mailup ebook 11 domande email marketing radio24
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Email e business?Risponde MailUpLe 25 domande più frequenti da manager e imprenditori
11EMAIL MARKETING GURU
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
Cosa c’è nell’ebook?Nei mesi di ottobre e novembre 2013, Radio24 ha ospitato un ciclo radiofonico
dedicato all’email marketing. Durante gli appuntamenti quotidiani, gli esperti
MailUp hanno risposto alle domande più frequenti inviate dagli ascoltatori. In
queste pagine vi proponiamo una selezione delle risposte più ascoltate andate
in onda. Buona lettura, e buon ascolto!
In questa guida trovi 25 risposte a domande inerenti:
privacy, abuse e trattamento dei dati
deliverability
ottimizzazione e design responsive
statistiche
email marketing
MailUp è la soluzione per inviare Email, Newsletter e SMS.
IMPORTA I DESTINATARI
SPERIMENTA CON IL TEST A/B
ANALIZZA APERTURE, CLIC, ERRORI
SCEGLI I CANALI
INVIA QUANDO VUOI
INTEGRA CON DB ESTERNI
CREA IL TUO MESSAGGIO
MONITORA LE TUE CAMPAGNE
AZIONI DI RE-ENGAGEMENT
Scopri MailUp e come funziona
Scopri di più su MailUp
In collaborazione con
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
Indice
1. Privacy, abuse e trattamento dati
Proteggere i dati come leva per il marketing
2. Deliverability
Il recapito come chiave per il successo
3. Ottimizzazione e design responsive
Un nuovo approccio per nuovi destinatari
4. Statistiche
Ogni traccia, un indizio
5. Email Marketing
Raggiungi e coinvolgi i tuoi destinatari
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
Privacy, abuse e trattamento dati Proteggere i dati come leva per il marketing
Per chi si occupa di marketing è importante riconoscere il valore commerciale
che possono avere le leggi di protezione della privacy. Trattare i dati nel rispetto
delle norme vigenti significa rispettare i tuoi clienti e stabilire con loro un
rapporto di fiducia, fin dal primo contatto. La normativa può diventare così uno
strumento di marketing per chi ne sa capire il significato profondo e riesce a
comunicarlo ai propri interlocutori.
01
LA PRIVACY PUÒ TRASFORMARSI DA OBBLIGO NORMATIVO A LEVA PER CONQUISTARE LA FIDUCIA DI CHI RICEVE I NOSTRI MESSAGGI. LA NORMATIVA PUÒ DIVENTARE UNO STRUMENTO DI MARKETING.
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
01Per la legge sulla privacy, c’è differenza tra un invio a un privato e un invio a
un’azienda?
Gli invii di email pubblicitarie a una persona fisica sono legittimi con il
consenso libero, specifico, espresso e informato secondo la direttiva
europea (95/46/CE) a meno che l’indirizzo sia stato fornito spontaneamente
dall’interessato in occasione di un precedente contatto commerciale e gli
sia stato precisato che il recapito sarebbe stato usato per inviare successivi
messaggi promozionali. Anche nel caso di invii di messaggi di posta
elettronica promozionali a persone giuridiche, come Srl e Spa, valgono
le stesse regole. Ti ricordiamo che il destinatario può sempre opporsi al
trattamento dei dati per l’invio di comunicazioni promozionali a lui indirizzate
ed è onere di chi invia il messaggio prevedere modalità per rendere agevole
l’esercizio di tale diritto, per esempio mediante la previsione di link per il
cosiddetto “unsubscribe” da inserire a piè di pagina nel messaggio inviato.
Se usi piattaforme di invio, devi poter dimostrare di avere il consenso
del destinatario (il cosiddetto opt-in), perché un messaggio inviato in
modo massivo a destinatari che non hanno dato un consenso esplicito è
considerato spam.
ASCOLTA IL PODCAST
Posso inviare un’email a un indirizzo estratto da un elenco senza il
consenso del destinatario?
