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Piano Pluriennale
2012-2014 e
Programma Annuale
2012
(art. 16 della Legge Regionale 18 ottobre 1996, n. 32)
Direttore Generale Carlo Emanuele Pepe
Direttore Amministrativo Giuseppe Olivi
Direttore Tecnico Paolo Rocca PADOVA, aprile 2012
ARPAV Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto Direzione Generale Via Matteotti, 27 35137 Padova Italy Tel. +39 049 8239 301 Fax +39 049 660966 e-mail: urp@arpa.veneto.it www.arpa.veneto.it
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi." Marcel Proust
i
INDICE
INTRODUZIONE iii
OBIETTIVI, AZIONI STRATEGICHE ED INTERVENTI 1 OBIETTIVI STRATEGICI 1 AZIONI STRATEGICHE 1 INTERVENTI OPERATIVI 2
LE SCHEDE DEGLI INTERVENTI OPERATIVI 3 MODELLO SCHEDA INTERVENTI OPERATIVI 2012-2014 3
IO 1.1.1.0 DISMISSIONE DELLE SEDI ARPAV .............................................................................................................. 4
IO 1.1.2.0 ALIENAZIONE DELLE SEDI ARPAV ............................................................................................................ 15
IO 1.2.1.0 RIDISTRIBUZIONE PERSONALE DEI LABORATORI ................................................................................. 20
IO 1.2.2.0 RIDISTRIBUZIONE ATTREZZATURE LABORATORI E OTTIMIZZAZIONE DELLA LOGISTICA ................. 26
IO 1.3.1.0 RIDURRE I COSTI DI ESTERNALIZZAZIONE PER LE VERIFICHE IN MARE............................................... 29
IO 1.3.2.0 ALIENAZIONE O GESTIONE CONSORZIATA DEL BATTELLO OCEANOGRAFICO ................................... 30
IO 1.4.1.0 ACCERTAMENTO DEI LIVELLI ESSENZIALI DI MONITORAGGIO PREVISTI DALLA NORMATIVA EUROPEA PER LA RETE ARIA .................................................................................................................................... 31
IO 1.4.2.0 REVISIONE GENERALE DEL CONTRATTO E DEI CRITERI DI MANUTENZIONE DELLE RETI DI MONITORAGGIO ....................................................................................................................................................... 32
IO 1.5.1.0 DISMISSIONI, RAZIONALIZZAZIONI E VALUTAZIONI SUI CONTRATTI IN ESSERE RELATIVI ALLA FLOTTA DI AUTOMEZZI AZIENDALI ......................................................................................................................... 33
IO 2.1.1.0 UN NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO PER ARPAV .............................................................................. 34
IO 2.1.2.0 ATTIVARE FORME DI PENSIONAMENTO E DI TRASFERIMENTO, PREVISTI DALLE ATTUALI NORMATIVE .............................................................................................................................................................. 35
IO 2.2.1.0 CONCENTRARE I PROGETTI COMMISSIONATI AD ARPAV SU LINEE DI ATTIVITA’ COERENTI CON I COMPITI ISTITUZIONALI ........................................................................................................................................... 37
IO 2.2.2.0 REINGEGNERIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ AMMINISTRATIVE .............................................................. 38
IO 3.1.1.0 REDAZIONE DI UN PIANO DI INNOVAZIONE PER INSERIRE NUOVE TECNOLOGIE SU PROCESSI ED ATTIVITA’ ....................................................................................................................................................................41
IO 4.1.1.0 REDAZIONE E PROPOSTA DI UN ACCORDO DI PROGRAMMA .............................................................. 42
IO 5.1.1.0 REDAZIONE DI UN PIANO DI COMUNICAZIONE TESO A DIFFONDERE IL PERCORSO DI RAZIONALIZZAZIONE DI ARPAV .............................................................................................................................. 43
IO 5.2.1.0 INIZIATIVE PER LA MASSIMA DIFFUSIONE DEI DATI TECNICI E GESTIONALI DI ARPAV DIRETTAMENTE AI CITTADINI .................................................................................................................................. 44
IO 6.1.1.0 INIZIATIVE PER LA CONDIVISIONE DI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO AZIENDALE ............................ 45
IO 6.1.2.0 ANALISI DI MODALITA’ ORGANIZZATIVE PER MIGLIORARE LA SOCIALIZZAZIONE AZIENDALE........ 46
L’ATTIVITA’ SUL TERRITORIO 47 I “LIVELLI” DI PIANIFICAZIONE 47
RACCOLTA ED ESPOSIZIONE DEI DATI 53 METODOLOGIA DI RACCOLTA DEI DATI 53 MODALITA’ DI ESPOSIZIONE DEI DATI 53
I NUMERI 2012 IN SINTESI 55
I LIVELLI MULTITEMPORALI DELLA PIANIFICAZIONE 58
ii
IL DETTAGLIO DELL’AZIONE SUL TERRITORIO NEL 2012 59
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE ..................................................................................................................................... 59
CONTROLLI SU AZIENDE PER RISCHI DI INCIDENTI RILEVANTI 59 CONTROLLI PER AUTORIZZAZIONI INTEGRATE AMBIENTALI 60 ALTRI CONTROLLI SU IMPIANTI O FONTI DI PRESSIONE 62 CONTROLLI SU SITI CONTAMINATI O POTENZIALMENTE CONTAMINATI 65 CONTROLLI SULLE STAZIONI RADIO BASE E IMPIANTI RADIOTELEVISIVI 66 CONTROLLI SU OGGETTI DI CONTROLLO GENERICO (OCG) 67
ATTIVITA’ SULLO STATO DELL'AMBIENTE .............................................................................................................. 68
MONITORAGGI SULLA QUALITA’ DELL’ARIA 68 MONITORAGGI SULLA QUALITA’ DELL’ACQUA 69 MONITORAGGI METEOROLOGICI (AGRO – IDRO – NIVO – METEO) 71 ALTRI MONITORAGGI 73
ALTRE ATTIVITA’ TECNICO SCIENTIFICHE................................................................................................................ 75
VERIFICHE PER LA SICUREZZA IMPIANTISTICA 75 RADIAZIONI IONIZZANTI 76 COMPOST 77 ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO 78 ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO REGIONALE LABORATORI 79 ATTIVITA’ DEGLI OSSERVATORI REGIONALI DI ARPAV 80
ATTIVITA’ ISTRUTTORIE.............................................................................................................................................81
PARTECIPAZIONE TECNICA A COMMISSIONI E CONFERENZE DI SERVIZI 81 ED EMISSIONE DI PARERI 81
PROMOZIONE AMBIENTALE .................................................................................................................................... 82
COMUNICAZIONE, FORMAZIONE E REPORTING AMBIENTALE 82 EDUCAZIONE PER LA SOSTENIBILITA’ 83
ATTIVITA’ GESTIONALI .............................................................................................................................................. 84
PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO 84 SISTEMI INFORMATIVI E INNOVAZIONE 85 SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA’ 86 ATTIVITA’ AMMINISTRATIVE 87
LE TIPOLOGIE DI ATTIVITA’ E LORO INCIDENZA 88
CONCLUSIONI 91
iii
INTRODUZIONE
L’anno 2012 sarà un anno importante per ARPAV perché l’agenzia dovrà impegnare tutte le sue risorse umane, professionali ed intellettuali per imboccare un nuovo percorso, una nuova strada.
ARPAV deve cambiare, diventando più snella e più efficiente, dando risposte operative e tecniche al territorio con minori costi, razionalizzando strutture e mezzi, usando al meglio e valorizzando le sue risorse umane e tecnologiche.
Le attività di ARPAV, nel 2012, da una parte dovranno attuare azioni strategiche a visione pluriennale con l’obiettivo principale di poter razionalizzare ed ottimizzare i propri costi e la propria organizzazione e, dall’altra, si dovranno fornire le risposte alle pressioni ambientali del territorio che, in piena continuità operativa, si realizzeranno parallelamente ai processi di cambiamento della stessa agenzia. Il tutto avendo, quindi, come riferimento il Piano Strategico 2012-2014 dell’agenzia.
L’anno 2012 sarà anche un anno di sfide, per la Direzione di questa Agenzia e per tutti gli operatori che vi lavorano. Sapremo dimostrare, mettendo in campo le forze e le riconosciute abilità professionali di ARPAV, di poter raggiungere i traguardi prefissati e previsti nel programma.
ARPAV saprà, quindi, dimostrare a tutti gli stakeholders regionali ed ai cittadini veneti che è capace di reindirizzare il proprio essere agenzia pubblica senza declassare la propria realtà tecnica. ARPAV nel 2012 saprà dimostrare il valore ed il ruolo della sua azione.
L’agenzia svolge innumerevoli attività nel campo della prevenzione e della protezione della salute collettiva attraverso controlli e monitoraggi ambientali. Queste attività non sempre sono visibili, non sempre sono conosciute, a volte sono purtroppo ignorate.
Il percorso di rinnovamento dell’agenzia saprà porre agli occhi della Regione, di cui ARPAV è ente strumentale, ma anche a quelli degli enti locali, di cui ARPAV è supporto tecnico, e finanche a quelli dei singoli cittadini e alle loro associazioni, la sostanza del proprio ruolo, le azioni, le attività e le funzioni svolte, i relativi numeri ed il loro valore.
ARPAV costa alla comunità veneta, rispetto ai fondi sanitari che finanziano l’agenzia, 12 € per ogni cittadino ogni anno. La nostra sfida è costare ancora meno e lasciare a tutti la sensazione che questi soldi sono ben spesi, per proteggere la propria salute, il proprio territorio, il proprio ambiente.
IL DIRETTORE GENERALE
Dott. Carlo Emanuele Pepe
iv
Piano Pluriennale di Attività 2012-2014 (art. 16 della Legge Regionale 18 ottobre 1996, n. 32)
1
OBIETTIVI, AZIONI STRATEGICHE ED INTERVENTI
Il Piano Triennale ARPAV 2012-2014, correlatamente al Piano Strategico dell’agenzia che
evidenzia 6 obiettivi strategici e 11 azioni strategiche correlate , si esplica su 19 interventi
operativi.
Alcuni di questi interventi hanno degli stralci operativi provvisori, che sono stati apportati nell’iter di approvazione del Piano Strategico 2012-2014, per la necessità in sede istituzionale (Giunta e Consiglio Regionale) di approfondire il dettaglio di alcune azioni. Gli stralci operativi sono ripresi ed evidenziati nelle pagine del Piano Triennale 2012-2014, nelle schede operative interessate.
OBIETTIVI STRATEGICI
1.0.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DELL’UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE
2.0.0.0 DARE UNA NUOVA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE AD ARPAV
3.0.0.0 INSERIRE NUOVE TECNOLOGIE PER MIGLIORARE L’EFFICIENZA DEI PROCESSI OPERATIVI
4.0.0.0 FARE SISTEMA CON NUOVE MODALITA’ DI PROGRAMMAZIONE OPERATIVA CON GLI STAKEHOLDERS
5.0.0.0 RENDERE ARPAV AUTOREVOLE DAL PUNTO DI VISTA GESTIONALE E TECNICO
6.0.0.0 MIGLIORARE IL BENESSERE ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DELLE RISORSE UMANE DI ARPAV
AZIONI STRATEGICHE
AS 1.1.0.0 OTTIMIZZAZIONE DELLE SEDI ARPAV
AS 1.2.0.0 RIORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE LABORATORI
AS 1.3.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DEI MONITORAGGI E DELLE VERIFICHE SULLE ACQUE MARINO COSTIERE
AS 1.4.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DELLE RETI DI MONITORAGGIO
AS 1.5.0.0 OTTIMIZZAZIONE DELL’AUTOPARCO DI ARPAV PER I CONTROLLI E L’ATTIVITA’ SUL TERRITORIO
AS 2.1.0.0 REVISIONE ORGANIZZATIVA DI ARPAV
AS 2.2.0.0 VERIFICHE GESTIONALI PER MINIMIZZARE SPESE E MASSIMIZZARE INTROTI
AS 3.1.0.0 PIANIFICARE PROCESSI INNOVATIVI, FINALIZZATI AL MIGLIORAMENTO OPERATIVO ED AL RISPARMIO GESTIONALE
AS 4.1.0.0 PROPORRE AL SISTEMA REGIONALE DEGLI ENTI LOCALI UN ACCORDO DI PROGRAMMA CHE DEFINISCA L’AZIONE OPERATIVA DI ARPAV SUL TERRITORIO
AS 5.1.0.0 CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SU QUELLO CHE E’, CHE FA, CHE VUOL ESSERE E CHE DIVENTERA’ ARPAV
AS 6.1.0.0 INIZIATIVE DI MIGLIORAMENTO DEL BENESSERE ORGANIZZATIVO E DI CONDIVISIONE DELLA MISSION AZIENDALE
2
INTERVENTI OPERATIVI
IO 1.1.1.0 Dismissione delle sedi ARPAV decentrate e scarsamente utilizzate, a cui si può rinunciare senza diminuzioni operative sul territorio
IO 1.1.2.0 Alienazione delle sedi ARPAV non più utilizzate
IO 1.2.1.0 Ridistribuzione del personale DRL in base al modello di riorganizzazione approvato
IO 1.2.2.0 Ridistribuzione delle attrezzature dei laboratori e ottimizzazione della logistica
IO 1.3.1.0 Ridurre i costi di esternalizzazione delle attività a privati per le verifiche in mare
IO 1.3.2.0 Alienazione o gestione consorziata del battello oceanografico acquisito da ARPAV
IO 1.4.1.0 Accertamento dei livelli essenziali di monitoraggio previsti dalla normativa europea per la rete Aria
IO 1.4.2.0 Revisione generale del contratto e dei criteri di manutenzione delle reti di monitoraggio
IO 1.5.1.0 Dismissioni, razionalizzazioni e valutazioni sui contratti in essere relativi alla flotta di automezzi aziendali
IO 2.1.1.0 Un nuovo assetto organizzativo per ARPAV
IO 2.1.2.0 Attivare le forme di pensionamento e di trasferimento, previste dalle attuali normative
IO 2.2.1.0 Concentrare i progetti commissionati ad ARPAV su linee di attività coerenti con i compiti istituzionali
IO 2.2.2.0 Reingegnerizzazione delle attività amministrative
IO 3.1.1.0 Redazione di un piano di innovazione, per inserire nuove tecnologie su processi ed attività
IO 4.1.1.0 Redazione e proposta di un accordo di programma
IO 5.1.1.0 Redazione di un piano di comunicazione teso a diffondere il percorso di razionalizzazione di ARPAV
IO 5.2.1.0 Iniziative per la massima diffusione dei dati tecnici e gestionali di ARPAV direttamente ai cittadini
IO 6.1.1.0 Iniziative per la condivisione di obiettivi di miglioramento aziendale
IO 6.2.1.0 Analisi di modalità organizzative per migliorare la socializzazione aziendale
3
LE SCHEDE DEGLI INTERVENTI OPERATIVI
Il percorso che, partendo dalle strategie (parole chiave) definisce le azioni, articolate poi in interventi operativi, si sostanzia con le schede degli interventi operativi, che contengono un inquadramento generale dell’intervento ed una tabella.
Nella tabella sono esplicitati, per ciascun anno di valenza del piano, i risultati attesi, il prodotto, la scadenza di realizzazione del prodotto stesso, le risorse utilizzate ed il centro/i di responsabilità.
MODELLO SCHEDA INTERVENTI OPERATIVI 2012-2014
SCHEDA n.n.n.n - TITOLO Situazione Azione Stime effetti economici Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza (1) risorse utilizzate centro di responsabilità (2)
2012 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
NOTE: (1) Alcune date (evidenziate in corsivo) sono state aggiornate rispetto a quell’ indicate nel Piano Strategico 2012-2014, poiché l’iter
temporalmente lungo dello stesso, le aveva rese superate o inattuabili. (2) Sono stati già inseriti i centri di responsabilità afferenti alle strutture previste dalla riorganizzazione del Piano Strategico 2012-2014
4
OS 1.0.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DELL’UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE
AS 1.1.0.0 OTTIMIZZAZIONE DELLE SEDI ARPAV
IIOO 11..11..11..00 DDIISSMMIISSSSIIOONNEE DDEELLLLEE SSEEDDII AARRPPAAVV
TABELLA ELENCO IMMOBILI ARPAV NEL 2011
# Località Indirizzo Titolo Funzioni utilizzo
1 Belluno via Tomea, 5 PROPRIETA' DAP, laboratorio e DRST- servizio idrologico 100%
2 Belluno via Masi Simonetti LOCAZIONE magazzino 100%
3 Belluno via Tomea PROPRIETA' DRST direzione (in costruzione) 0%
4 Belluno via del Candel, 65 LOCAZIONE DRST - direzione 100%
5 Feltre via Borgo Ruga, 28 COMODATO Ulss DAP - servizio vigilanza decentrato 100%
6 Arabba via Pradat, 5 PROPRIETA' DRST, Centro valanghe 100%
7 Padova via Matteotti, 27 (1° piano) LOCAZIONE sede legale, direzione generale, direzione
amministrativa 100%
8 Padova via Matteotti, 27 (2° piano) LOCAZIONE direzione generale - staff qualità (già disdettato) 0%
9 Padova p.le Stazione 1 (3° piano ) LOCAZIONE urp, direzione tecnica - settore acque 100%
10 Padova p.le Stazione 1 (4° piano) LOCAZIONE direzione tecnica, dipartimento reg.le sicurezza territorio - u.o.reti
100%
11 Padova p.le Stazione 1 (2° e 6° p.) LOCAZIONE direzione tecnica - settore informazione ambientale
100%
12 Padova p.le Stazione 1 (2° e 6° p.) LOCAZIONE direzione tecnica - settore informazione
ambientale 100%
13 Padova p.le Stazione 1 (3° e 5° p.) LOCAZIONE direzione tecnica - settore acque 100%
14 Padova via Cairoli, 4/d (2° piano) LOCAZIONE direzione generale - scuola A.S.A. 100%
15 Padova via Cairoli, 4/d (3° e 4° p.) LOCAZIONE direzione generale – servizi informatici 100%
16 Padova via Bixio 1 LOCAZIONE direzione generale - servizio prevenzione
protezione - ced – magazz. 100%
17 Padova via Rezzonico, 37 PROPRIETA' direzione reg. laboratori, direzione amministrativa -
servizio tecnico 100%
18 Padova via Rezzonico, 39/41 PROPRIETA' Non in uso - progetto in corso per risanamento 0%
19 Padova via Ospedale, 22 PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100%
20 Camposampiero via P. Cosma, 1 COMODATO Ulss DAP - servizio vigilanza decentrato 100%
21 Este via Principe Amedeo, 15 COMODATO Regione DAP - servizio vigilanza decentrato 100%
22 Teolo via Marconi, 55 PROPRIETA' centro meteorologico 100%
23 Rovigo via Porta Po PROPRIETA' dipartimento provinciale 100%
24 Rovigo viale della Pace PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100%
25 Porto Viro viale Gramsci, 39 COMODATO Comune DAP. - servizio vigilanza decentrato 100%
26 Treviso P.za Pio X, 3 PROPRIETA' dismesso - prevista alienazione 0%
27 Treviso via D'Annunzio, 12 PROPRIETA' dismesso - prevista alienazione 0%
28 Treviso via S. Barbara,5/A PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100%
29 Treviso via Castagnole LOCAZIONE magazzino 100%
30 Conegliano viale Italia, 194 LOCAZIONE DAP - servizio vigilanza decentrato 100%
31 Mestre via Lissa, 6 - via Tremiti PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100%
32 Marghera via Paolucci, 34 COMODATO – Regione DRST - c.f.d. e servizio idrografico 100%
33 Dolo riviera 29 aprile, 2 COMODATO - Ulss DAP - servizio vigilanza decentrato 100%
34 San Donà di P. vicolo Nuovo, 6 LOCAZIONE DAP - servizio vigilanza decentrato 100%
35 San Donà di P. galleria Progresso,10 LOCAZIONE garage 100%
36 Strà via Nazionale, 28 PROPRIETA' * officina di precisione 100%
37 Verona via Giovanni della Casa PROPRIETA' dismesso - da alienare 0%
38 Verona via Dominutti, 6/8 PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100%
39 Verona via Salvo D'Acquisto PROPRIETA' assegnato in comodato all'ULSS VR 100%
40 Bovolone via Libertà LOCAZIONE DAP - servizio vigilanza decentrato 100%
5
41 Vicenza via Zamenhoff PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 0%
42 Vicenza via Spalato, 15 PROPRIETA' dipartimento provinciale e laboratorio 100%
43 Vicenza via Borgo Casale, 35 LOCAZIONE dipartimento provinciale - servizio territoriale 100%
44 Montebello p.le Cenzi COMODATO - Ulss DRST - manutenzione reti 100%
45 Arzignano via Diaz, 7 LOCAZIONE DAP - servizio industrie conciarie-olfattometria 100%
46 Bassano via Cereria, 16 PROPRIETA' DAP - servizio vigilanza decentrato 100%
47 Thiene viale Europa, 29 LOCAZIONE DAP - servizio vigilanza decentrato 100%
Questo intervento operativo è stato oggetto di stralci e rinvii operativi in sede di iter di approvazione del Piano Strategico. Fintanto che i necessari approfondimenti non porteranno ad un via libera e ad una autorizzazione operativa totale o parziale, le azioni stralciate sono evidenziate con una diversa colorazione. Si precisa che alcune situazioni oggettive relative alle sedi periferiche, indipendenti dalle strategie aziendali, come sfratti, cessazione di comodati, ecc … possono rendere di fatto operative anche situazioni stralciate.
SCHEDA 1.1.1.1 DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI BELLUNO Situazione Attualmente in Provincia di Belluno vi sono 6 sedi, 3 in proprietà, 2 il locazione ed una in comodato. La nuova sede in costruzione di via Tomea verrà trattata nella specifica scheda delle alienazioni in quanto è stata programmata una acquisizione e successiva alienazione. Questo è il dettaglio: # Località Indirizzo mq funzioni Addetti Titolo
1 Belluno via Tomea, 5 2.920 DAP BL – DRL SL BL – DRST, S. idrol.co 71 PROPRIETA'
2 Belluno via Masi Simonetti 500 magazzino 0 LOCAZIONE
3 Belluno via Tomea 1.496 Sede DRST in acquisto/alienazione 0 PROPRIETA’
4 Belluno via del Candel, 65 350 DRST, direzione 12 LOCAZIONE
5 Feltre via Borgo Ruga, 28 50 DAP BL – Servizio vigilanza decentrato 11 COMODATO
6 Arabba via Pradat, 5 1.164 DRST, Servizio valanghe 25 PROPRIETA'
6.480 119
Azione La dismissione prevista riguarda 2 sedi, mentre altre razionalizzazioni (oltre alla alienazione) saranno a carico della sede DAP dove troverà posto anche la Direzione del Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio (DRST).
