anno iv - n.1 - marzo 2011 e gli effetti che producono. sono l’avanzamento dell’età media della...

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ANNO IV - N.1 - MARZO 2011 A SSOCIAZIONE N AZIONALE P ENSIONATI DELLA B ANCA DI R OMA Banco di Roma - Filiale di Messina - 1935 VILLAGGIO MARZO 2011:villaggio 18/03/13 3.07 Pagina 1

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ANNO IV - N.1 - MARZO 2011

A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E P E N S I O N A T I D E L L A B A N C A D I R O M A

Banco di Roma - Filiale di Messina - 1935

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ATTUALITA’

I L F O N D O P E N S I O N E

Ancora una volta dobbiamo rilevare asso-luta assenza di considerazione nei nostriconfronti da parte delle partecipanti

tutte al processo di risanamento e di continuità.Crediamo non sfugga ad alcuno che questo èoggi il tema centrale, perché all’arroganza sicontrappone inutilmente la nostra volontà dicollaborare e costruire un futuro più tranquillo.Né si può dire che non abbiamo provato adesprimere e mostrare il nostro essere ed il nostrostile, che taluni individualmente fanno inten-dere di comprendere; rimane fermo però l’atteg-giamento di netta chiusura dei componentielettivi (sindacalisti) del Consiglio di Ammini-strazione, che ha la totalità della responsabilitàgestionale.In parallelo appare incomprensibile l’agnostici-smo, neppure per rendersi conto e semplice-mente colloquiare, di UniCredit e delleSegreterie Sindacali Nazionali.Anche nei giorni scorsi questo scenario si è ripe-tuto.Avendo rilevato la stipula di uno stravolgente

“accordo digruppo”, conoggetto il no-stro Fondo, trale Fonti istitu-tive Azienda eOrganizzazioniSindacali, nonabbiamo po-tuto esimerci,valutati anchegli aspetti giu-ridici, dall’inter-venire con loscritto che ri-

portiamo di seguito, indirizzato alle predetteFonti nonché per conoscenza alla Covip e alFondo Pensione:<<Abbiamo avuto occasione di prendere visionedello “Accordo di Gruppo” da Voi sottoscritto il 12novembre u.s. in quanto Fonti istitutive (cfr. docu-mento allegato) e non possiamo esimerci in pre-messa di esternare il nostro disappunto connessoal ritardo ed all’ignavia con la quale affrontate l’ur-gente tema della copertura attuariale della “Ge-stione a Prestazione Definita”.Appare inspiegabile delegare la individuazionedelle soluzioni più idonee ad una CommissioneTecnica Centrale che effettuerà solo entro la finedel mese di gennaio 2011 un primo incontro, senzaprevedere lavori continui ed un breve termine discadenza inderogabile.E’ palese che trattasi di una manifestazione di col-pevole assenza di responsabilità, della quale sieteprotagonisti non da oggi, avendo mancato sia di-rettamente e sia attraverso gli uomini chiamatialla gestione.Ma ancor più rimarchevole è la lettura della “di-sposizione transitoria” dell’Accordo, dove è previ-sto che la scadenza del mandato degli OrganiSociali viene portata a non oltre il 30 settembre2011, così postergando la durata dei tre anni pre-vista dallo Statuto: durata che ha avuto avvio conl’Assemblea Ordinaria per il rinnovo delle CaricheSociali svoltasi il 1° febbraio 2008.Questo significativo arrogante abuso pone ovvia-mente numerosi punti di domanda, tra i quali lavalidità giuridica di tale decisione, la natura dei po-teri di amministrazione esercitabili dopo l’appro-vazione del Bilancio 2010, la rispondenza rispettoall’intero esercizio 2011 ed altri ancora.L’insieme rappresentato comporta, a nostro av-viso, un immediato riesame complessivo per il

Iniziamo da questo numeroa pubblicare in copertinafoto d’epoca di filiali delBanco di Roma messe a di-sposizione dall’archivio Sto-rico della Banca di Roma. Rappresentano momentistorici del patrimonio delBanco e della Banca chevanno, specie quando il“marchio” va scomparendo,tramandati e ricordati.

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quale invitiamo la Covip – che ci legge per cono-scenza, che viene giustamente chiamata a fornirela previa autorizzazione e che già ha ben adem-piuto ai suoi compiti – a dar luogo alle più puntualivalutazioni e ad obbligare a comportamenti cor-retti e coerenti. Non possiamo non segnalare, infatti, che l’Assem-blea Ordinaria dei Partecipanti per l’approvazionedel Bilancio 2010, da tenersi in seconda convoca-zione entro il 31 maggio 2011, è l’occasione – comeprevisto dall’art. 7 dello Statuto – anche per l’ele-zione dei membri del Consiglio di Amministrazionee dei componenti del Collegio dei Revisori, a nullaostando i diversi sistemi elettorali (presenza – cor-rispondenza), nonché – sempre con riferimento alcitato articolo – per deliberare su questioni, comeil tema del risanamento, da sottoporre ai parteci-panti.D’altro lato, quand’anche necessitassero modifi-che statutarie, l’Assemblea Straordinaria potrebbeessere tenuta congiuntamente.Alle considerazioni espresse aggiungiamo, in con-clusione, un forte richiamo alla indispensabile con-divisione preventiva delle scelte necessitate dallacopertura che assolutamente non devono cadere

