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P etNet Magazine I I L L T TE ES ST TI IM MO ON NI IA AL L C Ca ar rm me en n R Ru us ss so o OMEOPATIA I rimedi naturali Un amico a 4 zampe, un dono che può fare felici in molti MAGNIFICAT Il bello del gatto Regalati un pet

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Petnet Anno 1 Numero 1

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PetNetMagazine

IILL TTEESSTTIIMMOONNIIAALLCCaarrmmeenn RRuussssoo

OOMMEEOOPPAATTIIAAII rriimmeeddii nnaattuurraallii

Un amico a 4 zampe, un donoche può fare felici in molti MMAAGGNNIIFFIICCAATT

IIll bbeelllloo ddeell ggaattttoo

Regalati un pet

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Gatti contro le a l lergie p 6

PetNet Magazine3

SommarioL’editorialeIl testimonial Carmen p 4

Animal i fe su T 9 Telere g i o-p 8

SOS orsi ballerini della Bulgaria p 1 0

Un animale in dono per p 1 2

MagnifiCat

Pappagalli

p 1 4

p 1 6

La f ibra nel l ’a l imentazione p 1 8

Una giornata al centro addestra- p 2 2

Omeopatia veterinaria p 2 4

Le pulci p 2 5

La fitoterapia p 2 6

L’angolo dell’espert o p 2 7

Che gioco facciamo? p 2 9

Il piccione combat- p 3 0

Il latte di canguro p 3 1

I cani sniffano . . . i tu- p 3 2

Il cane Balto p 3 3

Siamo formiche: al bando i l p 3 4

I l s i t o p 3 6

Spigolature p 3 5

Gentili lettori, con enorme piacere ed orgoglio vi comuni-chiamo che Petnet Magazine è ufficialmente una rivistae che il successo riscosso al di là delle aspettative ci ha

stimolato ad aumentarne la tiratura ed il contenuto. In questonumero dedicato ad un evento di particolare rilievo come Ma-gnificat cominciamo a strutturarci per essere presenti su tutto ilterritorio nazionale ed in futuro avremo la possibilità di posi-zionare in edicola il nostro magazine per tutti coloro che non lotroveranno gratuitamente presso il Veterinario , in Farmacia onel Pet shop. Sarà nostra intenzione aumentare il profilo dellacomunicazione e coinvolgere gli operatori più qualificati per unsicuro successo di un prodotto dedicato esclusivamente al mon-do degli amici a quattro zampe.Vogliamo inviare un messaggio di serenità anche in questo mo-mento di difficoltà economica in cui siamo impegnati nella rea-lizzazione di iniziative, che richiedono ingenti investimenti, vol-ti a sostenere con determinazione il nostro piccolo mondo , pie-no di esigenze che troppo spesso vengono disattese da un mer-cato distratto e superficiale. Riteniamo fondamentale che anchele attività commerciali siano caratterizzate dalla così detta “anima”, un profilo cioè volto ad ascoltare il cliente per indiriz-zarlo verso il prodotto più adatto al suo piccolo o grande ami-co e non solo verso l’offerta più vantaggiosa sotto il profilo eco-nomico, talora figlia di politiche di vendita aggressive, che nonrispecchiano le esigenze di una distribuzione specializzata.La nostra umile missione è quella di ascoltare le esigenze di co-loro che decidono di condividere la propria esistenza con un ani-male, che ha esigenze specifiche, che solo operatori qualificatisono in grado di soddisfare , di contribuire a formare o sensi-bilizzare gli operatori più qualificati del nostro settore, che pri-ma del mero guadagno si pongono l’esigenza di soddisfare ilcliente. Tutto questo é il nostro ed il vostro successo.

Fabrizio Foglietti, Managing Director Demas

EDITOREDemas Srl

Cir.ne Orientale 469200178 - ROMA

Tel. [email protected] - www.demas.it

COMITATO DI REDAZIONEAlessandro CiorbaFabrizio Foglietti

Francesco FogliettiPaolo Selleri

Cristina Foglietti

ANNO 1 - NUMERO 1In attesa di registrazione presso

il Tribunale civile di Roma

DIRETTORE RESPONSABILECarlo Liguori

GRAFICA IMPAGINAZIONE STAMPADSE Srl

Via Antonino Pagliaro 58, 00133 RomaTel. 06-72630409

Demas Srl è titolare esclusiva di tutti idiritti di pubblicazione e diffusione.L’utilizzo anche parziale da parte di terziè vietata.

PetNetMagazine

e

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portante. Importante dal punto di vista umano, per-chè mi ha fatto capire l’importanza di determinati va-lori. Quando una persona è spogliata di tutto, incomin-cia a ricostruire una scala di valori, e questo dovrebbeessere presente nella mente di tutti, perchè è un ter-mometro importante”.

Tutti conoscono il suo amore per i cuccioli, da quan-to tempo ha un animale in casa?“Direi da sempre, da ragazza quando ancora vivevo aGenova avevo un cucciolo di pastore tedesco. Quan-do ho incontrato Paolo, avevo un cucciolo di pastoretedesco e lui un mastino napoletano, un bastardino edun chihuhaha. Ci siamo messi insieme e abbiamo crea-

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Il testimonial

Una donna dalle mille sorprese:

una famiglia di cuccioli trovatelli

Una vita per lo spettacolo, un talento come po-chi, le reti commerciali son state fautrici del suogrande successo. Carmen Russo, nome d’arte di

Carmela Russo è stata la protagonista di trasmissionidi culto degli anni ottanta, come Colosseum, Drive In,Grand Hotel, Risatissima. Carmen Russo è riuscita asuperare il clichè del personaggio di bomba sexy, perentrare nell’olimpo delle show girl italiane della tele-visione italiana. Gli anni Novanta iniziano con una pa-rentesi nella televisione spagnola con show di grandesuccesso su Telecinco. Reduce dal successo spagnolola ritroviamo in Italia in prima serata su Raidue con ilprogramma Stupido Hotel. Ricordiamo la sua parte-cipazione nel 2003 al reality show “L’isola dei famo-si”. Insieme a Enzo Paolo Turchi è tra le coppie piùunite dello spettacolo. Ultima è la notizia di un suoviaggio con il marito a Miami per inseguire il sognodi diventare mamma. E’ un fatto risaputo l’amore diCarmen Russo per gli animali, la sua abitazione vici-no Roma è un piccolo zoo, o meglio un’arca di Noè. Achiederle quale progetto televisvo vorrebbe realizza-re, la sua risposta è stata una sola e decisa, condurreun programma a favore degli animali. E noi in attesadi vederla in tv nella conduzione di un programmaper animali, abbiamo avuto l’opportunità di capirequanto sia vera la sua dedizione per i cuccioli.

L’esperienza che ha fatto sull’isola e che tutti i te-lespettatori ricordano, è stata positiva?“È stata un'esperienza molto positiva, bellissima e im-

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to una sola ed unica famiglia in cui raccogliamo i ca-ni abbandonati per strada.

Chi è il suo cucciolo preferito?“Tutti direi, li amo e cerco di coccolarli indistintamen-te. Forse Energy è quello che non riesce proprio a sta-re senza di noi.”.

Come mai questo nome?“Energy perché ci è stato affidato nella palestra - ac-cademia di danza, che abbiamo a Napoli, l’Energy Pla-net”.

Ricorda un episodio particolare dei suoi amici a 4zampe?“ Avendo molti cani i ricordi son tanti e crescono ognigiorno. Forse Energy è quello che ne combina di piùessendo sempre con noi, avverte subito quando io ePaolo litighiamo e abbaia. Alla fine il litigio si trasfor-ma in una grande risata, ascoltiamo Energy come sevolesse dirci “Cosa fate!”. Poi c’è Ali Babà un alano.Mi fa tanta tenerezza e mi piace molto proprio per ilcontrasto tra il suo aspetto che incute timore e il suocarattere da bambinone”.

L’ultimo cane che ha trovato per strada? “La scorsa estate, abbiamo trovato sul raccordo anu-lare un maremmano che veniva in controsenso, ora èentrato nella nostra famiglia.”

Come mai c’è questo fenomeno dell’abbandonodei cani? Eppure di propaganda se ne fa tanta, anchemolte sue colleghe ne hanno parlato molto.Sì, è da qualche anno che insieme a colleghe come En-rica Bonaccorti portiamo avanti la nostra lotta. Il pro-blema è uno solo, la mancanza di educazione; bisogna

Il testimonial PetNet Magazine5

educare le persone sin dall’infanzia. Cercare di allon-tanare i propri figli da internet e farli ritornare a go-dere della bellezza della natura. Il cane o in generalegli animali ci insegnano a comunicare con un solosguardo. Io dico sempre prima di abbandonare un ca-ne, guardiamolo negli occhi. Vi assicuro che molte per-sone cambierebbero idea.

Ha mai partecipato a campagne di sensibilizzazio-ne per gli animali?“ Certamente sì. Da anni faccio parte attiva di varieassociazioni e di ciò vado orgogliosa. Una si chiamaNon solo Rex e si occupa principalmente della situa-zione dei canili a Roma, mentre l’altra è Fiocco Azzur-ro e si trova in Campania. Lo scopo di Fiocco azzurroè quello di insegnare ai bambini il senso civico ed il ri-spetto degli animali”.

