sportweek 01/12/2012
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stephan el shaarawy È l’uomo del momento.il milan, e anche l’italia del futuro, dipendonoda lui: «ma so che ci vuole poco per tornare giÙ»
la stellanascente
ANNO 13. N.45 (617) 1 d cembre
2012 Poste Italiane Spedizione in
A.P. D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1,
DCB Milano. Non acquistabile separatamente
da La Gazzetta de lo Sport, € 1,50 (SportWeek
€ 0,50 € 0,30 + La Gazzetta dello Sport €
1 20). Nei giorni successivi € 1 50 + il prezzo
del quot diano. Non vendibile separatamente.
DI MATTEO DORE
parolaIN
introduzione
Un grande musicista diceva che The future is unwritten, il futuro non è scritto. Qualcuno sostiene che sia
già qui tra di noi, solo che non è distribuito in maniera uniforme. Altri immaginano il domani come una
realtà che sta al di là di un cancello, un qualcosa che possiamo vedere o immaginare, ma non ancora toc-
care. E il passato sarebbe chiuso dietro a un altro cancello, anche se la serratura di questa seconda infer-
riata non chiude per niente bene e noi siamo continuamente strattonati indietro a rivivere quello che
dovrebbe rimanerci alle spalle. Ma questa è un’altra faccenda e lasciamola lì.
Il futuro, dunque. Comunque la si pensi, che sia già tra di noi o non ancora, tutti sappiamo che possiamo
vederlo apparire all’improvviso. Nello sport questa sensazione capita spesso, quando ci si presenta da-
vanti agli occhi qualcuno o qualcosa che ci spinge un po’ più avanti. Perché c’è un ragazzo che corre più
veloce, o perché viene realizzata un’impresa che nessuno aveva fatto, o solo perché nasce una speranza
che prima non avevamo.
Secondo noi di SportWeek una delle facce del domani è quella di Stephan El Shaarawy: per come gioca,
per come vive, per la persona che è. Pulito, educato, talentuoso. Anche rassicurante. Egiziano per parte
di padre, italiano per parte di madre e per storia, cultura, amicizie e abitudini quotidiane, Stephan è la
prova vivente della società che siamo diventati e in cui vivremo sempre di più. La sua storia vale più di
un libro di sociologia: i cambiamenti lasciano ferite, non esistonomigrazioni senza sradicamenti e chiun-
que vive in queste situazioni arriva a un punto in cui si chiede: io chi sono? Però Stephan, certo aiutato
dalla sua condizione di privilegiato del pallone, sembra muoversi verso il domani con poche tensioni,
senza subire insulti, senza troppe soferenze. Accomunato a Mario Balotelli, ma comunque diversissimo
da lui, Stephan è il nostro futuro. Anzi è addirittura qualcosa in più, è il futuro come vorremmo che fosse.
Il FUTUro(come vorremmo che fosse)
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start
cover storY
L’hoteL-museo di kiev dedicatoa vaLeri Lobanovski
aLLegri, guardioLae L’aspirapoLvere
international
ripartenze
La foto di
copertina è di
Edoardo Delille
el shaarawY
in campo fa La voce grossa, fuoriÈ iL ritratto deLLa modestia: a 20 anni,
iL faraone deL miLan ha giÀ capito tutto
intervista
da mosca ai Lakers e ritorno:parLa iL coach itaLiano n.1 deL basket
ettoremessina
generazione .it
gLi azzurri figLi di coppiemiste o straniere
ecco i nuoviitaliani
seb, È ancora festaterzo mondiaLe di fiLaper vetteL che aLLungaLa Lista dei suoi record
sabato 1 dicembre 2012n. 45 (617)
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club
berlusconi È tornato:cosa cambia al milan?
ufficio di gene
n. 45
l’attore presenta il suo nuovo film e spaziaa tutto campo su politica e zeman
antonio albanese
l’ospite
nell’81 finÌ nei guai perdroga. oggi aiuta glialtri a uscire dal giro
la storia
angiolinogasparini
i nuovi messi e vettel (col mouse)
campioni di videogame
a shanghai
viaggiarriva laneve: eccola nostraguida a pistee offertevantaggioseper gustarsile primediscesenelle regionidel norditalia
musica
sapevate che la giudicedi x factor era una(timida) pallavolista?
idee e suggerimentiper tutti i gusti
e per tutte le tasche
arisa e lospogliatoio
Regali
di Natale
speciale
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DI luIgI garlan
Do
R I PA R T E N Z E
{
anton
ocalann
l’AsPIRAPolvEREdI AllEgRIsIlvIo bERluscoNI:
«Chi non lo vorrebbe uno come Guardiola?
Ne abbiamo parlato anche con Allegriª
Come dice la pubblicità di quella
carta di credito: ci sono cose che
nonhannoprezzo.Quantopaghe
reste per vedere la faccia diAllegri nelmo
mento in cui Berlusconi gli comunica:
«Massimiliano, stiamo pensando di pren
dere Guardiola al tuo posto»? Ad Allegri,
istintivamente, saràvenutoda rispondere:
«Presidente, se ha una quarantina di mi
lioni tipo quelli spesi dal Barcellona per
Alexis Sanchez per comprarmi qualcosa
dimeglio di Traoré, semi dà unMessi e se
mimette alle spalle un vivaio che produce
Xavi e Iniesta, posso farcela da solo».
Invece avrà deglutito macchinosamente,
comesuo tic, e avrà risposto: «BravinoPep.
Qualcosa ha vinto. Bella idea,
presidente». È come se unma
rito comunicasse alla moglie:
«Sai, stopensandodisostituir
ti con Angelina Jolie». Lei,
magari sorpresa in pieno sa
lottoallaguidadell’aspirapol
vere, non esattamente in te
nuta hollywoodiana, cosa
può rispondere? «Ah, be
ne...».Allegri è stato sorpreso
allo stesso modomentre sta
va passando lo straccio a
Milanello, in pienavigilia di
MilanJuve. Il tecnico ha impiegato lunghi
mesi e tanto stress per ridare un senso tat
tico alMilandisastrato dalmercato estivo,
aveva appenamesso in fila due buone par
tite e trascinato la squadra alla fondamen
tale qualificazione di Champions. Forse si
aspettava un attestato di gratitudine pub
blica, il corrispettivopresidenzialedell’ab
braccio afettuosodiGalliani aBruxelles e
parole incoraggianti nell’imminenza del
terribile incrocio con la Juve capolista, che
da anni spende sul mercato. Invece Berlu
sconi, che pochi giorni prima aveva rico
perto di complimenti Montella, regala
parole al miele anche a Conte e comunica
al proprio allenatore tutte le sue voglie per
Guardiola.Allegri non si è scomposto. Ci è
abituato. È stato il primo allenatore della
storia delegittimato il giorno della presen
tazione, quando il presidente gli dettòpub
blicamenteuomini e schemidi gioco senza
mai dargli la parola. Silvio parlava come
unventriloquoeMaxsorridevaal suofian
co, come il corvoRockfeller.MapoiAllegri
ha vinto uno scudetto di testa sua, facendo
fuori tutti gli uomini del presidente, da
Ronaldinho in giù. E continua a farlo. Ha
guadagnato la saggezza della moglie che
governa la casa e lascia credere al marito
che i pantaloni li porta lui. Ha battuto an
che la terribile Juve del bravissimo Conte
lasciando dire che il merito fosse del finto
centravanti Boateng, suggerito dal Cava
liere. Guardiola non gli
rovina certo il sonno. Per
chéunallenatore, insegui
todaipresidenti più ricchi
della terra, dovrebbeveni
re ad allenare Constant e i
parametri zero? Massimi
liano Allegri deglutisce,
mandagiù, spinge l’aspira
polvere a Milanello e fi
schiettando conclude: «Sì,
Angelina Jolie lascia Brad
Pitt e viene da te...».
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LO
RE
NZ
.IT
Collezione Twin Twelve. Cassa in acciaio, cinturino in pelle,
fondo e corona a vite, impermeabile 10 ATM., movimento a quarzo.
DI PAOLO CONDÒ
I N T E R N AT I O N A L
GLEBGARAN
CH
IL CALCIODEL COLONNELLOMERITA UN MUSEOA kIEv LA fIGLIA DI valeri lobanovski GEstIsCE uN HOtEL DOvE sONO EsPOstI
I CImELI DELL’ALLENAtORE CHE fECE GRANDE L’uRss E LA DINAmO kIEv.
squADRE tOtALI (E DI PALLONI D’ORO) suL mODELLO DELLA GRANDE OLANDA
La trasfertadiChampionsdelParisSt.
GermainaKievha ispirato aungior-
nalista dell’Équipe, Bernard Lions,
una breve gita fuori porta nei boschi che
circondano la capitale ucraina, più preci-
samente nel sobborgo di Kozin. Là, la vec-
chia casa di Valeri Lobanovski è stata tra-
sformata dalla figlia Svetlana in un
hotel-ristorante con annesso museo dedi-
cato alla memoria del grande allenatore
ucraino. «Ed è proprio l’ammirazione che
ancora suscita il suo ricordoa farmarciare
gli afari», ha spiegato al collega francese.
«Essere sua figlia è una responsabilità pe-
sante, devoaveremolta cura in ciò chedico
e faccio». Lions racconta che
all’ingresso del museo sono ap-
pese le bandiere di Juventus e
Milan procurate da Alexandr
Zavarov e Andriy Shevchenko,
i due ragazzi del vivaioDinamo
che, in tempi e con risultati di-
versi,hannoesportatonelgran-
de calcio occidentale il talento
della scuola di Kiev.
Gli anni di Lobanovski hanno
prodotto tredici “scudetti” (otto
sovietici, cinque ucraini), due
coppedelleCoppe, unaSuper-
coppa europea, tre Palloni d’oro (Blochin,
Belanov e, quand’era al Milan, Shevchen-
ko), più le esperienze sulle panchine
dell’UnioneSovietica edell’Ucraina.Me lo
ricordo nel punto probabilmente più alto
della sua carriera, la semifinale dell’Euro-
peo ’88 vinta 2-0 dall’Urss sull’Italia di
AzeglioVicini; nel dopopartitaVladimiro
Caminiti, carocollegadiTuttosport chepur-
troppo ci ha lasciato, gli aveva rivolto una
domandamolto articolata. Evidentemente
troppo, secondo il giudiziodel tecnico, che,
mostrando un insospettabile sense of hu-
mour, si alzò porgendo la sedia al giornali-
sta. La verità è che Lobanovski, artefice di
un calcio totale così spettacolare da essere
paragonabile aquellodellaGrandeOlanda
(e, in quel periodo storico, al nascente Mi-
lan di Sacchi), era un uomo rafnato e un
precursore, dallemetodichedi allenamen-
to (fu uno dei primi a introdurre l’uso del
computer) ai gusti personali. Svetlana rac-
conta chenel 1982, al ritornodalMondiale,
il padrevenne fermato alla frontiera sovie-
tica perché s’era portato in valigia una co-
pia dellaMaya Desnuda di Goya, giudicata
dai doganieri materiale pornografico. Fu
l’unica volta in cui Valeri ricorse al suo
statusdi eroedell’Urss e la stampagli ven-
ne restituita.
Valeri Lobanovski è scomparso ormaidie-
ci anni fa, stroncato in
panchina da un malore e
nonc’è immaginepiù tene-
ra di quella scattata al suo
pupilloSchevchenkoquan-
do gli portò la coppa dei
Campioni vinta a Manche-
ster. La statuadelColonnel-
lo eretta allo stadio di Kiev
sembraquasi sorridere. Era
il suo sogno, l’avrebbemeri-
tata.
ucraina
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DI LANFRANCO VACCARI
SSCORyHALL
storico jack(e il circodei record)tAyLOR HA SegNAtO 138 puNtI IN uNA SeRA, pRImAtO NCAA.
LA guARDIA DeI gRINNeLL HA SeguItO IL “SIStemA”
DeL SuO COACH, CON uNA meDIA DI uN tIRO OgNI 20 SeCONDI
Ci sono i record e poi ci sono record.
Quello accreditato a Jack Taylor,
la guardia dei Grinnell College
Pioneers che la settimana scorsa ha se-
gnato 138 punti in una partita, appartiene
alla seconda categoria. È il massimo mai
registrato nella storia della Ncaa, supe-
rando i 113 di Bevo Francis di Rio Grande
contro Hillsdale nel 1954. Però ha più a
che fare con il circo che con il basket, con
un esperimento da laboratorio di uno
scienziato bizzarro che con una partita
vera. E comunque è una grande trovata di
marketing, chehamesso sullamappa
Grinnell, 9.128 abitanti, 80 chilome-
tri a est di DesMoines, Iowa, inmez-
zo al nulla, cioè alle grandi pianure
del Midwest.
Alla fine il punteggio è stato 179 per
i Pioneers, che appartengono alla
Division III dellaNcaa (il livello più
basso), e 104 per i Faith Baptists Bi-
ble College Eagles, che non stanno
nella Ncaa e neppure nella Naia
(l’associazione delle università di
secondo livello sportivo)manell’as-
sociazione dei college religiosi, e
per di più in seconda divisione.
Nei 36’ in cui è stato in campoTay-
lor ha tirato 108 volte, quanto han-
no fatto la stessa notte del 20 no-
vembre Indiana eGeorgetownnella finale
del torneo Legends Classic, ma in due, e ad-
dirittura più di quanti ne presero Syracu-
se e Connecticut in una famosa partita del
2009, che finì al sesto supplementare (ri-
spettivamente 103 e 106, per un finale di
127-117). La sua media è stata un tiro ogni
20”:WiltChamberlain, quando segnò 100
punti contro iKnicksnel 1962, avevapreso
un tiro ogni 46” e Kobe Bryant, quando
arrivò a 81 contro i Raptors nel 2006, uno
ogni 73”.Ha chiuso il primo tempoaquota
58 e ne ha aggiunti 80 nel secondo, a una
media di 4 punti al minuto: l’ultima volta
che una squadra di Division I ha segnato
altrettanto in un tempo è stato nel 2009 (il
Virginia Military Institute contro il Cen-
tral Pennsylvania College). Ha preso 71
tiri da 3,mettendonedentro 27, hafinito 25
su 37da 2 e 7 su 10ai liberi, e nonhadistri-
buito nessun assist.
Si potrebbe andare avanti con le statisti-
che. Ma forse è più interessante spendere
qualche parola sullo scienziato bizzarro.
Si trattadell’allenatoredeiPioneers,David
Arseneault. Ha inventato “Il sistema”,
quello che gli consente di far parlare di sé.
Lo ha riassunto in una formula: 94S +
47 3’s + 33%OR + 25SD + 32TO’s W. La
si traduce così: hai il 95% di probabilità
di vincere lapartita se tiri 94volte (di cui
la metà da 3), prendi il 33% dei rimbalzi
ofensivi, permetti agli avversari 25 tiri
in meno dei tuoi e li costringi a 32 palle
perse.ControgliEagles, tutti questi obiet-
tivi sono stati abbondantemente superati.
Taylor ha avuto il suo quarto d’ora di ce-
lebrità, conuna richiesta d’intervista per-
fino dall’Australia.
E forse il sito della Arseneault’s Produc-
tions ha venduto un po’ di copie del libro
(a 15 dollari) e dei dvd (fra i 25 e i 50 dolla-
ri) in cui The System è svelato in tutti i suoi
segreti.
Uno dei 108 tiri di Jack Taylor contro gli Eagles.
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DI massImo perrone
30 110.000.000
USCITO 30 ANNI FA, L’ALBUM DI MICHAEL JACKSON È IL PIÙ VENDUTO DELLA STORIA: 110 MILIONI DI COPIE.
E PENSARE CHE IL SINgOLO OMONIMO DOVEVA CHIAMARSI STARLIgHT OMIDNIgHT MAN
diciotto
Gli omonimi diMichael Jackson che
hanno un profilo suWikipedia. Gli
sportivi sono 6. Tre statunitensi: due
ex giocatori di football nella Nfl e un ex
giocatore di basket nella Nba (che
vinse la Ncaa 1984 con Georgetown).
E tre inglesi: due calciatori di serie
minori, uno dei quali ancora attivo, e
un ex nazionale di rugby. Date di
nascita comprese fra il 1957 e il 1980.
sette
I mesi impiegati per registrare Thriller
neiWestlake Studios di Los Angeles:
dal 14 aprile, quandoMichael Jackson
e PaulMcCartney incisero The Girl
is Mine, all’8 novembre, quando venne
completato il mixaggio. Le canzoni su
cui lavorarono erano 30: ne restarono
9. Una trentina anche le persone
che parteciparono alla realizzazione,
fra cui Jef e Steve Porcaro dei Toto,
Eddie VanHalen e due sorelle
di Jackson: La Toya e Janet.
centoventiquattromilioni...
