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Verifica di efficacia delle misure di prevenzione dell’esposizione occupazionale a
cancerogeni
Dario Mirabelli
Unità di Epidemiologia dei Tumori – Università di Torino e CPO Piemonte
Milano, 5 dicembre 2008
Manuale UICC
• Indirizzi per il download:– Dal sito UICC (http://www.uicc.org/ ) selezionare “What do we
do” => “Cancer prevention and control” => “evidence-based cancer prevention” => “manuale per l’Europa”
• Molti argomenti della presentazione di oggi sono tratti dal capitolo “Esposizioni occupazionali”, scritto insieme a Franco Merletti
• Presentazione:– Casi di studio: benzene, amianto, industria della gomma, polveri di
legno
– Conclusioni
Benzene
• Coorte Pliofilm: il rischio di leucemia diminuisce all’aumentare del tempo trascorso dal termine esposizione, dovuta alla chiusura della lavorazione (Rinski et al. Am J Ind Med 2002;42:474-80. Silver et al. Am J Ind Med 2002;42:481-9). NB: esposizioni spesso > 200 ppm*anno
• Evidenza di potenziale efficacia della riduzione/eliminazione dell’esposizione
• Studi su coorti di esposti in Cina: evidenza di perpetuazione del rischio in popolazioni non protette in modo sufficiente (Hayes et al Am J Ind Med 2001;40:117-26). NB: esposizioni spesso < 200 ppm*anno
Amianto
• Tesi per cui continuare l’esposizione ad amianto dopo un’esposizione “iniziale” sarebbe irrilevante per il rischio di mesotelioma: la dose non conta, solo la latenza determina il rischio di malattia (Chiappino, Med Lav 2005;96:3-23, pag. 19).
• Non meno di 9 studi epidemiologici hanno trovato una relazione tra rischio di mesotelioma ed esposizione cumulativa (esterna), altri 5 quella con il carico polmonare di fibre.
• Non meno di 13 studi hanno mostrato un chiaro effetto della durata di esposizione, dopo aver corretto per la latenza.
Amianto (segue)
• T&N di Rochdale (UK): efficacia della riduzione dell’ esposizione (Peto et al. Ann Occup Hyg 1985;29:305-355)
• Eternit, minatori di Wittenoom, produzione di maschere antigas: diminuzione del rischio dopo la cessazione dell’esposizione (Magnani et al. Occup Environ Med 2007;65:164-70 – Berry et al. Occup Environ Med 2004; 61:e14 - McDonald et al. Occup Environ Med 2006;63:852-5)
• Incidenza di mesoteliomi: in Svezia (dal 1975 forti limiti all’uso di amianto) l’aumento si è fermato nella seconda metà degli anni ’90 (Burdorf et al. Int J Cancer 2005;113:298-301)
Industria della gomma
• Eliminazione del Nonox-S e di prodotti similari dalla fine anni ’40 in UK (Nutt. Scand J Work Environ Health 1983; 9 (Suppl 2):49-57.
• E nel resto dell’Europa?• Nel 1983 censito ancora l’uso di prodotti a base di -
naftilamina, fenil--naftilamina e diaril-para-fenilendiamine con residui di -naftilamina e o-toluidina
• In parallelo al controllo del rischio da amine aromatiche: diffusione dell’uso di oli plastificanti aromatici
• Svariate segnalazioni in letteratura di persistenza di eccessi di mortalità/incidenza per cancro della vescica (es.: Straif et al Occup Environ Med 1998;55:325-32)
Polveri di legno
• Livelli di esposizione (associati all’insorgenza di adenocarcinomi delle fosse nasali e dei seni paranasali nell’industria del mobile in legno), High Wycombe, UK (Demers et al. Scand J Work Environ Health 1995;21:179-90):8.5 (range: 2.0 – 32) mg/m3 nel 19774.3 (range: 0.3 – 53) mg/m3 nel 1983
• Livelli di esposizione in SIREP (Scarselli et al. Occup Environ Med 2008;65:567-74):1.6 (5-95° centile: 0.1-3.7) mg/m3 tra il 1996 ed il 2006
Conclusioni
• Rarità degli studi di efficacia (è data per scontata?)
• Trionfalismi che non hanno ragione di essere, sulla base di studi inadeguati (es.: Doll Brit J Ind Med 1955;12:81-6. Oppure: Wong, Raabe. Regul Toxicol Pharmacol 1997;26:188-99)
• Difficoltà di conduzione ed intepretazione:– Latenza
– Difficoltà di caratterizzare le esposizioni
Conclusioni (segue)
• Caratteristiche di fondo degli interventi efficaci:– A livello aziendale (igiene industriale):
• Sostituzione
• Lavorazione in ciclo chiuso o con confinamento stretto
– A livello nazionale/internazionale (politiche e regolamentazione):• Divieti/restrizioni di impiego
• Misure di controllo esposizione
• Informazione (inclusa etichettatura)
• Difficoltà di applicazione dei paradigmi della “Evidence-Based Medicine”
• Su chi ricade l’onere della prova?
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