anno 2° volume 1 diem re 2016 - sfogliami.it · go alla nostra fantasia, presentando la figura di...

13
Redazione Dicembre 2016 Anno 2° Volume 1 Gli Alunni della Scuola Media Sezione II A Prof. Antonio Solli Impaginazione e grafica: Prof. A, Solli Una scuola che non scriveè una scuola morta. Gli alunni che manifestano le proprie emozioni, dimostrano di voler esserci, di voler intervenire e reagire. È dovere del Docen saper vedere, ascoltare e intervenire in modo pernente, far emergere e potenziare gli interessi di ogni singolo alunno. Prof. Carmine Iaderosa Ciao a tutti ragazzi! Benvenuti o bentornati sul sito del giornalino della nostra scuola! Se ritenete che un giornalino digitale sia una novità, aspettate di visionare i nostri lavori, caratterizzati da un metodo di presentazione moderno e innovativo: il Pad- let! Il Padlet è una bacheca digitale, a cui si possono allegare file di ogni genere, musica, registrazioni, immagini e video. Inoltre proprio per questa sua capacità di diramarsi in rappresentazioni molto varie, il Padlet è utilissimo per riassumere e recepire ore di lezioni in modo indiscutibil- mente semplice. Noi, ad esempio, l'abbiamo sfruttato per dare libero sfo- go alla nostra fantasia, presentando la figura di Gandhi. Nasce tutto dal 2 ottobre, datazione divenuta nota dopo il 2007, quando l'ONU la dichiarò "Giornata Mondiale della non-violenza" in onore della data di nascita di Gandhi nel 1869. Il tema della non-violenza è stato af- frontato da noi ragazzi in svariate materie, a partire dalle materie letterarie come storia e italiano, dove abbiamo esaltato il pensiero filosofico di Gandhi e spiegato il significato di alcune delle sue citazioni più note, per poi trasferire l'argomento alle materie linguistiche da noi studiate, inglese e francese, alludendo proprio all'im- pronta che Gandhi ha lasciato in tutto il mondo. Con il Padlet abbiamo potuto raccontare della intensissi- ma vita di Gandhi, tra manifestazioni pacifiste e, ahimè, anche qualche mese in prigione; abbiamo potuto creare un vero e proprio flusso di pensieri, ricco di collegamen- ti. Ecco il link per accedere tramite browser al padlet rea- lizzato: hps://padlet.com/nella_meoli/Gandhi Se vuoi puoi anche ulizzare l'applicazione per scanne- rizzare il QR Code che si allega qui di seguito: Saviano Giada IIIC

Upload: duongmien

Post on 17-Feb-2019

213 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Redazione

Dicembre 2016 Anno 2° Volume 1

Gli Alunni della Scuola Media

Sezione II A

Prof. Antonio Solli

Impaginazione e grafica:

Prof. A, Solli

Una scuola che non “scrive” è una scuola morta.

Gli alunni che manifestano le proprie emozioni, dimostrano

di voler esserci, di voler intervenire e reagire.

È dovere del Docenti saper vedere, ascoltare e intervenire

in modo pertinente, far emergere e potenziare gli interessi

di ogni singolo alunno.

Prof. Carmine Iaderosa

Ciao a tutti ragazzi! Benvenuti o bentornati sul sito del

giornalino della nostra scuola!

Se ritenete che un giornalino digitale sia una novità,

aspettate di visionare i nostri lavori, caratterizzati da un

metodo di presentazione moderno e innovativo: il Pad-

let!

Il Padlet è una bacheca digitale, a cui si possono allegare

file di ogni genere, musica, registrazioni, immagini e

video.

Inoltre proprio per questa sua capacità di diramarsi in

rappresentazioni molto varie, il Padlet è utilissimo per

riassumere e recepire ore di lezioni in modo indiscutibil-

mente semplice.