località indirizzo titolo addetti mq. in dismissione
Belluno via del Candel, 65 LOCAZIONE 25 350
Feltre via Borgo Ruga, 28 COMODATO 11 100
450 mq. totali
Stime effetti economici Si ipotizza che la dismissione di sedi in provincia di Belluno possa portare ad una economia di 60.000 €/anno, tutta nel 2012 Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
DISMISSIONE SEDI E
RIDISTRIBUZIONE
ADDETTI ED
ATTREZZATURE
RISPARMI SU
CONTRATTI DI
LOCAZIONE E/O DI
MANUTENZIONE
31 DICEMBRE 2012 INTERNE, CREANDO
RISPARMI DI GESTIONE
SERVIZIO TECNICO-IMMOBILIARE;
SERVIZIO RISORSE
UMANE E DDAP BL
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
6
SCHEDA 1.1.1.2 DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI PADOVA Situazione Attualmente in Provincia di Padova vi sono 16 sedi utilizzate da ARPAV, un numero più elevato rispetto alle altre provincie vista la presenza della sede della Direzione Centrale sul territorio padovano. Le 15 sedi sono in maggioranza in locazione (10), mentre 4 sono in proprietà e 2 in comodato. Per comodità gestionale sono state trattate come sedi diverse anche differenti contratti all’interno dello stesso stabile, con questo dettaglio: # Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo
7 Padova via Matteotti, 27 (1° piano) 1.560 sede legale e direzione centrale 61 LOCAZIONE
8 Padova via Matteotti, 27 (2° piano) 110 DG - Staff qualità 3 LOCAZIONE
9 Padova p.le Stazione 1 (3° piano ) 240 Settori e servizi della D.T. 11 LOCAZIONE
10 Padova p.le Stazione 1 (4° piano) 800 Servizi della D.T., DRST - UO reti 25 LOCAZIONE
11 Padova p.le Stazione 1 (2° e 6° p.) 260 DT - Settore prev. e comunicazione 10 LOCAZIONE
12 Padova p.le Stazione 1 (2° e 6° p.) 200 DT - Settore prevenzione e comunicazione
10 LOCAZIONE
13 Padova p.le Stazione 1 (3° e 5° p.) 504 DT - Settore acque 29 LOCAZIONE
14 Padova via Cairoli, 4/d (2° piano) 100 DG –Staff scuola A.S.A. 4 LOCAZIONE
15 Padova via Cairoli, 4/d (3° e 4° p.) 350 DG – Servizio sistemi Informativi 17 LOCAZIONE
16 Padova via Bixio 1 1.000 DG – DA: S. PPR - CED - magazzini 8 LOCAZIONE
17 Padova via Rezzonico, 37 440 DRL - SA – DA, Servizio tecnico 24 PROPRIETA'
18 Padova via Rezzonico, 39/41 440 NON IN USO (progetto in corso per risanamento e riuso in luogo altre sedi) 0 PROPRIETA'
19 Padova via Ospedale, 22 3.386 DAP PD e DRL – SL PD 110 PROPRIETA'
20 Camposampiero via P. Cosma, 1 100 DAP PD, vigilanza decentrata 3 COMODATO 21 Este via Principe Amedeo, 15 200 DAP PD, vigilanza decentrata 4 COMODATO
22 Teolo Via Marconi, 55 2.238 DRST – Servizio Meteorologico 59 PROPRIETA’
11.928 378
Azione La dismissione prevista riguarda 6 sedi di cui 4 in locazione e 2 in comodato d’uso, con complessiva ripartizione su altre sedi di circa 34 addetti. Per alcune sedi della Direzione centrale detta dismissione è già iniziata nel 2011, per le altre lo sarà nel
2012, con questo dettaglio: località indirizzo titolo addetti mq. in dismissione
Padova via Matteotti, 27 (2° piano) LOCAZIONE 3 110
Padova p.le Stazione 1 (2° e 6° p.) LOCAZIONE 10 260
Padova p.le Stazione 1 (2° e 6° p.) LOCAZIONE 10 200 Padova via Cairoli, 4/d (2° piano) LOCAZIONE 4 100
Camposampiero via P. Cosma, 1 COMODATO 3 100
Este via Principe Amedeo, 15 COMODATO 4 200
970 mq. totali
Stime effetti economici Si ipotizza che la dismissione di sedi in provincia di Padova possa portare ad una economia di circa 167.000 €/anno Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
DISMISSIONE SEDI E
RIDISTRIBUZIONE
ADDETTI ED
ATTREZZATURE
RISPARMI SU
CONTRATTI DI
LOCAZIONE E/O DI
MANUTENZIONE
31 DICEMBRE 2012 INTERNE, CREANDO
RISPARMI DI GESTIONE
SERVIZIO TECNICO-IMMOBILIARE
SERVIZIO RISORSE
UMANE E DDAP PD
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
7
SCHEDA 1.1.1.3 ACCORPAMENTO DELLE SEDI DELLA DIREZIONE CENTRALE
Situazione Dopo pochi anni dalla sua attivazione, ARPAV e la sua Direzione Centrale, crescendo, si sono dovute suddividere in diverse sedi padovane, rendendo consuetudinarie difficoltà operative fra le diverse strutture che si sono cronicizzate nel tempo. La sede centrale di ARPAV, composta dalla Direzione e sede legale oltre che da uffici della Direzione Generale, Amministrativa e Tecnica, è oggi distribuita su 12 sedi. Riprendendo la tabella rappresentata nella precedente scheda dette sedi si possono elencare evidenziando quelle di cui si è già prevista la dismissione con la precedente scheda 1.1.1.2: # Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo
7 Padova via Matteotti, 27 (1° piano) 1.560 sede legale e direzione centrale 61 LOCAZIONE
8 Padova via Matteotti, 27 (2° piano) 110 DG - Staff qualità 3 LOCAZIONE
9 Padova p.le Stazione 1 (3° piano ) 240 Settori e servizi della DT 11 LOCAZIONE
10 Padova p.le Stazione 1 (4° piano) 800 Servizi della DT, DRST - UO reti 25 LOCAZIONE
11 Padova p.le Stazione 1 (2° e 6° p.) 260 DT – SPCA 10 LOCAZIONE
12 Padova p.le Stazione 1 (2° e 6° p.) 200 DT – SPCA 10 LOCAZIONE 13 Padova p.le Stazione 1 (3° e 5° p.) 504 DT - Settore acque 29 LOCAZIONE
14 Padova via Cairoli, 4/d (2° piano) 100 DG –Staff scuola A.S.A. 4 LOCAZIONE
15 Padova via Cairoli, 4/d (3° e 4° p.) 350 DG – SOSSI 17 LOCAZIONE
16 Padova via Bixio 1 1.000 DG – DA: SPP - CED - magazzini 8 LOCAZIONE
17 Padova via Rezzonico, 37 440 DRL-SA – DA, Servizio tecnico 24 PROPRIETA'
18 Padova via Rezzonico, 39/41 440 NON IN USO (progetto in corso per risanamento e riuso in luogo altre sedi) 0 PROPRIETA'
6.004 202
Azione Poter raggruppare le diverse sedi della Direzione Centrale di ARPAV in meno fabbricati ha in sé svariate motivazioni di ottimizzazione e risparmio rispetto alla razionalizzazione degli affitti, ai servizi tecnologici, alle manutenzioni e così via. In sostanza si tratta di spostare e raggruppare su un altro edificio le attività e gli addetti oggi insediati nell’area della stazione ferroviaria (Piazzale Stazione, via Cairoli, via Bixio), creando una serie di vantaggi di carattere economico sulla spese logistiche e tecnologiche. Vi sono altresì altri vantaggi, meno valutabili da un punto di vista strettamente economico, ma comunque ricchi di un elevato valore aziendale e sono quelli legati all’operatività ed all’esecuzione di tutti i processi operativi in capo alla Direzione Centrale. La suddivisione fra la diverse sedi padovane ha permesso ad ARPAV di collocare tutti i servizi via via cresciuti della sede centrale, ma con divisione fisiche che certamente non hanno aiutato l’unitarietà dei processi operativi svolti dalla stessa Direzione. L’obiettivo più alto è quello di unificare tutta la Direzione Generale in un’unica sede, sempre rispettando i criteri di economicità fra le attuali spese e quelle di una situazione accorpata. Nell’ipotesi che risulti difficile reperire, in posizione logistica accettabile, uno stabile così ampio, si potrà deviare su una situazione che accorpi e rilasci le sedi più difficili e quindi riduca le attuali 12 sedi in almeno 4. Appare comunque evidente che poter riunificare in un’unica sede la Direzione Generale, la Direzione Amministrativa e quella Tecnica comporterebbe vantaggi non solo di razionalizzazione della spesa, ma anche di rapporti operativi e di relazione fra il personale delle strutture. Detti aspetti legati a vantaggi aziendali possono essere sintetizzati in: Identità aziendale: il percorso di razionalizzazione ed ottimizzazione operativa ed economica che
vedrà fortemente impegnata nel breve periodo ARPAV in generale (e la direzione centrale in particolare) sarebbe notevolmente agevolato da confronti intersettoriali fra le diverse strutture continui e collaborativi. ARPAV dovrà, come gran parte dei tipici percorsi aziendali, ottimizzare i propri processi amministrativi e gestionali ed appare evidente come ciò sia fortemente agevolato da brevi riunioni intersettoriali rispetto (esempio limite) ad uno scambio di lettere protocollate fra sedi diverse. Una soluzione logistica condivisa sicuramente rafforzerebbe l’unitarietà e l’identità aziendale, base importante per condividere percorsi, anche difficili, di razionalizzazione.
Sicurezza: i dipendenti ARPAV, soprattutto quelli afferenti la zona della stazione ferroviaria
8
(Piazzale Stazione, via Cairoli, via Bixio) non si sentono sicuri per le vicende legate all’ordine pubblico dell’area in questione. La mancanza di sicurezza tende a minimizzare gli spostamenti a quelli relativi all’entrata e all’uscita del periodo lavorativo, rinunciando ad incontri fra colleghi importanti per la risoluzione di processi operativi. Se non vi è la rinuncia, vi è lo svolgimento del lavoro con paura negli spostamenti, paura che non crea certamente serenità operativa. La presenza di un servizio di guardia privata è stato un deterrente per l’esterno ed una sicurezza interna per il periodo iniziale. L’escalation della situazione di pericolo esterno dell’area nel periodo più recente rende questo servizio, oggi, insufficiente.
Rapporti interpersonali: i percorsi di razionalizzazione e ottimizzazione aziendale passano spesso e doverosamente per una rivisitazione tesa allo snellimento dei processi aziendali. Ciò significa che diversi operatori devono riuscire a fare, per un determinato processo, in modo diverso e migliore. Quindi alla base della “reingegnerizzazione aziendale” di ARPAV vi è l’impegno e la disponibilità a rivisitare le proprie consuetudini operative da parte degli operatori tecnici e amministrativi. Fare tutto ciò - che è uno degli obiettivi di ARPAV nel prossimo triennio - sarà sicuramente agevolato e, in una certa misura, si baserà fondamentalmente sul rafforzamento del livello di comunicazione e rapporto interpersonale fra gli stessi operatori di ARPAV (“fare squadra”). La divisione delle sedi delle direzione centrale di ARPAV appare come una barriera fisica importante allo sviluppo di questi rapporti interpersonali finalizzati al “cambiamento dei processi operativi”. E’ facilmente comprensibile come, nella realtà e quotidianità operativa, lo scambio di opinioni in corridoio, il breve incontro di allineamento andando a chiedere personalmente la cosa ad un o ad una collega, la condivisione di una pausa, di un pasto, permettono di agevolare i confronti, abbattere le incomprensioni più banali, condividere percorsi operativi e, in generale, favorire quindi l’efficacia dei percorsi gestionali e il rinnovamento degli stessi.
Benessere operativo: alcune delle strutture operanti nelle attuali sedi hanno più volte lamentato la fatiscenza di alcuni locali, la convinzione di una non omogenea qualità logistica fra le strutture, un benessere operativo ai minimi livelli. Sicuramente una nuova sede unitaria permetterebbe di diffondere fra tutto il personale una convinzione di omogeneità di benessere operativo. Ciascun operatore della sede centrale, sia esso del comparto sia anche un dirigente, deve poter aver la convinzione che vi è una equanime collocazione logistica, che non vi sono “figli di un Dio minore”, che non vi sono sedi punitive o di serie “B”. Le diverse sedi della direzione centrale sono oggi non equivalenti, come posizione, come decoro, come ambiente lavorativo in generale. L’eliminazione del sentimento di angoscia dovuto a muri scrostati, umidità permanente, scarsità di finestre, scarsa accessibilità, ecc …. può essere risolto con una sede unitaria, dove le condizioni generali sono omogenee, eliminando quindi la convinzione che alcune sedi sono “punitive” rispetto ad altre. Questa convinzione può alimentare in positivo un benessere operativo, ma visto dall’altro canto, sicuramente elimina il sentire negativo della logistica operativa, eliminazione che sicuramente favorisce l’efficacia nel lavoro.
Ottimizzazione dei tempi: deve essere evidenziata anche l’ottimizzazione dei tempi lavorativi. Oggi, la necessità di continui contatti operativi fra gli addetti della sede centrale obbliga gli stessi a continui spostamenti (anche solo per la posta) fra le diverse sedi. Ciò consuma tempi lavorativi, che potrebbero sicuramente essere meglio impiegati, e – cosa non trascurabile – espone i lavoratori a potenziali incidenti nel percorso. Si evidenzia come questi spostamenti (“attività fuori sede”) abbiano una mole considerevole ed una continuità in quasi tutti i giorni lavorativi. Pertanto i tempi lavorativi recuperabili con una sede unitaria sono sicuramente significativi e stimabili in 2.000 ore/anno con un costo individuabile in 25.000/30.000 €/anno. Anche l’aspetto relativi ai rischi a cui i lavoratori sono soggetti, con gli spostamenti sul suolo pubblico, seppur non quantificabile, è sicuramente significativo.
Appare quindi evidente come l’unificazione delle diverse sedi padovane, oltre a calcolabili vantaggi in tema di razionalizzazione di spese per fabbricati e apparati tecnologici, porterebbe ulteriori e consistenti vantaggi operativi sull’identità, il benessere e la sicurezza del personale L’iniziativa prevede quindi:
- Individuazione di idoneo fabbricato in locazione a prezzo concorrenziale;
- Progettazione occupazione nuovi spazi e traslochi, con particolare riguardo al CED ed alla strumentazione di connettività (“centro stella” regionale telematico di ARPAV);
- Dismissione dei contratti di locazione delle vecchie sedi
9
In sostanza la Direzione Generale di ARPAV, a fine delle operazioni della presente scheda, sarà al massimo così distribuita nelle sedi (al minimo tutto in una sede):
Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo
Padova via Matteotti, 27 (1° piano) 1.560 sede legale e direzione centrale 61 LOCAZIONE
Padova via Rezzonico, 37 440 DRL-SA – DA, Servizio tecnico 24 PROPRIETA'
Padova via Rezzonico, 39/41 440 DA RIPORTARE IN USO (progetto in corso) ? PROPRIETA'
Padova ? (stabile in ricerca) 2000/2500 Strutture della DG, DA e DT ? LOCAZIONE
4.400/ 5.000 202
Stime effetti economici L’operazione è stata analizzata soprattutto verificando i conteggi dei costi delle locazioni, dei parcheggi, del piantonamento, del teleallarme, dei servizi manutentivi e di pulizia, della connettività, verificando che è possibile creare un risparmio di circa 250.000 € all’anno, importo significativo ed importante dal punto di vista economico che permette di sopportare al primo anno le spese relative al trasloco delle attrezzature (CED), della mobilia e delle persone. Dette spese di “spostamento” sono in corso di stima dettagliata, ma in prima ipotesi sembrano essere comprese fra i 100.000 ed i 150.000 €.
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
INDIVIDUAZIONE
NUOVA SEDE PER
ACCORPAMENTI E
TRASLOCHI DI ADDETTI
E ATTREZZATURE
RISPARMI SU
CONTRATTI DI
LOCAZIONE E/O DI
MANUTENZIONE
3300 SSEETTTTEEMM BBRREE 22001122 INTERNE, CREANDO
RISPARMI DI GESTIONE
SERVIZIO TECNICO-IMMOBILIARE
SERVIZIO RISORSE
UMANE E STRUTTURE
INTERESSATE
RIPORTARE IN USO VIA
REZZONICO 39/41
PIENO UTILIZZO SEDE
IN PROPRIETÀ CON
SPESE DI RIPRISTINO
COMPENSATE DA
RISPARMI SU
LOCAZIONE ALTRE SEDI
31 DICEMBRE 2012 INTERNE RECUPERATE
DA RISPARMI DI
GESTIONE
SERVIZIO TECNICO-IMMOBILIARE
SERVIZIO RISORSE
UMANE E STRUTTURE
INTERESSATE
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
10
SCHEDA 1.1.1.4 DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI ROVIGO Situazione Attualmente in Provincia di Rovigo vi sono 3 sedi utilizzate da ARPAV, 2 in proprietà ed una in comodato. Questo è il dettaglio: # Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo
23 Rovigo via Porta Po 1.431 DAP RO 47 PROPRIETA'
24 Rovigo viale della Pace 1.212 DAP RO e DRL, SL RO 25 PROPRIETA'
25 Porto Viro viale Gramsci, 39 30 DAP BL – vigilanza decentrata 1 COMODATO
2.673 73
Azione La dismissione prevista riguarda 1 sede, di 30 mq con un solo addetto.
località indirizzo titolo addetti mq. in dismissione
Porto Viro viale Gramsci, 39 COMODATO 1 30
30 mq. totali
Stime effetti economici Si ipotizza che la dismissione di sedi in provincia di Rovigo possa portare ad una economia di circa 3.000 €/anno
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
DISMISSIONE SEDI E
RIDISTRIBUZIONE
ADDETTI ED
ATTREZZATURE
RISPARMI SU
CONTRATTI DI
LOCAZIONE E/O DI
MANUTENZIONE
31 DICEMBRE 2012 INTERNE, CREANDO
RISPARMI DI GESTIONE
SERVIZIO TECNICO-IMMOBILIARE
SERVIZIO RISORSE
UMANE E DDAP RO
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
11
SCHEDA 1.1.1.5 DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI TREVISO Situazione Attualmente in Provincia di Treviso vi sono 3 sedi utilizzate da ARPAV, 1 in proprietà (nuova sede) e 2 il locazione. Vi sono inoltre due sedi oggi dismesse, ancora in proprietà. Questo è il dettaglio: # Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo
26 Treviso P.za Pio X, 3 500 dismesso - prevista alienazione 0 PROPRIETA'
27 Treviso via D'Annunzio, 12 1.515 dismesso - prevista alienazione 0 PROPRIETA'
28 Treviso via S. Barbara,5/A 7.643 DAP TV e DRL, SL TV 128 PROPRIETA'
29 Treviso via Castagnole 363 magazzino 0 LOCAZIONE
30 Conegliano viale Italia, 194 185 DAP TV, vigilanza decentrata 3 LOCAZIONE
10.206 131
Azione Le dismissioni vere e proprie previste riguardano il magazzino di via Castagnole a Treviso (in locazione) e la sede di Conegliano, per un totale di 3 addetti e 548 mq. L’alienazione delle due sedi non più utilizzate riguarderà un’altra scheda.
località indirizzo titolo addetti mq. in dismissione
Treviso via Castagnole LOCAZIONE 0 363
Conegliano viale Italia, 194 LOCAZIONE 3 185
548 mq. totali
Stime effetti economici Si ipotizza che la dismissione di sedi in provincia di Treviso possa portare ad una economia di circa 52.000 €/anno. Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
DISMISSIONE SEDI E
RIDISTRIBUZIONE
ADDETTI ED
ATTREZZATURE
RISPARMI SU
CONTRATTI DI
LOCAZIONE E/O DI
MANUTENZIONE
31 DICEMBRE 2012 INTERNE, CREANDO
RISPARMI DI GESTIONE
SERVIZIO TECNICO-IMMOBILIARE
SERVIZIO RISORSE
UMANE E DDAP TV
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
12
SCHEDA 1.1.1.6 DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI VENEZIA Situazione Attualmente in Provincia di Venezia vi sono 6 sedi utilizzate da ARPAV, 2 in proprietà, 2 in comodato e due in locazione. Questo è il dettaglio: # Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo
31 Mestre via Lissa, 6 - via Tremiti 7.403 DAP VE e DRL, SL VE 179 PROPRIETA'
32 Marghera via Paolucci, 34 93 DRST, S. Idrografico e CFD 28 COMODATO
33 Dolo riviera 29 aprile, 2 76 DAP VE, vigilanza decentrata 3 COMODATO
34 San Donà di Piave vicolo Nuovo, 6 150 DAP VE, vigilanza decentrata 5 LOCAZIONE
35 San Donà di Piave galleria Progresso,10 12 garage 0 LOCAZIONE
36 Strà via Nazionale, 28 744 officina di precisione 3 PROPRIETA' 8.478 218
Azione Le dismissioni riguardano le sedi di Dolo, San Donà di Piave e Strà, 1 in comodato, 2 il locazione ed 1 in proprietà, per un totale di 11 addetti e 982 mq.
località indirizzo titolo addetti mq. in dismissione
Dolo riviera 29 aprile, 2 COMODATO 3 76
San Donà di P. vicolo Nuovo, 6 LOCAZIONE 5 150 San Donà di P. galleria Progresso,10 LOCAZIONE 0 12
Strà via Nazionale, 28 PROPRIETA' 3 744
982 mq. totali
Stime effetti economici Si ipotizza che la dismissione delle sedi decentrate in provincia di Venezia possa portare ad una economia di circa 77.000 €/anno. Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
DISMISSIONE SEDI E
RIDISTRIBUZIONE
ADDETTI ED
ATTREZZATURE
RISPARMI SU
CONTRATTI DI
LOCAZIONE E/O DI
MANUTENZIONE
31 DICEMBRE 2012 INTERNE, CREANDO
RISPARMI DI GESTIONE
SERVIZIO TECNICO-IMMOBILIARE
SERVIZIO RISORSE
UMANE E DDAP VE
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
13
SCHEDA 1.1.1.7 DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI VERONA Situazione Attualmente in Provincia di Verona vi sono 4 sedi, di cui 2 utilizzate da ARPAV e 2 in proprietà (una dismessa ed una in comodato all’ULSS) da alienare. Questo è il dettaglio: # Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo
37 Verona via Giovanni della Casa 543 dismesso da alienare 0 PROPRIETA'
38 Verona via Dominutti, 6/8 6.718 DAP VR e DRL, SL VR 132 PROPRIETA'
39 Verona via Salvo D'Acquisto 2.237 in comodato all’ULSS 0 PROPRIETA'
40 Bovolone via Libertà 150 DAP VR, vigilanza decentrata 4 LOCAZIONE
9.648 136
Azione Le dismissioni riguarda solo la sede decentrata di Bovolone, per un totale di 4 addetti e 150 mq, poiché – come già detto – le alienazioni riguarderanno specifiche azioni.
località indirizzo titolo addetti mq. in dismissione
Bovolone via Libertà LOCAZIONE 4 150
150 mq. totali
Stime effetti economici Si ipotizza che la dismissione delle sedi decentrate in provincia di Verona possa portare ad una economia di circa 22.000 €/anno.
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
DISMISSIONE SEDI E
RIDISTRIBUZIONE
ADDETTI ED
ATTREZZATURE
RISPARMI SU
CONTRATTI DI
LOCAZIONE E/O DI
MANUTENZIONE
31 DICEMBRE 2012 INTERNE, CREANDO
RISPARMI DI GESTIONE
SERVIZIO TECNICO-IMMOBILIARE
SERVIZIO RISORSE
UMANE E DDAP VR
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
14
SCHEDA 1.1.1.8 DISMISSIONE DI SEDI IN PROVINCIA DI VICENZA Situazione Attualmente in Provincia di Vicenza vi sono 6 sedi, oltre a quella nuova del DAP che è in costruzione, di cui 2 in proprietà, 3 in locazione ed 1 in comodato. Questo è il dettaglio: # Località Indirizzo mq Funzioni Addetti Titolo
41 Vicenza via Zamenhoff 3.930 Nuova sede in costruzione 0 PROPRIETA'
42 Vicenza via Spalato, 15 3.138 DAP VI e DRL, SL VI 75 PROPRIETA'
43 Vicenza via Borgo Casale, 35 540 DAP VI, Servizio territoriale 25 LOCAZIONE
44 Montebello p.le Cenzi 110 DRST, manutenzione reti 3 COMODATO
45 Arzignano via Diaz, 7 400 DAP VI, S. industrie conciarie 6 LOCAZIONE
46 Bassano via Cereria, 16 290 DAP VI, vigilanza decentrata 8 PROPRIETA' 47 Thiene viale Europa, 29 163 DAP VI, vigilanza decentrata 4 LOCAZIONE
8.571 121
Azione Le dismissioni riguardano le sedi decentrate di Montebello, Bassano e Thiene, per un totale di 11 addetti e 589 mq.
località indirizzo titolo addetti mq. in dismissione
Arzignano Via Diaz, 7 LOCAZIONE 6 189 Montebello p.le Cenzi COMODATO 3 110
Bassano via Cereria, 16 PROPRIETA' 8 290
Thiene viale Europa, 29 LOCAZIONE 4 189
752 mq. totali
Nel 2014, a completamento della costruzione e consegna della nuova sede vicentina, effettuato il trasloco del DAP e l’accorpamento delle attuali 2 sedi, verrà dismessa la sede in locazione di via Borgo Casale. La sede di via Spalato sarà, anche anticipatamente, venduta. Stime effetti economici Si ipotizza che la dismissione delle sedi decentrate in provincia di Vicenza possa portare ad una economia di circa 140.000 €/anno a partire dal 2012. Le azioni del 2014 porteranno questo importo ad aumentare, raggiungendo in totale i 255.000 €/anno.
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
DISMISSIONE SEDI E
RIDISTRIBUZIONE
ADDETTI ED
ATTREZZATURE
RISPARMI SU
CONTRATTI DI
LOCAZIONE E/O DI
MANUTENZIONE
31 DICEMBRE 2012 INTERNE, CREANDO
RISPARMI DI GESTIONE
SERVIZIO TECNICO-IMMOBILIARE
SERVIZIO RISORSE
UMANE E DDAP VI
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 DISMISSIONE SEDE
DAP DI VIA BORGO
CASALE
RISPARMI SU
CONTRATTI DI
LOCAZIONE E/O DI
MANUTENZIONE
30 GIUGNO 2014 INTERNE, CREANDO
RISPARMI DI GESTIONE
SERVIZIO TECNICO-
IMMOBILIARE SERVIZIO RISORSE
UMANE E DDAP VI
15
OS 1.0.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DELL’UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE
AS 1.1.0.0 OTTIMIZZAZIONE DELLE SEDI ARPAV
IIOO 11..11..22..00 AALLIIEENNAAZZIIOONNEE DDEELLLLEE SSEEDDII AARRPPAAVV
SCHEDA 1.1.2.1 ALIENAZIONE SEDI IN PROVINCIA DI BELLUNO Situazione Attualmente in Provincia di Belluno è in fase di acquisizione, con procedure avviate negli anni scorsi, un nuovo immobile situato vicino alla attuale sede del DAP, che sarebbe dovuto servire per collocare la direzione ed altri uffici del Dipartimento per la Sicurezza del Territorio. Le valutazioni e gli interventi di razionalizzazione contenuti nel presente piano fanno ritenere non più necessario lo stabile in questione, collocando il DRST presso il DAP con una revisione generale degli spazi. Pertanto, visto lo stato di avanzata realizzazione dello stesso stabile, la sede verrà alienata senza essere utilizzata. Azione Alienazione della sede:
località indirizzo titolo utilizzo attuale mq. in alienazione
Belluno via Tomea PROPRIETA' 0% 1.496
1.496 mq. totali
Stime effetti economici Il valore stimato per l’alienazione è il valore di mercato dell’acquisto, pari a 3.588.000,00 €.
