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RAGGI DI VITA RAGGI DI VITA BOLLETTINO PARROCCHIALE SEMESTRALE PARROCCHIA DI S. MARIA ASSUNTA 33043 CIVIDALE DEL FRIULI (UD) Anno XXXI - n. 2 - Dicembre 2008 È argomento di tutti i commenti giornalistici e televisivi; è al centro del dibattito politico ed economico; fa parte delle esperienze disagevoli di tantissimi, singoli o famiglie. Si tratta della grande crisi finanziaria del biennio 2007-2009 con le sue amare conseguenze sulla economia reale e anche quotidiana di tutti i cittadini dell’Occidente, e con esiti ancor più gravi sulla fragile sopravvivenza pro- duttiva negli altri paesi del pianeta. Pur consapevoli della straordinaria complessità e persistenza dei fenomeni in atto, noi cristiani siamo chiamati a renderci conto della portata di tali effetti e a cercarne le cause, per tentare di valutarle e discernere, con l’aiuto di tutti i competenti, i rimedi possibili. Allo scopo di facilitare le riflessio- ne, e poi anche di stimolare l’azione rinnovatrice, propongo alcuni spunti che mi paiono utili al caso. Prima di tutto, occorre considerare che, trovandoci nel contesto della glo- balizzazione economica, ogni scelta di produzione e di mercato, per quanto sembri di carattere parziale e locale, provoca una inevitabile influenza su tutto l’equilibrio mondiale e ne è, a sua volta, influenzata. In questo modo, si vede superata ogni velleità di isolazio- nismo e protezionismo commerciale, come ogni pretesa di individualismo o particolarismo morale. In secondo luogo, dobbiamo con- statare che, nonostante tutte le dottri- ne di saggia amministrazione e tutte le precedenti catastrofi monetarie, non si è riusciti a debellare la mala pianta della speculazione borsistica e a proporre un freno alla avidità spregiudicata dei molti “pescecani” della finanza internazionale. Presi dalla illusione di illimitati guadagni e affascinati dalla libertà del mercato capitalistico, molti hanno creduto di poter “allungare le mani” su beni forzatamente parziali e rischiosi e hanno così portato al fallimento aziende, imprese, banche e assicurazioni che dovevano garantire un corretto rapporto tra costi e ricavi, e quindi tra produzione e distribuzione, tra investimenti e occupazione. Non si può poi dimenticare la spia- cevole latitanza degli organismi nazio- nali e internazionali di controllo che sembrano aver mancato, in termini, a dir poco scandalosi, al loro ruolo isti- CRISI FINAZIARIA E MORALE CRISTIANA A tutti i parrocchiani i più sentiti auguri di Buon Natale nel Signore e Felice Anno Nuovo da parte del Parroco e dei suoi collaboratori Angeli musicanti (XIV secolo). Ognuno suona uno strumento diverso. La verità è sinfonica. Non è frutto della vita di uno solo, ma di quella di tutti. Noi viviamo un solo breve periodo della storia. La nostra musica continua quella iniziata da altri e lascerà ad altri il compito di continuarla.

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Page 1: Anno XXXI - n. 2 - Dicembre 2008 RAGGI DI VITA · difondudis. La usance di fornì un pin, un peç par Nadâl, e semee divignî dal Egjit; di fat l’arbul al semee ae forme des piramidis

RAGGI DI VITARAGGI DI VITA

BOLLETTINO PARROCCHIALE SEMESTRALEPARROCCHIA DI S. MARIA ASSUNTA

33043 CIvIDALE DEL FRIULI (UD)

Anno XXXI - n. 2 - Dicembre 2008

È argomento di tutti i commenti giornalistici e televisivi; è al centro del dibattito politico ed economico; fa parte delle esperienze disagevoli di tantissimi, singoli o famiglie. Si tratta della grande crisi finanziaria del biennio 2007-2009 con le sue amare conseguenze sulla economia reale e anche quotidiana di tutti i cittadini dell’Occidente, e con esiti ancor più gravi sulla fragile sopravvivenza pro-duttiva negli altri paesi del pianeta. Pur consapevoli della straordinaria complessità e persistenza dei fenomeni in atto, noi cristiani siamo chiamati a renderci conto della portata di tali effetti e a cercarne le cause, per tentare di valutarle e discernere, con l’aiuto di tutti i competenti, i rimedi possibili.

Allo scopo di facilitare le riflessio-ne, e poi anche di stimolare l’azione rinnovatrice, propongo alcuni spunti che mi paiono utili al caso.

Prima di tutto, occorre considerare che, trovandoci nel contesto della glo-balizzazione economica, ogni scelta di produzione e di mercato, per quanto sembri di carattere parziale e locale, provoca una inevitabile influenza su tutto l’equilibrio mondiale e ne è, a sua volta, influenzata. In questo modo, si vede superata ogni velleità di isolazio-nismo e protezionismo commerciale, come ogni pretesa di individualismo o particolarismo morale.

In secondo luogo, dobbiamo con-statare che, nonostante tutte le dottri-

ne di saggia amministrazione e tutte le precedenti catastrofi monetarie, non si è riusciti a debellare la mala pianta della speculazione borsistica e a proporre un freno alla avidità spregiudicata dei molti “pescecani” della finanza internazionale. Presi dalla illusione di illimitati guadagni e affascinati dalla libertà del mercato capitalistico, molti hanno creduto di poter “allungare le mani” su beni forzatamente parziali

e rischiosi e hanno così portato al fallimento aziende, imprese, banche e assicurazioni che dovevano garantire un corretto rapporto tra costi e ricavi, e quindi tra produzione e distribuzione, tra investimenti e occupazione.

Non si può poi dimenticare la spia-cevole latitanza degli organismi nazio-nali e internazionali di controllo che sembrano aver mancato, in termini, a dir poco scandalosi, al loro ruolo isti-

CRISI FINAZIARIA E MORALE CRISTIANA

A tutti i parrocchiani i più sentiti auguri di Buon Natale nel Signore e Felice Anno Nuovo

da parte del Parroco e dei suoi collaboratori

Angeli musicanti (XIV secolo). Ognuno suona uno strumento diverso. La verità è sinfonica. Non è frutto della vita di uno solo, ma di quella di tutti. Noi viviamo un solo breve periodo della storia. La nostra musica continua quella iniziata da altri e lascerà ad altri il compito di continuarla.

Page 2: Anno XXXI - n. 2 - Dicembre 2008 RAGGI DI VITA · difondudis. La usance di fornì un pin, un peç par Nadâl, e semee divignî dal Egjit; di fat l’arbul al semee ae forme des piramidis

Di questi tempi, c’è sempre più un disorientamento generale sul signifi-cato della vita e della morte; da una parte, aspetti corali, di guerra, di odio e di sopraffazioni e dall’altra, ambasce personali di coscienza, legate a vicende che interessano il singolo (ad esempio i mass media ci hanno bombardato con il caso di Eluana Englaro), indicano come, nonostante tutti i progressi ed il raggiungimento di obiettivi comuni, siamo sempre più soli e sempre più indifesi, di fronte a delle scelte che sembrano prendere strade, o violente, o subdolamente selettive.

E allora viene spontaneo chieder-si: cosa significa la parola vita? Con quanta forza si deve chiedere il rispetto della vita?

È ovvio che non ho risposte, né verità in tasca, anzi tanti dubbi ed incertezze.

So anche però che la Chiesa, che s’interroga con grande determinazione su questi temi e propone degli itinerari valoriali, non sempre è capìta e troppo spesso diventa lei il bersaglio su cui scaricare sensi di colpa etici e sociali, su cui premere l’acceleratore di tensioni collettive.

Eppure che cosa dovrebbe fare la Chiesa se non proporre la difesa della

vita, fin dal momento in cui comincia una vita umana, nello sta-dio incipiente e fino a che arrivi allo stadio finale? Proponendo se non il modello etico del rispetto, dell’atten-zione e della riverenza?

È ovvio anche che nascano alcune grandi questioni etiche come quelle della liceità di intervenire su un essere umano che viva per tempi prolungati soltanto e unicamente (anche se di dif-ficile dimostrazione) il momento vege-tativo della propria esistenza, per cui chiudere la sua esistenza può sembrare paradossalmente un atto d’amore; o la possibilità di intervenire su un altro essere indifeso, ancora in formazione, nel ventre di una donna, ritenuto inutile, o pericolosamente “disagevole e costoso” per la società attuale, per cui giocoforza non c’è di meglio che l’eventuale eliminazione. O domanda drammatica di questi giorni: che fare degli embrioni in esubero congelati?

Nasce anche un’altra questione etica: gli esseri umani - qualunque sia il momento del loro sviluppo o degrado - sono tutti uguali in dignità e meritano tutti un’identica protezione?

Oppure no? Domande tremende, terreni minati

per ogni coscienza, sia per i credenti e non.

Quesiti anche natalizi.E non posso, né tanto meno lo

vorrei, non essere sintonizzato con le linee generali indicate dalla Chiesa, per cui è da promuovere la difesa di ogni essere umano e il rigetto della cultura che disprezza la vita fisica. Anche perché, cosa non facile e non sempre comprensibile, la parola vita indica un dono proprio di Dio, una prerogativa delle sue “qualità”; resa eterna e partecipata agli uomini grazie alla risurrezione di Gesù.

L’uomo non può, e non potrà mai farlo, anche se la tentazione è forte, sostituirsi al Creatore. Altrimenti, a mio parere, la strada delle coscienze sarebbe ancor più cosparsa di buchi neri e di tunnel senza ritorno.

Franco Fornasaro

2 RAGGI DI VITARAGGI DI VITA

tuzionale che avrebbe dovuto e potuto prevenire o, quanto meno, rallentare la corsa al rimbalzo negativo di così tanti soggetti privati e pubblici. Si ha l’impressione di una colpevole legge-rezza, se non anche di una prolungata connivenza.