Non è possibile. Gli indirizzi di posta elettronica sono considerati a tutti
gli effetti dati personali e per questo motivo sono da trattare nel rispetto
della normativa vigente. Per usarli a scopo pubblicitario è indispensabile
il consenso preventivo libero, specifico, espresso e informato secondo
i requisiti stabiliti dalla direttiva 95/46/CE. Il consenso può essere dato
selezionando una casella. Attenzione: le caselle preselezionate sono vietate
e il consenso raccolto con questa metodologia è nullo. È anche illegittimo
usare indirizzi email trovati su Internet, prelevati da siti, forum e mailing list.
Il fatto che siano pubblici e accessibili a tutti, non comporta il diritto di usarli
liberamente. Il loro utilizzo è considerato spam.
ASCOLTA IL PODCAST
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
Se incarico un’agenzia di inviare email col mio nome e questa commette
violazioni in materia di privacy, la responsabilità è anche mia?
La legge prevede che il titolare è il soggetto che definisce le finalità di utilizzo
dei dati ed è suo onere vigilare sull’attività svolta dai soggetti nominati quali
responsabili del trattamento. Se ci si avvale di un’agenzia per promozioni
commerciali, va controllato che (essa) agisca nel rispetto della normativa.
ASCOLTA IL PODCAST
L’autorizzazione deve essere data per iscritto o anche solo al telefono?
Sì, può essere data anche telefonicamente. Anche il consenso espresso a
voce nel corso di una telefonata, e annotato a cura di chi lo riceve nei propri
sistemi informatici, è altrettanto valido. La normativa richiede solamente
che il consenso per inviare messaggi commerciali sia documentato in forma
scritta. La legge non stabilisce in modo specifico il metodo per ottenere
tale consenso: ne consegue che, chi raccoglie i dati, può ritenersi libero di
scegliere il metodo che ritiene più opportuno.
ASCOLTA IL PODCAST
Cosa devo fare se non riesco a cancellarmi da una newsletter?
È buona norma che ogni messaggio inviato via email contenga sia un link
all’Informativa sulla privacy del titolare del trattamento, sia un link per la
disiscrizione (il cosiddetto “unsubscribe”). La procedura deve essere agevole:
nel caso non fosse presente nei messaggi ricevuti dal destinatario, questi può
procedere a norma di legge e segnalare l’abuso al Garante. Su alcuni client
come Libero, Outlook o Gmail puoi segnalare il messaggio come spam/
indesiderato e, se proviene dall’Italia, puoi anche segnalarlo al Garante.
ASCOLTA IL PODCAST
È possibile acquistare liste di indirizzi email e come è possibile verificarne
l’autentica “bontà”?
L’acquisto di indirizzi email, consentito solo in ambito B2B, è consigliato
solo se il fornitore è autorevole, meglio su piccoli o piccolissimi segmenti
01
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
molto mirati. Il fornitore, inoltre, deve accertarsi che ciascun iscritto abbia
validamente acconsentito alla comunicazione del proprio indirizzo di posta
elettronica e al suo utilizzo ai fini di invio di materiale pubblicitario, e deve
farsi carico dell’aggiornamento e della verifica periodica dell’elenco stesso.
L’invio massivo di messaggi a destinatari che non hanno dato un consenso
esplicito è considerato spam e per questo viene spesso bloccato sia dai
server di ricezione sia da quelli di invio.
ASCOLTA IL PODCAST
01
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
ANALIZZARE LA PROPRIA DELIVERABILITY E RISOLVERE PROBLEMI DI EMAIL BLOCCATE PER SPAM SIGNIFICA APPROFONDIRE ASPETTI CHE DETERMINANO LA REPUTAZIONE DEL MITTENTE.
Deliverability Il recapito come chiave per il successo
Il tasso di recapito o deliverability è la percentuale di messaggi che arriva nella
inbox dei destinatari. A volte pensiamo che sia importante poter inviare milioni
di email: in realtà, conta di più farle arrivare nella casella dei nostri clienti,
potenziali e acquisiti. Il tasso di deliverability è influenzato, fra gli altri, anche da
fattori inerenti la qualità del messaggio, come la personalizzazione del testo e
la presenza di parole spam o di errori di codice.
