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Anno Rotariano 2010-2011 Presidente R. I. RAY KLINGINSMITH IMPEGNIAMOCI NELLE COMUNITÁ UNIAMO I CONTINENTI N. 9 - Aprile 2011 BOLLETTINO del Rotary Club di Rovigo Anno di fondazione 1949 (Distretto 2060 - Club n. 12304) CONSIGLIO DIRETTIVO: Antonio Silvestri Presidente Pietro Zonzin Vice Presidente e Presidente Incoming Alberto Mampreso Past Presidente Arrigo Bergamasco Alessandro Massarente Paolo Sartori Consiglieri Franco Turrini Tesoriere Enrico Biancardi Segretario Mirandino Rizzi Prefetto Antonio Silvestri Presidente Enrico Biancardi Segretario SALUTO ALLE BANDIERE Salutare le bandiere significa: riconoscere la nostra appartenenza all’Italia, all’Europa, al Rotary; esprimere la nostra riconoscenza al valore umano e storico di coloro che ci hanno preceduto, uomini leaders e gente comune che, con il loro impegno hanno reso possibile l’Italia, l’Europa, il Rotary; credere nel futuro e manifestare la volontà di impegnarsi per lo sviluppo più civile ed umanamente ricco dell’Italia, dell’Europa e del Rotary. -1- L’ASSEMBLEA DISTRETTUALE DEL GOVERNATORE INCOMING BRUNO MARASCHIN VICENZA - SALA PALLADIO - FIERA DI VICENZA 2 APRILE 2011 L’Assemblea Distrettuale costituisce l’ultima ed impor- tante tappa formativa prima dell’inizio dell’anno rotariano; è un evento in cui saranno meglio definiti obiettivi chiari e preci- si in coerenza con il tema del Presidente Internazionale e con il programma distrettuale, pur nella autonomia decisionale dei Club, obiettivi che caratterizzeranno tutta la durata dell’ incarico dei Presidenti di Club; è dedicata in particolar modo, oltre che ai Presidenti e Dirigenti di Club, ai Con- sigli Direttivi in toto, in modo tale che nella progettualità possano essere co- involti tutti coloro che avranno sia la disponibilità che la responsabilità di ge- stire il Club in tutte le sue fasi operative. w (G.A.) Il Governatore incoming Maraschin ha esposto il programma del Di- stretto per l’anno 2011-12 illustrandone i dieci punti con le diapositive che vengono qui riportate: SOMMARIO Assemblea Distrettuale pag. 1 Uno spazio giardino dedicato a Nino Suriani pag. 3 Riunione conviviale con G. Bortolussi pag. 6 Calendario giugno pag. 8 Ammissione di nuovi soci pag. 8 Interclub del 12 aprile all'azienda Borsari pag. 9 Il Ventaglio pag. 11 Lettera di Maggio del Governatore pag. 12 continua a pag. 2

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Anno Rotariano 2010-2011Presidente R. I. RAY KLINGINSMITH

IMPEGNIAMOCI NELLE COMUNITÁUNIAMO I CONTINENTI

N. 9 - Aprile 2011BOLLETTINOdel Rotary Club di Rovigo

Anno di fondazione 1949 (Distretto 2060 - Club n. 12304)

CONSIGLIO DIRETTIVO:

Antonio SilvestriPresidente

Pietro ZonzinVice Presidente ePresidente Incoming

Alberto MampresoPast Presidente

Arrigo BergamascoAlessandro Massarente

Paolo SartoriConsiglieri

Franco TurriniTesoriere

Enrico BiancardiSegretario

Mirandino RizziPrefetto

Antonio Silvestri Presidente • Enrico Biancardi Segretario

SALUTO ALLE BANDIERESalutare le bandiere significa: riconoscere la nostra appartenenza all’Italia, all’Europa, al Rotary; esprimere la nostra riconoscenza al valoreumano e storico di coloro che ci hanno preceduto, uomini leaders e gente comune che, con il loro impegno hanno reso possibile l’Italia, l’Europa, ilRotary; credere nel futuro e manifestare la volontà di impegnarsi per lo sviluppo più civile ed umanamente ricco dell’Italia, dell’Europa e del

Rotary.

- 1 -

L’ASSEMBLEA DISTRETTUALE

DEL GOVERNATORE INCOMING BRUNO MARASCHIN

VICENZA - SALA PALLADIO - FIERA DI VICENZA 2 APRILE 2011

L’Assemblea Distrettuale costituisce l’ultima ed impor-tante tappa formativa prima dell’inizio dell’anno rotariano; èun evento in cui saranno meglio definiti obiettivi chiari e preci-si in coerenza con il tema del Presidente Internazionale e conil programma distrettuale, pur nella autonomia decisionale dei Club, obiettiviche caratterizzeranno tutta la durata dell’ incarico dei Presidenti di Club; èdedicata in particolar modo, oltre che ai Presidenti e Dirigenti di Club, ai Con-sigli Direttivi in toto, in modo tale che nella progettualità possano essere co-involti tutti coloro che avranno sia la disponibilità che la responsabilità di ge-stire il Club in tutte le sue fasi operative.

(G.A.) Il Governatore incoming Maraschin ha esposto il programma del Di-stretto per l’anno 2011-12 illustrandone i dieci punti con le diapositive che vengonoqui riportate:

SOMMARIO

Assemblea Distrettuale pag. 1Uno spazio giardinodedicato a Nino Suriani pag. 3Riunione conviviale conG. Bortolussi pag. 6

Calendario giugno pag. 8Ammissione dinuovi soci pag. 8Interclub del 12 aprileall'azienda Borsari pag. 9

Il Ventaglio pag. 11Lettera di Maggio delGovernatore pag. 12

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da pag. 1: assemblea distrettuale del Governatore Maraschin

10.Forum

di AttualitàLe risorse per attuare ciò

siamo NOI

Leader Capacità

PossibilitàPotenzialità

La cronaca dell’Assemblea registra una numerosapartecipazione dei rappresentanti dei club del Trivenetoed una apertura di seduta molto suggestiva con un salu-to alle bandiere particolarmente accentuato verso il tri-colore italiano, esposto in tre lunghe bande portate dalle

danzatrici del balletto con le ruote rotariane con cui èstato accompagnato l’inizio della riunione. L’inno di Ma-meli cantato da tutta l’assemblea ha reso omaggio alladata anniversaria dell’Unità d’Italia.

L’apertura dell’Assemblea

La relazione del Governatore Maraschin, che hadato all’organizzazione della manifestazione un taglio dipuntualità e precisione,ha svolto il tema del Rotary Inter-national con la proiezione di video e diapositive riprodu-

cendo brevi cenni di storia rotariana e gli slogans elabo-rati sul motto del prossimo Presidente Internazionalel’indiano Kalyan Banerje.

