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Apprendere la matematica: dal problema al modello e dal modello all’astrazione Segui l’evento su Twitter @DeAScuola – hashtag ufficiale: #RTMatematica

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Apprendere la matematica: dal problema al modello e dal modello all’astrazione

Segui l’evento su Twitter @DeAScuola – hashtag ufficiale: #RTMatematica

   

Perché la matematica è difficile? Basi scientifiche per una didattica inclusiva Relatore: Anna Baccaglini-Frank

Bologna, 20 Aprile 2015 HOTEL SAVOIA REGENCY

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

Fonti principali di origine (e di incremento) delle difficoltà in matematica

•  Fattori epistemologici •  Fattori affettivi •  Fattori cognitivi •  Fattori didattici e sociali

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

Fonti principali di origine (e di incremento) delle difficoltà in matematica

•  Fattori epistemologici •  Fattori affettivi •  Fattori cognitivi •  Fattori didattici e sociali

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Fattori Affettivi A. Baccaglini-Frank

Dati raccolti attraverso lo strumento narrativo

Io e la matematica: il mio rapporto con la matematica

(dalle elementari ad oggi)

Ad oggi Pietro Di Martino e Rosetta Zan hanno raccolto e analizzato più di 2000 temi

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Fattori Affettivi A. Baccaglini-Frank

Gli indifferenti emozionalmente nei confronti della matematica sono quasi esclusivamente persone che non hanno avuto problemi con la matematica!

Chi ha difficoltà vive molto spesso una situazione di profondo disagio

Prevalenza di emozioni negative

Dai temi emerge:

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Fattori affettivi A. Baccaglini-Frank

Successo in matematica = non fare errori Successo in matematica = essere veloci (prendere tempo per pensare è visto come una debolezza)

Alcuni fattori che contribuiscono a far “vivere male” la matematica

Imporre la velocità crea ansia. Questo è molto dannoso per l’apprendimento di tutti gli studenti.

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Fattori affettivi – alcune radici cognitive A. Baccaglini-Frank

•  La memoria di lavoro gioca un ruolo chiave (più se ne ha più è alto il potenziale di successo)

•  Sotto stress l’ansia blocca la memoria di lavoro (sensazione di annebbiamento o vuoto di memoria) •  L’ansia in matematica blocca soprattutto gli

studenti con buona capacità di ML che sono quelli con più alto potenziale.

(Beilock)

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Fattori affettivi A. Baccaglini-Frank

Come ti ha fatto sentire il test di oggi? (4° elementare)

•  “Preoccupato che non sarei riuscito a finire” •  “nervosa: so bene i fatti ma mi fa paura che

potrei prendere un brutto voto” •  “nervosa perché non mi piacciono molto i tests” •  “nervoso perché ho paura che non finirò o che

farò errori” •  “sotto pressione”

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Fattori affettivi A. Baccaglini-Frank

Come ti ha fatto sentire il test di oggi? (2° elementare)

•  “non bene” •  “agitata” •  “nervosa” •  “che faccio schifo in matematica” •  “triste”

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Fattori affettivi A. Baccaglini-Frank

Attenzione: Pensare in modo profondo richiede tempo!

“Ero sempre molto incerto sulla mia capacità intellettuale; pensavo di essere non-intelligente. E certo era vero che ero, e sono ancora, lento a pensare. Mi ci vuole tempo per afferrare le cose perché le devo capire a fondo. ...Alla fine della scuola superiore ho deciso che la velocità non ha una relazione precisa con l’intelligenza. Quello che importa è capire a fondo le cose e le loro relazioni con altre. Qui sta l’intelligenza. Il fatto di essere veloci o lenti non ha importanza. Ovviamente aiuta essere veloci e avere buona memoria. Ma non è necessario né sufficiente per il successo intellettuale.”

