prima lezione alchimia

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    1.  Che cos’è l’Alchimia?

    E’ opportuno a questo stadio riflettere su ciò che è l’Alchimia e come questamanipolazione può condurci ad un progresso spirituale.

     Nell’immediato sarà più facile dire ciò che non è l’Alchimia piuttosto di ciò che è.Se si considera l’aspetto materiale, l’Alchimia non è nè la chimica o l’iperchimica, ma un

     processo biodinamico che ha più dei processi della fermentazione o della putrefazione piuttosto che delle reazioni chimiche classiche.L’Alchimia conduce alla conoscenza approfondita dei meccanismi fondamentali della

     Natura, ma, a differenza delle scienze profane le quali non affrontano che l’aspettomateriale di questi meccanismi, l’Alchimia tiene anche conto dell’aspetto spiritualegeneralmente invisibile alla percezione sensoriale dell’operatore.E’ per questo aspetto degli studi alchemici che l’operatore è condotto ad un progressospirituale, ad una elevazione del suo livello di coscienza.La dualità di questo metodo di avanzamento spirituale ha un forte vantaggio in rapporto amolti altri metodi: l’avanzamento spirituale conduce ad avere la “testa nel cielo”, ma per

     portare avanti bene il proprio lavoro, l’Alchimista è obbligato a conservare i piedi per

    terra; prende coscienza delle realtà superiori tenendo sempre in mente le manifestazionifisiche e la loro importanza.

    1. 2.  Origine dell’alchimia

    Questa tradizione ha le sue radici principali nell'Egitto antico, dove l'ermetismo fuinsegnato nei templi di Memphis e di Thebe. Dalle opere di Zosimo di Panopoli (Akhmin,300 d.C.), apprendiamo che l'alchimia, nell'antico Egitto, era esercitata sotto il controllodel re e dei sacerdoti e che era contro la legge scrivere sull'argomento. L'insegnamento deisegreti alchemici era infatti affidato esclusivamente alla trasmissione orale.Lo studio e la pratica dell'alchimia arrivarono in Europa soprattutto con la cultura araba.Qui si amalgamarono con la tradizione cristiana. La scienza spagirica, dunque, è moltoantica, ma solo con le opere di Paracelso diventa accessibile allo studio storico. DiceParacelso nel suo Paragranum:

    « Il terzo fondamento su cui si basa la medicina è l'alchimia. Se il medico non possiedeuna buona capacità ed esperienza in essa, tutta la sua arte sarà inutile ».

    Dice ancora Paracelo:In che senso le preparazioni spagiriche sono diverse dalle semplici tinture? La semplicetintura (come anche l'infuso ed il decotto) sfrutta la potenza medicinale della pianta solo in

     parte. La preparazione spagirica invece « apre » la pianta ed integra vari componenti dopoun processo di separazione e di purificazione.« Dato che la natura è enormemente sottile e penetrante nelle sue manifestazioni, non puòessere usata senza l'Arte. Infatti (la natura) non produce niente che sia perfetto in sé, ma lodeve perfezionare l'uomo. E questa perfezione viene chiamata alchimia...E siccome la medicina non deve agire senza la partecipazione del cielo, deve agire conquesta. Perciò devi trattarla per liberarla dalla terra , perché quest'ultima non è governatadal cielo, perciò bisogna eliminarla nella preparazione del medicinale. Quando hai separatoil medicinale (dalla terra) obbedirà alla volontà degli astri, cioè sarà guidato da questi ».(Paracelso, Paragranum).

    Dice Paracelso:« Cosí la tua medicina deve portare i suoi frutti come l'estate porta i suoi. Dovete sapereche l'estate fa questo con l'aiuto degli astri, non senza di essi. Se gli astri sono capaci di

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    questa azione dovete saper preparare la medicina in tale modo che sarà diretta dagli astri.Perché sono loro che completano il lavoro del medico. E siccome sono loro ad agire, lamedicina deve essere compresa, classificata ed aggiustata secondo la loro (influenza)...Cosí si deve capire che la medicina deve essere preparata negli astri (e cioè facendoriferimento agli astri) e che gli astri diventano le medicine ».

    3. 

    Significato di AlchimiaIl termine Alchimia, sia essa metallurgica o verde, deriva dall'arabo Al che è un articolo, eKemi, che è il nome con cui era chiamato l'antico Egitto, per cui è come se dicessimo "L'Egitto" e per traslato la cultura di quella antica civiltà.Secondo quanto ci dice la nostra filologia assecondata dagli egittologi, la cultura egizia eraessenzialmente religiosa. Premesso che ci si deve intendere sul concetto " religione che

     può essere inteso in senso tanto " mistico" quanto in senso " scientifico", e tenuto presenteche della parola " religione" abbiamo una rappresentazione, e di riflesso, una concezionemoderna e quindi limitata, possiamo anticipare fin d'ora, che la religione egizia era "scienza", nel vero senso del termine.Scienza in senso globale, che, in quanto comprendente anche lo studio delle cause