Se poi consideriamo il fatto che, attualmente, non si vede alcuna terapia utile per questa patologia mondiale che non sia l’intervento dello stato, cioè la richiesta di sanare i buchi di bilancio col denaro pubblico, ancora di più siamo indotti a temere che chi si è macchiato di tali enormi “delit-ti” finanziari, uscirà elegantemente

impunito da tutte le imputazioni di ben chiare responsabilità e, anzi, pretenderà di venir indennizzato per i disastri da lui stesso provocati, le cui ricadute peseranno tragicamente sui ceti più poveri.

Che dire allora dal punto di vista cristiano?

Almeno tre cose: prima, che la legge dei valori e delle norme morali riguarda anche le scelte economiche, per cui, ad esempio, chi opera a tutti i livelli finanziari, non è esente da precisi e importanti doveri (oltre che avva-lersi dei giusti diritti); seconda, che il credente impegnato in economia non

può dipendere solo dal despota che è “mammona di iniquità”, svendendo ogni bene e ogni dignità per seguire la sola logica del massimo profitto e del minimo rischio; terzo, che chi si rico-nosce colpevole ed è nella condizione di ripagare i danni, non può sottrarsi all’impegno di sanare le sofferenze provocate dalla sua malvagità. Si pensi, per finire, anche soltanto al drammati-co aumento della disoccupazione che interesserà, secondo alcune previsioni, alcune decine di milioni di lavoratori, con risvolti facilmente intuibili per le loro famiglie e per l’intera società..

Mons Guido Genero, parroco

La vita umana Verso nuovi scenari?

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Chê dal arbul di Nadâl e je, cul Pre-sepi, une des tradizions nataliziis plui difondudis. La usance di fornì un pin, un peç par Nadâl, e semee divignî dal Egjit; di fat l’arbul al semee ae forme des piramidis.

E je opinion che al sedi stât introdu-sût in Gjermanie prime e, daspò, intai paîs di lenghe inglêse al timp de rifor-me protestante.

In dì di vuê la usance dal arbul di Nadâl si è slargjade par dut, ancje in Friûl. L’arbul, par vie che al è fornît di lusôrs e di regâi al è segn di Jesus Crist, lûs dal mont e don dal Pari ae umanitât.

Lant in daûr intal timp, mi ricuardi di cuant che o preparavi un pin don-gje un cjanton inte cusine, lontan dal spolert.

O picjavi sui ramaçs, cul spali, cualchi biscotut, un pâr di narants, bagjigjis, coculis involuçadis inte cjarte di arint e un piçul mandolât. E par ultin o metevi su la ponte une cjandele leade cul filistrin. O jeri content di preparâ l’arbul di Nadâl parce che al dave li-grie a cusine e al jemplave il cûr di gjonde! A voltis, tornant a cjase da scuele, o fasevi sintî a mê mari il cjant che o vevi imparât e ch’al diseve:

“O albero, o albero, che bello sei d’in-verno….”.

A jerin Nadâi sintûts, vêrs Nadâi, cen-ce pretesis di fruts contents di zujâ e di sgarmetâ.

Cumò su lis placis, intes vitrinis, intai supermarket, par television o viodìn arbui di Nadâl di ogni fate, magari pustiçs, plens di zinzins, di strafaniçs e di regâi, metûts sotvie dal pin.

Tancj di chescj arbui a an su la ponte un pontâl di veri o di plastiche, a for-

me di stele, cun riferiment a stele comete e sui ramaçs la nêf artificiâl sborfa-de, balutis in veri soflât, pignis, cjandelis di ogni colôr e filis di minilûs ele-trichis, che si impiin e si distudin a intermitence e, in sincronie cu lis lûs, a ri-produsin lis musichis na-taliziis plui cognossudis.

Propit par stâ cui timps che a son cambiâts ancje il Pape Zuan Pauli II, Ka-rol Wojtyla, al à decidût, agns indaûr di fâ tirâ su in place San Pieri, par Nadâl, un grant pin ben fornît, maravee dai fedêi che a van a visitâ il Vatican.

A Udin, invezit, il Comun al à parecjât in place dal domo, un pin metalic, in alumini, a forme di piramide, a base cuadrade, alt 11 metros. Chest arbul tecnologjic gnûf risint, al è costât € 6.500, però al podarà jessi riutilizât par agnorums! Nie plui arbul di peç ma di alumini!

Ancje a Cividât in place des feminis al ven logât a Nadâl un grant pin dât in don da regjon austriache da Stirie; arbul ch’al ven furnît cun centenârs di lampadinis, che sot sere e di gnot a fasin lûs cuasi tant che il …. soreli!

Biel viodi i arbui di Nadâl furnîts, plasê sintî lis melodiis nataliziis. Ma, o pensi, che nessun di nô al puedi dismenteâ i arbui di Nadâl preparâts cu lis nestris mans, furnîts da nestre fantasie che, prontâts dal timp de In-macolade e disparecjâts a Pasche Ta-fanie (Pifanie) nus jemplavin il cûr di gjonde e di sperance!

Nadâl 2008 Dolfo dai Londars

3 RAGGI DI VITARAGGI DI VITA

Editore: Parrocchia di S. Maria Assunta

Vicolo Nicoletti 2 33043 Cividale del Friuli (Ud)

Tel./Fax 0432 731144

e-mail: [email protected]

Autorizzazione del Tribunale di Udine n. 25 del 01.06.06

Direttore responsabile:Franco Fornasaro

Stampa: Tip. Tomadini - Udine

Comitato di redazione:Guido Genero, Mariagrazia Laurino,

Adolfo Londero, Stefano Puzzo, Pier Aldo Trainiti

Collaboratori:Antonio Bocchi, Cesare Costantini,

Cirillo Sandro Nervo

Ha contribuito a questo numero, inoltre: Sandra Curato, Dario Zanon,

Piera Specogna, Lorenzo Chicchio

Per l'impaginazione: Giorgia Temporini

Eventuali liberi contributi per il bollettino si possono fare mediante il c/c n. 11888336

intestato alla Parrocchia Santa Maria Assunta - Vicolo Nicoletti 2

33043 Cividale del Friuli (UD).La redazione è grata a quanti aiuteranno

nell’affrontare le spese di stampa. Si raccomanda di scrivere la causale del

versamento. Grazie.

Raggi di VitaN. 2 - Dicembre 2008

L’arbul di Nadâl

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RAGGI DI VITARAGGI DI VITA4

“È pertanto necessario, soprattutto nell’ambito del turismo, grande fruitore della natura, che tutti tendano a una gestione equilibrata del nostro habitat, di quella che è la nostra casa e lo sarà per quanti verranno dopo di noi. Il degrado ambientale può essere frenato solo diffondendo un’adeguata cultura comportamentale, che comprenda stili di vita più sobri. Da qui l’importanza, come ho ricordato di recente, di educare a un’etica della responsabilità e di procede-re a fare delle proposte più costruttive per garantire il benessere delle generazioni future”.

Questo uno stralcio del discorso tenuto da Papa Benedetto XVI° in occasione dell’udienza speciale per la Giornata Mondiale del Turismo - “Il turismo reagisce alle sfide del cambia-mento climatico” svoltosi il 27 settem-bre 2008 a Castel Gandolfo.

Il Pontefice ha parlato di fronte al presidente, Maria Pia Bertolucci, ed a tutti i componenti degli organi nazionali del Ctg (Centro Turistico Giovanile), ai rappresentanti di molte altre associazioni del settore del turi-

smo giovanile e sociale ed ai loro soci e sostenitori.

Nel richiamare gli operatori del settore ad un turismo formativo ed educativo, rivolto in particolare ai giovani ed alle fasce più deboli, ha auspicato un’attenzione sempre mag-giore per l’ambiente.

Tematiche che toccano da vicino

Cividale del Friuli (presente nella città ducale il CTG “Stelutis Alpinis”, grup-po provinciale e regionale del CTG) nel suo tragitto verso il riconoscimento Unesco, un tentativo coraggioso per proporre un turismo culturale e soste-nibile lontano dalle solite rotte.

L.C.

Papa Benedetto XVI e il Centro Turistico Giovanileè attiva una sezione anche Cividale

Da sinistra a destra: Maria Pia Bertolucci Pres. CTG, Norberto Tonini Pres. Bits, mons. Giampaolo Crepaldi, Papa Benedetto XVI.

Il Consiglio Pastorale Parrocchia-le, riunitosi il giorno 8 ottobre 2008, ha trattato come primo argomento al-cuni problemi riguardanti il consiglio stesso. Infatti il consiglio è scaduto dal 1 giugno 2008, ma rimane in carica, in attesa delle dimissioni del nostro arcivescovo mons. Brollo che compie 75 anni all’inizio di dicembre e delle decisioni conseguenti.

Il consiglio è stato quindi chiama-to a valutare se accettare o meno le di-missioni del suo direttore Gianni Cor-tiula, dimissioni dovute ad impegni di lavoro più gravosi e da motivi per-sonali. Le dimissioni vengono accet-tate e dopo i doverosi ringraziamenti da parte dell’arciprete mons. Guido

Genero per il lavoro da lui svolto si è proceduto alla votazione per scegliere il nuovo direttore. A scrutinio segreto viene eletto Francesco Zanone, giova-ne consigliere, già da tempo impegna-to nelle attività della parrocchia.

Gli altri argomenti trattati succes-sivamente sono stati:- la festa religiosa, che è andata via

via impoverendosi del significato religioso (il Perdon, la festa del Santo, ecc.), perché ad essa si è aggiunta la sagra, cioè la festa eno-gastronomica che ha preso il so-pravvento e che le ha tolto il vero valore religioso che dovrebbe esse-re riconquistato;

- l’apostolato dei laici, con la pro-

spettiva di approfondire, stimo-lare, valorizzare e rivitalizzare la funzione del laico soprattutto nel-le piccole comunità dove manca il sacerdote;

- una serie di comunicazioni riguar-danti i lavori di elettrificazione della campana grande della chiesa di San Martino, l’apertura del can-tiere nella chiesa di San Silvestro, l’anno candottiano (200 anni dalla nascita dell’organista – com-positore Candotti) con concerti e convegni e, per ultima, l’arrivo di don Claudio Snidero e di padre Pierre dal Togo.