Lauren Schwartz ‘A Mathematician Grappling with his Century’

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Il ruolo dell’essere motivati A. Baccaglini-Frank

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

This research examined how motivation (perceived control, intrinsic motivation, and extrinsic motivation), cognitive learning strategies (deep and surface strategies), and intelligence jointly predict long-term growth in students’ mathematics achievement over 5 years. [...] Results showed that the •  initial level of achievement was strongly related to

intelligence, with motivation and cognitive strategies explaining additional variance.

•  In contrast, intelligence had no relation with the growth of achievement over years,

•  whereas motivation and learning strategies were predictors of growth.

These findings highlight the importance of motivation and learning strategies in facilitating adolescents’ development of mathematical competencies.

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

Fonti principali di origine (e di incremento) delle difficoltà in matematica

•  Fattori epistemologici •  Fattori affettivi •  Fattori cognitivi •  Fattori didattici e sociali

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

Nel nostro cervello vi è un organo preposto alla percezione e alla rappresentazione delle quantità numeriche; le sue caratteristiche lo collegano senza

dubbio alle facoltà proto-aritmetiche presenti nell'animale e nei bambini molto piccoli:

può codificare con precisione solo gli insiemi il cui numero cardinale non superi il 3 e,

più i numeri sono grandi e vicini tra loro, maggiore è la facilità con cui li confonde. Dehaene, 2010

Come funziona il nostro cervello rispetto ai numeri?

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

visivo  arabico  

7  

Verbale  udi0vo  

«se2e»  

   Analogico     S-ma  

B  

A  

C  C΄  

D  D΄  

MODELLO DEL TRIPLO CODICE (Dehaene, 1992)

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Fattori cognitivi

Left hemisphere Right hemisphere

Mapping brain dysfunction in Dyscalculia «Core Deficit» hypothesis:

Deficit in the Approximate Magnitude system

(Butterworth, 1999; Gersten & Chard, 1999; Wilson & Dehaene, 2007)

«Access» hypothesis : Deficit Exact Number Representation and the link between Arabic –Magnitude Representation (Rouselle & Noël, 2007, 2011)

A. Baccaglini-Frank

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

Defining DD is challenging... A constraint on the depth of our knowledge in this area stems from the paucity of research on DD, particularly relative to research on other learning

disorders... A related obstacle is the lack of universal classification criteria for DD, leading to inconsistent composition of DD samples across studies... Until recently, assessment-based cut-

off scores used to define DD samples were also highly variable.

Mazzocco (2005), Mazzocco & Pekka Räsänen (2013)

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Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

Ipotesi (tipica) di fondo della psicologia cognitiva e delle neuroscienze

Le abilità matematiche sono innate o stabili, spesso anche con sviluppo tipico “predefinito”. Dunque le difficoltà dipendono da una disabilità, probabilmente causata da certi deficit neurologici o sviluppo atipico (potenzialmente causato dai deficit).

(e.g., Butterworth, 2005; Shalev et al., 2001; Augustyniak, Murphy, & Phillips, 2005; Fuchs et al., 2007)

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

L’esposizione culturale gioca un ruolo fondamentale

Attenzione che per quanto ci possano essere delle predisposizioni con cui si nasca, non è pensabile che da solo un bambino possa scoprire da solo tutta la matematica nell’arco della sua vita.

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

(Karagiannakis, Baccaglini-Frank & Papadatos, 2014)

Si possono ri-organizzare le principali ipotesi avanzate in psicologia e

neuroscienze per studiare i “profili di apprendimento matematico” degli

studenti.

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Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

(Karagiannakis, Baccaglini-Frank & Papadatos, 2014; Karagiannakis, Baccaglini-Frank, & Roussos, under review)

Modello delle componenti cognitive dei ‘profili di apprendimento matematico’

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Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

0   1   2   3   4   5   6   7   8   9  

6.  Number  Lines  0-­‐100  

7.  Ordinality  

2.  Number  magnitude  comparison  

1.Subi-zing-­‐Enumera-on  

3.Dots  magnitude  comparison  

4.  Addi-on  fact  retrieval  

5.Mul-plica-on  facts  retrieval  

10.  Calcula-ons  principles  

9.  Maths  terms  

8.  Number  Lines  0-­‐1000  

13.  Word  problems  

12.  Equa-ons  

11.  Mental  calcula-ons  

Performance  (Stanine  scale)  

Student  1  

Student  2  

Memory    

Reasoning  

Core    number  

Visual-­‐spa0al  

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Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

Stile “lombrico” e stile “grillo” Stile lombrico: attaccato alle formule, procedurale, sequenziale, bisogno di documentare tutto Stile grillo: olistico, intuitivo, oppongono resistenza alla richiesta di documentare il loro pensiero.