02
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
02Come posso evitare che le newsletter finiscano nella cartella spam? Ci sono
parole da non usare?
La ricetta ideale per evitare del tutto la cartella spam non esiste; tuttavia
possiamo curare alcuni aspetti che accrescono il tasso di deliverability delle
nostre newsletter. Alcuni competono a chi gestisce la piattaforma di invio –
come la reputazione del server – altri a chi invia – come la gestione e l’igiene
delle liste e la cura del contenuto del messaggio.
Difficilmente la presenza di particolari parole o l’oggetto tutto scritto in
maiuscolo comportano il blocco per spam di un messaggio. Per evitare i
filtri antispam è più importante assicurarsi di avere liste prive di errori, con
destinatari consapevoli di esservi iscritti e messaggi il più possibile rilevanti
rispetto al profilo dei destinatari. È bene ricordare che un destinatario non è
solo un profilo, ma un insieme aggiornato di preferenze, relazioni e azioni.
I destinatari di qualsiasi comunicazione sono oggi informati ed esigenti,
e per questo molto selettivi. Questa consapevolezza rende ancora più
pericoloso e controproducente l’invio di un’email generica che non tiene
conto, per esempio, dell’età o del dispositivo di apertura. Un’email può essere
personalizzata usando contenuti dinamici, filtri o tramite invii automatici
sulla base di ricorrenze o singole attività. Così facendo, il mittente cattura
l’attenzione di chi legge e stabilisce da subito un contatto positivo che sarà
consolidato messaggio dopo messaggio.
ASCOLTA IL PODCAST
Come faccio a inviare una newsletter a 10.000 persone?
Un invio di queste dimensioni richiede un sistema di email marketing in grado
di assicurare il recapito nella casella dei destinatari. In un sistema di questo
tipo, come MailUp, non dovrebbero mancare strumenti per creare messaggi
professionali, gestire automaticamente iscrizioni, disiscrizioni ed errori, favorire
l’integrazione con CRM e CMS e soprattutto controllare i risultati di ogni invio.
Il recapito sicuro è frutto di una combinazione di fattori importanti, alcuni
imputabili a chi invia – la qualità delle liste o la presenza di particolari parole nei
testi – altri garantiti dalla piattaforma, come la reputazione del server di invio.
ASCOLTA IL PODCAST
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
LA STESSA NEWSLETTER VIVE PIÙ VOLTE E SU SCHERMI DIVERSI DELLO STESSO DESTINATARIO.NON SEMPRE È APERTA, LETTA E INOLTRATA DALLO STESSO DISPOSITIVO.
Ottimizzazione e design responsive Un nuovo approccio, per nuovi destinatari
Ottimizzare un’email o una newsletter significa considerare prioritario il
punto di vista dei destinatari che, sempre con maggior frequenza, aprono,
leggono e cliccano da più dispositivi diversi. Per questo è importante pensare
e organizzare i contenuti anche sulla base delle differenti dimensioni degli
schermi e scegliere template responsive, capaci cioè di adattarsi al device
attraverso cui avviene la navigazione: smartphone, tablet o desktop.
03
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
03La mia newsletter su cellulare è quasi illeggibile, come mai?
È un bel problema, perché ormai più di un terzo delle email viene letta da
smartphone. La varietà di sistemi operativi e applicazioni di lettura della
posta elettronica su smartphone impedisce la creazione di un messaggio
email ottimale per tutte le piattaforme. Una volta aperto, solo alcune parti
del messaggio sono subito visibili: per questo è necessaria una gerarchia dei
contenuti, predisponendo nella prima parte del messaggio quelli principali. I
più tecnici, invece, useranno modelli responsive, in grado cioè di adattarsi alla
dimensione dello schermo. In ogni caso la sintesi e la chiarezza delle call-
to-action principali sono la chiave per avere messaggi di successo, anche su
cellulare. Per un’email visualizzata correttamente su mobile:
Attenzione al pre-header
Di fianco all’oggetto (o subito sotto) sono visualizzati anche i primi
caratteri interni dell’email.
