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Progetto educazionale “lapillolasenzapillola”Q

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Questa, almeno, è una notizia: l’Italiaè il fanalino di coda in Europa per quanto ri-guarda la contraccezione ormonale delle gio-vani, visto che siamo intorno al 14-16%, a fron-te di ragazze olandesi che sono al 50%, di in-glesi e francesi che sono al 35 e al 40%, di te-desche al 30% e così via. Il 42% delle under 25italiane non utilizza infatti alcun metodo con-traccettivo durante la prima esperienza ses-suale. Pensando proprio alle giovani parte‘Love it! Sesso consapevole’, unacampagna d’informazione sullacontraccezione promossa dallaSocietà Italiana di Ginecologia eOstetricia (Sigo) in collaborazio-ne con ‘lapillolasenzapillola’,progetto educazionale diMSD. «Love it! è diversa dallealtre campagne d’informazioneperché per parlare di contracce-zione usa i linguaggi dei giovanicome la moda, la musica e ilweb e perché, per la prima vol-ta, le ragazze non sarannosemplici destinatarie, ma po-tranno diventare protagoniste

e testimonial in prima persona della campa-gna - afferma Nicola Surico, ordinario di Gi-necologia e Ostetricia presso l’Università delPiemonte Orientale e Past President della SI-GO, che promuove l’iniziativa - L’obiettivo èavvicinare la contraccezione al loro mondo,rendendole consapevoli delle loro scelte inmateria di sesso, offrendo le informazioni cor-rette anche su quei metodi contraccettivi che,pur essendo meno conosciuti, meglio rispon-dono ai loro stili di vita, in primis quelli che

non prevedono l’assunzione quotidianadi una pillola. L’ambizione è quelladi creare un vero e proprio movi-mento d’opinione.» L’invito èquello di indossare il braccialesimbolo Love it! per manifestare lapropria consapevolezza in materiasessuale: in questo modo le giovanidonne diventano parte attiva e te-stimonial della campagna. Anche

la musica scende in campoattraverso il brano e il vi-deo firmato dalla can-tante Baby K (nella foto),“femmina alfa” del rapitaliano e testimonialdella campagna.

ANDREA SERMONTI GIOIA TAGLIENTE

Redazione: salute@liberoquotidiano.it

Love it! Sesso consapevole Informazioni… sull’amore

Soffrire di emicrania, cefalea intensiva e a grappolo

Nasce il primo ‘SocialManifesto’ a difesa dei diritti deipazienti cefalalgici per sensibi-lizzare l’opinione pubblica edottenere il riconoscimento le-gislativo della cefalea primariacronica come malattia sociale.Una patologia che haconseguenze negativesul lavoro, nei rapportisociali e nei casi più gravipuò sfociare in depres-sione, ansia e attacchi dipanico. Tra gli obiettiviche il documento si pre-figge è la messa a puntodi un sistema di cure piùefficiente e personalizza-to alle esigenze del pa-ziente; Infatti in base allivello di gravità è necessario in-formare correttamente il pa-ziente sulla patologia ed orien-tarlo verso la strada giusta dapercorrere, all’interno dei ser-vizi sanitari. Il Manifesto è fir-mato da SISC, ANIRCEF, FE-DERDOLORE - SICD, FEDER-FARMA, LIC Onlus, AIC Onlus

e Al.Ce Foundation Onlus, conil patrocinio dell’Associazionedi Iniziativa Parlamentare perla Salute e la Prevenzione, nel-l’ambito dell’Italian MigraineProject. Obiettivo quello di svi-luppare competenze nel pa-ziente grazie ad una educazionebilaterale, medico-paziente. Ri-

cordiamo che in Italia il ruolodella farmacia sul territorio hauna notevole importanza, datoche rappresenta il primo presi-dio sanitario; e le farmacie, in-fatti, dovrebbero essere di sup-porto agli specialisti, per moni-torare l’assunzione dei farmacinei pazienti. «Oggi in Italia chi

soffre di cefalea, e si tratta ingran parte di donne, utilizzatroppo spesso i farmaci in mo-do improprio e protratto, conrischi di tossicità e abuso o di-pendenza da questi medicinali,che possono facilitare la croni-cizzazione del disturbo - spiegaGiorgio Bono, presidente della