    metafisiche, e di ciò che non cade sotto i nostri sensi ma che sono strettamente legati allarealtà sensibile, potrebbe essere intesa anche come" religione".E possiamo dire fin d'ora che presso gli Egizi " scienza e religione" erano un tutt'uno, inquanto quella civiltà aveva sviluppato la comprensione del mondo che ci circonda non solonei suoi effetti tangibili, ma anche nell'investigazione delle cause che producono tali effetti.Quindi l'Alchimia, per la civiltà egizia, era una scienza sperimentale, non empirica, erareligione, non misticismo.Ma c'è di più.Considerando la scienza come religione, si è portati a vedere in ogni atto e fenomeno dellavita, un aspetto del " sacro" che sottosta' a tutta la manifestazione; qual " sacro" che noioggi abbiamo perso nel tentativo di voler riportare il tutto ad un puro fenomeno materiale,o circoscrivibile in categorie mentali.E qui sta la limitazione della nostra scienza, con tutte le sue innumerevoli contraddizioni,

     proprio nella sua parte più significativa'. la Fisica, ove il teorema della. conservazionedell'enrgia viene contraddetto da alcuni suoi postulati, ove in cosmogonia la presenzadeiranno-luce, che considera profondità abissali, contraddice la teoria di D'Alambert dellatrasmissione della luce che avviene inversamente al quadrato della distanza.Esistono parecchi pasticci al riguardo, ma la scienza ufficiale pare ignorarli per noncontraddirsi e per non perdere , sopratutto, la qualità di essere chiamata scientifica." Una volta fissati determinati schemi, il doverli rinnegare risulta estremamente duro, percui vale di più la contraddizione, senza far troppo rumore attorno ad essa che il perdere la

    faccia.

    Spiegazione:L’etimologia corrente fa derivare il termine “Spagiria” dall’unione di due verbi greci:

    SPAOspaw 

    (che significherebbe dividere- separare) e AGHEIRO ageirw 

    (unificare,congiungere, unire).Questi due concetti costituiscono la base di ogni vera operazione alchemica:

    Solve et coagula et habebis Magisterium!ovvero "Sciogli e lega cosi' otterrai il potere curativo nascosto".

    Il "magisterium" è il potere che guida tutti i processi vitali, il potere divino creativo.

    La spagirica è l'applicazione dell'alchimia alla produzione delle medicine.Quando leggiamo che il grande medico Theophrastus von Hohenheim, conosciuto come

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    Paracelsus (1493-1541), produceva una gran parte delle sue famose medicine con procedimento alchemico, dobbiamo pensare alla tradizione più alta dell'arte ermetica cheha ben poco a che fare con l'alchimia volgare, « che voleva solo fare il volgare oro ».

    Però se vogliamo analizzare veramente l’etimologia della parola greca… cosa che pochisanno ed è possibile verificare con un vocabolari greco…SPAO, in realtà, non significa “dividere”, bensì “estrarre”, “tirar fuori”; inoltre quando siformano termini nuovi partendo dalla lingua greca, non si trova mai un omicron (omega)finale che si congiunga con un alfa iniziale senza che l’alfa venga tramutata in una “e” o inuna “i”.Quindi si dovrebbe dire SPAEGHIRIA, SPAIGHIRIA, o qualcosa del genere.Il termine “spagirico” fu coniato, secondo i suoi stessi discepoli, da Paracelso, quando(senza nulla togliere al realismo dei suoi insegnamenti, alla sua importanza in camposociale, medico, storico, iniziatico, ecc.) sappiamo benissimo che non conosceva il greco,conosceva poco e male il latino e scriveva per lo più nella lingua corrente del tempoTedesco (Gotico).

     Non sappiamo realmente chi abbia coniato questo termine (Trimemio Abate di Spanheim?Un altro dei maestri di Paracelso? … o viene da più lontano?) ma forse esso trova la suaradice etimologica nei termini spao e geros o geras1.Il termine “spao” significa realmente estrarre come si è visto (l’estrazione è unaseparazione).Il termine “geras”

    gera

    simile a “geros”gero

    “indica il dono divino”, “vecchio di annie di esperienza” e, per estensione, “divino”, “il più antico” (l’Archetipo), ecc...

    Questo termine viene utilizzato per esempio nella formazione della parola“GEROGLIFICO” (da “geros” e “gliphos” cui diamo il significato di “glifi divini”.Il termine “alchimia” indica direttamente L’Egitto essendo “al” l’articolo “il”, “lo”, “la”

    in Arabo e KEMI il nome con cui fu designata la Terra d’Egitto.

    T I M KMDetermin.

    KEMI2 

    Gli Alchimisti vorrebbero quindi elaborare un ente di natura estraendone i doni divini allamaniera degli Egizi. Si vuole estrarre da questo o quell’Individuo di Natura ciò cheParacelso definisce “archeus”, quindi non un “principio attivo” della pianta ma la suaanima, la sua forza vitale, l’archetipo che sta’ dietro la manifestazione fisica e che conducein manifestazione.

    Possiamo osservare nella costruzione della parola il geroglifico “km” cheSecondo il dottor Angelini rappresenta “il forno a riverbero” che ènecessario per raggiungere le alte temperature per calcinare i metalli.Secondo

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    Km l’egittologia corrente rappresenta una scaglia di pelle di coccodrillo.Indicherebbe dunque qualcosa di duro e resistente.

    Vediamo poi la ripetizione della lettera “m” attraverso il geroglificodella “civetta” che indica l’interiore, e per esteso il notturno,l’invisibile, l’anima.

    m

    Segue il geroglifico della “penna di bambù” che serviva per scriveresul papiro, per fissare “nero su bianco”, per firmare, ecc…

    i

    Vi è poi il geroglifico del “percorso del sole all’orizzonte”,che indica qualcosa che, con una certa elasticità determina

    t una posizione ben precisa: da circa Est a circa Ovest.