(Marolda & Davidson, 2000; Chinn, 2012)

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Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

Fonti principali di origine (e di incremento) delle difficoltà in matematica

•  Fattori epistemologici •  Fattori affettivi •  Fattori cognitivi •  Fattori didattici e sociali

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Fattori didattici e sociali A. Baccaglini-Frank

In generale, tali fattori vengono studiati sempre di più con quadri teorici di riferimento socio-culturali. Si tende ad un superamento dei modelli “multi-deficit”, inquadrando il fallimento dello studente in una dimensione collettiva che include l’insegnante e il “milieu” sociale.

(per es., Frade, Acioly-Régnier & Jun, 2013; Ben-Yehuda, Lavy, Linchevski & Sfard, 2005; Solomon, 2007; Heyd-Metzuyanim, 2012)

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Fattori didattici e sociali A. Baccaglini-Frank

Uno studio di Einat Heyd-Metzuyanim

Lo studio offre una prospettiva innovativa sulle difficoltà di apprendimento in

matematica, descrivendo la costruzione di un’identità di fallimento in matematica dovuta a meccanismi nell’interazione

intercorsa tra una studentessa e l’insegnante durante un processo di

insegnamento-apprendimento durato diversi mesi.

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Fattori didattici e sociali A. Baccaglini-Frank

Un (necessario) cambiamento di paradigma

Non c’è “disfunzione” da “recuperare/compensare” perché uno studente con MLD possa essere incluso nel curriculum progettato per studenti “normali” e “rimanere al passo”. L’obiettivo della didattica dovrebbe essere quello di massimizzare il potenziale di ciascuno studente di sviluppare un linguaggio matematico (in senso lato).

(Santi & Baccaglini-Frank, 2015)

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Fattori didattici e sociali A. Baccaglini-Frank

due  approcci  al  problema  delle  difficoltà  di  

apprendimento  in  matema-ca  

strategie  compensa-ve  (rapide  da  

insegnare)  per  sopravvivere  

alla  matema-ca  scolas-ca  

intervento  in  profondità  che  può  portare  anche  ad  una  revisione  del  programma  didaTco    

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Esempi di proposte didattiche - PerContare A. Baccaglini-Frank

Esempi di proposte didattiche

Nel progetto PerContare (tra il 2011 e il 2014), grazie ad un lavoro congiunto tra didattici della matematica e psicologi cognitivi, abbiamo sviluppato varie attività per un buon avvio all’aritmetica, a partire dalla transizione dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria.

(altre informazioni a percontare.asphi.it)

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A. Baccaglini-Frank

Entità stimata del fenomeno “falsi positivi”

Esempi di proposte didattiche - PerContare

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A. Baccaglini-Frank Esempi di proposte didattiche - PerContare

Fondamenta teoriche delle pratiche didattiche elaborate

Alcuni elementi chiave ripresi dalla letteratura in didattica della matematica, psicologia cognitiva e neuroscienze sono: •  lo sviluppo di “number sense”; •  i canali privilegiati per l’accesso e la produzione

dell’informazione; •  l’uso di artefatti nella didattica laboratoriale; •  la Teoria della Mediazione Semiotica.

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A. Baccaglini-Frank Esempi di proposte didattiche - PerContare

Gli elementi chiave per lo sviluppo di “number sense”

•  potenziamento di alcune abilità componenti del “number sense” legate anche all’uso delle dita: gnosia digitale, subitizing (Butterworth, 1999; Gracia-Baffaluy & Noël 2008; Baccaglini-Frank & Maracci, in press);

•  consapevolezza della relazione parte-tutto, o “complementarità” (Resnick et al., 1991; Schmittau, 2011);

•  consapevolezza di “struttura” in ambito numerico (Mulligan & Mitchelmore, 2013).