Società Italiana per loStudio delle Cefalee -per questo è fondamen-tale arrivare a una chiaradefinizione legislativadella malattia come pa-tologia sociale, offrendoa ogni paziente un per-corso di informazione ecura personalizzato econsentendo l’accessoagli interventi terapeu-tici più innovativi - far-

macologici e non - che oggi, inun’Italia a macchia di leopardo,non sono assicurati allo stessomodo in tutte le regioni». Infineimportante il ruolo della politi-ca, per far si che una patologiacosì diffusa e seria come la ce-falea primaria cronica, venga ri-conosciuta malattia sociale.

Italian Migraine Project, alleanza contro le cefalee

Recenti studi condotti in Italia, Fran-cia e Spagna hanno consacrato il latte di ca-pra come un prodotto basilare nell’alimen-tazione quotidiana, essendo ricco di sostan-ze nutritive ed altri composti bioattivi, tracui spicca la presenza di taurina, un aminoacido con caratteristiche funzionale che in-terviene nella stabilità di membrana, nellaformazione dei sali biliari, nell’omeostasi delcalcio e con un’attività antiossidante. È, inol-tre, ideale per la crescita dei più piccoli, es-sendo particolarmente ric-co di calcio e fosforo indi-cato per lo sviluppo di bam-bini che, dopo lo svezza-mento, hanno presentatoallergie alle proteine del lat-te vaccino. In Italia il 16%delle famiglie soffre di dige-ribilità del latte e questo è

un dato in crescita (+15%), legato alla strut-tura chimica dei globuli del grasso e allacomposizione di proteine. È stato infattiscientificamente provato che il latte di caprarisulta essere più digeribile rispetto al lattevaccino. Amalattea S.p.a. è da anni attiva-mente impegnata nella creazione e divulga-zione del mercato caprino, stimolando gliallevatori a migliorare il proprio prodotto epermettere alle aziende di migliorare la qua-lità dei prodotti trasformati. Tuttavia le co-

noscenze sulla composizio-ne del latte di capra sonotutt’oggi in fase di evoluzio-ne, specie per quanto ri-guarda i composti minori,ecco perché approfondirequesta ricerca servirebbe avalorizzare e divulgare illatte caprino. (G. TA.)

Latte di capra, alimento prezioso e poco conosciuto Alternativa al latte vaccino per il suo ridotto potenziale allergenico

Per le persone con diabete, la gestionedelle crisi ipoglicemiche è un obiettivo im-prescindibile, di cui spesso il paziente è pocoa conoscenza e per il quale è necessaria unaconsapevolezza più diffusa. A 7 anni dal lanciodi sitagliptin, MSD Primary Care Diabete pre-senta “L’educazione innanzitutto”, un nuovoprogetto educazionale che ha come obiettivoquello di informare sulla consapevolezza delproblema ipoglicemia, sulle complicanze adessa associate e sul ruolo della sua correttagestione. La campagna prende avvio con illancio di un cortometraggio, interpretato dagliattori Enzo Decaro e Marta Zoffoli, che ponel’accento sui rischi che derivano dal sottova-

lutare l'ipoglicemia. Il cortometraggio si ri-volge alle persone con diabete con la finalitàeducazionale di far comprendere cosa sial'ipoglicemia e quali siano le complicanze adessa associate. Il corto vuole inoltre essereuno spunto di riflessione per i medici e gliesperti di diabetologia circa l'importanza dellaconsapevolezza da parte dei pazienti del pro-blema ipoglicemia e la necessità di una suacorretta gestione. L'iniziativa si colloca in unprogramma più ampio che vede MSD Prima-ry Care Diabete impegnata nel sostegno, nellarealizzazione e promozione di iniziative so-ciali ed educazionali ad alto valore innovativo,dedicate alla conoscenza e alla prevenzionedel diabete.