Reach within

Conosci Te Stessoper abbracciare l’Umanità

to embrace Humanity

Oracolo di Delfi

“In tesi trova occulto

il tesoro degli Dei;Oh Uomo,

conosci Te stessoe conoscerai

l’Universo e gli Dei”

Antica Grecia

Namaskaram“Saluto ciò che

di divino è in Te”

Sono seguite le relazioni in programma, dapprimaquella del Prof. Giuseppe Longo, docente di roboticaall’Università di Trieste, che con la sua “L’Etica al tempodei Robot” recuperando i prototipi di Frankestein di M.Shelley il robot Maria di Metropolis nel film di F. Lang e ilGolem, asserisce la necessità dell’uomo artificiale per-chè l’uomo è obsoleto e deve essere sostituito dallamacchina; di qui la ragione per costruire il robot, mo-strando l’esempio moderno del cane meccanico Aibo. Èseguita la relazione di Carlo Martines, oggi istruttore di-strettuale, il quale riprendendo gli aspetti più critici dellaproblematica rotariana, ha trattato il tema “L’immagineattraverso il Rotary” definendola “il modo in cui il Rotaryattraverso il club viene percepito” cioè “la realtà valutatadagli osservatori esterni”. Ma per trasferire all’esternouna giusta immagine bisogna che all’interno essa sia

ben definita ed a questo risultato si può pervenire se-guendo i parametri dell’indice di efficienza del club e chesono compendiati nei punti di programma del distretto.In sintesi: il club non deve essere un club generico che siregge sullo spirito dopolavoristico. Deve poter dareun’immagine di sè espressa con piena aderenza alleregole, progetti ambiziosi, fare e far sapere, dare unacomunicazione diffusa e corretta.

L’intervento del Prof. Fulvio Longato, docente di Fi-losofia della Storia e dei diritti dell’Uomo all’Università diTrieste, con la sua relazione su “I Doveri dei Diritti” hamesso in luce la correlazione esistente tra i diritti sogget-tivi che spettano alla persona umana in quanto tale (difar valere un proprio interesse garantito dalla legge) e il

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dovere dei destinatari del riconoscimento di tali diritti ildovere cioè di metterlo in pratica. I diritti umani, che nelladefinizione di J. Maritain sono principi di azione frutto diuna convergenza con il fatto di metterli in pratica sonoappunto un ‘bene’ che spetta a ciascuna persona e chedeve ricevere un riconoscimento da parte dei destinata-ri.E questi, sono gli Stati come vengono indicati dallastessa Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del1948.Il Gange dei diritti scaturisce dall’Himalaja deidoveri,affermava Gandhi.

Alessandro Perolo, del RC di Treviso Nord, Gover-

natore Nominato per l’annata 20011-2012 nell’illustrare“La Rotary Foundation: il cambiamento” si è intrattenutosul Piano di Visione Futura con cui la RF ha cambiato lemodalità di intervento con semplificazioni per le Sovven-zioni Distrettuali e le Sovvenzioni globali riferite questeultime a sei aree di intervento.

Ultimate le successive relazioni secondo program-ma, l’Assemblea è stata conclusa con il saluto del Go-vernatore in carica Caronna e con la breve sintesi com-piuta dal Governatore Bruno Maraschin per la prossimaannata. All’Assemblea non hanno partecipato 9 degli 84club del Ditreto. Per il RC di Rovigo hanno partecipatoZonzin, Bergamasco, Pivirotto, Galiazzo e Andriotto G.

da pag.2: assemblea distrettuale del Governatore Maraschin

Egli fu illustre, per il suo passato di soldato pluridecoratocon medaglia d’argento, per le sue doti di imprenditore

dinamico e innovativo, per la suamunificenza espressa con il donodella sua bella casa ad una comu-nità “religiosa”.

Diceva: “Abbiamo avutodei doni e bisogna usarli peraiutare il prossimo”.

(Giuseppe Andriotto) L’ideadi ricordare Nino Suriani dedican-

dogli un luogo della nostra città, nacque in chi scrive perun motivo di rispetto ed un sentimento di affetto. Si man-cava di rispetto a gran parte della gente di Rovigo dando

il nome di Baden Powell alla nuo-va pista ciclabile in tutta la sualunghezza, da Ponte Marabin aS. Sisto. E questo perchè si eravoluto intestare la pista-passeg-giata con il nome di un personag-gio estraneo alla cultura localeed ignoto ai più. Il Rotary Club,largamente conosciuto, esistevada circa sessantanni a Rovigo.Nelle sue file vi sono stati in ognitempo numerosi esponenti delleprofessioni e delle attività econo-miche. Uno dei soci fondatori tra ipiù prestigiosi è stato Nino Fer-ruccio Suriani. Perchè non ricor-

dare nel suo nome anche una gloriosa associazionecome il Rotary Club di Rovigo, da sempre legata alla cit-tà e che alla città ha dato testimonianze non effimere.Era un merito che andava riconosciuto e che meglio siadeguava al rispetto della opinione pubblica nostrana

contribuendo afarle conoscereenti e personeche appartengo-no alla comunitàcittadina con unaconcreta presen-za di amore e dipartecipazione.Ed a motivo diaverlo avuto co-me padrino/presentatore nel sodalizio, vi è stata ancheuna personale ragione d’affetto per dar vita alla iniziativavolendo con ciò ricordare, inoltre, gli altri aspetti di meri-

UNO SPAZIO GIARDINO NELLA NOSTRA CITTÁ DEDICATO ANINO FERRUCCIO SURIANI

IL ROTARY CLUB DI ROVIGO HA FATTO INTITOLARE ALLA MEMORIA DEL SUO SOCIO FONDATORE

UN LUOGO NELLA ZONA DI PONTE MARABIN PER ONORARE IL CITTADINO ILLUSTRE,

IL VALOROSO SOLDATO, IL BENEMERITO ROTARIANO

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to e di valore con cui onorarne e tramandarne la memo-ria. Questa idea fu raccolta dal Presidente Alberto Mam-preso nell’annata 2009-2010, realizzata dal Presidentedell’anno in corso Antonio Silvestri, e portata a compi-mento con una cerimonia pubblica alla presenza delleautorità locali, i famigliari ed alcune associazioni d’arma.La ubicazione dello spazio giardino è stata assegnataall’inizio della pista ciclabile nella zona di Ponte Marabinsu un’area di 8.864 metri circoscrivendo il sito, che com-prende il monumento ai carristi (di cui fu ufficiale NinoSuriani), fino al termine del prato alberato. Così comeera stato individuato e rappresesentato in pianta e map-pa dal socio Arch. Alessandro Massarente. Il club rota-riano si è riservato il compito di provvedere alle dotazionidi arredo con cui sarà attivato il giardino ad usopubblico.

Ricordando all’esordio l’idea e l’iniziativa del sotto-scritto, il Presidente Silvestri,dopo la presentazione delSindaco Fausto Merchiori, ha così commemorato lafigura di Nino F. Suriani:

“Tratteggiare la figura e la vita di Nino Ferruccio

Suriani, non è cosa semplice. La sua personalità si è im-posta come sempre su tutto e su tutti. Non era una per-sonalità fatta di tristezza nè di dolore.

Noi lo ricordiamo come: il capitano d’industria, il le-ader naturale con l’innata inclinazione ad essere prota-gonista, ricco delle tre “i”, intraprendenza, iniziativa eintuito, orgoglioso dei traguardi raggiunti ma ancheistintivamente lontano da ogni vanagloria.

Grande imprenditore, frequentava le Americhe giànegli anni ’50, negli anni ’60 fondava la PUCCINELLI,azienda di respiro internazionale che diede lavoro fino a2.000 persone.

Trattava affari con i potenti del mondo, come CheGuevara allora Ministro delle Finanze a Cuba (grandeimportatrice di aglio), ma nelle sue frequentazioni vene-ziane e romane con lungimiranza lottava per il nostroterritorio, anticipando temi ancora oggi di attualità, comePorto Levante o il polo carbonifero.