Piera Specognasegretaria del C.P.P.

Lavori del consiglio pastorale parrocchiale

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imperfezioni e come un momento di riflessione sul valore cristiano di una festa così importante. E in quei giorni, la parrocchia si animava diventandone il punto di riferimento.

Certo, i tempi cambiano, come si suol dire, e cambiano tante cose, anche il modo di vivere le tradizioni e di pensare la fede.

Oggi, non ci si inginocchia più tanto facilmente davanti ad un mini-stro di Dio nel gesto penitenziale. Molti cristiani, anche praticanti, con-siderano un non senso regolare la pro-pria vita attraverso degli atteggiamenti esterni di culto. Vistoso il fenomeno tra i giovani pure dopo i cosiddetti raduni spettacolari di fede, il ritorno alla propria parrocchia, sembra can-cellare entusiasmi e promesse. Senza dubbio, il discorso è lungo e non di facile soluzione.

Sul Sacramento della penitenza esistono, tuttavia, isole di continuità e frequenza, dovuti più ad una devozio-ne di occasionalità che ad un’esigenza di spiritualità

Pensiamo, ad esempio, ai San-tuari. luoghi di devozione di massa, dove l’impaziente attesa dei pellegrini, costringe, a volte, i ministri del culto a sveltire le assoluzioni penitenziali, a scapito di un’analisi seria sulla propria interiorità nella riconciliazione con Dio e il prossimo.

Dov’è allora l’anima di Natale?

Non lo so.Certo, non è un’anima facile da

incontrare, da riconoscere, nemmeno in chiesa, alla messa di mezzanotte nelle parrocchie.

Nonostante l’esteriorità predomini con i suoi riti ed i suoi obblighi, forse la si può incontrare nell’atmosfera genericamente festosa delle persone in questi giorni..

Il senso profondo del Natale rima-ne, perché è la festa della vita e Maria, la madre con il suo grembo pregnante, viene collocata al centro, come col-laboratrice di Dio, all’origine della temporale esistenza dell’Eterno.

Cirillo Sandro Nervo

Ho nostalgia del Natale di un tempo, legato alle memorie dell’infan-zia, ai sentimenti delle piccole cose.

Ho nostalgia di quello che veni-va chiamato il “Santo Natale”, che arrivava all’improvviso, non prean-nunciato dalla kermesse industrial-commerciale.

Del presepe con il suo fascino che, nella sua semplicità artistica, racconta-va la storia di un bambino che veniva in questo mondo in una grotta, riscal-dato da due animali, lo stupore dei pastori, gli angeli osannanti e la stella cometa. Si trattava di un racconto vero, poetico se si vuole, ma autentico e comprensibile a tutti, certamente non di un indovinello.

Oggi forse, il Natale lo si com-prende più di una volta, in quanto le possibilità di viverlo autenticamente è diminuita un po’ per tutti, mentre è cresciuto il bisogno di capire quello che rappresenta.

Dal punto di vista storico liturgico, la Pasqua è la festa fontale del nostro essere cristiani. Infatti, la Pasqua si celebra da subito nella giovane Chiesa, il Natale no. L’avvento cristiano ha origine con la morte di Gesù e la sua resurrezione. Mentre, tutto ciò che riguarda le origini del Messia, la sua nascita e i primi anni, prende forma molto più tardi tra i seguaci della prima ora. In seguito, saranno le eresie cristologiche ed i quattro grandi Con-cili Ecumenici di Nicea, Efeso, Calce-donia, Costantinopoli ad accentuare l’importanza del Natale come ricordo dell’Incarnazione del Figlio di Dio.

Nel tempo, avrà una presa più della Pasqua tra i cristiani, in quanto si trat-tava di celebrare la vita ed avvalorare i rapporti umani.

…così ho nostalgia anche del Nata-le di un tempo, di quando mia madre, cristiana convinta ma non bigotta, mi esortava con una certa insistenza ad accostarmi al Sacramento della confes-sione perché diceva “È Natale”.

Si trattava di rispettare una tradi-zione che ti dava la possibilità di pulire la coscienza dalle piccole ed umane

Riflessioni natalizie tra ieri e oggi

La figura moderna di Babbo Natale è un lontano riflesso della persona che era veramente: San Nicola, vescovo di Mira, antica città della costa meridio-nale dell’attuale Turchia. Com’è avve-nuta la sua trasformazione da santo caritatevole a icona del consumismo natalizio?

Lo scrittore Jeremy Seal si è avven-turato in una ricerca internazionale per dare risposta a questa domanda e ha dato conto delle sue conclusioni nel libro “Nicholas: The Epic Journey

from Saint to Santa Claus” (ed. Blo-omsbury).

In un’intervista rilasciata a “zenit”, Seal racconta di come ha trovato riscontro del culto di Babbo Natale(“Santa Claus”) in tutto il mondo e dei motivi che spiegano come mai San Nicola con il suo cari-sma di carità sia presente ancora oggi nonostante la commercializzazione delle feste natalizie.

D. Cosa l’ha indotta a scrivere

Da SAN NICOLA a BABBO NATALE

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questo libro e fin dove si è spin-to per svolgere la sua ricerca?

R. Sono stato attratto da questo argomento per via delle mie due figlie, che all’epoca in cui ho iniziato questa ricerca avevano 6 e 2 anni. Sono loro che mi hanno ricordato l’importan-za, per i bambini, della figura di Babbo Natale.

La storia di San Nicola mi ha poi incuriosito anche per la sua caratteristica epica. Mi sono recato in tutti i luoghi associati alla vita di Nicola. Ho iniziato in Turchia, a Mira, dove si erge una basilica in suo nome. Ho seguito il suo culto verso Occidente, a Bari, e verso Nord, a Venezia; poi ad Amsterdam e molti altri luoghi dell’Europa. Sono poi arrivato fino a Manhattan e suc-cessivamente, nella Lapponia, nel Nord della Finlandia, e in Svezia.

D. Chi era San Nicola di Mira?R. Si sa molto poco di lui. Era

vescovo di Mira, vissuto nel IV secolo in una città della Turchia meridionale oggi nota come Demre. Non vi è quasi nessun riferimento della sua vita, salvo un cenno materiale in un manoscritto del VI secolo.

Dobbiamo quindi basarci quasi esclusivamente su elementi postumi. Ma, data la grande diffusione del suo culto, è lecito dedurre che qualcosa della sua vita debba essere stata ecce-zionale.

Nicola sembra essere una persona sensibile che si è fatto un nome per essersi dedicato all’assistenza materiale e concreta. Questo aspetto si è mante-nuto fermo nel corso dei secoli perchè l’assistenza materiale è un qualcosa di cui tutti hanno bisogno e che tutti sono in grado di apprezzare.

D. Quali sono le sue azioni più particolari?

R. Esiste tutta una serie di storie e narrazioni, anche perché è stato par-ticolarmente longevo. All’epoca in cui ha vissuto, la maggior parte dei santi cristiani erano martiri, ma su Nicola sono state raccontate molte storie che

hanno in comune la sua dedizione ad aiutare la gente: salvò alcuni marinai in preda ad una tempesta a largo di Mira; convinse il capitano di una nave a portare il suo carico di grano a Mira dove la gente stava morendo di fame, e la sua stiva si riempì nuovamente di grano; alcuni militari, condannati ingiustamente, ebbero una visione di Nicola che li confortava e procurava loro la liberazione.

Quando il culto di Nicola raggiun-se la Russia nel XI secolo, nacque tutta una nuova serie di leggende. I russi lo chiamarono “ugodnik”, che significa “colui che aiuta”. Così il suo aiuto assu-me forme diverse: assiste i pastori nel proteggere il gregge dai lupi, protegge le case dal fuoco, ecc.

D. Quali ostacoli ha incontrato il culto di San Nicola nel corso dei secoli?

R. Anzitutto, a partire dell’VIII secolo in avanti, la sua terra d’origine, nel Sud della Turchia, era sempre più minacciata dall’avanzata dei musul-mani, che non avevano molto inte-resse nella sua figura. Le reliquie di San Nicola sono state rimosse dalla Turchia nel 1087 e portate a Bari, consentendo la diffusione del suo culto nel continente europeo. È stato un

trasferimento quanto mai tem-pestivo, poiché egli sarebbe stato messo completamente da parte in un futuro paese islamico.

In secondo luogo, vi fu la Riforma protestante che si è diffusa nell’Europa settentrio-nale nei secoli XVI e XVII e ha ridotto molto il significato dei santi. Credo che questo ostacolo sia stato superato proprio perché egli era diventato una figura che andava al di là della Chiesa, era diventato parte integrante di ogni famiglia.

Sin dal XIV secolo, ogni 6 dicembre, Nicola veniva a portare i doni ai bambini del Nord Europa, passando attra-verso il camino. Era una figura molto popolare e molto amata.

D. Come si è evoluto nella figura attuale di Babbo Natale?

R. L’amore per Nicola ha mante-nuto vivo il suo culto fino alla fine del XVIII, quando a Manhattan è avvenu-ta una revisione della sua immagine.

Il nome “Santa Claus” (Babbo Natale) risulta dalla pronuncia ameri-cana della parola olandese “Sinterklaas” (Sankt Nicolaus). San Nicola e Babbo Natale sono quindi la stessa persona, anche se molti non lo sanno. Peraltro sono raffigurati in modo diverso, per-ché lo rappresentano in luoghi e tempi diversi, propri della sua evoluzione postuma.

Ciò che quindi è avvenuto è che la tradizione dei regali, che fino allora era una realtà locale e stagionale in cui ci si scambiavano oggetti fatti in casa, è esplosa in un qualcosa di più grande.

Di conseguenza l’usanza dei regali si è trasformata in un qualcosa di irri-conoscibile e questo ha fatto nascere l’esigenza di trovare uno spirito della donazione di regali. San Nicola era colui che nelle tradizioni olandese e inglese del vecchio mondo rappresen-tava il donatore; e non era neanche necessario fare grandi ricerche per ricordarlo.

