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Istituto Comprensivo di Chions Via G.B. COSSETTI, 22 – 33083 CHIONS (PN) –
Codice meccanografico Istituto – PNIC81700D –C.F. 80010200931- Codice Ufficio- UFQHJ0
0434/648004 - 649111 - Fax 0434/649907
PEC-pnic81700d@pec.istruzione.it - -mail-pnic81700d@istruzione.it
SITO- www.istitutocomprensivochions.gov. it
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE
Consuntivo A.S. 2016/17 – Previsione A.S. 2017/18
PREMESSA GENERALE
Il presente documento è stato:
rivisto e aggiornato dal Dirigente Scolastico, col supporto delle Funzioni
Strumentali;
analizzato e soggetto a revisione da parte della Commissione “Diritto al
successo formativo” durante i lavori dell’a.s. 2016/2017
approvato in via definitiva dal Collegio dei Docenti in data 28/06/2017.
Nella sua elaborazione si sono tenute in considerazione le nuove disposizioni e
costituisce la proposta di Piano riferita a tutti gli alunni con BES, da redigere al
termine di ogni anno scolastico. È frutto di un'analisi delle criticità e dei punti di forza
degli interventi di inclusione scolastica operati nell'anno appena trascorso e costituisce
un'ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per
incrementare il livello di inclusività generale della scuola per il prossimo a.s.
2017/20181.
Ad inizio anno scolastico, in relazione alle risorse effettivamente assegnate alla
scuola, il GLI provvederà ad un adattamento del Piano, sulla base del quale il
1 Il presente Piano Annuale per l’Inclusione è stato reso pubblico e inviato al competente USR nonché ai GLIP e al
GLIR, per la richiesta di organico di sostegno, e alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle
risorse di competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o altre specifiche intese sull'integrazione
scolastica sottoscritte con gli Enti Locali.
IC Chions – PAI 2017-2018 2
Dirigente Scolastico procederà all’assegnazione definitiva delle risorse, sempre in
termini "funzionali".
ALUNNI CON BES: TRE SOTTOGRUPPI
Nel presente documento gli alunni con BES verranno separati in tre sottogruppi
(BES1, BES2, BES3). Ciascun sottogruppo ha la sua peculiarità, ed è tutelato da
normative differenti2. Viene di seguito riportata una tabella che riassume alcune
caratteristiche principali di ciascun sottogruppo individuato.
2 Per i riferimenti normativi si veda l’allegato “Normative BES”
IC Chions – PAI 2017-2018 3
BES
Bis
og
ni Ed
ucati
vi S
pecia
li
Descrizione Identificazione Insegnante sostegno
Documenti da redigere
BES1
Disabilità
(Legge 104/92)
Sono gli studenti diversamente abili Certificati dall’ASL o da
Enti accreditati Sì
P.E.I.
P.D.F. (inizio e fine di ogni ciclo)
VERIFICA FINALE delle attività di sostegno
(Modello USP)
BES2
Disturbi Specifici
dell’Apprendimento (Legge 170/2010)
Si intendono alunni con DSA ovvero:
dislessia disortografia disgrafia discalculia
Certificati dall’ASL o da Enti accreditati
No P.D.P (DSA)
BES3
Disturbi evolutivi e svantaggio socio-
economico-linguistico, culturale
(Linee Guida del 27
dicembre 2012)
Si intendono gli alunni con certificazione
dall'ASL o da ente accreditato per: - Borderline cognitivo/disturbo aspecifico
dell’apprendimento; - ADHD (attenzione, iperattività)
Inoltre si intendono coloro che con continuità, o per determinati periodi, possono manifestare
Bisogni Educativi Speciali per motivi fisici, biologici, fisiologici, psicologici, sociali
rispetto ai quali è necessario che la scuola offra adeguata e personalizzata risposta.
- Difficoltà di linguaggio; - Difficoltà cognitive;
- Difficoltà di attenzione e concentrazione;
- Difficoltà del comportamento
e della relazione; - Difficoltà derivanti dalla non conoscenza
della cultura e della lingua italiana; - Svantaggio socio-economico
linguistico e/o culturale;
- Altro.
Identificati dal Consiglio di Classe/Team dei docenti e
dal Dirigente sulla base di elementi
oggettivi (es. segnalazione
dei servizi sociali), ovvero di ben fondate
considerazioni psico-pedagogiche e didattiche.
No P.D.P (BES)
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ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
Gli organi preposti per l’inclusione
COLLEGIO DEI DOCENTI
Su proposta del GLI, il Collegio dei Docenti, nel mese di giugno, delibera il PAI. Inoltre
approva l'esplicitazione nel PTOF di un concreto impegno programmatico per
l'inclusione.
Il Collegio dei Docenti si impegna a partecipare ad azioni di formazione e/o
prevenzione concordate anche a livello territoriale.
GLI (Gruppo di Lavoro per l'Inclusione)
La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 individua nel GLI l’organo istituzionale
preposto a tale funzione.
Chi compone il GLI
Dirigente Scolastico
Funzioni Strumentali area Diritto al Successo Formativo
Docenti di sostegno e curricolari (almeno uno per plesso)
Educatori e operatori dei servizi
Specialisti ASL o enti accreditati
Componente genitori
Compiti del GLI
Rilevazione BES presenti nella scuola;
Raccolta Piani di Lavoro (PEI e PDP) relative ai BES.
Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi;
Focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle
strategie/metodologie di gestione delle classi;
Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusione della scuola;
Elaborazione di una proposta di PAI (Piano Annuale per l'Inclusione) riferito a
tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il
mese di giugno). Il PAI va discusso e deliberato in collegio e inviato a USR, ai
GLIP e GLIR per la richiesta di organico di sostegno e alle altre istituzioni
IC Chions – PAI 2017-2018 5
territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza;
A settembre, in relazione alle risorse effettivamente assegnate alla scuola, il GLI
redige un adattamento del PAI, sulla base del quale il dirigente assegna le
risorse;
Funge da interfaccia della rete CTS e dei servizi sociali e sanitari territoriali.
CONSIGLIO DI CLASSE/TEAM DEI DOCENTI
I Consigli di Classe e i Team dei Docenti svolgono un ruolo fondamentale per
l’individuazione e gestione dei bisogni educativi degli alunni della classe.