È bello vedere l’esempio di personaggi che dalla vitahanno avuto tutto. Successo, amore, soddisfazione, mala cosa più bella è quella che non hanno perso la vo-glia di dedicarsi agli altri. Grazie Sig.ra Russo.

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Animali domestici

La fabbrica dei gatticontro le allergie negli UsaRecentemente negli U.S.A. si è arrivati ad anticipa-

re la somma di 35mila dollari per prenotare la na-scita un animale ad hoc, cioè un particolare e sin-

golare tipo di gatto, ipoallergizzante . Così una societàstatunitense di biotecnologie di San Diego ha dato l’an-nuncio di essere in grado di realizzare un tale tipo digatto e ciò ha entusiasmato gli amanti dei 4 zampe a stel-le e strisce, che hanno iniziato a versare delle sostanzio-se caparre per prenotarne uno della propria razza pre-ferita.Dato l'elevato numero dei potenziali compratori,scienziati e genetisti dell'azienda si sono messi alacre-mente al lavoro. Hanno sottoposto ad analisi un altissi-mo numero di esemplari felini alla ricerca di una parti-colare proteina, che si ritiene essere il fattore scatenan-te dell'allergia, presente nella saliva, nel pelo e nella pel-le del gatto. L'assenza di tale proteina la possiede unesemplare su 50mila. Gli animali sono stati incrociati fi-no ad arrivare al risultato voluto: del tutto innocui perl'uomo. Nonostante la società affermi che i metodi im-

piegati siano completamente naturali, sono arrivate leproteste degli animalisti. Si sospetta infatti che il metodonon sia così naturale come affermato e si guarda con preoc-cupazione all'ingegneria genetica. Questi interrogativinon hanno fatto breccia nelle aspettative dei futuri pro-prietari dei felini geneticamente modificati. Entrare inpossesso di un gatto sia di razza sia ipoallergizzante èuna tentazione troppo forte. In base a tale aspettativa perun gatto siamese si è arrivati a versare in anticipo 11 mi-la dollari, mentre per un esemplare di gatto selvatico eso-tico il prezzo fissato è stato di 35 mila dollari. Tutto ciò sispiega anche con il fatto che sono sempre più in aumen-to le persone che soffrono di allergie, ma che nello stessotempo non vogliono rinunciare alla compagnia del loroamico a quattro zampe preferito. Sembra proprio che nonabbia prezzo per uno statunitense che soffre di allergia lapossibilità di tenere fra le braccia un amico peloso senzaessere colpito da attacchi di asma, starnuti o pruriti fasti-diosi. A.C.

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Animali domestici

Inizia dal mese di Dicembre 2009 una nuova trasmissio-ne televisiva “ANIMALIFE”. T9 TELEREGIONE entranel mondo degli animali, visto dalla loro parte. Una re-te televisiva T9 TELEREGIONE, vista e seguita in varie

regioni di Italia e che da poco sarà visibile attraverso il di-gitale terrestre. Il programma sarà curato e condotto da Mo-nica Cirinnà e sarà tutto dedicato ai nostri piccoli e grandiamici a quattro e due zampe, ma anche con pinne, piumeo scaglie. La trasmissione è dedicata ai loro diritti, ai dove-ri della Pubblica Amministrazione, alle opportunità, allasoluzione dei numerosi problemi che ruotano attorno almondo animale. Preziosi consigli, utili informazioni, inte-ressanti curiosità, informazioni sulle necessità di chi nonha voce. Sotto la luce dei riflettori tutte le problematicheche riguardano i nostri fedeli amici. Insomma, il mondo vi-sto dalla parte degli animali, di chi li ama e di chi li cura.Il programma prevede PUNTATE TEMATICHE affrontate

da Monica Cirinnà con gli ospiti che, di volta in volta, ver-ranno dal mondo delle ASSOCIAZIONI, del VOLONTA-RIATO, ma anche ESPERTI DI VARI SETTORI SPECIFICIe TESTIMONIAL del mondo della cultura e dello spettaco-lo, che aprono la trasmissione in una gabbia virtuale, comesi trovassero in un canile o in uno zoo, e parlano del lororapporto con gli animali.I SERVIZI ESTERNI faranno da approfondimento al temaprincipale della puntata, oltre alla PRESENTAZIONE DILIBRI tematici e la RASSEGNA STAMPA della settimana. Le RUBRICHE fisse riguardano L’ALIMENTAZIONE, ILVETERINARIO e L’EDUCATORE. Anche per questo even-to PetNet darà il suo contributo intervenendo con suoi ap-profondimenti di natura tecnica, volti al benessere dei no-stri amici pelosi.Per aggiornamenti su data ora e frequenze consultare il si-to www.monicacirinna.it A.C.

Animalife su T9 Teleregione

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n’equipe di medici veterinari della So-cietà Italiana Medici Veterinari degliAnimali Selvatici e da Zoo (SIVASZoo),si è recata recentemente in Bulgaria, peroffrire il proprio supporto specialistico

agli orsi bruni ospitati presso il centro di recupe-ro “Dancing Bears Park” di Belitsa nel Sud dellaBulgaria. Il parco, che per lo scopo e la sua loca-lizzazione rappresenta una struttura unica ed in-novativa nel suo genere, è stato fortemente volu-to e realizzato dall’associazione animalista VierPfoten International in collaborazione con la Bri-gitte Bardot Foundation grazie alle donazioni ditanti sostenitori del progetto. Ospita al momento,in un area boschiva di oltre 12 ettari, oltre 30 esem-plari di orso bruno (Ursus arctos). Questi anima-li hanno alle spalle una storia di indicibili soffe-renze, ma per fortuna con un lieto fine. Oggi l’or-so bruno è una specie protetta anche in Bulgariae questo ha recentemente permesso il riscatto dei30 animali ufficialmente registrati dai loro pro-prietari, gente del posto che vive in condizioni divera povertà e che per guadagnare qualche sol-do, utilizza gli orsi facendoli esibire per le stradee danzare al suono di un violino.La tradizione locale voleva che i cuccioli di orsovenissero sottratti alla madre all’età di circa settemesi. Il primo passo verso la schiavitù è rappre-sentato dall’introduzione di un anello di ferro nelnaso e nelle labbra superiori, a volte nella mandi-bola, quindi fissato ad un catena. A “ballare”, gliorsi, imparano venendo messi su un piatto di fer-ro reso rovente dal fuoco, mentre contemporanea-mente sentono una musica suonata con il violino.

Gli orsi sono costretti a sollevare alternativamente lezampe che bruciano ed in seguito avendo associatoil dolore al suono, solleveranno le zampe in quellastrana e macabra danza ogni qual volta sentiranno dinuovo suonare. Per supportare il progetto di salvataggio degli orsibruni e per poter curare le gravi patologie riportateda questi poveri animali sulla base di protocolli dia-gnostici e terapeutici di standard elevato della medi-cina veterinaria degli animali selvatici e da zoo, l’e-quipe della SivasZoo si è recata in Bulgaria su richie-sta della Vier Pfoten International e la FondazioneBrigitte Bardot.Durante la permanenza a Belitsa, in un contesto na-turalistico di notevole bellezza, sedici orsi ospitati nelDancing Bears Park sono stati anestetizzati e visitatiaccuratamente all’interno della Clinica Veterinariapresente sul posto. Questi orsi, che per ovvie ragioni non possono piùessere rilasciati in natura, hanno trovato qui a Belit-sa un luogo ideale dove vivere finalmente in condi-zioni di libertà controllata, in aree ampie con boschie spazi aperti, pozze, ripari, nascondigli e tane dovepoter finalmente esprimere i comportamenti tipicidella specie.

Oltre ad intervenire col proprio supporto pratico, laSivasZoo promuove anche lo sviluppo della medici-na degli animali selvatici e da zoo attraverso la for-mazione di medici veterinari locali nell’Est Europa,in India ed in Africa nell’ambito di diversi progetti.