    In ultimo il determinativo di luogo, città, posto.

    Potremmo interpretare: “quel luogo ben preciso dove si fissano le anime per mezzo dicottura ad alta temperatura”.Oppure “quel luogo ben preciso dove si fissano le anime rendendo duro il loro involucro”.

    4.  Confusione sull’alchimia: E' indubbio che nel campo della comprensione regna la confusione totale.Per alcuni l'alchimia è un fatto manuale, da laboratorio; per altri è un fatto squisitamentespirituale ove i vari passi iniziatici vengono descritti sotto forma di metafora di esperimentidi laboratorio in cui i vari prodotti della natura corrispondono a gradini e a funzionispirituali.Per cui l'idealista parla di una Alchimia Spirituale, il materialista di un'Alchimia Naturaleche opera realmente impiegando la materia.Secondo gli esponenti esoterici l'Alchimia è un fatto puramente interiore.Se così fosse, ci si dovrebbe chiedere come mai il vecchio alchimista, sia esso medioevale,arabo, egizio, possedeva anche un laboratorio dove manipolare le varie sostanze.

    In verità l'Alchimia non è duplice, è UNA e una sola, è l'Alchimia.

    L'Alchimia, come avremo modo di vedere nel corso di queste lezioni è lo studio e lacomprensione di tutto ciò che costituisce la vita ed i fenomeni ad essa associati. Quindiessa ingloba sia i fatti spirituali che quelli materiali, poiché sia gli uni che gli altri sonostrettamente correlati tra di loro in quanto stanno nel rapporto di causa ed effetto.

    5.  Segretezza dell’alchimiaLe Arti e Mestieri di una volta erano Alchimia applicata e le tecniche impiegate in questocampo venivano tenute gelosamente segrete e trasmesse a chi ne era degno. Ciò significache qualsiasi operazione che si intraprendeva sulla materia doveva preludere ad uno statointeriore di purificazione, poiché ciò che derivava dalla manipolazione della materia, aseguito del rapporto di causa ed effetto, doveva essere perfetto o perlomeno avvicinarsi alla

     perfezione.Ed è quello che cercheremo di fare in queste lezioni preliminari.E' chiaro che se dovete scrivere su di un foglio candido, pulito, bianco, non potete

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    avvicinarvi con le mani lorde, poiché rendereste inutile il vostro lavoro.La stessa cosa vale per l'alchimia.Quindi prima di affrontare il problema pratico, abbiate la bontà di mettere a posto i vostricircuiti cerebrali con le nozioni che vi verranno esposte, e dalla riflessione su quanto detto,incidere poi sulla vostra individualità.

    6.  alchimia come scienzaCome scienza essenzialmente pratica, è scienza sperimentale, non empirica come la nostra,ove le cause si identificano con gli effetti in accordo con le leggi dell'armonia che vigonoovunque.Teniamo presente inoltre che l'alchimia è stata la scienza per eccellenza del medioevo,seguita e praticata dai saggi che erano contemporaneamente astronomi, filosofi, medici,matematici, come Pietro d'Abano, Raimondo Lullo, Geber, Villanova, per 'giungere aParacelso, Tritemio, ove ognuno ha trattato l'alchimia secondo la sua particolarecomplessione e secondo la libertà religiosa del momento.Ed è forse questa diversità di espressione che ha ulteriormente creato confusioni sullafisionomia dell'alchimia ove ogni singolo autore è stato preso a campione della propriacomprensione.Porto un esempio banale.

    7.  Personalizzazione dell’alchimiaEsistono pubblicazioni alchimiche , che datano fin dall'XVIII secolo ove vengonoriportate le varie forme dei vasi che venivano impiegati dagli alchimisti.Si crede che la forma e l'aspetto siano quelli descritti e che fossero usati universalmente.

     Non è così, perché l'alchimia diventa un fatto personale, anche se le premesse generali

    sono identiche per tutti.L'alchimista, una volta indirizzatosi verso la cultura alchimica, nella pratica poi operasecondo la sua costituzione biopsichica, privilegiando una manualità che è a luicongeniale.Ognuno ha il proprio stile, ognuno ha il suo vaso, con le sue aperture che corrispondono adeterminate funzioni universali in cui si sente più rappresentato perché facenti parte dellasua corporeità.Il carattere gioviniano sarà più portato verso le specificità gioviane e pur rispettando lalegge universale alchimica, metterà maggiormente in risalto le proprietà gioviniane nellasua opera

    (Stampare i vari vasi)

    8.  Esempio della trasmutazione del NaCl mangiato in Potassio :Per capire i meccanismi degli effetti sottili di certe sostanze nell'organismo, dobbiamo

     prima conoscere alcune nozioni.Una persona visse quasi la metà della sua vita in India, e ricorda che quando era ancorastudente all'Università, e perciò costretto a mangiare alla mensa, era piuttosto contrariatodall'uso locale di mangiare la frutta dolce condita con il sale comune. Immaginate un bel

     pompelmo fresco con una buona quantità di sale, invece che zucchero! Si metteva sale ingrande quantità persino nella limonata! Il succo di limone con sale ed acqua era la bevandarinfrescante offerta ovunque.

