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Redazione
Dicembre 2016 Anno 2° Volume 1
Gli Alunni della Scuola Media
Sezione II A
Prof. Antonio Solli
Impaginazione e grafica:
Prof. A, Solli
Una scuola che non “scrive” è una scuola morta.
Gli alunni che manifestano le proprie emozioni, dimostrano
di voler esserci, di voler intervenire e reagire.
È dovere del Docenti saper vedere, ascoltare e intervenire
in modo pertinente, far emergere e potenziare gli interessi
di ogni singolo alunno.
Prof. Carmine Iaderosa
Ciao a tutti ragazzi! Benvenuti o bentornati sul sito del
giornalino della nostra scuola!
Se ritenete che un giornalino digitale sia una novità,
aspettate di visionare i nostri lavori, caratterizzati da un
metodo di presentazione moderno e innovativo: il Pad-
let!
Il Padlet è una bacheca digitale, a cui si possono allegare
file di ogni genere, musica, registrazioni, immagini e
video.
Inoltre proprio per questa sua capacità di diramarsi in
rappresentazioni molto varie, il Padlet è utilissimo per
riassumere e recepire ore di lezioni in modo indiscutibil-
mente semplice.
Noi, ad esempio, l'abbiamo sfruttato per dare libero sfo-
go alla nostra fantasia, presentando la figura di Gandhi.
Nasce tutto dal 2 ottobre, datazione divenuta nota dopo
il 2007, quando l'ONU la dichiarò "Giornata Mondiale
della non-violenza" in onore della data di nascita di
Gandhi nel 1869. Il tema della non-violenza è stato af-
frontato da noi ragazzi in svariate materie, a partire dalle
materie letterarie come storia e italiano, dove abbiamo
esaltato il pensiero filosofico di Gandhi e spiegato il
significato di alcune delle sue citazioni più note, per poi
trasferire l'argomento alle materie linguistiche da noi
studiate, inglese e francese, alludendo proprio all'im-
pronta che Gandhi ha lasciato in tutto il mondo.
Con il Padlet abbiamo potuto raccontare della intensissi-
ma vita di Gandhi, tra manifestazioni pacifiste e, ahimè,
anche qualche mese in prigione; abbiamo potuto creare
un vero e proprio flusso di pensieri, ricco di collegamen-
ti.
Ecco il link per accedere tramite browser al padlet rea-
lizzato: https://padlet.com/nella_meoli/Gandhi
Se vuoi puoi anche utilizzare l'applicazione per scanne-
rizzare il QR Code che si allega qui di seguito:
Saviano Giada IIIC
Si è conclusa ieri mattina la settimana dedicata alla lettura all’I.C. “Giovanni XXIII” di Santa Maria a Vico, guida-
to dalla D.S., dott.ssa Carmen Crisci, nell’ambito del Progetto nazionale “Libriamoci”.
E’ il secondo anno che la scuola di Santa Maria a Vico aderisce a questa iniziativa che
ha avuto grande risonanza in tutto l’Istituto, dove gli alunni dai 3 agli 11 anni, grazie a
dei percorsi di lettura ad alta voce, tenuti in classe da nonni, genitori e veri e propri
scrittori, hanno viaggiato sulle ali della fantasia attraverso i racconti di autori classici
come Roald Dahl, Isaac Asimov, Stephen King, A. Conan Doyle e R. Louis Stevenson.
“Colgo l’occasione per ringraziare le docenti referenti del progetto-ha dichiarato la
D.S.-per l’Infanzia, Loris Piscitelli, per la Primaria, Maria Rosaria Foniciello, per la
Secondaria di I Grado, Maria Grazia Muscianese. E un ringraziamento speciale ovvia-
mente va ai genitori, ai nonni e agli scrittori che ci hanno accompagnato e sostenuto in
questo percorso che ha avvicinato i nostri ragazzi alla lettura, aprendo le loro menti e
alimentandole di idee che noi ci auguriamo li aiutino a maturare la propria autonomia di pensiero.”