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A. Baccaglini-Frank Esempi di proposte didattiche - PerContare

informazione  

Visivo-­‐verbale  A-­‐B-­‐C    

Visivo  non  verbale  

   

Udi-vo  

Cineste-co-­‐  taTle  

Si  impara  leggendo  

Si  impara    sulla  base  di  una  memoria  visiva.    

Si  impara  ascoltando  

Si  impara  facendo  

(Stella  e  Grandi,  2012)  

Canali  di  accesso  e  di  produzione  dell’informazione  

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A. Baccaglini-Frank Esempi di proposte didattiche - PerContare

informazione  

Visivo-­‐verbale  A-­‐B-­‐C    

Visivo  non  verbale  

   

Udi-vo  

Cineste-co-­‐  taTle  

Si  impara  leggendo  

Si  impara    sulla  base  di  una  memoria  visiva.    

Si  impara  ascoltando  

Si  impara  facendo  

(Stella  e  Grandi,  2012)  

Canali  di  accesso  e  di  produzione  dell’informazione  

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A. Baccaglini-Frank Esempi di proposte didattiche - PerContare

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A. Baccaglini-Frank Esempi di proposte didattiche - PerContare

Guida Classe prima Progetto PerContare

INDICE GRAFICO DEI PERCORSI

BUO

NE

ABI

TUD

INI

PRIM

E A

TTIV

ITA

CO

MPL

EMEN

TARI

ETA

’ DEI

NU

MER

I

Introduzione numeri 1-9 I numeri con le mani I numeri con contamani Complementarietà gioco

Introduzione scomposizioni Scomposizioni numeri 1-9 Introduzione 10

NO

TAZI

ON

E D

ECIM

ALE

PO

SIZI

ON

ALE

Introduzione 10

BEE-

BOT

E SP

AZI

O Gioco per la decina Gioco per la decina

Introduzione 10 con linea num. Introduz. 10 con linea num. Rappresentaz. Numeri con mani Giochi mani e contamani

AV

VIO

AL

CALC

OLO

Giochi mani e contamani Gioco intro segno +

Gioco intro segno -

PRO

BLEM

I CO

N

VA

RIA

ZIO

NE

Relazione complementarietà Linea num. finestra scorrevole Rappres. numeri cannucce Avanti-indietro linea num. Confrontare i numeri Confronto numeri Pari e dispari Bee-bot e linea numeri Cannucce e scatole trasp. Calcolo a mente Scopriamo pascalina

Approfondiamo pacalina Gioco con pascalina Gioco pascalina Add. e sott. con pascalina

Intro abaco e b.abaco Lavoro con abaco o b.abaco Lavoro con abaco o

b.abaco

I contenuti delle guide didattiche: classe prima

           Bologna, 20 Aprile 2015

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A. Baccaglini-Frank Esempi di proposte didattiche - PerContare

I contenuti delle guide didattiche: classe seconda

Guida Classe seconda Progetto PerContare

INDICE GRAFICO DEI PERCORSI

BUO

NE

ABI

TUD

INI C

ON

G

LI S

TRU

MEN

TI(*

)

Gioco con la pascalina *

Introduzione abaco o b.abaco Lavoriamo con abaco o b.abaco Confronto strumenti

NU

MER

I FIN

O A

100

Confronto fra strumenti

Lavoriamo con abaco e b.abaco * Viaggiando fra i numeri *

CALC

OLO

Calcolo a mente * Numeri oltre 20 * Addizione e sottraz. 1

MIS

URA

Introduzione misura bee-bot

Gioco con la pascalina * Addizione e sottraz. 2 Avvio calcolo in colonna

Moltiplicaz- diagrammi Da diagrammi a operaz. 1 Tavolona pitagorica Posizione tavola pitagorica La simmetria Completare buchi