impunemente sui pensionati; pertanto, manife-stiamo ancora una volta la nostra disponibilità alconfronto.Con l’auspicio che questo scritto trovi adeguata at-tenzione porgiamo cordiali saluti. >>Questa nostra iniziativa non ha sortito esito, anziabbiamo notizia dell’inopinato placet dellaCovip alla proroga per il rinnovo delle caricheentro settembre 2011.Cosa dire? Ogni ulteriore parola è superflua.Sul presupposto comunque che non pensiamodi demordere abbiamo replicato alla Covipesternando il nostro stupore ed abbiamo scrittoalla Commissione Tecnica Centrale sottoline-ando che poiché i loro lavori in corso ricadonoprioritariamente sulla nostra categoria, la parte-cipazione propositiva della nostra Associazionerisulta indispensabile.Rimane fermo in conclusione il nostro impegno,ritenendo in particolare che la casa madre Uni-Credit dovrebbe svegliarsi e comprendere chenoi abbiamo i titoli e le capacità per contri-buire positivamente alla soluzione dei pro-blemi pendenti.

Tullio Ruggiero

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OPINIONI

E’ un temache si puòaffrontare da

più punti di vistatra i quali le condi-zioni economiche,l’assistenza sanita-ria ed altri, uno deiquali è certa-mente quello delrapporto con laprestazione lavo-rativa, per il qualedue obiettivi ele-menti vanno men-zionati per il con-tributo e gli effetti cheproducono.Sono l’avanzamento dell’etàmedia della popolazione e la re-cente crisi economica e finan-ziaria: ciascuno comunque è lasommatoria di più fattori.Per il primo riscontriamo l’in-gresso nella vita attiva in età piùavanzata e la diversa organiz-zazione sociale e familiare; peril secondo l’aumento della di-soccupazione, il rallentamentodella crescita, il rilevante debitopubblico e la volatilità dei mer-cati. I dati statistici provenientidai sistemi pensionistici nazio-nali ed europei confermanol’elevato incremento della po-polazione già inattiva sulla at-tiva, solo temperato dal cre-scente numero di soggettiprovenienti dall’immigrazione.Questo dato di fatto, tuttavia,non può turbare la realtà, con-seguente da un lato ad un mer-cato asfittico, per il quale le im-

prese onde contenere i costioperativi riducono le unità pro-duttive ovvero le sostituisconocon risorse più giovani, e d’altrolato all’usura psicologica dimolti lavoratori che vedono nelpensionamento la chiave diuscita, vista la loro emargina-zione. Se queste motivazioni possonoessere comprese in situazionicontingenti, non possono peròavere senso in funzione del fu-turo e della crescita, che do-vrebbero essere ogni giorno sultappeto e dovrebbero costan-temente guardare ai problemiche ricadono sulle nuove gene-razioni.E’ chiaro che in colleganza ne-cessitano attività legislative edesecutive, ma non solo in ter-mini di prolungamento dell’etàpensionabile, come in parte giàavvenuto, seppure è da auspi-carne un riordino.Infatti, è indispensabile un cam-

bio di strategiasia nell’ambitodel settore pub-blico che delprivato, che, ac-compagnata dauna vera analisicon applica-zione di una piùefficace orga-nizzazione dellavoro, con-senta di utiliz-zare proficua-mente le risorseumane di mag-

giore età, che tra l’altro possonocontenere la distorsione por-tata dalle consulenze e dallecollaborazioni, che spesso inci-dono notevolmente sui costisenza produrre reali benefici.L’ esperienza e la professionalitàche tali risorse possono appor-tare, unitamente alla loro capa-cità di trasmettere valori, de-vono essere considerate unpatrimonio anche dal punto divista della formazione, moltospesso deficitaria, e costituireper ogni attività l’anello di con-giunzione tra il passato, il pre-sente ed il futuro.Se questi concetti non vengonoannientati sull’altare dell’appa-rente costo del lavoro, ci si potràrendere conto facilmente chel’invecchiamento lavorativopuò costituire un punto di forzae non di debolezza: quindi nonun onere ma una opportunità.

Tullio Ruggiero

I L P R E S U N T O I N V E C C H I A M E N T O

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Ogni volta che vi è unacrisi economica, i massmedia, i dibattiti televi-

sivi, ecc. ci ricordano e fannoun forte richiamo all’etica, fa-cendo balenare in tutti noi ildubbio, anzi la convinzione,che in finanza non sempre si èavuto un comportamento etico.Anche il Pontefice nell’ultimaEnciclica “ Caritas in Veritate “ha fatto un forte richiamo al-l’etica in finanza e certamentenon è stato un caso. L’impres-sione che si ha, è che tali crisi,così come si stanno manife-stando, spesso sono volute e/oguidate.Le domande che molti si pon-gono: forse tali crisi sono gui-date e/o volute da quei pochiche riescono a governare imercati?Forse l’obiettivo è di far arric-

chire piccole fasce sociali, con-centrando la ricchezza in nucleisempre più ristretti di persone? Ma le crisi non vanno forse apesare prevalentemente sullamassa; quella massa alla qualepoi si chiedono sacrifici per laripresa?In sostanza si ha l’impressioneche queste crisi guidate e/o vo-lute arricchiscono sempre più ipochi, già ricchi , ed impoveri-scono sempre più i molti , i piùdeboli, diventando un’opportu-nità per i primi ed un disastroper i secondi. Gli Stati per porre rimedio aqueste crisi aumentano sem-pre più il debito pubblico, fa-cendolo gravare sulle nostregenerazioni e su quelle dei no-stri figli a tal punto da farci sen-tire un pò tutti “Conte Ugolino”,nel senso che ci stiamo man-

giando il no-stro futuro eanche quellodei nostri figli.