Per ulteriori informazioni vedi sito www.sivaszoo.ite-mail: [email protected]

U

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Sos Animali

Operazione di soccorso della SIVAS Zoo per gli ex-orsi ballerini della BulgariaDr. Klaus G. Friedrich, Medico Veterinario - Presidente della Società Italiana Medici Veterinari degli Animali Selvatici e da Zoo - Direttore Sanitario Bioparco di Roma

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Un animale in dono per Natale

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Buone idee

Q uando si avvicina il periodo di Natale ci si do-manda che regalo fare e spunta l’i-dea di un cane. Ricordiamociche gli animali non sono gio-

cattoli. Prendere un cane vuol direassumersi un grande impegno, chedurerà per molti anni. Un quat-trozampe non si porta a casa alposto di un peluche per poilasciarlo in un canile o perstrada quando si capisceche richiede dedizione.Ogni bambino vorrebbetrovare un cagnolino sottol'albero. La coppia bambino -cane è sicuramente un legame disuccesso e crescere con un quattro-zampe aiuta a diventare grandi. Èdimostrato che i bambini ne sen-tono il bisogno, perché oggi so-no prevalentemente costretti avivere con poca autonomia e inspazi ristretti. È naturale chemostrino simpatia istantanea percuccioli giocherelloni e con i qua-li possono instaurare un facile rap-porto all'insegna della spontaneitàe della libertà. A maggior ragio-ne sognano di avere un cane i ra-gazzini che soffrono di alcuni pro-blemi quali l'isolamento, la diffi-coltà di rapporto con i compagnidi scuola o i piccoli che stannosempre in compagnia degli adul-ti e sognano di avere un fratelli-no. In questi casi un amico pelo-so può significare la possibi-lità di colmare una caren-za. A spingere il bimboverso il cane è proprio ildesiderio di dare e rice-vere affetto. È un anima-

le capace di rispondere, a modo suo, a tutte queste doman-de ed in grado di essere un compagno ed un amico. I sacri-

fici che richiederà avere un cane saranno ampiamente ri-pagati dalla gioia che porterà in casa. Il posto miglio-

re dove prendere un amico peloso rimane sempre ilcanile. Le persone che si occupano dell'adozione

dei trovatelli sapranno consigliare l'animale piùadatto alla propria situazione. I cuccioli sono ir-

resistibili, ma la scelta di un soggetto già adul-to può offrire vari vantaggi. L'animale puòsubito entrare nella nostra routine di vita,adattarsi velocemente ai nostri ritmi, mentreun cucciolo ha bisogno di essere seguito peressere educato e socializzato. Nel caso la fa-miglia conduca un tipo di vita che le impedi-sca di convivere con un cane, non bisogna di-menticare che anche molti gattini cercano ca-sa. Di tutti i colori e di tutte le età, i micini siadattano bene alla vita d'appartamento, pos-

sono essere lasciati soli anche per molte oree sono decisamente autosufficienti. I bam-

bini trovano nel gatto un compagno digiochi instancabile; gli anziani scopro-no il piacere di dividere il propriotempo con un animale che scandisce

gli orari della loro giornata, re-galando molto affetto senza

richiedere troppo impegnodi gestione. Oggi ci si puòorientare anche verso lascelta di un criceto, un fu-retto od un coniglietto. Seprendervi cura di un ami-co peloso non fosse inve-ce possibile per la vostra

famiglia, pote-te sempre re-

galare a vostrofiglio l'adozione a di-

stanza di un cane del canile.A. C.

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MagnifiCat

Yes We Cat!Torna il MagnifiCat Show alla Fiera di Roma

Se il cane è il miglior amico dell’uomo, il gat-to non è da meno. Straordinario compagno,capace di dialogare con il padrone in mododiverso dal cane e di regalare momenti di cal-

ma domestica. Al gatto, al suo meraviglioso mon-do, è dedicata la più importante manifestazione asfondo animalista d’Italia: il Magnificat Show 2009che torna più splendente che mai anche quest’an-no per festeggiare la sua decima edizione. La cor-nice sarà sempre la Nuova Fiera di Roma dove il 21e 22 novembre andrà in scena l’evento più impor-tante dedicato al mondo dei felini, per imparare adamarli e conoscerli meglio in una città “gattara” pertradizione antica come Roma. Più di 500 felini conpedigree, per oltre 200 razze provenienti dai miglio-ri allevamenti mondiali, esibiranno il loro charmee faranno da cornice ai gatti meno fortunati, i tro-

vatelli in cerca di adozione. Un evento culturale esociale dove il mondo del gatto sarà declinato intutte le sue forme. All’interno della manifestazione l’evento princi-pale sarà l’Esposizione Internazionale Felina. Trale più importanti in Europa sarà anche quest’an-no sotto l’egida della Associazione Nazionale Fe-lina Italiana (Anfi) e con l’impareggiabile impe-gno della sua deus ex machina Cristina Kowalc-zuk, con otto giudici internazionali, più di 500 gat-ti previsti ed un palco sopraelevato di circa 50 me-tri. Molte le passerelle per questi splendidi anima-li. Imperdibili le sfilate di vanità di Persiani, Eso-tici, Siberiani, Kurial Bobtail delle isole russe Ku-ril, Certosini e Abissini, Mainecoon dagli Stati Uni-ti, ma anche Seychellois, una nuova razza siame-se bicolore e, per la prima volta nella capitale, i

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“nudi” Peterbold (siamese) e Don Sphinx (della fa-miglia Sphinx) dalla Russia. Se eleganza e bellezzaimpegneranno i giudici e appagheranno la nostra vi-sta, il nostro cuore potrà vibrare per i mici meno for-tunati, i trovatelli in cerca di adozione in numerosempre maggiore grazie all’operato dell’Associazio-ne ARCA di Matilde Talli, partner storico della ma-nifestazione, nota per l’impegno sulle colonie felinedella capitale (www.igattidellapiramide.it). Questa attività chiamata “Qua la zampa!” è ormaiuno dei momenti più cari ai tanti animalisti di Ro-ma e non solo, basti ricordare che ogni anno vengo-no dati in adozione intorno ai 50 gattini abbandona-ti. La scorsa edizione è stata anche premiata Lucky,la gattina abbandonata resa celebre dalla eco dellanostra iniziativa, protagonista di una storia che hafatto commuovere tutti ma che si è conclusa a lietofine con l’adozione da parte di una nuova famiglia.Anche quest’anno avremo una storia particolare asimbolo dei tanti gatti che vengono abbandonati oresi vittime di maltrattamenti. Tra i partners storici del MagnifiCat Show ci sarà an-che quest’anno il Comune di Roma, presente dallaprimissima edizione, così come alcune aziende cheda sempre hanno consentito, con la loro partecipa-zione, che si realizzasse un evento dedicato ai gatti,concepito per loro e per coloro che li amano. Una sututte la Demas che conferma la sua leadership a li-vello nazionale nel settore veterinario, nell’alimen-tazione e nell’accessoristica e che sarà presente perl’ennesima volta per dare il suo contributo a questacausa. Si perché Magnificat Show è anche una grande ve-trina per le tante aziende che operano nel settore Pet.Accessori, Alimentazione, Farmaceutica, Oggettisti-ca, Arte, Letteratura, tutto quello che ha a che vede-re con gli animali domestici sarà presente a Magni-

fiCat. Le novità, i consigli utili, le nuove collezio-ni, l’antiquariato, i libri, i quadri i pareri degli esper-ti, tutto questo sarà a disposizione del pubblico ro-mano per due giorni alla Nuova Fiera di Roma nel-l’enorme villaggio commerciale dedicato agli ope-ratori del settore. Tra gli ospiti fissi della nostra ma-nifestazione molti vip come Anna Falchi, la nostramadrina storica, Hoara Borselli, Gianni Ippoliti, Li-cia Colò e tanti altri amanti dei gatti. Abbiamo rac-colto le dichiarazioni degli organizzatori Giancar-lo Geretto e Gianluca Guarino che tengono a sotto-lineare come, secondo loro, “quest’edizione vadapresa come una spinta in avanti per sostenere ilmondo dei gatti in questo momento di crisi inter-nazionale, per stimolare un settore come quello delPet, per ribadire l’importanza degli animali dome-stici nella nostra vita quotidiana. Non è il momen-to di fermarsi, anzi mai come ora bisogna tenere al-ta la bandiera dell’animalismo”. E per sottolineare questi concetti hanno coniato perquest’edizione, un motto preso a prestito addirit-tura da Obama e dalla sua filosofia vale a dire: MA-GNIFICAT? YES, WE CAT. A.C.

MagnifiCat PetNet Magazine15

INFO:www.magnificatshow.comtel. 06.84240207Sabato 21 e Domenica 22 Novembre 2009 Nuova Fiera di Roma Orari: sabato 10–20 Ingresso: euro 7 domenica ore: 10-19 Ingresso: euro 8 (rid.euro 6)

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Animali esotici

L ’adozione di un Pappagallo in casa come ani-male da compagnia sta diventando un fenome-no sempre più frequente. Troppo spesso peroquesti splendidi animali vengono acquistati an-

cora prima di informarsi sulle loro reali esigenze.In questo articolo saranno esposte brevemente le re-gole basilari per offrire a questi volatili una sana ospi-talità. Anche se il pappagallo passerà molto tempo liberoin casa, consiglio di comprare una gabbia più gran-de possibile e il più possibile sicura.Consiglio gabbie di buona qualità, di metallo nonverniciato. I pappagalli con il loro becco forte posso-no ingerire piccole quantità di vernice e andare in-contro a intossicazioni da metalli pesanti. L’ideale so-no le gabbie con verniciatura Powder Coated, moltoresistente e atossica.Le sbarre orizzontali potranno dare maggiormentemodo al volatile di arrampicarsi e di muoversi in mo-do confortevole al suo interno.Una griglia sul fondo è importante per evitare il con-tatto con le feci e gli scarti del mangime.I posatoi dovranno essere del giusto diametro in re-lazione alla grandezza della zampa e il più irregola-ri possibile. Questo per favorire un buon esercizio al-le dita e per evitare che il peso del corpo del pappa-gallo vada a caricare sempre lo stesso punto dellapianta del piede, evitando cosi spiacevoli pododer-matiti. Sono consigliabili posatoi in legno naturale(non tossico) ben puliti e disinfettati. Il classico tre-spolo è da sconsigliare. L’assenza delle sbarre ,ci puòfar pensare che il pappagallo sia più libero. In realtàè solo una nostra impressione, il volatile si trova pertantissime ore al giorno relegato su un singolo posa-