    Un altro esempio: quando si mangiava la papaia si lasciavano sempre due semi sulla fettadel frutto. Ho domandato il motivo di questa abitudine.« Perché si lasciano sempre due semi? Hanno un significato simbolico? ». Ho ricevuto la

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    seguente risposta:« In effetti, c'è una ragione per questo. Mangiare i semi con la frutta fa molto bene, poichécontengono una sostanza che è molto utile durante la trasformazione di ciò che si èmangiato nell'apparato digestivo. Non bisogna mai lasciare questi semi sul piatto, ed è un

     po' difficile spiegare esattamente il perché. Noi abbiamo le nostre tradizioni medicinalidiverse dalle vostre moderne.

    Allora spiegatemi perché si prendono queste limonate e la frutta con sale; per far veniresete? Mi hanno detto che in questo paese cosí caldo bisogna bere molto per evitare laformazione di calcoli renali. O è per conservare l'acqua nel corpo? ».

     Non è solo per questo. Il sale ti farà stare meglio e a tuo agio durante la stagione calda. Tisentirai più fresco, "fa freddo". Per esempio, anche il frumento è freddo e dolce, il suo

     prodotto digestivo è dolce. Il latte di bufala è grasso e freddo. Secondo l'ayurveda, ci sonootto tipi di miele. Miele fresco e dolce, astringente, leggero e freddo. Questa frutta (la

     papaia) è dolce, pesante, stimola l'appetito e riduce il pitta ».Ma come posso sentirmi fresco con tutto questo sale bruciante nel corpo? ».Questo sale produce nel corpo numerosi effetti. Hai ancora molto da imparare. È bene inogni caso, che tu ti abitui al nostro modo di mangiare ».

    All'inizio, le vere ragioni per questo esagerato uso del sale in India non erano mai statespiegate chiaramente in termini biochimici; solo più tardi, con lo studio dell'alchimia,riuscí a capire i processi sottili delle trasmutazioni biologiche.Un famoso biologo C.L. Kervran, che si trovava in missione ufficiale nel Sahara nel 1959,osservò che gli operai e tecnici, che erano capaci di lavorare al calore bruciante senzamorire di colpi d'ipertermia, consumavano forti dosi di sale marino, spesso in forma di

     pillole, che furono anche distribuite alle forze inglesi in India durante il periodo dioccupazione, perché le truppe non erano abituate a mangiare frutta salata o a bere sciroppicontenenti sale.Ricerche ripetute del Kervran, confermate da quelle di altri studiosi, stabilirono che ilsudore degli operai conteneva una forte dose di potassio. Ma il sale comune è cloruro disodio (Na Cl), e non di potassio; il sodio, dunque dove era rimasto?Si era trasformato in potassio nell'organismo, e si presentava adesso in quantità eccessivanel sudore.Questo processo assorbe calore (« ti sentirai più fresco, il sale fa freddo »).

    Questo tipo di formula alchemica è recente. Gli antichi Maestri usavano simboli diversi,spesso un linguaggio molto speciale, con delle immagini impressionanti e drammatiche(draghi con e senza ali, leoni verdi e rossi, serpenti, corvi, aquile, salamandre, fiori, pianeti,alberi, ecc.). Oggi, anche la formula può ben esprimere i processi chimico-nucleari, benchéle immagini antiche siano le più belle e più suggestive, e perciò più concrete.Secondo la definizione della chimica ufficiale (di ieri), gli elementi chimici sono sistemiomogenei di composizione costante non variabili in modo continuo e non separabili contrasformazioni chimiche (e appunto per questo sono chiamati « elementi »). Vedremo piùtardi che il concetto degli elementi nell'alchimia è molto diverso da questo appena citato.Le nuove ricerche nucleari hanno dato un colpo mortale a questo concetto classico dellachimica ufficiale, perché fu provato che la possibilità della trasmutazione degli elementi èuna realtà e non una fantasia degli alchimisti, che i chimici ufficiali chiamavano « pseudo-chimici ».Il primo scienziato che riuscì a trasformare un elemento chimico in un altro fu Rutherford.

    Questi, servendosi di un nucleo di

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    La chimica fu costretta a correggere la propria posizione alla luce delle nuove teorieatomiche. Un elemento chimico, infatti, è un corpo semplice formato da atomi uguali,ciascuno dei quali possiede un nucleo con ugual numero di protoni e neutroni ed un'orbitanella quale ruotano elettroni in numero identico ai

     protoni.I protoni hanno carica elettrica positiva, gli elettroni caricanegativa; i neutroni sono neutri. Se un atomo possiede nel nucleo uno o più neutroni in piùrispetto ai protoni, esso avrà un peso atomico elevato, sarà cioè chiamato « isotopo ».Gli isotopi sono atomi con uguale comportamento chimico, ma diverso peso atomico.Questo diverso peso atomico non è dovuto ad un numero diverso di elettroni o di protoni,ma ad un diverso numero di neutroni.

    In tal modo, non solo esiste l'idrogeno « normale » di peso atomico 1,008, ma anche le suevarietà pesanti, come il deuterio (di peso atomico 2,016) e il trizio (di peso atomico 3,024).

