stress lavoro correlato, di veronica galli
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� NORMATIVA SPECIFICA
� DESCRIZIONE DEL RISCHIO
� MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
� SITUAZIONI CORRETTE/NON CORRETTE
SOMMARIO
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� D.Lgs. 81/08, ART. 28, comma 1
� Accordo Europeo del 8 oCobre 2004 e Accordo Interconfederale di recepimento del 9 giugno 2008
� LeCera circolare del 18 novembre 2010 del Ministero del Lavoro che pubblica l’accordo in sede di Commissione consulPva del 17 novembre 2010
RIFERIMENTI NORMATIVI
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Dal punto di vista giuridico, i datori di lavoro hanno l’obbligo di gesPre lo stress legato all’aTvità lavoraPva al pari di qualsiasi altro rischio per la salute e la sicurezza presente sul luogo di lavoro giovedì 2 luglio 2009.
Lo stress legato all’aTvità lavoraPva si può prevenire adoCando azioni appropriate.
Fondamentale a tale proposito è la valutazione dei rischi I datori di lavoro hanno l’obbligo giuridico di effeCuare regolarmente una valutazione del rischio sul posto di lavoro.
COSA CAMBIA PER IL DATORE DI LAVORO
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Elenco delle mala>e per le quali è obbligatoria la denuncia
� Decreto Ministero del lavoro 11 dicembre 2009
Circolare n. 71 del 17 dicembre 2003
Documento di consenso della Medicina del Lavoro 2001
� Disturbo dell’ada8amento cronico
� Disturbo post trauma:co da stress
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q Mancata effeCuazione della valutazione dei rischi (arresto 3 – 6 mesi, ammenda 2.500 – 6.400 art. 29 c.1)
q Carente effeCuazione della valutazione dei rischi in relazione ai contenuP e alle procedure (ammenda 2.000 – 4000 € art 28 c.2 let b,c,d, art. 29 c. 2 e 3 )
q Carente effeCuazione della valutazione dei rischi per mancata individuazione dei criteri adoCaP (ammenda da 1000 a 2000 art 28 c.2 let a)
q Non custodito c/o l’unità produTva (sanziona amministraPva da 2000 a 6.600 € art. 29 c.4)
SERVIZI: Possibili contestazioni e prescrizioni a carico del Datore di Lavoro
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La definizione di salute riportata nel Testo Unico, che riprende quella dell’organizzazione mondiale della Sanità (WHO) afferma che è:
«lo stato completo di benessere fisico, mentale e sociale, non consiste solo in un’assenza di mala5a o di infermità»
LA SALUTE
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Il vocabolo stress è per la nostra lingua un apporto recente, Stress in inglese propriamente significa "sforzo, spinta".
Ha lo stesso eImo dell'italiano "strizzare"
LO STRESS
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� Se vogliamo definire lo stress in termini precisi dobbiamo dire che è una risposta dell’organismo umano di fronte a qualsiasi sollecitazione e sPmolo;
� È una risposta di adaCamento che può arrivare ad essere dannosa e non specifica.
CHE COS’È LO STRESS?
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Rapporto Annuale INAIL 2008
(circa 500 casi denunciaI all’anno)
500 casi riconosciuI dall’INAIL per 4000 denunce in 10 anni
STRESS LAVORO CORRELATO DATI INAIL
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Lo stress è il secondo problema di salute legato all’a>vità lavoraIva riferito più frequentemente.
� In Europa 40 milioni di lavoratori ogni anno accusano disturbi correlabili allo stress.
� Il 22% dei lavoratori dichiara di essere soggeWo a stress (dopo il mal di schiena col 28%).
� Dagli studi condo> emerge che più del 50% di tuWe le giornate lavoraIve perse è dovuta allo stress.
� Il costo economico dello stress legato all’a>vità lavoraIva nell’UE è di circa 20 Miliardi di EURO.
� Il numero di persone che soffrono di stress legato all’a>vità lavoraIva è desInato ad aumentare.
STRESS LAVORO CORRELATO DATI EUROPEI
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� Per il 50% dei lavoratori la causa principale è la pressione temporale (troppo da fare in poco tempo)
� Oltre il 30% riPene la causa il mancato controllo sul compito
STATISTICHE SULLO STRESS
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Perché le persone colpite da problemi di stress sul luogo di lavoro sono sempre più numerose?
� contraT di lavoro precari
� precarietà del lavoro
� aumento del carico di lavoro e del ritmo di lavoro
� innovazioni apportate alla progeCazione, all’organizzazione e alla gesPone del lavoro
� elevate pressioni emoPve esercitate sui lavoratori
� violenza e molesPe di natura psicologica
� scarso equilibrio tra lavoro e vita privata
ALCUNE CAUSE DI STRESS DA LAVORO CORRELATO
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Il risultato è un difficile processo di adaWamento dell’uomo all’ambiente caraWerizzato da:
� Dinamica domanda/risposta;
� Sforzo di adaCamento per rispondere in modo efficace;
� Alto consumo energePco.
