primal energy 2012 - catalogo
Post on 17-Mar-2016
227 Views
Preview:
DESCRIPTION
TRANSCRIPT
RADICI CONTEMPORANEEMateriali, tecniche e simboli del passato
nelle espressioni artistiche del contemporaneo
Primal Energy, strumento creativo per intuire e progettare il futuroRadici Contemporanee è un nome che porta con sé una gran-
de forza comunicativa: le radici trattengono, nutrono, viaggia-
no sotto la superfi cie del terreno, si legano tra loro. Generano
nuova vita. Sono, al tempo stesso, simbolo di stabilità e tra-
sformazione, intreccio tra passato e futuro. Il nucleo di opere
selezionate per la fi nale di Primal Energy, in questo originale
percorso di ricerca, dimostra come si possano trovare, all’in-
terno della grande tradizione artistica umana, gli strumenti
che permettono ancora oggi di progettare il futuro attraverso
la sperimentazione di nuovi linguaggi scaturiti dalla profonda
conoscenza e dalla sapiente contaminazione delle tecniche
antiche.
Lungo questo cammino di ricerca è naturale incontrare la
Maremma: una terra antica, depositaria di una grande storia
che, al contempo, dimostra di essere sempre aperta ai venti
che giungono da lontano.
Anche per questo la provincia di Grosseto ha una forte vo-
cazione per l’arte contemporanea ed è un humus fertile per
generare nuovi linguaggi da sperimentare.
Cinzia Tacconi
Assessore alla Cultura della Provincia di Grosseto
La storica Polveriera Guzman accoglie i nuovi fermenti dell’arte contemporaneaIl territorio di Orbetello è un luogo magico e affascinante: la
città, la laguna ed i suoi colori spesso sanno regalare brividi
senza eguali anche allo spettatore più distratto.
Una bellezza discreta ma potente, quella della nostra terra,
che oggi più che mai deve raccogliere la sfi da di valorizzare
sé stessa anche con nuovi strumenti: ospitare qui l’evento
espositivo conclusivo di Primal Energy ci permette di raccon-
tare Orbetello e la Maremma attraverso la forza espressiva e
comunicatrice dell’arte.
Le opere fi naliste del Concorso saranno custodite all’interno
di quella suggestiva architettura storica che è la Polveriera
Guzman: aprire le porte di uno dei luoghi simbolo della città
all’arte contemporanea signifi ca mettere in comunicazione
valori comuni ereditati dal passato con il nuovo, con il con-
temporaneo, per recuperare e riaffermare identità, apparte-
nenze e diversità culturali.
La nostra volontà, per il futuro, è quella di far diventare Pri-
mal Energy l’evento culturale di punta per unire l’incanto di
questo territorio alle suggestioni dell’arte contemporanea.
Monica Paffetti
Sindaco del Comune di Orbetello
2
3
RADICI CONTEMPORANEE: un viaggio a ritroso nel tempo attraverso cultura, materiali, tecniche e simboli del passatoInserito per la sua particolarità e specifi ca connotazione nel cir-
cuito provinciale MIC-Maremma in Contemporanea fi n dall’edi-
zione di start-up, Primal Energy è riuscito a decollare e a rita-
gliarsi un suo spazio, sia sul versante artistico, che su quello
della promozione territoriale, trasformandosi in un qualifi cato
strumento di comunicazione di un territorio speciale come il
nostro, di cui vanno ancora scoperte tutte le potenzialità, soprat-
tutto dal punto di vista della dinamicità artistica e culturale.
Il successo della manifestazione nel suo insieme ed in parti-
colare della partecipazione al Premio di artisti professionisti
provenienti da tutte le regioni d’Italia e dall’estero, ha dimo-
strato che l’oggetto della ricerca curatoriale ed artistica in-
trapresa è sentita e condivisa in molti ambiti della creatività
e dell’arte, quella ricerca che si alimenta e sviluppa spesso
lontano dagli ambienti metropolitani e privilegia territori ap-
parentemente più defi lati come il nostro.
Gli artisti e le opere selezionate per la mostra del Premio
2012 vogliono restituire al visitatore, netto, lo spirito e l’es-
senza di questa ricerca: non una selezione dagli esiti prevedi-
bili, quanto un luogo ed un momento in cui poter osservare la
molteplicità di visioni e di aspetti del rapporto uomo/natura/
ambiente/società che ogni singolo artista ci darà modo di os-
servare e sui quali rifl ettere.
Con l’individuazione del tema “Radici Contemporanee” sia-
mo andati ancora più a fondo, spingendoci verso ciò che
rappresenta il nucleo dell’intera ricerca curatoriale: abbiamo
chiesto agli artisti di compiere un viaggio a ritroso nel tempo,
nelle connessioni della storia, attraverso cultura, materiali,
tecniche e simboli del passato, materia fondante ed essenza
signifi cante delle espressioni del contemporaneo, con l’inten-
to di compiere assieme un percorso orientato all’intuizione di
tutti quei linguaggi originali ed innovativi, sospesi tra passato
e futuro.