Negli anni Venti del XIX secolo ha iniziato ad acquistare le sue caratteristiche odierne: le renne, la slit-

San Nicola di Mira. Icona russa, ca. 1780

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RAGGI DI VITARAGGI DI VITA 7

Se i bambini vivono con le critiche, imparano a condannare.

Se i bambini vivono con l’ostilità, imparano a essere violenti.

Se i bambini vivono con la paura, imparano a essere apprensivi.

Se i bambini vivono con la disisti-ma, imparano a commiserarsi.

Se i bambini vivono con il ridicolo, imparano a essere timidi.

Se i bambini vivono con la gelosia, imparano a provare invidia.

Se i bambini vivono con la vergo-gna, imparano a sentirsi colpe-voli.

Se i bambini vivono con l’incorag-giamento, imparano a essere sicuri di sé.

Se i bambini vivono con la tol-leranza, imparano a essere pazienti.

Se i bambini vivono con la lode, imparano ad apprezzare.

Se i bambini vivono con l’accetta-zione, imparano ad amare.

Se i bambini vivono con l’approva-zione, imparano a piacersi.

Se i bambini vivono con il ricono-scimento, imparano che è bene avere un obiettivo.

Se i bambini vivono con la condivisione, imparano a essere generosi.

Se i bambini vivono con l’onestà, imparano a essere sinceri.

Se i bambini vivono con la corret-tezza, imparano cos’è la giusti-zia.

Se i bambini vivono con la gentilez-za, imparano il rispetto.

Se i bambini vivono con la sicurez-za, imparano ad avere fiducia in se stessi e nel prossimo.

Se i bambini vivono con la benevo-lenza, imparano che il mondo è un bel posto in cui vivere.

Una “poesia” ha fatto il giro del mondo… genitori ed edu-catori dovrebbero impararla a memoria e soprattutto appli-care quanto afferma.

“Ho pubblicato per la prima volta I bambini imparano quello

che vivono nel 1954 nella rubri-ca settimanale per famiglie che tenevo su un giornale locale della California del sud. Così racconta Dorothy Law Nolte, l’autrice di questa “poesia” che in poco tempo ha fatto il giro del mondo:

I FIGLI imparano dagli ADULTI

ta, le campanelle. Elementi che sono semplicemente le caratteristiche del mondo da cui è emerso: a quell’epoca le slitte erano il mezzo principale di trasporto nell’inverno di Manhattan.

A quel tempo egli fumava la pipa, ma per il resto era già molto simile alla figura che conosciamo oggi.

Mentre queste caratteristiche pren-devano forma, egli è stato associato sempre di più ad un ambito com-

merciale. Una strumentalizzazione comprensibile, ma pur sempre una deviazione rispetto al suo significato originario. Attualmente sembra più uno strano miscuglio tra carità e con-sumismo dilagante.

D. Cosa dovrebbero raccontare i genitori cristiani ai loro figli su Babbo Natale?

R. Ricordare a tutti che esiste un

valido motivo morale nel fare i regali. L’idea di San Nicola era quella di aiu-tare le persone in difficoltà.

Questo è l’insegnamento che pos-siamo dare. Fare regali, per il solo gusto di farli, a persone care che ne hanno in abbondanza, potrebbe non riflettere l’essenza di ciò che perseguiva San Nicola.

(Dal Bollettino salesiano di Bologna “Sacro Cuore”, dicembre 2006)

Questo testo esprime con semplicità un principio pedagogico molto dimen-ticato: i più piccoli apprendono solo dalle esperienze condivise con adulti significativi. L’educazione è una forma di apprendistato pratico della vita. Il primo stadio dell’educazione passa attraverso gli occhi e si forma concreta-mente attraverso l’atmosfera familiare: non è mai questione di “prediche” o insegnamenti astratti. I bambini sono

come spugne, assorbono tutto quello che facciamo e diciamo. Imparano da noi in ogni momento, anche quando non ce ne rendiamo conto. L’ambiente e il modello emotivo della famiglia for-mano le strutture di base della perso-nalità dei figli. La maggior parte delle madri e dei padri vogliono realmente essere amorevoli, comprensivi, dispo-nibili, sinceri e giusti con i propri figli. La loro preparazione sui metodi e sulle

tecniche d’interazione, comunicazione e disciplina è quasi sempre approssi-mativa. La fretta e le preoccupazioni materiali bruciano anche le migliori intenzioni. I genitori sono invitati a imparare ad apprezzare ciò che è unico in ogni bambino e aiutare i figli a valu-tarsi, ad accettarsi e a crescere con una buona immagine di sé.

(da Bollettino Salesiano, Bruno Ferrero, giugno 2008)

I BAMBINI IMPARANO QUELLO CHE VIVONO

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RAGGI DI VITARAGGI DI VITA8

Festeggiato a Grions del Torreun Canonico Novantenne

LE BEATITUDINI DEL NOSTRO TEMPO

Beati coloro che hanno scelto di vivere sobriamente per condivide-re i loro beni con i più poveri.

Beati coloro che rinunciano a più offerte di lavoro per risolve-re il problema di chi non ne ha nessuna.

Beati i funzionari che sveltiscono gli iter burocratici e tentano di risolvere i problemi delle persone non informate.

Beati i banchieri, i commercianti e gli agenti di vendita che non approfittano delle situazioni per aumentare i loro guadagni.

Beati i politici e i sindacalisti che si impegnano a trovare soluzioni concrete alla disoccupazione.

Beati noi quando smetteremo di pensare: “Che male c’è nel froda-re, tanto lo fanno tutti”.

Allora la vita sociale sarà un’anti-cipazione del Regno dei Cieli.

PAUL ABELA

Il 10 novembre scorso ha compiuto 90 anni il canonico mons. Alfonso Pinosa, parroco di Grions del Torre. Lo hanno festeggiato i fedeli della parroc-chia, i congiunti e molti amici.

Anche il Capitolo di Cividale si è fatto interprete degli auguri, mediante la visita di una delegazione che si è recata nella casa del canonico. Nella foto, con mons. Pinosa (al centro) il presbitero della forania, mons. Ser-gio Di Giusto, parroco di Ziracco ed economo diocesano, il decano mons. Bruno Baccino, parroco di Sanguarzo, Purgessimo- Carraria, e mons. Guido Genero, arciprete di Cividale.

GINO CANTONI (1941-2008)

ci ha lasciatoIn seguito a ripetuti attacchi cardiaci, Iginio

Cantoni, che tutti chiamavamo Gino, è man-cato nelle prime ore del 25 novembre scorso all’ospedale di Udine. Nato a Cividale nel 1941, era entrato da giovane nell’Arma dei carabinieri ed era stato corazziere presso il Palazzo del Qui-rinale a Roma. Aveva in seguito lavorato nella Società Autostrade, fino a quando, pensionato, era rientrato a Cividale, assistendo il padre e la madre fino alla loro morte. Impe-gnato in varie opere di volontariato anche con i colleghi dell’Arma, si era reso attivo nella nostra parrocchia in diverse mansioni. Era componente del Gruppo Volontari Vincenziani ed era aiuto sacrestano in Duomo e particolarmente nella chiesa del suo borgo, S. Martino in borgo di Ponte, dove curava con altri la pre-parazione e la realizzazione delle celebrazioni patronali. La sua era una presenza visibile e collaborativa anche come ministrante nelle liturgie, soprattutto in quelle esequiali, e come vero credente e praticante della fede cristiana. Fu benefattore assiduo delle persone bisognose e anche delle iniziative parrocchiali che lo vede-vano sempre operatore discreto ed efficace. Da tutti conosciuto e apprezzato, lascia il ricordo di persona semplice e buona, attenta e fedele agli impegni assunti. Le sue esequie, celebrate in Duomo nel pomeriggio di giovedì 27 novembre, hanno visto la foltissima partecipazione di parenti e amici, di fedeli e cittadini, di rappresentanti delle autorità e dei carabinieri, nonché l’animazione musicale da parte del Gruppo corale “A. Foraboschi” del Duomo e la concelebrazione, con l’Arciprete, di quattro sacerdoti. La comunità parrocchiale si stringe attorno ai fratelli Pietro e Silvano e alle loro famiglie in un commosso congedo, pieno di gratitudine per la testimonianza e la generosità di Gino, figura che ci resterà cara per la schiettezza dello stile e la fraterna collaborazione. La sua salma riposa nel cimitero di Rualis.

G.G.

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DALLA REDAZIONE

Nel mese di agosto scorso alcuni di noi hanno trascorso alcuni giorni di vacanza a Rossano (CS).

Vorrei dedicare l’angolo del break all’esperienza che abbiamo vissuto in quel periodo, esperienza

certamente di vacanza, ma anche di altro.

Si è trattata di una full-immersion in una realtà molto diversa dalla nostra di cui conserviamo nel

cuore la bellezza del mare e del sole, le testimonianze storiche cariche di richiami bizantini, ma anche

la fede di quella gente con il particolare trasporto emotivo che tanto la caratterizza.

Ma non possiamo nemmeno dimenticare il calore che abbiamo ricevuto e l’ospitalità squisita che è

riuscita ancora una volta a “sciogliere” la tradizionale diffidenza della gente del nord. A mano a mano

che familiarizzavamo con il luogo ci rendevamo conto dell’innegabile diversità tra il nord e il sud

dell’Italia: nel carattere delle persone, nella gestione del tempo, nell’esperienza religiosa.

La cosa più bella è stata il passaggio dalla sorpresa alla consapevolezza che è proprio la diversità a

dire la ricchezza e la possibilità di scambio autentico tra le culture. In Friuli, terra di grandi

immigrazioni ed emigrazioni, abbiamo molto da imparare sull’accoglienza affettuosa e libera alle

persone. Per questa ragione, nelle nostre riflessioni, abbiamo voluto accostare la vacanza a Rossano

all’idea del pellegrinaggio.