Uomo di molti interessi, oltre alla sua professionedi industriale, raggiunse posizioni di vertice anche inmolte istituzioni pubbliche e private:– Presidente dell'Associazione Industriali di Rovigo– Consigliere Nazionale dell’Ass.ne Import Export Orto-

frutticoli– Componente di varie Giunte della Camera di Com-

mercio di Rovigo– Consigliere della Banca d’Italia di Rovigo per molti

anni– Primo Presidente del Rugby Rovigo che portò a vin-

cere diversi scudetti

– Presidente dell’Ass.ne Polesana Nastro Azzurro edell’Ass.ne Carristi d’Italia

– Presidente del Comitato Provinciale UNICEF– Presidente del Centro Studi Archeologici ed Etnografici– Promotore del Premio Letterario Il Campiello– Grande Ufficiale e Cav. di Gran Croce al Merito della

Repubblica.– Fondatore del Rotary Club di Rovigo

Valoroso combattente nella II Guerra, come Colon-nello dei Carristi si conquistò due Medaglie d’Argento alMerito.

Nino Suriani è stato tutto questo e molto di più.Nino aveva una dote eccezionale, era profonda-

mente ironico e spiritoso, la sua conversazione era unfuoco di artificio, il suo humour a getto continuo aveva untono canzonatorio sempre elegante e ricco di grandebontà.

Era un uomo curioso di tutto (usava dire:“Sono l’ar-chivio storico di Rovigo”), lui sapeva ascoltare e pren-dersi a cuore i problemi degli altri, con l’attenzione spe-cialmente rivolta ai giovani tra i quali scoprì molti talentiche oggi sono a livelliimportanti.

Maestro di vitaper chi ha avuto la for-tuna di stargli vicino,perché dal suo stile siimparava ad affronta-re i problemi senzaarrendersi mai.

Diceva:“Abbiamo avuto dei doni e bi-sogna usarli per aiuta-re il prossimo”. E men-tre trattava affari con iricchi e i potenti delmondo, e intrattenevarelazioni con i mag-giori esponenti dellacultura, sapeva offrireamicizia alle personepiù modeste, per iquali la porta di casaera sempre aperta.

L’ospitalità di Ni-no era famosa: nellesue case di Cortina, diBogliasco e di Via Pa-scoli si potevano in-

da pag. 3: uno spazio giardino dedicato a Nino Suriani

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AUTORITÁ PRESENTI

Per il Prefetto di Rovigo:Dr. Romilda Tafuriil Vice-Pr. Dr. C. FruncilloIl Sindaco di Rovigo:Prof. Fausto MerchioriAssessore Urbanistica:Dr. Luigi OstiComandante Provinciale dei Ca-rabinieri: Col.Giovanni BaudoComandante Quinto ReggimentoArtiglieria: Col. Eugenio Gallo

ASSOCIAZIONI D’ARMA

Ass. Naz.le CarristiAss. Marinai D’ItaliaIstituto del Nastro AzzurroUnione Naz.le Ufficiali in CongedoAss. Naz.le Nastro AzzurroUnione Naz. Ufficiali in CongedoAss. Naz.le CombattentiAss. Naz.le AlpiniAss. Naz.le Fanti e Bersaglieri

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contrare gli amici del Rotary e di Grignano ed i nomi piùfamosi del mondo della cultura, dello spettacolo e degliaffari.

La splendida dimora di Via Pascoli – che aveva uti-lizzato per i momenti di rappresentanza come il PremioCampiello, del quale era stato promotore con Mario Va-

leri Manera, o come quando era Presidente UNICEFProvinciale - ospitava fino a 5/600 persone perraccogliere fondi per i service.

L’ha lasciata in dono alle Suore del Carmelo. Que-sto ricordo ci consente definire “il capolavoro della suavita”. Nino ha percorso tutte le cinque “vie di azione” delRotary. Nino Suriani, è e sarà sempre per noi unesempio di vita».

da pag. 4: uno spazio giardino dedicato a Nino Suriani

LA STAMPA LOCALE: IL RESTO DEL CARLINO, articolo di Sergio Garbato; LA VOCE articolo di Lauretta Vignaga

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(G.A.) Il Presidente Anto-nio Silvestri, dopo il saluto allebandiere accompagnato dai treinni e fatta la presentazione delnuovo socio Dr.Tiziano Salva-dori di cui si riferisce in altra par-te del notiziario, a cena conclu-sa, introduce l’ospite della sera-ta Giuseppe Bortolussi e neillustra la figura con il seguentecurriculum:

“Cari soci, gentili signore egraditi ospitiquesta conviviale ci porterà nelcuore di quello che lo stato fa enon dice; dei tentativi, spessoriusciti, dei politici di turno dimettere le mani nelle nostre ta-sche facendo apparire l’opera-zione perfettamente legittima econgrua. ‘Tassati e mazziati’,come recita il titolo del libro diGiuseppe Bortolussi, proprio daoggi in libreria. Per parlare diquesto e di molto altro abbiamoil grande piacere di accoglierefra noi, questa sera, GiuseppeBortolussi, consigliere regionaledi minoranza, che dagli anni ’80,come direttore della CGIA diMestre – Associazione di arti-giani e piccole imprese - condu-ce una battaglia senza quartierea favore di queste categorie dicui ha rilanciato l’immagine e ilpeso politico.

Numerose le sue iniziativecontro il fisco e gli interventi sin-dacali a favore di lavoratori epensionati. Ne citiamo solo al-cuni: l’abolizione della “Mini-mum tax”, nel 1994, la battagliasindacale contro la riforma pen-sionistica e il concordato fiscaledel 1995. E, negli anni ’90, sonorisultate determinanti le sue ini-ziative contro l’Irap, la DualIncome Tax e gli Studi disettore.

Indispensabile in quest’o-

pera la sua attività di opinionistasvolta su diversi quotidiani e riviste.E altrettanto importante l’impegnodivulgativo come fondatore edirettore di riviste di settore.

Iniziamo il nostro incontro conGiuseppe Bortolussi, nato a Gruaro,Venezia, nel 1948, laureato in giuri-sprudenza e imprenditore, propriodal libro “Tassati e mazziati. Le tas-se nascoste: quando lo stato ci met-te le mani in tasca due volte”, editoda Sperling & Kupfer. Tassazioneocculta, evasione, federalismo fi-scale sono alcuni degli argomentiaffrontati perché conoscere significadifendersi.

“La lamentela per le tasse,troppe tasse, accomuna tutti gli ita-liani ma quasi tutti ignorano che, ol-tre a quelle visibili, si pagano unaquantità di imposte nascoste: daifondi pensione al project financing(con cui finanziamo due volte le ope-re pubbliche), dalle tasse sulle tas-se, come l’IVA sulle accise dellabenzina, a quelle che cambianonome ma non la sostanza” – dichia-ra Bortolussi nel suo libro. Un testoche ha il pregio di spiegare, in modosemplice, le ricadute concrete sulletasche dei cittadini di una giungla ditassazioni e di inoltrarsi in temi an-cora più caldi come: l’evasione, lareale pressione tributaria, lasoluzione del federalismo fiscale.