Le persone che hanno visto su
YouTube – al 26 novembre – il video
ufciale di Thriller (totale che andrebbe
sommato agli altri video “uguali” sul
sito). Costato 500mila dollari, diretto
da John Landis, venne prodotto da
Jackson perché la Sony, un anno dopo
l’uscita dell’album, lo riteneva uno
spreco di denaro. Durata originale:
13 minuti e 43 secondi. Ilmaking of
di un’ora, accoppiato al video,
ha venduto oltre 9milioni di copie.
centodiecimilioni
Le copie vendute da Thriller secondo
la stimamassima. Quelle certificate
sono 42milioni, di cui 29 negli Stati
Uniti (totale, quello degli Usa,
eguagliato solo da Their Greatest Hits
degli Eagles). Lamorte diMichael
Jackson nel 2009, anche se è brutto
dirlo, ha contribuito a rilanciare
gli acquisti di tutti i suoi album
a partire dal più famoso.
trentacinque
Gli anni che aveva nel 1982 Rod
Temperton, l’autore di Thriller. Voleva
chiamarla Starlight, ma Quincy Jones
gli chiese di cambiare il titolo. Tornò in
albergo, ne scrisse 2/300 diversi, andò
a dormire pensando di aver scelto
MidnightMan. «Ma il giorno dopomi
svegliai dicendo quella parola: thriller.
E lo vedevo già, quel titolo, in testa alla
classifica di Billboard».
trenta
Gli anni passati dall’uscita (30
novembre 1982) di Thriller diMichael
Jackson, l’albumpiù venduto della
storia. Jackson aveva 34 anni, era il suo
sesto disco in studio, scrisse 4 delle 9
canzoni. Il produttore eraQuincy Jones,
il budget di 750mila dollari. Thriller fu
per 37 settimane non consecutive il n. 1
della classifica di Billboard, un risultato
secondo solo alle 54 della colonna
sonora diWest Side Story. Tutti i 7 singoli
tratti dall’album entrarono in top ten.
un tHriller da record
7
18124.856.14335
16
WWW. MA S E R AT I S TO R E . COM I N FO + 3 9 . 0 4 9 9 3 2 3 7 7 7
start
terzo mondiale di fila con la red bullcon la conquista del titolo di f.1 2012,il 25enne vettel ha allungatola lista dei suoi giÀ numerosi primati
la classificadei trofeisportiviassegnatida piÙ anni
indistruttibilee finanziatoanche da sting,sarÀ destinatoai bimbi poveri
i migliori atletiraccontatiogni domenicada dmaxe sportweek
p. 24la coppa
del
nonno
p. 26il pallone
della
felicitÀ
p. 30in tv i miti
dello
sport
giovane sebÈ sempre festa
vctorr.cavano
19
start/immagini
ForseFernandoAlonsohadimostra-
to di meritare questo titolo più di
lui. Forse LewisHamilton ha più talen-
to di lui. ForseMichael Schumacher era
più impeccabile di lui. Forse. Di certo,
però, c’è che SebastianVettel ha segnato
un’era comenonè riuscito anessunodei
grandi che corrono con lui o che hanno
corso prima di lui. Lo dicono i numeri.
Se il destino degli ultimi anni avesse
curvato leggermente da un’altra parte,
forse ora Alonso eHamilton avrebbero
in bacheca più Mondiali del tedesco.
Forse.Di certo il destinohadeciso di far
splendere il sole, anche con la pioggia,
sulla carriera di questo simpatico 25en-
ne. Esatto, solo 25 anni e già tre Mon-
diali in tasca. Nessuno èmai stato velo-
ce come lui, in chiave anagrafica.
mister precocitÀ o baby fenomeno sono i soprannomi di un pilota che a soli 25 anni
ha giÀ battuto tutti i record di gioventÙ. e, nonostante rivali considerati spesso
piÙ talentuosi di lui, tiene salda in testa la corona di re. raggiungerÀ schumacher?
20
clvemason,yasuyosh
chba,rcardo
mazalan,serg
omoraes,ka
pfaffenbach,thomaslohnes
Mister Precocità o Baby Fenomeno,
chiamatelo come volete, ma è su questo
aspetto che il tedesco accumula record
su record. Nessuno aveva mai vinto i
primi tre titoli in carriera di fila e nes-
suno c’era mai riuscito così giovane.
Ogni suo risultato è finito nelle statisti-
che tra i primati: più giovane a conqui-
stare punti (19 anni e 349 giorni a Indy
2007), a centrare la pole (21 anni e 72
giorni), a vincere un GP (21 anni e 73
giorni), ad aggiudicarsi il titolo iridato
(23 anni e 134 giorni). In Brasile (da ulti-
mo a 6°) e adAbuDhabi (da ultimo a 3°),
ha smentito chi sosteneva fosse bravo
solo a vincere partendo davanti a tutti.
Riuscirà a superare anche i record im-
possibili diMichaelSchumacher?Forse.
Alessia Cruciani
...alla festa scatenata
dopo il bagno per la pioggia arriva il bagno di folla che corre ad
abbracciare Sebastian Vettel, campione del mondo per il terzo anno di Ƃla.il tedesco ha ricevuto i complimenti anche del connazionale michael
schumacher (foto in alto), unico ad aver vinto sette mondiali di f.1.
dalla tensione...
tifose di vettel seguono trepidanti il gp
del brasile ricco di colpi di scena, come
il contatto al 1° giro con senna (sopra a
sin.) che lo ha spedito all’ultimo posto.
21
campioni a coloriin f.1 il blu avanza
l’albo d’orodelmondiale rappesentato con le liVree dellemonoposto: dopo 63 edizioni (gli sponsor arriVanonel 1968),domina sempre il rosso. ma la red bull di Vettel si fa notare...
STarT/infographic
1952
ascari(ferrari)
1979
scheckter(ferrari)
1962
g. Hill(brm)
1989
prost(mclaren)
1972
fittipaldi(lotus)
1999
Hakkinen(mclaren)
2009
button(brawn)
1978
andretti(lotus)
1958
Hawthorn(ferrari)
1985
prost(mclaren)
1968
g. Hill(lotus)
1995
schumacher(benetton)
2005
alonso(renault)
1950
farina(alfa romeo)
1960
brabham(cooper)
1987
piquet(Williams)
1970
rindt(lotus)
1997
J. Villeneuve(Williams)
2007
raikkonen(ferrari)
1959
brabham(cooper)
1986
prost(mclaren)
1969
stewart(tyrrell)
1996
d. Hill(Williams)
2006
alonso(renault)
1951
fangio(alfa romeo)
1961
p. Hill(ferrari)
1988
senna(mclaren)
1971
stewart(tyrrell)
1998
Hakkinen(mclaren)
2008
Hamilton(mclaren)
23
1954
fangio(maserati/mercedes)
1981
piquet(brabham)
1964
surtees(ferrari)
1991
senna(mclaren)
1974
fittipaldi(mclaren)
2001
schumacher(ferrari)
2011
Vettel(red bull)
1956
fangio(ferrari)
1983
piquet(brabham)
1966
brabham(brabham)
1993
prost(Williams)
1976
Hunt(mclaren)
2003
schumacher(ferrari)
1953
ascari(ferrari)
1980
Jones(Williams)
1963
clark(lotus)
1990
senna(mclaren)
1973
stewart(tyrrell)
2000
schumacher(ferrari)
2010
Vettel(red bull)
1955
fangio(mercedes)
1982
rosberg(Williams)
1965
clark(lotus)
1992
mansell(Williams)
1975
lauda(ferrari)
2002
schumacher(ferrari)
2012
Vettel(red bull)
1957
fangio(maserati)
1984
lauda(mclaren)
1967
Hulme(brabham)
1994
schumacher(benetton)
1977
lauda(ferrari)
2004
schumacher(ferrari)
argento 7%
Bianco
14%Verde 11,5%
azzurro 5,5%
giallo 3,5%
nero 3%
oro 1,5%
rosso
38%
Blu
16%
1I premI pIÙ antIchI sport per sport. nel tIro con l’arco ce n’È uno In palIo da 339 annI
di Giovanni cortinovis
24
START/classifica
start/news
il pallonedella felicitÀfinanziato anche da sting, contiene una schiuma che lo rende
indistruttibile per 30 anni. i bambini dei paesi poveri ringraziano
Un’idea semplice, tecnologia avanzata,
una giusta causa: così è nato One World
Futbol, pallone “indistruttibile” pensato
per giocare a calcio su qualunque super-
ficie. L’idea è venuta al californiano Tim
Jahnigen:nel 2008, guardandoundocu-
mentariosuibambinidelDarfur,notache
ipalloni concuigiocanosonounammas-
so di rifiuti, tenuti insieme con lo spago.
Nel fango, infatti, quelli “veri” si bucano
o sgonfiano in 24 ore. Dopo due anni di
ricerca, Jahnigen scopre che, riempiti di
Pop-Foam, una specie di schiuma dura, i
pallonidiventanoindistruttibili,durando
finoa30anni. «Hacambiato lamiavita»,
ha raccontatoalNewYorkTimes, trovando
anche un finanziatore d’eccezione: Sting.
L’ex Police, amico di vecchia data di Jah-
nigen, oltre a 300mila dollari, ha donato
ilnomealpallone:OneWorldFutbol, inono-
realla suacelebre canzoneOneWorld (Not
Three). In quattro anni sono stati prodotti
oltre 33 mila palloni, distribuiti in 140
Paesi. Il costo iniziale (40 dollari) è sceso
anchegrazieall’interessamentodiUnicef
e Medici Senza Frontiere e di industrie
private (laChevrolethapromessodicom-
prarne 1,5milioni). SilviaCimini
benefattore
sting (vero nome
gordon matthew
thomas sumner).
l’artista inglese
ha 61 anni.
solidarietÀ
Selvaggiacontro tutte(le milaniste)
di sebastiano vernazza
selvaggia lucarelli parte seconda.
sette giorni fa vi abbiamo raccontato
dell’alleanza tra la blogger e carolina
marcialis, la moglie di cassano, unite
contro le ìwags” del milan. beh, ci
sono stati sviluppi. selvaggia
conduttrice di celebrity now su sky
ha partecipato a una puntata
di X factor. seduto in platea
c’era il milanista antonio
nocerino con la consorte
federica. la lucarelli, in
tempo reale, ha scritto su
facebook: «c’è nocerino
una fila davanti a me: ora gli
lascio un pizzino con le coordinate
del mio citofono». finita la
trasmissione, la signora nocerino
subito informata del post da
un’amica ha fatto una scenata di
gelosia al marito e si è aggirata
furiosa per lo studio in cerca della
lucarelli: il ìpovero noce” ha cercato
di placarla, ma si è beccato un insulto
(«deficiente!»).
poi federica è andata a casa e si è
sfogata su un social network, con
scrittura per la verità un filo incerta:
«penso che quella sia solo una
vecchia vacca, che se le dessi
importanza, cosa che ovviamente
non è successo in quanto la reputo
una poco di buono». poteva
selvaggia tacere? non poteva, e a
stretto giro di posta è arrivata la
contro replica: «dite alla signora
nocerino che la storia del citofono è
un tormentone ludico. e poi ìvecchia
vacca”? ah bella, vecchia a chi?
(perché, vacca sì?, domandiamo noi)».
il piccolo mondo del calcio milanese
è sferzato dall’uragano selvaggia,
nulla sarà più come prima. per averne
conferma chiedere a nocerino:
meglio affrontare leo messi che finire
nella morsa di due donne furibonde. Ker
oberly
Il gioco
ipse diXit
chi ha detto questa frase?
(la soluzione a pagina 108)
di tancredi palmeri
26
ronaldmartnez,g
lrego
jr
Ora ti ruboil tricicloe vado in fuga
di gianluca gasparini
Va bene tornare ogni tanto bambini,
ma qui si esagera. perché quando
1.500 concorrenti, tutti adulti, si
presentano a una gara di livello
internazionale in sella a un triciclo la
faccenda assume contorni seri. si
tratta delle gare su Big Wheels, la più
famosa delle quali va in scena ogni
anno, più o meno verso pasqua,
a san Francisco. nata nel 2000
percorrendo le curve contorte in
discesa della famosissima lombard
street. ci si può presentare al via in
sella al mezzo “rubato” a un figlio, e
per anni è capitato e capita tuttora.
oppure si può utilizzare il meglio che
offre il mercato. perché, incredibile a
dirsi ma negli states niente deve
sorprendere, sulla scorta di questa
nuova passione sono nate piccole
industrie che costruiscono Big
Wheels per gli adulti. il primo triciclo
della storia fu prodotto nel 1969 dalla
louis marx & co., con l’obiettivo di
offrire un veicolo sicuro anche per i
bambini più piccoli, non ancora pronti
per la bici. se ne sono venduti milioni.
ma nessuno avrebbe pensato che si
arrivasse a farne uno sport vero e
proprio: oggi gli appassionati hanno
a disposizione mezzi tecnicamente
evoluti creati usando parti di kart
e biciclette in grado di essere
portati in discesa (con guidatore
dotato di casco e paracolpi) fino
a 75 km orari di velocità. coraggio…
tipi bizzarri a san francisco
Bagarre alla Bring Your own Big Wheel race.
aUto, MoGLiEViLLE... coMEspEnDE KobEin due anni BrYant puÒ diVentare il recordman
di guadagni nella storia dell’nBa. delle spese, lo È giÀ...
Caseda sogno,mega auto, elicotteropri-
vato. È la vita luccicantediKobeBryant,
stella dei LALakers: 17 anni di carriera,
5 anelli vinti, terzo atleta per guadagni
nella storia Nba con 191milioni di euro.
Con gli altri due anni di contratto da 23
milioni, potrebbe scalzare dalla vetta
KevinGarnett, ala di Boston. Peraltro il
numero 8 gialloviola sa investire i suoi
risparmi, vicini ai 115 milioni di euro.
Tra le autounaFerrari da 253mila euro,
Lamborghini, Bentley,RangeRover. Poi
tre ville (valore 14,5mln), tutte aOrange
County. Caro anche il rapporto con la
moglie Vanessa. Dopo l’anello di dia-
manti viola (da 3 mln) per il perdono
dallo scandalo giudiziario (Kobe fu ac-
cusatodiviolenzasessualedaunacame-
riera del Colorado), Vanessa avrebbe
chiesto circa 57mln di euro nel 2011 per
il divorzio, non ancora avvenuto. E co-
munque il Mamba vive nel lusso ma è
generoso. A Steve Blake, compagno di
squadra ai Lakers, haprestato l’elicotte-
ro personale per un appuntamento me-
dico. C’è chi può… Nicola Sellitti
bryant E i sUoi aVEri
Kobe in azione. sotto: casa, Bentley, elicottero.
basket e soldi
start/neWs
28
da domani, 2 dicembre, ogni domenica sera appuntamento in tv con il nuovo
programma che racconta sei atleti leggendari: si comincia dal “Fulmine”
Nelmesedidicembre ladomenicaèspor-
tiva, in televisione,grazieanchealnostro
giornale: SportWeek debutta sullo scher-
mo collaborando alla realizzazione di
Campioni sempre, il nuovoprogrammadi
DMax (canale 52 del digitale terrestre e
140 di Sky) che racconta la vita di sei
atleti leggendari. Non solo suc-
cessi emedaglie, ma anche scon-
fitte e debolezze: un modo per
conoscere inprofonditàAli eTy-
son,Bolt, Thorpe e le sorelleWil-
liams.
Si comincia domani, domenica 2
dicembre (alle22.55), con lastoria
dell’uomo più veloce del mondo: Usain
Bolt verrà “spiegato” svelando, attraver-
so le immagini del registaGaëlLeiblang
che l’ha seguitomoltodavicino, comeha
preparato l’Olimpiade di Londra, nei 12
mesi precedenti quei 100 metri
visti damiliardidipersone.Die-
ci secondi, anzimeno, chevalgo-
nounavita.Machenonbastano
a raccontarla. Lui lo fa così: «Per
arrivareaquelpunto ci vogliono
giorni e giorni di sacrifici. E ci
sono momenti in cui vorresti morire,
fermarti, mandare tutti al diavolo». Ab-
biamo l’opportunità di scoprire, per la
prima volta, anche quei momenti che di
solito restano nascosti.
televisione
start/news
nei segreti di bolt
sW e dmaX
2 dicembre
Usain bolt
la marcia di
avvicinamento
dell’uomo più
veloce del mondo
a londra 2012.
23 dicembre
ian thorpe
la vicenda del
nuotatore australiano
che si è ritirato a soli
24 anni, per poi
riscoprire l’amore
per lo sport.
16 dicembre
serena e venUs
Williams
la storia delle
sorellone invincibili
del tennis: ecco
come sono state
“create” dal papà.
9 dicembre
ali e tyson
uno sguardo
ravvicinato alla
carriera dei due
pugili: un idolo
incontrastato e una
star assai discussa.
al lavoro
Usain Bolt, 26 anni,durante un allenamentoa Kingston, in Giamaica.
la domenicaalle 22.55:
le prossimepUntate
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30
Ogni Grand Cru Nespresso è come un viaggio per i vostri sensi.Un viaggio appassionante tra note aromatiche, profumi,colori, sfumature di gusto, che vi porterà ad attraversareil mondo intero. Così, finalmente, il vostro amore per il caffènon avrà davvero più confini.
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accade quell’anno
START/vintage
fumare fa male allo sport. ma in quegli anni non l’avevano ancora capito
LAMACCHINADELTEMPO
Facciamo un salto indietro negli anni
per rivivere il nostro passato
che clASSe
anni 30, in un campo
da tennis nell’essex,
due tenniste si prendono
una pausa accendendosi
una sigaretta. Capelli ben
pettinati e completini mini,
le ragazze sono la conferma
che eleganza e tennis
inglese procedono da
sempre fianco a fianco.
nell’anno in cui viene eletto presidente Franklin
Delano Roosevelt, creatore del new Deal
e unico nella storia americana a ottenere
quattro mandati di Ƃla, gli Stati Uniti cercanodi uscire dalla grande depressione seguita
alla crisi economica del 1929 ospitando
due Olimpiadi: la terza edizione dei giochi
invernali a Lake Placid (new York) e la decima
di quelli estivi a Los angeles (California).