     Nelle nostre formule, il numero posto in alto, chiamato « numero di massa », indica lasomma fra il numero dei protoni e quello dei neutroni, mentre il numero in basso indica ilnumero degli elettroni. Adesso possiamo facilmente capire la formula di trasmutazione delsodio in potassio: l'atomo di sodio, che ha 11 protoni e 12 neutroni nel nucleo e 11 elettroninell'orbita, si fonde col nucleo dell'ossigeno, che ha 8 protoni e 8 neutroni nel nucleo e 9elettroni nell'orbita. Ne risulta un nuovo atomo con un nucleo di 19 protoni (11 + 8) e 20neutroni (12 + 8) e con 19 elettroni nell'orbita: questo è l'atomo del potassio (K), in questo

    caso isotopo.Questa trasmutazione costituisce una regolazione termica propria dell'organismo, ed è stataconfermata anche in altre ricerche.Il contenuto del potassio nelle urine dell'uomo aumenta notevolmente la sua proporzione inrelazione al sodio, quando l'uomo è esposto ad un clima tropicale, soprattutto durante illavoro fisico.Ed ecco un altro esempio di trasmutazione biologica. L'equiseto (specie più usata:equisetum arvense) nella tradizione spagirica classica è considerato una pianta governatadal pianeta Saturno. Questo pianeta governa, tra gli altri organi, soprattutto le ossa ed i

     processi minerali nell'organismo in generale.L'equiseto ha un'azione benefica nei casi di demineralizzazione ossea e anche come

    remineralizzante generale. L'equiseto, dunque, mantiene l'equilibrio calcico organico. Ilsegreto consiste nella trasmutazione del silicio in calcio. Nelle specie d'equiseto troviamo i seguenti componenti:

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    1.  Acido silicico in grande quantità2.  Acido equisetico (un acido particolare di questa pianta, con proprietà diuretiche)3.  Equisetonina (una saponina)4.  Acido mucico5.  Acido malico6.  Acido ossalico

    7. 

    Ferro8.  Magnesio9.  Manganese10. Potassio11. Sodio12. Alluminio13. Calcio14. Fosforo15. Glucosidi16. Antivitamina (presente nelle spore, capaci di decomporre la vitamina Βι )17. Dimetilsolfone

    18. 

    200-260 mg di vitamina C (nella pianta fresca)19. Fitostearina20. Una resina21. Un anticoagulante che galleggia sul liquido (succo centrifugato)22. Un coagulante nel sedimento (del succo centrifugato)23. Una base non ancora identificata

    Infine, a causa di un fungo (Ustilago Equiseti) — parassita tipico di questa pianta che leconferisce caratteristiche macchie brune — è presente l'equisetina, un alcaloide.Se vogliamo evitare la presenza dell'equisetina, dobbiamo raccogliere le piante prima che ilfungo si manifesti. Le piante giovani contengono minor quantità di acido silicico delle

     piante adulte, ma le prime hanno più acido silicico solubile delle adulte, e l'acido silicicosolubile ha un grande valore terapeutico.L'analisi quantitativa della cenere d'una specie d'equiseto (equisetum hiem.), secondol'informazione della Staufen Pharma, Göppingen , si presenta cosí:

    Acido silicico: 62,11%Cloro: 0,70%Acido solforico: 4,67%Acido fosforico: 2,12%Zolfo: 4,03%Acido carbonico: 0,59%

    Potassio: 2,88% Sodio: 0,67% Magnesio: 1,53%Calcio: 15,40% Ferro: 2,19%Colpisce l'enorme quantità dell'acido silicico, che è praticamente quattro volte quella delcalcio. Come si spiega, quindi, la quantità « saturnina » (facoltà rimineralizzante edequilibrante del livello calcico organico)?L'equilibrio calcico organico è mantenuto da tre processi di trasmutazione, dei qualiseguono le formule:

    L'ultima formula, ormai intelligibile al lettore, spiega il processo.

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    Queste informazioni per il momento sono sufficienti. Il lettore può approfondire questiargomenti studiando i processi della chimica nucleare ed il lavoro del biologo C.L.Kervran e dell'erborista G. de Vitofranceschi, Pescara (7).La rivalutazione dell'alchimia è dovuta non soltanto alle ricerche biologiche, dal momentoche la trasmutazione di uranio in oro fu realizzata proprio nei laboratori della «Gesellschaft für Schwerionenforschung », a Darmstadt.

    Questa possiede un acceleratore nucleare che ha dimostrato capacità ancora superiori aquelle degli acceleratori di Berkeley, California, e di Dubna, U.R.S.S.

    9.  Consigli di Basilio Valentino« In questa mia contemplazione però ho trovato cinque cose nobilissime, quale ognicercatore della verità e amante dell'arte (dell'alchimia) deve indagare.Come prima: l'invocazione del nome divino; come seconda: la contemplazionedell'essenza; come terza: una vera e incorrotta preparazione; come quarta: il buon uso; ecome quinta: l'utilità. Tali cinque cose ogni Chimicus e vero alchimista deve saperconsiderare ».

    (dal Cocchio Trionfale dell'Antimonio).

    Per lo studio e la pratica dell'alchimia seria bisogna essere modesti, pazienti, sinceri edecisi. Le pratiche più alte di quest'arte possono essere imparate solo personalmente da unmaestro. Chi legge i testi classici senza una preparazione adeguata capirà poco o niente.L'alchimia, in fondo, è una disciplina iniziatica, e tale rimarrà sempre.L'invocazione di Dio è per ogni spagirico l'inizio e la fine, l'alfa e l'omega, di ognicontemplazione ed operazione, e senza di essa non inizierà mai nulla.

