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Test di apprendimento Appunti di Alessandro Benedetti Appunti di Alessandro Benedetti Appunti di Alessandro Benedetti Ultimo aggiornamento: dicembre 2003

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Page 1: Appunti di Alessandro Benedetti - divini.net · Test di apprendimento Appunti di Alessandro Benedetti. Ultimo aggiornamento: dicembre 2003. Test di profitto 2. Terminologia. Etimologia

Test di apprendimentoTest di apprendimento

Appunti di Alessandro BenedettiUltimo aggiornamento: dicembre 2003

Appunti di Alessandro BenedettiAppunti di Alessandro BenedettiUltimo aggiornamento: dicembre 2003

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Test di profitto 2

TerminologiaTerminologia

Etimologia anglosassone: Test = esame, prova, controlloDistinguere Test di apprendimento da:• Test di intelligenza• Test psicoattitudinaliIn Italiano:• Test di apprendimento o• Prova oggettiva di profitto

Etimologia anglosassone: Test = esame, prova, controlloDistinguere Test di apprendimento da:• Test di intelligenza• Test psicoattitudinaliIn Italiano:• Test di apprendimento o• Prova oggettiva di profitto

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Test di profitto 3

Tipologia dei Test di apprendimento Tipologia dei Test di apprendimento

Denominazione N. Risp. Esatte

• Vero-Falso 2 1

• Scelta multipla 3≤ n ≤ 5 1 o 2

• Integrazioni o completamenti

• Corrispondenze

Denominazione N. Risp. Esatte

• Vero-Falso 2 1

• Scelta multipla 3≤ n ≤ 5 1 o 2

• Integrazioni o completamenti

• Corrispondenze

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Test di profitto 4

Caratteristiche del tipo: VERO/FALSOCaratteristiche del tipo: VERO/FALSO

• Asserzione da identificare come vera o falsa (giusta o sbagliata)

• Interrogativo, al quale rispondere SI o NO (vero o falso, giusto o sbagliato)

• Presentazione, nel corpo di un’asserzione, di due varianti, tra cui identificare quella giusta

• Asserzione da identificare come vera o falsa (giusta o sbagliata)

• Interrogativo, al quale rispondere SI o NO (vero o falso, giusto o sbagliato)

• Presentazione, nel corpo di un’asserzione, di due varianti, tra cui identificare quella giusta

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Test di profitto 5

Caratteristiche del tipo:SCELTA MULTIPLA

Caratteristiche del tipo:SCELTA MULTIPLA

• Domanda accompagnata da n risposte, tra cui identificarne 1 (o 2) esatte (vere, giuste)

• Domanda formulata come proposizione da completare e accompagnata da n completamenti, tra cui identificarne 1 (o 2) esatti (veri, giusti)

• Presentazione, nel corpo di un’asserzione, di nvarianti, tra cui identificarne 1 (o 2) esatte (vere, giuste)

• Individuazione di 1 (o 2) elementi estranei fra nelementi dati

• Domanda accompagnata da n risposte, tra cui identificarne 1 (o 2) esatte (vere, giuste)

• Domanda formulata come proposizione da completare e accompagnata da n completamenti, tra cui identificarne 1 (o 2) esatti (veri, giusti)

• Presentazione, nel corpo di un’asserzione, di nvarianti, tra cui identificarne 1 (o 2) esatte (vere, giuste)

• Individuazione di 1 (o 2) elementi estranei fra nelementi dati

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Test di profitto 6

Caratteristiche del tipo:INTEGRAZIONI O COMPLETAMENTI

Caratteristiche del tipo:INTEGRAZIONI O COMPLETAMENTI

• Discorso che presenta talune parole mancanti. Queste, assieme a un certo numero di distrattori, sono elencate in calce al discorso. Le risposte esatte sono tante quanti i vuoti. Le risposte possibili teoriche per ciascun vuoto sono tante quanti i vuoti più i distrattori, e diminuiscono via via che si danno le risposte. Le risposte logicamente possibili dipendono dalle parole e dai distrattori compatibili coi vari pezzi del discorso, e diminuiscono anch’essi con le risposte date.