L’Arte intuisce e percepisce con grande anticipo la metamor-
fosi che la nostra società sta subendo; ne capta il cambiamen-
to, la mutazione, ci mette di fronte ad una nuova percezione
della realtà, lasciando affi orare nuovi linguaggi espressivi frut-
to dell’intersecazione delle “radici” culturali che ciascuno di
noi porta dentro e delle nuove connessioni con il presente.
Intercettare questi stimoli e dare loro spazio di espressione
sul nostro territorio, non farà altro che consolidare l’immagi-
ne della Maremma come terra aperta all’arte contemporanea,
al nuovo, alla sperimentazione, capace di attrarre competen-
ze e dinamicità, in cui vivere, fare cultura e, grazie a questo,
sollecitare ad una partecipazione attiva il tessuto economico
ed imprenditoriale.
Alessandra Barberini
Art Director & Curator
MEDIA PARTNER PARTNER TECNICICON IL CONTRIBUTO DI
RADI
CI C
ONTE
MPO
RANE
E
Mat
eriali,
tec
nich
e e
sim
boli
del p
assa
to
nelle
esp
ress
ioni
artistich
e de
l con
tem
pora
neo
Un ringraziamento speciale a
Cinzia Tacconi, Monica Paffetti, Raffaela Di Martino, Massimo Cipriani,
Monica Moretti, Giuseppe Orfi no, Solidea Romagnoli
progetto editoriale
Greimas Media Agency e Massimo Cipriani
progetto grafi co
Michele Guidarini
Il sangue dell’operaio85 x 83 x 6 cm, tecnica mista
su supporto in ferro, 2012
Creata con materiali recuperati in vecchie
aree archeologiche industriali, un tempo
vissute dall’uomo che imponeva la sua
presenza, l’opera rappresenta - attraverso
ferro, saldature, tagli, combustioni - un
paesaggio astratto. Si intuiscono le cimi-
niere di una fabbrica che si innalzano ver-
so un cielo increspato, un profi lo umano
e un organo sessuale femminile, cavità di
calore, dimora di radici, che creano vita e
il mondo futuro.
Al centro di tutto c’è l’operaio, metafora
dell’uomo che crea, distrugge, ricicla e
lavora in una società passata e contem-
poranea, dove spesso è costretto a ver-
sare il proprio sangue.
Nato a Grosseto nel 1978, Emiliano Bal-
di vive e lavora tra Gavorrano e Firenze.
Nel 1996 consegue la maturità artistica
al Liceo Pietro Aldi di Grosseto e nello
stesso anno si iscrive all’Accademia di
Belle Arti di Firenze dove si laurea nel
2001.
Mariposa35 x 158 cm, tecnica mista, grafi te,
ricamo, colla, semi, di tarassaco
su carta velina, 2012
L’opera rappresenta il seme del soffi one,
depositato sugli organi interni del corpo
umano, le cui vene e arterie - in rilievo -
catturano in primis lo sguardo del fruitore,
che solo avvicinandosi scopre il miracolo di
questa pianta. Si tratta di una ricerca che
passa attraverso la tecnica che ci è stata
consegnata dalle donne: l’ago, il fi lo, il la-
voro paziente che unisce attraversando il
tempo, leggero come il soffi one che vola
nell’aria. C’è la saggezza antica di chi tesse
e cuce, “ancella” quasi invisibile. Eppure
è lei che nutre e veste, è lei che cura e con-
sola. Un ago d’osso e un fi lo d’agave.
Nata nel 1983 a Monselice (Pd), Alessan-
dra Biondi si diploma all’Istituto Statale
d’Arte Corradini di Este per poi laurearsi
all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel
2010 frequenta il corso di Collaboratore
Restauratore dei Beni all’Istituto veneto
per i Beni Culturali di Venezia. Nel 2012
consegue il diploma di II livello in Arti Vi-
sive e Discipline dello Spettacolo indirizzo
Decorazione.
Em
ilia
no B
ALD
I A
less
andra
BIO
ND
I
5
Pittura N°25 - Dove la ragione
ha smarrito ogni suo perché40 x 40 x 3 cm, acrilico su tela, 2012
Il dipinto innesca suggestioni che par-
lano di rinascita vorticosa, come un’on-
da che dal centro del quadro accoglie
dentro ogni traccia di colore per unirlo
al mare. Il grigio di una piovosa nuvola
invernale accompagna da lontano i co-
lori raggianti, senza aggredirne la natura
allegra, come l’arrivo della calda pioggia
autunnale che tarda ad apparire al sud.
Allo spettatore non rimane che abban-
donarsi alle suggestioni dell’opera, di-
menticando ogni perché limitante della
razionalità, e lasciarsi travolgere dall’on-
da verde di vita e di speranza.
Massimiliano Cammarata è nato a Carini
(Pa) nel 1975, consegue il diploma di ma-
turità artistica nel 1993 a Catania e nel
2002 la laurea in Architettura. Dal 2009
torna a dedicarsi in maniera continuativa
alla pittura: dai soggetti fi gurativi degli ini-
zi ora la sua sperimentazione si concentra
sull’astrazione e la soggettività.