Dopo aver letto i risultati del2010 della lotta del Fisco e dell’Inpsall’evasione fiscale, che in Italia epari a circa 100 miliardi di euro, Giu-seppe Bortolussi, in un suo interven-to, ha dichiarato che l’evasione fi-scale non si può combattere solocon una efficace azione di contrastoma deve accompagnarla con una al-trettanto severa lotta alla criminalitàorganizzata e l’ alleggerimento delpeso delle tasse e dei contributi previdenziali. In Italia, infatti, la pressione fiscalesull’economia regolare ha oscillato, nel 2010, tra il 51,1% e il 51,9% del Pil. E inriferimento alle tariffe dei servizi pubblici, Bortolussi ha denunciato che, negli ul-timi 10 anni, sono aumentate tutte più dell’inflazione: alcune, come l’acqua pota-bile, la raccolta rifiuti, i trasporti ferroviari, con punte tra il 40-55% ; altre, come ilgas, trasporti urbani, autostrade, tra il 25-35%. Ingannevoli anche i dati sulladisoccupazione che, secondo le cifre Istat registrano un 8,7% ma nella realtàraggiungono il 10%.

Lasciamo ora la parola al nostro ospite, Giuseppe Bortolussi”.»

(G.A. Sintesi della relazione ) Inizia dicendo che anzichè parlare di tasse,argomento dei suoi studi e della sua attività, parlerà di economia perchè il temadella globalizzazione e della localizazione che riguarda molto da vicino il Venetoe la piccola impresa richiama nozioni e concetti della scienza economica. A pro-posito di globalizzazione e rifacendosi ad una affermazione di Carlo Azeglio

continua a pag. 7

Con GIUSEPPE BORTOLUSSI, Segretario dell CGIA di Mestrenella conviviale di martedì 5 aprile 2011 - Hotel Cristallo - Rovigo

«Globalizzazione e Localizzazione: piccolo è necessario»

Nato a Gruaro – VE il 4 agosto 1948, co-niugato, con 3 figlie.Dal 1980 è direttore della CGIA (Associa-zione Artigiani e Piccole Imprese) di Me-stre Nei primi anni ’90 ha fondato e tut-tora dirige l’Ufficio Studi della CGIA diMestre.Tra le numerose battaglie sindacali, si èbattuto in prima linea contro le misure fi-scali adottate a livello nazionale neglianni ‘90, che di fatto avrebbero penaliz-zato le piccole e micro imprese: l’Irap, laDual Income Tax e gli studi di settore.È fondatore e direttore delle riviste qua-drimestrali “Quaderni di ricerca sull’arti-gianato” e di “Veneto, economia &società”.Dal maggio 2005 al marzo 2010 è statoAssessore alle Attività Produttive del Co-mune di Venezia nella giunta Cacciari.Dal 2007 al settembre 2009 è stato opi-nionista per “Libero Mercato” e dal 2008della rivista mensile “Autonomie e Co-munità”. Dal settembre 2010 è opinioni-sta del Corriere Veneto.Alle elezioni regionali dello scorso marzo2010, è stato candidato a presidentedella Regione Veneto ed è entrato comemembro del Consiglio Regionale con la li-sta “Bortolussi Presidente”. Attualmenteè consigliere regionale.

GIUSEPPE BORTOLUSSI

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Ciampi che soleva dire agli impren-ditori italiani «voi non dovete espor-tare capitali all’estero ma merci eprodotti», osserva che la Cina è nel-lo stesso tempo forte esportatrice dibeni ed anche, specialmente ora,esportatrice di capitali.Il che dimo-stra anche che non è vero che neipaesi in via di sviluppo, prima si im-portano capitali e poi si esportano

merci. Con l’ausilio dell’analisi eco-nomica si può avere una più precisainterpretazione della crisi che neglianni 2007 e 2008 ha colpito tutto ilmondo. Per quanto riguarda l’Italia,quella crisi si è sovrapposta a quellache caratterizza il nostro paese peressere una crisi di tipo strutturale eche è la vera causa che ancora ritar-da la nostra crescita essendo lametà più bassa di quella degli altripaesi omologhi. E mentre questi pa-esi,usciranno dalla crisi diversi daprima, l’Italia resta uguale perchènon ha risolto i suoi problemi struttu-rali. Un tempo affrontava le situazio-ni inflazionistiche con le svalutazionicompetitive ma ora con la monetaunica non lo può più fare e perciò sitrova agli ultimi posti nella scaladella crescita economica.

La svalutazione rende piùcostose le merci e le materie pri-me importate e di conseguenzapuò avere effetti sull’inflazionedel paese che svaluta (c.d. infla-zione importata). Inoltre, rendepiù convenienti, sui mercati este-ri, i prodotti del paese che svalu-ta, da cui l’attributo competitivaall’inflazione.

Il male del nostro paese è do-vuto al fatto che abbiamo un costodell’energia molto elevato, un siste-ma di trasporti inadeguato ed un de-ficit nelle comunicazioni riferito astrade, autostrade, porti e aeroporti.E se si aggiunge, oltre all’intralcio

burocratico, una pressione tributa-ria fra le più alte (nel 2009 era il 29%del Pil,in Germania il 23%) si com-prende perchè gli stranieri nonvengono ad investire da noi.

Tuttavia, nel momento in cui acrisi mordeva di più, non si sonoavuti fallimenti di banche, in primoluogo perchè non vi è stata la bollafinanziaria e immobiliare come al-trove ma soprattutto perchè da par-te della Bce vi sono stati interventi diliquidità che hanno permesso al si-stema bancario di resistere sia purecon qualche restrizione sull’attivitàcreditizia. Dalla vecchia disputa po-litica fra i liberali sostenitori del la-sciar fare e i dirigisti propensi all’in-tervento dello Stato, anche questavolta vi è stato l’intervento degli statiche hanno sostenuto l’economia se-guendo come negli anni della gran-de crisi le teorie di J.M.Keynes se-condo cui, anzichè come diceva ilPresidente Hoover nel ’29 nonspendete,risparmiate, la ricetta erail deficit spending ovvero farspendere allo stato ancheutilizzando risorse provenienti dadeficit di bilancio.

La crisi economica del2008-2011, originata negli StatiUniti, ha avuto luogo dai primimesi del 2008 in tutto il mondo.Tra i principali fattori della crisi fi-gurano gli alti prezzi delle materieprime, una crisi alimentare mon-diale, un’elevata inflazione globa-le, la minaccia di una recessionein tutto il mondo, così come unacrisi creditizia ed una conseguen-te crisi di fiducia dei mercati borsi-stici.

Più che finanziaria, la crisi nelnostro paese è una crisi di trasfor-mazione i cui elementi sono l’invec-chiamento della popolazione, i cam-biamenti nelle scelte di lavoro deigiovani, e la prevalenza delle attivitàdi servizio nei processi produttivipoichè, come nel resto del mondo,l’economia è tutta nel settore terzia-rio essendo stata superata l’impor-tanza del l’agricoltura ed in partedell’industria stessa. Si pensi chenegli Usa gli addetti all’industriasono ormai il 12/14% e che in unprodotto la percentuale dei serviziincorporata è del 70% .Questa spe-cie di rivoluzione che va trasforman-do l’economia trova l’Italia in unaposizione particolare quella di unpaese che grazie al suo patrimoniodi beni culturali ha una grossa risor-sa nel turismo. Sono tutti fattori chelegano le attività al territorio senzacon questo negare il fenomeno dellaglobalizzazione che c’è sia dellepersone che dei beni e non sola-mente finanziaria: lo stesso com-mercio assume caratteristiche inter-

settoriali nel senso che generascambi fra prodotti di settori produt-tivi omogenei. Riferendosi al feno-meno della localizzazione, vienemesso in evidenza che il modello dipiccola impresa è quello che megliosi adatta anche ad un mondo globa-lizzato perchè ha la dimensione giu-sta per produrre servizi in quantovengono consumati nel territorio. Lapresenza di una rete di piccole im-prese nel Veneto e nel Nordovestha reso possibile l’uscita dalla crisimeglio che altre regioni e altri paesi.E nell’auspicio di Bortolussi, anchela provincia di Rovigo può trovarenelle bellezze del suo Delta unaoccasione di nuova crescitaeconomica.