• Discorso che presenta talune parole mancanti, ma senza elencazione in calce né delle parole esatte né dei distrattori

• Discorso che presenta talune parole mancanti. Queste, assieme a un certo numero di distrattori, sono elencate in calce al discorso. Le risposte esatte sono tante quanti i vuoti. Le risposte possibili teoriche per ciascun vuoto sono tante quanti i vuoti più i distrattori, e diminuiscono via via che si danno le risposte. Le risposte logicamente possibili dipendono dalle parole e dai distrattori compatibili coi vari pezzi del discorso, e diminuiscono anch’essi con le risposte date.

• Discorso che presenta talune parole mancanti, ma senza elencazione in calce né delle parole esatte né dei distrattori

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Test di profitto 7

Caratteristiche del tipo: CORRISPONDENZECaratteristiche del tipo: CORRISPONDENZE

Due elenchi, a ciascuno degli elementi di uno dei quali è da far corrispondere, in base ad un criterio dato, uno degli elementi dell’altro. In questo deve figurare un numero di elementi maggiore del primo. Le risposte esatte sono tante quanti gli elementi dell’elenco più breve. Le risposte possibili sono, per ciascun elemento, tante quanti gli elementi dell’elenco più lungo, detratte le risposte già date in precedenza

Due elenchi, a ciascuno degli elementi di uno dei quali è da far corrispondere, in base ad un criterio dato, uno degli elementi dell’altro. In questo deve figurare un numero di elementi maggiore del primo. Le risposte esatte sono tante quanti gli elementi dell’elenco più breve. Le risposte possibili sono, per ciascun elemento, tante quanti gli elementi dell’elenco più lungo, detratte le risposte già date in precedenza

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Test di profitto 8

Vantaggi metrologici dei test di apprendimentoVantaggi metrologici dei test di apprendimento

• Rappresentatività degli stimoli: può essere elevata, essendo possibile in un tempo determinato, rivolgere un numero molto maggiore di domande che nelle altre prove

• Omogeneità degli stimoli: Di solito è completa, al pari delle prove scritte, nelle quali gli stimoli sono uguali per tutti

• Ambiguità e appigli per la soluzione: Si è costituito un “quasi corpo” di regole per ridurle al minimo

• Somministrazione degli stimoli: Molti errori possono essere evitati utilizzando procedure prestabilite e concordate

• Registrazione: No problem: è una prova scritta.• Lettura: Può essere del tutto precisa. Eventuali errori casuali

(rilevazione, conteggio) possono essere facilmente individuati ecorretti.

• Rappresentatività degli stimoli: può essere elevata, essendo possibile in un tempo determinato, rivolgere un numero molto maggiore di domande che nelle altre prove

• Omogeneità degli stimoli: Di solito è completa, al pari delle prove scritte, nelle quali gli stimoli sono uguali per tutti

• Ambiguità e appigli per la soluzione: Si è costituito un “quasi corpo” di regole per ridurle al minimo

• Somministrazione degli stimoli: Molti errori possono essere evitati utilizzando procedure prestabilite e concordate

• Registrazione: No problem: è una prova scritta.• Lettura: Può essere del tutto precisa. Eventuali errori casuali

(rilevazione, conteggio) possono essere facilmente individuati ecorretti.

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Test di profitto 9

Vantaggi dei test di apprendimento come strumenti di lavoro nella scuola

Vantaggi dei test di apprendimento come strumenti di lavoro nella scuola

• Controlli diagnostici• Controlli intermedi• Controlli finali• Controlli estesi• Ricerche sull’efficacia, sia delle risorse sia

delle innovazioni nei confronti dell’apprendimento

• Rapporti con gli studenti

• Controlli diagnostici• Controlli intermedi• Controlli finali• Controlli estesi• Ricerche sull’efficacia, sia delle risorse sia

delle innovazioni nei confronti dell’apprendimento

• Rapporti con gli studenti

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Test di profitto 10

I limiti dei test di apprendimento. Che fare per superarli

I limiti dei test di apprendimento. Che fare per superarli

• Le risposte possono essere date a caso

• Occorre tempo per costruire le prove• Non si riesce a sapere quel che lo

studente pensa• Non si misurano tutte le categorie della

tassonomia

• Le risposte possono essere date a caso

• Occorre tempo per costruire le prove• Non si riesce a sapere quel che lo

studente pensa• Non si misurano tutte le categorie della

tassonomia

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Test di profitto 11

I pregiudizi dei test di apprendimento. (limiti ≠ pregiudizi)