AgârsInserto giovanile raccolto

e coordinato da Stefano Puzzo

Dalla RedazioneEccoci finalmente ritornati, immersi nella magica atmosfera del Natale che

ci riporta alla nascita di Gesù. In questi mesi di cose ne sono cambiate nel nostro gruppo di animatori: ci è stato finalmente consegnato il nostro nuovo centro giovanile (rinnovato nei locali e nelle “dotazioni”), alcuni si sono fatti in disparte, altri se ne sono aggiunti, portando con loro una ventata di freschez-za e novità (e per questo li ringraziamo) e altri ancora ci hanno lasciato per sempre, come il nostro buon Gino, sempre pronto e disponibile a darci una mano senza chiedere nulla in cambio. È a lui, e a tutti quelli che ogni giorno ci aiutano e ci sostengono, che vogliamo dedicare questo nostro numero, mani-festandogli in questo modo tutta la nostra più profonda gratitudine.

Stefano Puzzo

BREAK!!!Nel mese di agosto scorso alcuni

di noi hanno trascorso alcuni giorni di vacanza a Rossano (CS). Vorrei dedi-care l’angolo del break all’esperienza che abbiamo vissuto in quel periodo, esperienza certamente di vacanza, ma anche di altro.

Si è trattata di una full-immer-sion in una realtà molto diversa dalla nostra di cui conserviamo nel cuore la bellezza del mare e del sole, le testi-monianze storiche cariche di richiami bizantini, ma anche la fede di quella gente con il particolare trasporto emo-tivo che tanto la caratterizza.

Ma non possiamo nemmeno dimenticare il calore che abbiamo ricevuto e l’ospitalità squisita che è riuscita ancora una volta a “sciogliere” la tradizionale diffidenza della gente del nord. A mano a mano che familia-rizzavamo con il luogo ci rendevamo conto dell’innegabile diversità tra il nord e il sud dell’Italia: nel caratte-re delle persone, nella gestione del tempo, nell’esperienza religiosa.

La cosa più bella è stata il pas-saggio dalla sorpresa alla consape-volezza che è proprio la diversità a dire la ricchezza e la possibilità di scambio autentico tra le culture. In

Friuli, terra di grandi immigrazioni ed emigrazioni, abbiamo molto da imparare sull’accoglienza affettuosa e libera alle persone. Per questa ragio-ne, nelle nostre riflessioni, abbiamo voluto accostare la vacanza a Rossano all’idea del pellegrinaggio.

Non si va in pellegrinaggio sola-mente nei santuari, ma anche nelle culture, alla ricerca delicata e appas-sionata dei segni dei tempi e dei luo-ghi, alla scoperta dei messaggi che la storia e l’indole dei popoli possono donare. Solo così si può tornare a casa accresciuti e più consapevoli della propria identità, proprio in quanto arricchita da quella altrui.

Ci si fa pellegrini nella misura in cui si decide di camminare per agros, attraverso i campi fecondi delle esperienze umane, e non solo sulle comode autostrade del consumo dove tutto è garantito. Compresa la disidra-tazione dello spirito.

Con questa “strana” commistione tra vacanza e pellegrinaggio siamo tornati a casa con il corpo riposato, il cuore consolato e alcune idee rige-nerate.

don Loris

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Ricordiamo che è disponibile il se-guente indirizzo di posta elettronica:

[email protected] quale ognuno potrà rivolgersi per informazioni, proposte, domande o quant’altro.

NOTIZIE IN BREVE

21 giugno 2008: dopo due anni di lavori, è stato finalmente inaugurato il nuovo oratorio parrocchiale: nuovo nella struttura (con un campo da cal-cetto e uno da pallavolo) e negli arre-di, è ritornato a ospitare le numerose attività dei giovani della parrocchia.

20-27 luglio e 27 luglio - 3 agosto: presso la casa di Coccau, si sono svolti gli immancabili campeggi per i bambini delle elementari e i ragazzi delle medie.

28 agosto-2 settembre 2008: per la prima volta dopo qualche anno si è svolto, presso la casa estiva di Coccau, il campeggio per i cresimandi di 1^ e 2^ superiori. I ragazzi hanno potuto confrontarsi e riflettere accompagnati dalla figura dell’Apostolo Pietro.

4 ottobre 2008: con la festa iniziale, riprende il cammino d’animazione per i bambini delle elementari, i ragazzi delle medie e i giovani delle superiori dal tema: “Su questa pietra…”.

28 novembre 2008: presso la chiesa di Campeglio, i giovani delle foranie di Cividale e San Pietro si sono uniti in preghiera per la prima veglia foraniale dal tema: “Pescatori di uomini”.

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APPUNTAMENTI IMPORTANTI…

Gironzolate con noi?

Sabato 20 dicembre 2008: in Cen-tro San Francesco, alle ore 16.30, spettacolo natalizio ad opera dei gruppi di animazione.

30 Dicembre 2008: ore 20.30 Te Deum dei giovani delle foranie di Cividale e San Pietro presso la chiesa di Vernasso.

10-11 gennaio 2009: presso la casa estiva di Coccau, week-end di ritiro per gli animatori della no-stra parrocchia.

30 gennaio 2009: ore 20:30 a Ziracco, veglia foraniale

2 febbraio 2009: ore 18:00 in Duomo, messa nella Festa della Presentazione del Signore. A se-guire premiazione della gara dei presepi.

24 febbraio 2009: carnevale in piazza con giochi e divertimenti organizzati dagli animatori della parrocchia.

27 febbraio 2009: primo vener-dì di Quaresima, ore 20:30 ve-glia penitenziale in Cattedrale a Udine presieduta dal nostro Arci-vescovo.

27 marzo 2009: ore 18:30 in Duomo, Via Crucis dei ragazzi

3 aprile 2009: ore 18:30 in Duo-mo, Via Crucis dei giovani.

9 aprile 2009: ore 22:30 nella chiesa di S.Pietro a Cividale, veglia di pre-ghiera dei giovani della forania di Cividale e San Pietro nella notte tra il giovedì Santo ed il venerdì Santo.

IL VALORE EDUCATIVO DEL PATTO SCUOLA - FAMIGLIA

Visto il decreto del Ministero della Pubblica Istruzione n. 5843/A3 del 16 ottobre 2006 “Linee d’indirizzo sulla cittadinanza democratica e legali-tà”, e molti altri decreti che parlano anche di prevenzione del bullismo, d’indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l'attività didattica, gli istituti scolastici hanno formulato e proposto alle famiglie un docu-mento, dove s’individuano i diritti e i doveri d’insegnanti, alunni e genitori e in particolare si stipula con la fami-glia, un patto di corresponsabilità per un’efficace alleanza educativa.

Compito della scuola è insegnare le regole del vivere e del convivere e può farlo solo con una viva e fattiva collaborazione con la famiglia. I rap-porti non dovranno essere sporadici o esserci solo nei momenti critici, ma dovranno essere costanti nel rispetto dei ruoli.

La scuola e la famiglia dovranno supportarsi a vicenda per raggiungere comuni finalità educative e condi-videre quei valori che fanno sentire gli alunni membri di una comunità vera.

La scuola affianca al compito dell'insegnare ad apprendere, quello dell'insegnare ad essere, ed in questo è fondamentale la collaborazione della famiglia, la più importante agen-zia educativa.

Questi sono i presupposti teorici del documento a cui segue l’elenca-zione degli impegni assunti rispettiva-mente dalla scuola, dagli insegnanti, dai genitori e dagli alunni.

Con molta umiltà, vi propongo quello che io ho capito leggendo i diversi punti e quello che spero sia intenzione dire da parte di coloro i quali li hanno for-mulati.

La scuola s’im-pegna a essere più chiara ed efficace nei percorsi che propone, a cercare il successo scola-stico anche se fosse

necessario predisporre percorsi speci-fici costruiti sulle capacità degli alun-ni, ad aggiornare i docenti, a ricercare tutte le possibili forme d’integrazione per i diversamente abili e per gli stu-denti stranieri.

Gli insegnanti s’impegnano a garantire professionalità, ad ascolta-re di più i loro studenti cercando di conoscerne più a fondo la personalità e i problemi, sottolineando i progres-si ma insegnando loro ad accettare anche l'errore, da cui si può sempre ripartire per apprendere meglio.

S’impegnano a non avere troppa fretta nel rincorrere i programmi, ma molto interesse a risvegliare la moti-vazione al lavoro e alle attività. S’im-pegnano a dialogare con le famiglie evitando preconcetti e considerando la famiglia come fonte indispensabile per la miglior conoscenza dei propri alunni rendendosi disponibili a cor-reggere, se necessario, il proprio atteg-giamento. Con la loro autorevolezza, faranno comprendere alla famiglia l’importanza del ruolo dell’insegnan-te, dell’educatore, che collabora alla crescita serena ed equilibrata del bambino e dell’adolescente.

I genitori s’impegnano a conoscere tutto ciò che la scuola offre in generale per formare i ragazzi, a condividere e quindi a proporre, anche nell'ambito familiare, le stesse regole di rispetto e accoglienza dell'altro (sia adulto che compagno) che la scuola propone, a riconoscere lo sforzo educativo e la libertà d’insegnamento di ogni docente, a dialogare con ottica posi-tiva ma ad avere il coraggio di parlare del proprio figlio/figlia anche oltre gli

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aspetti legati all’apprendimento. Nei limiti di tempo a loro disposizione per i diversi impegni che la vita richiede, s’impegnano anche a collaborare sul piano operativo alle iniziative della scuola.

Gli alunni hanno diritto al rispetto, in quanto “persone”, nell’essere ascol-tati, accolti e aiutati, nell’affermare

la propria autonomia e nell’essere coinvolti nelle decisioni che li riguar-dano.