Compiti del Consiglio di Classe e del Team dei Docenti
Individuazione casi in cui sia necessaria e opportuna l'adozione di una
personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e
dispensative;
Rilevazione di tutte le certificazioni non Legge 104/92 (H) e non Legge
170/2010 (DSA);
Rilevazione alunni BES di natura socio-economica e/o linguistico-culturale
(definizione di interventi didattico-educativi in base ai bisogni degli studenti;
Individuazione strategie e metodologie utili per la realizzazione della
partecipazione degli studenti con BES al contesto di apprendimento (modulo
identificazione BES);
Progettazione e condivisione di progetti personalizzati;
Individuazione e proposizione di risorse umane strumentali e ambientali per
favorire i processi inclusivi;
Stesura e applicazione PEI E PDP;
Collaborazione scuola-famiglia-territorio;
Condivisione con insegnante di sostegno (se presente) e con le varie figure che
collaborano all’interno della classe (educatori, assistenti alla comunicazione,
docente di italiano L2...);
Segnalazione alla famiglia della necessità di intraprendere il percorso per
l’accertamento di possibili disturbi.
IC Chions – PAI 2017-2018 6
In questo Istituto le funzioni relative agli interventi mirati all’inclusione vengono
coordinate da un’unica figura strumentale, denominata “Diritto al successo formativo”.
Al fine di rendere l’azione più efficace, vengono individuati due docenti, uno di
riferimento per la scuola primaria ed uno di riferimento per la scuola secondaria.
Funzioni Strumentali
“Diritto al Successo Formativo”
a.s. 2016-2017
Scuola Primaria Scuola Secondaria
Trovato Massimiliano Tiselli Maura
REFERENTE DEI DOCENTI DI SOSTEGNO
Compiti del referente per il sostegno
convocare e presiedere le riunioni del gruppo H (docenti di sostegno), nel caso
di delega del Dirigente Scolastico;
collaborare con il dirigente scolastico e il GLI d’Istituto per l’assegnazione degli
alunni alle classi di riferimento e delle relative ore di sostegno;
organizzare e programmare gli incontri tra l’équipe socio-sanitaria, scuola e
famiglia (in collaborazione con la segreteria);
partecipare agli incontri di verifica iniziale, intermedia e finale, con gli operatori
sanitari laddove strettamente necessario;
fissare il calendario delle attività del gruppo H e di quelle di competenza dei
Consigli di Classe che riguardano gli alunni in situazione di disabilità;
coordinare il gruppo degli insegnanti di sostegno, raccogliendo le buone pratiche
da essi sperimentate;
gestire i fascicoli personali degli alunni diversamente abili;
gestire il passaggio di informazioni relative agli alunni tra le scuole e all’interno
dell’istituto al fine di perseguire la continuità educativo-didattica;
favorire i rapporti tra Enti Locali;
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richiedere, qualora ve ne sia la necessità, ausili e sussidi particolari;
promuovere le iniziative relative alla sensibilizzazione per l’integrazione e
l’inclusione scolastica degli alunni.
REFERENTE D’ISTITUTO PER I DSA
Il referente d’Istituto per i DSA, diversamente dal referente per i BES, ha un proprio
status giuridico, conferitogli dalle Linee Guida sui DSA del 2011, ove possiamo leggere
che il compito del referente è volto prevalentemente a sensibilizzare e approfondire
tematiche specifiche sui DSA, a supportare i consigli di classe/team docente, in cui vi
siano alunni con DSA, a favorire la relazione con le famiglie.
Nello specifico, il referente (leggiamo nelle Linee Guida):
fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti;
fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al
fine di realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e
personalizzato;
collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei
problemi nella classe con alunni con DSA;
diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento;
fornisce informazioni riguardo alle Associazioni/Enti/Istituzioni/Università ai
quali poter fare riferimento per le tematiche in oggetto;
fornisce informazioni riguardo a siti o piattaforme on line per la condivisione di
buone pratiche in tema di DSA;
offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione;
cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno dell’Istituto;
funge da mediatore tra colleghi, famiglie, studenti, operatori dei servizi sanitari,
enti locali ed agenzie formative accreditate nel territorio;
informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA.
REFERENTE D’ISTITUTO PER I BES
Questa è una figura nata conseguentemente alla Direttiva Ministeriale 27 dicembre
2012, che ha riconosciuto l’esistenza di bisogni educativi speciali, diversi dalle
situazioni di disabilità, e previsto la personalizzazione dei percorsi formativi per quegli
alunni che presentano tali bisogni.
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La figura del referente d’Istituto per i BES non è regolamentata da alcuna normativa
definita, di conseguenza ciascuna Istituzione scolastica disciplina tale figura,
assegnandogli compiti e funzioni, in maniera autonoma.
I compiti del referente per i BES, in linea generale, sono finalizzati ad un obiettivo
primario ovvero quello di facilitare il processo d’apprendimento degli alunni con
bisogni educativi speciali.
I compiti del Referente sono:
curare il rapporto con gli Enti del territorio CTS, CTI e USP;
supportare i Cdc/Team per l’individuazione di casi di alunni BES;
se richiesto fornire collaborazione/consulenza alla stesura di PDP;
organizzare momenti di approfondimento/formazione/aggiornamento sulla base
delle necessità rilevate all’interno dell’istituto;
monitorare/valutare i risultati ottenuti e condividere proposte con il Collegio dei
Docenti e Consiglio d’Istituto;
predisporre il materiale informativo per il sito web della scuola in merito ai BES
e collaborare con il referente PTOF di Istituto;
DOCENTE DI SOSTEGNO
La legge 517/1977 individua il docente di sostegno specializzato come figura preposta
all'integrazione degli studenti con disabilità certificate.
L'insegnante di sostegno è nominato dallo Stato e assume la contitolarità delle sezioni
e delle classi in cui opera, partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla
elaborazione e verifica di competenza dei Consigli di classe e dei Collegi dei docenti. L.
104/92 art. 13 comma 6”.
Compiti dell’insegnante di sostegno:
Promozione del processo di integrazione dell'alunno nel gruppo classe
attraverso corrette modalità relazionali;
Partecipazione alla programmazione educativo-didattica della classe;
Supporto al consiglio di classe/team docenti nell'assunzione di strategie e
tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche inclusive;
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Coordinamento, stesura e applicazione del piano di programmazione educativo-
didattica per l'alunno diversamente abile nel contesto della programmazione di
classe (P.E.I.);
Coordinamento, conoscenza della documentazione inerente all'alunno disabile;
Coordinamento dei rapporti con tutte le figure che ruotano intorno all'alunno
(genitori, specialisti, operatori ASL, ecc.);
Verifica e valutazione delle attività e delle dinamiche della classe;
Facilitatore per l’integrazione tra pari attraverso il proprio contributo nella
gestione del gruppo classe.