toio con minore possibilità di movimento e con mag-giore esposizione ai pericoli.In alternativa consigliamo, in aggiunta alla gabbia, unasorta di “area giochi” costituita da uno o più posatoi,scalette ed intrattenimenti vari dove il volatile potràtrascorrere momenti di svago. Inoltre è totalmente scon-sigliata la antica abitudine di legare il pappagallo conla pericolosissima catenella, oltre agli innumerevoli ca-si di fratture alle zampe, sono riportati casi di strango-lamento.La presenza di zanzariere alle finestre è consigliata perconsentire ventilazione ed allo stesso tempo evitare lefrequenti fughe.La gabbia va posizionata in una stanza luminosa, benventilata, lontano da spifferi e correnti e soprattutto vacategoricamente evitata la cucina, all’interno della qua-le si possono liberare sostanze tossiche potenzialmen-te letali. Ricordiamo che il sistema respiratorio dei vo-latili, per sua anatomia e fisiologia, li rende altamentesensibili a tutte le sostanze inalate (come il fumo dellesigarette!).Non dimentichiamo di concedere al volatile un buonnumero di ore di sonno.L’alimentazione dei volatili è uno degli aspetti più im-portanti. La salute dei pappagalli dipende per una gran-de percentuale da ciò che mangia.Questo è un argomento molto discusso, ma é mio sco-po solo portare l’attenzione sui concetti generali. I pap-pagalli non mangiano solo semi. Una alimentazione abase di semi è carente di molti elementi tra i quali im-portanti amminoacidi e vitamine, e predispone i pap-pagalli a patologie infettive e metaboliche.I pappagalli hanno bisogno di una alimentazione va-ria, composta da verdure, frutta, legumi, semi, germo-

Qualche consiglio prima diadottare un pappagalloDr. Tommaso Collarite Medico Veterinario - Esperto in animali esotici

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gli, cereali ecc. Data la loro tendenza a selezionare escartare molti alimenti che gli offriamo, è necessariamola attenzione e pazienza per indirizzare i soggettiverso una dieta corretta.Tutti gli alimenti devono essere freschi e puliti e cam-biati regolarmente.Moltissime infezioni sia batteriche che micotiche pren-dono origine proprio dalla cattiva conservazione deglialimenti.Oggi in commercio sono disponibili alimenti estrusi(croccantini) di buona qualità specifici per psittacidicon i quali è possibile offrire agli uccelli tutti gli ele-menti nutrizionali essenziali. Più volte a settimana dovremo fornire al pappagalloun bel bagno d’acqua. Il modo migliore è di spruzza-re i pappagalli con acqua pulita. Si possono utilizzarei classici nebulizzatori per le piante, usati da una cer-ta distanza cercando di simulare la pioggia che frequen-temente in natura cade nei luoghi di origine dei pap-pagalli.Alcuni soggetti amano bagnarsi e si divertono anchesotto una doccia o un rubinetto. In altri casi i volatilivanno abituati gradualmente. Oltre al beneficio fisicodell’acqua va detto che il bagno fa parte di quella se-rie di elementi che sono necessari a mantenere l’equi-librio psicofisico del nostro ospite. Non dimentichia-mo che i pappagalli sono animali che possono essereaddomesticati ma che conservano sempre la loro ori-

gine selvatica. Un pappagallo ben spruzzato utilizzeràenergie e tempo per pulirsi, asciugarsi e lisciare le piu-me, la stessa cosa che farebbe in natura dopo la piog-gia.I pappagalli sono animali molto intelligenti, possonosoffrire la noia e la solitudine. Quindi oltre alle esigen-ze fisiologiche dobbiamo provvedere anche all’aspet-to psicologico. In natura vivono in gruppi in cui le in-terazioni tra gli individui svolgono un ruolo impor-tante. Spesso in cattività, siamo noi a sostituire il grup-po e a doverci preoccupare di non far mancare maicompagnia e attenzione.Quando i volatili saranno soli sarà bene provvederegiochi e passatempi, oggetti di legno sui quali sfoga-re l’esigenza di triturare. Massima attenzione a nonfornire nulla di pericoloso come plastiche, vernici, pic-cole parti metalliche che gli animali potrebbero inge-rire.Infine non dimentichiamo di monitorare sempre il lo-ro stato di salute. In natura gli uccelli sono animali pre-dati, all’interno del gruppo cercano sempre di mostrar-si attivi e tendono a nascondere i sintomi di malesse-re. Dovremo essere attenti osservatori e ricorrere a unveterinario specializzato al primo cenno di malattia.Inoltre si consiglia di programmare regolarmente del-le visite di controllo da un veterinario aviare che tra-mite una visita accurata ed eventuali esami potrà va-lutare lo stato di salute del pappagallo.

Animali esotici PetNet Magazine17

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L a fibra negli ultimi anni ha suscitato notevole inte-resse da parte dei nutrizionisti per i risvolti positi-vi nell'alimentazione e sulla salute connessi con l'u-tilizzo di questo componente della dieta. Il suo ruo-

lo è stato rivalutato e nobilitato rispetto alla considera-zione del passato in cui era vista come una sorta di ma-teriale indigeribile, da contenere il più possibile nella for-mulazione di un mangime. Attualmente alla componen-te fibrosa negli alimenti industriali è prestata particola-re attenzione per il ruolo nutrizionale da essa rivestito.La sua presenza nei pet food risulta variabile sia sotto ilprofilo quantitativo sia qualitativo sia in valore assolutosia nelle varie frazioni più o meno solubile in cui può ri-trovarsi nelle varie materie prime impiegate.

Caratteristiche della fibra

La fibra alimentare è di solito definita da un punto di vi-sta fisiologico come la porzione dei tessuti vegetali cheresiste alla digestione da parte degli enzimi dell'appara-to gastroenterico dei mammiferi e da un punto di vistabotanico come una determinata porzione dei tessuti ve-getali. Chimicamente, poi, essa risulta costituita da par-ticolari zuccheri complessi , che comprendono le così det-te cellulose, pectine ed in misura minore lignina, mucil-lagini. Con il procedere degli studi si è andata perfezio-nando la conoscenza del destino digestivo e metabolicodelle materie prime fibrose. Per un carnivoro l'aspettoche meglio caratterizza un alimento fibroso è costituitodalla sua maggiore o minore fermentescibilità , cui cor-risponde un’ altrettanta digeribilità.

Ruolo della fibra alimentare

La fibra svolge varie funzioni correlabili con il tipo di ali-mento ingerito e che hanno particolare rilievo sotto il pro-filo nutrizionale.- È in grado di influire sul tempo di transito intestinale

e quindi sulla digestione ed assorbimento dei nutrienti. - Il tipo di fibra influisce sulla quantità di feci eliminatee sulla loro consistenza. Ottima è l'azione di fibre a mo-derata fermentescibilità come le polpe di barbabietola ,

che permettono la produzione di una quantità maggio-re di feci, ma di normale consistenza. Sostanze altamente fermentescibili possono ridurre ladigeribilità dell'alimento, per quanto concerne la com-ponente proteica e lipidica.La fibra è un importante modulatore della flora inte-stinale e sembrerebbe in grado di svolgere nei suoi con-fronti un'azione positiva. Così negli ultimi tempi neimangimi dedicati ai nostri pet ed in particolare modosui sacchi troviamo sempre più spesso evidenziata lapresenza dei così detti FOS ( o fruttoligosaccaridi, car-boidrati semplici normalmente impiegati in alimenta-zione come cipolle, pomodori, banane, orzo, riso, cru-sca, ecc.) . Queste molecole, non attaccate dagli enzimiprodotti dall'organismo animale, rappresentano un ot-timo sostentamento per una serie di microrganismi be-nefici, che vivono nell'intestino, mentre si opporrebbe-ro alla sviluppo di germi potenzialmente dannosi. I FOSfavoriscono la produzione in ambito intestinale di ele-vate quantità di alcuni gas, capaci a loro volta di ave-re un effetto benefico sulla microflora , di regolare lamotilità enterica riducendo la velocità di transito a li-vello di colon impedendo la comparsa di pericolose fer-mentazioni, di rappresentare una fonte energetica pri-

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Nutrizionismo

La fibra nell’alimentazionedel cane e del gatto

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Nutrizionismo PetNet Magazine19

maria per determinate cellule intestinali.Eccessive quantità di fibra altamente fermentescibile pos-sono provocare produzioni gassose troppo elevate dan-do luogo a fenomeni indesiderati e poco piacevoli.La fibra sembra in grado di agire positivamente sulla ca-pacità adsorbente nei confronti di alcuni elementi mine-rali.

