scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado ... · ... esso viene sottoposto alla...
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Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di primo grado
87020 - GUARDIA PIEMONTESE (CS) via Aldo Moro, snc - tel e fax 098294214 - e-mail csic86100n@istruzione.it -
www.icguardiapiemontese.gov.it
codice meccanografico CSIC86100N - codice fiscale 86002130788
con annesso I. C. “G. Rizzo” di Bonifati – Cittadella del Capo (CS)
Anno Scolastico 2016/2017
2
“ Essere solo ciò che si è non è nulla,
ma diventare ciò che si può essere,
ecco l’unico interesse della vita”
(Abel Gange)
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INDICE
Argomento Pagina
Indice 03
Premessa 04
Atto d’indirizzo al Collegio dei Docenti per la predisposizione del PTOF 05
Finalità della nostra Scuola 08
Analisi del territorio 10
Fisionomia dell’Istituto 14
Le nostre risorse 16
Organizzazione della didattica 17
Progetti comuni a tutti gli ordini di scuola 30
Il curriculum verticale per competenze 35
Profilo formativo d’uscita della persona alunno/alunna 39
Criteri valutazione e verifica percorsi didattici scuola primaria e secondaria 1° 42
Modalità di verifica degli apprendimenti 43
Criteri comuni di verifica e valutazione 44
Misurazione e valutazione 45
Dalla misurazione alla valutazione 47
Inclusione alunni con bisogni educativi speciali 50
Continuità e accoglienza 54
Orientamento 56
Rapporti con le famiglie 57
Sicurezza nella scuola 58
Procedure di valutazione e autovalutazione 59
Dal RAV al PTOF 61
La formazione del personale 64
Azioni per il Piano Nazionale della Scuola Digitale 65
Documenti allegati al PTOF 66
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PREMESSA
IL COLLEGIO DOCENTI
- VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015 (d’ora in poi: Legge), recante la “Riforma del
sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni
legislative vigenti”;
- PRESO ATTO che l’art. 1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che:
1) le Istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico
precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa (d’ora in
poi: Piano);
2) il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le
attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente
scolastico;
3) il Piano è approvato dal Consiglio d’Istituto;
4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i
limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al
MIUR;
5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato
nel portale unico dei dati della scuola;
- TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse
realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli
organismi e dalle associazioni dei genitori;
REDIGE
il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
Il Piano potrà essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre per tener conto di
eventuali modifiche necessarie.
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ATTO D’INDIRIZZO AL COLLEGIO DEI DOCENTI PER LA
PREDISPOSIZIONE DEL POF TRIENNALE
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa va inteso non solo quale documento con cui
l’istituzione dichiara all’esterno la propria identità, ma programma in sè completo e
coerente di strutturazione del curricolo, di attività, di logistica organizzativa, di
impostazione metodologico-didattica, di utilizzo, promozione e valorizzazione delle
risorse umane, con cui la scuola intende perseguire gli obiettivi dichiarati nell’esercizio
di funzioni che sono comuni a tutte le istituzioni scolastiche in quanto tali, ma al
contempo la caratterizzano e la distinguono. Il coinvolgimento e la fattiva
collaborazione delle risorse umane di cui dispone l’istituto, l’identificazione e
l’attaccamento all’istituzione, la motivazione, il clima relazionale ed il benessere
organizzativo, la consapevolezza delle scelte operate e delle motivazioni di fondo, la
partecipazione attiva e costante, la trasparenza, l’assunzione di un modello operativo
mirato al miglioramento continuo di tutti i processi di cui si compone l’attività della
scuola non possono darsi solo per effetto delle azioni poste in essere dalla dirigenza, ma
chiamano in causa tutti e ciascuno, quali espressione della vera professionalità che va
oltre l’esecuzione di compiti ordinari, ancorché fondamentali.
Questi sono elementi indispensabili all’implementazione di un Piano che superi la
dimensione del mero adempimento burocratico e ne faccia reale strumento di lavoro, in
grado di canalizzare l’uso e la valorizzazione delle risorse umane e strutturali, di dare un
senso ed una direzione chiara all’attività dei singoli e dell’istituzione nel suo complesso.
Nell’esercizio della sua discrezionalità tecnica, pertanto, il Collegio Docenti è chiamato
ad elaborare il Piano per il triennio che decorre dall’anno scolastico 2016-2017.
Ai fini dell’elaborazione del documento, il Dirigente Scolastico ritiene indispensabile
che si seguano le seguenti indicazioni:
L’elaborazione del PTOF dovrà tener conto delle priorità, dei traguardi e degli
obiettivi individuati nel RAV per rispondere alle reali esigenze dell’utenza.
L’Offerta Formativa dovrà articolarsi tenendo conto non solo della normativa e
delle indicazioni nazionali, ma anche della visione e missione condivise e
dichiarate nei piani precedenti, nonché del patrimonio di esperienza e
professionalità che negli anni hanno contribuito a costruire l’immagine del nostro
istituto.
Si ritiene necessario pertanto strutturare i processi di insegnamento-apprendimento in
modo che essi rispondano esattamente alle Indicazioni Nazionali ed ai livelli che
obbligatoriamente devono essere conseguiti da ciascuno studente nell’esercizio del
diritto-dovere all’istruzione.
Da ciò la necessità di:
migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione dei
percorsi di studio;
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superare la dimensione trasmissiva dell’insegnamento e modificare l’impianto
metodologico in modo da contribuire fattivamente, mediante l’azione didattica,
allo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza europea;
evitare una gestione individualistica dell’insegnamento sfociante in
un’autoreferenzialità che mal si concilia con le esigenze di trasparenza e di
rendicontabilità cui le istituzioni scolastiche autonome sono chiamate;
monitorare ed intervenire tempestivamente sugli alunni con Bisogni Educativi
Speciali favorendone l’inclusione e il successo formativo;
individuare i criteri e i parametri al fine di uniformare le modalità di valutazione;
individuare modalità di monitoraggio delle fasi di realizzazione e di valutazione
dei risultati dei progetti di ampliamento dell’offerta formativa;
coordinare le attività, i compiti e le funzioni dei diversi organi collegiali;
coordinare le attività delle Funzioni Strumentali al POF;
migliorare il sistema di comunicazione, socializzazione e condivisione tra il
personale, gli alunni e le famiglie rispetto agli obiettivi perseguiti, alle modalità
di gestione, ai risultati conseguiti;
promuovere la condivisione delle regole di convivenza e di esercizio dei rispettivi
ruoli all’interno dell’istituzione;
generalizzare l’uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne la
competenza;
migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche;
migliorare l’ambiente di apprendimento (dotazioni, logistica);
sostenere formazione ed autoaggiornamento per la diffusione dell’innovazione
metodologico-didattica;
implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa;
coordinare le diverse forme di collaborazione con il territorio: reti, accordi,
progetti;
operare per il miglioramento del sistema organizzativo e del clima relazionale.
L’offerta formativa sarà monitorata e rivista annualmente sulla base delle esigenze
sopravvenute nel territorio.
Il Piano dovrà pertanto includere:
l'offerta formativa;
il curricolo verticale;
i regolamenti e quanto previsto dalla Legge n.107/2015 al comma 7 relativamente
alle priorità e ai traguardi che l’Istituto delineerà come caratterizzanti la propria
identità;
la definizione delle risorse occorrenti per l’attuazione del PTOF;
le azioni di miglioramento per:
potenziare i risultati delle prove di italiano e di matematica per raggiungere
risultati adeguati alla media nazionale.
Valorizzare le differenze e sostenere l'integrazione degli alunni con
svantaggio e disagio socioculturale.
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Incrementare le attività di formazione e aggiornamento dei docenti sulle
metodologie per la didattica inclusiva di alunni diversamente abili, DSA e
BES.
Rafforzare attività di formazione per i docenti in merito all'uso delle TIC
nella didattica curricolare.
Il Piano dovrà inoltre includere ed esplicitare:
gli indirizzi del Dirigente Scolastico e le priorità del RAV;
il fabbisogno di posti comuni, di sostegno e per il potenziamento dell'offerta
formativa;
il fabbisogno di personale ATA ;
il fabbisogno di strutture, infrastrutture, attrezzature materiali;
il piano di miglioramento (riferito al RAV);
la pubblicazione e la diffusione dei risultati raggiunti.
L’atto di indirizzo fa espresso riferimento ai commi della legge 107/2015 che si
riferiscono al Piano Triennale dell'Offerta Formativa e che individuano anche il quadro
e le priorità ineludibili.
Il PTOF dovrà essere predisposto entro il mese di ottobre dell'anno scolastico
precedente al triennio di riferimento e potrà essere oggetto di revisione, modifica o
integrazione annuale entro il mese di ottobre.
Il Dirigente Scolastico ringrazia per la fattiva collaborazione che il Collegio vorrà
esprimere nell’auspicio di un progressivo miglioramento della nostra Scuola.
Il Dirigente Scolastico
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FINALITÀ DELLA NOSTRA SCUOLA
Vision
La nostra scuola guarda a un sistema formativo aperto verso l’esterno e flessibile e
dinamico al suo interno, fondato sul rispetto della persona e sulla valorizzazione della
diversità, dei rapporti interpersonali e interistituzionali.
Mission
L’obiettivo principale del nostro Istituto Comprensivo è la formazione di un cittadino
consapevole, responsabile, autonomo, dotato di capacità di lettura critica della realtà,
che abbia sviluppato capacità logico-cognitive ma anche relazionali; in possesso di un
corretto metodo di studio e buone conoscenze di base nell’ambito delle diverse
discipline per essere in grado di proseguire gli studi in modo proficuo ed inserirsi nei
contesti di vita e di lavoro con competenza.
Pertanto, la nostra scuola si impegna a offrire, in un ambiente sereno, una solida
formazione culturale, attraverso un’attività scolastica regolare e una proposta culturale
diversificata che valorizzi interessi e doti individuali.
Finalità generali Accogliere ogni ragazzo/a favorendo il suo inserimento nella nuova realtà scolastica.
Offrire opportunità per la socializzazione, l’interazione e la collaborazione con gli altri.
Promuovere una dimensione dinamica dell’apprendimento.
Realizzare la continuità tra i diversi ordini di scuola.
Motivare alla conoscenza fornendo occasioni di esperienze concrete di tipo espressivo,
motorio, linguistico, logico e scientifico.
Favorire atteggiamenti positivi verso le differenze, con particolare attenzione ai
cambiamenti della società e della cultura.
Educare ai valori che determinano la convivenza civile, quali la pace, la giustizia e la
democrazia.
Sviluppare l’autonomia personale e la riflessione critica.
Orientare verso scelte consapevoli e preparare alla responsabilità personale
In questo orizzonte, sembra necessario realizzare una scuola aperta, giusta,
psicologicamente attenta, pedagogicamente competente e capace di garantire a ciascun
alunno la possibilità di coltivare veramente “tutto il potenziale di umanità, di affettività,
di sensibilità, di percezione, di linguaggio, di socialità, di intelligenza, e tutte le
funzioni che interagiscono nella personalità individuale, in modo che il potere di
ognuna di esse onori il potere delle altre” per consentire una piena costruzione e una
integrale manifestazione della propria identità.
Pertanto, il nostro Istituto è da sempre impegnato a progettare una scuola “attenta ai
tempi e capace di rispondere alle sfide del futuro”
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della prevenzione dei disagi e del recupero
degli svantaggi, perché offre piena disponi-
bilità umana all’ascolto e al dialogo e consi-
dera in maniera adeguata l’importanza delle
relazioni educative interpersonali che si
sviluppano nei gruppi, nella classe e nella
scuola.
dell’educazione integrale della persona,
perché i processi formativi vogliono
sviluppare armonicamente la
personalità degli allievi in tutte le
componenti (etica, sociale, religiosa,
intellettuale, affettiva, operativa,
creativa).
dell’orientamento e dell’identità, in
quanto favorisce lo sviluppo
psicofisico e intellettuale degli
allievi, ponendoli in condizione di
definire e conquistare la propria
identità.
La SCUOLA
è spazio e tempo
della motivazione e del significato, perché
vuole radicare conoscenze e abilità sulle
effettive capacità di ciascuno, utilizzando
le modalità più motivanti e ricche di
senso.
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ANALISI DEL TERRITORIO
Guardia Piemontese
Come tutti i paesi del litorale tirrenico, anche Guardia Piemontese ha, a
circa 515 metri di altezza sul livello del mare, il suo centro storico e sulla
costa la nuova comunità di Guardia Marina; fra le due realtà, in una
verde vallata, sorge il complesso termale delle famose Terme Luigiane.
La frazione Marina ha una popolazione eterogenea, insediatasi in tempi relativamente
recenti, dedita soprattutto ad attività di tipo turistico-alberghiero. Queste attività
favoriscono anche gli alunni che vivono in questa località e che hanno la possibilità di
fare esperienze più vaste e diversificate; gli allievi del centro, invece, appaiono meno
portati ad aprirsi spontaneamente alla socializzazione perché l’habitat di provenienza
porta sulle spalle il ricordo di quello che è passato alla Storia come il “sacro macello” di
un popolo, per mano dell’Inquisizione nel lontano 1561.
Infatti il primo nucleo fu fondato, nel XIII secolo, intorno alla Torre da contadini
valdesi di lingua occitana che, con successive migrazioni, giunsero dalle valli
piemontesi di Torre Pellice e d’Angrogna per sfuggire all’Inquisizione , ma anche
perché le valli conoscevano allora un momento di eccessivo popolamento. A Guardia i
discendenti di questo primo nucleo usciti allo scoperto nella pratica del loro credo
religioso, dopo l’esplosione della Riforma protestante, furono perseguitati fino al
martirio sopra ricordato.
Guardia Piemontese, oggi non più valdese di religione, ha saputo conservare e custodire
quella sua peculiarità linguistica che la rende unica nell’ambito meridionale. Per
valorizzare, difendere e conservare le tradizioni, i costumi e gli usi delle origini, la
Scuola, d’intesa con l’Amministrazione comunale, ha istituito un corso di lingua e
cultura occitana a partire dall’anno scolastico 1997/1998. Dall’anno scolastico
2001/2002 sono stati formulati progetti speciali, nel quadro degli interventi ministeriali
per la realizzazione di progetti nazionali e locali e per lo studio delle lingue e delle
tradizioni culturali minoritarie (legge 15 dicembre 1999, n.482- art.5). Tali progetti si
sono posti come obiettivo la preparazione dei docenti formatori, con competenze in
materia.
In riferimento a detta legge, anche in questo anno scolastico è in corso di attuazione un
progetto, con lo scopo non solo di tutelare la minoranza etnica, così come previsto dalla
carta costituzionale, ma soprattutto di inserire la cultura e la lingua occitane nel
curricolo formativo della scuola.
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Acquappesa
Il paese ha avuto origine nel ‘700, ma un primo nucleo, poi scomparso,
risale già al V secolo a.C. come è documentato da reperti panatenaici e
dal manico di specchio in bronzo, rinvenuti in località Serra e da quelli
scavati nella contrada Manco-Torricelli (frammenti ceramici di Kilix-Skipos, pesi per
telai, strutture di abitazioni). Geograficamente, è dislocata su due centri maggiori - la
marina ed il centro storico - e le frazioni a minore densità abitativa come le Terme, la
Castagnola, S.Iorio ed altre comunità minori. Questa frammentazione geografica non
favorisce una positiva integrazione comunitaria. Anche ad Acquappesa, così come a
Guardia, le attività sono, prevalentemente, di tipo turistico-alberghiero e
commerciale/artigianale. In questi ultimi anni, il livello medio delle popolazioni è
sicuramente migliorato sia dal punto di vista culturale che economico; infatti il numero
di giovani diplomati e laureati è in costante aumento.