Sono seguiti interventi diAndriotto G., Pelizza, Costanzo. Ariunione terminata,Bortolussi ha fir-mato numerose copie del suo re-cente libro “Tassati e Mazziati” ac-quistate dai presenti.

Andrea Andriotto; Giuseppe Andriotto,Bergamasco; Biancardi; Brugnolo; Cap-pellini; Casarotti con Antonietta; Fioren-za Cazzuffi con Marcello; Colombo; Co-stanzo con Maria; Teresa, ospiti: Miche-le Bordon e la moglie Silvia, Bruno Nocee la moglie Fabiola, Mario Casolino e lamoglie Rita; Dalla Pietra; Giovanni Bat-tista De Stefani; Galiazzo; Ghibellini; LoCurzio; Emanuela Mabea; Massarente;Enrico Mazza; Mazzucato; Mercusa;Francesco Noce con Fiorenza; MaurizioNoce con Daniela; Padoan; Pelizza; Pi-vari; Pivirotto; Rebba con Laura; Rizzi;Salvadori; Silvestri con Paola; ospitiAndrea Muzzi e la moglie Cristiana;Suriani con Silvia, Turrini; MassimoUbertone; Zonzin; Zuolo.Ospiti del Club: Giuseppe Bortolussi,Mario Borgatti e la moglie Carla; LauraDegan; Lauretta Vignaga.

da pag. 6: conviviale con G. Bortolussi

Giuseppe Bortolussicon il Presidente Antonio Silvestri

373 contribuenti

2006con la semplice firma del 5 per 1000

per l’annohanno assegnato alla Rotary Onlus

per i service Rotary, ben€ 51.361,79

incassati il 9/9/2009

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AGENDA E CALENDARIO RIUNIONI PER IL MESE DI GIUGNO 2011

MAGGIO� Venerdì 31

Riunione cancellata perché eccedente le 4 riunionimensili.

GIUGNO� Martedì 7

Riunione non conviviale di caminetto per soci, fa-migliari e ospiti. Rovigo, Hotel Cristallo ore 19.00.Conversazione del DOTT. PROF. MARCO

RINALDI, Precettore Privato e Docente, socio delR.C. di Adria, sul tema “Ha ancora senso il gala-teo?”.

� Martedì 14

Riunione conviviale per soci famigliari e ospiti. Ro-vigo, Hotel Cristallo ore 20.15.L’ Assessore all’Economia e Sviluppo, Ricerca eInnovazione della Regione del Veneto MARIA

LUISA “ISI” COPPOLA ci parlerà sul tema “Polesi-ne 2020: una sfida economica e d’innovazione”.

� Sabato 18

Incontro Interclub per soci, famigliari e ospiti con iR.C. di Adria , Badia - Lendinara - Alto Polesine ,Porto Viro - Delta Po e Rovigo nel DELTA DEL PO,come da seguente programma:Incontro dei signori partecipanti alle ore 09.30presso Hotel Mancin ss. Romea Taglio di Po.Ore 10:00 arrivo dei partecipanti a Gorino Sullam,incontro con i pescatori ed inizio del tour.Saliti a bordo delle imbarcazioni si naviga lungo ilfiume Po di Gnocca per poi addentrarci nella Sac-ca di Scardovari regno della pesca delle vongoleveraci, degli allevamenti di cozze ed ostriche.Avrete modo di conoscere le varie tecniche di pe-sca dalle vongole in laguna alle reti lungo il fiume.Dalla Sacca di Scardovari navighiamo fino allafoce del Po di Gnocca per poi far rotta al cuore del-la Valle del Bacucco, un dedalo di canali così detti“paradelli”, laghi ed ex posti di cacciagione habitatideale per l’avifauna con decine di specie visibili

quasi esclusivamente in queste zone. Percorren-do i mille canali della valle, antiche vie di comuni-cazione dei pescatori, ci dirigiamo verso l’Isola deiGabbiani e l’Isola dell’Amore alle foci del Po diGoro.A questo punto si fa rotta verso un faro per unapasseggiata sulla spiaggia.Al termine della navigazione, trasferimento in risto-rante e pranzo con menù tipico a base di pesce.Antipasti freddiSopressa di polipo - antipasto della casa - crostinodi pesce spadaAntipasti caldiSeppie con tenerissima di mais - cozze e vongoleBis di primiSecondoGrigliata mista con anguilla, sogliola, gamberone,capasantaContorno di stagione - sorbetto - acqua - vino e caffè.

Pomeriggio: prima del rientro sosta a Cà Vendra-min per una breve visita libera all’Idrovora dal ‘900oggi divenuta Museo Regionale della Bonifica.Quota di partecipazione: € 65La quota comprende: escursione con pescaturi-smo di tre ore nel delta del Po con spiegazioni abordo da parte dei pescatori locali. Pranzo in risto-rante con menù come descritto.

� Martedì 21

Riunione conviviale per soci, famigliari e ospiti. Ro-vigo, Hotel Cristallo ore 20.15. Relazione di fine an-nata rotariana 2010/2011 del Presidente AntonioSILVESTRI e passaggio delle consegne al Presi-dente Incoming Pietro ZONZIN

� Martedì 28

Riunione conviviale per soci, famigliari e ospiti. Ro-vigo, Hotel Cristallo ore 20.15. Relazione program-matica del Presidente per l’anno rotariano 2011 -2012 Pietro ZONZIN.

Nella riunione convivialedi martedì 5 aprile 2011,è stato presentato il nu-ovo socio Dr. TizianoSalvadori dal socioAndrea Andriotto che neha illustrato il seguentecurriculum: nato a BadiaPolesine (RO) il 7 gen-naio 1961. Per esigenzedi carattere professiona-le del padre, nei primianni ’60 la famiglia si tra-

sferiva a Ferrara.Successivamente al Diploma liceale (Liceo Classico “L.Ariosto”), Tiziano Salvadori intraprendeva gli studi di me-dicina e conseguiva la laurea in Medicina e Chirurgiapresso l’Università di Bologna in data 8 aprile 1989 con latesi: «La Medicina Riabilitativa nelle paralisi periferichedel nervo facciale - contributo clinico con Biofeed-back-Elettromiografico».

Elemento comune del periodo dedicato agli studi è stata laregolare pratica sportiva che lo ha visto partecipare inqualità di atleta, prima ai Campionati giovanili (selezioniregionali), nazionali (serie C) ed universitari di Rugby(vice campione 1987), poi a competizioni di Triathlon.L’attività rugbystica si è svolta sotto la guida di un grandeallenatore e successivamente amico di Rovigo: DoroQuaglio.L’impegno professionale è proseguito conseguendo il di-ploma di Specializzazione in “Medicina Fisica e Riabilita-zione” presso l’Università Statale di Milano in data 7 luglio1993 (titolo della tesi: “Paraplegia: determinazione dellasoglia aneaerobica in cinque pazienti. Rilevazione dellafrequenza cardiaca nella deambulazione conRGO/ARGO in tre pazienti”).Nello stesso periodo è stato assegnatario di un contrattodi ricerca con USL 31 di Ferrara nell’ambito del progettoCAMARC II (Computer Aided Movement Analysis in a Re-habilitation Context II - della Commission of the EuropeanComunities AIM).