Divi in Laguna
venezia ospita la
prima edizione della
Mostra del Cinema.
Cruciverba
esce la prima copia
della Settimanaenigmistica.
Fondata Littoria
Mussolini fonda
la città di Littoria,
attuale Latina.
doppiA olimpiAde
negli uSA di RooSevelT
33
23
padova (1995)
36
Juventus (2004)
24
lazio (2011)
26
lazio (2007)
25
milan (1973)
37
napoli (1985)
8
real madrid (2011)
9
barcellona (2006)
7
psg (2012)
2
napoli (2011)
3
brasile (2012)
1
Juventus (2012)
13
milan (1988)
17
roma (2010)
15
portogallo (2004)
14
inter (sempre)
16
manchester utd (2002)
33
manchester utd (2010)
35
roma (1981)
34
colombia (1990)
27
Juventus (1981)
footballbarbershop
il gioco/Barba e capelli
illustrazioni di Fabio marinello
34
28
inter (1982)
31
fiorentina (2000)
29
Juventus (1984)
32
inter (2012)
10
brasile (2002)
6
aJax (1970)
12
brescia (2001)
4
inter (1973)
5
atalanta (2012)
20
real madrid (2012)
19
colombia (1990)
21
inter (1998)
18
manchester city (2011)
22
milan (2003)
38
aJax (1973)
40
Juventus (2012)
39
Juventus (1961)
30
everton (2012)
41
roma (2000)
11
napoli (2010)
42
e lui?
voltate pagina
abbiamo scelto un po’ di calciatorie li abbiamodisegnati prendendospuntoda unmomentodella lorocarriera. qualcunoha cambiatopettinaturamille volte, qualcuno
mai… tuquanti ne riconosci?(la soluzione È a pagina 108)
35
cover story/Pensare da Faraone
eGIZIANo
stephan el shaarawy,
20 anni, nato da padre
egiziano e madre
italiana. cura di
persona la cresta
(che non piace al
presidente
Berlusconi): il suo
parrucchiere di fiducia
è ad arenzano.
36
crestA
ALtA
ProFILo
BAsso
da semplice promessa,
in tremesi l’attaccante
egizianodelmilan È
diventato la rivelazione
del calcio italiano.
viene coccolato
da compagni, societÀ
e sponsor come
una star. ma lui non
È proprio tipo da
montarsi la testa, come
dimostra in questa
intervista: «non si finisce
mai di diventaremigliori»
di Fabrizio Salvio ˜ foto di Edoardo Delille
Stephan El Shaarawy
37
cover story/Stephan El Shaarawy
ascoltare le persone giuste. Ma da tutti
ho imparato anche solo osservandone la
serietànell’allenamento, la compostezza
nelle uscite pubbliche, l’educazione nel
rapporto coi tifosi...».
E sotto il profilo squisitamente calci-
stico, gente come Ibrahimovic e Thia-
go che cosa le hanno trasmesso?
«L’intensità e la qualità nel lavoro di tut-
ti i giorni.All’inizio è statodifficilepren-
dere il ritmo,maadesso credodi essermi
abituato» (sorride).
Ibra non la bacchettava di continuo?
(ride) «Faceva lo stesso con tutti! È divo-
ratodallavogliadivincere.Holetto lasua
autobiografia, mi incuriosiva conoscere
il suo percorso di vita e professionale,
proprio per capire di più sul suo conto,
sulla sua smisurata ambizione».
E Gattuso ce l’aveva o no con lei,
quando lamentava che ai colleghi più
giovani oggi non si possa muovere
un appunto, se non si vuole ricevere
la loro reazione stizzita?
«Io posso solo dire che con Rino non ho
mai litigato. Non credo ce l’avesse con
me, ma con i giovani in generale».
Rispetto all’esordio in A, è diverso
pure l’approccio alla gara?
«Sì. Gioco di più e di conseguenza ho
maggiori responsabilità.Ma le 28 parti-
te fatte l’anno scorso, tra campionato e
coppe,mi sono servite tanto.Nonhogio-
catopococomequalcunocontinuaadire:
ho giocato quanto serviva».
» uno degli idoli della curva, se non
il principale, in questo momento: la
cosa la carica o preoccupa?
«Mi carica. Nonmi fa nessuna paura. E
poi, sentire che mi cantano lo stesso
coro dedicato a Kakà, il mio idolo, mi fa
venire i brividi: “Siam venuti fin qua,
siam venuti fin qua per vedere segnare
Stephan...”».
prudenti e umili a rischio di apparire
banali. Così vuole il grande circo del
pallone, nel quale aungiovane si perdo-
na (forse) il dribbling irridente, ma non
a battuta irriverente. Cresta alta e pro-
filo basso, dunque.
Gli occhi, però, non tradiscono mai. E
quelli di Stephan restano gli stessi della
sua prima intervista da attaccante del
Milan, proprio a noi di SW, a luglio di un
anno fa: brillanti, rivelatori, vivi. Gli oc-
chidi chi sa ciò chevuole e comeottener-
lo. Di chi – per istinto e personalità –
amerebbe labattuta sottile e l’originalità
di pensiero.Ma seun understatementpri-
vato aiuta a essere protagonisti da cal-
ciatori, il prezzo da pagare è onesto. So-
prattutto quando, più della lingua, hai
dimostrato di saperemuovere i piedi.
Diciassette mesi dopo le sue prime
parole da rossonero, quanto è cam-
biato il calciatore e quanto l’uomo?
«Tantoentrambi.Edentrambicertamen-
te migliori».
Cominciamo dal calciatore.
«Come dice Allegri, il mio allenatore,
devo imparareancoramolto: ilmovimen-
to senza palla, lo smarcamento».
E dal punto di vista umano?
«Ho preso la patente, così non mi faccio
più portare a Milanello da Antonini!
(ride). Sul serio: sonopiùmaturo. Lamia
crescita è stata favorita dall’ambiente di
lavoroedal fattodi esserearrivato inuna
grande città. AMilanello ho conosciuto
campioni chemihanno trasmesso tanto,
vivereaMilanoticambiaper forza,quan-
do finorahai vissuto sempre in famiglia
o in piccoli centri».
Chi le ha insegnato di più, al Milan?
«Scelgo Ibra e Thiago Silva per la parte
tecnica, Seedorf, Inzaghi e Ambrosini
per quella umana: consigli sul come ge-
stire lamia vita aMilano, come compor-
tarmi fuori dal campo, come scegliere e
el tritacarne di interessi ed eccessi che è
diventato il calcio, lo status professiona-
lediungiocatoreècertificato–anche–da
quanta gente ha intorno mentre parla.
Per l’intera durata dell’intervista che
segue, StephanElShaarawyèstatomar-
cato stretto (assai stretto) da un numero
di persone sufficiente ad acchiappare al
volo e neutralizzare, prima ancora che
finissenel registratoredel cronista, qual-
siasi dichiarazionemenchemisuratagli
fossesfuggitadallabocca. Inprecedenza,
a SportWeek era arrivata la raccomanda-
zionedinon farpassare il giovanottoper
quello cheancoranonè (sicuri?):uncam-
pione fatto e finito. Scrupolo comprensi-
bile, in ragione della sua età. Ma super-
fluo. Il miglior giovane talento italiano
e capocannonieredel campionato ci pen-
sa da solo, a mantenersi saldo a terra. A
20 anni appena compiuti e con poco più
di una stagione di serie A alle spalle, ha
capito comegira ilmondo, il suomondo:
una specie di montagne russe in cui si
va su egiù avelocità folle, rischiandoun
granmal di testa. O, peggio, di deraglia-
re, senonsi sta attenti a comeci simuove
fuori dal campo, dove conta mostrarsi
tutti intorno
Sotto, un momento
dell’intervista realizzata
con El Shaarawy: notate
quante persone, oltre
al cronista, stanno
attente a ciò che dice.
38
Sentire i tifosi cantareper me lo stesso coroche dedicavano a Kakà
mi mette i brividi
“
39
3a giornata
4a
1a
2a
3a
4a
5a
6a
7a
8a
9a
10a
11a
12a
13a
18a
19a
20a
21a
23a
24a
25a
26a27a
28a
29a
30a
32a
33a35a
5a
7a
13a
8a
stagione
2011-2012
stagione
2012/2013
90’
minuti
giocati
180’
270’
360’
450’
540’
630’
720’
810’
900’
990’
1080’
1170’
Ieri precario
oggi titolare
inamovibile
IL CONFRONTO
Complici le partenzedi Ibrahimovic e Cassano,
El Shaarawy in questastagione ha conquistato
di fatto una magliada titolare nell’attacco
del Milan. Ecco il confrontotra i due suoi campionati.
I dati sono aggiornatial 25 novembre.
goL
goL
goL
goL
goL
goL
goL
goL
goL
goL
goL
goL
DoPo
14 GiornAte
179 MINUTI1 GOL
DoPo
14 GiornAte
1.163 MINUTI10 GOL
cover story/Stephan El Shaarawy
passo sempre lo straccio!».
Quando stanno da lei, i suoi le danno
ancora la ritirata?
(ride) «No, no, mi lasciano libero!».
Passatempi?
«Sto tanto a casa. PlayStation e, alla tv,
calcio – tutto quello che riesco a vedere
– e snooker, una specialità del biliardo.
Anzi, adessomi compro il tavolo».
Di Milano cosa ha visto? Il Duomo?
«No».
Il Castello Sforzesco?
«No».
Il Cenacolo di Leonardo?
«No. Ho girato qualche ristorante».
Ha raggiunto i 10 gol in campionato
e vinto la scommessa con Ambrosini,
che le avrebbe pagato le vacanze
estive ai Caraibi se avesse appunto
raggiunto questa cifra. Ha deciso la
meta precisa?
«No. E neppure quella delle vacanze in-
vernali, chepuremipaga luiper i gol che
ho segnato.Ma andrò inmontagna».
A chi sente di dover dire grazie in
questo momento?
Berlusconi l’ha abbracciata durante
la sua visita a Milanello prima della
trasferta a Napoli. Quando vi siete
parlati per la prima volta?
«Dopo lapartita diUdine, l’anno scorso.
Avevamo vinto con un mio gol e negli
spogliatoiGallianimi passò il suo cellu-
lare e disse: c’è il presidente per te. Di-
ventai tutto rosso e non riuscii ad aprire
bocca, mentre lui si complimentava».
A Milanello lo spartiacque tra com-
parsa e attore protagonista è dato
dal posto a tavola a pranzo. Lei, oggi,
siede con i senatori?
«Sono al tavolo dei grandi già dall’anno
scorso. Quando arrivi dalla Primavera
o dalla B, come nel mio caso, è difficile
creare un rapporto con chi è da tanti
anni in una squadra e ha vinto in pro-
porzione.Masonostatiproprio i “vecchi”
a venirmi vicino. Ambro, Abate, Anto-
nini, Bonera: sono loroquelli con cui ora
ho la familiarità maggiore».
E fuori come va?
«Abito in zona San Siro. L’anno passato
ho avuto in casa papà, oggi c’è mamma,
ogni tanto passamio fratello».
Insomma, c’è sempre qualcuno che
l’aiuta in cucina e nelle pulizie…
«Ma io un piatto di pasta lo so fare, e
grande festa
Stephan va a festeggiare
Robinho dopo il rigore
del definitivo 1 0 segnato
da quest’ultimo contro
la Juve a San Siro.
come fare gol
rispettando l’ambiente
la scarpa
«Oggi soprattutto ad Allegri. Non è uno
cheparla tantoma,quando loha fatto,mi
hadatobuoni consigli, calcistici eumani.
Dopo questa serie di partite in cui ho
fatto molto bene, mi ha detto di restare
coi piedi per terra perché sono giovane e
devo ancora dimostrare tanto».
Convinca chi legge che ha seguito il
consiglio e non si è montato la testa.
«Parlino conquelli chemi stannovicino
emivoglionobene.Sono lostessodi sem-
pre con tutti, a cominciare dagli amici
storici di Savona, dove sononato. È cam-
biato solo che adesso gli pago la pizza».
Però, quel soprannome, Faraone, non
è troppo impegnativo?
«Ma non me lo sono dato io! Mi definì
così in diretta il telecronista Sky di
Genoa-Empoli, alle finali del campiona-
to Primavera di due anni fa. Avevo fat-
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cover story/Stephan El Shaarawy
è uno specialista in certi giochini: ci sfi-
diamo al “giro del mondo” (palla alzata
da terra e il piede che le gira intornopri-
ma che ricada), il pallone in bilico sulla
fronte o la nuca…».
Il difensore più rognoso affrontato
finora?
«Troppo facile fare nomi come quelli di
Chiellini e Samuel. Scelgo allora Puyol
e Piqué del Barcellona: in Champions,
contro di noi, l’anno passato mi hanno
davvero impressionato».
E il giocatore del nostro campionato
che non conosceva e l’ha colpita?
«L’atalantinoDenis: forza, tecnica e sen-
so del gol».
Quando potrà dire: sono arriva-
to?
«Mai, credo. La forza del campione
consiste nel non accontentarsi».
Ha paura di qualcosa?
«Ogni tantopensochecivuoledav-
vero poco, per tornare giù».
Cosa non le piace, del calcio?
«…» (suggerimento dal fondo: “I giorna-
listi!”.Stephanride,gliocchibrillanoeper
un momento rivediamo l’impertinente ra-
gazzo conosciuto un anno fa a Savona).
to gol e mi ero inginocchiato mimando
il tipico gesto degli egiziani, con le dita
dellemani chiuse a ventaglio. Da allora
sono diventato il Faraone emi sta bene,
anche perché sono egiziano da parte di
padre».
Quando si guarda allo specchio pen-
sa: ìChe bello, sono diventato gran-
de in fretta”; oppure, ìChe peccato,
quante cose mi sono perso”?
«La prima che ha detto. Sono cresciuto
tanto,ma non così in fretta da non avere
ancora da imparare, in tutti i sensi».
Sia sincero: ci ha sempre credu-
to.
«Sì, ci ho sempre creduto. Ci ho
sempre messo tutto quello che
avevo, senza guardare troppo
lontanoma cercando di prende-
re il meglio da quello che avevo
a portata di mano in quel mo-
mento».
Avrebbe avuto un valore di-
verso se fosse diventato im-
portante per il Milan con Ibra
e Cassano ancora rossoneri?
«Sicuramente lo spazio per me è
aumentato anche grazie alla loro
partenza,manonesiste contropro-
va. E in ogni caso nella scorsa sta-
gione ho giocato un buon numero di
gare e avuto tante occasioni da gol. La
differenza è che quest’anno le metto a
frutto».
Non dica che è un goleador per vo-
cazione…
(sorride) «Le statistiche dicono questo.
Sono sempre stato più attaccante da rete
che da assist».
Tra poco firmerà il rinnovo del con-
tratto fino al 2018. Ha fiducia che
il Milan tornerà grande?
«Il Milan è già grande».
In allenamento qual è il nume-
ro che le riesce meglio?
«Il tunnel nel “torello”. Robinho
Ci ho sempre creduto.Ci ho sempre messo
tutto quello cheavevo, senza guardare
troppo lontano
“
GIoIe AZZUrre
El Shaarawy ha segnato
1 gol in 4 presenze nella
Nazionale maggiore
e 3 in 6 presenze
con l’Under 21.
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INCHIESTA/Sotto il tricolore
lo sport azzurro racconta tante storie di figli di coppie miste,come el shaarawy, o nati qui da genitori stranieri. simbolodi una parte del paese di cui la politica spesso si È dimenticata
di lanfranco Vaccari
IN ITAlIA C’È uN TESoro
Generazione .it
nel film, Nader si mette le
lenti a contattoper avere
gli occhi azzurri e sem-
brare più simile agli
amici che gli stanno in-
torno. Scappa di casa per ribellarsi alla
madre, chepermotivi religiosi e cultura-
li è contraria al suo rapporto con una ra-
gazza. Vive una contraddizione fra il
mondofamiliare, egizianoemusulmano,
e quello della sua adolescenza, italiana e
multiculturale.Alìhagli occhiazzurri, pre-
sentato al recenteFestival diRomaper la
regiadiClaudioGiovannesi, è la storiadi
un’integrazione conflittuale.
Nellavita,Nader si èmesso le lenti a con-
tatto e ha avuto uno scontro con suama-
dre per un amore da quindicenne.Ades-
so di anni ne ha 19, è fidanzato con
BrigitteApruzzesi (la sua compagna an-
che nel film) e va in giro con i suoi occhi
marroni. «Sochisono»,hadetto. «Misen-
to più egiziano che italiano perché imiei
genitori sono tutti e due egiziani. Certo
ho il sensodiappartenereancheall’Italia
perché sono nato qui, però non posso es-
sere italiano al cento per cento».
Assieme a un altro milione di giovani,
Nader, che di cognome fa Sarhan e parla
con un pesante accento romano, appar-
tiene al gruppo degli italiani di seconda
generazione. È una definizione legalisti-
co-sociologica concettualmente discuti-
bile, cheattribuisce laprimagenerazione
ai genitori, adulti cresciuti con usi e co-
stumi, modi di pensare e atteggiamenti
più omeno lontani (e a volte radicalmen-
te diversi) da quelli che avrebbero incon-
trato qui. Ed è ancheuna categoria abba-
stanza estesa da mettere insieme
percorsi disparati: quelli nati o arrivati
nella prima infanzia in questo Paese,
quelli “non accompagnati” (al seguito di
sedicenti familiari o implicatinel trafco
dei minori), quelli venuti dopo i 12 anni
lA pArmENSE
la judoka azzurra
edwige Gwend,
22 anni. nata in
Camerun, arrivò
nel Parmense
a 9 mesi con la
madre. Agli
europei 2010
vinse l’argento più
l’oro a squadre.