Implicazioni della fibra nelladietetica

Un impiego classico della fibraè costituito dall'attività di con-trasto alla costipazione intesti-nale. La fibra insolubile, per lasua azione di stimolo sulla mo-tilità gastroenterica e della mas-sa fecale, può ridurre la stasicronica dell'intestino.Un'altra applicazione è rappre-sentata dalla lotta contro l'obesità: infatti l'uso della fi-bra , se associato ad un minore apporto calorico con l'a-limento, grazie alle sue proprietà fisiche può significa-tivamente contribuire a determinare un decremento delpeso.Favorevole si dimostra il suo impiego nel diabete. Ali-menti ricchi in fibra sono in grado di ostacolare l'au-mento dopo il pasto del livello di zuccheri nel sangue.La fibra alimentare trova ulteriori possibilità applica-tive nelle patologie dello stomaco a carattere erosivoed ulcerativo e nel caso di gravi disfunzioni del fega-to.Nel corso di diarrea determinate fibre solubili, cosid-dette pectine, sono in grado di svolgere un'azione ad-sorbente od astringente e di favorire l'attecchimento diuna flora microbica intestinale favorevole. A.C.

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L’intervista

Una storia affascinante e unica è quella che uni-sce l’inizio dell’attività dei cani cinofili al pri-mo centro di addestramento cani della Poli-

zia. Era il lontano 10 giugno del 1924, quando furo-no impiegati per la prima volta dei cani segugi ita-liani delle più importanti scuola di Polizia d’Euro-pa. Si ringrazia per l’ospitalità e professionalità il ViceQuestore del Centro allevamento e AddestramentoCani della Polizia di Stato di Nettuno, Dott.ssa Lau-ra Giacobelli e il Dott. Alberto Di Cuffa Vicequesto-re Aggiunto, funzionario addetto al Servizio Repar-ti Speciali del Dipartimento di Pubblica Sicurezza.

Dott. Di Cuffa, da chi dipende il Centro?“Questo centro, prima si chiamava Centro di Alle-vamento e Addestramento Cani di Polizia e dipen-deva dalla scuola per ispettori, mentre da un puntodi vista funzionale dipendeva dal Ministero degli In-terni. Dal 2004 circa è diventato un centro di coordi-namento dei servizi cinofili incardinato alle dipen-denze del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, inparticolare del servizio reparti speciali, al pari del-l’organismo omologo per i cavalli, che si trova a La-dispoli.”

Dott.ssa Giacobelli, dove operano i vostri istrut-tori cinofili?La Polizia di Stato ha istruttori che operano pressoil nostro Centro ed altri, da noi formati, operativi alivello periferico. Quando si organizzano corsi percreare cinofili ex-novo sono chiamati in sede a col-laborare alla nostra attività. Gli istruttori esplicano,poi, la loro attività in periferia, adoperandosi per untraining continuo delle unità antidroga, anche peraddestrarle al rinascimento di nuove sostanze stu-pefacenti

Dott. Di Cuffa come si fa ad addestrare un canea trovare una droga ? “Semplicemente con il gioco della pallina. Nella pal-lina c’è un sacchetto di iuta, in cui si nasconde exta-sy o hashish o cocaina. Il cane ha un olfatto estrema-mente sviluppato. Facciamo quindi associare gra-dualmente durante l’addestramento l’odore delladroga alla pallina. Quando sente l’odore dell’hashi-sh o di altre sostanze stupefacenti, gli diamo la pal-

Una giornata al Centro Allevamentoe Addestramento Cani della Polizia diStato di Nettunodi Lorena Magliocco

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L’intervista PetNet Magazine23

lina. Quando un conduttore dà al cane il “cerca”, il canepensa che debba cercare la pallina e non la droga. Appe-na il cane sente l’ odore di una droga la segnala, comin-cia a “ruffare”, il conduttore capisce che il cane sta cer-cando la pallina, anche se la pallina non si trova lì, c’è in-vece la droga, la pallina c’è l’ha il conduttore. Il condut-tore quindi lancia la pallina al cane in modo da poter ese-guire un’ispezione con tranquillità ”.

Per quante ore al giorno un cane di solito è addestra-to?“L’addestramento di un cane deve essere fatto in modoche non si stanchi, che possa prenderlo sempre come ungioco. Quindi mezz’ora di addestramento, poi un’ora emezzo di passeggiata, di carezze, poi si riprende nuova-mente il gioco. Lo stesso esercizio si può ripetere per cir-ca cinque o sei volte, non di più. I cani, comunque, sonocostantemente seguiti dal punto di vista sanitario dal no-stro veterinario”.

Dott. Di Cuffa quali tra i vari tipi di addestramentoè quello più difficile?“Da un punto di vista tecnico- addestrativo ritengo sial’attività dei cani di prevenzione generale e tutela del-l’ordine pubblico. E’ un’attività di lavoro mirato. Que-sto cane non fa soltanto ricerca, ma fa anche l’ubbidien-za, la difesa”.

Dott.ssa Giacobelli che tipo di alimentazioni usate?“Noi puntiamo molto sulla qualità, l’alimento deve es-sere di qualità superiore. La Demas è il nostro fornitoreufficiale. Notiamo che con gli alimenti impiegati si ha unottimo tasso di assimilazione. L’alimento gioca un ruolorilevante anche nell’addestramento per la ricerca di esplo-sivi. In questo caso il premio non è la pallina , ma la croc-chetta . La razione di un cane di razza Labrador è di 600grammi giornalieri. Il cane che segnala la presenza diesplosivo, si mette seduto ed attende le 4-5 crocchette dipremio. La razione di 600 grammi è data lungo l’arco del-la giornata con l’addestramento”.

Dott. Di Cuffa come si potrebbero impiegare i cino-fili?“ Si potrebbero impiegare di più e nell’attività di control-lo del territorio. Avere per le volanti il supporto di unavolante cinofila sarebbe un concreto aiuto. Il cane in al-cune circostanze è insostituibile, come nel caso della ri-cerca di esplosivo. Immaginiamo poi un caso banale:quello di una perquisizione in una macchina nella qua-le si ha fondato motivo di ritenere che ci sia droga. Si po-

trebbe smontare pezzo per pezzo l’auto, il cane in pochiminuti può risolvere il problema. Adoperato in operazio-ni di pattugliamento consente di tutelare l’incolumità de-gli agenti, intervenendo in situazioni a rischio per gli ope-ratori della sicurezza.”

I cani che sono riformati da voi che fine fanno?“Il cane mediamente a dieci anni di vita è dichiarato nonpiù idoneo allo svolgimento dell’attività operativa ed èriformato: viene ceduto a terzi. Negli anni precedenti ilcane era considerato al pari di qualsiasi altro bene mobi-le di proprietà dell’amministrazione, quindi alienato se-condo determinate procedure, quali l’asta. Ora è stato in-trodotto il principio dell’adozione privilegiata da partedel conduttore. Cioè il conduttore che ha avuto il cane inservizio, può richiedere a titolo gratuito di tenerlo con se.Questo avviene per l’80% dei casi. In altri casi il cane è ce-duto sempre gratuitamente a privati che ne facciano ri-chiesta e che abbiano i requisiti richiesti.”

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24Parassiti

L a caratteristica per cui le pulci so-no più note è la loro capacità dicompiere salti prodigiosi. Una pul-

ce può effettuare 600 salti l’ora per 72 oreconsecutive (43.200 salti di seguito!), sal-tando ad un’altezza di 30 cm (100 voltela sua lunghezza come se un uomo sal-tasse 180 metri!). In questi salti è sotto-posta ad un’accelerazione di gravità pa-ri a 200g (i piloti dei moderni aerei mili-tari possono sopportare massimo 9g). Ilsalto serve alle pulci per la ricerca dell’o-spite, ed è indotto da stimoli esterni chene segnalino la presenza (calore, odori,vibrazioni del terreno, variazioni dellaluminosità). Le pulci sono infatti paras-siti esterni ematofagi (si nutrono di san-gue) di mammiferi e uccelli. Altro adattamento alla vita sull’ospite èil corpo appiattito in senso laterale e co-

perto di peli e setole rigide diretti poste-riormente, che rendono le pulci capaci dimuoversi rapidamente nel mantello del-l’ospite e fanno sì che rimangano facil-mente impigliate tra i peli, rendendonela rimozione molto difficoltosa. Le pulci,oltre che dallo stadio adulto, sono carat-terizzate da uno stadio larvale a forma divermetto biancastro, che normalmentevive nella tana degli ospiti nutrendosi didetriti vari. Segue lo stadio di pupa, du-rante il quale si verifica la metamorfosiad insetto adulto. In questo stadio la pul-ce può rimanere quiescente fino ad unanno, pronta ad emergere molto rapida-mente qualora stimoli esterni indichinola presenza di un ospite. A questa capa-cità è legato il fenomeno di attacchi istan-tanei ed in massa a persone od animaliche entrino in un ambiente, disabitato an-

che da molto tempo, in cui siano presen-ti pupe di pulce. Si ha in questi casi unemergere sincrono di tutti gli adulti cheattaccano l’ospite simultaneamente...e so-no guai seri per il malcapitato. Oltre alfastidio diretto dovuto alle punture (do-lorose per l’uomo), le pulci possono es-sere portatrici di alcuni vermi (tenie) delcane e del gatto, i quali si possono infe-stare ingerendo inavvertitamente le pul-ci durante la toeletta. Oggigiorno la pul-ce più frequentemente rinvenibile su ca-ni e persone, oltre che sul suo legittimoospite, è la pulce del gatto (Ctenocepha-lides felis), mentre quelle di cane (C. ca-nis) ed uomo (Pulex irritans) sono diven-tate più rare negli ultimi decenni, perchépiù sensibili agli insetticidi.