Allora vistoche sia l’eco-nomia del li-bero mercato,che quella deltipo marxistahanno mo-strato grandisegni di debo-lezza nell’af-frontare lecrisi mi chiedo“ Un’altra eco-

nomia è davvero possibile? ” osarebbe sufficiente metteredelle regole ben più precise aquelle attuali? A questo enigma, molti studiosihanno tentato di dare una ri-sposta, ma una vera ricetta nonè stata trovata. Molti concor-dano che un ruolo importantelo potrebbe svolgere l’Europa,imponendo regole e controllipiù severi, concretizzandouna sua unificazione più am-pia, ad esempio, una unità po-litica, sociale, legislativa, poichél’unità monetaria, l’unica finorarealizzata, svolge un ruolo mar-ginale per la tutela delle nostreeconomie o quanto meno diquelle dei Paesi più deboli.L’unità monetaria, da sola, si èrilevata insufficiente per garan-tirci da quelle che sono le poli-tiche dei due blocchi mondialiche si contrappongono: USA eCINA, che spesso, per salva-guardare le loro economie sca-ricano sulle fasce più deboli ,sia dei loro Paesi che del restodel Mondo, le conseguenze ne-gative delle loro scelte. Di contro un Europa più forte econcretamente più unita costi-tuirebbe un terzo blocco mon-diale, che contrasterebbe de-cisamente meglio sia le crisi deiPaesi Europei che le conse-guenze di quelle dei due sud-detti blocchi.

Saverio Costantino

E T I C A E C A P I T A L EU n’ a l t r a e c o n o m i a è p o s s i b i l e ?

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ATTIVOBanca € 2.023,46Titoli a Custodia € 63.856,00

€ 65.879,46PASSIVO

Patrimonio al 31/12/2009 € 64.816,22Avanzo di Gestione € 1.063,24

€ 65.879,46

S TAT O PAT R I M O N I A L E

ENTRATEQuote associative € 107.895,66Interessi c/c bancario € 218,30Rimborso spese postali € 12.363,27Interessi titoli di proprietà 1.802,89Ratei sui titoli 321,13

TOTALE ENTRATE € 122.601,25 € 122.601,25USCITE

PRESTAZIONI DI SERVIZIlavoro autonomo occasionale € 19.838,00compensi professionali € 1.250,00 €IVA rimborsata € 260,00 21.348,00SPESE GENERALIrimborsi spese €

Assoggettati € 4.983,76non assoggettati € 6.719,89tipografiche € 3.600,00

Pubblicazioni periodico € 24.600,00Postali e varie € 4.842,17 € 44.745,82ONERI DIVERSI €Spese per incontri di fine anno € 9.115,28IRAP/IRPEF € 513,00FAP € 3.500,00 € 13.128,28CREDITI V/TERZI € 13.032,17 € 13.032,17TITOLI €Bolli e tasse € 40,14 € 40,14PREMI ASSICURATIVI €polizza multi rischi € 20.000,00polizza globale casa € 9.168,00polizza infortuni € 75,60 € 29.243,60

TOTALE USCITE € 121.538,01 € 121.538,01Avanzo di Gestione € 1.063,24

€ 122.601,25

R E N D I C O N T O D E L L E E N T R AT E E D E L L E U S C I T E

Il Bilancio consuntivo al31/12/2010 è in corso diapprovazione da parte delConsiglio Nazionale; netrascriviamo i contenutiunitamente alla Relazionedi accompagno.