45
StuForSter,jonathan
nackStrand
inchiesta/Generazione .it
per ricongiungersi alla famiglia (il sotto-
gruppo più numeroso).
L’immigrazioneèunarealtà troppocom-
plessaperessereridottaaununicodeno-
minatore e certamente non può essere
quello dello scontro culturale, della lace-
razionedifciledaricomporre.Se tutte le
strade portano a Roma, tutti sembrano
seguirneunadiversa.E ilmicro-
cosmo dello sport le pantografa.
Nel calcio c’era Mario Balotelli,
nato a Palermo da genitori gha-
nesi che poi si sono trasferiti nel
Brescianodove lui è stato dato in
afdoauna famigliadiConcesio
(manon essendo l’afdomai sta-
to trasformato in adozione, ha
dovuto aspettare fino ai 18 anni
per ottenere la cittadinanza). Poi
èvenutoStephanElShaarawy.È
nato a Savona da padre egiziano
emadreitaliana,quindi ilproble-
madellanazionalitànonsi èmai
posto. Il padre si era laureato in
PsicologiaalCairo,ma in Italia il
diplomanon è riconosciuto dun-
que si è guadagnato da vivere
facendo il portiere di notte in un
albergo diAlbenga.
È stato tuttavia aiGiochi di Lon-
dra 2012 dove l’Italia ha dato di
sé un’immagine assai più varie-
gata della percezione che molti
suoi abitanti tradizionali proba-
bilmente hanno. I naturalizzati
erano 21 su 291, il 7,2 per cento,
quasidiecivoltepiùdellapercen-
tuale nella popolazione in gene-
rale (lo0,8).Fraessi ci sonoquel-
linatiquidagenitoristranieri (2),
quelli che ci sono cresciuti (12, e
altri treavrebberopotutoesserci
se la burocrazia non fosse tanto
pachidermica), quelli che hanno
acquisito la cittadinanzaperma-
trimonio (7). Della delegazione
facevano parte anche quattro
atleti nati all’estero da un padre
italiano, che però proprio per
questo non rientrano in questo
discorso. Al primo gruppo ap-
partengono Gloria Hooper, atle-
tica, genitori ghanesi, e Ivan
Zaytsev, pallavolo, genitori russi. Al se-
condo Noemi Batki, tuffi, ungherese;
Mihai Bobocica, tennistavolo, romena;
Carolina Costagrande, pallavolo, argen-
tina;PietroFiglioli,DeniFiorentini eDa-
nijel Premus, pallanuoto, il primo brasi-
lianoeglialtriduecroati;EdwigeGwend,
judo,camerunese;MihailLasko,pallavo-
lo,polacco;AnzhelikaSavrayukeAndrea
Stefanescu,ginnasticaritmica,unaucrai-
na e l’altra romena; DraganTravica, pal-
lavolo, croato; Claudia Wurzel,
canottaggio, tedesca (“esclusiper
burocrazia”: Hakim Chenakia,
boxe, nato inMarocco, da 17 anni
vive a Bologna; Eusebio Haliti,
atletica,nato inAlbania, residen-
te a Bisceglie da 188 mesi al mo-
mento di Londra 2012, due in
menodelnecessario, ecomunque
campione italiano juniores;Dari-
ya Derkach, atletica, nata in
Ucraina, da 10 anni residente a
Pagani, Caserta). Al terzo Nadia
Ejjafini, atletica, Marocco; Liba-
nia Grenot, atletica, Cuba; Josefa
Idem, canoa, Germania; Amau-
rys Pérez (Cuba) e Anikó Pelle
(Ungheria), pallanuoto; Natalia
Valeeva,arco,Moldova;Wenling
Tan, tennistavolo, Cina (il prece-
dente più famoso, in questa cate-
goria, è quello di FionaMay).
Èperfino troppoovviocheognu-
nodi lorosiportidietroesperien-
zediverse.Alcunihannovissuto
in modo traumatico il viaggio di
migrazione, altri l’hanno consa-
pevolmente (e felicemente, sipre-
sume, andandosi a sposare) scel-
to. Alcuni si portano dentro la
frattura fra un “prima” e un “do-
po”, chememorie enostalgienon
ricompongono,altrihannoimpa-
rato l’italiano allo stesso tempo
della lingua eventualmente par-
lata in famiglia, non sono mai
tornati (oquasi)nelPaesed’origi-
ne dei genitori e lo conoscono so-
lo attraverso le narrazioni fami-
liari, più o meno velate di
nostalgia e rimpianto.
Soprattutto per questi ultimi il
quadro legislativo italiano è pa-
radossale. Come tutti i Paesi che
hannoconosciutonellalorostoria
forti ondate migratorie verso l’esterno,
l’Italia riconosce il diritto di sangue (de-
rivatodaunodei genitori) enonquellodi
azzurre in pista
La quattrocentista nata a cuba Libania
Grenot, 29 anni e, sopra, la velocista
veronese Gloria hooper. I suoi genitori
sono ghanesi, ma si conobbero in Italia.
Episodi sgradevoli?Ne ho subiti, ma hocapito che è un loroproblema, non mio
gloria hoopEr
“
46
Claud
oVlla,elsa
inchiesta/Generazione .it
suolo (derivato dal posto in cui si è venu-
ti al mondo). In Europa, solo la Francia
adotta il secondo (e dal 1515), ma ai suoi
migrantifinoalla terzagenerazionerico-
nosce anche il primo.Al contrario, i Pae-
si verso cui si sono riversati i flussi mi-
gratori (le due Americhe con l’eccezione
di Cuba eHaiti) regolano con lo ius soli la
questione della cittadinanza.
Da anni, in Italia, la discussione
su come adattare la legislazione
allanuova realtà si è arenataper
la strumentalità delle posizioni
dei partiti, che giocano con la
demagogia, la paura o, sempli-
cemente, il razzismo. Ma per
rendersi contodi come l’integra-
zione (e le sue difcoltà, spesso)
abbia cambiato la faccia di que-
sto Paese basta visitare blog co-
me quello eccellente – che il
corriere.it ha intitolato “La città
nuova” o siti comequello diRete
G2–Seconde Generazioni. Op-
pure guardarsi la serie di video
che il blog avoicomunicare.it ha
messo su YouTube, intitolato
“Permesso di soggiorno”. Dallo
sport si possono trarre storie
illuminanti. Ealmeno trevale la
pena di raccontarle.
EdwigeGwend è nata 22 anni fa
a Édéa, lungo il fiume Sanaga,
Camerun. Quando aveva nove
mesi, è venuta in Italia con sua
madre e uno dei fratelli, ricon-
giungendosi al padre, emigrato
dueanniprima. Igenitori faceva-
noglioperaiaParma,nonriusci-
vano amantenere i figli, nel frat-
tempo saliti a sei. È stata
cresciuta da una vicina di casa,
Maria («Lamiamammabianca»,
come dice l’azzurra). Fa judo da
quandoerapiccola.A8anni,pri-
ma di un torneo, si sentì dare
della “negra” dalla coetanea che
avrebbe di lì a poco afrontato (e
battuto). È nelle Fiamme Gialle.
Agli Europei di Vienna 2010 ha
vinto l’argento nella sua catego-
ria e l’oro a squadre. Sul podio
aveva il tricolore al collo.
GloriaHooperènatavent’annifaall’ospe-
dalediVillafrancadiVeronaedèsempre
vissuta in quella provincia. Entrambi i
suoi genitori sonopastori protestanti. Si
sono conosciuti a Napoli dopo essere
sbarcati in Italia in tempi diversi e si so-
no sposati. Lei non èmai stata inGhana.
Ha parlato una variante della lingua
kwa, la piùdifusa in quella parte d’Afri-
ca, solo con la nonna, fino a quando otto
anni fa è tornata a casa: «Con i genitori
parlavamo l’inglese e con i miei
fratelli sempre l’italiano», dice.
Ha subito episodi sgradevoli,
naturalmente, «mahocapito che
è un loro problema, non mio».
Per un certo periodo, fra l’infan-
zia e l’adolescenza, si è sentita
«unpo’ confusa: sei lì,manonsai
benedove, esattamente».Mapoi,
crescendo, è aumentata la consa-
pevolezza, aiutata dall’assenza
di conflitti in famiglia (come in-
vece nel caso di Nader Sarhan):
«Alla fine, tutto si riduce a cono-
scere se stessi, a sapere chi si è».
E lei chi è? «Italiana».
Ivan Zaytsev è nato nel 1988 a
Spoleto,dovesuopadreVjaceslav
giocava come alzatore, «imme-
diatamentedopo lafinaleolimpi-
ca che lui ha perso a Seul». La
madre, Irina Pozdnjakova, era
stata una nuotatrice. A 3 anni è
tornatonell’alloraUrss,perché il
padre era andato ad allenare la
squadra di Voronezh, 300 km a
suddiMosca.Maa8eradinuovo
aSpoleto, sempreal seguitodelle
migrazioni paterne. «Ho fatto la
mia scelta a 12-13 anni», dice. È
diventata definitiva a 18, quando
il padre è tornato per sempre in
Russia e lui si è fermato a Roma:
«Avevo anche ricevuto un invito
dalla nazionale russa juniores,
manonl’homaipreso inconside-
razione.Nonostantefossicresciu-
to in una famiglia in cui si parla-
va russo, non mi andava di
lasciare tuttoquellochestavo im-
parando per esplorare qualcosa
disconosciuto».Haunafidanzata
di Roma, che ha anche scelto co-
mesuacittàdi elezione.Ehaper-
fino lasciato scadere i termini di
validità del passaporto russo: «Perme, è
una cosa superflua». È stata la sola occa-
sione di contrasto con la famiglia.© riproduzione riserVata
Ho lasciato scaderei termini di validità
del passaporto russo:è una cosa superƃua
ivan zaytsev
“
su la cresta
lo schiacciatore azzurro (e della lube
Macerata) ivan zaytsev, 24 anni, di genitori
russi. sopra, Mario Balotelli, 22 anni, di
sangue ghanese, dal 2010 al Manchester City.
48
il miglior allenatore di bas
ket italiano, tornato
al cska mosca dopo una stagio
ne a los angeles,
racconta in un libro
la sua esperienza
ai lakers
e la sua vita in viaggio tra i due
mondi. «ho
il rimpiant
o di non esser
e andatoprima in america
.
guardo spess
o indietroa come stavo
benecon certa
gente. e quand
o alle partite veniva
charlize thero
n…»
il ponte
di messin
a
Dall’Euro
pa allaNba e rito
rno
intervista/Un mondo di basket
di gianluca gaspa
rini ˜foto di mikhail g
alustov
50
palmarÈs
super
ettoremessina
, 53 anni, ha
allenato virtus
bologna, itali
a,
treviso, cska
e real madrid.
ha
vinto 4 volte l’eurolega (2 con
bologna, 2 con il cska
), 4 scudetti
in italia eun argent
o agli europei
51
intervista/Ettore Messina
Basket,uominiealtripia-
neti. Puoi scrivere un
libro per raccontare
un’avventura unica,
durata una stagione,
nel cielo della pallaca-
nestro. E finire per infi-
larci la tua storiaprofessionale, quelladi
padre, i ricordipiùstruggentidegli inizi,
il dolore per la perdita di qualcuno che
contava davvero tanto nella tua esisten-
za. Nove mesi da assistant coach ai Los
AngelesLakers.Edentro–a colpi di sto-
rie, aneddoti, analisi e anchepsicanalisi
– unavita.Questo ha fattoEttoreMessi-
na, tecnico italiano di 53 anni, insieme
al giornalista Flavio Tranquillo. Ora il
libro è uscito, lui è tornato aMosca, sul-
la panchina del Cska con cui vinse due
volte l’Eurolega,molte cose sonocambia-
te tra i gialloviola di Los Angeles con
Mike Brown, il tecnico che l’aveva volu-
to lì, esonerato a inizio novembre. Non è
cambiato invece il modo riflessivo, pro-
fondo e acuto con cuiMessina afronta il
suomondo.
A distanza di mesi che sensazioni
sono rimaste della stagione con i
Lakers?
«Rimpianto è una parola grossa da usa-
re.Però lo faccio:mi è rimasto il rimpian-
to di non averlo fatto prima. È un’espe-
rienza senza uguali, sono consapevole
del fatto cheabbia rappresentatoqualco-
sa di davvero unico perme».
A Los Angeles che cos’ha scoperto
di se stesso, come tecnico e come
uomo, che non conosceva?
«Più che scoprire qualcosa di nuovo il
lavoro con i Lakers mi ha permesso di
tornare amomenti legati a tanti anni fa,
quando facevo l’assistente aBucci e altri
capi allenatori. Sensazioni analoghe, en-
tusiasmi analoghi, è stato come fare
rewind nella mia vita professionale. Poi
magari mi ha aiutato a coltivare qualità
di cui storicamente nonmi posso vanta-
re, tipo la pazienza o il non rimuginare
troppo sui risultati. Lì avere tante parti-
te una dietro l’altra ti costringe a pensa-
re al giorno dopo, ti impedisce di fossi-
lizzarti sull’accaduto. Devi guardare
avanti per forza: per come sono fatto io è
un gran bene».
Che cosa l’ha impressionata di più
dell’Nba?
«Esiste questo stereotipo secondo cui lì
lavorano poco e anch’io c’ero un po’ ca-
duto. Invece i giocatori sono estrema-
menteprofessionali, gente chesiprepara
benissimo individualmente e in gruppo
Quando possovado a vederegli allenamentidi mio Ƃglio:vederlo lottare,tirare, mi riportaa quando erobambino egiocavo come lui
“
l.a., russia
e milano…
Messina in
versione tecnico
del cska in una
gara di eurolega
dell’ottobre
scorso. sotto a
sinistra assistant
coach dei Lakers.
Prima di Ƃnire aLos angeles era
stato a un passo
dalla Ƃrma conl’olimpia Milano.
52
NebojsaParausc
dal natale nba in campo
alle chiacchiere con kobe
il libro
per ogni partita. Atleti,
anche giovani, capaci di
capire al volo i video di
analisi che gli mostri.
Intelligenti. Conuna re-
sistenza alla faticamen-
tale e fisica che non cre-
devo fosse possibile».
Il libro è un dietro le
quinte ancor più inte-
ressante al la luce
dell’esonero di Brown
da Los Angeles. Ha
provato a immaginare
cosa possa essere suc-
cesso?
«Sì, e ho anche parlato
conMike dopo il suo al-
lontanamento. Non
c’eranoproblemidi rap-
porti personali, questo
mi sento di escluderlo.
Ma quest’anno hanno
fatto una scelta diversa
per il tipo di attacco da
usare, hanno iniziato a
perdere in precampio-
nato e non hanno aspet-
tato che si potesse rime-
diare. Il nuovo sistema
nonèstato ritenutoadat-
to e il dubbio che ti viene
è sul perché il tentativo non sia stato
bloccato amonte, durante lapreparazio-
ne.Ma è solounavicendadi basket, solo
una questione tecnica, condivisibile o
meno.D’Antoni?Unascelta sorprenden-
te, sembrava fatta per Phil Jackson e poi
è successo qualcosa di strano. Ma one-
stamentenonhocapito equindimiviene
difcile parlarne».
Com’è stato il suo ritorno in Russia?
Come va la stagione con il Cska?
«È una stagione particolare: abbiamo
perso due o tre giocatori importanti e i
nuovi devono inserirsi inuna formazio-
ne e inun club cui non sono abituati.Ma
come risultati non vamale. Solo la scon-
fitta con il Barcellona è stata brutta, per-
ché abbiamo giocato solometà partita. I
dubbi per ora arrivano solo dal punto di
vista della personalità. Dobbiamo cre-
scere come chimica di gioco, ma questo
è normale e previsto. Più importante in-
vece è lavorare sulla nostra capacità di
imporci contro tutti. A quel punto sco-
priremo dove possiamo arrivare».
Ogni tanto nel libro affiorano bellis-
simi ricordi del passato, soprattutto
a Bologna (un episodio in particola-
re, protagonista l’avvocato Porelli,
è particolarmente divertente). Quan-
do si arriva al top quanto si sente
nostalgia delle origini?
«I ricordi li ho spesso, purtroppo o per
fortuna,nonsosepossaessereun limite.
Sarà per l’età, ma guardo tanto indietro
ragionando anche su ciò che avrei potu-
to fare diversamente. Le relazioni, gli
afetti, le persone, tutto. Senza pensare
se ho vinto o perso, quello no, ma se e
come stavo bene con certa gente. È la co-
sa chemihaspintoadaccettare il ritorno
alCska: il ricordodelle esperienze comu-
nihaprevalso forse sulla razionalità. Fu
così anche quando accettai di tornare
sulla panchina della Virtus dopo aver
lasciato la Nazionale. Sono un vecchio
sentimentale? Vecchio di sicuro...».
Suo figlio Filippo ha 8 anni ed è nel-
le giovanili del Cska. Che sensazione
si prova a vedere giocare proprio a
basket un figlio piccolo?