Dr Claudio De Liberato

Le pulci

PetNet Magazine

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PetNet Magazine25

L’ Omeopatia è un metodo terapeutico che applica cli-nicamente la legge della similitudine, unitamente aduna tecnica complementare che utilizza le sostanze

medicamentose in dosi infinitesimali (rimedi).L’utilizzo di rimedi simili per la cura del paziente, comportache per l’omeopatia il concetto stesso di malattia sia affronta-to in maniera diversa, in maniera omeopatica! La medicina tra-dizionale per la cura dei pazienti utilizza sostanze che dannol’effetto opposto ai sintomi della malattia: antibiotici per le in-fezioni, antinfiammatori per le infiammazioni, antipiretici perla febbre, ecc.Per la medicina omeopatica non esistono malattie, ma malati,ed è sul malato nella sua interezza, psichica e fisica, che si con-centrano gli sforzi dell’omeopata per giungere alla diagnosidi rimedio.Il meccanismo d’azione della medicina omeopatica è, attual-mente, ancora in gran parte sconosciuto. Come facciano dellesostanze estremamente diluite a curare e in molti casi guarireil paziente, risulta difficile da comprendere perché si è abitua-ti al concetto di sostanza chimica e dose ponderale.Sia il corpo umano che quello animale sono percorsi da un in-cessante flusso di Energia Vitale, ed è proprio quando tale ener-gia vitale si squilibra che si ha la malattia, ed è su questa ener-gia vitale che va ad agire il rimedio omeopatico, altamente di-luito e “dinamizzato”. Fino a qualche tempo fa si cercava di spiegare l’azione di ri-medi dal punto di vista chimico, ma negli ultimi anni è la fisi-ca quantistica che ha permesso di intravedere una possibilemodalità d’azione dei rimedi.Anagnostatos e Smith sostengono che la memoria di informa-zioni veicolate dall’acqua sarebbe basata sulla formazione diaggregati di molecole chiamati clartati, che si formerebbero col

procedimento della dinamizzazione (scuotimento).L’Omeopatia non presenta effetti collaterali, in quanto non ven-gono impiegate sostanze chimiche allopaticheE’ però errato pensare che un rimedio omeopatico non possacausare problemi; i problemi possono insorgere qualora la pre-scrizione non venga effettuata da un medico, il solo in grado,dopo un’accurata diagnosi, di valutare gli effetti del rimediosu quell’individuo anche in virtù di eventuali aggravamenti,che si verificano nel caso in cui la malattia artificiale creata dalrimedio, si sovrappone a quella naturale del paziente, e che vasi controllata, ma non soppressa perché è comunque indice dicorretta diagnosi di rimedio e di inizio di guarigione.La medicina è una sola, e la terapia omeopatica è solo un me-todo terapeutico differente. Quindi dalla terapia omeopaticaci si deve aspettare non il miracolo, perché non si tratta né dimagia né di pozioni magiche, bensì la cura dei propri distur-bi e la guarigione dalla malattia, perché mentre la medicina al-lopatica elimina i sintomi della malattia utilizzando sostanzechimiche, la medicina omeopatica si propone di curare non lamalattia ma il malato nella sua interezza, stimolando energe-ticamente il potere di autoguarigione insito in ciascun esserevivente.In Omeopatia ogni paziente è unico, quindi il piano di tratta-mento è individuale e si basa sul tipo di patologia, gravità del-la condizione, durata della malattia, stato psicofisico del pa-ziente.L’Omeopatia tratta l’animale e non la singola patologia ed èper questo che essa si configura come una medicina olistica,energetica e preventiva.Tutte le patologie possono essere trattate con successo , tran-ne quelle di pertinenza chirurgica.

Prof.ssa Maria Cristina Stocchino DMV, Docente scuola internazionale omeopatia veterinaria “R. Zanchi”

Omeopatia veterinaria

Medicina alternativa

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PetNet Megazine26

L’angolo della fitoterapia

Arnica Montana

ARNICA MONTANA

Famiglia: Asteraceae Parti utilizzate: I fiori gialli, che sono la parte medicinale del-la pianta, lunghi fra cinque e otto centimetri di diametro, as-somigliano a delle margherite, tanto che in alcune zone del-l'America sono chiamati le margherite del Montana. Origine: È endemica in Europa, dalla Spagna alla Scandinaviaed ai Carpazi. È assente dalle Isole Britanniche ed è relativa-mente rara in Italia. Cresce in terreni poveri (pascoli magri,brughiere e torbiere alte) e silicei (substrato acido); in zone mon-tane da 500 a 2500 m s.l.m. È assente in pianura. Sta diventan-do rara soprattutto nelle regioni nordiche a causa dell'aumen-to delle coltivazioni intensive. Questa pianta appartiene allaflora protetta. Principi attivi: flavonoidi, fitosteroli, olio essenziale, carotenoi-di e polisaccaridi.Proprietà: Nota ai nativi americani e alle popolazioni europeeda secoli, l'Arnica è stata descritta per la prima volta nel XVIsecolo dal naturalista Tabernae Montanus, che le diede l'attualenome. È un rimedio valido per la cura di contusioni, distor-sioni, dolori muscolari e articolari ed ematomi post trauma.Può essere usata per coadiuvare le terapie post incidente, perle emorragie, interne ed esterne. L'arnica può essere di ausilio nei trattamenti acuti e cronici. E’di aiuto nel riassorbimento di edemi e versamenti ematici..Puòessere applicata in crema, gel, balsamo o tintura, oppure peruso interno.

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La pseudogravidanza è un'evenienza non infrequente nella vi-ta di un cane ed è contraddistinta da modificazioni fisiche ecomportamentali, che si possono osservare nel momento di ri-poso del ciclo, cioè nel diestro. Questo ultimo periodo costitui-sce una delle quattro fasi nelle quali si suddivide il ciclo ripro-duttivo del cane. Le fasi dell'estro o calore sono caratterizzateda un susseguirsi di momenti diversi, ciascuno distinto da mo-dificazioni di natura ormonale, fisica e comportamentale.La fase dell'estro è contraddistinta dall'o-

vulazione: in caso di accoppiamento posi-tivo andremo incontro all'iniziarsi di unagravidanza, nel caso contrario subentreràla fase successiva del diestro, la quale hauna durata media di 60 giorni, più menoil tempo di una gestazione.Durante il diestro la presenza di un par-

ticolare ormone può indurre delle modifi-cazioni a carico dell'utero e della ghiando-la mammaria, oltre a mutamenti nel com-portamento simili a quelli che possiamoosservare nel corso della gravidanza se nondel parto. Questa è la ragione per cui il com-plesso di questi vari aspetti è indicato conil termine di pseudogravidanza, con l'in-tenzione quindi di sottolineare le stretteanalogie tra questa situazione e quella chesi viene a verificare in caso di vera e pro-pria gravidanza.I sintomi clinici correlati con una falsa gra-

vidanza si possono evidenziare alcune set-timane dopo l'estro, in maniera particola-re dopo 6 - 8 settimane, al termine cioè del-la fase del diestro. L'animale presenta au-mento di volume dell'addome, sviluppodelle mammelle accompagnato dalla comparsa di una secre-zione lattea. Occasionalmente può comparire vomito, diarrea,aumento dell'appetito od al contrario svogliatezza nel mangia-re, contrazione degli sfinteri (come si verifica durante il parto).E' possibile osservare la contemporanea presenza di tutti que-sti segni oppure il manifestarsi di uno o più di uno, da solo odin combinazione con manifestazioni del comportamento.

Queste ultime sono rappresentate da irrequietezza, nervosi-

smo, ricerca e preparazione di una cuccia per il parto, succhia-mento delle mammelle oppure dal rivolgere particolare atten-zione ed interesse a soggetti inanimati come pupazzi, scarpe,ecc. ritenuti possibili cuccioli, potendone simulare l'allattamen-to. L'animale può avere un comportamento aggressivo nei con-fronti di suoi simili o dello stesso padrone allorché si trovi inun ambiente chiuso dal momento che ritiene tale luogo il po-sto ideale per far crescere i propri piccoli e quindi ha un atteg-

giamento di difesa verso la sua cuccia e gli estranei, potenzialiaggressori.La diagnosi di falsa gravidanza da parte del veterinario è de-

sumibile dalla storia del soggetto, dalla palpazione dell'addo-me, da un controllo ecografico o radiografico o dal ricorso adanalisi collaterali di laboratorio.

Gradirei avere delle informazioni in più sulla falsa gravidanza. Sono un'appassionata cinofila. Ultimamente anche se non ac-coppiata, la cagna ha mostrato mammelle ingrossate, addome più o meno gonfio, irrequietezza e cercava di farsi una cuccia inun luogo tranquillo, così come quando doveva partorire.