S’impegnano a rispettare gli adulti che operano nella scuola, ricono-scendone il ruolo, offrendo ai loro compagni amicizia e aiuto se necessa-rio, s’impegnano a vivere l'ambiente come una seconda casa che li acco-

glie per più della metà del loro tempo, considerando gli spazi, gli arredi, come beni comuni da condividere e da rispettare. Per imparare a diventare cittadini a pieno titolo, s’impegnano a vivere la scuola come il luogo del loro lavoro dove, per apprendere, si può e si deve anche fare fatica.

Silvia De Angelis

Fino a maggio ero una semplice “animata” che si preparava alla Cresi-ma, all’inizio di giugno ho partecipa-to a un corso per diventare animatrice ma non avevo ancora mai avuto nes-suna esperienza di questo genere.

Poco tempo dopo Don Loris mi ha proposto di fare la mia prima esperienza come animatrice al cam-peggio di Coccau e ovviamente ho accettato!

Insieme ad altri animatori abbia-mo organizzato tutta la settimana, i momenti di gioco ma anche quelli di riflessione.

Quando è arrivato l’atteso giorno della partenza (20luglio) ero emozio-nata e agitata, per me sarebbe stato tutto una novità!

La giornata tipica del campeggio iniziava la mattina con la sveglia a suon di musica, dopo la colazione c’era il momento di riflessione con la lettura del Vangelo e un canto, poi pulizie, giochi e camminate in mezzo alla natura. La sera, stanchi, ma mai abbastanza da addormentarsi subito, i bimbi andavano a letto mentre noi

animatori ci riunivamo per fare il punto della giornata e per control-lare che fosse tutto pronto per quella suc-cessiva!

All ’ inizio del campeg-gio, non co-noscendo tutti i bambini, ero un po’ preoc-cupata: non sapevo come fare a conquista-re la loro amicizia ma già il giorno successivo ho avuto la dimostrazio-ne che un paio di giochi e qualche piccolo gesto potevano unire più di tante parole.

In pochi giorni li ho conosciuti tutti ed ho imparato a divertirmi in-sieme a loro. La domenica, ultimo giorno di campeggio, al momento del saluto ero dispiaciutissima, non

avrei mai pensato di affezionarmi così tanto!

Questa è stata davvero un’espe-rienza stupenda, mi ha fatto crescere come animatrice, come persona e ha lasciato un segno nella mia vita...

Per questo voglio ringraziare gli animatori e don Loris e tutti i bam-bini!

Un enorme grazie… Tina Magnelli

LA MIA PRIMA ESPERIENZA COME ANIMATRICEIn campeggio con i bimbi delle elementari a Coccau

Tutti in visita alle cave

Le immancabili camminate… …e le meritate soste

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UN CAMPEGGIO DA... GRANDIIl campeggio delle superiori visto con gli occhi di un protagonista

Quest’anno ho sperimentato per la prima volta l’esperienza del campeggio da “grande”.

Ho avuto la fortuna di trascorrere periodi felici prima ad Avausa, quale bam-bino delle elementari, poi a Ravascletto ed infine a Coccau quale ragazzo delle medie. Ora sono grande in quanto in maggio scorso ho ricevuto il Sacramento della Cresima quale scelta di vita cristiana consapevole e matura.

I giorni trascorsi con animatori esperti e accorti come Stefano Puzzo e Francesco Zanone mi hanno aperto la mente per future attività di animatore per poter a mia volta trasmettere ai nuovi ragazzi le stesse sensazioni che a mia volta ho vissuto.

Un papà si è gentilmente offerto di portare le nostre le biciclette da Cividale a Coccau con un furgone e questo ci ha permesso di effettuare una gita in biciclet-ta che da Coccau ci ha portato prima a Tarvisio e poi, solo per alcuni più volen-terosi, fino ai Laghi di Fusine.

Durante le giornate, oltre ad altre iniziative quali innumerevoli partite a calcetto, abbiamo molto riflettuto sul nostro crescere e in questo ci ha aiutato don Loris.

Il gruppo era molto affiatato in quanto ci conosciamo da molti anni per percorsi già fatti assieme.

Spero di poter ripetere l’esperienza anche nei prossimi anni quale animato-re.

Grazie a tutti.Giovanni Curato

Tutti in sella pronti a partire

Breve sosta prima della vetta

Finalmente in cima… stanchi ma felici

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Inizio dell’anno catechistico (4/10/2008): in ascolto di don Loris

Foto ricordo dell’incontro con l’Arcivescovo di Rossano-Cariati mons. Santo Marcianò

Inizio dell’anno catechistico (4/10/2008):

tutti in cerchio che si balla…

Inizio dell’anno catechistico (4/10/2008):

la Santa Messa celebrata in San Francesco

UDITE U-DITE… HABEMUS DOCTOREM…

In questo numero vogliamo introdurreun’altra piccola rubrica nella quale riporteremotutte le lauree ed i diplomi dei nostri animatori.

Dopo il nostro don Loris, i complimenti sono tutti per Paolo Zanon,

che il giorno 15 luglio 2008 si è laureato in Scienze della Formazione,

presso l’Università degli Studi di Udine discutendo la tesi dal titolo Lo sviluppo delle componenti narrative in età scolare avendo come relatore il prof. Andrea Marini.Ancora tanti complimenti al nostro nuovo dottore.

Foto RicordiEcco una carrellata di fotografie che immortalano

alcuni dei momenti più importanti vissuti dai nostri ani-matori.

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RAGGI DI VITARAGGI DI VITA14

Una delegazione della nostra par-rocchia si è recata in Romania dal 9 al 16 novembre scorso, unendosi alla missione del gruppo di Cormons che da tempo si reca periodicamente dalle suore della Provvidenza che operano nella Moldova rumena e nello stato di Moldavia.

Il motivo di questo viaggio era duplice: conoscere da vicino l’opera delle religiose scrosoppiane e prendere contatto con la diocesi di Cluj e la par-rocchia di Gherla, con le quali c’era da avviare un dialogo. La causa di questo dialogo è costituita da una… campana, recentemente riscoperta in un nostro deposito e “protagonista” di una singo-lare vicenda che qui riassumiamo per sommi capi.

Nel 1925, la fonderia udinese De Poli produce su committenza eccle-siale di ignoti una campana destinata – secondo l’iscrizione riportata sullo stesso manufatto – alla chiesa di Gher-la, in Romania. Le burrascose vicenda del secondo conflitto mondiale e del dopoguerra avevano fatto dimenti-care l’oggetto e la sua destinazione originaria.

Rinvenuta la campana, il nostro Dario Zanon, in collaborazione con diversi parrocchiani, ha voluto esplora-

re di persona la possibilità di far giun-gere il dono alla comunità rumena. Si è così incontrato con mons. Florentin Crihàlmeanu, vescovo eparca di Cluj-Napoca, che lo ha cordialmente accol-to: da lui si è saputo che ben volentieri la parrocchia di Gherla accetta di rice-vere quell’antico oggetto dimenticato e che attende una delegazione cividalese per il prossimo 13 giugno, festa patro-nale molto sentita e ben adatta alla benedizione e inaugurazione della campana …dimenticata.

Cividale, ottobre 2008: campana per la Romania (Gherla - Szamosujvar)

UNA CAMPANA PER LA ROMANIADopo ottant’anni finalmente a destinazione

DALLA DIOCESI di ANEHO (Togo)Una lettera del vescovo

portata dal p. Pierre

Nello scorso mese di ottobre, è passato a Cividale il p. Pierre Chanel Affagnon del Togo che conosciamo da tempo e che aiutiamo nel suo campo apostolico (e anche nella cura della sua salute), insieme alle Suore delle Provvidenza che operano, fra gli altri luoghi, nella diocesi di Aneho. Il vesco-vo diocesano ci ha scritto una breve lettera che qui pubblichiamo.

da Roma, 7.10.2008A mons. G. GENEROAgli “Amici P. Luigi”, DARIO, ROBERTO e C.

Caro padre, cari fratelli e sorelle in Cristo, con questo biglietto voglio farmi vicino a voi per salutarvi e ringraziarvi per tutto ciò che voi fate nella mia diocesi attraverso la Missione delle Suore della Provvidenza a Kouvè e Ahèpè.

Ciò che voi fate è importante e saluta-re per la nostra popolazione. Continuate con la mia benedizione. Vi accompagno con le mie preghiere.

Avrei voluto venire di persona a incontrarvi come per fare una pellegri-naggio nel paese di S. Luigi Scrosoppi, ma gli impegni di tempo a Roma non me l’hanno permesso. Incarico pertanto il p. Pierre Chanel di trasmettervi le mie più vive felicitazioni.

Del resto, vi ringrazio per l’accoglien-za che avete riservato a lui e per tutto ciò che voi fate per la sua cura.

In unione di preghiera e con la mia benedizione

mons. Isaac Iognes GAGLOVescovo di ANEHO (TOGO)

Cluj - Napoca (Romania), 15 novembre 2008. Il vescovo eparca mons. Florentin Crihalmeanu riceve la delegazione di Cormons e di Cividale

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RAGGI DI VITARAGGI DI VITA 15 15

ANAGRAFE PARROCCHIALE

BATTESIMI 200811. ORECCHIA Stefano12. ZANMARCHI Francesco 13. ZERBINI Carola (fuori parr.)14. IACUZZI Giacomo(fuori parr.)15. VITELLI Vittoria16. MARKU Gabriel17. GAZZILLO Raffaele (fuori

parr.)18. DE TINA Giacomo19. CANTARUTTI Kevin

20. RUSSO Gaia21. BORDON Gaia22. CHIORBOLI Angelica23. PITTIONI Riccardo DEFUNTI 200823. C O C E A N I A n c i l l a v e d .

MOSCHIONI (94)24. MICHELE Lucia ved. SNIDERO

(81)25. COZZAROLO Paolo (78)

Il cardinale Bagnasco a Cividale è stato da noi come Vescovo militare.