«Quando posso vado a vedere i suoi al-
lenamenti. Mi metto su un angolo e sto
rigorosamente in silenzio.Vederlo tirare
un libero, lottare per una palla persa,
andare a canestro con entusiasmo, come
afronta le situazioni,mi riporta a quan-
do ero bambino e giocavo come lui. Ma
vale anche per quando lo guardo gioca-
re a calcio.Niente èpiùbellodi fare sport
con altre persone, il gruppo, essere par-
te di una squadra. E nonmi interessa se
vince o perde, l’importante è che abbia
un buon tecnico che gli insegna e fa sta-
re tutti bene. In che lingua gli parlano?
Russo... Fa come certi stranieri di coppa
da noi, fino agli Anni 80: si mettevano
in fila, guardavano cosa facevano gli al-
tri e li imitavano per filo e per segno».
Il parterre dei Lakers è sempre pieno
di star. Banderas è citato nella dedi-
ca a sua moglie all’inizio del libro (ai
lettori scoprire perché...). Invece
Charlize Theron da vicino com’è?
«Molto mamoltomamolto bella...».© riProduzioNe riservata
53
ZOOM
hirOshiMa unitadalla freccefoto di Masashi hara
P.56 P.62 P.68
L’esultanzadopo il gol contro iCerezoOsakanonè casuale. La
squadra giapponese di Hiroshima si chiama Sanfrecce
dall’unionediSan(tre)edell’italiana“frecce”.Laleggendavuole
cheunpapà,per insegnareai trefigli l’importanzadell’unione,
disse che piegare una freccia è facile, ma tre insieme è dura.
55
zoom
Un tufo dalla piattaforma dei 10metri dura più omeno tre secondi. Per riportare l’intera
sequenza su una pellicola cinematografica servirebbero circa 70 fotogrammi, usando la
misura canonicadi 24al secondo. Settantaminuscoli frame che, tutti insieme, dannoall’oc-
chioumano– imperfetto – l’illusionedi vedereununicomovimento, fluido e continuo comefoto di Hassan ammar
settanta
tuffatori in uno
56
avvitamento
il tuffo dell’indiano meiti
Chingshubam da 10 mt
ai campionati di nuoto
asiatici a dubai.
un corpo che tocca l’acqua dopo mille evoluzioni. La bellezza dei tuf è tutta qui: la perfe-
zione di un gesto il più possibile elegante e naturale, che serve per convincere giuria e
spettatori, si costruisce in realtà attraverso la fatica e la costanza dimettere al posto giusto,
come le tessere in unmosaico, ogni singola parte del corpo in ogni istante. Silvia Cimini
57
zoom
In principio era il paracadutismo, poi è arrivato il base jumping e oggi ecco le tute alari, utiliz-
zabili per entrambe le discipline. Anziché buttarsi da un aereo, i base jumper si lanciano nel
vuotodastrutturefisse:Baseè l’acronimodiBuildings (edifici),Antennas (antenne),Spans (cam-
pate di un ponte) e Earth (rocce). Un fenomeno nato negli Anni 80 che oggi conta 1.600 pra-foto di vadim mahorov
i voli infiniti
di icaro 2.0
58
uomo uccello
Jumper russo immortalato
dal connazionale vadim
mahorov, fotografo
estremo di soli 23 anni.
ticanti e numerosi incidentimortali (20nel 2011). Grazie alla tuta alare il rischio si riduce: la
velocità in caduta libera diminuisce di 40 km/h e, anziché procedere in verticale, il jumper
scendecon traiettoriaobliqua, allontanandosidalla sededel lancio.Con lasua tuta,peresem-
pio, il giapponese Ito è riuscito a coprire una distanza di 26,9 km.Quasi come volare. g.cor.
59
zoom
Cosedell’altromondo. InAustralia laboxevantaunadiscreta tradizionemaconunabattuta
molti afermanosi tratti diuno sport inutile, visto che il pugilatovero ègiàuna caratteristica
del loro football. Inogni caso, ilmediomassimoLyndonEdneydimostraunacertaabilitànel
portareunbelmontantealmentodi JeremyVanDiemen, ancheseallafinesaràquest’ultimofoto di QUiNN RooNEY
IL BELLo DELLA BoXE
IN AUSTRALIA
60
chE coLpI
L’australiano Lyndon
Edney rifila un gancio al
connazionale Jeremy Van
diemen a Melbourne.
a imporsi per k.o. Tuttavia, in questa immagine che fissa l’eterna lotta di unuomo contro un
altro uomo, balza subito agli occhi una sfida non soltanto tecnica, ma anche fisica nel senso
più carnale del termine. Insomma, sembra che si stiano pestando di santa ragione solo per
dare un senso a questa domanda: chi dei due ha il tatuaggio più bello? Riccardo Crivelli
61
zoom
Quattro controquattro.Èquesta la regolabasedel giocodelpolo, unodegli sportpiùantichi
che ci sia (sembra che le prime partite si siano disputate in Persia nel 600 a.C.). Eppure le
variazioni sul tema sono diverse. Il campo in erba dove si afrontano gli avversari, grande
come quasi tre campi di calcio e dove i cavalli galoppano fino a 50 km/h, è stato spessofoto di KRYStLE WRiGHt
un mondiale
di peso
62
sostituito da altre superfici: le più comuni neve e sabbia. Ma c’è anche chi ha sostituito il
mezzo.Non è raro assistere a incontri di polo (soprattutto inMedioOriente) con i giocatori
sulla groppa del cammello. Oppure, come accaduto in questo torneo in Nepal, sul dorso
degli elefanti. Dove l’impresa diventamanovrare in velocità i pesantissimi pachidermi.
squadre
Alcuni protagonisti
dei Mondiali di polo
con gli elefanti che
si sono svolti in Nepal.
63
zoom
Come duellare coi Lakers a basket e perdere per un tiro finito sul ferro. Come avere 16 anni,
sfidare laprofdi latinoa tradurreunaversioneecapitolaresoloperunverbo irregolare.L’Ital-
rugbyconimaestriaustraliani (n.3delranking)èarrivataa50/60centimetridalsogno.Tanti
sarebberobastati aOrqueraper indirizzareunpo’piùasinistra lapunizionecheaunminutofoto di dino panato
testA A testA
con i mAestri
64
chi cede primA?
Venditti si “scorna”
con il piloneWallabies
Ben alexander in
italia australia 19 22.
dalla fine avrebbe regalato allaNazionale il 22-22 e così il primo “punto” contro gliWallabies,
finoravittoriosi controdinoi 17voltesu17. Inveceniente.Omeglio, sì: rimangono l’Italia, il suo
coraggioel’ideacheilSeiNazionipossaessereunmuromenoinsuperabiledelloStaplesCenter
o di Seneca in un compito in classe.
65
zoom
C’è quello che sta in panchina come a teatro: immobile e assorto. E c’è l’altro, fatto della
stessa pasta del signore che vedete sullo sfondo in questa foto: passionale, esuberante, ur-
latore. Sono le due evoluzioni della stessa specie, quella dell’allenatore. Giuseppe Sannino,
ex del Palermo calcio, appartiene alla seconda. «Mi dicevano: più in alto vai, più devi com-foto di Gene J. Puskar
che fatica fare
l’allenatore
66
la spaccata
Cromartie (Wisconsin)
intercetta un passaggio.
e un membro dello staff
a bordo campo lo imita.
portarti da gentiluomo. Ma l’importante è essere se stessi, e non vergognarsene. E poi, di-
pendedai giocatori chealleni: aMessinondevidireniente, si gestisceda solopure inpartita.
Quelli che ho avuto io, vanno spronati, se no si deprimono. Devono credere che possono
farcela, che sono i più forti anche se non è vero». Anche a costo di fare i salti mortali…
67
color run
È la corsa di 5 km
a Melbourne (Aus)
ispirata alla festa Hindu
sul cambio delle stagioni.foto di Quinn Rooney
qua ne corrono
di tutti i colori
zoom
68
dp
ucom
un
caz
one.t-ph.G.Menegheo
LivignoFeelTheAlps twitter.com/livigno
APT Livigno - tel. +39 0342 052200 - info@livigno.eu - livigno.eu
presto al Cinema
antonio albanese, 48anni. il suo tutto tuttoniente niente uscirànelle sale il 13 dicembre.
in italia c’è bisognodi ridere. siamo tuttia un quarto d’oradall’esaurimento
“
70
le risatesono
primariein tutto tutto niente niente interpreta trepolitici strampalati alle prese con il voto.tra loro c’e’ pure “FrenGo”, cHe Ha lasciatoZeman per la reliGione. «perÒ Gli manca...»
di aldo Fittante ˜ foto di Fabio lovino
Antonio Albanese
statoposto sotto sequestro. «Magistratu-
ra e Interpol hanno verificato un attacco
informatico ai sistemi di elaborazione
dati e quindamente sono stati apposti i si-
gilli. Voto elettronico manipolato e con-
sultazione annullata. I tre candidati si
dicono estranei alla vicenda. Così come
Assange,AnonymouseCasaleggio.Dal-
lo staff di Cetto si contesta la decisione,
facendonotare che non sarebbe la prima
volta che un voto in Italia viene falsato,
specie alle primarie. Accordo totale per
una nuova convocazione congressuale
pubblica il 13 dicembre per scegliere in-
sieme il nuovo candidato premier. Si vo-
terà in circa 700 cinema italiani».
Lecito domandare, a questo punto,
che Italia i Nostri hanno incontrato.
«Le primarie sono ridicole e giravano
vocidibrogli.Lagente, invece,habisogno
di serenità e non a caso hanno risposto
tutti condivertimentoeconallegria.Per-
ché sorridere non è brutto, servirsi
dell’ironia non è affatto brutto».
Ma quali sono i programmi elettora-
li di Cetto, Frengo e Olfo?
«Cettounprogrammanon l’hamai avu-
to. Non gli serve. Peròamente, se proprio
reducidalle lorooriginalissime
primarie,CettoLaQualunque,
FrengoStoppatoeRodolfoFa-
varetto– i trestrepitosiperso-
naggi creatidaAntonioAlba-
neseper tv, cinema, teatro–siapprestano
ad affrontare le elezioni, ovvero la sfida
con gli spettatori paganti, che dal 13 di-
cembre, è sicuro, affolleranno le sale del-
lo Stivale. Vigilia dell’attesissima uscita
di Tutto tutto niente niente, sequel ideale di
Qualunquemente, trionfoalbotteghinonel
2011 (16 milioni di euro). Perché l’Italia,
si sa, ormai è solo un avverbio. ANatale,
dunque, si vota. È lo stesso Albanese ad
anticiparcelo: «Dopoavereriflettuttomol-
tamentesonoarrivatoallaconclusioneche
nonci sonopiù lecondizionipoliticheper
continuare». Segue (da trailer) un intero
Consiglio comunale ammanettato e por-
tato via dai carabinieri. «Le primarie le
hanno fatte il Pd e la Lega, le vuol fare il
Pdl, perché non avrebbero dovuto orga-
nizzarleCetto,FrengoeOlfo?»,sièchiesto
l’attore. Chiuse il 22 novembre dopo un
tour partito da Lucca venti giorni prima
con tanto di bus alla Renzi al seguito, le
primarie dei Nostri hanno avuto un epi-
logo dissacratorio: il sito levereprimarie.
it che doveva raccogliere le preferenze è
Che trio
Dall’alto, i tre ìpolitici” Cetto
La Qualunque, Frengo
Stoppato e Rodolfo Favaretto.
l’ospite/Politicamente
71
l’ospite/Antonio Albanese
bisogna averlo ’stu cazzu di programma,
gli piacerebbe: la depenalizzazione dei
reati, di tutti i reati.N’do culu!».
E Frengo?
«Liberalizzazione.Econseguente trionfo
di tutte le sostanze leggere e di quelle di
mediacorporatura(dalcioccolatofonden-
te al kerosene). Beatificazione invita; an-
che perché damorto, capite, ve la godete
meno. Fumo libero in sala operatoria.
Riforme, enciclichee concili dellaChiesa
cattolica a cadenza bisettimanale.Messa
in latino,ma sottotitolata a karaoke».
Non rimane che Olfo…
«Unmorsegòn come saluto ufficiale negli
incontri tra capi di Stato. Abbattimento
delle barriere doganali a favore di forti-
ficazioni conartiglieria pesante.Agevo-
lazioni fiscali per gli Eserciti Secessio-
nisti. Abolizione del divertimento per
decreto.AbolizionediProvince,Regioni
e dell’Italia intera».
Bene. Ma Tutto tutto niente niente
riparte da dove finiva Qualunque-
mente?
«Eravamo rimasti con l’amaro in bocca,
con uno spaccato del nostro Paese che
lasciava presagire nulla di buono. E dun-
quamente sorprenderemoCetto, (Rod)Ol-
fo e Frengo prima in carcere e poi liberi.
Gli spettatori si domanderanno: perché
riescono a uscirne? Qual è il destino che
li unisce? In realtà il loro comune deno-
minatore è la politica con la pminuscola.
tRA CHiesA
e seCessioNe
Sotto, Frengo
in udienza dal vescovo.
Più in basso, Olfo
“l’austriaco”.
Sono stato a Londra per l’Olimpiade: straordinario.E a basket e pallavolo me la cavavo. Cetto?
Se guardasse una partita dopo si farebbe una doccia
“
72
toRNA Cetto
A sinistra, “Cetto”,
già protagonista
di Qualunquemente,
con il sottosegretario
interpretato da
Fabrizio Bentivoglio.
Cettoèunpolitico “disinvolto” che ilpub-
blicoconoscemegliodegli altri. Stavoltaè
alleprese conuna travolgente crisipoliti-
ca e sessuale. Rodolfo rincorre il Sogno
Secessionista: è un nordista estremo, che
per combattere la crisi commercia inmi-
granti clandestini. Frengo, per contro, è
“stupefacente”, in tutti i sensi possibili:
tornadalbuenretiro incastratodaunama-
dre ingombrante e col sognodi riformare
la Chiesa e guadagnarsi la beatitudine».
Un ritratto ancora più feroce del Bel-
paese…
«Sì,unagirandoladi situazioniparados-
sali e travolgenti.Olfo rappresenta l’egoi-
smo, il cinismo, la parte fascista dell’Ita-
lia. Tre storie per tre personaggi
stralunati, ma non è un film a episodi:
interagiranno tra loroattraversoun’uni-
ca vicenda. Diciamo che sarà pieno di
effetti speciali. Tutto tutto niente niente è
più folle, demenziale e comicodiQualun-
quemente, che ospitava solo Cetto. Nella
situazione in cui ci troviamo c’è bisogno
di qualcosadi comicoper tatuaremeglio
il nostro tempo. Abbiamo bisogno di ri-
dere: siamo a un quarto d’ora dall’esau-
CELEBRE DOPO
SU LA TESTA!
E MAI DIRE GOL
LA CARRIERA➽ TRA TV E CINEMA
Attore sì e anche regista. Poicomico, scrittore, sceneggiatore,doppiatore... Per il poliedrico
Antonio Albanese, lecchese (è natoa Olginate nel 1964) ma di genitoripalermitani, Tutto tutto niente
niente (regia di Giulio Manfredonia,nel cast anche Paolo Villaggio e
Fabrizio Bentivoglio; nelle sale dal13 dicembre) è il film n. 17. La
popolarità, però, arrivò per lui graziea due programmi cult: Su la testa!(1992) e Mai dire gol (dal ’93 al ’96),dove creò personaggi diventaticelebri (Frengo e Stop, Pier Piero,
Epifanio, Alex Drastico).
© RIPROduzIOnE RISERvAtA
rimento. E in realtà, forse, comemi piace
pensare, è semplicemente neorealismo».
Frengo è l’unico ad avere una ìmatri-
ce” sportiva…
«Sì, i telespettatori lo ricordanozemania-
no,mapoi è scappatoall’estero.Loabbia-
mo fatto tornare dal Sudamerica, figlio
di un’integralista religiosa».
Altri personaggi?
«Oltre a Frengo e Olfo, come Cetto inter-
pretatidame, c’èFabrizioBentivoglio,un
sottosegretariomaligno.ELunettaSavi-
no, lamadre di Frengo. Poi ci sonoVito e
TecoCelio (il vescovo).Gli altri sonoquel-
li del gruppo di Qualunquemente, da Lo-
renza Indovina (CarmenLaQualunque)
aNicolaRignanese (Pino),daLuigiMaria
Burruano (l’imprenditore) ad Alfonso
Postiglione (il ragioniere) e Davide Gior-
dano (Melo LaQualunque)».
Dimentica il Presidente del consiglio:
pare evocare un’eventuale entrata a
Palazzo Chigi di Beppe Grillo…
«Un comico ha l’obbligo di osservare le
cose, ancheperchéhapiù tempoadispo-
sizione. Le provocazioni bisogna racco-
glierle. Quando oltre un anno fa io, Piero
Guerrera, il registaGiulioManfredonia,
AndreaSalernoedEnzoSantinabbiamo
iniziato a scrivere Tutto tutto niente niente,
il fenomeno-Grillostavaprendendopiede
e allora ci siamo detti: se a capo del Go-
vernomettessimouncomico?Cosìèstato
e abbiamo chiamato PaoloVillaggio».
E un comico, oggi, non rischia di esse-
re sorpassato dall’incredibile realtà?