Il senso dell’acqua100 x 60 cm, tecnica mista
ed encausto, 2012
I protagonisti del lavoro sono gli oggetti,
presenti fi sicamente sulla tela. Ciò che è
fondamentale è il risultato dell’alterazio-
ne dovuta alla mano e all’uso. Ogni bran-
dello di ferro o di legno si fa interprete del
mondo dell’autore e di tutta una serie di
rimandi psicologici collegati con le sue ra-
dici e la sua storia esistenziale; perfi no la
tecnica usata tende a ricalcare l’eco della
quotidiana fatica di ogni mestiere antico.
Grossetana, classe 1971, Natalia Cellini
si avvicina all’arte da autodidatta per poi
specializzarsi in trompe l’oeil, fi nti marmi,
grisaille e patine decorative. Nel 1999
apre uno studio dove si dedica alla pittura
e all’insegnamento delle tecniche artisti-
che ad adulti e bambini. Il fi lo conduttore
della sua ricerca è il tempo.
Mass
imilia
no C
AM
MA
RATA
Nata
lia C
ELLIN
I
6
Labili percezioni100 x 100 cm, tecnica mista, olio,
cartone, legno, malta su tela, 2012
Riutilizzando materiali poveri e per lo
più trovati in abbandono – ognuno dei
quali con una sua storia, un suo uso e
una sua vita precedente - l’artista crea
e ripercorre una nuova storia, una nuova
vita. Cenerini, col suo sguardo visiona-
rio, propone un assemblaggio materico
e coloristico che, partendo idealmente
e simbolicamente dalle prime incisioni
rupestri, arriva a toccare e rivisitare i più
amati e ammirati artisti contemporanei
quali Burri e Tàpies.
Autodidatta, Claudio Cenerini nasce
nel 1954 a Follonica dove tuttora vive
e lavora. La sua opera muove dalla ri-
fl essione sulla poetica dell’arte astratta
e informale, indagandone nuove e per-
sonali soluzioni espressive, riducendo e
semplifi cando agli estremi la visione.
Paesaggio con raccordo blu80 x 120 x 5 cm, acrilico su tavola
di pioppo, 2011
Una cassetta di plastica, un rubinetto ar-
rugginito, un cancello, una tubatura nel
vigneto. Il dipinto racconta l’ossessione
che accompagna ogni giorno l’autore: re-
gistrare la realtà rimossa, per eleggerla a
soggetto degno di essere rappresentato. Il
paradosso è che questa realtà destinata
all’oblio è descritta con oggetti che lascia-
no tracce indelebili: il raccordo blu è di
plastica, il tubo è di polietilene, l’innesto
è di ottone. Plastica, metallo, ferro sono
elementi eterni, icone del nostro mondo,
che a pieno titolo sono entrati a far parte
di quella sfera rappresentata dal contem-
poraneo nella ricerca artistica della secon-
da metà del Novecento. L’opera, da una
parte sembra evocare antiche tecniche
pittoriche, dall’altro rivendica lo sforzo di
indagare la realtà con la forza concettua-
le, reinterpretando la grande tradizione
del paesaggio in chiave contemporanea.
Nato Verona 1961, Ciresola ha scritto e
diretto commedie per il teatro, pubblicato
poesie, fi abe e romanzi. Con la sua pittu-
ra, risponde all’urgenza di rappresentare il
quotidiano in tutte le sue forme attraverso
le nevrosi e le ossessioni che accompa-
gnano ognuno di noi ogni giorno.
Cla
udio
CE
NE
RIN
IA
ndre
a C
IRE
SO
LA
7
My primal energyTrittico, 90 x 30 x 4 cm,
tecnica mista su tela, 2012
Nell’opera, l’energia degli elementi na-
turali confl uisce in una rappresentazione
astratta che è punto d’arrivo e soluzione
degli umani turbamenti. Il sughero e la raf-
fi a sono materiali che sinteticamente rac-
chiudono immagini del passato, evocando
atmosfere antiche e contemporaneamente
attuali. Sono simbolo di due mondi: quello
maschile, che estrae il sughero con fatica
da maestosi alberi contorti e plasmati dal
vento, e quello femminile che con certo-
sina pazienza tesse una raffi a multicolore
e plasmabile. Dalle trame e dai colori di
questi materiali, affi orano i paesaggi tosca-
ni e quelli sardi, in una contaminazione di
ricordi, di luoghi, d’immagini.
Graziella Coi nasce nel 1975 ad Orani
(Nu) e inizia a dipingere giovanissima.
Dopo la maturità classica, si trasferisce a
Firenze, dove tuttora vive e lavora. Laure-
ata in Architettura, ha condotto studi di
grafi ca, storia dell’architettura, restauro,
progettazione ed economia. Ha parte-
cipato all’organizzazione di una mostra
sull’importante complesso architettonico
di San Miniato al Monte a Firenze.