Nel territorio sono presenti associazioni culturali e sportive che durante l’anno
organizzano concorsi a premi, manifestazioni e convegni; di particolare e rilevante
importanza sono i premi nazionali di ecologia “LUIGIANO D’ORO” e la rassegna
cinematografica sul doppiaggio” Acquafestival”.
Bonifati - Cittadella
Bonifati. Il nome di Bonifati, secondo la tradizione, deriverebbe dal
castello-fortezza "Castel Bonifati" che era l'antico feudo dei di Tarsia
(1120 - 1270) e dei Palmieri.
L'esatta individuazione dell'etimologia del nome, presenta difficoltà oggettive, in quanto
i primi documenti certi sulla storia di Bonifati, riportano la datazione all' XI - XII sec.
Riguardo alla fondazione di Bonifati, sostenuta in prevalenza dagli storici locali, si
farebbe risalire alla seconda metà del VI sec. a.C. ad opera dei Focesi di Lidia che vi
giunsero dall'Asia Minore, sconfitti dai Persiani.
Il riferimento più significativo, a sostegno di questa interessante ipotesi, è infatti
testimoniato dalla presenza di una sorgente che è situata in una vallata denominata
"Fonte di Hyéle", nome di derivazione greca che avvalora le certezze circa una intensa
frequentazione dei Greci su tutto il territorio di Bonifati, così come è anche testimoniato
dal centro urbano di Fella, odierna Cittadella del Capo, frazione di Bonifati, la cui
natura dei luoghi, molto rocciosi, trova riscontro nel nome greco Felléus (terreno
pietroso).
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L'attuale città di Bonifati occupa una posizione privilegiata nel contesto delle località
dell'alto Tirreno Cosentino. È un'affermata località turistica, intensamente frequentata,
dispone di un vasto e variegato territorio in grado di soddisfare le esigenze degli
appassionati del mare che non vogliono però rinunciare alla montagna, che qui è
presente nella maestosità di vette e promontori naturalistici di grande interesse, una
caratteristica privilegiata che è tipica della costa calabrese, ma particolarmente
accentuata in queste zone, prevalentemente montuose.
Il borgo antico è adagiato all'interno, protetto dai resti del "Forte", l'antico castello, alle
pendici dei primi contrafforti montani, a 430 mt sul livello del mare, tra i poggi di
Monticello e di Serra, dove ha sede l'Osservatorio Metereologico dell' Aeronautica.
Cittadella del Capo, a torto ritenuta meno antica di Bonifati, in realtà è sempre esistita
come propaggine meridionale di Fella (oggi Jardino). È sopravvissuto intatto, infatti, il
toponimo Greco per il rione omonimo, posto a picco (109 mt s.l.m.) fra il mare ed il
Fiume S. Pietro, attorno al quale sono stati effettuati gli scavi archeologici più
significativi a riprova della presenza originaria (già in epoca arcaica) di una popolazione
di pastori seminomadi brezio-greci.
Il nucleo originario dell'abitato era quello costruito attorno alla via che partiva dalle
campagne di Fella, passando per il Greco (in realtà una marineria dove risiedeva una
comunità di pescatori-contadini) e che conduceva infine alla marina, sulla cui scogliera
era ubicata un'altra fortezza intorno alla possente Torre Viceregnale detta, non a caso, di
Fella). Soltanto nella seconda metà dell'Ottocento l'abitato si espande con la costruzione
di palazzine alla marina e sulla via Nazionale e dei 3 Palazzi De Aloe. Ad inizio secolo,
attorno alla neonata stazione ferroviaria, si cominciava a costruire anche a nord, dando
lentamente vita al rione omonimo.
La Marineria del Greco è l'autentico centro storico del paese, dove hanno vissuto fino
agli anni '60 le famiglie dei pescatori. Vi si trovano mostre, il presepe permanente, il
piccolo museo contadino e la Chiesetta Madonna della Greca.
L’antico sentiero Gradini San Vincenzo era un tratto della vecchia mulattiera e
sentiero pedonale che da Torrevecchia e Cirimarco portava a mare, miracolosamente
intatto nella sua struttura di gradoni formati da pietre di mare sistemate sullo scoglio.
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Nella stesura del Piano dell’Offerta Formativa, la nostra Istituzione scolastica si
impegna a interagire con le agenzie formative del territorio per arricchire l’offerta
formativa; nella strutturazione del P.T.O.F. diviene pertanto essenziale il confronto e la
collaborazione con i soggetti di seguito menzionati:
LUOGHI DI CULTURA Museo multimediale occitano di Guardia Piemontese;
Libera Università Popolare “Nicola Carrozzino” di
Acquappesa.
MANIFESTAZIONI Festival della musica occitana; (Guardia P.)
Carnevale Occitano; (Guardia P.)
Rassegna delle minoranze linguistiche. (Guardia P.)
Manifestazione “Il paese di Gertrude” ( Cittadella)
ENTI
ISTITUZIONI
PARROCCHIE
CENTRI SOCIO-EDUCATIVI
Associazione “Arcobaleno” di Guardia Piemontese;
Volontari Protezione Civile e Croce Rossa Italiana di
Guardia Piemontese;
Associazione “Anziani” di Guardia Pie-montese;
Lions Club “Città dei Valdesi” di Guardia
Piemontese;
U.N.I.T.A.L.S.I. sezione di Paola-Amantea;
Parrocchie di Guardia Piemontese e Acquappesa
Associazione “Il Paese di Gertrude” di Bonifati;
Associazione GOEL di Fuscaldo.
Pro Loco Bonifati;
Circolo Culturale " Città di Fella";
Centro Culturale Donna Teresina Barbieri;
Moto Club Cittadella Racing;
Marinai d'Italia-Gruppo G.Surace;
Associazione "Clio";
Associazione culturale Laboratorio Civitas;
Associazione " Buongiorno Bonifati";
Radici- Ass.ne Intern. Amici delle antiche città di Jele
e di Fella;
Associazione Culturale "Gruppo Arcobaleno";
Associazione "Il Paese di Gertrude";
Associazione San Francesco di Paola;
Associazione di pesca sportiva,vela a attività
subacquee " a Lampara";
ASSOCIAZIONI SPORTIVE Atletica Acquappesana;
Associazione Calcio di Guardia Piemon-tese;
Associazione Calcio di Acquappesa;
Club Tennis di Acquappesa.
Associazione di pesca sportiva,vela a attività
subacquee " a Lampara"; Cittadella
14
FISIONOMIA DELL’ISTITUTO
L'Istituto Comprensivo “Gaetano Cistaro” di Guardia Piemontese
è costituito dai seguenti plessi
Scuole Primarie Statali di Guardia
Piemontese, Acquappesa e
Bonifati /Cittadella
Scuole Secondarie di Primo
Grado Statali di
Guardia Piemontese ,Acquappesa
e Bonifati /Cittadella
Scuole dell’Infanzia Statali di
Guardia Piemontese, Acquappesa e
Bonifati /Cittadella
15
Via Aldo Moro - 87020 Guardia Piemontese (Cosenza)
Fax: 098294214 Telefono: 098294214
e-mail: csic86100@istruzione.it
Codice meccanografico C S I C 8 6 1 0 0 N
Il nostro Organico
Docenti N. 93 Amministrativi N. 04 Collaboratori scolastici N. 15
La gestione amministrativa, contabile e
didattica dell'Istituto è attuata attraverso i
seguenti uffici:
Ufficio della
Dirigenza Ufficio dei Servizi
Generali
e Amministrativi
Ambedue gli uffici sono situati a Guardia Piemontese
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LE NOSTRE RISORSE
Strumenti tecnologici e multimediali/laboratori e sussidi
n. 01 centro servizi audiovisivi, costituito da PC multimediale, stampante laser, scheda
acquisizione video, videoregistratori, videoproiettore, TV color, lavagna luminosa, video camera;
n. 03 Laboratori di informatica, due nella sede Centrale, uno nella Sezione Staccata di
Acquappesa, uno nella Sezione Staccata di Bonifati-Cittadella. I laboratori di Guardia e
Acquappesa sono costituiti ognuno da 24 computer + 1 computer docente con le seguenti
caratteristiche tecniche principali: CPU Intel CORE 2 DUO, Memoria RAM DDR2 da 2 GB, Hard
Disk da 255 GB, Sistema operativo Microsoft XP Pro; 1 stampante laser b/n A4, 1 stampante
inkjet colore A3 e 1 scanner collegati in rete; schermo per proiezione, fotocamera digitale,
videocamera digitale, video proiettore, e-beam – lavagna interattiva, telecamera da tavolo. Tutti i
PC sono collegati in rete e dispongono di un collegamento Internet condiviso di tipo ADSL
Wireless;
n. 02 Laboratori scientifici, sia nella sede Centrale che nella Sezione Staccata di Acquappesa,
dotati di apparecchiature per esperimenti di fisica, chimica, biologia ed altro;
n. 02 Laboratori musicali, uno nella sede Centrale, uno nella Sezione Staccata di Acquappesa,
uno nella Sezione Staccata di Bonifati-Cittadella, realizzati con i finanziamenti del FESR, e dotati
di pianoforte, tastiere ,clarinetti, chitarre, batterie completa di piatti, sax contralto, flauti, trombe,
organetti a soffione, oltre a numerosi strumenti etnici;
neSale Docenti, nella sede Centrale, nella Sezione Staccata e nell’edificio che ospita la scuola
dell’Infanzia, tutte dotate di più postazioni multimediali e di LIM;
Biblioteca e sala lettura, sia nella sede Centrale che nelle Sezioni Staccate;
Sala Teatro, sia nella sede Centrale che nelle Sezioni Staccate;
Sala mensa, sia nelle Sezioni Staccate, sia nell’edificio che ospita la scuola dell’Infanzia;
Palestra coperta/Campo esterno per attività sportiva, sia nella sede Centrale che nelle Sezioni
Staccate, con spogliatoio e servizi annessi, vengono quotidianamente utilizzate degli allievi della
scuola primaria e secondaria di primo grado dell’Istituto. L’attrezzatura in dotazione consente la
pratica di più sport, quali la pallavolo, la pallamano, atletica leggera, ect.
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ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA
Scuola dell’infanzia
ORGANIZZAZIONE
Le scuole dell’Infanzia di Guardia Piemontese,Acquappesa e Bonifati/Cittadella
sono entrambe organizzate in sezioni che accolgono bambini dai 3 ai 6 anni.
In tutte le sezioni viene messa in atto la settimana
corta e le attività educative hanno luogo dal
lunedì al venerdì.
ORARIO DELLE LEZIONI
Sono state attivate, su richiesta delle famiglie solo sezioni
funzionanti dalle ore 08,00 alle ore 16,00, con servizio
mensa organizzato dall’Ente Locale.
Bonifati/Cittadella dalle ore 8,30 alle ore 16,30.
FORMAZIONE DELLE SEZIONI
Sono state costituite sezioni miste ad Acquappesa, Bonifati e Cittadella del Capo
e sezioni omogenee (3-4-5 anni) a Guardia Piemontese.
La Scuola dell’Infanzia si inserisce in un percorso
educativo iniziato in famiglia e pone le basi degli apprendimenti futuri nella scuola
primaria.
Le azioni educative sono sostenute da scelte pedagogiche di fondo che privilegiano
l’esperienza come fonte di conoscenza attraverso:
- il GIOCO: risorsa trasversale fondamentale per gli apprendimenti e per le relazioni;
18
- l’ESPLORAZIONE e la RICERCA: modalità propria del bambino che impara ad
indagare e conoscere attraverso il fare, le esperienze dirette di contatto con la natura, le
cose, i materiali;
- la VITA di RELAZIONE: contesto nel quale si svolgono il gioco, l’esplorazione e la
ricerca in un clima sereno rispettoso dei tempi, dei ritmi evolutivi e delle capacità di
ciascuno;
- la PROMOZIONE dell’AUTONOMIA PERSONALE nel processo di crescita.
La Scuola dell’Infanzia è particolarmente sensibile ai bisogni di ogni bambino e per
soddisfare tali necessità struttura e attua in modo condiviso il proprio lavoro attraverso
progetti personalizzati, laboratori e attività in piccolo gruppo.
Le proposte educative nascono da una attenta osservazione dei bisogni dei bambini;
ogni progetto si articola tenendo in considerazione lo sviluppo dei seguenti campi di
esperienza:
ngua, cultura);
ne,misura, spazio,tempo,natura);
AFFINCHE’ IL BAMBINO POSSA DIVENTARE COMPETENTE PASSANDO DAL
SAPERE AL SAPER FARE E AL SAPER ESSERE
I progetti e le unità di apprendimento possono essere di plesso (coinvolgenti tutte le
sezioni della scuola), di sezione (con attività particolari che in ogni sezione vengono
intraprese in base alle condizioni che differenziano le sezioni stesse), di gruppo o di
intersezione (gruppo di bambini di età omogenea).
I progetti di intersezione vengono offerti ai bambini di più sezioni suddivisi in modo da
formare gruppi della stessa età; si tratta di attività pensate in relazione alle
caratteristiche di sviluppo e alle potenzialità di bambini di 3, di 4 e di 5 anni.
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In tutte le scuole dell’Infanzia dell’Istituto inoltre, si attuano i seguenti progetti:
EDUCAZIONE PSICO-MOTORIA
Il progetto si propone di sollecitare la conoscenza di sé, per favorire
un’evoluzione motoria, affettiva e psicologica attraverso il piacere dell’agire, di
giocare e di trasformare in modo personale l’ambiente e i materiali a sua
disposizione. Anche quest’anno scolastico i bambini dell’infanzia verranno
coinvolti nel progetto “Corri,salta & impara…un girotondo di movimenti”
Percorso ludico-motorio proposto dall’USR Calabria.
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APPROCCIO ALL’INGLESE
Incontri per un primo approccio alla lingua in forma ludica, con l’ausilio di
docenti esperti. L’apprendimento della lingua avverrà oralmente, attraverso
attività ludiche ma anche attraverso la musica, il movimento, il disegno, e il
materiale audiovisivo composto da cartoni animati, filastrocche, canzoncine e
l’utilizzo di flashcards e giochi di ruolo. Il gioco diventa un mezzo attraverso il
quale la lingua inglese viene integrata e tramite riferimenti alla vita quotidiana, ad
esperienze e a contesti realistici si favorisce una naturale acquisizione linguistica.
LABORATORI MUSICALI
I bambini entrano in contatto con la dimensione sonoro-musicale partendo da
esperienze globali che lasciano grande spazio al movimento, all’ascolto attraverso
il corpo, alla sperimentazione individuale e collettiva. Grazie ad una metodologia
che avvicina la Musica all’Emozione2, il bambino sperimenta liberamente ed
esprime sé stesso, sviluppando particolari capacità quali il saper direzionare
l’attenzione uditiva, il discriminare gli stimoli sonori in base alle loro
caratteristiche e il modulare movimento, respiro e voce in un canto o in una
danza, godendo così di un’esperienza educativa che favorirà la sua formazione e
il suo sviluppo globale.
