bibliografia · l'arte greca si suddivide nei seguenti grandi periodi: - medioevo ellenico...
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BIBLIOGRAFIA
AA. VV., Antiche civiltà. Grecia, Fabbri Editore
AA. VV., Encicolpedia Treccani
G. Bejor, M. Castoldi, C. Lamburgo, Arte greca, Mondadori Università
C. Bertelli, Arte. Dalla preistoria al Medioevo, Edizioni Bruno Mondadori
J. Boardman, Storia Oxford. L'arte classica, Editori Laterza
G. Cricco, F. P. Di Teodoro, Itinerario nell'arte. Dalla preistoria a Giotto, Zanichelli editore, Bologna 2003
P. De Vecchi, E. Cerchiari, Arte nel tempo. Dalla Preistoria alla Tarda Antichità, Bompiani
http://www.britishmuseum.org
http://www.namuseum.gr
TERMINOLOGIACeramografo: l'artista che dipingeva e firmava i vasi
Ekphorà: trasporto del defunto
Fittile: Che è plasmato di terracotta
Prothesis: esposizione del defunto
Toreutica: arte di lavorare il metallo in incavo e a rilievo, a martello, a cesello, a sbalzo, a bulino. I metalli più usati sono il rame, il bronzo, l'argento, l'oro.
Vasaio: Fabbricante di vasi di terracotta
CHE COS'È L'ARTE GRECA?Per arte greca si intende la produzione artistica antica delle popolazioni di
lingua ellenica nella Grecia, nelle isole dell'Egeo, nelle colonie fondate in Asia
Minore e sul Mar Nero, in Italia meridionale. Nell'ambito dell'arte greca rientrano
anche i prodotti di quelle zone conquistate da Alessandro Magno, che fecero
propri alcuni caratteri della produzione artistica ellenica.
Questo vasto complesso di testimonianze artistiche ha avuto, nella storia della
cultura occidentale, una posizione del tutto eccezionale. Così, per esempio nel
Rinascimento il mondo ellenico costituiva un modello ideale che si tendeva a
riproporre e a ricostruire nell'attuale. Il mondo greco fu quindi considerato dalla
nostra cultura perfetto ed emblematicamente definito “classico”. La parola deriva
dal latino classicus, che indicava chi apparteneva alla prima classe dei
cittadini. Il termine passò a definire il concetto di ottimo, di perfetto e fu usato
per denominare la produzione artistica greca e romana, definita appunto arte
classica. Tuttavia all'interno dell'arte classica fu successivamente individuato un
periodo, coincidente con i secoli V e IV a.C., definito appunto classico. Si tratta
di una periodizzazione che deriva dalla lettura dell'arte antica, quale troviamo in
Cicerone e Quintiliano che, esaminando il mondo artistico greco in termini
evoluzionistici, videro nel V e IV secolo a.C. la massima espressione.
CENNI STORICIL'arte greca si suddivide nei seguenti grandi periodi:
- Medioevo ellenico (XII- VIII sec. a..C.) invasione dei Dori nel Pelopponeso, disgregazione delle società di palazzo, inizio della colonizzazione greca.
Al suo interno il Medioevo ellenico comprende:
1) Periodo protogeometrico (metà XI-X sec. a..C.) uso quasi esclusivo di motivi geometrici
2) Periodo geometrico (IX-VIII sec. a..C.) ricorso anche a motivi di carattere naturalistico (uomini e animali)
- Periodo arcaico (VIII-480 a.C.) pòlis (città-stato autonoma)
- Periodo severo (480-450 a.C.)
- Periodo classico (450-323 a.C.)
- Periodo ellenistico (323-31 a.C.)
MOTIVI GEOMETRICIQuesto modo di decorazione, così attento alla resa ordinata, geometricamente e
quindi razionalmente disposta, esprime lo spirito che costituì il fondamento di gran
parte della cultura greca. Il principio di kosmos e taxis, ovvero di armonia e ordine,
è già presente nell'arte delle origini.
Molto interessante è la parola kosmos, che significa ordine ma anche universo,
dimostrando che nella cultura greca i due termini esprimono lo stesso concetto, come
evidenzia la filosofia di Pitagora che vede nei numeri il principio di tutte le cose.
BOCCA
O CORPO
kottabos
Kylix ad occhioni, da Vulci . 530 a.C.
Staatliche Antikensammlungen, Monaco
di Baviera
All'interno è raffigurato il mito di Dioniso
e dei pirati Tirreni trasformati in delfini,
narrato negli Inni Omerici.
Il dio viene catturato dai pirati, ma subito
germoglia l'albero maestro in una pianta
di vite e si trasforma in leone, uccidendo
i marinai. I superstiti si gettano in mare e
diventano delfini
Sul piede della coppa la firma di Exekias
(ΕΧΣΕΚΙΑΣ ΕΠΟΕΣΕ - "Exekias fatta")
òinos) nel rhyton
Psykter all'interno di un cratereVI sec. a.C. Louvre, ParigiDiametro 40,5cmFascia alta: Dioniso e il tìasoFascia bassa: partenza di guerriero
Vaso molto profondo con boccamolto larga
Craterea volute
Craterea calice
Anfora funeraria in stile protogeometrico realizzata in Attica nel X secolo a.C.Trovata nel sito archeologico a LefkandiEsposta al British Museum, Londra H 42,2cm
L'esattezza esecutiva è una delle caratteristiche
di questo tipo di decorazione, ottenuta attraverso
l'uso di strumenti di precisione. Per esempio, il
compasso raccordato al pennello serviva per
dipingere curve e semicerchi perfetti. Già in
questa fase si trovano alcuni fondamentali principi
estetici dell'arte greca, come la ricerca di armonia,
l'equilibrio, la coerenza dovuta alla
subordinazione delle parti all'insieme.