Noi, ad esempio, l'abbiamo sfruttato per dare libero sfo-

go alla nostra fantasia, presentando la figura di Gandhi.

Nasce tutto dal 2 ottobre, datazione divenuta nota dopo

il 2007, quando l'ONU la dichiarò "Giornata Mondiale

della non-violenza" in onore della data di nascita di

Gandhi nel 1869. Il tema della non-violenza è stato af-

frontato da noi ragazzi in svariate materie, a partire dalle

materie letterarie come storia e italiano, dove abbiamo

esaltato il pensiero filosofico di Gandhi e spiegato il

significato di alcune delle sue citazioni più note, per poi

trasferire l'argomento alle materie linguistiche da noi

studiate, inglese e francese, alludendo proprio all'im-

pronta che Gandhi ha lasciato in tutto il mondo.

Con il Padlet abbiamo potuto raccontare della intensissi-

ma vita di Gandhi, tra manifestazioni pacifiste e, ahimè,

anche qualche mese in prigione; abbiamo potuto creare

un vero e proprio flusso di pensieri, ricco di collegamen-

ti.

Ecco il link per accedere tramite browser al padlet rea-

lizzato: https://padlet.com/nella_meoli/Gandhi

Se vuoi puoi anche utilizzare l'applicazione per scanne-

rizzare il QR Code che si allega qui di seguito:

Saviano Giada IIIC

Si è conclusa ieri mattina la settimana dedicata alla lettura all’I.C. “Giovanni XXIII” di Santa Maria a Vico, guida-

to dalla D.S., dott.ssa Carmen Crisci, nell’ambito del Progetto nazionale “Libriamoci”.

E’ il secondo anno che la scuola di Santa Maria a Vico aderisce a questa iniziativa che

ha avuto grande risonanza in tutto l’Istituto, dove gli alunni dai 3 agli 11 anni, grazie a

dei percorsi di lettura ad alta voce, tenuti in classe da nonni, genitori e veri e propri

scrittori, hanno viaggiato sulle ali della fantasia attraverso i racconti di autori classici

come Roald Dahl, Isaac Asimov, Stephen King, A. Conan Doyle e R. Louis Stevenson.

“Colgo l’occasione per ringraziare le docenti referenti del progetto-ha dichiarato la

D.S.-per l’Infanzia, Loris Piscitelli, per la Primaria, Maria Rosaria Foniciello, per la

Secondaria di I Grado, Maria Grazia Muscianese. E un ringraziamento speciale ovvia-

mente va ai genitori, ai nonni e agli scrittori che ci hanno accompagnato e sostenuto in

questo percorso che ha avvicinato i nostri ragazzi alla lettura, aprendo le loro menti e

alimentandole di idee che noi ci auguriamo li aiutino a maturare la propria autonomia di pensiero.”

Ricordiamo che gli scrittori locali intervenuti alla Scuola Secondaria e che hanno dato il loro contributo per la buona riuscita della settimana della lettura, insieme a nonni e genitori degli alunni della Primaria e dell’Infanzia,

L’I.C. “ Giovanni XXIII “ c’è

Dal 5 al 9 dicembre si rinnova l’appuntamento con le inizia-

tive proposte nell’ambito della Settimana per l’educazione

all’informatica. Evento cardine la cosiddetta Ora del codice,

ovvero l’occasione per avvicinare studenti, insegnanti ed

educatori ai concetti basilari della programmazione. L’occa-

sione potrebbe essere interessante soprattutto per chi è alle

prime armi, per chi è incuriosito dal termi-

ne coding contestualizzato nell’ambito didattico ma ancora

ne sa poco. L’Istituto Comprensivo di S. Maria a Vico partecipa per il

secondo anno consecutivo , visto anche il grande interessamento che si è

avuto l’anno scorso

La scuola deve garantire come esigenza primaria la continuità didattico-educativa al fine di promuovere un armonioso svilup-po della personalità degli alunni.