Ricordiamo che gli scrittori locali intervenuti alla Scuola Secondaria e che hanno dato il loro contributo per la buona riuscita della settimana della lettura, insieme a nonni e genitori degli alunni della Primaria e dell’Infanzia,
L’I.C. “ Giovanni XXIII “ c’è
Dal 5 al 9 dicembre si rinnova l’appuntamento con le inizia-
tive proposte nell’ambito della Settimana per l’educazione
all’informatica. Evento cardine la cosiddetta Ora del codice,
ovvero l’occasione per avvicinare studenti, insegnanti ed
educatori ai concetti basilari della programmazione. L’occa-
sione potrebbe essere interessante soprattutto per chi è alle
prime armi, per chi è incuriosito dal termi-
ne coding contestualizzato nell’ambito didattico ma ancora
ne sa poco. L’Istituto Comprensivo di S. Maria a Vico partecipa per il
secondo anno consecutivo , visto anche il grande interessamento che si è
avuto l’anno scorso
La scuola deve garantire come esigenza primaria la continuità didattico-educativa al fine di promuovere un armonioso svilup-po della personalità degli alunni.
Maddaloni : venerdì pomeriggio, alle ore 16.30,
presso l’Aula Magna del Liceo N.Cortese, si è
tenuta la premiazione del progetto “ TUTELA
DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO “. Il
concorso bandito dal liceo scientifico di Maddalo-
ni ha coinvolto gli alunni del biennio e delle classi
III del distretto, come l’I.C. “ Galileo Galilei “ di
Arienzo , il nostro Istituto Comprensivo “ Gio-
vanni XXIII” ed altre scuole. Le tematiche hanno
affrontato alcune sfide ambientali quali l’inquina-
mento, la raccolta differenziata, il riciclo dei rifiu-
ti, la tutela della biodiversità, il contrasto ai cam-
biamenti climatici e il dissesto idrogeologico. Co-
niugando interesse, impegno, bellezze e utilità i
nostri alunni sanno stupirci e rammentarci quanto
sia importante sforzarsi di attuare modelli di vita
densi di significato e di dignità.
La classe III E supportati dalla docente di lettere
Ambrosino Angela,ha composto due testi: uno in
napoletano riguardante il rispetto per l'ambiente e
un altro in italiano che trattava l'argomento
dell'inquinamento. E' stato piacevole trascorrere
delle ore all'insegna dell'invenzione e della fanta-
sia. Grazie a ciò abbiamo ricevuto un'immensa
soddisfazione tanto che la sera stessa siamo stati
informati che il giorno successivo ci sarebbe stata
la premiazione del concorso e che saremmo stati
tra i vincitori. Alla consegna dei premi abbiamo
dapprima assistito alle parole e ai saluti della diri-
gente scolastica, Prof.ssa D. Tagliafierro, che a
sua volta ha ritenuto opportuno ringraziare coloro
che hanno organizzato questo progetto a titolo
gratuito: la prof. Raffaella Divano e la prof. Maria
De Lucia. Diversi sono stati i premi e le soddisfa-
zioni degli organizzatori e dei partecipanti. La
nostra classe ha raggiunto il terzo posto e siamo
davvero felici e soddisfatti di aver fatto questa
esperienza da ricordare ma soprattutto da raccon-
tare.
Gli alunni della III E
Riflessioni Alunni progetto “ Continuità”
Questa giornata è stata bellissima perché è la prima
volta che sono stata alla scuola con i ragazzi della 1 me-
dia. Anche l’argomento che abbiamo trattato è stato
molto interessante. Ho appreso tanti diritti dei bambini
che servono per una vita felice di tutti i bambini.
De Lucia Selena 5B Plesso Maielli.
Noi alunni di Rosciano abbiamo condiviso questa
bellissima esperienza con gli alunni del plesso Maiel-
li e i ragazzi della scuola media. Con essi ci siamo
ben integrati e le attività svolte sui diritti dei bambi-
ni ci hanno arricchiti e ampliato le nostre conoscen-
ze.
Carmen classe 5 Rosciano.
