v i n c e n t vangogh (1853-1890) musica: vincent (acustica) composta ed eseguita da don mclean

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V I N C E N TVANGOGH

(1853-1890)(1853-1890)

Musica: Vincent (Acustica) Composta ed eseguita da Don Mclean

Notte, notte stellata dipingi la tua tavolozza di blu e grigio

Guarda una giornata d’estate

Con gli occhi che conoscono l’oscurità della mia anima.

Ombre sulle colline,

disegna gli alberi e i narcisi,

cogli la brezza e il freddo dell’inverno

nei colori dei campi di lino innevati.

E ora capisco

cosa hai tentato di dirmi.

Quanto hai sofferto per la tua sanità mentale, come hai provato a liberarli.

Non ascolterebbero, non saprebbero come

Forse essi ascolteranno adesso.

Notte, notte stellata.

Fiori fiammeggianti ardono vivacemente.

Nuvole che turbinano in una foschia violetta si riflettono

negli occhi blu Cina di Vincent.

I colori cambiano sfumatura

campi di grano dorato al mattino

facce erose piene di dolore

Sono placate dalla mano amorevole dell’artista.

E ora capisco

cosa hai tentato di dirmi.

Quanto hai sofferto per la tua sanità mentale

come hai tentato di liberarli.

Forse essi ascolteranno adesso.

Non avrebbero ascoltato, non sapevano come fare.

Per questo non potrebbero amarti,

ma il tuo amore era ancora sincero

e quando non era rimasta nessuna speranza

in quella notte, notte stellata.

Hai preso la tua vita come spesso fanno gli amanti; ma avrei potuto dirti,

Vincent, che questo mondo non è fatto per quelli belli come te.

Notte, notte stellata,

ritratti appesi in stanze vuote

teste senza cornice su muri senza nome

Con occhi che guardano il mondo e non riescono a dimenticare.

Come gli estranei che hai conosciuto.

gli uomini cenciosi in vestiti stracciati

la spina argentata di una rosa rossa come il sangue

giace rotta e spezzata sulla neve candida.

E adesso penso di sapere

cosa hai cercato di dirmi

quanto hai sofferto per la tua sanità mentale

come hai tentato di liberarli.

Non ascolterebbero, non stanno ancora ascoltando...

forse non lo faranno mai.

V I N C E N TVANGOGH

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