BIL ANCIO CONSUNTIVO AL 31/12/2010

NOTIZIE...A CURA DELL’ ASSOCIAZIONE

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* * *In linea con la normativa statutaria si è provvedutoa redigere il bilancio consuntivo per il 2010 – statopatrimoniale e rendiconto delle entrate e delleuscite – fermo restando che per il nostro Sodalizionon sussiste obbligo in quanto non trova appli-cazione il D.Lgs. 127/91.Come di consueto ed in ottemperanza alla deli-bera confermativa del Consiglio Nazionale(02/12/2002) si è adottato il principio contabileper cassa.Lo stato patrimoniale evidenzia un incrementorispetto al 2009 passando da euro 64.816,22 aeuro 65.879,46.Il pacchetto titoli è passato da euro 53.716,00 aeuro 63.856,00; il conto cassa da euro 11.100,22 aeuro 2.023,46.Per quanto attiene al rendiconto delle entrate edelle uscite si rileva nell’anno un incremento delle“Entrate” che sono passate da euro 109.984.04 aeuro 122.601,25; tra queste è ricompresa lasomma di euro 12.363,27 relativa al rimborso ot-tenuto dalla Banca delle spese postali per la spe-dizione nel 2009 de “Il Nostro Villaggio”.Le “Uscite” risultano diminuite - da euro 124.046,68del 2009 a euro 121.538,01 - nonostante gli onerisostenuti per la pubblicazione di quattro numeride “Il Nostro Villaggio”; quelli di spedizione, pe-raltro, ammontanti a euro 13.032.17, sono statiappostati alla voce crediti verso terzi in quantosiamo in attesa ci vengano rimborsati da UniCre-dit. Inoltre, sempre tra le “uscite”, sono computatianche alcuni oneri di competenza dell’esercizioprecedente relativi agli incontri di fine 2009.Dal rendiconto si evidenzia un avanzo di gestionepari a euro 1.063,24, sostanzialmente frutto di unamaggiore attenzione alle spese. Il patrimonio risulta a sua volta ben congruo ri-spetto alla volontà di dare sempre maggiore con-sistenza alle attività.

* * *Non si può sottacere che la crisi internazionale enazionale ha nel 2010 influenzato negativamentel’area del pensionamento, ove si sono presentate

situazioni di difficoltà a motivo dell’aumento delcosto della vita e della perdita del potere d’acqui-sto non coperta dalla perequazione annuale.La nostra categoria non è risultata esente da talefenomeno e di tanto abbiamo avuto contezza neidiuturni contatti con i colleghi.D’altro lato non vi è stata la possibilità di com-pensare tale disagio poiché i rapporti con le con-troparti associative ed individuali hanno confer-mato carenze e disattenzione.Ci riferiamo nel primo caso al Fondo Pensione,sempre portatore di arroganza e con una gestionedel tutto insoddisfacente, tant’è che abbiamoespresso voto non favorevole in occasione del bi-lancio d’esercizio, e nel secondo all’ambienteUniCredit, che non si rende conto della valenzadelle esperienze e dei contributi che globalmentepuò ottenere dal nostro apporto.A quest’ultimo riguardo riteniamo possano deri-vare positività dal rapporto più intenso che stiamoinstaurando con l’Unione Pensionati UniCredit,nonché in senso collaterale con la Federazione dicategoria (FAP Credito) alla quale aderiamo con-vintamente.Un punto fermo per l’Associazione, che nell’annoha provveduto al rinnovo delle cariche, è comun-que oggi costituito dal magazine “Il Nostro Villag-gio” attraverso il quale, unitamente al sito, ci pre-sentiamo e ci esprimiamo.Non possiamo non menzionare ancora l’atten-zione dedicata all’assistenza sanitaria, che a fine2011 ci vedrà fortemente impegnati a motivo dellascadenza delle coperture, alle polizze assicurativeconfermate ed alla attività tutta di consulenzamessa a disposizione.Intorno a questo insieme l’Associazione intendeproseguire e potenziare la sua attività.

Il Presidente Il Vice Presidente

BILANCIO PREVENTIVO 2011

Il Consiglio Nazionale ha in corso di approvazio-ne il Bilancio preventivo al 31/12/2011.

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NOTIZIE...A CURA DELL’ ASSOCIAZIONE

A u g u r i d i

N a t a l e

2 0 1 0RomaRoma

MilanoMilano FirenzeFirenze

PadovaPadova FoggiaFoggia

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ASSEMBLEA ORDINARIAFONDO PENSIONE

Non risulta al momento defi-nita la convocazione per l’ap-provazione del Bilancio 2010,che comunque dovrebbe te-nersi entro fine maggio pros-simo.Appena a conoscenza ne da-remo notizia sia tramite il sito(www.associazionepensiona-tibdr.it) sia tramite la Strutturadella Associazione (Segreteriae Fiduciari Regionali).Resta fermo che il Fondo do-vrebbe inviare a tutti i pensio-nati aventi diritto al voto unacomunicazione con allegato ilmodulo di delega che può es-sere conferita e che saremmolieti di ricevere (esclusivamentein originale).

COORDINAMENTO

L’Unione Pensionati AziendeGruppo UniCredit ci ha signifi-cato di condividere l’opportu-nità di approvare un apposito“accordo”.Ci riserviamo di riportarne con-tenuti, motivazioni e valenza.

FAP CREDITO

Il Comitato Direttivo ha fissatoper il 28 e 29 marzo prossimi ilConsiglio Generale per l’appro-

vazione del bilancio 2010 ed ilrinnovo degli Organi sociali,nonché per fare il punto sulleattività perseguite e sulle pro-spettive future.Si è deciso altresì di dar luogoad una conferenza pubblicasul tema “Pensione e suo po-tere di acquisto” da tenersi ilpomeriggio del 28 marzo alleore 16,00 presso l’Una Hotel diRoma, Via Giovanni Amendolan. 57 ( a 250 metri dalla Sta-zione Termini).Per tale importante incontro,che vedrà la partecipazione diprimari oratori, invitiamo i col-leghi romani a parteciparenumerosi.