Maddaloni : venerdì pomeriggio, alle ore 16.30,

presso l’Aula Magna del Liceo N.Cortese, si è

tenuta la premiazione del progetto “ TUTELA

DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO “. Il

concorso bandito dal liceo scientifico di Maddalo-

ni ha coinvolto gli alunni del biennio e delle classi

III del distretto, come l’I.C. “ Galileo Galilei “ di

Arienzo , il nostro Istituto Comprensivo “ Gio-

vanni XXIII” ed altre scuole. Le tematiche hanno

affrontato alcune sfide ambientali quali l’inquina-

mento, la raccolta differenziata, il riciclo dei rifiu-

ti, la tutela della biodiversità, il contrasto ai cam-

biamenti climatici e il dissesto idrogeologico. Co-

niugando interesse, impegno, bellezze e utilità i

nostri alunni sanno stupirci e rammentarci quanto

sia importante sforzarsi di attuare modelli di vita

densi di significato e di dignità.

La classe III E supportati dalla docente di lettere

Ambrosino Angela,ha composto due testi: uno in

napoletano riguardante il rispetto per l'ambiente e

un altro in italiano che trattava l'argomento

dell'inquinamento. E' stato piacevole trascorrere

delle ore all'insegna dell'invenzione e della fanta-

sia. Grazie a ciò abbiamo ricevuto un'immensa

soddisfazione tanto che la sera stessa siamo stati

informati che il giorno successivo ci sarebbe stata

la premiazione del concorso e che saremmo stati

tra i vincitori. Alla consegna dei premi abbiamo

dapprima assistito alle parole e ai saluti della diri-

gente scolastica, Prof.ssa D. Tagliafierro, che a

sua volta ha ritenuto opportuno ringraziare coloro

che hanno organizzato questo progetto a titolo

gratuito: la prof. Raffaella Divano e la prof. Maria

De Lucia. Diversi sono stati i premi e le soddisfa-

zioni degli organizzatori e dei partecipanti. La

nostra classe ha raggiunto il terzo posto e siamo

davvero felici e soddisfatti di aver fatto questa

esperienza da ricordare ma soprattutto da raccon-

tare.

Gli alunni della III E

Riflessioni Alunni progetto “ Continuità”

Questa giornata è stata bellissima perché è la prima

volta che sono stata alla scuola con i ragazzi della 1 me-

dia. Anche l’argomento che abbiamo trattato è stato

molto interessante. Ho appreso tanti diritti dei bambini

che servono per una vita felice di tutti i bambini.

De Lucia Selena 5B Plesso Maielli.

Noi alunni di Rosciano abbiamo condiviso questa

bellissima esperienza con gli alunni del plesso Maiel-

li e i ragazzi della scuola media. Con essi ci siamo

ben integrati e le attività svolte sui diritti dei bambi-

ni ci hanno arricchiti e ampliato le nostre conoscen-

ze.

Carmen classe 5 Rosciano.

Progetto “Scuola Viva “

Bella mattinata all’Istituto Comprensivo “Giovanni

XXIII”. L’Assessore all’Istruzione e il consigliere regiona-

le di casa hanno presentato il progetto “Scuola Viva”

Ebbene sì: Scuola Viva arriva anche in Valle di Suessola,

e precisamente a Santa Maria a Vico, in un’aula magna

della “Giovanni XXIII” piena di ragazzi e genitori. A fare

gli onori di casa, il Dirigente Scolastico Carmen Crisci e il

consigliere regionale Alfonso Piscitelli. Assente il Sinda-

co Pirozzi, che ha mandato i suoi saluti tramite l’Asses-

sore alla Cultura, Michele Nuzzo.

