presentazione arte

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concettualecon·cet·tu·à·le/aggettivo

1 Essenziale, sostanziale, dal punto di vista della compiutezza di idee sul piano logico e pratico."c'è fra le due tesi un'inconciliabilità c."

▪ Diretto alla formulazione di concetti, che si esprime mediante concetti."attività c."

▪ Arte concettuale (ingl. conceptual art), corrente artistica contemporanea sorta intorno al 1960 che, partendo dal rifiuto della mercificazione dell'oggetto d'arte, pone l'accento sul momento dell'ideazione e progettazione dell'opera e si concentra part. sull'analisi e la sperimentazione dei vari mezzi di comunicazione e di linguaggi diversi, nel tentativo di liberarsi dalla sottomissione ai materiali.

2 Origine Dal lat. mediev. conceptualis, der. di conceptus -us ‘concetto’ •prima metà sec. XIX .

Joseph Kosuth (Toledo, 31 gennaio 1945) è un artista statunitense. Joseph Kosuth, importante esponente dell'arte concettuale, ha studiato belle arti alla School of Visual Arts di New York. Le sue opere, generalmente, sono volte ad esplorare la natura dell'arte, focalizzando l'attenzione su idee al margine dell'arte, piuttosto che produrre opere fine a sé stesse. La sua arte è molto autoreferenziale.

Joseph KotushJo-se-ph Ko-tu-shnome proprio di persona

Joseph Kotush «Una e tre sedie»

Si comprende come un’arte di questo tipo tende ad eliminare qualsiasi significato emozionale, per proporsi con lucida e fredda razionalità.

Nel 1965 Kosuth concepì alcuni gruppi di opere tutti basati sul principio della tautologia e della contrapposizione di elementi fisici e testuali, che più tardi definì proto-investigations. Le singole parole che compongono il titolo di Clear Square Glass Leaning sono inscritte una per una su quattro “lastre quadrate in vetro trasparente appoggiate al muro”, e l’opera, nella geometrica corrispondeva di forma e significato rende omaggio insieme a Marcel Duchamp e Donald Judd.

readymade

fu usato in ambito artistico per categorizzare un oggetto comune prefabbricato isolato dal suo contesto funzionale, defunzionalizzato e rifunzionalizzato tramite il solo atto di selezione di un artista ad opera d'arteIl readymade è un’opera d’arte che si identifica nell’enunciato “Questo è arte”. Per compiersi ha necessità di quattro elementi: un oggetto che costituisca il referente, un soggetto che la pronunci, un pubblico che la recepisca e la faccia propria, un’istituzione che accolga e registri l’oggetto a proposito del quale quell’enunciato è stato conferito. Intorno a ciascuna di questa quattro articolazioni gli artisti concettuali hanno esercitato il loro lavoro analitico e costruito le strategie del loro intervento, isolandole o incrociandole a seconda dei propri interessi e dei propri obiettivi.

re-a-dy-ma-deaggettivo in relazione

Con il Card File di Robert Morris, del 1962 si ha la prima opera nel quale è possibile individuare la contemporanea presenza di molti caratteri costitutivi dell’arte concettuale, con largo anticipo rispetto all’affermarsi ufficiale del movimento.

aspetto serialeNel 1966 Bochner aveva organizzato quella che è ricordata come la prima mostra concettuale: Working Drawings and Other Visibile Things on Paper not Necessarily meant to be viewed as Art. Vennero presentati esclusivamente disegni, schizzi, diagrammi, sotto forma di fotocopie racchiuse in classificatori ad anelli collocati su parallelepipedi bianchi posti al centro di una sala vuota

Il passaggio alla serialità- l’idea cioè che tutte le parti fossero solo il risultato dell’idea-base, pur avendo ognuna la stessa importante, e che fossero tutte uguali, senza rapporti gerarchici- gli fu suggerito dallo studio dell’opera fotografica di Eadweard Muybridge, i cui volumi del 1887 sulla locomozione umana e animale erano stati ripubblicati alla fine degli anni cinquanta.

Nell’arte concettuale l’idea o concetto è l’aspetto più importante dell’opera. Quando un artista usa una forma concettuale d’arte, vuol dire che tutta la pianificazione e le

decisioni sono prese prima e l’esecuzione non è altro che un affare superficiale. L’idea diventa una macchina che crea l’arte. »

Sol LeWitt

Sol Lewitt - Quadrato rosso, lettere biancheSostituendo la struttura visiva con i nomi-colore e i nomi-forma delle sue unità visiva trasforma lo spettatore di un’opera un lettore: nell’atto di pronunciare l’informazione scritta sulla tela, le relazione visiva diventa una relazione prerogativa di lettura.