PEREQUAZIONE AUTOMATICADELLE PENSIONI

Fermo che per il 2010 non visarà alcun conguaglio, dal 1°gennaio 2011, intervenuto unaumento di scala mobiledell’1,4%, si avranno i seguentiaumenti:

1,4% (aliquota intera) sullafascia di pensione mensilelorda sino a 1.382,91 euro;

1,26% (90% dell’aliquota in-tera) sulla fascia compresatra 1.382.91 e 2.304,85 euro;

1,05% (75% dell’aliquota in-

tera) sulla quota eccedente2.304,85 euro.

Per quanto riguarda il FondoPensione abbiamo notizia che,in difformità rispetto all’ope-rato dell’Inps come sopra indi-cato, ha stabilito di procedere atale applicazione solo dopoaver ricevuto il flusso informa-tivo del Casellario Tributario equindi non prima di metà2011. Andranno in eccezione con l’in-cremento integrale dell’1,4 %,salvo successivo conguaglio, lepensioni riconosciute ai nuovipensionati a decorrere dal 1°gennaio 2011.

DICHIARAZIONE DEI REDDITI2010

Abbiamo appreso che que-st’anno inopinatamente l’INPSha deciso di non prestare assi-stenza fiscale ai pensionati.Pertanto i colleghi dovrannopresentare il mod. 730 o ad unCAF o ad un professionista abi-litato entro la data del 31 mag-gio 2011.

IMMOBILI

L’Agenzia delle Entrate con Cir-colare del 2010 ha ampliato leagevolazioni per la prima casaalle pertinenze come ad esem-pio box e cantine.

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NOTIZIE...A CURA DELL’ ASSOCIAZIONE

ANAGR AFICOHanno aderito all’Associazione …. e li accogliamo con simpatia:

Baldo Claudio – Lucca Maiani Annamaria – Greve in ChiantiBallarino Anna – Milano Marraccini Alberto – PianoroBampa Maria Grazia – Trento Marrucci Paola – FirenzeBianchi Gianni – Pavia Milani Lanfranco – PratoBianchi Maria Luisa – Velletri Milella Maria Angela - TriesteBormioli Anna Rita – Perugia Minnella Carmelo Antonio – CataniaBraccini Sergio – Sesto Fiorentino Ninci Dino – Castelnuovo BerardengaCalvi Carlo – Nerviano Parisi Francesca – RomaCirina Margherita – Cagliari Pascale Vittorio – TriesteCorucci Alberto – Massa Petracca Raffaele – BolognaCostanzo Giuseppe – Catania Pomes Francesco – PescaraD’Addeo Nicola – Roma Popovic Branka – RomaDonati Marisa – Bologna Ravenni Paolo – FirenzeDumas Elena – Livorno Repossini Bruno – MilanoFavazza Amedeo – Catania Rosselli Salvatore – CataniaGiglione Alfonso – Bologna Santorelli Antonio Tommaso – CadonegheGiovannelli Grazia Lea – Prato Sergiacomo Sergio – PenneGozzalo Fernando Luigi – Milano Valentini Luciana – RomaGrossi Roberto – Lucca Zanella Daniele – PadovaLangianni Fidalma – Bologna

Hanno lasciato l’Associazione … e li ricordiamo con rimpianto:TITOLARI DI PENSIONE DIRETTABalzano Cesare – Napoli Masotti Siro – BolognaBezzi Flavio – Trento Materassi Sandro – FirenzeCampolmi Umberto – Livorno Mazzalupi Iolanda - RomaCasellato Giorgio – Roma Mazzella Lino – GenovaCavalchini Fausto – Roma Monacci Maria Luisa – LuccaCencelli Giulio – Roma Moraldi Mauro – LuccaCigala Fulgosi Gaetano – Roma Pagnotta Giuseppe – CampobassoCosci Giuliano – Prato Pasquazi Argo – RomaDi Paolo Bruno – Milano Passarino Michele - TorinoEliantonio Amedeo – Velletri Pellegrina Alberto – MilanoFaraglia Ugo – Roma Prearo Santino – RovigoFarinelli Oddone – Roma Rabassini Michele – Forte dei MarmiGiorgianni Maria – Messina Sebastiani Claudio – Ascoli PicenoGiuliani Guido – Torino Stracciari Transwal – BolognaGosa Gianfranco – Milano Trisi Franca – RomaMagazzini Francesco – Prato Veronesi Mario – RomaMambrini Colomba – Milano

TITOLARI DI PENSIONE INDIRETTAAppiotti Solimena Clara - Roma Mola Forlini Osvalda – PandinoBarcarolo Donega Renata – Venezia Reali Dermit Landi Fernanda – BolognaCammerino Irmici Luigia – San Severo Rizzo Marciello Assunta – LecceCarone Lauria Enrichetta - Roma Stefanori Ciriello Leda – RomaCoppola Cappelletti Maria – Verona Tonini Capelli Annamaria – RomaGioia Luise Nerina – Piacenza Vaccari Zavatta Anna – VeronaGirgenti Tessitore Giuseppina – Savona

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Dal 2011 i lavoratori dipendenti andranno inpensione anticipata rispetto all’età di vec-chiaia (65 per gli uomini e 60 per le donne

con un minimo di 20 anni di contributi) soltanto sela somma dell’età anagrafica e dell’anzianità lavo-rativa ammonta a 96 (la cosiddetta “quota 96”), apatto che abbiano almeno 60 anni di età. Quindioccorrono 60 anni e 36 di contributi oppure 61anni e 35 di versamenti.Più dura la vita dei lavoratori autonomi (artigiani,commercianti, coltivatori diretti), per i quali la quotaè fissata a 97, con un minimo di 61 anni di età: pos-sono pertanto ottenere la pensione con 61 anni e36 di contributi, oppure 62 di età e 35 di versa-menti.