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 ALIENAZIONE SEDE VENDITA E/O CESSIONE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE
(CON EVENTUALE SUPPORTO
REGIONALE)
SERVIZIO TECNICO-IMMOBILIARE
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
16
SCHEDA 1.1.2.2 ALIENAZIONE SEDI IN PROVINCIA DI ROVIGO Situazione Nella riorganizzazione del Dipartimento Regionale Laboratori (vedi specifico capitolo) è prevista la chiusura della sede di Rovigo che attualmente occupa uno stabile in proprietà in via prioritaria. Questo stabile, a riorganizzazione avvenuta, può essere alienato. Azione Alienazione della sede:
località indirizzo titolo utilizzo attuale mq. in alienazione
Rovigo Viale della Pace, 73 PROPRIETA' 100% 1.212
1.212 mq. totali
Stime effetti economici Il valore stimato per l’alienazione è pari a 1.170.000,00 €. Le spese per tasse e varie dello stabile assommano a circa 20.3000 €/anno. Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2013 ALIENAZIONE SEDE VENDITA E/O CESSIONE 31 DICEMBRE 2013 INTERNE
(CON EVENTUALE SUPPORTO
REGIONALE)
SERVIZIO TECNICO-IMMOBILIARE
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
17
SCHEDA 1.1.2.3 ALIENAZIONE SEDI IN PROVINCIA DI TREVISO Situazione Attualmente in Provincia di Treviso è già operativa la nuova sede del DAP e del Servizio Laboratorio. Le sedi non più utilizzate sono già state interessate a procedure di vendita che non sono andate a buon fine. Sia con vendita singola, sia con il supporto della Regione per una cessione della stessa sede all’ente regionale per una unificazione delle procedure di cessione con altri beni in alienazione, dette sedi saranno vendute. Azione Alienazione della sede:
località indirizzo titolo utilizzo attuale mq. in alienazione
Treviso Piazza Pio X, 3 PROPRIETA' 0% 500
Treviso via D’Annunzio, 12 PROPRIETA' 0% 1.515
2.015 mq. totali
Stime effetti economici I valori degli immobili, secondo le stime redatte dall’Agenzia del Territorio, sono di 3.110.000,00 € per l’immobile di via D’Annunzio e di 1.500.000,00 per quello di via Pio X, per un totale pari a 4.610.000,00 €. Le spese per tasse e varie degli stabili assommano a circa 17.300 €/anno. Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 ALIENAZIONE SEDE VENDITA E/O CESSIONE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE
(CON EVENTUALE SUPPORTO
REGIONALE)
SERVIZIO TECNICO-IMMOBILIARE
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
18
SCHEDA 1.1.2.4 ALIENAZIONE SEDI IN PROVINCIA DI VERONA Situazione A Verona è da tempo operativa la nuova sede del DAP e del Servizio Laboratorio, ma non è mai stata perfezionata l’alienazione delle due sedi non utilizzate. Una di queste è stata assegnata in comodato all’ULSS. Azione Alienazione della sede:
località indirizzo titolo utilizzo attuale mq. in alienazione
Verona Via Salvo D’Acquisto 7/9 PROPRIETA' (in comodato all’ULSS)
0% 2.237
Verona via Giovanni della Casa, 19 PROPRIETA' 0% 543
2.780 mq. totali
Stime effetti economici Le stime di massima dei valori degli immobili da alienare di Verona sono state effettuate attraverso un processo estimale con l’utilizzo di quotazioni OMI, e risultano di 4.400.000 € per l’immobile di via Salvo D’Acquisto e di 1.000.000 € per quello di via Giovanni della Casa, per un totale pari a 5.400.000,00 €. Le spese per tasse e varie degli stabili assommano a circa 66.200 €/anno.
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 ALIENAZIONE SEDE VENDITA E/O CESSIONE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE
(CON EVENTUALE SUPPORTO
REGIONALE)
SERVIZIO TECNICO-IMMOBILIARE
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
19
SCHEDA 1.1.2.5 ALIENAZIONE SEDI IN PROVINCIA DI VICENZA Situazione A Vicenza è in corso di costruzione una nuova sede per il Dipartimento Provinciale. Pertanto andrà prevista l’alienazione della attuale sede di via Spalato, coerentemente con i tempi di consegna della nuova sede. Da subito può essere alienata la sede in proprietà di Bassano, vista la razionalizzazione operativa dei servizi erogati da quella sede. Azione Alienazione della sede:
località indirizzo titolo utilizzo attuale mq. in alienazione
Bassano Via Cereria, 16 PROPRIETA' 100% 290 Vicenza via Spalato, 15 PROPRIETA' 100% 3.138
3.428 mq. totali
Stime effetti economici La stima di massima del valore dell’immobile da alienare di Bassano è stata effettuata attraverso un processo estimale con l’utilizzo di quotazioni OMI e risulta di 300.000,00 €. La sede di via Spalato ha un valore, stimato attraverso l’Agenzia per il Territorio, di 2.250.000,00 €, per un totale pari a 2.550.000,00 €. Le spese per tasse e varie dello stabile di Bassano assommano a circa 15.500 €/anno, mentre per quello di Vicenza a 51.000 €/anno, per un totale di 66.500 €/anno. Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 ALIENAZIONE SEDE DI
BASSANO VENDITA E/O CESSIONE 31 DICEMBRE 2012
INTERNE (CON EVENTUALE SUPPORTO
REGIONALE)
SERVIZIO TECNICO-IMMOBILIARE
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ALIENAZIONE SEDE DI
VICENZA VENDITA E/O CESSIONE 31 DICEMBRE 2014
INTERNE (CON EVENTUALE SUPPORTO
REGIONALE)
SERVIZIO TECNICO-IMMOBILIARE
20
OS 1.0.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DELL’UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE
AS 1.2.0.0 RIORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE LABORATORI
IIOO 11..22..11..00 RRIIDDIISSTTRRIIBBUUZZIIOONNEE PPEERRSSOONNAALLEE DDEEII LLAABBOORRAATTOORRII
SCHEDA 1.2.1.1 RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO AMMINISTRATIVO DEL DRL Situazione ARPAV, nell’azione di contrazione dimensionale, non può più articolare e differenziare la gestione delle pratiche amministrative, ma anzi attivare percorsi di razionalizzazione, omogeneizzazione dei processi che portino da un lato a minori costi gestionali e dall’altro ad una minore necessità di personale amministrativo per gestirli. In questo quadro il servizio Amministrativo del DRL e il servizio Approvvigionamenti della Direzione Amministrativa verranno unificati nelle attività, con una rivalutazione del personale necessario. Saranno quindi ricollocate in ARPAV, sempre prioritariamente favorendo le volontà individuali di mobilità esterna, le 13 unità che oggi compongono il Servizio Amministrativo del DRL: 1 dirigente di Servizio, 3 operatori di livello D, 6 di livello C, 2 Bs ed 1 B. Azione Verranno attivati percorsi riorganizzazione interna o, ove richiesto, di mobilità esterna sul territorio, per poter ricollocare il personale del Servizio. Stime effetti economici Il risparmio teorico è di circa 470.000 € e relativo all’intero costo del personale del Servizio. Il risparmio reale sarà certamente inferiore poiché le unità amministrative del servizio avranno tendenzialmente una ricollocazione interna ad ARPAV
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 RICOLLOCAZIONE DEL
PERSONALE DEL SA
DEL DRL
CHIUSURA DEL
SERVIZIO
AMMINISTRATIVO DEL
DRL
3300 GGIIUUGGNNOO 22001122 INTERNE SERVIZIO RISORSE
UMANE
DIREZIONE DRL
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
21
SCHEDA 1.2.1.2 CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI BELLUNO Situazione Oggi lavorano al Servizio Laboratorio di Belluno 14 unità: 1 dirigente di Unità Operativa, 1 operatore di livello Ds, 9 di livello D, 2 di livello C e 1 Bs. Azione Verranno attivati percorsi di mobilità interna sul DRL, o su tutta l’Agenzia, o eventualmente esterna sul territorio, per poter ricollocare il personale del Servizio. Verranno agevolate le iniziative di diversificazione e valorizzazione delle professionalità per il personale che vorrà ricollocarsi su altre mansioni più aderenti al “core business” aziendale o funzionale ad attività oggi delegate a forme contrattuali esterne. Stime effetti economici Il risparmio teorico è di circa 570.000 € e relativo all’intero costo del personale del Servizio. Il risparmio reale andrà valutato nel momento in cui saranno definite le ricollocazioni delle 14 unità e quante di esse interne o esterne ad ARPAV Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza entro il risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 RICOLLOCAZIONE DEL
PERSONALE DEL SL DI
BL
CHIUSURA DEL
SERVIZIO
LABORATORIO DI
BELLUNO
3311 DDIICCEEMMBBRREE 22001122 INTERNE SERVIZIO RISORSE
UMANE DIREZIONE DRL
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
22
SCHEDA 1.2.1.3 CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI ROVIGO Situazione Oggi lavorano al Servizio Laboratorio di Rovigo 13 unità: 2 dirigenti di Unità Operativa, 7 operatori di livello D, 1 di livello Bs e 3 di livello B. Azione Verranno attivati percorsi di mobilità interna sul DRL, o su tutta l’Agenzia, o eventualmente esterna sul territorio, per poter ricollocare il personale del Servizio. Verranno agevolate le iniziative di diversificazione e valorizzazione delle professionalità per il personale che vorrà ricollocarsi su altre mansioni più aderenti al “core business” aziendale o funzionale ad attività oggi delegate a forme contrattuali esterne. Stime effetti economici Il risparmio teorico è di circa 500.000 € e relativo all’intero costo del personale del Servizio. Il risparmio reale andrà valutato nel momento in cui saranno definite le ricollocazioni delle 13 unità e quante di esse interne o esterne ad ARPAV
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza entro il risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 RICOLLOCAZIONE DEL
PERSONALE DEL SL DI
RO
CHIUSURA DEL
SERVIZIO
LABORATORIO DI
ROVIGO
3311 DDIICCEEMMBBRREE 22001122 INTERNE SERVIZIO RISORSE
UMANE DIREZIONE DRL
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
23
SCHEDA 1.2.1.4 RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO LABORATORIO DI TREVISO Situazione Oggi lavorano al Servizio Laboratorio di Treviso 34 unità: 1 dirigente di Servizio complesso, 2 dirigenti di Unità Operativa, 22 operatori di livello D, 2 di livello C, 3 Bs e 4 B. Azione L’attività operativa delle 34 unità del Servizio Laboratorio di Treviso dovrà essere rivista poiché il disegno organizzativo prevede che la struttura di Treviso diventi una sede staccata di Venezia, assorbendo anche l’attività oggi svolta a Belluno. Per Treviso quindi non sono previste chiusure ma solo riorganizzazioni operative che coinvolgeranno in particolar modo le posizioni dirigenziali. In ogni caso anche per il personale del SL di Treviso potranno essere attivati percorsi di mobilità esterna sul territorio, interna sul DRL o su tutta l’Agenzia, nonché le già citate iniziative di diversificazione e valorizzazione delle professionalità per il personale che vorrà ricollocarsi su altre mansioni. Stime effetti economici Non sono previsti risparmi significativi legati al personale, una stima di massima può quantificare un risparmio teorico in circa 200.000 €. Il risparmio reale andrà valutato nel momento in cui saranno definite eventuali ricollocazioni e soprattutto si valuteranno gli aspetti gestionali.
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza entro il risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2013 RIORGANIZZAZIONE
OPERATIVA DEL SL DI
TV
SL DI TREVISO DIVENTA
SEDE STACCATA DEL SL
DI VE 30 GIUGNO 2013 INTERNE
SERVIZIO RISORSE
UMANE DIREZIONE DRL
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
24
SCHEDA 1.2.1.5 CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI PADOVA Situazione Oggi lavorano al Servizio Laboratorio di Padova 37 unità: 1 dirigente di Servizio complesso, 2 dirigenti di Unità Operativa, 2 operatori di livello Ds, 26 di livello D, 3 di livello C e 2 di Bs ed 1 B. Azione La chiusura del Laboratorio di Padova avverrà in una seconda fase, dopo che nel primo intervento siano stati chiusi i laboratori di RO e BL e riorganizzato TV. Come negli altri casi, verranno attivati percorsi di mobilità interna sul DRL, o su tutta l’Agenzia, o eventualmente esterna sul territorio, per poter ricollocare il personale del Servizio. Verranno agevolate le iniziative di diversificazione e valorizzazione delle professionalità per il personale che vorrà ricollocarsi su altre mansioni più aderenti al “core business” aziendale o funzionale ad attività oggi delegate a forme contrattuali esterne. . Stime effetti economici Il risparmio teorico è di circa 1.800.000 € e relativo all’intero costo del personale del Servizio. Il risparmio reale andrà valutato nel momento in cui saranno definite le ricollocazioni delle 37 unità e quante di esse interne o esterne ad ARPAV
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 RICOLLOCAZIONE DEL
PERSONALE DEL SL DI
PD
CHIUSURA DEL
SERVIZIO
LABORATORIO DI
PADOVA
30 GIUGNO 2014 INTERNE SERVIZIO RISORSE
UMANE
DIREZIONE DRL
25
SCHEDA 1.2.1.6 CHIUSURA DEL SERVIZIO LABORATORIO DI VICENZA Situazione Oggi lavorano al Servizio Laboratorio di Vicenza 31 unità: 1 dirigente di Servizio complesso, 3 dirigenti di Unità Operativa, 19 operatori di livello D, 3 di livello C e 5 di Bs. Azione La chiusura del Laboratorio di Vicenza avverrà in una seconda fase (assieme a quello di Padova), dopo che nel primo intervento siano stati chiusi i laboratori di RO e BL e riorganizzato TV. Come negli altri casi, verranno attivati percorsi di mobilità interna sul DRL, o su tutta l’Agenzia, o eventualmente esterna sul territorio, per poter ricollocare il personale del Servizio. Verranno agevolate le iniziative di diversificazione e valorizzazione delle professionalità per il personale che vorrà ricollocarsi su altre mansioni più aderenti al “core business” aziendale o funzionale ad attività oggi delegate a forme contrattuali esterne. Stime effetti economici Il risparmio teorico è di circa 2.100.000 € e relativo all’intero costo del personale del Servizio. Il risparmio reale andrà valutato nel momento in cui saranno definite le ricollocazioni delle 31 unità e quante di esse interne o esterne ad ARPAV
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 RICOLLOCAZIONE DEL
PERSONALE DEL SL DI
VI
CHIUSURA DEL
SERVIZIO
LABORATORIO DI VI 30 GIUGNO 2014 INTERNE
SERVIZIO RISORSE
UMANE DIREZIONE DRL
26
OS 1.0.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DELL’UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE
AS 1.2.0.0 RIORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE LABORATORI
IIOO 11..22..22..00 RRIIDDIISSTTRRIIBBUUZZIIOONNEE AATTTTRREEZZZZAATTUURREE LLAABBOORRAATTOORRII EE
OOTTTTIIMMIIZZZZAAZZIIOONNEE DDEELLLLAA LLOOGGIISSTTIICCAA
SCHEDA 1.2.2.1 ANALISI E PIANO DI RIDISTRIBUZIONE DEGLI STRUMENTI NOTEVOLI
Situazione Oggi sono presenti sui 7 Servizi Laboratorio 151 strumenti notevoli (alta/altissima tecnologia) Azione Una specifica analisi, che consideri il grado di vetustà e lo stato di efficienza di detti Strumenti Notevoli, dovrà progettare un piano di ridistribuzione degli stessi sui SL di Venezia e Treviso e su quello di Verona, coordinando i tempi con quelli della chiusura o riorganizzazione degli altri SL. Nell’analisi dovranno essere evidenziati anche gli strumenti da dismettere, da collocare sul mercato nel caso avessero ancora un valore. Stime effetti economici Il risparmio sarà precisamente quantificabile a piano realizzato. In prima analisi può essere sommariamente stimato in 200.000 €/anno di mancato turn over (investimenti necessari per sostituzioni tecnologiche su 7 SL).
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
PIANO DI
RIDISTRIBUZIONE
DEGLI STRUMENTI
NOTEVOLI
ANALISI E PIANO 30 SETTEMBRE 2012 INTERNE DIREZIONE DRL
DA - CONTROLLO DI
GESTIONE
2013
RIDISTRIBUZIONE
DEGLI STRUMENTI
NOTEVOLI DI ROVIGO E
BELLUNO
SPOSTAMENTI ED
ALIENAZIONI 31 MARZO 2013
INTERNE E SERVICE
ESTERNO IN CASO DI
TRASPORTI SPECIALI
DIREZIONE DRL SERVIZIO TECNICO-
IMMOBILIARE
2014
COMPLETAMENTO
DELLA
RIDISTRIBUZIONE
DEGLI STRUMENTI
NOTEVOLI
SPOSTAMENTI ED
ALIENAZIONI 31 DICEMBRE 2014
INTERNE E SERVICE
ESTERNO IN CASO DI
TRASPORTI SPECIALI
DIREZIONE DRL SERVIZIO TECNICO-
IMMOBILIARE
27
SCHEDA 1.2.2.2 ANALISI DEI RISPARMI GESTIONALI CONSEGUENTI ALLA RIDISTRIBUZIONE DEGLI STRUMENTI NOTEVOLI E PIANO DI INVESTIMENTI PER UN
AMMODERNAMENTO DEL NUOVO DRL Situazione Successivamente alla ridistribuzione degli strumenti in base al nuovo modello organizzativo sarà possibile effettuare analisi tecnico-economiche che permettano di liberare risorse per un ammodernamento dei laboratori rimasti operativi. Azione Da subito verrà impostata una analisi che permetta di analizzare in dettaglio i costi 2010 e 2011 per la gestione e manutenzione della strumentazione dei 7 SL e del materiale di consumo correlato alle analisi svolte. Man mano che il piano di ridistribuzione diverrà operativo detti costi saranno verificati fino ad essere puntualmente certificati per evidenziare l’importo su cui sarà possibile costruire un piano di investimenti per il nuovo DRL, organizzato su un “laboratorio bipolare”. Stime effetti economici L’intervento operativo stesso ha l’obiettivo di definire i risparmi dell’operazione di razionalizzazione strumentale del DRL.
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
ANALISI DEI COSTI
RELATIVI ALLA
STRUMENTAZIONE PRE
E POST
RIORGANIZZAZIONE
DOCUMENTO DI
ANALISI 3300 SSEETTTTEEMM BBRREE 22001122 INTERNE
DIREZIONE DRL DA - CONTROLLO DI
GESTIONE
2013 VERIFICA DEI COSTI
INDICATI NELL’ANALISI DOCUMENTO DI
ANALISI AGGIORNATO 31 DICEMBRE 2013 INTERNE
DIREZIONE DRL DA - CONTROLLO DI
GESTIONE
2014
REDAZIONE DEL PIANO
INVESTIMENTI PER LA
“NUOVA
STRUMENTAZIONE”
PIANO INVESTIMENTI
PER DRL, A VALERE SU
ESERCIZI 2015-2016 31 OTTOBRE 2014 INTERNE
DIREZIONE DRL
DA - CONTROLLO DI
GESTIONE
28
SCHEDA 1.2.2.3 ANALISI ORGANIZZAZIONE DEL TRASPORTO CAMPIONI E SUA REALIZZAZIONE
Situazione La riorganizzazione del DRL con le attività di analisi su 2 Servizi Laboratorio (con una succursale) per far fronte ai campioni raccolti su tutto il territorio regionale e veicolati attraverso un ufficio accettazione/refertazione presso ciascun DAP, comporta necessariamente che i campioni da analizzare devono viaggiare, con tutte le peculiarità del caso. Azione Attraverso una specifica analisi verrà predisposto un modello operativo, una specifica analisi di processo, che preveda gli automezzo/i specificatamente dimensionati e relativi percorsi ed orari, nonché analizzi le peculiarità di matrici o campioni relativamente al trasporto ed al percorso (specializzazioni). Stime effetti economici L’intervento operativo potrà portare dei costi compensati dai risparmi degli altri interventi di questa azione strategica. Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
ANALISI DETTAGLIATA
DEL PROCESSO DI
DISTRIBUZIONE DEI
CAMPIONI
DOCUMENTO DI
ANALISI 3311 AAGGOOSSTTOO 22001122 INTERNE
DIREZIONE DRL SERVIZIO ACQUISIZIONE
BENI, SERVIZI E LAVORI
2013
ATTUAZIONE DEL
PROCESSO DI
DISTRIBUZIONE
CAMPIONI
NUOVO PROCESSO
OPERATIVO: PRIMA FASE
31 DICEMBRE 2013 INTERNE E EVENTUALE
OUT-SOURCING
DIREZIONE DRL SERVIZIO ACQUISIZIONE
BENI, SERVIZI E LAVORI
2014
ATTUAZIONE DEL
PROCESSO DI
DISTRIBUZIONE
CAMPIONI
NUOVO PROCESSO
OPERATIVO: SECONDA FASE
31 DICEMBRE 2014 INTERNE E EVENTUALE
OUT-SOURCING
DIREZIONE DRL
SERVIZIO ACQUISIZIONE
BENI, SERVIZI E LAVORI
29
OS 1.0.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DELL’UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE AS 1.3.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DEI MONITORAGGIO E DELLE VERIFICHE SULLE ACQUE MARINO COSTIERE
IIOO 11..33..11..00 RRIIDDUURRRREE II CCOOSSTTII DDII EESSTTEERRNNAALLIIZZZZAAZZIIOONNEE PPEERR LLEE VVEERRIIFFIICCHHEE IINN
MMAARREE
SCHEDA 1.3.1.1 CONSOLIDAMENTO E RAFFORZAMENTO DELLA CONVENZIONE CON LA DIREZIONE MARITTIMA DI VENEZIA
Situazione Attuare sinergie fra “operatori in mare” per ridurre i costi di esternalizzazione delle attività a privati, cui ARPAV era costretta nel passato per poter svolgere le proprie attività istituzionali in mare. Nel fare questo ARPAV vuole iniziare a rapportarsi con tutti i soggetti che fanno prelievi in mare, spesso con le medesime finalità, quali polizia lagunare, ISPRA, ULSS, noi stessi, ecc …, per evidenziare percorsi di razionalizzazione ed ottimizzazione degli interventi tecnici.
Azione E’ un’azione di razionalizzazione già iniziata, con una progressiva riduzione dei costi di esternalizzazione delle attività a privati, sostituita da specifiche convenzioni per l’effettuazione dei monitoraggi in mare e in laguna con strutture pubbliche dello Stato o della Regione (vedi Capitaneria di Porto – Direzione Marittima di Venezia, Consorzio di Bonifica Delta Po Adige, uffici della stessa Regione del Veneto). Dopo una prima ed efficace sperimentazione del 2010, nel 2012-2014 si dovrà continuare la collaborazione operative e tecnico-scientifica con la Direzione Marittima di Venezia e le sue Capitanerie di Porto per il supporto logistico per l’effettuazione dei controlli e dei monitoraggi in mare. Si dovrà soprattutto lavorare per un allineamento dei rispettivi calendari delle uscite e per un’esatta pianificazione dei mezzi e delle attrezzature necessarie nella diversa tipologia di prelievo e monitoraggio. Si analizzerà inoltre la possibilità di effettuare altre attività, che comportano l’utilizzo di mezzi nautici nell’ambito delle acque di transizione, in collaborazione con gli uffici della Regione del Veneto e del Consorzio di Bonifica Delta Po Adige.
Stime effetti economici Valutazioni economiche relative ad una gara per l’affidamento dei servizi a privati, relativi ai soli campionamenti in funzione della balneazione, ponevano a base d’asta l’importo di 270.000 € per un biennio. La prima applicazione della convenzione con la Direzione Marittima ha stimato in 45.000 € le spese annuali. Sono poi da considerare le spese relative ai monitoraggi. Si può quindi quantificare già nel primo anno sperimentale di applicazione della convenzione con la Direzione Marittima un risparmio del 30-35% sugli importi per gli stessi servizi affidati a privati, sfruttando le sinergie legate ad obiettivi comuni delle due organizzazioni. L’affinamento della convenzione nel 2012-2014 potrà produrre un risparmio annuo globale su questa attività in mare di circa 150.000 €.
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 RINNOVO
CONVENZIONE CON
DIREZIONE MARITTIMA
MONITORAGGI E
CONTROLLI SECONDO
NORMATIVA 3300 AAPPRRIILLEE 22001122 INTERNE
SERVIZIO OSSERVATORIO
ACQUE MARINE E
LAGUNARI DDAP DI RO, VE E VR
2013 RINNOVO
CONVENZIONE CON
DIREZIONE MARITTIMA
MONITORAGGI E
CONTROLLI SECONDO
NORMATIVA 31 MARZO 2013 INTERNE
SERVIZIO OSSERVATORIO
ACQUE MARINE E
LAGUNARI DDAP DI RO, VE E VR
2014 RINNOVO
CONVENZIONE CON
DIREZIONE MARITTIMA
MONITORAGGI E
CONTROLLI SECONDO
NORMATIVA 31 MARZO 2014 INTERNE
SERVIZIO OSSERVATORIO
ACQUE MARINE E
LAGUNARI DDAP DI RO, VE E VR
30
OS 1.0.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DELL’UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE AS 1.3.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DEI MONITORAGGIO E DELLE VERIFICHE SULLE ACQUE MARINO COSTIERE
IIOO 11..33..22..00 AALLIIEENNAAZZIIOONNEE OO GGEESSTTIIOONNEE CCOONNSSOORRZZIIAATTAA DDEELL BBAATTTTEELLLLOO
OOCCEEAANNOOGGRRAAFFIICCOO
SCHEDA 1.3.2.1 ALIENAZIONE O GESTIONE CONSORZIATA DEL BATTELLO OCEANOGRAFICO
Situazione ARPAV ha effettuato in passato un forte investimento per l’acquisizione di un battello oceanografico (1.800.000 € più altre spese associate per circa 200.000€).
Azione Fermo restando che altre azioni ed interventi sono finalizzati a garantire l’attività operativa in mare di ARPAV, che era destinata al battello oceanografico, saranno da esperire i tentativi di alienazione o di gestione consorziata dello stesso, al fine di minimizzare quanto possibile i costi dello stesso. Già nei primi giorni dell’anno sarà percorsa la possibilità di alienazione con l’emissione di un bando di vendita. Appare evidente che le caratteristiche del battello rendono possibile l’acquisto solo da parte di altre ARPA o istituzioni con importanti attività sul mare o organizzazioni dello stato con le medesime finalità. Contemporaneamente, nell’ambito dei colloqui operativi per la realizzazione dell’intervento precedente (scheda 1.3.1.1: consolidamento e rafforzamento della convenzione con la Direzione Marittima di Venezia) potrebbe comprendere forme di condivisione del battello oceanografico (comodato, uso condiviso, sinergie sulla conduzione e sulle spese di gestione).
