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PIETRA LIGURE Edoardo Ciribì, capogruppo del Pdl a Pietra Ligure, inter- viene sui due grossi temi urba- nistici al centro della discussio- ne cittadina, nuovo ospedale e trasformazione dei Cantieri Rodriquez. Scrive Ciribì sui Cantieri: «Il progetto della ristruttura- zione urbanistica delle aree dell'ex cantiere navale non ci è mai piaciuto. Questa non è una novità: ne abbiamo spiegato più volte le ragioni e formulato le nostre proposte. Abbiamo sempre offerto la nostra dispo- nibilità ad un confronto aper- to, leale e costruttivo su questo come su altri temi importanti per il nostro paese, ma questa opportunità ci è sempre stata negata.La maggioranza ha ap- provato da sola questo proget- to come se le soluzioni prospet- tate fossero irrefutabili o come se il futuro delle aree del cantie- re navale fosse materia che non riguardasse tutti i cittadi- ni. C'è però qualcosa di peggio dell'inadeguatezza del proget- to ed è il fatto che la riqualifica- zione dell'area più importante per il futuro della nostra citta- dina non è ancora iniziata». E aggiunge: «Così l'area è in stato di degrado ambienta- le e di abbandono funzionale, così gli operai permangono ancora in cassa integrazione, così il paese tarda a migliora- re il suo fronte mare proprio là dove si dovrebbero creare nuove opportunità di svilup- po economico e sociale a van- taggio della collettività. In cam- pagna elettorale agli operai venne detto, come dagli stessi asserito, che i lavori avrebbero avuto inizio entro l'autunno 2009. Noi con ragione ne dubi- tavamo, tant'è vero che sono passati tre anni e tutto, nella so- stanza, è rimasto come allora». Così, invece, sul Santa Coro- na: «Da tempo parlando del San- ta Corona si tende a ridurre il di- scorso sulla realizzazione del "monoblocco" che viene conside- rato un po come la panacea di tutti i mali della sanità a livello lo- cale. Orbene, se possiamo essere d'accordo sul fatto che un ospe- dale a "padiglioni" sia da conside- rarsi strutturalmente superato, non siamo per niente convinti che basterà trasformarlo in un "monoblocco" o qualcosa di simi- le per risolvere i problemi che lo affliggono. Uno dei problemi del Santa Corona, ad esempio, è quello dell'occupazione il cui li- vello quantitativo non può certo aumentare con la riduzione dei posti letto ed il trasferimento al- trove di alcuni reparti in atto». E ancora: «Un altro proble- ma, di certo non secondario, so- no le eccellenze mediche e para- mediche il cui grado di efficienza e specializzazione non può di cer- to migliorare perdendosi per strada i primari ed il personale di maggiore esperienza e ricono- sciuta qualità. Così non siamo per niente sicuri che il "mono- blocco" sia la soluzione di tutti i problemi ed anzi temiamo che l'alienazione delle aree e dei fab- bricati ancorché inutilizzati fini- sca con il risultare prioritaria ri- spetto al resto. In altre parole ri- teniamo che si stia parlando sin troppo della ristrutturazione ur- banistica ed edilizia del Santa Corona e troppo poco della sua effettiva ristrutturazione funzio- nale. Per questo chiediamo di po- ter sapere con ragionevole cer- tezza, prima di parlare di aliena- zioni e di cambi di destinazione d'uso, quanti saranno, dove e co- me verranno impiegati i proven- ti. In altre parole senza conosce- re in profondità e con completez- za il piano sanitario regionale nel lungo periodo non è possibile nessun tipo di valutazione ed az- zardato ci pare mostrarsi tanto disponibili al punto di proporre le più diverse soluzioni nei con- fronti di chi ha già deciso chissà cosa, chissà dove e chissà quan- do. E' innegabile infatti che esi- ste il rischio, neppure tanto re- moto, che lo smembramento in atto del Santa Corona, iniziato con la sottrazione del suo stato di azienda, continui per alcune "strategie politiche" non solo in ambito sanitario». Conclude: «Concludendo: mentre si sente parlare del mo- noblocco o dell'accorpamento, dell'alienazione di aree e fabbri- cati, di destinazioni d'uso com- patibili o meno, nulla si sa del futuro reale del nostro ospeda- le e non gioveranno di certo al- la soluzione del problema le scaramucce tra comune e co- mune. Occorre al contrario rac- cogliere intorno al problema "sanità" il massimo delle siner- gie e della partecipazione se si vuole provare a convincere chi magari ha già deciso». PIETRA LIGURE «TROPPI ERRORI E RITARDI» “Cantieri e S. Corona, progetti sbagliati” Il capogruppo del Pdl Edoardo Ciribì attacca la maggioranza sul futuro urbanistico Critico Il capogruppo del Pdl a Pietra Edoardo Ciribì polemizza sui progetti urbanistici dei Rodriquez e del Santa Corona

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Page 1: “Cantieri e S. Corona, progetti sbagliati”savona.fimmg.org/sites/default/files/Cantieri e S.Corona... · 2012-09-12 · le e non gioveranno di certo al-la soluzione del problema

PIETRA LIGURE

Edoardo Ciribì, capogruppodel Pdl a Pietra Ligure, inter-viene sui due grossi temi urba-nistici al centro della discussio-ne cittadina, nuovo ospedale etrasformazione dei CantieriRodriquez.