Ciclo Simmetrie
contemporanee
Senza titolo n° 1175 x 150 x 3 cm,
tecnica mista su tela, 2012
Dipingere è un processo istintivo, sul fi lo
emotivo dell’astrazione informale. Il caos
è da intendere non come assenza di equi-
librio ma come stato in cui la materia as-
sume un ordine creativo differente e aper-
to ad ogni possibile direzione, superando
i limiti della fi gurazione e ascendendo ad
una vigorosa trascrizione emotiva della re-
altà. Lo spazio della tela è trasformato in
un luogo in cui le emozioni sono trasferite
e sublimate dal colore.
Nato nel 1971, Delfi ni vive e lavora a
Roma. Allievo di Rocchi e Massimi, fre-
quenta l’Accademia di Belle Arti di Roma
e poi la Scuola Libera di Nudo sotto la
guida di Notargiacomo. Predilige l’olio,
l’acrilico e le vernici a cui unisce l’utilizzo
di collanti, sia su tela che su tavola anche
di grandi dimensioni.
Gra
ziella C
OI
Corr
ado D
ELFIN
I
8
Gnothi Sauton
nosce te ipsum - conosci te
stesso - know yourself 55 x 72 cm, arcaica su cartongesso,
2012
L’opera affronta i temi dei simboli e de-
gli archetipi con forme geometriche e
veicola contenuti religiosi in chiave uni-
versale, elevando l’appartenenza all’at-
tenzione dei principi universali semplici,
comprensibili, forti, veri, senza tempo.
L’origine degli uomini è unica ed anche
le radici delle religioni hanno un’origine
comune.
Nata a Livorno nel 1971, Della Rosa è
diplomata all’Istituto d’Arte di Porta Ro-
mana e laureata in Architettura. Il suo
stile contemporaneo, concettuale e sim-
bolista, è basato sullo studio del con-
tenuto della composizione, intesa come
armonia geometrica delle parti e della
tecnica.
Proiezione50 x 58 x 20 cm, scultura in legno,
2011
In un mondo sempre più globale, le no-
stre radici tendono a diramarsi e solo
pochi nuclei riescono a rimanere anco-
rati alla propria terra che con il passare
del tempo, invece d’essere più unita, è
sempre più divisa.
Nato nel 1947, Fruggeri vive e lavora a
Formigine (Mo). I suoi viaggi in Europa
- da Londra ad Amsterdam, Parigi e Bru-
xelles, dove risiede e dove segue corsi di
design - hanno arricchito il suo bagaglio
artistico. Solo da qualche anno decide
di dedicarsi totalmente all’arte predili-
gendo la scultura del legno.
Marz
ia D
ELLA
RO
SA
Robert
o F
RU
GG
ER
I
9
Isola90 x 90 cm, acquerello e collage
su legno, 1997
Legno, carta velina, acquerello: materie
semplici e vive, che si possono toccare,
che si usurano, sbiadiscono, si crepa-
no, invecchiano. Sono imperfette, sono
vive. Il fascino della tecnologia, la me-
raviglia di ciò che l’uomo può fare, im-
maginare e creare è enorme, ma tanto
più grande è il legame con la natura: le
sfumature delicate o violente dell’alba
e del tramonto, l’odore del vento di sci-
rocco, il mare. Il lavoro della Ghelardini
è l’espressione di queste emozioni.
Nata nel 1958 a Livorno, Cinzia Ghe-
lardini è diplomata in Pittura all’Acca-
demia delle Belle Arti di Firenze. Dal
1979 espone in mostre personali e col-
lettive. È titolare dello Studio di Pittura
e Grafi ca dove svolge attività di grafi ca
pubblicitaria e collabora con Asiu Spa
per i laboratori di educazione ambienta-
le nelle scuole primarie.
Senza titolo100 x 70 cm, tecnica mista,
acrilico, lana su tela, 2012
L’astrattismo geometrico è qui rivisita-
to con grande libertà, utilizzando fi li di
lana, intrecciati tra loro e applicati su
tela. Ordito e trama passano tra i chiodi
in un procedimento lento e meticoloso,
dove l’opera prende forma attraverso la
tecnica e i materiali utilizzati. Il risulta-
to espressivo è frutto di una ricerca arti-
stica rivolta soprattutto verso i materiali
più tradizionali.
Sandra Gnoni è nata a Parabita, nel
1987. Dopo aver conseguito il diploma
di maturità per disegnatore di moda, si
laurea in pittura all’Accademia di Belle
Arti di Lecce.
Cin
zia G
HE
LA
RD
INI
Sandra
GN
ON
I
10
Epoc-Eclisse 151 x 185 cm, tecnica mista su carta,
china, grafi te, acrilico, 2012
Implosione e esplosione dell’energia vi-
tale, dal big-bang all’Apocalisse e oltre.
È la sintesi tra micro e macro cosmo.
Armonia ed equilibrio degli elementi
contrari e complementari. Fuoco, ac-
qua, terra, aria che, uniti dal quinto ele-
mento - l’Amore - hanno creato la vita
nell’universo. Mistero della fede e trion-
fo sulla morte: la fi ne è l’inizio.
Nato a Durazzo, in Albania, nel 1962,
ALFRED KEDHI si diploma al liceo arti-
stico di Tirana in scultura. Per fare ricer-
ca si trasferisce in Italia dove si laurea
all’Accademia di Belle Arti di Brera. At-
tualmente vive e lavora a Vezza d’Oglio.