Stime effetti economici Al momento sono estremamente difficili le valutazioni e le stime degli effetti economici di questo intervento. ARPAV potrebbe risparmiare l’investimento per 1.500.000/1.800.000 € e tutte le successive spese di gestione, se il tentativo di alienazione andrà a buon fine. In ogni caso una alternativa gestione consorziata del battello oceanografico non eliminerebbe l’impegno del gravoso investimento (anche se potrebbe mitigarlo), ma ridurrebbe sensibilmente le spese di gestione (3 persone fisse di equipaggio, costi di gestione, manutenzione e stazionamento), stimate in 170.000 €/anno. Appare al momento più corretto rinviare una valutazione sugli effetti economici di questa azione alle valutazioni del Programma Annuale di Attività 2012, che saranno effettuate con il Programma Annuale di Attività dell’anno successivo (2013).
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 ALIENAZIONE
BATTELLO
OCEANOGRAFICO
ESPERIMENTO BANDO
DI GARA PER LA
VENDITA 3311 DDIICCEEMMBBRREE 22001122 INTERNE
SERVIZIO ACQUISIZIONE
BENI, SERVIZI E LAVORI SERVIZIO OSSERVATORIO
ACQUE MARINE E
LAGUNARI
2013 GESTIONE
CONSORZIATA DEL
BATTELLO
RINNOVO
CONVENZIONE CON
DIREZIONE MARITTIMA
CHE PREVEDA
GESTIONE
CONSORZIATA
BATTELLO
3311 MMAARRZZOO 22001133 INTERNE
SERVIZIO ACQUISIZIONE
BENI, SERVIZI E LAVORI SERVIZIO OSSERVATORIO
ACQUE MARINE E
LAGUNARI
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
31
OS 1.0.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DELL’UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE
AS 1.4.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DELLE RETI DI MONITORAGGIO
IIOO 11..44..11..00 AACCCCEERRTTAAMMEENNTTOO DDEEII LLIIVVEELLLLII EESSSSEENNZZIIAALLII DDII MMOONNIITTOORRAAGGGGIIOO
PPRREEVVIISSTTII DDAALLLLAA NNOORRMMAATTIIVVAA EEUURROOPPEEAA PPEERR LLAA RREETTEE AARRIIAA
SCHEDA 1.4.1.1 ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2008/50/CE, QUALITÀ DELL'ARIA
Situazione ARPAV quindi intende effettuare una riorganizzazione della rete di misura della qualità dell’aria del Veneto, a supporto ed in collaborazione con la Regione del Veneto, per adeguarla alle disposizioni introdotte dal decreto in vigore del D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 155 “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa”, che di fatto abroga la legislazione nazionale previgente in materia e chiarisce diversi concetti in tema di gestione e valutazione della qualità dell’aria ambiente.
Azione La complessa azione tecnica inserita nel decreto vedrà il supporto operativo di ARPAV e sarà in gran parte recepita nell’aggiornamento del Piano di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (PRTRA) della Regione, attualmente in corso di redazione.
Stime effetti economici L’adeguamento della rete di misura al decreto comporta una conseguente valutazione economica del processo, che in questo caso si converte in un risparmio sui costi di manutenzione preventiva e correttiva associati agli strumenti ed alle centraline di monitoraggio, riconducibili alle seguenti azioni:
eliminazione dal contratto di manutenzione della sensoristica meteorologica presente nelle centraline della qualità dell’aria; in sostituzione verranno utilizzati i dati della rete meteorologica regionale, gestita del Centro Meteo di Teolo di ARPAV;
ridimensionamento delle apparecchiature dedicate alla calibrazione degli strumenti per la qualità dell’aria.
Dal confronto tra i costi totali attualmente sostenuti e tra quelli dovuti alla rete ottimizzata, si evidenzia un risparmio annuale pari a circa 350.000 Euro, considerando che ARPAV debba sostenere la manutenzione di tutte le stazioni. Un ulteriore risparmio di circa 52.000 euro potrebbe essere realizzato relativamente al monitoraggio delle fonti puntuali, in caso di stipula di apposite convenzioni. Nella valutazione non sono stati considerati i costi associati alla manutenzione dei laboratori mobili in quanto tali mezzi dovrebbero essere sostenuti dai soggetti che richiedono la realizzazione di specifiche campagne di monitoraggio della qualità dell’aria, anche nell’ambito di convenzioni o di progetti che prevedono lo stanziamento di fondi ad hoc.
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
ATTUAZIONE DELLA
DIRETTIVA
2008/50/CE RELATIVA ALLA QUALITÀ
DELL'ARIA
DOCUMENTAZIONE
TECNICA A SUPPORTO
DELLA REGIONE 29 FEBBRAIO 2012 INTERNE
SERVIZIO OSSERVATORIO
ARIA
REVISIONE DELLE
MODALITÀ DI
MANUTENZIONE DELLA
RETE ARIA
RIDUZIONE
CORRISPETTIVI DI
CONTRATTO
MANUTENZIONE
31 GENNAIO 2012 INTERNE
SERVIZIO ACQUISIZIONE
BENI, SERVIZI E LAVORI SERVIZIO INFORMATICA
E RETI SERVIZIO OSSERVATORIO
ARIA
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
32
OS 1.0.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DELL’UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE
AS 1.4.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DELLE RETI DI MONITORAGGIO
IIOO 11..44..22..00 RREEVVIISSIIOONNEE GGEENNEERRAALLEE DDEELL CCOONNTTRRAATTTTOO EE DDEEII CCRRIITTEERRII DDII
MMAANNUUTTEENNZZIIOONNEE DDEELLLLEE RREETTII DDII MMOONNIITTOORRAAGGGGIIOO
SCHEDA 1.4.2.1 REVISIONE DEL CONTRATTO DI MANUTENZIONE ED INNOVAZIONE DELLE RETI DI MONITORAGGIO
Situazione Il contratto full-risk / all inclusive per la gestione globale, la manutenzione e l’aggiornamento delle reti automatiche di monitoraggio ambientale (aria, acqua, agro idro meteo, boe) va modificato e ridotto per produrre risparmi, cercando di lasciare inalterata l’efficacia del flusso dei dati. Azione Da una parte vi deve essere una revisione amministrativa dei contenuti del contratto, riducendolo nell’ambito delle possibilità di legge, dall’ altra vi sarà una riorganizzazione interna da parte del DRST della manutenzione della rete agro – idro – nivo - meteo Stime effetti economici Queste azioni possono produrre circa 1.100.000 € di risparmi sul contratto fino al 2013, equamente distribuiti fra spese correnti (circa 500.000 €) e spese di investimento (circa 600.000 €)
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
REVISIONE CONTRATTO
PER LA GESTIONE
GLOBALE, DELLE RETI
DI MONITORAGGIO
RIDUZIONE
CORRISPETTIVI DI
CONTRATTO 29 FEBBRAIO 2012 INTERNE
SERVIZIO ACQUISIZIONE
BENI, SERVIZI E LAVORI SERVIZIO INFORMATICA
E RETI
REVISIONE DELLE
MODALITÀ DI
MANUTENZIONE DELLA
RETE AGRO – IDRO –
NIVO - METEO
MANUTENZIONE CON
RISORSE INTERNE
DELLA RETE AGRO –
IDRO – NIVO - METEO
31 GENNAIO 2012 INTERNE
DIREZIONE DRST SERVIZIO
METEOROLOGICO SERVIZIO INFORMATICA
E RETI
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
33
OS 1.0.0.0 RAZIONALIZZAZIONE DELL’UTILIZZO DELLE RISORSE PER DIMINUIRE I COSTI DELLA PRODUZIONE AS 1.5.0.0 OTTIMIZZAZIONE DELL’AUTOPARCO DI ARPAV PER I CONTROLLI E L’ATTIVITA’ SUL TERRITORIO
IIOO 11..55..11..00 DDIISSMMIISSSSIIOONNII,, RRAAZZIIOONNAALLIIZZZZAAZZIIOONNII EE VVAALLUUTTAAZZIIOONNII SSUUII
CCOONNTTRRAATTTTII IINN EESSSSEERREE RREELLAATTIIVVII AALLLLAA FFLLOOTTTTAA DDII AAUUTTOOMMEEZZZZII
AAZZIIEENNDDAALLII
SCHEDA 1.5.1.1 AZIONI DI RISPARMIO SULLA FLOTTA DI AUTOMEZZI AZIENDALI Situazione I 229 automezzi aziendali di ARPAV, le cosiddette “auto grigie”, sono per alcuni versi poco utilizzate, con alcuni casi di eccessiva vetustà e nell’insieme il patrimonio non ha una gestione omogenea, essendo demandata alle singole strutture. Azione Eventuale dismissione, attraverso vendita o rottamazione, dei mezzi immatricolati prima dell’anno 2001 (euro 1 ed euro 2) e costituiti da complessivamente 36 mezzi:
16 autovetture,
4 autocarri,
3 furgoni,
12 laboratori mobili (di cui 1 a nolo),
1 mezzo sgombra neve. Le 16 autovetture – di cui sopra - hanno una media di 103.800 Km, nel 2010 il chilometraggio medio è stato di 3.388 km ed il costo annuo ad autovettura di 1.686,00 euro. Vi sarà poi una razionalizzazione e ridistribuzione dell’utilizzo dei mezzi della flotta, conseguentemente anche all’azione di accorpamento delle sedi, per avere maggiore rendimento dei veicoli a disposizione nel contenimento dei costi di utilizzo e gestione. Inoltre verrà effettuata una valutazione della possibilità di chiusura dei contratti di noleggio in scadenza nell’anno 2011, costituiti da 7 autovetture, 1 autocarro e 1 furgone. Stime effetti economici La azioni di questo intervento operativi si stima portino un risparmio operativo di 50.000 € nel 2012, 80.000 € nel 2013 e 100.000 € nel 2014.
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 RAZIONALIZZAZIONE
DEL PARCO AUTO DISMISSIONE MEZZI
ANTE 2001 3300 SSEETTTTEEMM BBRREE 22001122 INTERNE
SERVIZIO ACQUISIZIONE
BENI, SERVIZI E LAVORI
2013 RAZIONALIZZAZIONE
DEL PARCO AUTO
PIANO DI
RIDISTRIBUZIONE DEI
MEZZI
31 GENNAIO 2013 INTERNE DIREZIONI DAP
SERVIZIO ACQUISIZIONE
BENI, SERVIZI E LAVORI
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
34
OS 2.0.0.0 DARE UNA NUOVA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE AD ARPAV
AS 2.1.0.0 REVISIONE ORGANIZZATIVA DI ARPAV
IIOO 22..11..11..00 UUNN NNUUOOVVOO AASSSSEETTTTOO OORRGGAANNIIZZZZAATTIIVVOO PPEERR AARRPPAAVV
SCHEDA 2.1.1.1 LA NUOVA ORGANIZZAZIONE DI ARPAV Situazione Attualmente la dotazione organica di ARPAV prevede 127 posizioni dirigenziali che, in base alla vigente organizzazione interna, sono suddivise in 111 posizioni gestionali e 16 posizioni di staff. Azione La proposta di nuova organizzazione prevede la riduzione a 115 posizioni dirigenziali, distinte in 74 posizioni gestionali e 41 posizioni di staff. Stime effetti economici Si è calcolato che la nuova Dotazione Organica, su cui poi è stata costruita la nuova organizzazione, permette ad ARPAV un risparmio annuo di circa 550.000 €/anno
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 ATTUAZIONE NUOVA
ORGANIZZAZIONE DI
ARPAV
NUOVO
ORGANIGRAMMA 3300 GGIIUUGGNNOO 22001122 INTERNE
SERVIZIO RISORSE
UMANE
E TUTTE LE STRUTTURE
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
35
OS 2.0.0.0 DARE UNA NUOVA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE AD ARPAV
AS 2.1.0.0 REVISIONE ORGANIZZATIVA DI ARPAV
IIOO 22..11..22..00 AATTTTIIVVAARREE FFOORRMMEE DDII PPEENNSSIIOONNAAMMEENNTTOO EE DDII TTRRAASSFFEERRIIMMEENNTTOO,,
PPRREEVVIISSTTII DDAALLLLEE AATTTTUUAALLII NNOORRMMAATTIIVVEE
SCHEDA 2.1.2.1 ATTIVARE LE FORME DI PENSIONAMENTO POSSIBILI DA NORMATIVA
Situazione Stante la volontà di ridurre gli effettivi operanti in ARPAV vengono agevolate le forme di pensionamento possibili a seconda della vigente normativa. Azione Ogni anno si evidenzieranno le posizioni dei dipendenti che hanno maturato i requisiti per l’uscita in quiescenza e non verranno in alcun caso trattenuti in servizio. Stime effetti economici Già dal 2012 il risparmio ipotizzato, per le sole competenze fisse, ammonta a € 726.240,12/anno; dal 2013 il risparmio ipotizzato ammonta ad ulteriori € 545.058,41/anno (per un totale di 1.271.298,53); dal 2014 il risparmio stimato è di ulteriori € 545.058,41/anno (portando il totale dal 2012 a 1.816.356,94).
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
MASSIMO NUMERO
DEI PENSIONAMENTI
POSSIBILI (STIMATO IN 16 UNITÀ)
MINOR PERSONALE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE SERVIZIO RISORSE
UMANE
2013
MASSIMO NUMERO
DEI PENSIONAMENTI
POSSIBILI (STIMATO IN 16 UNITÀ)
MINOR PERSONALE 31 DICEMBRE 2013 INTERNE SERVIZIO RISORSE
UMANE
2014
MASSIMO NUMERO
DEI PENSIONAMENTI
POSSIBILI (STIMATO IN 16 UNITÀ)
MINOR PERSONALE 31 DICEMBRE 2014 INTERNE SERVIZIO RISORSE
UMANE
36
SCHEDA 2.1.2.2 RENDERE OPERATIVE ED AGEVOLARE LE RICHIESTE DI TRASFERIMENTI IN USCITA
Situazione Stante la volontà di ridurre gli effettivi operanti in ARPAV, una volta registrati la volontà dei diretti interessati e il consenso dell’Amministrazione di destinazione, vengono agevolate le richieste di uscita (trasferimento) del personale. Azione Ogni anno si evidenzieranno le posizioni dei dipendenti che hanno fatto domanda di mobilità presso altri enti esterni ad ARPAV agevolando il relativo trasferimento. Stime effetti economici Già dal 2012 il risparmio ipotizzato, per le sole competenze fisse, ammonta a € 363.706,69/anno. Dal 2013 il risparmio ipotizzato ammonta ad ulteriori € 363.706,69/anno (per un totale di 727.413,38); dal 2014 il risparmio totale ipotizzato, aggiungendo gli ulteriori € 363.706,69/anno stimati, diventa di 1.091.120,10.
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
MASSIMO NUMERO
DEI TRASFERIMENTI
POSSIBILI (STIMATO IN 12 UNITÀ)
MINOR PERSONALE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE SERVIZIO RISORSE
UMANE
2013
MASSIMO NUMERO
DEI TRASFERIMENTI
POSSIBILI (STIMATO IN 12 UNITÀ)
MINOR PERSONALE 31 DICEMBRE 2013 INTERNE SERVIZIO RISORSE
UMANE
2014
MASSIMO NUMERO
DEI TRASFERIMENTI
POSSIBILI (STIMATO IN 12 UNITÀ)
MINOR PERSONALE 31 DICEMBRE 2014 INTERNE SERVIZIO RISORSE
UMANE
37
OS 2.0.0.0 DARE UNA NUOVA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE AD ARPAV AS 2.2.0.0 VERIFICHE GESTIONALI PER MINIMIZZARE SPESE E MASSIMIZZARE INTROITI
IIOO 22..22..11..00 CCOONNCCEENNTTRRAARREE II PPRROOGGEETTTTII CCOOMMMMIISSSSIIOONNAATTII AADD AARRPPAAVV SSUU
LLIINNEEEE DDII AATTTTIIVVIITTAA’’ CCOOEERREENNTTII CCOONN II CCOOMMPPIITTII IISSTTIITTUUZZIIOONNAALLII
SCHEDA 2.2.1.1 VERIFICHE GESTIONALI SUI PROGETTI COMMISSIONATI AD ARPAV Situazione ARPAV ha sempre avuto nelle attività su progetto l’opportunità di consolidare la propria dimensione tecnico-scientifica. I “progetti” hanno rappresentato sempre anche un elevata possibilità di aumentare gli introiti dell’Agenzia, cercando di costruire un margine economico-finanziario sulle specifiche entrate. Azione In un periodo in cui l’agenzia deve diminuire i costi e massimizzare i ricavi, tutte le attività su progetto saranno analizzate preventivamente alla loro attivazione per verificare l’equilibrio sia economico sia finanziario delle relative entrate. Saranno inoltre analizzate con una “lente di ingrandimento” gestionale tutte le spese contenute, massimizzando e razionalizzando gli acquisti o gli utilizzi di personale tecnico secondo le linee generali e specifiche del piano 2012-2014. Stime effetti economici La stima può essere solo di larga massima e relativa agli obiettivi insiti in questo intervento operativo. Nel triennio 2012-2014 si cercherà di creare un margine netto di almeno il 10-15% su tutti i progetti, creando un introito stimabile in circa 500.000-750.000 €/anno. Ancor più difficilmente valutabile è la possibilità di effettuare investimenti grazie alle azioni progettuali, poiché in questo periodo di difficoltà economica sarebbero in una certa misura investimenti non effettuati.
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 VERIFICHE GESTIONALI
SULLE ATTIVITÀ SU
PROGETTO
INTROITO NETTO PER
L’AGENZIA 31 DICEMBRE 2012 INTERNE
SERVIZIO ECONOMICO
FINANZIARIO DA - CONTROLLO DI
GESTIONE SERVIZIO
PIANIFICAZIONE, PROGETTAZIONE E
SVILUPPO
2013 VERIFICHE GESTIONALI
SULLE ATTIVITÀ SU
PROGETTO
INTROITO NETTO PER
L’AGENZIA 31 DICEMBRE 2013 INTERNE
SERVIZIO ECONOMICO
FINANZIARIO DA - CONTROLLO DI
GESTIONE SERVIZIO
PIANIFICAZIONE,
PROGETTAZIONE E
SVILUPPO
2014 VERIFICHE GESTIONALI
SULLE ATTIVITÀ SU
PROGETTO
INTROITO NETTO PER
L’AGENZIA 31 DICEMBRE 2014 INTERNE
SERVIZIO ECONOMICO
FINANZIARIO
DA - CONTROLLO DI
GESTIONE SERVIZIO
PIANIFICAZIONE, PROGETTAZIONE E
SVILUPPO
38
OS 2.0.0.0 DARE UNA NUOVA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE AD ARPAV AS 2.2.0.0 VERIFICHE GESTIONALI PER MINIMIZZARE SPESE E MASSIMIZZARE INTROITI
IIOO 22..22..22..00 RREEIINNGGEEGGNNEERRIIZZZZAAZZIIOONNEE DDEELLLLEE AATTTTIIVVIITTAA’’ AAMMMMIINNIISSTTRRAATTIIVVEE
SCHEDA 2.2.2.1 RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI DI FATTURAZIONE ATTIVA E PASSIVA
Situazione Oggi molte strutture di ARPAV emettono fatture e, sia per aspetti organizzativi sia per aspetti di omogeneità amministrativa, si ritiene di centralizzare l’emissione o il pagamento di detti titoli amministrativi. Azione Creazione dell’assetto organizzativo atto a centralizzare la fatturazione e definizione di un nuovo processo amministrativo legato alla fatturazione attiva e passiva. Stime effetti economici E’ una razionalizzazione che “paga” in efficienza interna ed in efficacia nei rapporti economici con tutti i soggetti terzi. A processo innovato si potrà valutare un valore economico di detto intervento, calcolando quanto tempo uomo si risparmierà con le nuove modalità operative. Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
NUOVO PROCESSO
AMMINISTRATIVO IN
TEMA DI
FATTURAZIONE
PASSIVA
PROCESSO INNOVATO
CON
CENTRALIZZAZIONE
FATTURAZIONE
31 DICEMBRE 2012 INTERNE
TUTTI I CENTRI DI COSTO
COORDINATI DAL
SERVIZIO ECONOMICO
FINANZIARIO
2013
NUOVO PROCESSO
AMMINISTRATIVO IN
TEMA DI
FATTURAZIONE ATTIVA
PROCESSO INNOVATO
CON
CENTRALIZZAZIONE
FATTURAZIONE
31 DICEMBRE 2013 INTERNE
TUTTI I CENTRI DI COSTO
COORDINATI DAL SERVIZIO ECONOMICO
FINANZIARIO
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
39
SCHEDA 2.2.2.2 RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI DI RECUPERO CREDITI Situazione Molti crediti, spesso di piccola entità, diventati ormai inesigibili creano un danno diretto ed indiretto per ARPAV. Azione Definizione di una nuova procedura interna afferente ai crediti finalizzata alla definizione delle azioni operative per il recupero ed alla specifica contezza della loro dimensione. Stime effetti economici E’ una razionalizzazione che “paga” in efficienza interna ed in efficacia nei rapporti economici con tutti i soggetti terzi. A processo innovato si potrà valutare un valore economico di detto intervento, calcolando maggiori recuperi delle somme dovute. Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
NUOVO PROCESSO
AMMINISTRATIVO IN
TEMA DI RECUPERO
CREDITI
PROCESSO INNOVATO
RECUPERO CREDITI 31 DICEMBRE 2012 INTERNE
TUTTI I CENTRI DI COSTO
COORDINATI DAL SERVIZIO AFFARI
GENERALI E LEGALI
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
40
SCHEDA 2.2.2.3 ATTIVAZIONE DEI PAGAMENTI ANTICIPATI DELLE PRESTAZIONI Situazione Molti crediti possono essere evitati costruendo un processo di pagamento anticipato, legato e differenziato secondo la specifica prestazione. Azione La finalità è approntare una metodica che permetta di chiedere ed incassare l’importo dovuto o prima della prestazione stessa o come condizione per la consegna degli esiti. La procedura per i pagamenti anticipati, inserita chiaramente nel sistema gestionale dell’agenzia, sarà realizzata in collaborazione con l’istituto di credito che svolge funzioni di Tesoreria per ARPAV. Stime effetti economici E’ una razionalizzazione che “paga” in efficienza interna ed in efficacia nei rapporti economici con tutti i soggetti terzi. A processo innovato si potrà valutare un valore economico di detto intervento. Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2013
NUOVO PROCESSO
AMMINISTRATIVO IN
TEMA DI PAGAMENTI
ANTICIPATI
POSSIBILITÀ DI
EFFETTUARE
PAGAMENTI
ANTICIPATI
31 DICEMBRE 2013 INTERNE
SERVIZIO ECONOMICO
FINANZIARIO
SERVIZIO INFORMATICA
E RETI
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
41
OS 3.0.0.0 INSERIRE NUOVE TECNOLOGIE PER MIGLIORARE L’EFFICIENZA DEI PROCESSI OPERATIVI
AS 3.1.0.0 PIANIFICARE PROCESSI INNOVATIVI, FINALIZZATI AL MIGLIORAMENTO OPERATIVO ED AL RISPARMIO GESTIONALE
IIOO 33..11..11..00 RREEDDAAZZIIOONNEE DDII UUNN PPIIAANNOO DDII IINNNNOOVVAAZZIIOONNEE PPEERR IINNSSEERRIIRREE
NNUUOOVVEE TTEECCNNOOLLOOGGIIEE SSUU PPRROOCCEESSSSII EEDD AATTTTIIVVIITTAA’’
SCHEDA 3.1.1.1 PIANO DI INNOVAZIONE Situazione Quanto più ARPAV saprà innovarsi, quanto più saprà inserire nuove tecnologie, già disponibili a costi contenuti sul mercato, tanto più si potranno realizzare risparmi operativi legati ad una maggiore efficienza. Azione Redazione di un PIANO DI INNOVAZIONE per definire cosa serve, e quanto costa, definendo in sostanza i possibili investimenti di ARPAV per la parte tecnologica. Stime effetti economici Il piano non costa e non produce risparmi, ma le azioni inserite poi nel piano saranno certamente a costo, da valutare investimento per investimento a seconda delle opportunità e di un quadro economico di dettaglio.
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 REDAZIONE PIANO DI
INNOVAZIONE PIANO DI
INNOVAZIONE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE
SERVIZIO
PIANIFICAZIONE, PROGETTAZIONE E
SVILUPPO
SERVIZIO ECONOMICO
FINANZIARIO DA - CONTROLLO DI
GESTIONE
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
42
OS 4.0.0.0 FARE SISTEMA CON NUOVE MODALITA’ DI PROGRAMMAZIONE OPERATIVA CON GLI STAKEOLDERS
AS 4.1.0.0 PROPORRE AL SISTEMA REGIONALE DEGLI ENTI DI RIFERIMENTO UN ACCORDO DI PROGRAMMA CHE DEFINISCA L’AZIONE OPERATIVA DI ARPAV SUL TERRITORIO
IIOO 44..11..11..00 RREEDDAAZZIIOONNEE EE PPRROOPPOOSSTTAA DDII UUNN AACCCCOORRDDOO DDII PPRROOGGRRAAMMMMAA
SCHEDA 4.1.1.1 L’ACCORDO DI PROGRAMMA PER LE ATTIVITA’ DI ARPAV PER IL TERRITORIO
Situazione Un approccio integrato tra le diverse azioni di tutela e prevenzione ambientale, nella piena consapevolezza della stretta interconnessione tra inquinamento ambientale e rischio per la salute delle popolazioni, è di fatto un obbligo nella delicata situazione economico finanziaria che investe tutto il sistema pubblico nazionale e, quindi, anche veneto. Si vuole approntare uno strumento coordinato fra tutti gli attori pubblici interessati all’attività di ARPAV, per porre in essere razionalizzazioni ed ottimizzazioni operative per poter affrontare questo periodo storico di difficoltà economico finanziaria con la consapevolezza di aver cercato le massime sinergie possibili per produrre risparmi senza nulla togliere alle finalità operative. Azione La redazione e proposta da parte di ARPAV di un documento che agevoli, chiarisca, puntuali l’attività dell’agenzia in Veneto, sia in termini generali, sia in modo coordinato con altri enti e strutture del territorio: questo è l’Accordo di Programma. Stime effetti economici Gli effetti economici dell’approvazione, a regime, di un Accordo di Programma, non sono al momento palesi ma sicuramente saranno contenute nello stesso documento o valutate a posteriori della sua efficacia. E’ in ogni caso un accordo per poter fare meglio, spendendo meno, organizzando di più l’attività e quindi l’Accordo di Programma ha in sé tutti gli elementi per poter generare razionalizzazioni e risparmi.