Scuola “Continuiamo ad occuparci di scuola – ha affer-

mato Piscitelli – ed è un impegno che continua nel tem-

po: da ex sindaco posso dire di essermi dedicato a tutti i

plessi scolastici di questo paese; oggi è importante capi-

re che sono tante e importanti le opportunità che la

Regione mette in campo. Il progetto Scuola Viva, che

l’Assessore Fortini presenterà oggi, consente di tenere

aperta questa scuola nel pomeriggio, di offrire uno spa-

zio ai ragazzi, insieme alle Associazioni che possono da-

re tantissimo a questo territorio”.

La Regione Campania, infatti, con un investimento di 25

milioni ha dato a circa 500 scuole – tra cui proprio la

santamariana “Giovanni XXIII” – la grande opportunità

di offrire, nelle ore pomeridiane, attività culturali, spor-

tive, sociali e artistiche ai ragazzi e alle famiglie.

Ma i numeri, si sa, per quanto importanti, non dicono

tutto. Perché il cuore pulsante di “Scuola Viva” è pro-

prio l’aspetto umano, che l’Assessore Fortini ha sottoli-

neato, rivolgendosi ai ragazzi con semplicità, abbando-

nando la formalità dei ruoli. “Noi qui oggi dobbiamo

fare un patto – ha esordito – io do qualcosa a voi, e voi

ricambiate. Noi apriamo la scuola di pomeriggio per

farvi fare ciò che vi piace, dal teatro al cinema, dall’arte

allo sport. Voi, in cambio, dovete aiutarci. Dovete osses-

sionare i vostri genitori e le vostre famiglie, raccontare

a tutti quanto sia bella la vostra scuola. E poi, promette-

temelo, dovete studiare la mattina, affinché possiate

dedicarvi a queste attività nelle ore successive”.

Un dialogo diretto e simpatico coi ragazzi, senza però

trascurare i passaggi istituzionali. “Alfonso (Piscitelli,

ndr) qui è di casa, ma in tutta sincerità mi sento a casa

anch’io, perché a scuola bisogna sempre sentirsi a casa.

Lo ringrazio per il lavoro che sta facendo insieme a noi,

perché c’è unità d’intenti col Consiglio Regionale, e an-

che col Presidente De Luca, che ha scelto il nome di

questo progetto per la scuola”.

Nello specifico, il progetto della “Giovanni XXIII” è inti-

tolato “Comunico ergo sum” che, come ha sottolineato

la prof. Muscianese, vuole recuperare l’essenza del mo-

do di comunicare, a dispetto di una comunicazione vir-

tuale sempre più dilagante.

Il progetto consta di quattro moduli e una manifestazio-

ne finale, coinvolgendo altrettante associazioni:

Modulo 1 – “Una scuola in cerca d’autore” a cura di

Officina Teatro

Modulo 2 – “Tell me a story” a cura di Speak Easy

Modulo 3 – “Scuola in Corto” a cura di Thyco

Modulo 4 – “C’era una volta un libro” a cura di Patatrac

Manifestazione finale – “Scuola in piazza” a cura di In-

sieme

La tradizione degli zampognari non ha radici molto anti-

che.

Gli zampognari cominciarono a farsi vedere per la nove-

na, le nove mattine che precedono il Natale, dalla metà

del 1.700 e si trattenevano fino alla notte della Vigilia.

Per lo più calabresi o abruzzesi venivano in città sempre

in due, un con la zampogna e l’altro con la ciaramella.

Vestivano in maniera molto pittoresca: ai piedi gli

“zampitti”.

Sorta di calzatura composta da una suola di cuoio dalla

quale partivano stringhe che, incrociandosi ai polpacci,

tenevano ben ferme le spesse calze di lana naturale; con

brache al ginocchio, avevano una camicia rossa aperta

sul petto, sulle spalle un vello di pecora sostituito poi da

un grosso mantello di fustagno azzurro cupo, il cappello

a forma di cucuzzolo era assicurato al capo da un grosso

nastro nero annodato sotto al mento.

Il Re Ferdinando IV per la novena faceva consegnare

loro un carlino al giorno, compenso ritenuto regale.