CHE COS’È LO STRESS?
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Alla parola stress viene associato normalmente un significato negaIvo, ma non è sempre così.
Via è una parte dello stress infaT che è considerata posiIva.
È quella che ci sPmola a «fare» ed è perciò considerabile il sale della vita.
InfaT la mancanza di sPmoli è negaPva come l’eccesso.
CHE COS’È LO STRESS?
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Ma aWenzione !!!
L’uscita dal livello di stress posiPvo (prima che sia un eccesso o una deprivazione) determina l’innescarsi di un fenomeno dannoso , diverso per ognuno di noi,
Infa> ogni persona ha un suo livello di sopportazione dello sImolo, come quanItà e durata nel tempo.
CHE COS’È LO STRESS?
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Stress positivo (eustress)
Alto stress)
Stimoli insufficienti Stress negativo
Stimoli
Perf
orm
ance
CURVA DELLO STRESS
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� Lo stress si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra le richieste avanzate nei loro confronP e le risorse a loro disposizione per far fronte a tali richieste.
� Lo stress non è una malaTa
� TuCavia la percezione psicologica dello stress può influire anche sulla salute fisica delle persone.
� Le reazioni alle stesse circostanze variano da individuo a individuo
LO STRESS
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� L’organismo reagisce in maniera idenPca sia allo sPmolo posiPvo che negaPvo con liberazione di corPsolo (nello stress acuto adrenalina)
Distress (stress negativo) Eustress (stress positivo)
Distress Eustress
LO STRESS
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Prevenire…
� meglio prevenire i danni dello stress legato all’aTvità lavoraPva piuCosto che affrontarne le conseguenze a posteriori.
� La chiave per prevenire lo stress legato all’aTvità lavoraPva va ricercata nell’azienda e nella gesPone del lavoro.
COSA DEVE FARE IL DATORE DI LAVORO
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Il rischio può essere considerato acceWabile in certe condizioni
Il danno non è mai acceCabile
La soglia decisionale è superata
PATOLOGIE ACCERTATE
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Non è sempre chiaro quale forma di danno è causata da rischi psicosociali
StaI emoIvi Mala>a sintomi psicosomaIci psichiatrica
VARIABILITÀ DEL DANNO
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Non è un fenomeno qualitaIvo del Ipo tuWo-‐nulla, essa si manifesta come risposta disfunzionale spalmata lungo un gradiente salute↔mala>a, a caraWere quanIIvo e modulato da numerosi faWori
PATOLOGIA DA STRESS
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Aumento del rischio
psicopatologico
• MulPpli traumi interpersonali
• RipetuP episodi di un trauma interpersonale
• Un singolo trauma interpersonale
• Nessun trauma
ESPOSIZIONE AD EVENTI TRAUMATICI
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q La ristruWurazione del mondo del lavoro è un faWore di rischio per lo stress:
-‐ InformaPzzazione
- Accentramento di elevate performances su pochi
q Stress da lavoro e stress da effe> della crisi
- Rischio perdita del lavoro
- Pressione per acceCare condizioni di lavoro peggiori (ricaCabilità)
PERCHÉ LO STRESS?
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q Difficile da idenPficare
q Difficile da quanPzzare
q Difficoltà a fare le prescrizioni
q UPlità della prescrizione ?
q Eccessiva soggeTvità nel valutare le situazioni
RISCHIO STRESS: DIFFERENZE CON ALTRI RISCHI LAVORATIVI
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Alcuni indicatori «sintomaIci» di stress possono essere:
� Alto tasso di assenteismo;
� Alto livello infortunisPco;
� Alta rotazione del personale (staff turnover);
� ConfliT interpersonali;
� Lamentele da parte dei lavoratori;
� Ferie non godute;
� ProcedimenP disciplinari;
� Richieste di visite mediche straordinarie.