Documenti per gli alunni con disabilità certificata (L 104/92) L’articolo 12 della Legge 104/92 prevede, per ciascun alunno certificato, l’elaborazione
della seguente documentazione specifica:
DOCUMENTI FIRME3 SCADENZE
Piano Educativo Individualizzato
(PEI)
Docenti della classe, famiglia,
operatori psico-socio-sanitari
NOVEMBRE o a due settimane
dal primo incontro con l’équipe psico-socio-
pedagogica (una copia cartacea
con firme in originale e una in formato digitale)
Profilo Dinamico
Funzionale (PDF)
Docenti della classe, famiglia, operatori psico-socio-sanitari
31 GENNAIO (una copia cartacea
con firme in originale e
una in formato digitale)
Scheda di verifica finale Docenti della classe. Solo per art. 3 comma 3 anche dagli
operatori psico-socio-sanitari
GIUGNO (una copia in formato digitale da inviare a
USP e una cartacea agli atti della scuola)
Nel fascicolo riservato devono essere depositati inoltre:
1. Diagnosi Funzionale (équipe socio-sanitaria)
2. Il Verbale di Accertamento della situazione di disabilità
3. Verbali degli incontri con le équipe psico-socio-pedagogiche
3 La firma deve essere accompagnata da nome e cognome scritti in modo leggibile.
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4. Altra eventuale documentazione (Tribunali Minori, Ufficio Minori)
Documenti per gli alunni con DSA (legge 170/2010)
DOCUMENTO FIRME4 SCADENZE
PDP DSA
Consiglio di classe/ Team docenti
e genitori
Entro 2 mesi dall’inizio dell’anno scolastico o dal ricevimento di
nuova certificazione (una copia cartacea con firme in
originale e una in formato digitale)
REVISIONE ANNUALE
da consegnare alla segreteria alunni per protocollo e inserimento
nel fascicolo personale
Documenti per gli alunni BES individuati dal consiglio di classe/team docenti
DOCUMENTO FIRME4 SCADENZE
PDP BES
Consiglio di classe/ Team docenti.
La firma dei familiari
NON è NECESSARIA ma si ritiene auspicabile, dove possibile, la condivisione
con la famiglia.
31 DICEMBRE (con deroga in
situazioni particolari) (una copia cartacea con firme in
originale e una in formato digitale)
REVISIONE ANNUALE
da consegnare alla segreteria alunni per protocollo e inserimento
nel fascicolo personale
4 La firma deve essere accompagnata da nome e cognome scritti in modo leggibile.
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ALUNNI CON DISABILITÀ CERTIFICATA ai sensi della L.
104/92 ...CHE FARE?
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Legge 118/71
Legge 517/77
Legge 104/92
DPR 24 febbraio 1994
DL n.54/2004
DPR 22 giugno 2009 n. 122 (art.9)
PREMESSA
Ogni alunno con disabilità certificata ha le sue peculiarità. Difficile quindi, se non
impossibile, individuare o elencare tutti gli strumenti utili a garantire il successo
formativo di ciascuno. Il seguente documento vuole quindi essere soltanto una
facilitazione per organizzare al meglio l’intervento educativo nel contesto scolastico.
Nel caso degli alunni con disabilità, la scuola in prima istanza deve tener conto delle
valutazioni cliniche stilate dagli specialisti nella diagnosi funzionale (DF) in cui si
evidenziano le potenzialità e i bisogni cognitivi e di socializzazione dell’alunno.
L’osservazione iniziale da parte dei docenti, integrata dalle informazioni acquisite dagli
specialisti, dalle altre figure educative e dalla famiglia, orienta e definisce il piano
educativo individualizzato (PEI).
INDICAZIONI PRATICHE
Il protocollo operativo utile a migliorare l’apprendimento ed il comportamento degli
alunni certificati in classe prevede i seguenti punti:
1. Tutta la documentazione viene inserita nel protocollo riservato. Il Dirigente
Scolastico allerta i docenti prevalenti o i coordinatori di classe in merito
all’evidenza del caso.
2. Tutti i docenti della classe in cui è presente un alunno certificato prendono
visione della documentazione clinica dell’alunno rilasciata da un servizio
specialistico (caratteristiche del Disturbo, diagnosi e indicazioni di trattamento,
suggerimenti psico-educativi).
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3. I docenti, di concerto con gli operatori clinici che gestiscono la diagnosi e cura
dell’alunno, definiscono le strategie metodologico-didattiche per favorire un
migliore adattamento scolastico e sviluppo emotivo e comportamentale.
4. Gli insegnanti sono invitati a tenere contatti con i genitori del bambino e con gli
specialisti che lo seguono, per un opportuno scambio di informazioni e per una
gestione condivisa di progetti educativi appositamente studiati per lui.
5. Si ribadisce l’opportunità, da parte dell’insegnante di sostegno, di lavorare
costantemente con l’obiettivo di potenziare le condizioni educative e didattiche
del gruppo, al fine di integrare l’alunno nel contesto della classe. Per favorire
l’accoglienza dell’alunno e fornirgli le risorse e gli strumenti atti a facilitare gli
apprendimenti e la socializzazione, si possono tenere in considerazione i
seguenti elementi:
contesto classe
organizzazione del tempo scuola
disponibilità di spazi e materiali
risorse umane a disposizione
6. La valutazione deve essere finalizzata a mettere in evidenza il progresso
dell’alunno, i miglioramenti maturati nel corso del periodo scolastico e deve
essere effettuata in rapporto alle potenzialità e ai livelli di apprendimento
iniziali. In quest’ottica la valutazione consente ai docenti di verificare
l’intervento didattico effettuato con l’alunno al fine di rivedere il percorso svolto,
individuarne limiti e risorse e concordare collegialmente strategie efficaci e
comportamenti d’assumere per far fronte alle esigenze degli allievi e a
specifiche problematiche.
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ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO...
CHE FARE?
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
L.170/2010
Linee guida 2011
CM prot. n.3587 del 3 giugno 2014
Si parla di Disturbi Specifici di Apprendimento quando un bambino mostra delle
difficoltà isolate e circoscritte nella lettura, nella scrittura e nel calcolo, in una
situazione in cui il livello scolastico globale e lo sviluppo intellettivo sono nella norma e
non sono presenti deficit sensoriali e neurologici. I disturbi specifici di apprendimento
si manifestano in bambini con adeguate capacità cognitive, uditive, visive e possono
essere rilevate in fase di scolarizzazione.
Per stabilire la presenza di D.S.A. si utilizza generalmente il criterio della
"discrepanza": esso consiste in uno scarto significativo tra le abilità intellettive
(Quoziente Intellettivo nella norma) e le abilità nella scrittura, lettura e calcolo.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento non possono essere curati in quanto non sono
una malattia o un blocco psicologico, bensì disturbi di natura neurobiologica, che
possono essere attenuati e compensati con strumenti e interventi didattici mirati.