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012 REDAZIONE ACCORDO
DI PROGRAMMA
DOCUMENTO
ACCORDO DI
PROGRAMMA (BOZZA DI PROPOSTA)
3311 OOTTTTOOBBRREE 22001122 INTERNE
SERVIZIO
PIANIFICAZIONE, PROGETTAZIONE E
SVILUPPO COORDINA
TUTTE LE STRUTTURE
2013
DISCUSSIONE E
APPROVAZIONE
ACCORDO DI
PROGRAMMA
INTESA SUI CONTENUTI
DELL’ACCORDO 30 GIUGNO 2013 INTERNE
ESTERNI AD ARPAV
(COMITATO DI
INDIRIZZO?)
2014 VALUTAZIONE EFFETTI
ACCORDO
DOCUMENTO DI
VALUTAZIONE EFFETTI
ACCORDO 31 SETTEMBRE 2014 INTERNE
DA - CONTROLLO DI
GESTIONE
43
OS 5.0.0.0 RENDERE ARPAV AUTOREVOLE DAL PUNTO DI VISTA GESTIONALE E TECNICO
AS 5.1.0.0 CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SU QUELLO CHE E’, CHE FA, CHE VUOL ESSERE E CHE DIVENTERA’ ARPAV
IIOO 55..11..11..00 RREEDDAAZZIIOONNEE DDII UUNN PPIIAANNOO DDII CCOOMMUUNNIICCAAZZIIOONNEE TTEESSOO AA
DDIIFFFFOONNDDEERREE IILL PPEERRCCOORRSSOO DDII RRAAZZIIOONNAALLIIZZZZAAZZIIOONNEE DDII AARRPPAAVV
SCHEDA 5.1.1.1 IL PIANO DI COMUNICAZIONE SUL NUOVO PERCORSO DI ARPAV Situazione I processi virtuosi che ARPAV vuole percorrere con questo piano 2012-2014 non fanno notizia. ARPAV vuole dare corretta comunicazione di tutti i suoi sforzi per costare meno al cittadino veneto. Azione Redazione di un piano di comunicazione che definisca rapide e non costose azioni di informazione sul piano di razionalizzazione di ARPAV. Stime effetti economici Non vi sono effetti economici valutabili
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
REDAZIONE DEL PIANO PIANO DI
COMUNICAZIONE 3300 SSEETTTTEEMM BBRREE 22001122 INTERNE
SERVIZIO AMBIENTE, TERRITORIO E
COMUNICAZIONE
ATTUAZIONE DEL
PIANO
ESECUZIONE DEL
PIANO DI
COMUNICAZIONE 31 DICEMBRE 2012 INTERNE
STRUTTURE
INTERESSATE DEFINITE
NEL PIANO
2013 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
44
OS 5.0.0.0 RENDERE ARPAV AUTOREVOLE DAL PUNTO DI VISTA GESTIONALE E TECNICO
AS 5.1.0.0 CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SU QUELLO CHE E’, CHE FA, CHE VUOL ESSERE E CHE DIVENTERA’ ARPAV
IIOO 55..22..11..00 IINNIIZZIIAATTIIVVEE PPEERR LLAA MMAASSSSIIMMAA DDIIFFFFUUSSIIOONNEE DDEEII DDAATTII TTEECCNNIICCII EE
GGEESSTTIIOONNAALLII DDII AARRPPAAVV DDIIRREETTTTAAMMEENNTTEE AAII CCIITTTTAADDIINNII
SCHEDA 5.2.1.1 PIANO DI DIFFUSIONE DATI AMBIENTALI Situazione ARPAV conta su un elevato grado di realizzazione dei propri sistemi informativi a supporto della propria azione tecnica e gestionale Azione Tutti i sistemi informativi di ARPAV devono finalizzare il proprio mantenimento ed il proprio sviluppo, la propria operatività non solo alla gestione del dato ma anche alla sua pubblicazione. Uno specifico piano potrà declinare gli interventi possibili per questo obiettivo, sia interni a costo pressoché nullo sia onerosi (investimenti). Stime effetti economici L’azione è basata sull’efficacia dell’azione operativa di ARPAV: far conoscere i dati che raccoglie ed elabora in informazioni. Non produce quindi risparmi ma per l’appunto efficacia. Anzi, per specifiche azioni potrebbe essere un intervento a costo, da reperire con una specifica progettualità.
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
RENDERE DISPONILE IL
MAGGIOR NUMERO
POSSIBILE DI DATI DI
ARPAV
PIANO PER LA
PUBBLICAZIONE DI
DATI E INFORMAZIONI 31 DICEMBRE 2012 INTERNE
SERVIZIO AMBIENTE, TERRITORIO E
COMUNICAZIONE SERVIZIO INFORMATICA
E RETI
2013
RENDERE DISPONILE IL
MAGGIOR NUMERO
POSSIBILE DI DATI DI
ARPAV
ATTUAZIONE DEL
PIANO 31 DICEMBRE 2013 INTERNE
SERVIZIO AMBIENTE, TERRITORIO E
COMUNICAZIONE SERVIZIO INFORMATICA
E RETI
2014
RENDERE DISPONILE IL
MAGGIOR NUMERO
POSSIBILE DI DATI DI
ARPAV
ATTUAZIONE DEL
PIANO 31 DICEMBRE 2014 INTERNE
SERVIZIO AMBIENTE, TERRITORIO E
COMUNICAZIONE SERVIZIO INFORMATICA
E RETI
45
OS 6.0.0.0 MIGLIORARE IL BENESSERE ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DELLE RISORSE UMANE DI ARPAV
AS 6.1.0.0 INIZIATIVE DI MIGLIORAMENTO DEL BENESSERE ORGANIZZATIVO E DI CONDIVISIONE DELLA MISSION AZIENDALE
IIOO 66..11..11..00 IINNIIZZIIAATTIIVVEE PPEERR LLAA CCOONNDDIIVVIISSIIOONNEE DDII OOBBIIEETTTTIIVVII DDII
MMIIGGLLIIOORRAAMMEENNTTOO AAZZIIEENNDDAALLEE
SCHEDA 6.1.1.1 INIZIATIVE PER LA CONDIVISIONE AZIENDALE DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO (budgeting, performance)
Situazione Un piano di “sfide e obiettivi forti”, come quello presente, può essere considerato come un contenitore di obiettivi di miglioramento aziendale. Questo miglioramento aziendale si potrà realizzare solamente con la collaborazione di tutto il personale dell’agenzia. Azione La direzione pertanto metterà in campo delle azioni, dei momenti di ascolto e comunicazione interna, per far sì che la più volte citata trasparenza operativa parta dalla conoscenza e condivisione degli interventi operativi di questo piano strategico. Stime effetti economici Non vi sono effetti economici specifici per questo intervento operativo
Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
CONDIVISIONE
AZIENDALE DEGLI
OBIETTIVI DEL PIANO
12-14
INCONTRI SUL
TERRITORIO 31 DICEMBRE 2012 INTERNE
STRUTTURE OPERATIVE
INTERESSATE
2013
CONDIVISIONE
AZIENDALE DEGLI
OBIETTIVI DEL PIANO
12-14
INCONTRI SUL
TERRITORIO 31 DICEMBRE 2013 INTERNE
STRUTTURE OPERATIVE
INTERESSATE
2014 ---------------- ---------------- ---------------- ---------------- ----------------
46
OS 6.0.0.0 MIGLIORARE IL BENESSERE ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DELLE RISORSE UMANE DI ARPAV
AS 6.1.0.0 INIZIATIVE DI MIGLIORAMENTO DEL BENESSERE ORGANIZZATIVO E DI CONDIVISIONE DELLA MISSION AZIENDALE
IIOO 66..11..22..00 AANNAALLIISSII DDII MMOODDAALLIITTAA’’ OORRGGAANNIIZZZZAATTIIVVEE PPEERR MMIIGGLLIIOORRAARREE LLAA
SSOOCCIIAALLIIZZZZAAZZIIOONNEE AAZZIIEENNDDAALLEE
SCHEDA 6.1.2.1 PIANO PER IL MIGLIORAMENTO DEL BENESSERE AZIENDALE Situazione Il termine “benessere organizzativo” nell’agenzia indica ora lo stato soggettivo di coloro che lavorano in ARPAV ora l’insieme dei fattori che determinano o contribuiscono a determinare il benessere di chi lavora. Azione Si vogli0no dettagliare in un semplice e snello piano tutte le azioni che la direzione generale può mettere in campo per migliorare il benessere aziendale in questo momento di sforzo generale per razionalizzazioni e risparmi connessi a cambiamenti operativi ed organizzativi. Stime effetti economici Non vi sono effetti economici specifici per questo intervento operativo Programmazione operativa
anno risultati attesi prodotto scadenza risorse utilizzate centro di responsabilità
2012
EVIDENZIAZIONE
INIZIATIVE DI
MIGLIORAMENTO
BENESSERE AZIENDALE
PIANO PER IL
BENESSERE AZIENDALE 3300 SSEETTTTEEMM BBRREE 22001122 INTERNE
DIREZIONE GENERALE E
STRUTTURE DI STAFF
2013 ATTUAZIONE PIANO
PER IL BENESSERE
AZIENDALE
AZIONI FINALIZZATE AL
BENESSERE AZIENDALE 31 DICEMBRE 2013 INTERNE
DIREZIONE GENERALE E
STRUTTURE DI STAFF
2014 ATTUAZIONE PIANO
PER IL BENESSERE
AZIENDALE
AZIONI FINALIZZATE AL
BENESSERE AZIENDALE 31 DICEMBRE 2014 INTERNE
DIREZIONE GENERALE E
STRUTTURE DI STAFF
47
L’ATTIVITA’ SUL TERRITORIO ARPAV ha più volte espresso il concetto che tutte le azioni di razionalizzazione e ridimensionamento, tese a far diventare l’agenzia più snella ed efficiente, dovranno essere realizzate con l’obiettivo di non diminuire l’attività ed i servizi sul territorio. Va considerato prioritariamente, comunque, la valenza dell’ azione strategica (4.1.00) di questo piano che vuole “proporre al sistema regionale degli enti di riferimento un accordo di programma che definisca l’azione operativa di ARPAV sul territorio”. L’intervento operativo correlato (“IO 4.1.1.0 Redazione e proposta di un accordo di programma”) darà forma e sostanza ad una proposta di un nuovo e più concertato modo di pianificare l’attività di ARPAV sul territorio.
I “LIVELLI” DI PIANIFICAZIONE Affinché l’affermazione che “ … verranno mantenuti i livelli di attività …” non appaia eccessivamente teorica ed utopistica si rappresentano in termini numerici dettagliati le pianificazioni degli anni precedenti (2009-2010-2011) di cui si evidenzia anche la media a livello di agenzia.
ATTIVITA' PIANIFICATO ARPAV PER ANNO VALORE MEDIO
ARPAV
NEL TRIENNIO 2009 2010 2011
SEVESO
n. impianti SEVESO 29 38 34 34
n. controlli SEVESO 122 129 144 132
IPPC
n. impianti IPPC 141 143 116 133
n. controlli IPPC 817 900 667 795
ALTRI IMPIANTI
n. altri impianti 1.027 981 1.025 1.011
n. altri controlli 4.055 3.313 3.532 3.633
OGGETTI GENERICI
n. siti Oggetti Controllo Generici 2.303 2.297 2.209 2.270
n. controlli Oggetti Controllo Generici 4.526 3.013 3.369 3.636
STAZIONI RADIO BASE E IMPIANTI RADIO TELEVISIVI
n. siti SRB RTV
355 282 319
n. controlli SRB RTV
544 539 542
IMPIANTISTICA
apparecchi a pressione 11.650 9.100 7.850 9.533
impianti di riscaldamento 755 839 775 790
ascensori e montacarichi 2.330 2.048 2.030 2.136
apparecchi di sollevamento 11.670 10.506 9.960 10.712
impianti elettrici 3.300 3.337 3.230 3.289
sicurezza impianti in ambiente di vita 109 95 66 90
ANALISI DI LABORATORIO
campioni su FPA 4.300 4.650 4.600 4.517
campioni su reti 42.260 46.830 41.700 43.597
altri campioni conferiti 20.000 17.000 14.500 17.167
48
BL 2,97%
PD 11,88%
RO 2,97%
TV 12,87%
VE 51,49%
VR 8,91%
VI 8,91%
BL 8,00%
PD 20,00%
RO 6,50%
TV 9,00%
VE 21,25%
VR 22,50%
VI 12,75%
Questi “livelli di programmazione” saranno confrontati, in sede di programma di attività 2012, con quanto previsto per lo specifico anno. Distribuzioni provinciali Per le principali voci sopra riportate si evidenzia una suddivisione delle medie del pianificato 2009-2010-2011 per ciascun territorio provinciale.
SEVESO: AZIENDE CONTROLLATE Aziende ricadenti nella normativa SEVESO soggette a controllo:
distribuzione provinciale della programmazione media del triennio 2009-2011
IPPC: AZIENDE CONTROLLATE Aziende ricadenti nella normativa IPPS soggette a controllo:
distribuzione provinciale della programmazione media del triennio 2009-2011
49
BL 8,43%
PD 16,71%
RO 6,01%
TV 11,97%VE 33,72%
VR 5,71%
VI 17,45%
BL 4,44%
PD 13,87%
RO 9,43%
TV 6,93%
VE 27,46%
VR 28,43%
VI 9,43%
ALTRE TIPOLOGIE DI AZIENDE/IMPIANTI Altre tipologie di aziende o impianti (non Seveso e non IPPC) soggette a controllo:
distribuzione provinciale della programmazione media del triennio 2009-2011
OGGETTI GENERICI distribuzione provinciale della programmazione media del triennio 2009-2011
su oggetti generici di pressione ambientale
STAZIONI RADIO BASE E IMPIANTI RADIOTELEVISIVI distribuzione provinciale della programmazione media del biennio 2010-2011
su fonti di pressione elettromagnetica
50
INGEGNERIA IMPIANTISTICA distribuzione provinciale della programmazione media del triennio 2009-2011
su attività di verifica su impianti vari, con suddivisione per tipologia di impianti
BL PD RO TV VE VR VI
apparecchi a pressione 3,58% 23,21% 8,53% 5,97% 21,16% 20,14% 17,41%
impianti di riscaldamento 42,21% 17,10% 3,80% 6,33% 18,87% 10,13% 1,56%
ascensori e montacarichi 18,55% 5,29% 43,97% 32,19%
apparecchi di sollevamento 3,73% 41,08% 7,78% 5,60% 25,94% 5,41% 10,46%
impianti elettrici 21,28% 23,11% 5,27% 1,11% 21,15% 5,27% 22,80%
sicurezza impiantistica in ambiente di vita 22,22% 14,81% 4,44% 44,44% 14,07%
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
35,00%
40,00%
45,00%
50,00%
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Programma Annuale di Attività 2012 (art. 16 della Legge Regionale 18 ottobre 1996, n. 32)
52
53
RACCOLTA ED ESPOSIZIONE DEI DATI
METODOLOGIA DI RACCOLTA DEI DATI
Come primo passo del processo di pianificazione, è stata predisposta una scheda di rilevazione dei numeri programmati di attività basata sulle schede di rilevazione utilizzate e concordate fra le strutture negli anni precedenti, semplificata ed revisionata con un confronto in sede di Comitato di Direzione dell’agenzia.
Rispetto agli anni precedenti, al di là di alcune variazioni di rappresentazione di dati tecnici, è stata inserita la stima dei giorni uomo necessari a svolgere ciascun gruppo di attività ed una indicazione del fatturato che si presume di ottenere da alcune attività,sia su fondi ordinari sia su fondi vincolati. Pur con la consapevolezza che si tratta di stime effettuate con alcune indeterminatezze dell’andamento operativo del 2012, queste cifre possono rappresentare un utile elemento di valutazione econometria sull’azione operativa dell’agenzia.
La “scheda di programmazione 2012” è stata inviata via mail ai Dipartimenti Regionali e Provinciali dal 29 novembre 2011 ed alle strutture della sede centrale in data 1-2 dicembre 2011. Le stesse schede sono state messe a disposizione anche in Intranet, unitamente ad istruzioni per la compilazione.
Una prima raccolta dati è stata effettuata entro il 16 dicembre 2011, avviando successivamente confronti sulle modalità di compilazione per uniformarle al massimo fra le strutture.
Affinando sempre più le modalità di programmazione dei dati di attività si è infine arrivati ai dati contenuti nel presente documento
MODALITA’ DI ESPOSIZIONE DEI DATI
I dati del programma di attività 2012 sono esposti sintetizzando quanto acquisito attraverso la scheda di rilevazione e con la generale suddivisione in:
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE ATTIVITA’ SULLO STATO DELL’AMBIENTE ALTRE ATTIVITA’ TECNICO SCIENTIFICHE ATTIVITA’ ISTRUTTORIE PROMOZIONE AMBIENTALE PIANIFICAZIONE ED INNOVAZIONE COORDIAMENTI DEI RAPPORTI CON SOGGETTI INTERNI ED ESTERNI SISTEMI INFORMATIVI, FORMAZIONE ED ALTRE ATTIVITA’ GESTIONALI.
Ciascuno di questi macro-capitoli dell’attività di ARPAV è stato articolati in sottocapitoli inerenti specifiche voci operative. L’esposizione di ciascuna voce operativa è stata organizzata secondo alcune voci fisse:
Classificazione attività L’attività programmata è classificata in
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1. ATTIVITÀ ISTITUZIONALI OBBLIGATORIE (AIOB) Sono le attività proprie e tipiche dell’Agenzia così come previsto da legge istitutiva. Il concetto di obbligatorietà vale quindi per gli utenti, che devono utilizzare esclusivamente l’Agenzia per dette funzioni, e per l’Agenzia stessa per quanto inserite, per qualità e quantità, nell’ambito dei piani pluriennali e dei programmi annuali di attività. 1.1. Attività previste dalla legge istitutiva di ARPAV, o da leggi ambientali di settore,
nazionale o regionale, nonché da direttive della Regione, che non possono che essere richieste all’Agenzia entro le quantità indicate negli atti di programmazione regionale (tipicamente nel programma annuale delle attività di ARPAV).
1.2. Attività che gli Enti possono discrezionalmente decidere di richiedere o meno, ma nel momento in cui decidono di farlo sono obbligati a rivolgersi ad ARPAV, quale unico soggetto deputato istituzionalmente a tali attività. Sono qui comprese anche le attività di cui al punto A1, per la misura eccedente il livello dell’attività obbligatoria, stabilito dalla programmazione regionale dell’agenzia;
2. ATTIVITÀ ISTITUZIONALI NON OBBLIGATORIE O FACOLTATIVE (ANOF) 2.1. attività rientranti nelle attività istituzionali prive del vincolo dell’obbligatorietà (per
gli utenti e per ARPAV), tipicamente a favore di Enti Pubblici 2.2. attività non rientranti specificamente nell’elenco delle attività istituzionali e che
possono essere svolte in regime di attività commerciale, tipicamente verso privati
Inquadramento normativo/operativo In un box vengono sinteticamente esposti le principali normative, europee o nazi0nali, nonché regionali che indirizzano e regolamentano l’attività operativa. Quando significative sono altresì indicate le deliberazioni della Giunta Regionale del Veneto che disciplinano o introducono direttive sull’attività tecnica. In alcuni casi si indica il ricorso a prassi tecniche consolidate in documenti operativi.
La programmazione 2012 per il territorio veneto Si esprimono in numeri e valori sintetici gli indicatori dell’attività programmata per quella specifica attività su tutto il territorio regionale.
la programmazione differenziata per territorio provinciale Si articolano i numeri della programmazione regionale, per singola attività, in numeri che rappresentano l’azione operativa differenziata per territorio provinciale, realizzata attraverso le proprie strutture operative sul territorio, ovvero i Dipartimenti ARPAV Provinciali (DAP). Nel caso vi siano strutture ARPAV a carattere regionale che svolgano parte delle attività in programmazione sul territorio, viene ugualmente rappresentata ed evidenziata nel box in questione.
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I NUMERI 2012 IN SINTESI
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE si controlleranno 3.879 siti o impianti
con 11.686 controlli
CONTROLLI SU AZIENDE PER RISCHI DI INCIDENTI RILEVANTI 28 impianti con 94 controlli
CONTROLLI PER AUTORIZZAZIONI INTEGRATE AMBIENTALI 117 impianti con totali 1.001 controlli
I 117 impianti sono così differenziati: 7 DEPURATORI (per gestione bottini) - 21 DISCARICHE - 14 IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI – 1 TERMOCOMBUSTORI/TERMOVALORIZZATORI/INCENERITORI - 24 ALLEVAMENTI ZOOTECNICI – 48 IMPIANTI INDUSTRIALI - 2 ALTRI IMPIANTI CON CONTROLLI AIA
ALTRI CONTROLLI SU IMPIANTI O FONTI DI PRESSIONE 1.305 impianti con 5.095 controlli
I 1.305 impianti sono così differenziati: 303 DEPURATORI - 61 DISCARICHE - 159 IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI - 13 IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO - 9 TERMOCOMBUSTORI/TERMOVALORIZZATORI/INCENERITORI - 72 ALLEVAMENTI ZOOTECNICI - 656 IMPIANTI INDUSTRIALI - 32 ALTRI IMPIANTI O FONTI DI PRESSIONE
CONTROLLI SU SITI CONTAMINATI O POTENZIALMENTE CONTAMINATI 365 siti con 1.103 controlli
CONTROLLI SULLE STAZIONI RADIO BASE E IMPIANTI RADIOTELEVISIVI 197 siti con 393 controlli
CONTROLLI SU OGGETTI DI CONTROLLO GENERICO (OCG)
1.867 oggetti di controllo per un totale di 4.000 controlli
ATTIVITA’ SULLO STATO DELL'AMBIENTE si rileveranno dati da 3.141 punti o stazioni,
con 10.673 sopralluoghi e 4.971 pareri
MONITORAGGI SULLA QUALITA’ DELL’ARIA 110 punti di monitoraggio, 4.854 sopralluoghi o ispezioni e 983 pareri o relazioni tecniche
I punti di rilevamento si suddividono in: 57 centraline per la qualità dell’aria, 24 mezzi mobili (con previste 148 campagne di monitoraggio), 15 stazioni di rilevamento SIMAGE , 13 stazioni di monitoraggio pollinico e 1 punto di rilevamento della radioattività dell’aria.
MONITORAGGI SULLA QUALITA’ DELL’ACQUA 1.666 punti di rilevamento, 4.416 sopralluoghi o ispezioni e 3.183 pareri o relazioni tecniche
I punti di rilevamento si suddividono in: 313 per i corsi d’acqua superficiali, 60 per i laghi e corpi idrici artificiali, 404 per i corpi idrici sotterranei e le sorgenti, 169 per le acque di balneazione, 73 per le acque marino costiere, 442 per le acque di transizione, 150 per il ripascimento dei litoranei e opere in mare, 9 boe meteo-marine, 46 centraline automatiche per le acque interne.
MONITORAGGI METEOROLOGICI (AGRO – IDRO – NIVO – METEO) 441 stazioni di rilevamento e dei 3 radar meteorologici
I punti di rilevamento si suddividono in: 199 per la rete agro meteorologica, 167 per la rete idro – termo – nivo - pluviometrica, 39 per la rete freatimetrica, 1o per la rete che misura le depressioni fredde, 20 per la rete termo -
pluviometrica, 6 per la rete meteo ambientale, 3 radar meteorologici
56
SUOLI 750 punti di rilevamento, 1.303 sopralluoghi o ispezioni e 190 pareri o relazioni tecniche
BIOMONITORAGGI E BIODIVERSITA’
174 punti di rilevamento, 100 sopralluoghi e 615 pareri o relazioni tecniche
ALTRE ATTIVITA’ TECNICO SCIENTIFICHE si controlleranno 24.758 apparecchi o impianti per la sicurezza impiantistica
si emetteranno 3.622 bollettini per la sicurezza del territorio
si analizzeranno 66.562 campioni da fonti di pressione, reti o conferiti
VERIFICHE PER LA SICUREZZA IMPIANTISTICA 7.450 apparecchi a pressione - 665 impianti di riscaldamento - 2.367 ascensori e montacarichi - 10.380 apparecchi di sollevamento/idroestrattori - 3.860 impianti elettrici equivalenti - 36 verifiche per la sicurezza in ambienti di vita
RADIAZIONI IONIZZANTI 138 sopralluoghi per il radon
766 interventi di gestione e supporto tecnico alla rete per la radioattività
COMPOST 30 sopralluoghi e 30 pareri o relazioni tecniche
ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO 1.816 bollettini per l’attività previsionale - 1.122 bollettini per l’attività del CFD (Centro Funzionale Decentrato) -
684 bollettini per il supporto alle attività produttive
ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO REGIONALE LABORATORI 7.138 campioni relativi alle fonti di pressione ambientale, 43.924 campioni relativi alle reti di monitoraggio, 15.500
campioni conferiti da ASL o altri
ATTIVITA’ DEGLI OSSERVATORI REGIONALI DI ARPAV Oltre 4.100 gg./uomo su modellistica, supporto tecnico allo stato e alla regione, azione tecnica su grandi opere,
gestione di inventari e catasti di matrice, partecipazione a progetti sulle specifiche tematiche
ATTIVITA’ ISTRUTTORIE si parteciperà a 2.234 Commissioni o Conferenze di Servizi
e si emetteranno correlatamente 2.820 pareri
PROMOZIONE AMBIENTALE
FORMAZIONE si prevedono di organizzare 160 corsi di formazione con 340 ore di docenza
si prevede di partecipare a circa 1.200 eventi (corsi, convegni, seminari, congressi), di cui oltre 60 in qualità di relatori
COMUNICAZIONE si prevede di organizzare oltre 25 eventi (convegni, seminari)
si stimano oltre 10.000 contatti URP, con specifiche risposte a quesiti all’utenza (cittadini) si stimano circa 1.200 rapporti con i media (conferenze stampa, contatti con giornali, ecc …)
saranno prodotti circa 320 materiali informativi e si stima di evadere oltre 700 richieste dal Centro di Documentazione di ARPAV;
57
saranno quasi 400 gli interventi di comunicazione interna; quasi 1.000 giorni/uomo saranno utilizzati per gestire i contenuti dei portali intranet/internet
saranno 6 i prodotti editoriali (ISBN) realizzati nel 2012, mentre si offrirà collaborazione e coordinamento editoriale a circa 35 pubblicazioni
REPORTING AMBIENTALE saranno circa 40 articoli su riviste, poster, ecc e quasi 200 relazioni tecniche;
circa 1.600 bollettini di diversa natura e tematica, prodotti e diffusi (esclusi quelli meteorologici); oltre 1.000 richieste di dati ed informazioni saranno evase.