Il Serial Project No 1 (ABCD) del 1966, una struttura complessa basata su progressivi passaggi dalle due alle tre dimensioni e da forme aperte a forme chiuse. La presenza attiva di un a priori ideale che rappresenta il vero motore dell’opera è il nucleo forte dei Paragraphs on Conceptual Art che LeWitt pubblicò su Artforum nell’estate del 67.Lewitt arrivava a suggerire che l’idea in sé potesse essere un’opera d’arte (L’idea stessa, anche se non visualizzata, è opera d’arte quanto un qualunque prodotto finito) e che, “appunti, schizzi, disegni, errori, modelli, studi e conversazioni” potessero a loro volta acquisire lo statuto di opere.

In alcuni esponenti dell’arte concettuale il principio seriale si presentava negli stessi anni in forme diverse, e si confrontava con la numerazione, con la catalogazione, con la registrazione documentaria. Sequenze o permutazioni numeriche sono alla base degli schemi dattiloscritti di Dan Graham, delle notazioni sonore di Christine Kozlov, dei libri, dei film e delle tavole realizzati dall’artista tedesca Hanne Darboven.

Today Series

consiste in un piccolo quadro di formato rettangolare a fondo monocromo scuro, sul quale sono dipinte in bianco le lettere e le cifre che compongono la data del giorno. La stesura del colore di fondo e del bianco dell’iscrizione risponde a un protocollo minuziosamente predisposto e rigorosamente osservato, e, nel caso che il dipinto non sia completato entro la mezzanotte del giorno in cui è stato iniziato, esso viene distrutto. Ogni quadro ha come titolo la data che vi è inscritta e come sottotitolo una frase tratta da un quotidiano del giorno, ed è riposto in una scatola di cartone etichettata con la data corrispondente e foderata al suo interno con un ritaglio di un quotidiano letto dall’artista durante la giornata.

aspetto fotograficoa-spet-to-fo-to-gra-fi-co

Un altro importante filone dell’Arte concettuale è il concettualismo fotografico, sviluppato da artisti come Douglas Huebler, a sua volta membro del gruppo di Siegelaub, Dan Graham (nato nel 1942) e John Baldessari (nato nel 1931). Questi artisti elaborarono dei modelli di pratica fotografica che ancora una volta mettevano in atto una particolare fusione di strategie minimaliste, tardo-moderniste e pop, chiaramente derivate da una comprensione più complessa delle implicazioni del readymade duchampiano nel campo della fotografia.

Hans Haacke‹hàakë›, Hans. Artista concettuale tedesco (n. Colonia 1936). Da installazioni che sperimentano interrelazioni ed equivalenze di sistemi fisici e ambientali (Cubi di condensazione, 1963-65; Cubo d'erba, 1967) è passato all'analisi di sistemi socio-politici e delle loro connessioni con il sistema dell'arte. Mecenatismo, sponsorizzazione, censura, razzismo sono le tematiche che ha affrontato nelle sue installazioni e nei suoi progetti, che utilizzano diagrammi, fotografie, oggetti, scritti, suoni e che spesso sono stati al centro di polemiche. Presente nelle più significative rassegne e collezioni di arte contemporanea, ha ricevuto importanti riconoscimenti (premio della critica in Germania, 1991; premio internazionale della Biennale di Venezia, 1993; laurea honoris causa della Bauhaus-Universität di Weimar, 1998).

tappeto da preghiera

John BaldessariBaldessari invece fu un artista apertamente scomunicato dalla zona tardo-modernista; applicò le sue pratiche sovversive alla falsa ortodossia per mezzo della quale l’Arte concettuale stava cercando di porsi come nuovo movimento autoritario. L’opera di Baldessari anticipò precocemente queste nuove forme di devozione del mondo dell’arte, annichilendole nei suoi dipinti e nei suoi libri con grande humor antiartistico.

dipinti monocromi bianchi su cui inscriveva in stampatello citazioni di testi teorici o dichiarazioni paradossali che ne costituivano il titolo. Inoltre nello stesso anno incentrò la serie dei Commissioned Paintings - realizzati da pittori dilettanti

Ian Burn: piccoli dipinti neri affiancati da testi a stampa che avevano la funzione di limitarne il valore o il significato

Lawrence Weiner usa il linguaggio come materiale per la scultura.

concettualecon·cet·tu·à·le/

Elisa Di Dato

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