ARTE E CREATIVITÀ
I Laboratori espressivi di arte e manualità” sono finalizzati oltre che
all’integrazione e all’inclusività degli alunni con BES , anche a sviluppare le
capacità espressive di tutti gli alunni coinvolgendoli in un’attività di laboratorio
dove possano vivere l’arte sviluppando la creatività, dove si rendano consapevoli
delle proprie capacità manuali ed artistiche e dove possano imparare l’armonia
delle forme e dei colori in un’attività che all’inizio sembrerà solo giocare con le
mani e con materiali semplici, ma che alla fine si trasformerà in oggetti concreti.
Dare spazio alla dimensione affettiva (vissuti, ansie, paure, aspettative….)
attraverso una libera creazione e non ultimo acquisire la consapevolezza della
possibilità, per ciascuno, di essere artefice di cose belle e/o utili e non solo
fruitore.
EDUCAZIONE ALLE EMOZIONI
Attività che permettano di giocare con le emozioni per conoscerle e riconoscerle;
cercare il mezzo che ne aiuti l’espressione;
esperienze di gioco e di relazione per imparare a conoscersi e a stare con gli altri.
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Scuola Primaria
Orario delle lezioni
Guardia
Piemontese
Tutte le
classi
dal lunedì al
sabato dalle ore 8,20 alle ore13,00*
Acquappesa
Tutte le
classi
lunedì-mercoledì-
venerdì dalle ore 8,20 alle ore16,20*
martedì-giovedi-
sabato dalle ore 8,20 alle ore13,20
Bonifati/Cittadella
Classi a
tempo
pieno
lunedì-mercoledì-
venerdì dalle ore 8,30 alle ore16,30
Bonifati/Cittadella
Classi a
tempo
pieno
martedì-giovedi-
sabato dalle ore 8,30 alle ore13,30
Bonifati/Cittadella
Classi a
tempo
normale
dal lunedì al
sabato dalle ore 8,30 alle ore13,30
* con riduzione di orario come richiesto dalle Amministrazioni comunali.
Le ore di compresenza, laddove presenti, saranno destinate a sostituire i docenti assenti
per brevi periodi.
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Suddivisione oraria delle discipline
Orario obbligatorio settimanale di 27h così ripartito:
CLASSE PRIMA
lingua italiana 8h Inglese 2h
Matematica 5 h scienze motorie 2h
storia, geografia 2+2 h arte e immagine 1h
scienze 2h Musica 1h
tecnologia e informatica 1h religione cattolica 2h
PRIMO E SECONDO BIENNIO
lingua italiana 7h Inglese 3h (-1 nella 2^)
Matematica 5 h scienze motorie 2h
storia, geografia 2+2 h arte e immagine 1h (+1 nella 2^)
scienze 2h Musica 1h
tecnologia e informatica 1h religione cattolica 2h
Orario opzionale di 99h così ripartito:
Tutte le classi 1 h attività linguistico – espressive
(lingua occitana per la scuola primaria di Guardia Piemontese)
1 h di LARSA (2h per Acquappesa e Bonifati/Cittadella Tempo pieno)
1 h di laboratorio espressivo/operativo (1h per Acquappesa e
Bonifati/Cittadella Tempo pieno)
Per le classi della Scuola Primaria del plesso di Acquappesa sono previste attività di
mensa (90 minuti al giorno per tre giorni settimanali) e di postmensa (90 minuti al
giorno per tre giorni settimanali) che saranno attivate, previa intesa con
l’Amministrazione comunale, nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì; si concorda,
altresì, la riduzione oraria di dieci minuti nella giornata di giovedì per le sole classi del
plesso di Acquappesa, con recupero da parte dei docenti interessati in attività didattiche
a favore degli alunni.
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Il percorso educativo della scuola primaria, nella prospettiva della maturazione del
profilo educativo, culturale e professionale dello studente, atteso per la conclusione del
primo ciclo dell’istruzione, utilizza gli obiettivi specifici d’apprendimento esplicitati nel
documento delle Indicazioni Nazionali, ordinati per discipline e per educazioni.
Per raggiungere le sue finalità, la scuola deve trovare metodologie di lavoro adeguate
facendo soprattutto leva sull’interesse e sulla partecipazione attiva dei bambini.
Pertanto l’approccio di base per un apprendimento formativo prevede alcuni aspetti
rilevanti:
;
;
del
patrimonio culturale individuale;
I docenti, assegnati in base all’organico d’Istituto, costituiscono le équipe pedagogiche,
sono contitolari e corresponsabili del processo formativo di tutti gli alunni delle classi.
Nella scuola Primaria le attività di arricchimento dell’Offerta Formativa trovano la loro
applicazione e sviluppo sia nelle ore curricolari, sia nelle tre ore opzionali settimanali,
previste dalla normativa vigente.
Alla luce di questo, ogni modulo ha facoltà, pur nel rispetto degli indirizzi comuni
concordati e deliberati dagli organismi ufficiali, di proporre ai propri alunni attività
laboratoriali diversificate, espressione della specificità e delle competenze degli
insegnanti di ciascun modulo.
Variegata, pertanto, è l’offerta dei laboratori, che spaziano da attività di
approfondimento disciplinare ad altre espressivo-linguistiche o teatrali-musicali,
motorie e sportive…
Accanto a queste attività sono attuati i seguenti progetti che costituiscono il filo
conduttore comune a tutte le classi:
INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI E INTERCULTURA
(Alfabetizzazione degli alunni non italofoni con progetti specifici)
Il progetto si pone in linea di continuità didattico-educativa con i percorsi intrapresi nei
precedenti anni scolastici, in modo da non disperdere quanto di positivo è stato finora
conseguito.
Per il corrente anno scolastico si prevede pertanto di consolidare il processo di
integrazione linguistico-culturale e di attivare tutte quelle strategie operative necessarie
per la gestione delle “nuove emergenze educative” attraverso:
Individuazione dei “bisogni” linguistici e programmazione di interventi specifici
di alfabetizzazione di I° e II° livello;
Organizzazione di attività di Laboratorio di Italiano L2 attraverso la
predisposizione di materiali didattici, gruppi di intervento, percorsi personalizzati,
testi di studio;
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Adozione di forme di “didattica cooperativa” finalizzate allo sviluppo delle
competenze linguistico-comunicative e all’integrazione nel gruppo-classe;
Programmazione di attività e modalità di approccio metodologico diversificate in
modo da consentire l’acquisizione della lingua nei vari contesti d’uso.
PROGETTO DI SCRITTURA CREATIVA
L’obiettivo di questo laboratorio è stimolare il “piacere” della lettura e della scrittura
presentando il leggere e scrivere come processo creativo, un’occasione attraverso cui
bambini e ragazzi possono esprimere il proprio sé, il proprio universo affettivo, le
proprie opinioni, le proprie paure ed emozioni. In un clima di accoglienza e di gioia. Il
gioco creativo delle parole ci permette di esplorare gli infiniti significati del mondo e
degli accadimenti della nostra vita. La scrittura rafforza l’immaginazione che è il diritto
di modificare la nostra vita. Sì, l’immaginazione è il principale diritto di ognuno di noi,
e non va confusa con l’illusione! L’immaginazione è forza creativa che incoraggia la
spontaneità e la meraviglia e ci consente di trasformare i nostri limiti in opportunità.
Mettere su carta la nostra fantasia (o affidarla alla tastiera di un computer) è uno dei
modi privilegiati per comprendere la cose intorno a noi, per conoscere la realtà, per
arrivare a capire concetti nuovi. Non soltanto la lettura e l’ascolto ci sono utili per
capire, ma anche scrivere. Il progetto ha carattere pratico e propone materiali elaborati
per attività di produzione verbale, scritta e grafica (disegno). Verranno impiegate
tecniche per stimolare il bisogno/piacere della scrittura in un contesto ludico e creativo.
ALIMENTAZIONE, SALUTE E BENESSERE
incontri Scuola-Famiglia con il supporto della psicopedagogista dell’Istituto o di
Associazioni e Consultori presenti nel territorio.
IL NOSTRO TERRITORIO
percorsi di conoscenza territoriale- ambientale;
progetti di educazione ambientale.
ARTE – MUSICA – MOVIMENTO – TEATRO
(Percorsi per incentivare la diffusione del linguaggio musicale, teatrale e strumentale)
Il gioco teatrale si delinea come una ‘palestra’ di allenamento giocoso allo sviluppo
dei potenziali motori, relazionali e comunicativi dei bambini all’interno di uno spazio
e un tempo ben strutturato che fornisce
Il contenimento della disciplina che favorisce l’incanalamento creativo dell’energia
motoria ed emotiva.
Questa struttura consente ai bambini di incontrare in modo ludico una “struttura
educativa” che consente la maturazione e l’evoluzione dell’intelligenza emotiva e
relazionale (anche e soprattutto rispetto alle caratteristiche di inibizione,
iperattività,dipendenza, conflittualità, etc. che a volte le imprigionano). Attraverso
stimoli musicali opportunamente modulati e l’utilizzo di materiali narrativi
autoprodotti dai ragazzi o proposti dall’esperto si favorirà la piena esplorazione delle
varie dimensioni del gioco psicomotorio fino a farlo confluire nel gioco teatrale: dal
senso-motorio al simbolico, dal costruttivo al rappresentativo … alla performance.
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INFORMATICA E CODING
Scopo del corsi è quello di insegnare i principi di informazione e di calcolo, come
funzionano i sistemi digitali e cosa è la programmazione. Sulla base di queste
conoscenze gli studenti saranno in grado di utilizzare le tecnologie per creare
programmi, sistemi e tutta una serie di contenuti. È inoltre importante che gli studenti
diventino digitalmente alfabetizzati, ossia in grado di esprimersi e di sviluppare le loro
idee attraverso la tecnologia come partecipanti attivi in un mondo digitale.
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Scuola Secondaria di primo grado
Orario delle lezioni
Guardia Piemontese Tutte le classi dal lunedì al sabato dalle ore 8,20 alle ore 13,20
Acquappesa Tutte le classi dal lunedì al sabato dalle ore 8,20 alle ore 13,20
Bonifati/CIttadella Tutte le classi dal lunedì al sabato dalle ore 8,00 alle ore 12,45
Il Decreto Ministeriale n. 37 del 26 marzo 2009, trasmesso con la C.M. 38 del 2 aprile
2009, ha ridefinito, in ossequio a quanto previsto dal Regolamento sul primo ciclo, il
quadro orario settimanale delle discipline della scuola secondaria di I grado, tenendo
conto dei nuovi piani di studio, secondo il seguente modello:
Discipline o gruppi di discipline classe
prima
classe
seconda
classe
terza
italiano, storia, geografia 9 9 9
matematica e scienze 6 6 6
Tecnologia 2 2 2
Inglese 3 3 3
Francese 2 2 2
arte e immagine 2 2 2
scienze motorie e sportive 2 2 2
Musica 2 2 2
religione cattolica 1 1 1
attività di approfondimento in materie letterarie 1 1 1
totale orario settimanale 30 30 30
Strumento musicale (sede Bonifati/Cittadella) 18 ore settimanali di PIANOFORTE
12 ore settimanali di CHITARRA
12 ore settimanali di FISARMONICA
12 ore settimanali di SASSOFONO.
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La Scuola secondaria di primo grado si propone di accompagnare gli alunni attraverso
un percorso pluriennale di crescita personale che si fonda su alcune scelte educative da
noi ritenute più importanti.
COSTRUIRE UNA SOLIDA PREPARAZIONE DI BASE, favorendo
l’acquisizione consapevole di saperi e competenze ritenuti essenziali;
PREVENIRE LE VARIE FORME DI DISAGIO che possono verificarsi nelle
fasi della crescita , nelle tappe dell’apprendimento scolastico e nel passaggio da
un ciclo scolastico all’altro;
PROMUOVERE E RAFFORZARE LE DIVERSE COMPONENTI
DELL’AUTONOMIA PERSONALE IN AMBITO SCOLASTICO, sia per gli
aspetti relativi all’uso e alla gestione degli strumenti, delle tecniche e del tempo
nelle varie attività scolastiche, sia per quelli relativi alle conoscenze, alla gestione
delle emozioni nei rapporti;
FAVORIRE LA RELAZIONE INTERPERSONALE NEL RICONOSCIMENTO
E NEL RISPETTO DELLE DIVERSITÀ;
EDUCARE al confronto, alla condivisione, al rispetto delle regole della
convivenza civile, favorendone sempre più l’interiorizzazione;
PROMUOVERE IL BENESSERE IN OGNI ALUNNO:
accanto ad eventuali disabilità di vario tipo, le risorse da valorizzare;
e valorizzare le varie identità culturali e costruire percorsi di accoglienza,
alfabetizzazione ed integrazione degli alunni stranieri;
rimentare le diverse forme di comunicazione espressiva;
intervento umano.
SVILUPPARE NEGLI ALUNNI IL SENSO DI IDENTITA’ E DI
APPARTENENZA in un’ ottica di formazione di una cittadinanza attiva e
consapevole;
CONOSCERE i linguaggi e gli strumenti multimediali della nostra società e
sperimentare l’utilizzo consapevole di alcuni di essi.
Le attività di arricchimento dell’offerta formativa, previste in orario scolastico, vengono
esplicitate nei seguenti progetti:
LABORATORIO DI MATEMATICA
Il progetto intende offrire agli studenti della scuola secondaria un’occasione di
arricchimento e approfondimento di Matematica, con attività che valorizzino gli aspetti
di creatività e confronto costruttivo che fanno della Matematica una scienza stimolante e
vivace, a dispetto della triste fama di “materia antipatica e noiosa”.
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Attraverso il gioco, gli alunni avranno modo di confrontarsi tra loro, di condividere
idee, di fornire e ricevere stimoli dai compagni, di fare esperienza di ragionamento
creativo e di pensiero laterale, nonché di esercitare le competenze comunicative e di
esplicitazione dei percorsi mentali. Gli alunni verranno seguiti in modo da permettere
un effettivo potenziamento delle competenze e abilità richieste. Si utilizzerà la lavagna
interattiva (LIM) per consolidare le conoscenze sulla retta, per rinforzare il concetto di
proporzionalità diretta ed inversa attraverso situazioni reali semplici e per creare grafici
cartesiani, per rappresentare le trasformazioni isometriche e non.. Gli alunni si
eserciteranno nell’eseguire le prove Invalsi e avranno modo di consolidare le
conoscenze e le abilità acquisite nel triennio della scuola secondaria.
LABORATORIO DI SCIENZE
Il progetto è finalizzato a far sperimentare agli studenti di scuola secondaria di primo
grado un percorso didattico di Scienze Naturali da effettuare nei laboratori scientifici del
nostro Istituto.
I principali obiettivi del progetto sono l’acquisizione di abilità manuali e di un metodo
di lavoro sperimentale, l’interpretazione corretta dei fenomeni naturali.
In concomitanza con l’effettuazione della esperienza di laboratorio, i docenti coinvolti
Informeranno, inoltre gli studenti, sulle norme di sicurezza e sui tipi di rischi.
ACCOGLIENZA E ORIENTAMENTO
attività di accoglienza in ingresso per gli alunni delle classi prime;
attività di conoscenza di sé per una decisione responsabile del percorso di studio
dopo la scuola secondaria di primo grado;
incontri con docenti della scuola secondaria di secondo grado e partecipazione
agli open day delle varie scuole per una conoscenza più approfondita dei diversi
percorsi di studio.
EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E COSTITUZIONE
percorsi di accoglienza ed integrazione degli alunni stranieri;
laboratorio sulla Costituzione;
incontri con i Rappresentanti delle Forze dell’Ordine sulla legalità;
incontri con Rappresentanti degli Organismi nazionali/internazionali che operano
per la salvaguardia dei Diritti Umani.
EDUCAZIONE AMBIENTALE
Attività svolte in collaborazione con gli EE. LL. per la conoscenza delle
problematiche ambientali e l’acquisizione di comportamenti corretti.
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EDUCAZIONE STRADALE
Lezioni per la prevenzione di incidenti stradali, in collaborazione con la Polizia
stradale e la Polizia municipale.
LINGUAGGI MISTI E ATTIVITA’ ESPRESSIVE - POTENZIAMENTO
DELLA LINGUA INGLESE
GIOCHI SPORTIVI E STUDENTESCHI
ATTIVITÀ SPORTIVE TERRITORIALI
TECNOLOGIA
Utilizzo degli Strumenti Multimediali nella Didattica
Per consentire l'integrazione delle nuove tecnologie nella didattica quotidiana, il nostro
Istituto Comprensivo si è posto l'obiettivo di modificare gradualmente gli ambienti di
apprendimento, i linguaggi della scuola, gli strumenti di lavoro e i contenuti.
Quest'approccio dovrebbe consentire di abbandonare il tradizionale concetto di classe
come ambiente chiuso dove avviene l'apprendimento, per arrivare a creare nuovi spazi
di apprendimento aperti al mondo. Le azioni già attuate sono due: il progetto Cl@ssi 2.0
e l'utilizzo delle LIM. Il progetto Cl@ssi 2.0 è teso a modificare gli ambienti di
apprendimento attraverso l'utilizzo costante e diffuso delle tecnologie a supporto della
didattica; a tal fine le classi sono state dotate di dispositivi tecnologici e multimediali e
apparati per la connessione ad Internet. La seconda azione promossa riguarda la
progressiva introduzione delle lavagne interattive multimediali (LIM) corredate da un
videoproiettore e da un PC come primo passo concreto del graduale percorso di
innovazione didattica in ambiente digitale. La nostra scuola considera fondamentale il
ricorso alle TIC in relazione alle esigenze del mondo contemporaneo e alle indicazioni
dei nuovi programmi, pertanto agisce perchè il contesto di insegnamento-apprendimento
sia caratterizzato dai seguenti obiettivi formativi:
conoscere e utilizzare i diversi codici comunicativi delle TIC che, attraverso la
loro fusione, agevolano sia l'acquisizione che la produzione del sapere
interdisciplinare;
usare le TIC come propulsore del pensiero creativo e progettuale;
confrontare il proprio lavoro con il mondo reale in un continuo processo di
adattamento dell'idea alla realtà cui deve applicarsi;
sviluppare le modalità di ricerca ed utilizzo consapevole della rete Web;
diventare produttori di forme di comunicazione digitale, anzichè esclusivamente
consumatori passivi;
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comunicare e condividere il proprio lavoro sia nella fase di ideazione e
progettazione, sia nella fase di presentazione utilizzando le TIC;
ampliare la rete di lavoro tra allievi e insegnanti all'interno del Liceo e sviluppare
i rapporti con i soggetti esterni coinvolti nelle attività culturali o didattiche;
utilizzare le TIC per superare i confini della classe e della scuola e per esprimere
la propria creatività e capacità progettuale.
GENERAZIONI CONNESSE
Il Progetto Generazioni Connesse intende offrire al sistema scolastico un percorso
guidato che consenta, ad ogni Scuola partecipante al processo, di:
1. riflettere sul proprio approccio alle tematiche legate alla sicurezza online e
all’integrazione delle tecnologie digitali nella didattica, identificando, sulla base dei
punti di forza e degli ambiti di miglioramento emersi nel percorso suggerito, le misure
da adottare per raggiungere tale miglioramento;
2. usufruire di strumenti, materiali e incontri di formazione, a seconda del livello di
bisogno rilevato nel percorso suggerito, per la realizzazione di progetti personalizzati
che ogni scuola arriverà ad elaborare tramite un Piano di Azione;
3. dotarsi di una Policy di e-Safety, costruita in modo partecipato coinvolgendo l’intera
Comunità Scolastica, basata sulla propria realtà e sul Piano di Azione.
UN POSTER PER LA PACE
(Promosso dal Lions club di Guardia Piemontese Città Valdese)
E’ un concorso che invita giovani di età compresa tra gli 11 e 13 anni ad esprimere in
maniera creativa la loro visione di pace. La nostra scuola coglie tutti gli anni questa
occasione per sensibilizzare i ragazzi alla conquista della pace e per incoraggiarli a
esprimere questo concetto attraverso l’arte. Il Lions club con la promozione di questa
iniziativa didattica ,artistica e culturale, promuovono da anni una profonda
riflessione su una tematica di grande attualità. Attraverso questo service che viene
sponsorizzato in tutto il mondo danno la possibilità ai giovani allievi di esprimere i loro
sentimenti nei confronti della pace e di mettersi alla prova per far emergere il proprio
lato creativo ed originale.
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PROGETTI COMUNI A TUTTI GLI ORDINI DI SCUOLA
SPORT
(avviamento allo sport con il supporto di istruttori delle varie discipline con la
collaborazione del CONI ed altre associazioni sportive presenti nel territorio)
Possiamo considerare le attività motorie e sportive una risorsa culturale riconosciuta e
consolidata nell'ambito delle moderne Scienze dell’Educazione; il loro contributo
assume un valore formativo che si connette a quello delle altre discipline nel favorire i
processi di apprendimento, maturazione della personalità, socializzazione e crescita
come soggetti attivi, responsabili ed equilibrati. Il nostro Istituto, in linea con le
indicazioni di tutti i più recenti documenti ministeriali, ha elaborato un piano di
interventi dalla Scuola dell’Infanzia alla Primaria alla Secondaria di primo grado con un
unico filo conduttore: al centro del progetto educativo è posto il singolo allievo con le
sue necessità di formazione culturale e sociale rilevate e declinate in relazione alle
caratteristiche dei diversi periodi evolutivi. L’attuale contesto sociale richiede
all’Istituzione Scolastica e alle agenzie educative che coagiscono con essa un’attenzione
profonda ai valori fondamentali del rispetto di sé e degli altri, della collaborazione e del
vivere insieme, della capacità di “star bene con sé stessi per star bene con gli altri”.
L'esperienza sportiva può portare un valido contributo nella formazione personale e
culturale dei minori, contestualizzandosi in modo specifico in area motoria,
connettendosi con le aree sociale, cognitiva ed affettiva e ponendosi anche in
prospettiva di prevenzione al disagio, in collegamento e collaborazione con tutte le
iniziative già presenti sul territorio. Alla luce di queste riflessioni diventa quindi
importante “scommettere” sull'attività motoria e sportiva con un progetto che possa
contribuire a sostenere e sviluppare un “ambiente scuola formativo”, in grado di
promuovere il benessere della persona e di contrastare efficacemente le prime forme di
disagio e devianza giovanile. Il nostro progetto ha, quale finalità principale, l’avvio ed il
potenziamento di un percorso di educazione motoria e sportiva che, prendendo le mosse
dal gioco nelle sue molteplici forme e radici culturali, favorisca la piena integrazione tra
bambini e ragazzi appartenenti a culture diverse, la socializzazione, l’acquisizione di un
corretto stile di vita.
Il movimento e il gioco, momenti essenziali dell’attività motoria e dello sport,
rispondono ad un bisogno primario della persona e, attraverso una corretta azione
interdisciplinare, contribuiscono al suo sviluppo armonico promuovendo inoltre la
cultura del rispetto dell’altro, del rispetto delle regole che rappresentano importanti
veicoli di inclusione sociale e di contrasto alle problematiche legate al disagio giovanile.
L’ ampliamento delle esperienze motorie dell’alunno verrà favorito dai collegamenti e
dalle sinergie che la scuola concretizzerà con i soggetti esterni per realizzare attività
complementari di avviamento alla pratica ludico-sportiva promuovendo l’inclusione dei
soggetti più in difficoltà.
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ALIMENTAZIONE, SALUTE E BENESSERE
(incontri Scuola-Famiglia con il supporto della psicopedagogista dell’Istituto o di
Associazioni e Consultori presenti nel territorio)
Il rapporto con il cibo è complesso: è intimo, quotidiano e richiama le radici del piacere
e dell’identità, si definisce all’interno di una cultura, muove il senso di appartenenza, ha
a che fare con l’immagine di sé e il difficile confronto con i modelli sociali vincenti. Il
compito della Scuola non può essere solo quello di addestrare o ammaestrare i ragazzi
ad un’alimentazione sana e corretta ma piuttosto accompagnarli e stimolarli in vista
della conquista di un atteggiamento valido per la vita che consenta loro di capire, di
scegliere e di trovare la propria strada.
Un intervento di educazione alimentare diventa quindi per il nostro Istituto,un progetto
educativo globale, meta disciplinare che coinvolge tutta la comunità educativa, per
impegnarsi a perseguire seriamente e costantemente l’obiettivo di costruire un sistema
integrato di educazione e formazione. L’Educazione Alimentare e alla Salute è una
tematica da privilegiare per la sua valenza “comunicativa” e perché incide
profondamente sullo sviluppo psicofisico dei giovanissimi e contribuisce in modo
significativo a creare le premesse per una vita adulta sana ed equilibrata. Per questo la
necessità di rendersi interpreti dell’esigenza di informazione ed educazione dei
giovanissimi attraverso ogni veicolo possibile di comunicazione, al fine di guidarli ed
assisterli sotto gli aspetti più diversi nelle fasi più importanti della loro crescita.
L’alimentazione si configura, pertanto, quale strumento di comunicazione, incontro,
pensiero, condivisione, negoziazione, integrazione, che la nostra scuola ogni anno
rinnova nelle proposte didattiche.
IL NOSTRO TERRITORIO
(percorsi di conoscenza territoriale-ambientale)
Lo scopo dei nostri progetti è quello di guidare i ragazzi a conoscere in modo diretto e
giocoso la storia del proprio territorio attraverso la ricerca, l’ indagine e l’esplorazione.
Un’opportunità di formazione nel campo della conoscenza del proprio comune per
promuoverne la conoscenza ad altri, siano essi residenti o turisti. Gli alunni,
sviluppando la capacità di individuare gli elementi più specifici del proprio ambiente,
collocando fatti ed eventi nel tempo , conoscendo la propria realtà territoriale con la sua
storia, faranno da guida sia agli abitanti del territorio che ai visitatori di altri luoghi. Tra
l’altro il nostro Comune è un’unica isola occitana per il sud Italia e pertanto il nostro
Istituto Comprensivo da anni è impegnato nella progettazione di varie attività ,
finalizzate a:
Far acquisire la consapevolezza dell’importanza della lingua e della cultura della
propria Regione come fattori essenziali di radicamento;
Promuovere la riappropriazione del codice linguistico utilizzato dalle precedenti
generazioni per rafforzare il senso di appartenenza alla propria comunità locale e
regionale;
Favorire la formazione di un’identità culturale e sociale solida e chiara che
consenta di aprirsi ad altre culture senza sensi di inferiorità e senza i pregiudizi
dell’etnocentrismo;
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Sviluppare motivazioni autentiche all’acquisizione di competenze bi-plurilingue
per disporre degli strumenti necessari all’interazione sociale;
Valorizzare la cultura d’origine per una equilibrata crescita personale e per lo
sviluppo di capacità cognitive e di comunicazione in un contesto di relazioni
globali e interculturali;
Sviluppare interessi e atteggiamenti plurilingue;
Migliorare la competenza linguistica e comunicativa;
Sviluppare abilità cognitive trasversali.
EDUCAZIONE AMBIENTALE
L’educazione ambientale è uno strumento fondamentale per diffondere nelle nuove
generazioni la cultura del rispetto dell’ambiente e dell’uso responsabile delle risorse, per
comprendere le ricchezze del nostro territorio e le sue fragilità. Mediante la conoscenza
diretta dell’ambiente, la presa di coscienza dei suoi cambiamenti e lo studio delle sue
radici storiche si cerca di stimolare negli alunni il senso di appartenenza alla comunità
ed un approccio etico e rispettoso nei confronti del proprio territorio e, in generale,
dell’ambiente. L’evolversi della società ha comportato, in molti casi, la dispersione del
patrimonio storico, culturale, artistico e ambientale del territorio, pertanto è
fondamentale sensibilizzare i nostri ragazzi ad un legame equilibrato e costruttivo con
esso e, mediante un esame attento degli elementi dell’ambiente e delle relative
modificazioni, coglierne gli aspetti positivi e negativi e comprendere quanto essi siano
stati influenzati dall’intervento dell’uomo. La nostra finalità è riuscire ad aiutare le
nuove generazioni ad avvicinarsi e ad un modello culturale nuovo, privo della schiavitù
al consumismo, più virtuoso e consapevole delle tematiche ambientali e sociali. Grazie
alla collaborazione di figure professionali e di esperti, che sono chiamati di volta in
volta a partecipare, è possibile coinvolgere un elevato numero di classi e di alunni nei
progetti proposti. Tutte le attività che proponiamo nel corso dell’anno scolastico ci
forniranno uno strumento indispensabile che, attraverso un approccio ragionato nei
confronti dell’ambiente, dovrebbe aiutare nel processo costruttivo di nuove linee
interpretative e di nuovi pensieri di azione sostenibile e responsabile, sviluppando una
cittadinanza attiva, capace di orientarsi nel cambiamento in modo consapevole.
IL PROGETTO CLIL L’insegnamento della lingua inglese va collocato nel quadro dell'educazione linguistica
che investe lo sviluppo completo della personalità del bambino. Fine prioritario è quello
di favorire una reale capacità di comunicare contribuendo alla maturazione delle
capacità espressive degli alunni lungo il loro percorso di crescita all'interno della
società.
“Il linguaggio è da ritenersi il mezzo più potente che possediamo per effettuare
trasformazioni nella realtà, per mutare la sua forma riorganizzandola sul piano delle
possibilità” (Bruner). La formazione linguistica del bambino è un processo unitario e le
interrelazioni fra lingua madre e lingua in via d'apprendimento va ricercata,attivata e
sviluppata come elemento fondamentale del processo linguistico.
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L’apprendimento di una lingua straniera è incontro con un’altra cultura, un altro modo
di esprimersi con una gestualità e una diversa organizzazione della vita ed è funzionale
al ridimensionamento degli stereotipi culturali. È promuovere nel bambino la
consapevolezza sociale, la comprensione e il rispetto di stili di vita diversi,ma anche di
punti di vista e opinioni a volte contrastanti. Il diverso codice linguistico è un mezzo di
promozione individuale e sociale, è uno strumento di organizzazione delle conoscenze
attraverso il quale il bambino ha la possibilità di arricchire il proprio bagaglio cognitivo,
di conoscere e accettare contesti culturali diversi dal proprio, di assumere
comportamenti orientati alla solidarietà e all'accoglienza. Offre inoltre la possibilità di
ampliare la sfera dei rapporti con altre persone, disponendo al dialogo e alla
comprensione reciproca. Nasce quindi l'esigenza di promuovere l'approccio
comunicativo funzionale della L2 e di porre l'accento sull'importanza del linguaggio
come mezzo di comunicazione, come strumento di trasmissione di significati, mettendo
a fuoco gli scopi e le funzioni per le quali la lingua viene utilizzata.