Il 6 dicembre 2004 la comunità militare del Friuli si è stretta con i suoi cappellani intorno al proprio vescovo di allora, mons. Angelo Bagnasco, in occasione della sua venuta a Cividale del Friuli, per l’amministrazione della cresima a 25 alpini, 15 militari della Brigata “Pozzuolo del Friuli” di stanza a Gorizia e Remanzacco e altri 5 militari di provenienze diverse. Nel Duomo della nostra città mons. Bagnasco ha richiamato durante la celebrazione l’importanza del Sacramento per l’intera vita cristiana.

In segno di incoraggiamento e di gratitudine anche per tutti i militari presenti, come pure per i fedeli e il parroco del Duomo, il vescovo Bagnasco ha lasciato un breve ricordo nel “libro dei visitatori” del duomo.

Siamo lieti di riprodurre la sua scritta, tanto più che attualmente l’illustre ospite di allora è diventato cardinale, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

UN RICORDO GRATO Quattro anni fa, a Cividale, l’attuale Presidente

della Commissione Episcopale Italiana

26. PREMARIESE Aldo (86)27. VIZINTIN Anna ved. FIOREN-

TINI (63)28. CASTELLANI Francesco (58)29. AUDISIO Giovanni (81)30. FANTINI Rosalia ved. MALI-

GNANI (96)31. ZANUTTINI Lea ved. LO

CUOCO 32. MANNO Franco (73)33. COLO’ Graziella (74)34. ISOLA Rosa (95)35. DANELONE Giuseppe (80)36. ADAMI Luciana ved. TOMAT

(96)37. TEMPORINI Alipio (90)38. ZORZUTTI Eleonoro (98)39. NOVELLI Paolo (77)40. ZENTILIN Severino (54)41. GIAIOTTI Angelo (74)42. GOBESSI Norma ved. PIAN

(96)43. CORREDIG Mario (81)44. DE SABBATA Vincenzina (68)45. BACCHETTO Celida ved. RIGO

(97)46. GALANTE Dino (70)47. MUNER Ennio (88)48. REGHELLIN Ermida ved. DIVA-

RI (93)49. SUDERO Antonietta ved. BAR-

BIANI (84)50. SHISHOVA Maria (101)51. FINISTAURI Fiore (57)52. MORO Rosalinda ved. ALBINI

(108)53. CANTONI Iginio (67)54. FAIDUTTI Liliana (88)

MATRIMONI 2008 3. BORDON Christian con CAN-

TONE Antonella 4. BONARDI Paolo con TOM-

MENCIONI Laura 5. ZUFFERLI Giovanni con D’AL-

FONSI Viviana 6. CORREDIG Mauro con VIZ-

ZACCARO Pamela 7. SICCO Marco con CENCIG

Romina 8. PASCHINI Massimiliano con

BEUZER Elisa 9. CANTARUTTI Marco con

CURATO Pamela10. CONCINA Chris t ian con

PICOTTI Elena

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Duomo di Cividale - domenica 25 maggio 2008: i fanciulli della Prima Comunione con il Parroco e le Catechiste,

Duomo di Cividale - sabato 31 maggio 2008: i cresimati con l'Arcivescovo e i Concelebranti.

CRONACA e ATTIVITà PARROCCHIALE

GIUGNO 200820 giugno: alle ore 20.30 presso

il Duomo, introduzione alla cono-scenza e alla fruizione del Museo Cristiano aperta ai parrocchiani, ai collaboratori, agli studiosi ed alle guide turistiche.

21 giugno: alle ore 11.00 inaugu-razione del Museo Cristiano e tesoro del Duomo, mentre alle ore 15.00 inaugurazione del Centro Giovanile San Francesco.

29 giugno: solennità dei Santi Pietro e Paolo apostoli; Alle ore 9.30 santa Messa in Borgo San Pietro accompagnata dal coro “A. Forabo-schi”. A Clastra, 50° di sacerdozio di mons. Paolo Caucig.

30 giugno: a Udine l’Arcivescovo Brollo ordina il presbiteriato 3 giovani della nostra diocesi, fra i quali Don Oscar Pinaffo di Rualis.

LUGLIO 200811 Luglio: ore 20.00, in catte-

drale a Udine, celebrazione solenne dei Primi vespri dei Santi Patroni, conferimento dei mandati ai referenti laici per gli ambiti pastorali e presen-tazione del tema del prossimo anno pastorale.

17 luglio: ore 20.00 presso Centro San Francesco, riunione con i genitori dei ragazzi delle medie che partecipa-no al campo estivo di Coccau.

19 luglio: ore 19.00 in Duomo, santa messa presieduta da Don Oscar Pinaffo, novello presbitero.

20 luglio: alle ore 12.00 in Duomo, Concerto del Coro inter-religioso di Trieste nell'ambito di Mittelfest.

27 luglio: nel pomeriggio a Coccau inizia il campo estivo delle medie.

AGOSTO 200815 agosto: Solennità dell’Assun-

zione della Beata Vergine Maria, tito-lare della Basilica – Duomo e della

RAGGI DI VITARAGGI DI VITA16

Come sarà il 2009?? Sfoglio due oroscopi freschi di

stampa (96 pagine, 7 euro) editi della stessa casa. Prima introduzione: “Inci-denti e criminalità bersaglieranno i più deboli: anziani e bambini.. crisi econo-mica diffusa, errori giudiziari, ripresa di fenomeni climatici distruttivi”; seconda introduzione: “Ci sarà maggior serenità nelle nostre case… i giovani che si perdo-no nel deserto della droga diminuiranno

sensibilmente.. meno violenza.. una medicina per curare l’infarto.. l’Inter vincerà lo scudetto e il Torino andrà in Coppa Uefa..”

Io sono del segno del Leone. Come sarà il mio gennaio? Al capi-tolo “amore” che pare sia uno dei più sfogliati, il primo libretto mi accusa di “fare tutto il possibile per prendere il posto di un caro amico nel cuore di una persona”.

LA FIERA DELL’INGANNONoterelle del nostro tempo

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RAGGI DI VITARAGGI DI VITA

CRONACA e ATTIVITà PARROCCHIALE

nostra parrocchia.17 agosto: al termine della Santa

Messa delle ore 19.00, l’organista Karin Klein esegue un concerto con musiche di Mendelsshon – Bartholdy, Bach e Widor.

23 agosto: si ripete il pellegrinag-gio dei Tre Popoli a Brezje in Slovenia; il tema è “Chi ci separerà dall’amore di Cristo?” (Rm 8,35).

SETTEMBRE 20081 settembre: giornata per la sal-

vaguardia del creato: “Una nuova sobrietà per abitare la terra”.

1-2-3 settembre: alle ore 16.00 in Duomo, ritiro spirituale aperto a tutti, proposto dall’Ordine Francescano Secolare, predicatore P. Amelio Bla-sotti, cappuccino.

8/9 settembre: festa della Nati-vità della Beata Vergine Maria. Al pomeriggio XXXIII pellegrinaggio diocesano a Castelmonte: alle ore 14.30 ritrovo a Carraria e salita a piedi; alle ore 17.00, sul piazzale, solenne celebrazione eucaristica pre-sieduta da mons. Brollo.

21 settembre: ore 18.30 gli ani-matori giovanili sono ad Orsaria per l’incontro di programmazione all’ini-zio dell’anno pastorale.

23 settembre: alle ore 11.00 in Duomo benedizione per l’inizio dell’anno scolastico con gli alunni della scuola elementare “A. Manzoni”.

28 settembre: alle ore 17.00, nella Cattedrale di Gorizia l’Arcivescovo mons. Dino De Antoni, ordina dia-cono per la diocesi goriziana il nostro concittadino Bruno Mollicone.

OTTOBRE 20084 ottobre: Festa di San Francesco

d’Assisi Patrono d’Italia. A partire dalle ore 14.30 presso il Centro San Francesco. Grande Festa di inizio delle attività di catechesi ed animazione per i fanciulli, i ragazzi ed i giovani.

12 ottobre: Don Claudio Snide-

RAGGI DI VITARAGGI DI VITA 17

L’altro libretto, impietoso ma più realista, lascia naufragare ogni residua velleità: “lascia perdere tanto ormai..”

Per il lavoro uno consiglia di “but-tarsi a testa bassa e pretendere congrui anticipi”; l’altro di “defilare dal momen-to che gli astri sono avversi”

La salute? Il primo oroscopo assicu-ra che sto “benissimo, come un fiore in primavera”; il secondo mette in dubbio la stabilità del mio sistema nervoso e mi invita a “mangiare di più”. Però conclude – chi l’avrebbe mai detto? – che “è bene prevenire i malanni”.

Una collezione di bufaleCi sono molti modi di leggere

l’oroscopo. Temo che il mio modo sia sbagliato. Quando mi capita sotto gli occhi che le Bilance “faranno incontri gratificanti”, penso alle Bilance che fuggono dalla fame e dalla guerra su barchette stracariche e prima di anne-gare incontrano un pescecane.

Quando apprendo che Ariete e Capricorno “vanno incontro alla mise-ria”, penso a quanti Ariete e Capri-corno ricevono liquidazioni miliona-rie, magari dopo aver fatto affondare un’azienda pubblica.

Ho l’ impressione che l’umanità sia troppo varia per poterla classificare in dodici tipi, come sostiene l’astrologia dei rotocalchi. Dalla confusione dei vati-cini stampati o diffusi da radio e tv, trasmessi via internet e sul cellu-lare, il povero utente esce totalmente annebbiato. E, tut-tavia, gli “utenti” sono in aumento. Brutto segno. Vuol dire che i tempi sono difficili: nel benessere si gode il presente, il futuro non preoccupa. Nei giorni grami, invece, si interroga ansio-si il domani per esorcizzare l’oggi.

L’ultimo rilevamento è sconfortan-te: sono 12 milioni e 800 mila gli ita-liani che tutti i giorni leggono (o ascol-tano) il proprio oroscopo. Di questi, il 31% ci crede senza ombra di dubbio, il 22% ha qualche perplessità.

Non stupisce che gli astrologi siano in aumento: superano i 150 mila e le

regioni in cui sono più presenti sono le “ricche e tecnologiche” Lombardia e Piemonte.