TIPOLOGIE DEL DISTURBO
La principale caratteristica dei disturbi dell’apprendimento è la “specificità”, intesa
come un disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo
ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.
In particolare i DSA sono classificati come di seguito:
Dislessia: disturbo specifico della decodifica della lettura (in termini di velocità e
accuratezza), quindi la lettura è più lenta e/o meno corretta delle aspettative, in base
all’età o alla classe frequentata.
Disortografia: disturbo specifico della scrittura di natura linguistica (in termini di
errori di ortografia). La disortografia è la difficoltà a tradurre correttamente i suoni che
compongono le parole in simboli grafici; essa si presenta con errori sistematici quali:
confusione tra fonemi simili, grafemi simili, omissioni, inversioni.
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Disgrafia: disturbo specifico della scrittura di natura grafo-motoria (in termini di
scrittura poco leggibile). Gli aspetti maggiormente deficitari riguardano la
coordinazione nel movimento, l'orientamento e l'organizzazione spazio-temporale, la
coordinazione oculo-manuale, la memoria sequenziale, il linguaggio, il senso del ritmo
(in genere immaturo), il processo di simbolizzazione (rallentato), la capacità di
discriminazione suoni-segni.
Discalculia: disturbo specifico del sistema dei numeri e del calcolo. Si distinguono
due tipologie (nel bambino discalculico possono essere presenti entrambi i profili):
primo tipo: debolezza nella strutturazione cognitiva delle componenti numeriche
(cioè negli aspetti basali: meccanismi di quantificazione, seriazione,
comparazione, strategie di calcolo mentale);
secondo tipo: compromissioni a livello procedurale e di calcolo (lettura, scrittura
e incolonnamento dei numeri, recupero dei fatti numerici e degli algoritmi del
calcolo scritto).
La prima tipologia di discalculia è da intendersi come una sorta di «cecità ai numeri»,
ovvero, in altri termini, come l'incapacità del soggetto di comprendere le numerosità
e, di conseguenza, di manipolarle. Il secondo profilo di discalculia si riferisce invece in
modo specifico alla compromissione del processo di acquisizione delle procedure e
degli algoritmi del calcolo.
Disturbi misti: disturbi che soddisfano 2 o più criteri relativi a dislessia, disortografia
o discalculia.
Queste categorizzazioni sono molto utili per inquadrare il disturbo ma non bisogna mai
perdere di vista che ogni persona è unica, diversa da ogni altro, quindi anche chi ha
un DSA lo è.
COME IDENTIFICARE UN DSA
I comportamenti più comuni, riscontrabili a livello generale, che possono essere un
campanello d’allarme sono:
• disorganizzazione generale nelle attività quotidiane e scolastiche;
• attenzione e concentrazione molto labili e di durata limitata - distrazioni
frequenti;
• difficoltà mnemoniche, sia a breve che a lungo termine (ad esempio non
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ricordano la propria data di nascita);
• difficoltà di organizzazione spaziale (confusione tra destra e sinistra, scarsa
organizzazione spaziale nel foglio);
• difficoltà di organizzazione temporale (scarsa percezione del trascorrere del
tempo, della lettura dell’orologio, del succedersi dell’ordine di giorni, mesi,
stagioni);
• difficoltà fini-motorie (ad esempio allacciarsi le scarpe, vestirsi, ritagliare,
impugnare la matita, copiare figure da modelli ecc);
• facile stanchezza e tempi di recupero troppo lunghi.
A livello più specifico, si evidenziano nei differenti ordini di scuola diverse
caratteristiche.
Scuola dell’Infanzia (ultimo anno)
Le difficoltà nelle competenze comunicativo-linguistiche, motorio-prassiche e
visuospaziali in età prescolare sono possibili indicatori di rischio di DSA.
Area comunicativo-linguistica:
non hanno consapevolezza che le parole sono composte da suoni e non
riconoscono le assonanze;
hanno scadente discriminazione visiva e uditiva.
Area motorio prassica e visuo-spaziale:
non sanno disegnare figure umane evolute;
non sanno riprodurre figure geometriche elementari;
non sanno colorare entro i bordi;
non sanno orientarsi nel foglio;
manifestano difficoltà nell’imparare a scrivere il proprio nome;
mostrano goffaggine nell’esecuzione di routine quotidiane relative alla cura di sé
(vestirsi, riordinare..);
hanno difficoltà nel riprodurre ritmi e nel mantenerli per un periodo prolungato.
Area logico-matematica:
hanno difficoltà a contare almeno fino a dieci;
hanno difficoltà a comparare piccole quantità;
non hanno raggiunto il principio di cardinalità (l’ultima parola numero del
conteggio rappresenta la numerosità dell’insieme);
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hanno difficoltà a comparare grandezze diverse.
Scuola Primaria (primi anni)
Alcune delle seguenti difficoltà nell'area linguistica e logico-matematica nei primi due
anni di scuola primaria sono possibili indicatori di rischio di DSA.
Area linguistica:
hanno difficoltà ad associare fonema-grafema e/o grafema-fonema;
hanno difficoltà nella fusione e segmentazione sillabica;
hanno difficoltà nei processi di automatizzazione della letto-scrittura;
manifestano eccessiva lentezza in lettura e scrittura;
commettono numerosi errori in lettura a scrittura (inversione e sostituzione di
lettere);
hanno difficoltà di comprensione del testo scritto;
hanno difficoltà a copiare dalla lavagna;
hanno difficoltà nella produzione;
faticano a produrre una grafia leggibile;
hanno difficoltà nel passaggio a caratteri diversi.
Area logico-matematica:
hanno difficoltà nell’identificare i numeri e nello scriverli, anche sotto dettatura;
hanno difficoltà nell’associare a una certa quantità il numero corrispondente;
hanno difficoltà nel riconoscere le unità che compongono un numero e i rapporti
tra le cifre;
hanno difficoltà nel numerare in senso progressivo ascendente e discendente;
hanno difficoltà nello svolgimento delle quattro operazioni e nell’imparare il
significato della simbologia matematica;
hanno difficoltà nella memorizzazione delle tabelline;
hanno difficoltà nel cogliere nessi e relazioni matematiche;
hanno difficoltà ad analizzare e riconoscere i dati che permettono la soluzione di
un problema;
hanno difficoltà nel recupero e nel mantenimento in memoria delle procedure.
Scuola Primaria (ultimi anni) e Secondaria di Primo Grado
Alcune delle seguenti difficoltà nell'area linguistica e logico-matematica negli ultimi
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due anni della scuola primaria e durante la scuola secondaria di I grado sono possibili
indicatori di rischio di DSA.