«L’incredibile realtà si puòneutralizzare
solo grazie a una delle forme d’arte più
elevate: la comicità. Chedev’essere rigo-
rosamente popolare, parola tra l’altro
bellissima.NondimentichiamocheCet-
to, Frengo e Olfo non sono cattivi: sono
ridicoli. E ridicolo per me è una parola
debole in partenza, nel senso che i tre,
che rappresentano molti, non sono né
possono essere affascinanti».
Antonio Albanese segue lo sport?
«Non ho tempo. Ma da giovane ero un
discreto giocatore di basket e pallavolo».
Tifoso?
«No, peròmi piace tantissimo guardare
lepartite congli amici.Quest’estate sono
andatoper la primavolta all’Olimpiade,
a Londra. Ed è stato straordinario».
E Cetto?
«Se guardasse una partita di calcio, su-
bito dopo si farebbe una doccia».
Frengo?
«Forse rimpiange i tempi in cui Zeman
andava per la maggiore. Come direbbe
lui: “Giuoco, giuoco…”».
Rodolfo?
«Non conosce la differenza tra pallaca-
nestro e pallavolo...».
Che cosa accadrà nel suo 2013?
«Realizzerò un film con Gianni Amelio
ambientato e girato aMilano».
Amelio l’ha recentemente definita
un ìchapliniano per eccellenza”.
«Amelio è un uomo stupendo. Ci inse-
guiamoda tempoe il fatto che finalmen-
te faremo un film assieme mi riempie
d’orgoglio. È un grande onore».
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nel 1981 È stato il primo calciatore italiano beccato con la polvere
bianca. poi l’ex difensore di inter e ascoli È stato assolto con formula
piena. e oggi lavora per una comunitÀ di recupero di ragazzi
tossicodipendenti. tra i vigneti e i suoi adorati cavalli
di gianfelice facchetti ~ foto di fabrizio annibali
io cavalcocontro la coca
Angiolino Gasparini
la Storia/Il calcio che aiuta in maglia inter
angiolino gasparini,
oggi 61 anni. in a, tra il
’70 e l’83, giocò anche
con brescia e ascoli.
per lui, 205 gare e un gol.
75
Il primo incontro conAngiolinoGaspari-
ni funelbelmezzodei festeggiamentiper
i cent’anni dell’Inter, squadra in cui gio-
cò tra il ’75 e il ’78; arrivò aMilano dopo
avermosso i primipassi nel calcio aBre-
scia e Verona e vi trascorse tre stagioni,
poi via, all’Ascoli. L’abbiamo ritrovato a
margine di un anniversario altrettanto
importante: i vent’anni della “Lautari”,
comunità che si occupa del recupero di
persone tossicodipendenti. «Il fondatore,
AngeloBonomelli, èunamicod’infanzia;
nel ’96mi chiese seavessi avutovogliadi
dargli unamano. Io, unavolta smessodi
giocare, volevo voltare pagina, così per
un po’ lavorai con mio suocero. Facevo
calze. Quando chiusi l’attività m’imbar-
cai in quest’avventura emozionante.
Guardati intorno, i ragazzi arrivano da
tutta Italia, dalle nostre sedi nate un po’
ovunque dopo tante fatiche».
Gasparini fu il primo calciatore arresta-
to per cocaina in Italia, nel 1981. Questo
nongli impedì di giocare l’intera stagio-
ne che stava per iniziare: il processo
glielo fecero nel ’90: 8mesi con la condi-
zionaleperdetenzionedi stupefacenti. E
nel ’95 fu assolto in appello con formula
piena perché il fatto non sussiste.
Ne è trascorso di tempo da allora. Oggi
siamonel “Borgo laCaccia”aPozzolengo,
dove s’incrociano le province di Brescia,
Verona eMantova. Ci accolgono unmat-
tino tiepidoeunvociaresommessoall’in-
domani della baldoria. I ragazzi e le ra-
gazze pian piano popolano la piazzetta;
ogni due passi è un “Ciao Angelo. Buon-
giorno.Bella festa,vero?Adopo”.Tutti lo
salutano, magari ci scambiano una bat-
tuta e, in quel darsi conto semplice e
schietto, ci si legge dentro il sapore della
terra su cui camminano destini che s’in-
davanti alle stalle; ovunque l’occhio si
posi,quidentrosi respirabellezza,primo
passo per aprire nuovi scenari a sguardi
che ildolore l’hannovistodavicino.«Cer-
chiamodiofrireun’opportunitàaquesti
giovani per ricominciare. Chi viene qui
lo sceglie, non potrai mai trattenerlo a
forza, non servirebbe a nulla. Giorno do-
po giorno, andiamoavanti grazie al frut-
to del nostro lavoro enulla più, tra le bot-
ti e la stalla... È dura,ma si resiste».
Difcilmente chi esce dal calcio ha il co-
raggio di aprire un nuovo capitolo nella
propria vita. Quasi tutti vivonodi ricor-
di, aspettano una chiamata dal campo
crociano: un ex calciatore di Serie A e
tanti giovani in rincorsa sul domani.
SuquestacrostascuradiLombardiaven-
gonoallevati cavalli e cresce lavite, prin-
cipali attività della cooperativa agricola
“laCaccia”, di cuiAngelo è presidente da
dieci anni. «Siamo della stessa famiglia.
Noi ci occupiamodialcuneattività, dalla
cantina aquegli animali per cui tanti an-
ni fa persi la testa. Il mio sabato e la mia
domenica?Semicerchi,mi troviaspasso,
in sella. Qualche giorno fa, alla Fiera di
Verona, abbiamo raccolto parecchie sod-
disfazioni...».Pocodistantidanoi trestal-
loni al passo escono a farsi spazzolare
la storia/Calcio e coca
Andiamo avanti grazieal frutto del nostro lavoroe nulla più, tra le botti e lastalla. È dura, ma si resiste
“
76
da cui non sono mai usciti del tutto. «Io
nonhomai avutonostalgia di quelmon-
do, ho tanti amici che rivedo volentieri,
però il mio posto è qui».
Gasparini sui campi di calcio è stato uno
stopper di qualità, bravo nel gioco aereo
e nell’anticipo, ha collezionato da profes-
sionista481presenze,micabruscolini. «Il
calcio mi ha dato tutto, mi sono sempre
divertito... Se hodei ricordi? Lamemoria
non è il mio forte, però quando arrivai
all’Intermimisero instanzaconuncerto
Facchetti; erogiovane,unpo’ insonne, lui
invece alle 9 si tirava la coperta sugli oc-
chi e spegneva la luce...Miavevapreso in
simpatia. A Milano, per me interista da
sempre, fu il sogno di una vita, ma ad
Ascoli conservo i ricordi più cari: città,
amici, compagni. E Costantino Rozzi, il
presidente:unapersonaspeciale.Sapeva
benequando farsivivocon lasquadra; se
tutto filava compariva la domenica, in
caso contrario caricava tutti amolla».
ParlandodiAscoli, riportiamo lamemo-
ria al 29 luglio 1981. Che cosa accadde
quelmattino (erano le 5) quandoduepo-
liziotti arrivarono nel ritiro della squa-
dra ebussaronoalla suaporta? Silenzio.
Poi: «Ne dobbiamo riparlare? Ho fatto
una grossa... Ehm... Ho provato. Ci ho
volutomettere ilmuso dimio e ho paga-
to». Gasparini venne arrestato per pos-
sesso di cocaina; trascorse una settima-
na in carcere. «Tutti mi furono molto
vicini, daRozzi in giù». Pochi giorni pri-
ma di quell’episodio aveva incontrato
Giovanna, la donna con cui da allora
condivide lavita e chegli ha regalatodue
figli: Alessandra e Paolo. «Non c’è un
filo diretto che lega me qui oggi a quel
che accadde allora, un amicomi ha solo
chiesto aiuto e io ho scelto di esserci. Co-
sa faccio? Tengo i contatti con l’esterno,
clienti, banche, sono queste piccole fac-
cende quotidiane a farmi stare bene.
Sonocontentodi avervissuto e continua-
rea farpartedi questa storiameraviglio-
sa. La felicità: è qui, no?».
La lista dei calciatori che hannoavuto problemi con la giustiziaordinaria o sportiva per lacocaina è lunga e illustre (unnome su tutti: Maradona,positivo nel ‘91). Dopo il casoGasparini l’elenco si allunga traAnni 80 e 90 con Caniggia eBortolotti (suicidatosi nel ’95), maè negli ultimi 15 anni che la lista èdiventata davvero corposa. Oltrea stranieri (Aguilera, Shalimov,Mutu) ed ex azzurri (Iuliano,Carnevale, Bachini, Pagotto,Padovano) e a tanti atleti di B eC, di recente è toccato a Flachi eCarrozzieri. Nomi famosi ancheall’estero, dagli inglesi Fowler,Gascoigne e Merson a Higuita(Colombia) e agli iridati argentiniTarantini e Batista.
Quanti bigfiniti nella“polvere”
CALCIO E COCAINApiacere quotidiano
Lavoro, stalle, animali (come la capra mascotte
Nuvoletta) e incontri in piazzetta: è la vita
della Comunità “Lautari” di Pozzolengo (Bs).
© rIPrOduzIONE rIsErvAtA
77
tendenze/I campioni del futuro
ecco i nuovi
messi e vettel
(con il mouse)a shanghai si sono sfidati i migliori giocatori al
mondodel videogame starcraft 2. tra i giovani
professionisti, anchemedici e transessuali
di Marco Consoli
e-sport
Icampioni entrano nell’arena, intro-
dotti daportabandiera inminigonna
sexy emusica trionfante, tra due ali
di folla esaltata che cerca di toccarli
e incrociarne losguardo.Ma,anziché
indossare i guantoni, arrivano conmou-
se e tastiera. La sfida è elettronica e l’at-
mosfera a metà tra il concerto rock e la
partita a scacchi: siamo a Shanghai,
dove 32 giocatori di tutto il mondo (gli
italiani sono stati eliminati nelle semi-
finali) si sono sfidati per il titolo mon-
dialediStarCraft 2, il secondovideogame
per Pc della saga che Blizzard ha lan-
ciato nel 1998.
«Quando l’abbiamo creato», spiega il
capo programmatore Alan Dabiri, «era
soloungioco,ma la competizionepresto
si è trasformata in un vero sport. E que-
sta è la prima volta in cui abbiamo dato
la possibilità a qualunque fan di iscri-
versi alle eliminatorie online». E infatti
tra gli atleti ingara, quasi tutti pro, qual-
che outsider c’è, come Carlos Cruz, che
vive in Brasile, nella giungla del Mato
Grosso e fa ilmedico: «Giocodaanni,ma
per me è una passione che coltivo tra un
turnodipronto soccorso e l’altro».Eppu-
re è arrivato in finale, come seun runner
delladomenicaavesseseriamentelachan-
ce di vincere l’oro olimpico.
Perché gli e-Sport, ovvero gli sport elet-
tronici, permettonodi partecipare vera-
mente a chiunque abbia talento. In gara
ci sono i due fratelli spagnoli Juan e Pe-
dro, il primo tutto concentrato sulla car-
riera sportiva, il secondocon la testa agli
studi universitari. E c’è Sasha Hostyn,
transessuale canadese che gioca solo da
un anno e partecipa nonostante questo
sport sia dominato dai maschi e lui si
senta femmina.Peraltro senza ilminimo
timore di prese in giro da parte del pub-
blico, perché qui si tifa sempre a favore
e mai contro.
L’unico serio discrimine, ai fini del ri-
sultato, sembra essere l’età.Ad esempio
a 29 anni Carlos sa di essere troppo vec-
chio contro ragazzini che spesso hanno
poco più della metà dei suoi anni e ri-
flessi fulminei per digitare sulla tastie-
ra del computer le istruzioni da impar-
tire alle proprie “pedine”.
entusiasmo
Un pubblico digiovanissimi, circa 9.000
persone, ha tifato peri campioni di StarCraft.
79
La partita infatti si svolge muovendo
eserciti di armate d’ispirazione fantasy
su uno scenario inquadrato a volo d’uc-
cello. E lo scopo è raccogliere risorse
energetiche necessarie a costruire più
armi possibili, escogitando poi la stra-
tegiaperannientare ilnemico.Comeuna
sfida a scacchi dei bei tempi tra Karpov
eKasparov, solo che lemosseavvengono
in contemporanea, senza aspettare il
turno dell’avversario.
Ai 9.000 appassionati che riempiono
l’arena (per lo più ragazzi cinesi, qual-
cuno accompagnato dalla fidanzatina, e
qualchemamma conbambini), che tifa-
no come ossessi esponendo cartelli coi
nomi dei loro beniamini, la sfida che a
un profano potrebbe sembrare noiosa e
ripetitiva piace da morire. «Il motivo è
che i giocatori nonvedonoquello che sta
facendo l’avversario,mentre il pubblico
sì», chiarisceMarcus, fan brasiliano, «e
questo crea un’enorme suspense».
Unpo’ come succede guardando i tornei
di poker in tv, dove lo spettatore conosce
le carte di tutti i contendenti e può stu-
diarne le strategie. E come in quel caso,
anche qui c’è una trasmissione in diret-
ta tv, con il Caressa cinese che si agita e
urlaaogni incursioneasorpresadi trup-
pe in territorio nemico, e la sua spalla
che commenta le tattiche come da noi si
giudicherebbeunadiagonaleounosche-
ma da calcio d’angolo.
«Per riuscire in questo sport ci vogliono
talento, una grande motivazione, alle-
namenti continui e la capacità di assor-
bire le sconfitte senza arrabbiarsi, per
nonperderemai laconcentrazione», spie-
ga lo statunitense Dan Scherlong.
Sarà anche per questo che i campioni
sono i teenager coreani: glaciali, concen-
tratissimi e soprattuttometodici. A dif-
ferenza degli atleti delle altre nazioni, si
allenano in veri e propri campus: otto
ore al giorno di computer, con partite e
analisi delle tattiche. «LaCorea domina
perché il fenomeno degli e-Sport è ini-
tensione
Arrivati da tutto il mondo,
i 32 finalisti di StarCraft
hanno affrontato le sfide
con grande tensione ed
esultanza negli incontri
diretti uno contro uno.
tendenze/e-sport
Cybercalciatori
a Las Vegas
GLI ALTRI TORNEI
I tornei di videogame più famosi sonoquelli organizzati da Blizzard e i WorldCyber Games, olimpiadi del gaming.Ci sono anche leghe professionistichecon partite che in Corea sonotrasmesse in tv, nel resto del mondo suInternet. I giochi sportivi attraggonosempre più sponsor, come Red Bull chespinge il Game Tour (ultima tappa alMotor Show), con gare tra i miglioripiloti di F.1 2012, o Virgin, chepromuove il torneo di Fifa 13:i migliori cybercalciatori del mondosi sfideranno a Las Vegas il 9 febbraio.
ziato proprio lì, dieci anni fa», ammette
il campione olandese Manuel Schen-
khuizen. «E quindi rispetto agli altri
Paesi il loro è un movimento già strut-
turato».Chevuoldire sponsor,program-
mi televisivi dedicati a StarCraft ed altri
sport-videogiochi, e ricchi premi in de-
naro.Alla fine della due giorni di batta-
glie accesissime, sono stati proprio i co-
reani a trionfare: primo, secondo e terzo
posto. Che cosa se ne farà dei 10mila
dollari del primopremio?È la domanda
che viene rivolta nell’affollatissima con-
ferenzastampaalvincitore,LeesakWon,
19 anni. «Lì darò a mia madre, tanto a
me interessava vincere la coppa e dimo-
strare che sono il migliore». E stringe e
bacia il suo trofeo per la gioia dei nume-
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Tappeto Bear in feltrodisegnato da Klein & Kochper Parkhaus € 200
91
CLUB
Govann
Smeone
luoghi e prezzi delle sciate prenatalizietra val d’aosta, alto adige, lombardiae trentino, guida a piste e offerteper iniziare la stagione delle discese
duro in campo,tenero fuori.chabal si svelanella suaautobiografia
due volumicelebranol’eccellenzadei nostrifumettisti
con lo stepbruci i grassi (ese aggiungi chilialle caviglie Èancora meglio)
p. 101iL doLCe
orCo
deL rUgBy
p. 103disney
formato
itaLia
p. 104gradini,
pesi e sei
in forma
prima nevenoi Ci siamo
95
johannahuber,g
ovann
smeone
piste libere, temperature non troppo rigide, eventi. e soprattutto
sconti. per attirare chi ama sci e snowboard in bassa stagione.
ecco le mete ideali per cominciare il divertimento giÀ prima di natale
CLuB/viaggiare
di max monti
la prestagione, per gli appassionati di
sport invernali, èufcialmente inizia-
ta. Una spolverata di neve naturale e un
po’ di quella artificiale (in perenne lotta
conle temperaturespessosopralamedia)
hannogiàpermessodisistemare ilprimo
stratodineveessenzialeperpreparare le
piste. Per molti, questo è uno dei periodi
più belli: il turismo di massa raggiunge
le località montane solo dopo Natale e,
fino ad allora, per chi si dedica agli sport
da discesa ci sono piste vuote, sconti e
interessanti eventi. La lista delle località
giàattivenonèperò infinita
ed è essenziale una verifica
dellecondizionineveprima
dimettersi in viaggio.