Machine of the body81 x 94 cm, digital manipulation
su canvas, 2012
Composto da posture del corpo, questo
pezzo di grandi dimensioni descrive un
viaggio sia attraverso un universo perso-
nale che attraverso il cosmo. “Macchina
del corpo” è una traduzione in italiano
della parola tibetana “trulkhor” che de-
scrive il corpo energetico sottile. L’ope-
ra è il frutto dell’accumulo paziente di
indicazioni ed antiche scritture. Vi sono
presenti due dimensioni e narrazioni so-
vrapposte. L’immagine fi nale è progettata
per consentire all’osservatore di entrarvi
dentro e quindi uscirne per cogliere il
tutto. Un nuovo paradigma per descri-
vere il rapporto tra l’umano e l’universo:
una donna orientale vitruviana.
Cino-americana, Jessica Kung Dreyfus è
nata a New York City nel 1981. Ha stu-
diato Architettura e Arte a Yale. Attraver-
so il suo lavoro unisce la rigorosa forma-
zione in arte occidentale e in architettura
alla fi losofi a e alla metodologia orientale,
creando un nuovo paradigma.
Alf
red K
ED
HI
Jess
ica K
ung D
RE
YFU
S
11
Straordinario risultato dell’autentica fusione di tecnica, cuore e anima
L’approccio che si ha - immediato e spontaneo
- con le opere di Diana Tonutto è d’inspiegabile
immedesimazione, mentale e fi sica.
Soltanto successivamente, dopo qualche istante
di totale coinvolgimento, ci si comincia a chie-
dere il perché di questa straordinaria magia ed il
solo desiderio è di prolungarsi nell’osservazione.
Oltre alla sorprendente padronanza tecnica e rea-
lizzativa di questa antica arte - legata da sempre
ad un passato secolare, al lavoro femminile ed
alla tradizione - netto si percepisce il percorso
tracciato da Diana nella direzione della speri-
mentazione materica audace e nell’uso della pe-
rizia tecnica tradizionale come libero strumento
creativo ed espressivo, come pittura o scultura;
arti con le quali condivide la stessa spiccata sen-
sibilità cromatica e materica, che corrisponde, al
tempo stesso, alla complessità e profondità del
messaggio, espressione forte e potente di con-
temporaneità.
In ogni pannello tessile ci troviamo di fronte
all’espressione di un particolare aspetto dell’ani-
ma stessa dell’artista che, attraverso l’opera, ci
rivela sé stessa, rendendoci tattile, tangibile,
esperibile il suo mondo, il suo universo creativo,
che emerge - quasi con uno slancio fi sico - verso
lo spettatore, dalla trama.
Lì, in quel pannello, sono tessuti i sentimenti,
vivi. Così, Diana ci rivela e rende partecipi del
loro intreccio, del vissuto, attraverso fi lati e ma-
teriali diversi, gli infi niti colori, che raccontano
di una sincera, viscerale fusione con il creato e
con gli elementi della Natura, energie cosmiche
da approfondire, sperimentare, indagare.
Un percorso, quello tracciato in ciascun’opera,
in cui lasciarsi condurre dall’artista, che accom-
pagna lo spettatore in un universo complesso,
articolato, intrecciato ed allo stesso tempo di fa-
cile lettura, grazie ad un racconto visivo e tattile
che fa apparire di fronte ai nostri occhi quanto
moderna e duttile sia un’arte antica come la tes-
situra. Padroneggiata magistralmente, quest’ar-
te si trasforma in uno straordinario strumento
espressivo per una creatività libera, contempo-
ranea, realizzata senza disegni preparatori - di
getto - che cerca instancabilmente di trasferir-
ci l’essenza del contatto profondo con tutto ciò
che ci circonda.
Straordinario risultato dell’autentica fusione di
tecnica, cuore e anima.
Alessandra Barberini
s
O
l
a
a
t
m
r
c
a
s
t
m
t
I
a
m
r
e
c
l
L
v
l
t
d
c
d
U
i
p
a
c
c
m
s
t
e
r
g
c
c
S
t
Diana TONUTTOVINCITRICE DEL PREMIO PRIMAL ENERGY 2011
Nata il 9 marzo 1959 a Winterthur, in Svizzera, vive a Povoletto
in provincia di Udine. Diplomata maestra d’arte del tessuto, da
molti anni realizza pannelli con tecniche miste di tessitura, at-
traverso le quali esprime la sua più profonda interiorità.
L’oro aspetta i tuoi occhi
Pannello tessile
110x150x10 cm, 2009
12
1 - La fi enagione
2 - Altro mondo
3 - Campo d’orzo e papaveri
4 - Questa notte i campi hanno cantato
5 - Danza nel deserto
6 - Volo negato
7 - Omaggio alla Maremma chi mi ospita
8 - Trama del sogno
9 - I prati d’erba alta
10 - Il gelsomino nella notte astrale
13
1
3 4
5
8 9 10
6 7
2
Metal Glass_Design a180 x 60 cm, grafi ca digitale/visual FX,
2012
La particolarità del metallo è la sua mo-
dellazione: dalla forgiatura alla battitu-
ra, dalla ricottura alla macinazione, dal-
la lucidatura alla colatura. L’opera parte
da queste basi. L’idea che l’attraversa
è la fusione con il vetro. Nuove forme,
nuovi stadi, nuove lavorazioni, nuovi
passaggi, nuovi modelli attraverso la fu-
sione dei materiali e del colore.