    Che vuol dire « contemplazione dell'essenza »? Lasciamo parlare Basilio:« A questa vera invocazione del DIO buono fa seguito la contemplazione di ogni cosa; ciòvuol dire che fin dall'inizio tutto deve essere ben meditato, cioè: le caratteristiche di ogni

    cosa quale la sua materia e forma, in quale principio si trovano le sue attività, in qualemodo esse vi sono entrate ed anche come erano recepite dal Siderale (dagli astri), comehanno agito attraverso i tre principi originali. Nello stesso modo: come la manifestazionecorposa (materiale) può essere dissolta di nuovo, e cioè ridotta allo stato della sua primamateria o prima forma di essere, come ho contemplato nei miei altri scritti in dettaglio, inmodo tale che dall'ultima materia potrà ridiventare la prima materia, e dalla prima materiadi nuovo l'ultima materia ».

    Basilio ci invita a meditare bene prima di agire.La preparazione vera e incorrotta che cos'è?Dopo la contemplazione teorica delle cose, segue la diligente preparazione praticadell'opera con dedizione vera. Alla conoscenza si aggiunge il lavoro manuale, ed in talmodo l'opera è realizzata.Segue l'applicazione corretta.

    Ecco, per esempio, una invocazione di Nicola Flamel, alchimista del trecento:

    « Dio Onnipotente ed Eterno, padre della luce, da cui ci vengono tutti i beni e tutti i doni perfetti, imploro la vostra misericordia infinita, fate che io conosca la vostra eternasaggezza, quella che circonfonde il vostro tono, che ha creato e fatto, che conduce econserva tutto. Inviatemela dal cielo, vostro santuario, e 41 trono, vostra gloria, perchévenga a me e in me operi. E essa la maestra di tutte le arti celesti ed occulte, che possiedela scienza e l'intelligenza di ogni cosa. Fate che mi accompagni in tutte le mie opere, che,

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    grazie al suo spirito, io possieda la vera intelligenza e che proceda senza errore nella nobilearte alla quale mi sono consacrato, nella ricerca della miracolosa Pietra dei filosofi, che voiavete nascosta al mondo, ma che concedete di scoprire almeno ai vostri eletti. Che questagrande opera che sono chiamato a compiere qui in terra, io la cominci, la continui e lacompleti felicemente; che contento io possa gioirne sempre. Ve lo domando per GesùCristo, la Pietra Celeste, angolare del miracolo, fondata per l'eternità, che comanda e regna

    con voi. Amen ».

    Ed ecco una preghiera molto semplice di Paracelso:« O Spirito Santo, fammi sapere ciò che non so, ed insegnami ciò che non so fare e dammiciò che non possiedo. Conserva i miei cinque sensi nei quali Tu, Santo Spirito, dimori econducimi alla pace divina. O Santo Spirito, insegnami la maniera giusta di vivere conDIO ed il mio prossimo. Amen ».

    10. NECESSITÀ DI UN PROGRESSO SPIRITUALE PERSONALE

    Un Alchimista non può essere ateo: dev’essere uno spiritualista.Qualunque sia la natura del suo credo, della sua religione, del suo metodo esoterico o dellasua dottrina personale, importa che possa far cominciare ogni suo periodo di lavoro, che siauna meditazione o un lavoro pratico sperimentale, con un’invocazione e che gli dia untermine con una preghiera di ringraziamento a Dio, al Cosmico, all’Unità, ai GrandeArchitetto, o alla concezione Divina o Spirituale che ha scelto secondo il suo cuore. Laseconda cosa da comprendere bene e sulla quale ritorneremo sovente è lo scopo che si

     propone l’Alchimista: deve trattarsi unicamente del suo progresso spirituale personale.Sognare lontane trasmutazioni metalliche pensando unicamente ad aiutare gli altri non è nèuna scusa né un’incitazione presso l’infinito. La facoltà di trasmutazione è una ricompensa

    del progresso spirituale personale; ma non si è mai aiutato chiunque sia in questo mondocon dell’oro se l’infinito non lo ha permesso. Meglio vale comprendere i disegni dell’unità

     per il proprio caso personale prima di decidere ciò che è buono per gli altri.

    (leggere quanto segue)In chimica, se gli ingredienti corretti sono presenti e se le manipolazioni sono fatte bene, ilrisultato è raggiunto e questo indipendentemente dall’operatore.In Alchimia, anche se gli ingredienti adeguati sono presenti e se le manipolazioni fisichesono ben fatte, il risultato non sarà necessariamente raggiunto perché la riuscita dipendedallo stato personale dell’operatore. In un senso molto ristretto, l’Alchimia può essereconsiderata come la parapsicologia della Chimica, la riuscita dell’operazione dipende daglistati interiori psichici e spirituali dell’operatore.Questo è ancora più vero allorché si avanza nella gerarchia delle operazioni e operealchemiche. Ecco perché una partenza razionale consiste nel cominciare con tutte le ope-razioni più semplici, le più abbordabili: TENTARE LE OPERE MINORI prima diaffrontare le opere maggiori.La seconda differenza tra la chimica e l’Alchimia è ugualmente molto importante. Lachimica non Considera che i corpi sui quali lavora sono viventi. Infatti, i suoi processi sonotali da operare solo su corpi morti. Questi sono dunque nell’impossibilità di evolversi.L’Alchimia, per contro, è un sistema biodinamico che utilizza nelle sue operazioni le forzedella vita. Esse effettuano allora un triplo lavoro sul corpo e i loro effetti sono purifica-

    zione, rigenerazione ed evoluzione. Nelle forze della fecondazione e nelle forze della riproduzione si trovano i principi più potenti ed è là che essi dovranno essere estratti per essere messi in gioco.