La regina indiscussa della
neveperenneèCervinia, in
Valled’Aosta.Qui si scende
già su molti dei 360 km di
piste del comprensorio ita-
lo-svizzero. Le novità pre-
natalizie,oltrealleproposteper ipacchet-
ti da 4 a 7 giorni di vacanza (con un
giornodi skipassohotel gratuito), preve-
dono agevolazioni sia sul versante italia-
no (conskipassa€30), sia suquello sviz-
zero con la tarifa “Pre-Ski” a € 49. E a
breve verranno aperti duenuovi traccia-
tidedicatiallo slowskinell’areapiùselvag-
giaeafascinantedel comprensorio, sotto
la parete sud del Cervino.
Il contraltare lombardodella “rivale”val-
dostana è l’area dellaValtellina conBor-
mioeLivigno.Laprima,sede il29dicem-
bre della libera maschile di
Coppa del Mondo di sci, ha
piste aperte da quota 2.550
m fino agli oltre 3 mila di
Cima Bianca. Nel periodo
dal 9 al 21 dicembre, lo ski-
passègratuito (sesiprenota
un albergo in zona) o costa,
scontato,€32.Pergli appas-
sionati di freeride, il 15 e 16
dicembre ci saranno i “Crazy Freeride&
Telemark Days”, due giornate in cui le
guide alpine accompagneranno i turisti
lungo ipercorsi inneve frescadella zona.
Al di là del Passo del Foscagno, quasi in
Svizzera, c’è poiLivigno, premiata come
migliorresortsciisticoeuropeodell’anno.
NelcomprensoriodelMottolino, laprima
seggiovia carica di sciatori parte oggi, 1
dicembre, e anche qui, prenotando un
soggiorno, loskipassègratisfinoavener-
dì 21. In loco, sempre oggi, aprirà anche
ilpiùgrandesnowparkd’Europa,mentre
nei prossimi giorni diverranno accessi-
bili leprimezonedi fuoripistadelproget-
to “Freeride Experience”.
Spostandosi nella zona alpina del Tren-
tino edelleDolomiti, quasi tutte le locali-
tàaprono ibattenti inquestofinesettima-
na. Da provare, con skipass a € 40, i
tracciati del nuovo “Dolomiti Superski”
versione 2.0. Grazie a un sistema di po-
stazioni wi-fi dislocate su tutto il percor-
96
Cervinia
Km piste: 160a Valtournenchee Cervinia(360 con Zermatt).Impianti: 20a Cerviniae Valtournenche(54 con Zermatt).Piste: 66 a Cerviniae Valtournenche(149 con Zermatt).Skipass giornaliero:
€ 39 (solo versanteitaliano) o € 54 (perl’internazionale).Snowpark: due, unoa Cervinia (2.800 m,il più alto d’Europa)
e uno aValtournenche.Tel: 0166 94.43.11Sito: cervinia.itBormio
Km piste: 50Impianti: 22Piste: 21Skipass giornaliero:€ 35 (bassastagione)ed € 39 (alta).Snowpark: uno(apertura previstaa Natale)Tel: 0342 90.14.51Sito: bormioski.euLivigno
Km piste: 115Impianti: 30Piste: 78Skipass giornaliero:€ 32 (fino al 21/12),€ 38 (bassastagione),€ 42 (alta)Snowpark: tre,il Mottolino (il piùgrande d’Europa),il Carosello 3000e l’AmerikanTel: 0342 99.69.15e 0342 97.00.25Sito: skipasslivigno.com e mottolino.it
DoLomiti SuperSki
Km piste: 1.220Impianti: 450Piste: oltre 400(divise in 12 zone)Skipass giornaliero:€ 45 (bassastagione), € 50 (alta)Snowpark: 21Tel: 0471 79.53.97Sito: dolomitisuperski.comSoLDa
Km piste: 40Impianti: 10Piste: 17Skipass giornaliero:€ 33,50 (bassastagione), € 36 (alta)Snowpark: unoTel: 0473 61.30.47Sito:seilbahnensulden.itvaL SenaLeS
Km piste: 35Impianti: 13Piste: 16Skipass giornaliero:€ 38,50 (bassastagione), € 41 (alta)Snowpark: due (unoa quota 3.000 me l’altro a 2.000 m)Tel: 0473 67.91.48Sito: valsenales.com
impianti, piSte, park a prezzo SContato
lA guIdA
da cervinia alla val senales per scegliere tra quasi 1.600 km di discese
so, è possibile condividere l’esperienza
sui social network in tempo reale, verifi-
care l’afollamentodellepistee lecodeagli
impianti. Infine, con Skibeep, app scari-
cabile on line, saràpossibile restare sem-
pre connessi con i propri compagni di
sciata controllandone la posizione.
InAltoAdige, laneveègarantitaaSolda,
attivagiàdaunmese conqualchedecina
di kmdi piste. Per le prime tre settimane
di dicembre c’è l’oferta skipass per 6/13
giorni al costo di 4/9 giorni.Daprovare i
nuoviprecorsidi freerideescialpinismo.
Un po’ più a nord, inVal Senales, l’area
vicina al ghiacciaio divenuto famoso per
la scopertadiÖtzi, lamummiadeighiac-
ci, si scia da metà ottobre. Con un unico
impianto è già possibile correre lungo
una pista di 8 km. E ognimartedì, a par-
tiredal4dicembre, èpossibilepartecipa-
re, sci ai piedi, all’escursione con guida
finoal luogodi ritrovamentodellamum-
mia, a quota 3.210m.
vogLia Di BianCo
a destra, sciatori
in valtournenche.
sotto, un impianto
nel parco dello
stelvio e il paese
di solda.
più in basso, da
sinistra baite sulle
piste di cervinia
e di livigno.
97
CLUB/mUsiCa
Che vergogna con
le altre in spogliatoio
la cantante e giudice di x factor presenta il primo cd live,
debutta al cinema e parla di sport: «ero brava in ginnastica
e a pallavolo, ma non mi cambiavo mai con le compagne.
il calcio? mi ha rovinato un amore. ma adoro cassano»
giuDizio
✤✤✤✤✤
amami toUr
arisaWarnerMusic
Due inediti, uno
scritto dalla stessa
arisa, e i migliori
brani live dell’amami
Tour. il tutto con la
complicità di Ben
Fenner, ingegnere
del suono e
produttore già al
fianco di radiohead,
cranberries,
Depeche Mode.
di raffaella oliva
arisa
giuDizio
✤✤✤✤✤
giuDizio
✤✤✤✤✤
altri ascolti
caravan
sULLa strada
francesco de gregoricon un titolo che omaggia la beat generation
di Jack Kerouac, De gregori ci regala un nuovo
disco da ascoltare e riascoltare: nove brani
per viaggiare con la mente, con ospiti
Malika ayane e nicola Piovani.
Come of age
the vaccinesgli strokes in salsa cockney: ecco i vaccines
di come of age. alla seconda prova, il quartetto
rock londinese ha scalato le classifiche inglesi.
Dal vivo il 12 e 13 dicembre a roncade (Tv)
e a Milano.
sony Music
la prima volta che l’abbiamo vista a
Sanremo, nel 2009, quando vinse tra
le nuove proposte con Sincerità, ci aveva
dato l’idea di essere una ragazza fuori dal
mondo, che da quel palco sarebbe potuta
scappare da unmomento all’altro, in pre-
da al panico.Oggi è cambiato tutto: riposti
nell’armadio gli occhialoni e gli abiti rétro,
Arisa sembra un’altra persona. Quando
la incontriamo alla Warner, la sua casa
discografica, la troviamo più magra, più
donna, a suo agio tra i mille impegni che
riempiono la sua agenda: la trentenneRo-
salba Pippa – questo il vero nome della
cantante nata a Genova e cresciuta a Pi-
gnola, in Basilicata – ha appena pubblica-
to il primo cd live Amami Tour; per la se-
conda volta è giudice diXFactor; nei mesi
scorsi ha dato alle stampe il romanzo Il
Paradiso non è granché (Storia di unmotivetto
orecchiabile). Non bastasse, ha doppiato la
protagonista Lucille nel cartoonUnmostro
a Parigi, ora nelle sale. E dal 13 dicembre
sarà sul grande schermo come attrice nel
cinepanettone Colpi di fulmine di Neri
Parenti.
Non ha paura di esporsi troppo?
«No, le cose che facciohanno tutteunsenso
perme. Il libro l’ho scrittoperché sonouna
grafomane. La tvmiha aiutata a svelarmi.
Il cinemamiappassiona,nelfilmdiParenti
faccio la perpetua, personaggio che cono-
sco: l’esempio della donna austera e mat-
tacchiona che mantiene l’ordine fa parte
dellamiacultura,per interpretarlomisono
ispirata amia zia Carmela».
La musica resta al primo posto?
«Sì, con il disco dal vivo ho voluto suggel-
lareunperiodo chemiha resapadronadel
mio lavoro.L’ineditoMeravigliosoamoremio
parla della mia anima e di quanto sia im-
portante averne cura. In questi anni ho
imparato a tener conto delle mie esigenze.
Chiedo ancora consigli, persino alla gente
per strada, ma sono io l’ago della bilancia.
Anche aXFactor, dovemi sento un’allena-
trice di “pulcini”».
Dov’è Ƃnita la sua timidezza?
«Mai stata timida, semmai vergognosa: ho
sempre preferito stare un passo indietro
perchénonmisentivoall’altezza.Daragaz-
zahogiocatounpo’ a pallavolo:manonmi
spogliavomai davanti alle compagne, tro-
vavo sempre un cantuccio».
È portata per gli sport?
«Alle elementari ero bravissima in educa-
zione fisica, facevo cose incredibili, piega-
menti, flessioni, ero una molla. Ma alle
98
Paolo
DeFrancesco
giuDizio
✤✤✤✤✤
giuDizio
✤✤✤✤✤
BMg
the jazz age
the bryan ferry orchestraPer i 40 anni di carriera Bryan Ferry rivisita
alcune delle sue composizioni in chiave jazz,
rifacendosi allo stile musicale degli anni 20
e a il grande gatsby di Francis scott Fitzgerald.
Per fan dell’ex roxy Music.
armi
alessandro grazianPadovano del ’77, grazian dimostra con
questo cd il suo talento di cantautore che ama
flirtare con il rock. i registri sono tanti,
la title track rimanda ai cccP, estate
è carica di malinconia, la qualità è sempre alta.
ghosT recorDs
medie, alle “Olimpiadi”diPotenza, succes-
se qualcosa: dovevo fare la stafetta, partii
velocissima,maauntrattomi fermai.Tutti
cheurlavano “dai, dai!” e io immobile…Ri-
masi traumatizzata. Forse lo feci perché
non amo le regole».
Ultimamente è dimagrita molto...
«Una dieta di un mese, poi basta. Mi sono
comprata la corda, ma l’avrò usata mezza
volta. Avevo un tapis roulant, ma l’ho dato
via. L’attività fisica non fa perme. Però so-
no fortissima a ping-pong!Mi piace il suo-
nodellapallina, la concentrazione chedevi
mettere nei movimenti ripetitivi».
Segue il calcio?
«Ah, quello ha dato il colpo di grazia alla
mia storia conGiuseppe (Anastasi, autore
ed ex fidanzato diArisa; ndr). Ero in tour e
lui restava a casa a guardarsi le partite;
quando tornavo gli chiedevo di fare una
passeggiata e lui niente, c’erano le partite.
Mi spaventa l’ossessione di alcuni uomini
per il calcio, anche se la capisco, in quel
campo un idolo ce l’ho anch’io».
Ossia?
«Cassano: è arrivato in alto con le sue forze
ed è così bravo che può permettersi di dire
ciò che vuole senza pensarci, può essere
fedele a se stesso».
poLiedriCa
rosalba Pippa, in arte arisa, 30 anni,
non è solo una cantautrice: ha scritto
un libro, partecipa a diversi programmi
tv e ha debuttato anche al cinema.
99
DavDRogeRs
giuDizio
✤✤✤✤✤
SÉbaStien
Chabal. la mia
piCCola Stella
con Christophe QuillienBalDini&CastolDi
290 pagine
€ 17,50
giuDizio
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propS. piloni
di Francesco VolpeaBsolutely FRee
138 pagine
€ 13
ma lo rispetta. Perché contro gli All Blacks
gioca a viso aperto, senzamai tirarsi indie-
tro. InNuovaZelanda, tuttoquestoèapprez-
zato. Gioie, dolori, fortune, sfortune, bei ri-
cordi, tristi ricordi, di vittorie, di sconfitte.
Nel raccontodiquesto superman, il lettoreva
alla scoperta di un grande campione visto
da lontano, dalla tribuna, alla televisione.
Ora può conoscerne ogni segreto. L’Orco
conclude dicendo: “potrei anche tagliarmi
barba e capelli, i miei contratti pubblicitari
lo permettono, e tornare finalmente una
persona normale...”. Ma la risposta non c’è.
Forseaunprossimolibro.Perchélacarriera
dell’Orco, spauracchiodi tantedifese, non è
ancora finita.Avrà ancora tantodagiocare,
da pestare, da placcare, da soffrire. E forse,
tra qualche anno, da scrivere.Ancora.
donna della sua vita. Nato per caso, come
spesso succede. La sua indifferenza verso i
giornalisti chesidivertonoa trovarglidifet-
ti anchequando luimigliora.L’affettoper il
pubblico.Quellodicasa,per ilqualesembra
un dio guerriero. Quello avversario. Come
quello neozelandese. Soprattutto, quello.
Che è fatto di intenditori veri. Così lo teme,
S ébastien Chabal, l’Orco. Con quella fo-
resta di capelli neri e quel barbone da
Passator cortese, è diventatounodei rugbi-
sti più popolari del mondo. Dove la sua fi-
gura da guerriero antico, sempre dentro a
ognimischia, a placcare e scrollarsi di dos-
so avversari comeunnovello Gargantua, è
notissima.Ammirata, temuta.Questaauto-
biografia ci rivela Chabal dal di dentro. La
sua storia. La giovinezza sul camion del
nonnocheguidavaquandoancoranonave-
va l’età. Poi i primi passi nel rugby. Guardi
le prime foto e non lo riconosci. Senza cri-
niera. Lo noti però dallo sguardo. Aggres-
sivo,arrabbiato, truce, cattivo.Unguerriero
a tutto tondo. Ma lui si rivela dentro con
delicatezza, dolcezza e simpatia. Si apre. E
ti rivela i segreti. L’amore per Annick, la
Oui je suis Chabal,sono l’Orco
più dolce che c’è
aggreSSiVo e arrabbiato in Campo.
deliCato e SimpatiCo Fuori. autobiograFia
SinCera del rugbiSta piÙ FamoSo del pianeta
di Carlo gobbi
È alto un metro e 92
Sébastien Chabal, 35 anni l’8dicembre. gioca nel lione.
in nazionale ha 62 caps e sei mete.
Club/libri
tutti nella mischia
Da “CastRo” a lo CiCeRo, stoRia Di DoDiCi gRanDi piloni Del nostRo RugBy
Sergio lanfranchi cheprima di sfidare la Franciasi toglie le graffette concui aveva suturato il taglioal sopracciglio perché“non voglio che i bleuspensino di avermeloprocurato loro”. martinCastrogiovanni che solocinque settimane dopoessersi fratturato duecostole contro l’inghilterra
all’olimpico, nello stessostadio, va in campo datitolare con la Scozia. evince. andrea lo Ciceroche, durante una partitacontro il mont de marsan,si rompe una costola mala gioca tutta e quasineppure se ne accorge.loro sono solo tre, ma intutto Francesco Volpe, exrugbista e dal ‘91 firma
ovale del Corsport, narrastoria, pregi e umanidifetti di una dozzina dipiloni (in inglese prop, dacui il titolo). gli apostolidella prima linea. genteche prima di leggerequesto libro evoca forsesolo forza, capocciate,muscoli. ma che dopoconquista per l’anima, ilcuore e il coraggio. lu.ca.
101
I l luccio è sempre stato la tigre dei nostri
fiumi. Poi l’arrivo di concorrenti come il
siluro e la lucioperca, la sparizione dell’ha-
bitat, l’inquinamento ne hanno ridotto la
popolazione a un livello che l’associazione
EsoxItaliadefinisce“drammatico”.E i ripo-
polamentihanno fattodanni: il luccioèuna
specie unica (Esox lucius), ma i ceppi sono
diversi: italianoedanubianosonotigratima
con livree differenti, il nordico è verde a
punti gialli. Da noi si trova un po’ di tutto.
«L’obiettivo è creare incubatoi dove far ri-
produrre il luccio per ripopolare corretta-
mente», diceCorradoForlani, presidentedi
Esox. Col freddo arriva il periodomigliore
perpuntare agli esemplari piùgrossi. Esox
educa al catch and release. «Suggeriamo la
pesca con esche artificiali: è catturante e
consentedi liberare lapreda inbuona salu-
te».Marilasciare il lucciononè facile. «Ser-
veunapresaopercolare, si evitano le arcate
branchiali e si scivolacon leditanell’angolo
dellamascella. Il pesce s’immobilizza e con
la pinza a becco lungo si slama facilmente».
di daniele miccione
pesca
inquinamento e concorrenti
sterminano il luccio. ecco come
rilasciarlo in buona salute
sALvIAMO
LA TIgRE dEI FIUMI
sTORE
il nuovo negozio di berlino dedicato ai
G shock (in alto nell’edizione limitata
realizzata con burton. € 169)
Q uella di G-Shock è la storia di un uo-
mo in anticipo sui tempi, l’ingegner
Kikuo IbediCasio cheall’iniziodegliAnni
80 – prima che outdoor e sport estremi di-
venissero unamoda– si eramesso in testa
di progettare un orologio indistruttibile.