AMMISSIONE DI NUOVI SOCI

TIZIANO SALVADORI

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Dopo la specializzazione ha assunto l’incarico di DirettoreSanitario presso la Cooperativa di Servizi Socio Assisten-ziali CIDAS e svolto attività professionale in qualità di Re-sponsabile Medico Fisiatra presso “Casa XX Settembre”dell’USL 31 per il Servizio di Fisio-Idrochinesiterapia. Dal1996 ha assunto l’incarico di Dirigente Medico I livellopresso l’Unità di Recupero e Rieducazione Funzionaledell’Ospedale “S. Giorgio” di Ferrara diretto dal Dott. Prof.Nino Basaglia svolgendo attività di docenza negli anniscolastici dal 1989 al 1996 presso la Scuola per Terapistidella Riabilitazione di Ferrara. Parallelamente, in questianni, sul versante sportivo l’attività è proseguita assumen-do incarichi in ambito Federale e Societario. Dal ruolo diMedico Fiduciario Provinciale per il Nuoto di Salvamento,alla carica di Medico Federale per la Canoa-Kajak (sez.slalom) con la partecipazione alle Olimpiadi di Barcellona1992, all’incarico di Medico Responsabile Soc. Pallavolodi Ferrara (Campionati A2-A1 maschile).Relativamente all’attività canoistica, si è occupato, in col-laborazione con il Canoa Club di Ferrara, del progettoHandykayak ovvero l’inserimento di ragazzi con lesionimidollari da trauma alla pratica sportiva.Dal 1 luglio 2001 a tutt’oggi ha l’incarico di Direttore delleUnità di Medicina Fisica e Riabilitazione della “Casa diCura – Città di Rovigo” e “Casa di Cura – Madonna dellaSalute (Portoviro - Ro)”.Dall’epoca della laurea, oltre all’attività medica assisten-ziale e formativa ha privilegiato l’approfondimento in cam-po riabilitativo degli esiti di traumatismi cranio-encefalicie midollari .Ha partecipato a numerosi corsi e congressi nel ruolo didocente o relatore in diversi ambiti della Medicina Riabili-tativa: tecniche di biofeedbach-emg, valutazione tratta-mento in pazienti con esiti di stroke, mielolesioni e trau-matismi cranici. Negli stessi ambiti ha prodotto articoliscientifici su riviste e libri.Appassionato di enologia (diploma di Sommelier 2001),automobilismo storico e libri d’epoca, attualmente vivecon la moglie Cinzia e la figlie Edda e Vittoria nellacampagna ferrarese.

Nella stessa serata del 5 aprile2011,dal socio Fausto Pivirotto èstato presentato il nuovo socioCOLTRO STEFANO, con il se-guente messaggio-curriculum:

«Gentili rotariane, cari rotaria-ni, questa sera siamo in festa perl’ammissione di un nuovo socio.Ho il gradito compito di presenta-re il Dr. Sefano Coltro, professio-nalmente eccellente nonostantela giovane età, ricco di umanità,disponibile, sono certo che Stefa-no sarà un ottimo rotariano e pertutti noi un sincero affidabile ami-co. Il Dr. Stefano Coltro è nato aRovigo il 6 febbraio 1979, risiedenella nostra città ed è sposatocon l’affabile signora SimonaLupi. Conseguita la laurea inEconomia Azienale presso l’Università di Bologna hasvolto una intensa attività professionale nelle aziende difamiglia di cui attualmente è il responsabile del SistemaGestione Qualità (presso FCS Servizi-azienda specializ-zata nella costruzione di attrezzature edili e ferroviarie consede in Polesella - Ro).

Ha praticato a livello amatoriale la pallacanestro, è unappassionato di storia e letteratura italiana e latina. Sociofondatore del Kiwanis Junior di Rovigo, membro dellaAssociazione Industriali della nostra città, è stato socio eprefetto del Rotaract di Rovigo fino a pochi giorni addietro.

Caro Stefano, affettuosamente ti ricordo alcune picco-le regole umane di buon comportamento rotariano: dona iltuo sorriso, infonderai letizia; elargisci il bene che vive inte, raccoglierai gratitudine; manifesta con coraggio la tuasincerità, ispirerai fiducia; diffondi il tuo entusiamo, susci-terai partecipazione; sii disponibile ed altruista, otterrairiconoscenza; semina con entusiamo ... rotary, raccoglie-rai amicizia vera ... rotariana. Caro Stefano, benvenuto tranoi, rotariano tra rotariani, amico sincero tra amicisinceri.Ti ringrazio di aver acettato di far parte dellagrande e gloriosa famiglia del Rotary».

da pag. 8: ammissione di nuovi soci

STEFANO COLTRO

Ospitato da AndreaMuzzi, titolare della indu-stria dolciaria IDB-Borsari -con visita allo stabilimentoove si è tenuta la eleganteconviviale, fornita e servitadalla società di CateringA&A banqueti (ng di Pieral-fonso Muzzi di Foligno)

A distanza di circa diecianni il Rotay Club di Rovigotorna, questa volta con altriclub polesani fra cui quello diBadia Pol., a visitare lo stabi-

limento dolciario IDB di Andrea Muzzi. La prima volta fu al-l’avvio della produzione quando il gruppo Muzzi acquistòlo stabilimento e volle che ad accompagnarne gli inizi fos-se il locale Rotary Club, che era quello di Rovigo, poichè

l’acquisizione dell’azienda polesana avvenne per iniziativadella rotariana Loredana Ferrarese Ved. Muzzi, socia delRC di Foligno e proveniente da quella città. E con i nume-rosi amici e soci di Foligno venne festeggiata la importanteiniziativa imprenditoriale della famiglia Muzzi con una indi-menticabile conviviale presso l’Hotel Le Magnolie di BadiaPolesine.

INVITO DEL RC BADIA - LENDINARA - ALTO POLESINEPER LA SERATA: DOLCE CONVIVIALE D’ECCELLENZA

“Porte Aperte nell’azienda Borsaridi Andrea Muzzi”

INTERCLUB fra i RC di Rovigo, Adria, Porto Viro-Delta Po e Badia -Lendinara - Alto Polesine - martedì 12 aprile 2011

ANDREA MUZZI

Logo storico La colomba pasquale

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Questo ritorno di martedì 12 apri-le ha fatto conoscere un’azienda chenel tempo ha notevolmnte incremen-tato le sue dimensioni produttive edoggi ha raggiunto una posizione di pri-maria importanza nel suo settore. Aricevere i gruppi dei rotariani invitati èstata ancora la signora LoredanaMuzzi, cavaliere della Repubblica ePHF conferito dal nostro club, che alcentro di una inappuntabile organiz-zazione di accoglienza con tutto lostaff aziendale, ha fatto i più gentili

onori di ospitalità.La visita agli impianti dell’azienda è stata eseguita

a piccoli gruppi di visitatori ognuno dei quali indossavacamice e basco bianchi con effetti di simpatica travisatu-ra personale. Un tale abbigliamento si è reso necessarioper rendere possibile la visita stessa che è potuta svol-gersi durante il processo di lavorazione in corso riguar-dante la produzione delle colombe pasquali. Di grande

interesse è stata la illustrazione delle diverse fasi di ela-borazione del prodotto che partendo dal lievito “madre”arriva allo iscatolamento. Sia le dimensioni dell’immobi-le e dello stabilimento, sia le complesse e moderne at-trezzature, hanno offerto a tutti i visitatori una immaginedi grande efficienza che solo adeguati investimenti pos-sono aver consentito. Solo negli ultimi dodici mesi ilgruppo ha investito due milioni di euro. La mano d’operaoccupata è di 240 persone nel periodo natalizio e 150 inquello pasquale. Altri ragguagli tecnici sono stati fornitinella relazione del titolare Andrea Muzzi riportata inquesto bollettino.