LA FINESTRA “MOBILE”I lavoratori dipendenti che maturano il diritto a par-tire dal primo gennaio 2011 potranno intascarel’assegno dell’INPS (anzianità o vecchiaia) dopo unanno dalla data di maturazione dei requisiti ana-grafici e contributivi. Un anno e mezzo di attesa,invece, per gli autonomi. Chi matura, quindi, i dirittia 60 anni riceverà la pensione solo dopo aver com-piuto i 61 anni. Se autonomo, maturati, come detto,i diritti a 61 anni andrà in pensione a 62 e mezzo.Gli uomini che non hanno i requisiti contributi perl’anzianità e devono, quindi, aspettare l’età di vec-chiaia (65 anni) andranno in pensione a 66 anni sedipendenti e a 67 e mezzo se autonomi.

PENSIONI ROSALa pensione di anzianità dal 2011, come detto, ri-chiederà un’età minima di 60 anni. Per le lavoratrici“private” ciò coincide con il limite di età previstoper la vecchiaia. Possiamo dire, quindi, che per ledonne, che non possono contare su 40 anni di ver-samenti, la pensione anticipata non esiste più. Di-verso per le donne “pubbliche” che hanno un re-quisito anagrafico per la vecchiaia di 61 anni (chesalirà a 65 dal 2012). Per loro sarà ancora possibilel’uscita anticipata per anzianità con 60 anni di etàe 36 di contributi però con applicazione della fine-stra mobile e, quindi, con un anno di attesa unavolta raggiunti i requisiti anagrafici e contributivi.

PENSIONI DI ANZIANITA’Per tutti sarà comunque possibile avere la pensionedi anzianità, indipendentemente dall’età, con al-meno 40 anni di contributi, ai quali andranno co-munque sommati i 12 mesi di attesa della finestra“mobile”, e diventano così 41. Fin qui le nuove regole ma quale sarà l’assegno cheincasseranno?

CHI INIZIA ORA AVRA’ IL 47% DEL REDDITOLe pensioni saranno sempre più basse in rapportoai redditi da lavoro e il sistema di calcolo contribu-tivo (trattamenti commisurati ai contributi versatiin tutta la vita lavorativa) comincerà a mordere, ri-ducendo l’importo degli assegni. Un effetto cheproseguirà - nonostante l’introduzione della fi-nestra “mobile” e l’adeguamento dell’età pen-sionabile alla speranza di vita a partire dal 2015- sino al 2050 quando l’INPS non pagherà più pen-sioni calcolate col più vantaggioso metodo retri-butivo.Il grado di copertura delle pensioni dei lavoratoridipendenti passerà dall’attuale 52% (12 mila eurodi assegno medio annuo contro una retribuzionemedia annua di 22.200 euro) della retribuzione al54% nel 2015 per poi scendere al 52% nel 2031,fino al 47% (quasi 27 mila euro l’importo medioannuo della pensione contro i 56.800 euro di re-tribuzione media annua) nel 2037.

Mauro Romano

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PREVIDENZA

P E N S I O N A M E N T O F U T U R OL e n u o v e r e g o l e d a l 2 0 1 1

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COSTUME

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T R I E S T E : B A G N O P E D O C I N

Desidero raccontarvi, da buon triestino, la sto-ria dello stabilimento balneare “Alla Lanterna”(detto “pedocin”), da me frequentato oggi da

pensionato e ieri da bancario appena terminato illavoro alle 16.50 e già a farmi una bella nuotata alle17.00 (sfido chiunque ad essere al mare in 10 mi-nuti!). La peculiarità di tale stabilimento balneare consistenella divisione all’ingresso tra reparto uomini e re-parto donne. Divisi da un muro che arriva dentro ilmare. Unico in Europa. Molti turisti non ci credonoe vanno a controllare: come è possibile che nelnuovo millennio esista ancora una separazione trasessi così netta e nessuno protesti? Chi non vivequi non può capirlo: quel muro è una vera e propriaistituzione cittadina da più di un secolo. Le ragionidi questo attaccamento sono due: - tutto quello che rimanda all’Austria asburgica èvissuto con orgoglio e nostalgia dalla maggior partedella città;- uomini e donne hanno buoni motivi per apprez-zare la divisione: i primi possono prendere il sole egiocare a carte senza il sottofondo costante dellechiacchiere delle signore, mentre quest’ultime pos-sono abbronzarsi in piena libertà senza gli sguardiindiscreti degli ometti e senza preoccuparsi troppodei difetti fisici e dell’età avanzata. Al “pedocin” ladivisione uomini/donne avviene fin dall’ingresso:uomini a destra,donne e bambini asinistra. Spogliatoi,docce e spiagge se-parate. Il muro èalto 3 metri e conti-nua anche per untratto di mare perpoi essere sostituitoda corde con boe. Vado adesso a farviun po’ di storia delBagno.Lo stabilimento “Ba-gno Lanterna” nac-que a fine Otto-cento lungo il molodi Santa Teresa, poi