Dopomolti tentativi (e altrettanti prototipi
spiaccicati sul marciapiede, lanciati dal
terzo piano del suo ufcio per testarne la
resistenza) l’illuminazione: ai giardinetti,
osservando dei bambini giocare con una
palladi gommae immaginandounmecca-
nismo protetto da un guscio a prova di
tutto. A 30 anni esatti di distanza il mito
diG-Shock gode di ottima salute (come, del
resto, l’ingegner Ibe) e celebraquesto anni-
versario aprendo in Europa una serie di
temporary store (da Berlino, a Londra, a
Milano prossimamente) che, oltre a riper-
correrne la storia, saranno teatro di eventi
culturali e anteprimedimodelli creati con
il contributodi artisti di talentoprotagoni-
sti della scenamusicale o di aziende, come
nel caso della limited edition realizzata in
collaborazione con Burton.
di enrico aiello
tech sport
casio aPre una serie di neGozi
Per festeGGiare l’oroloGio
G shock. Presto anche a milano
TREnT’AnnI
sEnzA Un gRAFFIO
di fabrizio sclavi
cult
realizzato in faGGio
e firmato adam+harborh, abbina
desiGn e funzionalitÀ
sChIACCI LE nOCI
E sALvI LE dITA
CLUB/MIx
ECOLOgICO
firmato da adam+harborh, lo schiaccianoci
è realizzato in legno di faggio lucidato a cera,€ 25
dAvAnTI E dIETRO
un esemplare di esox lucius.
L o schiaccianoci ecologico realizzato in
legno di faggio lucidato a cera porta la
firmadiAdam+HarborhDesign.Realizza-
to secondo il principio dell’incudine e il
martello, prevedeun foro contenitore in tre
dimensioni per schiacciare le noci ma an-
che lemandorleo lenocciole.Cosìpiaceagli
scoiattoli perché sembra un albero di de-
sign, alla padrona di casa perché è un sal-
vadita e al marito perché costa poco: € 25.
102
E rededeigrandimaestriamericani(Bar-
ks, Taliaferro, Gottfredson), la scuola
Disney italiana è da decenni considerata la
migliore al mondo. Scarpa e Cavazzano,
Carpi eDeVita,Mastan-
tuono e Ziche, Concina e
Pezzin e tutti gli altri au-
tori, a volte sconosciuti
ma sempre emozionanti,
ci hanno regalato 80 an-
ni di storie, spesso non
limitandosia raccontare
i personaggi originali
ma creandone di nuovi
(Paperinik su tutti). Co-
meun lungoeavvincen-
te romanzo, ecco l’enci-
clopedia definitiva che
racconta quest’epopea.
Tra aneddoti, schede,
biografie, racconti, analisi e nostalgia:
un’avventura alla quale tutti abbiamo par-
tecipato. In due preziosi volumi brossurati.
ALTRI FUMETTI
di fabio licari
comics
due volumi dedicati alla scuola
tricolore del celebremarchio.
da decenni È la n. 1 al mondo
LA gRAndE
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ALL’ITALIAnA
I dIsnEy
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Becattini, Gori,Boschi, Sani
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LA CAsTA
dEI META-BAROnI
Jodorowsky GimenezmaGic
544 PaGine € 49
Giudizio
✤✤✤✤✤
L e vendite di auto in Italia sono in pic-
chiata e le previsioni a breve termine
non sono incoraggianti, come suggerisce
un sondaggio di Swg: il prossimo anno, il
77%degliutenti sicuramentenoncambierà
auto, il 19% forse lo farà, se potrà permet-
terselo, e soltanto il 4% lo farà concertezza.
Ma nel clima di scarso ottimismo c’è chi
ritiene che si debba insistere stimolando
interesse e spirito d’iniziativa.Èquello che
fanno gli organizzatori delMotor Show (5-
9dicembre;motorshow.it) che,purcostretti
a ridurrespazi espositivi enumerodeigior-
ni d’apertura, rilanciano la classica mani-
festazionebolognesesemprerispettando la
filosofiadiofrirealvisitatoreunarassegna
delprodotto, lapossibilitàdi efettuare test
dellenovità, di afacciarsi aunafinestra sul
futuro e naturalmente di fruire dello spet-
tacolo di esibizioni e gare. Così, negli spazi
allestiti alla Fiera di Bologna, esporranno
una quindicina di case, nelle aree esterne
sono allestiti tracciati per i test, ci sarà un
padiglione dedicato alla mobilità elettrica
e alternativa, mentre nella “Motorsport
Arena” ci saranno gare Gt, dei trofei Lam-
borghini, Ferrari, Porsche, autostoriche,
Rally S2000, Superstars Series, drifting, lo
showdi stuntmen e, venerdì 7, l’immanca-
bile esibizionepit stopdellaFerrariF.1.Poi,
sabato 8 e domenica 9, la novità con i “Red
Bull Speed Day”, nelle quali si esibiranno
la Citroën Wrc del Mondiale rally con il
campionissimo Sébastien Loeb, le F.1 Red
Bull e Toro Rosso, l’Audi R8 del Mondiale
endurance, le vetture della Nascar, le Nis-
san350Zdelle garedrifting, sino allafinale
del “RedBullKartFight”,unasortadiMon-
diale per piloti non professionisti.
di carlo canzano
auto
la crisi si sente, ma la rasseGna
boloGnese continua a offrire
un ricco menu di Gare ed eventi
LO spETTACOLO
dEL MOTORshOw
io nel mio locale, i calciatori in
camPo, i cantanti sul Palco. e se
tutti andassimo un Po’ oltre?
ChE IngREdIEnTE
L’EMOzIOnE
C on le dovute diferenze, mi sono im-
maginato di essere una star sul palco
e un campione in campo. Le dovute dife-
renze sono tante, ma ne cito tre: non faccio
quei numeri (sommati i miei “spettatori”
sono tanti, ma mai in una volta sola); sono
proverbialmente timido e non sono andato
aSanremo.Scherzi aparte, capita che,dopo
avermangiatoal “D’O”,qualcunomidicadi
essersi emozionatocomeaunconcerto.For-
se, sui palchi e sugli spalti, un sogno comu-
ne c’è: comunicare qualcosa che vada oltre
canzoni, risultati o piatti. Provateci.
BUCCIA dI CEdRO, pIsTACChIO E RIsO
INGREDIENTI pER 4 pERSoNE:pER IL RISo* 280 g di riso carnaroli
* 1,5 l di acqua
* 60 g di grana padano grattugiato
* 60 g di burro dolce
* 10 ml di spremuta di cedro
* 2 g di sale Ƃno* 10 g di buccia di cedro grattugiato
pER LA SALSA* 50 g di pasta di pistacchio pura 100%
* 100 ml di acqua
* 5 g di zucchero semolato
pER LA FINITURA* 200 g di farina di pistacchio tostata
in forno
tostare il riso in una pentola senza
grassi e portarlo a cottura con l’acqua
bollente salata, aggiungendola poco
per volta Ƃnché è cremoso ma al dente.mantecare con grana, burro e spremuta
di cedro, poi salare e profumare con la
buccia di cedro. in un pentolino portare
a bollore l’acqua con la pasta di
pistacchio e lo zucchero. disporre il riso
in un piatto fondo, mettere al centro
la farina di pistacchio, terminare
con un Ƃlo di salsa di pistacchio.
di davide oldani
cucina pop
103
CLUB/gym
di Sabrina Commis foto di Ugo Zamborlini
PettoraLi
SPaLLe e triCiPiti
3 serie da 5 rip x gamba.Avampiede sullo step,
mani alla larghezza delle
spalle, piegare le braccia
sollevando un piede.
retto deLL’addome
e oBLiqUi
3 serie da 10 rip. x latoUn piede sullo step, salire
ƃettendo il ginocchio dell’altragamba. Ruotando il busto
avvicinare il gomito.
addominaLi
e qUadriCiPiti
3 serie da 15 rip.Da terra, saltare sullo step,
atterrare in squat, gambe
ad ampiezza bacino, braccia
avanti, addominali contratti.
gamBe e gLUtei
3 serie da 15 rip. x latoUn piede sul gradino, braccia
tese avanti, ƃettere a 90°il ginocchio posteriore
insieme a quello anteriore.
TRANER:CLAUD
OBOVO;PALESTRA:DOWNTOWN
DAZ(M
LANO)
Col gradino la forma saleLO STEP È UN BUON ALLENAMENTO CARDIOVASCOLARE E BRUCIAgRASSI
PER TUTTI I MUSCOLI. E COI PESI ALLE CAVIgLIE DIVENTA PIÙ EffICACE
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Sognando
Californiamoto guzzi rilancia lo storico modello
con linee tutte nuove e il piÙ grande
bicilindrico realizzato in europa
sagomati sulle teste del motore, il frontale
con il faro poliellissoidale contenente luci
diurne a led, il parafango posteriore dotato
di un doppio gruppo ottico a led e abbrac-
ciato dalle borse da 35 litri. Il motore (lo
schemaèsempreGuzzimaoraè ilpiùgros-
so bicilindrico realizzato in Europa: 1.380
cc) eroga 97 cv a 6.500 giri con una coppia
di 120 Nm a 2.750 g. C’è il controllo di tra-
zione (per laprimavoltasuunacustom)con
tecnologia Ride by Wire multimappa (sele-
zionabili tre curve di erogazione: turismo,
veloce, pioggia) e il cruise control (di serie
come l’antifurto). A occhio pare meno im-
ponente di quanto suggerito dalle misure
(lunghezza2.445mm,interassediben1.685
mm e sella ad appena 740 mm da terra) e
nella guida sorprende l’agilità che fa scor-
dare ilpesodi337kg.Soprattutto inmarcia
le vibrazioni scompaiono, grazie al sistema
“elastico” di fissaggio del motore al telaio.
Daapplauso.Davvero conquestaCalifornia
l’Aquila di Mandello può tornare a volare.
Ammesso che avesse smesso di farlo…
Di antico c’è rimasto soltanto il nome,
California, cheda41anni identificauno
deimodelli dimaggiornotorietàdellaMoto
Guzzi. Per il resto – senza rinunciare a gra-
diti richiami alla tradizione – l’ultima nata
della Casa diMandello è tutta nuova e rap-
presenta una bella sorpresa. È piacevole
ammirarne la linea (quiparliamodellaver-
sione touring, già dai concessionari) e con-
statare l’ottimo livello della realizzazione,
delle finitureedellesoluzioniadottate.Mol-
tobelli il serbatoio (inmetallo), con i fianchi
CLUB/dUe rUote
di carlo canzano
la versione “cattiva” esce a gennaio. e con “iguzzi” lo smartphone diventa computer di bordo
La California Touringè già in vendita mentrea fine gennaio arriveràla versione custom(foto a destra),sorella “cattiva”, piùessenziale, forsepersino più elegantepriva com’è dei tanticomponenti dedicatialla versione turistica.
Costerà anche di meno(prezzo finale € 17.300)ma pure lei saràpersonalizzabile conuna lunga serie diaccessori. Tra questic’è lo iGuzzi, undispositivo checonsente dicollegare ilproprio
smartphonetrasformandolo in unasorta di piattaformamultimediale, parteintegrante della
strumentazioneche gestiscele informazionisul veicolo
e sul viaggioconsentendo,
grazie al collegamentobluetooth, diaccedere a molteplicifunzioni tipichedei computerdi bordo (medie,consumi, autonomiaresidua) e indicazioniaggiuntive(temperature,contagiri, livelli).
qUadrante
150 mm
di diametro
con la scala
del contagiri
analogico
ricavata lungo la
circonferenza
esterna
e il display
multifunzione full
matrix sospeso
al centro.
MOTO GUZZI CaLifornia TourinGÈ l’ultima, moderna versione del modello
nato nel 1971 su derivazione della v7
per la polizia di los angeles. tutta nuova,
ha motore bicilindrico 1.4 litri.
€ 19.300
e la custom è in arrivo
107
Doug
Pensnger
STAFF
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NuMerANDo
il gioCo Di pAgiNA 34
il gioCo Di pAgiNA 26
Sw È iN eDiColA TuTTA lA SeTTiMANA
caratteri in questo numero: 136.142
Parole in questo numero: 24.086
Parola PiÙ frequente: FerrAri (17 volte)
Parola PiÙ lunga: ToSSiCoDipeNDeNTe (17 caratteri)
testata Di ProPrietÀ De “la gazzetta Dello sPort srl” - a. bonacossaDireTTore reSpoNSAbile: ANDreA MoNTi
viceDirettori: gianni valenti (vicario), franco arturi,stefano cazzetta, ruggiero Palombo, umberto zaPelloni©rcs meDiagrouP sPa- Divisione quotiDiani - via solferino, 28 - milanoseDe legale: via rizzoli, 8 – milano
ANChe Sui TAbleT
SportWeek è disponibile anche
su iPhone, iPad, i principali
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a La Gazzetta dello Sport.
Nel prossimo numero
segnalazioni, commenti, suggerimenti:scriveteci a sPortweek@rcs.it
Sabato prossimo da non perdere il nostro Speciale Inverno
dedicato ai protagonisti della stagione sugli sci: i campioni
come Federica Brignone, che si è raccontata a SW. Ma anche
voi, che scoprirete una guida ai migliori luoghi dove passare
le vacanze e tutte le novità della moda per la montagna.
1 Arturo Vidal 2 edinson Cavani 3 neymar 4 sandro Mazzola 5
ezequiel schelotto 6 Johan Cruijff 7 Zlatan ibrahimovic 8 Zinedine
Zidane 9 ronaldinho 10 ronaldo 11 Marek Hamsik 12 roberto
Baggio 13 ruud gullit 14 Javier Zanetti 15 Abel Xavier 16 David
Beckham 17 Marco Borriello 18 Mario Balotelli 19 rené Higuita
20 Cristiano ronaldo 21 Taribo West 22 Paolo Maldini 23 Alexi
Lalas 24 Djibril Cissé 25 gianni rivera 26 goran Pandev 27
gaetano scirea 28 Beppe Bergomi 29 Michel Platini 30 Marouane
Fellaini 31 gabriel Batistuta 32 rodrigo Palacio 33 Wayne rooney
34 Carlos Valderrama 35 Bruno Conti 36 Pavel nedved 37 Diego
Maradona 38 Johan neeskens 39 omar sivori 40 Andrea Pirlo
41 Francesco Totti 42 stephan el shaarawy.
Cristiano ronaldo alla Cnn dalla piscina del suo manager
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U F F I C I O D I G E N E
DI GENE GNOCCHI
umbErtO
GratI
bErlUsCONI È tOrNatO
a OCCUparsI DEl mIlaN:
ChE COsa È CambIatO?
Beh, caro lettore, è cambiato praticamente
tutto. Intanto Berlusconi non deve più
scrivere la formazione su un foglietto e
darla a un passacarte che la consegni ad
Allegri,ma la comunica lui personalmen-
te ai giocatori il sabato dopo l’allenamento
di rifinitura che lui stesso dirige a bordo
di un trattorino coi ribaltabili. In secondo
luogo, a tempi brevi verrà rivisto con sche-
mi personalizzati il lookdi ogni giocatore,
che avrà anche una valigetta di ForzaMi-
lan che comprende: una scatola di menti-
ne per avere sempre l’alito profumato, una
foto di Galliani con dedica, la rac-
colta dei calendari Pirelli con evi-
denziate quelle poche che sono
scappate alla mattanza e quindi
eventualmente disponibili per i
giocatori e un libretto con gli sche-
mi disegnati personalmente da
Silvio, da eseguire inpartita.Oltre
a un buono settimanale dal par-
rucchiere di Berlusconi, che prov-
vederà a uniformare le capiglia-
ture rendendo tutti i giocatori
uguali ad Angelino Alfano.
Serve davvero fare presciistica
prima di mettere gli sci?
Allora. Secondo Aristotele nel suo De pre-
sciistica nevem incombentem utilitatio, la pre-
sciistica sta allo sci come la pretombolisti-
ca sta alla tombola. In poche parole, ha un
sensoallenarsi alla tombolaquando la tom-
bola stessa si consuma hic et nunc così come
lo sci in quanto non è riproducibile una
vallata in una sgangherata palestra citta-
dina?So che sono riflessioni probabilmen-
te troppo acute per questo modesto setti-
manale,ma lascienzavadispensata inogni
ambito e io non sarò certo quello che si tira
indietro solo per il fatto di venire dopo la
pubblicità di qualche costoso giaccone.
È vero che i lottatori di sumo
sono considerati dei sex symbol?
Certo, è assolutamente vero, e questo è un
dato oggettivo, basta sfogliare le riviste di
gossip per rendersene conto. Proprio ieri
leggevo ad esempio su Novella 2000 che
Charlize Theron sta ora con Takeshi Te-
rondo,un lottatoredi sumodi930chili che
gira sempre col suo lenzuolo arrotolato al
fondoschienae leinonsivergognaaffatto,
anzi. E l’altro giorno legge-
vosuVistocheKeiraKnight-
ley ha lasciato il suo fidan-
zato James Righton per
MatubashiHarakiri, il cam-
pione olimpico di sumo ca-
tegoria oltre 2.000 kg, an-
che se ha chiesto all’Ikea di
rinforzare il suo letto Billo.
Mentre George Michael, a
quanto ne so, sta con la na-
zionale juniores di sumo.
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