I pregiudizi dei test di apprendimento. (limiti ≠ pregiudizi)

• I test sono troppo facili/difficili• I test misurano solo l’apprendimento mnemonico• Coi test l’insegnante non esercita la sua

intuizione• Coi test non c’è dialogo• Coi test non si controlla in modo individualizzato• Coi test lo studente non si rende conto dove e

come sbaglia• I test sono portatori di una logica semplicistica• I test non educano alle prove della vita

• I test sono troppo facili/difficili• I test misurano solo l’apprendimento mnemonico• Coi test l’insegnante non esercita la sua

intuizione• Coi test non c’è dialogo• Coi test non si controlla in modo individualizzato• Coi test lo studente non si rende conto dove e

come sbaglia• I test sono portatori di una logica semplicistica• I test non educano alle prove della vita

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Test di profitto 12

Condizioni da tener presenti - 1Condizioni da tener presenti - 1

Definizione degli obiettiviPotremmo considerare un obiettivo come una manifestazione dell’attività di apprendimento degli allievi suscettibile di essere apprezzata mediante una prova di verifica

Definizione degli obiettiviDefinizione degli obiettiviPotremmo considerare un obiettivo come una manifestazione dell’attività di apprendimento degli allievi suscettibile di essere apprezzata mediante una prova di verifica

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Test di profitto 13

Condizioni da tener presenti - 2Condizioni da tener presenti - 2

ValiditàBisogna predisporre le prove in modo che esse siano in grado di sollecitare prestazioni direttamente connesse agli obiettivi di apprendimento.

ValiditàValiditàBisogna predisporre le prove in modo che esse siano in grado di sollecitare prestazioni direttamente connesse agli obiettivi di apprendimento.

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Test di profitto 14

Condizioni da tener presenti - 3Condizioni da tener presenti - 3

AttendibilitàBisogna predisporre le prove in modo che le informazioni che si ottengono siano non ambigue, cioè che possano essere rilevate in maniera uniforme da diversi osservatori e per diversi allievi, secondo criteri stabili nel tempo e seguendo modalità accuratamente predefinite.

AttendibilitàAttendibilitàBisogna predisporre le prove in modo che le informazioni che si ottengono siano non ambigue, cioè che possano essere rilevate in maniera uniforme da diversi osservatori e per diversi allievi, secondo criteri stabili nel tempo e seguendo modalità accuratamente predefinite.

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Test di profitto 15

Indicazioni generaliper la costruzione di Test di profitto

Indicazioni generaliper la costruzione di Test di profitto

• Il linguaggio (termini e struttura delle proposizioni) non sia inutilmente complicato, ma sia adeguato agli studenti (Validità)

• Gli stimoli siano brevi ed essenziali (Validità)• Non fare tranelli (Validità)• Non chiedere cose banali o sciocche (Validità)• Non fare domande alle quali si possa rispondere solo in

base al buon senso o alla cultura generale (Validità)• Le risposte sbagliate non siano ingenue né raffinate, ma

adeguate alla preparazione degli studenti (Validità-Ambiguità)

• Citare un autore, se si fanno riferimenti a quanto egli abbia detto o scritto (Ambiguità)

• Il linguaggio (termini e struttura delle proposizioni) non sia inutilmente complicato, ma sia adeguato agli studenti (Validità)

• Gli stimoli siano brevi ed essenziali (Validità)• Non fare tranelli (Validità)• Non chiedere cose banali o sciocche (Validità)• Non fare domande alle quali si possa rispondere solo in

base al buon senso o alla cultura generale (Validità)• Le risposte sbagliate non siano ingenue né raffinate, ma

adeguate alla preparazione degli studenti (Validità-Ambiguità)

• Citare un autore, se si fanno riferimenti a quanto egli abbia detto o scritto (Ambiguità)