(Chiara B. - Ferrara)

Prof. Alessandro Ciorba

LA PAROLA ALL’ESPERTOUn’attesa “vuota”

L’angolo dell’esperto PetNet Magazine27

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Comportamentalismo PetNet Magazine29

Dott. ssa Marzia Possenti, Medico Veterinario Comportamentalista

Che gioco facciamo? Come giocarecon il cane può cambiare la vita

Molto spesso si pensa che giocare con il proprio ca-ne consista nel coccolarlo o nel tirargli la pallina,ma in effetti in questo modo ci precludiamo un

mondo intero di divertimento assieme al nostro amico piùfidato e sprechiamo un enorme “potenziale relazionale”; inaltre parole limitiamo la nostra amicizia con lui. Un cane cheè abituato ad un ambiente ricco, che si sa adattare alle situa-zioni più disparate, che si fida della famiglia in cui vive, cheè ben socializzato con l’uomo e non ha paura degli estraneidifficilmente avrà pro-blemi comportamenta-li.Il gioco è un mezzo percomunicare meglio conil cane, per aumentarela fiducia e l’interesseche nutre per noi, perinsegnarli cose utili inun contesto divertentee piacevole (e dunqueper lui fortemente mo-tivante) e, cosa non me-no importante, per di-vertirsi assieme. Unarelazione è fatta di co-se che si fanno assieme:più cose farete con ilvostro cane e più vivorrà bene e si fiderà di voi. Molti cani che non si lascianocarezzare volentieri, che non amano farsi toccare le zampeo la bocca, non avranno problemi a toccare o perfino passa-re fra le gambe del proprietario se glielo si presenta come ungioco, una specie di “segui la mano”. Usando un premio incibo si può indurre il cane a seguire la mano che lo tiene, pre-miandolo prima molto di frequente e poi prolungando lepause fra un premio e l’altro. Permettere al cane di saltare legambe come degli ostacoli, correrci o camminarci sopra co-me su di un percorso accidentato o girare attorno ad una ma-no poggiata in terra rende chiaro senz’ombra di dubbio cheil nostro corpo non rappresenta un pericolo, ma un luogo incui trovare riparo, calore, fiducia. È però importante osser-varlo attentamente mentre gioca con noi per comprenderequando si trova in difficoltà. Questo tipo di contatto potreb-be essere difficile, anche se preso molto alla larga, per un ca-ne timoroso. I cani ci comunicano la difficoltà di gestire una

determinata situazione, in ordine di tempo, leccandosi le lab-bra, poi sbadigliando ed infine, se sono in estrema difficoltà,ansimando. Se vi rendete conto che il vostro cane si lecca lelabbra vuol dire che trova difficile fare quello che gli statechiedendo: fermatevi un attimo, rassicuratelo magari facen-dogli fare qualcosa che sa e poi riprovate riducendo la diffi-coltà della richiesta.Molti studi effettuati sul gioco negli animali sociali hannodimostrato che ha un potere educativo e formativo incredi-

bile per l’individuo comeparte del gruppo, che i mi-gliori giocatori sono anchei più abili comunicatori, imeno insicuri ed i più ad-dattabili fra gli individuidel gruppo. Giocare serve dunque adimparare a comunicare, asapersi adattare agli altried alle difficoltà che ilmondo presenta, e questaadattabilità dev’esserci daentrambe le parti.Un gioco semplice comeun percorso ad ostacoli, seeffettuato lentamente se-guendo la mano della per-sona di cui si fida, insegna

al cane modi nuovi di esplorare e interagire con gli oggetti,lo rende più abile nel muoversi, meno impacciato anche inun ambiente poco adatto ai suoi piedi. Un cane che svilup-pa maggiori competenze motorie più difficilmente si faràmale muovendosi in casa, giocando o correndo, perché piùabile e più attento alla posizione del suo corpo, e più coscien-te non soltanto della metà anteriore, ma anche del posterio-re (parte di cui i cani spesso non hanno veramente coscien-za). Giocare con il proprio cane insegnandogli cose utili, chegli serviranno nel corso della sua vita, e facendo da tramitefra lui ed il mondo da esplorare, aiutandolo a conoscere, cirende la sua guida, il suo “maestro di vita”, qualcuno su cuisi può fare affidamento. Questo tipo di connessione, di rela-zione, è in assoluto la più stretta, completa e appagante cheun uomo ed un cane possano avere…chi ha provato sa cheè così!

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Il 6 giugno 1944 alle 8.15, il piccionePaddy partì per una missione che nongli lasciava molte speranze. Doveva

arrivare, il più presto possibile, in In-ghilterra a portare le prime notizie sul-lo sbarco in Normandia. Era uno dei piùgiovani arruolati della Raf, la Royal AirForce, e faceva parte di un’unità di 30messaggeri. Paddy, a un anno di vita,frantumò ogni record, beffando gli arti-gli dei falchi tedeschi, e coprendo le 230miglia che lo separavano dalla costa fran-cese alla base militare di Hampshire inappena 4 ore e 50 minuti. Il miglior tem-po possibile per notizie in codice, chenon dovevano cadere in mani avversa-rie, e che non potevano ancora sfrutta-

re tecnologie satellitari. La città nataledi Paddy, Carnlough, nella contea di An-trim, Irlanda del nord, ha deciso di ri-cordare il suo coraggio nei cieli della se-conda guerra mondiale, e di dedicargliuna targa. Paddy aveva concluso la suaesistenza, dieci anni più tardi, nel 1954,accudito dal suo proprietario, il capita-no Andrew Hugues. Sei anni fa gli erastato dedicato un libro per bambini,«Paddy the Pigeon», ma adesso il suonome è scolpito sulle mura del porto cit-tadino a imperitura memoria di quell’e-roica impresa. A scoprire la targa è sta-to il suo anziano istruttore, John McMul-lan, che ha ricordato come Paddy sindall’inizio si fosse dimostrato un eccel-

lente allievo. Dalla base di addestramen-to militare a Ballykinlar, nella contea diDown, era condotto in sottomarino allargo delle coste irlandesi e rilasciato af-finché ritrovasse da solo la strada di ca-sa. Poco prima di essere inviato al fron-te, Paddy aveva trascorso soltanto tresettimane in un’altra base del sud del-l’Inghilterra, ma gli era bastato per orien-tarsi per costruirsi una mappa mentaledella zona delle operazioni. I tedeschiconoscevano il ruolo delle colombe nel-lo scambio di informazioni tra gli anglo-americani e avevano quindi formato«squadriglie» di rapaci con il compitodi intercettare gli agenti nemici sul Ca-nale della Manica. A.C.

Un premio alla memoria del piccione combattente

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Curiosità

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Curiosità PetNet Magazine31

Ricercatori australiani hanno individuato la presenzadi una sostanza antibatterica cento volte più efficacedella penicillina nel latte di un canguro nano (Tam-

mar wallaby). Gli studiosi del Dipartimento di Veterinariadi Victoria (Melbourne) hanno osservato come questa so-stanza sia attiva contro un'ampia gamma di miceti e batte-ri, compresi i superbatteri resistenti agli antibiotici. Que-sta scoperta secondo i ricercatori australiani potrà avere unsignificativo impatto sulla salute umana e animale. Il far-maco potrà essere prodotto commercialmente per sintesi epotrà dimostrarsi efficace nella guerra contro le malattieumane e animali, sempre più resistenti ai prodotti farma-ceutici attualmente in commercio. I canguri wallaby nasco-no senza un vero e proprio sistema immunitario e dipen-dono quindi dagli anticorpi contenuti nel latte materno si-no a che non cominciano a svilupparne autonomamente,all'età di cento giorni. La scoperta è stata quasi casuale. Glistudiosi australiani stavano studiando le proprietà chimi-che del latte del Tammar wallaby per comprendere comei neonati, caratterizzati da un sistema immunitario “insuf-ficiente” potessero acquisire una resistenza ai batteri, men-tre ancora si trovano nel marsupio. I ricercatori hanno po-tuto identificare più di 30 fattori nel latte materno che so-

no in grado di combattere i batteri. La sostanza individua-ta è prodotta nella prima fase della lattazione del cangu-ro, mentre non è presente nell'uomo, nel bovino o in altrimammiferi. A.C.