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    Ma se quest’operazione può apparire concepibile nel regno vegetale, l’estrazione dellasemenza o dello sperma metallico conosciuta da pochi adepti è considerata come un utopiadai più. Attraverso gli elementi fisici, l’Alchimista o l’Artista abile può e deve pervenire amanipolare gli elementi divini, spirituali, invisibili che sono i veri elementi della vita nellecose e negli esseri. Un’altra differenza tra il chimico e l’Alchimista risiede nello scoporicercato in ogni operazione. Per riuscire, l’uno e l’altro sono tenuti a sottomettersi alle

    leggi della Natura, ma l’Alchimista deve anche, nel suo lavoro, orientarsi verso gli stessiscopi che la Natura si sforza di raggiungere.Ciascuno può vedere, alla luce di ciò che è stato detto, che il regno vegetale è più“trasparente” del regno metallico o il regno minerale, e che sul suo terreno un’esperienzadi apprezzamento del livello di sviluppo psichico e dei livelli di coscienza raggiunti saràsenza rischio, e che attraverso di essa un’accrescimento di questa acquisizione potrà essereottenuto.

    Ci sono tre adagi che riguardano il lavoro alchemico e spagirico:- Io accelero i processi della natura stando bene attento a derogare le sue regole.- Tolgo gli ostacoli che impediscono alla Natura di agire spontaneamente.

    - Mi sforzo di aiutare la Natura nella sua opera di reintegrazione universale.Questi 3 adagi si riferiscono alla Natura Evolutiva/Spirituale, come aspetto della DivinaMadre Kundalini e non alla natura meccanica involutiva.

    Dobbiamo stare attenti a consigliare l’utilizzo di prodotto alchemici e spagirici, come bensappiamo la legge Italiana, impedisce a qualsiasi persona estranea al corpo medico di

     prescrivere ad un altra l’uso di qualsiasi prodotto allo scopo di cura o di medicina.

    All’inizio non studieremo, i mezzi per controllare gli elisir alchemici: la loro fabbricazione è inessa stessa un elemento di conoscenza della Natura e un mezzo di sviluppo spirituale. E’ questo

     progresso spirituale personale che si deve dapprima cercare: come si può pensare ad aiutare gli altri

    se non si possiede per se stessi un certo grado di dominio. Esiste un principio sacro di egoismo chevuole che si progredisca dapprima se stessi prima di pensare a far avanzare gli altri. Se si fa ilcontrario, e qualunque sia la nostra buona volontà, si rischia di farli allontanare piuttosto che farli

     progredire.

    La spagiria e, ad un più alto livello l’Alchimia, sono delle vie di auto-iniziazione el’avanzamento su queste vie dipende in gran parte dall’acquisizione esoterica di ciascuno.

    Si possono considerare due fasi: la preparazione e la realizzazione.

    All’inizio non si può pretendere di essere un alchimista o un Filosofo ma ci si deve

    sforzare di avere lo stato di spirito corrispondente.Essendo l’Alchimia al tempo stesso materiale e spirituale, delle precauzioni saranno da prendere in questi due domini.

    La concezione alchemica dice che il lavoro ripetitivo sulla materia le “apre i pori”.Questo vuol dire in realtà che la materia, il sale per esempio, diventa facilmente ricettiva alsuo Zolfo, ma essa può essere irrimediabilmente contaminata da un’impurità.

    Ma questo significa anche che la sensibilità psichica della materia può essere aumentata: sel’operatore ha una radiazione positiva, la materia sarà migliorata; inversamente, se la suaradiazione è negativa, la materia sarà contaminata.

    Sarebbe lo stesso se un profano potesse avvicinarsi e vedere la materia.Da questo risultano due principi:

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    - Prima di qualsiasi lavoro alchemico dobbiamo dinamizzarci, “positivizzarci’ e questoquanto più il nostro lavoro ci porta ad affinare e “acutizzare” la nostra materia; Ricordate iconsigli di Basilio Valentino con le preghiere….?

    - Il nostro laboratorio dev’essere interdetto al profano e la materia sottratta alla sua vista ealla sua presenza.

    E’ anche per questa ragione che la via alchemica è una via solitaria, tutta al più una via dicoppia o di famiglia.

    Il nostro lavoro sarà quindi tanto attivo, quanto passivo, e il nostro laboratorio saràaltrettanto un oratorio dove si applicherà l’antica massima “ORA ET LABORA”, “prega elavora”.Ritorneremo sovente su un’altra grande idea alchemica. Qualsiasi creazione si fa perdualità, vale a dire che gli elementi indifferenziati originali si dividono in due: una parte

     positiva attiva e una parte negativa passiva.La parte positiva è sempre presente e cerca per essa stessa costantemente di agire; la partenegativa, in ragione stessa del suo carattere passivo, non agisce, ma può rappresentare un

    ostacolo o una prigione per la parte attiva.In generale, l’uomo non può attivare la parte positiva.Il suo ruolo consiste unicamente nel liberare queste forze positive che agiranno allora daesse stesse.

    La realizzazione richiede sovente un tempo molto lungo e indipendente dall’importanzadel materiale.

    Per contro la preparazione può essere considerevolmente abbreviata con l’utilizzo di unmateriale sofisticato.

    Ma, in ogni modo, è necessario che ciascuno conservi un certo equilibrio tra lo sviluppointeriore e la realizzazione sperimentale.