EDUCAZIONE PER LA SOSTENIBILITA’ 18 iniziative di progettazione, realizzazione e produzione di materiale educativo
ATTIVITA’ GESTIONALI
PIANIFICAZIONE: quasi 300 documenti di pianificazione e programmi di attività ordinaria e tematica;
oltre 90 documenti di piani di monitoraggio ambientale e verifiche della loro attuazione;
RENDICONTAZIONE: 15o documenti per la predisposizione di relazioni per la rendicontazione delle attività
125 documenti per la verifica dell’attuazione degli indicatori tecnici
COORDINAMENTI: oltre 500 incontri di gestione, coordinamento e partecipazione alle segreterie tecniche ARPAV
circa 600 incontri di gruppi di lavoro interni oltre 1.200 riunioni interne di coordinamento
oltre 600 riunioni di direzione oltre 200 incontri per attività tecnica ed amministrativa di direzione
quasi 400 incontri per partecipazione a gruppi di lavoro esterni
SISTEMI INFORMATICI: quasi 1.350 unità informatiche gestite;
oltre 5.000 interventi di assistenza informatica;
SISTEMI INFORMATIVI Circa 30 documenti di analisi e sviluppo dei sistemi informativi;
132 realizzazioni e gestioni di procedure e programmi; Oltre 100 banche dati gestite;
INNOVAZIONE Oltre 40 progettazioni dirette o partecipazione ad iniziative di innovazione;
Quasi 50 realizzazioni operative o sperimentazione di iniziative di innovazione
SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA’ 115 procedure da redarre e 373 procedure da revisionare
118 verifiche ispettive previste e 247 partecipazioni a circuiti di interconfronto 20 documenti per la predisposizione di aspetti metodologici
8 documenti per la progettazione di protocolli e standard tecnici
58
I LIVELLI MULTITEMPORALI DELLA PIANIFICAZIONE
ATTIVITA' PIANIFICATO ARPAV PER ANNO VALORE MEDIO
ARPAV NEL TRIENNIO
PROGRAMMA
2012 2009 2010 2011
SEVESO
n. impianti SEVESO 29 38 34 34 28
n. controlli SEVESO 122 129 144 132 94
IPPC-AIA
n. impianti IPPC 141 143 116 133 117
n. controlli IPPC 817 900 667 795 1.001
ALTRI IMPIANTI
n. altri impianti 1.027 981 1.025 1.011 1.305
n. altri controlli 4.055 3.313 3.532 3.633 5.095
OGGETTI GENERICI
n. siti Oggetti Controllo Generici 2.303 2.297 2.209 2.270 2.232
n. controlli Oggetti Controllo Generici 4.526 3.013 3.369 3.636 5.103
STAZIONI RADIO BASE E IMPIANTI RADIO TELEVISIVI
n. siti SRB RTV
355 282 319 197
n. controlli SRB RTV
544 539 542 393
IMPIANTISTICA
apparecchi a pressione 11.650 9.100 7.850 9.533 7.450
impianti di riscaldamento 755 839 775 790 665
ascensori e montacarichi 2.330 2.048 2.030 2.136 2.367
apparecchi di sollevamento 11.670 10.506 9.960 10.712 10.380
impianti elettrici 3.300 3.337 3.230 3.289 3.860
sicurezza impianti in ambiente di vita 109 95 66 90 36
ANALISI DI LABORATORIO
campioni su FPA 4.300 4.650 4.600 4.517 7.138
campioni su reti 42.260 46.830 41.700 43.597 43.924
altri campioni conferiti 20.000 17.000 14.500 17.167 15.500
59
IL DETTAGLIO DELL’AZIONE SUL TERRITORIO NEL 2012
AATTTTIIVVIITTAA’’ DDII PPRREEVVEENNZZIIOONNEE
CONTROLLI SU AZIENDE PER RISCHI DI INCIDENTI RILEVANTI
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
La normativa “Seveso” sul controllo dei pericoli di incidente rilevante, in Italia è applicata alle realtà aziendali nelle quali siano presenti sostanze pericolose in quantità uguali o superiori a quelle indicate nell'allegato I° del D.Lgs. 334/99. Si sono avute come riferimento normativo, nel tempo, la direttiva n. 501 del 24/06/1982 (Direttiva SEVESO I, recepita con il D.P.R. n. 175 del 17/5/1988), la direttiva n. 96 del 9/12/1996 (Direttiva SEVESO II, recepita con il D.Lgs. n. 334 del 17/08/1999) ed infine la direttiva n. 105 del 16/9/2003 (SEVESO III, recepita con il D.Lgs. 238 del 21/09/2005), che a sua volta modifica il D.Lgs. 334/99. In base a detta normativa, ARPAV partecipa, in qualità di membro effettivo, ai lavori del Comitato Tecnico Regionale, nell’ambito dello svolgimento delle istruttorie per la valutazione dei Rapporti di Sicurezza degli stabilimenti soggetti all’art. 8. L’azione di controllo in questo campo è quindi riconducibile alle seguenti attività:
Istruttorie sui Rapporti di Sicurezza per le aziende in art. 8 (D.Lgs. 238/2005), comprensive di appositi sopralluoghi sugli impianti.
Verifiche sui Sistemi di Gestione della Sicurezza, su mandato del MATTM, per stabilimenti in articolo 8.
Verifiche sui Sistemi di Gestione della Sicurezza per stabilimenti in art. 6.
Su richiesta, partecipazione alla formulazione di pareri sulla pianificazione territoriale ed urbanistica
in zone con stabilimenti in art. 8 e in art. 6.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
28 impianti con 94 controlli
LA PROGRAMMAZIONE DIFFERENZIATA PER TERRITORIO PROVINCIALE
Provincia Impianti
da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 0 0 0 0 0 0
PD 5 4 4 5 0 13
RO 1 1 1 1 0 3
TV 4 4 4 4 0 12
VE 14 18 18 18 0 54
VR 2 2 2 2 0 6
VI 2 2 2 2 0 6
tot 28 31 31 32 0 94
BL0% PD
14%RO3%
TV13%
VE58%
VR7%
VI6%
60
CONTROLLI PER AUTORIZZAZIONI INTEGRATE AMBIENTALI
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
Gli impianti ad impatto ambientale rilevante, che rientrano nelle condizioni previste dalla normativa per la prevenzione integrata dell’inquinamento ambientale (Direttiva IPPC, recepita con il D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., parte II, titolo III bis, sul controllo integrato dell’inquinamento ambientale. Raccomandazione 2001/331/CE in materia di criteri minimi per le ispezioni ambientali) La necessità di limitare l'impatto ambientale di un’attività industriale, tenendo conto dei diversi aspetti quali le emissioni in atmosfera ma anche gli scarichi idrici, l'utilizzo del suolo, la produzione di rifiuti la generazione di rumori, l'utilizzo efficiente dell'energia ha trovato riscontro nelle norme così dette "IPPC", acronimo dell'espressione inglese "Integrated Pollution Prevention and Control". Questa normativa, che riguarda eminentemente i maggiori impianti, richiede che venga rilasciata un’unica autorizzazione all'esercizio (A.I.A.: Autorizzazione Integrata Ambientale) che tenga conto dei diversi aspetti ambientali dell'attività (emissioni, scarichi, rifiuti, efficienza energetica, utilizzo del suolo e così via) in tutte le fasi del ciclo produttivo e anche del ciclo di vita di un impianto, evidenziando, ad esempio, le modalità di ripristino dell'area utilizzata alla cessazione dell'attività dell'impianto stesso.
In Veneto attualmente sono interessati dalla direttiva 2008/1/CE quasi 900 impianti.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
117 impianti con totali 1.001 controlli I 117 impianti sono così differenziati:
7 DEPURATORI (per gestione bottini) - 21 DISCARICHE - 14 IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI –
1 TERMOCOMBUSTORI/TERMOVALORIZZATORI/INCENERITORI - 24 ALLEVAMENTI ZOOTECNICI –
48 IMPIANTI INDUSTRIALI - 2 ALTRI IMPIANTI CON CONTROLLI AIA
LA PROGRAMMAZIONE DIFFERENZIATA PER TERRITORIO PROVINCIALE
DEPURATORI
Provincia Impianti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 0 0 0 0 0 0
PD 3 3 3 3 60 69
RO 1 3 1 3 5 12
TV 0 0 0 0 0 0
VE 2 1 1 1 10 13
VR 0 0 0 0 0 0
VI 1 3 3 3 2 11 tot 7 10 8 10 77 105
DISCARICHE
Provincia Impianti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 1 2 1 3 2 8
PD 3 3 3 6 10 22
RO 1 2 1 2 6 11
TV 1 3 1 3 2 9
VE 6 6 12 6 12 36
VR 5 4 4 4 35 47
VI 4 12 12 12 4 40
tot 21 32 34 36 71 173
BL0%
PD66%
RO11%
TV0%
VE12%
VR0%
VI11%
BL5% PD
13% RO6%
TV5%
VE21%
VR27%
VI23%
61
IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI
Provincia Impianti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 1 3 1 3 1 8
PD 2 2 2 2 2 8
RO 1 3 1 3 2 9
TV 1 2 1 2 0 5
VE 4 5 5 5 2 17
VR 4 4 4 4 7 19
VI 1 3 3 3 2 11
tot 14 22 17 22 16 77
TERMOCOMBUSTORI / TERMOVALORIZZATORI / INCENERITORI
Provincia Impianti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 0 0 0 0 0 0
PD 0 0 0 0 0 0
RO 0 0 0 0 0 0
TV 0 0 0 0 0 0
VE 1 2 2 2 2 8 VR 0 0 0 0 0 0
VI 0 0 0 0 0 0
tot 1 2 2 2 2 8
ALLEVAMENTI ZOOTECNICI
Provincia Impianti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 0 0 0 0 0 0
PD 5 5 5 5 5 20
RO 3 9 3 9 6 27
TV 2 2 2 2 0 6
VE 0 0 0 0 0 0
VR 12 12 12 12 0 36
VI 2 6 6 6 0 18
tot 24 34 28 34 11 107
IMPIANTI INDUSTRIALI
Provincia Impianti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 2 5 2 5 0 12
PD 8 20 20 20 20 80
RO 2 6 2 6 14 28
TV 2 6 2 6 7 21
VE 11 48 48 48 10 154
VR 6 6 6 6 10 28
VI 17 51 51 51 34 187 tot 48 142 131 142 95 510
ALTRI IMPIANTI (con controlli AIA)
Provincia Impianti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 0 0 0 0 0 0
PD 0 0 0 0 0 0
RO 0 0 0 0 0 0
TV 2 6 2 6 7 21 VE 0 0 0 0 0 0
VR 0 0 0 0 0 0
VI 0 0 0 0 0 0
tot 2 6 2 6 7 21
BL10% PD
10%
RO12%
TV7%VE
22%
VR25%
VI14%
VE100%
BL0% PD
19%
RO25%TV
5%VE0%
VR34%
VI17%
BL2%
PD16%
RO6%
TV4%
VE30%
VR5%
VI37%
TV100%
62
ALTRI CONTROLLI SU IMPIANTI O FONTI DI PRESSIONE
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
Sono quegli impianti o quelle fonti di pressione ambientale che non ricadono nelle normative Seveso o IPPC precedentemente evidenziate, pur con analoghe tipologia di attività, e che sono comunque accatastate gerarchicamente nel SIRAV (Sistema Informativo Regionale Ambientale del Veneto). Le normative di riferimento sono numerosissime, anche se il D.L.vo 152/2006 ha cercato di fare, non sempre riuscendoci, sintesi del riferimento normativo. In sintesi i riferimenti normativi per l’attività operativa sono: DEPURATORI: D.Lgs. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni (modificato dal D.Lgs. 4/2008) – Piano Regionale di Risanamento delle Acque (P.R.R.A.); D.Lgs. 59/2005. L.R. 33/85; L.R. 3/2000; Piano di Tutela delle Acque (PTA): Norme tecniche di attuazione del Piano della Regione Veneto approvate con D.G.R.V. n. 2267 del 24/07/2007, prorogate con D.G.R.V. n. 4261 del 30/12/2008. Le modalità di controllo specifiche si articolano sempre in controlli documentali, gestionali, tecnici e analitici e le frequenze delle attività di controllo cambiano al variare delle potenzialità dell’impianto (definite in Abitanti Equivalenti). DISCARICHE: D.Lgs. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni. L’attuale normativa non prescrive l’effettuazione di una specifica quantità di controlli ambientali relativi a questa fonte di pressione ambientale, tranne che per quelle discariche che rientrano nella normativa sulla A.I.A. IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI: Non vi è una specifica normativa, oltre al già più volte citato D.Lgs. 152/06, in quanto gli impianti - sia in fase istruttoria che gestionale – o sono assoggettati alle norme di impatto ambientale (VIA, VINCA, VAS, IPPC, AIA, rumore, aria, acque, ecc.) o possono avere delle normative anche specifiche, come ad esempio il D.Lgs. n. 133 del 11/05/2005 "Attuazione della direttiva 2000/76/CE in materia di incenerimento dei rifiuti". IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO: D.M. 05/02/98 come modificato dal D.M. 05/04/06, n.186, punto 16 "rifiuti compostabili"; D.Lgs. n. 217/06 "Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti", come modificato dal D.M. 22/01/09 "Aggiornamento degli allegati al decreto legislativo 29 aprile 2006, n.217, concernente la revisione della disciplina in materia di fertilizzanti", allegato 2 "ammendanti"; D.Lgs. n. 152/06, come modificato dal D.Lgs. n. 04/08, art. 183 lett. u), dove è riportata la definizione di "compost di qualità". Nel Veneto la costruzione e la gestione di questi impianti deve essere conforme a quanto previsto dalla D.G.R.V. 568/05. Il compost, prodotto ottenuto attraverso un processo di trasformazione e stabilizzazione di rifiuti organici selezionati, è utilizzato in agricoltura per migliorare le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche del terreno. ARPAV gestisce, per conto della Regione, il marchio “Compost Veneto”. TERMOCOMBUSTORI (o TERMOVALORIZZATORI o INCENERITORI): I termocombustori sono impianti che fanno riferimento ad un complesso di norme comunitarie e nazionali veramente corposo. L’eccessiva complessità ed eterogeneità della normativa di riferimento non offre chiare indicazioni operative per i riferimenti da adottare nei procedimenti autorizzativi, anche alla luce del fatto che non vi è una specifica normativa regionale alla quale occorre attenersi per l'esercizio degli impianti.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
1.305 impianti con 5.095 controlli I 1.305 impianti sono così differenziati:
63
303 DEPURATORI - 61 DISCARICHE - 159 IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI - 13 IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO - 9
TERMOCOMBUSTORI/TERMOVALORIZZATORI/INCENERITORI - 72 ALLEVAMENTI ZOOTECNICI - 656 IMPIANTI
INDUSTRIALI - 32 ALTRI IMPIANTI O FONTI DI PRESSIONE
LA PROGRAMMAZIONE DIFFERENZIATA PER TERRITORIO PROVINCIALE
DEPURATORI
Provincia Impianti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 17 16 15 15 64 110
PD 71 71 0 71 200 342
RO 33 33 0 33 130 196
TV 57 57 57 57 160 331
VE 31 36 36 36 130 238
VR 35 35 35 35 260 365
VI 56 53 9 32 245 339 Regione 0 0 0 0 0 0
DT-Sett.
Acque 3 3 3 3 0 9
tot 303 304 155 282 1.189 1.930
DISCARICHE
Provincia Impianti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 5 5 1 4 5 15
PD 1 1 0 1 1 3 RO 5 5 1 5 13 24 TV 10 6 6 6 4 22 VE 1 1 2 1 2 6 VR 17 7 7 7 29 50 VI 22 22 22 22 41 107 tot 61 47 39 46 95 227
IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI
Provincia Impianti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 11 11 9 10 3 33
PD 40 40 0 40 10 90
RO 20 20 20 20 15 75
TV 10 10 10 10 0 30
VE 9 9 9 9 4 31
VR 37 37 35 35 6 113
VI 32 32 32 32 17 113 tot 159 159 115 156 55 485
IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO
Provincia Impianti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 0 0 0 0 0 0
PD 2 2 0 2 1 5
RO 2 2 2 2 8 14
TV 0 0 0 0 0 0
VE 1 1 1 1 1 4
VR 6 6 6 6 6 24
VI 2 2 2 2 1 7
tot 13 13 11 13 17 54
BL6% PD
18%
RO10%
TV17%
VE12%
VR19%
VI18%
DT0%
BL6%
PD1%
RO10%
TV9%
VE2%
VR20%
VI52%
BL7% PD
19%
RO16%TV
6%VE6%
VR23%
VI23%
BL0%
PD9%
RO26%
TV0%
VE7%
VR45%
VI13%
64
TERMOCOMBUSTORI / TERMOVALORIZZATORI / INCENERITORI
Provincia Impianti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 5 5 5 0 0 10
PD 1 1 0 1 5 7
RO 0 0 0 0 0 0
TV 0 0 0 0 0 0
VE 0 0 0 0 0 0
VR 0 0 0 0 0 0
VI 3 2 2 3 1 8
tot 9 8 7 4 6 25
ALLEVAMENTI ZOOTECNICI
Provincia Impianti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 15 13 4 12 4 33
PD 15 15 0 15 12 42
RO 0 0 0 0 0 0
TV 4 4 4 4 0 12
VE 8 8 8 8 0 24
VR 30 30 30 30 0 90
VI 0 0 0 0 0 0
tot 72 70 46 69 16 201
IMPIANTI INDUSTRIALI
Provincia Impianti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 0 0 0 0 0 0
PD 140 140 0 140 90 370
RO 50 50 50 50 40 190
TV 50 50 50 50 55 205
VE 50 50 50 50 30 180
VR 24 20 20 24 24 88
VI 342 320 320 342 67 1.049 tot 656 630 490 656 306 2.082
ALTRI IMPIANTI O FONTI DI PRESSIONE
Provincia Impianti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 0 0 0 0 0 0
PD 1 1 0 1 1 3
RO 3 3 3 3 0 9
TV 10 10 10 10 5 35
VE 0 0 0 0 0 0
VR 13 5 5 9 10 29
VI 5 5 5 5 0 15 tot 32 24 23 28 16 91
BL56%
VI44%
BL17%
PD22%
RO0%
TV6%
VE9%
VR46%
VI0%
BL0%
PD18%
RO9%
TV10%VE
9%VR4%
VI50%
BL0%
PD3%
RO10%
TV38%
VE0%
VR32%
VI17%
65
CONTROLLI SU SITI CONTAMINATI O POTENZIALMENTE CONTAMINATI
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
Il riferimento normativo è il, già citato, D.Lgs. n.152 del 3/04/2006, entrato in vigore il 19 aprile 2007 L’attuale normativa non prescrive l’effettuazione di una specifica quantità di controlli ambientali relativi a questa fonte di pressione ambientale, che sono definiti quindi dalla prassi operativa.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
365 siti con 1.103 controlli
LA PROGRAMMAZIONE DIFFERENZIATA PER TERRITORIO PROVINCIALE
Provincia
siti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 20 10 0 20 15 45
PD 40 20 0 80 120 220
RO 15 15 0 15 30 60
TV 15 15 0 15 45 75
VE 150 5 30 30 230 295
VR 25 25 25 25 33 108
VI 100 50 0 100 150 300
tot 365 140 55 285 623 1.103
BL4%
PD20%
RO5%
TV7%VE
27%
VR10%
VI27%
66
CONTROLLI SULLE STAZIONI RADIO BASE E IMPIANTI RADIOTELEVISIVI
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
La normativa in materia è numerosa, sia a livello nazionale sia a livello regionale. La Legge Quadro 36/01 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, è il primo testo di legge organico che disciplina in materia di campi elettromagnetici. Successivamente sono stati promulgati il D.M. 29/05/2008 “Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto degli elettrodotti” e il D.M. 29/05/2008 “Approvazione delle procedure di misura e valutazione dell’induzione magnetica”. Il DPCM 08/07/2003 disciplina, poi, a livello nazionale, l’esposizione della popolazione ai campi elettrici e magnetici a bassa frequenza (50 Hz). Queste distanze sono state calcolate in funzione del potenziale e della tipologia della linea dall’ARPAV e recepite con DRGV n. 1526/00. Infine il D.Lgs. 259/03 “Codice delle comunicazioni elettroniche” definisce su scala nazionale le modalità per l’installazione degli impianti per telefonia mobile e per gli apparati di radio-telecomunicazione. A livello regionale, la L.R. 27/93 disciplina in materia di esposizione della popolazione ai campi elettrici e magnetici, stabilendo le distanze tra elettrodotti esistenti e nuove abitazioni, mentre la L.R. 29/93 regolamenta l'installazione degli impianti. Vi sono poi Deliberazioni regionali in materia: la DRGV 1432/02 prevede si possa ottenere la deroga dalla non edificabilità all’interno delle fasce di rispetto, previe apposite misurazioni e relativa dimostrazione del non superamento del limite d’induzione magnetica (0,2 µT). Le misure devono essere fatte secondo un protocollo di misura, elaborato da ARPAV, e adottato dalla Regione Veneto con DGRV n. 3617 del 2003; con DGRV 2052 del 03.07.2007 la Giunta Regionale ha approvato la modulistica per la comunicazione di detenzione e istanza di autorizzazione di impianti radiofonici e televisivi sia in tecnica analogica che in tecnica digitale.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
197 siti con 393 controlli
LA PROGRAMMAZIONE DIFFERENZIATA PER TERRITORIO PROVINCIALE
Provincia
siti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI documentali gestionali tecnici analitici
BL 24 0 non previsto 0 24 24
PD 40 0 non previsto 0 50 50
RO 24 10 non previsto 15 38 63
TV 13 13 non previsto 13 33 59
VE 35 0 non previsto 5 60 65
VR 40 0 non previsto 10 60 70
VI 21 0 non previsto 31 31 62
tot 197 23 non previsto 74 296 393
BL6% PD
13%
RO16%
TV15%
VE17%
VR18%
VI15%
67
CONTROLLI SU OGGETTI DI CONTROLLO GENERICO (OCG)
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
Sono quelle Fonti di Pressione ambientale (FPA) non gerarchizzate nel SIRAV (Sistema Informativo Regionale Ambientale del Veneto) in quanto occasionali o non legate a processi autorizzativi delle competenti autorità o enti. Costituiscono, in ogni caso, un’importante espressione dell’attività di controllo preventivato dell’agenzia sul territorio, e sono in genere controlli effettuati in seguito a segnalazioni, esposti o richieste. Gli OCG (Oggetti di Controllo Generico) che in genere vedono l’operatività di ARPAV sono: Cantieri vari, siti con sospetti inquinamenti dell’aria, abitazioni ed altri ambienti di vita, acque di transizione, acque marino costiere, corpi idrici sotterranei, corsi d'acqua, porti e aeroporti, aziende e attività industriali, elettrodotti e cabine di trasformazione, impianti di illuminazione ed energetici, infrastrutture stradali e autostradali, infrastrutture ferroviarie e marittime, laghi e corpi idrici superficiali, siti con sospetto inquinamento radioattivo, siti amianto, sorgenti di rumore, sorgenti di vibrazioni, suoli.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
1.867 oggetti di controllo per un totale di 4.000 controlli
LA PROGRAMMAZIONE DIFFERENZIATA PER TERRITORIO PROVINCIALE
Provincia oggetti /
siti da controllare
controlli TOTALE CONTROLLI
documentali gestionali tecnici analitici
BL 160 60 5 100 50 215
PD 350 100 0 250 250 600
RO 130 70 0 130 130 330
TV 95 63 0 118 164 345
VE 395 230 102 402 292 1.026
VR 270 22 20 140 250 432
VI 439 220 180 458 168 1.026 Regione 0 0 0 0 0 0
DRST(1) 17 0 0 3 0 3
DT-Sett.