Le famiglie signorili avevano gli zampognari di fiducia

e, fino al dopoguerra veniva dato loro un compenso di

venti lire per l’intera novena.

Oltre al compenso agli zampognari veniva offerto delle

ciambelle, i sosamelli, fatti con farina, miele e semi di

sesamo.

Gli zampognari in cambio davano cucchiarelle, quei pic-

coli mestoli di legno tanto utili in cucina.

Dagli anni Sessanta in poi, gli zampognari hanno abolito

il costume tradizionale, indossando abiti assolutamente

borghesi.

Molti hanno sostituito le zampogne con fisarmoniche,

chitarre o con piccole pianole e non ci portano più i dolci

suoni delle melodie antiche come: “Quando nascette

Ninno” e “Tu scendi dalle stelle” due famosi pastorali

composte da Sant’Alfonso, vescovo di Sant’Agata dal

1.762 al 1.775.

“E poi vanno sempre di fretta: mai più una novena com-

piutamente seguita. Soltanto a cenni tirati via, senza par-

tecipazione

II D

La cena della Vigilia ed il pranzo di Natale, sono i veri

e forse unici capisaldi della tradizione culinaria napole-

tana.

Il menù della Virgilia deve essere così composto: spa-

ghetti ai frutti di mare (i vecchi cuochi dicevano “le

vongole sono per comparenza , i lupini per sostanza”).

Pizza di scarole che era fondamentale perchè veniva

utilizzata come dono di scambio con parenti, amici, vi-

cini di casa. Pesce in bianco adeguato alla propria bor-

sa. Filetto di mussillo al forno oppure baccalà fritto.

Insalata di rinforzo con un bel cavolfiore bianco, pappa-

celle, olive bianche e nere e acciughe e quanto altro si

ha a disposizione in cucina. Le paste reali, raffioli, raf-

fioli con cassata, mustaccioli e per chi ne sa una più

del diavolo uova “Faldacchè”(pasta reale e uova).Per

mettere poi la digestione in serio imbarazzo non debbo-

no mancare “ciociole” e “sfrattatavola”: noci, mandorle,

nucelle, castagne del prete, fichi secchi bianchi e neri. E

per concludere una bella fetta di melone di Natale, quel-

lo bianco con la scorza verde bottiglia e piena di grinze.

Se si deve, e mi sembra il caso andare alla Messa di

mezzanotte nell’ attesa una bella tombolata. Per il pran-

zo del 25 Dicembre non bisogna concedere nulla alla

moda, che non lascia mai tracce della propria esistenza.

I tagliolini in brodo di cappone e di gallina vecchia,

minestra di verdure in brodo di pollo o di carne(le ver-

dure debbono essere quelle che il napoletano verace

chiama “meneseta”). Un po’ di respiro e via: capretto al

forno e non agnello, cappone lessato assoluto, senza

contorni e per concludere struffoli e cassata napoletana.

A Dio piacendo abbiamo santificato il Natale.

II D

Il Natale che vorrei

Tempo fa lessi di un articolo a proposito dell'amore. Par-

lava di come l'amore si potesse classificare in amore per

i propri familiari, amore diretto ai nostri amici o alla pro-

pria anima gemella.

Lì per lì mi trovai d'accordo, ma ora che le prime decora-

zioni natalizie cominciano a spuntare dalle vetrine, mi

trovo a dover cambiare opinione.

Mi scuso in anticipo, così come ho presentato l'argomen-

to devo essere sembrata parecchio contorta quindi è me-

glio se mi spiego.

Se a Natale tutti sfruttassimo solo queste tre forme d'a-

more, le cose non cambierebbero molto, perchè c'è gente

che non ha un fratello, un amico o un partner, e si ritro-

verebbe quindi da solo, con un grande affetto pronto a

traboccare, ma senza una reale persona a cui indirizzare

questo amore.