Numeri pari e dispari 1 Multipli: linea e cannucce Numeri pari e dispari 2 Misura quantità continue 1

Misura quantità continue 2 Misura quantità continue 3 Operazioni contestualizzate

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A. Baccaglini-Frank Esempi di proposte didattiche - PerContare

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A. Baccaglini-Frank Esempi di proposte didattiche - PerContare

(Baccaglini-Frank & Scorza, in preparazione)

Dati di uno studio longitudinale

anno  di  entrata  nel  proge2o  

Classi  Sperimentali   Classi  di  Controllo  

Primo  Anno  (2011)  

4%   7%  

Secondo  Anno  (2012)  

(ancora)  ND      

(ancora)  ND  

Percentuali  di  bambini  “a  rischio”    o  con  diagnosi  (in  classe  terza)  di  DE  pura  o  in  comorbidità    

•  varietà  nelle  strategie  •  elevata  accuratezza  (da  

subito)  •  nessun  bambino  non  

risponde  •  tempi  più  lunghi  (di  ca  3  m)  

di  automa-zzazione  dei  faT  

•  strategie  “standardizzate”  •  accuratezza  minore    •  vari  bambini  non  rispondono  nel  calcolo:  

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A. Baccaglini-Frank Esempi di proposte didattiche

Idee per una didattica inclusiva nella scuola secondaria •  la costruzione e il recupero del significato delle nozioni algebriche e geometriche si possono realizzare tramite un registro di rappresentazione di tipo visuo-spaziale piuttosto che di tipo prevalentemente verbale. •  L’approccio visuo-spaziale, che caratterizza l’idea didattica più innovativa, sembra essere efficace sia per attribuire significato ai concetti algebrici (variabile, espressioni, equazioni, ecc.) sia alle procedure manipolative (legate, per esempio, alla soluzione delle equazioni e realizzate tramite l’applicazione di regole e proprietà). •  Ciò suggerisce l’importanza, dal punto di vista didattico, delle modalità, degli strumenti e dei contesti con i quali i concetti matematici vengono proposti. Gli strumenti (siano essi carta e penna, abaco, software…) possono mediare l’introduzione di una nuova nozione matematica in modi diversi fornendone, di fatto, diverse rappresentazioni sulla base delle quali elaborare immagini e modelli mentali.

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Esempi di proposte didattiche – Risorse BES A. Baccaglini-Frank

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Esempi di proposte didattiche – Risorse BES A. Baccaglini-Frank

Tangente e derivata Alice e Filippo non hanno ben chiaro il legame tra le nozioni di tangente e derivata e discutono tra di loro.

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Esempi di proposte didattiche – Risorse BES A. Baccaglini-Frank

Senti Filippo, io ho studiato le definizioni di derivata e di tangente, e so anche le regole per calcolare la derivata di molte funzioni…

ma alla fine non so bene che cosa immaginarmi quando parlo di derivata.

Invece quando penso alla tangente di una funzione mi vedo una retta che è tangente al

grafico...ma che cosa c'entra con la derivata? Che confusione…

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Esempi di proposte didattiche – Risorse BES A. Baccaglini-Frank

Beh, non sono la persona migliore per parlarti di teoria, ma la prima cosa che io

visualizzo per aiutarmi a legare la tangente alla derivata è proprio la "m" della retta tangente, cioè il coefficiente angolare, e questo te lo dà, per ogni

punto, la derivata.

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Esempi di proposte didattiche – Risorse BES A. Baccaglini-Frank

È una questione molto interessante! Vale la pena di approfondirla. Vi ho costruito

questo file (funz_tg.ggb) perché possiate rifletterci ancora un po`.

La funzione nel file è

1-x2 f(x)= ----------- x2+x+2

Cercate di capire che cosa rappresenta la traccia del punto

B.

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Esempi di proposte didattiche – Risorse BES A. Baccaglini-Frank

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

Grazie per l’attenzione.