Acque 11 0 0 0 23 23
tot 1.867 765 307 1.601 1.327 4.000 (1) DRST: è il Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio
BL5,4%
PD15,0%
RO8,3%
TV8,6%
VE25,7%
VR10,8%
VI25,7%
DRST0,1%
DT0,6%
68
AATTTTIIVVIITTAA’’ SSUULLLLOO SSTTAATTOO DDEELLLL''AAMMBBIIEENNTTEE
MONITORAGGI SULLA QUALITA’ DELL’ARIA
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
L’entrata in vigore del D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 155 “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa”, di fatto abroga la legislazione nazionale previgente in materia, e chiarisce diversi concetti in tema di gestione e valutazione della qualità dell’aria. Si configura come un nuovo testo unico sulla specifica matrice, riunendo tutta la disciplina dettata dalle precedenti direttive e ampliando il numero degli inquinanti monitorati con il PM2.5 e, di fatto, non variando sostanzialmente i valori limite ed i valori obiettivo scritti nelle precedenti direttive. L’entrata in vigore del D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 155 “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa”, sta portando alla redazione di un aggiornamento del Piano di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (PRTRA), attualmente in corso di
approvazione da parte della Giunta Regionale.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
110 punti di monitoraggio che si suddividono in 57 centraline per la qualità dell’aria, 24 mezzi mobili (con previste 148 campagne di monitoraggio), 15 stazioni di rilevamento SIMAGE (1) , 13 stazioni di monitoraggio pollinico e 1 punto
di rilevamento della radioattività dell’aria. Le attività di monitoraggio comporteranno
4.854 sopralluoghi o ispezioni e 983 pareri o relazioni tecniche
LA PROGRAMMAZIONE DIFFERENZIATA PER TERRITORIO PROVINCIALE
Provincia SOPRALLUOGHI E/O
ISPEZIONI
PARERI, ELABORAZIONI E/O
RELAZIONI TECNICHE
BL 325 17
PD 455 17
RO 456 373
TV 881 30
VE 603 98
VR 650 24
VI 1.331 267 Regione 0 0
DRL (2) 138 155
DRST 15 0
DT-SPCA 0 2
tot 4.854 983
(1) SIMAGE: L’Accordo di Programma sulla Chimica di Porto Marghera, siglato nel 1998, ha posto le basi per la realizzazione del Sistema Integrato per il Monitoraggio Ambientale e la Gestione delle Emergenze in relazione al rischio industriale nell’area di Marghera (SIMAGE). Scopo del SIMAGE è garantire un efficace flusso di informazioni in caso di emergenza e fornire supporto tecnico al Decisore Pubblico (Prefetto, Sindaco, …), al fine di ridurre i tempi di intervento ed eventuale comunicazione alla popolazione.
(2) DRL: è il Dipartimento Regionale Laboratori che gestisce operativamente tutta l’attività di analisi dei laboratori provinciali
0 500 1000 1500
BL
PD
RO
TV
VE
VR
VI
DRL
DRST
DT-…sopralluoghi pareri
69
MONITORAGGI SULLA QUALITA’ DELL’ACQUA
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
I riferimenti normativi ed operativi sono differenziati a seconda della tipologia di monitoraggio delle diverse situazioni ambientali delle acque ACQUE DI BALNEAZIONE: ci si riferisce al DPR 470/1982 e s.m.i ed al D.Lgs. 30 maggio 2008, n. 116. Le Frequenza minime di campionamento sono relative al periodo aprile-settembre e prevedono, in linea di massima e salvo casi di non conformità, 2 controlli al mese. ACQUE MARINO COSTIERE: La Direttiva 2000/60/CE “classificazione delle acque marino - costiere e conformità delle acque destinate alla vita dei molluschi”, recepita a livello nazionale dal D.Lgs 152/06 istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di tutela quali-quantitativa delle acque per l'attuazione di una politica sostenibile a lungo termine di uso e di protezione per tutte le acque interne, per le acque di transizione e per le acque marino - costiere. L’obiettivo prioritario è quello di mantenere in buono stato delle acque e prevenire il loro ulteriore deterioramento. Riferimento è anche il D.M. 14 aprile 2009 n.56. Le uscite in mare vengono effettuate mensilmente, ma i campionamenti delle diverse matrici variano di mese in mese a seconda di frequenze tecnico operative secondo quanto definito dal D.M. 56/2009.I ACQUE SOTTERRANEE: IL riferimento è l’ormai più volte citato D.Lgs. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni; vi è anche il D.Lgs. 16 marzo 2009, n.30 “Attuazione della direttiva 2006/118/CE, relativa alla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento (09G0038)" ACQUE SUPERFICIALI (Corsi d’acqua, Bacino Scolante, Laghi ): il riferimento è sempre il D.Lgs. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni. Le frequenze di monitoraggio per fiumi e laghi sono applicate secondo le modalità descritte nei relativi protocolli di campionamento di cui al manuale Apat 46/2007 (oggi ISPRA) e quaderni e notiziari CNR-IRSA ACQUE DI TRANSIZIONE: oltre al D.Lgs. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni (D.M. n. 131 2008, D.M. 14 aprile n. 56 2009) è riferimento la Direttiva 2000/60/CEE “classificazione delle acque di transizione e conformità delle acque destinate alla vita dei molluschi”.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
1.666 punti di rilevamento che si suddividono in 313 per i corsi d’acqua superficiali,
60 per i laghi e corpi idrici artificiali, 404 per i corpi idrici sotterranei e le sorgenti,
169 per le acque di balneazione, 73 per le acque marino costiere, 442 per le acque di transizione,
150 per il ripascimento dei litoranei e opere in mare, 9 boe meteo-marine e lagunari,
46 centraline automatiche per le acque interne.
Le attività di monitoraggio comporteranno
4.416 sopralluoghi o ispezioni
e 3.183 pareri o relazioni tecniche
LA PROGRAMMAZIONE DIFFERENZIATA PER TERRITORIO PROVINCIALE
70
Provincia SOPRALLUOGHI E/O
ISPEZIONI
PARERI,
ELABORAZIONI E/O RELAZIONI TECNICHE
BL 276 4
PD 390 0
RO 800 401
TV 774 0
VE 1.100 7
VR 905 7
VI 474 0 Regione 0 0
DT-Settore Acque
965 1.506
DRST 4 0
tot 5.688 1.925
0 500 1000 1500
BL
PD
RO
TV
VE
VR
VI
DT
DRST
sopralluoghi pareri
71
MONITORAGGI METEOROLOGICI (AGRO – IDRO – NIVO – METEO)
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
Il D.Lgs. 112/98 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali …” prevede all’art. 11 che, per lo svolgimento di compiti conoscitivi tecnico-scientifici ed operativi nel campo della meteorologia, è istituito (ai sensi dell’art. 3 comma 1 lettera c della legge 15 marzo 1997 n. 59) il Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito, cui è riconosciuta autonomia scientifica, tecnica ed amministrativa, costituito dagli organi statali competenti in materia e dalle Regioni, ovvero da organismi regionali da esse designati. A seguito delle modifiche introdotte dalla L.R. 16.08.2007 n. 20, la legge istitutiva di ARPAV (L.R. 18 ottobre 1996 n. 32 e s.m.) prevede all’art. 3, comma 2, lettera n), che l’agenzia svolga attività finalizzate a fornire previsioni, informazioni ed elaborazioni meteo climatiche e radar meteorologiche. Alla successiva lettera nbis) è altresì previsto che svolga le funzioni dell’ex Ufficio Idrografico e Mareografico di Venezia in materia di idrografia e idrologia ed in particolare quelle indicate dall’art. 22 del DPR 24 gennaio 1994 n. 85 concernente il Servizio Tecnico Nazionale Idrografico e Mareografico. Inoltre con DGR n. 2130 del 29 luglio 2008 è stata affidata ad ARPAV la gestione della prima Area Funzionale del Centro Funzionale Decentrato, relativa alla raccolta, concentrazione, elaborazione, archiviazione e validazione dei dati rilevati sia di tipo meteorologico che idropluviometrico. I monitoraggi meteorologici si basano sull’impiego di reti strumentali, in genere in telemisura, che consentono di trasferire in tempo reale i dati rilevati presso le sale operative di gestione. Le reti di monitoraggio utilizzate comprendono le seguenti: a. Rete di monitoraggio agro-idro-meteorologico: rileva i seguenti parametri: precipitazione,
temperatura, umidità relativa, radiazione solare, direzione e velocità del vento, pressione atmosferica, visibilità, livello idrometrico, temperatura del terreno e bagnatura fogliare. Il monitoraggio è finalizzato alla fornitura di dati a favore delle attività agricole, della meteorologia e delle attività di protezione civile;
b. Rete di monitoraggio idro-termo-nivo-pluviometrica in tempo reale: rileva i parametri idro-nivo-meteorologici finalizzati alle attività di protezione civile;
c. Rete freatimetrica:rileva il livello delle falde al fine della valutazione della risorsa idrica della Regione;
d. Rete di monitoraggio delle depressioni fredde: rileva la temperatura in alcuni siti con caratteristiche particolari al fine della classificazione climatica del territorio;
e. Rete termo pluviometrica: rileva precipitazione e temperatura in alcuni siti dotati di serie storica ultracinquantennale ai fini del programma regionale di climatologia;
f. Rete meteoambientale: rileva lungo il profilo verticale dell’atmosfera la temperatura dell’aria e velocità e direzione dei venti ai fini del monitoraggio meteorologico regionale, con importanti applicazioni alla problematica dell’inquinamento atmosferico;
g. Rete di radar meteorologici: rileva la localizzazione e l’intensità delle precipitazioni in essere sul territorio regionale e su alcune aree contermini, fornendo preziose informazioni sull’evoluzione a brevissimo termine.
Le reti di monitoraggio costituiscono un complesso sistema strumentale di rilevamento distribuito su tutto il territorio regionale che si avvale di idonei sensori installati nelle stazioni. I dati rilevati vengono pre-elaborati presso la stazione di rilevamento da un’unità intelligente di gestione, che provvede all’invio successivo mediante ponti radio alle centrali di acquisizione dati, presso le sedi ARPAV di Teolo, Marghera, Belluno e Arabba. La tecnologia presente nelle singole unità periferiche, il sistema di trasmissione dati e i protocolli di colloquio tra centrale di gestione e stazione di rilevamento garantiscono un buon funzionamento generale del sistema con una minima perdita di dati rilevati.
72
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
gestione della funzionalità e dei dati delle
441 stazioni di rilevamento e dei 3 radar meteorologici che si compongono di:
199 per la rete agro meteorologica,
167 per la rete idro – termo – nivo - pluviometrica,
39 per la rete freatimetrica,
1o per la rete che misura le depressioni fredde,
20 per la rete termo - pluviometrica,
6 per la rete meteo ambientale,
3 radar meteorologici
LA DISTRIBUZIONE DELLE STAZIONE DELLE RETI AGRO-NIVO METEOROLOGICHE
NOTA: sono evidenziate anche le stazioni fuori territorio regionale di cui si elaborano i dati
73
ALTRI MONITORAGGI
SUOLI TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
Le normative comunitarie di riferimento sono le Comunicazioni n. 231/2006 e n. 232/2006 “Strategia tematica per la protezione del suolo” e la Direttiva 86/278/CEE “Protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura”. Su questi quadri europei si inserisce la normativa nazionale, ovvero il D.Lgs. n. 152/2006 parte Terza, Sezione 1 “Norme per la difesa del suolo e lotta alla desertificazione” e s.m.i. che ha sostituito il D.Lgs. n. 152/99, il D.Lgs. n. 99 del 27 gennaio 1992 “Attuazione della Direttiva 86/278/CEE, concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura” ed il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali 7 aprile 2006 “Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento”. Un tema così importante come i suoli ha precisi riferimenti disciplinari e normativi anche a carattere regionale, come la DGRV n. 2241/2005, la L. R. 3/2000, la DGRV n. 338 del 11.02.2005 così come modificata ed integrata dalle DGRV n. 907 del 18.03.2005 e DGRV n. 1269 del 07.06.2005, nonché la DGRV 7 agosto 2006 n. 2495 “Recepimento regionale del DM 7 aprile 2006. Programma d’azione per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola del Veneto”. In particolare, la DGRV 2241/05 prevede che nella domanda di autorizzazione sia contenuta una relazione sull’idoneità dei terreni sui quali è previsto l’apporto dei fanghi, corredata dalle analisi dei terreni per i parametri di cui alla tabella B1/2. Il piano delle misure relativo alla caratterizzazione dei terreni (progetto di campionamento, prelievo dei campioni ed analisi di laboratorio) da destinare all’utilizzo agronomico dei fanghi è approvato e sottoposto al controllo dell’ARPAV, e la supervisione del piano si conclude con la valutazione dei valori analitici prodotti dal laboratorio incaricato dal richiedente e quelli ottenuti da ARPAV sul 10% dei campioni prelevati. Attualmente la procedura da seguire per la validazione del piano di campionamento è riportata nel Protocollo di validazione approvato con DGRV n. 1407/06.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
750 punti di rilevamento Le attività di monitoraggio comporteranno
1.303 sopralluoghi o ispezioni
e 190 pareri o relazioni tecniche
74
BIOMONITORAGGI E BIODIVERSITA’
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale non obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
Con il termine biomonitoraggio si intende l’insieme delle metodologie che utilizzano esseri viventi per trarre informazioni sullo stato dell’ambiente. Il monitoraggio chimico fisico fornisce dati di tipo quantitativo e relativi all’istante del campionamento (situazione puntuale in un preciso momento storico); viene espresso quindi in termini di concentrazioni relative ad ogni singolo inquinante. Il biomonitoraggio, invece, permette di stimare gli effetti biologici dell’inquinamento (monitoraggio di tendenza); cioè dà informazioni più generali sullo stato di salute dell’ambiente valutando i danni subiti dalla presenza di organismi bersaglio presenti nell’area di studio o appositamente introdotti. Il biomonitoraggio degli inquinanti atmosferici viene realizzato utilizzando specie vegetali quali: licheni, tabacco, tarassaco, pino silvestre, ecc... . Tali specie evidenziano, in seguito ad una esposizione prolungata ad agenti nocivi, danni fogliari più o meno evidenti. Inoltre sono più sensibile agli attacchi di insetti e possibili malattie. Queste piante risultano particolarmente utili sia in associazione che in alternativa alla rilevazione mediante centraline meccaniche. Le attività di biomonitoraggio di ARPAV integrano il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico effettuato tramite centraline automatiche di rilevamento. Rispetto alle tecniche tradizionali realizzate con centraline mobili o fisse, il biomonitoraggio presenta diversi vantaggi: - costi di gestione limitati (materiale e allestimento); - possibilità di coprire, con facilità, vaste zone e territori diversificati, consentendo una adeguata
mappatura del territorio; - elevata sensibilità di alcuni esseri viventi; - stima degli effetti combinati di più inquinanti sugli esseri viventi.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
174 punti di rilevamento Le attività di monitoraggio comporteranno:
100 sopralluoghi e 615 pareri o relazioni tecniche
75
AALLTTRREE AATTTTIIVVIITTAA’’ TTEECCNNIICCOO SSCCIIEENNTTIIFFIICCHHEE
VERIFICHE PER LA SICUREZZA IMPIANTISTICA
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
Le verifiche periodiche relative alla sicurezza impiantistica negli ambienti di vita e di lavoro, disciplinate ora dagli artt. 71 e 86 del D.Lgs. 81/2008, sono eseguite su richiesta degli utenti o effettuate a cadenze periodiche. Sono relative ad apparecchi ed impianti, la cui documentazione tecnica è registrata in un archivio presso ciascun Dipartimento Provinciale di competenza. I controlli sono finalizzati a valutare lo stato di conservazione e di efficienza delle attrezzature ai fine della sicurezza per la salute umana, e vengono effettuati negli ambienti di vita e di lavoro comportando attività di verifica tecnica che variano in funzione della tipologia dell’impianto, con modalità previste dalle specifiche normative di settore. E’ recentemente intervenuta una nuova normativa ovvero il Decreto 11 aprile 2011 “Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cui all’allegato VII° del D.L.vo 9 Aprile 2008, n.81, nonché i criteri per l’abilitazione dei soggetti di cui all’art.71, comma 13 del medesimo decreto legislativo”, emanato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministero della salute e il Ministero dello Sviluppo Economico. Dopo alcuni rinvii, il 2012 sarà il primo anno di applicazione della nuova normativa, con alcune funzioni in capo alle Regione che il Veneto ha delegato
ad ARPAV (tenuta registro informatizzato).
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
7.450 apparecchi a pressione 665 impianti di riscaldamento 2.367 ascensori e montacarichi
10.380 apparecchi di sollevamento – idroestrattori 3.860 impianti elettrici equivalenti
36 verifiche per la sicurezza in ambienti di vita
LA PROGRAMMAZIONE DIFFERENZIATA PER TERRITORIO PROVINCIALE
Distribuzione percentuale dell’impegno operativo sull’attività globale dell’impiantistica per DAP
BL11%
PD27%
RO12%
TV7%
VE20%
VR5%
VI18%
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RADIAZIONI IONIZZANTI
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
La radioattività ambientale è un settore in cui non esistono riferimenti normativi vincolanti sul numero e sulle frequenze dei controlli da effettuare, pur di fronte ad una ricchezza delle fonti: Decreto legislativo n. 230 del 17 marzo 1995 “Attuazione delle direttive Euratom 80/836, 84/467, 84/466, 89/618, 90/641 e 92/3 in materia di radiazioni ionizzanti”; Decreto legislativo 26 maggio 2000, n. 241 “Attuazione della direttiva 96/29/Euratom in materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti”; DGRV n.79 del 18/01/2002 “Attuazione della raccomandazione europea n. 143/90: interventi di prevenzione dall’inquinamento da gas radon in ambienti di vita”; DGRV n.1172 del 18/04/2003 “Linee guida per le misure di concentrazione di radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei”; D.Lgs. n. 52/2007 “Attuazione della direttiva 2003/122/CE Euratom sul controllo delle sorgenti radioattive sigillate ad alta attività e delle sorgenti orfane”. Esistono quindi i presupposti per valutare, una volta definito il livello di controllo da mantenere, l’opportunità di dirottare quota parte delle risorse sul monitoraggio del radon, oggetto di monitoraggio da parte di Arpav sin dal 1996. Questa attività presenta aspetti di controllo e prevenzione collettiva sanitaria, nell'ambito della quale l’attività dell'Agenzia è a supporto delle funzioni del Servizio Sanitario Regionale (SSR). E’demandata alle Regioni la gestione delle reti regionali e di conseguenza la programmazione delle attività di controllo secondo quanto definito dall’art. 104 del Decreto Legislativo n. 230/1995. La
Regione trasmette il piano e successivamente vengono effettuati i controlli da parte di ARPAV.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
RADON: 138 sopralluoghi
RADIOATTIVITA’: 766 interventi di gestione e supporto tecnico alla rete
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COMPOST
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
Il compost e gli impianti di compostaggio sono frequentemente presenti nella normativa nazionale: D.M. 05/02/98 come modificato dal D.M. 05/04/06, n.186, punto 16 "rifiuti compostabili"; D.Lgs. n. 217/06 "Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti", come modificato dal D.M. 22/01/09 "Aggiornamento degli allegati al decreto legislativo 29 aprile 2006, n.217, concernente la revisione della disciplina in materia di fertilizzanti", allegato 2 "ammendanti"; D. Lgs. n. 152/06, come modificato dal D. Lgs. n. 04/08, art. 183 lett. u), dove è riportata la definizione di "compost di qualità". Nel territorio veneto la costruzione e la gestione di questi impianti deve essere conforme a quanto previsto dalla D.G.R.V. 568/05. Il compost, prodotto ottenuto attraverso un processo di trasformazione e stabilizzazione di rifiuti organici selezionati, è utilizzato in agricoltura per migliorare le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche del terreno. E' stata approvata la nuova DDG 952/07, che sostituisce la DDG 39/05, con l'obiettivo di sostenere e promuovere il compost di elevata qualità a marchio "Compost Veneto", prodotto da materiali provenienti da raccolta differenziata e sottoposto a controlli periodici che ne garantiscono le caratteristiche ambientali ed agronomiche. Le principali innovazioni proposte dalla nuova Delibera riguardano i controlli integrati effettuati da ARPAV attraverso l'Osservatorio Regionale per il Compostaggio ed i Dipartimenti Provinciali, la semplificazione delle modalità di adesione al marchio e l'integrazione del marchio con le certificazioni già in essere presso gli impianti di compostaggio. ARPAV quindi gestisce l’Osservatorio Regionale Compostaggio (ORC), istituito nel 1995 (DGRV 6909/95) che è la struttura tecnica di riferimento del Veneto in materia di compostaggio, sia per gli enti pubblici sia per quelli privati. Il suo ruolo e la sua attività sono stati meglio definiti nel 2000 con la DGRV 766 e successivamente nel 2005 con l’emanazione della DGRV 568. Le funzioni dell'ORC consistono nello svolgimento di attività che hanno lo scopo di migliorare le capacità di intervento e di regolamentazione nel recupero dei rifiuti organici. Le attività più significative sono: il monitoraggio periodico dei materiali in entrata ed uscita dagli impianti di compostaggio a scopo conoscitivo, per rilevare l'andamento delle caratteristiche dei materiali; la gestione del marchio “Compost Veneto”; la raccolta e l’elaborazione dei dati sull’attività degli impianti di compostaggio, sulle caratteristiche e sull’utilizzo dei prodotti ottenuti, e di altre informazioni utili alla conoscenza del settore; il supporto tecnico-scientifico agli Enti competenti per le diverse problematiche; l’emissione di un parere tecnico in seno alla CTPA per le attività istruttorie; lo studio, la ricerca ed il coordinamento con altri Enti di Ricerca sulle problematiche del settore; la definizione e validazione delle metodiche di analisi; il supporto tecnico agli impianti per gli aspetti gestionali e per la realizzazione ed attuazione del Piano di Controllo; la promozione e la formazione presso gli Enti Locali sulle tecniche della raccolta differenziata della FORSU e del compostaggio domestico; il supporto e coordinamento tecnico alle attività di controllo
ispettivo.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
30 sopralluoghi
30 pareri o relazioni tecniche
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ATTIVITA’ DI COORDINAMENTO TECNICO REGIONALE
ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria e non obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
L’attività del Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio di ARPAV viene di seguito descritta nell’ambito di quattro principali aree tematiche. Area Attività Previsionale: l’attività previsionale riguarda la redazione di bollettini specialistici e la diffusione degli stessi alle diverse categorie di utenti, attraverso diversi canali di distribuzione. I bollettini previsionali di tipo meteorologico forniscono indicazioni sull’evoluzione del tempo, sia a scala regionale, che per ambiti territoriali specifici (montagna, costa, lago di Garda) ai cittadini, alle attività agricole, produttive e turistiche ed a quelle di Protezione Civile. Altri bollettini previsionali forniscono indicazioni puntuali sul tema neve sotto il profilo della sua distribuzione, dell’evoluzione e della sicurezza in relazione al pericolo di valanghe. Sono indirizzati ai cittadini frequentatori della montagna, alle attività turistiche e a quelle di Protezione Civile. Infine, alcuni bollettini previsionali riguardano le interazioni tra l’evoluzione del tempo e la salute dei cittadini con particolare riferimento ai temi dell’inquinamento dell’aria e delle ondate di calore pregiudiziali allo stato di salute delle fasce più deboli della popolazione. Area Attività Tecniche sul territorio: si tratta di attività tecniche di campionamento, misura, rilevazione e controllo svolte sul territorio regionale a favore sia di utenti istituzionali (Regione, Comuni, Provincie) che privati (operatori turistici, agricoltori, liberi professionisti, Università, Enti di ricerca). Tali attività riguardano le seguenti tematiche principali: a. in ambito idrologico vengono effettuate periodiche campagne di misura di portata della corrente nei principali fiumi del Veneto, al fine della stima delle risorse idriche e dei bilanci di bacino. b. relativamente al tema della neve e delle valanghe, le attività sul territorio riguardano i piani di rilevamento delle caratteristiche del manto nevoso, l’individuazione preventiva di possibili situazioni di pericolo di valanghe nell’ambito di piste e impianti sciistici (mediante redazione di perizie sulla sicurezza valanghiva - L.R. 21/2008). Viene inoltre assicurata un’assistenza tecnica specialistica agli Enti locali e ai soggetti gestori delle infrastrutture di interesse pubblico durante le situazioni di emergenza per il rischio valanghe. Area Attività del Centro Funzionale Decentrato: il Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio svolge alcune funzioni importanti di gestione del Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto. Sulla base dei dati delle reti di monitoraggio e dei bollettini di previsione, vengono effettuate valutazioni sugli scenari di rischio idraulico (alluvioni), idrogeologico (frane) e valanghivo e sui possibili effetti sul territorio. Tali valutazioni prevedono l’impiego di specifica modellistica di simulazione dei fenomeni naturali. A seguito di tali valutazioni, vengono predisposti ed inviati gli avvisi di criticità ai soggetti responsabili della sicurezza del territorio (Prefetture, Comuni, Province). Area di supporto alle Attività produttive: si tratta di attività tecniche finalizzate a supportare una corretta programmazione della produzione in campo agricolo, sia sotto il profilo dei costi di produzione che delle misure finalizzate alla tutela dell’ambiente e del consumatore. Tali attività consistono principalmente nella produzione e diffusione di bollettini informativi previsionali contenenti indicazioni puntuali di natura agronomica. Vengono inoltre prodotti ed inviati avvisi tempestivi agli agricoltori in presenza di condizioni meteorologiche avverse che possono danneggiare seriamente i raccolti (gelate).
