese e nel Lazio. Per l'occasione èstata allestita nel locale Museo Civico “Ferrante Ritta-tore Vonwiller” una mostra sull'attività del circolo nelcorso dei decenni. Poi giornate ecologiche di puliziadel territorio, escursioni per conoscere il nostro patri-monio, e tanta voglia di fare ambientalismo.

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