Progetto “Scuola Viva “
Bella mattinata all’Istituto Comprensivo “Giovanni
XXIII”. L’Assessore all’Istruzione e il consigliere regiona-
le di casa hanno presentato il progetto “Scuola Viva”
Ebbene sì: Scuola Viva arriva anche in Valle di Suessola,
e precisamente a Santa Maria a Vico, in un’aula magna
della “Giovanni XXIII” piena di ragazzi e genitori. A fare
gli onori di casa, il Dirigente Scolastico Carmen Crisci e il
consigliere regionale Alfonso Piscitelli. Assente il Sinda-
co Pirozzi, che ha mandato i suoi saluti tramite l’Asses-
sore alla Cultura, Michele Nuzzo.
Scuola “Continuiamo ad occuparci di scuola – ha affer-
mato Piscitelli – ed è un impegno che continua nel tem-
po: da ex sindaco posso dire di essermi dedicato a tutti i
plessi scolastici di questo paese; oggi è importante capi-
re che sono tante e importanti le opportunità che la
Regione mette in campo. Il progetto Scuola Viva, che
l’Assessore Fortini presenterà oggi, consente di tenere
aperta questa scuola nel pomeriggio, di offrire uno spa-
zio ai ragazzi, insieme alle Associazioni che possono da-
re tantissimo a questo territorio”.
La Regione Campania, infatti, con un investimento di 25
milioni ha dato a circa 500 scuole – tra cui proprio la
santamariana “Giovanni XXIII” – la grande opportunità
di offrire, nelle ore pomeridiane, attività culturali, spor-
tive, sociali e artistiche ai ragazzi e alle famiglie.
Ma i numeri, si sa, per quanto importanti, non dicono
tutto. Perché il cuore pulsante di “Scuola Viva” è pro-
prio l’aspetto umano, che l’Assessore Fortini ha sottoli-
neato, rivolgendosi ai ragazzi con semplicità, abbando-
nando la formalità dei ruoli. “Noi qui oggi dobbiamo
fare un patto – ha esordito – io do qualcosa a voi, e voi
ricambiate. Noi apriamo la scuola di pomeriggio per
farvi fare ciò che vi piace, dal teatro al cinema, dall’arte
allo sport. Voi, in cambio, dovete aiutarci. Dovete osses-
sionare i vostri genitori e le vostre famiglie, raccontare
a tutti quanto sia bella la vostra scuola. E poi, promette-
temelo, dovete studiare la mattina, affinché possiate
dedicarvi a queste attività nelle ore successive”.
Un dialogo diretto e simpatico coi ragazzi, senza però
trascurare i passaggi istituzionali. “Alfonso (Piscitelli,
ndr) qui è di casa, ma in tutta sincerità mi sento a casa
anch’io, perché a scuola bisogna sempre sentirsi a casa.
Lo ringrazio per il lavoro che sta facendo insieme a noi,
perché c’è unità d’intenti col Consiglio Regionale, e an-
che col Presidente De Luca, che ha scelto il nome di
questo progetto per la scuola”.
Nello specifico, il progetto della “Giovanni XXIII” è inti-
tolato “Comunico ergo sum” che, come ha sottolineato
la prof. Muscianese, vuole recuperare l’essenza del mo-
do di comunicare, a dispetto di una comunicazione vir-
tuale sempre più dilagante.
Il progetto consta di quattro moduli e una manifestazio-
ne finale, coinvolgendo altrettante associazioni:
Modulo 1 – “Una scuola in cerca d’autore” a cura di
Officina Teatro
Modulo 2 – “Tell me a story” a cura di Speak Easy
Modulo 3 – “Scuola in Corto” a cura di Thyco
Modulo 4 – “C’era una volta un libro” a cura di Patatrac
Manifestazione finale – “Scuola in piazza” a cura di In-
sieme
La tradizione degli zampognari non ha radici molto anti-
che.
Gli zampognari cominciarono a farsi vedere per la nove-
na, le nove mattine che precedono il Natale, dalla metà
del 1.700 e si trattenevano fino alla notte della Vigilia.
Per lo più calabresi o abruzzesi venivano in città sempre
in due, un con la zampogna e l’altro con la ciaramella.
Vestivano in maniera molto pittoresca: ai piedi gli
“zampitti”.