Area linguistica:
leggono lentamente rispetto ai compagni della stessa età; hanno una lettura
stentata, non sempre corretta; perdono frequentemente il segno della riga e
saltano alcune parole;
manifestano un'evidente difficoltà nella copia dalla lavagna e sotto dettatura;
scrivono molto lentamente, spesso con caratteri troppo grandi o troppo piccoli;
hanno difficoltà ortografiche e/o grafiche nell’italiano scritto (omissione delle
lettere maiuscole; difficoltà nei suoni difficili chi/che/gl/gn; sostituzione di suoni
simili p/b, d/t, m/n, r/l, s/z) e manifestano difficoltà a rileggere le proprie
produzioni;
hanno difficoltà nelle lingue straniere scritte;
confondono e sostituiscono le lettere, in particolare con l’uso dello stampato
minuscolo;
mostrano padronanza fonologica generale incerta;
ignorano la punteggiatura o inadeguata la inseriscono in maniera inadeguata;
hanno difficoltà ad imparare l’ordine alfabetico e ad usare il vocabolario;
hanno difficoltà ad imparare e a memorizzare i termini specifici delle discipline;
hanno difficoltà a ricordare gli elementi geografici, le epoche storiche, le date
degli eventi;
la produzione di un testo scritto risulta disorganizzata, con errori grammaticali e
sintattici;
manifestano problemi di “disnomia” (“non escono le parole”);
hanno difficoltà nella strutturazione del discorso orale;
comprendono parzialmente il testo letto, esiste una discrepanza di
comprensione tra testi che vengono letti direttamente e quelli ascoltati;
impiegano un tempo eccessivo nello studio rispetto ai coetanei.
Area logico-matematica:
invertono o ruotano i numeri (es. 31 invece di 13);
hanno difficoltà a contare all’indietro;
commettono errori nella scrittura di numeri composti da molte cifre;
hanno difficoltà a scrivere i numeri che contengono lo zero;
commettono errori nell’incolonnamento dei numeri;
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mostrano poca autonomia nell’uso del denaro;
hanno difficoltà a ricordare le tabelline;
hanno difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche.
Nella maggior parte dei casi di DSA è presente comorbilità, ovvero il disturbo si
presenta in associazione ad altri disturbi specifici o ad altre condizioni cliniche (es.
ADHD, disprassie, disturbi del comportamento e dell’umore, disturbi d’ansia...).
SUGGERIMENTI
Che emozioni provano?
Proviamo ad identificarci in un bambino con DSA, che vive la sua condizione costellato
da innumerevoli sentimenti non sempre positivi; potremmo comprendere quanto la
pigrizia, la scarsa volontà, la mancanza d’impegno nascondano i seguenti stati
d’animo:
Frustrazione: data dall’incapacità di soddisfare le aspettative del mondo che lo
circonda. Sempre più spesso i dislessici si sentono ripetere: "Eppure sei così
intelligente, se solo ti impegnassi di più". Varie volte insegnanti e genitori interpretano
questo comportamento come mancanza di volontà.
Ansia: spesso la costante frustrazione e confusione a scuola rende questi bambini
ansiosi. L'ansia fa sì che gli studenti evitino tutto ciò che li spaventa. Succede che
insegnanti e genitori interpretino questo comportamento come pigrizia.
Rabbia: la frustrazione può provocare rabbia. Il bersaglio della rabbia possono essere
la scuola, gli insegnanti e anche i genitori. Spesso questi bambini vengono etichettati
come aggressivi.
Immagine di sé: durante i primi anni di scuola ogni bambino deve risolvere i conflitti
tra un'immagine di sé positiva e i sentimenti di inferiorità, provocati dalle difficoltà
nell'apprendimento. Spesso i DSA si sentono inadeguati ed incompetenti.
Depressione: i bambini dislessici sono ad alto rischio di provare intensi sentimenti di
dolore e sofferenza. Forse a causa della loro bassa autostima, i dislessici temono di
sfogare la loro rabbia verso l'esterno e quindi la rivolgono verso se stessi. Il bambino
depresso può diventare più attivo e comportarsi male per mascherare i sentimenti di
dolore.
IC Chions – PAI 2017-2018 19
PUNTI DI FORZA
In questo ambito non si vogliono negare le difficoltà, ma è utile evidenziare alcuni
punti di forza che si riscontrano nelle persone con DSA e sui quali è necessario far
leva:
Canale visivo – non verbale: predilige l'utilizzo di immagini, disegni,
fotografie, mappe concettuali;
Stile globale: processa le informazioni in maniera globale, tende a focalizzarsi
sulla visione d'insieme, per passare poi ai dettagli;
Autocorrezione: è capace di attuare strategie per bypassare autonomamente
il suo problema, ma i processi di compensazione non sempre sono efficaci.
INDICAZIONI PRATICHE
Usare un eloquio e uno scritto chiaro. Scegliere parole d'uso comune, prediligere
parole concrete a quelle astratte, usare i tempi verbali all'indicativo rispetto al
congiuntivo, formulare frasi brevi e affermative, preferire l'ordine cronologico e logico.
Porre domande succinte dando il tempo di rispondere.
Adottare procedure esplicite. Dare delle guide pratiche, offrendo feedback
correttivi, costruendo pratiche indipendenti, monitorando la pratica. Anticipare
l'argomento da trattare con immagini, materiali concreti, suoni e musiche, etc.
Promuovere le nuove conoscenze su quelle già possedute (brainstorming).
Mantenere le routine giornaliere. Molti studenti con disturbo dell’apprendimento
hanno bisogno di routine giornaliere per conoscere e fare ciò che ci si aspetta essi
facciano.
Dedicare tempo al ripasso giornaliero. Il ripasso degli argomenti già studiati aiuta
gli studenti a collegare le nuove informazioni con quelle precedenti.
Ripetere le consegne. Gli studenti che hanno difficoltà nell'eseguire le consegne
possono essere aiutati chiedendo di ripeterle con le loro parole o segmentando la
richiesta in sequenze e scrivendo ogni porzione sulla lavagna oltre a pronunciarla
oralmente.
Proporre metodi e strategie didattiche varie. La lezione frontale può essere
affiancata al cooperative learning, al peer tutoring, drammatizzazione, etc. Queste
strategie consentono maggiore partecipazione e collaborazione tra pari.
IC Chions – PAI 2017-2018 20
Combinare simultaneamente informazioni verbali, visive e uditive. Le
informazioni verbali possono essere integrate usando diversi canali (es. mentre
l'insegnante parla, appunta alla lavagna le parole chiave o usa un'immagine
esemplificatrice).
Cambiare la modalità di risposta. Per gli studenti che hanno difficoltà nella attività
motoria fine offrire diverse modalità di risposta alle domande: non scrivere ma, ad
esempio, chiedere di sottolineare, di scegliere tra risposte multiple, di ordinare le
risposte ecc.
