psicologia dello sviluppo - unime evoluzione della psicologia dello... · l’osservazione e...

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Psicologia dello Sviluppo

Definizione

Un po’ di storia: i grandi temi della Psicologia dello sviluppo

Cosa è cambiato

Che cos’è oggila Psicologia dello Sviluppo?

Lo studio scientifico dei cambiamenti

sistematici che si verificano

nell’organismo e nei comportamenti di

ciascun individuo nel corso della vita

e del ruolo dei fattori individuali e

contestuali in questi cambiamenti

Cambiamenti sistematici …

Cioè … Ordinati, strutturati e relativamente stabili

Studio delle «costanti evolutive»

Identificazione e spiegazione delle costanti e dei cambiamenti

“dall’utero alla tomba”

Due i processi implicati:

Maturazione: sviluppo spiegato da fattori biologici tipici della specie e dell’individuoApprendimento: l’esperienza produce cambiamenti nei sentimenti, pensieri e comportamenti (in risposta all’ambiente)

La maggior parte dei cambiamenti evolutivi è il risultato sia della

maturazione che dell’apprendimento

Obiettivi della Psicologia dello Sviluppo

1. Descrivere: identificare i modelli tipici (sviluppo normativo) e le variazioni individuali (sviluppo idiografico)

2. Spiegare: ricerca dei fattori che possono spiegare i cambiamenti normativi all’interno di un individuo e la variazione nell’evoluzione tra individui

3. Ottimizzare: aiutare le persone ad evolversi in direzioni positive (ambito applicativo)

Lo sviluppo umano èUn processo continuo e cumulativo

Cosa si studiaLo sviluppo sociale (relazionale)– Dalla relazione neonato-caregiver alle relazioni di lunga durataLo sviluppo cognitivo– (pensiero, linguaggio, ragionamenti complessi, memoria)Lo sviluppo emotivo– Dall’etero-regolazione, all’auto-regolazioneLo sviluppo morale– Acquisizione dei principi morali e delle regole di comportamento

Prospettiva olistica

L’influenza dei fattori individuali (maturazione) e contestuali (apprendimento)Le interazioni tra i diversi domìni

Evoluzione della disciplina

Cambiamento dell’oggetto di studio(età evolutiva vs. ciclo di vita)

Cambiamento dei modelli teorici di riferimento (uni-causali e deterministici vs.multi-causali e probabilistici)

Cambiamento dei metodi di ricerca

Cambiamento dell’oggetto di studio

Un po’ di storia…..

Lo studio del bambino

Pedagogia Psicologia dell’età evolutiva

2000 anniGrecia classica

inizio ‘900

Perché così tardi?

Scarso interesse per gli aspetti psicologici del mondo infantile

Tendenza ad attribuire al bambino caratteristiche proprie degli adulti

Presunzione di conoscenza della psiche dei bambini da parte degli adulti (genitori e insegnanti)

Scarso interesse per gli aspetti psicologici del mondo infantile

(prima del XXI secolo)

Mancanza di consapevolezza della natura specifica dell’infanziaIl bambino come adulto in miniatura

Lo sfruttamento minorile

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia (1989)

In ItaliaL’interesse per la Psicologia infantile nasce agli inizi del ‘900 con la Montessori, poi vi fu un arresto a causa del fascismo.Ripresa negli anni ’50 (Psicologia dell’età evolutiva nei Magisteri)ò.------Nel 1960 nasce a Padova il 1° Istituto di Psicologia dell’età evolutiva, che si diffuse gradualmente in tutta l’Italia, specie nel Centro-NordNel 1971: Corsi di Laurea a Roma e a PadovaDipartimenti (Collaborazioni con studiosi di altri Paesi)Oggi: Facoltà/Dipartimenti, CPA, AIP (Sezione di Psicologia dello sviluppo)

I grandi temi “storici” della Psicologia dello SviluppoRapporto tra “natura” e “cultura”Se il processo di sviluppo sia limitato ad un determinato periodo (età evolutiva) o duri tutta la vitaSe la natura dello sviluppo sia “continua” o “discontinua”Se ci siano periodi “sensibili” in cui determinate abilità debbano svilupparsi

Natura o cultura?