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Test di profitto 16

Indicazioni per la costruzione di Test di profittoper il tipo VERO-FALSO

Indicazioni per la costruzione di Test di profittoper il tipo VERO-FALSO

• Le asserzioni non devono contenere negazioni (Ambiguità)• Le asserzioni non devono contenere più di un’idea (Ambiguità)• Il linguaggio deve essere preciso e dettagliato come richiede il

livello delle cose studiate (Ambiguità)• Il numero delle asserzioni esatte deve essere uguale a quello

delle asserzioni sbagliate (Validità)• Parole chiave come “sempre”,”mai”, “dovunque”, ecc. e come

“spesso”, “qualche volta”, ecc. dovrebbero essere evitate (Appigli alla soluzione)

• Le asserzioni devono essere chiare ed esplicite, non caute e circospette (Appigli)

• Le asserzioni devono essere brevi (Appigli)

• Le asserzioni non devono contenere negazioni (Ambiguità)• Le asserzioni non devono contenere più di un’idea (Ambiguità)• Il linguaggio deve essere preciso e dettagliato come richiede il

livello delle cose studiate (Ambiguità)• Il numero delle asserzioni esatte deve essere uguale a quello

delle asserzioni sbagliate (Validità)• Parole chiave come “sempre”,”mai”, “dovunque”, ecc. e come

“spesso”, “qualche volta”, ecc. dovrebbero essere evitate (Appigli alla soluzione)

• Le asserzioni devono essere chiare ed esplicite, non caute e circospette (Appigli)

• Le asserzioni devono essere brevi (Appigli)

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Test di profitto 17

Indicazioni per la costruzione di Test di profittoper il tipo SCELTE MULTIPLE

Indicazioni per la costruzione di Test di profittoper il tipo SCELTE MULTIPLE

• Nella parte generale: presentare un problema, nelle alternative: le soluzioni del problema (Ambiguità)

• Tutto quello che c’è di comune tra le alternative va messo nella parte generale (Validità -Ambiguità)

• Numero ottimale delle alternative: 4 o 5 (Validità)• Per le risposte sbagliate usare asserzioni esatte, ma senza riferimento alla domanda

proposta (Appigli)• Nella parte generale presentare un solo problema (Ambiguità)• Evitare che le alternative presentino negazioni (Ambiguità)• Le parole usate nelle alternative abbiano un significato preciso, non generico

(Ambiguità)• Le alternative devono escludersi a vicenda (Ambiguità)• Tra parte generale e alternative ci deve essere sempre continuità sintattica e

grammaticale (Appigli)• Nelle alternative non devono figurare parole chiave come sempre, mai, dovunque, o

come spesso, talvolta, ecc. (Appigli)• Le alternative devono essere omogenee per lunghezza (Appigli)• Le alternative devono essere omogenee per il linguaggio utilizzato (Appigli)• Nessuna alternativa deve riprendere concetti e termini del problema (Appigli)• Le alternative devono essere omogenee nella base concettuale della loro costruzione

(Appigli)

• Nella parte generale: presentare un problema, nelle alternative: le soluzioni del problema (Ambiguità)

• Tutto quello che c’è di comune tra le alternative va messo nella parte generale (Validità -Ambiguità)

• Numero ottimale delle alternative: 4 o 5 (Validità)• Per le risposte sbagliate usare asserzioni esatte, ma senza riferimento alla domanda

proposta (Appigli)• Nella parte generale presentare un solo problema (Ambiguità)• Evitare che le alternative presentino negazioni (Ambiguità)• Le parole usate nelle alternative abbiano un significato preciso, non generico

(Ambiguità)• Le alternative devono escludersi a vicenda (Ambiguità)• Tra parte generale e alternative ci deve essere sempre continuità sintattica e

grammaticale (Appigli)• Nelle alternative non devono figurare parole chiave come sempre, mai, dovunque, o

come spesso, talvolta, ecc. (Appigli)• Le alternative devono essere omogenee per lunghezza (Appigli)• Le alternative devono essere omogenee per il linguaggio utilizzato (Appigli)• Nessuna alternativa deve riprendere concetti e termini del problema (Appigli)• Le alternative devono essere omogenee nella base concettuale della loro costruzione

(Appigli)

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G. Domenici 18

Indicazioni sulla durata del Test di profittoper il tipo SCELTE MULTIPLE

Indicazioni sulla durata del Test di profittoper il tipo SCELTE MULTIPLE

Se il test durasse troppo, invece delle competenze si rileverebbero la costanza della concentrazione e la capacità di resistenza alla fatica mentale.