Sorta di calzatura composta da una suola di cuoio dalla
quale partivano stringhe che, incrociandosi ai polpacci,
tenevano ben ferme le spesse calze di lana naturale; con
brache al ginocchio, avevano una camicia rossa aperta
sul petto, sulle spalle un vello di pecora sostituito poi da
un grosso mantello di fustagno azzurro cupo, il cappello
a forma di cucuzzolo era assicurato al capo da un grosso
nastro nero annodato sotto al mento.
Il Re Ferdinando IV per la novena faceva consegnare
loro un carlino al giorno, compenso ritenuto regale.
Le famiglie signorili avevano gli zampognari di fiducia
e, fino al dopoguerra veniva dato loro un compenso di
venti lire per l’intera novena.
Oltre al compenso agli zampognari veniva offerto delle
ciambelle, i sosamelli, fatti con farina, miele e semi di
sesamo.
Gli zampognari in cambio davano cucchiarelle, quei pic-
coli mestoli di legno tanto utili in cucina.
Dagli anni Sessanta in poi, gli zampognari hanno abolito
il costume tradizionale, indossando abiti assolutamente
borghesi.
Molti hanno sostituito le zampogne con fisarmoniche,
chitarre o con piccole pianole e non ci portano più i dolci
suoni delle melodie antiche come: “Quando nascette
Ninno” e “Tu scendi dalle stelle” due famosi pastorali
composte da Sant’Alfonso, vescovo di Sant’Agata dal
1.762 al 1.775.
“E poi vanno sempre di fretta: mai più una novena com-
piutamente seguita. Soltanto a cenni tirati via, senza par-
tecipazione
II D
La cena della Vigilia ed il pranzo di Natale, sono i veri
e forse unici capisaldi della tradizione culinaria napole-
tana.
Il menù della Virgilia deve essere così composto: spa-
ghetti ai frutti di mare (i vecchi cuochi dicevano “le
vongole sono per comparenza , i lupini per sostanza”).
Pizza di scarole che era fondamentale perchè veniva
utilizzata come dono di scambio con parenti, amici, vi-
cini di casa. Pesce in bianco adeguato alla propria bor-
sa. Filetto di mussillo al forno oppure baccalà fritto.
Insalata di rinforzo con un bel cavolfiore bianco, pappa-
celle, olive bianche e nere e acciughe e quanto altro si
ha a disposizione in cucina. Le paste reali, raffioli, raf-
fioli con cassata, mustaccioli e per chi ne sa una più
del diavolo uova “Faldacchè”(pasta reale e uova).Per
mettere poi la digestione in serio imbarazzo non debbo-
no mancare “ciociole” e “sfrattatavola”: noci, mandorle,
nucelle, castagne del prete, fichi secchi bianchi e neri. E
per concludere una bella fetta di melone di Natale, quel-
lo bianco con la scorza verde bottiglia e piena di grinze.
Se si deve, e mi sembra il caso andare alla Messa di
mezzanotte nell’ attesa una bella tombolata. Per il pran-
zo del 25 Dicembre non bisogna concedere nulla alla
moda, che non lascia mai tracce della propria esistenza.
I tagliolini in brodo di cappone e di gallina vecchia,
minestra di verdure in brodo di pollo o di carne(le ver-
dure debbono essere quelle che il napoletano verace
chiama “meneseta”). Un po’ di respiro e via: capretto al
forno e non agnello, cappone lessato assoluto, senza
contorni e per concludere struffoli e cassata napoletana.
A Dio piacendo abbiamo santificato il Natale.
II D
Il Natale che vorrei
Tempo fa lessi di un articolo a proposito dell'amore. Par-
lava di come l'amore si potesse classificare in amore per
i propri familiari, amore diretto ai nostri amici o alla pro-
pria anima gemella.
Lì per lì mi trovai d'accordo, ma ora che le prime decora-
zioni natalizie cominciano a spuntare dalle vetrine, mi
trovo a dover cambiare opinione.
Mi scuso in anticipo, così come ho presentato l'argomen-
to devo essere sembrata parecchio contorta quindi è me-
glio se mi spiego.
Se a Natale tutti sfruttassimo solo queste tre forme d'a-
more, le cose non cambierebbero molto, perchè c'è gente
che non ha un fratello, un amico o un partner, e si ritro-
verebbe quindi da solo, con un grande affetto pronto a
traboccare, ma senza una reale persona a cui indirizzare
questo amore.