molo Fratelli Bandiera. L’inaugurazione risale al 1903,su un precedente bagno “Bagno Fortuna”, costruitoin legno, da subito diviso in due da una palizzatacentrale, cementificata tre anni più tardi. Essa venneeretta per proteggere l’odierna “privacy” e per evitareatti contrari alla decenza. Tale rigore esiste tutt’oggi.Il nome del bagno deriva dalla lanterna collocatasul molo nel 1832 come faro marittimo. Era il bagnopopolare di Trieste ed è rimasto gratuito fino il 1984(oggi si paga 1 euro). La denominazione del bagno,“pedocin”, deriva dalla miriade di persone che lo af-follavano. In dialetto sono definite “pedoci” le cozze:c’era tanta gente quante le cozze attaccate agli sco-gli. In realtà il primo nome popolare fu “ciodin” dalchiodo per appendere gli abiti. Lo stabilimento presenta anche un altro vantaggio:è in centro città, sulle rive, vicino a tutti i principaliuffici e sedi lavorative, con ampio parcheggio (pur-troppo da qualche anno a pagamento), però rag-giungibile facilmente con due linee di autobus ur-bani. I più assidui frequentatori sono i pensionatiche effettuano una vera e propria corsa al posto mi-gliore e per aggiudicarsi una delle poche sedie gra-tuite disponibili. Comunque sono clienti fissi pure i lavoratori in pausapranzo o (com’ero io) dopo il lavoro, le commesse ele studentesse. Per non parlare poi delle mamme odelle nonne con i nipotini piccoli che possono gio-

care sulla spiaggia. Insomma un postoadatto ed amato datutti. I triestini chenon ci sono mai statisono delle vere ra-rità.Da parte mia ne con-siglio la visita du-rante l’estate, ma -udite,udite - anchedurante tutto il pe-riodo invernale (in-fatti è aperto 365giorni filati!) per chivolesse fare l’eliote-rapia.

Giorgio Favretto

D o v e u n m u r o f i n o a l m a r e d i v i d e u o m i n i e d o n n e

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Ho letto “Diario 1943 - 1945 Prigioniero a Ce-falonia ” stampato nel 2001 dall’Editore Mur-sia. L’autore Angelo Scalvini è un caro amico

e collega, un uomo buono, ottimista, sempre dispo-nibile che narra, in questo diario, i drammatici epi-sodi vissuti in 1001 giorni di guerra e prigionia.Grande è la commozione che ti prende scoprendotanta umanità nel linguaggio, semplice ed essen-ziale, dell’autore.Arruolato nella divisione “Acqui” di stanza a Cefalo-nia, dopo un breve periodo di tempo trascorso inrelativa tranquillità, affronta le tristissime e dram-matiche situazioni riservate ai giovani chiamati afare una guerra ritenuta lampo e che, invece, nonterminava mai!Racconta i giorni di confusione succedutisi all’an-nuncio dell’armistizio dell’8 set-tembre 1943, gli eccidi di cui ètestimone, la resa dei tedeschi, icampi di concentramento rag-giunti, uno via l’altro, dopo marceestenuanti o chiusi in carri be-stiame, soffrendo fame e sete in-saziabili, spettatore di massacri efucilazioni eseguiti con un cini-smo inimmaginabile.La narrazione è di grande effica-cia ed avvince il lettore: anche inqueste descrizioni rifulge l’animosemplice di un uomo che, da-vanti a tanta malvagità, scopre ilverde splendente dei prati che locircondano o lo spettacolo di uncielo immenso pieno di stelle!Il richiamo alla bellezza del creato è una costante intutto il diario: il brutto, il male, non riescono a scalfirela gioia di vivere di questo soldato che, ogni voltache incontra, faccia a faccia, la morte, superato quelterribile momento, ripete a se stesso “ … ancheadesso ce l’ho fatta!”.Inguaribile ottimista infonde, in chi è straziato nel-l’animo e nel corpo, speranze impossibili a realiz-zarsi.E’ sopravvissuto allo sterminio epocale della divi-sione Acqui; è stato spettatore impotente di naufraginei quali scomparivano fra le onde, con grida inu-mane, amici con i quali con entusiasmo si era ap-pena affratellato; ha percorso chilometri e chilometri

nei trasferimenti da un campo all’altro attanagliatodalla fame e, soprattutto, dalla sete.Al termine di questa odissea Angelo Scalvini ha in-trapreso la strada del ritorno a casa non immagi-nando che, alla gioia di poter riabbracciare familiarie amici, si accompagnerà una immeritata, cocentedelusione.Tornato a Calcinato, suo paese di origine, trova, in-fatti, una società che, anziché rallegrarsi per unaguerra … finita, rinnega amore e fratellanza per la-sciare spazio all’odio ed alla vendetta.Il reduce Scalvini si abbandona, riferendosi alla suagente, ad una delle sue rare amare riflessioni e scrive:“ … sembravano infastiditi dai miei racconti”.Anche questo, comunque, non ha scalfito più ditanto il suo meraviglioso carattere e termina il diario,

nel ricordo di tanti compagni immolatisi, con unapoesia – preghiera che trascrivo:<< Ciao amici

andate in cielodove c’è il sole,quel sole che illumina la vostra terra.Che bella giornata! >>

Un vivo ringraziamento va all’amico Angelo Scalviniper aver suscitato in me, con il suo splendido libro,tante emozioni che, sono certo, proveranno anchecoloro i quali avranno il privilegio di leggere questo“Diario”.