Da questo anno scolastico è nostra intenzione proporre IL Progetto CLIL che sarà
integrato nella normale prassi didattica, con il ricorso ad una metodologia laboratoriale,
in cui si organizzano attività a gruppi di lavoro. Il progetto è finalizzato a potenziare lo
studio della lingua straniera, sviluppando maggiormente le competenze comunicative di
ascolto, comprensione e produzione scritta e orale, secondo l’età degli alunni. Il
percorso sarà supportato da tutte le attività di animazione e drammatizzazione che
rappresentano certamente la modalità più accattivante e interattiva da utilizzate per
esprimersi.
LINGUA ITALIANA COME L2
Il fenomeno dell’immigrazione negli ultimi anni ha assunto dimensioni e connotazioni
tali da rendere necessaria, da parte della Scuola, una attenta considerazione ed una serie
di interventi atti a garantire l’esercizio del diritto all’istruzione per i ragazzi stranieri ed
a valorizzare le risorse provenienti dall’apporto di culture diverse nella prospettiva della
cooperazione fra i popoli, nel pieno rispetto delle etnie di provenienza. Il nostro Istituto
è da tempo impegnato ad affrontare il problema dell’inserimento scolastico e sociale dei
giovani con cittadinanza non italiana, che risultano più a rischio di ritardo ed insuccesso
scolastico rispetto agli studenti italiani. Anche nelle attività curriculari sono state
sempre individuate ed applicate modalità di semplificazione dei contenuti e di
facilitazione linguistica per ogni disciplina, stabilendo contenuti minimi ed adattando ad
essi la verifica e la valutazione. In alcuni casi i Consigli di classe hanno ritenuto
opportuno proporre per gli alunni stranieri una diversa valutazione nelle materie
pratiche e meno legate alla lingua, come educazione motoria, musicale, arte e immagine
e matematica, in alcuni casi lingua straniera.
Molte attività curriculari ed extra curriculari, sono state attivate proprio per offrire
maggiori opportunità di successo scolastico ad allievi stranieri, specie se in condizioni
di disagio e a rischio dispersione:
Laboratori intensivi per l’apprendimento dell’italiano come seconda lingua;
Percorsi di rafforzamento degli strumenti linguistici e curricolari;
Laboratori espressivi e ludici organizzati in piccolo gruppo, per creare situazioni di
comunicazione e di espressione, occasioni di incontro, di scambio e di relazione;
Percorsi di educazione interculturale.
34
LABORATORI ARTISTICI PER FAVORIRE L’INTEGRAZIONE
Ogni anno in nostro istituto comprensivo propone attività per abbattere le distanze e
favorire l'integrazione attraverso linguaggi universali come l'arte, la musica e la danza.
Attraverso progetti curricolari ed extracurriculari verranno proposti vari laboratori che
servono a far conoscere le persone immigrate e la loro cultura alla cittadinanza:
Il Suono del Ricordo
E’ il laboratorio dedicato alla riscoperta delle tradizioni musicali, in particolare quelle
legate alle percussioni. Nelle lezioni teoriche e pratiche verrà analizzata la musica delle
culture italiana, senegalese, marocchina e ucraina e si comporranno arrangiamenti per il
saggio finale.
I Passi del Ricordo
E' il laboratorio dedicato alla scoperta dei balli e delle danze popolari, della cultura
ucraina, senegalese e marocchini.
Disegniamo il Ricordo
E' il laboratorio grafico e pittorico, che permetterà ai ragazzi di dar voce alla propria
creatività, partendo da simboli e grafismi delle culture protagoniste del progetto. Nelle
lezioni teoriche e pratiche saranno insegnate le tecniche per esprimere la propria
esperienza attraverso il disegno.
35
IL CURRICULUM VERTICALE PER COMPETENZE
“Imparare è un’esperienza ,
tutto il resto è informazione.”
Albert Einstein
Dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia scolastica le Nuove Indicazioni
costituiscono la cornice culturale e il quadro di riferimento nazionale per la
progettazione del curricolo per competenze affidata alle singole Istituzioni scolastiche.
La Scuola predispone la propria proposta curricolare all’interno dell’Offerta Formativa,
nel rispetto delle finalità, dei traguardi di competenza e degli obiettivi di apprendimento
posti dalle Indicazioni.
Il curricolo diventa, quindi, il percorso formativo centrato sull’alunno che racchiude un
complesso di esperienze di apprendimento intenzionalmente elaborate, progettate e
realizzate dalla Scuola per far raggiungere agli alunni mete formative potenzialmente il
più alte possibili.
Il curricolo verticale per competenze del nostro Istituto rappresenta il traguardo di un
percorso progettuale e formativo nato da un forte bisogno di condividere tra i docenti di
plessi diversi e ordini di scuola, ma appartenenti ad uno stesso Comprensivo, una
matrice progettuale comune in cui riconoscersi e da cui attingere per programmare a
realizzare un’azione didattica efficace e contestualizzata.
In tal senso, il Collegio dei Docenti ha strutturato il proprio curricolo verticale in modo
progressivo, differenziato e flessibile, quale sintesi delle condizioni pedagogiche,
organizzative e didattiche che consentono di realizzare efficaci forme di
insegnamento, nel rispetto degli obiettivi stabiliti nel quadro di riferimento nazionale,
regionale e provinciale.
Ne consegue un curricolo la cui intenzionalità è quella di essere:
izzato e centrato sul
possesso dei saperi disciplinari;
esperienze di lavoro cui contribuiscono tutte le attività svolte a scuola e centrate
sull’alunno.
La costruzione del curricolo verticale per competenze ha le seguenti finalità:
adeguati alle potenzialità di ciascun alunno;
zzare le strategie didattiche e i criteri di valutazione dei diversi ordini di
scuola;
di ogni ordine di scuola;
36
I principi ispiratori del curricolo verticale per competenze: ripensamento critico dei saperi essenziali: i saperi sono ripensati in un’ottica di
essenzialità scegliendo i contenuti per significatività, formatività, acquisizione in
progress delle competenze, contestualizzandoli ai bisogni e alle motivazione degli
alunni;
specificità disciplinare: le discipline servono per rispondere ai molti perché che
sorgono lungo il percorso della conoscenza. Esse non sono la somma di conoscenze ma
il risultato dell’integrazione tra conoscenze e abilità necessarie a strutturare le
conoscenze stesse;
la progressività-gradualità: l’itinerario curricolare rispetta le dimensioni socio-
affettive e cognitive degli allievi. Le competenze individuate sono, perciò, declinate in
un ordine crescente di difficoltà e complessità;
trasversalità: il curricolo tiene conto degli assi culturali e dei nuclei fondanti specifici
di ciascuna disciplina, ma evidenzia il rapporto di interdipendenza e pariteticità tra le
discipline che dunque diventano sentieri aperti per la costruzione di conoscenze
interdisciplinari e transdisciplinari;
unitarietà: nasce dall’esigenza primaria di garantire il diritto dell’alunno ad un
percorso formativo organico e completo, che promuova uno sviluppo articolato e
multidimensionale del soggetto, il quale, pur nei cambiamenti evolutivi e nelle diverse
istituzioni scolastiche, costruisce la sua identità;
verticalità: accanto alla continuità orizzontale si persegue anche quella verticale,
dalla prima classe della scuola primaria fino alla terza classe della scuola secondaria. La
prospettiva verticale di sviluppo delle conoscenze permette di ripercorrere i contenuti
delle discipline assicurando un incremento a spirale di concettualizzazioni e di
competenze nei soggetti in crescita, alleggerendo la programmazione, evitando inutili
ripetizioni e ottimizzando il tempo scolastico. La scuola primaria ha il compito di
costruire un apprendimento di base e, in continuità, la scuola secondaria di primo grado
aprire un orizzonte culturale equipaggiando gli alunni di formae mentis capaci di
interiorizzare e conservare a lungo le conoscenze e le competenze maturate;
centralità dell’alunno: l’ottica è posta sull’alunno che apprende e sul rapporto tra
esperienza e ricostruzione culturale significativa e motivante, nella prospettiva di
sviluppo delle competenze;
articolazione in bienni: l’articolazione del primo ciclo di istruzione viene
organizzato in periodi formativi biennali; ciò consente uno sviluppo armonico, integrale
ed integrato del processo formativo nelle sue molteplici dimensioni. Permette di fare
uso di tempi distesi nella progettazione educativa e didattica, nell’insegnamento e nella
valutazione di tipo formativo, favorendo un passaggio sereno da un grado scolastico
all’altro, superando i disagi e le paure generate dai nuovi contesti scolastici;
lessico condiviso: il curricolo per competenze dai 6 ai 14 anni adotta un lessico
comune, frutto di lunga riflessione e condivisione da parte dei docenti.
37
Le competenze Un alunno raggiunge una competenza nel momento in cui è in grado di risolvere un
problema o affrontare una situazione nuova di studio o di vita quotidiana mettendo in
pratica ciò che ha acquisito in termini di conoscenze, abilità e atteggiamenti durante il
suo percorso di studi.
Il Parlamento Europeo ha individuato otto competenze chiave di cittadinanza che
ciascun ragazzo dovrebbe aver sviluppato al termine dell’obbligo scolastico e che
l’Istituto Comprensivo “Gaetano Cistaro” ha pienamente recepito:
Imparare ad imparare: sviluppare un adeguato metodo di studio/apprendimento in
relazione a varie modalità e fonti informative e conoscitive;
Progettare: analizzare obiettivamente il reale nei suoi limiti e nelle sue opportunità,
pianificare progetti formativi e di lavoro, stabilire obiettivi concreti in base alle
premesse e definire i tempi di realizzazione;
Comunicare: comprendere messaggi di vario genere espressi con linguaggi e mezzi
differenziati, utilizzare e integrare diverse conoscenze disciplinari, possedere più codici
linguistici per esprimersi in diversi contesti e situazioni, avvalendosi anche di supporti
alternativi e innovativi;
Collaborare e partecipare: acquisire la capacità di interagire in modo proficuo nel
gruppo, affermando coerentemente il proprio punto di vista e rispettando nel contempo
l’opinione altrui; contenere la conflittualità;
Agire in modo autonomo e responsabile: integrarsi spontaneamente nel proprio
contesto sociale e nel suo sistema di diritti, doveri e regole;
Risolvere problemi: trovare ipotesi risolutive alle situazioni problematiche,
raccogliendo dati, individuando strategie, risorse e utilizzando all’occorrenza le proprie
conoscenze curricolari;
Individuare collegamenti e relazioni: intuire la natura sistemica di determinati
fenomeni attraverso l’individuazione tra gli stessi di analogie e contrasti, causa ed
effetti, coefficienti comuni;
Acquisire ed interpretare informazioni: recepire in maniera critica l’informazione
proveniente da vari canali ed espressa in diversificate modalità, interrogandosi sulla sua
attendibilità, utilità e oggettività;
La certificazione delle competenze è l’atto finale di un percorso educativo ampio e
articolato da cui non si può prescindere e che coinvolge tutto il ciclo di istruzione di
base, dalla prima classe della primaria alla terza classe della secondaria di primo grado.
Il traguardo è raggiunto se le conoscenze disciplinari ed interdisciplinari (il sapere) e le
abilità operative (il fare) apprese ed esercitate a scuola, nell’extra-scuola sono diventate
competenze personali di ciascuno.
Il profilo educativo e culturale che segue rappresenta ciò che l'alunno al termine del
Primo Ciclo di studi dovrebbe sapere e fare, per essere l'uomo e il cittadino responsabile
che ci si attende che sia.
38
Un alunno è riconosciuto “competente” quando, facendo ricorso a tutte le capacità di
cui dispone, utilizza le conoscenze e le abilità apprese per:
1. esprimere un modo di essere personale e proporlo agli altri;
2. interagire con l'ambiente naturale e sociale che lo circonda e influenzarlo
positivamente;
3. risolvere i problemi che di volta in volta incontra;
4. riflettere su se stesso e gestire il proprio processo di crescita, anche
chiedendo aiuto, all’occorrenza;
5. comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e
culturali;
6. maturare il senso del bello.
Il curricolo quindi si delinea come un percorso strutturato di proposte formative
intenzionali finalizzate alla facilitazione nell’acquisizione di competenze da parte dei
destinatari e in tal senso è la progettazione di un ampio complesso di esperienze centrate
sull’alunno che apprende e che organizza la modificazione delle proprie competenze.
39
PROFILO FORMATIVO D’USCITA DELLA PERSONA
ALUNNO/ALUNNA
INFANZIA PRIMARIA SEC. I GRADO
DIMENSIONE
IDENTITÀ
Maturazione dell’identità.
Padroneggiare atteggiamenti e stili
attraverso l’impiego dinamico degli
aspetti dell’identità personale
(aspetti biologici, psichici, motori,
intellettuali, sociali e religiosi).
Maturare atteggiamenti di sicurezza
e autostima.
Acquisire progressivamente consa-
pevolezza e fiducia nelle proprie
capacità.
Maturare autocontrollo ed equilibrio
dei suoi stati emozionali ed affettivi.
Vivere la reciprocità nella padronan-
za dell’identità personale in relazio-
ne all’identità degli altri.
Scoprire e interiorizzare gli elementi
significativi della propria identità
culturale.
Analizzare e maturare elementi e
strutture dei sistemi simbolico-
culturali di appartenenza.
Conquista dell’autonomia.
Esprimere un personale modo di
essere e proporlo agli altri.
Interagire con l’ambiente naturale
e sociale che lo circonda e colla-
borare per influenzarlo positiva-
mente.
Risolvere i problemi che di volta
in volta incontra.
Riflettere su se stesso e gestire il
proprio processo di crescita, anche
chiedendo aiuto quando occorre.
Comprendere, per il loro valore, la
complessità dei sistemi simbolico
culturali.
Maturare il senso del bello.
Conferire senso alla vita.
Acquisire gli strumenti per gestire
la propria irrequietezza emotiva ed
intellettuale.
Affrontare problemi e saperli
risolvere in autonomia e/o
collaborazione con gli altri.
Acquisire sicurezza di sé, pensiero
personale, fiducia, gioia di vivere,
intraprendenza, industriosità.
Maturare padronanza e
consa-pevolezza piena
dell’identità personale sotto il
profilo fisico-psichico-
motorio.
Esprimere padronanza emoti-
va, equilibrio e autocontrollo
nella gestione dei sentimenti.
Interagire con la realtà fisica e
sociale del proprio contesto di
vita operando scelte ed inter-
venti positivi.
Possedere quadri concettuali
adeguati ad interpretare aspetti
e contenuti dei sistemi sim-
bolico-culturali.
Operare scelte di vita dando
senso alle proprie esperienze.
Interiorizzare i quadri valoriali
della persona nella dimensione
individuale e sociale.
TOTALE
ISCRITTI
603
DIMENSIONE
DELLA
CONVIVENZA
CIVILE
DIMENSIONE
CULTURALE
(sviluppo delle
competenze)
40
INFANZIA PRIMARIA SEC. I GRADO
Dimensione
dalla
educazione
alla
cittadinanza
Sviluppare atteggiamenti comportamen-
tali positivi nei contesti di vita.