Spazio ai link
Considera almeno 44 pixel ed evidenziali con una sottolineatura.
Sintesi, sintesi, sintesi
Chi legge ha poco tempo e poco spazio a disposizione.
Occhio al CSS
Evita che i caratteri siano automaticamente ridimensionati a 13 pixel.
A portata di pollice
La call-to-action principale dev’essere centrata.
A misura di mobile
La struttura ideale del messaggio è a 1 sola colonna, di massimo 600
pixel di larghezza.
ASCOLTA IL PODCAST
Quanto è importante considerare il mondo mobile/smartphone/tablet
quando mando una mail alla mia lista?
Rispetto al passato, oggi molti più destinatari aprono e leggono le nostre email
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
in mobilità, siamo a circa il 30% e il numero è continua crescita. Se usi una
piattaforma d’invio professionale, controlla le statistiche di apertura per capire
in quanti leggono in mobilità e verifica la compatibilità del messaggio su tutti
i principali sistemi con pochi clic. Crea quindi template grafici e organizza i
contenuti anche per la visualizzazione su mobile, prestando molta attenzione
alla sintesi e alla scelta delle parole più efficaci.
ASCOLTA IL PODCAST
Come posso verificare a priori se alcuni messaggi funzionano e altri no?
Messaggi universali, che funzionano sempre e per tutti i destinatari, non
esistono. Esistono però accorgimenti per verificare, di volta in volta, quale
tra gli oggetti pensati “performa” meglio, se un bottone è più cliccato di altri
o quale fra le due call-to-action inserite è più esplicativa e converte di più.
Con una piattaforma di invio professionale, è possibile usare la funzione
per individuare, tramite un test su un campione di destinatari limitato, quale
oggetto convince di più ad aprire l’email.
ASCOLTA IL PODCAST
03
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
LE STATISTICHE HANNO UN VALORE STRATEGICO: ATTRAVERSO I DATI PUOI CONOSCERE LE ABITUDINI DEI TUOI LETTORI E PIANIFICARE MEGLIO LE TUE CAMPAGNE DI COMUNICAZIONE.
Statistiche Ogni traccia, un indizio
Ogni email permette di tracciare con precisione le azioni degli utenti. Grazie al
tracciamento, puoi conoscere meglio i tuoi destinatari rilevando la posizione
geografica, il tipo di device usato o il dominio. I dati danno informazioni sul
momento migliore per l’invio, l’interesse per i contenuti, la qualità delle call-to-
action e del flusso di micro sì, l’efficacia della grafica o dei link di condivisione.
04
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
04Quale dato è più importante da verificare nelle statistiche di un invio
newsletter: lettori, clic o aperture?
L’email marketing permette di verificare con una certa precisione il risultato
delle proprie attività. Non esiste un dato più importante di altri perché
ciascuno misura un aspetto diverso. Inviata un’email puoi associare un’azione
– apertura, clic – all’utente che l’ha compiuta. Le aperture possono essere di
molto superiori ai lettori perché un singolo può aprire più volte il messaggio.
Allo stesso modo, i clic misurano le conversioni (cioè le azioni compiute) che
la nostra newsletter ha prodotto.
Un tasso interessante per valutare la reattività degli utenti è offerto dal CTOR
(click-to-open rate) che misura la percentuale di utenti che ha cliccato sul
messaggio, rispetto a chi ha aperto l’email almeno una volta. Il CTOR si
calcola suddividendo il numero di clic unici per il numero di aperture uniche.