Aldo Cagiada

DIARIO 1943-1945 PRIGIONIERO A CEFALONIA

STORIA

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AMARCORD

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N O S T A L G I A D I S E T T E B A G N IOggi, cercando di allon-

tanarmi dal traffico diRoma, ho fatto una pas-

seggiata nel verde del Giani-colo.Noi abbiamo la fortuna di vi-vere in una città meravigliosache tanti ci invidiano, però, purcamminando in un posto tantobello, mi è saltata agli occhi laenorme trascuratezza di quello,come del resto di tutti o quasi i

nostri parchi, dove ho visto ab-bondare ogni tipo di rifiuti, e al-lora mi è corsa la mente aquello che era il nostro meravi-glioso Centro Sportivo e, ripen-sandoci sono stato assalitodalla nostalgia.Nel mio libro “C’era una volta…il Banco di Roma… il CentroSportivo… il Gruppo Sportivo”

ho illustrato le caratteristiche ele finalità che a quel Centrovolle dare, con generosità, l’al-lora Direttore Centrale e Capodel Personale avvocato Gio-vanni Guidi.Il Centro sulla Via Salaria, che siestendeva per circa 8 ettari, furealizzato nel 1970 e divenne ilprimo grande complesso spor-tivo aziendale sorto in città el’orgoglio del Banco di Roma.

L’avvocato Guidi dette un forteimpulso alle attività sociali esportive, e anche i dipendenticon le loro famiglie trovaronoun luogo dove recarsi per tra-scorrere il tempo libero inmodo piacevole, sereno e si-curo.La struttura comprendevacampi di calcio, campi da ten-

nis, una palestra coperta conun campo per il basket, una pi-scina olimpionica e una piscinaper bambini aperte estate e in-verno (con corsi di nuoto), mo-derni e attrezzatissimispogliatoi, sala medica, salaconvegni, sala proiezioni e uf-fici.Nel periodo estivo la piscina eraun richiamo quando l’afa aRoma si faceva sentire. Era

molto frequentata e il suo barristorante offriva una cucina cu-rata e assortita. Inoltre si orga-nizzavano serate musicali concena al lume di candela ai bordidella piscina.Dal punto di vista delle attivitàsportive (basket, calcio, palla-mano, scacchi, ecc.) il Centro fufrequentato dai maggiori gior-

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nalisti che seguivano le varie di-scipline, prima fra tutte il ba-sket con la nostra squadra chevinse nel 1983-84 tutte le com-petizioni nazionali e internazio-nali (Campione d’Italia,Campione d’Europa e Cam-

pione Intercontinentale). Il no-stro impianto fu gratificato permoltissimi anni dalla presenzadella Nazionale Italiana di Cal-cio quando disputava i suoi in-contri allo stadio Olimpico diRoma e tutti sapete quale attra-zione potessero avere questieventi per il pubblico romano.Può sembrare strano e non

spiegabile, ma tuttala simpatica atten-zione e partecipa-zione dei cittadinialle vicende sportivedell’Istituto, i tantitraguardi ottenuti,l’enorme afflusso delpubblico al “CentroSportivo” e il rile-vante interesse su-scitato, non furonosufficienti a salva-guardare quel tren-tennale preziosopatrimonio.Purtroppo la tristeconclusione per quelbellissimo punto diaggregazione fu ad-dirittura la sua “ces-sione” nel 2002!

Ancora oggi, quando incontroqualche ex collega, dopo il ri-tuale dei saluti, invariabilmenteil discorso va al Centro Sportivocon nostalgia e rimpianto!Non posso dirvi il sentimentoche mi suscita la sua vista oggiquando passo sulla Salaria!

Gianni PatriziTrimestrale dell’ Associazione Nazionale Pensionati della Banca di Roma00184 Roma - Via Nazionale, 39www.associazionepensionatibdr.itinfo@associazionepensionatibdr.it

Aderente alla FAP - Federazione Nazionale Sindacaledelle Associazioni dei Pensionati del Credito

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Presidente dell’ Associazione NazionalePensionati della Banca di RomaTullio RuggieroDirettore EditorialeMassimo CilliDirettore ResponsabileMaurizio BocconcelliComitato di RedazioneMaurizio Bocconcelli - Massimo CilliFulvio Matera - Giovanni Patrizi - Tullio RuggieroImpaginazione e graficaMatteo BocconcelliStampaCSC Grafica - Guidonia Montecelio (Roma)Articoli, lettere e pubblicazioni varie contenutein questo periodico impegnano tutto e soltantola responsabilità degli autori.

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I T ESOR I DE L LA BANCA

Antonio Donghi - Giocoliere - 1936 Collezione Banca di Roma

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