La cena conviviale è stata fatta in uno dei locali del-l’azienda adibito a mensa ma la qualità e l’apparecchia-tura di tutta la mise en place da parte della società di ca-

tering conferivano un aspetto elegante e raffinato a tutti itavoli occupati dai circa 120 ospiti. Al termine della cena,si sono succeduti gli indirizzi di saluto dei Presidenti deiRC partecipanti prima della proiezione di poche diaposi-tive con cui Andrea Muzzi ha illustrato le coordinate tec-nico-industriali della sua azienda. Con gli amichevoli au-guri di compleanno a chi ha scritto queste note e con l’o-maggio di una colomba si è conclusa la riunione inter-club. (Giuseppe Andriotto)

Soci presenti: G. Andriotto; Bergamasco con Zita; Bergamo;Biancardi con Donatella; Bortolini con Ilaria; Brugnolo; Cap-pellini + 1 ospite; Casarotti con Antonietta; Casazza con Gio-vanna; Fiorenza Cazzuffi con Marcello; Costanzo con MariaTeresa; Giovanni Battista De Stefani; Galiazzo con MariaAlessandra; Ghibellini; Mampreso con Alberta; Massarente;Loreto Mazza con Paola; Mazzucato; Mercusa con Adriana;Maurizio Noce con Daniela con Mario Casolino e moglie Rita;Padoan; Pelizza; Pivari; Rizzi con Ivana; Sartori con Lorenza;Silvestri con Paola; Turrini; Ubertone con Italia; Zonzin conRoberta. Ospite del Club: Lauretta Vignaga.

Questa la scheda tecnica illustrata da Andrea Muzzi:I.D.B. BORSARI • L’origine del prestigioso marchio Bor-sari si deve al mastro pasticcere Tiziano Golfetti che dal1903 inseriva i suoi prodotti in astucci dipinti. La memoriaandava alle antiche bursae dei mercanti medioevali e allaporta Borsari, già Decumana nella Verona di età romana.Lo stabilimento venne costruito nei primi anni ’70. Dal2000 viene profondamente ammodernato e ampliato:superficie totale: 40.000 mq; superficie coperta: 13.000mq ca; 8500 mq ca dedicati alla produzione, 4500 mq camagazzini.Dipendenti stagione natalizia: 240; dipendenti stagionepasquale: 150.Fatturato IDB 2010: 21 mil (90% Italia, 10% estero)Fatturato Gruppo: 28 milMercati esteri principali: Europa, USA e Sud AmericaExport 37 NazioniLinee produttive: automatica capacità: 1.300 pz/ora;mignon capacità: 9.000 pz/ora; linee manuali: 1.300 pz/ra;linea Frolle : 10.000 pz/oraCapacità produttiva utilizzata: 40.000 kg giorno circaProduzione 2010: 5 mln di kg prodottiMarchi di proprietà presenti sul mercato I.D.B. BORSARIClienti principali per produzione a marchio terzi prevalen-temente per i prodotti monoporzioni da 100 gr: panettonci-ni, colombine: BAULI, BALOCCO, BINDI, DESSERTCAFFE NERO, UK CARREFOUR, ITALIA COSTA,COFFEE UK, PREZIOSI FOOD, ESSELUNGA,WAITROSE UKZWEIFEL, SWISSEPICARD FR.Leader di mercato dei prodotti lievitati monoporzioneI.D.B. BORSARI.

da pag. 9: Interclub di martedì 12 aprile 2011

Loredana Muzzi

Visti e riconosciuti: i due Silvestri e Adriana Mercusa

Al tavolo della Presidenza: Mario Bellesia e Andrea Muzzi, al centro.

La sala della conviale

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Nuovi investimenti (2010)– Climatizzazione locali produttivi– Ampliamento aree produttive e di stoccaggio– Impianti automatici di confezionamento– Sicurezza alimentare– 2 Mln di Euro investiti negli ultimi 12 mesi– 8 Mln di Euro investiti dal 2000 ad oggi– Tecnologie avanzate e lievitazione naturale, packaging

accattivante e impasto lento.È nel binomio tra innovazione e tradizione il vero segretodei prodotti Borsari. Una ricetta che riprende sapori e in-

gredienti antichi, mescolandoli però a una concezionemoderna della produzione, con massicci investimenti inimpianti nuovi e flessibili.

da pag. 10: Interclub di martedì 12 aprile 2011

Presentazione del Presidente Anto-nio Silvestri:

«Cari soci, gentili signore egraditi ospiti, abbiamo il piacere diavere con noi questa sera Lino Se-gantin direttore del semestrale Ven-taglio ’90 e uno dei conoscitori piùattenti e informati sulle tradizioni, lastoria, i fatti e gli eventi che hannocaratterizzato il passato del nostroPolesine e scandito il suo camminonegli ultimi vent’anni.

Un impegno che Lino Segantinsi è assunto, giusto 20 anni fa,quando è uscito il primo numero delVentaglio, per riscattare la nostraterra dal preconcetto di territorioemarginato e senza prospettive.Una visione negativa che coinvol-geva globalmente questa zona tra

due fiumi che segna il confine meri-dionale del Veneto. Dalle paginedella rivista su cui, con grande pas-sione, puntualmente, due volte l’an-no, Segantin ha raccolto e racconta-to vicende e personaggi del passa-to, storie e leggende, luoghi, monu-menti e siti da recuperare o visitare,la provincia di Rovigo è emersa, unnumero dopo l’altro, con contorni di-versi. Sono state raccontate le inno-vazioni, i recuperi urbani, gli inse-diamenti industriali e commerciali

che cambiavano l’economia; la va-lorizzazione di tradizioni e la fruizio-ne di manufatti e architetture che te-stimoniano il passato e fanno daponte a quel progetto di turismo dif-fuso che è stato messo in atto negli

anni recenti. Al centrodi questo progetto, maancora da configurarenelle molteplici e possi-bili linee di visitazionee soggiorno, il Parcodel Delta del Po, unameraviglia di cui tuttiparlano senza aver, fi-nora, trovato una veraed efficace strategia dipromozione su largascala.

Accanto a tuttoquesto, Ventaglio ’90ha il merito di aver fattoe far conoscere artisti eartigiani di ieri e di oggi,

musicisti e compositori, poeti e pro-satori, visitatori illustri che hannotransitato per il Polesine. E ancorafole e leggende che dal passatosono riemerse con il loro carico disuggestioni. Tradizioni e credenzefortemente radicate nelle comunitàrurali di cui inconsciamente portia-mo il ricordo nei modi di dire, nel dia-letto, nella ritualità di particolari ri-correnze: il carnevale, l’ultimo del-l’anno, la quaresima.