• Visto che la curva dell’attenzione cade bruscamente dopo una ventina di minuti (per gli adulti), e che dopo due o tre riprese il livello dell’attenzione diventa piuttosto basso, una buona durata del test non dovrebbe superare i 50 – 60 minuti.

• Da molte indagini empiriche risulta che il tempo medio di risposta a un quesito a risposta multipla, anche difficile, risulta di uno o due minuti.

• Pertanto un test non dovrebbe contenere più di 40-50 item.

Se il test durasse troppo, invece delle competenze si rileverebbero la costanza della concentrazione e la capacità di resistenza alla fatica mentale.

• Visto che la curva dell’attenzione cade bruscamente dopo una ventina di minuti (per gli adulti), e che dopo due o tre riprese il livello dell’attenzione diventa piuttosto basso, una buona durata del test non dovrebbe superare i 50 – 60 minuti.

• Da molte indagini empiriche risulta che il tempo medio di risposta a un quesito a risposta multipla, anche difficile, risulta di uno o due minuti.

• Pertanto un test non dovrebbe contenere più di 40-50 item.

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G. Domenici 19

Indicazioni sulla struttura del Test di profittoper il tipo SCELTE MULTIPLE

Indicazioni sulla struttura del Test di profittoper il tipo SCELTE MULTIPLE

• Il numero degli item per ciascuna parte della prova deve essere commisurato alla rilevanza dell’argomento. Un indicatore utile per stimare tale importanza può essere dato dalla rilevazione dei tempi.

Ip = Importanza assegnata a ciascuna delle parti curricolariTp = tempo dedicato a ciascuna parteTc = tempo complessivo dedicato a tutte le parti curricolari

prese in esame.

• Il numero degli item per ciascuna parte della prova deve essere commisurato alla rilevanza dell’argomento. Un indicatore utile per stimare tale importanza può essere dato dalla rilevazione dei tempi.

Ip = Importanza assegnata a ciascuna delle parti curricolariTp = tempo dedicato a ciascuna parteTc = tempo complessivo dedicato a tutte le parti curricolari

prese in esame.

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Test di profitto 20

La somministrazione di un testLa somministrazione di un test

• Le istruzioni agli studenti• Come dare le risposte• La stesura materiale del test• Come ordinare le domande• Come evitare la diffusione delle domande• Come evitare che gli studenti copino• Il tempo a disposizione• Rivedere o no le prove ?• Il comportamento dell’insegnante

• Le istruzioni agli studenti• Come dare le risposte• La stesura materiale del test• Come ordinare le domande• Come evitare la diffusione delle domande• Come evitare che gli studenti copino• Il tempo a disposizione• Rivedere o no le prove ?• Il comportamento dell’insegnante

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R. Bolletta 21

Lo spazio dei confronti - 1Lo spazio dei confronti - 1Spazio dei confronti possibili con un item di media difficoltà (50%).Gli alunni da 0 a 4 hanno ottenuto 0, quelli da 5 a 9 hanno ottenuto 1.Le caselle grigie denotano i confronti validi: p.es. possiamo dire che l’alunno 7 è confrontabile con l’alunno 3 (nella fattispecie èmigliore, in quanto l’alunno 7 ha ottenuto 1 mentre l’alunno 3 ha ottenuto 0).Le caselle bianche indicano che non possiamo confrontare gli allievi, in quanto hanno ottenuto lo stesso punteggio (positivo o negativo).

Spazio dei confronti possibili con un item di media difficoltà (50%).Gli alunni da 0 a 4 hanno ottenuto 0, quelli da 5 a 9 hanno ottenuto 1.Le caselle grigie denotano i confronti validi: p.es. possiamo dire che l’alunno 7 è confrontabile con l’alunno 3 (nella fattispecie èmigliore, in quanto l’alunno 7 ha ottenuto 1 mentre l’alunno 3 ha ottenuto 0).Le caselle bianche indicano che non possiamo confrontare gli allievi, in quanto hanno ottenuto lo stesso punteggio (positivo o negativo).