    Sta a ciascuno, in coscienza e in tutta umiltà, scegliere in ogni momento la via che pensaessere giusta per lui.

    All’inizio non si può pretendere di essere un alchimista o un Filosofo ma ci si devesforzare di avere lo stato di spirito corrispondente.

    Essendo l’Alchimia al tempo stesso materiale e spirituale, delle precauzioni saranno da prendere in questi due domini.

    PRATICA ALCHEMICA

    Abbiamo bisogno di un certo numero di utensili e di ingredienti di cui viene data la listaqui di seguito:

    - da 300 grammi di Melissa secca.

    - Un mortaio ed un pestello, o uno strumento equivalente che permetta di ridurre la pianta in polvere. E’ preferibile scegliere un utensile manuale perché i frullatori elettricinon si adattano a questo tipo di lavoro.

    - Circa 300 cm3 di alcool di vino sotto forma di cognac, di armagnac o di qualsiasi altrotipo di alcool di vino (grappa).

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    Bisogna assolutamente escludere da questa esperienza qualsiasi alcool che non provenga dalla vigna.

    - Un imbuto di vetro.

    - Un po’ di cotone idrofilo.

    -  Un piatto in ceramica resistente al fuoco forte diretto, meglio con un coperchio.-  Qualche flacone in vetro, per i piccoli modelli sono da preferire con la chiusura a

    smeriglio.-  Un litro di acqua distillata-  Un contagocce-  Un pennarello indelebile all’acqua-  Una fonte di calore (becco bunzen o fornello da campo o va bene una piastra

    elettrica)

    .Una volta stabilito questo, noi possiamo abbordare la fase veramente pratica del nostro

    lavoro:1. Polverizzare la Melissa in una polvere fine, cominciando con le foglie. Tagliare in

    seguito i filamenti in piccoli pezzi di 2 o 3 millimetri di lunghezza.Durante quest’operazione, sforzatevi di concentrarvi sul fatto che le vostre mani

    irradiano e caricano positivamente la Melissa.Evitate di respirare la polvere che si libera dalla pianta proteggendo le vie respiratorie

    con l’aiuto di una maschera.Chiudete in seguito la melissa in un flacone dall’apertura grande; un boccale per caffè in

     polvere è soddisfacente.2. Aspettare il primo giovedì di luna crescente (29/7 – 06/8 oppure 26/8) e dinamizzarsi

    seriamente prima di intraprendere questa seconda fase del lavoro.Versare l’alcool nel barattolo , per tentativi, bisogna aggiungere nel liquido la

    quantità di pianta che si può imbibire per arrivare fino alla giusta saturazione.Bisogna in ogni modo calcinare i 300 gr. in totalità altrimenti il peso del saleottenuto sarà troppo debole.

    Richiudere allora il flacone ermeticamente. In spagiria l’operazione che consiste nelversare dell’alcool su una pianta può essere considerata come l’operazione di fecon-dazione.

    3. Avvolgere il flacone in modo da proteggerlo dalla luce. Si può semplicemente

    metterlo in una scatola di cartone.In inverno, metterlo in un luogo tiepido vicino ad un termosifone.Una temperatura di 19 gradi è soddisfacente.Lasciare che la macerazione prosegua per due settimane (può essere interessante per il

     proseguimento delle operazioni poter disporre di due flaconi in macerazione).Per essere più esatti, quest’operazione è una macerazione-circolazione; va dunque bene

    che il recipiente sia più alto che largo (rapporto di 3 a 1 circa) e che non sia riempito che adun terzo della sua altezza.

    4. Una volta trascorse le due settimane, si installa l’imbuto di vetro su un flacone vuotoe si ostruisce il fondo dell’imbuto con un po’ di ovatta.

    Questa, nel caso presente, è preferibile al filtro.

    5. Si versa allora la macerazione nell’imbuto.Dal momento in cui il liquido è passato, si pressa con molta precauzione il residuo diMelissa nell’imbuto con l’aiuto di un pezzo di legno piatto in modo da recuperare il

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    massimo del liquido.Questo dev’essere in questo momento di colore verde. Quando questa manipolazione è

    terminata, si chiude rapidamente il flacone ricettore.6. Prima di continuare, ci si assicura che niente di combustibile o volatile si trovi nei

     pressi di dove si opera.Il residuo solido è versato in un piatto di ceramica/porcellana o di ferro che si mette su

    una placca del gas spenta.Si mette dapprima il fuoco al residuo solido che, impregnato di alcool, deve bruciare inmezzo minuto; in seguito si accende il gas. Non respirare il fumo che si sviluppa. Lamateria incomincia a diventare nera; la si rimuove con un pezzo di vetro o di ferro.

    Quando tutto è nero si spegne il fuoco e si lascia raffreddare. Si tritura la polvere inmodo da eliminare tutti i grani grossi. Si ricomincia allora la calcinazione fino a che tuttala polvere sia diventata grigio bianca.

    7. Abbiamo adesso la scelta tra la via del fuoco (Via Secca) e la via del fuoco e dell’acqua(Via Umida). Per la via del fuoco, si calcina il residuo grigio bianco fino a che diventiarancio-rossastro una volta raffreddato, il che è molto lungo da ottenere.

     NOTA IMPORTANTE: Quando la calcinazione ha superato il momento di ottenimentodel grigio bianco, si deve continuare posando un coperchio o un alambicco rovesciato al disopra della materia.

    Ora et Labora!

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