Interiorizzare gli elementi della solida-
rietà sociale e della reciprocità.
Stimolare la riflessione valoriali dei si-
stemi simbolico culturali di appar-
tenenza.
Scoprire e interpretare gli elementi
valoriali del bene comune.
Maturazione del sé e dell’altro nella
visione interculturale.
Acquisizione degli atteggiamenti posi-
tivi alla cooperazione e interazione di
gruppo.
Interpretare e cominciare a governare le
regole sociali, gli stili relazionali,
emozioni e sentimenti.
Assumere atteggiamenti corretti nei
confronti dei familiari, compagni,
adulti, anziani, ambiente, istituzioni
ed interagire con gli stessi.
Acquisire disponibilità alla critica,
al dialogo e alla collaborazione.
Acquisire la consapevolezza che
ogni individuo è titolare di diritti e
soggetto a doveri.
Affrontare con responsabilità e in-
dipendenza i problemi quotidiani
che riguardano la propria persona,
la casa, la scuola ed il proprio
ambiente.
Possedere la consapevolezza del-
la propria collocazione sociale
nell’ambito della sfera dei diritti
e dei doveri.
Maturare i principi e le regole
fondamentali della convivenza.
Maturare competenze nel
discriminare il bene dal male.
Ipotizzare e delineare progetti e
percorsi di vita.
Maturare ed esprimere livelli di
formazione per essere cittadino
del mondo.
INFANZIA PRIMARIA SEC. I GRADO
Dimensione
culturale
(sviluppo delle
competenze)
Consolidare le capacità sensoriali
percettive, motorie, sociali, linguistiche
ed intellettive.
Sostenere progressive forme di lettura e
di interpretazione delle esperienze per-
sonali nei contesti di vita di relazione
del proprio ambito vitale.
Elaborare competenze nella fruizione e
nella produzione di messaggi.
Padroneggiare gli elementi della nar-
razione e della verbalizzazione.
Maturare atteggiamenti positivi all’im-
pegno e alla partecipazione alla vita
della scuola.
Maturare competenze all’indagine, alla
scoperta, alla ricerca.
Interiorizzare consapevolezza del pro-
cesso che va dal conoscere al fare.
Familiarizzare con strumenti tecnici e le
nuove tecnologie
Valorizzare la propria ed altrui
esperienza.
La corporeità come valore.
Esplicitare le idee e i valori presenti
nell’esperienza.
Abituare alla riflessione e al con-
fronto interpersonale.
La diversità delle persone e delle
culture come ricchezza.
Praticare l’impegno personale e la
solidarietà sociale.
Padroneggiare le esperienze per-
sonali attivando forme d’inter-
pretazione di fatti ed eventi.
Problematizzare le esperienze
operando scelte e individuando
soluzioni.
Interagire con la realtà
ambientale e sociale
padroneggiando lin-guaggi
verbali e non verbali.
Esprimere pensiero logico-critico
anche attraverso strumenti di
riflessione, valutazione, giudizio.
Padroneggiare i contenuti e le
conoscenze disciplinari secondo
la logica dell’ologramma.
Vivere livelli di piena cittadi-
nanza praticando il pieno prota-
gonismo sociale e civile.
Interiorizzare i sistemi simbolico-
culturali maturando competenze
di analisi e di riflessione sui temi
fondamentali dell’esistenza uma-
na.
41
TABELLA DELLE COMPETENZE TRASVERSALI E DEI RELATIVI DESCRITTORI PER LE
CLASSI DI FINE CICLO INFANZIA, PRIMARIA, SECONDARIA DI 1° GRADO
COMPETENZE
TRASVERSALI
INFANZIA PRIMARIA
( cl.3^- cl. 5^ )
SECONDARIA DI
PRIMO GRADO ( cl. 3^)
DESCRITTORI
COMUNICATIVE
1
Comprendere messaggi delle
diverse tipologie.
Comprendere messaggi
delle tipologie testuali in
contesti diversi.
Riconoscere comprendere
messaggi e testi delle di-
verse tipologie e funzioni.
2
Riconoscere simboli e lin-
guaggi trasversali ai campi di
esperienza.
Riconoscere simboli e
linguaggi trasversali ai
diversi ambiti disciplinari.
Riconoscere simboli e
linguaggi trasversali ai
diversi ambiti disciplinari
CONOSCITIVE
1
Ricavare informazioni ascol-
tando e vedendo immagini
relative ai campi di esperien-
za personale e familiare.
Ricavare informazioni da
immagini e testi scritti di
contenuto vario.
Ricavare informazioni da
immagini e testi scritti di
contenuto vario.
2
Individuare relazioni di causa
-spazio-tempo.
Individuare relazioni di
causa-spazio-tempo.
Individuare relazioni di
causa-spazio-tempo.
LOGICO-OPERATIVE
1 Saper osservare e rilevare
analogie e differenze.
Saper osservare e rilevare
analogie e differenze.
Saper osservare e rilevare
analogie e differenze.
2 Saper mettere in relazione. Saper mettere in relazione. Saper mettere in relazione.
3 Riconoscere ritmi e succes-
sioni.
Riconoscere ritmi e suc-
cessioni.
Riconoscere ritmi e suc-
cessioni
4 Formulare ipotesi. Formulare ipotesi. Formulare ipotesi.
5 Saper ragionare. Saper ragionare. Saper ragionare.
PROCEDURALI
1 Seguire istruzioni. Seguire istruzioni. Seguire istruzioni.
2 Classificare e ordinare. Classificare e ordinare. Classificare e ordinare.
42
CRITERI DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEI PERCORSI
DIDATTICI PER LA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI 1°
GRADO
Il gruppo docente considera la “valutazione formativa” come efficace azione
finalizzata ad accompagnare il processo d’insegnamento - apprendimento e a consentire
l’adeguamento della programmazione didattica.
Essa infatti permette di:
rilevare in ingresso i bisogni di ciascun alunno, attraverso l’identificazione dei
prerequisiti necessari ai nuovi apprendimenti;
predispone collegialmente, in itinere, piani individualizzati per i soggetti in
situazione di difficoltà;
individuare eventuali errori di impostazione nel lavoro;
registrare i risultati degli apprendimenti per consentire, a scadenze quindicinale o
mensile, un’efficace attivazione di procedure compensative;
assicurare a tutti il raggiungimento dei medesimi traguardi educativi, annullando
il più possibile la distribuzione casuale delle differenze d’entrata;
evitare l’adozione di criteri rigidi e fissi di giudizio dei rendimenti e dei
comportamenti dando ampio spazio al rinforzo positivo.
In definitiva si tratta di uno strumento da utilizzare non per giudicare, ma per
conoscere l’alunno, per valorizzare i suoi progressi, trovare strategie, con carattere non
sanzionatorio, bensì informativo, orientativo e diagnostico, affinché ogni alunno sia
aiutato a superare le difficoltà incontrate e guidato all’autovalutazione.
Per la verifica in itinere ciascun docente, in particolare, e tutto il gruppo docente in
generale, si avvarrà dell’osservazione diretta e di prove oggettive e non. Si valuteranno
le prestazioni degli alunni non solo considerando i livelli di padronanza dei contenuti,
ma rilevando i progressi rispetto alla situazione precedente dei singoli.
Per la verifica sommativa si elaborerà di comune intesa il documento di valutazione
quadrimestrale, basato sui parametri indicati dalla scheda (alfabetizzazione culturale
autonomia, partecipazione).
43
MODALITÀ DI VERIFICA DEGLI APPRENDIMENTI
Nell’azione valutativa si terrà conto di quanto di seguito indicato:
verrà valutata l’acquisizione degli obiettivi formativi, con i relativi standard,
individuati nelle unità di apprendimento, previste dalla legge di riforma, in
termini di conoscenze, abilità e competenze, piuttosto che il possesso
mnemonico di nozioni da parte degli allievi;
si terrà conto delle difficoltà di natura personale o sociale in cui alcuni alunni
possono trovarsi;
si valuterà, oltre che il profitto scolastico, anche l’impegno dimostrato
dall’alunno e il livello di socialità raggiunto;
si analizzerà il percorso dell’apprendimento, stabilendo se si sono verificati dei
progressi;
si osserverà la partecipazione al lavoro scolastico;
si individuerà l’impegno profuso dall’alunno.
E’ prerogativa dei singoli docenti, in un sistema educativo nazionale di istruzione e
di formazione fondato sull’autonomia degli enti territoriali e delle istituzioni
scolastiche, definire gli standard minimi di apprendimento accettabili per ogni loro
studente e, in base ad essi, procedere alla valutazione periodica, annuale, biennale.
44
CRITERI COMUNI DI VERIFICA E VALUTAZIONE
LA VALUTAZIONE SI RIFERISCE:
alla globalità dell’allievo;
agli aspetti affettivo/relazionali;
ai risultati cognitivi;
al percorso effettuato:
ai progressi evidenziati.
LA VALUTAZIONE È:
trasparente;
comprensibile;
a disposizione delle famiglie.
Elementi di valutazione (graduati a seconda della fascia d’età)
autonomia;
comportamento;
partecipazione;
impegno;
interesse;
metodo di studio;
autovalutazione;
acquisizione contenuti.
I DOCENTI COLLEGIALMENTE CONCORDANO:
strumenti di verifica;
criteri di misurazione;
giudizi analitici/sintetici e di valutazione.
45
MISURAZIONE E VALUTAZIONE
MISURAZIONE
I criteri per la misurazione sono così declinati:
a) Verifica delle conoscenze, con cui si valuta l’acquisizione degli argomenti trattati;
b) Padronanza dei contenuti, che permette di verificare la capacità di utilizzare le
conoscenze acquisite;
c) Prova delle competenze, che evidenzia il conseguimento di autonomia operativa e la
rielaborazione personale.
Il Criterio che attiene al linguaggio ha valenza trasversale e, pertanto, è parte
integrante di ciascuna delle precedenti voci.
Questi criteri saranno riportati sul registro e sulle prove scritte.
Il raggiungimento degli obiettivi relativi alla disciplina sarà misurato con un codice
numerico in percentuale variabile da 0 a 10, che sarà riportato sulle verifiche scritte e
sul registro personale, sul quale verranno annotati anche i risultati conseguiti nelle
verifiche orali.
Tale codice corrisponderà in percentuale alla somma dei punteggi ottenuti dall’alunno
dopo che l’insegnante avrà fissato, per tutti i quesiti relativi ad un obiettivo, il punteggio
massimo. In caso di verifiche orali e/o prove scritte i cui risultati non sono
perfettamente quantificabili (produzioni e rielaborazioni personali, relazioni, riassunti,
test a risposte aperte …) si utilizzerà la seguente griglia di misurazione relativa agli
obiettivi relativi alla disciplina.
GRIGLIA DI MISURAZIONE DEGLI OBIETTIVI RELATIVI ALLA DISCIPLINA
Qualità della prestazione:
completa ed esauriente da 10 a 9;
completa da 8.9 a 8;
soddisfacente da 7.9 a 7;
accettabile da 6.9 a 6;
inadeguata da 5.9 a 5;
carente da 4.9 a 4.5;
molto carente da 4.4 a 4.
Si precisa che nell’attribuzione del voto nelle diverse prove scritte ed orali vengono
presi in considerazione i seguenti criteri:
il livello di partenza di ogni singolo alunno;
il livello di difficoltà della prova;
il risultato della singola prova;
i progressi nel rendimento.
46
ed i seguenti indicatori:
la quantità / qualità delle informazioni possedute;
le competenze strumentali e metodologiche;
l’organizzazione delle conoscenze:
la correttezza espositiva.
47
DALLA MISURAZIONE ALLA VALUTAZIONE
Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni legislative, a decorrere dall’a.s. 2008-
2009, la valutazione periodica e annuale degli apprendimenti degli alunni è espressa
anch’essa in decimi.
Tenuto conto che si lavora nella Scuola Secondaria di 1° grado con ragazzi in piena fase
evolutiva, è opportuno sottolineare che la valutazione è l’insieme di diversi aspetti che
vanno oltre la misurazione dei risultati raggiunti. Il voto quadrimestrale, attribuito in
ogni singola disciplina, non è dunque esclusivamente una media matematica dei risultati
ottenuti nelle diverse prove scritte ed orali somministrate in itinere, ma è l’insieme di
più rilevazioni, inclusi i seguenti aspetti educativi:
la partecipazione alle lezioni;
l’interesse per le diverse attività proposte;
l’impegno nel lavoro a casa ed a scuola;
l’atteggiamento responsabile nell’assolvimento dei propri doveri scolastici;
il livello di maturazione complessivo.
La tabella sottostante dettaglia i livelli quadrimestrali di valutazione in decimi
determinando una
corrispondenza tra voto e livello di apprendimento in termini di conoscenze e abilità.
Voto i decimi Motivazioni
4 (quattro) NON HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI
Conosce in maniera frammentaria e superficiale informazioni, regole e terminologia;
commette gravi errori nell’applicazione e si esprime in modo scorretto.
Non partecipa e non si impegna, quindi mette in atto comportamenti e atteggiamenti
che ostacolano la crescita culturale.
5 (cinque) HA RAGGIUNTO SOLO IN PARTE GLI OBIETTIVI
Conosce parzialmente le informazioni, le regole, la terminologia che applica con
difficoltà anche in situazioni note; si esprime in modo frammentario.
Partecipa e si impegna in modo discontinuo mettendo in atto atteggiamenti e
comportamenti che spesso ostacolano la crescita culturale.
48
6 (sei) HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI MINIMI
Conosce e comprende sufficientemente le informazioni, le regole e la terminologia,
pur non riuscendo sempre ad applicarla in maniera autonoma; si esprime in modo
semplice. Partecipa e si impegna con superficialità mettendo in atto atteggiamenti e
comportamenti che favoriscono solo in parte la crescita culturale.
7 (sette) HA DISCRETAMENTO RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI
Conosce e comprende le informazioni, le regole e la terminologia della disciplina; le
applica e si esprime in modo corretto. Partecipa e si impegna in modo abbastanza
adeguato mettendo in atto comportamenti ed atteggiamenti che favoriscono in parte
la crescita culturale.
8 (otto) HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI
Conosce e comprende le informazioni, le regole, la terminologia; inizia ad
organizzare in modo autonomo le conoscenze acquisite; si esprime con proprietà.
Partecipa e si impegna in modo adeguato mettendo in atto comportamenti ed
atteggiamenti che quasi sempre favoriscono la crescita culturale.
9 (nove) HA PIENAMENTE RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI
Conosce e comprende le informazioni, le regole, la terminologia; le applica
correttamente; sa autonomamente collegare argomenti diversi; si esprime con
proprietà. Partecipa e si impegna in modo attivo mettendo in atto comportamenti ed
atteggiamenti che favoriscono la crescita culturale.
10 (dieci) HA BRILLANTEMENTE RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI
Conosce e comprende pienamente le informazioni, le regole e la terminologia; sa
esprimere valutazioni critiche e trasferisce le proprie conoscenze in contesti diversi;
si esprime con precisione e proprietà. Partecipa in modo propositivo ed
approfondisce i contenuti mettendo in atto comportamenti che favoriscono la crescita
culturale.