Quindi io propongo: perchè’ non dimostrare l'unica for-
ma d'amore che importa? Quella che degli stupidi artico-
li di giornale non possono spiegare, quella che viene dal
profondo del cuore e che ti sconvolge le viscere.
Amore incondizionato, amare tutto e tutti, a partire dal
fratello, dall'amico e dal coniuge, proseguendo con lo
sconosciuto davanti a te nella fila alla cassa, terminando
col barbone che si trascina raffreddato sul ciglio della
strada.
Abbiamo passato tutta una vita a sottolineare che il Nata-
le è il giorno dell'amore, ora è giunto il momento di di-
mostrarlo. In conclusione il Natale che vorrei è un gior-
no in cui l'amore è per tutti.
Non importa se si manifesta con soldi in beneficenza,
regali al tuo caro o un abbraccio a colui che è meno for-
tunato.
L'amore si può dimostrare in tantissimi modi, e molti di
questi non pretendono neppure molto sforzo, è solo una
questione di volontà.
So di essere pretenziosa nella mia richiesta, ma ogni tan-
to ricordare alla gente che "amore" non è solo un pac-
chetto sotto l'albero fa bene.
Come ultima cosa, c'è da dire che questo famigerato
"AMORE" di cui parlo, non appare e scompare come la
luce al comando dell'interruttore, è sempre lì, nel cuore,
abbracciato dai polmoni, protetto dalla gabbia toracica.
Il mio consiglio di farlo emergere a Natale è solo come urlare «Via!» ad una maratona: io ti dico quando partire, ma poi l'amore può sfrecciare libero a lungo, tutti i se-condi del giorno, tutti i giorni dell'anno, fino a tagliare il traguardo.
Saviano Giada 3ªC.
NATALE IN MUSICA ALLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
DELL’ISTITUTO GIOVANNI XXIII
Anche quest’anno, com’è tradizione nella nostra scuola,
abbiamo preparato dei canti e dei brani musicali sul te-
ma del Natale. E’ un’attività che a noi alunni piace tan-
tissimo perché suonare e cantare insieme è un modo per
sentirci più vicini ed è la prova “dell’armonia” che c’è
tra noi. Quest’anno il nostro compagno Emanuel ha pub-
blicato il video delle prove su YouTube e con grande
sorpresa sono arrivati i complimenti del maestro Fabio
Vetro, illustre docente di musica nonché collaboratore di
musicologia presso l’Università di Bologna. Conosciuto
in Italia per aver creato un canale YouTube riservato a
tutti gli alunni della scuola media, dove si possono
ascoltare e scaricare gratuitamente spartiti musicali di
ogni genere .Attualmente conta più di 250mila iscritti.
Per noi è stato un grande onore avere attirato la sua at-
tenzione attraverso una semplice attività di studio che in
genere svolgiamo durante l’ora di musica con il nostro
prof. Antonio Lonardo. Quest’anno solare per noi allievi
della III D si conclude in modo davvero entusiasmante
“Natale un giorno di pace”
E’ Natale, è Natale
Tutti i bambini a cantare
con tanta gioia e felicità,
in attesa della natività.
Nasce Gesù bambino
così piccolino;
per portare amore e
tranquillità nei paesi del mondo
dove la guerra causa il finimondo
e con un suono di campana
speriamo che la pace non sia lontana.
Greta Izzo e Giada Di Nuzzo 2D media.
Natale è arrivato
Natale è arrivato, La gente è contenta.
Nasce un bambino speciale,
Quel bambino è Gesù. Alle porte di casa
Si avvicina l'allegria
Piena di luce e di bambini Con tanta fantasia.
Il Natale lo vorrei speciale
Per i bambini ammalati E per i vecchi abbandonati.
Natale quest'anno vorrei che
Fosse diverso Per tutto l'Universo. Io vorrei un Natale
Ricco di amore e di gioia, Di doni,
Di una casa piena
Di amici e parenti Per brindare a tutte le genti.
Alessandro Rivetti 3ª C