Utilizzare in modo flessibile il tempo di lavoro scolastico. Molti studenti con
disturbo dell’apprendimento hanno bisogno di attività pratiche aggiuntive per acquisire
una competenza adeguata e/o tempi più dilatati per portare a termine un compito.
Proporre tecniche di memorizzazione. Per aiutare gli studenti a ricordare le
informazioni chiave o fasi di un processo proporre tecniche di memorizzazione quali
acronimi, filastrocche, rime, etc.
Posizionare lo studente vicino ad un compagno che possa supportarlo (a
rotazione).
Incoraggiare all’uso di calendari e agende per le varie scadenze. Gli studenti
possono usare calendari per segnare le scadenze dei vari impegni, delle attività
collegate alla scuola, le date delle verifiche e gli orari delle attività scolastiche.
Consegna una copia degli appunti della lezione. L’insegnante può dare una copia
degli appunti delle lezioni agli studenti che hanno difficoltà nello scriverli durante la
spiegazione.
Proporre organizzatori grafici. Uno schema, una tabella o una mappa da
completare per aiutare lo studente a focalizzare la propria attenzione sulle
informazioni chiave. Incoraggiare inoltre all'utilizzo di tali organizzatori, insegnando
loro le modalità di costruzione di mappe, schemi e quant'altro possa agevolarli nello
studio.
Mostrare esempi del lavoro. Esempi del lavoro completato possono essere mostrati
agli studenti per aiutarli a costruirsi delle aspettative e per pianificare il lavoro in
accordo con questi.
Ridurre l’utilizzo di singole fotocopie. Includere le informazioni in opuscoli o fogli
di lavoro strutturati e stilare, se necessario, un glossario per aree di contenuto.
Usare i fogli a righe per la matematica. I fogli a righe possono essere girati
verticalmente per aiutare gli studenti a mettere i numeri nelle colonne appropriate
IC Chions – PAI 2017-2018 21
mentre risolvono operazioni e problemi matematici.
Creare fogli di lavoro gerarchici. L’insegnante può costruire fogli di lavoro con
problemi disposti in senso gerarchico dal più semplice al più complesso. Il successo
immediato aiuta lo studente a iniziare il lavoro.
Usare segni grafici per segnalare i punti più importanti di una verifica.
Asterischi o puntini possono segnalare problemi o attività di risoluzione più o meno
complessa. Questo aiuta lo studente ad organizzare bene il tempo durante le prove di
valutazione.
IC Chions – PAI 2017-2018 22
STRUMENTI COMPENSATIVI (FRUIZIONE DIGITALE) D
IS
LE
SS
IA
Com
e legge u
na p
ers
ona c
on d
isle
ssia
Sintesi vocale (text to speech)
A pagamento
Es. Personal Reader
Gratuito
Balabolka
Dspeech
LeggiXme
Audiolibri
Libri parlati
Libro parlato
(chiedere alle FF.SS. “Diritto al successo formativo”
per gli audiolibri già scaricati)
Liber Liber
Biblioteca accessibile
Rai Radio3
Libri digitali
Libro Aid
(fare riferimento alla sez. di
Pordenone Associazione Italiana Dislessia)
PDF X-Change
LeggiXme
Mappe e
schemi
Cmap MindMaple
FreeMind
DiagramDesigner
DIS
GR
AFIA
DIS
OR
TO
GR
AFIA
Computer (per scrivere
testi e prendere appunti)
Sintesi vocale
(per rilettura)
Videoscrittura
(con correttore ortografico per i disortografici)
10dita
Tutore Dattilo
DIS
CA
LC
ULIA
Dipende dall'area colpita: numero,
calcolo a mente
e scritto,
abilità
mnemoniche,
attentive e
visuo-spaziali
Calcolatrice
(parlante, è presente in LeggiXme) Formulari
Tavola pitagorica per tabelline
IC Chions – PAI 2017-2018 23
ALUNNI CON BES INDIVIDUATI DAI DOCENTI
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Direttiva sugli strumenti di intervento per alunni BES a.s.2013/14-
chiarimenti, del 22/11/2013)
CM prot. n.3587 del 3 giugno 2014
Si ricorda che (come indicato dalla Direttiva sugli strumenti di intervento per
alunni BES a.s.2013/14-chiarimenti, del 22/11/2013):
“…soltanto qualora nell’ambito del Consiglio di classe (nelle scuole secondarie) o
del team docenti (nelle scuole primarie) si concordi di valutare l’efficacia di
strumenti specifici questo potrà comportare l’adozione e quindi la compilazione
di un Piano Didattico Personalizzato, con eventuali strumenti compensativi e/o
misure dispensative”.
“Non è compito della scuola certificare gli alunni con bisogni educativi speciali,
ma individuare quelli per i quali è opportuna e necessaria l’adozione di
particolari strategie didattiche.”
“Si ribadisce che, anche in presenza di richieste dei genitori accompagnate da
diagnosi che però non hanno dato diritto alla certificazione di disabilità o di
DSA, il Consiglio di classe è autonomo nel decidere se formulare o non
formulare un Piano Didattico Personalizzato, avendo cura di verbalizzare le
motivazioni della decisione.”
“È quindi peculiare facoltà dei Consigli di classe o dei team docenti individuare
eventualmente anche sulla base di criteri generali stabiliti dal Collegio dei
docenti – casi specifici per i quali sia utile attivare percorsi di studio
individualizzati e personalizzati, formalizzati nel Piano Didattico Personalizzato,
la cui validità rimane comunque circoscritta all’anno scolastico di riferimento…”
Inoltre si ricorda che (CM prot. n. 3587) per l’esame conclusivo della scuola
secondaria di primo grado è necessario che sia stato redatto il Piano Didattico
Personalizzato, individuando le modalità didattiche e le forme di valutazione
nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati.
IC Chions – PAI 2017-2018 24
In ogni caso non è prevista alcuna misura dispensativa in sede di esame, sia scritto
che orale, mentre è possibile concedere strumenti compensativi, in analogia a
quanto previsto per gli alunni con DSA.
INDICAZIONI PRATICHE
1. Rilevare/individuare gli alunni che presentano bisogni educativi speciali nei
mesi di ottobre e novembre (nei Consigli di Classe o nel team docenti per
la scuola primaria);
2. Compilare PDP BES entro il mese di dicembre (nei Consigli di Classe o nel
team docenti per la scuola primaria),
3. Incontrare la famiglia per la sottoscrizione del PDP (non indispensabile ma
auspicabile);
4. Fornire originale cartaceo PDP in segreteria che provvederà a protocollarlo
ed inserirlo nell’archivio riservato; caricare in OneDrive una copia le PDP.