Tenendo conto che il CTOR rappresenta il rapporto di clic sulle aperture,
una percentuale bassa può indicare: la presenza di contenuti ritenuti poco
interessanti per i fruitori dell’email, un messaggio che si esaurisce senza la
necessità di interazione da parte dell’utente o una scarsa profilazione dei
destinatari. Altri dati sono comunque importanti, come il grado di inoltro o di
condivisione sui social network.
ASCOLTA IL PODCAST
Quali sono le percentuali considerate “buone” nella misurazione di una
campagna email?
Non esistono percentuali assolute, perché gli indici solitamente usati per
la misurazione vanno messi in relazione alla tipologia di messaggio inviato,
al tipo di settore in cui opera il mittente e alla qualità delle liste a cui invio.
Inoltre, altri fattori, come per esempio l’ottimizzazione dei contenuti per
mobile, possono determinare risultati molto diversi. Nell’Osservatorio
statistico che abbiamo appena elaborato, per esempio, risulta per le
newsletter una percentuale di aperture medie del 29%, con quasi 9 email su
10 aperte entro le prime 48 ore. Le aziende più brave raggiungono però tassi
di apertura anche del 70-80%.
ASCOLTA IL PODCAST
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
È possibile sapere quali azioni fanno i destinatari sull’email inviata?
I dati rilevabili dopo l’invio di un‘email e associabili all’azione di un singolo
sono numerosi. Posso sapere quante volte il messaggio è stato aperto, quanti
lettori unici ho avuto, cioè quanti destinatari hanno aperto almeno una
volta il messaggio; ma anche quanti hanno inoltrato, cliccato o condiviso il
messaggio sui social network, oppure non hanno gradito il messaggio tanto
da averlo marcato come spam. Ma non solo: posso anche sapere quale
device è stato utilizzato (un pc, un iPhone, un tablet android e così via) e
rintracciarne la geo-localizzazione.
ASCOLTA IL PODCAST
04
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
UNA COMUNICAZIONE CROSS-MEDIA PROFESSIONALE E PERSONALIZZATA FA SENTIRE IL DESTINATARIO SPECIALE E MIGLIORA LE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA DEL TUO BUSINESS.
Email Marketing Raggiungi e coinvolgi i tuoi destinatari
L’email marketing offre ai brand strumenti e tecniche per costruire una solida
relazione digitale con i clienti, potenziali e acquisiti. Scegliere pratiche di email
marketing basate sul permesso, pianificate e integrate nell’organizzazione
permette di ottenere risultati tangibili e misurabili, non solo in base ai maggiori
ricavi, ma anche su nuovi assi come lo sviluppo del prodotto.
05
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
05Qual è la frequenza d’invio migliore per evitare disiscrizioni? C’è un numero
di email da inviare mensilmente per tenere “caldo” il cliente?
Non esiste una frequenza ideale che metta al riparo dal rischio disiscrizione.
In generale, gli invii ravvicinati e poco personalizzati creano fastidio. Al
contrario, invii troppo rarefatti, per esempio ogni due mesi, impediscono di
costruire il ricordo, la relazione e quindi la fiducia verso il mittente. Se uso
una piattaforma di invio professionale come MailUp posso utilizzare il Centro
Gestione Profilo – che offre al destinatario l’opzione di personalizzare la
frequenza di ricezione delle email – e la funzione gestione degli inattivi che
periodicamente “risveglia” gli inattivi (chi non apre o non clicca mai i miei
messaggi) tramite un invio personalizzato e automatico.
È anche possibile impostare una regola per far sì che dopo l’iscrizione sia
subito recapitata l’ultima newsletter, sfruttando al massimo il momento di
maggior attenzione.
La gestione degli inattivi è un tema “caldo” dell’email marketing. Ignorare i
destinatari che non sono interessati alle nostre comunicazioni non solo non
favorisce la nostra comunicazione, ma potrebbe addirittura danneggiarla.
Gli invii a indirizzi inattivi, infatti, possono generare soft-bounce o errori
che influiscono negativamente sulla nostra reputazione di mittenti e di
conseguenza sulla possibilità che le email raggiungano gli altri utenti, quelli
attivi e davvero interessati a ricevere i nostri messaggi.