QuesP sono chiamaP «evenP senPnella» e possono essere usaP come chiave di prima leCura di una situazione aziendale . (Circolare Commissione Consul:va 18 novembre 2010 Ministero del lavoro)
INDICATORI DELLO STRESS DA LAVORO CORRELATO
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Gestione e organizzazione del lavoro
• Disciplina dell’orario di lavoro • Grado di autonomia • Corrispondenza tra competenza e
requisiP professionali richiesP • Carichi di lavoro
Condizioni di lavoro e ambientali
Comunicazione
• Esposizione a comportamenti illeciti
• Rumore • Temperature estreme • Sostanze pericolose • Etc. • Incertezza sulle prestazioni
richieste; • Prospettive di impego; • Possibili cambiamenti,
FATTORI STRESSOGENI
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Fattori soggettivi • Tensioni emotive e sociali • Sensazione di non poter far
fronte alla situazione • Percezione di mancanza di
attenzione nei propri confronti
FATTORI STRESSOGENI
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La responsabilità della valutazione del rischio è del datore di lavoro, d’intesa con l’RSPP e il Medico competente coadiuvato dai dirigenP e dai preposP e da eventuali esperP quando non sono presenP professionalità adeguate, con la consultazione del RLS e la partecipazione e la collaborazione dei lavoratori
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
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Schema pubblicato nel Decreto 13559 del 10/12/2009
Valutazione oggettiva Osservazione diretta: fotografia della situazione, valutazione dei fattori di rischio presenti (check-list, job analysis, ecc)
Valutazione delle sogge>vità Raccolta dei livelli soggeTvi di stress
lavoro-‐correlato percepito dai lavoratori, preceduta da una informazione adeguaCa
(quesPonari, focus group, interviste/colloqui, ecc)
Report sintetico con analisi e definizione dei livelli di rischio
Gestione del rischio Soluzioni di prevenzione
collettiva e supporto individuale
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
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Risulta chiaro come la soggeTvità nel reagire ai faCori di stress, o nella stessa valutazione dei sintomi, sia il principale problema di questa metodologia, comunque ampiamente adoCata allo stato dell'arte.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
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Necessario che nella valutazione dei rischi:
- I lavoratori siano coinvolP
- Ma prima i lavoratori siano adeguatamente informaP su finalità e percorsi che eventualmente li coinvolgono (interviste, quesPonari, ecc.)
ANCORA SULLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
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Aree chiavi Potenziali fattori di rischio
Esempi di condizioni di rischio
Richieste provenienti dall’ambiente • Orario di lavoro • Carico di lavoro • Procedure di lavoro • Ambiente di lavoro
Possibilità di controllo da parte dei singoli • Controllo sulle modalità di lavoro • Controllo sui tempi di esecuzione del lavoro
Grado di supporto da parte dei superiori e dei colleghi
• Incoraggiamento e sostegno • Messa a disposizione di risorse da parte
dell’organizzazione, dei diretti superiori e colleghi
Qualità dei rapporti interpersonali • Atteggiamento di positività nello svolgimento del lavoro
• Eventuale presenza di conflittualità • Eventuale presenza di comportamenti inaccettabili
Definizione dei ruoli nell’organizzazione • Chiarezza dei ruoli nell’organizzazione • Presenza di ruoli incompatibili
Cambiamenti • Gestione dei cambiamenti • Livello di partecipazione ai cambiamenti previsti
POTENZIALI FATTORI DI RISCHIO – AREE CHIAVI
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Ritmi
Incertezza del ruolo
Cattiva gestione dei cambiamenti
Poco equilibrio tra lavoro e vita privata Innovazioni
Pressioni emotive
Precarietà
Stress lavoro-correlato
POTENZIALI FATTORI DI RISCHIO – AREE CHIAVI
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� Sovra-‐eccitazione, irritabilità e rabbia (una persona soCo stress diventa aggressiva anche per banali moPvi)
� Scarsa concentrazione ed aCenzione (con evidenP rischi di infortunio)
� Diminuzione del rendimento
� Facilità al pianto
� Poca voglia di mangiare o mangiare molto
� Calo dell’autosPma (senPmento di inadeguatezza e frustrazione, che può portare all’assunzione di alcolici o all’aumento del fumo)
� Disturbi del sonno
� Disturbi cardiovascolari(tachicardia, palpitazioni, ipertensione arteriosa)
� Tendenza all’iperglicemia
� Cefalea
SINTOMI DELLO STRESS
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q UPle studiare l’organizzazione del lavoro per coglierne le criPcità e migliorarla
q L’aCenzione sullo stress arriva in una fase in cui la contraCazione delle condizioni di lavoro è più difficile
q Lo stress interessa spesso nella PMI anche DL e dirigenP
ANCORA SULLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
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Azioni comunicaPve:
� Sensibilizzazione dei lavoratori
� L’affermazione di voler affrontare il problema � Riconoscendo il ruolo di partecipazione di lavoratori e RLS � Impegnandosi a favorirla con la volontà di ricercando soluzioni condivise
Azioni formaPve:
� ObieTvi formaPvi prima della valutazione � Fornire conoscenze e competenze per la prevenzione del rischio
� ObieTvi formaPvi dopo la valutazione � Rafforzamento delle diverse competenze e intervenP specifici relaPvi alle
quesPoni emerse nella valutazione
COSA DEVE FARE L’’AZIENDA
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I principale aspetti della gestione sono:
• Soluzioni di prevenzione collettiva
• Soluzioni di supporto individuale
• Sorveglianza sanitaria
GESTIONE DEL RISCHIO
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« Stai calmo: tuWo questo tra cent'anni non avrà alcuna importanza»
(Ralph Waldo Emerson)
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