49
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
10 Interesse e partecipazione attiva alle lezioni.
Regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche.
Rispetto degli altri e dell’istituzione scolastica.
Ruolo propositivo all’interno della classe.
Scrupoloso rispetto del regolamento scolastico.
9 Buona partecipazione alle lezioni.
Costante adempimento dei doveri scolastici.
Equilibrio nei rapporti interdisciplinari.
Rispetto delle norme disciplinari d’istituto.
Partecipazione collaborativa nel gruppo classe.
8 Attenzione e partecipazione discontinuo alle attività scolastiche.
Svolgimento non sempre puntuale dei compiti assegnati.
Disturbo del regolare svolgimento delle lezioni.
Partecipazione poco collaborativa nel gruppo classe.
7 Scarsa attenzione e partecipazione alle attività scolastiche.
Svolgimento discontinuo dei compiti.
Rapporti conflittuali con gli altri.
Frequente disturbo delle attività scolastiche.
Note sul registro e riferite alla famiglia.
6 Disinteresse per le attività scolastiche.
Svolgimento occasionale dei compiti.
Rapporti problematici con gli altri.
Costante e voluto disturbo dell’attività didattica.
Note sul registro, riferite alla famiglia e al Consiglio di Classe.
5 Completo disinteresse per le attività scolastiche.
Comportamento scorretto nel rapporto con gli altri.
Assiduo disturbo delle lezioni.
Ripetuti episodi di mancato rispetto del regolamento scolastico e di
comprovata gravità.
Note sul registro, riferite alla famiglia e la Consiglio di Classe.
50
INCLUSIONE ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Per una scuola inclusiva
PIANO DI INCLUSIONE BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Introduzione
Con l’introduzione del concetto di alunni "con Bisogni
Educativi Speciali" e non più solo “con disabilità”, è
stato fatto un grande in passo avanti nella direzione di
un sistema formativo più attento ai bisogni di ciascun alunno.
I cambiamenti nella popolazione scolastica e l’evolversi delle situazioni di difficoltà
(BES) hanno imposto alla scuola di estendere il campo di intervento e di responsabilità
a tutti gli alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di
ragioni.
Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni
Educativi Speciali rispetto ai quali è necessario offrire adeguata e personalizzata
risposta.
La scuola è chiamata a leggere e a rispondere in modo adeguato ed articolato ad una
pluralità di alunni che manifestano Bisogni Educativi Speciali con difficoltà di
apprendimento stabili o transitorie.
In tale ottica l’attenzione sarà favorita dalla capacità di tutti i docenti di osservare e
cogliere i segnali di disagio, ma anche dalla consapevolezza delle famiglie di trovare
nella scuola un alleato competente.
L'obiettivo del nostro Piano di Inclusione, alla luce della situazione descritta, è quello di
superare una lettura dei bisogni fatta soltanto attraverso le certificazioni sanitarie di
disabilità e di ripensare alcuni aspetti del sistema formativo.
Bisogni Educativi Speciali
L'area dei BES comprende tre grandi categorie: della disabilità; dei disturbi
evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico e
culturale.
L'area della "disabilità" certificata ai sensi della legge 104/92, con il conseguente
diritto alle misure previste dalla stessa legge quadro, e tra queste, all’insegnante
per il sostegno.
51
L'area dei“disturbi evolutivi specifici” che , oltre ai Disturbi Specifici
dell’Apprendimento1, comprende i deficit del linguaggio, delle abilità non
verbali, della coordinazione motoria, ed infine il disturbo dell’attenzione e
dell’iperattività2.
La terza area presenta difficoltà derivanti dalla "non conoscenza della cultura e
della lingua italiana" per appartenenza a culture diverse.
Normativa di riferimento
Il 27 Dicembre 2012 è stata firmata la Direttiva Ministeriale “Strumenti d’intervento
per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica” che estende il campo di intervento e di responsabilità di tutta la
comunità scolastica all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES).
Nella Circolare Ministeriale n°8 del 6 marzo 2013 si precisa che l'individuazione dei
BES e la successiva attivazione dei percorsi personalizzati sarà deliberata da tutti i
componenti del team docenti - dando luogo al PDP, firmato dal Dirigente scolastico,
dai docenti e condiviso dalla famiglia.
I docenti potranno avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli
strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative
della Legge 170/2010 (DM 5669/2011 )
Piano di intervento
La nostra scuola, ispirandosi alla normativa vigente, decide di
perseguire la “politica dell’inclusione” e di “garantire il
successo scolastico” a tutti gli alunni che presentano una
richiesta di speciale attenzione, anche a coloro che, non avendo
una certificazione né di disabilità, né di DSA (104/92 e la
recente 170/2010) fino ad oggi non potevano avere un piano didattico personalizzato,
con obiettivi, strumenti e valutazioni pensati su misura per loro.
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Il presente Piano costituisce un concreto impegno programmatico per l'inclusione ed
uno strumento di lavoro, pertanto sarà soggetto a modifiche ed integrazioni periodiche.
Questo documento è parte integrante del PTOF e si propone di
definire pratiche comuni all’interno dell’Istituto;
facilitare l’accoglienza e realizzare un proficuo percorso formativo degli studenti
con BES;
individuare strategie e metodologie di intervento correlate alle esigenze educative
speciali, nella prospettiva di una scuola sempre più inclusiva ed accogliente.
In particolare si perseguiranno le seguenti finalità:
garantire il diritto all’istruzione attraverso l'elaborazione - a seconda dei casi - del
PDP, del PEI o del PEP - strumenti di lavoro che hanno lo scopo di definire,
monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee ed i criteri di
valutazione degli apprendimenti;
favorire il successo scolastico e monitorare l'efficacia degli interventi;
ridurre i disagi formativi ed emozionali e prevenire blocchi nell’apprendimento;
adottare forme di corretta formazione degli insegnanti.
In modo commisurato alle necessità individuali ed a livello di complessità verrà
garantito l’utilizzo di strumenti compensativi, cioè tutti quegli strumenti che
consentiranno di evitare l’insuccesso scolastico a causa delle difficoltà dovute al
disturbo e l’applicazione di misure dispensative, ovvero quegli adattamenti delle
prestazioni che permetteranno all’alunno una positiva partecipazione alla vita scolastica.
Infine verranno delineate prassi condivise di carattere:
amministrativo e burocratico: acquisizione della documentazione necessaria e
verifica della completezza del fascicolo personale;
comunicativo e relazionale: prima conoscenza dell’alunno e sua accoglienza
all’interno della nuova scuola con incontri ed attività programmati (incontri con
le famiglie, con l’equipe Neuropsicologica …);
educativo – didattico: predisposizione del PEI, PDP, PEP.
Risorse
I compiti del GLH (previsto dall’art.15 comma 2 Legge 104/1992) già operante nella
nostra scuola, verranno opportunamente ampliati includendo le problematiche relative a
tutti i BES.
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A tale scopo, i componenti di questo Gruppo di lavoro verranno integrati dalla presenza
della figura strumentale per il Coordinamento integrazione alunni stranieri presente
nella scuola in modo da assicurare la rilevazione e l’intervento efficace sulle criticità
all’interno delle classi. Tale Gruppo di lavoro assumerà la denominazione di Gruppo di
Lavoro per l’inclusione (GLI) e svolgerà le seguenti funzioni:
rilevazione dei BES presenti nella scuola;
raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi;
confronto sui casi, consulenze e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie
di gestione dei casi;
rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;
elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività, riferito a tutti gli
alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico;
promozione di iniziative di comunicazione e di collaborazione tra scuola,
famiglia ed Enti territoriali (Comune, ASL, Cooperative, Enti di formazione);
condivisione delle responsabilità educative con la famiglia;
revisione delle pratiche didattiche.
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CONTINUITÀ E ACCOGLIENZA
Continuità
Consapevoli che la continuità è un modo di intendere la scuola come un servizio
appunto “continuo” in cui ogni alunno possa trovare l’ambiente e le condizioni più
favorevoli per realizzare un percorso formativo completo è necessario:
rendere più agevole la conoscenza dell’alunno/a nella scuola d’accesso;
individuare i bisogni formativi;
verificare il processo di apprendimento e la valutazione di tale processo fatta
dalla scuola di origine;
creare una continuità nel progetto educativo in cui l’alunno sia il protagonista e
non l’occasionale utente e consenta ad ognuno di vivere positivamente il proprio
processo di formazione personale, pur passando a livelli diversi di impegno e di
complessità.
La continuità si svilupperà a vari livelli.
I) Orizzontale come:
Continuità educativa: considerazione del percorso formativo secondo una logica
di sviluppo coerente che valorizzi le competenze già acquisite dal bambino e
riconosca la specificità e la pari dignità educativa dell’azione di ciascuna scuola e
delle diverse agenzie educative (famiglia, extrascuola….), essenziale per la
realizzazione operativa della continuità con momenti d’incontro tra famiglia,
scuola, ambiente, territorio e più specificatamente nell’ambiente scolastico.
Continuità pedagogica: come visione unitaria del bambino in continua
evoluzione, che cresce emotivamente, socialmente, cognitivamente e fisicamente
con unità di apprendimento sui bisogni diversificati degli alunni.
II) Verticale come:
Continuità curricolare: accordo intenzionale ed organizzato tra scuole di diverso
grado con finalità ed obiettivi comuni, aree di conoscenza/esperienza,
metodologie didattiche, strategie di insegnamento/apprendimento, modalità simili
di verifica e valutazione.
Continuità organizzativa: come strumento essenziale per la realizzazione
operativa della continuità stessa con momenti d’incontro tra docenti delle classi
iniziali e finali dei gradi di scuola interessati, con l’elaborazione di progetti
comuni, di griglie di osservazione e verifica e di una terminologia comune.
III) Trasversale:
In riferimento alle competenze trasversali e metacognitive di Competenze chiave di
cittadinanza (UE) con un curricolo trasversale per competenze.
Tali punti si concretizzeranno nell’arco dell’anno scolastico:
a) nell’attuazione di percorsi di conoscenza, comunicazione, confronto, scambio,
collaborazione tra scuola,
famiglia e agenzie formative del territorio;
55
b) in alcune proposte operative da realizzare:
· dall’anno scolastico precedente al passaggio da un ordine di scuola all’altro e in
particolare negli ultimi mesi;
· nel mese di accoglienza del primo anno di frequenza dei vari ordini di scuola;
c) nell’elaborazione di curricoli verticali fra i tre ordini di scuola dell’istituto per tutte le
discipline e per competenze trasversali;
d) nella realizzazione di progetti d’istituto e progetti trasversali per i tre ordini di scuola;
e) nella compilazione della scheda di presentazione e di passaggio degli alunni delle
classi ponte della scuola d’infanzia e scuola primaria;
f) nella progettazione di griglie di verifica iniziale e finale delle discipline nei tre ordini
di scuola;
g) in attività da svolgere in giornate importanti e in prossimità delle feste religiose;
h) in un calendario degli incontri tra docenti classi-ponte dei tre ordini di scuola.
Accoglienza
L’Istituto Comprensivo ogni nuovo anno scolastico attiva percorsi per accogliere ed
inserire positivamente i bambini e i ragazzi nella vita comunitaria. Ciò comporta che
siano definite, all'inizio di ogni nuovo anno scolastico e per ciascun ordine di scuola,
finalità e attività che permettano la conoscenza e l'accoglienza degli alunni, con lo
scopo di favorire lo star bene a
scuola e prevenire il disagio.
Pertanto, nei primi giorni di
scuola con gli alunni delle classi
prime della Scuola dell’Infanzia,
della Scuola Primaria e della
Scuola Secondaria di I grado
verranno attuate alcune attività di
accoglienza per:
Promuovere il successo
formativo favorendo il
passaggio da un ordine di
scuola all’altro;
Favorire l’acquisizione di
un atteggiamento solidale nei riguardi di ogni persona;
Stimolare i processi di socializzazione per creare un clima amichevole e
collaborativo;
Prevenire le difficoltà e i disagi del passaggio tra i diversi ordini di scuola.
Per il primo giorno di scuola si prepareranno gli spazi della scuola in modo da renderli
allegri, colorati e rassicuranti.
Qui il Dirigente Scolastico, i Responsabili di plesso, i docenti e, dove possibile, il
Sindaco della comunità daranno il benvenuto agli alunni e ai loro genitori. Si potrà
procedere alla presentazione o all’autopresentazione di alunni e insegnanti e allo
svolgimento di attività ludiche in grado di stimolare la socializzazione e l’espressione
delle proprie emozioni.
56
ORIENTAMENTO
Oggi è molto importante orientare le nuove generazioni verso scelte che diventano
sempre più difficili a causa dei diversi e complessi scenari socio- economico-culturali.
L'esigenza di nuovi modi di pensare, di comportarsi e di comunicare, mettono in luce
l'importanza dell'orientamento.
Orientare è una dimensione dell’educare che coinvolge tutti, i docenti e le famiglie, e
che deve svolgersi con continuità; rappresenta una strategia che investe il processo
globale della persona e si estende lungo tutto il corso della vita, attraversando il
processo educativo sin dalla scuola dell’infanzia e primaria ed è trasversale a tutte le
discipline.
L’Istituto Comprensivo “G. Cistaro” promuove e sostiene attività di orientamento,
delineando percorsi capaci di aiutare gli alunni a conoscersi, a scoprire i propri punti di
forza e di debolezza, a riflettere sul proprio metodo di studio e sul proprio stile di
apprendimento,a comprendere le proprie competenze e le proprie abilità, con lo scopo di
ridurre il rischio di insuccesso scolastico e indirizzare più efficacemente le scelte future.
Nella scuola dell’infanzia si intende offrire strumenti conoscitivi attraverso cui i
bambini possano imparare a riconoscere la realtà e ad operare in essa, cercando, per
quanto possibile, di allentare i legami di dipendenza nei confronti degli adulti di
riferimento, per incamminarsi sulla strada dell’autonomia.
Nella scuola primaria si intende sostenere gli alunni nella fase di passaggio alla scuola
secondaria di I grado e aiutarli a sviluppare alcune competenze trasversali che
permettano loro di affrontare con maggiore serenità l’inserimento nel nuovo ambiente
scolastico.
Nella scuola secondaria di I grado si intende potenziare le valenze orientative delle
discipline e le iniziative volte a consentire agli alunni la scelta della Scuola Secondaria
II Grado più confacente alla propria personalità e al proprio progetto di vita .
Si attueranno :
iniziative di continuità atte a favorire il passaggio da un ordine di scuola all’altro;
iniziative di accoglienza e di orientamento;
esperienze volte al potenziamento delle capacità sociali;
test e questionari di autovalutazione e autoanalisi;
test preliminari di auto-orientamento;
discussioni libere e guidate;
affidamento di responsabilità;
viaggi d’istruzione e visite guidate;
visite alle scuole aperte;
consegna alle famiglie del Consiglio Orientativo espresso dal Consiglio di Classe.
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RAPPORTI CON LE FAMIGLIE
Il nostro Istituto si impegna a promuovere le relazioni costanti con le famiglie e il
supporto vicendevole, nel rispetto dei reciproci ruoli, per conseguire la finalità comune
consistente nel successo formativo degli alunni.
I collaboratori del Dirigente Scolastico e i Responsabili dei plessi dei tre ordini di scuola
cureranno i rapporti con le famiglie per quanto riguarda le problematiche di carattere
generale.
