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VIVIDOMENICADOMENICA

DIDIPASQUAPASQUA

ANNO BANNO BGv 15,9-17Gv 15,9-17

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi.

Rimanete nel mio amore.

Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho

osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.

Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.

Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.

Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando.

Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone;

ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto

conoscere a voi.

Non voi avete scelto me, ma io ho

scelto voi e vi ho costituiti perché

andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga;

perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.

Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

VIVIDOMENICADOMENICA

DIDIPASQUAPASQUA

ANNO BANNO BGv 15,9-17Gv 15,9-17

NESSUNO NESSUNO HA UN HA UN

AMORE PIÙ AMORE PIÙ GRANDE DI GRANDE DI

QUESTO: QUESTO: DARE LA DARE LA

SUA VITA SUA VITA PER I PER I

PROPRI PROPRI AMICIAMICI

Nei cosiddetti «Discorsi di addio» (Gv 13-17), che la liturgia ci fa leggere in

queste domeniche del tempo pasquale, Gesù con insistenza invita i discepoli a rimanere in lui, nella sua Parola, nel suo

amore.

Sembra che nell'imminenza della sua passione, la ragione del turbamento di

Gesù non sia tanto il destino che lo attende, e che peraltro egli vive nella

prospettiva del ritorno al Padre (cfr. ad esempio Gv 13,1; 16,28), quanto il turbamento stesso che gli eventi produrranno sui suoi discepoli.

«Ecco, viene l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto

suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me» (Gv

16,32). Il rischio a cui i discepoli vengono esposti dall'ora di Gesù è la dispersione; Gesù vivrà la sua ora per

trasformare la dispersione in una nuova e più stabile comunione.

«Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me» (Gv 12,32), come il chicco di grano che muore per non rimanere solo, ma per produrre molto frutto (cfr. 12,24).

Uno dei frutti che nella sua morte il chicco produce è proprio il

comandamento nuovo del quale Gesù parla nel brano evangelico di oggi, e che è al centro anche della seconda lettura

tratta dalla prima lettera di san Giovanni apostolo.

«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato

voi» (Gv 15,12).

NESSUNO NESSUNO HA UN HA UN

AMORE PIÙ AMORE PIÙ GRANDE DI GRANDE DI

QUESTO: QUESTO: DARE LA DARE LA

SUA VITA SUA VITA PER I PER I

PROPRI PROPRI AMICIAMICI

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