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
1.816 bollettini per l’attività previsionale 1.122 bollettini per l’attività del CFD (Centro Funzionale Decentrato)
684 bollettini per il supporto alle attività produttive
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ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO REGIONALE LABORATORI
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria e non obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
L’attività di analisi è effettuata dal Dipartimento Regionale Laboratori, attraverso l’espressione dei vari laboratori sparsi sul territorio veneto, su varie tipologie di campioni: - Campioni relativi alle fonti di pressione ambientale: scarichi industriali, depuratori pubblici, suolo, rifiuti, percolato, pozzi spia discariche, acque
sotterranee, polveri (deposimetri), acque superficiali, emissioni, canister, campionatori passivi (radiello) e diossine;
- Campioni relativi alle reti di monitoraggio: acque di balneazione, acque superficiali (corsi d'acqua e laghi), acque di transizione, acque marino
costiere, acque sotterranee, acque potabili, campagne Qualità dell’aria (campionatori passivi, rete canister, PM10 e microinquinanti, pollini, qualità biologica di fiumi, laghi, acque marino-costiere e di transizione, radioattività delle matrici alimentari ed ambientali, dosimetri radon;
- Campioni conferiti (da ASL o altri): alimenti, altre acque (minerali, termali, potabili, piscine), amianto, ecc …
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
ATTIVITA’ DI ANALISI 7.138 campioni relativi alle fonti di pressione ambientale
43.924 campioni relativi alle reti di monitoraggio
15.500 campioni conferiti da ASL o altri
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ATTIVITA’ DEGLI OSSERVATORI REGIONALI DI ARPAV
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
Il ruolo tecnico scientifico di ARPAV si esplicita operativamente attraverso l’attività degli osservatori regionali, strutture tematiche (su matrici) che a livello regionale affrontano analisi e studi basandosi su modellistiche di settore, azioni coordinata sulle grandi opere del Veneto, supporto alla Regione e allo Stato per adempimenti o progetti nel territorio. Gli osservatori regionali attualmente operativi in ARPAV, anche se alcuni interessati a processi riorganizzativi, sono: - Osservatorio Alto Adriatico; - Osservatorio Regionale Acque Superficiali - Osservatorio Regionale Aria; - Osservatorio Regionale Suoli e Terreni; - Osservatorio Regionale Rifiuti e Compostaggio; - Osservatorio Regionale Agenti fisici; - Osservatorio per le industrie-chimico conciarie – olfattometria
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
Distribuzione percentuale delle principali attività effettuate dagli osservatori regionali di ARPAV
inventari e catasti19%
supporto tecnico alla Regione
25%supporto tecnico ad
enti dello Stato 6%
azione tecnicasu Grandi Opere
25%
modellistica8%
partecipazione a progetti settoriali
17%
81
AATTTTIIVVIITTAA’’ IISSTTRRUUTTTTOORRIIEE
PARTECIPAZIONE TECNICA A COMMISSIONI E CONFERENZE DI SERVIZI ED EMISSIONE DI PARERI
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria e non obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
ARPAV è chiamata ad esprimere, in base a normative e atti vari, pareri attraverso la partecipazione a Commissioni e Conferenze di Servizi. Le Commissioni possono essere di vario tipo: Commissione Tecnica Regionale o Provinciale Ambiente (C.T.R.A. - C.T.P.A.), Comitato Tecnico Regionale o Interregionale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Commissione Comunale o Provinciale Vigilanza Locali di Pubblico spettacolo, Commissione Prefettizia piani emergenza esterna ex D.L. 334/99, Commissione VIA Provinciale o Regionale, Commissione per piani comunali protezione civile, Commissione provinciale elettrodotti, Commissione per radioprotezione ASL, Commissione regionale e regionale decentrata LLPP, Commissione gas tossici, Commissione rumore aeroportuale, Conferenza di Servizi. I pareri invece si possono così elencare: PAT/PATI/PTCP, impatto acustico, clima acustico e attività temporanee, autorizzazioni allo scarico impianti di gestione dei rifiuti, preventivi per impianti radiotelevisivi (RTV), preventivi per stazioni radio base (SRB), istruttorie Rapporti di Sicurezza (RdS) e Non Aggravio del Rischio (NAR), Piani di Monitoraggio e Controllo AIA, depositi oli minerali, progetti illuminotecnici, CEM a bassa frequenza, preventivi per ponti radio, ricorsi giurisdizionali di competenza tecnica. Vengono qui ricompresi anche gli studi, le relazioni, i rapporti e le indagini tecniche Istruttorie per il riconoscimento dei tecnici
competenti in acustica ambientale
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
2.234 partecipazioni a commissioni e Conferenze di Servizi
2.820 pareri emessi
LA PROGRAMMAZIONE DIFFERENZIATA PER TERRITORIO PROVINCIALE
Provincia
COMMISSIONI E CONFERENZE DI
SERVIZI
PARERI
BL 250 30
PD 300 450
RO 150 135
TV 171 420
VE 454 648
VR 280 450
VI 537 504 Regione 0 0
DT 45 183
DRL 30 0
DRST 17 0
tot 2234 2820 0 100 200 300 400 500 600
BL
PD
RO
TV
VE
VR
VI
DT
DRL
DRST
Commissioni pareri
82
PPRROOMMOOZZIIOONNEE AAMMBBIIEENNTTAALLEE
COMUNICAZIONE, FORMAZIONE E REPORTING AMBIENTALE
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria e non obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
La legge istitutiva di ARPAV (L.R. 32/1996 e s.m.) prevede espressamente che l’agenzia, nell’ambito delle sue funzioni [art. 3, comma 2, lettere s), t), u), v)] promuova le attività di formazione, informazione e aggiornamento professionale degli operatori nel settore ambientale; realizzi attività di formazione ed informazione specifica sulle normative tecniche, sugli standard e sulle metodologie relative a misure, rilievi e analisi, anche al fine di acquisire protocolli operativi uniformi; promuova l’attuazione della normativa sull’assicurazione di qualità e sulle buone pratiche di laboratorio ed altresì promuova le attività di educazione ed informazione ambientale dei cittadini. Per fare ciò l’agenzia svolge una considerevole attività di comunicazione, sia interna ed esterna, finalizzata a far comprendere e documentare la propria azione tecnica. Si affiancano altresì iniziative di formazione interna ed esterna per far sì che il percorso che parte da una spesso complessa normativa tecnica e gestionale/amministrativa passi per una formazione degli operatori ARPAV, per una diffusione della conoscenza agli operatori degli enti che partecipano ai processi tecnici ed amministrativi, fino ad arrivare ad una diffusione ai cittadini, semplificando in modo comprensibile terminologie tecniche il più delle volte complesse. Importante è anche l’azione di REPORTING AMBIENTALE, in cui è ricompresa tutta l’attività che ARPAV fa per incrementare e diffondere i dati della propria azione tecnica e per la conoscenza dello
stato dell’ambiente veneto, attraverso pubblicazioni o il proprio portale internet.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
FORMAZIONE - 160 corsi di formazione che si prevedono di organizzare con 340 ore di docenza; - circa 1.200 eventi (corsi, convegni, seminari, congressi) a cui si prevede di partecipare, di cui oltre
60 in qualità di relatori; COMUNICAZIONE - oltre 25 eventi che si prevede di organizzare (convegni, seminari) - oltre 10.000 rapporti con specifiche risposte a quesiti fra l’utenza (cittadini) e l’Ufficio Relazioni
con il Pubblico (URP); - circa 1.200 rapporti con i media (conferenze stampa, contatti con giornali, ecc …) - saranno prodotti circa 320 materiali informativi ed si stima di evadere oltre 700 richieste al Centro
di Documentazione di ARPAV; - saranno quasi 400 gli interventi di comunicazione interna; - intensa attività (quasi 1.000 giorni/uomo) di gestione dei contenuti dei portali
intranet/internet; - saranno 6 i prodotti editoriali (ISBN) realizzati nel 2012, mentre si offrirà collaborazione e
coordinamento editoriale a circa 35 pubblicazioni REPORTING AMBIENTALE - circa 40 articoli su riviste, poster, ecc e quasi 200 relazioni tecniche; - circa 1.600 bollettini di diversa natura e tematica, prodotti e diffusi (esclusi quelli meteorologici); - oltre 1.000 richieste di dati ed informazioni saranno evase.
83
EDUCAZIONE PER LA SOSTENIBILITA’
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale non obbligatoria e non obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
La più volte citata legge istitutiva di ARPAV prevede che il programma di attività annuale dell’agenzia debba “… contenere anche idonei interventi di educazione ed informazione volti alla protezione ambientale.”, evidenziando l’interesse e la volontà di focalizzare su questo intervento una parte importante dell’attività dell’agenzia da parte del legislatore. ARPAV svolge le funzioni indicate dalla legge promuovendo e realizzando progetti di educazione alla sostenibilità principalmente con iniziative di educazione ambientale, “Agenda 21” (1), Conservazione della Natura e Biodiversità Le attività sono realizzate in base al “Piano Triennale Regionale di Educazione Ambientale della Regione Veneto” e delle "Linee di indirizzo per un nuova programmazione concertata tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano in materia di informazione, formazione ed educazione ambientale (IN.F.E.A.)”. In passato le principali linee di attività, previste dal piano regionale e di cui ARPAV era in parte attuatore, erano inerenti le seguenti linee di intervento: - Realizzazione della Rete Regionale di Educazione Ambientale - Promozione e sostegno ad attività riconducibili a processi di Agenda 21 locale - Promozione e realizzazione di attività di educazione ambientale - Formazione e aggiornamento - Informazione e Campagne di sensibilizzazione sui temi ambientali - Sviluppo di attività sul tema della Conservazione della Natura e della Biodiversità - Monitoraggio e valutazione dei comportamenti e delle attività di educazione ambientale Nel 2012 sopravvivono, rispetto al piano regionale, ancora iniziative inerenti al coordinamento, progettazione, realizzazione, collaborazione a progetti di terzi e produzione di materiale educativo
(1) AGENDA 21: Dopo la Conferenza ONU di Rio de Janeiro del 1992 per lo sviluppo sostenibile, Agenda 21 locale rappresenta uno degli strumenti strategici a disposizione delle Amministrazioni locali per coniugare protezione dell'ambiente, sviluppo economico ed equità sociale. Agenda 21 Locale è un processo finalizzato al miglioramento della qualità dell'ambiente attraverso l'individuazione di azioni programmate ed attuate con il coinvolgimento degli attori sociali di una comunità (stakeholders).
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
18 iniziative di coordinamento, progettazione, realizzazione, collaborazione a progetti di terzi
e produzione di materiale educativo
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AATTTTIIVVIITTAA’’ GGEESSTTIIOONNAALLII
PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
ARPAV istituzionalmente lavora per piani e per programmi. In tal senso si intendono non solo quanto previsto dalla legge istitutiva (Piano Pluriennale delle Attività e Programmi annuali), ma anche da altre leggi nazionali e regolamenti regionali. La metodologia di lavoro per piani e programmi diventa pertanto necessaria per gli Investimenti e per le attività tecniche (piani di monitoraggio). Connessa alla pianificazione vi è anche tutta l’attività finalizzata alla rendicontazione dell’attività effettuata. Lavorare per piani significa altresì lavorare in modo coordinato, fra le strutture di ARPAV, con le strutture della Regione del Veneto, di ISPRA e dello Stato. Questa modalità operativa impegna considerevolmente le strutture tecniche e gestionali dell’agenzia, ma il suo carattere prettamente istituzionale la rende una modalità operativa ineludibile e difficilmente comprimibile, sulla quale – come tutte le attività di ARPAV, si stanno cercando – dal 2012 – ottimizzazioni e razionalizzazioni per
una ricerca di efficacia ed efficienza.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
PIANIFICAZIONE: - quasi 300 documenti di pianificazione, budgeting e monitoraggio programmi di attività ordinaria e
strategica; - oltre 90 documenti di piani di monitoraggio ambientale e verifiche della loro attuazione;
RENDICONTAZIONE: - 15o documenti per la predisposizione di relazioni per la rendicontazione delle attività - 125 documenti per la verifica dell’attuazione degli indicatori tecnici
COORDINAMENTI: - oltre 500 incontri di gestione, coordinamento e partecipazione alle segreterie tecniche ARPAV - circa 600 incontri di gruppi di lavoro interni - oltre 1.200 riunioni interne di coordinamento - oltre 600 riunioni di direzione - oltre 200 incontri per attività tecnica ed amministrativa di direzione - quasi 400 incontri per partecipazione a gruppi di lavoro esterni
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SISTEMI INFORMATIVI E INNOVAZIONE
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria e non obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
L’azione di ARPAV, sintetizzabile in controlli e monitoraggi, produce informazioni. La gestione, il mantenimento, lo sviluppo dell’attività di produzione delle informazione è una attività fondamentale per una agenzia operativa, e ARPAV in tal senso opera significativamente. Il perno dell’azione istituzionale è il SIRAV (Sistema Informativo Regionale Ambientale del Veneto), a cui la Regione – in legge istitutiva - ha delegato ad ARPAV l’organizzazione e la gestione (art. 3, comma 2 lettera o). Gran parte dei sistemi informatici ed informativi di ARPAV sono finalizzati a raccogliere e gestire dati che, trasformati in informazioni, sono il riferimento dell’azione tecnica ed uno dei risultati della stessa. Gestire e sviluppare sistemi per la gestione delle informazioni, acquisire dati sul territorio con crescente efficacia tecnica significa poter innovare strumenti di analisi, di monitoraggio, di gestione del dato informatico, ecc … Ecco perché, pur in una programmazione a risorse ristrette, ARPAV deve poter partecipare a programmi e progetti di innovazione, deve poter prevedere processi di innovazione della propria strumentazione tecnica. Ecco perché l’agenzia impiega notevoli risorse per la partecipazione a
progetti che possono prevedere momenti di innovazione ed investimento.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
SISTEMI INFORMATICI: - quasi 1.350 unità informatiche gestite; - oltre 5.000 interventi di assistenza informatica;
SISTEMI INFORMATIVI - Circa 30 documenti di analisi e sviluppo dei sistemi informativi; - 132 realizzazioni e gestioni di procedure e programmi; - Oltre 100 banche dati gestite;
INNOVAZIONE - Oltre 40 progettazioni dirette o partecipazione ad iniziative di innovazione; - Quasi 50 realizzazioni operative o sperimentazione di iniziative di innovazione
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SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA’
Attività istituzionale obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
E’ stato già citato come una delle funzioni istituzionali previste dalla legge di ARPAV riguardi la formulazione e attuazione di acquisire protocolli operativi uniformi, nonché la promozione della attuazione della normativa sull’assicurazione di qualità e sulle buone pratiche. Pertanto, tutta l’attività di sviluppo e mantenimento del Sistema di Gestione della Qualità, che ARPAV ha effettuato nel tempo, dovrà trovare una adeguata programmazione anche nel 2012. La Qualità in ARPAV è uno strumento di gestione aziendale per conseguire i seguenti obiettivi: - tutelare l'ambiente mediante interventi orientati alla prevenzione; - rispondere in modo soddisfacente alle richieste dei clienti; - eseguire le attività con efficienza ed in conformità ai requisiti qualitativi fissati dalla normativa
nazionale ed internazionale. Il metodo per raggiungere questi obiettivi prevede: - applicazione dei principi della Qualità nella gestione dei servizi erogati; - confronto periodico e critico sulla qualità dei risultati conseguiti in relazione agli standard dichiarati; - attivazione di percorsi innovativi per garantire il miglioramento continuo delle tecnologie e delle
conoscenze del territorio; - formazione e aggiornamento continuo per coinvolgere attivamente tutto il personale dell'Agenzia; - verifica, monitoraggio e miglioramento della qualità del dato analitico. ARPAV ha attivato le procedure per la certificazione attraverso l’implementazione di un Sistema di Gestione Aziendale per la Qualità che analizza i processi principali e li orienta alla qualità ed alla soddisfazione del cliente, applicando le norme della serie UNI EN ISO 9000. Secondo tale approccio, i prodotti/servizi in ARPAV sono intesi come il risultato di un processo , ovvero di un insieme di attività correlate o interagenti che trasformano elementi in entrata in elementi in uscita. ARPAV ha ottenuto la certificazione del proprio Sistema di Gestione per la Qualità nei seguenti ambiti di applicazione: - gestione delle reti di monitoraggio termopluviometrico e nivometeorologico, perizie valanghive,
misure di portata idrometrica, bollettini meteorologici, nivometeorologici e agrometeorologici; - misure di campi elettrici e magnetici, radioattività e amianto, controlli fonometrici, controlli sulla
sicurezza degli impianti; - controlli e monitoraggi sulla qualità dell'aria, sulle acque di balneazione, sui depuratori, sulle
discariche, sulle acque superficiali; - controlli analitici biologici, microbiologici e chimici sulle matrici ambientali e alimentari; - attività del Centro Regionale di Coordinamento IN.F.E.A. In particolare, ARPAV ha adeguato i propri laboratori alla norma UNI/CEI EN ISO/IEC 17025, conseguendo l’accreditamento Multisito dal 2008 e sta estendendo l’accreditamento di prove e misure su matrici ambientali ed alimentari, gestendo i rapporti con gli enti di certificazione e accreditamento.
LA PROGRAMMAZIONE 2012 PER IL TERRITORIO VENETO
115 procedure da redarre e 373 procedure da revisionare 118 verifiche ispettive previste e 247 partecipazioni a circuiti di interconfronto
20 documenti per la predisposizione di aspetti metodologici
8 documenti per la progettazione di protocolli e standard tecnici
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ATTIVITA’ AMMINISTRATIVE
TIPOLOGIA ATTIVITÀ
Attività istituzionale obbligatoria e non obbligatoria
INQUADRAMENTO NORMATIVO/OPERATIVO
Essere un’azienda pubblica oggi, in base alle normative vigenti, significa dover adempiere a tutta una serie di attività gestionali ed amministrative, cui ARPAV non può sottrarsi. Sono adempimenti istituzionali, spesso normati da leggi frequentemente e recentemente aggiornate. Si va dai contratti per la gestione del personale, alle norme di finanza pubblica per la gestione economico-patrimoniale, alla normativa per la sicurezza dei lavoratori, a quella sulla privacy, per l’accesso agli atti, per la tenuta del protocollo informatico e dell’albo informatizzato. ARPAV è quindi tenuta a “regole gestionali ed amministrative” chiare e stringenti, che comportano l’impiego di elevate risorse umane. Le principali attività inserite nella programmazione “gestionale”, cui sono dedicate specifiche risorse umane di ARPAV, sono: - attuazione del sistema per la sicurezza dei lavoratori e attività di sorveglianza sanitaria; - attività di gestione del personale; - attività di gestione degli approvvigionamenti e gestione dei magazzini; - attività economico/finanziaria; - attività di segreteria e protocollo - redazione di rapporti, convenzioni, contratti di collaborazione tecnico scientifica; - attività di predisposizione atti deliberativi; - gestione degli automezzi e gestione delle sedi (attività di ufficio tecnico) - attività legale e gestione del contenzioso e delle pratiche assicurative - adempimenti in materia di privacy
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LE TIPOLOGIE DI ATTIVITA’ E LORO INCIDENZA
Sono stati rappresentati, nelle precedenti pagine di questo “Programma di Attività 2012” di ARPAV, tutta una serie articolata di numeri che di fatto costituiscono globalmente l’insieme delle attività che ARPAV ha pianificato di realizzare operativamente sul territorio.
ARPAV durante l’anno non realizza però solo le attività programmate, ma anche altre tipologie di attività, che a loro volta si rendono necessarie per rispondere alle richieste del territorio, dei portatori di interessi e della collettività, nonché per rispondere alle emergenze ambientali e sanitarie eventualmente verificatesi.
La tipologia completa delle attività che ARPAV effettua comprende le seguenti voci:
ATTIVITA’ PROGRAMMATA: è quella svolta nell’ambito del Programma annuale di attività;
ATTIVITA’ SU PROGETTO: sono attività programmate (tipicamente di monitoraggio ambientale) svolte all’interno di un progetto specifico, di ricerca o comunque finalizzato al raggiungimento di specifici obiettivi in tempi definiti;
ATTIVITA’ NON PIANIFICATA: è quella svolta in risposta ad una richiesta puntuale proveniente normalmente da Regione, Provincia, Comune, ASL, VVFF, ecc …, talvolta anche in risposta a richieste dirette di cittadini, al di fuori di quanto previsto dal programma di attività
ATTIVITA’ IN EMERGENZA: è quella svolta dall’agenzia una volta ricevuta una segnalazione di un episodio o incidente che possa comportare un rischio/danno ambientale e comporta interventi e accertamenti per ridurre o eliminare il rischio/danno;
ATTIVITA’ IN PRONTA DISPONIBILITA’: è una attività in emergenza svolta al di fuori dell’orario di lavoro, per poter garantire al territorio una risposta dell’agenzia senza soluzioni di continuità durante tutte le ore del giorno e per tutti i giorni dell’anno.
Premesso ciò, per poter meglio rappresentare le attività che ARPAV è chiamata a svolgere annualmente, appare opportuno riportare un’analisi di quanta parte delle attività poi effettivamente realizzate da ARPAV siano programmate e quante invece dovute ad emergenze o a situazioni successivamente verificatesi.
Se si analizzano le attività effettuate negli ultimi tre anni (2009 – 2010 – 2011) e si prendono a titolo esemplificativo i sopralluoghi e le ispezioni effettuate dai Dipartimenti Provinciali per qualsivoglia attività di controllo o monitoraggio, si possono verificare gli andamenti percentuali delle attività programmate (quelle pianificate e quelle su progetto) rispetto alle non pianificate e a quelle effettuate in risposta alle emergenze ambientali (emergenze e pronta disponibilità).
Dai risultati emerge che l’attività programmata varia negli anni dal 70 all’85% circa, mentre quella non pianificata varia dal 12 al 26% e le risposte alle emergenze pesano ogni anno dal 3 al 5%.
Pur nella comprensione che fattori esterni, compresi quelli economico finanziari che sta vivendo l’agenzia, possano fortemente influire sulle percentuali in questione, l’analisi triennale (2009-2011) dell’incidenza della tipologia di attività appare significativa.
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Mediamente, nei tre anni oggetto di analisi, si hanno le seguenti situazioni:
attività pianificata e su progetti 78%
attività non pianificata 18%
attività in emergenza e pronta disponibilità 4%
Da quanto emerso dalle elaborazioni sopra evidenziate, si può rappresentare che … … I NUMERI DI MONITORAGGI E CONTROLLI E ALTRE OPERATIVITÀ TECNICO SCIENTIFICHE DELL’AGENZIA, ESPOSTI NEL PRESENTE “PROGRAMMA ANNUALE DI ATTIVITÀ 2012”, RAPPRESENTANO SOLO UNA PERCENTUALE DI QUANTO POI EFFETTIVAMENTE ARPAV REALIZZERÀ NEL TERRITORIO CON LE RISORSE DISPONIBILI. Mediamente il 78%
Si vuole ora porre l’attenzione su delle attività sicuramente non programmabili come quelle svolte a seguito di emergenze, sia in orario di lavoro sia in pronta disponibilità.
Appare consolidato che l’attività in emergenza ed in pronta disponibilità è una delle attività che ARPAV è tenuta a svolgere, per ruolo e funzioni, sul territorio regionale.
ARPAV, con procedure interne, ha consolidato un modello organizzativo che, ricevuta la segnalazione di un episodio o incidente che possa comportare un rischio/danno ambientale, consenta, nel più breve tempo possibile, di attivare le conseguenti azioni di verifica ed accertamento nonché di intervento per i campi di competenza, e individuare gli opportuni interventi per ridurre o eliminare il rischio/danno, a supporto delle autorità competenti.
I campi di competenza si possono schematizzare nei seguenti esempi:
Inquinamento di corpi idrici superficiali e sotterranei; Spandimento non corretto di deiezioni animali e/o altro materiale, Emissione di inquinanti atmosferici, accidentali e no; Ritrovamento di sostanze abbandonate; Incidenti stradali o ferroviari con sversamento di sostanze pericolose;
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
2009 2010 2011
pianificata e su progetti
non pianificata
emergenza e pronta disponibilità
90
Incidenti connessi al trasporto di materiale radioattivo; Incendi in insediamenti produttivi; Piani Provinciali di Protezione Civile; Piani di emergenza per le aziende a rischio di incidente rilevante; Piano Nazionale di Emergenza Nucleare.
L’attività in emergenza o pronta disponibilità è stata nel 2011 circa il 3,4% del totale dell’attività (mediamente nel triennio è il 4%) svolta dall’agenzia. Ovviamente questo è il dato medio per ARPAV che vede una diversificata partecipazione dei Dipartimenti Provinciali, a seconda delle necessità di interventi che i rispettivi territori di competenza hanno espresso.
Ovviamente queste percentuali negli anni variano da DAP a DAP, da territorio a territorio, a seconda degli eventi verificatesi.
DAP BL ; 27; 5%
DAP PD; 116; 24%
DAP RO; 18; 4%
DAP TV; 43; 9%
DAP VE; 44; 9%DAP VR; 25; 5%
DAP VI; 217; 44%
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CONCLUSIONI
Questo piano, sia nella parte pluriennale 2012-2014 sia in quella di programma operativo 2012, ha articolato le azioni che ARPAV vuole realizzare per far diventare l’agenzia più efficiente e più moderna e per essere contestualmente efficace nel territorio con l’azione tecnico scientifica che le compete.
Molti interventi operativi del piano sono quindi finalizzati a contenere i costi che ARPAV deve sostenere per svolgere la propria attività, affinché l’agenzia possa offrire i propri servizi alla comunità regionale costando meno, e dall’altra parte a produrre un’azione tecnica sul territorio coerente con le necessità dello stesso e con i livelli di controllo e monitoraggio che le risorse a disposizione le permettono.
Vi è la consapevolezza, nella redazione ed attuazione del Piano Triennale 2012-2014 e del contestuale Programma 2012, che ARPAV sta iniziando a percorrere una strada “nuova” o forse solo “rinnovata”, strada che le permetterà di consolidare, sviluppare, affermare, rendere più autorevole il proprio ruolo nella società veneta.
Questo è nelle nostre aspettative e faremo tutto per renderlo altrettanto chiaro agli occhi di tutti i soggetti pubblici e privati, ai cittadini, portatori di interessi su un ’ARPAV aderente alle proprie aspettative.
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