E con questo riferimento ci sia-mo addentrati in quello che è il temainsolito e affascinante che Lino Se-gantin ci proporrà questa sera, allariscoperta delle nostre radici e delmondo dei nostri nonni e bisnonni.

(G.A.) Perchè una nuova rivisi-tazione del Polesine storico e artisti-co? Per il dovere di conoscerlo me-glio o per una ostentazione di pos-sesso. Cioè per far vedere che an-che noi abbiamo dei tesori da con-servare e da mostrare e per saper-ne parlare con cognizione di causa.O forse per la gioia del tempo ritro-vato, di richiamo proustiano, andan-do alla riscoperta di luoghi e monu-menti avendo come guida espertaLino Segantin, appassionato cultoree divulgatore di cose polesane con

la sua rivista “Il Ventaglio”. Più cheuna esposizione di immagini, è sta-ta una specie di tour turistico virtua-le quello a cui ci ha accompagnato ilnostro ospite nella conviviale dimartedì. Utilizzando il supporto dimolte diapositive, ha illustrato ecommentato un itinerario di luoghigià noti e altri conosciuti per la primavolta. Si è partiti da Melara, nell’AltoPolesine, adagiata sotto il Po, con le

IL POLESINE, IERI e OGGI, riesplorato da LINO SEGANTINdirettore della rivista «Il Ventaglio»Riunione conviviale di martedì 19 aprile 2011 - Hotel Cristallo, Rovigo

Lino Segantin e Antonio Silvestri

LINO SEGANTIN

Melara: chiesa e campanile

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ROTARY CLUB ROVIGO - Segreteria: Rovigo, via Angeli n. 29 - Tel. e Fax 0425 25022E-mail: [email protected] - VISITATE IL NOSTRO SITO www.rotary2060.it

Redazione: Coordinatore Giuseppe Andriotto - Redattori: Arrigo Bergamasco - Enrico Mazza - Fausto Pivirotto - Enrico Biancardi

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Lettera di Maggio del Governatore Caronna

prime vedute della chiesa di S. Ma-terno, sottolineando il contrasto fral’architettura del settecento del San-tini ed un campanile del 1400.

E con le successive immaginidel paese, è stato ricordato il pas-saggio avvenuto in questo territoriodella Guerra del Sale che si conclu-se con l’acquisizione del Polesineda parte di Venezia.Toccando poiBergantino (Castro Brigantino in an-tico, con un castello distrutto dai Ve-neziani) e S. Pietro Polesine, la ras-segna ci ha portati a Castelmassa arivedere la bella piazza Vittorio Ve-neto dominata dalla maestosa chie-sa di S. Stefano per giungere poi aCalto, il paese di Costantino Munari,il patriota carbonaro condannatoallo Spielberg. E a Calto ci è statomostrato “l’albero delle Scutmai”,una singolarità del luogo, il grandepioppo su cui il Comune ha raccoltotutti i soprannomi con cui si ricono-scono gli abitanti del paese.

A Ficarolo,dal campanile pen-dente, è stata mostrata la famosaRocca di Stellata, paese immediata-

mente confinante in provincia diFerrara ove avrebbe soggiornato laregina Cristina di Svezia. E più oltre,a Salara,si è rivista l’immagine del-l’antica corte benedettina,attual-mente ridotta ad un rudere abban-donato,passando poi a Sariano ealla località dei “Gorghi” vicino aTrecenta ricordando la leggendadella sposa annegata. Di Trecenta èstato presentato il Palazzo Pepo-li-Bentivoglio’ il palazzone’ recupe-rato brillantemente dalla RegioneVeneto.Il viaggio di riscoperta è pro-seguito a Badia Polesine con la suaAbbazia della Vangadizza per con-cludersi a Lendinara con la puazza,la nota figura di sconosciuta origine

che sta sul muro del Municipio,e nelricordo dei Canozi e della capra diGaribaldi.

Soci presenti: G. Andriotto; Bergama-sco; Biancardi con Donatella; Brugnolo;Cappellini; Casarotti con Antonietta;Coltro con Simona; Ghibellini con San-dra; Girardello; Mampreso con Alberta;Massarente; Enrico Mazza con Lidia;Mazzucato; Francesco Noce; MaurizioNoce con Daniela; Pivari; Pivirotto; Sal-vadori; Silvestri con Paola; Tovo; Massi-mo Ubertone; Zonzin con Roberta. DelRotaract Rovigo: Viali; Favaron; Ro-magnolo; Todesco. Ospiti del Club:Lino Segantin, Maria Grazia; FabioGemo .

da pag. 11: Il Polesine, ieri e oggi

L’albero delle Scutmai

Dono di Garibaldi a Domenico Marchiori,imbalsamata, ora al Museo

Cari Amici,nei primi giorni di aprile nel mio giardinoè fiorito il glicine,pianta cara a mio Pa-dre. Un forte segno di primavera, di vitache riprende, di nuovo e ancora, come sem-pre. Di Padre in Figlio.

Sento, ma mi sfugge nella sua com-pletezza, un intimo messaggio sulla nasci-

ta, sulla crescita, sulla maturità. Sulla continuità?Si, considerato l’approssimarsi di fine mandato, è pro-

prio questo il messaggio. Di Padre in Figlio, da Governato-re a Governatore, con fiducia, con impegno, con buona vo-lontà, con fede, con amicizia e lasciatemelo dire, perché mol-te volte lo ho richiamato nelle mie lettere, con amore.

Amore per l’Uomo.Il nostro motto recita Servire al di sopra del proprio

interesse personale. Ma servendo l’Uomo noi serviamo noistessi per cui alla fine il servizio disinteressato ci ripaga conun ‘profitto’ che supera il nostro impegno.

Tra poco sarà tempo di Congresso, a Quinto di Treviso(BHR Hotel) il 10 e 11 Giugno. Parleremo di noi, perchéquesto è il compito del Congresso. Discutere, affrontare iproblemi, proporre soluzioni.

Innovare. Uscire dall’immobilismo e da tradizioniconsolidate ma desuete, non certo per rinnegarle ma peradattarle ai tempi ed ai ritmi veloci del cambiamento. Ilnostro Rotary non deve uscire dalla tradizione, ma non può

accettare l’immobilismo, deve adeguarsi ai tempi, ne ha lecapacità. Deve essere veloce nell’adattarsi.

Diceva Tony Blair: vince chi è veloce ad adattarsi,lento a lamentarsi, pronto al cambiamento.

Dobbiamo adeguarci alle necessità di circolazionedelle Genti, alla universalità delle professioni, dobbiamoporgere orecchio alle richieste di modalità diverse di riunio-ne, ad una più sobria gestione delle risorse, più orientate alservizio che non sulla convivialità.

I romani vivevano il piacere dell’amicizia pagandoognuno di propria tasca il costo della convivialità, “alla ro-mana”.

Utilizziamo le risorse per il servizio. Troppe personenon possono vivere il piacere della convivialità perché forsenon riescono neanche a vivere.

Vorrei al Congresso condividere con tutti Voi il sensodi quello che facciamo, recuperando il Rotary che PaulHarris ha immaginato, uguale in tutto il Mondo, al servi-zio della centralità dell’Uomo.

Spogliandoci di personalismi e protagonismi, tuttiuniti.

Adattiamolo ai tempi, ma non stravolgiamolo, perchélo potremmo uccidere.Con Amicizia