ASCOLTA IL PODCAST
Come si fa a differenziarsi fra le tante email che ogni giorno si ricevono?
Essere rilevanti non è un’opzione ma una necessità. Per catturare l’attenzione
dei destinatari possiamo mettere in pratica alcuni suggerimenti. Profiliamo il
database, per sapere chi sono i nostri destinatari e cosa desiderano leggere.
Creiamo contenuti interessanti e personalizzati per ognuno di loro. Curiamo la
frequenza di invio per non suscitare l’effetto fastidio anziché l’interesse in chi
riceve le nostre comunicazioni.
Infine, un occhio di riguardo al contenuto e all’aspetto visivo: newsletter
con oggetti accattivanti e una grafica curata sono sicuramente aperte con
maggiore frequenza.
ASCOLTA IL PODCAST
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
Quali sono i giorni e le ore migliori per inviare newsletter? Forse la mattina?
Non esistono, in astratto, un giorno e un orario migliori per inviare newsletter
e DEM. Ogni invio deve tenere conto dei destinatari (chi sono e quali
abitudini hanno), della periodicità e della frequenza di invio, della tipologia
di contenuto e dell’ obiettivo prefissato (per esempio l’acquisto o l’iscrizione
a un evento). Se uso una piattaforma di invio professionale, le statistiche di
apertura raccolte e aggregate su un periodo di circa 6 mesi sono un ottimo
indicatore del giorno e dell’orario migliore per inviare nel mio specifico
contesto.
ASCOLTA IL PODCAST
Come faccio ad attirare l’attenzione di chi riceve le mie email?
Ogni sorpresa attira la nostra attenzione. Alla lunga ricevere sempre lo stesso
oggetto a ogni newsletter mensile, senza differenziare il mittente se mando
una promozione su un evento, oppure inviare sempre con lo stesso template
e con la stessa grafica comunicazioni con obiettivi diversi, dopo un po’ non
attirerà più l’attenzione! Fai saltare lo schema! La sorpresa è attivata quando i
nostri schemi falliscono e ci prepara a capire il motivo del fallimento.
ASCOLTA IL PODCAST
Nella newsletter che mando ai miei clienti quante notizie è meglio mettere?
Prima di leggere tutto quello che scrivi, i tuoi destinatari devono scoprire di
aver bisogno di quello che scrivi. Se nella newsletter metti tutto quello che
succede in azienda, è molto probabile che a un certo punto si chiedano: “Ma
a me cosa interessa?”.
Forse solo perché non ne conoscono il contesto o non gli hai detto che per
loro è qualcosa di importante ma che ancora non sanno. Incuriosisci! La
curiosità nasce sempre quando avvertiamo che qualcosa ci manca. Lo scopo
di un messaggio email dev’essere quindi quello di raccogliere un clic da chi lo
riceve perché vuole “colmare un vuoto”.
ASCOLTA IL PODCAST
05
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
C’è uno schema da seguire quando creo un’email promozionale?
Una email promozionale o DEM dovrebbe sempre rispondere alle domande
del destinatario, ovvero: chi sei? Cosa vuoi farmi fare? Perché dovrei farlo?
Nel fare questo, deve vendere un clic, cioè spingere l’utente a compiere
un’azione: iscriversi a una newsletter, approfondire tramite un link, approdare
a landing page per scoprire di più su servizi, prodotti, iniziative. Un’email a
regola d’arte dovrebbe accompagnare il destinatario verso l’azione desiderata
attraverso dei progressivi e consequenziali passi logici, scanditi ogni volta da
un micro sì.
ASCOLTA IL PODCAST
Perché dovrei comprare un servizio di invio email quando già con il mio
server riesco a spedire le newsletter?
Far partire milioni di email da un server è facile, più difficile è farle arrivare
nella casella giusta, ovvero nella inbox e non nella cartella spam. Tra l’invio
da parte del mittente e l’arrivo nella casella del destinatario ci sono fasi e
attività fondamentali per la riuscita di una campagna di email marketing.