98

1 76543

0 210

0 1 2 3 4 5 6 7 8 90 1

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R. Bolletta 22

Lo spazio dei confronti - 2Lo spazio dei confronti - 2

Spazio dei confronti possibili con un item facile (80%).Gli alunni da 0 a 1 hanno ottenuto 0, quelli da 3 a 9 hanno ottenuto 1.In questo caso i confronti validi in base al punteggio del quesito sono solo 32 su 100

Spazio dei confronti possibili con un item facile (80%).Gli alunni da 0 a 1 hanno ottenuto 0, quelli da 3 a 9 hanno ottenuto 1.In questo caso i confronti validi in base al punteggio del quesito sono solo 32 su 100

9876

1 5432

0 10

0 1 2 3 4 5 6 7 8 90 1

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R. Bolletta 23

Lo spazio dei confronti - 3Lo spazio dei confronti - 3

Spazio dei confronti possibili con un item difficile (10%).Gli alunni da 0 a 8 hanno ottenuto 0, solo l’allievo 9 ha ottenuto 1.In questo caso i confronti validi in base al punteggio del quesito sono solo 18 su 100

Spazio dei confronti possibili con un item difficile (10%).Gli alunni da 0 a 8 hanno ottenuto 0, solo l’allievo 9 ha ottenuto 1.In questo caso i confronti validi in base al punteggio del quesito sono solo 18 su 100

1 98765

0 43210

0 1 2 3 4 5 6 7 8 910

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Test di profitto 24

L’indice di difficoltàL’indice di difficoltà

L’indice di difficoltà si calcola stabilendo il rapporto tra il numero degli allievi che hanno fornito una risposta errata e il numero degli allievi sottoposti al test.Indice di difficoltà = 1 indica che tutti hanno risposto in modo errato e quindi è il valore massimo.Indice di difficoltà = 0 indica che tutti hanno risposto correttamente – valore minimo.

L’indice di difficoltà si calcola stabilendo il rapporto tra il numero degli allievi che hanno fornito una risposta errata e il numero degli allievi sottoposti al test.Indice di difficoltà = 1 indica che tutti hanno risposto in modo errato e quindi è il valore massimo.Indice di difficoltà = 0 indica che tutti hanno risposto correttamente – valore minimo.

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R. Bolletta 25

Spazio dei confronti possibili con 2 itemSpazio dei confronti possibili con 2 item

Se 2 item misurano aspetti diversi della stessa competenza, entrambi con un indice di difficoltàdel 50%, si avranno 3 gruppi (00, 01 o 10, 11). Le caselle grigie sono diventate 66 su 100.

Se 2 item misurano aspetti diversi della stessa competenza, entrambi con un indice di difficoltàdel 50%, si avranno 3 gruppi (00, 01 o 10, 11). Le caselle grigie sono diventate 66 su 100.

98

2 765

1 432

0 10

0 1 2 3 4 5 6 7 8 90 1 2

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Test di profitto 26

La discriminatività - 1La discriminatività - 1

Assumiamo che la prova, costituita dall’insieme dei quesiti somministrati, sia valida ed attendibile.

Un quesito che assegna un punto alla prima metà dei meno bravi e zero punti alla prima metà dei più bravi èscarsamente discriminante.

L’indice di discriminazione è un valore caratteristico della relazione del singolo quesito con la prova con cui è stato somministrato.

Il massimo dell’indice di discriminazione di un quesito èquando tutti i bravi rispondono bene e tutti gli altri rispondono male.

Assumiamo che la prova, costituita dall’insieme dei quesiti somministrati, sia valida ed attendibile.

Un quesito che assegna un punto alla prima metà dei meno bravi e zero punti alla prima metà dei più bravi èscarsamente discriminante.

L’indice di discriminazione è un valore caratteristico della relazione del singolo quesito con la prova con cui è stato somministrato.

Il massimo dell’indice di discriminazione di un quesito èquando tutti i bravi rispondono bene e tutti gli altri rispondono male.

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B. Vertecchi 27

La discriminatività - 2La discriminatività - 2

Tra i criteri di calcolo, Vertecchi, per una singola classe di n studenti, propone di dividere i punteggi in 3 gruppi: i migliori (~n/3=nM), i medi (~n/3=nm), i peggiori (~n/3=np=nM).

Per ogni quesito si contano le risposte esatte nella fascia dei migliori (EM) e le risposte esatte nella fascia dei peggiori (EP).