Nell’Illuminismo (fine ‘600-primi ‘800)

John Locke (1632-1704)– Saggio sull’intelletto umano (1690)– La verità si può conoscere solo attraverso

l’osservazione e l’esperienza (empirismo)– Il bambino, alla nascita, è una “tabula rasa” e viene

forgiato (addomesticato) dalla società

Jean-Iacques Rousseau (1712-1778)– Condivide i presupposti filosofici di Locke, ma

sottolinea l’influenza negativa della società– Il bambino nasce buono (“buon selvaggio”), ma viene

corrotto dalla società

Gli studi sui gemelli

Thomas Bouchard (1981) Minnesota Twin Study (su 100 coppie di gemelli)– I gemelli monozigoti, anche se separati alla

nascita, mantengono somiglianze nel temperamento (importanza dei fattori genetici)

Critiche metodologiche (Joseph, 1991)Bouchard accettò le critiche e infine ammise l’influenza reciproca tra fattori genetici e ambientali

Le convinzioni attuali

L’influenza della “natura” o della “cultura” si

colloca lungo un continuum in relazione

– al tipo di abilità o comportamento considerato

– alla fase evolutiva del soggetto

Comportamento

natura cultura

L’importanza delle prime esperienze

Ci sono “periodi sensibili” nel corso dello sviluppo?

Le esperienze fatte durante questi periodi lasciano tracce indelebili?

Gli esiti sono irreversibili?

Il concetto di “stadio evolutivo”

Stadio evolutivo= progressione di specifiche abilità di

complessità crescente, con una successione fissa

Le teorie stadiali sono spesso rigide e

unidirezionali (trascurano l’influenza dei fattori

contestuali)

Ricadute sulla valutazione dello sviluppo(concetto di “normalità”)

Sviluppo tipico e atipicoLe teorie stadiali e il concetto di “normalità”

La valutazione psicometrica delle differenze individuali nello sviluppo (il concetto di deviazione standard)

La ricerca delle cause è influenzata dal modello di sviluppo

Teorie stadialiTeorie stadiali: teorie dello sviluppo secondocui un individuo progredisce passando per unaserie di stadi distinti. Gli stadi sonodeterminati dall’acquisizione o dal possesso diabilità; generalmente sono compresi in unafascia di età e sono uno consecutivo all’altro

– Alcuni esempi: la teoria del gioco di MildredParten, la teoria sull’amicizia di Selman, la teoriadello sviluppo cognitivo di Jean Piaget, ecc.

La teoria del giocodi Mildred Parten (1932)

Passaggio dal gioco parallelo (2 anni) al gioco cooperativo (dopo i 3 anni)

Il passaggio da una fase (stadio) all’altra è legato all’acquisizione di specifiche abilità che ne rendono possibile l’attuazione

Teoria sull’amiciziadi Selman

3/5 anni - stadio 0gli amici sono compagni di gioco, l’amicizia è concepita come vicinanza fisica e contatto, il bambino presta attenzione all’aspetto fisico e alle azioni;

6/8 anni - stadio 1l’amicizia è concepita in termini di aiuto unilaterale, si pensa di dover ricevere aiuto dall’amico capace di capire ed intuire i desideri e le aspettative;

9/12 anni - stadio 2cooperazione in circostanze favorevoli, maggiore comprensione della reciprocità del rapporto. Ciascun partner tiene conto dell’altro e della soggettività;

12 anni in poi - stadio 3condivisione mutualistica presente dai 12 anni in poi, l’amicizia è solida, duratura e caratterizzata da intimità e fiducia.

L’esempio di Piaget

I bambini di età diversa, dal punto di vista cognitivo, sono “strutturalmente” diversi e questo spiega perché si comportano diversamente nell’esecuzione di alcuni compiti (es. conservazione della massa)

Lo sviluppo è continuo o discontinuo?

Sviluppo continuo: cambiamenti progressivi e costanti per tutta la vita

Sviluppo discontinuo: cambiamenti che si verificano durante specifici periodi (stadi) ai quali seguono periodi di consolidamento

Asincronia dello sviluppo

Le teorie stadiali sostengono che lo sviluppo è discontinuo

Le ricerche più recenti hanno dimostrato che i processi di sviluppo sono in gran parte continui e costanti per tutta la vita, ma si verificano in maniera asincrona(un’abilità può svilupparsi più rapidamente di un’altra)

Cambiamento nei modelli teorici di riferimento

Passaggio dai modelli deterministici uni-causali ai modelli multi-causali e

probabilistici

I modelli deterministici uni-causali Y=f (x)

Una o poche cause per spiegare il comportamento

Le cause invocate eranofattori

ambientali(contestuali e

culturali)

fattori biologici

I modelli multi-causali e probabilitici

La ricerca nella complessità

Anni ’70Il contributo delle scienze biologiche e fisiche:

Il modello sistemico di Von Bertalanffy (1968) (ogni evento subisce influenze complesse da molteplici variabili)

Passaggio da una visione statica a una visione dinamica

L’effetto farfalla(piccole cause grandi effetti)

Le “previsioni” non possono essere deterministiche, ma “probabilistiche”

Conseguenze sulla psicologia dello sviluppo

I modelli probabilistici multi-causalisostituiscono i modelli uni-causali e deterministici

Si afferma il modello interazionista e trans-azionale:

– Stretta e precoce interconnessione tra aspetti biologici, psicologici e contestuali

– Reciprocità delle influenze

Relazione tra sistemi

ambiente persona

fisico

sociale

organico biologico

affettivoemotivo

relazionale

cognitivo

AMBIENTE PERSONA

Prospettiva interazionista e sistemica

Bronfembrenner :Le interazioni della persona con l’ambiente

(prossimale e distale)Microsistemi (ambienti di vita)Mesosistemi (rapporti tra microsistemi)Esosistemi (influenze indirette)Macrosistemi (ambiente distale)

Il modello ecologico dello sviluppo

L’ecologia dello sviluppo umano

implica lo studio scientifico dell’adattamento progressivo e reciproco tra lo sviluppo attivodell’essere umano e le proprietà mutevoli degli ambienti nei quali l’individuo che si sta sviluppando, vive.

Inoltre, sostiene che questo processo è influenzato dalle relazioni tra questi setting e dai contesti più ampi nei quali i setting stessi sono collocati.

Modello dinamico trans-azionale

L’individuo non è considerato come una tabula rasa che l’ambiente modifica a suo piacimento, ma cresce e si muove dinamicamente in esso, ristrutturandolo.

L’interazione tra individuo e ambiente è bidimensionale, l’uno modifica e influenza l’altro.

L’ambiente ecologico è visto come una serie di strutture concentriche incluse l’una nell’altra.

Queste strutture prendono il nome di: microsistema, mesosistema, esositema e macrosistema.

macrosistemamicrosistema

microsistema

microsistema

Il modello ecologico di Bronfembrenner

mesosistema esosistema

Sistemi dinamiciOrganizzazioni complesse composte di molteplici parti, ciascuna con specifiche funzioni, che influenza le altre e ne è a sua volta influenzata

Principi fondamentali:– Globalità– Integrità dei sottosistemi– Stabilità e cambiamento– Circolarità dell’influenza

Modelli lineari vs. modelli complessi

Nei modelli lineari l’influenza è unidirezionale

Nei modelli complessi l’influenza è circolare

Stili di parenting ed effetti sul bambino(esempio di modello lineare)

•Eccessive dimostrazioni di affetto•Rinforzamenti indiscriminati

•Attenzioni esasperate

•Manifestazioni di biasimo•Ironia

•Ridicolizzazione•Svalutazione

•Ansia•Insicurezza

•Paura di sbagliare•Scarsa autostima

•Tendenza all’isolamento

iperprotettivo ipercritico

•Ansia•Scarse opportunità di apprendimento

•Difficoltà decisionali•Inadeguate strategie di coping

Esempio di reciprocipocità dell’influenza nella relazione caregiver-bambino.

parentingansioso

temperamento difficile

attaccamentoinsicuro

difficoltà emotivo-

relazionali

disturbi comportamentali -

deficit cognitivi

evitamento delle interazioni

interazioni difficili

In sintesi…..

Evoluzione della disciplina

Cambiamento dell’oggetto di studio(età evolutiva vs. ciclo di vita)

Cambiamento dei modelli teorici di riferimento (uni-causali e deterministici vs.multi-causali e probabilistici)

Cambiamento dei metodi di ricerca

Concetto di sviluppo

Esteso - ciclo di vita

- perdita della visione adulto-centrica

- Interesse crescente per le prime fasi dello sviluppo e per gli anziani

Dinamico (tiene conto dell’interazione sistemica tra organismi, contesti ed esperienze)

Probabilistico (non è predeterminato)

La valutazione dello sviluppo deve tener conto di diversi fattori:

GENETICI differenze individuali

condizioni organicheBIOLOGICI caratteristiche somatiche

stato di salute

CONTESTUALI condizioni economiche e socio-culturali

maturazioneSTORICI (coorte) esperienza

conoscenza

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