IC Chions – PAI 2017-2018 25
ALUNNI CON DISTURBO DI DEFICIT DI ATTENZIONE ED IPERATTIVITA' (ADHD)
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
DPR 275/99 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle
Istituzioni Scolastiche”
C.M. Prot. n. 6013 del 04/12/2009
C. M. n. 8 prot. 561, marzo 2010
C.M. Prot. n. 4089 del 15/6/2010
C.M. Prot. n. 1395 del 20/03/2012
C.M. Prot. n. 2213 del 19/04/2012
PREMESSA
Si premette che l’ADHD è presente in circa l'1% (fonte Istituto Superiore di Sanità)
della popolazione infantile, ha una causa neurobiologica e si caratterizza per la
presenza di sintomi di disattenzione, impulsività/iperattività, riconducibili a difficoltà
nell'autocontrollo e nelle capacità di pianificazione e non attribuibili ad un deficit
dell’intelligenza.
DESCRIZIONE DEGLI ALUNNI CON ADHD
Molti bambini e ragazzi possono presentare comportamenti di disattenzione e/o
irrequietezza motoria, tuttavia gli alunni che presentano tale Disturbo hanno difficoltà
pervasive e persistenti nel:
selezionare le informazioni necessarie per eseguire il compito e mantenere
l’attenzione per il tempo utile a completare la consegna;
resistere ad elementi distraenti presenti nell'ambiente o a pensieri divaganti;
seguire le istruzioni e rispettare le regole (non a causa di comportamento
oppositivo o di incapacità di comprensione);
utilizzare i processi esecutivi di individuazione, pianificazione e controllo di
sequenze di azioni complesse, necessarie all'esecuzione di compiti e problemi;
regolare il comportamento che si caratterizza quindi per una eccessiva
irrequietezza motoria e si esprime principalmente in movimenti non finalizzati,
nel frequente abbandono della posizione seduta e nel rapido passaggio da
un'attività all'altra;
IC Chions – PAI 2017-2018 26
controllare, inibire e differire risposte o comportamenti che in un dato momento
risultano inappropriati: aspettare il proprio turno nel gioco o nella
conversazione;
applicare in modo efficiente strategie di studio che consentano di memorizzare
le informazioni a lungo termine.
Possono talvolta presentare difficoltà:
nel costruire e mantenere relazioni positive con i coetanei
nell'autoregolare le proprie emozioni
nell'affrontare adeguatamente situazioni di frustrazione imparando a posticipare
la gratificazione
nel gestire il livello di motivazione interna approdando molto precocemente ad
uno stato di “noia”
nell'evitare stati di eccessiva demoralizzazione e ansia
nel controllare livelli di aggressività
nel seguire i ritmi di apprendimento della classe a causa delle difficoltà
attentive.
In alcuni soggetti prevale la disattenzione, in altri l’iperattività/impulsività, ma nella
maggior parte dei casi i due problemi coesistono.
INDICAZIONI PRATICHE
Il protocollo operativo utile a migliorare l’apprendimento ed il comportamento degli
alunni con ADHD in classe prevede i seguenti punti:
1. Si ritiene opportuno che il Dirigente Scolastico venga contattato dalla famiglia
che presenta l’evidenza della problematica del proprio figlio/a.
2. Tutta la documentazione viene inserita nel protocollo riservato. Il Dirigente
Scolastico allerta i docenti prevalenti o i coordinatori di classe in merito
all’evidenza del caso.
3. Tutti i docenti della classe in cui è presente un alunno con ADHD prendono
visione della documentazione clinica dell’alunno rilasciata da un servizio
specialistico (caratteristiche del Disturbo, diagnosi e indicazioni di trattamento,
suggerimenti psico-educativi) e, qualora lo ritengano necessario, redigono PDP
BES.
4. I docenti, di concerto con gli operatori clinici che gestiscono la diagnosi e cura
dell’alunno, definiscono le strategie metodologico-didattiche per favorire un
IC Chions – PAI 2017-2018 27
migliore adattamento scolastico e sviluppo emotivo e comportamentale.
Ciascun insegnante che opera con il bambino avrà cura di attenersi all’utilizzo di
tecniche educative e didattiche di documentata efficacia nell'ambito dei Disturbi
da Deficit dell'Attenzione e Iperattività.
5. Gli insegnanti sono invitati a tenere contatti con i genitori del bambino e con gli
specialisti che lo seguono, per un opportuno scambio di informazioni e per una
gestione condivisa di progetti educativi appositamente studiati per lui.
6. Nel caso sia stata prevista, da parte del servizio specialistico, la presenza
dell’insegnante di sostegno, si ribadisce l’opportunità di lavorare costantemente
con l’obiettivo di potenziare le condizioni educative e didattiche del gruppo, al
fine di integrare l’alunno nel contesto della classe.
SUGGERIMENTI
I docenti inoltre possono avvalersi dei seguenti suggerimenti:
1. Predisporre l’ambiente nel quale viene inserito lo studente con ADHD in modo
tale da ridurre al minimo le fonti di distrazione.
2. Prevedere l’utilizzo di tecniche educative di documentata efficacia (es. aiuti
visivi, introduzione di routine, tempi di lavoro brevi o con piccole pause,
gratificazioni immediate, procedure di controllo degli antecedenti e
conseguenti).
3. Definire con tutti gli studenti poche e chiare regole di comportamento da
mantenere all’interno della classe.
4. Concordare con l'alunno piccoli e realistici obiettivi comportamentali e didattici
da raggiungere nel giro di qualche settimana.
5. Allenare il bambino ad organizzare il proprio banco in modo da avere solo il
materiale necessario per la lezione del momento.
6. Occuparsi stabilmente della corretta scrittura dei compiti sul diario.
7. Incoraggiare l’uso di diagrammi di flusso, tracce, tabelle, parole chiave per
favorire l’apprendimento e sviluppare la comunicazione e l’attenzione.
8. Favorire l’uso del computer e di enciclopedie multimediali, vocabolari su CD,
ecc.
9. Assicurarsi che, durante l'interrogazione, l'alunno abbia ascoltato e riflettuto
sulla domanda e incoraggiare una seconda risposta qualora tenda a rispondere
frettolosamente.
IC Chions – PAI 2017-2018 28
10. Organizzare prove scritte suddivise in più parti e invitare lo studente ad
effettuare un accurato controllo del proprio compito prima di consegnarlo.
11. Comunicare chiaramente i tempi necessari per l’esecuzione del compito
(tenendo conto che l’alunno con ADHD può necessitare di tempi maggiori
rispetto alla classe o viceversa può avere l'attitudine di affrettare
eccessivamente la conclusione).
12. Valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare
esclusivamente gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e l’impegno
piuttosto che la forma.
13. Suddividere le prove scritte in più quesiti.
14. Evitare di comminare punizioni mediante: un aumento dei compiti per casa,
una riduzione dei tempi di ricreazione e gioco, l'eliminazione dell'attività
motoria, la negazione di ricoprire incarichi collettivi nella scuola, l'esclusione
dalla partecipazione alle gite.
15. Le gratificazioni devono essere ravvicinate e frequenti.
Nota
Sul voto di condotta, in merito alla norma sancita dal Decreto Ministeriale 16 gennaio
2009 n° 5 che riguarda “Criteri e modalità applicative della valutazione del
comportamento”, è auspicabile che i docenti considerino i fattori presenti nella
diagnosi ADHD prima di procedere alla valutazione dell’alunno/a. Si sottolinea
l'importanza e delicatezza della valutazione periodica del comportamento dell'alunno
(voto di condotta). Occorre infatti tenere conto del fatto che il comportamento di un
alunno con ADHD è condizionato fortemente dalla presenza dei sintomi del disturbo.
Sarebbe pertanto auspicabile che la valutazione delle sue azioni fosse fatta evitando di
attribuire valutazioni negative per comportamenti che sono attribuibili a fattori di tipo
neurobiologico.
IC Chions – PAI 2017-2018 29
AZIONI MESSE IN ATTO E RISORSE DISPONIBILI PER PROMUOVERE L’INCLUSIONE
Collaborazione con la famiglia
Utilizzo delle compresenze all’interno della classe e dei docenti di potenziamento
Insegnante di sostegno qualora i casi presenti nella classe lo permettano
(lavoro per piccolo gruppo)
Laboratori per classi aperte
Mediatori culturali per alunni extracomunitari e rom
Educatori assegnati con fondi della Legge Regionale 41/93
Assistenti sociali dei Comuni di Chions e di Pravisdomini
Assistenti sociali dell’Ambito (tutela minori)
Corsi di recupero con progetti con fondi regionali e fondo di istituto
(dispersione, L2, recupero per disciplina)
Progetto sportello compiti (scuola secondaria)
Associazione ARCOBALENO (San Vito al Tagliamento): per l’inserimento di
alunni con difficoltà motorie. In estate l’associazione organizza i punti verdi ad
Azzano X
Associazione AID (dislessia per consulenze famiglia-scuola), il Cerchio
(Pordenone), N.P.I. (Azzano X), La Nostra Famiglia (S. Vito al Tagliamento),
Studio Con Te Sto (Sacile)
Progetto “Monitor dis/agio” (Dottoressa Blandino)
Convenzione con l’Università per la presenza di tirocinanti;
Collaborazione con comunità educativa “Sicomoro” di Pramaggiore;
Corsi di formazione:
o Dislessia Amica (per tutti i docenti)
o formazione per referente BES/DSA
o formazione “figure di coordinamento per l’area dell’inclusione”
o “TIC e inclusione” snodo formativo di Pordenone
o Autoformazione d’istituto "Inclusività didattica e modello antropologico
dell'ICF-CY"
Progetto “Il volo del brutto anatroccolo” con fondi MIUR in collaborazione con la
Dott.ssa Valentina Basaldella studio “Con Te Sto” indirizzato alle classi prime e
seconde della scuola primaria e prime della scuola secondaria di I grado.
IC Chions – PAI 2017-2018 30
PROPOSTA AZIONI PER L’A.S. 2017-2018
Prosecuzione del progetto “Il volo del brutto anatroccolo” con fondi MIUR in
collaborazione con la Dott.ssa Valentina Basaldella studio “Con Te Sto”
indirizzato alle classi prime e seconde della scuola primaria e prime della scuola
secondaria di I grado;
Incontro informativo su BES, DSA e alunni con disabilità, rivolto ai genitori degli
alunni frequentanti l’I.C.
Autoformazione, condivisione e diffusione di buone pratiche pedagogiche e
didattiche per alunni BES/DSA. Utilizzo di strumenti rivolti a promuovere una
didattica inclusiva.
Adozione “in via sperimentale” del PEI online attraverso l’utilizzo della
piattaforma “Sofia” del Centro Studi Erickson.
Associazione “ Sulla Soglia”, a Villotta
Associazioni sportive: calcio, judo, Flic Flac, basket, pallavolo, pattinaggio. Da
verificare la possibilità di convocare i responsabili per richiedere collaborazione
ed eventuali quote gratis per alcuni casi da inserire per “difficoltà
comportamentali e/o socializzazione”
Punti verdi comunali: prendere contatti con le responsabili e richiedere
interventi per piccoli-gruppi (a richiesta degli insegnanti)
Progetto Giovani di Pravisdomini e Chions
Possibilità di prevedere interventi specifici presso La Nostra Famiglia e/o la
Neuropsichiatria Infantile in orario scolastico (ADHD)
Eventuale collaborazione con le associazioni locali per inserimento bambini e
ragazzi al fine di sviluppare abilità sociali e incrementare l’autonomia
Eventuale collaborazione volontaria di docenti in pensione, studenti (superiori di
secondo grado, università).
IC Chions – PAI 2017-2018 31
VERIFICA E VALUTAZIONE Dall’analisi dei dati raccolti emerge una rilevante percentuale di alunni con Bisogni
Educativi Speciali. A tal fine, nel nostro istituto, vengono messe in atto molteplici
risorse per rispondere alle esigenze specifiche di questi alunni.
Una criticità rilevata è stata la percentuale di certificazioni maggiore alla scuola
secondaria rispetto alla primaria. È indubbio che la tempestività dell’azione educativo-
didattica personalizzata può ridurre gli effetti delle problematiche dello sviluppo ma
soprattutto rende maggiormente efficace qualsiasi azione, quando necessaria, di tipo
riabilitativo.
IC Chions – PAI 2017-2018 32
Rilevazione alunni con BES
a.s. 2016-2017
Primaria Secondaria
BES1
Disabilità certificate
(Legge 104/92)
13 13
BES2
Disturbi Specifici di apprendimento
(Legge 170/2010)
5 20
BES3
Disturbi evolutivi e svantaggio socio-economico-
linguistico, culturale
(Linee Guida del 27 dicembre 2012)
49 24
Totali 67 57
Totale generale 124
N° PEI redatti dal GLHO 26
N° PDP redatti dai Team dei Docenti 98
Scuola N° alunni BES N° alunni iscritti
a.s. 2016-2017
Percentuale su
popolazione
scolastica
Primaria 67 456 15%
Secondaria 57 312 18%
Totale 124 768 16%
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