Una piattaforma professionale assicura la gestione automatica degli errori e
delle disiscrizioni, con effetti positivi sull’igiene delle liste e della reputazione,
senza gravare sui sistemi interni. Un servizio di invio email offre modelli
professionali, strumenti di rilevazione statistica e analisi dati.
ASCOLTA IL PODCAST
Voglio promuovere il mio prodotto via email, avete consigli da darmi?
Se invii per promuovere un tuo prodotto, non mettere l’accento su tutte le
caratteristiche: preoccupati prima di evidenziarne i vantaggi per chi lo deve
comprare. Spesso siamo tanto attenti a comunicare la qualità del prodotto (“I
nostri tappeti sono i migliori al mondo!”) da dimenticare di spiegare per quale
ragione qualcuno dovrebbe acquistarlo. Tener presente l’interesse personale
di chi ci legge è un primo passo e un primo buon consiglio. In altri termini:
“La gente non compra punte da trapano da tre millimetri, compra buchi da
tre millimetri per poter appendere le foto dei figli!”.
ASCOLTA IL PODCAST
05
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
Dalla mia email privata posso inviare email con il nome dell’azienda, senza
dover imparare sistemi complicati?
Sì, se usi una piattaforma di invio professionale come MailUp hai a
disposizione lo strumento esclusivo di invio “1-a-molti” con il quale inviare
email con il nome della tua azienda. Con un solo invio a un indirizzo speciale,
puoi mandare un messaggio da qualsiasi strumento email ai destinatari
presenti in una lista, proprio come se fosse inviato dalla piattaforma
professionale ma con la libertà di poterlo fare senza accedervi. Diversamente
dagli invii in copia nascosta, con MailUp e 1-a-molti ogni destinatario riceve il
messaggio come se fosse indirizzato unicamente a lui.
ASCOLTA IL PODCAST
Ho da poco aperto un ecommerce: come mi aiuta l’email marketing?
L’email marketing può aiutarti nella promozione efficace del tuo ecommerce
e nella gestione della relazione con il cliente. Con una piattaforma
professionale come MailUp, puoi inviare newsletter e DEM periodiche
profilate sugli interessi dei tuoi clienti, impostare campagne automatiche
di coinvolgimento basate sullo storico d’acquisto e recuperare i “carrelli
abbandonati”, cioè i clienti che hanno interrotto il processo di acquisto.
ASCOLTA IL PODCAST
Ho già un mio sistema per gestire anagrafiche e inviare newsletter, ma non
lo uso per diversi problemi. Ci si può “agganciare” a MailUp solo per l’invio?
MailUp dispone di un’ampia libreria di API per l’integrazione con database
esterni, CMS, CRM, ERP e sistemi di business intelligence oppure connessione
diretta tramite SMTP. Tra i connettori gratuiti già disponibili, ci sono i moduli
Drupal, Magento, Salesforce e Microsoft Dynamics. Agganciandoti a MailUp
solo per la parte di invio, assicuri un elevato tasso di recapito ai tuoi messaggi
e sfrutti tutte le funzioni della console per il tracciamento e la gestione degli
errori.
ASCOLTA IL PODCAST
05
EMAIL E BUSINESS? RISPONDE MAILUP
La strategia si imparaCon MailUp puoi
Diventa anche tu un guru dell’email marketing. Aggiorna le tue conoscenze,
scopri nuovi strumenti e condivi il tuo punto di vista sulle strategie migliori per
far crescere il tuo business. Ogni mese per te, seminari gratuiti online ed ebook
tematici: scarica tutte le pubblicazioni del 2013!
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LA SOLUZIONE PER EMAIL, NEWSLETTER, SMS
STEFANO BRANDUARDI
SENIOR PM MANAGER MAILUP
Una relazione digitale cresce e si consolida grazie all’unione di tecnologia e tecniche. MailUp le offre entrambe.
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