Dal latte di canguro un nuovo antibiotico

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I cani sniffano...i tumori

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Curiosità

U n’indagine realizzata in California mette in evidenzacome l'olfatto dei cani, nel rivelare un tumore allo sta-dio iniziale, possa essere più preciso di un esame di

laboratorio. Il primo cane “sniffator” è stato Trudi, un dalma-ta che ha salvato la vita alla sua padrona scoprendo un me-lanoma di cui nessuno si era accorto. Erano mesi che annu-sava un piccolo neo sulla gamba. Alla fine la sua padrona l'hafatto controllare. Si trattava di un tumore maligno che è sta-to asportato in fase precoce. La descrizione di questo episo-dio su una rivista internazionale ha dato il via ad una seriedi segnalazioni analoghe. Successivamente, per esempio, èstato il turno di un cane labrador che aveva puntato un ecze-ma che affliggeva il suo padrone da 18 anni e che aveva ini-ziato a trasformarsi in un tumore cutaneo. In seguito è arri-vata la conferma scientifica che per scoprire una neoplasia infase precoce può essere d'aiuto il fiuto dei cani, da diecimilaa centomila volte più potente di quello degli umani ed in gra-do di riconoscere un composto chimico diluito in proporzio-ni di uno a un trilione. In un accurato studio eseguito in Ca-lifornia cinque cani sono stati addestrati, per tre settimane, adistinguere campioni di fiato emesso da persone sane o da

malati di cancro (al polmone o al seno) e a sedersi solo di fron-te a quello di questi ultimi. Quindi si è passati alla fase spe-rimentale: gli animali sono stati posti a confronto con 55 cam-pioni di aria espirata da malati di tumore polmonare, 31 fia-le di donne con tumore al seno e con 83 provette con ariaemessa da volontari sani. I malati non avevano ancora assun-to farmaci antitumorali, che avrebbero potuto conferire al fia-to odori specifici, e nessuno degli sperimentatori sapeva qua-le fiala il cane stava annusando. Le prove sono state ripetutenove volte, e alla fine il risultato è stato sorprendente: i canihanno reagito correttamente nel 90 per cento dei casi, e que-sto valore è rimasto tale anche dopo che i dati sono stati cor-retti in base al sesso, all'età, all'abitudine al fumo e così via.È noto che le cellule tumorali contengono concentrazioni par-ticolarmente elevate di sostanze organiche che, proprio per-ché in proporzioni diverse rispetto a quelle presenti nei cam-pioni di persone sane, possono essere riconosciute dallo straor-dinario olfatto canino. Altre sperimentazioni sono state av-viate nel mondo, ma ancora una volta i nostri amici a quat-tro zampe ci stupiscono per le loro proprietà inesplorate. A.C.

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Curiosità

B alto era un siberian husky di proprietà di Leonard Sep-pala vincitore di tutte le più grandi corse di cani daslitta col suo pupillo Togo. Nel Gennaio 1925 scoppiò

in Alaska nella cittadina di Nome un’epidemia di difterite,ma le scorte di antitossina erano carenti a causa di un’epide-mia scoppiata nel 1918. Il primo caso di difterite fu segnala-to su di un bambino inuit ed in seguito iniziarono a verifi-carsi molti altri casi simili. Nome fu messa in quarantena. Fuordinato un milione di fiale di antitossina, ma la scorta piùvicina che consisteva in trecentomila unità (9 kg in tutto) sitrovava ad Anchorage, la capitale, che distava da Nome piùdi millesettecento chilometri. Anchorage non era collegatadirettamente a Nome, le pessime condizioni climatiche im-pedivano agli aerei di alzarsi in volo e gli iceberg impediva-no alle navi di attraccare. Per risolvere tale problema si de-cise di usare i cani da slitta. L'antitossina che si trovava a Ne-nana distava seicento miglia da Nome, per l'impresa venneorganizzata dunque una staffetta di venti mute di cani. Si al-ternarono nella corsa vari cani tra cui Togo, il cane più velo-ce della zona e Balto,che per il fatto di essere arrivato a No-

me con l'antitossina fu onorato con un cortometraggio gira-to in quello stesso anno e con una statua nel Central Park diNew York. In seguito purtroppo Balto e gli altri cani finiro-no nelle grinfie di una persona certamente non amante deicani. Erano tenuti legati a catena in pessime condizioni igie-nico sanitarie, maltrattati e costretti ad esibirsi in un locale.Furono notati da una persona che per acquistarli doveva pro-curarsi 2000$ in due settimane. Si organizzò quindi una rac-colta di beneficenza attraverso la radio e nelle scuole. Così,come Balto aveva salvato dei bambini ora erano dei bambi-ni a salvare lui. Dopo essere stati liberati Balto e gli altri ca-ni furoro portati nello zoo di Brookside a Cleveland dove fu-rono curati. Balto arrivò cieco, sordo e artritico all'età di 11anni, fino al Marzo del 1933. Togo morì invece all'età di 17anni.Il corpo di Balto fu poi imbalsamato ed oggi è possibile am-mirarlo al Museo di Storia Naturale a Cleveland, mentre ilcorpo imbalsamato di Togo si trova al Museo di Storia natu-rale di Wasilla in Alaska. A.C.

La storia di un eroe:il cane Balto

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Curiosità

L a società delle formiche è caratterizzata da una ferrea or-ganizzazione sociale in cui alcuni insetti sterili (operaie)eseguono particolari funzioni a vantaggio di altri indivi-

dui fertili, cui spetta il compito di riprodursi in modo sessua-to. In Amazzonia però è stata scoperta una specie di formicheche ha eliminato completamente gli individui di sesso maschi-le dalle sue colonie, riproducendosi esclusivamente attraver-so la clonazione. Analizzando il Dna di alcune colonie di que-sta particolare specie si è osservato come tutti i membri di unostesso formicaio fossero femmine, cloni della propria regina.La scoperta sulle attitudini sessuali della formica è avvenutaper caso, studiando la sua abilità nel coltivare determinati fun-ghi di cui si nutre. Questa specie in particolare è più produtti-va di tutte le altre specie coltivatrici note. Secondo alcuni scien-ziati potrebbe essere la stretta simbiosi con i funghi, anch’essi

a riproduzione asessuata, ad aver in qualche modo avvantag-giato le formiche ad allontanarsi dalla usuale riproduzione ses-suata. Questo tipo di riproduzione così detta per partenogene-si ha molti vantaggi : consente di risparmiare sul costo ener-getico necessario per generare maschi, porta alla duplicazionedel numero di femmine in grado di riprodursi, producendodal 50 al 100 per cento in più della prole per ogni generazione.Lo svantaggio principale di una colonia di cloni è la sua vul-nerabilità; l’assenza di variabilità genetica infatti rende tutti gliindividui ugualmente sensibili alle malattie: un solo parassitapuò sterminare l’intero formicaio in breve tempo. Le formichepotrebbero essersi adattate a questo tipo di procreazione datoche consente alla regina di avere il pieno controllo, sia sulle ca-ste sociali sia sulla riproduzione, di tutta la sua colonia. A.C.

Siamo formiche: al bando il sesso

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Spigolature

Reggiseno antigelo per le mammelle delle vacche

Sul giornale inglese The Sun è stato riportato che l’inverno moltorigido della Russia ha obbligato gli allevatori di Oymyakon, a pro-teggere le parti sensibili cioè le mammelle dei loro bovini dal for-te geloAlle vacche piace il tepore - Nella zona in realtà più di una voltanegli ultimi anni, il termometro è sceso sotto i 60 gradi. Oymyakoninfatti è considerato uno dei centri abitati più freddi del Paese. Cosìanche le vacche hanno continuato a produrre decine di litri di lat-te “fresco” al giorno.

Un gatto torna a casa dopo tre anni: da 4 mila

chilometri di distanza

Un gatto himalayano dal pelo lungo ha percorso in aereo migliaiadi chilometri dal nordest tropicale dell'Australia per ricongiunger-si ai suoi padroni nell’isola di Tasmania, a sud del continente. Il mi-cio di nome Clyde, d quattro anni di età, era scomparso misterio-samente tre anni fa ed i proprietari avevano affisso avvisi con lasua foto in tutta la regione senza risultato. La settimana scorsa èstato identificato, grazie al microchip di cui era dotato, da un vete-rinario di Cloncurry, a 3800 km di distanza, che ha rintracciato iproprietari. Il gatto era scomparso quando la sua padroncina, cheora ha 19 anni, era partita in vacanza, ma è inimmaginabile comesia finito sino a Cloncurry. Si pensa che possa essere salito su un'au-to, o più probabilmente si sia nascosto in una roulotte di vacanzie-ri in partenza per un lungo viaggio nel continente. Clyde, dopo illungo volo, riposerà in una pensione per gatti a Hobart, prima del-l'eccitazione per il ricongiungimento con la sua proprietaria.

Il cane più vecchio del mondo

Il cane più vecchio del mondo è un bassotto, di sesso femminile, sichiama Chanel ha 21 anni e vive a New York, dove è nata nel 1988.La cagnetta vive tutt’ora nella stessa città insieme alla sua padrona,la quale ritiene che il segreto della sua longevità stia nella sua ali-mentazione. Infatti da quando il cane era un cucciolo si alimentavasolo con pollo bollito. Chanel dovrà vivere altri nove anni per po-ter battere il record di Bella, cane che ha vissuto sino a 29 anni, al-lorquando morì in seguito ad un infarto. "Chanel, nonostante la ve-nerabile età, gode di ottima salute", ha dichiarato l'orgogliosa pa-drona.

Yoga per cani

Si chiama “Doga”ed è l’ultima moda nella città di New York. Inrealtà questa nuova a tendenza è nata in Giappone, dove da tem-po, le signore vanno in palestra con divisa - tuta, tappetino, teloda bagno e cagnolinoStatura ed età del cane non sono importanti. È necessario che siadisciplinato, che si faccia alzare e tirare delicatamente. Molte fasidell’addestramento difatti comportano massaggi e un moderatostretching delle articolazioni del cane. In altre situazioni al con-trario è l’amico fedele a quattro zampe ad assistere il padrone. Ilcane prenderà tutto ciò come un gioco e presumibilmente durantei primi “Oomm…” comincerà a leccare il viso del proprietario.Sarà piacevole per cani e padroni. Aspettiamo che questa novitàarrivi in Italia.

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Il sito

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