Nata a Potenza nel 1987, Elettra La
Marca vive a Roma dove si è laureata in
Arte e Scienze dello Spettacolo e, nel
2012, in Saperi e Tecniche dello Spet-
tacolo Digitale. Ha conseguito anche un
master in animazione 3D.
Secolare Energia95 x 75 x 3.5 cm, olio su tela
su supporto in legno, 2011
L’ulivo rappresenta l’energia, origine di
tutte le cose, che sale dalle radici, lun-
go il tronco, e si fortifi ca con il trascor-
rere del tempo fi no a generare frutti che
sono a loro volta fonte di nuova energia.
Metaforicamente, dalle radici del passa-
to, attraverso crescita e trasformazione,
hanno origine le espressioni del presen-
te. Il fondo nero concentra l’attenzione
sull’elemento principale dell’opera sot-
tolineando forme e colori, trionfo del
pensiero positivo su quello negativo.
Nata a Orvieto nel 1967, Anna Rita
Longaroni fi n da piccola dimostra una
grande passione per tutte le forme di
arte: dalla musica, al disegno, alla po-
esia. Da autodidatta esprime su tela la
propria interpretazione della realtà e dei
sentimenti.
Ele
ttra
LA
MA
RC
AA
nna R
ita L
ON
GA
RO
NI
14
Frammenti autunnali 40 x 50 x 2 cm, affresco su multistrato,
2012
Sperimentazione contemporanea dell’an-
tica tecnica dell’affresco su intonaco di
calce a cui è stato scelto di abbinare un
supporto di legno compensato. Per scon-
giurare il distaccamento dell’intonaco dal
legno, è stata utilizzata una retina reg-
gintonaco. Le foglie frastagliate dal vento
sanno che dovranno morire e cadere a ter-
ra, ma sono felici di lasciare il posto alle
gemme dormienti che in primavera si svi-
lupperanno per dar vita a nuovi germogli.
Nato nel 1954, Marchesi vive e lavora
a Castelnovo ne’ Monti (Re). Da anni
unisce alla sua doppia professione d’in-
gegnere e insegnante la passione per le
arti: dalla pittura, alla fotografi a, alla
musica.
La partenza100 x 100 x 100
Scultura in multimateriale, 2012
Partenza è uscire da un corpo per en-
trare in un altro, liberandosi da quel li-
quido amniotico che ci avvolge e ci pro-
tegge. L’opera trae ispirazione dal mito
di Dionisio e di Zeus ed è il racconto di
un viandante che passa; uno dei tanti
viaggi della vita. È il viaggio della cono-
scenza nel quale non si arriva mai alla
meta perché la meta sempre è l’inizio di
un nuovo viaggio.
Nato a Vicchio (Fi) nel 1965, Marghe-
ri si laurea in scultura all’Accademia di
Belle Arti di Firenze. È stata allieva dei
maestri Massimo Innocenti per la pittu-
ra, Francesco Tramonti per la scultura e
Luca Macchi per l’incisione.
Gia
npaolo
MA
RC
HE
SI
Paola
MA
RG
HE
RI
15
Daniele80 x 60 x 35 cm, scultura in rame,
2012
Legame indissolubile tra il vuoto e il
pieno. Daniele viene dalla terra ed è
materia carnale. Prima di essere qua-
si trasparente nelle mancanze, è stata
opaco e solido. I tasselli di rame, anco-
ra tiepidi di lavorazione, sono il classi-
co, il visibile, il tradizionale. I tasselli
mancanti - ma indispensabili alla sua
fi sionomia espressiva - rappresentano
il moderno, l’intuizione, la percezione.
I vuoti permettono di vedere dentro la
scultura e captarne l’essenza, la forza,
il contenuto. Daniele è quel che si vede
ma è anche quel che non c’è. Si perce-
pisce ancora l’eco del martello che batte
il rame ed il sibilo del gas che brucia, gli
odori acri di una reazione chimica che
tutto cambia e trasfi gura.
Nato in Brasile nel 1971, Miceli vive
e lavora a Roma. Apprende i rudimen-
ti del disegno allo studio d’arte Lolli.
Frequenta corsi di orefi ceria e ceramica
Raku. Ha ottenuto numerosi riconosci-
menti e premi nazionali.
Libera materia50 x 60, tecnica mista su tela, 2012
La bellezza, la purezza e la naturalezza
del corpo nudo sono oggi accerchiate e
assediate dalle sovrastrutture della con-
temporaneità. L’energia primaria e pro-
fonda che muove ogni singola anima su
questo pianeta rischia di essere corrotta
e contaminata in ogni momento della
vita.