Ipoglicemia e diabete, bisogna ridurre il rischio 7 anni dopo il sitagliptin MSD presenta ‘L’educazione innanzitutto’

A dieci anni di distan-za dalla pubblicazione inGazzetta Ufficiale della legge40/2004, il cui obiettivo prin-cipale era quello di regolarele tecniche di fecondazioneassistita e garantire il rispettodell’embrione per soddisfarele esigenze dei pazienti, sipuò affermare che, purtroppo, è stato un vero‘flop’. L’insuccesso è dovuto ai numerosi vin-coli e divieti in cui si sono imbattuti i nostriconnazionali, tanto da spingere la Corte Eu-ropea per i Diritti dell’Uomo a criticarla perle sue incongruenze interne, fino a renderlain Europa e nel mondo un esempio negativo.Parte delle coppie italiane che volevano sot-toporsi alla fecondazione assistita, infatti, pervia dei numerosi ostacoli incontrati sono statecostrette a ricorrere al “turismo riproduttivo”

con un aggravio dei costi e unrischio di garanzie sanitarie.Qualche passo per migliorarela normativa vigente è statofatto dalla Corte Costituziona-le, che ha già modificato laLegge 40/2004 e ai primi diaprile sarà chiamata ad emet-tere un ulteriore parere. Que-

sto perché ultimamente sono stati registratinotevoli progressi scientifici, tali da renderela fecondazione assistita una tecnica sicurae consolidata, con oltre 6 milioni di nuovi nati.È, inoltre, cambiato l’atteggiamento dell’opi-nione pubblica nei confronti della feconda-zione assistita, che oggi viene vissuta comeaiuto alle scelte riproduttive. Ecco perché siritiene opportuno formulare una nuova nor-mativa che tenda a tutelare meglio la saluteriproduttiva dei cittadini italiani. (G. TA.)

Fecondazione assistita, “è una legge da rifondare”Società Italiana di Fertilità e Sterilità e Medicina della Riproduzione

Una malattia viene definita rara quando col-pisce meno di 5 individui su 10mila. In genere si trattadi patologie croniche, degenerative, disabilitanti econ gravi ripercussioni psicologiche. La vera sfidaper la ricerca, oggi, è proprio rappresentata dallo stu-dio scientifico approfondito delle malattie rare. Attivadal 2008, la campagna di sensibilizzazione sulle ma-lattie rare è giunta alla settima edizione ed ha avutocome obiettivo quello di dare visibilità ai pazienti permigliorare la loro qualità di vita. Coinvolgere, quindi,l’opinione pubblica, i politici, le autorità istituzionali,i rappresentati dell’industria, i ricercatori, i profes-sionisti della salute è un elemento indispensabile af-finché ci possano essere dei cambiamenti organiz-

zativi in grado di garantire condizioni di vita migliorisia ai pazienti che ai loro familiari. Il ‘Rare DiseaseDay’ è stato promosso con questo specifico obiettivoda EURORDIS in collaborazione con le Alleanze Na-zionali delle Malattie Rare di tutto il mondo: que-st’anno l’edizione si è focalizzata sul tema dell’assi-stenza con lo slogan “Uniti per una assistenza mi-gliore!”. Uniti si è più forti: in una Giornata cos’è im-portante per i malati rari, UNIAMO, Federazione Ita-liana Malattie Rare Onlus, il Centro Nazionale Ma-lattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità, il Vicariatodi Roma, l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il Po-liclinico Agostino Gemelli e la Fondazione Telethonhanno sottolineato il loro coinvolgimento su questotema. Verso il futuro…

Si chiude oggi la settimana per le malattie rareRare Disease Day: impegnarsi tutti insieme per una assistenza migliore

LARA LUCIANOISABELLA SERMONTI

Informazioni sui contraccettivi, sulla sessualità e sulla campagna sul sito: www.lapillolasenzapillola.it

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