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

Bibliografia ASPHI (2011). Il progetto PerContare. All’indirizzo percontare.asphi.it Augustyniak, K., Murphy, J., & Phillips, D. K. (2005). Psychological perspectives in assessing mathematics learning needs. Journal of Instructional Psychology, 32, 277–286. Baccaglini-Frank, A. (2013a). Analisi delle Potenzialità di Applicazioni Multi-Touch per la Costruzione del Significato di Numero Naturale. Insegnamento della Matematica e delle Scienze Integrate, 36 A N.3, 237-262. Baccaglini-Frank, A. (2013b). Cap. 13, L’uso di ambienti digitali per l’apprendimento. In Elisabetta Genovese, Enrico Ghidoni, Giacomo Guaraldi (a cura di), Discalculia nei giovani adulti Indicazioni e strumenti per uno studio efficace. (153 -158) Erickson Editore. Baccaglini-Frank, A. (2013c). Cap. 14, Agevolare la costruzione di significati matematici con l'uso di software. In Elisabetta Genovese, Enrico Ghidoni, Giacomo Guaraldi (a cura di), Discalculia nei giovani adulti Indicazioni e strumenti per uno studio efficace. (159-190). Baccaglini-Frank, A. (2014). Trattamento dello zero nel progetto PerContare. L’Insegnamento della Matematica e delle Scienze Integrate, 37 A N.3, 257-282. Baccaglini-Frank, A. e Gamberini, F (2014a). Guida alle attività per la matematica classe prima. Disponibile online presso l’indirizzo percontare.asphi.it Baccaglini-Frank, A. e Gamberini,F (2014b). Guida alle attività per la matematica classe seconda. Disponibile online presso l’indirizzo percontare.asphi.it Baccaglini-Frank, A. & Scorza, M. (2013a). Il Progetto PerContare – pratiche per una “buona didattica” e metodi per la rilevazione di bambini con difficoltà in matematica. Al convegno “Incontri con la matematica XXVII”, Castel S. Pietro Terme, 8-9-10 novembre 2013.

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Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

Bibliografia Baccaglini-Frank, A. e Scorza, M. (2013b). Gestire gli studenti con DSA in classe uso delle mani e della linea dei numeri nel progetto PerContare. In C. Cateni, C. Fattori, R. Imperiale, B. Piochi, e P. Vighi, Quaderni GRIMeD n. 1, 183-190. Baccaglini-Frank, A. e Robotti, E. (2013). Gestire Studenti con DSA in Classe - Alcuni Elementi di un Quadro Comune, In: ‘Atti del XVIII Convegno Nazionale GRIMeD, 23 - 24 Marzo 2013’, Bologna: Pitagora ed. Butterworth, B. (2005). Developmental dyscalculia. In: J. D. Campbell (Ed.), Handbook of mathematical cognition. New York and Hove, East Sussex: Psychology Press (p. 455–67). Chinn, S. (2012). The trouble with maths. Second Edition. London: Routledge. Dehaene, S. (2010), Il pallino della matematica. Scoprire il genio dei numeri che è in noi. Raffaello Cortina Editore, Milano. Fuchs, L. S., Compton, D. L., Fuchs, D., Paulsen, K., Bryant, J. D., & Hamlett, C. L. (2005). The prevention, identification, and cognitive determinants of math difficulty. Journal of Educational Psychology, 97, 493–513. Gelman, R., & Gallistel, L.C.R. (1978). The child’s understanding of number. Cambridge, MA: Harvard University Press. Karagiannakis, G., Baccaglini-Frank, A., & Papadatos, Y. (2014). Mathematical learning difficulties subtypes classification. Frontiers in Human Neuroscience, 8:57, doi:10.3389/fnhum.2014.00057. Karagiannakis, G., & Baccaglini-Frank, A. (2014). The DeDiMa Battery: A Tool for Identifying Students’ Mathematical Learning Profiles. Health Psychology Review, 2(4), doi: 10.5114/hpr.2014.46329

           Bologna, 20 Aprile 2015

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Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

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