È una gara a chi le spara più gros-se, ma la gente dimentica in fretta. Il “Cicap” no. Il “Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale” ha la memoria lunga e ogni anno, implacabile, passa al setaccio tutte le previsioni sparate dagli astrologi. Ogni volta ne viene fuori una vasta collezione di bufale. Eccone alcune: George Bush riacqui-sterà grande consenso negli USA, la Francia uscirà dall’Unione Europea, Bin Laden è morto tra le braccia del mullah Omar, nascerà una colonia spaziale, speciale transistor saranno installati direttamente nel cervello dei musicisti.

Nessuna certezza scientificaÈ nel pettegolezzo (adesso lo

chiamano “gossip”), più ancora che nell’economia, nella politica o nella fanta-meterologia, che si esercitano gli astrologi: interventi estetici, bebè in arrivo, matrimoni in frantumi, litigi, eccetera.

“La vera abilità dei moderni auruspici – dice il fisico Ste-

fano Bagnasco, attivista del “Cicap” – consiste nel saper cavalcare l’on-da ed esibirsi in previ-sioni alquanto scontate e banali.” Conclude:

“L’astrologia non serve a prevedere il futuro e sol-

tanto chi non sa nulla delle stelle può credere agli oroscopi”.

E ancora: “Previsioni a ruota libera? Un vaniloquio”

L’autocritica viene dall’interno e cioè da Rosanna Zerilli, in arte Horus, nota astrologa che ha fatto per 35 anni l’avvocato. Dice: “Quella del Cicap è una battaglia persa. Più la scienza si scaglia contro di noi, più aumenta la domanda di astrologia. Le bufale? Ci sono vari livelli di competenza, varie metodologie, vari gradi di cultura sto-rica e psicologica. Si, molti astrologi si abbandonano al vaniloquio. Sarebbe meglio essere più cauti.”

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CRONACA e ATTIVITà PARROCCHIALE

ro, sacerdote Fidei Donum a Buenos Aires in Argentina, celebra la Santa Messa delle ore 10.30 in Duomo e poi partecipa con la comunità ad un pranzo di amicizia presso il Centro San Francesco.

Dopo la Messa, benedizione della nuova sede dei Donatori di Sangue

Festa della Madonna della Merce-de in Borgo di Ponte, con santa Messa alle ore 9.30.

Alle 15.00 celebrazione della Paro-la di Dio e processione con la statua della Madonna.

26 ottobre: alle ore 15.30 nella chiesa parrocchiale di Premariacco, apertura foraniale dell’anno pasto-rale.

È stato eletto come nuovo Diret-tore del Consiglio Pastorale Parroc-chiale il dott. Francesco Zanone che subentra al dimissionario dott. Gianni Cortiula.

30 ottobre: alle ore 20.30 nella chiesa di San Pietro ai Volti concerto strumentale (Messa da Requiem per quartetto d'archi) di W.A.Mozart.

NOVEMBRE 20081 novembre: Solennità di tutti i

Santi. Ore 15.00 nel cimitero mag-giore celebrazione della Parola di Dio e benedizione delle tombe.

2 novembre: Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Santa Messa alle ore 15.00 in Cimitero maggiore in suffragio di tutti i defunti.

3 novembre: ore 20.30 in Duomo, concerto con musiche candottiane nell’ambito del secondo centena-rio della nascita di G.B. Candotti (1809/2009).

9 novembre: Giornata nazionale del Ringraziamento “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare” (Mt 25,35). In Borgo di Ponte iniziano i festeggiamenti per San Martino.

10 novembre: alle ore 10.30 pres-so l’UTE DI Cividale mons. Guido Genero, nostro arciprete, inizia il corso di cultura biblica.

Matteo, giovane praticante, confi-da: “Non è un lavoro complicato. Basta scendere in archivio, prendere qualche vecchio numero del giornale e copiare gli oroscopi già pubblicati, avendo cura di assegnare a ogni segno una previsione diversa rispetto all’originale”.

Così, se l’anno scorso erano i Sag-gitari a “dover prestare attenzione a un collega che sta tramando alle spalle”, quest’ anno saranno i Capricorno a dover temere oscure manovre sul posto di lavoro. Dato che l’opera di riciclo non può essere infinita, Matteo ogni tanto copia gli oroscopi da altre rivi-ste o da qualche sito internet, avendo cura di cambiare qualche aggettivo o l’assegnazione delle previsioni ai rispettivi segni.

Chi inventa l’oroscopo ha una sola accortezza: si lascia andare a catastrofi soltanto quando parla in generale. Le previsioni personali sono sempre rosee per ogni segno zodiacale, in modo che alla fine la lettura sia confortevole, un momento di relax. Per alcuni è proprio così: sanno bene che non c’è nessuna certezza scientifica sugli influssi stellari.

Allora l’oroscopo può anche essere una innocente mania e non un’ossessione, quella che porta tanti sprovveduti a fidarsi di finti maghi e truffatori.

Duomo di Cividale, domenica 4 maggio 2008. Consegna di attestati di riconoscenza ai maestri Giuseppe Chiabudini (direttore) e Antonio Qualizza (organista) per i loro 25 (e oltre..) anni di servizio nella nostra basilica (nella foto a destra).Continueranno a lavorare con il coro “A. Foraboschi” sotto la direzione del nuovo maestro di cappella, Luca Zuliani che riceve un omaggio di incoraggiamento (nella foto al centro).

Cividale del Friuli, Chiesa di San Silvestro. Gru in funzione per il cantiere di restauro (29.10.2008).

18 RAGGI DI VITARAGGI DI VITA

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Come avviene in tante famiglie, anche nella nostra comunità parrocchiale si presentano delle urgenze per lavori di ripristino, rifacimento o restauro di impianti, infissi o arredi. Per quanto riguarda i grandi lavori (strutture, murature, coperture ecc.) ci siamo valsi di tutti i contributi reperibili previsti dalle leggi regionali.

Tuttavia, per molti altri interventi che ci siamo visti obbligati a fare non è stato possibile contare su contributi di enti pubblici o Privati. Potremo saldare questi debiti solo con le offerte dei fedeli, parrocchiani o sostenitori.

Si può versare una quota grande, media o piccola, mettendo il contante in una busta chiusa da consegnare al parroco; oppure si può versare la somma sul c/c postale n. 11888336 intestato alla parrocchia si Santa Maria Assunta di Cividale del Friuli. Si può fare ancora un bonifico bancario (Banca di Cividale, codice IBAN IT 63 N 05484 63740 025570006683) specificando quale causale l’opera che volete finan-ziare (vedi elenco spese sostenute appresso indicato) oppure scrivendo: per le opere parrocchiali.

Ringraziando tutti e ciascuno per l’attenzione e la generosità, ricordiamo infine che si può beneficiare la Parrocchia anche con donazioni, lasciti o legati ereditari.

SPESE SOSTENUTE NEGLI ANNI 2004-2008

Duomo di Santa Maria Assunta 27.390,00Chiesa di San Martino 60.500,00Centro San Francesco 49.657.00Chiesa di Santa Maria di Corte 16.829,00Chiesa di San Silvestro 3.070,00Museo Cristiano 24.020,00Ufficio Parrocchiale 5.570,00

TOTALE 187.036,00

CRONACA e ATTIVITà PARROCCHIALE

11 novembre: festa di San Martino Vescovo. Alle ore 09.30 nella chiesa omonima in Borgo di Ponte, santa Messa solenne animata dal coro “A. Foraboschi”. Alle ore 15.00 celebra-zione dei Vespri nella stessa chiesa.

15 novembre: alle ore 17.30, i Club services premiano mons. Guido Genero ed il cav. Luigi Marinigh con il premio “Amore per Cividale”.

Dal 6 novembre all’8 marzo 2009, nel palazzo patriarcale di Udine, si tiene la mostra “Cromazio di Aquileia”. Al crocevia di genti e reli-gioni” a 1600 anni dalla sua morte.

30 novembre: 1^ domenica di Avvento, inizia il nuovo anno liturgi-co alle ore 17.00 in Duomo si svolge il tradizionale incontro di Natale delle Associazioni cividalesi.

DICEMBRE 20082 dicembre: memoria di San Cro-

mazio, vescovo, patrono secondario delle Arcidiocesi di Udine e di Gori-zia: 16° centenario della sua morte.

8 dicembre: solennità dell’Imma-colata Concezione della Beata Vergine Maria. Alle ore 09.30, presso la Casa per Anziani, Santa Messa presiedute da mons. G. Gherbezza, vicario gene-rale. Dalle 15 alle 17, presso il Centro San Francesco, festa di Natale con gli anziani.

Alle ore 20.45, in Duomo, con-certo per coro e orchestra con il Coro E. Schola Gregoriana della Polifonica friulana “Iacopo Tomadini”, e con l’Orchestra Barocca “G. Tiepolo” diretti da Adriano Martinolli d'Arcy.

13 dicembre: nella Chiesa di San Pietro ai Volti si celebra la festa di Santa Lucia, vergine e martire, con la santa messa alle ore 9.00; davanti alla chiesa, vendita benefica di candele decorative, biscotti natalizi e vin brulè.

Alle ore 20.45 concerto corale con il coro “Coceanchig” di Ipplis diretto da Milena Ermacora.

Cividale, 1 giugno 2008: inaugurazione del Museo Cristiano e Tesoro del Duomo.

TUTTI POSSONO AIUTARCIAppello alla collaborazione finanziaria

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Sabato 13 dicembre

Nei giorni 15,17 e 18 dicembre

Martedì 23 dicembre

Mercoledì 24 dicembre

Tempo di Natale

Giovedì 25 dicembre

Venerdì 26 dicembre

Sabato 27 dicembre

Domenica 28 dicembre

Martedì 30 dicembre

Mercoledì 31 dicembre

Anno del Signore 2009

Giovedì 1° gennaio

Domenica 4 gennaio

Lunedì 5 gennaio

Martedì 6 gennaio

Domenica 11 gennaio

Celebrazioni Natalizie 2008