Anfora funeraria a figure nere, ca. 760-750 a.C., terracotta, h 155 cm
Dalla Necropoli del Dipylon di Atene. Atene, Museo Archeologico Nazionale
Doppia porta(porta di Atene)
(l'anfora per le defunte,i crateri per i defunti)
Usato come sema(contrassegno di una tomba)
La composizione è
sviluppata a fasce parallele. I
motivi geometrici - triangoli,
meandri, losanghe e linee
nere - si alternano tra loro
formando un fitto e delicato
ricamo.
Sul collo del vaso sono
presenti due fasce figurate
con motivi di animali
stilizzati: una a circa un terzo
dall'orlo, l'altra alla base del
collo.
Scena di prothesis, ovvero l'esposizione del defunto. La defunta è distesa sul catafalco, al centro.
Gli uomini, rappresentati con il torso triangolare, portano le braccia alla testa in segno di muta
disperazione. Sono 7 a sinistra, mentre a destra sono 6 più un ragazzo, forse il figlio della defunta.
Sotto il letto, ma probabilmente dietro di esso, stanno 2 uomini seduti e 2 donne inginocchiate.
Intorno al riquadro si sviluppa la ricca decorazione geometrica, che esprime l'ordine e la rigorosa
disposizione della scena figurata.
Procedendo nel tempo la presenza della figura umana divenne preponderante sulla decorazione
geometrica: battaglie, danze, sfilate di cavalieri e combattenti.
Cratere funerario su alto piede proveniente dalla Necropoli di Dipylon in stile geometricoVIII secolo a.C. Atene, Museo Nazionale H 123 cm
(I più elaborati esemplari ceramici dello stile
geometrico sono stati trovati a Atene.)
La decorazione si svolge per fregi orizzontali
sovrapposti a scandire la dinamica del vaso.
Uomini e animali sono tracciati con la stessa
linearità geometrica dei riempitivi decorativi.
Il corpo del defunto è trasportato su un carro
funebre trainato da due cavalli (ekphorà).
La rappresentazione di fanti con i loro carri allude
forse allo svolgersi dei giochi funebri.
Il cratere è attribuito al cosiddetto Pittore di
Hirschfeld, vasaio e ceramografo greco attivo
in Attica tra il 750 e il 725 a.C. circa. La sua
produzione rientra nello stile del Tardo geometrico
e prende il suo nome dall'archeologo Gustav
Hirschfeld che per primo nel 1872 ne ha descritto
questo cratere.
Le decorazioni sono ancora proto
geometriche (motivi a denti di lupo, i
triangoli contrapposti e motivi a reticolo).
Questa statuetta è la più antica
rappresentazione di un Centauro (metà
cavallo e metà uomo) del mondo greco.
La presenza di un segno inciso sul
ginocchio, interpretato come una ferita,
sembra rimandare a una tradizione ben
documentata nella mitologica greca. Forse
è il centauro Chirone, educatore di
Achille, che fu ferito da una freccia di
Eracle sotto il ginocchio.
PICCOLE SCULTURE
Centauro fittile di Lefkandì (nell'area
dell'Heroon di Lefkandi sull'isola di Eubea) del X
secolo a.C. (Calcide, Museo) Alto circa 36 cm., è
stato rinvenuto spezzato tra due tombe
nella necropoli di Toumba, nei pressi del
monumento Heroon.
Applique (elemento decorativo) a forma di cavallo Bronzo VIII sec. a. C. Da Corinto. H 26cm Berlino, Altes Museum
Le parti del corpo sono forme stilizzate.I cavallini in bronzo erano spesso
usati come applicazioni alle anse dei tripodi.
Tripode. replica da un originale dell'IX sec. a. C. h. 154 cm. Olimpia, Museo Archeologico.
Nella fusione a cera piena,
anziché realizzare come
prima cosa la statua in argilla,
si procedeva a realizzare
subito la statua in cera.
Tale tecnica era usata per statue
di piccole dimensioni.
Bronzo: lega di rame e stagnocui spesso è aggiunta piccola quantità di piombo
Santuario di Lefkandì sull'isola di Eubea
ARCHITETTURA
Edificio a Lefkandì (isola di Eubea). Pianta absidata allungata. Lungo ca. 50m. Largo 10m
Era forse un Heròon (edificio destinato al culto eroico), o la residenza di un Basileus che poi è
diventata la sua tomba. L’edificio rappresenta un prototipo di costruzione sacra e precede di circa
due secoli la la definizione del tempio greco. In fondo il tempio terminava con un lato
semicircolare. È formato da un breve vestibolo, un prodomos, da cui si entrava nel vano
principale, che dava accesso alla parte terminale absidata che aveva un vano di fondo preceduto
da due piccoli ambienti ai lati di un corridoio
Edificio a Lefkandi (isola di Eubea). Pianta absidata allungata. Misura quasi 50 m.
Materiali: fondazioni in pietra, muri di mattoni e pali rettangolari in legno, che servivano per
poggiare il sistema di travi che copriva la struttura concepita con un sistema a doppio spiovente
con la parte terminale circolare. Il tetto era sorretto dal colonnato al centro dell’edificio per tutta la
sua lunghezza. La copertura era realizzata con travi di legno, sopra coperti da fango e paglia che
formava la copertura. Questo accade in Grecia fino a quando intorno al 650 a.C. a Corinto non
viene introdotto il sistema dei tetti in terracotta.
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