Si poneIndice di discriminatività = (EM –EP)/nM

Se tutti i migliori rispondono bene e tutti i peggiori male, l’indice di discriminatività vale 1; se tutti i migliori rispondono come i peggiori l’indice vale 0. L’indice puòessere anche negativo.

Tra i criteri di calcolo, Vertecchi, per una singola classe di n studenti, propone di dividere i punteggi in 3 gruppi: i migliori (~n/3=nM), i medi (~n/3=nm), i peggiori (~n/3=np=nM).

Per ogni quesito si contano le risposte esatte nella fascia dei migliori (EM) e le risposte esatte nella fascia dei peggiori (EP).

Si poneIndice di discriminatività = (EM –EP)/nM

Se tutti i migliori rispondono bene e tutti i peggiori male, l’indice di discriminatività vale 1; se tutti i migliori rispondono come i peggiori l’indice vale 0. L’indice puòessere anche negativo.

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R. Bolletta 28

Quanti quesiti sono necessari ?Quanti quesiti sono necessari ?

Nelle condizioni ideali precedenti, per discriminare 10 studenti servono almeno 9 quesiti, per avere un punteggio che vada da 0 a 9 (il migliore avrà tutti gli aspetti della competenza in parola, il secondo ne avrà8, …, il peggiore nessuno).

Situazione reale• Qualsiasi competenza o conoscenza anche con

livello minimo di complessità non si distribuisce uniformemente sulla popolazione.

• I quesiti non sono tra loro indipendenti• Nell’esito di ogni quesito non si può eliminare la

perturbazione di errori casuali.

Nelle condizioni ideali precedenti, per discriminare 10 studenti servono almeno 9 quesiti, per avere un punteggio che vada da 0 a 9 (il migliore avrà tutti gli aspetti della competenza in parola, il secondo ne avrà8, …, il peggiore nessuno).

Situazione realeSituazione reale• Qualsiasi competenza o conoscenza anche con

livello minimo di complessità non si distribuisce uniformemente sulla popolazione.

• I quesiti non sono tra loro indipendenti• Nell’esito di ogni quesito non si può eliminare la

perturbazione di errori casuali.

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Test di profitto 29

La distrattivitàLa distrattività

La situazione ideale è quella per cui tutti i distrattori hanno la stessa capacità di attrarre risposte e quindi la stessa frequenza.

Se un distrattore non è scelto da nessuno o ha una forza di attrazione superiore a quella degli altri distrattori, va rivisto.

La situazione ideale è quella per cui tutti i distrattori hanno la stessa capacità di attrarre risposte e quindi la stessa frequenza.

Se un distrattore non è scelto da nessuno o ha una forza di attrazione superiore a quella degli altri distrattori, va rivisto.

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Test di profitto 30

La lettura dei risultati di un testLa lettura dei risultati di un test

• La rilevazione delle risposte• Errori o astensioni: un trattamento

uguale?• Punteggi differenziati ?• I punteggi per le scelte multiple con più

risposte esatte• Il quadro dei risultati di una prova

• La rilevazione delle risposte• Errori o astensioni: un trattamento

uguale?• Punteggi differenziati ?• I punteggi per le scelte multiple con più

risposte esatte• Il quadro dei risultati di una prova

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Test di profitto 31

Elaborazione dei risultati - 1Elaborazione dei risultati - 1

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Test di profitto 32

Elaborazione dei risultati - 2Elaborazione dei risultati - 2

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Test di profitto 33

• B. Vertecchi (a.c. di), L’archivio docimologico per l’autovalutazione delle scuole, F. Angeli ed., 1999, in particolare il cap. “L’attività del centro di validazione” di R. Bolletta

• B. Vertecchi, Manuale della valutazione, Ed. Riuniti, 1998

• G. Domenici, Manuale della valutazione scolastica, Ed. Laterza, 2001

• B. Vertecchi (a.c. di), L’archivio docimologico per l’autovalutazione delle scuole, F. Angeli ed., 1999, in particolare il cap. “L’attività del centro di validazione” di R. Bolletta

• B. Vertecchi, Manuale della valutazione, Ed. Riuniti, 1998

• G. Domenici, Manuale della valutazione scolastica, Ed. Laterza, 2001

BibliografiaBibliografia