Durante l’anno si svolgeranno quattro incontri collettivi con i genitori, di cui uno nel
mese di ottobre per illustrare la programmazione didattica e per l’elezione dei
rappresentanti dei genitori nei Consigli di Intersezione, Interclasse e Classe, un secondo
incontro nel mese di dicembre, un terzo nel mese di febbraio per la consegna delle
schede del primo quadrimestre e un quarto nel mese di aprile. Nel mese di giugno è
previsto un incontro scuola-famiglia per la consegna del documento di valutazione
finale.
Ogni docente sarà disponibile a incontrare i genitori nel corso della settimana su
appuntamento.
Il Coordinatore di ciascuna classe si farà carico di convocare per iscritto i genitori,
soprattutto nei casi di dispersione scolastica.
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SICUREZZA NELLA SCUOLA
Le leggi e le normative di sicurezza da applicare nei luoghi di lavoro, e negli edifici
scolastici in particolare, sono numerose e spaziano dall’organizzazione
dell’organigramma alle misure tecniche costruttive, dalla gestione delle emergenze alle
condizioni di sicurezza antincendio, dalle norme di primo soccorso alla formazione del
personale. Le leggi più importanti sono comunque le seguenti:
· Decreto 26 agosto 1992: prevenzione incendi per l’edilizia scolastica.
· Testo unico sulla Sicurezza n.81 del 2008 (comprensivo tra l'altro del Decreto
legislativo 626/94):
miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori.
· DM 10 marzo 1998: sicurezza antincendio.
· Circolare Ministeriale 119/99: direttive attuative per la sicurezza nelle scuole.
Dopo l'uscita del D.Lgs. 626/94 riguardante la sicurezza nel mondo del lavoro, anche la
scuola è diventata luogo di formazione ed “educazione alla sicurezza” per alunni,
docenti e collaboratori scolastici.
Inoltre, come stabilito dalla legge, saranno effettuate nel corso dell’anno scolastico
almeno due prove di evacuazione per abituare i ragazzi ad assumere comportamenti
corretti nel corso di un’emergenza.
I genitori potranno contribuire all’educazione alla sicurezza, prestando attenzione alle
attività svolte a scuola e sensibilizzando i propri figli a un atteggiamento maggiormente
consapevole dei pericoli presenti in ogni ambiente.
Ogni plesso ha la specifica documentazione relativa all’edificio:
· relazione sulla valutazione dei rischi;
· piano di emergenza con i nominativi dei soggetti coinvolti in caso di emergenza;
· registro delle prove di evacuazione da effettuarsi due volte l’anno;
· segnaletica relativa alla sicurezza.
L’Istituto si avvale del supporto del RSPP, il quale coadiuva il Dirigente Scolastico
nella tempestiva segnalazione agli Enti Locali, in merito ai rischi rilevati nei vari plessi,
non solo dal RSPP ma anche dai Responsabili di plesso. Il Dirigente Scolastico presta
molta attenzione ai problemi sulla sicurezza, sollecitando costantemente gli Enti Locali
a rimuovere i rischi per la sicurezza e l’incolumità degli alunni e di tutto il personale.
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PROCEDURE DI VALUTAZIONE E AUTOVALUTAZIONE
RAV per il miglioramento della scuola attraverso l’autovalutazione. Con il RAV, Rapporto di Autovalutazione, la scuola si dota di uno strumento utile ad
avviare un processo di miglioramento continuo, che favorisce:
una valutazione basata su criteri condivisibili a livello europeo;
un’opportunità per identificare i progressi e i livelli raggiunti;
un collegamento fra i risultati da raggiungere e le relative pratiche;
un mezzo per favorire il coinvolgimento di tutti i docenti dell’istituto;
un’opportunità per promuovere e condividere le buone pratiche;
un mezzo per misurare i progressi nel tempo attraverso autovalutazioni
periodiche;
un mezzo per migliorare l’organizzazione scolastica.
INVALSI (Servizio Nazionale di Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e
Formazione)
-Decreto Legislativo n°286 del 19-11-2004- La scuola è chiamata a somministrare agli
alunni delle classi II e V della Scuola Primaria e III della Scuola secondaria di I grado le
Prove Nazionali per la Valutazione degli Apprendimenti di italiano e di matematica.
Valutazione degli alunni La valutazione è direttamente connessa alla programmazione e si realizza attraverso:
· osservazioni occasionali su comportamenti-apprendimenti spontanei;
· osservazioni sistematiche, cioè programmate e periodiche (bimestrali e
quadrimestrali), in cui l’insegnante rileva consapevolmente comportamenti e
apprendimenti specifici;
· prove oggettive che verifichino competenze, abilità, conoscenze.
Tale processo deve tener conto della situazione iniziale del bambino, dei processi
formativi individuali e delle
competenze emotivo-relazionali.
Scheda personale e criteri di valutazione
Scuola dell’Infanzia
Nella scuola dell’infanzia, al termine di ciascun anno scolastico, viene redatto un
profilo, che è inserito nel fascicolo personale dell’alunno. Prima del passaggio alla
scuola Primaria viene compilata una griglia di valutazione riguardante l’aspetto
relazionale, l’autonomia, le abilità raggiunte da ciascun alunno.
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Scuola Primaria e Secondaria di I grado
La valutazione è quadrimestrale.
Gli strumenti obbligatori della valutazione sono:
· Documento di valutazione per le discipline;
· Documento di valutazione per la Religione Cattolica;
· Attestato di ammissione alla classe successiva;
· Certificazione delle competenze.
Il giudizio delle singole discipline è dato dalla valutazione delle prove di verifica e dalle
osservazioni sistematiche effettuate dagli insegnanti. Il giudizio globale tiene conto sia
degli apprendimenti curricolari sia del comportamento (grado di interesse,
partecipazione, impegno, relazioni con gli altri, ecc.).
Per la scuola Primaria e la Scuola Secondaria di I grado i criteri comuni per attribuire a
ogni materia i giudizi sintetici sul documento di valutazione fanno riferimento alle
indicazioni ministeriali.
61
DAL RAV AL PTOF
Nell’elaborazione del PTOF ha un ruolo rilevante l’analisi del RAV (Rapporto di
Autovalutazione), dal quale si evidenziano punti di forza e punti di debolezza della
nostra scuola.
Questi punti conducono all’elaborazione del PdM (Piano di Miglioramento), che è un
percorso di miglioramento per il raggiungimento dei traguardi connessi alle priorità
indicate dal RAV. Il miglioramento è un processo dinamico, in quanto si basa sul
coinvolgimento di tutta la comunità scolastica; è un percorso di pianificazione e di
sviluppo di azioni educative e didattiche.
Per tale motivo il Piano di Miglioramento è parte centrale del PTOF, anzi solo partendo
da esso è possibile programmare in prospettiva pluriannuale l’azione formativa della
nostra scuola.
Dal 2015 tutte le scuole, anche la nostra, sono state impegnate nella compilazione del
Rapporto di Auto Valutazione, RAV, elaborato dall’INVALSI. Sono stati forniti dati
informativi e statistici sugli aspetti fondamentali del funzionamento dell’Istituto quali, il
livello di apprendimento, l’organizzazione didattica, gli esiti scolastici, l’utilizzo delle
risorse umane e finanziarie.
Attraverso l’analisi del Contesto Scolastico delle nostre scuole,si è fatta ricognizione di
una molteplicità di indicatori che caratterizzano l’organizzazione “scuola”, si sono
analizzati i tratti salienti del contesto di riferimento, evidenziandone i vincoli (elementi
esterni al contesto scolastico che possono condizionare negativamente i processi e gli
esiti, come ad es.: carenza di stimoli culturali, scarsa disponibilità del territorio a
collaborare e a mettere a disposizione servizi e risorse, resistenza al cambiamento da
RAV
PDM
PTOF
62
parte di determinati gruppi professionali, ecc.) e le opportunità (elementi esterni al
contesto scolastico che possono incidere favorevolmente, come ad es. buona
disponibilità di finanziamenti locali, disponibilità del corpo docente alla formazione e
all’innovazione, ecc.).
Certamente il compito fondamentale della scuola è di far acquisire agli studenti buoni
esiti di apprendimento, in quanto questi costituiscono una risorsa essenziale per la piena
realizzazione della persona, per l’esercizio attivo della cittadinanza e per il progresso
della comunità sociale. D’altro canto, si ricorda che la Direttiva 11/2014,
nell’individuare le priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazioneper il
prossimo triennio precisa che, “…la valutazione è finalizzata al miglioramento della
qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti e sarà particolarmente indirizzata: -
alla riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso scolastico; - alla riduzione
delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti;
- al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di
partenza - alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti, con attenzione
all’Università e al lavoro”.
L’analisi e la valutazione degli Esiti, quindi, sono particolarmente importanti, perché
le criticità rilevate in questa sezione, sono l’ambito nel quale individuare le direzioni di
miglioramento.
Per quanto riguarda i risultati nelle prove standardizzate nazionali è significativo
confrontare i risultati della singola istituzione scolastica con altre che operano a parità di
altre condizioni. Per facilitare questo compito, ogni anno, i risultati delle prove Invalsi
sono restituiti alla scuola anche confrontandoli con quelli di 200 scuole che operano in
situazione di background socio-economico culturale simile (cioè con lo stesso
ESCS). Altrettanto importante è ridurre la varianza dei risultati fra le classi al fine di
garantire a tutti gli studenti pari opportunità.
Come è noto il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea inseriscono tra
le competenze chiave, sia quelle riguardanti le acquisizioni nelle aree fondamentali
(madrelingua, lingue straniere, matematica, scienza e tecnologia, competenze digitali),
sia quelle concernenti la capacità di costruire autonomamente un percorso di vita e di
lavoro (imparare ad imparare, spirito di iniziativa e di imprenditorialità), sia quelle più
strettamente collegate alla cittadinanza attiva e consapevole (competenze sociali e
civiche, consapevolezza ed espressione culturale). Al riguardo non sono attualmente
disponibili
indicatori omogenei a livello nazionale: la scelta è stata, pertanto, quella di lasciare alle
scuole la scelta degli indicatori e delle fonti. Ad esempio, gli elementi di conoscenza
riguardanti quest’area possono essere ricavati dalle procedure adottate per la
certificazione delle competenze, dagli elementi considerati per la valutazione del
comportamento, dall’osservazione della qualità di alcuni processi (quali, ad
esempio, la partecipazione attiva degli studenti alla vita scolastica, il livello di
collaborazione, il grado di autonomia e il senso di responsabilità degli studenti)
all’interno di ciascuna scuola.
63
A partire dall’anno scolastico 2015/2016 tutte le scuole hanno programmato un percorso
di miglioramento, Piano di Miglioramento (PdM), per raggiungere i traguardi connessi
alle priorità indicate nel RAV.
ll PdM rappresenta quindi la politica strategica dell’Istituzione Scolastica per
intraprendere un’azione di qualità, e si configura come un percorso mirato alla
individuazione di un’azione messa in atto sulla base di priorità e traguardi individuati
nella sezione 5 del RAV.
Linea strategica del piano La riflessione sulle criticità e sui punti di forza emersi ha fornito l’idea guida, che
rappresenta il filo conduttore del piano di miglioramento:
Potenziare le attività che possano migliorare l’apprendimento degli studenti
in difficoltà e a rischio dispersione;
Migliorare i risultati delle prove di italiano e di matematica per raggiungere
risultati adeguati alla media nazionale;
Valorizzare le differenze e sostenere l'integrazione degli alunni con svantaggio e
disagio e/o diversamente abili;
Potenziare le attività di formazione ed aggiornamento dei docenti sulle
metodologie per la didattica inclusiva di alunni diversabili, DSA e BES;
Privilegiare la didattica laboratoriale tra le classi ponte;
Rafforzare attività di formazione per i docenti in merito all'uso delle TIC nella
didattica curricolare;
Realizzare attività laboratoriali di recupero e potenziamento volte all’inclusione e
alla tutela degli allievi.
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LA FORMAZIONE DEL PERSONALE
Formazione dei docenti
L’attività di formazione/aggiornamento in servizio occupa una parte rilevante tra i
compiti dei docenti:
è finalizzata all’arricchimento professionale;
invita alla riflessione e porta alla ricerca di nuovi modelli didattico-metodologici;
ispira linee di azione sperimentale e strumenti operativi conseguenti.
La formazione in servizio del personale docente è la leva strategica del cambiamento
nella scuola ed è un diritto-dovere, inteso come adeguamento delle conoscenze allo
sviluppo delle scienze per singole discipline e delle connessioni interdisciplinari,
nonché come partecipazione alla ricerca e all’innovazione didattica.
La legge 107/2015 definisce la formazione “obbligatoria, permanente e strutturale”.
Essa è sicuramente un punto strategico per lo sviluppo professionale dei docenti e per il
successo della riforma in atto.
Per quanto riguarda i docenti, il nostro Istituto, facendo riferimento alla nota MIUR del
07-01-2016 contenente Indicazioni e orientamenti per la definizione del Piano
triennale per la formazione del personale, prende atto delle linee di azione nazionali e
prevede il coinvolgimento dei docenti in attività formative sui seguenti temi strategici,
indicati nella medesima nota del MIUR:
- competenze digitali e per l’innovazione didattica e metodologica;
- competenze linguistiche;
- competenze metodologiche per l’inclusione, la disabilità, l’integrazione;
- competenze metodologiche, didattiche ed organizzative, relazionali;
- la valutazione.
Ciò permetterà di sviluppare e valorizzare al meglio le risorse umane della nostra
scuola, facendo ricorso a esperti esterni o ad agenzie accreditate operanti sul territorio
con competenze specifiche sulle tematiche prioritarie e in linea con gli obiettivi che la
scuola intende perseguire.
Formazione del personale A.T.A.
Anche per il personale A.T.A. sono previsti corsi di formazione finalizzati:
· a rendere ciascun operatore pienamente consapevole del proprio ruolo all’interno della
comunità scolastica;
· a migliorare l’efficienza del servizio;
· a migliorare le condizioni generali del lavoro, con particolare cura alla sicurezza.
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AZIONI PER IL PIANO NAZIONALE DELLA SCUOLA DIGITALE
Il Piano Nazionale Scuola Digitale è una delle azioni più importanti previste della legge
107. Tale Piano è finalizzato a sviluppare e migliorare le competenze digitali degli
studenti e a rendere le tecnologie digitali strumenti efficaci di costruzione delle
competenze in generale (art. 1 comma 56).
L’Istituto Comprensivo di Guardia Piemontese si pone quindi nella prospettiva di
conseguire gli obiettivi previsti dalla stessa legge in relazione al Piano Nazionale per la
Scuola Digitale (comma 58):
- continuando a proporre corsi di formazione per l’alfabetizzazione informatica del
personale;
- promuovendo una didattica digitale e potenziando gli strumenti laboratoriali;
- incrementando e migliorando le dotazioni informatiche nei vari plessi;
- potenziando le infrastrutture di rete.
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DOCUMENTI ALLEGATI AL PTOF
1. Regolamento d’Istituto;
2. Patto educativo di corresponsabilità;
3. Curricolo verticale per competenze, sviluppato per discipline e ordini di scuola;
4. Programmazione didattica annuale Scuola dell’Infanzia;
5. Programmazione didattica annuale Scuola Primaria;
6. PSND;
7. PDM.
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