Nata a Grosseto nel 1982, Silvia Mineo
coltiva fi n da piccola la passione per le
arti visive e la danza, attraverso le quali
approfondisce la conoscenza del corpo.
Frequenta una scuola d’arte privata per
le tecniche miste e lo studio di pittura
di Manuela Vannini.
Gio
vanni P
aolo
MIC
ELI
Silvi
a M
INE
O
16
Emozioni # 144 x 82 x 17 cm, tecnica mista:
legno, gesso, foglia di rame ossidata
su supporto in pietra, 2012
Sul legno di questa vecchia tavola per
lavare si sono sfi orate le mani della la-
vandaia e quelle dello scultore. La forza
e la ragion d’essere dell’opera scaturi-
scono dalla somma di questi strumenti
poderosi di lavoro e creazione. Un pas-
saggio di testimone che lega indissolu-
bilmente sensibilità, epoche e contesti
diversi. Due realtà che si incontrano
per diventare portatrici di reciproca me-
moria. Quelli che una volta erano rivoli
d’acqua, sapone e cenere, sono adesso
colate di materia ossidata.
Nato a Firenze nel 1964, Mommarelli
frequenta le botteghe artistiche di Santo
Spirito dove apprende le antiche tecni-
che di decorazione di cornici a guazzo,
cesello e sbalzo, vetrate liberty e model-
lato. Scultore itinerante, ricava la mate-
ria prima delle sue opere dai boschi del
Mugello.
Ruah150 x 150 cm, grafi te su carta, 2012
Radice della vita, essenza della ricerca
umana, dimensione interiore ed esterio-
re senza spazio e senza tempo, l’eterno
contemporaneo. Padre e madre, alchi-
mia tra maschile e femminile, potenza
generatrice primitiva. Fonte di liberazio-
ne e di resurrezione.
Nata a Milano nel 1972, Cristina Mora
vive e lavora fra Bussero e Vezza d’Oglio.
Con una laurea in Scienze Sociali e una
in Pittura conseguita all’Accademia del-
le Belle Arti di Brera, si dedica da allora
alla ricerca pura nell’arte.
Luca M
OM
MA
RE
LLI
Cri
stin
a M
OR
A
17
Totem74 x 200 x 30 cm, olio su tela,
supporto di legno, 2012
È il corpo femminile nudo, ricreato, ma-
terico, da un lato angosciato e contratto
con il viso nascosto, dall’altro disteso,
con una maschera che cela i lineamenti.
Girando attorno si colgono i particolari,
la sovrapposizione cromatica. Il dipinto
a olio è realizzato su tela di iuta rigoro-
samente preparata a mano secondo le
antiche tecniche. È la tradizione, rein-
terpretata, voluta, cercata e proiettata
verso l’innovazione.
Nato a Genova nel 1954, Petrucci ha fre-
quentato la scuola di Pittura dell’Acca-
demia di Belle Arti di Firenze e di Brera
a Milano. Vive e lavora tra Genova, Rim-
bocchi, Chiusi della Verna ed Arezzo.
Cole Matrem Terram199 x 200 x 35 cm, olio su tela
ettagonale, scultura in gesso e legno,
2012
La tela, progettata e costruita dall’arti-
sta, è ettagonale per richiamare la forma
di una pietra preziosa. L’opera raffi gura
una donna nuda e incinta, una Dea ri-
volta verso Dio. Il ventre è il pianeta Ter-
ra, con il corpo fatto di acqua, perché
nell’acqua è nata la vita primordiale e
nell’acqua vive il feto per nove mesi. In-
cinta perché la Natura è perennemente
feconda, in continua creazione di sé, in
un eterno ciclo rappresentato dall’anti-
co simbolo dell’uroboro, il serpente che
si morde la coda. Ai suoi piedi c’è un al-
tare in legno, gesso, stoffa e cera, su cui
sono poggiate ciotole contenenti i doni
che la Natura offre all’uomo.
Nata a Orbetello, Rispoli coltiva la sua
passione per l’arte al liceo artistico di
Grosseto prima e poi all’Accademia di
Belle Arti di Roma, dove consegue la
laurea in pittura. Nel biennio speciali-
stico elabora una tesi sull’affresco.
Angelo
PE
TR
UC
CI
Ross
ella R
ISP
OLI
18
Musiva illusione140 x 100 x 3 cm, fotografi a, 2012
L’opera rappresenta la città di Orbetel-
lo e unisce l’antica tecnica del mosaico
alla moderna arte fotografi ca. Un mo-
saico che raccoglie scatti fotografi ci del
passato e del presente, indicando così
la strada verso il futuro. 300 foto recu-
perate da parenti e amici o ritrovate in
vecchi quaderni di scuola, sono state
catalogate per colore, in modo da creare
le sfumature, ottenendo i 1886 tassel-
li che compongono l’opera. L’immagi-
ne guida è una foto scattata dal Monte
Argentario che ritrae la città dalla vista
ovest.