Scrive Ciribì sui Cantieri:«Il progetto della ristruttura-zione urbanistica delle areedell'ex cantiere navale non ci èmai piaciuto. Questa non è unanovità: ne abbiamo spiegatopiù volte le ragioni e formulatole nostre proposte. Abbiamosempre offerto la nostra dispo-nibilità ad un confronto aper-to, leale e costruttivo su questocome su altri temi importantiper il nostro paese, ma questaopportunità ci è sempre statanegata.La maggioranza ha ap-provato da sola questo proget-to come se le soluzioni prospet-tate fossero irrefutabili o comese il futuro delle aree del cantie-re navale fosse materia chenon riguardasse tutti i cittadi-ni. C'è però qualcosa di peggiodell'inadeguatezza del proget-to ed è il fatto che la riqualifica-zione dell'area più importanteper il futuro della nostra citta-dina non è ancora iniziata».

E aggiunge: «Così l'area èin stato di degrado ambienta-le e di abbandono funzionale,così gli operai permangonoancora in cassa integrazione,così il paese tarda a migliora-re il suo fronte mare propriolà dove si dovrebbero crearenuove opportunità di svilup-po economico e sociale a van-

taggio della collettività. In cam-pagna elettorale agli operaivenne detto, come dagli stessiasserito, che i lavori avrebberoavuto inizio entro l'autunno2009. Noi con ragione ne dubi-tavamo, tant'è vero che sonopassati tre anni e tutto, nella so-stanza, è rimasto come allora».

Così, invece, sul Santa Coro-na: «Da tempo parlando del San-ta Corona si tende a ridurre il di-scorso sulla realizzazione del"monoblocco" che viene conside-rato un po come la panacea ditutti i mali della sanità a livello lo-cale. Orbene, se possiamo essered'accordo sul fatto che un ospe-dale a "padiglioni" sia da conside-rarsi strutturalmente superato,non siamo per niente convintiche basterà trasformarlo in un"monoblocco" o qualcosa di simi-le per risolvere i problemi che loaffliggono. Uno dei problemi delSanta Corona, ad esempio, èquello dell'occupazione il cui li-vello quantitativo non può certoaumentare con la riduzione deiposti letto ed il trasferimento al-trove di alcuni reparti in atto».

E ancora: «Un altro proble-ma, di certo non secondario, so-no le eccellenze mediche e para-mediche il cui grado di efficienzae specializzazione non può di cer-to migliorare perdendosi perstrada i primari ed il personaledi maggiore esperienza e ricono-sciuta qualità. Così non siamoper niente sicuri che il "mono-blocco" sia la soluzione di tutti iproblemi ed anzi temiamo chel'alienazione delle aree e dei fab-bricati ancorché inutilizzati fini-sca con il risultare prioritaria ri-

spetto al resto. In altre parole ri-teniamo che si stia parlando sintroppo della ristrutturazione ur-banistica ed edilizia del SantaCorona e troppo poco della suaeffettiva ristrutturazione funzio-nale. Per questo chiediamo di po-ter sapere con ragionevole cer-tezza, prima di parlare di aliena-zioni e di cambi di destinazioned'uso, quanti saranno, dove e co-me verranno impiegati i proven-ti. In altre parole senza conosce-re in profondità e con completez-za il piano sanitario regionalenel lungo periodo non è possibilenessun tipo di valutazione ed az-zardato ci pare mostrarsi tantodisponibili al punto di proporrele più diverse soluzioni nei con-fronti di chi ha già deciso chissàcosa, chissà dove e chissà quan-do. E' innegabile infatti che esi-ste il rischio, neppure tanto re-moto, che lo smembramento inatto del Santa Corona, iniziatocon la sottrazione del suo statodi azienda, continui per alcune"strategie politiche" non solo inambito sanitario».

Conclude: «Concludendo:mentre si sente parlare del mo-noblocco o dell'accorpamento,dell'alienazione di aree e fabbri-cati, di destinazioni d'uso com-patibili o meno, nulla si sa delfuturo reale del nostro ospeda-le e non gioveranno di certo al-la soluzione del problema lescaramucce tra comune e co-mune. Occorre al contrario rac-cogliere intorno al problema"sanità" il massimo delle siner-gie e della partecipazione se sivuole provare a convincere chimagari ha già deciso».

PIETRA LIGURE «TROPPI ERRORI E RITARDI»

“Cantieri e S. Corona, progetti sbagliati”Il capogruppo del Pdl Edoardo Ciribì attacca la maggioranza sul futuro urbanistico

CriticoIl capogruppo delPdl aPietra

Edoardo Ciribì polemizzasuiprogetti urbanistici

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