Quindi io propongo: perchè’ non dimostrare l'unica for-

ma d'amore che importa? Quella che degli stupidi artico-

li di giornale non possono spiegare, quella che viene dal

profondo del cuore e che ti sconvolge le viscere.

Amore incondizionato, amare tutto e tutti, a partire dal

fratello, dall'amico e dal coniuge, proseguendo con lo

sconosciuto davanti a te nella fila alla cassa, terminando

col barbone che si trascina raffreddato sul ciglio della

strada.

Abbiamo passato tutta una vita a sottolineare che il Nata-

le è il giorno dell'amore, ora è giunto il momento di di-

mostrarlo. In conclusione il Natale che vorrei è un gior-

no in cui l'amore è per tutti.

Non importa se si manifesta con soldi in beneficenza,

regali al tuo caro o un abbraccio a colui che è meno for-

tunato.

L'amore si può dimostrare in tantissimi modi, e molti di

questi non pretendono neppure molto sforzo, è solo una

questione di volontà.

So di essere pretenziosa nella mia richiesta, ma ogni tan-

to ricordare alla gente che "amore" non è solo un pac-

chetto sotto l'albero fa bene.

Come ultima cosa, c'è da dire che questo famigerato

"AMORE" di cui parlo, non appare e scompare come la

luce al comando dell'interruttore, è sempre lì, nel cuore,

abbracciato dai polmoni, protetto dalla gabbia toracica.

Il mio consiglio di farlo emergere a Natale è solo come urlare «Via!» ad una maratona: io ti dico quando partire, ma poi l'amore può sfrecciare libero a lungo, tutti i se-condi del giorno, tutti i giorni dell'anno, fino a tagliare il traguardo.

Saviano Giada 3ªC.

NATALE IN MUSICA ALLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

DELL’ISTITUTO GIOVANNI XXIII

Anche quest’anno, com’è tradizione nella nostra scuola,

abbiamo preparato dei canti e dei brani musicali sul te-

ma del Natale. E’ un’attività che a noi alunni piace tan-

tissimo perché suonare e cantare insieme è un modo per

sentirci più vicini ed è la prova “dell’armonia” che c’è

tra noi. Quest’anno il nostro compagno Emanuel ha pub-

blicato il video delle prove su YouTube e con grande

sorpresa sono arrivati i complimenti del maestro Fabio

Vetro, illustre docente di musica nonché collaboratore di

musicologia presso l’Università di Bologna. Conosciuto

in Italia per aver creato un canale YouTube riservato a

tutti gli alunni della scuola media, dove si possono

ascoltare e scaricare gratuitamente spartiti musicali di

ogni genere .Attualmente conta più di 250mila iscritti.

Per noi è stato un grande onore avere attirato la sua at-

tenzione attraverso una semplice attività di studio che in

genere svolgiamo durante l’ora di musica con il nostro

prof. Antonio Lonardo. Quest’anno solare per noi allievi

della III D si conclude in modo davvero entusiasmante

“Natale un giorno di pace”

E’ Natale, è Natale

Tutti i bambini a cantare

con tanta gioia e felicità,

in attesa della natività.

Nasce Gesù bambino

così piccolino;

per portare amore e

tranquillità nei paesi del mondo

dove la guerra causa il finimondo

e con un suono di campana

speriamo che la pace non sia lontana.

Greta Izzo e Giada Di Nuzzo 2D media.

Natale è arrivato

Natale è arrivato, La gente è contenta.

Nasce un bambino speciale,

Quel bambino è Gesù. Alle porte di casa

Si avvicina l'allegria

Piena di luce e di bambini Con tanta fantasia.

Il Natale lo vorrei speciale

Per i bambini ammalati E per i vecchi abbandonati.

Natale quest'anno vorrei che

Fosse diverso Per tutto l'Universo. Io vorrei un Natale

Ricco di amore e di gioia, Di doni,

Di una casa piena

Di amici e parenti Per brindare a tutte le genti.

Alessandro Rivetti 3ª C