Nato nel 1988 a Orbetello, Sabatini sta
completando gli studi in Medicina vete-
rinaria a Pisa con l’obiettivo di specializ-
zarsi nella cura di animali esotici. Col-
tiva fi n da piccolo una grande passione
per la musica, la danza e il disegno.
Falsi tesori perduti
di sirene in Laguna150 x 50 x 135 cm, tecnica mista,
2012
Abito scultura composto da un tubino in
taffetà blu notte cucito quasi interamen-
te a mano e impreziosito da applicazioni
in vetro e materiali di riuso. La coda è
formata da reti da pesca in nylon e in
cotone. I colori sono quelli del mare e
della Laguna, i materiali rimandano ad
un immaginario lontano di leggende di
sirene. Presente un richiamo all’artista
Niki De Saint Phalle.
Nata a Orbetello nel 1988, Violante San-
toro, dopo la maturità classica, frequen-
ta l’università della moda a Firenze. Ad
un evento di Pitti immagine espone una
pochette realizzata con materiali di riu-
so, ispirandosi all’artista Niki De Saint
Phalle. A Parigi frequenta uno stage sul
tessuto.
Manuele
SA
BATIN
I Vio
lante
SA
NTO
RO
19
Passi importanti75 x 125 x 50, tecnica mista, olio su
tela, legno, cartone, fotografi a, 2012
Installazione polimaterica a terra con
materiali di recupero della prima metà
del Novecento. Il modesto involucro di
cartone è trasformato da una luce in
uno scrigno prezioso. Fra tenui bagliori
prendono posto 12 forme di legno che
appartenevano al nonno calzolaio. Vec-
chie e consumate, conservano la forza
portentosa che aleggiava nella bottega.
In precario equilibrio, poi, la tela che
raffi gura una strada che parte da lontano
e arriva all’oggi. Un paesaggio luminoso
e coloratissimo fa da sfondo a due piedi
penzolanti, la terra diviene scenario sur-
reale di pensieri e sogni infantili.
Nata a Grosseto nel 1973, Simona Si-
gnorini, dopo il liceo artistico, si laurea
in decorazione all’Accademia delle Bel-
le Arti di Roma.
Sim
ona S
IGN
OR
INI
20
Radici di timo, radici di mito,
ci dirà di moti14 x 42 x 10 cm, scultura in travertino,
gesso, alabastrino, rami di timo, 2012
L’opera dialoga attraverso un gioco di
specchi e di rimandi sul signifi cato del
rapporto tra corpo e mente attraverso
elementi basici. La testa rappresenta la
meditazione, la rifl essione, l’ascesi data
dai fumi dell’incenso; identifi ca ogni
forma di attività psichica che penetra
l’uomo. Corpo e mente sintetizzano un
binomio inscindibile. È una lettura bi-
naria della precarietà risolta artistica-
mente con l’instabilità della colonna
che sottolinea il movimento laterale,
nella compostezza della testa.
Nata a Perugia nel 1978, Gennj Trenti-
ni, dopo la maturità all’Istituto statale
d’arte Betto, si laurea in Conservazione
dei beni culturali con una tesi sulla sto-
ria delle arti applicate all’orefi ceria. Si
è poi formata alla scuola edile di Siena
nella lavorazione artistica di materia-
le lapideo e dei metalli. Vive e lavora a
Tuoro sul Trasimeno, in aziende che rea-
lizzano manufatti artistici, come stemmi
araldici, bassorilievi, targhe e pannelli
decorativi.
Gennj TR
EN
TIN
I
21
Reiterazioni 22 x 118 x 22 cm, scultura
in travertino, ferro, specchio, 2012
L’opera accoglie la fi gura della ripetizio-
ne come scansione del tempo nell’uni-
verso. La metafora dell’albero rovescia-
to - citato in Platone, nella tradizione
ebraica e in quella islamica, così come
in quella italiana di Dante o del Frezzi
- è rappresentativo del rinnovamento in
forme diverse. Vegetazione che incarna
e rivela il sacro. Da qui la scelta reale
e metaforica dello specchio: rifl essione
identica ma non sempre necessariamen-
te uguale a se stessa, pur conservando
la propria identità.
Gennj TR
EN
TIN
I
22
Elettra80 x 150 x 4, mista olio su tela
e lino ricamato, 2012
La donna, primordiale creatrice di vita,
è legata indissolubilmente agli elemen-
ti della natura che è a sua volta madre
di ogni forma. I segmenti di fi lo colorati
che si intrecciano per dare vita a nuo-
ve forme rappresentano questo costan-
te legame tra l’essenza femminile e la
natura.
Nata a Firenze nel 1969, Sara Vaggelli,
dopo il liceo artistico, si specializza in
restauro di dipinti. Ha lavorato in uno
studio di animazione di cartoni anima-
ti. Oggi è disegnatrice per Intrecci, nota
azienda fi orentina. Dipinge per passione
da sempre.
Sara
VA
GG
ELLI
23
RADI
CI C
ONTE
MPO
RANE
E
Mat
eriali,
tec
nich
e e
sim
boli
del p
assa
to
nelle
esp
ress
ioni
artistich
e de
l con
tem
pora
neo
www.primalenergy.it
top related